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La Sanremo che verrà
Musicalmente
di Gabriele Biancardi
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La Sanremo che verrà
La proposta, il format, del Festival non cambierà per me perché le serate le vedrò in TV, per scelta, come ho sempre fatto; un po’ perché la sala del teatro Ariston è un inferno e molto per lavoro assieme a colleghi radiofonici, nell’albergo cittadino, a commentare e lavorare per trasmissioni che arricchiamo sempre di interviste stellari. Può sembrare strano, ma la parte divertente è proprio questa. Una decina di “radiofonici di vecchio pelo”, che analizzano come gli anziani al bar, i cantanti, le canzoni, il look..e poi fuori fra la gente, nella mischia dei fans, a “toccare” i divi. Quest’anno gli organizzatori hanno scelto una compilation di artisti che possa “coprire” tutte le età ed i gusti. Si va dai giovani, attratti da nomi come Maneskin, i miei preferiti, Fulminacci e altri, per poi fare felici le mezze stagioni dell’età. Malika Ayane, Noemi, Renga, per finire con i miei genitori, che attendono Orietta Berti, dato che in Italia, siamo tutti virologi, politologi, allenatori, vuoi esimerti nel fare una classifica al buio? Ecco la mia. Il podio lo immagino così: Francesca Michielin/Fedez, Malika e Renga. L’ordine non importa. Per tanti alcuni Big, potrebbero risultare perfetti sconosciuti, Random, Madame, Willy Peyote, ma non dobbiamo dimenticare che i giovani seguono altri mezzi per seguire la loro musica, da altre piattaforme quelle attraverso cui Amadeus ha invitato questi “egregi” sconosciuti, che in effetti non lo sono. Dai giovani ci si aspetta sempre qualcosa di altrettanto valido. Davide Shorty è il mio cavallo vincente.
Gabriele Biancardi, mi presento
Motto della vita è “piuttosto che lavorare”, ecco perché dal febbraio 1980 trasmette a radio Dolomiti, da 20 anni speaker di volley serieA maschile e femminile, suona i due formazioni, i PuntoG e gli I Vazanicchi. Proprio perché ha molto tempo libero, scrive anche per il teatro, “avete mai provato ad essere donne”, replicato da diverse compagnie in tutta Italia e “diversi da chi”. Giusto per non farsi mancare nulla, anche tre libri all’attivo. “Il mio nome è Aida” , “il respiro dei ricordi”, usciti per Minerva e “vite nel kaos”, scritto a quattro mani con Loreta Failoni per Curcu. Vegetariano per scelta ma senza voler imporre nulla a nessuno.
Responsabile artistico - Radio Dolomiti e-mail: g.biancardi@radiodolomiti.com
CHI È
Conosco Gabriele Biancardi da quando ragazzino, forse nemmeno diciottenne, venne a Radio Dolomiti, di cui ero direttore giornalistico, per avviarsi alla carriera di disk jokey o intrattenitore. Intelligente, dotato di auto ironia, competente, sbarazzino come l’età esigeva. Ma serio, attento, curioso al punto che mi sarebbe piaciuto avviarlo alla professione giornalistica. Ma poi la vita volle diversamente e forse è meglio così. Sono contento di averlo sul nostro mensile. (W.P.)