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I RIMEDI NATURALI MEGLIO DEI FARMACI
Parleremo delle notevoli virtù terapeutiche dell’iperico, del camu camu, dello zenzero, della vitamina D, del coenzima Q10, dei semi di lino e di molti altri alleati naturali. Questi rimedi “alternativi” si sono dimostrati in molti casi efficaci come i medicinali e anche di più.
Gabriele Guerini Rocco
Nel libro riportiamo i risultati di recenti ricerche da cui emergono le proprietà curative delle sostanze contenute in varie piante ed erbe e gli effetti benefici di discipline come l’omeopatia, l’agopuntura, la meditazione, l’aromaterapia...
Gabriele Guerini Rocco LA CONFERMA VIENE DALLA RICERCA SCIENTIFICA
I RIMEDI NATURALI MEGLIO DEI FARMACI CI CURANO SENZA EFFETTI COLLATERALI ECCO LE MALATTIE CONTRO CUI SONO PIÙ EFFICACI
L’iperico previene anche il diabete
Lo zenzero ha effetti antitumorali
Il camu camu blocca le infiammazioni
I semi di lino riducono il girovita
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Sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano l’efficacia delle terapie chiamate “alternative” o “complementari”, basate sull’uso di rimedi naturali e su tecniche che non si servono di farmaci.
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Gabriele Guerini Rocco LA CONFERMA VIENE DALLA RICERCA SCIENTIFICA
I RIMEDI NATURALI MEGLIO DEI FARMACI CI CURANO SENZA EFFETTI COLLATERALI ECCO LE MALATTIE CONTRO CUI SONO PIÙ EFFICACI
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I rimedi naturali meglio dei farmaci Testi: Gabriele Guerini Rocco Editing: Giuseppe Maffeis Progetto grafico e copertina: Roberta Marcante © 2015 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.
Gabriele Guerini Rocco medico omeopata, esperto in terapie naturali, responsabile del Centro Riza di Medicina Naturale, ha scritto diversi libri per conto delle Edizioni Riza; collabora con le riviste Riza psicosomatica, Dimagrire e Salute Naturale. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
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Indice
Introduzione
In natura c’è ancora molto che la scienza non si spiega
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Le news
Le ricerche sulle terapie alternative • Vegetariani e vegani sono più sani e più magri
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• L’humus contiene sostanze contro infi ammazioni e infezioni
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• Gli antidepressivi “verdi”
senza effetti collaterali
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• L’iperico, oltre ad alzare l’umore, combatte anche il diabete
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• La vitamina D fa molto bene, e non soltanto alle ossa
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• Il coenzima Q10, poco noto ma potente alleato della salute
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• Gli effetti prodigiosi dello zenzero
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• Alla ricerca delle più potenti erbe bruciagrassi
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• La dieta iperproteica: quali rischi e quali vantaggi
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• Colica renale: l’agopuntura funziona prima dei medicinali
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• Perché in India la pratica dello yoga risulta più efficace?
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• Contro ansia e insonnia l’Ignatia è valida alternativa ai farmaci
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• I semi di lino migliorano il controllo della glicemia
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• L’Alzheimer si previene a tavola: i cibi giusti dimezzano il rischio
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• Un’antica terapia indiana che allevia i sintomi dell’asma
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• La psicoterapia è utile per curare la sindrome del colon irritabile
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• Il silicio serve a disintossicare e riequilibrare l’intestino
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• Danzare riduce i sintomi della malattia di Parkinson
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• L’antica tecnica delle “coppette” attenua i dolori e la tosse
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• Il Tai Chi Chuan aiuta i pazienti affetti da sclerosi
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• Il vischio blocca lo sviluppo delle cellule tumorali
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• L’insonnia lieve si cura con gli oli essenziali
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• Camu camu: il frutto-record per le proprietà antiossidanti
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• L’omeopatia è un ottimo rimedio contro la tonsillite
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• L’alga Klamath, uno dei più completi integratori naturali
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• La meditazione è la tecnica migliore contro gli stati d’ansia
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• Il grano saraceno dà sazietà e non contiene glutine
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• Il riso rosso fermentato fa abbassare il colesterolo
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Introduzione
In natura c’è ancora molto che la scienza non spiega
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l mondo della medicina naturale è in continua e costante crescita: un numero sempre più grande di persone preferisce curarsi con l’omeopatia, la fitoterapia o i fiori di Bach oppure ricorrendo a tradizioni mediche e tecniche corporee, spesso di importazione orientale come lo yoga, il Tai Chi Chuan e l’ayurveda. Nelle farmacie, accanto ad antibiotici, cortisonici e psicofarmaci compaiono sempre più spesso granuli di Nux vomica, bustine di mirtillo rosso e fiale di echinacea. Se un tempo le conoscenze intorno ai metodi di cura naturale erano custodite quasi gelosamente da pochi esperti o venivano trasmessi dalla tradizione, oggi tali informazioni circolano e abbondano sia su Internet che in libreria. Per non parlare del numero di negozi e supermercati specializzati nella rivendita di alimenti e rimedi naturali: attualmente anche nelle catene di supermercati più famosi non può mancare lo scaffale con prodotti bio o pillole di valeriana o ginseng. Il mondo della medicina ufficiale non poteva rimanere indifferente a questa massiccia presenza di rimedi naturali, con reazioni spesso paradossali e contrastanti. Basti pensare alle discussioni tuttora in corso sull’omeopatia, che da un lato è stata attaccata da eminenti luminari, che l’hanno bocciata sostenendo che “è solo acqua fresca”, dall’altro lato è stata sot9
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Introduzione
toposta a limitazioni e restrizioni governative (soprattutto in Italia) e stigmatizzata perché potrebbe essere pericolosa, il che evidentemente contraddice la posizione precedente perché vuol dire che non è solo “acqua fresca”. Inoltre anche alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che i risultati pratici si possono ottenere con le cure omeopatiche. Le reazioni ostili e preconcette contro l’omeopatia e altri rimedi naturali sono tipiche di chi attacca per difendersi, senza conoscere più approfonditamente la materia e senza sperimentare la realtà dei fatti. Anziché scagliarsi contro un metodo sulla base delle teorie ufficiali o per partito preso, sarebbe più utile collaborare insieme per produrre ricerche serie, per accertare quali sono i metodi di cura realmente efficaci e quali rimedi possono aiutare a promuovere la salute dell’essere umano. Ma occorre dire che molti medici e ricercatori hanno iniziato ad approfondire la materia e a produrre studi clinici e ricerche scientifiche in campo naturale. Ed è significativo il fatto che ogni anno migliaia di medici frequentano corsi di omeopatia, omotossicologia, agopuntura, chiropratica, osteopatia e altre tecniche di cura non convenzionali. Inoltre oggi si possono leggere moltissimi articoli su temi di medicina alternativa e complementare, anche su prestigiose riviste scientifiche. PubMed, il più noto database bibliografico che dà conto di tutte le ricerche scientifiche su argomento biomedico, riporta centinaia di studi che parlano delle terapie a base naturale. Anche la ricerca scientifica sta concentrando la sua attenzione intorno al mondo dei rimedi naturali. La medicina ufficiale accusa quella naturale di essere poco scientifica, di non avere “evidenze” a suo favore? Questa criti10
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In natura c’è ancora molto che la scienza non spiega
ca viene smentita dai risultati di molti ricercatori, che hanno iniziato a produrre studi, giungendo a risultati e conclusioni spesso imbarazzanti anche per i più ferrei sostenitori della medicina ufficiale. Certo c’è però una difficoltà: alla medicina naturale viene richiesto di dimostrare la propria “scientificità”, basandosi però sui canoni della medicina ufficiale. Qui il dibattito si accende, da una parte perché si presume che i canoni scientifici della medicina ufficiale siano “superiori”, ossia offrano le garanzie più solide per valutare l’efficacia di un determinato rimedio. Ciò però non è del tutto vero: basti pensare a quanti farmaci sono stati immessi sul mercato dopo avere superato i trial clinici scientifici, ma sono poi stati ritirati per i gravissimi effetti collaterali suscitati. Inoltre, la storia insegna che la scienza ha spesso dovuto rivedere se stessa e i propri principi scientifici sulla base di nuove scoperte. Dall’altra parte molte cure naturali sono proprio incompatibili con i canoni scientifici ufficiali; per esempio, uno dei criteri che rende serio uno studio scientifico è quello del “doppio cieco”, ossia la situazione in cui né il medico né il volontario che fa parte del campione studiato sanno che tipo di trattamento viene somministrato per testarne i risultati. Ma come è possibile che ciò si verifichi, per esempio nel caso dell’agopuntura o dell’aromaterapia, in cui il soggetto è inevitabilmente a conoscenza del trattamento a cui viene sottoposto. Occorre trovare altri strumenti per far sì che si possa valutare il reale effetto del rimedio, escludendo l’effetto placebo. Un’altra difficoltà notevole è il fatto che per molte delle cure naturali il meccanismo d’azione non è ancora noto con precisione o fa riferimento a teorie o filosofie spesso lontane dalla 11
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Introduzione
nostra cultura e dalla nostra storia, come nel caso della medicina cinese o in quella ayurvedica. Questo è il motivo per cui la stragrande maggioranza degli studi scientifici in campo naturale si concentra sulla fitoterapia, sullo studio degli effetti delle piante sulla salute dell’uomo. Si pensa, infatti, che l’effetto di un estratto vegetale si possa più facilmente misurare perché dipende dalla sua composizione chimica, dalle sostanze in esso contenute. Da questo punto di vista, non ci sarebbero molte differenze rispetto alla farmacologia, della quale la fitoterapia può quindi essere considerata a tutti gli effetti una branca (e in effetti molti medicinali sono stati originariamente ricavate dai vegetali). A differenza di un farmaco, però, gli estratti delle piante non sono composti da un singolo principio attivo, ma dal “fitocomplesso” che non è solo la somma di tutte le sostanze che lo compongono, ma qualcosa di più. Nel caso delle piante, infatti, si parla dell’azione non di un principio chimico singolo, ma dell’insieme di tutte le sostanze presenti nella droga vegetale, ossia i principi attivi uniti a tutti gli altri componenti, che sono ugualmente importanti nel determinare l’attività biologica della pianta (minerali, vitamine ecc.). Rispetto a un principio attivo singolo utilizzato farmacologicamente, il vantaggio del fitocomplesso è anche quello di diminuire la frequenza degli effetti collaterali. Inoltre questa “sinergia” tra le diverse sostanze vegetali è il motivo per cui è possibile che la stessa pianta possa avere effetti benefici per curare sintomi anche molto diversi fra loro, che si riferiscono a organi o apparati differenti: è anche il motivo per cui di una pianta possono venire scoperte sempre nuove proprietà. In tutte queste nuove scoperte in campo naturale, in partico12
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In natura c’è ancora molto che la scienza non spiega
lare nell’ambito della fitoterapia, c’è però il rischio di “ridurre” i benefici di una pianta o di un rimedio naturale alla sua composizione chimica. Certamente gli studi biochimici moderni hanno permesso di conoscere aspetti molto interessanti sulle proprietà delle piante, ma non dobbiamo finire col pensare che tutto dipenda solo ed esclusivamente dalle sostanze chimiche in esse contenute. Peraltro, occorre puntualizzare che la biochimica moderna non fa altro che confermare ciò che la medicina popolare e tradizionale (quella degli sciamani, dei druidi, dei guaritori, dei santoni, dei medici naturalisti, degli alchimisti...) aveva individuato senza bisogno di ricorrere a microscopi o particolari e sofisticate attrezzature, ma semplicemente basandosi sull’osservazione della natura. A dimostrazione del fatto che molte delle conoscenze tramandate dalla medicina popolare hanno un reale fondamento scientifico, in questo libro abbiamo raccolto i risultati di vari studi e di recenti ricerche che dimostrano l’efficacia concreta di molti rimedi naturali. Queste ricerche danno un fondamento scientifico alle terapie non convenzionali, ma non dimentichiamoci che bisogna guardare alla natura non solo con l’occhio della ragione, che spesso non riesce a vedere i contenuti più profondi e meno spiegabili logicamente. Spesso ascoltare l’intuito, le emozioni e l’istinto ci permette di arrivare a cogliere aspetti della natura e di noi stessi che al momento sfuggono alla ragione. Ma non per questo sono infondati.
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Le news
Le ricerche sulle terapie alternative Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi per accertare l’efficacia dei rimedi e dei trattamenti naturali, sui quali la scienza è ufficialmente molto scettica. Molte di queste ricerche hanno attestato invece gli effetti benefici delle terapie alternative nella prevenzione e nella cura di numerosi disturbi. Le più moderne metodologie di analisi spesso confermano dunque ciò che le antiche tradizioni e le medicine popolari sapevano sull’utilità dei rimedi naturali. 15
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Le news
Vegetariani e vegani sono più sani e più magri
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egli ultimi tempi è sempre più grande l’interesse e l’attenzione per l’alimentazione vegetariana e vegana, che raccoglie un numero sempre maggiore di consensi, non solo da parte del pubblico (si stima che fra 40 anni i vegetariani in Italia potrebbero raggiungere il 50% della popolazione), ma anche degli studi scientifici. Le ricerche continuano a mettere in evidenza i potenziali benefici dell’alimentazione vegetariana, che grazie all’elevato contenuto di fibre, vitamine, sali minerali, acidi grassi polinsaturi e basso apporto di grassi saturi, produce numerosi effetti positivi sulla salute. Inoltre i vegetali sono ricchi di polifenoli, sostanze antiossidanti che rallentano l’invecchiamento delle cellule. In linea generale i vegetariani, e ancor più i vegani, sono più magri rispetto al resto della popolazione, hanno valori inferiori di colesterolo e di pressione arteriosa, quindi un rischio cardiovascolare minore. Ricordiamo che esistono diverse varianti dell’alimentazione vegetariana, che qui presentiamo in breve. • Dieta latto-ovo-vegetariana: esclude tutti i tipi di carne animale, ma ammette piccole quantità di derivati animali come latte (e derivati) e uova. • Dieta latto-vegetariana: ammette latte e derivati ma esclude carne, pesce e uova. • Dieta ovo-vegetariana: ammette le uova, ma esclude latte e derivati. 16
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Le ricerche sulle terapie alternative
• Dieta vegana: la più restrittiva; si basa al 100% su cibi vegetali, con esclusione di tutti i derivati dagli animali. Molte ricerche hanno analizzato le ripercussioni sulla salute di un’alimentazione basata sui vegetali. I risultati hanno fatto emergere molti effetti positivi. Eccone alcuni. • I vegani hanno una minore incidenza di ictus e un minore rischio di cardiopatia ischemica e di mortalità cardiaca rispetto ai soggetti non vegetariani. Ciò è legato al fatto che i principali fattori di rischio cardiovascolare (livelli di colesterolo e glucosio nel sangue, pressione arteriosa, peso corporeo) sono più bassi nei vegani che negli altri soggetti. Dall’altra parte, i vegani consumano più cereali integrali e soia, alimenti cui è riconosciuto un effetto protettivo su cuore e vasi sanguigni. • I vegetariani hanno un rischio minore di essere colpiti da tumori maligni come il carcinoma del colon e della prostata rispetto ai soggetti onnivori/carnivori. Ciò può dipendere da diversi effetti protettivi dell’alimentazione vegetariana, in particolare la ricchezza di fibre alimentari, che favorisce la “pulizia” e l’evacuazione intestinale, e l’apporto di nutrienti ad azione antiossidante, grazie al maggior apporto di frutta, verdura e legumi, soprattutto se freschi e biologici o biodinamici (quindi non trattati con sostanze chimiche permanenti). • Vegetariani e vegani hanno una probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 significativamente minore rispetto agli onnivori. Ciò può dipendere dal fatto che essi in media pesano di meno e che alcuni principi attivi presenti nei vegetali aiutano a limitare i picchi glicemici. 17
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Le news
Ovviamente va sempre puntualizzato che, perché tali benefici siano garantiti, la dieta vegetariana va seguita in modo appropriato. Infatti quando si eliminano le fonti alimentari animali, aumenta il rischio di sviluppare alcune carenze nutrizionali, in particolare quella di proteine e di micronutrienti come vitamina B12 e calcio. Si rende quindi necessaria l’integrazione di tali nutrienti attraverso alimenti fortificati o appositi integratori, oltre che con l’apporto di proteine vegetali. Dall’altra parte non bisogna confondere il vegetarianismo o veganesimo con l’ortoressia, ossia con l’ossessione fanatica di voler mangiare sempre e soltanto cibi salutari al cento per cento. Un’ossessione che a volte può provocare gravi carenze nutrizionali, con conseguente osteoporosi e alterazioni ormonali. La virtù sta sempre nel mezzo.
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Le ricerche sulle terapie alternative
L’humus contiene sostanze contro infiammazioni e infezioni
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e proprietà antinfiammatorie e curative delle piante sono state scoperte dall’uomo molto tempo prima dell’avvento della moderna chimica farmaceutica. Tra queste un ruolo particolare è occupato dalle cosiddette “sostanze umiche”. Le sostanze umiche sono sostanze naturali così denominate per il fatto che sono presenti nell’humus del terreno. L’humus è un importante componente della sostanza organica del terreno, che si forma dalla decomposizione di foglie, fiori, frutti, tronchi, radici e altre componenti delle piante e degli arbusti, in presenza di un certo grado di umidità e grazie all’attività dei microbi presenti nel terreno. La sua formazione avviene nel corso di tempi molto lunghi (nel caso dei boschi e delle foreste naturali nell’ordine di millenni). Nonostante ciò non si tratta di una sostanza morta, inerte, ma di una componente viva, vitale e dinamica del suolo, sfruttata anche in agricoltura per le sue proprietà fertilizzanti naturali. L’humus è composto da sostanze inorganiche e organiche. La composizione varia a seconda dell’area geografica in cui il terreno viene raccolto. La componente inorganica è rappresentata da minerali come calcio, iodio, zolfo, magnesio, ferro ecc. La componente organica è rappresentata da cellulosa, lignine, pectine, resine, cere, ma soprattutto dalle sostanze umiche. Dal punto di vista chimico, le sostanze umiche hanno una struttura complessa, ma possono però essere ricondotte a 19
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Le news
tre categorie: umina, acidi umici e acidi fulvici. Queste rappresentano la parte nobile dell’humus e svolgono importanti funzioni nella regolazione del terreno e quindi nella crescita delle piante. In particolare, gli acidi umici stimolano l’attività microbica del terreno, soprattutto accelerando l’attività di determinati enzimi e quindi rendendo disponibili per le radici delle piante gli elementi minerali presenti nel suolo. Gli acidi fulvici svolgono un’azione stimolante direttamente sulle radici delle piante. Per questi motivi, le sostanze umiche sono state inizialmente e principalmente utilizzate in campo agricolo come concime naturale per favorire e stimolare la crescita delle piante. Successivamente, proprio sulla base di questo loro elevato potere biologico, le sostanze umiche sono state studiate anche per una loro possibile applicazione in campo medico. È stato quindi scoperto che esse sono dotate di numerose proprietà biologiche: antibatterica, antifungina, immunomodulante e fotoprotettiva.
Sono antibiotici naturali - Gli studi di laboratorio hanno dimostrato, per esempio, che l’acido umico e l’acido fulvico si comportano come degli antibiotici naturali nei confronti di batteri come Escherichia coli (responsabile soprattutto di cistiti nel sesso femminile), Stafilococco aureo (che provoca infezioni di vario tipo, cutanee, respiratorie, urinarie ecc.) e Pseudomonas (provoca numerosi tipi di infezioni spesso gravi in quanto resistente a molti antibiotici). I due estratti umici sono attivi anche contro funghi come la Candida albicans, che è normalmente presente sulla cute e sulle mucose, ma che in alcune condizioni (per 20
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Le ricerche sulle terapie alternative
esempio, dopo trattamenti antibiotici) può proliferare in eccesso e provocare la cosiddetta candidosi, per esempio a livello vaginale, orale (mughetto), cutaneo o intestinale. Gli acidi umici svolgono anche un’azione inibitoria sul virus dell’Herpes simplex e sul citomegalovirus: il primo è un virus noto per provocare una tipica infezione con lesioni a grappolo alle labbra o a livello genitale, mentre il secondo provoca una forma di epatite a lenta guarigione. Ovviamente è ancora presto per un’introduzione delle sostanze umiche nella cura di queste infezioni, ma i risultati di questi primi studi appaiono promettenti. Altri studi di laboratorio hanno messo in evidenza le proprietà immunomodulanti delle sostanze contenute nell’humus, che in particolare sono risultate efficaci nella soppressione delle reazioni allergiche da ipersensibilità di tipo ritardato, nelle reazioni allergiche da contatto e nella reazione di rigetto di trapianto. Le sostanze umiche sono anche in grado di ridurre la reazione allergica acuta negli individui affetti dalla cosiddetta “febbre da fieno”. Dal punto di vista medico, quest’ultima consiste nella rinite allergica stagionale, ossia naso chiuso, secrezioni nasali trasparenti e prurito al naso che compaiono dopo l’esposizione a pollini cui si è allergici (tipicamente nel periodo primaverile, talora anche estivo e autunnale a seconda dei pollini implicati nell’allergia). Molto interessanti sono anche gli effetti antinfiammatori di questi estratti naturali. Negli studi sull’uomo è stato riscontrato, infatti, che queste sostanze riducono i livelli ematici di proteina C reattiva (PCR) nei soggetti affetti da osteoartrite del ginocchio. La PCR è una proteina prodot21
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