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Medicina & Salute: gli attacchi di panico
Medicina & Salute
Gli attacchi di PANICO
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di Laura Fratini
La parola panico deriva dalla mitologia greca e più precisamente dal “dio Pan”, metà uomo e metà caprone, che compariva all’improvviso sul cammino altrui, suscitando un terrore improvviso e poi scompariva velocemente. Le vittime rimanevano incredule, non riuscivano a spiegare cosa fosse successo e non erano in grado di gestire la forte emozione negativa provata. Questo è quello che succede a chi prova gli attacchi di panico: si manifestano con un improvvisa e intensa paura in assenza di un reale pericolo, accompagnata da sintomi somatici, dovuti all’attivazione del sistema simpatico, e cognitivi (paura di impazzire, di perdere il controllo, paura di morire). Generalmente raggiungono rapidamente l’apice e sono di breve durata (di solito 10 minuti). Conosciamo quali sono i principali sintomi degli attacchi di panico e cosa succede a chi ha questa spiacevole esperienza: • rossore al viso e talvolta all’area del petto; • capogiri, sensazione di stordimento, debolezza con impressione di perdere i sensi; • parestesie, più comunemente rappresentate da formicolii o intorpidimenti nelle aree delle mani, dei piedi e del viso; • difficoltà respiratoria, tecnicamente definita dispnea o soffocamento; • aumento della sudorazione oppure brividi, legati a repentini cambiamenti della temperatura corporea e della pressione; • nausea, sensazioni di chiusura alla bocca dello stomaco o di brontolii intestinali; • tachicardia o palpitazioni, spesso associati a dolori al torace; • tremori o scatti.
Inoltre, durante questa esperienza si possono avere le seguenti sensazioni: • paura di perdere il controllo; • paura di impazzire; • non appartenenza alla realtà, derealizzazione; • osservare dall’esterno cosa accade al proprio corpo, depersonalizzazione; • non gestione di qualcosa di terribile; • paura o convinzione di stare sul punto di morire; • crisi di pianto. Dopo il primo attacco di panico che generalmente fa da spartiacque tra un prima e un dopo, vi sono dei fattori che mantengono e alimentano il problema, ostacolandone la soluzione e creando la sensazione che tutto ciò non possa avere una fine.
ATTENZIONE SELETTIVA
Consiste nel monitoraggio delle proprie sensazioni interne con una particolare attenzione alle situazioni temute, allo scopo di verificare la presenza di segnali che potrebbero scatenare l’attacco di panico. Ciò produce un abbassamento della soglia di percezione di queste sensazioni e contemporaneamente l’aumento dell’intensità soggettivamente percepita, facilitando così l’attivazione del circolo vizioso del panico.
COMPORTAMENTI PROTETTIVI
Hanno lo scopo durante il circolo del panico di prevenire l’attacco di panico.
DISTRAZIONE
È una forma di evitamento cognitivo dell’ansia che implica il tenersi impegnati per non notare sintomi di ansia e la possibilità che si inneschi il circolo del panico.
EVITAMENTI
Le persone con attacchi di panico evitano tutte le situazioni che ritengono favorire il panico, cercando di mantenersi all’interno della propria comfort zone che però rischia, col tempo, di restringersi sempre di più. Le linee guida internazionali (NICE National Institute for Health and Clinical Excelence, 2011) indicano la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, insieme al training di rilassamento, come i trattamenti più efficaci per la cura degli attacchi di panico. Il trattamento cognitivo comportamentale quindi prevede di aiutare il paziente in una serie di passi a: • Prestare attenzione a ciò che si prova, anche al livello delle sensazioni corporee, in un determinato momento; • identificare quali sono i pensieri relativi all’emozione, il proprio dialogo interno; • esercitarsi a mettere in dubbio i pensieri e le convinzioni disfunzionali; • sostituire i pensieri e le convinzioni disfunzionali con pensieri più vicini alla realtà e più utili per il raggiungimento dei propri obiettivi; • smettere di evitare con l’uso di tecniche comportamentali come l’esposizione enterocettiva e in vivo; • prevenire le ricadute.
* Dott.ssa Laura Fratini Psicologa-Psicoterapeuta Studio, Piazzale Europa, 7 - Trento Tel. 339 2365808



