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Il personaggio: Manuel Manca

Il personaggio

di Patrizia Rapposelli

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MANUEL MANCA

Dalla Valsugana ai Campionati mondiali

Manuel Manca, sicuro, competitivo e determinato è un tiratore d’interesse nazionale. Anno di nascita 1990, nato e cresciuto in Valsugana, tra sacrifici e determinazione riesce a farsi notare in un’attività sportiva in grande crescita: il PRS. Uno sport che coinvolge e spopola in tutto il mondo per il connubio tra alta tecnologia, complessità e rapidità di tiro. Vicecampione italiano 2021 nella categoria Limited parteciperà alla prima edizione dei Campionati mondiali 2022.

PRS, Precision Rifle Series, una disciplina di tiro a lunga distanza, in qualche modo novizia, sta appassionando e spopolando in tutti i Paesi. La mia prima domanda non può che essere questa. Di cosa si tratta?

PRS sta per Precision Rifle Series. È una disciplina sportiva di tiro a lunga distanza con arma lunga, prevede una serie di stages che includono dagli otto ai dodici bersagli metallici, messi a distanza da 50 a 800 metri, da ingaggiare in rapida sequenza. Al tiratore è richiesta preparazione fisica e grande elasticità mentale. Ci sono regole, difficoltà diverse e limiti di tempo prestabiliti. È uno sport emergente, importato dai cugini d’oltreoceano, ma sempre più popolare anche in Italia.

Come ti sei avvicinato a questa disciplina?

Venendo dall’attività venatoria, dove l’arma lunga la fa da padrone, mi sono subito appassionato a questa disciplina. Sono rimasto affascinato dalla dinamicità tecnica e dalla precisione necessarie a colpire quei target nel modo più veloce e preciso possibile.

Immagino, che, come per ogni sportivo, tempo ed energie sono considerati spesi bene, ma quanto ti assorbe questa attività sportiva?

Esercitare tutte le gare di campionato e gli allenamenti a 500 km da casa non è troppo comodo. Sia dal punto di vista economico che pratico ci sono note dolenti, ma se serve a farmi crescere sportivamente ben venga. Se non amassi le cose difficili probabilmente non avrei scelto una disciplina che consiste nel colpire minuscoli bersagli a quasi un kilometro di distanza.

Nelle prime settimane di agosto in Francia si svolgerà la prima edizione del Campionato del mondo di PRS. Una novità importante per voi tiratori. Tu sei tra gli atleti che rappresentano l’Italia. Come ci si sente?

Qui viene il bello e accetto la sfida. Soddisfatti e carichi, ho la volontà di rappresentare al meglio la nostra nazione. Se sono arrivato fino a qui devo un grazie speciale a chi mi ha sempre supportato, famiglia, amici e sponsor di imprese locali e grandi marchi. E il mondo del tiro, che mi sta dando la possibilità di vivere questo percorso.

Quali caratteristiche deve avere un eccellente tiratore?

Preparazione fisica, ma la cosa che mi entusiasma è che non basta questa. La dinamicità necessaria nei vari stages è alla portata di tutti, ma è fondamentale un elevata elasticità mentale. In novanta secondi al tiratore è richiesto un cambiamento continuo di posizioni e ingaggi. Di conseguenza ci sono svariati ricalcoli balistici per compensare le parabole del proiettile che variano di continuo in base a distanza, luce, vento. Questo implica grande adattabilità al terreno di gara e testa. Obbliga ognuno di noi a rielaborare il tutto in modo rapido.

Hai gareggiato nel Girone Nord del Campionato Italiano PRS, ti sei qualificato per la finale e ti sei laureato - per pochi punti dal primo- vicecampione italiano 2021, stai piazzando ottimi risultati nel Campionato 2022 e sei stato

Il personaggio

selezionato per il mondiale. Hai trasformato una passione in una vera e propria prestazione. Cosa ti aspetti?

Credo sia arrivato il momento di ingranare un’altra marcia per poter essere al meglio in questa nuova avventura. Non so dove mi porterà, ma ho intenzione di sfruttarla al massimo per portare con me tutto quello che si può imparare in una competizione dove si sfideranno 21 Paesi.

Aspettative future.

Al momento si sta svolgendo il secondo Campionato italiano, ci sono tre gironi, Nord-Centro-Sud, ognuno selezionerà i migliori tiratori che si sfideranno in una finale ad ottobre. Io sto gareggiando nel girone Centro Italia, voglio competere su campi diversi. Aspiro sempre al confronto con nuove realtà, nella speranza di crescere il più possibile. Ora, però, c’è il mondiale. Sono stato inserito nella squadra nazionale e spero di rappresentare al meglio l’Italia. Grazie Manuel e un grande in bocca al lupo

Il personaggio di ieri

di Andrea Casna

OTTONE BRENTARI

giornalista, scrittore e geografo

Nel lungo elenco dei personaggi importanti del Trentino troviamo il nome di Ottone Brentari, nato il 4 novembre del 1852, a Strigno (Valsugana), figlio di Michele e Elisabetta Negrelli, morto il 17 novembre del 1921, a Rossano Veneto. Era irredentista, politico, scrittore, giornalista e geografo. Nel corso della sua vita ha dato alle stampe numerosi scritti, in modo particolare guide geografiche e turistiche, come la prima Guida del Trentino e la Guida storico-alpina del Cadore. Ottone Brentari vive in un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti storici. Nasce infatti a metà Ottocento, aveva quindi circa 9 anni quando l’Austria perde la Lombardia nella Seconda guerra d’indipendenza e 14 anni quando, sempre nel corso delle guerre del Risorgimento, il Regno d’Italia, nella Terza guerra d’indipendenza del 1866, conquista all’Austria il Veneto. La sua attività culturale e politica è sempre stata dominata da sentimenti di profonda italianità. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915, contro l’Austria, il Brentari forte sostenitore dell’annessione del Trentino all’Italia dà vita a Milano alla Lega Nazionale. Ottone Brentati era figlio di un ufficiale giudiziario. Sin da giovane segue il padre in tutti i suoi spostamenti lavorativi a Rovereto, a Malè e anche a Cembra. Studia a Rovereto e a Innsbruck. In modo particolare, entrando nel dettaglio, compie gli studi classici a Rovereto e all’Università di Innsbruck (al tempo la capitale amministrativa del Tirolo) si dedica agli

studi letterari, con indirizzo storico

e geografico. Prosegue poi gli studi universitari a Vienna e a Padova dove, nel 1877, ottiene il dottorato. Terminati gli studi inizia la carriera scolastica, insegnando a Rovereto, poi a Pisino in Istria e a Catania. Diventa anche direttore scolastico a Bassano del Grappa. Nel 1893 abbandona l’insegnamento per stabilirsi definitamente a Milano dove collabora con il Corriere della Sera. Scrive per il bollettino del Club Alpino Italiano (CAI). Tra il 1890 e il 1910 collabora con la rivista Tridentum diretta da Cesare Battisti. Nel 1908 fonda anche la rivista turistica “Italia Bella”. Ottone Brentari dedica parte dei suoi studi anche alla storia della campagna garibaldina del 1866 in Trentino. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, Brentari inizia una campagna interventistica fondando la Lega nazionale. A partire dal 1915, con l’ingresso dell’Italia in guerra, si

dedica all’assistenza dei profughi. A fine guerra intraprende un’inchiesta giornalistica per accertare, in Trentino, i danni causati dalle operazioni belliche.

Nel 1921 si candida al parlamento fra le fila del Partito Liberale Democratico, senza però essere eletto. Muore a Rossano Veneto nel 1921. Poco distante dalla sommità della Cima d’Asta gli viene dedicato, nel 1922, il rifugio alpino della Società Alpinisti Tridentini (SAT), a 2480 m s.l.m. Fra le sue opere: Guida storico-alpina di Belluno - Feltre - Primiero - Agordo - Zoldo, Bassano, 1887; Guida del Trentino (Bassano, 1891-1892); Guida di Rovereto e Castello di Lizzana, 1892; Guida del Monte Baldo, Bassano, 1893; Guida di Padova, 1896; Guida del Cadore e della Valle di Zoldo, 1896; Guida del Lago di Garda, Torino, 1896; Guida di Levico, Vetriolo, Lavarone, 1901; Guida del Trentino,(II Ed., Bassano 1902), (Trentino Occidentale - Campo Rotaliano, Valle di Non, Val di Sole, I monti del Trentino Occidentale); Garibaldi e il Trentino, Milano, 1907; I tre roveretani dei Mille di Marsala, Trento, “Studi Trent.”, 1909; Guida storico-alpina di Bassano - Sette Comuni (I Ed. Bassano, 1885) Ristampa in anastatico 1996

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