RIZA Extra: Nessuna ferita è per sempre

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RIZA

RIZA

Nessuna ferita è per sempre

Nessuna ferita è per sempre Impariamo a non trascinarci i dolori del passato! Ecco come uscirne una volta per tutte

VOLTA PAGINA

I disagi durano a lungo se rimani legato ai traumi e ai ricordi

NON RIMUGINARE

Smetti di pensare che quello che è successo condizionerà la tua vita

COME RINASCERE

Bisogna dar spazio alle immagini e alla fantasia. Così attivi l’autoguarigione

LE TECNICHE PRATICHE CHE CI FANNO RIFIORIRE SCELTA Cover nessuna ferita è per sempre.indd 20

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SOMMARIO

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SUPERARE IL PASSATO

IL DOLORE NON È ETERNO

La guarigione arriva subito

Non farti bloccare dai traumi

NON SONO MAI GLI EVENTI ESTERNI

CRISI, LUTTI, ABBANDONI, DELUSIONI,

SE STIAMO MALE TROPPO A LUNGO

QUALSIASI COSA TI SIA ACCADUTA IN PASSATO,

LA NOSTRA STRADA. QUANDO LA RITROVIAMO,

NON LASCIARE CHE LA TUA VITA RESTI FRENATA

se volti pagina

A PROTRARRE IL DOLORE NEL TEMPO. È PERCHÉ NON STIAMO PERCORRENDO LA SOFFERENZA SCOMPARE

già superati DRAMMI, SCONFITTE:

IL TUO CERVELLO È GIÀ ANDATO OLTRE, DA QUALCOSA CHE NON ESISTE PIÙ

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RIZA EXTRA Direttore responsabile Vittorio Caprioglio

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Direttore Scientifico Raffaele Morelli Direttore Generale Liliana Tieger Redazione Giuseppe Maffeis Progetto grafico Roberta Marcante Immagini Fotolia, 123rf, ShutterStock Immagine di copertina Alberto Ruggieri Direttore Pubblicità Doris Tieger Ufficio Pubblicità Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Responsabile amministrativo Danila Pezzali Segreteria di Direzione Daniela Tosarello Ufficio tecnico Sara Dognini

DISTOGLI LA MENTE

Impara a non

tormentarti più ANSIA, DISISTIMA, CRISI DI COPPIA

O CON I FIGLI: SMETTI DI PENSARE AL PROBLEMA CHE TI ASSILLA E LASCIA LIBERA

L’IMMAGINAZIONE. FARAI FIORIRE IL CERVELLO E TROVERAI

SOLUZIONI PERFETTE PER TE

Redazione, amministrazione: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. - fax 02/58318162 www.riza.it - info@riza.it Pubblicità: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. fax 02/58318162 www.riza.it - advertising@riza.it Stampato in Italia da: Rotolito S.p.a. Stabilimento di Cernusco sul Naviglio (MI) Distribuzione per l’Italia: So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 40 del 14-02-2018 ISSN 2610-864X Associato a:

Riza Extra cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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s u p e r a r e i l pa s s ato

Cambia sguardo: la soluzione

è una scintilla

chi è uScito da un periodo buio lo Sa: qualcoSa Scatta di colpo e ti fa vedere le coSe in modo nuovo. ma non è un miracolo: è qualcoSa alla portata di tutti

L’

esperienza clinica insegna che, anche quando la sofferenza dura da molto tempo, le guarigioni scattano per cambiamenti di sguardo che avvengono in un istante. Il cervello, infatti, è capace di produrre “cicatrici”, quindi di guarire i traumi. Ma non opera con i pensieri: anzi, se rimuginiamo sui problemi che ci hanno ferito, li rendiamo cronici. Il mondo interno ha un modo più semplice di condurci fuori dal “tunnel” della sofferenza: non ama le analisi che vivisezionano il processo, ma predilige uno sguardo più allargato, privo di commenti, che si avvale di un linguaggio nascosto e simbolico. Come spiega Carl Gustav Jung, l’anima non risolve i problemi: li su-

pera semplicemente! Ma per ognuno il salto è diverso. il pulsante per riaccendere la vita Ad esempio Rosy ha superato il panico quando l’immagine di un’altra Rosy, più “matta” e libera, ha iniziato a visitarla: assecondandola e dandole

corda, tutto è cambiato. Niente più sensi di colpa, niente più modelli di perfezione da seguire. Grazie a un’iniezione di spontaneità il panico è sparito. Invece Antonio ha smesso di recriminare su un padre fallimentare e di riprodurre i suoi errori, quando ha ritrovato alcune vecchie lettere del genitore: che stupore riconoscersi negli stessi pensieri e negli stessi atteggiamenti! Antonio lo odiava eppure erano così simili! Una tenerezza infinita l’ha travolto e qualcosa si è sbloccato dentro di lui. Che sciocchezza voler dimostrare a tutti qualcosa, che spreco quella rabbia. Poteva occupare meglio il tempo che non diventando una lamentela vivente! E così in effetti è stato...

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i problemi non si risolvono, si superano «Ho sempre lavorato nella convinzione che non ci sono problemi insolubili, l’esperienza mi ha dato ragione, perché spesso ho visto individui superare dei problemi grazie ad un innalzamento del livello di coscienza. Quando cioè nell’orizzonte del paziente compariva un qualsiasi interesse più elevato e più ampio, il problema insolubile perdeva tutta la sua urgenza grazie a questo ampliamento delle sue vedute. Non veniva dunque risolto in modo logico, per se stesso, ma sbiadiva di fronte a un nuovo e più forte orientamento dell’esistenza. Non veniva rimosso e reso inconscio, ma appariva semplicemente sotto un’altra luce, e diventava così realmente diverso. I problemi più grandi e importanti della vita sono, in fondo, tutti insolubili; e non possono non esserlo. Essi dunque non potranno mai essere risolti, ma soltanto superati». C. G. Jung, da “Il segreto del fiore d’oro”

fissarsi sull’idea che la causa delle sofferenze attuali sia nella nostra storia passata, è chiudersi in gabbia da soli. il passato è irraggiungibile e l’errore diventa irrimediabile, a meno di sforzi enormi per rimettere assieme tutti i cocci. e se fosse un bene averli rotti? e se fosse questa la nostra strada? Staremmo perdendo tempo in recriminazioni inutili. 9

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s u p e r a r e i l pa s s ato

non SveGliare i dolori di ieri, concentrati Sui piaceri di oGGi T

uo figlio ha detto frasi che ti hanno ferito, e da allora pensi di aver sbagliato tutto; una relazione lunga e importante è finita, e temi che la tua vita sentimentale non avrà futuro; hai litigato duramente con tua mamma e da allora odi te stessa... Sono tutti eventi dolorosi, certo: ma sei sicuro che ripensarci ti aiuti a rimettere assieme i pezzi di qualcosa che si è rotto? E se la rottura fosse necessaria per ottenere una forma nuova? Osserva bene: tu ora sei qui, non sei più lì, a

quel momento che è ormai passato, non esiste più. Qui, ora, che cosa funziona? Indipendentemente da qualsiasi cosa sia accaduta un mese o un anno fa, cosa sta nascendo adesso?

togli il superFluo, resta la tua essenza Per sapere cosa ci appartiene davvero possiamo usare le immagini. Cerca, su giornali e riviste, una serie di immagini che pensi ti rappresentino (naturali o astratte, purché tu le senta collegate ad aspetti di te). Poi fai un collage attaccandole con le puntine una vicina all’altra. Ogni giorno osserva il collage e staccane una, che ritieni più marginale, che riguarda aspetti più superficiali di te. Procedi così finché ne saranno rimaste po-

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Scrivi la tua versione La scrittura ha un potere terapeutico. Scrivi la tua versione dei fatti che ti stanno provocando dolore. Scrivi anche la versione di chi è coinvolto con te nel “problema”. Rileggile dopo un po’ e riscrivile daccapo. Vedrai che la tua cambierà. Non è quello che vi siete detti in passato a impedirvi di risolvere il problema tra voi; sono le vostre “versioni dei fatti”, i ruoli in cui siete rinchiusi. I problemi sono spesso di ruolo: esci dal ruolo e uscirai dal problema.

chissime, o una. Ti accorgerai che quelle rimaste, le più “tue”, non hanno alcun riferimento alla ferita o al problema che ti assilla. la scrittura serve a smantellare gli alibi e fa emergere la verità Cosa ci frena e ci impedisce di essere felici? Non i colpi subiti, quelli sapremmo superarli, ma la mentalità in cui ci siamo rinchiusi. Con la scrittura si può smascherarla e superarla. Da anni Michela vorrebbe migliorare la propria forma fisica: si vede sciupata, ingrassata, ma nello stesso tempo non riesce a impegnarsi per cambiare le cose. Durante un terapia di gruppo le viene chiesto di mettere per iscritto le sue emozioni a riguardo: che cosa vorrebbe fare e perché a suo parere non ci riesce. Michela scrive una pagina in cui spiega che il suo obiettivo è tornare in forma, ma i figli, il lavoro, gli impegni, lo scarso tempo... È

sempre andata così, non ha mai saputo imporsi sulle cose. Fin da ragazza. E questo la fa sentire frustrata, in colpa. In seguito le viene chiesto di rileggere quanto ha scritto e poi di provare con calma a riscriverlo, correggendo i punti in cui non è stata del tutto sincera. Nella seconda versione ecco emergere un’altra verità:

Quando fai ciò per cui sei nato tutto il resto sfuma. In quei momenti nutri il lato creativo del cervello, che sa produrre da solo i farmaci di cui ha bisogno per superare le fasi difficili della vita.

Michela ammette che in realtà odia fare ginnastica, proprio non lo sopporta, e usa qualsiasi scusa per non farlo. Niente di male, ma saperlo le eviterà almeno tutti quei retropensieri, sensi di colpa e alibi circa il proprio passato, e le permetterà di organizzarsi meglio, magari cercando un’attività che le piace di più. Un’importante ricerca americana ha indagato su come la scrittura possa aiutarci a superare i disagi. La nostra “versione dei fatti” non solo non è sempre veritiera, ma spesso è il vero ostacolo per un approccio migliore ai problemi quotidiani. La scrittura è uno strumento valido per smantellarla, perché ci permette di vederci dal di fuori, mettendoci di fronte a qualcosa da cui possiamo prendere le distanze, un passaggio fondamentale per uscire anche dagli alibi con i quali a volte ricopriamo antiche ferite che crediamo ormai rimarginate. 21

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I l d o lo r e n o n È e t e r n o

Vedi tutto nero

perché sei rinchiuso dentro i tuoi ricordi

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Scopri come voltare pagina una volta per tutte. Qualcosa in te aspetta solo di sbocciare. Se lo fai emergere, il peso del passato svanisce all’istante

l benessere arriva quando apri la porta a nuove possibilità, a nuovi interessi, a nuovi lati di te ancora inesplorati. L’importante è non chiudersi in un’unica “stanza”: quella del passato. Immagina che il tuo mondo interiore sia come una casa composta da infinite stanze. C’è la stanza degli istinti, quella dei sogni, la stanza delle passioni, quella del piacere e così via. E c’è la stanza del passato. A volte in questa stanza incontriamo i ricordi e, se emergono spontaneamente, ci addolciscono la vita. Ma altre volte, quando entriamo lì, possiamo rivedere ferite, episodi brutti, momenti difficili. Un genitore che se n’è andato quando eri piccolo, o che ti ha umiliato. Una storia sentimentale finita male. Quel tempo in cui, da ragazzina, eri molto timida e un po’ in sovrappeso e i compagni non la smettevano mai con le parole cattive.

Esci dalla gabbia Ci sono due modi di stare nella stanza del passato: uno è entrarci, osservare cosa vi accade e poi uscire. L’altro è chiudersi dentro e iniziare a rimuginare, come se pensando e ripensando potessi tornare indietro e rimettere a posto le cose. Cosa succede in questo caso? Rimuginare ricrea all’infinito lo stesso dolore che abbiamo provato allora. La stanza dei ricordi diventa una gabbia. Ma per fortuna evitare questo pericolo è facile: basta uscire da lì ed entrare in una delle altre stanze che hai a disposizione. Scopriamo assieme come si fa. Dentro di te ci sono interi territori, che qui chiamiamo “stanze dell’anima”, in cui sono addormentate energie fiorili a tua disposizione. Contattare questi territori è l’operazione più terapeutica che esista, capace da sola di farti uscire dai periodi bui. Nelle

prossime pagine seguiremo le storie di coloro che, attivando energie nascoste e dimenticate, hanno smesso di tormentarsi e di ripensare alle proprie ferite.

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non stai bEnE pErchÉ non stai fiorEndo Siamo tutti convinti di essere il frutto del nostro passato. Specialmente quando le cose non vanno bene: la causa è sicuramente qualcosa che ci è accaduto. Ebbene, è un’illusione! Anzi, è il modo di pensare perfetto per gettare al vento i propri talenti e la possibilità di realizzare se stessi. Se oggi non stiamo bene non è mai a causa del passato, ma perché non stiamo facendo adesso ciò che la vita si aspetta da noi: non stiamo fiorendo. Magari perché ci siamo imposti un ruolo che non rispetta la nostra natura.

rimuginare su ciò che ti è accaduto ingigantisce sempre di più l’episodio. Alla fine ti sembrerà che quell’evento sia la causa di tutti i tuoi guai. ma basta volgere lo sguardo altrove, verso ciò che ti riaccende, e in un attimo ricominci a vivere davvero.

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i l d o lo r E n o n È E t E r n o

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Sei tu il giardiniere della tua memoria

pesso capita di dire: «Sto male a causa di... (del capo, dei genitori, del partner, di quell’evento accaduto...). Ripensiamo al passato, ci lamentiamo, ci abbattiamo. «Sono così insicura perché mio papà mi ha abbandonata da piccola»; ciò che è accaduto è stato senza dubbio doloroso, ma tu hai sempre la possibilità di reagire in mille modi diversi. Se invece dopo tanti anni “sei ancora lì”, è perché sei diventata il giardiniere di quei ricordi, li hai seminati e nutriti per tutto questo tempo. Hai fatto germogliare e cre-

scere “l’albero del passato”, ed è diventato così grande che non vedi più nient’altro. Non ti vedi come un’adulta con interessi, passioni, amori, un lavoro e così via; ti vedi come “quella abbandonata da papà”. E qualsiasi cosa fai nella vita, qualsiasi territorio esplori, porti con te quella fotografia. Ma attenzione: se ti comporti “da abbandonata”, sarai di nuovo lasciata sola. E tutto questo accade non perché il passato ti ha segnata, ma perché ti sei chiusa in quell’unica stanza, la “stanza del passato”: lo guardi di con-

tinuo, e così lo ricrei. Che fare? Girarsi verso le infinite possibilità che vivono in te. cambia prospEttiva pEr rinascErE Invece di continuare a dirti: «Non riesco a lasciarmi alle spalle quei brutti ricordi», prova a chiederti: «Ma io che interessi ho? Da cosa sono attratto? Quali sono i miei gusti, le mie tendenze?». Quando sei “innamorato” di ciò che ti interessa, l’anima accende un’energia di guarigione e di fioritura e mette a posto le cose da sola. È un

chi ha superato un problema che durava da anni l’ha fatto in un istante: qualcosa l’ha riconnesso all’energia della propria fioritura. 78

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semplice cambio di prospettiva, un “cambio di stanza mentale”, ma rimette in gioco tutto il tuo assetto energetico e gli equilibri della tua vita. Le relazioni con chi ti è vicino si sistemano, i litigi lasciano il posto al piacere, smetti di tormentarti, scopri di avere capacità di cui ti eri dimenticato. Il mondo interiore, se ti centri sulle tue passioni, ti stacca dal passato e ti fa rinascere. E ti renderai conto, improvvisamente, che sei uscito dalla nebbia dei rancori senza fare nessuno sforzo. Lascia crescere i nuovi germogli Osserva i nuovi germogli che stanno arrivando, non restare a guardare le foglie che sono cadute per terra. Nell’antica Cina era usanza tenere ai piedi del letto un mucchietto di sementi, simbolo della vita pronta a rinascere. Saper portare il “germoglio”, cioè l’energia rigenerativa, nella vita di tutti i giorni è essenziale. È quello che accade quando dai il giusto spazio alla creatività. Ma non si tratta di una qualche attività artistica: “creatività” è una qualità che tutti posseggono e consiste nel “far germogliare” la propria vita, cioè nel lasciare che si indirizzi spontaneamente verso l’espressione delle nostre capacità e dei nostri talenti. Quando assecondiamo ciò che ci viene naturale, allora siamo connessi al nuovo e sprigioniamo tutta l’energia creativa di cui siamo capaci.

Proprio adesso, mentre stai rimuginando su ciò che è accaduto, sta già affiorando in te il desiderio di gioire di nuovo.

Poni lo sguardo su ciò che nasce non su quello che è già morto Possiedi la stessa capacità di rigenerazione della natura. Riportala al centro e vanno via all’istante tutti i cattivi pensieri. Pensate alle pianticelle di città che crescono in mezzo all’asfalto: incuranti dello smog e di tutto ciò che le minaccia, imperterrite, fanno ogni anno i loro fiori. Quando un ramo si spezza, l’albero non passa il tempo a rimpiangerlo: fa crescere nuovi rami, nuove foglie, nuovi frutti. Un’energia fruttificante abita in loro, in profondità. E quell’energia c’è sempre, non si arresta mai. E tu? Anche tu puoi portare lo sguardo sul frutto che sta nascendo, cioè sul “lato” di te che sta fruttificando, sulle capacità che stai mettendo in campo, sui talenti che stai scoprendo, sulle azioni che ti permettono di esprimerti; oppure puoi portare lo sguardo sul terreno su cui sono cadute le foglie. E stare lì a ripensarci. Se lo porti sul frutto, tutti i pensieri che ti legano al passato svaniscono. Perché anche tu, come l’albero, stai fiorendo adesso!

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