Elimina le infiammazioni

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per riparare un trauma o una lesione, per combattere virus e batteri. Ma quando lo stato infiammatorio perdura a lungo finisce per danneggiare i tessuti e gli organi, innescando un processo che è all’origine di molte malattie: artriti, intolleranze, problemi intestinali e circolatori, infezioni e anche tumori. Per prevenire e ridurre i focolai infiammatori possiamo agire in primo luogo sulle principali cause scatenanti: l’alimentazione, lo stress e le abitudini dannose. In questo libro consigliamo i cibi, i rimedi naturali e gli stili di vita più adatti per spegnere le irritazioni infiammanti, e abbattere così il rischio di ammalarsi, di ingrassare e di invecchiare precocemente.

EDIZIONI RIZA - VIA LUIGI ANELLI, 1 - 20122 MILANO - WWW.RIZA.IT

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ELIMINA LE INFIAMMAZIONI CON I RIMEDI VERDI

un meccanismo di difesa dell’organismo

ELIMINA LE INFIAMMAZIONI CON I RIMEDI VERDI Vivi meglio e di più

Come spegnere subito i focolai infiammatori: sono i veri killer nascosti della nostra salute

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Le infiammazioni sono in origine

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Elimina le infiammazioni con i rimedi verdi Editing: Stefania Conrieri Copertina di: Roberta Marcante Foto: 123rf, Fotolia © 2016 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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Sommario capitolo 1

Le infiammazioni: i veri “killer” della salute

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capitolo 2

Stop ai focolai con la dieta giusta e i rimedi naturali

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capitolo 3

COME LIBERARSI del grasso PER ridurre lo stato infiammatorio

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capitolo 4

Nei cibi la soluzione contro dolori e rigidità articolari

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capitolo 5

se l’intestino è irritato ne risente il benessere generale

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capitolo 6

sfiamma le arterie e allontani le malattie cardiocircolatorie

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CAPITOLO 1

LE INFIAMMAZIONI: i veri “KILLER” DELLA SALUTE Se non si corre ai ripari ai primi sintomi, i focolai infiammatori possono diventare cronici e, alla lunga, aprire la strada a malattie serie. Ecco come riconoscere i primi sintomi “spia”

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CAPITOLO 1

senza infiammazioni si vive più a lungo Che cosa hanno in comune una banale ferita da taglio su un dito, un infarto cardiaco, la malattia di Alzheimer, una gengivite e un ictus? Anche se per i più è difficile riuscire a trovare una connessione fra questi disturbi, apparentemente così lontani e diversi fra di loro (sia per l’organo che colpiscono sia per la gravità che li caratterizzano), in realtà esiste un elemento che li accomuna tutti: l’infiammazione. L’infiammazione è, infatti, lo strumento usato dal nostro organismo per reagire a un’aggressione esterna, sia essa una ferita o un attacco da parte di un agente irritante. Tutte le volte che ci feriamo, per esempio, nel nostro organismo si innesca un meccanismo piuttosto complesso che fa sì che si evitino conseguenze più gravi (come la setticemia) e che il taglio si rimargini il più in fretta possibile. In alcuni casi, tuttavia, l’incendio iniziale scatenato dall’infiammazione non si spegne completamente ma resta attivo, in modo subdolo e silente fino a cronicizzarsi. Uno stato infiammatorio costante diventa un veleno per l’organismo capace di danneggiare cellule, tessuti e la funzionalità di interi organi e creando l’ambiente ideale per lo sviluppo di diversi disturbi, più o meno seri. Nei casi più lievi possono comparire dermatiti, infezioni respiratorie e disturbi intestinali. In quelli più gravi l’infiammazione apre la porta a malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, e a patologie cardiovascolari. L’infiammazione cronica, insomma, è un nemico subdolo per la nostra salute da 8

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prevenire e combattere ai primi segnali. Come? Innanzitutto, agendo sull’alimentazione che, come vedremo nei prossimi capitoli, può diventare una vera e propria arma preventiva contro lo sviluppo di focolai infiammatori. In secondo luogo è fondamentale modificare lo stile di vita: il fumo, lo scarso esercizio fisico, l’inquinamento delle città e soprattutto l’eccesso di stress sono tutti fattori che alimentano una condizione infiammatoria latente e che vanno necessariamente ridotti o corretti, quando è possibile. Ovviamente prima si interviene sullo stato infiammatorio e meglio è; ciò non toglie che grazie all’alimentazione giusta e ai rimedi naturali si possano risolvere anche le infiammazioni più intense e di “vecchia data”, aiutando le cellule danneggiate a rigenerarsi.

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CAPITOLO 1

All’inizio È solo un meccanismo di difesa Come abbiamo appena accennato, l’infiammazione, nella sua fase iniziale, è un processo naturale, un meccanismo di “autoriparazione” messo in atto dal nostro corpo quando è attaccato da agenti nocivi estranei, come batteri, virus e parassiti. In una condizione di allarme si attiva il sistema immunitario, i globuli bianchi entrano in azione e inizia l’attacco difensivo. Le cellule “soldato”, che rappresentano le nostre difese, ingaggiano una vera e propria lotta contro i nemici esterni, all’origine dello stato infiammatorio. Compaiono allora nella zona interessata dolore, arrossamento, talora rigonfiamento e febbre. L’organismo in questo modo cerca, attraverso l’infiammazione, di espellere le sostanze di scarto, avviando il processo di guarigione.

serve a combattere virus e batteri La reazione immunologica di base, che si innesca ogni volta che il nostro corpo è sottoposto a un trauma o a una lesione, è piuttosto complessa. Quando germi, virus o batteri arrivano sulla pelle o sulle mucose, l’organismo risponde producendo siero e cellule di difesa, come globuli bianchi, piastrine, monociti, fibroblasti, linfociti, e i macrofagi, cellule “natural killer”. Le cellule di difesa circondano l’intruso per impedirgli di diffondersi; i mastociti, in particolare, rilasciano una so10

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stanza chimica chiamata istamina che rallenta l’azione dei batteri invasori, e prepara la strada ad altri difensori. Nel frattempo, un altro gruppo di sentinelle, chiamate macrofagi, inizia un contrattacco rilasciando altre sostanze chimiche, chiamate citochine, che attivano lo stato infiammatorio aumentando il battito e il flusso circolatorio e, in alcuni casi, facendo salire anche la febbre. Presto, il focolaio di infiammazione viene praticamente inondato da cellule immunitarie che distruggono gli agenti patogeni, spegnendo il “fuoco” (non a caso gli antichi Romani paragonavano l’infiammazione proprio a un corpo invaso dalle fiamme).

PROTEZIONI innate e acquisite A questo punto si attiva la reazione immunitaria vera e propria, grazie alla quale l’organismo costruisce la cosiddetta memoria immunologica e forma gli anticorpi che - in caso di futuri contagi - si “ricorderanno” dell’intruso per poterlo neutralizzare. I medici definiscono immunità innata questa risposta generalizzata dell’organismo nei confronti di qualsiasi tipo di attacco. Nell’uomo esiste, inoltre, un sistema di difesa specifico che aiuta a intensificare la risposta immunitaria innata e crea anticorpi su misura per debellare particolari virus e batteri molto aggressivi. Le difese immunitarie innate e quelle acquisite agiscono in sinergia per vincere la battaglia finale contro gli invasori fino a quando l’infiammazione si riduce sempre di più in modo che possa scomparire del tutto. 11

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CAPITOLO 1

Se l’allerta diventa perenne I problemi nascono quando, per una qualche ragione, il processo infiammatorio non retrocede ma resiste diventando cronico. L’infiammazione cronica è nociva tanto quanto è benefica l’infiammazione acuta. Il sistema immunitario va fuori controllo e continua a lavorare, anche

Cinque sintomi caratteristici L’infiammazione è il risultato dell’attivazione di un processo difensivo dell’organismo in risposta a una grande varietà di stimoli (meccanici, chimici, batterici ecc.). In seguito allo stimolo infiammatorio si innesca tutta una serie di reazioni, che portano alla liberazione di composti chiamati eicosanoidi, rappresentati principalmente da leucotrieni e prostaglandine. L’aumentata produzione di leucotrieni e prostaglandine induce nell’organismo la reazione infiammatoria, identificabile dalla presenza di cinque sintomi: rossore, dolore, aumentata temperatura, gonfiore e diminuzione della funzionalità della parte del corpo interessata. La reazione infiammatoria è alla base di molte malattie croniche, e la produzione di leucotrieni svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato infiammatorio.

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se non è più necessario. Si attiva così una condizione infiammatoria perenne, di bassa intensità, ma prolungata nel tempo che via via porta a un indebolimento del sistema immunitario. Le cellule dei tessuti, non riconosciute, vengono attaccate ingiustificatamente da chi dovrebbe, al contrario difenderle, dando così origine a malattie autoimmuni e a patologie a carico dei principali organi (cuore, intestino, stomaco ecc.). La colpa di questa condizione può essere legata in parte a una predisposizione genetica aggravata da fattori quali la cattiva alimentazione e lo stress che alimentano il processo infiammatorio in corso.

Tutta colpa di una proteina Che cosa causa questa iperattività del sistema immunitario? Che cosa produce questa reazione esagerata da parte delle nostre difese? Sono le domande che si sono posti gli scienziati cercando di dare una risposta attraverso numerose ricerche. Una di queste, condotta da un gruppo di ricercatori del Department of Veterinary Disease Biology dell’Università di Copenaghen, ha svelato, dietro il mistero dell’infiammazione cronica, la presenza di una proteina, la TL1A. I risultati di questo studio, che ha esaminato le cellule del sangue di 50 donatori sani compresi nella banca del sangue del Rigshospitalet a Copenaghen, sono stati pubblicati sulla rivista “Plos one”. Come ha spiegato la dottoressa Kirsten Reichwald, coordinatrice dello studio in questione, si è visto che questa proteina può indurre le cellule sane a comportarsi in modo anomalo, come se fossero coinvolte in maniera costante in un processo infiammatorio. 13

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CAPITOLO 1

Un “killer” silenzioso L’infiammazione cronica è un pericolo da eliminare sul nascere, altrimenti tende a diventare cronico e arriva a danneggiare il Dna delle cellule. La moderna ricerca scientifica la qualifica come un “killer silenzioso”, ricordando un titolo di un servizio di copertina uscito qualche anno fa sulla rivista inglese Time (“The secret killer”) che fece molto scalpore fra la comunità scientifica. Perché killer segreto? Perché all’inizio non sono subito chiari i danni che l’infiammazione cronica produce. I piccoli malesseri e segnali che il nostro corpo ci invia per avvisarci che qualcosa non va, sono spesso sottovalutati e archiviati come disturbi passeggeri. Così l’infiammazione continua indisturbata la sua opera distruttiva. Quando poi i sintomi diventano manifesti e riconoscibili, spesso è troppo tardi per correre ai ripari e la malattia è già in atto. Ecco perché è importante da una parte non sottovalutare i fenomeni acuti e dall’altra cercare di non fornire nutrimento a questo nemico strisciante.

Fiacca il nostro sistema di difesa Il paradosso dell’infiammazione sta nel fatto che questa è in realtà il più potente strumento di difesa dell’organismo. È come un sistema di allarme che richiama sul luogo dell’incendio le cellule deputate a rimettere tutto in ordine. Si tratti di virus o batteri, di un trauma o di un’intossicazione alimentare, il meccanismo è sempre lo stesso. La 14

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differenza è che nell’infiammazione acuta, quando ogni cosa è tornata alla normalità, le fiamme si spengono. Mentre nell’infiammazione cronica, lo stato di allerta è continuo e finisce per esaurire il nostro sistema immunitario. Ciò che la rende subdola è che il livello infiammatorio è talmente basso che noi non ci accorgiamo di avere attivato una risposta immunitaria. Così, le nostre difese, continuamente sollecitate, perdono la capacità di intervenire là dove è necessario o addirittura impazziscono e cominciano ad attaccare gli organi sani, scambiandoli per nemici. Nel caso di un’infiammazione cronica il pericolo è la produzione di ormoni come il cortisolo e gli eicosanoidi proinfiammatori direttamente correlati alla comparsa di malattie: ipertensione, maggiore esposizione alle infezioni, difficoltà di concentrazione e rallentamento metabolico.

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