Poste Italiane S.p.A. – spedizione in abbonamento postale – Aut. MBPA/LO-NO/045/A.P./2018- ART.1 COMMA 1- LO /MI - P.I. 30/09/2019
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Bimestrale Ottobre/Novembre 2019 n.20 - € 4,90 Italia
SCELGO DI STARE BENE
MOLTI DISTURBI DIPENDONO DA LEI E NON LO SAPPIAMO
PRENDITI CURA DELLA TIROIDE Così proteggi l’intestino, il cuore e il cervello. E dimagrisci subito
Se è in salute ti permette di: • Attivare il metabolismo • Avere più energia • Essere di buonumore
L’ALIMENTAZIONE CHE AIUTA: Con la dieta del “piatto unico” regolarizzi la sua funzione
Molto utile il fucus L’alga oceanica serve a vincere l’ipotiroidismo
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Super selenio
Fantastica melissa
Insieme allo iodio nutre la ghiandola
Combatte i sintomi dell’ipertiroidismo
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SOMMARIO L’EDITORIALE DI VITTORIO CAPRIOGLIO 3 La tiroide regola
IL GIUSTO APPROCCIO 42
Come interpretare le fluttuazioni ormonali
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La vigile attesa vale anche per la tiroidite
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Un nuovo attore: la leptina
la nostra velocità
LE BASI SCIENTIFICHE 6 Che cos’è
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Quali sono gli esami che servono?
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Ecco come evolve la sua funzione
la tiroide?
Tutte le funzioni della ghiandola
LE ABITUDINI DI VITA 28
L’ALIMENTAZIONE CHE FA BENE 50
Quali sono i principi della dieta GIFT
Qual è la sua relazione con il sonno?
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Una panoramica dei disturbi più comuni
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La malattia di Hashimoto
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La tiroide gradisce i piatti unici
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In certe situazioni funziona troppo
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Come capisco che questa dieta fa per me?
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Quando invece diventa pigra
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La tiroide soffre le carenze
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Tutti i sintomi dei tumori tiroidei
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Lo iodio è indispensabile
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Ecco il suo legame con l’intestino
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Così fumo e alcol la danneggiano
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Il sovrappeso rallenta la tiroide
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Le sarde: Il pesce azzurro della salute
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Lo sport fa bene alla tiroide?
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Le noci sono capaci di salvare le ghiandole
I CIBI CHE FANNO BENE
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Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore generale: Liliana Tieger Progetto grafico: Roberta Marcante Immagini: Adobe Stock, 123rf, Shutterstock Testi a cura di: Giulio Divo
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La quinoa: tanti nutrienti e zero glutine
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Le uova attivano la ghiandola tiroidea
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I broccoli per l’ipertiroidismo
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Fai un detox al carciofo
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Con la consulenza scientifica di: Dottor Raffaele Morelli medico, psichiatra, psicoterapeuta Dottor Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Dottoressa Daniela Marafante medico, psicoterapeuta Direttore pubblicità: Doris Tieger Ufficio pubblicità: Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio Abbonamenti: Maria Tondini, Clarissa Cazzato Autorizzazione del tribunale di Milano n° 4 del 10/01/2017
Il kefir: regolatore intestinale
ISSN 2531-3371 EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Una copia € 4.90. Arretrati: € 9.80. Abbonamento annuale (6 numeri) Italia: € 18.00 Abbonamento 2 anni (12 numeri): € 31.00. Versamenti da effettuare su C.C.P. 25847203 intestato a Edizioni Riza S.p.A. - Via Luigi Anelli 1 - 20122 Milano
I RIMEDI NATURALI CHE FANNO BENE 72
La garcinia, attivatrice del corpo
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Il fucus, lo stimolante naturale
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Il marrubio calma la ghiandola
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La melissa interviene sull’ipofisi
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Stampato da Rotolito S.p.a. - Stabilimento di Cernusco sul Naviglio (MI) Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola n° 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
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Il coleus dà la spinta metabolica
QUANDO VA TOLTA
Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.
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Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
A volte è necessario un intervento
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le basi scientifiche
Che cos’è
La tiroide? Si trova sulla parte anteriore del collo e rappresenta una delle più importanti ghiandole di tutto il corpo umano. Comunica direttamente con il cervello ed è coinvolta tanto nei processi metabolici quanto in quelli dello sviluppo
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a tiroide è una ghiandola che ha una forma particolare, a farfalla, posta sulla parte frontale del collo, al di sotto del pomo d’Adamo. Le due “ali” della farfalla sono costituite dai due lobi della ghiandola stessa, i quali sono collegati tra loro da un sottile tessuto fibroso, che prende il nome di istmo. Negli adulti le dimensioni della tiroide sono all’incirca le seguenti: ogni lobo risulta lungo più o meno 5 centimetri, è largo 3 centimetri e spesso due. Il suo peso complessivo si aggira attorno ai 25 grammi. Quelle appena presentate sono le dimensioni medie ma non devono essere prese come riferimento assoluto: queste stesse misure possono variare in maniera considerevole in relazione all’età, al sesso di appartenenza e in virtù di altre variabili, come le abitudini alimentari. E ciò non è necessariamente una manifestazione patologica. In genere la tiroide è più grande nelle donne e, in maniera fisiologica e reversibile, lo diventa ancora di più durante la gravidanza.
Non se ne avverte la presenza Anche se è situata a ridosso della laringe e della trachea noi non avvertiamo la presenza della tiroide sul collo. Il “segreto” che le consente di non ostacolare in alcun modo tanto la deglutizione quanto la respirazione consiste nella presenza di uno speciale legamento, chiamato legamento sospensorio, che aiuta il movimento in su e giù della ghiandola stessa quando si verificano i movimenti che abbiamo citato, cioè quelli connessi alla deglutizione e alla respirazione. In questo modo, se rimane entro dimensioni fisiologiche, non crea alcun ostacolo di sorta. RIZA Dossier
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Il suo peso, in media, si aggira attorno ai 25 grammi. Ma può variare molto da persona a persona senza creare pericoli
Il suo cibo: lo iodio Come si può intuire dal nome esteso delle due forme dell’ormone tiroideo (triiodiotironina e tiroxina), questo stesso ha, tra i suoi componenti, una sostanza chiave, lo iodio. Non sono necessarie grandi quantità di questo nutriente (variano tra i 100 e i 150 microgrammi al giorno), ma devono essere assunte in maniera costante.
A livello cellulare è fatta così Le cellule della tiroide si chiamano tireociti e si dispongono ordinatamente per costituire delle strutture a forma di sfera, che sono le unità funzionali della tiroide. Per unità funzionali si intendono gli agglomerati di cellule che, cooperando tra loro, costituiscono i follicoli che consentono a loro volta di produrre e immagazzinare l’ormone tiroideo, che viene rilasciato nel sangue secondo le necessità dell’organismo. L’ormone tiroideo prende due denominazioni a seconda che sia nella sua forma attiva oppure no; nel primo caso viene definito triiodiotironina (più nota come T3), nel secondo è noto come tiroxina (o T4). A fianco delle cellule deputate a produrre l’ormone tiroideo ci sono anche altre cellule, cher servono alla sintesi di un terzo ormone, la calcitonina, coinvolta nei processi di mineralizzazione ossea e nel metabolismo del calcio.
nel seguente modo: l’ipotalamo è la zona in cui vengono processate tutte le informazioni di carattere biochimico e ormonale che riguardano il nostro organismo. E da qui partono anche tutti gli “ordini” di tipo biochimico che servono a mantenere il metabolismo in equilibrio. L’ipofisi, a sua volta, raccoglie i comandi dell’ipotalamo e, tra le varie attività, regola le quantità di ormone tireostimolante (chiamato TSH) che controlla la produzione e la “liberazione” dell’ormone tiroideo nel circolo sanguigno. Tra ormone tiroideo e TSH la proporzione è sempre inversa: il TSH aumenta quando bisogna rallentare la produzione di ormoni e diminuisce quando, al contrario, questa deve aumentare. n
Lavora insieme all’ipofisi e all’ipotalamo C’è una relazione diretta tra la tiroide e due ghiandole poste nel cervello: l’ipofisi e l’ipotalamo. Possiamo riassumere questo rapporto
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LE ABITUDINI DI VITA
Qual è la sua relazione
CON IL SONNO? La tiroide entra in sofferenza quando dormiamo poco. E l’insonnia è un fenomeno in costante aumento negli ultimi anni. Trascurare il riposo infatti influisce negativamente su tutti gli equilibri ormonali
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opo avere esaminato che cosa sia la tiroide e quali sono le patologie che più di frequente la possono affliggere, passiamo adesso a trattare un altro argomento molto importante: quello relativo alle abitudini di vita e alle condizioni che possono metterla a rischio. Tra queste il mancato rispetto dei ritmi circadiani e, in particolare, delle necessarie ore di sonno notturno è una delle più importanti.
Una relazione a doppio binario Tra i sintomi connessi alla disfunzione della tiroide c’è l’insonnia (se questa lavora troppo) o l’ipersonnia (quando lavora poco). In questo caso il legame tra sonno e tiroide è molto chiaro e soprattutto diretto: l’alterazione si ripercuote immediatamente su una importante funzione corporea. Ma a volte può valere anche la situazione opposta: quando rubiamo regolarmente tempo al sonno, ecco che si verificano alcuni cambiamenti ormonali che si ripercuotono sulla capacità di metabolizzare gli ormoni tiroidei. Recenti studi condotti da ricercatori inglesi dell’Università di Oxford e pubblicati su Lancet hanno infatti chiarito che l’uso di telefonini e tablet in camera da letto ci sta sottraendo circa un’ora di sonno per notte. Il meccanismo biologico è il seguente: la luce azzurrata degli schermi dei device elettronici (ciò vale per tutti gli schermi) RIZA Dossier
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ANCHE LO STRESS INNESCA LO STESSO MECCANISMO Così come abbiamo visto per la nostra insonnia procurata, non dobbiamo trascurare il fatto che lo stress (di tipo lavorativo, relazionale eccetera) agisce sull’asse ipofisi-surrene attivando la secrezione di cortisolo. Ecco il motivo per cui lo stress genera insonnia, da una parte, e, nel lungo periodo, rischia di diventare un fattore di rischio per il buon funzionamento tiroideo. Anche in questo caso è necessario saper distinguere bene tra causa ed effetto, poiché uno dei sintomi dell’ipertiroidismo è, a sua volta, l’insonnia abbinata a nervosismo.
Come interrompere il circolo vizioso
blocca la sintesi della melatonina, che favorisce il sonno. Si attiva, invece, l’asse ipofisi-surrene, che deve stare “accesa” di giorno, con la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress.
Lo scenario che abbiamo appena descritto è tra i più comuni, nella popolazione generale. La perdita di ore di sonno non è infatti dovuta a una insonnia “vera”, quanto a una insonnia “procurata” e causata dalle cattive abitudini. Basta davvero poco per ripristinare un equilibrio corretto: non portare i device elettronici in camera da letto e darsi un orario al di là del quale vanno presi in mano solo in caso di effettiva necessità. Nel giro di pochi giorni si interromperà la produzione eccessiva di cortisolo nelle ore serali e si ripristinerà quella fisiologica di melatonina. La tiroide andrà allineandosi a questo ritrovato equilibrio naturale e l’assuefazione agli ormoni tiroidei, anche se più lentamente, andrà con il tempo a diminuire. ■
Così si blocca la produzione di TSH A questo punto possiamo intuire che cosa accade nel nostro corpo in questa situazione di insonnia cronica: la produzione continua di cortisolo interferisce con quella di TSH, con un aumento significativo dell’attività tiroidea. Così la secrezione di ormoni tiroidei genera altra insonnia. Ma non è tutto: con il tempo il corpo chiede sempre più ormoni T3 e T4 per svolgere le sue funzioni, alterando quindi l’intera funzione ghiandolare e creando in tal modo un circolo vizioso.
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Cercare di dormire almeno otto ore a notte consente al nostro corpo di mantenere una buona alternanza nella produzione ormonale
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l’alimentazione che fa bene
Quali sono i principi
della dieta GIFT Con questa sigla si intende un modello alimentare che cerca di rispettare le esigenze dell’apparato endocrino. In modo da regolarizzare (anche) la funzione tiroidea
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brio di nutrienti che sia mirato al benessere della persona, dando al corpo la possibilità di regolarizzare tutte le sue funzioni metaboliche. In questo modo l’equilibrio biologico consente alla tiroide di svolgere al meglio il suo lavoro.
iamo giunti a un momento di svolta, per il nostro dossier: vediamo adesso come bisogna agire per ottenere un equilibrio endocrino e riattivare il metabolismo in modo corretto. Tale obiettivo è perseguibile attraverso una modificazione del proprio stile di vita, soprattutto da un punto di vista alimentare (ma non solo) grazie all’adozione di uno schema che viene chiamato GIFT. Questo acronimo sta per Gradualità, Individualità, Flessibilità e Tono e già grazie a queste parole possiamo capire quali siano gli obiettivi di tale filosofia alimentare: trovare il giusto equili-
Il principio: il corpo tende a trovare il suo equilibrio Come prima indicazione è necessario chiarire che la parola “dieta”, associata alla GIFT, può risultare in qualche modo fuorviante. Spesso infatti siamo abituati a pensare alla dieta come a
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La bontà di questo approccio si sperimenta prima di tutto in termini di benessere, poi si vedono i risultati sul corpo
Viene definita normocalorica e normoproteica Queste due parole sono un tratto distintivo della filosofia GIFT dell’alimentazione. Normocalorica significa che la strada della limitazione delle calorie è fallimentare: se il corpo umano ha bisogno, per funzionare bene, di 2000 kcal (a titolo esemplificativo, in realtà il conteggio calorico, come abbiamo detto, non ha alcuna importanza), assumerne 1000 significa determinare una reazione da parte dell’organismo che provoca un rallentamento metabolico al fine di non disperdere le energie. Quindi è possibile che si perda peso (anche se non necessariamente il peso perso corrisponde alla diminuzione del grasso: è più facile perdere tono muscolare che tessuto adiposo), ma non appena l’apporto calorico torna ai livelli abituali, il rallentamento del metabolismo causerà il recupero rapido dei chili persi. Similmente la parola normoproteica, relativa alla filosofia alimentare GIFT, è usata in aperta contrapposizione nei confronti delle diete chetogeniche, che provocano una alterazione metabolica e una intossicazione del corpo. Abbiamo già avuto modo di citare le diete chetogeniche come nocive per la salute tiroidea; la strategia elaborata dal dottor Speciani conferma (e approfondisce) quanto abbiamo detto, ribadendo il concetto per cui privarsi di alcuni nutrienti (in questo caso, i carboidrati) non è solo inutile, ma nel lungo periodo, diventa addirittura controproducente.
un periodo più o meno lungo di restrizione calorica o alimentare, che quindi si basa anche su conteggi, pesi, dosaggi. In realtà i principi GIFT ignorano qualsiasi conteggio calorico, che non viene più preso in considerazione. I teorici della GIFT, infatti, ritengono che sia molto più importante concentrarsi sulla qualità alimentare più che sulle singole quantità. E ha elaborato questo regime proprio allo scopo di dare al corpo ciò che chiede, in modo che si possano ritrovare attraverso la completezza dei nutrienti, un equilibrio e un benessere autentici e naturali. Grazie ai quali magrezza e tonicità risultano essere una conseguenza naturale.
GIFT è quello per cui bisogna imparare a prestare attenzione ai segnali biologici che il nostro stesso corpo ci invia a conferma della bontà delle nostre scelte di vita. I segnali biologici sono quelli che molti di noi avvertono ma spesso trascurano o decidono di tacitare assumendo farmaci sintomatici. Mal di testa, impurità della pelle, stanchezza, disturbi digestivi, sono tutti problemi con cui conviviamo abitualmente e che sembrano senza soluzione mentre, in realtà, altro non sono se non le “spie” di un approccio sbagliato alla nutrizione e al rispetto dei ritmi circadiani. Di conseguenza riuscire a sviluppare una buona sensibilità percettiva nei confronti di questi segnali, ci porta naturalmente verso l’adozione di uno stile di vita sano. È allora importante sviluppare questa dote verso i sintomi che il corpo invia per indirizzarci al benessere. n
Attenzione ai segnali biologici Uno degli aspetti su cui più si insiste quando si prende in considerazione il regime alimentare
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i rimedi naturali che fanno bene
la GaRcINIa,
attivatrice del corpo usata prevalentemente per dimagrire, è utile quando la tiroide impigrisce un po’. stimolando la termogenesi rappresenta un ottimo rimedio utile a perdere peso
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Gli effetti sull’organismo
a Garcinia cambogia è un prodotto molto apprezzato per le sue proprietà dimagranti. Usato come integratore alimentare, ha dimostrato di essere in grado di offrire un sostegno alla tiroide impigrita, al fine di superare di slancio quei momenti in cui la ghiandola appare “appannata” e si vive un periodo di scarsa efficienza metabolica. In primo luogo la garcinia aiuta, grazie al contenuto di pectine, a riequilibrare la flora batterica, agendo come prebiotico. Ciò, come abbiamo visto, è già di per sé un aiuto (indiretto) alla tiroide.
In generale il consumo di garcinia determina una maggiore vitalità, un miglioramento della funzionalità intestinale (se impigrita) e una diminuzione della fame nervosa. Grazie all’azione sui grassi, aiuta a riportare alla normalità i livelli di questi nel sangue e favorisce anche i processi di dimagrimento. Il dosaggio raccomandato è compreso tra i 400 e i 750 mg al giorno da suddividere in 2-3 frazioni da prendere almeno 30 minuti prima dei pasti. La garcinia non deve essere assunta in gravidanza e in caso di sofferenza epatica. Anche l’ipertiroidismo è una condizione per cui questa integrazione è sconsigliata. n
Il segreto è nell’acido idrossicitrico Questa sostanza è quella che agisce direttamente sul metabolismo lipidico. In pratica si attiva a sostegno dell’azione degli ormoni tiroidei, senza però agire direttamente sulla ghiandola e quindi promuovendo un incremento delle funzioni metaboliche nel loro insieme. L’effetto più comunemente sperimentato è quello dell’aumento della termogenesi, ovvero della capacità di aumentare il consumo energetico. Ciò avviene promuovendo anche la lipolisi, cioè la liberazione dei grassi dalle cellule adipose per la produzione di energia.
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i rimedi naturali che fanno bene
Il fucus,
lo stimolante naturale Questa alga marina tipica dei mari freddi è una fonte di sostanze che aiutano in caso di ipotiroidismo. Non a caso già gli antichi la usavano come trattamento farmacologico per curare il gozzo
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ssai diffusa nelle isole britanniche, il Fucus vesiculosus è un’alga oceanica che possiede moltissime virtù terapeutiche. Il suo tallo è infatti molto ricco di polifenoli antiossidanti o di mucopolisaccaridi che svolgono un egregio compito di controllo delle infiammazioni intestinali (e più in generale dell’apparato digerente). Il fucus è anche ricco di vitamina B1, vitamina C e vitamina E, che svolge una potente azione antiossidante.
esempio minconutrienti quali bromo, potassio, ferro, magnesio e anche sodio (questa notazione è importante soprattutto per chi soffre di pressione alta). Chiaramente il suo impiego è uno stimolante tiroideo, quindi è sconsigliato a chi soffre di ipertiroidismo.
Un rimedio della tradizione Il fucus veniva anticamente usato nel trattamento del gozzo, come riportato dal naturalista romano Plinio, così come per combattere gli stati di anemia. Oggi viene suggerito a coloro che soffrono di tiroide pigra, in quantità che non devono superare gli 800 mg di estratto secco, da assumere al mattino, a colazione. Una raccomandazione: i pazienti ipotiroidei già in cura con ormone di sintesi non dovrebbero sommare il fucus alla loro terapia per evitare indesiderati fenomeni di ipertiroidismo, che sarebbero dovuti alla somma dei due principi attivi. Inoltre il ciclo di cure non dovrebbe superare il mese e mezzo di durata. n
Come prodotto del mare, contiene iodio Intuitivamente è già possibile intuire il motivo per cui il fucus sia un ottimo prodotto naturale a sostegno dell’azione della tiroide: essendo un prodotto marino, contiene discrete quantità di iodio, in grado di stimolare la funzione tiroidea. Ma non è tutto: possiede in ottime concentrazioni anche altri oligoelementi indispensabili per il corretto funzionamento metabolico come per
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