7 minute read

Fiere Fiere Zootecniche Internazionali a Cremona, il successo della 77a edizione

Interessante è stato il focus sui prodotti di carne a peso fi sso tracciato da Marco Limonta, Business Insight Director IRI, che, seppure ancora minoritari rispetto ai prodotti a peso variabile, rappresentano oggi la componente più dinamica nel settore carne e salumi.

questa fosse una tendenza e invece ciò non si è confermato, dato che i consumi del periodo Covid erano infl uenzati da limitazioni sociali.

Advertisement

Questi ultimi tre anni (due anni di Covid e un anno di confl itto Russia-Ucraina) hanno portato a cambiamenti nelle modalità di fare la spesa, ad un’accelerazione nei mutamenti di consumo che hanno poi avuto degli effetti diretti in tutte le fi liere produttive, carne compresa».

Altri spunti di rifl essione ripresi dal Rapporto Coop 2023 — accessibile su italiani.coop — sono stati i seguenti: • la crisi impatta in modo più che proporzionale sul ceto medio. Si sta ampliando la quota di popolazione che ha meno risorse da spendere e che cerca soluzioni più effi cienti nel carrello. Per contro, c’è una quota più piccola che ha un aumentato potere di spesa. Ciò ovviamente impatta su tutte le grandi marche e su ciò che storicamente era alla base del consumo; • ambiente e sostenibilità non sono più solo parole. Il 2022 — con la crisi idrica che ci ha colpito — fa sì che il cambiamento climatico e le azioni che lo possono mitigare non siano più uno slogan; • abbiamo un problema: l’infl azione e la stagfl azione (decrescita dei consumi in contemporanea all’impennata dei prezzi). In

Coop Italia, causa vari fattori, il consumo di carne complessivo oscilla tra 7 e 8 punti percentuali.

Da un lato abbiamo un’infl azione che ci obbliga a fare i conti con il portafoglio negli acquisti (infl azione alimentare) e dall’altra abbiamo un calo consequenziale dei volumi; • gli Italiani non arretrano sulla qualità dei cibi. Negli acquisti i consumatori cambiano strategia, sono più “ondivaghi”. In gergo questa si chiama “fedeltà poligama”: se prima i consumatori erano fedeli ad un’insegna e raramente uscivano da quella, ora fanno la spesa con il volantino

sotto mano tra le offerte delle varie insegne. La competizione è aumentata; • gli Italiani diventano gli equilibristi del cibo. 9 su 10 Italiani, a causa del carovita cambieranno le proprie abitudini alimentari nei prossimi 6/12 mesi. Questo avrà un impatto forte sulle fi liere produttive; • sostenibilità, non solo ambientale, anche economica. «Anche la sostenibilità economica va messa al centro del dibattito perché tutti quanti dobbiamo cercare di fare maggiore effi cienza. Perché? Perché abbiamo un sistema produttivo molto frammentato, disaggregato e con costi strutturali più alti. Che fare allora?

Occorre ridurre questo gap con agricolture caratterizzate da un sistema di effi cienza maggiore, potenziando la stessa effi cienza anche nella macellazione e nella lavorazione delle carni lungo la fi liera. Dobbiamo fare un grande sforzo come fi liera per essere più effi cienti e dare risposte a chi determina poi il successo o l’insuccesso delle nostre iniziative».

Lo schiacciamento delle vendite e dei margini ha impatti su tutti.

«Dobbiamo trovare soluzioni condivise per uscire da questa crisi perché da solo non si salva nessuno».

Il Forum è proseguito con uno scambio di domande e risposte con il numeroso pubblico presente. Si è discusso di sostenibilità, di rincari, meat sounding, carne vegana e da laboratorio (con l’augurio che l’EU mantenga una posizione ferma contro la carne coltivata artifi cialmente), politiche europee confuse per il settore zootecnico. Al termine ci sono stati i saluti del presidente di Progeo, Graziano Salsi, che ha rinnovato l’augurio affi nché tutti i componenti della fi liera delle carni bovine siano sempre più effi cienti e collaborativi tra loro. «Il momento è diffi cile per tutti tra l’infl azione, le speculazioni, le incognite sugli energetici». Serve coesione, confronto e scambio. Il Forum “Love Meat Tender” ne è un chiaro esempio.

Elena Benedetti

Fiere Zootecniche Internazionali a Cremona, il successo della 77a edizione

C’ è stata grande soddisfazione da parte degli organizzatori per l’edizione 2022 di Fiere Zootecniche Internazionali svoltasi a Cremona a inizio dicembre (1-3 dicembre 2022). Un’edizione che ha registrato una crescita del 40%: 400 aziende, 130 allevamenti da 8 Paesi, 10.000 euro donati in benefi cenza alla Fondazione Centro San Raffaele, Occhi Azzurri Onlus e al Progetto Ottavo Senso. Questi i numeri dell’edizione 2022, la numero 77, alla quale si sono aggiunti oltre 70 appuntamenti tra convegni, seminari, focus scientifi ci per fare il punto del settore zootecnico nell’unico contesto fi eristico internazionale specializzato in Italia sulla zootecnia ad alta redditività.

«L’Asta Internazionale, guidata dal banditore tedesco Nici Nosbisch, ha attratto e coinvolto persone da tutto il mondo — ha detto ROBERTO BILONI, presidente di CremonaFiere — sia in presenza che in streaming con la possibilità di acquistare lotti in tempo reale da ogni angolo del pianeta. Convivialità e networking si sono aggiunte al format fi eristico

Anche quest’anno le Fiere Zootecniche Internazionali hanno confermato Cremona una delle principali capitali mondiali per il settore.

Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona rappresentano l’evento del settore più importante in Italia. L’edizione 2022 contava 650 capi iscritti da 130 allevamenti da 8 Paesi. A fi anco dell’esposizione zootecnica delle razze Holstein, Red Holstein, Bruna e Jersey e all’esposizione delle tecnologie e dei servizi per l’allevamento e l’agricoltura si è sviluppato il calendario tecnico scientifi co con quasi 100 eventi fra seminari, convegni e workshop organizzati da CremonaFiere in collaborazione con istituzioni, università e centri di ricerca oltre che dalle aziende e dalle istituzioni presenti. A sinistra, il ministro del MASAF Francesco Lollobrigida.

Lollobrigida, MASAF: «Non ci arrendiamo all’idea che venga cancellato il nostro modello sostituendolo con carne prodotta in laboratorio»

È stato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, tra gli altri, a tagliare il nastro della 77a edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali. «Grazie al presidente di CremonaFiere Roberto Biloni — ha dichiarato il ministro — e a questa splendida fi era che è una delle realtà più importanti nel settore, che ospita tanti eventi centrali e che ha la capacità di ripensarsi e riorganizzarsi nonostante gli eff etti della pandemia e della guerra russo-ucraina. Il mondo imprenditoriale ha dovuto rifl ettere e ha aperto gli occhi sulla necessità di fare considerazioni nuove, le aziende gestite da giovani sono aziende che producono di più e meglio, in cui la sostenibilità ambientale, il benessere animale, la capacità imprenditoriale e la crescita di produttività danno un riscontro economico e risultati signifi cativi».

Sui prossimi impegni del Governo: «Siamo vicini ad una manovra fi nanziaria che paga una contrazione economica generale e crisi post pandemiche importanti e in questo settore anche l’aggressione della Russia all’Ucraina. Noi abbiamo fatto la scelta giusta a sostegno del popolo ucraino e in difesa della libertà ma paghiamo un’assenza di strategia basata sul pensiero che alcune produzioni o l’approvvigionamento delle materie prime per la produzione di mangime, ad esempio, potessero essere superfl ue, e oggi ne paghiamo le conseguenze. Bisogna investire sulla ricerca e sulle imprese e salvaguardare in questo bilancio tutti gli investimenti. Abbiamo stanziato un miliardo a garanzia degli interventi pro tempore per investire su sostegno, sviluppo di nuove tecnologie che permettono di avere un’economia sostenibile, per l’ambiente e per il benessere animale. 225 milioni per l’innovazione e altri 100 milioni per la sovranità alimentare, che rappresenta la capacità di riconoscere ad un popolo il diritto di scegliere cosa e come produrre e di scegliere cosa mangiare».

Infi ne un commento sulla carne sintetica: «Noi subiamo anche l’aggressione del cibo prodotto in laboratorio, ma non ci arrendiamo all’idea che venga cancellato il nostro modello sostituendolo con carne prodotta in laboratorio. “Bistecca” nel suo signifi cato italiano indica la parte di un bue e se non c’è il bue non c’è la bistecca, c’è chimica, che io spero non arrivi mai sulle tavole dei nostri fi gli».

«Siamo di fronte ad una fi era storica che vuole guardare al futuro» ha dichiarato Roberto Biloni. «Il suo valore culturale, economico e sociale oggi rappresenta un patrimonio per il comparto zootecnico italiano rappresentato a livello internazionale in questa sede. Diamo voce agli allevatori e promuoviamo interessi del settore per farci da portavoce delle necessità e dei problemi che vanno superati insieme, in rete, facendo squadra».

This article is from: