RIZA Extra

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RIZAEXTRA

RIZAEXTRA Bimestrale Marzo/Aprile 2019 n. 7 € 9,90 Italia P.I. 08/03/2019

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO/MI

PSICOLOGIA PRATICA

Ricordati sempre che sei unico Ricordati sempre che sei unico

È la chiave della salute e della felicità

SEGUI LA TUA STRADA

• Non imitare i modelli • Osservati senza giudizio • Affidati all’istinto • Accetta tutti i lati di te • Non cercare di cambiarti

Scopri le tue capacità e impara a manifestarle • Liberati dai vincoli mentali • Spazio all’immaginazione • Esercita la creatività

ESSERE SE STESSI È LA SOLA VIA PER STARE BENE

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SOMMARIO

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OGNUNO È UNICO

LE DOTI PERSONALI

La vera felicità è far fiorire

la propria natura

Scopri il tuo talento: è lui a renderti

diverso da tutti

PER REALIZZARE SE STESSI OCCORRE CURARE

SI TRATTA DELL’INCLINAZIONE PERSONALE

E ASSECONDARE IL SEME CHE È IN NOI

PRESENTE IN CIASCUNO DI NOI E RAPPRESENTA

ED È DESTINATO A PRODURRE, SE NON LO

LA VIA DA SEGUIRE PERCHÉ LA NOSTRA “LUCE”

OSTACOLIAMO, QUELLA PIANTA UNICA

INTERIORE ARRIVI A RISPLENDERE AL MASSIMO

E SINGOLARE CHE È CIASCUNO DI NOI

DELLA SUA LUMINOSITÀ

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RIZA EXTRA Direttore responsabile Vittorio Caprioglio

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Direttore Scientifico Raffaele Morelli Direttore Generale Liliana Tieger Redazione Giuseppe Maffeis Progetto grafico Roberta Marcante Immagini Fotolia, 123rf, ShutterStock Immagine di copertina Alberto Ruggieri Direttore Pubblicità Doris Tieger Ufficio Pubblicità Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Responsabile amministrativo Danila Pezzali Segreteria di Direzione Daniela Tosarello Ufficio tecnico Sara Dognini

VALORIZZA CIÒ CHE SEI

Impara a esprimere

le tue capacità NON TUTTI SANNO ANCORA QUALI SONO LE PROPRIE ABILITÀ PERSONALI O NON SANNO MANIFESTARLE PIENAMENTE. PERCIÒ È NECESSARIO NEUTRALIZZARE I BLOCCHI MENTALI E GLI ATTEGGIAMENTI CHE CI IMPEDISCONO DI ESSERE NOI STESSI

Redazione, amministrazione: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. - fax 02/58318162 www.riza.it - info@riza.it Pubblicità: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. fax 02/58318162 www.riza.it - advertising@riza.it Stampato in Italia da: Rotolito S.p.a. Stabilimento di Cernusco sul Naviglio (MI) Distribuzione per l’Italia: So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 40 del 14-02-2018 ISSN 2610-864X Associato a:

Riza Extra cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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OGNUNO È UNICO

La vera felicità è far fiorire

la propria natura PER REALIZZARE SE STESSI OCCORRE CURARE E ASSECONDARE IL SEME CHE È IN NOI ED È DESTINATO A PRODURRE, SE NON LO OSTACOLIAMO, QUELLA PIANTA UNICA E SINGOLARE CHE È CIASCUNO DI NOI

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entro ciascuno di noi c’è un seme, un uovo, un nucleo centrale, una sorgente vitale che ci indica la via. E così come da un seme nasce un albero che è unico, così come è unico il modo in cui fiorisce una rosa, anche

noi siamo esseri singolari e irripetibili, perfetti nel modo e nel momento in cui stiamo fiorendo. Non esistono al mondo due individui che siano identici per aspetto o per carattere: ciascuno è unico nella fisionomia e nel modo di sentire, di pensare, di agi-

re. Il germe che abbiamo dentro è solo nostro. Tutto quello che ci spetta fare è assecondare la nostra natura, prenderci cura del seme dentro di noi, annaffiarlo e non soffocarlo, per far sbocciare la meravigliosa pianta che siamo.

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Affidiamoci al sapere innato per far germogliare

la nostra unicitĂ

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a

Evita di cadere nella trappola

dei modelli sociali

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Il carattere è il tuo vero volto,

accettalo, non lottare con te stesso 7

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ognuno è unIco

Affidiamoci al sapere innato che fa emergere

la nostra unicità

realizzare la nostra personalità, senza volerci uniFormare a nessun modello, È la via per vivere Felici

“I

o sono io” significa: non c’è nessuno che somiglia a me perché se ci fosse un altro come me tanto varrebbe che io non ci fossi. Questo vuol dire essere unici: riconoscere il proprio posto e la propria indispensabilità al mondo. Ma c’è una differenza fondamentale tra il nostro vero “ruolo” e quello che crediamo che sia. L’unico nostro compito, infatti, è quello di realizzare il nostro destino, non quella che pensiamo che sia la nostra strada. Conoscersi davvero non vuol dire conoscere l’idea mentale che ci siamo fatti di noi: sono troppo timido, sono troppo irascibile, sono troppo seria… Quell’idea è ciò che ci impedisce di essere felici e naturali, perché è sempre uguale ed è infarcita di modelli di perfezione: ci chiede di cambiare

ciò che siamo, di adeguarci a ciò che pensano gli altri. Conoscersi invece è osservarsi. In cosa consiste l’osservarsi? È riconoscere che ci abita una diversità, cioè una serie di tendenze e attitudini nostre, un sapere nostro. Cosa c’è di nostro? Di veramente nostro? È importante sapere cosa c’è di diverso in noi. Se siamo uguali a tutti gli altri, non siamo nessuno. E ciò che c’è di diverso in noi è proprio la nostra unicità: come il seme di grano può fare solo la spiga, ognuno di noi può sviluppare soltanto se stesso, e lo fa senza alcuno sforzo “aggiuntivo”.

seguI Il fluIre della vIta In noi c’è l’immagine innata di ciò che siamo e di ciò che siamo destinati a diventare: è il nostro nucleo. Il fiore è presente nel seme, si tratta solo di aspettarlo. Noi invece cosa stiamo aspettando? A cosa ci abbandoniamo? Ai modelli dominanti? Oppure alla nostra natura? Il segreto è semplice: se ci affidiamo al nostro sapere innato, alla nostra essenza naturale, allora tutto torna a fluire in modo spontaneo. Il nostro nucleo, composto della stessa sostanza dell’universo, ha creato il cosmo e ha creato noi, i nostri organi, il nostro cervello, e li ha fatti partendo semplicemente da una cellula fecondata. Vuoi che non sappia dove portarci nella vita? Lui lo sa, noi no.

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I fruttI arrIveranno In modo naturale Ciò che ci riempie la vita è fare in ogni momento le azioni giuste, le “nostre”, quelle che nessun altro può fare, e queste azioni sono già in noi, anche se non le vediamo. Proviamo a guardare la natura: l’inverno sembra non dare frutti, ma, nel buio e nel sonno, il seme sta lavorando. Poi a primavera sboccia un miracolo: il germoglio. Anche il nostro seme germina, proprio ora, e la pianta che produce siamo noi, che sappiamo fare cose come nessuno le sa fare. seI gIà Il Progetto dI te stesso La sola gioia possibile è assecondare la crescita del nostro seme, accompagnarlo, riconoscerci in quel “disegno” naturale con il quale siamo venuti al mondo. Se non ci

cIò che vale Per te non vale Per nessun altro Come è unico il modo in cui sboccia un fiore, così anche noi siamo in grado di far sbocciare i nostri talenti in modo originale e imprevedibile. La realizzazione nasce dal guardare gli eventi con uno sguardo “inconsueto”, che ignora i pensieri per concentrarsi sul corpo. Il corpo è un’azione permanente, che non vediamo ma che senza mai sbagliare “fa” noi. sono ostacoli che interferiscono con il suo sviluppo, un seme diventa una pianta. Così ogni uomo diventa un determinato uomo. Prendere atto che “siamo ciò che siamo” è un passo importante, ma cosa vuol dire in pratica? Innanzitutto rendersi conto che siamo diversi da ogni altro: abbiamo peculiarità solo nostre.

è Il Posto gIusto dove germoglIare Un fiore non si chiede se è nel posto giusto per fiorire: fiorisce. Non si chiede se ha vicino la pianta giusta, se la sua vita è stata una buona vita, se le cose andranno meglio o peggio. Sta nelle cose come sono. È l’atteggiamento giusto anche per te, per fiorire. 9

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ognuno è unico

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impariamo a osservarci senza esprimere giudizi

n base a come ci vediamo si crea il nostro destino, ma noi siamo troppo abituati a vivere nei luoghi comuni e a ripetere le stesse cose… Iniziamo, quindi, a osservare le nostre emozioni senza commenti e giudizi: così rompiamo la maschera che con gli anni ci siamo cuciti addosso, fino a identificarci con essa. Allora la nostra unicità emergerà in modo prepotente. Il tuo sguardo crea il tuo mondo Prova a ragionare così: “Sono qui e guardo cosa succede…”. Hai due occhi: uno che guarda l’esterno e uno che osser-

va cosa sta succedendo dentro di te. Percepisci che cosa passa adesso al tuo interno: paura, rabbia, tristezza, dolore, disagio, desiderio… Poi ci sono gli sguardi che hai di notte, quando vai a dormire

«Quando smetti di confrontarti con gli altri, allora inizi a rispettare la tua unicità». Vishwas Chavan

e penetri nel buio. Nello sguardo della notte accade una cosa che non vedi, se non per flash: i sogni. Una cosa è certa: quel sogno è potuto capitare solo a te. Quando guardi lo specchio, ti riconosci, riconosci quel volto. Ma devi imparare a guardare. L’arte di stare con se stessi è l’arte di guardare. Se guardiamo volendo cambiare noi stessi, se guardiamo giudicando o ragionando, i nostri occhi si stancano. Bisogna guardare, punto. Mentre guardiamo ci accorgeremo di cosa capita dentro di noi. Adesso ho paura? Guardo la paura… non voglio mandarla

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via, non voglio capire da dove viene, non voglio giudicarla… guardare non è pensare: questo è il primo punto della questione. Guardare è guardare! L’occhio interno si sviluppa con lo sguardo interno. E siccome l’io è della stessa natura del seme, se non impariamo a guardare non soltanto non facciamo la nostra pianta, ma continuiamo a crescere nel terreno degli altri. Crediamo di essere noi stessi mentre siamo semplicemente la ripetizione di pensieri altrui. Non valutarti in base a modelli Magari siamo pieni di sensi di colpa o ci sentiamo inferiori agli altri, ma non formalizziamo questi stati interiori in un pensiero esplicito. Accorgiamoci invece di quello che ci diciamo: «Dovrei essere più magra, più carina, più spigliato, più forte, più realizzata, una madre migliore, una donna più libera, un uomo più affascinante… invece sono troppo grassa, non sono brillante, mi impappino sempre…». Se osserviamo bene le “brutte parole” che diciamo a noi stessi, ci sarà subito chiaro che è lì, in quei giudizi, l’origine della nostra sofferenza, e non in presunti difetti congeniti. Quei giudizi, infatti, sono l’altra faccia del “modello standard” a cui ci siamo adeguati: la persona “di successo”. Se smettiamo di usare quel metro per guardare noi stessi, di colpo smettiamo anche di giudicarci e di sentirci inferiori.

Prova a seguire le tue inclinazioni Cosa fa una palla su un piano inclinato? Rotola, non può fare altro. Anche noi siamo fatti per “rotolare” senza sforzo, verso comportamenti e azioni in cui sentirci a nostro agio, naturali. Quando giudichiamo noi stessi però è come se mettessimo un fermo, come se intervenissimo, bloccando un moto spontaneo. Quindi smettiamo di intervenire. L’autostima non è l’effetto di un’azione in più, ma di un’azione in meno. Ad esempio: «Dovrei avere il coraggio di girare il mondo, invece ho mille insicurezze». Ma siamo sicuri che quelle insicurezze non siano invece un limite naturale, il confine che ci dice: “Quella strada non fa per te”? Chi ha detto che bisogna girare il mondo? La moda? E pensiamo di far crescere l’autostima seguendo una moda? O seguendo

noi stessi? La nostra natura si realizza a modo suo, non come vuole il mondo. Il “nostro” successo arriva solo se facciamo le cose come le sappiamo fare noi. Lasciamo rotolare la palla. Abbiamo altre abilità rispetto agli altri: seguiamole, ci portano a essere più vicini a noi stessi.

Chiama a raccolta tutti i tuoi volti Pensi di essere timido e ansioso, e che questo sia “il tuo problema”? Prova a richiamare in superficie la tua parte più spudorata e incosciente. Non è vero che non c’è, sei tu che ti sei tutto identificato in un solo ruolo. Sei inibito con l’altro sesso? C’è da qualche parte un te stesso sensuale e “leggero” che aspetta. Vai fiero del tuo piglio decisionista? Sappi che un lato di te è invece debole e vuole essere guidato. Se lo nascondi cercherà delle vie traverse per manifestarsi.

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ognuno è unico

segui la strada maestra della spontaneità O

gnuno di noi ha un’immagine precisa di se stesso: è convinto di conoscere esattamente il proprio carattere, con tutte le qualità e i difetti. Ma quest’immagine spesso non corrisponde alla nostra essenza reale, perché è stata costruita in base ai giudizi altrui, al pensiero comune, alle aspettative che ci siamo creati. Di conseguenza non viviamo in sintonia con quello che siamo realmente,

ma ci sforziamo di vivere come vorremmo essere. Ci comportiamo in modo non spontaneo, per adattarci ai modelli che ci siamo proposti. Da qui nascono la scontentezza e l’insoddisfazione che talvolta ci pervadono, anche senza un motivo preciso. La soluzione ai nostri disagi è trovare la spontaneità e la naturalezza nelle nostre azioni, smettendo di recitare, per vivere davvero la nostra vita.

È la chiave del benessere Per essere felici dobbiamo essere in sintonia con le leggi dell’anima, che ha bisogno soprattutto della nostra spontaneità; solo allora secerne le sostanze della gioia di vivere, della cura di noi stessi. Spontaneità significa affidarsi, cogliere la vita come un viaggio verso la propria realizzazione: non aspettarsi niente, ma godersi tutto sen-

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za sforzarsi di correggere le debolezze e le insicurezze che sentiamo dentro di noi, perché sono doni preziosi. La via della spontaneità è ascoltare ciò che accade dentro di noi, senza cercare le cause o immaginare le conseguenze: così facciamo dell’interiorità la nostra guida infallibile. affidati all’istinto L’anima chiede solo di essere guardata, non di essere guidata e costretta a seguire itinerari non suoi. Ognuno di noi deve seguire il proprio percorso di vita e la mappa è segnata nel nucleo profondo che esiste in tutti e che ci guida a realizzarci, se lo lasciamo fare. La nostra essenza naturale è ciò che ci rende unici. Come fare per assecondarla? Basta affidarsi all’istinto. L’istinto è la voce della Natura in noi, dotata di un potere immenso sul nostro benessere. Negli animali l’istinto fa compiere imprese incredibili; invece accade spesso che gli uomini ne siano spaventati e lo temano, cercando di controllarlo. Succede perché l’istinto nasce prima che si formi la nostra idea del bene e del male. Ma è proprio que-

sto che lo rende indispensabile per realizzare la nostra natura, proprio come accade ad animali e piante. Se ti affidi all’istinto prenderai la strada giusta, perché sa sempre che cosa è meglio per te. Liberati dai vincoli della ragione, del pensiero comune e delle abitudini; lascia spazio all’istinto, all’intuizione, all’insolito e alle novità: ti indicano la strada per essere più spontaneo e naturale, per essere te stesso e vivere una vita che sia davvero tua. vai oltre la ragione Giudichiamo spesso l’istinto come una capacità inferiore, che ci avvicina agli animali. I modi comuni di pensare e la mentalità tradizionale espri-

«Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza».

mono pareri negativi sull’istinto. Lo notiamo da espressioni di questo tipo: «Scusami, è stato istintivo, non volevo, non l’ho fatto apposta»; o ancora: «È un istintivo, non si rende conto che così compromette tutto» e «Abbaia ma non morde, si infuria ma poi gli passa. Cosa vuoi farci, è un istintivo». Tutte queste frasi fanno riferimento al luogo comune che vede nell’istintivo un individuo rozzo, troppo impetuoso, al limite del brutale. Secondo l’opinione corrente la persona istintiva dice e fa tutto quello che le passa per la testa, senza pensarci. Non sa controllarsi, è sincera ma ingenua, è passionale ma inaffidabile, fa simpatia ma si complica la vita; non ragiona prima di agire. Ma proprio questo andare oltre la ragione costituisce il suo pregio maggiore, la massima potenzialità.

Carl Gustav Jung

“fiuta” il mondo: dai retta ai sensi e alle intuizioni Troppo spesso dimentichiamo che gli istinti costituiscono uno degli aspetti più vitali dell’uomo: molto più del ragionamento ci permettono di entrare in diretto contatto con la nostra vera natura. Tutte le percezioni incontrollate e impreviste provengono infatti da un misterioso spazio interno, che ci aiuta a ”fiutare” il mondo esterno per mezzo dell’istinto.

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ognuno è unIco

l’istinto naturale È la nostra vera bussola O

gnuno di noi ha la capacità innata, fornita dalla natura, di trovare la strada giusta per la propria realizzazione. È una capacità pratica, che ci permette di fare la cosa giusta senza bisogno di studiare prima quale sia. Pos-

siamo avere tutto ciò che desideriamo ma solo se ce lo indica il nostro “genio interiore”. Se gli lasciamo campo libero può fare miracoli. E se non lo ascoltiamo continua a bussare per salvarci… da noi stessi! Come il genio della

lampada, il nostro istinto sa come farci avere quello che serve per renderci felici. una guIda PIÙ saggIa della ragIone Non sono i pensieri, ma l’istinto a provvedere a noi: “vede prima”, vede al nostro posto e veglia su di noi, pronto a intervenire se sbagliamo strada. Spesso sottovalutato a favore della razionalità, l’istinto però si sta prendendo la sua grande rivincita. Perché si sta dimostrando la guida più saggia che abbiamo, l’unica che sa tirarci fuori dai guai e suggerirci, in ogni istante, cosa fare e come agire per il nostro bene. Abbiamo separato la testa dal corpo, l’alto dal basso, la parte mentale da quella fisica. Ma così abbiamo perso contatto con la nostra profondità e le nostre azioni sono diventate confuse e

cI orIenta nella “nebbIa” Le sensazioni a “fior di pelle”, le emozioni inaspettate, le premonizioni, le coincidenze inspiegabili e le intuizioni ci regalano una visione più profonda e completa su ciò che avviene. È necessario stare attenti quando un pensiero fuori dal comune irrompe nell’ordinario. Nei momenti di caos e confusione spesso è proprio l’istinto che ci aiuta a orientarci nella nebbia: infatti è dal disordine che si partorisce una nuova evoluzione di noi stessi.

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inefficaci. Ci ostiniamo a voler sistemare le situazioni e non facciamo che complicarle, ma se ci affidiamo all’istinto le cose andranno a posto da sole. L’accanimento è il nemico dell’istinto che, essendo natura allo stato puro, è quanto di più fluido esista. È la forza che ci riporta a casa Osserviamo la natura: c’è un’energia, un sapere, che fa migrare gli uccelli verso le terre migliori, e allo stesso modo ci fa crescere, cambiare, ci trasforma. Non dimentichiamoci che l’uomo è sopravvissuto per millenni senza tecnologia e lo ha fatto grazie all’istinto, una sorta di bussola interna che permette di intuire cosa è meglio per noi e per la nostra realizzazione. E questo lo fa ogni giorno, se non glielo impediamo. È un’energia capace di spingerci verso le persone adatte, gli incontri giusti, quel particolare sentiero di vita che è solo nostro. L’istinto non è sciocco, anzi è la più profonda saggezza che possediamo, perché riassume conoscenze acquisite durante millenni di evoluzione e che fanno parte del nostro patrimonio naturale più prezioso. Un sapere innato che non sbaglia L’istinto non è l’abito nuziale, da usare una volta o due nella vita e poi da riporre nel baule. È qualcosa che ci “ve-

Scrive Marie Louise von Franz: «Si ha talvolta la sensazione che l’inconscio tracci la via da seguire secondo un disegno segreto. È come se un’entità indeterminata ci guardasse, un’entità che non possiamo vedere, ma che ci vede forse il “grande uomo” che vive all’interno del nostro cuore». Questo principio vitale, che abita l’interiorità, è come una mappa che ci permette di trovare la nostra strada ste” ogni giorno, come la pelle. È un sapere innato, proprio di tutti gli esseri viventi, che guida le scelte di ogni giorno verso azioni in linea con la propria natura, capaci cioè di esprimere e preservare la nostra unicità. Molti lo temono perché lo scambiano con la trasgressione o con la rabbia. È vero, è una forza della natura. A volte è violento solo per creare qualcosa di migliore. Ti fa fare la cosa giusta - Se segui l’istinto lo sai e basta: è quella la cosa giusta da fare. Magari non sai bene

perché, ma non importa. L’istinto ti indica sempre la via più breve tra te e la tua realizzazione. Ti manda le intuizioni - A volte sai in anticipo come andranno certe situazioni. Ti basta un gesto o una frase per capire al volo una persona. È un fiuto innato. Si affaccia nei sogni - Spesso, in un periodo in cui ci sentiamo smarriti, arriva un sogno a svegliarci, evocando persone o situazioni che stavamo trascurando. Il nostro inconscio ha visto qualcosa che, da svegli, quando diamo importanza solo ai pensieri, non avevamo notato ma che l’istinto conosce. Ti fa trovare pronto agli imprevisti - Pensi che la tua vita sia incanalata, che non ci sia più spazio o tempo per novità, e poi succede qualcosa che la rivoluziona e che ti fa cambiare percorso. È l’istinto che ha chiamato quell’evento e ti ha portato a quell’incrocio, al posto giusto e al momento giusto. 15

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