4 minute read
Il mondo a testa in giù
Ginnastica, sport e arte circense
di Veronica Gianello
Advertisement
Il mondo a testa giùCristina Micheloni e il verticalismo in
Cristina Micheloni, classe ’96 è nata e cresciuta a Vattaro. Un passato da ginnasta e danzatrice, un vortice di energia in costante movimento, da piccola come ora. L’appassiona la sperimentazione, il trovare forme nuove per esprimersi. La sua forma preferita è sicuramente la verticale. Mani a terra, spalle che spingono, braccia forti, gambe in aria e i pensieri che spariscono, perché il mondo a testa in giù è tutta un’altra storia. Ma che cos’è il verticalismo? Lo scopriamo proprio insieme a lei.
Ciao Cristina, la verticalista. Cosa vuol dire? Che cos’è il verticalismo?
Il verticalismo è una disciplina che fa parte principalmente del circo ed è l’esecuzione a corpo libero della figura della verticale, ossia l’allineamento del corpo mantenendo le mani a terra e il corpo in propensione verso l’alto. Spesso la vediamo realizzata anche su altri attrezzi, per renderla ancora più spettacolare, ma tutto parte dall’equilibrio al suolo con entrambe o una sola mano. Essere una verticalista è dichiarare quello che faccio. Ha la dignità di qualsiasi altra professione ed è quello che io ambisco a diventare.
Come ti sei appassionata a questa disciplina? Quale percorso ti ha portata fino qui?
Io nasco come ginnasta, fin da quando avevo quattro anni. Poi mi sono appassionata alla danza, specialmente classica e contemporanea e mi sono quindi diplomata al Liceo Coreutico di Trento. Ho capito che fare l’artista era la mia strada. Una strada difficile… ma la mia. Ho perciò continuato i miei studi unendo danza e ginnastica diplomandomi al percorso triennale professionale di Accademia Kataklò a Milano. Già al mio ultimo anno ho iniziato a sperimentare molto sulla figura della verticale: ero sempre con le mani a terra! Tornata a
VALSUGANA WEB TV - LA TV FATTA DALLA GENTE PER LA GENTE DELLA VALSUGANA Pagina Facebook Valsugana Web Tv • Per contatti: 328/9627385 - 3386438110 SEGUICI SU YOUTUBE
Ginnastica, sport e arte circense
Trento ho frequentato un workshop di verticalismo che mi ha convinta definitivamente a volermi specializzare in quest’ambito. Ormai è più di un anno che ci lavoro e che frequento lezioni e masterclass e devo dire che sono davvero soddisfatta. Ho avuto la fortuna di formarmi con grandi maestri e di frequentare un corso di studio intensivo—non mi aspettavo nemmeno di passare l’audizione!— alla DOCH di Stoccolma, che è una vera e propria Università di Circo. Mi sono portata a casa davvero un grande bargagno che mi ha permesso di lavorare in autonomia anche in questi mesi difficili
Quante ore al giorno ti alleni? Cosa prevede il tuo allenamento?
Uno dei miei maestri che ho seguito in Belgio, Felipe Salas, mi ha insegnato davvero ad allenarmi in modo completo e funzionale. Mi alleno in media 3 ore al giorno. Inizio con un riscaldamento e breve potenziamento, seguito da una bella oretta almeno di tecnica della verticale. Poi passo a esercitarmi sulle varie forme che la verticale può prendere: sono davvero tante! Spesso aggiungo anche una parte di creazione personale, dato che mi piacerebbe in futuro fare anche dei miei spettacoli. Concludo sempre con un secondo potenziamento più intenso e con lo stretching finale.
Oltre a stare a testa in giù: cosa fai nella vita?
Sto finendo la Laurea Magistrale in Management dello Sport, alleno squadre di ginnastica e tengo corsi di tessuti aerei e verticali.
Quali sono le cose più importanti che insegni ai tuoi allievi?
Che il lavoro sulla verticale richiede tempo, che la cura dei dettagli è essenziale: servono dedizione e costanza. Spero però di trasmettere tutta la passione che ho, e i riscontri che sto ricevendo, anche in questo momento difficile, mi fanno ben sperare.
Spesso, soprattutto in tempi recenti, ci si butta a provare discipline che sembrano un gioco ma possono essere pericolose se non ci si affida a professionisti del settore. Cosa ne pensi?
Penso che sia sbagliato. Come ci si affida a un cardiologo se si ha un problema al cuore, ci si dovrebbe affidare a professionisti anche per prendersi cura del proprio corpo. Sembra facile fare gli autodidatti, ma si rischia davvero di farsi male. Io stessa cerco di usare i social in maniera intelligente, perché è molto facile trovare contenuti dannosi.
Quali progetti hai per il tuo futuro?
Principalmente il mio obiettivo è quello di avere una mia attività. Non potrò farlo domani, ma sto lavorando in questa direzione. Mi piacerebbe
Ph. francesca Ianes
anche lavorare nelle scuole, per capire se mi potrebbe piacere come ambiente, ma il mio obiettivo principale è comunque creare qualcosa di mio.
Com’è il mondo a testa in giù?
È una bolla dove sto bene. È la mia stanza dove posso chiudere fuori tutto quello non voglio. Non è uno scappare, ma un modo per prendermi del tempo per me, per concentrarmi su quello che voglio. È una sorta di meditazione… molto faticosa!