GRUPPO 03

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Corso di Laurea in Design degli Interni Laboratorio di Metaprogetto sez. I2 A.A 2016/2017

Docenti: F. Scullica E.M. Elgani

Studenti: M. Cignoni L. Infanti E. Merciai S. Rivolta


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Analisi

*L’analisi SWOT (conosciuta anche come matrice SWOT) è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza (Strengths), i punti di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o in un’impresa o in ogni altra situazione in cui un’organizzazione o un individuo debba svolgere una decisione per il raggiungimento di un obiettivo. L’analisi può riguardare l’ambiente interno (analizzando punti di forza e debolezza) o esterno di un’organizzazione (analizzando minacce ed opportunità).

S

W

O

T

Il progettto inserisce un’ambiente artistico in una città prettamente industriale e studiata per il settore terziario.

Ambiente con utenza ristretta.

Nei dintorni solo spazi industriali e nessuna residenza.

Zone coworking nelle vicinanze (Link Sesto)

Spazio dedicato soprattutto all’espressività dei giovani.

Spazi ampi e imponenti: costo del progetto e della sua manutenzione elevata.

Nessun altro tipo di ostello della gioventù nelle vicinanze.

Molti hotel presso la stazione (prezzi a partire dai £50)

Punto di ritrovo e scambo idee, collaborazione e creatività, riposo e meditazione.

Collegato con la ferrovia, centro commerciale a pochi mt.

Poco controllo e poca sicurezza.

Vicinanza al liceo artistico, linguistico e a due studi di registrazione.

Parco Nord facilmente raggiungibile.


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Minacce

MOLTI HOTEL NELLE VICINANZE

Prezzi a partire dai 50£

Nessun Ostello, SoluzionI più economiche

ZONA COWORKING MOLTO VICINA

Spazio creativo per artisti e studenti, non solo aziende o privati. Modalità di pagamento “banca del tempo”

Vantaggi

NEI PRESSI DI:

Parco nord Aereoporto di Bresso Università Bicocca Adiacente al parco N-ord

METROPOLITANA Bignami Sesto Rondo


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Target

Per gli amanti dei graffiti camminare per le vie di Sesto San Giovanni è un’esperienza davvero unica: centinaia di metri di muri sui quali lettere, disegni e colori si fondono con i resti di quella che una volta era la “città delle fabbriche”. Sono anni che si parla di progetti per le aree dismesse e di demolizione della maggior parte dei muri, ma finora l’unico progetto realizzato è stato la “legalizzazione” dei graffiti su alcuni muri di Sesto, che ha permesso a decine di writers e street artists di esprimere al meglio la loro arte e creatività. Avendo, quindi, tutto il tempo necessario per dipingere, il livello delle opere si è innalzato molto e di conseguenza anche l’apprezzamento dei graffiti da parte degli abitanti di Sesto San Giovanni: una “conquista” di non poco conto. Uno degli obiettivi del progetto è quello di creare uno spazio che gli artisti possano considerare come una sorta di “base”, luogo di ritrovo, scambio idee, produzione. Nel territorio di Sesto San Giovanni la street art dona colore al mondo grigio delle industrie del lavoro. Questo dimostra che la realtà artistica può collaborare con quella razionale per un risultato che migliora la vivibilità.

Liberi professionisti

Artisti

Studenti

Lavoratori

Viaggiatori


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A.A.A Aerosol Art Area

Il progetto AAA – Aerosol Art Area, nasce nel gennaio del 2014 per mano di un gruppo di ragazzi, perlopiù artisti, di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni. Con il termine Aerosol Art si intende un vero e proprio movimento artistico nato nella subway di New York che si basa sulla una tecnica pittorica aerografica applicata su qualsiasi tipo di superficie utilizzando bombolette spray a mano libera. Volontà e intraprendenza hanno portato i ragazzi nel corso di due anni, a realizzare diversi progetti e opere d’arte. È stato di fondamentale importanza il supporto offerto dall’Assessore alle Politiche Culturali Catania in merito ad alcuni aspetti tecnici di fattibilità essendo, la maggior parte delle opere, realizzazioni artistiche effettuate su muri non privati.

Uno degli ultimi progetti realizzati è Under Art, realizzato ad agosto del 2015 e strutturato in forma di concorso rivolto ad artisti di strada per realizzare delle opere di street art in un sottopassaggio. Dopo una prima fase di suddivisione degli spazi, selezione degli artisti e di supporto materiale per la realizzazione delle opere, AAA ha curato e promosso anche un concorso finalizzato a premiare l’opera più apprezzata dal pubblico facendo leva e appoggiandosi nella raccolta dei voti sugli esercenti locali. AAA propone anche laboratori didattici dedicati a bambini con lo scopo di farli avvicinare in maniera positiva e costruttiva a quello strano strumento, dotato di un grande potenziale creativo, che è la bomboletta. Con la partecipazione di un’associazione che è parte integrante del luogo dove si sviluppa il progetto, si può ottenere un maggior coinvolgimento da parte degli abitanti di Sesto e comprendere al meglio quali sono le loro esigenze.

Tra i primi progetti a cui hanno partecipato, vi è quello realizzato presso il centro culturale Il Pertini che ha previsto la realizzazione di alcuni live painting ed un tavolo di confronto tra artisti e amministratori in merito alle possibilità di valorizzare la street art attraverso l’individuazione di spazi cittadini da affidare alla creatività dei writer. 12 Writers per la riqualificazione del sottopasso che collega il quartiere Crocetta all’area commerciale di viale Brianza (Cinisello Balsamo)


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Via libera alla #STREETART

Writer legalizzati con una “card”, Cinisello diventa palestra di street art. La Street Art è ormai considerata a livello internazionale una espressione di creatività libera, capace anche di partecipare al recupero di spazi degradati. “La possibilità di esprimersi liberamente, dentro determinati vincoli, è anche un modo per contrastare l’utilizzo indiscriminato e vandalico dei muri che provoca invece senso di sporco e abbandono” sottolinea l’assessore Catania che di questo progetto è stato il principale sostenitore. Il Comune di Cinsello (adiacente a Sesto S. Giovanni) si è dato un regolamento per l’esercizio della “street art” in città, ma soprattutto ha stabilito quali muri pubblici o privati potranno essere “verniciati”. Potranno esercitare questa possibilità solamente gli artisti autorizzati e muniti di una specifica tessera, la Writer Card. Questo passaggio consente una sorta di legalizzazione controllata che permette agli artisti di lavorare in luoghi sicuri, senza rischiare che si confondano con i vandali che infestano le città. Il Comune mette a disposizione le mura classificate in base alla funzionalità: “muri palestra” saranno utilizzabili liberamente senza vincoli. I “muri mostra”, invece, sono concessi a uso esclusivo per un periodo massimo di un anno a un writer o a un gruppo di writer. Infine, i “muri progetto” saranno destinati a concorsi e percorsi progettuali in cui verrà fatta una valutazione specifica del bozzetto dell’opera proposta. La Writer Card deve essere mostrata dall’artista alla polizia locale se sorpreso a “spruzzare” vernice spray sui muri.

Murales realizzato da SHIP1


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Lo spazio m.i.l. ha bisogno di artisti che ne caratterizzino gli ambienti. Gli artisti hanno bisogno di spazi in cui esibire le proprie capacità.

Arte e ospitalità

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L’ostello costituisce un luogo di incontro tra ospitalità, condivisione e arte. L’ostello dovrebbe offrire il vantaggio di tariffe economiche per consentire anche ai giovani meno abbienti di praticare il turismo. Concettualmente molto simile ad un albergo, si differenzia da questo per le zone comuni condivise da tutti gli ospiti.

Studenti: M. Cignoni L. Infanti E. Merciai S. Rivolta

Per il progetto di luogo ospitale all’interno dello Spazio M.I.L. si è pensato ad un un centro dove writers potessero esprimere liberamente e legalmente la loro arte. Una sorta di atelier con pernottamento, dove chiunque può sia ammirarne l’arte che concedersi una pausa.

Ciò che lo caratterizza maggiormente è il modo in cui riesce a garantire un’atmosfera familiare, solidale e comunicativa per ogni tipo di ospite.

Committente potrebbe essere una società di intermediazione che finanzierebbe il progetto per mettere a disposizione spazi e attrezzature necessarie agli ospiti per realizzare le proprie opere. A.A.A Aereosol Art Area promuove concorsi per i giovani writers che hanno voglia di decorare gli spazi degradati della città di Milano e periferia. Il brand Obey è invece una committenza forte, conosciuta in tutto il mondo, nasce e cresce nell’ambito della street art. La particolarità di questo brand è quella di coinvolgere più ambiti sotto un unico nome e stile. Le opere d’arte di strada diventano caratteristiche icone stampate su magliette e accessori di vario tipo e vengono persino esposte all’interno dei musei. Con dei committenti impegnati nell’ambito della street art si può quindi progettare un ostello che offra sia la possibilità di partecipare a concorsi sia una superficie legale dove realizzare l’opera e l’attrezzatura tecnica.

NUART

YICCA

MArteLIVE

Il Nuart Festival è una manifestazione di Street art ospitata dal 2001 a Stavanger, sulla costa occidentale della Norvegia, fondata e diretta da Martyn Reed. Il festival offre una piattaforma annuale per artisti nazionali e internazionali che operano al di fuori dalle tradizionali istituzioni artistiche. Dalla prima settimana di settembre un team internazionale di street artists viene invitato a decorare con i muri della città, sia dentro che fuori, dando vita ad uno dei più dinamici eventi artistici nel mondo. L’evento consiste in una serie di esibizioni, spettacoli, interventi, dibattiti e workshop, riguardo i trend attuali e i movimenti nella pratica della streetart curati da alcuni dei principali artisti del settore, affiancati a nomi emergenti.

Un concorso artistico internazionale, rivolto a tutti gli artisti, professionisti e non, provenienti da qualsiasi paese del mondo. Tutte le tecniche di opera d’arte sono ammesse al premio: disegno, pittura, scultura, video, fotografia, grafica, mix media, installazioni e performance. L’obiettivo del concorso è quello di promuovere gli artisti iscritti, dando la possibilità agli stessi di entrare a far parte concretamente del mercato dell’arte contemporanea. La selezione della giuria, composta da curatori e critici d’arte, porterà all’individuazione di 18 artisti che parteciperanno all’esposizione.

E’ un festival-concorso multidisciplinare che nasce nel 2001 a Roma come iniziativa di Giuseppe Casa, le cui selezioni si tengono su tutto il territorio nazionale. MArteLive è stato nell’arco degli ultimi dodici anni una delle manifestazioni culturali più interessanti nel panorama italiano offrendo una vetrina ad artisti sconosciuti e un vero e proprio laboratorio a migliaia di giovani artisti italiani, promuovendone il lavoro sulla scena artistica contemporanea nazionale.


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Il cervello è uno degli esempi di co-working più significativo

Emisfero destro e emisfero sinistro

Processi Linguistici Percezione e gestione degli eventi Concatenamenti logici Memoria Percezione analitica della realtà

Percezione di immagini attraverso la distinzione degli elementi costitutivi Centro del linguaggio non verbale Interpretazione emotiva della realtà

Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una discussione utilizziamo maggiormente il

Quando disegnamo o guardiamo un’immagine utilizziamo maggiormante il

CERVELLO INGEGNERE

CERVELLO POETA

Zona Coworking Aula studio Archivio Sacchi

Ostello della gioventù Studio d’arte


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Perchè il cervello?

Non è semplice descrivere che cosa accade nel nostro cervello quando pensiamo, elaboriamo gli stimoli sensoriali, pianifichiamo o eseguiamo attività motorie; sappiamo, però, che vengono coinvolte numerose aree dei due emisferi. L’emisfero sinistro si sintonizza sui fatti, raccoglie le informazioni, le analizza, valuta possibili soluzioni e le attua in sinergia con l’emisfero destro che tende a fluire intorno alle idee, fa da incubatore alle informazioni, fa partire libere associazioni e sviluppa intuizioni. I due emisferi quindi, elaborano informazioni in maniera indipendente e tuttavia funzionano in maniera complementare, collaborando in maniera efficace ed efficiente per generare soluzioni. La struttura del M.I.L. è stata organizzata pensando alle attività degli emisferi cerebrali associando la zona di coworking alla parte sinistra, logico-organizzativa, mentre quella dell’ostello alla parte destra, intuitiva ed emozionale. Le due zone connesse tra loro generano idee e stimolano creatività. I due spazi sono in collegamento aperto, sullo stesso livello e pur avendo ambiti funzionali diversi lavorano in perenne collegamento. Parallelamente, il colorato e vivace spazio M.I.L., posto in un ambiente post-industriale grigio e monotono, può contribuire a creare un ambiente più vivibile essendo visivamente e artisticamente più stimolante.


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Dove posso prenotare una stanza?

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Dove posso depositare temporaneamente i miei bagagli?

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Dove posso sedermi mentre aspetto il check in?

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Dove posso concedermi una pausa caffè? Dove posso ammirare le opere di street art? Dove posso procurarmi l’attrezzatura per realizzare un graffito? Dove posso lavorare in tranquillità con il mio computer?

5 5 • 6 • 9 • 10

SCALA 1:500

7 3•5

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Se avessi bisogno di lavorare di notte senza disturbare gli altri ospiti, dove potrei farlo?

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Dove posso rilassarmi e leggere un libro in silenzio?

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Dove posso isolarmi dai rumori dell’ostello?

4

Dove posso chiacchierare con i miei amici e gli altri ospiti?

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Dove posso fare uno spuntino quando il bar è chiuso?

8 • 12

10

Unità abitativa 4 posti letto Unità abitativa 4 posti letto e bagno Bagni comuni

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Reception & waiting room

40 posti letto

1

Archivio Sacchi

5

Bar

2

Bar

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Zona espositiva

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Coworking

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Shop

4

Silence room

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Zona relax


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Spunti progettuali In occasione della XXI Esposizione Internazionale, la Triennale di Milano e il Salone del Mobile presentano la mostra STANZE. Altre filosofie dell’abitare. Elisabetta Terragni mette in scena il proprio pensiero attraverso uno spazio abitabile a forma di parallelepipedo piuttosto chiuso, dove gli spazi interni si nascondono e si deformano lievemente in due prospettive: una lungo l’asse visivo dell’ingresso, quasi inevitabile, l’altra più privata, da scoprire secondo l’asse trasversale. Dall’esterno, sbirciando dalle finestre, si colgono frammenti di luce e di spazio che saranno ricostruiti soltanto entrando. Idealmente lo spazio è abitabile da due individui. Sono vicini ma possono anche non vedersi, mancarsi ma continuare a comunicare e sentirsi.

Elisabetta Terragni, “Stanze, altre filosofie dell’abitare” XXI Triennale Internazionale di Milano


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Ostello

Il progetto di Elena Terragni per la mostra “Stanze, altre filosofie dell’abitare” si articola su due assi: uno permette di avere una visione sull’ingresso e l’altra, quella trasversale offre una visuale sugli spazi più privati della camera e dello studio. Grazie ad una serie di aperture poste su questo schema, chi dall’esterno osserva la casa è capace di apprezzarne gli interni nella loro totalità. La progettazione degli ambienti interni ed esterni del M.I.L. prende ispirazione dell’architetto Terragni, che rende possibile studiare uno spazio interno guardadolo dall’esterno. Ogni modulo\camera è stato progettato intorno a due assi visivi, che costituiscono il punto di accesso alla struttura e il collegamento tra le varie aree funzionali. I corridoi seguono tali assi, per cui non hanno porte e sono fruibili da chiunque si trovi nello spazio M.I.L. Non godono della stessa proprietà la zona notte e quella del bagno che sono destinate all’esclusivo utilizzo di chi vi alloggia. Grazie alla street art ogni corridoio è interamente decorato. Tutte le “opere” sui muri sono visibili anche dall’esterno attraverso dei fori prospettici posti sui lati del modulo che aprono la visione sugli spazi interni.


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Ostello

Per dare maggior sensazione di apertura al bagno del modulo abitativo completo sono stati inserite diverse aperture: una finestra a nastro è posta in alto e un’apertura è posizionata nei pressi del lavandino. Quest’ultima è realizzata con una superficie definita “One way mirror”, che ha una duplice funzione: da un lato è specchio, dall’altro è semplice finestra che permette anche il passaggio della luce. Il totale della luce diretta sullo specchio unidirezionale viene in parte riflessa e in parte assorbita da entrambe le parti. Questo tipo di materiale viene anche definito “semiargentato”, per il film metallico che aderisce al vetro e permette la riflessione della luce. Il principio di funzionamento si basa su una differenza di illuminazione. Il lato “positivo” del vetro (ovvero quello più illuminato) essendo investito da una maggior quantità di luce avrà di conseguenza un maggior valore di riflessione. Al contrario il lato negativo (meno illuminato) rifletterà la luce in maniera meno significativa. Se ci sono persone da entrambi i lati dello specchio, quella che si trova all’esterno nella parte più illuminata vedrà uno specchio, quella all’interno solamente una superficie vetrata che gli permetterà di osservare all’esterno.


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Spunti progettuali Il progetto da cui prende ispirazione la zona di coworking è quello dell’ufficio della BigBek realizzato dallo studio di architettura SNKH. L’obiettivo principale di questo progetto era quello di creare uno spazio lavorativo aperto (per un massimo di 30 dipendenti) con una divisione funzionale rigorosa. Trattandosi di uno spazio ridotto, piuttosto che realizzare divisori in muratura, i progettisti hanno sfruttato i diversi effetti ottici del colore. Ogni zona ha quindi una diversa funzione e un colore associato: il giallo per la cucina, il viola per la sala ricevimenti, l’azzurro per la zona lounge. I colori vivaci e le geometrie di questo interno creano un ambiente dinamico, giocoso e creativo per il lavoro. Le origini dell’edificio appartengono all’epoca sovietica; infatti, per evidenziare il suo carattere industriale i prefabbricati in cemento non hanno subito modifiche e sono stati lasciati a vista.


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Coworking Per caratterizzare e distinguere l’area del coworking dal resto dell’ostello, sono state utilizzate quattro tonalità di colore, una per ciascuna zona, che rispettano le indicazioni grafiche della committenza. Le tonalità forti identificano ciascun ambiente, creando una dimensione unica. Ogni campitura di colore è estesa ai corrispettivi oggetti di arredo: tavoli e sedie rossi sono associati a pareti e pavimento rossi. I tavoli sono grandi e lunghi per consentire maggiore confronto e agevolare il lavoro di gruppo. I pavimenti sono in linoleum, materiale che, possedendo ottime proprietà meccaniche è particolarmente indicato per gli ambienti ad intenso calpestio. Igienico, economico e facile da pulire, permette di ottenere una pavimentazione senza linee di fuga che costituiscono punti di accumulo della sporcizia. Presenta tutti i vantaggi dei pavimenti in gomma ma è un prodotto completamente naturale. Il linoleum è un tipo di pavimento resiliente, composto da materie prime riciclabili quali olio di lino, farina di legno, farina di sughero, pigmenti coloranti calandrati su un tessuto di juta naturale. La nuova e vivace pavimentazione in linoleum è posizionata anche sul perimetro dei moduli abitativi dell’ostello, per non creare brusco distacco con la pavimentazione originale, sempre in linoleum ma di colore neutro.


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Zona espositiva Il corridoio che collega le aree funzionali della struttura può essere utilizzato quale spazio espositivo temporaneo per le opere di street art. Poichè le pareti dei moduli abitativi sono realizzate in pannelli rimovibili in cemento legno, i graffiti ivi realizzati e più apprezzati posso essere smontati ed essere esposti in questa zona, in modo che si possano conservare le opere più significative e lasciare che tutti i clienti del bar possano osservarle senza accedere alle parti private dell’ostello o del coworking.

Le tavole edili BetonWood uniscono le caratteristiche del cemento con le caratteristiche del legno. La struttura di una singola tavola è realizzata con trucioli e frammenti di legno che vanno a formare lo strato superiore in entrambi i lati, fino a uno strato ruvido nella parte centrale. Le superci dei bordi sono lisce, con un colore grigio, quando il prodotto non subisce lavorazioni di levigatura. Questo particolare pannello garantisce un’ottima soluzione per interventi mirati ad ottenere alti livelli di sfasamento termico, grazie alla sua alta densità che lo rende adatto anche per massetti a secco autoportanti, pavimenti radianti e strutture di irrigidimento. Grazie alle sue caratteristiche fisiche e meccaniche, il prodotto viene considerato come uno dei migliori materiali per costruzioni di peso leggero. Altre caratteristiche importanti sono l’incobustibilità e la resistenza agli agenti atmosferici.


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Spunti progettuali Space Flavor é uno studio di architettura britannico. Il loro progetto consiste in un piccolo ambiente vivibile composto da un’intelaiatura cubica in acciaio, legno e tende richiudibili a rullo per la privacy. Si divide in tre spazi funzionali: nel piano inferiore vi sono la zona notte e studio, mentre in quello superiore vi è un luogo di meditazione. Quando le tende sono chiuse e le luci accese il cubo prende le sembianze di un’enorme lanterna. La struttura è dotata di ruote, in modo che si possa posizionare a proprio piacimento. TuboTulum hostel, Mexico In Messico, lo studio di architettura T3Arc ha pensato ad una formula alternativa alle classiche cabañas utilizzate sulla spiaggia realizzando stravaganti hotel green. La filosofia eco-sostenibile punta a realizzare progetti recuperando ciò che all’apparenza sembra una struttura di scarto: i tubi in cemento. Tubo Tulum rappresenta un modo innovativo per realizzare una struttura low cost.

Feng Shui Cube, Space Flavour.


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Casi studio

Casa Base

Target: ospitalità per i giovani con prezzi non elevati Casa dell’artista Atelier

Santeria Social Club

Un unico marchio che raggruppa diversi ambiti funzionali: ristorazione, coworking, arte e musica

Spazio Avanzi

Spazio industriale riallestito Struttura semplice ma arredata con colori forti.

Coffice

Modalità di pagamento del coworking “banca del tempo” Il prezzo è proporzionale alla permanenza.


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Committenti

Nato come acronimo di International Network on Writing Art Research and Development, INWARD sta per “rivolto dentro di sé” e per in+ward “nel quartiere”. INWARD è un osservatorio sulla creatività urbana, un modello di sviluppo e valorizzazione di quelle forme di arte da “strada” che negli ultimi anni si sono sottoposte all’attenzione pubblica per i problemi di tutela che riguardano queste opere d’arte generalmente considerate effimere. Inward si propone come “tutor” per la creazione di nuove e sempre più impegnative opere d’arte urbana, si occupa della mappatura e successiva tutela delle opere, Costituisce un importante punto di incontro per realtà apparentemente diverse tra loro, attraverso i suoi progetti, le piattaforme, le persone che vi partecipano, attraverso la pubblica conoscenza. Inward è un osservatorio unico nel suo genere che svolge ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana (street art, graffiti writing, urban design), operando nei settori Pubblico, Privato, No Profit e Internazionale.

Clash nasce nel 2001 prodotta da Colorpack, un’azienda milanese. Rappresenta il primo marchio di spray per graffiti e arte urbana realizzato in Italia ed è tutt’ora il numero uno in termini di innovazione, qualità e popolarità. Sin dall’inizio Clash costituiva un punto di riferimento nel mondo dei graffiti e ad oggi viene utilizzata per colorare i muri in tutti e 5 i continenti. La creazione di prodotti di qualità è dovuta sia all’esperienza industriale dei progettisti sia allo studio di bisogni e preferenze dei migliori writers in circolazione. Oggi Clash è usata per colorare i muri in tutti e 5 i continenti, ed è lo sponsor tecnico dei migliori eventi di graffiti e live painting. Sede principale in via Benvenuto Cellini 26 - 20020 SOLARO (MI)


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Committenti Tutto ebbe inizio con uno sticker di André The Giant. Shepard Fairey (poster artist, illustratore, graphic designer, urban artist americano) disseminò tutta Providence con quell’adesivo, un po’ per gioco, un po’ per sfida. Poche linee spesse e sporche, un volto stilizzato che nel giro di nulla diventò un marchio virale. Obey si trasforma con il tempo in un personaggio iconico, capace di reinterpretare l’arte pop, essenziale e sintetica, ibridarla con la poster art e l’arte urbana, tra nuovi media e nuovi linguaggi figli della globalizzazione, dando vita ad immagini immediate dalla spettacolare forza comunicativa. Tra azione politica e rivoluzione culturale promuove icone storiche del cinema, della politica e della musica in elaborati grafici didascalici. Obey Clothing invece, occupa uno spazio preciso nel mondo dello streetwear, imponendo collezione dopo collezione uno stile ben definito, una collezione total look intesa come ulteriore strumento di diffusione del messaggio artistico.

Nel 2008 Fairey realizza un manifesto in quadricromia col volto di Barak Obama, accompagnato dalle due scritte Hope e Vote. Quest’ultimo viene diffuso illegalmente, diventando il simbolo di una campagna elettorale caratterizzata da un nuovo modo di intendere la comunicazione. Una volta eletto Obama inviò una lettera all’artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l’apporto creativo alla sua campagna.


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Graffiti Raw Industrial Urban Underground

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EN During the 20th century Sesto San Giovanni was one of Italy’s most important industrial centers. Due to the gradual shift to a service-based economy, factories were left empty, public transportation was dismissed and the people who still lived there were mainly the elderly. The township decided to rely on street artists for the revival of these abandoned and blighted areas, which are now gaining a new lease of life through graffiti art. We dedicated ourselves to establish a creativity hub aimed to young graffiti artists, where art can legally and freely express itself. The hostel’s idea is creating an “atelier” where people can enjoy the local art, stay overnight or just take a break. Street art is giving color to the world of gray factories. This shows that art can blend together with rationality (the factories), to create a new, more liveable neighborhood.

This is coworking’s core principle: different entities working with or against each other but nonetheless contributing to the same goal. A good example is our brain: the left, rational and analytic half of the brain works in connection with the creative and emotive right. The M.I.L space will be a meeting point for creativity and work. The hostel will occupy the first floor, while the second floor is designated as coworking area. To finance the project we chose two sponsor companies that are already involved in street art and would gladly provide the space and tools needed by graffiti artists: Obey, a world renowned brand that has taken street art out of its traditional setting (the streets), and into museums or apparel. Clash, a store chain specialized in graffiti art hardware.


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