RIZA Speciale - L'autoguarigione dipende dal cervello

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L’AUTOGUARIGIONE DIPENDE DAL CERVELLO

Il nostro atteggiamento mentale è decisivo per prevenire e curare anche le malattie più gravi

ELIMINA LO STRESS

E I PENSIERI NEGATIVI

Bloccano la capacità delle cellule cerebrali di eliminare le tossine

COME AVERE UNA MENTE SEMPRE ATTIVA

Scopri tutti i segreti per rinforzare e rigenerare il sistema nervoso

I RIMEDI NATURALI PER RICARICARE

I NEURONI

Come migliorare memoria, lucidità e concentrazione

RIZA L’AUTOSTIMA AUMENTA LE DIFESE IMMUNITARIE

un po’ di FisioloGia

com’è fatto il nostro cervello

6 Il centro di comando

a cosa serve

8 La cabina di regia delle emozioni e delle comunicazioni

un mondo ancora da scoprire

10 È il nostro direttore d’orchestra

influenza anche le difese

12 Pnei: le connessioni fra emozioni e sistema immunitario

il Vero FarMaCo È nella tua Mente cervello e corpo

14 Il segreto della tua salute è già in te

è il centro di controllo della salute

16 La mente sa come aggiustare il corpo

un organo “pratico”

18 Lo danneggi se diventi troppo cerebrale

le strategie salva cervello

22 Come aiutarlo a rigenerarsi

le tecniche psicosomatiche

24 Rilassa il corpo, la mente si equilibrerà

gli alleati verdi

28 Le terapie naturali “salva-cervello”

come tratti il tuo cervello?

30 Ritrova una mente che ti fa stare bene

CHe Cosa lo riGenera

elimina le tossine mentali

32 Spazza via i brutti pensieri

4 RIZA Speciale soMMario

Vivi di più il presente

36 Liberati dai dolori del passato

il motore del tuo benessere

40 Risveglia il tuo istinto

chiudi gli occhi e...

44 Le immagini che ti curano

influenzano la chimica del cervello

48 Elimina le parole sbagliate e ti liberi dei pesi mentali

la gioia di vivere

52 Ritrova l’entusiasmo e ricarichi subito il cervello

non subire la vita

56 Impara a dire di no

la tua salute dipende dal suo benessere

le malattie psicosomatiche

60 Il corpo parla. Il dialogo fra mente e corpo

la pressione alta e lo stress

62 L’iperteso è l’impulsivo che cerca di controllarsi

l’intestino “nervoso”

68 Colon irritabile: alla vera origine di quel gonfiore

le emozioni indigeste

74 Mal di stomaco. Quando è una questione psicosomatica

un “filtro” contro le tossine

80 Il fegato soffre se noi ci tratteniamo troppo

un’immobilità che ci condiziona

86 Cervicale: se la mente è rigida, lo è anche il corpo

Portavoce delle emozioni

92 La pelle svela le emozioni e gli stati d’animo

5 Il potere curativo del cervello

il centro Di comanDo

È l’organo che coordina contemporaneamente

organismo

Il cervello umano pesa in media 1.500 grammi e coordina tutte le funzioni corporee. Le interconnessioni di sei miliardi di neuroni lo rendono l’organo umano più complesso anche perché può elaborare contemporaneamente pensieri, azioni ed emozioni. Al contrario di quanto si pensi, l’uomo usa tutto il suo cervello, anche se la funzione esatta di certe aree rimane indefinibile.

DENTRO LA SCATOLA CRANICA

Il cervello è diviso in due parti principali: il prosencefalo e il diencefalo. Il prosencefalo, la parte più grande del cervello, è suddiviso a sua volta in due metà, l’emisfero destro e quello sinistro che trattano in gran parte i pen-

SOStanZa GriGia

Lo strato esterno più scuro è composto principalmente da corpi neuronali, alcuni dei quali si raggruppano per formare i gangli nervosi.

IL CERVELLO AL LAVORO

Quando impari una nuova abilità, si formano nuove connessioni tra i neuroni utilizzati, in altre parole azioni poco familiari iniziano a diventare automatiche.

attivitÀ cereBrale interna

Una sezione trasversale del cervello svela che il centro emotivo è attivo nei principianti, per gestire l’ansia o la difficoltà.

sieri coscienti. Il diencefalo, la parte più primitiva del cervello, collegata al midollo spinale, controlla le funzioni automatiche del corpo, come la respirazione e la pressione sanguigna.

SOStanZa Bianca

I sottili filamenti nervosi (assoni), che trasportano i segnali elettrici da ciascun neurone, formano il tessuto situato sotto la materia grigia.

Per esempio, le ore di pratica di un giocatore di golf si riflettono sulle aree attive del suo cervello quando brandisce la mazza.

attivitÀ cereBrale eSterna

Più pratichi i tuoi colpi (di golf), meno l’area motoria sarà stimolata mentre il gesto una volta poco familiare si perfezionerà.

6 RIZA Speciale COM’È FATTO IL NOSTRO CERVELLO
n
tutte le funzioni svolte dal nostro
neUrOne nervO aSSOne

Il cervelletto, il talamo e il tronco encefalico gestiscono reazioni istintive e funzioni automatiche, come l’equilibrio della temperatura del corpo e i cicli sonno veglia. Questa parte del cervello genera anche emozioni primitive, come collera e paura. Il cervelletto coordina i movimenti e l’equilibrio.

La corteccia è l’area dove il cervello interpreta le sensazioni, innesca i movimenti volontari (non quelli automatici come la respirazione) ed esegue i processi coinvolti nel pensare e nel parlare. Aiuta a pianificare e organizzare, a trovare idee e a esprimere giudizi. Anche la personalità è forgiata lì. Le abilità di movimento, come scrivere, cantare, ballare, si basano sull’azione della corteccia motoria.

Il tronco encefalico esegue processi di base importanti come la regolazione del battito cardiaco e della frequenza del respiro, gli stati di veglia e sonno e gli aspetti della risposta di attacco e fuga. Il tronco cerebrale è la zona più antica del cervello ed è anche chiamata “cervello rettiliano”.

la reGiOne liMBica

La regione limbica si è evoluta quando i rettili si sono sviluppati in mammiferi ed è una zona impegnata nell’attaccamento, nella memoria, nella comprensione del significato, nella creazione degli affetti, delle sensazioni interne e delle emozioni.

Le regioni limbiche contengono anche l’ipotalamo, il principale centro regolatore degli ormoni.

Il potere curativo del cervello 7
trOncO
enceFalicO DienceFalO prOSenceFalO
cOrteccia
DienceFalO prOSenceFalO trOncO enceFalicO

la cabina di regia delle emozioni e delle comunicazioni

Le informazioni, ma anche quello che proviamo, “viaggiano” tra i neuroni tramite impulsi nervosi

diFeSa e Sopravvivenza

All’Università svedese di Umea i ricercatori hanno constatato che la visualizzazione di scene spiacevoli suscita onde cerebrali più intense rispetto alle scene piacevoli. Insomma, gli stimoli spiacevoli catturano di più l’attenzione. Per questo vi è una predominanza delle emozioni negative, cinque per una sola positiva, come mobilizzatrici dell’attenzione a difesa dai pericoli e quindi funzionali alla sopravvivenza.

Il cervello è formato da 100 miliardi di cellule nervose primarie (neuroni) che comunicano tra loro attraverso le congiunzioni sinaptiche. Il passaggio di informazioni richiede la presenza dei neurotrasmettitori, che svolgono la funzione di “postini”. Gli impulsi nervosi trasmessi dai neuroni sono di natura chimica ed elettrica. Il flusso di cariche elettriche è possibile perché la membrana del neurone subisce una modifica della propria carica elettrica. In situazione di riposo la membrana assume una carica positiva e lo spostamento delle cariche positive provoca una reazione a catena, con il conseguente spostamento dell’impulso nervoso.

il sistema limbico

Ma il cervello è sede anche delle nostre emozioni. Posto intorno al talamo, il sistema limbico è coinvolto nella memorizzazione e nell’elaborazione delle emozioni.

Questa è la zona più profonda del cervello, e sembra che le altre si siano sviluppate successivamente sopra di esso. Nel sistema limbico sono state identificate quattro zone funzionalmente distinte: la zona

fronto-temporale, che presiede alle espressioni di rabbia, paura, aggressività, difesa, al comportamento alimentare, alle risposte neuro-endocrine, alle situazioni di stress; la zona parieto-occipitale mediale, che partecipa alle espressioni dell’attività sessuale e di accudimento della prole; la zona temporo-occipitale mediale, sede di connessione della memoria e delle esperienze affettive; la zona temporo-frontale mediale, la sede che presiede all’integrazione delle attività delle altre zone limbiche.

le sue strutture principali

Del sistema limbico fanno parte l’ipotalamo, che controlla funzioni quali la fame e il senso di sazietà, la sete, il sonno, la veglia; l’ipofisi, che a sua volta governa l’intero organismo tramite l’attivazione degli ormoni; l’ippocampo, che è implicato nelle funzioni della memoria e dell’apprendimento; l’amigdala, implicata nella mediazione delle principali risposte emotive come rabbia, stress, paura, reazione istintiva di lotta o fuga, istinto sessuale e tono dell’umore. Il talamo, che si trova al di sotto della corteccia cerebrale, interviene in attività complesse che riguardano la sensibilità, l’elaborazione delle emozioni in senso lato e la regolazione della motilità. Rientra nell’attività del talamo anche la regolazione di quei movimenti che sono destati da sensazioni dolorose o da variazioni affettive (psico-riflessi). n

8 RIZA Speciale A COSA SERVE

IL CERVELLO E LE REAZIONI EMOTIVE

Non sembra esistere una dominanza dell’emisfero destro nel trattamento delle emozioni né una specializzazione delle zone anteriori sulle emozioni positive o delle zone posteriori sulle emozioni negative e viceversa. Nel 2020 le ricerche inerenti lo studio delle emozioni in riferimento ai centri cerebrali hanno portato all’aggiornamento di nozioni importanti che hanno messo in discussione i modelli precedenti derivanti dalla neuropsicologia.

• la gioia, dagli studi effettuati, rivela l’attivazione dei nuclei grigi, strutture nervose localizzate nella profondità del cervello che regolano i movimenti.

• la paura sembrerebbe invece collegata all’attivazione dell’amigdala, che funziona come sistema d’allarme di potenziali minacce, ma anche in presenza di segnali emotivi derivabili da “malinterpretazioni” dell’ambiente. Infatti, dalle ricerche effettuate si è visto che l’attivazione dell’amigdala si osserva quando si mostrano alle persone fotografie di volti che esprimono paura o quando

leggono parole spaventose, ma per alcune persone si attiva anche quando devono parlare in pubblico o perfino solo all’idea di questa possibilità.

• la tristezza è un’emozione che dai risultati rivela l’attivazione dell’area subcallosa della corteccia cingolata anteriore, collocata al di sotto del corpo calloso.

• la collera e il disgusto sono emozioni che sono state studiate meno, ma sembra che il disgusto sia associato soprattutto alla zona anteriore dell’insula, mentre la collera all’attività della corteccia orbitofrontale laterale. Per pensieri ed emozioni, indipendentemente dall’emozione e dall’area corrispondente, c’è una zona che si attiva sistematicamente ed è la corteccia prefrontale dorso-mediana situata nel lobo frontale. Questa regione avrebbe un ruolo chiave nell’integrazione emotiva durante la valutazione cognitiva delle caratteristiche emotive degli stimoli in funzione del contesto. Questa attività di integrazione di emozioni e cognizione viene chiamata metacognizione.

triSteZZa Posizione subcallosa della corteccia cingolata anteriore

9 Il potere curativo del cervello
GiOia Nucleo caudato
paUra
DiSGUStO Insula
Amigdala SOrpreSa Regione paraippocampale Putamen Pallido

È il nostro

direttore d’orchestra

Il nostro cervello racchiude la rappresentazione più complessa e completa dell’organismo. E anche la più misteriosa: un centro di comando assoluto, dove emozioni, razionalità ed essenza si intrecciano in ogni momento. Una materia “magica” che deve essere letta ed esplorata sotto molteplici punti di vista: in questa rivista lo faremo percorrendo anche la via psicosomatica, che metterà a nudo i processi mentali nascosti. Che cos’è il nostro cervello? Perché si ammala? Cosa c’è dietro le sue funzioni? Ecco le prime domande a cui cercheremo di rispondere.

un orGano cHe corre incontro al futuro

Il cervello è l’organo che maggiormente si è evoluto nel corso dei secoli, determinando, a cascata, l’evoluzione della nostra specie e un sempre più raffinato e complesso adattamento all’ambiente. Nei circuiti neuronali del cervello si fissa il volto più recente dell’universo in trasformazione. Da questo punto di vista potremmo dire che è lo specchio che riflette il mondo: tanto più cambia, tanto più il cervello deve adeguarsi alla novità e farla sua. Per questo ciò che più ci stressa e ci logora non è tanto lo stare al passo con i tempi, assecondan-

10 RIZA Speciale
UN MONDO ANCORA DA SCOPRIRE
Dalle insospettabili capacità e incredibili possibilità, il cervello si rinnova e progredisce continuamente, promuovendo l’evoluzione stessa della specie umana

do una funzione del tutto naturale, ma il non riuscire a liberarci dalla morsa del passato. Che si tratti di modelli do... [...] In questo senso, sono del parere che sia il cervello a esercitare sull’uomo il più grande potere». Lo sosteneva già Ippocrate, il padre della medicina occidentale, nel V secolo avanti Cristo: il cervello è l’organo da cui dipende l’organismo, il vero direttore d’orche-

Tutta la Tradizione ha sempre parlato del cervello come di un embrione, una sorta di feto in gestazione dentro la nostra testa che continua a svilupparsi e a crescere. Il liquido cefalo-rachidiano che lo circonda ricorda il liquido amniotico, mentre i plessi coroidei che lo producono sono assimilabili ai villi intrauterini. Così se il cervello è feto, allora proprio come un feto custodisce tutte le nostre potenzialità, i nostri talenti, la possibilità di sbocciare e maturare nel frutto prezioso che è dentro ciascuno di noi. Altro simbolo calzante è quello che lo avvicina all’uovo: proprio come un uovo che custodisce in sé tutte le sostanze necessarie allo sviluppo di un nuovo organismo. Già gli alchimisti avevano sottolineato la somiglianza tra la natura dell’uovo e quella del cervello, una natura profondamente creativa e generativa. Il paradosso è che, anziché assecondarla, noi opponiamo resistenza alla plasticità innata del cervello che ci porterebbe a rimanere in contatto con quel caos intelligente, che ha generato l’Universo e può rigenerare noi in ogni istante.

anche quello usato peggio, sfruttato al minimo delle sue potenzialità… Su di esso nutriamo più pregiudizi che conoscenze, anche perché a differenza degli altri si rinnova costantemente, progredisce, promuovendo l’evoluzione stessa dell’uomo. n

Sede delle potenzialità dell’univer S o

Se è vero che il microcosmo contiene in sé l’intero macrocosmo ossia che il corpo umano riassume l’Universo, potremmo dire che il cervello rappresenta la dimensione della totalità. In esso c’è tutto ciò che è conoscibile, le nostre esperienze passate, ma anche quelle dell’intera specie umana, e quelle che verranno, rese possibili dalla plasticità di quest’organo che contiene miliardi di neuroni dotati della capacità di estendere all’infinito i loro collegamenti.

11 Il potere curativo del cervello
Per gli alchimisti è l’uovo che racchiude tutta l’evoluzione

pnei:

le connessioni fra emozioni e sistema immunitario

la Forza della reSilienza

Resilienza è un termine derivato dalla scienza dei materiali: indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a deformazione. Per analogia, nell’ambito della psicologia, connota la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.

Se siamo tristi, arrabbiati, stressati, il nostro sistema immunitario ne risente, si indebolisce e noi ci ammaliamo con più facilità e guariamo con più fatica. Perché? Nei memorabili versi del poeta indiano Tagore c’è scritto che il pesce è muto nel mare, la bestia scalpita sulla terra, l’uccello canta nell’aria, ma l’uomo ha dentro di sé il silenzio del mare, lo strepito della terra e la musica dell’aria. Quello che abbiamo attorno accade in noi. La psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI) è una disciplina scientifica, nata negli anni ’60 negli Stati Uniti e il cui il fondatore è considerato l’immunologo Edwin Blalock, che vede l’uomo come un’entità organica globale e studia le relazioni esistenti fra le emozioni generate

dalla vita quotidiana e le conseguenze positive o negative che esse hanno sull’organismo umano.

È il cerVello il reGista Della salute

Lo diceva già il filosofo Antifonte 300 anni prima di Cristo con questa massima: “è il cervello che dirige il corpo verso la salute o le malattie così come verso tutto il resto”. Gli stimoli provenienti dal mondo esterno, le persone che si incontrano o si frequentano, la vita di relazione professionale e il tipo di esistenza che si conduce provocano effetti concreti sull’organismo e conseguenze fisiologiche o patologiche. Si deve infatti al dottor Blalock, fra le tante scoperte, quella che i globuli bianchi linfociti, quando producono anticorpi

12 RIZA Speciale INFLUENZA ANCHE LE DIFESE
Se siamo stressati, arrabbiati o tristi ci ammaliamo di più e guariamo lentamente

contro un determinato antigene liberano nel sangue gli ormoni ipofisari. La PNEI studia in modo scientifico le interazioni anatomo-fisiologiche fra i vari distrettisistema nervoso centrale, sistema endocrino, sistema immunitario - considerati fino a ieri dalla medicina tradizionale come entità separate e indipendenti.

l’ipotalamo secerne ormoni

Oggi è dimostrato che il mondo esterno, percepito attraverso i sensi, viene interpretato dal cervello e tradotto in impulsi nervosi e ormoni, responsabili delle reazioni fisiologiche periferiche. Gli organi di senso inviano impulsi e segnali elettrochimici al talamo, apparato del sistema nervoso centrale situato al centro del cervello. Il talamo ha rapporti anatomici con l’ipotalamo e quindi agisce tramite esso sulla ghiandola ipofisaria, situata alla base del cervello e deputata alla secrezione di ormoni aventi per bersaglio tutte le ghiandole endocrine dell’organismo. Diverse équipes di scienziati hanno dimostrato su modelli animali che l’ambiente circostante all’individuo ha conseguenze dirette sulla secrezione degli ormoni da parte dell’ipotalamo e dunque anche sullo stato fisiologico degli organismi viventi studiati.

lo stress e le malattie

Da anni ormai si osservano scientificamente gli ambienti umani e le esperienze onerose sul piano psicologico (relazioni conflittuali fra colleghi di lavoro o un lutto) o che gravano sul piano fisico (rumori continuati, ambienti maleodoranti), o nelle condizioni estreme della guerra (studi condotti sui militari e i reduci) e della prigionia (ricerche eseguite nelle carceri americane) e si è dimostrato che gli stimoli endocrini cronici sono la causa prima dell’aumento della incidenza di patologie varie, anche molto gravi, come il cancro. Ciò avviene soprattutto perché l’ambiente e il comportamento determinano l’aumento del livello di cortisolo nel sangue e questo ormo ne abbassa le difese immunitarie. Esempi sotto gli occhi di tutti sono l’insorgenza di lesioni erpetiche la biali nei soggetti sottoposti a fatica o stress emotivi prolungati, e le di sfunzioni mestruali (amenorrea) ri

correnti nelle donne stressate. Di recente scoperta è l’aumentata incidenza dei tumori nei soggetti depressi.

aumentano cortisolo e aDrenalina

Numerose evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato che il sistema neuro-endocrino (talamo-ipotalamo-ipofisi) agisce direttamente sui recettori delle cellule del sistema immune (linfociti B, T e cellule NK) causando la modulazione delle difese contro gli agenti patogeni, i virus e le cellule tumorali. Infatti, per quanto oggi finalmente criticabili e discutibili sul piano etico, i lavori scientifici operati in passato sulle cavie sottoposte ad agenti stressanti (immersioni forzate), o sistemate in gabbie sovraffollate, hanno dimostrato la relazione fra stress e diminuzione delle difese ai tumori. L’aumento della mortalità degli animali è in stretta relazione agli elevati livelli di ormoni dell’attacco-difesa, quali il cortisolo (ACTH) e l’adrenalina, noti depressori delle cellule del sistema immune in situazione di secrezione non fisiologica. Tali ormoni sono normali difensori dell’organismo perché producono reazioni benefiche in situazioni specifiche e a breve termine: per esempio nello sport, o in risposta a stimoli prodotti dalla normale vita di relazione. La loro nocività è dovuta a una stimolazione cronica da parte di agenti psicologici stressanti su un lungo periodo. n

S chiavi degli obiettivi

A volte lo stress è la risposta alla rigidità che imponiamo a noi stessi. Elaboriamo un progetto, ci prefissiamo una meta e decidiamo che ci arriveremo secondo tempi e modalità precise. Questo atteggiamento fa crescere le aspettative. E, di conseguenza, alimenta nervosismo e tensioni. Tanto più il diktat di raggiungere l’obiettivo prefissato è forte e inflessibile, tanto più lo stress è garantito.

Una vita che ci piace è la cUra

La nostra salute fisica, psichica e il nostro benessere globale, dipendono dall’equilibrio e dalla libera circolazione dell’energia nel corpo, dalla scelta di ciò che desideriamo come nutrimento fisico e psico-emotivo. Il nostro stile di vita e la percezione che si ha della propria esistenza giocano un ruolo fondamentale. Diventa via via più chiaro che individuare ed eliminare gli agenti stressanti con la psicoterapia o sottoporre mente e corpo a tecniche di rilassamento sono efficaci strategie per diminuire il cortisolo e le conseguenze negative che tale ormone potrebbe avere. La scelta di ambienti gradevoli e il coltivare relazioni con persone positive ci aiutano a generare sensazioni buone, che riequilibrano la secrezione di ormoni.

13 Il potere curativo del cervello

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