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Tuttofood 2021: carni e food retail al centro del salone

A Milano risposte e tendenze per affrontare il post pandemia

Tuttofood 2021: carni e food retail al centro del salone

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Photo © Stoica Ionela x unsplash

Focus food: in crescita le carni

Secondo le rilevazioni di IRI, società di ricerche specializzata in big data, analytics e insight per Tuttofood, sempre attenta ad analizzare i dati provenienti dai diversi comparti del food e all’ascolto delle fonti più autorevoli, nel 2020

le vendite di carne confezionata a peso imposto nella Distribuzione Organizzata italiana sono aumen-

tate a doppia cifra — il 13,4% in valore — sfi orando il miliardo di euro (943 milioni). A dicembre l’incremento è stato ancora più marcato, un +14,8% con vendite per 87 milioni di euro in un solo mese. Qualità e contenuto di servizio ma anche, più di recente, igiene e sicurezza, sono le chiavi di questo exploit che può ambire a compensare le chiusure forzate del fuoricasa. Peso imposto e vaschette rispondono infatti alla crescente domanda di comodità, praticità e igiene. Ma la sfi da è anche portare al cliente, in questi formati, i prodotti d’eccellenza, come il caso della porchetta di Ariccia IGP.

«Essere produttori di nicchia — dichiara AUGUSTO LEONI, titolare di Leoni Randolfo & C. (www. porchettaigp.it) — da un lato ci consente di essere meno legati alle fl uttuazioni del mass market; dall’altro, in un momento come questo, il consumatore guarda ai prodotti essenziali. Per questo, già da tempo ci eravamo mossi per incentivare il

Secondi dati dell’associazione di categoria UNAItalia, il primo trimestre 2020 ha visto nella GDO una forte crescita nei consumi di carni bianche e di uova, queste ultime tra i prodotti più acquistati durante il lockdown. Ad essere acquistati sono per il 60% i tagli freschi, ma anche panati e preparati, che guadagnano un 10% a volume.

consumo continuativo: siamo stati i tra i primi a proporre la porchetta in vaschetta, scelta vincente alla luce dell’attuale maggior attenzione del consumatore per l’igiene e la sicurezza, e già da due anni promuoviamo con forza l’e-commerce attraverso le piattaforme.

Sosteniamo l’on-line con una importante comunicazione sui social e nel 2020 abbiamo moltiplicato per 4 le vendite attraverso

canali digitali. Questi due sviluppi ci hanno permesso di compensare il rallentamento del normal trade e nel fuoricasa. Riteniamo che molti dei cambiamenti portati dalla pandemia siano strutturali, in particolare il boom dell’e-commerce, e continueremo a lavorare in questa direzione».

Il mancato apporto della ristorazione, potenzialmente compensato dal servizio nel retail, viene sottolineato anche da ANDREA MARONI di Orma Group che, con il marchio Bacalini (www.bacalini.it), produce specialità tipiche del territorio. «Messoci alle spalle il 2020 con le sue problematiche si attende una ripresa del food, ristorazione compresa, per la sua grandissima importanza in questo settore. La ripartenza sarà graduale e cambiano le abitudini del consumatore fi nale. Si darà importanza ai prodotti salutistici, trend già visto prima della pandemia, si limiterà l’uso del sale, si utilizzeranno per la trasformazione delle carni materie prime senza antibiotici e non ultimo a km 0. I prodotti regionali avranno, come sempre, un ruolo importante. Lo sforzo sarà far arrivare questi prodotti ai consumatori fi nali con confezioni più pratiche, sicuramente ci sarà una propensione agli acquisti take-away. Noi ci stiamo preparando a questo nuovo scenario, senza dimenticare che bisogna sempre rimanere nel segmento dell’alta qualità, aumentando il servizio per i nostri clienti».

Bacalini produce anche carni bianche, merceologie protagoniste da anni di un trend positivo. Secondi dati dell’associazione di categoria UNAITALIA, il primo trimestre 2020 ha visto nella GDO una forte crescita nei consumi di carni bianche (+8,9%) e di uova (+14,1%), queste ultime tra i prodotti più acquistati durante il lockdown. Ad essere acquistati sono per il 60% i tagli freschi (petto, coscia, fesa, ecc…), ma anche panati e preparati, che guadagnano un 10% a volume.

Il settore delle carni, dunque, sembra avere ancora molti assi da giocare, come testimonia la centralità che avrà a Tuttofood 2021. E incoraggianti sono anche i commenti di DAVIDE CALDERONE, direttore di ASS.I.CA., l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi. «ASS.I.CA. è storicamente partner di Tuttofood. Proprio perché ha sempre creduto nel respiro internazionale di questa mostra. I nostri operatori si aspettano di fare business, di incontrare i buyer internazionali, di incontrare gli operatori e questo rappresenta un’occasione molto importante per sviluppare il proprio mercato. La fi era è un’occasione irrinunciabile per creare business, avere possibilità di crescita, fare investimenti e portare i nostri prodotti soprattutto all’estero».

Il Retail del post pandemia

Tra aperture, varianti e aspettative altalenanti sui vaccini, il Retail alimentare, nonostante i buoni risultati di vendita, vive una fase di incertezza che richiede ancora più del solito di guardare all’evoluzione dei trend con un orizzonte più ampio. In questo momento diventa ancora più centrale il ruolo di una manifestazione come Tuttofood che, grazie al dialogo con tutti gli operatori delle fi liere, in poche edizioni è diventata un riferimento nel settore, sia per la capacità di creare networking tra domanda e offerta italiane e internazionali, che per l’anticipare e interpretare le tendenze a benefi cio degli operatori.

Distribuzione moderna: risultati da consolidare «Nella distribuzione moderna il food ha raggiunto a fi ne 2020 un incremento dell’8,4% a valore e del 7,1% a volume, benefi ciando anche di un travaso dal canale fuoricasa dovuto ai diversi lockdown» commenta DANIELE GILLI, direttore commerciale di IRI. «Secondo i dati di IRI, Fresco a Peso Imposto (+10,6% a valore) e Freddo, in particolare i Surgelati (+12,9%), sono i reparti con i tassi di crescita più elevati. Decisamente positivi anche i risultati delle Bevande, che invece hanno sofferto

nel canale grossisti a causa delle chiusure del fuoricasa. Nel canale moderno questi prodotti chiudono invece l’anno con un incremento del 5% della spesa e un +4,4% dei volumi commercializzati».

Durante il 2020 alimentari e bevande hanno benefi ciato di un travaso delle vendite dal canale fuoricasa. «Nei primi mesi l’effetto accaparramento ha spinto la domanda delle categorie scorta, ma il passo eccezionale seguito dalle vendite nella prima fase dell’epidemia era in buona parte causato dal blocco della mobilità, che ha spostato in casa consumi normalmente effettuati in bar e ristoranti» aggiunge Gilli. «Stimiamo che ancora oggi circa il 5,5% delle vendite di Food & Beverage attengano a questa migrazione del consumo alimentare».

Tra phygital e sostenibilità Non si tratta solo di spostamenti di cifre. L’emergenza sanitaria ha indotto cambiamenti nei comportamenti di acquisto, alcuni probabilmente permanenti. E spiccano importanti differenze tra i target generazionali, come risulta dalle analisi di Retail Institute Italy: se gli over 65 hanno scoperto per la prima volta l’on-line, infatti, la Generazione Z e i Millennials hanno “approfondito” nuovi punti vendita e nuove modalità di acquisto digitale.

«Osserviamo una predisposizione dei consumatori verso marche e prodotti nuovi, scoperti on-line durante il lockdown, e contemporaneamente la riscoperta dei negozi di prossimità» spiega ALBERTO MIRAGLIA, general manager di Retail Institute Italy. «Il passaggio al phy-

gital porta a ripensare la logistica, mentre l’utilizzo di big data e l’intelligenza artifi ciale miglioreranno

l’esperienza omnicanale, creando solide relazioni con i clienti. Infi ne, la sostenibilità è un tema centrale anche per la nostra associazione: di recente abbiamo lanciato Green Retail Lab, un laboratorio permanente volto a supportare le aziende del settore nella realizzazione di un’economia circolare».

La sostenibilità è molto importante in particolare per i giovani (Generazione M e Generazione Z), disposti a pagare di più per prodotti “eco” (secondo dati PwC, l’80% dei consumatori è disposto a spendere tra il 5% e il 10% in più per un prodotto a minore impatto ambientale).

Il punto di vista dei retailer Se gli analisti presentano i dati a consuntivo e ne ricavano possibili trend, grazie alla loro presenza sul campo gli operatori hanno il polso delle tendenze mentre si stanno manifestando. «Offriamo ai nostri consumatori ben sei modalità diverse di acquisto, inclusi il delivery e il click & collect» commenta GIOVANNI D’ALESSANDRO, direttore generale di BASKO (www.basko.it). «Per quanto riguarda i punti vendita fi sici, la pandemia ha accelerato tendenze che erano già in corso, come la crescita dei negozi di prossimità, anche con format innovativi, e la crisi delle grandi superfi ci».

Gli investimenti in innovazione e trasformazione digitale sono confermati anche da ADRIANO DE ZORDI, AD di Bennet (www.bennet.com). «A ottobre 2020 abbiamo lanciato la nuova piattaforma e-commerce. Più in dettaglio, gli investimenti dedicati al front end hanno l’obiettivo di accogliere al meglio i clienti migliorando l’esperienza nella fase di acquisto e navigazione».

Ma l’innovazione riguarderà anche gli store, oltre che l’universo digitale, come spiega FRANCESCO AVANZINI, direttore generale di Conad (www.conad.it). «Riteniamo che dopo l’emergenza riprenderà il processo di evoluzione dei format che era già in corso. Le classiche corsie obbligate verranno sostituite da “piazze” aperte e le diverse modalità di acquisto e fruizione del Food & Beverage sfumeranno in un continuum che va dal consumo in loco, all’acquisto in negozio, al click & collect e delivery fi no al commercio digitale».

«Siamo passati dalla lealtà del consumatore per il marchio alla lealtà dell’insegna verso il consumatore, cui rendere disponibili più canali di acquisto» conclude GIORGIO SANTAMBROGIO, AD di Gruppo VéGé (www.gruppovege.it). «Io lo defi nisco modello penta-touch point: home delivery diretto, click & collect, locker, piattaforme dedicate alla spesa on-line e piattaforme di food delivery. Per quanto riguarda il punto vendita, dovremo puntare ad un’esperienza multisensoriale di qualità, complementare agli altri canali in cui privilegiare prodotti più “ordinari”».

Tuttofood, la fi era agroalimentare con l’off erta merceologica più completa in Italia, che abbraccia tutte le fi liere del Food & Beverage, è un appuntamento irrinunciabile per tutti gli addetti ai lavori, una grande piattaforma di networking che andrà in scena a fi eramilano dal 22 al 26 ottobre. Il settore carni troverà spazio in particolare nell’area Tuttomeat. L’innovazione sarà invece protagonista di Evolution Plaza, l’arena per le più recenti soluzioni per la trasformazione digitale e anima dell’area Tuttodigital, che proporrà iniziative tanto dai grandi player come da start-up innovative, accompagnate da best practice portate direttamente dagli espositori. Ritornerà anche la Retail Plaza, il palcoscenico dove si confrontano i protagonisti del mondo del Retail e della GDO, portando le loro best practices su ultime soluzioni e nuovissimi trend, confrontandosi col pubblico in sala. Il progetto si avvarrà della partnership con Retail Institute Italy. Grazie alla contemporaneità con Host Milano e MEAT-TECH, Tuttofood sarà il luogo dove le risposte per il Retail troveranno espressione nelle proposte degli espositori e nel palinsesto eventi.

>> Link: www.tuttofood.it — @TuttoFoodMilano

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