4 minute read
iMEAT, a Modena la macelleria e la gastronomia di qualità
Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona rappresentano lo strumento più effi cace per fare network con i protagonisti del settore agroalimentare. «Questa fi era ha 77 anni di storia» ha detto il presidente di CremonaFiere Roberto Biloni. «La presenza di allevatori stranieri conferma il ruolo strategico di una manifestazione aperta a tutti, che ha per sua natura l’obiettivo di includere chiunque faccia parte del comparto agroalimentare. Il territorio lombardo, in cui ha sede, è ricco di centri universitari e di ricerca che sono stati coinvolti, insieme ad altri importanti attori istituzionali regionali e nazionali, in un programma scientifi co che guarda agli sviluppi e al futuro della zootecnia, riconoscendone il valore economico e sociale». in continua evoluzione per rispondere ad esigenze di innovazione e digitalizzazione anche nel nostro comparto. Un valore aggiunto rappresentato anche dall’attenzione al sociale: il ricavato della vendita di alcuni lotti infatti è stato devoluto in benefi cenza, ulteriore elemento di riconoscimento di un settore sempre più vicino al consumatore e alla vita comune».
Advertisement
Nell’ambito della rassegna sono state attivate anche delle esperienze di divulgazione didattica dedicate agli studenti, con l’obiettivo di formare con maggiore consapevolezza i consumatori di domani, sensibilizzando i ragazzi ai temi della sostenibilità e del benessere animale e promuovendo la conoscenza sui grandi temi dell’alimentazione, della sicurezza alimentare e della valorizzazione delle produzioni del territorio. Diverse le iniziative dedicate alla formazione, che hanno visto protagonisti giovani e professionisti. Con l’evento Verso l’agricoltura del futuro si è concluso il concorso On the way to Cremona, l’iniziativa targata CremonaFiere,
Per quanto venga spesso considerato marginale, il settore ovicaprino riveste un ruolo strategico per l’economia zootecnica del nostro Paese. L’intera fi liera vale quasi un miliardo di euro annui tra produzione di latte e carni, con un totale di 135.000 allevamenti e circa 7,4 milioni di capi. «Riconoscendo il valore del settore e con l’intenzione di sostenerlo, quest’anno abbiamo deciso di introdurre il tema dell’ovinicoltura con gli Stati Generali dell’ovinicoltura italiana all’interno delle Fiere Zootecniche Internazionali. Ritenevamo importante completare l’off erta della fi era zootecnica» ha commentato Roberto Piloni. Agli Stati Generali dell’ovinicoltura italiana hanno preso parte Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura; Riccardo Crotti, presidente della Libera di Cremona; Angela Saba, presidentessa della FNP Allevamenti Ovicaprini di Confagricoltura; Gianni Maoddi, presidente Consorzio di Tutela Pecorino Romano DOP; Carlo Santarelli, presidente del Consorzio Pecorino Toscano DOP; Marcello Mele, Università Pisa Dipartimento Alimentazione Agricoltura e Ambiente; il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna; Gennaro Giliberti, dirigente Agricoltura Regione Toscana; gli imprenditori Tiziano Iulianella e Dino Cartoni. Moderatore è stato Vincenzo Lenucci, direttore Politiche di Sviluppo Economico, Confagricoltura nazionale. «Purtroppo anche il settore ovicaprino sta vivendo una diffi cile congiuntura a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle quotazioni insoddisfacenti — ha spiegato Angela Saba — che, sebbene in aumento, non consentono di coprire i maggiori costi, soprattutto a causa dei rincari per mangimistica ed energia. Una manifestazione come la Fiera di Cremona rappresenta il luogo ideale per meglio far conoscere il valore di questo settore in aree dove ad oggi ancora rimane poco sviluppato e per promuovere scambi di conoscenza e partenariati che possono raff orzare il comparto». L’Italia ha un ruolo determinante nella produzione ovicaprina a livello europeo: il nostro Paese è al primo posto per produzione di formaggi a base di latte di pecora, al terzo per la produzione di latte ovino dietro Grecia e Spagna e al settimo posto per la produzione di cani ovicaprine. A livello nazionale, la metà dei capi allevati oggi sono in Sardegna e lì si concentra quasi la metà del valore della produzione di carne e latte; il resto del patrimonio ovicaprino e della relativa produzione è localizzato tra Sicilia, Toscana e Lazio ed in misura minore Calabria, Basilicata e poi nel resto d’Italia.
rivolta agli studenti delle scuole superiori ad indirizzo agrario, un contest che ha visto coinvolti più di 1.000 ragazzi provenienti da scuole agrarie di tutta Italia. Durante l’evento ampio spazio è stato dato anche alla formazione rivolta ai professionisti sui temi dell’innovazione tecnologica nella zootecnia da latte che ha riscosso un buon successo in termini di partecipazione, favorendo un positivo dibattito tra relatori e docenti.
La Targa Balestreri (un riconoscimento promosso dall’Associazione Nazionale Giovani allevatori) nell’edizione 2022 è stata conferita a GIOVANNI RIVOLTA, per aver investito nelle innovazioni riguardanti il benessere animale, per aver intrapreso la sfi da di portare un cambiamento radicale all’interno dell’organizzazione aziendale. Giovanni, oggi 35enne, gestisce insieme alla mamma, da quando aveva 22 anni, l’azienda di famiglia sita tra Casalmorano e Soresina. Dopo la realizzazione dell’impianto di biogas costruito nel 2010 e la costruzione di una nuova stalla nel 2016, nel 2019 ha deciso di dare vita ad un maxi investimento incentrato sul benessere animale con lo scopo di dare più spazio, attenzione e comfort ai capi, così che gli stessi abbiano meno stress e che possano esprimersi al meglio dal punto di vista genetico. L’investimento ha portato ad un aumento della capienza animale da 400 a 700 capi e all’aumento della produzione di latte da 45.000 a 80.000 quintali. «Questa manifestazione si rinnova tutti gli anni, trovo tante presenze, tanto entusiasmo, tanti giovani, segno che l’agricoltura è ancora un settore interessante anche per le nuove generazioni» ha dichiarato GUIDO GUIDESI, assessore della Regione Lombardia allo Sviluppo economico. «E noi dobbiamo fare lo sforzo di tutelare le nostre tradizioni, cercando di innovare il più possibile, perché dobbiamo anticipare i tempi per continuare a vincere la competizione internazionale».
Il prossimo appuntamento a Cremona è in programma dal 30 novembre al 2 dicembre 2023.