La regola fondamentale è vedere il panico non come un nemico da combattere, ma come una manifestazione della nostra parte piÚ
CORSO PRATICO PER VINCERE IL PANICO
RIZA RAFFAELE MORELLI e VITTORIO CAPRIOGLIO
vitale e sana che chiede di prenderci cura con quello che ognuno di noi è nel profondo
RAFFAELE MORELLI e VITTORIO CAPRIOGLIO
di noi stessi e di vivere unâesistenza in armonia
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RIZA
Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
Corso pratico
PER VINCERE IL PANICO in
10 lezioni ARRIVA PERCHĂ...
Siamo sempre troppo inflessibili con noi stessi
COME MANDARLO VIA
Impariamo a cambiare lâatteggiamento mentale
CHE COSA FARE Ecco tutte le tecniche che risolvono il disagio
COME SUPERARE LA CRISI SENZA PSICOFARMACI
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Lezione 1
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( Sommario Cosâè il panico
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ll terrore che colpisce allâimprovviso, senza una ragione
Lezione 2
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Come si manifesta
Le varie fasi dellâattacco, i sintomi fisici e le reazioni emotive che lo caratterizzano
Lezione 3
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PerchĂŠ si scatena?
Sono varie le ipotesi sulle possibili cause del disturbo, ma nasce sempre dal nostro profondo inesplorato
Lezione 4
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Le terapie piĂš usate
I metodi adoperati per spegnere il panico sono diversi, ma la guarigione vera viene solo dal cambiamento interno
Lezione 5
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Come si cura e si previene Atteggiamenti da evitare e comportamenti da seguire per non fare che il panico gestisca la nostra vita
Lezione 6
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Consigli pratici anti-panico I suggerimenti piĂš efficaci per attenuare le crisi e liberarsi del disturbo
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Lezione 7
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I casi di chi ce lâha fatta Le storie delle persone che hanno superato gli attacchi e come sono riuscite a farlo
Lezione 8
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Cambia stile di vita Previeni il panico se impari a esprimere te stesso, le tue passioni e i tuoi talenti
Lezione 9
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Le tecniche corporee I metodi pratici per il rilassamento: agire sul fisico per placare la mente
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( Lezione 10
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Gli alleati verdi Erbe, fiori, essenze e rimedi omeopatici per ritrovare la tranquillitĂ
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Corso pratico PER VINCERE IL PANICO A cura di Raffaele Morelli e Vittorio Caprioglio
Distribuzione per lâItalia: So.Di.P âAngelo Patuzziâ S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
EDIZIONI RIZA S.P.A. Via Luigi Anelli 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it
Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright Š. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dellâeditore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
Immagine di copertina: Alberto Ruggieri Foto: Shutterstock, Fotolia, 123rf Stampato in Italia da: Caleidograf s.r.l. Via Milano 45, 23899 Robbiate (LC)
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Lezione 1
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Cosâè il panico Il terrore che colpisce allâimprovviso, senza una ragione
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Lâonda di un terremoto che viene dal profondo
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embra tutto tranquillo, un normale momento di vita quotidiana, mentre ti trovi in un negozio, sullâautobus o in ufficio. Ma di colpo comincia ad assalirti una paura ingiustificata, il battito cardiaco diventa piĂš rapido, ti senti mancare lâaria e inizi a tremare. Credi di svenire e vieni invaso dal terrore di poter morire da un momento allâaltro perchĂŠ senti il cuore e i polmoni scoppiare. Questi sono tra i sintomi piĂš comuni che sperimenta chiunque abbia avuto, almeno una volta, un attacco di panico. Ma cosâè esattamente il panico? Come si riconosce? PerchĂŠ arriva? E soprattutto, come fare per evitarlo? Sono le domande a cui cercheremo di rispondere in questa e nelle prossime lezioni.
In breve... In parole semplici, lâattacco di panico è un disagio psicofisico durante il quale si percepiscono improvvisamente ansia progressiva e unâacuta paura che arriva fino al terrore, accompagnata da diverse sensazioni fisiche, come tachicardia, sudorazione, respiro affannoso. I sintomi raggiungono il massimo dellâintensitĂ entro 5-10 minuti dallâesordio, per poi scemare e scomparire in circa mezzâora, al massimo 60 minuti. Gli attacchi di panico arrivano di colpo, senza che vi sia alcuna motivazione apparente che possa giustificarli; possono irrompere nelle piĂš comuni situazioni della vita quotidiana, spesso allâaperto e in pubblico; anche per questo provocano ancora piĂš paura, perchĂŠ chi ne è vittima teme che lâattacco possa venire da un momento allâaltro, in mezzo a persone sconosciute.
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LEZIONE 1
Cosâè il panico
Un episodio occasionale o un disturbo continuo? Ecco come distinguerli PUĂ CAPITARE DI ESSERNE COLPITI UNA VOLTA SOLA, MA RISCHIA DI DIVENTARE UN DISAGIO COSTANTE CHE CONDIZIONA LA VITA
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urante lâattacco di panico il nostro corpo va in tilt e ha una percezione sbagliata dei pericoli che incombono: crede che stia per capitare un evento che mette a rischio la vita, mentre in realtĂ non esiste nessun pericolo reale e imminente. La mente percepisce una situazione pericolosa e prepara il corpo alla difesa o alla fuga, quello stato che gli americani chiamano âfight or flyâ, cioè âattacca o scappaâ, producendo gli ormoni necessari a unâeffettiva reazione fisica, come lâadrenalina e la noradrenalina. Da qui nascono i sintomi fisici scatenati dallâadrenalina: la tachicardia, il respiro affannoso e la sudorazione. Però non esiste nessun pericolo reale e questi stessi segnali fisici dopo pochi minuti svaniscono, senza lasciare danni sul corpo. Ma è importante distinguere tra il singolo momento di panico, che può essere occasionale e non ripetersi successivamente, dal disturbo di panico vero e proprio.
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Nella persona che soffre di questo disturbo infatti, gli attacchi di panico si ripetono con frequenza e soprattutto il soggetto vive costantemente nel timore intenso che gli attacchi si ripetano. Questo condiziona le sue abitudini e il modo di vivere, poichĂŠ cerca costantemente di evitare le situazioni che potrebbero scatenare il panico.
Ricorda â Nel caso di attacchi sporadici e non ripetuti si parla di Attacco di panico. â Quando gli attacchi di panico sono ricorrenti e fra un episodio e lâaltro il soggetto prova la persistente preoccupazione di subire unâulteriore âricadutaâ, allora si parla di vero e proprio Disturbo da Attacchi di Panico (DAP).
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La definizione ufficiale dellâattacco Anche lâattacco di panico, come tutti i disturbi psicologici, viene descritto nel DSM 5, lâultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il testo di riferimento per gli psichiatri, psicologi e psicoterapeuti di tutto il mondo. In questo manuale si trovano i criteri per diagnosticare e classificare quelli che vengono considerati disturbi mentali. Nel )) DSM 5 lâattacco di panico è descritto come una âcomparsa improvvisa di paura o disagio molto forte, senza particolari cause scatenanti, che raggiunge il picco di intensitĂ nellâarco di 10 minuti e che in genere non si protrae oltre i 30 minuti di durataâ.
I sintomi per riconoscerlo Secondo il manuale diagnostico per gli psicologi, perchÊ si possa parlare effettivamente di un attacco di panico è necessario che si verifichino almeno 4 dei 13 seguenti sintomi.
â 1.
Palpitazioni, cardiopalma o tachicardia.
â 2.
Sudorazione.
â 3.
Tremori fini o scosse.
â 4.
Dispnea o sensazione di soffocamento.
â 5.
Senso di asfissia.
â 6.
Dolori al petto.
â 7.
Nausea o disturbi addominali.
â 8.
Sensazione di vertigine, instabilitĂ o svenimento.
â 9.
Brividi o vampate di calore.
))
Tachicardia
))
))
)) Senso di soffocamento))
Sudorazione
â 10. Parestesia (sensazione di formicolio o intorpidimento). â 11. Derealizzazione (senso di irrealtĂ ) o depersonalizzazione (sentirsi distaccati dal proprio corpo).
â 12. Paura di perdere il controllo o di impazzire. â 13. Paura di morire. Altri sintomi che possono apparire in alcune condizioni particolari sono il dolore al collo o alla testa; accade anche di cadere in un pianto incontrollato.
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LEZIONE 1
Cosâè il panico
Col tempo può diventare un problema cronico
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econdo il DSM 5, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, perchĂŠ si possa parlare di disturbo di panico, e non di un attacco occasionale e sporadico, devono verificarsi le seguenti quattro condizioni.
I segnali che lo definiscono 1. 2.
Attacchi di panico ricorrenti e inaspettati. Almeno uno degli attacchi di panico è seguito, nellâarco del mese successivo, da preoccupazione persistente per lâevenienza di altri episodi e/o significativo cambiamento del comportamento finalizzato a evitare situazioni che possano scatenare lâattacco di panico.
3.
Lâepisodio non è riconducibile allâeffetto di unâaltra sostanza (farmaco o droga) o di unâaltra condizione medica.
4.
Gli attacchi di panico non sono giustificati da un altro disturbo psicologico (fobia, PTSD, ansia sociale).
La âpaura della pauraâ Ciò che rende ancora piĂš temibile il disturbo di panico è il fatto che gli attacchi si ripetono con frequenza ed è sempre vivo il timore che possano ripresentarsi in ogni momento, senza motivazione apparente e in maniera del tutto occasionale. Si innesca cosĂŹ la âpaura della pauraâ: non si teme un oggetto concreto o un caso reale, ma il verificarsi di un nuovo attacco, con le sue conseguenze. Tale paura diventa talmente forte da modificare lo stile di vita, spingendo a evitare le situazioni in cui la persona ha sperimentato per la prima volta lâattacco, o in cui pensa che potrebbe verificarsi, o ancora eliminando tutto ciò che produce sintomi fisici simili a quelli del panico, come il caffè o lâattivitĂ fisica, che possono accelerare il battito cardiaco o creare sensazione di mancanza dâaria.
Unâenergia interna che esplode Nella visione psicosomatica, gli attacchi di panico esprimono unâenergia soffocata, âesplosioniâ che portano alla luce lati di noi che abbiamo accantonato. Abbiamo âcompressoâ troppo la vita in atteggiamenti o situazioni soffocanti e il panico manda un segnale dâallarme, risvegliando tutta lâenergia inutilizzata, con effetti dirompenti per chi è travolto da questa âonda anomalaâ.
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Colpisce milioni di persone Non ci sono statistiche ufficiali che registrino con precisione lâincidenza degli attacchi di panico e del disturbo a essi connesso. Esistono però delle statistiche non ufficiali che emergono da alcuni studi scientifici sullâargomento. Da questi risulta che tra lâ1,5 e il 3,5% della popolazione mondiale soffra di Disturbo da panico; in Europa il tasso di diffusione del disturbo è mediamente dellâ1,8% sul totale degli abitanti. Ma almeno il 30% della popolazione in tutto il mondo ha sperimentato almeno una volta della popolazione nella vita un attacco singolo.
16%
La diffusione in Italia
ha sperimentato almeno un attacco nella vita
Per quanto riguarda lâItalia, i dati ci dicono che circa 2 milioni di italiani (attorno al 3% della popolazione) soffrono di disturbo di panico, mentre sono in 10 milioni (circa il 16%) ad aver avuto una crisi almeno una volta.
EtĂ media primo attacco di panico
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Soprattutto tra i 15 e i 40 anni Gli attacchi di panico possono manifestarsi durante tutta la vita, ma di solito lâetĂ in cui si presenta il primo episodio è compresa fra i 15 e 40 anni (etĂ media 25 anni), benchĂŠ possa comparire (di rado) anche durante lâinfanzia oppure dopo i 40 anni (nel 15% dei casi). Gli attacchi sono rari tra gli anziani.
In aumento fra i giovani Secondo i recenti studi epidemiologici il disturbo da attacchi di panico si sta diffondendo tra la popolazione giovane. Si calcola che circa un terzo dei giovani tra i 18 e i 25 anni abbia subito almeno una crisi di panico.
PiĂš diffuso fra le donne Un altro dato interessate emerso dalle ricerche sullâincidenza del disturbo da attacchi di panico è che colpisce maggiormente il genere femminile: le donne affette da DAP sono piĂš del doppio degli uomini (il rapporto è di 2,5 a 1).
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LEZIONE 1
Cosâè il panico
Gli attacchi prevedibili e quelli che non ti aspetti
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li attacchi di panico possono variare non solo nellâintensitĂ e nella durata, ma anche nel modo in cui insorgono. Il DSM 5 ne elenca due tipologie.
Situazioni scatenanti Gli attacchi di panico possono scatenarsi quando la persona si confronta con situazioni o stimoli che sono in grado di attivarli. In molti casi, infatti, il DAP è collegato a una particolare fobia di cui il soggetto soffre. Per esempio, una persona che teme gli spazi chiusi (claustrofobia) potrebbe aspettarsi di avere un attacco quando è costretta a stare in spazi angusti. Una persona che ha paura di volare (aviofobia) potrebbe averlo se costretta a prendere lâaereo. Ma la fobia che risulta piĂš di frequente collegata agli attacchi di panico è considerata lâagorafobia, che in realtĂ non è solo paura degli spazi aperti o della folla, ma di tante altre situazioni in cui si teme di non avere via di scampo.
Occasioni improvvise In altri casi gli attacchi di panico avvengono senza cause o motivi identificabili. Possono arrivare anche in situazioni in cui la persona è in uno stato di completo rilassamento, a prescindere dalla presenza di segnali premonitori come pensieri negativi, ansia, tensione, paura o sintomi fisici particolari. In questo caso non è necessario trovarsi di fronte a oggetti o situazioni che possono essere fonte di timore e lâarrivo dellâattacco di panico appare del tutto ingiustificato.
La prima volta non si scorda mai Le reazioni individuali agli attacchi di panico cambiano a seconda che siano attesi o meno. Quando arrivano allâimprovviso, in assenza di segnali âpredittoriâ, ci si sente ancora piĂš spaventati e sconvolti. Ă il caso soprattutto del primo attacco, perchĂŠ chi ne è colpito non sa assolutamente spiegarsene le ragioni. Teme che possa essere il segnale che sta perdendo il controllo di sĂŠ oppure che i sintomi fisici siano provocati da una qualche malattia; per questo, per prima cosa, si rivolge a un cardiologo, pensando che la tachicardia sia stata il sintomo di disturbi cardiaci. Ma il cuore sta bene, cosĂŹ come tutto il resto dellâorganismo. Il disturbo ha origine nella sua mente e nella profonditĂ del suo nucleo naturale.
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Il significato delle parole Paura, fobia, panico, ansia, angoscia⌠La paura ha tante sfumature e tante parole per definirla. à importante conoscere i suoi aspetti, per capire le origini delle sensazioni che stiamo provando e per saperle affrontare meglio. Occorre dunque poter distinguere tra paura, fobia, panico, ansia e angoscia.
Paura Parlando di paura ci si riferisce piĂš propriamente al timore di una situazione concreta o di un oggetto reale che ci fa sentire minacciati: la vista di animali pericolosi, di persone ostili, il rischio di un possibile incidente. In sintesi possiamo definire la paura come una reazione appropriata di fronte a uno stimolo pericoloso. Ă un meccanismo naturale e sano, che ci permette di reagire al rischio con rapiditĂ .
Fobia Per fobia (dal greco âfobosâ che vuol dire paura, spavento, avversione) si intende una paura invincibile di oggetti o situazioni che possono essere anche di per sĂŠ innocui e che nella maggior parte delle persone non suscitano timore. Chi ne soffre può essere sopraffatto dal terrore - ad esempio - allâidea di venire a contatto con un animale non pericoloso, o di fronte alla prospettiva di compiere unâazione semplice e comune, come prendere lâascensore, camminare in una piazza, guidare lâautoâŚ
Panico Ă una paura pervasiva e incontrollabile. Gli attacchi di panico sono vissuti come assalti imprevedibili di angoscia e terrore, senza che esista alcuna motivazione apparente che possa giustificarli.
Ansia Ă una sensazione di preoccupazione su un rischio non ben definito, non legato a uno stimolo specifico come è per la paura e la fobia. Viene definita come âlâanticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sintomi fisici di tensioneâ.
Angoscia Ă una sorta di ansia, con un maggiore grado di intensitĂ , uno stato di sofferenza psichica e fisica caratterizzata da forti sensazioni di insicurezza e timore diffuso per una possibile disgrazia imminente.
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LEZIONE 1
Cosâè il panico
Durante la crisi agisce una forza divina NELLA RADICE DELLA PAROLA PANICO CâĂ PAN, IL DIO DELLE SELVE, DELLA TERRA E DELLâINCONSCIO
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el panico si nasconde la medesima energia che anima tutto ciò che vive: è la forza tellurica della Madre Terra, origine di tutte le cose. Ă unâenergia che gli antichi connotavano come arcaica e alla quale attribuivano caratteristiche divine. Nella cultura greca e poi in quella latina, tutte le emozioni, le virtĂš o i vizi, le capacitĂ o le debolezze degli uomini venivano
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rappresentati attraverso specifiche divinitĂ che incarnavano quanto di piĂš umano potesse esistere. Gli antichi non giudicavano mai le emozioni e i sentimenti, ma vivevano in comunione profonda con se stessi e con queste forze (rappresentate dalle divinitĂ ), con le quali dialogavano, litigavano, si confrontavano, e dalle quali si lasciavano guidare nei momenti di incertezza e di fragilitĂ .
La nostra natura profonda che emerge La radice etimologica della parola âpanicoâ (dal greco âpanikòsâ) è collegata a Pan, il dio errabondo signore delle selve, che incuteva ai profanatori dei boschi che lo incontravano un forte terrore, il âtimor panicoâ. La simbologia legata al dio Pan, in effetti, ha moltissimi punti di contatto con le cause e le manifestazioni dellâattacco di panico. Prima di tutto, Pan vive nella selva: un luogo oscuro dove la ragione si perde e si prova una sensazione incombente di qualcosa di inspiegabile. Nella simbologia antica, la razionalità è rappresentata dal giardino, lâinconscio è la selva incolta; il giardino è ordinato e recintato, mentre nella
Ricorda â Secondo Hillman il panico rivela che anche in noi si agitano eruzioni vulcaniche e tifoni distruttivi. â Succede quando reprimiamo i nostri istinti in modelli che fanno implodere la nostra energia creativa. PiĂš ci opponiamo alle forze che ci abitano, piĂš finiranno per travolgerci nella forma del panico.
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selva la vegetazione cresce disordinata, seguendo solo la legge della natura. Il bosco oscuro rappresenta il dominio di pulsione e istinto, inseguimento, fuga, eros e morte. Non a caso lo psicologo e filosofo americano James Hillman, nel suo âSaggio su Panâ, afferma proprio che ÂŤil mito greco pose Pan come dio della naturaÂť e che questo dio è ÂŤtuttora vivo, anche se lo sperimentiamo soltanto attraverso disturbi psicopatologici, poichĂŠ gli altri suoi modi naturali di manifestarsi sono andati perduti nella nostra culturaÂť. La sempre maggior incidenza degli attacchi di panico nella nostra societĂ , dominata dallâesigenza di avere tutto e sempre sotto controllo, rivela proprio questa incapacitĂ di lasciarsi andare, la refrattarietĂ nei confronti dellâebbrezza della sana follia, di cui il dio delle selve è lâambasciatore. Ma Pan, se non viene ascoltato e riconosciuto, si vendica. Facendoci stare male.
Il lato oscuro di tutti noi La selva di Pan è anche un luogo di energie primordiali. Per dominare lâambiente naturale, lâessere umano se ne distacca sia fisicamente che spiritualmente e ne teme il ritorno, con le sue insidie e i suoi misteri. Il mondo ha perduto le sedi di Pan, i boschi, le montagne sacre; e le loro antiche energie sono sprofondate negli abissi della memoria. Al posto del grande Pan vi è il suo rimpianto, mentre gli istinti restano sempre in agguato oltre il dominio della ragione, che tenta in ogni modo di metterli a tacere. In questo bosco lontano dalla cittĂ civilizzata e governata dalle leggi degli uomini, Pan è il dio agreste che regala
vitalitĂ con il suo flauto, una vitalitĂ che è soprattutto pulsione sessuale, proprio perchĂŠ la carica sessuale è la base del sapere, la base dellâarte, la base della scienza. Quando Pan si manifesta in noi, tutto quello che si è sempre ipotizzato come giusto a livello razionale viene smontato dallâistinto. Pan riconduce lâuomo alla sua natura divina sconvolgendolo nel profondo. Per questo motivo âlâattacco di panicoâ cioè âlâattacco di Panâ, rappresenta la coscienza umana che cede davanti allâistinto. Pan è anche lâistinto animalesco: è un dio potente e selvaggio, raffigurato con zampe irsute, corna caprine e zoccoli, mentre il busto è umano, il volto barbuto e dallâespressione sarcastica. Eppure proprio questâanimale, per sua natura sporco, libidinoso, depravato e sfrenato, costituisce il centro di tutte le manifestazioni che portano alla realizzazione di se stessi.
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