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L’uomo che guarda al futuro

di Chiara R. Zaccaroni

È stata festa grande e commossa lo scorso 11 febbraio al Borgo Lanciano di Castelraimondo (MC), per la presentazione del libro autobiografico di NICCOLA ROSSI “L’uomo che guarda al futuro”, in concomitanza con il suo recente compleanno e traguardo degli 80 anni. Una pubblicazione che ripercorre una intensa vita di famiglia, lavoro, progetti e radicamento in un territorio, le sue Marche, che tanto hanno dato a questo straordinario imprenditore marchigiano, pioniere dell’acquacoltura e oggi a capo di un Gruppo internazionale. Un evento che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone tra amici, collaboratori, imprenditori del settore e una famiglia che è sempre stata la sua guida.

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Dopo WALTER GORNI, il giornalista che ha redatto materialmente il libro e me ha illustrato la genesi, a partire dai primi incontri con Niccola Rossi alla stesura definitiva, la parola è passata agli amici di una vita. Dalle parole di GIORGIO BAUCE, che hanno ricordato la lungimiranza e la continua ricerca nell’innovazione di Niccola Rossi, all’onorevole GIORGIA LATINI, vicepresidente della VII Commissione (Cultura, Scienza ed Istruzione), che ha illustrato come le imprese famigliari del territorio rappresentino dei veri e propri hub culturali da valorizzare e da cui bisogna far passare il percorso di crescita e sviluppo per la rigenerazione dei piccoli borghi, patrimonio identitario del nostro Paese. Dai tanti presenti, tra cui gli onorevoli

MIRKO CARLONI e GUIDO CASTELLI, è stata illustrata la figura di Niccola Rossi imprenditore, la sua capacità di “visione”, di prevenire i tempi e di come “impresa” e “famiglia” debbano essere in sinergia per poter avere un successo vero. Anche il presidente della Regione Marche, FRANCESCO ACQUAROLI, ha dato la propria testimonianza con la presenza e un intervento istituzionale che ha sottolineato i traguardi raggiunti da Rossi nell’acquacoltura europea e nel comparto ittico a livello internazionale.

Niccola Rossi è un esempio per i giovani che ne possono trarre un importante insegnamento, non solo per le intuizioni e la visione imprenditoriale che ha caratterizzato uno sviluppo e una crescita esponenziale, anno dopo anno. Ma anche e, forse, soprattutto per le sue testimonianze come uomo.

Prefazione di Elena Benedetti, direttrice della rivista Il Pesce

Un amore incondizionato per la famiglia, un attaccamento al lavoro che è avventura, intraprendenza, rischio e successo, una visione disincantata del mondo e delle sue contraddizioni e, non ultimo, l’immenso affetto per quanti hanno contribuito con la loro presenza a condividere il cammino fin qua compiuto. Ecco, se dovessi in poche righe riassumere l’autobiografia di Niccola Rossi, illuminato imprenditore marchigiano che negli anni ha costruito Erede Rossi Silvio, un Gruppo leader in Europa nell’acquacoltura (e non solo), userei parole semplici come famiglia, lavoro, passione, riconoscenza. Parole che esprimono ciascuna un valore profondo trasmessogli dai suoi genitori, Silvio e Jolanda Rossi, centrali esempi di dedizione e intraprendenza.

Questo libro è il racconto della vita dei protagonisti della famiglia Rossi attraverso i decenni, un viaggio di lavoro e sacrificio che ha portato a straordinari risultati ma anche un percorso che non ha loro risparmiato perdite dolorosissime.

Il libro si articola in passaggi, tra l’infanzia, lo sviluppo dell’azienda, l’evoluzione, il dolore per la perdita del padre Silvio e dell’amatissima fi glia Silvia, le acquisizioni, l’esperienza da sindaco, l’attuale e il futuro. È la voce diretta di Niccola Rossi che parla e racconta, dai suoi ricordi di bambino e ragazzo già coinvolto nell’attività del padre ai vari passaggi, situazioni, occasioni, casualità anche, che lo portano a costruire pezzo dopo pezzo un Gruppo conosciuto a livello internazionale.

Molto bello il passaggio in cui racconta dell’esperienza fatta ai mercati generali, ragazzino di 12 anni, “una vera esperienza di vita in quel concentrato di varia umanità” nel quale impara a conoscere le persone e a capirle. Una grande scuola.

La giovane età e l’intraprendenza ostinata e competitiva sono anche il motore per raggirare ostacoli in un’Italia che rende ancora possibile muoversi al limite sempre con quell’entusiasmo ed energia che lo contraddistinguono.

A sinistra: “L’uomo che guarda al futuro” è stato realizzato con la collaborazione del giornalista Walter Gorni che ha redatto il libro a fronte di tante ore trascorse con l’imprenditore marchigiano, che con lui ha ripercorso la sua storia famigliare e professionale. A destra: foto di famiglia per Niccola Rossi coi figli e i nipoti. Una grande festa condivisa con le persone più care e uno sguardo rivolto al futuro ed alle nuove generazioni.

Oggi, alla soglia degli 80 anni, non manca però la nostalgia di Niccola Rossi per quei “tempi davvero speciali”. Sarà stata la giovinezza? La famiglia con la guida e l’esempio della figura paterna sempre al centro? Un’Italia del dopoguerra tutta da ricostruire e far ripartire? Forse.

C’è poi una consapevolezza disincantata del vissuto, delle responsabilità assunte già in giovanissima età e un’autonomia e indipendenza che lo caratterizzeranno sempre. “Nel lungo e avventuroso percorso di vita che cerco di sintetizzare in questo libro, il lavoro è stato un impegno costante. Sono sincero, e lo sarò sempre: dedicando tutto quel tempo all’azienda, finì che ce ne innamorammo profondamente. Ma con un prezzo che non abbiamo mai rimpianto: quello di non conoscere la giovinezza”. Al sacrificio di quest’ultima per il bene dell’azienda, Niccola Rossi risponde sempre ribadendo che il perno centrale resta sempre la famiglia: “In questa avventura la famiglia è fondamentale non solo come sostegno morale e affettivo, bensì quale porto sicuro in cui trovare rifugio e aiuto tangibile in azienda”.

Eccola la sua famiglia con l’amata moglie Maria Luisa, i figli Silvio, Silvia, Roberto e Rodolfo e oggi gli adorati nipoti Nicola, Edoardo, Ludovico e Matilde. Ma anche una famiglia allargata nella quale rientrano i numerosissimi collaboratori di una vita, compagni preziosi di questo viaggio con cui Niccola Rossi ha condiviso e condivide tanto.

Un ultimo aspetto che vorrei rimarcare di questo viaggio che l’imprenditore marchigiano compie nella sua esperienza di vita personale e professionale ha a che fare con la sua visione molto moderna del mondo perché incentrata sulla sostenibilità.

Una parola oggi abusata ma che nella Erede Rossi Silvio è centrale, dato che alla base del prodotto ittico, l’allevamento di trote, c’è la necessità di preservare l’ambiente naturale.

La sua profonda conoscenza del territorio nel quale è cresciuto, la qualità delle acque, il rapporto empatico che sviluppa con gli allevamenti sono centrali in questa storia di vita.

Così come lo sono tutti gli investimenti avviati in tempi non sospetti per produrre energie alternative e rendere sostenibili le varie attività del Gruppo non solo a livello ambientale ma anche energetico.

La terra, la sua terra, le produzioni agricole e ittiche sono alla base di tutto. Servono quindi rispetto e competenze per garantire un prodotto che non accetta compromessi e che si deve attestare sempre e solo al livello di qualità più alta.

In questa storia di vita c’è tanto da imparare per noi lettori: un atteggiamento di vita che con ostinata dedizione al lavoro e ai propri affetti punta sempre più in alto.

Attendiamo il prossimo capitolo certi che Niccola Rossi non mancherò di stupirci ancora una volta

Chiara R. Zaccaroni

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