INTRODUZIONE
I
naniti sono minuscoli robot grandi un nanometro, programmati per assistere il corpo ospitante in ogni modo, aumentando le naturali doti umane fino all’inverosimile e conferendogli persino la capacità di mutare forma. I naniti hanno reso bloodshot una sorta di macchina per uccidere, quasi impossibile da fermare. dopo aver messo la propria straordinaria resistenza ed efficacia al servizio del progetto spirito nascente, ora bloodshot è al servizio di sé stesso. vive in una condizione di esilio autoimposto, sotto
il peso delle conseguenze della sua vita passata, e dei recenti accadimenti che lo hanno quasi portato alla follia. solo un evento straordinario potrebbe riportare bloodshot sulla via che aveva abbandonato. E – spoiler alert – un evento straordinario accadrà. In un adrenalinico crescendo, la superstar Jeff Lemire (The Valiant, Green Arrow) racconta, accompagnato dalla stella nascente Mico suayan (Harbinger, Moon Knight) il ritorno di uno dei personaggi più amati di tutto l’universo valiant.
JEFF LEMIRE MIco suayan davId baRon
chi era bloodshot?
occhi rossi.
pelle bianca.
armi‌ molte armi.
chi era bloodshot?
la macchina omicida perfetta, progettata dal gruppo paramilitare clandestino progetto spirito nascente, e manipolata per entrare in azione tramite una serie di falsi ricordi impiantati nella sua testa.
creato per essere l’assassino governativo perfetto, senza nessun rispetto per la vita umana o i danni collaterali.
chi era bloodshot? bloodshot era la morte.
un soldato ferito in azione, nel cui sangue vennero iniettati miliardi di nanomacchine del progetto spirito nascente.
quei naniti gli donarono forza, agilitĂ e velocitĂ potenziate. fecero di lui un superuomo.
nulla poteva fermare quelle macchine. nulla poteva fermare bloodshot.
i naniti potevano risanare ogni ferita, non importa quanto grave.
il p.s.n. usava i naniti per controllare i suoi pensieri.
era la loro marionetta‌ un pezzo di carne che un tempo era un uomo, controllato da miliardi di piccole macchine.
ma si ribellò. si liberò da spirito nascente, dai falsi ricordi delle vite che non aveva mai vissuto.
e col tempo… iniziò anche a pensare che sarebbe potuto diventare qualcosa di più… un eroe.
poi conobbe una donna… una donna di nome kay.
kay vide qualcos’altro in bloodshot. guardò oltre gli occhi rossi… e la pelle bianca… e vide l’uomo che poteva ancora essere.
ma poi ci fu altra morte… altro dolore.
e quando davvero importava… quando bloodshot aveva finalmente qualcosa per cui valeva la pena combattere… fallì.
kay morì.
ma kay era speciale. era tutto ciò che bloodshot non era. era la geomante… era la vita.
e prima di morire concesse a bloodshot un ultimo dono… liberò il suo sangue dai naniti. lo rese di nuovo un uomo.
chi era bloodshot?
bloodshot era occhi rossi, pelle bianca e armi.
bloodshot era una macchina di morte, una pedina governativa infestata di naniti. bloodshot era…
al diavolo, non ha più molta importanza…
bloodshot non c’è più…
…e io sono tutto ciò che resta.
…cristo.
di giorno è facile.
di giorno, perlomeno, posso tenere le mani impegnate.
sono passati sei mesi dalla morte di kay. sei mesi da quando i naniti mi hanno abbandonato e sono tornato a essere un uomo.
ho vagato per un po’, chiedendomi cosa diavolo fare. tutto ciò che conoscevo era spirito nascente… le missioni… gli omicidi.
ho provato a mantenere un basso profilo. ho cercato di volare sotto i radar di spirito nascente finché non avessi capito che farne di me stesso.
sono finito qui. in colorado. al red river inn. una baracca pulciosa dove anche le pulci hanno le pulci.
ho preso il nome di ray garrison. è il primo che mi è uscito quando la proprietaria del motel ha chiesto il mio nome. era una delle false “vite” che spirito nascente mi aveva dato. detesto la facilità con cui le loro menzogne diventano le mie.