Riza Psicosomatica Novembre 2023

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www.riza.it NOVEMBRE 2023 n. 513 P E RI O D I C O M E NS I L E I S S N 2499- 0418 ( O NL I NE )

È IL DISAGIO PIÙ DIFFUSO TRA GLI ITALIANI

VINCERE L’ANSIA SENZA PSICOFARMACI Le 4 regole indispensabili per uscirne una volta per tutte

L’EDITORIALE DI MORELLI

IL TEST ANTIANSIA

Quando le immagini ti aprono le porte della guarigione

Sei iperattivo o ti blocchi? Scopri come reagisci allo stress

Grande novità Riza è in edicola anche con l’Agenda della Felicità 2024

RIMEDI VERDI COSÌ RINFORZI IL SISTEMA IMMUNITARIO


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IZA al tuo fianco RACCONTALO A RIZA

di Andrea Nervetti, psicologo e psicoterapeuta andrea.nervetti@riza.it

Mordere la vita

aiuta a crescere Le abbuffate emotive spesso coprono una lotta interiore tra una parte che vuole diventare adulta e una che ha paura di farlo. Inutile giudicarsi, deleterio volersi correggere. Occorre iniziare a sperimentare nutrendosi delle proprie passioni

IL PROBLEMA DI STEFANIA “Un rapporto viscerale col cibo e con… la mia famiglia!”

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i chiamo Stefania, ho 20 anni e le sto scrivendo dopo una delle mie solite abbuffate. Non credo di aver mai avuto un rapporto sano con il cibo, ma in questi ultimi anni va peggio. Fin da bambina mi è sempre piaciuto mangiare, soprattutto se ero triste, arrabbiata, annoiata. Non lo credevo un problema, non mi guardavo allo specchio ossessivamente con disprezzo e odio come faccio ora. Nell’estate del 2021 ho cominciato ad avere paura di mangiare: contavo le calorie, mi muovevo per bruciare e ho perso circa 10 kg

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ara Stefania, chiarito che il tuo disturbo del comportamento alimentare richiede senz’altro l’aiuto di un professionista, e che non tutte le psicoterapie si basano sull’analisi dei traumi infantili, qualcosa possiamo dire. Ogni volta che il cibo diventa un succedaneo del piacere o viene utilizzato per lenire noia, tristezza o rabbia, il problema non è più

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in un mese, ma poi, a causa di una delusione d’amore, mi sono rifugiata di nuovo nel cibo. Mi guardo e vorrei avere le cosce più sottili, la pancia più piatta, l’autocontrollo che ha mio papà, la genetica di mia sorella e la luce negli occhi di mia mamma. Non vorrei andare in psicoterapia perché so di non avere nessun trauma, i miei genitori mi hanno sempre fatto sentire amata, protetta, aiutata. Ho un rapporto viscerale con loro, sono le uniche persone sulle quali so di poter contare sempre e ho paura di crescere perché senza di Stefania loro non riesco a fare niente».

estetico, ma squisitamente psicologico. I tuoi genitori ti hanno amata, protetta e aiutata, ma forse nella tua infanzia avrebbero potuto far più attenzione al modo con cui utilizzavi il cibo, ovvero come un anestetico. Guarda altrove In ogni caso, il tuo problema persiste e quindi è il caso di lasciar perdere quanto ac-


L’ESERCIZIO

Grazie alle immagini ecco il pronto soccorso per le abbuffate

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l di là dell’aiuto psicoterapeutico, necessario in ogni caso di DCA (Disturbo del comportamento alimentare), quando senti arrivare la crisi di abbuffata puoi provare a sdraiarti sul letto, a chiudere gli occhi e a immaginare il luogo più bello in cui sei stata, o uno in cui vorresti andare, da sola o in compagnia di chi vuoi tu. Perditi in quelle immagini, contemplale senza cercare di mandar via lo stimolo che ti porta al frigorifero, ma percepiscilo bene nel corpo, spostando l’attenzione dai pensieri alla pancia, alla testa o al distretto corporeo dove il disagio pulsa più forte. Poi, puoi scrivere su un taccuino le emozioni di quel momento e nasconderle lì, senza che nessuno le veda. Magari non riuscirai a fermare subito ogni abbuffata, ma potrai contenerle imparando anche a usare l’immaginazione come un farmaco.

caduto anni fa e concentrarsi sul momento attuale. Iniziamo da qui: a parte il disagio che descrivi, cosa ti piace nella vita? Quali sono i tuoi interessi e passioni? Che cosa sogni, a parte un fisico più attraente? C’è sempre altro nei nostri orizzonti, anche quando il disagio è forte e le ossessioni pervasive. Fino a che penserai di essere solo la ragazza prigioniera di un disturbo, le cose non potranno cambiare e tu continuerai a farti domande senza trovare una risposta. L’anima è come un palazzo con tante stanze. Alcune le conosciamo, di altre non abbiamo alcuna coscienza, altre ancora ogni tanto si aprono da sole costringendoci a guardarle. Una delle stanze che non conosci è quella dell’autonomia. Sei molto giovane, ma affermare che senza i tuoi genitori non riesci a fare nulla è sbagliato: rischi di recitare così la parte della bambina sofferente che non vuole crescere perché, se lo facesse, perderebbe quel sostengo che le sembra indispensabile, ma che al contrario è una delle fonti dei problemi. E se il tuo rapporto “viscerale” con i tuoi famigliari fosse il gemello di quello che hai col cibo? Scopri cosa ti piace C’è in te da molto tempo una mancanza di gioia, di piacere, di vita che trova nel cibo lo sfogatoio perfetto. Non è certo mettendoti a dieta e sforzandoti oltre ogni misura che otterrai qualche risultato. Nessuna dieta serve se il cibo diventa rifugio e antidepressivo momentaneo. Ma nessuna maturazione può avvenire

fino a che pensiamo di dover essere diversi da come siamo, di dover somigliare al papà, alla mamma, alla sorella o a chiunque altro. «Vorrei avere l’autocontrollo di mio padre, la genetica di mia sorella, la luce negli occhi di mia madre». Cara Stefania, il cuore del tuo problema è racchiuso in questa frase. Siamo tutti quanti esseri unici e diversi l’uno dall’altro; credere che saremmo felici assumendo caratteristiche fisiche o psicologiche di altri è un’illusione, soprattutto se appartengono alla nostra famiglia. Devi partire da qui: scopri chi sei veramente quando inizi a fare le cose che ti vengono semplici, a sviluppare la tua creatività, a immaginare il tuo futuro nel modo più aperto possibile, lasciando perdere le spiegazioni (mi capita questo perché…), le convinzioni (non sono capace di far niente) e soprattutto ricordando che i rifugi dorati sono spesso prigioni dalle quali fuggire è difficile. Ma è necessario o la guarigione non arriverà. ■


IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI

VITA DELLA PSICHE

Compromessi e rinunce: attenti

ai pericoli!

In un mondo in cui tutti, a parole, vogliono solo affermare se stessi, in realtà quelli che si sottomettono a gravi rinunce emotive e di vita sono sempre di più. Scopriamo perché e come uscirne

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i parla tanto (e giustamente) di prevenzione, si esortano le persone a prendersi cura della propria salute attraverso esami diagnostici di controllo, si danno indicazioni per una vita e un’alimentazione sane ed equilibrate. Ma parlando di qualità della vita non si include ancora abbastanza il concetto di vita psichica. Va benissimo prevenire malattie e mantenere sano il corpo, ma anche la psiche partecipa in modo essenziale all’equilibrio complessivo della persona e una quota di prevenzione deve passare dalla qualità della vita interiore. Ci sono modi di essere e di affrontare il quotidiano, infatti, che possono influire molto negativamente sulla salute. Uno di questi è l’eccesso di compromessi e di rinunce. Un eccesso che, oltre un certo punto, può danneggiare mente e corpo.

Una leggerezza pesante Certo è strano: a un primo sguardo sembra che la maggior parte di noi sia diventata quasi allergica al concetto di sacrificio. Si tende alla soddisfazione immediata di desideri e bisogni, si ha scarsa pazienza verso situazioni che richiedono impegno e dedizione, si fanno scelte

in nome della leggerezza e della spontaneità, tutto quanto gira sul tema dell’autenticità. Ma poi, andando in profondità nelle vite di molti (come ad esempio accade in psicoterapia), emerge una realtà diversa, nella quale, mentre in effetti cercano di perseguire i principi appena citati, le persone si ritrovano al contempo immerse in un sistema di compromessi e di rinunce molto stretto e stressante, che a tratti si fa insostenibile. E il tutto quasi senza accorgersene. Ma com’è possibile questa discrepanza tra l’ideale leggero inseguito e il reale pesante che ci insegue ovunque andiamo e qualsiasi scelta facciamo?

Troppe concessioni C’è chi si accorge di “aver

fatto male i conti”: pensava di farcela concedendo qualcosa in cambio di qualcos’altro (il baratto); accettando una realtà parziale e perlopiù insoddisfacente in nome di benefici secondari (il compromesso); rinunciando in toto a un aspetto per lui essenziale pur di non perdere qualcos’altro (la rinuncia, appunto, o il sacrificio). C’è chi non si è accorto di “aver concesso troppo” per paura, per non far soffrire, C O NT I NU A

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PORTA L’ATTENZIONE SU DI TE

Prova ad accorgerti di tutto quanto hai perso di vista

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n passo importante per non superare il limite delle rinunce che è sensato fare, è rendersi conto di tutto quello che, man mano, è stato abolito dalla propria vita per via dell’eccesso di compromessi. Non è cosa ovvia, infatti, poiché la gradualità del processo ha quasi anestetizzato la sensazione di perdita e favorito la ripetizione dello schema. Quando ce la sentiamo, proviamo dunque a osservare quante cose non possiamo più fare oggi rispetto a prima. Può essere una ricerca che riguarda un solo ambito problematico (ma che pure influisce su tutto il resto), oppure generale, che riguarda la vita nel suo insieme. Vedremo cose spiacevoli: ad esempio quanto tempo non abbiamo più, quanto la libertà si sia ridotta, quanto i propri interessi non siano più coltivati, quanto alcuni rapporti siano stati trascurati, quanta voglia di ridere sia scomparsa, quanti progetti siano stati abbandonati. Cerchiamo anche di capire perché abbiamo ceduto così tanto: paura di perdere qualcuno o qualcosa? Paura di altro? Di cosa? Poi cerchiamo anche di individuare quando è stata l’ultima volta che l’anima si è sentita viva, quando c’è stata l’ultima risata spensierata, e così via. Può essere doloroso prenderne atto, ma solo la consapevolezza di aver perso parti importanti di sé può innescare la spinta per ritrovarle e uscire, finalmente, dalla cultura del compromesso e della rinuncia.

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IL TEMA DEL MESE

Vivere sen Non ci fa stare sereni, ci sveglia di notte, ci fa essere sempre agitati: ma cosa vuole davvero da noi? E come trasformarla da nemica in alleata?

A cura di Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Immagini: A. Ruggieri Hanno collaborato: M. Battistutta, C. Marazzina, M. Monciotti, M. Morelli, J. Procaccio

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za Ansia LE 4 REGOLE

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Non viene da fuori, la produci tu ...................pag. 54

Nasce da tutta l’energia che non esprimi ............pag. 58 Arriva per farti perdere il controllo ....................... pag.62 Ti fa sentire debole per insegnarti la forza .......pag. 66

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LA MEDICINA NATURALE

COSMESI VERDE

Via le tossine

nell’hammam casalingo I benefici del calore e del vapore sono noti da millenni e sfruttati anche oggi nelle Spa. Ma puoi ricrearli a casa tua, ecco come fare

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asta immergersi in una vasca calda a fine giornata per provare un’immediata sensazione di relax. Ma non solo, perché l’acqua insieme al vapore, oltre a distendere i muscoli, favorisce una depurazione completa. Se poi a questo “elemento magico” aggiungiamo altri ingredienti naturali, l’effetto rigenerante diventa completo. E per farlo non serve andare in un centro termale: con pochi e semplici accorgimenti è possibile trasformare anche il bagno di casa tua in un hammam oppure in una Spa. Tutto quello che serve sono oli essenziali aromatici, ciotole di legno, spazzole per lo scrub e candele per creare l’atmosfera giusta. Grazie ai trattamenti wellness (che ti spiegheremo nelle prossime pagine) in meno di un’ora si ottengono tanti benefici: migliori la respirazione e la circolazione sanguigna, stimoli il sistema linfatico (e, di conseguenza, liberi i tessuti da ristagni e acidi urici), elimini i dolori articolari e aumenti il rilascio di serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore. Vuoi provare? Prima di tutto lascia telefono e tablet lontani, prendi l’accappatoio e dirigiti verso la sala da bagno, poi una volta a settimana ritagliati una pausa tutta per te.

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PRIMA DI COMINCIARE

Crea l’atmosfera da Spa in cinque semplici mosse

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reare l’atmosfera è essenziale per ottenere l’effetto-Spa rilassante. Segui questi step.

➊ Chiudi le tapparelle o tira le tende per

➋ ➌ ➍ ➎

garantirti buio e riservatezza. Niente luci artificiali, metti tante piccole candele per tutta la stanza. Se la possiedi, accendi anche una lampada al sale rosa, che ionizza l’ambiente e purifica l’aria. Posiziona delle piante verdi, come felci e orchidee, per avere la sensazione di trovarti in mezzo alla natura, fonte di relax. Fai risuonare a volume medio-basso una melodia rilassante. Per assaporare il gusto del relax profumi e oli sono essenziali: scegli cosa ti piace di più tra lavanda, vaniglia e fiori d’arancio. Tieni ciabattine e asciugamani puliti e morbidi a portata di mano, in modo da non interrompere il momento di relax.


COME FARE

Il tuo percorso di relax domestico da fare in trenta minuti BEVI IL SUCCO DI MANDARINO Possibilmente a stomaco vuoto, sorseggia un bicchiere d’acqua in cui avrai diluito il succo di un mandarino: ricco di boro, un minerale rilassante e antistress, il mandarino ha un’azione calmante, antiossidante e alcalinizzante. In più, questo piccolo agrume permette al corpo di espellere in fretta le tossine disciolte nei liquidi organici e assorbire meglio i principi attivi di ogni trattamento. LA COCCOLA AL SAPORE ORIENTALE Versione araba delle terme romane, l’hammam o bagno turco serve a pulire e purificare il corpo, infondendo una piacevole sensazione di relax. Il merito è del mix di umidità e caldo sprigionati dalle acque bollenti che insieme rilassano la mente abbassando il livello di stress, sciolgono eventuali tensioni muscolari e purificano la pelle. Ecco i passaggi per replicarlo a casa. ARRIVA IL VAPORE Apri il getto dell’acqua calda, chiudi

la cabina-doccia e attendi qualche minuto, finché lo spazio non si sarà riempito di vapore. A questo punto chiudi il rubinetto, siediti a terra o su uno sgabellino e rimani immersa nei vapori per 10 minuti. LA PULIZIA DOLCE Insapona viso e corpo con del sapone nero con movimenti lenti e circolari. Fai pressione nelle zone più ruvide aiutandoti con un guanto che rimuove le cellule morte e stimola la circolazione. Risciacqua. IL TRATTAMENTO D’ARGILLA Cospargi sul corpo del ghassoul: è un’argilla dall’azione purificante. Prima di usarla, falla riposare in una ciotola di legno con un po’ di acqua. Tienila in posa su viso, braccia e il resto del corpo per qualche minuto, poi torna sotto la doccia. Sentirai la pelle subito liscissima. L’OLIO PER FINIRE Sulla pelle inumidita applica un olio nutriente, vanno bene quelli di jojoba, di argan o di cocco, tutti emollienti. Scegli quello che ti piace di più, così l’effetto rilassante è garantito.

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Autoterapia MEDITARE CON LE IMMAGINI di Chiara Marazzina, psicologa e psicoterapeuta

Immagina di fermarti davanti a

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Il mondo interno parla con le immagini: farsi guidare da loro durante una meditazione a occhi chiusi permette di attivare specifiche aree del cervello, che ci avvicinano alla soluzione dei nostri problemi

precipizio A TUTTI È CAPITATO DI PROVARE UNA VERTIGINE, AFFACCIATI AL BARATRO: PER METÀ TERRORE, PER METÀ ATTRAZIONE. O QUELLA VOLTA CHE DOVEVAMO BUTTARCI IN ACQUA, MA ABBIAMO ESITATO DI FRONTE AL SALTO... DOVER FARE UN PASSO NEL VUOTO È UN SIMBOLO UNIVERSALE E RICCO DI SIGNIFICATI

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rova un angolo tranquillo in cui rilassarti e lasciarti andare. Per favorire un’atmosfera afatta alla meditazione puoi diffondere nell’ambiente un olio essenziale di tuo gradimento. Sistemati comodamente su una superficie d’appoggio, lontano da ogni rumore che potrebbe distogliere la tua concentrazione… Comincia a respirare dolcemente sentendo l’aria che entra e che esce… E proprio mentre inspiri

ed espiri profondamente, senti che i pensieri che ti sovraccaricano il cervello se ne vanno, lasciando sempre più spazio a un piacevole senso di vuoto. Quando senti che il brusio dei pensieri si allontana, chiudi gli occhi e lascia che un’immagine prenda forma… La meditazione Nell’immagine che si forma nella tua mente vedi te stesso mentre sei a due passi da un precipizio, proprio mentre

ti affacci e guardi dallo strapiombo… Ti affacci e… Cosa c’è sotto? Il mare? Una vallata? Un torrente? Un bosco? Che sensazioni provi? Paura, inquietudine, senso di sfida? La voglia di lasciarsi andare o di trattenere? Rimani per qualche istante con queste immagini che circolano dentro di te e poi una volta sfumate percepisci tutte le emozioni che ti hanno suscitato. Aspetta qualche minuto e poi apri gli occhi.

Gira pagina per scoprire tutti gli aspetti simbolici di questa immagine

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