ARCHER & ARMSTRONG vol. 7 - Preview

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Archer, nato con la capacità di emulare qualsiasi abilità, addestrato a lungo e duramente per diventare un assassino della setta di famiglia.

Armstrong, nato con una forza straordinaria, ribellatosi alla sua famiglia e “maledetto” con l’immortalità.

Il forte senso del dovere di Archer lo obbligò a rispondere “Sì! Certamente!” quando i suoi genitori gli ordinarono di uccidere Armstrong in nome della setta.

Il forte senso di edonismo di Armstrong lo obbligò a dire “Solo un’altra, lo giuro”; è l’unico uomo che abbia la stessa malattia venerea da più di 5.000 anni.

Archer ha imparato che Armstrong non era poi così male, che la Setta era malvagia e così è entrato in società col suo amico immortale. Ora viaggia con lui per il mondo alla ricerca di cospirazioni da sventare.

Armstrong ha imparato... uh... oh, al diavolo, chi vogliamo prendere in giro? Armstrong non ha imparato un fico secco.


KARL BOLLERS | CLAYTON HENRY | DAVID BARON


LA STORIA FINORA… Tre fratelli di nome Ivar, Gilad e Aram rubarono un’arma di immane potenza chiamata “Il Dono” da una misteriosa terra nota come “La Lontananza”. Anche se il loro furto andò a buon fine, il prezzo da pagare fu terribile: il più giovane dei fratelli, Gilad, morì nel corso del viaggio. Cedendo alla disperazione per la morte del fratello, Ivar attivò il Dono sperando in un miracolo. L’esplosione che ne risultò non solo devastò buona parte di quell’antico mondo, ma rese anche Aram immortale, obbligandolo a vagare per la Terra nel corso di tutta la storia documentata. È qui che entra in scena il giovane idealista Obadiah Archer, adottato e cresciuto a sua insaputa da un’organizzazione malvagia nota come “La Setta”. La straordinaria maestria di Archer nell’emulare qualsiasi abilità faceva di lui una risorsa inestimabile per i suoi genitori adottivi. La sua missione: uccidere Aram Anni-Padda (oggi noto come Armstrong) e recuperare il Dono. Per farla breve, le cose non andarono come previsto. Archer finì per ribellarsi ai suoi genitori, aiutò Armstrong a distruggere il Dono e strinse un’improbabile amicizia con l’ubriacone immortale. Mentre Archer e Armstrong andavano alla ricerca di gesta eroiche e mirabolanti avventure, la sorella adottiva di Archer (nonché suo saltuario interesse romantico), Mary-Maria Archer, aveva altri progetti. Mary-Maria riuscì ad assumere il controllo di una fazione della Setta nota come “Le Sorelle della Perpetua Oscurità”, e da allora mira a sventare i piani di Archer e Armstrong e a distruggere le fazioni rivali delle Sorelle. Questo è un giorno come tanti altri per lei...


BASILICA DEL TEMPIO DEL SACRO CUORE DELLA SAGRADA FAMILIA. BARCELLONA, SPAGNA

lo chiamano “o’ polvo”, superiora. il polipo.

TRE NOTTI FA.

usuraio. signore e padrone di una remota favela a santa catarina, in brasile.

i locali sono irrequieti. sta per esplodere una polveriera di lotte per il territorio tra lui e un rivale famelico.

a chi tocca la missione? alla sottoscritta.

come, scusi? di certo un incarico del genere è ben al di sotto della sua illustre competenza, oh santissima superiora… no. non stavolta, sorella carson.

stavolta è una faccenda personale.

caro o’ polvo…


FLORIANÒPOLIS, CAPITALE DELLO STATO DI SANTA CATARINA, BRASILE. OGGI.

…come posso dirlo?

ho prenotato un viaggio completamente spesato per gentile concessione delle sorelle della perpetua oscurità per attraversare l’atlantico e bucarti la trachea con la punta della mia katana.

ti suona un po’ melodrammatico? be’, senti chi parla, “o’ polvo”.

dunque, perché proprio tu tra tutti i farabutti possibili?

credo che alla fine tutto dipenda dal quantitativo di feccia al quale permetto di tormentarmi.

tu, o’ polvo, sei feccia al cento per cento. e al cento per cento un mio tormento. credi che abbia dimenticato…

QUINDICI ANNI FA. …come hai distrutto la mia famiglia? <non così forte, berinaldo…>* <…potrei partorire da un giorno all’altro, ormai. forse dovrei farmele massaggiare da mary-maria.>

<perdonami meu amor. a volte non mi rendo conto della mia forza…>

non avevamo molto.

*in portoghese.

ma sembrava abbastanza.


OGGI.

<che vuol dire “prima le cose importanti”? la situazione si è fatta critica, barbosa!>

<che cosa c’è da capire? è così che facciamo sempre gli affari.>

<ce le ho, le tue “cose importanti”. ce le ho proprio...>

<…passiamo alla seconda cosa. temo che la tua richiesta sia esagerata, o’ polvo.>

<…qui.>

obrigado.

<ora…>

<il mio compito è di mantenere l’ordine attuale. il problema con il proteggere uno strozzino del tuo calibro è il troppo poco ordine…> <…e il fin troppo “attuale”.>

<quello che dici non ha senso, qualunque cosa tu intenda...>

caro o’ polvo…

…non sai che presto o tardi…

<e comunque, la policia militar non è la tua squadra di sicurezza personale.>


QUINDICI ANNI FA. …il passato ti raggiunge?

avevo solo quattro anni. ma non scorderò mai quel giorno.

meu deus…

<mammina!

in nomine patris, et fili, et spiritus sancti…

<guardi, senhor azevedo… due gemelline.>

già, era uno schifo. mamma non c’era più…

<vedi le tue sorelle, marymaria?>

…ma non ci aveva lasciati soli.

<prego, senhor. le tenga in braccio. le sue figlie hanno bisogno di lei.>


OGGI.

<chi è indietro coi pagamenti?>

<silva.>

<che sorpresa.>

<come vuole che la gestisca?>

<digli che va sul mio conto.>

<offrigli da bere.>

certo o’ polvo. va sul tuo conto…

…va tutto sul tuo conto.


DIECI ANNI FA. <no! lo voglio io!>

<no, è miiiio!>

<gwennie! gia!>

<quella è la collana d’oro di…>

<…mamma!>

<mary-maria! ho sentito quello che hai detto. vai in camera tua!>

<ugh! l’avete ammazzata e ora distruggete anche quello che resta di lei?!>

<subito!>

<lo sai che è vero…>


ma non molto tempo dopo…

<marymaria!>

<hai riparato la collana di mamma!> <sì… certo che sì.>

<papà…?>

<perché hai punito me al posto di gwennie e gia? sono state loro a romperla.>

<le parole possono <quando io me ferire, picne andrò, voi ragazze cola.> avrete solo l’un l’altra. vai a preparare la tavola.>

boa noite, senhor azevedo.

<sono qui per riscuotere un…>

<so perché sei qui. oggi non ce li ho, tomor…>

<o tubarão è stato anche troppo paziente, non credi?> <per favore. le mie figlie…>

<fidati, sono l’unica ragione per cui non ti spacco quella dannata mascella…>

<…ma devo comunque riferire un messaggio.>


<da questa parte, silva.>

OGGI.

<do-dove andiamo…?>

<e voi, signori…?>

<rilassati. siediti.>

<sorprendici.>

<io… io lo so cosa sembra.>

<cosa prende la signora…?>

<uno shirley temple.> <liscio.>

<ti prego, di’ a o’ polvo che sono un uomo di parola. ho-ho solo bisogno di più tempo. mia moglie…>

<o’ polvo sa della sua malattia. se è lei la ragione per cui non puoi pagare, forse è meglio rimuoverla del tutto dell’equazione.>

caro o’ polvo…

<aspetta, cosa…? no! no!> <allora sai cosa bisogna fare, silva. ci siamo capiti?>

<ora brindiamo a o’ polvo.>

…ti comporti come se vendessi la luce del sole… quando tutto ciò che fai è distruggere i sogni.


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