INVERNO 2012 / 13
Magazine dell’area vacanze Valle Isarco
Baffa perfetta
Il gustoso speck Alto Adige
Inverno in Alto Adige in primo piano
Un viaggio fotografico nella neve
Danza dei gatti della neve Il segreto delle piste perfettamente preparate a Racines-Giovo
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06 La danza dei gatti della neve Quando scende la notte nella zona sciistica RacinesGiovo, i gattisti si muovono: un reportage sull’arte di preparare le piste
10 Sci di fondo in malga L’Alpe di Villandro è considerata il paradiso dei fondisti, che hanno il gusto dello sport e del paesaggio
12 Vini dolci della Valle Isarco Sono rari e preziosi: i vini da meditazione della Cantina produttori di Chiusa, una particolarità dell’enologia
14 Speck originale La baffa perfetta: lo speck Alto Adige è l’unico prosciutto crudo, affumicato e stagionato all’aria
16 Inverno in primo piano Un viaggio nel paesaggio invernale fotografato da Hugo Wassermann
20 Slitte a corno alla moda Quasi dimenticate, ora in auge: da mezzo di trasporto contadino ad attrezzo sportivo per veri avventurieri
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Zona sciistica Racines-Giovo: come si prepara un manto nevoso perfetto sulle piste
21 In giro con la guardia notturna Una città piena di segreti: visite guidate notturne alla scoperta dei luoghi più remoti di Bressanone
24 Antica Farmacia & Museo della farmacia Una visita attraverso 400 anni di storia della farmacia, senza bisogno di ricetta, per scoprire l’architettura moderna tra mura antiche a Bressanone
26 Mixup › Sci per bambini a Gitschberg-Jochtal › Escursioni invernali da non perdere › Quarzite argentea della Val di Vizze e le sue proprietà › Skisafari Valle Isarco
28 Valle Isarco, la valle dei percorsi
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La slitta con le due corna
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Bressanone “alla luce” della lanterna
30 Info Suggerimenti e informazioni su come arrivare, su meteo e collegamenti
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Natura in fotografia: sinfonia in bianco
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App del Mercatino di Natale Il Mercatino di Natale nel centro storico di Vipiteno non solo s’illumina di cielo, ma ha anche un filo diretto al Gesù Bambino: infatti dispone di un’app speciale, che fornisce agli utenti numerose informazioni sui cinque Mercatini Originali dell’Alto Adige, e in più l’app per smartphone è anche collegata ad un simpatico gioco a premi. I Mercatini di Natale di Vipiteno e Bressanone sono aperti dal 30.11.2012 al 6.1.2013. Atmosfere particolari si possono vivere anche al Natale medievale di Chiusa e al Natale sulla Plose di Bressanone. www.suedtirol.info/mercatini
Testo: Doris Brunner Foto: Klaus Peterlin
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La danza dei gatti della neve Quando scende la notte sulla zona sciistica Racines-Giovo, si accendono i motori e le luci: è il momenti dei gatti delle neve, i veri padroni delle piste, che notte dopo notte preparano le piste per gli appassionati di sci e snowboard.
Testo: Doris Brunner
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li impianti si sono fermati, i seggiolini sono vuoti, le piste si sono svuotate, il tramonto avvolge la zona sciistica Racines-Giovo in una luce dolce. È l’inizio del turno di lavoro per Anton Obex e i suoi collaboratori. Sono alla guida dei “Leitwolf“, i sette avveniristici gatti della neve altamente tecnologici, che escono dal garage sotto la stazione a monte della cabinovia Panorama. Le cabine dei gatti di colore grigio argento e dal design avvolgente hanno vetri riscaldati, davanti un’ampia fronte con un’enorme pala e dietro una potentissima fresa dal fiammante colore rosso. I gattisti si affrettano ad uscire. Ci sono venti piste che devono essere preparate. Per domani mattina devono sparire completamente le tracce lasciate sulla pista da sciatori e snowboarder. “Ogni gattista ha il proprio percorso da seguire ogni giorno“, spiega Anton Obex, chiamato Toni, mentre sale con il suo gatto high-tech lungo il lato sinistro della pista. Sul lato opposto della pista un suo collega invece sta scendendo verso valle. Tracciati regolari vengono disegnati dai gatti sulle larghe piste, come la Saxner, Enzian e Rinneralm: superfici perfettamente fresate in alcuni precisi passaggi per appianare la neve in pista. Ogni tanto qualche breve comunicazione via 8
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radio: tutto in ordine sulla pista? Siete già passati su quello o sull’altro tratto? La preparazione delle piste è un lavoro di squadra: con una particolare coreografia si muovono coordinatamente lungo i pendii, non tralasciando nessun punto per poi creare un insieme di tracciati fresati. Le piste sono pronte, preparate quasi come un giardino zen o le aiuole di un orto appena rastrellate. “Gli sciatori devono vedere quanto impegno ci mettiamo“, racconta Toni, “e poi anche l’occhio vuole la sua parte: lo sciatore apprezza una bella pista”. È ormai risaputo che le piste a Racines-Giovo vengono preparate con grande cura e attenzione. La zona sciistica è stata anche premiata con il sigillo di qualità del “Skiareatest” 2009/2010 ed è una delle zone sciistiche meglio attrezzate dell’Alto Adige. Quando gli si parla di questo, Toni sorride soddisfatto e controlla la pista attraverso l’ampio vetro della cabina. Anche oggi le tracce sulle piste sono perfette, fresate simmetricamente. Toni conosce tutti i tipi di neve che si possono trovare in pista. A primavera la neve è molto pesante, perché i cristalli di neve non congelano più completamente e allora la neve risulta bagnata. Ma per divertirsi in pista il
manto nevoso deve essere compatto e con una buona presa. Il lavoro dei battipista consiste proprio nell’amalgamare bene la neve per darle grande consistenza. La pala anteriore livella i mucchi di neve, “ma il lavoro più importante lo fa la fresa”, spiega Toni. La fresa rimpicciolisce con il suo movimento veloce le particelle di neve e forma le tipiche scanalature uniformi e sottili. Così la notte la neve può nuovamente congelare e compattarsi. Ed è proprio la fresa la parte più potente del battipista. “Il motore ha una potenza di 450 cavalli e la maggior parte serve alla fresa”, racconta Toni. All’interno della cabina del gattista non ci si accorge dell’enorme energia prodotta dal motore. Il “Leitwolf“ prosegue silenziosamente a tracciare mentre all’interno si sente la radio. Questo attrezzo altamente tecnologico é stato sviluppato a pochi chilometri da Racines nella sede della ditta Prinoth SpA, i cui battipista sono tecnologicamente all’avanguardia a livello mondiale. Ecologia e salvaguardia dell’ambiente sono al centro dello sviluppo di nuove tecnologie della ditta. Poco fa qui è nato il nuovo “Husky E-Motion“, un battipista di nuova generazione con motore diesel che aziona un elettro generatore riducendo il consumo di diesel del 20%.
➤ È il re delle piste: Toni Obex e la sua squadra sono stati premiati per la loro capacità di preparare le piste dal famoso portale skiresort.de ➤ ➤
patta dai cannoni nessuna zona sciistica può sopravvivere”, continua, respingendo ogni pregiudizio. “Se la neve tecnica è fatta bene, risulta addirittura migliore di quella naturale: è molto più compatta, mentre la neve naturale ci mette sempre alcuni giorni per compattarsi”. Nel frattempo è calata la notte sulle piste di Racines-Giovo e dal Passo Giovo in lontananza si scorgono le luci di Merano. Con un leggero movimento sul joystick Toni accende gli fari speciali Xenon e il gatto delle nevi si illumina. Come una lucciola i battipista si muovono sulle piste. Dopo sette ore di lavoro a piena concentrazione, i gattisti si ritrovano per ritornare a valle. Gli occhi sono stanchi, come anche la testa. Domattina gli sciatori possono imprimere le tracce dei loro sci sulle piste perfettamente preparate. www.valleisarco.com / Attivitá / Inverno / Sci alpinismo
A 2.150 metri a Racines-Giovo si apre uno scenario ampio con 25 km di piste da sci, una pista da slittino e numerose piste per lo sci di fondo. ➤
Accanto alla precisione del gatto delle nevi sono però indispensabili l’esperienza e la sensibilità del gattista. Toni Obex conosce ogni singolo dettaglio della sua zona: sa esattamente dove il vento accumula la neve e dove sono i punti critici dove gli sciatori frenano di più. Da 16 anni il 36enne prepara le piste. La sua casa si trova proprio di fronte alla stazione a valle. Ma non è monotono, fare ogni giorno gli stessi tracciati? “Per niente, ci sono sempre innovazioni in questo campo“, precisa Toni, “e poi aspetta un po’ e vedrai un tramonto indimenticabile”. Ed effettivamente: l’orizzonte si colora di rosa, la pista bianca luccica sotto gli ultimi raggi di sole e seduti nel gatto della neve in cima alla pista la vista sulle cime innevate attorno è uno spettacolo. Non sempre però il tempo è così bello: quando cala la nebbia sulle piste tutto diventa uniforme ed è difficile orientarsi. E quando invece c’è una nevicata, la squadra dei gattisti si mette in moto al mattino presto per preparare le piste per gli sciatori. Racines-Giovo è una delle zone sciistiche con maggiore garanzia neve dell’Alto Adige: “Se non nevica da noi, allora da nessun’altra parte”, precisa Toni, che è anche responsabile per l’innevamento tecnico. “Senza neve com-
Una pista ben preparata presenta un manto nevoso omogeneo, compatto, ma non ghiacciato.
Film: Impressioni della zona sciistica Racines-Giovo 9
➤ Impegnativa o facile: sono ben 240 i km di piste per il fondo di ogni grado di difficoltà, che percorrono tutta la Valle Isarco
Sci di fondo, che gioia! Da sport di resistenza ascetico ad attività sportiva gioiosa, che sa appassionare anche buongustai, se ad esempio si seguono le piste di fondo all’Alpe di Villandro, dove si fa tappa in accoglienti trattorie e baite. L’effetto salutare dello sci di fondo per cuore e circolazione diventa un gradevole effetto collaterale! Testo: Georg Weindl
› Pista Rinderplatz Partenza Baita Gasserhütte Lunghezza 6 km Grado difficoltà facile / media Noleggio sci fondo Baita Gasserhütte Punti di ristoro Baita Gasserhütte, Baita Rinderplatz
› Pista Foggoia Partenza Baita Gasserhütte Lunghezza 8 km Grado difficoltà media Noleggio sci fondo Baita Gasserhütte Punti di ristoro Baita Gasserhütte, Baita Rinderplatz, Baita Mair in Plun
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È
una bellissima giornata invernale in Valle Isarco. Il sole illumina le Dolomiti e i cristalli di neve luccicano come un mare di diamanti. Giornate così sono ideali per fare attività sportiva all’aperto. Oggi il programma prevede sci di fondo. Ma vogliamo panorami belli, vogliamo divertirci ed anche mangiare bene. Non siamo quel tipo di sportivi, che si allenano per la Marcialonga, ma sportivi normali che vogliono unire l’utile al dilettevole, lo sport al gusto. “Allora dovete andare all’Alpe di Villandro“, ci dice il nostro albergatore. Non conosciamo l’Alpe di Villandro. Questo dipende forse dal fatto che si trova in quota sopra la valle sul versante ovest. Ci raccontano i locali, che l’Alpe di Villandro è il secondo altipiano più esteso d‘Europa e d’inverno propone sulle ampie distese di prati bellissime piste da fondo. L’Alpe di Villandro é tutta da scoprire e grazie alla sua posizione un po’ defilata è ancora un posticino per veri intenditori. La strada sale da Villandro con molte curve fino alla Baita Gasserhütte. Siamo a quota 1.744 metri sul livello del mare, ben 1.000 metri sopra la valle principale. Ed è qui che inizia la nostra escursione con gli sci da fondo. Ma prima ci concediamo un espresso nella stube dell’accogliente “gasthaus”. Ci mettiamo gli sci da fondo e proviamo i primi timidi passi. “Trovete ben tre baite e rifugi per rifocillarvi“´, è stato il suggerimento dell’oste alla nostra partenza. Infatti la prima tappa è la Baita Gasserhütte. Alla fine della pista da fondo “Rinderplatz“, letteralmente tradotto piazza dei manzi, si trova l’omonima baita. Ma prima iniziamo a muoverci. La pista dapprima sale leggermente, poi diventa un po’ più ripida. Gli sci scorrono leggeri nella scia della pista. Stiamo prendendo il ritmo giusto. La pista attraversa il bosco e poi con ampie curve corre tra le ampie distese di prati d’alpeggio. L’Alpe di Villandro è un altipiano aperto con leggere colline, dove si trovano dislocate numerose capanne e baite. D’inverno queste baite sono chiuse, ma per fortuna la Baita Rinderplatz è aperta. Dopo mezz’ora di sciata leggera ci avviciniamo alla baita di legno. All’interno troviamo fondisti e camminatori che si riscaldano con vin brulé e si godono una buona merenda: Ci prendiamo un caffè e dell’acqua minerale. Ci facciamo
prendere dall’ambizione. Vogliamo arrivare fino alla Baita Mair in Plun, la terza baita ed il punto più alto delle piste da fondo dell’Alpe di Villandro a 1.800 metri d’altitudine. Dalla Baita Rinderplatz proseguiamo quasi in piano sui prati innevati. La prima curva a destra, seguita da una salita abbastanza lunga. Facciamo fatica a respirare, i battiti cardiaci aumentano. Non guardare la salita, pensa a qualcosa di bello, è il consiglio di un altro fondista. Facile a dirsi. La salita è ben presto superata. Sull’orizzonte scorgiamo le pareti rocciose del Monte Villandro e dell’Ivigna che si stagliano nel cielo. Entrambi sono alti oltre 2.500 metri. Un’ultima salita fino al traguardo. In vista della baita mobilitiamo ancora tutte le nostre forze. Arrivati in cima, dal Mair in Plun la vista sull’Alpe di Villandro e sulle Dolomiti di fronte è da cartolina. Abbiamo fatto ben cinque chilometri e superato 200 metri di dislivello. Il ritorno sarà dunque quasi tutto in discesa. Ma anche per la discesa ci vuole piena concentrazione, perché gli sci da fondo nelle curve sono un po’ instabili e ci vuole un po’ di attenzione. Si può comunque scegliere tra il percorso con ampie curve o la via più diretta. Scegliamo di ritornare verso la Baita Rinderplatz e poi seguiamo una pista dritta in leggera discesa fino alla Baita Gasser. È proprio vero: l’Alpe di Villandro è adatta a fondisti goderecci. E questo lo si percepisce perché si incontrano solo fondisti sorridenti, che ti sfilano con un sorriso. Ritornati alla Baita Gasser nella stube ci godiamo una vera merenda della Valle Isarco con speck, formaggio e salsiccia. Al tavolo vicino troviamo contadini e contadine più anziani, che con grande fervore giocano a carte a “Watten”, il tipico gioco altoatesino, che per tradizione viene sempre accompagnato da un tagliere di speck e un bicchiere di vino rosso. Così i contadini si divertono a carte e noi ci con il fondo e con le soste nelle baite. www.valleisarco.com / Attività / Inverno / Sci di fondo
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Vini dolci di montagna Testo: Andreas Gottlieb Hempel
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La Valle Isarco in primo luogo è famosa per i suoi pluripremiati vini bianchi. Due cantine e alcuni vignaioli della valle producono anche particolari vini dolci da meditazione – una particolarità molto fruttata che arricchisce l’assortimento. I vini bianchi della Valle Isarco, grazie alla loro fresca eleganza e alla mineralità fruttata, ricoprono un ruolo di primato a livello nazionale. Sono ormai lontani i tempi quando in Valle Isarco si producevano quasi solo vini rossi. Ma pochi immaginano che accanto ai gustosi vini bianchi qui si possano anche produrre vini dolci. La cantina dell’Abbazia di Novacella e la cantina Valle Isarco un decennio fa hanno riscoperto la produzione di vino seguendo i criteri dell’antichità, quando prima della scoperta della bottiglia solo vini robusti prodotti da uve appassite potevano affrontare in anfore il loro viaggio attraverso il Mediterraneo. Allora questi vini erano molto pregiati, mentre oggi nella generale moda dei vini da meditazione vengono talvolta sottovalutati, considerando soprattutto la difficoltà di produzione: grandi vini dolci vengono prodotti da uve che rimangono in vigna ben oltre il normale momento di vendemmia e vengono poi vendemmiati e selezionati a mano. Oppure le uve vengono raccolte già molto mature e sapientemente seccate per mesi. Avviene così una fermentazione in presenza di ossigeno, raggiungendo una profumazione complessa, oppure una fermentazione ossido riduttiva in botti ermetiche per valorizzare al massimo l’aroma fruttato. Nella Cantina Valle Isarco l’enologo Thomas Dorfmann ha scelto il secondo metodo di produzione per mantenere il profumo di frutti esotici essiccati nell‘aromatico Kerner Nectaris Passito DOC e l’intenso profumo di rose nel fruttato Gewürztraminer Nectaris DOC. “Grazie al processo di appassimento il peso dell’uva si riduce della metà, ma al contempo gli elementi contenuti si concentrano e nella spremitura si raggiungere una gradazione zuccherina di circa 38%”, spiega Thomas Dorfmann. Dopo una lenta e delicata fermentazione in botti di acciaio inox il giovane vino rimane per sei mesi in botti barrique, dove sviluppa il suo aroma, per poi essere imbottigliato. I due vini dolci della Cantina Valle Isarco si presentano di colore giallo oro intenso e dal gusto pieno, armonioso ed intenso pur rimanendo morbidi. Gli zuccheri fini si accompagnano così perfettamente con l’acidità fine e piena di mineralità, che non li rende stucchevoli.
Il modo migliore per assaggiare i due passiti è nella Cantina Valle Isarco a Chiusa, ristrutturata nel 2011 dall’architetto meranese Markus Scherer, che ha saputo creare una struttura architettonicamente gradevole, innovativa ed inusuale. Le facciate ricoperte da intonaco grezzo dal color terra richiamano il tema del terroir, mentre le rifiniture metalliche in rosso bordò facilmente si associano al vino. È l’unico tocco colorato all’esterno e all’interno della struttura, dove sono stati utilizzati pochissimi materiali come legno chiaro e intonaci bianchi, seguendo uno stile minimalista. La volumetria della costruzione bassa e ben strutturata emana discrezione ed eleganza. La qualità dell’architettura qui rispecchia l’alta qualità dei vini che vi vengono prodotti: un insieme che ispira alla visita e alla degustazione.
Dolce Valle Isarco Accanto ai due Passiti Nectaris della Cantina Valle Isarco ci sono altri vini dolci in Valle Isarco: Praepositus Moscato Rosa 2010 Cantina Novacella 13 % di alcol, 100 g / lt residui zuccherini, 6,2 g / lt acidità, con un inconfondibile profumo di rose appassite Praepositus Kerner Passito 2011 Cantina Novacella 11,5 % di alcol, 180 g / lt residui zuccherini, 6,8 g / lt acidità, con un profumo intenso di frutta in pienezza “Liebelei“ del Maso Köfererhof Uvaggio di Gewürztraminer, Kerner e Riesling, 26 g / lt residui zuccherini, 6 g / lt acidità, una vera rarità, disponibile solo in particolari annate Kerner 2008 del Maso Garliderhof 13 % di alcol, 20 g / lt residui zuccherini, 6 g / lt acidità, zuccheri fini e acidità delicata conferiscono il carattere di vendemmia tardiva 2012 uscirà per la prima volta un vino passito del famoso Maso Pacherhof di Andreas Huber, 90 % Riesling, 10 % Gewürztraminer www.valleisarco.com / Buongustai / Il vino
La Cantina produttori della Valle Isarco è una cooperativa e trasforma le uve di 130 viticoltori associati in vini bianchi di grandissima qualità.
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La baffa perfetta PerchÊ lo speck Alto Adige non è un semplice prosciutto. Testo: Doris Brunner
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siste il prosciutto crudo di Parma e di Serrano, esiste il prosciutto affumicato dell’Ammerland e della Vestfalia ed esiste lo speck dell’Alto Adige. Come la regione dalla quale proviene, lo speck è l’espressione di due culture che qui si fondono: nel freddo ed umido nord la carne veniva affumicata per essere conservata; a sud invece veniva coperta di sale ed asciugata ad aria. In Alto Adige i due metodi di conservazione si sono fusi ed hanno creato lo speck Alto Adige: viene leggermente affumicato e poi stagionato all’ aria fresca. Un procedimento speciale che lo rende unico. Lo speck Alto Adige ha un gusto meno intenso del prosciutto affumicato e più speziato del prosciutto crudo. “Il metodo di produzione dello speck non è cambiato di molto negli ultimi secoli“, racconta Robert Priller del “Viumser Speck”, un tradizionale produttore di speck situato sull’altipiano di Naz-Sciaves, una zona nota soprattutto per le sue mele di alta qualità. Il clima più mite è ideale per la coltivazione delle mele, che hanno anche bisogno di particolare cura nei meleti come la produzione dello speck. Da sempre la produzione di speck richiede tanto lavoro manuale e di ingredienti quasi sempre segreti. “Prima bisogna togliere l’osso dalla coscia, che poi viene ricoperta su tutti i lati con sale e con una particolare miscela di spezie”, spiega Robert Priller. Pepe, ginepro, pimento ed aglio sono le spezie principali, alcuni utilizzano anche foglie di alloro o coriandolo. La miscela esatta delle spezie rimane però un segreto di famiglia ben custodito. Non va tuttavia utilizzato troppo sale: il contenuto finale di sale non può superare il cinque per cento. “Meno sale dona allo speck il tipico sapore leggermente speziato, se invece si esagera con la salatura lo speck dopo una lunga stagionatura diventa troppo forte nel gusto”, dice Robert Priller. Dopo la salatura e la speziatura, la baffa riposa nella propria salamoia e viene regolarmente rigirata in modo da coprire in modo uniforme la superficie della baffa. Il procedimento nella salamoia serve a togliere, grazie al sale, liquidi alla carne. La coscia perde fino al 42 per cento del peso iniziale fino alla sua trasformazione in speck. Al contempo però la carne s‘impregna di aromi e spezie. Segue l’affumicatura che per tradizione nell’arco alpino avviene a freddo, un procedimento particolarmente delicato durante il quale la temperatura dell’affumicatura raggiunge solamente i 18 o 20 gradi. “Affumichiamo le baffe per cinque giorni con farina di faggio, che conferisce allo speck quell’aroma dolce”, spiega Robert Priller. Nella cantina fresca lo speck viene poi stagionato: un processo che dura dai quattro ai sette mesi. “In questa fase lo speck ha bisogno di tanta aria fresca. L’umidità e la temperatura dell’ambiente vengono costantemente controllati”, continua Robert Priller. Durante la stagionatura l’esterno della baffa si ricopre di muffa. Ma niente paura non è pericolosa per la salute: si tratta di una muffa che fa da protezione naturale e che garantisce la stagionatura regolare dello speck. Inoltre la muffa completa la particolare nota dello speck dandogli l’inconfondibile gusto di funghi e noci. Lo speck Alto Adige è uno dei pochi “prosciutti crudi“, che si avvale dell’aiuto e dell’effetto benefico di queste speciali muffe. Ma come riconoscere uno speck buono all’acquisto? “Grazie alla pressione: un buon speck non dev’essere troppo morbido”, spiega Robert Priller. Lo speck di qualità si distingue per la compattezza ed il dolce aroma. Per non perdere in qualità, lo speck va conservato in un luogo asciutto – e non necessariamente nel frigo. Se lo speck è stato acquistato sotto vuoto, bisogna toglierlo dalla confezione molto tempo
prima di consumarlo per farlo respirare e sviluppare appieno il suo aroma. Per tradizione lo speck si taglia a mano, con o senza crosta, a dadini, a fette o in sottili listarelli. www.speck.it Speckfest Alto Adige Val di Funes Ogni anno a Santa Maddalena in Val di Funes si svolge la Festa dello Speck (fine settembre/inizio ottobre 2012),durante la quale si possono gustare vari piatti a base di speck. È anche l’occasione per vedere dal vivo il “Gletscherhons“ Hans Mantinger, il campione di taglio dello speck. A completare la festa un mercato contadino, incoronazione della Regina dello Speck e specialità gastronomiche della vallata. www.festadellospeck.it
Valori nutrizionali per 100 g di speck Alto Adige: › Valore energetico 300 Kcal / 1.254 KJ › Proteine 30,7 g › Carboidrati 1,2 g › Grassi 19,1 g – di cui grassi 6,6 g › Fibre 0,0 g › Sodio 14.874 mg / kg
Un pieno di proteine Poche calorie e tante proteine fanno dello speck Alto Adige un alimento ideale da impiegare nella cucina moderna, una valida e gustosa alternativa alla carne fresca, alle uova e al formaggio. Fonte: Consorzio Speck Alto Adige, 2011
La marchiatura “Speck Alto Adige Igp“ è solo ed esclusivamente speck di coscia, prodotto in Alto Adige secondo il metodo tradizionale. Solo se tutti i criteri di qualità sono stati rispettati, sulla cotenna viene apportato il marchio di qualità Alto Adige o Südtirol.
Cime silenziose
Foto: Hugo Wassermann
L’inverno è la stagione del silenzio e del letargo. La natura si rallenta per rinascere nuovamente a primavera. Cervi, camosci e stambecchi abbassano durante le fredde giornate e soprattutto in pieno inverno i loro battiti cardiaci e la loro temperatura corporea, entrando in una specie di letargo vigile. Il loro pelo folto e il grasso accumulato durante i mesi estivi li proteggono dal freddo e riducono al minimo la perdita di calore.
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La selvaggina d’inverno cerca ambienti ideali: pendii ripidi e soleggiati, dorsi di montagna esposti ai venti, dove la neve non riesce ad attecchire. Oppure si spostano verso zone più soleggiate appena sopra i boschi. In queste zone di ritiro invernale gli animali hanno soprattutto bisogno di una cosa: silenzio. Durante le passeggiate attraverso i paesaggi innevati delle malghe della zona Gitschberg-Jochtal si possono osservare gli animali (www.gitschberg-jochtal.com). Tuttavia bisogna fare molta attenzione a non spaventarli, in modo tale che possano rimanere nei loro posti riparati. Questo approccio cauto ed attento è per gli animali d‘importanza vitale: la fuga attraverso l’alta neve costa loro tantissima energia, mentre devono far economia delle riserve per sopravvivere al duro inverno in montagna.
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Natura in primo piano Hugo Wassermann, nato nel 1959 a Bressanone, membro fondatore dell’associazione Strix fotografi di natura dell’Alto Adige. Numerose pubblicazioni su giornali, libri e calendari; Fotografo europeo di natura 2004 (Società germanica di fotografi di animali) www.hugo-wassermann.it
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Slitte veloci Da mezzo di trasporto contadino a moderno attrezzo sportivo: la slitta a corno va di moda. Con quasi ottanta chilometri orari su piste naturali ghiacciate verso il traguardo, il tutto su un attrezzo sportivo difficilmente guidabile: la slitta a corno moderna. Rispetto alle slitte originali in legno adatte per i lavori contadini invernali, la nuova slitta a corno da corsa è completamente diversa. Sono rimaste solo le due corna, che danno il nome alla slitta: i due pattini allungati e ricurvi verso l’alto a forma di corna servivano come maniglie, ma anche per guidare e tirare la slitta. Solo pochi temerari praticano questo sport, le cui gare di Coppa Europa si svolgono anche sulle piste da slittino naturali della Valle Isarco. Sulla slitta a corno si corre in tre, dotati dicasco e protettori schiena. Molto simile al bob la squadra di slitta a corno si compone di un pilota, un pusher e un frenatore e tutti e tre durante la discesa hanno il loro bel da fare per tenere bene in pista la slitta lunga due metri. Scarponi con appositi tacchi chiodati aiutano il pilota in testa alla slitta a guidare e a frenare. Il coordinamento tra gli atleti della squadra però è, anche nella slitta a corno, fondamentale per affrontare con successo qualsiasi discesa e gare di questo sport inusuale. 20
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Guidare la slitta a corno è sempre stato difficile e molto pericoloso: veniva utilizzato dai contadini delle valli impervie, come la Val di Funes, d’inverno come mezzo di trasporto per portare a valle dalle malghe materiali pesanti. Avvolti in grandi panni di lino, legno e fieno venivano collocati sulla slitta e trasportati a valle. Fino ad una tonnellata di materiale poteva essere caricato, fissato lateralmente soltanto da due bastoni in legno. Due freni esterni laterali aiutavano a controllare la pericolosa discesa del pesante mezzo di trasporto. Nonostante tutto il lavoro con la slitta a corno era considerato uno dei lavori più pericolosi che i contadini di montagna dovevano svolgere. Ma in Val di Funes era indispensabile: i contadini così riuscivano a consegnare la loro legna alla fonderia all’inizio della valle, dove venivano lavorati i minerali avventura di Villandro. Oggi trattori hanno sostituito le slitte a corno e l’antico mezzo di trasporto spesso si trova in qualche angolo del maso come decorazione. In Val di Funes (www.funes.info) è ancora possibile scendere a valle dalle malghe con una slitta a corno quasi originale, ovviamente accompagnati da un esperto che sa guidare in modo sicuro la slitta. Dapprima si sale a piedi o con le racchette da neve fino alla
Le piste naturali da slittino della Valle Isarco ospitano regolarmente i Campionati europei di slitta a corno.
zona delle malghe ai piedi delle Odle. Qui si sale su una comoda slitta a corno ricostruita. Ci si gode la discesa seduti sui sedili imbottiti, mentre il guidatore segue la pista da slittino naturale verso valle. Per affrontare in modo corretto le curve il pilota usa la tecnica chiamata “Pecken”, cioè una sequenza di piccoli passetti per guidare la slitta nella direzione desiderata.
› Slittino su pista naturale In Valle Isarco esistono circa 50 piste naturali da slittino di vari gradi di difficoltà. Le piste più lunghe (ca. 10 km) si trovano al Monte Cavallo e alla Plose, entrambi raggiungibili con la cabinovia. Slittini possono essere noleggiati nei pressi delle numerose piste da slittino. Esperti di slittino qualificati sono a disposizione per insegnare la tecnica giusta per una discesa sicura (www.slittinosicuro.com). La descrizione delle piste naturali da slittino si trova sul sito www.valleisarco.com / Attività / Inverno / Slittino
Testo: Doris Brunner
In giro con la guardia notturna La guardia notturna conosce i segreti della città , gli angoli piÚ nascosti e le storie che i cittadini raccontano. A Bressanone è una guardia notturna a guidare alla sera attraverso la città : una visita molto particolare.
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Visite guidate con la guardia notturna: a dicembre (01, 08, 15, 22, 29.12.2012), il 05.01., a febbraio (09 e 16), a marzo (26 e 30.03.2013) sempre alle ore 21.00. Prenotazioni presso Associazione turistica Bressanone
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negozi sono chiusi, ma la guardia notturna non è ancora al lavoro. La quiete avvolge il centro di Bressanone. Le ombre dei rami innevati si riflettono illuminati dalle luci stradali sulle facciate merlate delle case lungo i Bastioni Maggiori. La guardia notturna, che farà da guida attraverso la città, è avvolta in un grande tabarro nero e porta nella sua mano una lanterna con una candela accesa. Non è l’unica luce che illuminerà angoli nascosti. Lui sa raccontare cose e storie inedite, che nessuno conosce, come ad esempio la funzione delle pietre che rinforzano gli angoli delle case del centro storico oppure perché un unico edificio dei portici dispone di un balcone in ferro battuto. Il centro storico medievale rivive attraverso i racconti della guardia notturna. Sembra quasi di sentire il suono del martello del fabbro nella sua bottega sotto i Portici Minori e il vocio dei contadini intenti a mercanteggiare in piazza. C’è vita nelle stradine del centro storico, allora come oggi. Un tempo era il rumore di carri e carrozze a riecheggiare 22
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tra i portici, oggi nella zona pedonale ci si muove comodamente a piedi, guardando le vetrine dei negozi o riposando in una comoda poltrona di qualche caffè. Molti ospiti illustri si sono fermati qui durante il loro viaggio verso sud, racconta la guardia notturna, artisti, re e imperatori, come alti prelati. Indica una tavola commemorativa che ricorda che qui negli anni 17691773 ha pernottato Wolfgang Amadeus Mozart con suo padre. A pochi passi dal Palazzo Vescovile, la storica sede dei principi vescovi, oggi trasformato in museo dell’arte sacra, il genio della musica ha tenuto un concerto. Davanti alla Porta del Sole, un tempo dotata di due portali, la guardia notturna illumina con la sua lanterna un edificio patrizio raccontando dei borsari, quelli con le grandi borse, perché qui incassavano il pedaggio. E poi la guardia porta i suoi ospiti nei cortili interni nascosti, dove di giorno si passa frettolosamente quasi senza accorgersene. Chi
l’avrebbe mai detto che dietro ai portici si celano cortili a lucernario così romantici e così tanti balconi in muratura? Ed è così che nel buio della notte in un passaggio tra i Bastioni maggiori e i portici si scoprono una piccola cappella con una statua della Madonna coperta da fiori e poco oltre un antico portone in legno. Erano proprio molto più bassi gli abitanti d’un tempo che entravano ed uscivano da questo portone medievale. Un tempo la guardia notturna di Bressanone occupava la stube della guardia nella Torre Bianca, il simbolo della città, che oggi ospita il museo della torre. Durante i suoi giri notturni, la guardia non era solo responsabile per l’ordine in città, ma osservava tutto. La guardia notturna di oggi continua con questa tradizione.
› Una città con tante storie Bressanone, nominata per la prima volta nel 901, è una della città più antiche del Tirolo storico. Per secoli era la sede dei vescovi diventando il centro spirituale e culturale della regione. Bressanone è rimasta fino ad oggi una città di cultura, spirito e incontri. Accanto agli innumerevoli tesori artistici, offre un ricco programma di proposte per vacanze. Attorno alla cittadina si trovano vigneti e boschi, numerosi paesini a mezza costa, come anche la Plose, la famosa zona sciistica e di escursioni. www.brixen.org
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La stanza delle meraviglie Cosa hanno in comune tre prese automatiche, tre ascensori e 50 metri di posta pneumatica con una farmacia? E a cosa serviva al farmacista la zampa posteriore essiccata di un alce? Una visita all’Antica Farmacia e al Museo della Farmacia a Bressanone. Testo: Doris Brunner
“Il mestiere del farmacista mi ha affascinato fin da piccolo: fare del bene al cliente, è una vera soddisfazione”, racconta Florian Peer. La scelta e il desiderio di questo mestiere non sarebbe nulla di straordinario, non fosse che il brissinese proviene da una famiglia speciale: i Peer da oltre quattrocento anni sono farmacisti e in quasi ogni generazione uno o due membri della famiglia hanno scelto proprio questo mestiere. Nell’anno 2011 Florian Peer ha deciso di ristrutturare l’antica sede della farmacia cittadina in via Ponte Aquila: dietro alla facciata verde dell’edificio sotto tutela delle belle arti con i suoi erker e i merli si cela un interno completamente risistemato secondo l’architettura moderna. Nella nuova cantina trova posto un macchinario altamente tecnologico ed unico in Italia, che aiuta il farmacista a trovare in tempi rapidi i vari medicinali: un sistema di magazzinaggio automatico che gestisce 22.000 confezioni di medicinali. Le prese automatiche prendono le confezioni dagli scaffali in vetro e le trasportano in ascensori e via posta pneumatica al banco di vendita. Non si tratta di un giochetto tecnologico, ma della soluzione per affrontare le nuove esigenze del farmacista: in passato si occupava soprattutto della produzione di medicinali, mentre oggi in primo luogo dà consigli e servizi per la salute e il benessere. 24
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Ma cosa n’é stato dei mobili stile liberty, dei recipienti e libri della vecchia farmacia? Normalmente sarebbero stati eliminati, ma non così per la famiglia Peer. “Conservare è un fattore genetico”, scherzano Florian Peer e sua madre Elisabeth Fehrenbach, che ha conosciuto suo marito Oswald Peer, dove se non durante il suo studio di farmacista. Questo “morbo della conservazione per generazioni future“ si è rivelato una vera fortuna: nella soffitta della vecchia casa si sono conservati in perfetto stato gli utensili di quattro cento anni di questa straordinaria farmacia – una particolarità unica a livello internazionale. Utensili, medicine, recipienti, confezioni di uso comune della farmacia sono tutti da scoprire nel Museo della Farmacia nei piani superiori alla farmacia. In mezzo a rivestimenti lignei storici, ad affreschi ed anche opere d’arte contemporanee moderne vetrine e stazioni multimediali interattive invitano a scoprire i segreti della storia della farmaceutica. Etichette sapientemente scritte a mano su crogioli scrupolosamente allineati, flaconcini e vasi in ceramica su scaffali che ricoprono muri interi invitano a leggere. La grande quantità di recipienti affascina in modo particolare per i diversissimi decori, semplici bottigliette in vetro si trovano accanto a faenze in ceramica dagli ornamenti blu. In esse venivano conservate varie sostanze farmaceuti-
Per il 2013, l’anno dell’oggetto, il Museo della farmacia avrà come tema la storia dell’igiene, una mostra collettiva in collaborazione con il Museo Scienze Naturali di Bolzano, il Museo civico di Chiusa e il Museo della donna di Merano. Orari d’apertura invernali del Museo della farmacia: Ma / Mer ore 14-18, sab ore 11-16; durante il Mercatino di Natale anche domenica ore 11-16 www.peer.it – www.museofarmacia.it ➤ Tanta luce e senza barriere: la nuova architettura all’interno della rinnovata Antica Farmacia s’integra armoniosamente nel contesto dell’edificio storico sotto tutela delle belle arti.
che, dal frutto del tamarindo al peridrolo di zinco. Pochi passi piú avanti, ci si trova a curiosare tra i contenuti di cassetti illuminati. È una moderna “Wunderkammer”, la stanza delle rarità: la zampa posteriore essiccata di un alce serviva come rimedio per attacchi epilettici. Oppure un pezzo di una mummia egiziana. Questi oggetti affascinanti facevano parte integrante delle farmacie e servivano in parte a creare la tipica atmosfera mistica dei locali di vendita. L’effetto referenziale si percepisce ancora oggi. Su 150 metri quadrati il museo della farmacia illustra il mestiere del farmacista e mostra i cambiamenti nel corso dei secoli. Ogni cassetto ed ogni oggetto esposto raccontano una nuova storia, una nuova realtà, curiosa, ma anche talvolta divertente. “Il museo è strutturato in modo tale da non rimanere concentrato sull’aspetto storico, ma inserendo il presente e dando una visione del futuro”, spiega Elisabeth Peer. In esposizione ci sono da vedere le rarità storiche, ma anche da ascoltare le “100 domande al farmacista” tramite moderne audioguide. E magari scoprite così come mai alcune pillole vengono invece chiamate capsule. www.valleisarco.com / cultura
› App per urgenze mediche Sabato sera, ore 23: la piccola Anna si sveglia e lamenta un terribile male alle orecchie. Dove trovare subito un medico o una farmacia di turno? L’app gratuita “Turno Alto Adige“, disponibile per iPhone e android, mostra in modo chiaro e ben strutturato le farmacie e i medici di turno presenti in tutto l’Alto Adige direttamente su mappa o su tabella. L’indirizzo può essere rilevato direttamente col pianificatore di rotta. Inoltre nell’app sono elencati anche gli ospedali ed è attiva anche la chiamata diretta al numero di emergenza sanitaria 118.
Qui si trova l´app iPhone
Qui si trova l´app android 25
Sciare, roba da bambini! Nella zona sciistica Gitschberg-Jochtal bambini imparano a sciare all’interno di un’area gioco e apprendimento appositamente studiata e con assistenza professionale. È un gioco da bambini: imparare a sciare nel “Kinderland“ a Valles, un’area attrezzata a gioco e apprendimento per bambini tra i tre e quattro anni, dove nel “bambino club” si imparano a fare le prime curve con gli sci. Bambini dai 5 ai 12 anni si ritrovano nello “Yeti Club“, dove le curve si fanno sulla pista per principianti “Schilling” o dove si impara a sciare con attrezzatura didattica speciale. Maestri di sci professionali assistono i corsi per bambini e mettono in primo piano il divertimento e poi l’insegnamento. Dopo due ore di gioco e scuola di sci i giovani sciatori si ritrovano per il pranzo nell’asilo. E poi tutti aspettano con ansia il venerdì, quando si svolge la gara conclusiva del corso di sci e ogni vincitore riceve una bella medaglia ricordo. La zona sciistica Gitschberg-Jochtal è tra i cinque migliori compensori per famiglie d’Italia: accanto al “Kinderland“ a Valles è disponibile a Maranza il “Zwergele Winterwelt” per i più piccoli con un proprio programma di corsi di sci per bambini. www.gitschberg-jochtal.com
Selezione di passeggiate invernali In Valle Isarco, la valle dei percorsi, ben dieci percorsi invernali sono particolarmente consigliabili! Cosa hanno in comune i percorsi panoramici sul giogo Flaner sul Monte Cavallo, della Val di Fleres e alla malga Dusleralm in Val di Funes? Corrispondono a particolari criteri e fanno così parte delle dieci passeggiate invernali particolarmente consigliabili. Ma quali sono questi criteri? In primo luogo si tratta di percorsi invernali riservati esclusivamente a pedoni e con un sottofondo innevato preparato in modo tale da rendere la camminata rilassante e confortevole. Lungo il percorso deve trovarsi almeno un punto di ristoro, dove il camminatore può riscaldarsi bevendo un tè o consumando un piatto caldo. Talvolta si tratta di passeggiate ad anello, e per tutte è prevista una particolare segnaletica, in modo da agevolare l’orientamento evitando di perdersi. Ognuna di queste passeggiate invernali ha una sua speciale particolarità. Il percorso all’Alpe di Luson è ideale per chi ama il silenzio e l’isolamento, mentre la passeggiata da Valcroce/Plose alla Baita Rossalm è particolarmente indicata per famiglie e il percorso da Naz a Rasa si sviluppa tra i meleti innevati. La descrizione dettagliata di tutte le passeggiate invernali si trova sulla cartina interattiva presente sul sito del Consorzio turistico Valle Isarco. www.valleisarco.com / Attivitá / Inverno / Passeggiate invernali 26
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Benessere alla quarzite argentea Unica al mondo è la cava della rara quarzite argentea in Val di Vizze. La pietra primordiale è ricca di minerali che apportano e ridonano energia per il corpo, la mente e l’anima. In Val di Vizze le forze della terra nel corso di milioni di anni hanno creato e poi portato in superficie strati e formazioni di rocce di particolare conformazione. Quello che una volta era il fondale marino primordiale, oggi si trova pietrificato e in vista sul lato meridionale della valle: la lava basaltica si è trasformata in una roccia verdastra. Sul lato settentrionale della valle si erge invece la formazione chiara di gneis della placca continentale europea. In mezzo si è creata una stretta fascia di quarzite bianca, che viene estratta nel fondovalle in una piccola cava. Solo il cinque per cento di questa fascia di quarzite è costituito dalla scura quarzite argentea, estremamente ricca di terra silicea. Il minerale tonifica i tessuti connettivi, aumenta l‘efficienza e toglie acidità al corpo. La quarzite argentea della Val di Vizze ha ulteriori proprietà positive a livello dermatologico. Ricerche hanno dimostrato che la pietra primordiale ha proprietà curative in casi di neurodermiti, acne, cellulite, eczemi cutanei o la cicatrizzazione. Una serie di minerali e pietre preziose pregiati e rari come zircone, titanio e rutilo rendono la quarzite argentea strumento ideale per massaggi energetici e stimolanti, che vengono proposti in alcuni hotel a Ridanna, Racines, Rodengo, Velturno, Luson e Colle Isarco. www.urstein.it
Di pista in pista Skisafari Valle Isarco: grazie alla sua posizione centrale la Valle Isarco è punto di partenza ideale per escursioni sciistiche nelle Dolomiti. Con la Plose sopra Bressanone, la zona sciistica Gitschberg-Jochtal a Valles/ Maranza, il Monte Cavallo a Vipiteno, Racines-Giovo e Ladurns-Colle Isarco la Valle Isarco dispone di cinque comprensori sciistici moderni con una grande varietà di piste. Grazie alla posizione centrale la Valle Isarco è anche il punto di partenza ideale per sciate giornaliere nelle vicinanze: le zone sciistiche delle Dolomiti come la Val Gardena, l’Alpe di Siusi, Rosengarten-Latemar, l’Alta Badia e il Plan de Corones sono raggiungibili in 50 minuti d’auto partendo ad esempio dall’altipiano di NazSciaves. Coloro che hanno scelto Chiusa e i dintorni per la propria vacanza possono usufruire della possibilità della trasferta in pullman organizzata giornalmente per raggiungere zone sciistiche limitrofe. Questo “Skisafari Valle Isarco“ dà la possibilità di scoprire ogni giorno un comprensorio sciistico diverso agevolato dall’utilizzo dello skipass unico “Dolomiti Superski”, valevole anche nelle due zone sciistiche della Valle Isarco, Plose e Gitschberg-Jochtal, nonché in tutte le Dolomiti. Con lo skipass unico settimanale non è più necessario l’acquisto di giornalieri nelle singole zone sciistiche. w ww.valleisarco.com / Attività / Inverno / Sci alpino
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Valle dei percorsi
Vipiteno e le sue vallate
Area vacanze Gitschberg-Jochtal
Altopiano delle mele Naz-Sciaves
Bressanone e dintorni
Chiusa e dintorni
Val di Funes
Accogliente cittadina, tanto sole e neve naturale: a Vipiteno, nelle valli laterali e nei tre comprensori sciistici l’inverno ha tante iniziative diverse da offrire. www.vipiteno.com – info@infovipiteno.com www.racines.info – info@racines.info www.colleisarco.org – info@colleisarco.org
Lontano dai grandi circuiti e circondato da montagne incantevoli. L´altopiano a forma di cuore propone una vacanza invernale tra i meleti innevati. La sua posizione centrale è ideale come punto di partenza verso i maggiori comprensori sciistici della vallata. www.naz-sciaves.info – info@naz-sciaves.info
D’inverno Chiusa, la città degli artisti, con la rupe di Sabiona e i piccoli paesini del circondario si veste di un’atmosfera romantica. Chiusa è la porta verso le Dolomiti, dove trovare passeggiate d’incanto. www.klausen.it – info@klausen.it www.laion.info – info@laion.info 28
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Ampi alpeggi, passeggiate invernali e piste da sci, atmosfera idilliaca e moderna: un paesaggio di malghe vario, dove trovare il proprio stile per la vacanza invernale: Gitschberg-Jochtal, il comprensorio panoramico per eccellenza. www.gitschberg-jochtal.com – info@gitschberg-jochtal.com rodeneck@gitschberg-jochtal.com
Accogliente ed affascinante, ecco Bressanone in veste invernale. La Plose, a poca distanza dalla città, offre tante opportunità per gli amanti degli sport invernali, come i paesini che propongono numerose passeggiate invernali. www.brixen.org – info@brixen.org www.luesen.com – info@luesen.com
Tranquillità e relax in una delle valli dolomitiche più emozionanti e belle. Il gruppo delle Odle nel Parco naturale Puez-Odle è il simbolo inconfondibile della Val di Funes. Passeggiare attraverso la natura incontaminata invernale è un’avventura per grandi e piccini. www.funes.info – info@funes.info
Volete ricevere la cartina invernale Valle Isarco aggiornata con informazioni, orari e prezzi? Scrivete a: info@valleisarco.com
Pacchetti inverno Valle Isarco: single o con famiglia, sci o fondo, in montagna o in città – pacchetti vacanza e offerte su misura per soggiorni unici ed indimenticabili in Valle Isarco. Ognuno ha una percezione diversa della propria vacanza invernale perfetta. Per questo in Valle Isarco sono state predisposte proposte e pacchetti adatti e adattati ad ogni esigenza: dal pernottamento in un hotel a scelta, il pacchetto comprende le più differenti proposte aggiuntive. Per sciatori viene proposta la combinazione con skipass, diversi corsi di sci e il noleggio dell’attrezzatura. Chi ha voglia di sciare ogni giorno su piste diverse, il pacchetto ideale si chiama
Skisafari Valle Isarco, che comprende il trasferimento alle varie zone sciistiche delle Dolomiti. Escursioni invernali a piedi o con racchette da neve, ma anche appassionati di fondo trovano pacchetti speciali che fanno vivere una vacanza invernale in Valle Isarco piena di emozioni. I pacchetti inverno in Valle Isarco partono a inizio dicembre 2012, in concomitanza con i Mercatini di Natale di Bressanone, Vipiteno e Chiusa, e si concludono a inizio aprile con la chiusura delle zone sciistiche. www.valleisarco.com / Offerte
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HAMBURG BERLIN FRANKFURT MÜNCHEN KUFSTEIN INNSBRUCK
STUTTGART
Oltre 300 giornate di sole all’anno KEMPTEN ZÜRICH BREGENZ LANDECK
Timmelsjoch
Reschenpass
Come arrivare in auto
Venendo da sud, imboccando l‘autostrada del Brennero in direzione Verona-Bolzano, si arriva (uscita Chiusa, Bressanone Nord/Val Pusteria, Vipiteno e Brennero) direttamente nella regione turistica della Valle Isarco.
Come arrivare in treno
Fermate per tutti i treni IC e EC nelle stazioni di Bressanone, Fortezza e Brennero nonché, per i treni regionali, nelle stazioni di Ponte Gardena, Chiusa e Vipiteno. Servizi navetta collegano poi ogni ora o più volte al giorno, a seconda della località di destinazione, le stazioni di arrivo con le località turistiche prescelte. www.sii.bz.it Distanza ed ore di viaggio da/a Bressanone > Verona 190 km ca. 2,0 ore > Milano 330 km ca. 3,5 ore > Venezia 310 km ca. 3,5 ore > Torino 380 km ca. 5,0 ore > Firenze 380 km ca. 4,5 ore > Roma 700 km ca. 6,5 ore
STERZING
Collegamenti aerei
* Temperature BRUNECK
Jaufenpass
Mese
BOZEN SS12
La Mobilcard Alto Adige dà la possibilità di viaggiare con tutti i mezzi pubblici locali e anche con qualche funivia in tutto l’Alto Adige per scoprire anche le vallate più remote. La Mobilcard è disponibile nelle associazioni turistiche della Valle Isarco. www.mobilcard.info
Gennaio Febbraio A22 Marzo Aprile Sellajoch Maggio Karerpass Giugno Luglio Agosto Settembre Autobahnausfahrt Ottobre Novembre Dicembre * Dati a °C
SS244
LIENZ
SS51
-3,8 5,5 Kreuzbergpass -1,4 9,1 2,9 14,5 CORTINA 7,0 18,6 VENEZIA 10,8 23,0 14,0 26,7 15,9 29,0 15,4 28,4 12,2 24,4 6,7 18,2 1,1 10,8 -2,9 5,9
AMBURGO BERLINO FRANCOFORTE MONACO KUFSTEIN INNSBRUCK
STOCCARDA
Passo Rombo
Min. Max. SS49
BRIXEN
KLAUSEN
TRIENT VERONA MAILAND VENEDIG MODENA ROM
KEMPTEN ZURIGO BREGENZ LANDECK
SS621
SS12
Gli aeroportiSS40più vicini sono a Innsbruck (ca. 85 km), a Bolzano (ca. 40MERAN km) e a Verona Villafranca (ca. 190 km). SCHLANDERS SS38 Taufers i. M. tutto l’anno trasferimentiMeBo Durante in SS38 pullman dagli aeroporti low cost di Bergamo, Verona e Innsbruck a partire da Stilfserjoch 25,– €. www.valleisarco.com
Mobilcard
SALZBURG WIEN
Brennerpass
SALISBURGO VIENNA
Brennero
Passo Resia
VIPITENO
SS621
SS12
Passo Giovo
BRUNICO
SS40
BRESSANONE MERANO
Tubre
SILANDRO
CHIUSA
Passo Monte Croce
Impressum viae – Magazine dell’area vacanze Valle Isarco Iscrizione al Tribunale Bolzano No. 02/2002 del 30/01/2002 Responsabile per i contenuti Willy Vontavon Editore Consorzio turistico Valle Isarco Bastioni Maggiori, 26A, 39042 Bressanone Tel. 0472 802 232, info@valleisarco.com www.valleisarco.com
A22
Passo Stelvio
Passo Sella
SS12
Consorzio Turistico Valle Isarco Bastioni Maggiori, 26A 39042 Bressanone (BZ) Tel. 0472 802 232 Fax 0472 801 315 info@valleisarco.com www.valleisarco.com
LIENZ
SS51
MeBo
SS38
BOLZANO
Contatto
SS244
SS38
SS49
TRENTO VERONA MILANO VENEZIA MODENA ROMA
CORTINA VENEZIA
Passo Costalunga
Uscita autostradale
Tiratura 27.700 tedesco / 22.250 italiano
Copertina Thomas Grüner
Redazione Doris Brunner / Brixmedia srl Georg Weindl, Andreas Gottlieb Hempel
Fotografie Klaus Peterlin, Oskar Zingerle, Consorzio Turistico Valle Isarco, Prinoth SpA, Artprint, Cantina Valle Isarco, Hugo Wassermann, Franco Coccagna, Brixmedia, Jürgen Eheim, Museo della Farmacia Bressanone, Urstein, Alto Adige Marketing/Alessandro Trovati, EOS/Frieder Blickle, Marco Santini, Albert Gruber, Associazione Turistica Chiusa, Thomas Grüner
Traduzioni Uta Radakovich Progetto, design e redazione fotografica Tappeiner SpA, Lana Mertz Ideas, Merano
Stampa Artprint srl, Bressanone
Tutte le varietà del gusto nel ristorante delle esperienze uniche cucina asiatica sushi pizza cucina italiana cucina altoatesina pasticceria propria vinoteca pizza d’asporto sushi d’asporto catering CUCINA aperta tutti i giorni fino alle ore 14 e fino alle 23 PIZZERIA aperta tutti i giorni fino alle ore 14.30 e fino alle 24
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UN BUON CONSIGLIO: abbinate le vostre visite nel ristorante ad una serata al nostro bowling! Bowling aperto su prenotazione: da martedì fino a venerdì dalle ore 19 alle 01 · sabato dalle ore 15 alle 01 · domenica dalle 14 alle 01
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Via Mercato Vecchio, 28/b Bressanone, tel. 0472 262510 info@acquarena-well.com
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