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Francesco Antonio Rodolfi

Personaggi di casa nostra

di Massimo Dalledonne

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Francesco Antonio Rodolfi

Lo sapevate che in passato c’è stato anche chi, non una ma addirittura due volte, ha rifiutato l’incarico di diventare arciprete della parrocchia di Borgo? Dobbiamo fare un salto nel passato, esattamente di 242 anni quando correva l’anno del Signore 1780. Ma andiamo con ordine. Il protagonista di questa vicenda si chiama Francesco Antonio Rodolfi, venuto alla luce ben 305 anni fa. Era, infatti, il giorno di Ferragosto del 1717 quando, a Borgo, nacque il figlio di Giacomo, calzolaio, e Maria Sbetta che, fin da giovane, venne affidato dalla famiglia al sacerdote del paese che gli insegnò la grammatica di prima classe. Successivamente finì al ginnasio dei Gesuiti di Trento e, una volta terminati anche i corsi di filosofia e umanità, passo a studiare teologia presso l’Università di Innsbruck. Dopo sei anni il vescovo di Feltre Giovanni Battista Bortoli lo ordinò presbitero e, come scrive don Armando Costa, “cantò la sua prima Messa nella chiesa di Onea a Borgo. Non era ben visto dai sacerdoti del paese, perché di poche parole, e insegnava grammatica e retorica ai figli delle famiglie benestanti fino a trasferirsi a Trento presso i nobili Malfatti. Qui fu consultore e confessore delle Orsolini e, colto dalla febbre, tornò per guarire in Valsugana dalla famiglia del capitano Danna a Castel Telvana. Nel suo paese natale si dedicò alla predicazione e, dopo la morte dell’arciprete del Borgo monsignore Fortunato Sigismondo Ceschi di Santa Croce avvenuta il 7 ottobre del 1759, gli venne offerta la parrocchia. Ma don Rodolfi disse no. Negli anni a seguire fu esaminatore prosinodale a Trento dove, il 19 dicembre 1763, l’allora vescovo Cristoforo Sizzo de Noris lo nominò provicario generale. Incarico che mantenne anche con il nuovo principe vescovo Pietro Vigilio Thun rifiutando, però, più volte il titolo di Vicario. Il 4 gennaio del 1780, con la morte dell’arciprete del Borgo Giovanni Battista D’Anna de Celò, il comune ritorna a proporre a don Francesco Antonio Rodolfi, per la seconda volta, di guidare la parrocchia. E anche questa volta, motivata da una lunga lettera pubblicata integralmente da don Costa nel volume Cives Burgi Ausugi memoria digni, arriva il diniego del diretto interessato. A nulla serve la lettera, spedita in data 12 gennaio, dal patriarca di Venezia Federico Maria Giovanelli per sollecitare Rodolfi ad accettare l’incarico. Anche al patriarca arriva il diniego adottando delle ragioni che, per Federico Maria Giovanelli, sono in parte accettabili ed in parte no. Ma Rodolfi non cedette. Prima di trovare il sostituto del defunto arciprete, il comune di Borgo ricevette anche la rinuncia da parte dell’arciprete di Strigno don Torresani da Cles per poi affidare la guida della parrocchia a don Stefano Trapman da Telve, discendente di una famiglia tedesca accasata in Valsugana da un secolo, anche lui maestro e cappellano dei Conti dinasti Giovanelli e segretario del patriarca Federico. Don Francesco Antonio Rodolfi muore il 9 settembre 1780, a Trento all’età di 63 anni. Gli ultimi anni della sua vita li trascorse presso i baroni Gentilotti dei quali era stato il maestro.

Castel Telvana

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Studio e formazione

di Marco Niccolo’ Perinelli

INFOPOINT:

STUDENTI PROFESSIONALI E CORTESI

Grazie ad un progetto condiviso dalla Pro Loco Tenna, l’APT Valsugana e Lagorai, Amministrazione Comunale e Istituto De Carneri, è nato il nuovo sportello di informazione rivolto ai turisti che salgono sul colle di Tenna. Obiettivo: Mettere a frutto le competenze acquisite durante il percorso scolastico attraverso un dialogo con gli ospiti che arrivano in zona e al contempo fornire un servizio alla comunità. Il progetto vede protagonista l’Istituto Ivo de Carneri di Civezzano che, grazie ad un accordo con l’Associazione Pro Loco di Tenna, ha dato vita a un punto informativo, InfoPoint, dove i ragazzi della classe seconda ad indirizzo turistico sono a disposizione dei numerosi turisti che frequentano colle e laghi. “Abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di mettere a frutto sul territorio le competenze acquisite nel percorso scolastico – ha spiegato il Dirigente Scolastico, Giovanni Scalfi - Le ragazze e i ragazzi del secondo anno possono mettersi alla prova e imparare attraverso il contatto diretto con le persone ulteriori aspetti dell’operare nel mondo del turismo. Dobbiamo puntare alla qualità e l’auspicio è che questi giovani potranno acquisire conoscenze che saranno loro utili in un percorso di vita, ma soprattutto che possano conservare un bel ricordo”. Dopo una formazione sul luogo, avvenuta a cura della Pro Loco di Tenna, che ha messo a disposizione lo spazio, attraverso la collaborazione con APT Valsugana e Lagorai, i giovani studenti del De Carneri possono ora fornire indicazioni sui sentieri e sulle camminate presenti sul colle, sulle peculiarità storiche, sui luoghi caratteristici, sulle manifestazioni e gli eventi. “E’ il primo infopoint nato con la collaborazione di un Istituto scolastico – racconta il direttore APT Valsugana, Stefano Ravelli – Si tratta di una esperienza innovativa che permette di valorizzare una risorsa come l’Istituto De Carneri e al contempo di valorizzare il patrimonio presente sul territorio. I Punti informativi distribuiti in valle costituiscono una rete importante e un punto di riferimento per i molti turisti, che hanno modo di parlare con persone formate che possono dare loro indicazioni e conoscere così la bellezza del nostro territorio. L’accoglienza, aggiunge, è il primo biglietto da visita e coloro che arriveranno a Tenna, siano turisti di passaggio, pellegrini lungo la via Romea Germanica, o escursionisti del fine settimana, avranno un punto di riferimento dove entrare in contatto con la bellezza di un territorio unico”. La casetta si trova al centro del Parco Urbano, luogo ideale come punto di partenza per escursioni lungo i sentieri del paese, che permettono di visitare, attraverso percorsi ben indicati, sia il centro storico, sia le principali evidenze del colle di Tenna: il Forte austroungarico, la Chiesetta di San Valentino, il parco di Alberè con le sue opere d’arte, il Sentiero degli Gnomi, ripercorrendo la Via romana Claudia Augusta Altinate, della quale in paese si conserva l’unico miliare in Trentino, e arrivare fino alle spiagge sul lago di Caldonazzo e le caratteristiche insenature sulla sponda occidentale del lago di Levico. Paesaggi unici in Trentino, visti da una posizione privilegiata e attraverso camminate adatte a chiunque. Luoghi di una comunità coesa dove si è rafforzata la solidarietà e la capacità di fare rete umana e informatica, al passo con i tempi. “Siamo orgogliosi di questo progetto – dice Ciro Ruocco, Presidente dell’Associazione Pro Loco di Tenna – perché abbiamo molto da mostrare e far conoscere e l’iniziativa permette di avere un luogo dove le persone possono trovare informazioni e scoprire così quanto possiamo offrire. In più stiamo collaborando con giovani appassionati che hanno scelto l’ospitalità come modo di vita.” L’ esperienza è reciproca, i ragazzi e le ragazze verificano capacità e vocazione, gli operatori turistici e gli amministratori hanno una bella occasione per riflettere sulla crescita culturale e umana.ì

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