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Il food in rete Social food Elena Benedetti
Come fosse antani, sbriciolate
di Alessia Morabito (illustrazioni di Alessia Serafi ni)
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“D evo dare un taglio netto, togliere i rami secchi, per questo motivo, per il tuo articolo, ho disegnato la Finocchiona con quella bella fetta che si stacca via”: così mi ha appena scritto Alessia, l’illustratrice coautrice di questa rubrica, al comunicarle il salume che avevo scelto per questo numero.
Ho tenerezza e nostalgia di queste sue parole consapevoli che, facendosi aiutare dal suo linguaggio di poesia visiva, cercano la determinazione nell’affanno del momento.
La sento stanca, sono stanca pure io e mi manca ancor di più.
“Che cos’è il genio? Fantasia, intuizione, precisione e velocità di esecuzione!”.
Le Alessie si sono trovate e prese come certi amori predestinati, si inventano attività da portare avanti assieme e si promettono altre cose da fare assieme. Le Alessie vivono a poco meno di un migliaio di km di distanza e sono molto testarde. Si ritrovano per brevi o lunghi incontri tra l’Italia e la Francia.
Parlano spesso di piccole bellezze effi mere e di ironie grottesche. Vivono a nervi scoperti, senza tende che facciano buio perché non hanno paura di nulla.
Sono diventate amiche come fanno le bambine, da un minuto all’altro, ma sono adulte e si chiedono spesso reciprocamente “come stai”, mettendosi in ascolto di come stai davvero.
Quando sono assieme sono “belle, libere e stupide”, come sono gli amici che assieme stanno bene.
«Una volta che vieni dobbiamo andare a Firenze», mentre lo dicevo pensavo agli Iris del giardino di Boboli, al mercato di Sant’Ambrogio, al fare qualche “supercazzola” solo ai turisti brutti, al giro dei macellai con ancora il banco di marmo, alla schiacciata unta ripiena di fi nocchiona, ad una buona bottiglia di Chianti bevuta in piazza.
La fi nocchiona è il salume toscano per eccellenza. Medievale per epoca e originario della zona del Chianti, è stata riconosciuta IGP dal 2015. Si ottiene con carne di maiale macinata, prevalentemente spalla, rifi latura del prosciutto, pancia, aglio, semi e fi ore di fi nocchio selvatico e vino rosso. Insaccata nel budello naturale è maturata e stagionata 5/6 mesi. Può avere anche stagionatura più breve. Nel secondo caso la sua diffusione è più moderna, la dimensione è considerevole, l’impasto più grossolano, si taglia esclusivamente a coltello e prende il nome di “sbriciolona”.
L’uso del fi nocchio si pensa andasse a sostituire il troppo prezioso pepe nel periodo tardomedievale ma una diceria dei norcini, ormai leggendaria, racconta sia stata creata per “infi nocchiare” i cittadini che andavano nelle campagne per comprare il vino. Il fattore offriva un assaggio di fi nocchiona per condizionare la percezione del gusto e non far capire se il vino venduto era di scarsa qualità.
Che devo dare un taglio netto e togliere i rami secchi me lo ripeto anche io ma mi “infi nocchio” in un soliloquio dove perdo lucidità ed intenzione. Nel frattempo il tempo passa, la distanza resta, il lavoro aumenta, le giornate si complicano, il casino si accumula ed io mi sbriciolo come quando si taglia la fi nocchiona.
Dai Ale, non infi nocchiarti pure tu, fermiamo subito due giorni, cerca un volo, io prenoto da dormire, si fa ‘na zingarata.