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Robi, Joy e Alice II: quando il pescatore è un po’ ristoratore Massimiliano Rella

Robi, Joy e Alice II: quando il pescatore è un po’ ristoratore

di Massimiliano Rella

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Pescatori di notte e alle primissime luci dell’alba, ma anche operatori “pescaturistici” di giorno, quando il turista si vuole divertire e fare nuove esperienze, sempre rimanendo nell’ambito di orari normali e un po’ più umani. Vagli a raccontare della dura vita del pescatore… E così anche a Marano Lagunare, come in Puglia, in Sicilia, come in Sardegna e in tutto il Mediterraneo, oggi la pesca professionale per sopravvivere ha bisogno di cercare nuove modalità, opportunità e potenziali fonti di reddito integrative. Cosa fare dunque se hai una barca e vivi in un bel borgo marinaro della provincia di Udine, affacciato sulla laguna e circondato da un ambiente eccezionale? Risposta: il pescaturismo e l’ittiturismo, una sorta di “agriturismo d’acqua” in cui il pescatore diventa “ristoratore”, servendo le specialità da lui stesso pescate. Una formula che avevamo incontrato in Salento (si veda, Lo Sparviere, pescaturismo da vivere e per vivere il mare, in IL PESCE n. 2/2022, pag. 134) e che anche in Friuli Venezia Giulia comincia a fare proseliti. È il caso di una coppia: il pescatore ROBI ZENTILIN, specializzato nella cattura dei fasolari e di altri frutti di mare, e della moglie JOY, che è anche consigliere comunale del piccolo municipio di Marano, forse il consiglio comunale più “ittico” d’Italia; un altro pescatore con incarichi istituzionali è il vicesindaco SANDRO

CECCHERINI.

Robi e Joy Zentilin sulla loro barca da pesca Alice II attrezzata per pescaturismo e ittiturismo.

Fasolari con pepe in polvere e limone in degustazione su Alice II.

Fatto sta che Robi e Joy, che già propongono da tempo formule di pescaturismo sfruttando la loro barca da pesca Alice II, oggi si stanno attrezzando per l’ittiturismo, servendo agli ospiti nel giardino di casa e negli spazi al pianterreno spuntini gourmet di pesce freschissimo, accompagnati da calici di vino bianco e bollicine; ad esempio il gustoso Panino al nero di seppia con alici marinate o i crudi “vivi” di Fasolari conditi con spolverata di pepe e gocce di limone, ma anche pesce alla piastra e varie bontà di laguna. L’alternativa gettonabile è la cucina a bordo per 2-4 persone, forse anche più divertente, certamente ambientata. Fanno pescaturismo tutto l’anno: escursioni sul fi ume Stella, in laguna, pesca, degustazioni in barca e sui casoni, da aprile a ottobre, minimo 2 ore a 37 euro a persona, fi no a 80-90 euro per esperienze più lunghe e articolate.

La famiglia Zentilin ha due barche di proprietà, una appunto per il pescaturismo, certamente un’attività limitata per integrare il reddito, ad esempio con un paio di uscite a settimana in bella stagione. L’altra è un peschereccio vero e proprio dotato di gabbia turbosoffi ante per la cattura dei fasolari dal fondale sabbioso. «La pesca dei fasolari avviene di notte per 3-4 ore, con uscite quando c’è richiesta del mercato — ci dice Robi Zentilin — in media 40-45 volte l’anno, in base a un accordo di concorrenza cooperativa e di mantenimento del reddito tra i vari pescatori della laguna, da Grado a Marano Lagunare, vista la scarsità di pescato che da qualche anno affl igge il settore».

In Friuli Venezia Giulia i pescatori professionali e gli imprenditori ittici, singoli o associati, che intendono esercitare attività di pescaturismo nelle acque marittime regionali e della laguna di Marano-Grado per ottenere l’autorizzazione devono dimostrare la sicurezza dell’imbarcazione, documentare la prova di stabilità effettuata da organismi riconosciuti, fare una prova di sicurezza presso la capitaneria di porto — che determina anche il numero massimo delle persone imbarcabili — e indicare le tariffe applicabili. Le cooperative e le imprese di pesca, concessionarie di specchi d’acqua per mitilicoltura e maricoltura, possono fare attività di pescaturismo con imbarcazioni iscritte in quinta categoria, entro i confi ni dell’area in concessione.

Massimiliano Rella

Nota

Photo © Massimiliano Rella.

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