RIZA EXTRAPSICOLOGIAPRATICA SVILUPPA LA TUA INDIPENDENZA E IMPARA A DIRE DI NO ATTENTI AI VAMPIRI EMOTIVI! Come allontanare chi ti manipolaLepersoneinvadenticifannoammalare.Eccolecosedafare Stalker: alfacilmentePuoiriconoscerlicomesmascherarligiàprimoincontro LE PERMOSSESFUGGIRE • Prendi le distanze e osservalo con distacco • Fai emergere la tua aggressività Bimestrale Settembre/Ottobre 2022 n. 28 € 9,90 Italia P.I. 08/09/2022 Direttore responsabile Vittorio Caprioglio Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 40 del 14-02-2018 ISSN 2610-864X 19,80€Libro+ExtraRiza
4 SOMMARIO I MANIPOLATORI NASCOSTI CHI TI ROVINA LA VITA PAG. 6 PAG. 48 SONO LE PERSONE CHE, FACENDO LEVA SUI NOSTRI SENTIMENTI E SULLA DIPENDENZA EMOTIVA CHE HANNO SAPUTO INSTILLARCI, CI SOTTRAGGONO ENERGIE E CONDIZIONANO LA NOSTRA VITA L’IDENTIKIT DELLE TIPOLOGIE DI PERSONALITÀ E DI CARATTERI CHE POSSONO DEVIARTI DAL TUO PERCORSO, FARTI PERDERE TEMPO ED ENERGIE, CON I CONSIGLI PER RIUSCIRE A SUPERARE GLI OSTACOLI CHE TI PROVOCANO Liberati daiemotivi”“vampiri leRiconoscipersone che ti danneggiano
5 NON FARTI INFLUENZARE Vivi la tua vita, non quella decisa dagli altri PAG 94 DARE ECCESSIVAMENTE RETTA AI PARERI DEGLI ALTRI FINISCE COL CONDIZIONARCI: CI IMPONIAMO DI ESSERE E DI COMPORTARCI SECONDO I CRITERI COMUNI DI GIUDIZIO E I MODELLI CORRENTI Direttore Scientifico Raffaele Morelli Direttore Generale Liliana Tieger Immagini Fotolia, 123rf, ShutterStock Immagine di copertina Alberto Ruggieri Direttore Pubblicità Doris Tieger Ufficio Pubblicità Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Redazione, amministrazione: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. - fax 02/58318162 www.riza.it - info@riza.it Pubblicità: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. fax www.riza.it02/58318162-advertising@riza.it
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Tra le strategie adatte a questo scopo troviamo senz’altro l’immaginazione. Spesso gli schemi mentali sono così rigidi da impedire una qualsiasi trasformazione della nostra persona e delle situazioni che vive. Non è necessario che l’altro cambi, è sufficiente che lo faccia tu. Se lui applica sempre lo stesso schema, invece di cascarci, comincia a immaginare di comportarti diversamente, magari proprio come agirebbe il tuo manipolatore. Visualizza un altro te stesso, capace di rispondere a tono, offrendogli, come uno specchio, un’immagine riflessa che lo sorprenda e che lo spiazzi: quella dell’aguzzino che ti tiene in scacco.
Alcuni rapporti sembrano destinati unicamente a farci del male tanto che, alla lunga, i piccoli disagi iniziali rischiano di evolvere in patologie fastidiose e durature, come ansia, panico, depressione. Chi ne è vittima si ritrova a ripetere lo stesso copione, impersonando ogni volta la parte del più debole, schiacciato dalle pretese dell’altro (il manipolatore) ma incapace di sottrarsi alle sue aspettative. Però chi riesce a uscire da tali relazioni, anche a distanza di molti anni, spesso rifi orisce. Diventa quindi indispensabile, per chi si trovi imbrigliato in legami soffocanti, capaci di consumare preziose energie senza mai rigenerarle, interrompere al più presto la dinamica di dipendenza innescata dai manipolatori. Per fortuna esiste una medicina per curare i rapporti malati. Si tratta di una parola magica, una parola minuscola ma dotata di un enorme potere: no. Imparare a dire di no è fondamentale, perché con queste due semplici lettere affermiamo la nostra indipendenza, e a guadagnarci non siamo solo noi, ma anche l’altra persona, perché nessuno può trarre un vero beneficio da un rapporto giudice-imputato o padroneservo. Soltanto le relazioni autentiche ci aiutano a trarre il meglio da noi stessi.
6 I MANIPOLATORI NASCOSTI
Liberati daiemotivi”“vampiri
SONO LE PERSONE CHE, FACENDO LEVA SUI NOSTRI SENTIMENTI E SULLA DIPENDENZA EMOTIVA CHE HANNO SAPUTO INSTILLARCI, CI SOTTRAGGONO ENERGIE E CONDIZIONANO LA NOSTRA VITA
PAG. 40 Difendi sempre il tuo inviolabilespazio
7 PAG. 8 Alla larga da chi ti vuole usare PAG.24 Quattro mosse per sfuggirea chi ti “domina” PAG. 28 Se immaginecambi rompi l’incantesimo
RICONOSCI LE TUE ZONE D’OMBRA Spesso per riuscirci è necessario riconoscere le proprie zone d’ombra, le stesse che siamo abituati a proiettare sull’altro e con le quali alimentiamo la sua sfera d’influenza. Riappropriandoci di ciò che a lungo abbiamo negato a noi stessi, saremo in grado di dar vita a una nuova identità destinata a intraprendere percorsi inediti e a dare corso a nuovi sviluppi. Spesso ci innamoriamo di qualcuno che ci ha fatto sentire speciali, persone uniche e desiderate o ci ha fatto vivere emozioni particolari e così, malgrado il rapporto si sia ormai deteriorato, rimaniamo legati alle sensazioni del passato e al benessere sperimentato allora. Quello che bisogna capire, in questi casi, è che certi stati d’animo non sono dovuti alla persona che ci aveva ammaliato e che oggi ci ferisce: sono nostri, solo nostri. Lui non ha fatto altro che portarli alla luce. Allora può bastare riconoscere i lati di noi che il manipolatore ha risvegliato e concentrarci su tali percezioni per tornare a sentirsi come una volta. Affidandosi al potere delle immagini, è possibile figurarsi in situazioni propizie a esprimere al meglio sensazioni che ci fanno stare bene: passione, allegria, spensieratezza. Così sarà possibile liberarsi dalla morsa dei manipolatori, senza ripensamenti.
l’identiKit delle tipologie di perSonalitÀ e di caratteri che poSSono deviarti dal tuo percorSo, farti perdere tempo ed energie, con i conSigli per riuScire a Superare gli oStacoli che ti provocano Il collega che non fa altro che lamentarsi con te; l’amico che invade continuamente la tua privacy con consigli indesiderati; il parente che crede di essere sempre in diritto di dirti cosa devi e cosa non devi fare; il capo prevaricatore cui non riesci a dire di no... Alcune persone che ci circondano, siano essi familiari, colleghi, amici o conoscenti, spesso, in modi diversi, tentano comunque di condizionare la nostra vita. Persone ipercritiche, egocentriche, prepotenti o insicure, che cercano di manipolarci e che hanno sempre da dire sul nostro modo di essere e agire. Se glielo permettiamo, possono influenzare negativamente la nostra esistenza, compromettendo anche la nostra autostima. Spesso, tuttavia, siamo proprio noi a permettere che questo accada, perché ascoltiamo troppo le voci esterne a noi e troppo poco il nostro istinto. Infatti, di solito, questi tipi caratteriali hanno come bersagli preferiti proprio le persone considerate da tutti “molto buone” o “molto disponibili” e pacifiche, quelle che cercano in ogni modo di evitare le discussioni, non dicono quasi mai di no e, per quanto possono, cercano sempre di far star bene l’altro, assecondando ogni richiesta senza battere ciglio. Ma chi asseconda sempre le esigenze degli altri, e non le proprie, finisce per perdere di vista il vero obiettivo della vita: realizzare se stesso e vivere pienamente l’esistenza. È importante dunque non farsi manipolare o prevaricare; occorre rispettare gli altri ma nello stesso tempo farsi rispettare. Chi prende sempre per buoni i comportamenti altrui e non capisce i danni che possono provocargli, rischia di vedersi “rubare” tempo ed energie preziose e di essere esposto a problemi e difficoltà quotidiane.
che ti danneggiano
48 chi ti rovina la vita
leRiconoscipersone
49 I BASTIAN CONTRARI .............................. PAG. 52 I SACCENTI FASTIDIOSI ........................... PAG. 54 GLI IMPICCIONI ...................................... PAG. 56 I PROVOCATORI ...................................... PAG. 58 I PREVARICATORI .................................... PAG. 60 IL PARTNER INSICURO ............................ PAG. 62 GLI AMICI ZAVORRA ............................... PAG. 64 GLI EGOISTI TIRANNI............................... PAG. 66 GLI SFORTUNATI CRONICI ...................... PAG. 68 IL PARTNER “NEGATIVO” ........................ PAG. 70 I PERMALOSI ........................................... PAG. 72 I NOSTALGICI .......................................... PAG. 74 GLI IPERSOSPETTOSI ............................... PAG. 76 I PIAGNUCOLOSI .................................... PAG. 78 I RITARDATARI PATOLOGICI .................... PAG. 80 I CONFIDENZIALI .................................... PAG. 82 I SUPEREFFICIENTI ................................. PAG. 84 I PESSIMISTI ........................................... PAG. 86 GLI ETERNI INSODDISFATTI ................... PAG. 88 GLI IPERCOMPETITIVI ............................. PAG. 90 I PERFEZIONISTI INCONTENTABILI ........ PAG. 92 Come difendersi da...
Se sei “disponibile”troppo diventi una facile preda chi ti rovina la vita
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SpeSSo per un malinteSo “buoniSmo” ci Sentiamo in obbligo di aSSecondare le richieSte altrui, ma queSto finiSce col danneggiarci
Le persone che accetta no sempre le richieste altrui e concedono troppo facilmente il proprio tempo, attirano inevi tabilmente a sé, come delle calamite, i manipolatori. impara a dire di no I sì e i no che diciamo agli altri sono fondamentali nella for mazione e nello sviluppo del le nostre relazioni e determi nano continuamente le nostre scelte. Alcune persone posso no diventare più facilmente vittime dei manipolatori pro prio perché hanno maggiore difficoltà a dire di no. Invece, per affermare la nostra identità, è importante usare anche le negazioni. Come ri uscirci? La prima cosa da sa pere è che imparare a dire di no porta degli innegabili van taggi: il primo è di risparmiar ci situazioni difficili; il secondo è di permetterci di fare delle scelte in sintonia con la nostra natura e i nostri desideri; il terzo è di aiutarci ad afferma re noi stessi e in particolare la nostra singolarità, che costitu isce il nostro valore principale. Così facendo, avviciniamo le persone che ci amano per quello che siamo e che ci ri spettano perché abbiamo la forza di essere spon tanei. Al contrario, dire sempre di sì per catturare la benevo lenza di chi ci sta at torno, a discapito di se stessi, evita sicuramente i conflitti, ma al contem po porta la persona a non prendere mai una posizione e a subire sempre e comun que le scelte altrui, lontane dai suoi bisogni. con i “no” giusti ti apri nuove possibilità Come rompere questi automatismi? Come riuscire a dire di no quando ne sentiamo la necessità? Il primo passo è cominciare a porsi queste do mande: “Io cosa voglio?”, “Cosa mi piace?”. Il che non significa per forza ottenerlo, ma almeno permette di pren
■ Si tiene la rotta del proprio cammino di vita.
■ Si migliorano i rapporti con chi ci è vicino (figli, partner...).
diventeranno più genuine e spontanee, invece di essere basate sul timore di perdere l’amore dell’altro e quindi per questo accettare di compor tarci in un modo che in realtà non vorremmo.
51 i vantaggi del sapersi “difendere” dagli altri
■ Si risparmiano quantità enormi di energie e di disagi.
■ Si evita l’accumulo di rabbia e di frustrazione.
■ Si accresce la propria autostima e si diventa più incisivi. derne consapevolezza ed esprimere meglio la propria volontà. Un altro consiglio è quello di fare pratica, esercitandosi a dire di no. Per riuscir ci basta cominciare dai “No facili”, quelli che non lasciano strascichi emotivi troppo pe santi. Per esempio, il no al commerciante che vuole ven derti l’ennesimo vestito o pro dotto appena uscito. Spesso, infatti, si pensa che i nostri “No” possano produrre chissà quali conseguenze negative. Poi, con l’esercizio, si scopre che non essere d’accordo non è così terribile come si pensa va. Anzi, diventa un’arma utile.
Negare qualcosa a qualcuno non significa necessariamente entrare in conflitto o dichiarar gli guerra. Anzi qualche “No” detto al momento giusto ci aiuta a vivere in modo più co erente con la nostra identità. Poi, una volta che si è allenati, si iniziano a dire anche dei “No più impegnativi”, quelli che possono migliorare la qualità delle nostre relazioni. Questo piccolo cambiamento interiore porta gradualmente anche a modificare in meglio i nostri rapporti con gli altri: se siamo più coerenti e sinceri con noi stessi, anche gli altri lo saranno con noi; le relazioni
Gli sfortunati cronici: le vittime che diventano tiranni
68 chi ti rovina la vita
■ Non fa che lamentarsi con tutti, gettando addosso a chi lo ascolta tutte le sue sfortune e un pessimismo contagioso.
■ A volte basta una critica su un punto fragile, una battuta ironica che colpisce nel segno, o anche solo un malinteso e subito il vittimista si sente ferito, non amato, ma anche colpevole, responsabile, sfortunato.
■ Se gli si dice “non fare la vittima”, la fa ancora di più. zione. È un’esperienza così diffusa e connaturata all’uomo che negli anni ’70 decretò l’enorme successo di un cartone animato: Calimero, il pulcino “piccolo e nero” con un guscio per cappello, che alla fine di ogni avventura si ritrova solo e sconsolato, bersaglio di sfor tune e ingiustizie. C’è però anche chi si sente perennemente una vittima e lo fa pesare agli altri lamentandosi di continuo. Il vittimismo esprime un modo immaturo, per lo più incon scio, di vivere le relazioni e di affrontare la realtà. Esso s’in nesca quando la persona sen te di non poter sostenere il confronto in modo paritario. Proclamandosi vittima può ot tenere molti vantaggi: ascolto, affetto, protezione. E se l’altro è uno che si sente facilmente in colpa, il vittimista può domi narne le scelte e tenerlo lette ralmente sotto scacco. È così che la vittima a volte diventa il vero tiranno. Amolti sarà capitato, e non solo da piccoli, di sentirsi vittima, cioè bersaglio finale di comportamenti aggressivi, d’intenti manipolatori, e di aver sentito un profondo sen so d’ingiustizia e di prevarica
■ Si sente sempre il più sfortunato, un bersaglio per le frecce del destino.
La sindrome di Calimero è sinonimo di vittimismo, cioè quell’atteggiamento psichico per il quale la persona si sente vittima delle trame avverse degli altri e del destino. Ecco alcune caratteristiche di questa personalità.
■ “Tutte a me capitano; sempre io ci vado di mezzo; lo sapevo che alla fine era colpa mia; pago sempre io per tutti”: ecco le sue frasi tipiche.
come si comporta chi ha la sindrome del perseguitato
i quandorischidiventa una strategia
I consigli
■ Difficoltà a reagire nei momenti difficili.
■ Essere cresciuti nell’agio, viziati e senza critiche.
■ Rabbia repressa e difficoltà a perseguire progetti.
■ Deresponsabilizzazione.
Per chi fa la vittima
La vittima fa sentire gli altri sempre in colpa e così può ottenere da loro ascolto, indulgenza, protezione, arrivando perfino a tiranneggiarli.
Ecco qualche consiglio per chi è affetto da “vittimismo” cronico e per chi gli sta vicino.
Questa modalità di comportamento può avere cause diverse, alcune delle quali affondano le radici nell’infanzia.
Elimina il senso di colpa - Il vittimismo altrui può agire su di te solo perché ti senti subito in colpa o ti immedesimi troppo, forse in seguito a un vissuto sofferto. Cerca di prendere coscienza del perché sei così sensibile al tema dei “più deboli”. Aiuta la vittima a crescere Se vuoi davvero bene a chi sta facendo la vittima, non accondiscendere. Offrigli un comportamento fermo e adulto, che sappia estrarre da lui modalità di relazione più mature e complesse.
Ecco a quali rischi la vittima va incontro.
■ Relazioni non spontanee e di breve durata.
69 le cause di chi è affetto da vittimismo
■ Modalità vittimistiche apprese da un genitore.
Per chi subisce il vittimismo
Affronta l’insicurezza - Non permettere che la tua storia ti beffi due volte. Osservati: comprendi che il personaggio della vittima a tutt’oggi non ti ha mai reso felice e che, in ogni caso, non potrà farti superare il vecchio (eventuale) trauma. Sperimenta l’adulto in te - Fai una prova. Quando sta per innescarsi il bimbo-vittima, fingi di fare l’adulto, di essere sicuro di te. Prendi coscienza delle tue responsabilità. Non puoi imputarle sempre agli altri o al destino. prendi coscienza della situazione
■ Aver subito violenza psicologica e aver vissuto in un clima poco sereno.
■ Ti critica di continuo. ■ È aggressivo. ■ Si altera facilmente. ■ Ti vuole manipolare.
“negatIvo”: quando luI tIra fuorI Il peggIo che è In te Certi suoi comportamenti ti fanno imbestialire e non sai perché? Significa che lui tocca un punto di te che di so lito è nascosto. Osservarlo ti farà crescere. Alcuni rapporti, se sono sani e costruttivi, tira no fuori la nostra parte miglio re, ma altre volte, se sono mor bosi e controversi, ci inducono a manifestare il peggio di noi, trascinandoci in situazioni estreme, nelle quali la nostra personalità viene sopraffatta da un “personaggio alterato” che prende il timone del no stro agire e fa danni. Sono mo menti nei quali siamo quasi irriconoscibili a noi stessi, come se diventassimo “un al tro” che non vorremmo mai essere. E proviamo emozioni e sentimenti che mai avrem mo pensato di poter provare. Per quanto sia fastidioso am metterlo, quel personaggio viene proprio da noi, da quel la parte dell’inconscio che la letteratura e la cinematografia chiamano Lato Oscuro. Il rap porto che tira fuori il peggio, dunque, al di là della sofferen za che produce, può diventa re, se ben compreso, una grande opportunità di cono scenza di sé. Ciò non significa che, se l’altra persona ci man ca di rispetto e noi ci inalbe riamo urlando, il suo gesto non sia da condannare, ma sere rispettati, abbiamo anco ra un grosso problema non risolto. Reagendo così, non potremo né farci rispettare né risolvere la nostra questione comprensivo le nostre reazio ni abnormi: ci aiuterà a inte grarle nella nostra coscienza e toglierà loro molto del carat tere distruttivo accumulato. caratteristiche del partner litigioso
■ A parole è affettuoso, ma i fatti…
70 chi ti rovina la vita Il partner
■ Agisce sempre per un secondo fine.
■ Ti manca di rispetto.
■ Non riconosce il tuo valore e i tuoi sforzi.
Quali sono i tratti essenziali del partner che tira fuori il peggio da noi? Ecco le sue caratteristiche principali.
■ Se l’aria si fa troppo tesa, fai così In certi momenti devi capire che è controproducente discutere, quindi meglio allontanarsi. Dedica più tempo a un’attività creativa che ti piace. Occupati dei tuoi progetti, cerca di “staccare” la testa dalla coppia. i rischi: non sai più chi sei Un rapporto molto conflittuale può essere un’occasione per conoscersi a partire dalle proprie reazioni inspiegabili, ma se diventa distruttivo può essere molto rischioso. Anche senza scivolare nella violenza vera e propria, si può uscirne molto provati, con l’autostima a pezzi.
Superare o saper affrontare un rapporto conflittuale aiuta a vivere meglio con se stessi. Il rapporto con il partner è un disastro? Usalo per vedere in faccia i tuoi lati oscuri e prepararti a un nuovo rapporto, meno distruttivo.
■ Prova a frequentare persone “distanti da te” Se la relazione “esplosiva” continua a risultare problematica, laddove è possibile, è meglio sottrarsi: le cose non cambieranno. Dove è impossibile (genitori, parenti), è bene allentare i contatti e controbilanciare con frequentazioni rasserenanti, che ti suscitano belle emozioni e ti fanno sentire una piacevole sintonia.
■ Esci dal solito personaggio A contatto con quella specifica persona diventi quel personaggio alterato che ormai conosci. Ora che lo sai, non farti prendere alla sprovvista: prepara prima dell’incontro una o due nuove opzioni di comportamento e poi spezza finalmente lo schema
■ Perdi il controllo delle emozioni. ■ Avanzi continue richieste di conferma.
71
Da soli è difficile individuare le cause delle proprie reazioni abnormi. Occorre confrontarsi con chi non è coinvolto. Cerca di capire e analizzare tua parte Ombra, in modo tale, poi, di ritirarne le proiezioni sul “rapporto incandescente” e in seguito, grazie a ciò, convogliarla nella realtà in modo più sano e integrato.
■ Vivi in uno stato di completa dipendenza. ■ Hai pensieri autolesivi e poca autostima.
■ Coltivi desideri di vendetta e di violenza. prospettiva
I consigli
■ Grazie a lui conosci te stesso
cambia