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“Mercanti di luce”, storie di commercianti tesini
Conosciamo la nostra storia
Advertisement
di Eleonora Mezzanotte
Storie di commercianti tesini e il loro ruolo nello sviluppo dell’ottica e della fotografia in Europa
Sabato 16 luglio alle 16.30 è stata presentata al pubblico la nuova mostra del Museo Per Via di Pieve Tesino, curata da Elda Fietta e dedicata ad un pezzo di storia locale rimasto finora quasi sconosciuto: la vicenda degli ottici e dei fotografi tesini, veri e propri pionieri dell’innovazione tecnologica, che grazie alla loro straordinaria intraprendenza e lungimiranza hanno riservato al Tesino un posto d’onore nella storia e nella civiltà dell’immagine. L’inaugurazione è avvenuta negli spazi suggestivi di Villa Daziaro ed è stata animata dagli artisti del Per Via Circus Festival, che hanno saputo tradurre ed interpretare i contenuti della mostra in inedite e sorprendenti esibizioni performative. Chi avrebbe mai immaginato che, entrando nella sala della prestigiosa Associazione belga di fotografia sul finire dell’Ottocento, si sarebbero potuti incontrare, seduti a fianco dei fratelli Lumière (i celebri inventori del cinematografo) ben tre imprenditori provenienti dal Trentino? Sebastiano Gecele, tra i fondatori dell’Associazione stessa, Eugenio Tessaro e Dionisio Avanzo. Cognomi a noi noti e che tradiscono una comune provenienza dal Tesino. L’altopiano, noto per aver dato i natali ad Alcide De Gasperi, è anche la patria da cui sono partite generazioni di venditori ed editori di stampe, uomini e famiglie che, grazie al commercio di immagini stampate, hanno raggiunto luoghi lontani e lì vi hanno impiantato fortunate attività. Ma se le vicende degli “uomini delle immagini” sono già state più volte celebrate e sono oggetto dell’allestimento permanente del Museo Per Via di Pieve Tesino, quelle non meno eccezionali degli ottici e dei fotografi tesini attivi tra Otto e Novecento erano rimaste finora quasi sconosciute. Una vera e propria storia nella storia, riportata alla luce dai recenti studi di Elda Fietta, esperta di storia del Tesino, e raccontata nella mostra intitolata “Mercanti di luce. Ottici e fotografi tesini tra Ottocento e Novecento” che il Museo Per Via ha appunto inaugurato lo scorso sabato 16 luglio. Una presentazione artistica tenutasi negli spazi della storica Villa Daziaro a Pieve Tesino ha fatto da cornice alle spiegazioni della curatrice. Come ogni anno poi, le esibizioni degli artisti circensi del Per Via Circus Festival hanno animato le vie di Pieve Tesino per una settimana intera in occasione del Per Via Festival. Attraverso una ricchissima selezione di oltre 100 documenti e fotografie e grazie al fa-
Negozio Avanzo (Trieste - inizio '900)
Conosciamo la nostra storia
scino di antichi apparecchi fotografici, di strumenti per misurazione della vista, di barometri e di stravaganti apparecchiature d’epoca, la mostra ci accompagnerà dunque sulle rotte dei primi venditori di stampe tesini che, fiutando l’occasione di nuovi affari, iniziarono a dedicarsi al commercio di occhiali: un prodotto antico che in età moderna conosce grande fortuna e diffusione. Nel giro di pochi anni, famiglie tesine hanno aperto negozi e commerci di ottica in tutta Europa: dalle terre dello zar al Belgio, dove si avvicineranno molto presto alla fotografia, con esiti d’eccellenza. Grazie all’ormai consolidata esperienza e alla conoscenza del mondo delle lenti e della luce, sono in molti gli ottici che sperimentano il passaggio alla fotografia, la nuova tecnica che, permettendo di fissare la luce su una lastra, rivoluzionerà il rapporto dell’uomo moderno con il mondo delle immagini. La mostra invita così a compiere un viaggio a cavallo dell’innovazione tecnologica, attraversando due secoli per giungere fino ai giorni nostri: infatti, mentre i venditori di stampe hanno cessato la propria attività all’inizio del Novecento, alcune famiglie di ottici e fotografi tesini continuano ancora oggi a rappresentare un punto di riferimento per un’affezionata clientela. È il caso della famiglia Braus di Arco e dei Buffa di Klagenfurt, senza dimenticare i Gecele di Trento e gli Avanzo di Trieste, i cui negozi sono stati recentemente venduti, ma conservano ancora il loro nome. Testimonianza di una storia che si rinnova, ma non dimentica le proprie radici. La mostra è visitabile dal 17 luglio al 1° novembre 2022 durante gli orari d’apertura del Museo: dal martedì al giovedì dalle 14.30 alle 18.30 e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30. Ogni domenica alle 16.30 il Museo propone ai suoi visitatori una visita guidata inclusa nel prezzo del biglietto. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 0461 314247 o 366 6341678 o consultare il sito del Museo Per Via (www.museopervia.it) nella sezione dedicata all’evento.
Locandina Mercanti di luce
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PERGINE IN CRONACA TRA RIGHE E RIGHI
L’Associazione Lucilla May presenta “Quattro incontri tra letteratura e musica”
APergine Valsugana, in collaborazione con Andrea Mattei, della libreria Athena, la presentazione di libri con letture e con esecuzioni musicali da parte di 6 musicisti. Tra musica antica, moderna, arie per voce e barocchismi per due violoncelli. Esecutori molto giovani a volte affiancati da esecutori più esperti e libri di autori del territorio e non solo. Andrea Mattei conduce la parte tra le righe e gli incontri saranno sempre organizzati in modo di dare a "righe" e "righi" lo stesso tempo, spazio, per creare momenti musicali alternati alla lettura e momenti di lettura alternati alla musica. Gli appuntamenti; 9 agosto; 16 agosto; 23 agosto; 30 agosto.
PERGINE: Sala della Banda via Pontara 11-ore 18:30
Filippo Corbolini
Medicina & Salute in collaborazione con GRUPPO ROMANO MEDICA
Secondo una recentissima indagine le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo con oltre 18,5 milioni di decessi e la prima causa anche nel nostro paese sia per quanto riguarda gli uomini (31,8%) sia per le donne (37,7%) con oltre 230mila decessi certificati dall’Istat. E nella quantificazione specifica sono responsabili del circa il 44% di tutti i decessi e in particolare la cardiopatia ischemica che è la prima causa di morte (28% di tutti i decessi), mentre gli eventi cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13% dopo i tumori. Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie cui fanno parte le malattie ischemiche del cuore, come l’infarto acuto e quelle cerebrovascolari come l’ictus ischemico ed emorragico. I numeri evidenziano anche in Italia sono oltre 600mila i pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco e sembrerebbe che questa quantificazione sia determinata in difetto poiché in realtà il numero potrebbe crescere ben oltre i tre milioni, se si considerano le forme latenti e misconosciute. I dati ci dicono che i maschi sono colpiti da queste patologie dopo i 40/50 anni mentre le donne quasi sempre dopo la menopausa perchè, ed è oramai accertato, che gli ormoni femminili sono protettivi per le patologie cardiovascolari. Dati preoccupanti che la scienza medica cerca di fare diminuire perchè da continui studi evince che sono moltissimi i fattori di rischio quali il fumo, l’obesità, la sedentarietà, lo stile di vita, una corretta alimentazione, ma soprattutto la mancanza di controllo ed esami preventivi specifici quali il Check-Up cardiovascolare che è un insieme di esami volti non solo a monitorare la salute e la funzionalità del cuore, ma soprattutto per prevenire le malattie cardiache nel loro complesso. Ecco perchè diventa necessario e fondamentale tenere sotto controllo il proprio cuore affidandosi alle specifiche competenze di un cardiologo, di un angiologo e di chi, delle malattie cardiovascolari è un vero esperto. Da sapere anche che chi supera e quindi sopravvive a un attacco cardiaco, non solo diventa un malato cronico perchè la malattia, oltre a modificare la qualità della vita, ma comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat). Il 23,5% della spesa farmaceutica italiana (pari all’1,34 del prodotto interno lordo), è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare (Ultima relazione sullo stato di salute del Paese).
La PREVENZIONE delle MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Medicina & Salute
di Erica Zanghellini
I BAMBINI E LA RESILIENZA
Resilienza, è una di quelle parole che si sentono molto in questo periodo, ma sappiamo il significato? Tutti noi nella nostra vita ci siamo trovati di fronte a sfide più o meno complesse, ad eventi difficili e in alcuni casi drammatici. La resilienza è stata quella capacità che ci ha permesso di superarli, di uscirne magari un po’ ammaccati ma, di andare avanti. Tutti noi ne abbiamo a che fare, bambini inclusi. Anche loro vivono momenti complicati, che possono portare a vissuti più o meno intensi. Basta pensare alle prese in giro, ad episodi di rendimento scolastico scarso o che comunque non rispetta le aspettative, ai lutti, o ancora a problemi famigliari, o rifiuto da parte di un amico tanto per citare alcuni. La resilienza è proprio quella capacità che ci fa superare queste situazioni o più “gravi” in modo positivo, ci permette di riorganizzarci in maniera funzionale e proseguire con la nostra vita. Insomma, ci consente di trasformare le sfide in opportunità, andare avanti nonostante il dolore, la delusione o la frustrazione. Come è facile intuire è per questo che è importante che questa abilità venga allenata fin da piccoli, perché più sono resiliente più riuscirò a superare le varie sfide della vita. Quindi un genitore cosa può fare per sostenere lo sviluppo di tale capacità? Il primo consiglio è attenzione a non fare i genitori elicottero o spazzaneve. Questi stili genitoriali sono due forme basate sull’iperprotezione e, che inevitabilmente nel lungo periodo non fanno altro che allevare figli completamente dipendenti dai genitori e con una bassa autostima perché non hanno mai potuto cimentarsi nei problemi della quotidianità. I genitori elicottero sono quelli che controllano a distanza (dall’alto) qualsiasi cosa della loro prole. Sono sempre in allerta e iper-vigili. E sebbene il loro intento è quello di tutelare i propri figli dalle sofferenze e pericoli del mondo esterno che è vissuto come pericoloso e imprevedibile, finiscono per interferire o guidare qualsiasi decisione del minore. I figli non sperimenteranno mai il fallimento in quanto al primo segnale di pericolo intervengono loro. I genitori spazzaneve invece, sono una versione ancora più tutelatrice, se così si possa dire. La versione potenziata, e si caratterizza proprio nell’ eliminare attivamente qualsiasi situazione che possa turbare la serenità del ragazzo. Capite che in questo modo il minore non può crescere in modo efficace, gli errori servono a capire, a migliorarsi a fare esperienza.
Medicina & Salute
Il problema è che questi stili di genitorialità, nel breve periodo risultano funzionali all’obiettivo per cui sono messi in atto, ovvero tutelare i propri figli e proteggerli da qualsiasi situazione difficile, dall’altra però nel medio e nel lungo termine non fanno altro che crescere ragazzi e poi adulti insicuri di sé stessi, che non si sentono in grado di sopportare la situazione o gestire un’esperienza complicata, dolorosa o “semplicemente” ansiogena. Il genitore deve diventare cosciente che di base c’è la percezione che i propri figli non siano in grado di supportare le situazioni difficili o non riuscire ad accettare che possano fallire/provare dolore, ma questa è una profezia che si auto avvera. Se io non do fiducia e li sorreggo dall’inizio con i piccoli episodi di frustrazione come possono diventare adulti capaci di prendersi cura di se stessi, nella buona ma anche nella cattiva sorte? I figli respirano le idee che abbiamo su di loro, anche se non gliele diciamo apertamente. Sono dei bravissimi investigatori, lo posso capire dal nostro comportamento non verbale. Per cui se io sono un genitore elicottero o spazzaneve, trasmetterò le mie paure e/o dubbi e i miei figli ci si rispecchieranno e i miei timori si avvereranno. In sintesi non cerchiamo di risolvere i loro problemi: supportiamoli, consoliamoli, motiviamoli ma, cerchiamo di non intrometterci. Secondo consiglio, (che si collega al primo) lasciamo liberi quindi di sbagliare. L’errore è una di quelle esperienze a cui va dato il giusto significato, per cui aiutiamoli a capire il perché è andata così, o ancora possiamo guidarli a identificare le conseguenze delle loro azioni. Per quanto riguarda invece, l’esperienza emotiva conseguente allo sbaglio, che di solito è spiacevole, spieghiamogli perché la natura ci ha “programmati ” così. Il perché quando sbagliamo proviamo quel tipo di emotività. Quell’emozione negativa sarà preziosa, dovrebbe far si che quello sbaglio diventi memoria e che ci tuteli la prossima volta che ci troviamo di fronte a quel tipo di esperienza. Terzo suggerimento, lodiamoli per aver provato ad affrontare un evento difficile per loro, attenzione a non sminuire la loro esposizione. Per noi adulti può essere una sciocchezza ma, per loro no. Inoltre rinforziamo i loro sforzi, non i risultati raggiunti, questo abbasserà eventuali paure sui possibili giudizi. Ed infine cerchiamo di essere degli esempi positivi, ammettiamo i nostri errori, e condividiamo con loro come possiamo agire la prossima volta. Aiuterà i nostri bambini ad avere dei modelli funzionali su come affrontare le avversità.