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Le donne nella storia: Chiara Lubich
Le donne nella storia
di Waimer Perinelli
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Chiara Lubich
Il focolare dell’anima
Sono passati dodici anni dalla morte di Chiara Lubich ma il suo fuoco non ha perso una sola fiamma, il focolare una brace, il cuore un solo anelito di speranza. Questa donna, morta a Rocca di Papa nel 2008, il cui amore ha contagiato tutto il mondo era nata a Trento nel 1920, il 22 gennaio, due anni dopo la prima guerra mondiale che aveva donato all’Italia il Trentino e SudTirolo. Nello stesso anno il deputato trentino Alcide Degasperi compiva ad aprile 41 anni ed aveva già maturato un’esperienza parlamentare alla Camera dei Deputati austriaca. Nel 1921 era stato eletto al Parlamento italiano e nel 1922 sposava Francesca Romani a Borgo Valsugana. Poco dopo avrebbe contrastato con alterne vicende, prigione compresa, il potere del Fascismo. I destini di Degasperi fondatore della Democrazia Cristiana e di Chiara Lubich s’incontrarono il 21 aprile del 1951 e come ricorda Maria Romana Degasperi, figlia dello statista, il padre fu profondamene colpito dalla serenità e fermezza della donna. “ Debbo a lei ed alle sue associate, scrisse, un
Chiara Turrini nel film "L'amore vince tutto" su Chiara Lubich Chiara Lubich (da Vatican News)
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ringraziamento per gli affettuosi auguri e le fraterne preghiere.” Da poco tempo Chiara aveva fondato con un piccolo gruppo di donne il Movimento dei Focolari destinato a diventare uno dei capisaldi dell’ecumenismo cristiano, messaggero i pace e fraternità, espressione del bene. Ad animare Chiara, che del Movimento fu la prima presidente, era il desiderio di aiutare i bisognosi, la ricerca dell’unità dei popoli e la fraternità universale. Come affermato alla cerimonia di conferimento del Premio Unesco per l’Educazione alla Pace 1996, «costante è stato il suo impegno a gettare ponti di pace e di unità tra persone, generazioni, ceti sociali e popoli coinvolgendo persone di ogni età, cultura e credo». Alla figura di questa donna, battezzata con il nome di Silvia che cambiò in Chiara quando entrò nel terz’ Ordine dei Francescani nel 1942, ed al suo impegno politico, Rai Fiction, in collaborazione con Casanova Multimedia e Trentino Film Commission, per la produzione di Luca Barbareschi, attore e regista, hanno dedicato il film “Chiara Lubich, l’Amore vince tutto”, proiettato in prima assoluta sugli schermi Rai all’inizio di gennaio. Molte sequenze del film sono state girate in Val Canali, sul confine fra Trentino e Feltrino ai piedi delle Pale di San Martino dove Chiara negli anni 40 trascorse diverse estati ed è proprio qui che oltre a maturare le proprie convinzioni spirituali e di fratellanza tra i popoli, la Lubich organizzò Mariapoli, evento che nell’estate del 1959 arrivò a coinvolgere fino a 12.000 persone. La notorietà e la folta adesione al Movimento insospettirono il Sant’Uffizio, erede del noto Tribunale dell’ Inquisizione, voluto da Papa Paolo Farnese nella metà del Sedicesimo secolo, che sollevò pesanti osservazioni. Ma questa è un’altra storia. Quello che ci interessa qui, oggi, è che il film diretto da Giacomo Campiotti, con protagonista Cristiana Capotondi, nel ruolo di Chiara, ha avuto successo, ma, e soprattutto che al film hanno partecipato molti figuranti veneti e trentini e fra questi Chiara Turrini, personaggio vivace, intraprendente e professionale di tante esperienze cinematografiche nazionali.