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Conosciamo il territorio: una chiesa per Tenna

Conosciamo il territorio

di Fiorenzo Malpaga

L’Annunciazione: una chiesa per Tenna

Nello scorso numero della rivista ho esposto un breve intervento sulla vecchia Chiesa di Tenna, sull’omonima collina, dedicata a San Clemente, che ora non esiste più, essendo stata trasformata in una casa di abitazione in località Masi. Era una chiesa risultata nel corso dei secoli insufficiente per la crescente popolazione del paese ed inoltre si trovava in posizione decentrata, rispetto allo sviluppo dell’abitato.

Per questo, previo benestare del Vescovo di Feltre, competente per giurisdizione religiosa sulla Valsugana, nel 1750 da parte della famiglia Baruchelli venne messo a disposizione il terreno, nel centro del paese, per la nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine dell’Annunciazione. Grazie anche alla donazione i Baruchelli furono elevati a rango nobiliare. I lavori iniziarono nel 1764 affidati all’impresa dell’arch. Claudio Carneri di Borgo Valsugana, uno dei migliori artisti trentini, che, per limitare il notevole onere finanziario, si avvalse di molti lavoratori locali, tenuti a prestazioni gratuite, i cosiddetti “pioveghi”, Il cantiere durò un decennio. Le dimensioni interne dell’edificio erano di 8 ml. di larghezza per 16 di lunghezza, il piano d’imposta era 8 metri dal livello del terreno, e sopra venne realizzata la volta; il pavimento eseguito in pietra bianca e rossa di Trento, l’altare in marmo policromo, ai lati quattro cappelle. La chiesa è stata costruita in perfetto allineamento con la via principale (via Alberè) e con gli edifici prospicienti, e disposta con l’altare verso oriente. Nel 1780 i lavori erano conclusi, come confermato in occasione della visita del vescovo di Feltre mons. Ganassoni; gli stucchi interni e le rifiniture furono eseguiti nel 1789. (foto 1 pianta chiesa originale) Nella nuova chiesa furono rinnovati i cosiddetti “diritti dei banchi” a favore delle famiglie nobili dei Baruchelli e degli Hippoliti, pur con rimostranze della popolazione per questi ultimi, in quanto “forestieri”; tuttora all’entrata della chiesa, nella parte sinistra e destra, ci sono i “banchi dei siori” riservati alla famiglia Baruchelli . (foto 2 banco con lo stemma nobiliare) Nel 1826 fu ampliato il cimitero, su un’area in gran parte della famiglia Baruchelli, circondato da idonea muratura. Nel corso dell’ultimo ampliamento realizzato nel 1977, grazie alle scelte del Concilio Vaticano secondo, è stata eliminata l’area dedicata ai deceduti suicidi ed ai bimbi non battezzati. Nel 1838 venne costruito il campanile, alto 36 metri, dotato di orologio su tre lati verso l’abitato; al riguardo l’ubicazione fu stabilita da una assemblea popolare, che decise di realizzare l’opera nell’attuale sito. Nel 1901, furono demolite le quattro cappelle laterali e costruite le due navate. Nel 1916 furono tolte e fuse le quattro campane, per scopi bellici, poi reintegrate dopo la grande guerra. (foto 3 requisizione campane nel 1916). Nel 1944 la Curazia di Tenna fu eretta in Parrocchia, con un notevole sforzo da parte dei fedeli per reperire il fondo di dotazione

Pianta chiesa originale

Stemma nobiliare Baruchelli sopra il banco dei siori

Conosciamo il territorio

Esterno della Chiesa

Interno della Chiesa

necessario. Nel 1970 si provvide alla elettrificazione della campane; in precedenza venivano suonate manualmente, con delle lunghe corde, che arrivavano fino al locale al piano terra del campanile. E qui mi sovvengono i ricordi personali della mia infanzia, quando il sagrestano, il “Bepo Cioco”, fischiettava nella vicina piazza per chiamare noi bambini a tirare le corde, con un tocco alternato ed armonico, da Lui diretto; le conosceva talmente bene, che le chiamava affettuosamente per nome: “La vecia”, “La sorda”. Per annunciare la sagra del paese, la “Bela de Magio” el Bepo organizzava poi il “campanò”: si saliva fino alla torre campanaria, si legavano i battocchi della campane ai tasti di legno, per ricavarne una rudimentale pianola. (foto 4, Dario Malpaga mentre suona il “campanò”.) Anche l’orologio del campanile, fino agli anni settanta, era a ricarica manuale e giornalmente noi bambini avevamo a turno l’incarico di salire i ripidi scalini in legno, fino al punto dove era collocato l’ingranaggio dell’orologio, per girare la manovella per la ricarica. Vista dall’esterno, la chiesa della B.V. dell’Annunciazione di Tenna risulta scarna ed essenziale (foto 5), mentre all’interno è veramente piena di fascino, le colonne marmoree, rifinite in cima con foglie di acanto (stile corinzio), le statue, gli altari in marmo policromo, i dipinti, gli stucchi, la volta, i vecchi banchi gentilizi, il battistero, il pulpito; tutto ricomposto con una armonia di forme e di colori, che la rendono splendida.

Dario Malpaga suona il campanò

Dipinto dell'Annunciazione

Fonti consultate: - Tenna cenni storici ed. Associazione Amici della

Storia di Pergine anno 1993 - Cenni storici di Tenna manoscritto di Malpaga

Enrico - Storia di un colle scritto da Don Enrico Motter - Tenna anni sessanta di Fiorenzo Malpaga

Publistampa 2013

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