4 minute read
Migrazioni e razzismi
SUDAFRICA
Il Paese più sviluppato del continente
Il Sudafrica, che occupa l’estremo lembo meridionale del continente, è l’unico Stato africano con una considerevole presenza di popolazione di origine europea e l’unico ad avere un’economia piuttosto avanzata.
Superficie 1.220.813 km2 Numero abitanti 57.725.600 Densità 47 ab./km2
Capitale
Pretoria, Bloemfontein, Città del Capo
Lingua
afrikaans, inglese e altre 9 lingue locali Religione cristianesimo Reddito pro capite 13.545 $ Classifica ISU 113°
I Monti dei Draghi, nella parte orientale del Paese.
Territorio e ambiente
Affacciato sull’oceano Atlantico a Ovest e sull’oceano Indiano a Est, il Sudafrica ha un territorio costituito in gran parte da un vasto altopiano, geologicamente molto antico e per questo ricco di minerali. Il fiume principale è l’Orange, il cui corso (1.860 km) è interrotto da frequenti cascate. Il territorio sudafricano si trova per oltre il 40% a un’altitudine superiore ai 1.200 metri ed è situato quasi interamente al di sotto della fascia tropicale. Questi due fattori fanno sì che il clima sia quasi temperato, favorevole all’insediamento e alle attività economiche, essendo arido solo nelle zone più interne; sulla fascia costiera meridionale il clima è mediterraneo.
Etnie, lingue, religione
L’80% della popolazione è composta da popoli bantu; seguono i coloureds (meticci), i bianchi discendenti degli europei (8% ciascuno) e gli asiatici (2,5%, soprattutto indiani). Gli abitanti di origine europea discendono dai colonizzatori inglesi, tedeschi e olandesi (questi ultimi detti afrikaner o boeri, che significa “contadini”), giunti già nel Seicento nella zona dal clima più favorevole, quella di Città del Capo. Rispecchiando il suo mosaico etnico, il Paese ha ben 11 lingue ufficiali: inglese, afrikaans (simile all’olandese) e gli idiomi locali delle etnie più numerose. La religione con più fedeli è il cristianesimo, soprattutto protestante.
Una rete urbana sviluppata
La popolazione urbana si aggira intorno al 65%. Quattro metropoli superano i 3 milioni di abitanti: Johannesburg, Città del Capo, Durban e Pretoria. Quest’ultima è capitale amministrativa, cioè sede del governo, Città del Capo è la capitale legislativa, cioè la sede del Parlamento e Bloemfontein è la capitale giudiziaria, sede della Corte Suprema. Come in tutte le città africane i contrasti sono molto rilevanti: a quartieri residenziali di lusso si contrappongono quartieri molto degradati (chiamati township), dove vive gran parte dei neri, a testimonianza degli enormi squilibri sociali che caratterizzano ancora oggi il Sudafrica.
Un’economia diversificata
Il Sudafrica è lo Stato africano più avanzato e industrializzato e per questo tutti gli altri Paesi dell’Africa meridionale dipendono dalla sua economia. L’organizzazione economica infatti discende dal modello europeo, con una struttura produttiva che può contare su discreti investimenti, tecnologia e infrastrutture: ci sono buone strade, ferrovie efficienti, porti moderni. Altri elementi basilari sono le risorse minerarie, il clima favorevole e soprattutto l’abbondanza di manodopera a basso costo costituita dai neri, impiegata nelle piantagioni, nelle industrie e nelle miniere. La disoccupazione è comunque elevata e una parte consistente della popolazione nera vive al limite della soglia di povertà. In campo agricolo il Sudafrica è un buon produttore di cereali, di prodotti ortofrutticoli, tra cui gli agrumi e l’uva, e di prodotti tropicali come la canna da zucchero e le arachidi. Anche per quanto riguarda le risorse minerarie il Sudafrica è il più ricco del continente: minerali preziosi come oro, platino, argento e diamanti si affiancano a cromo, ferro e manganese e carbone. L’industria è attiva in diversi settori, anche se in quelli tecnologici non compete ancora a livello internazionale. Il terziario è sviluppato: commercio, attività finanziarie (la Borsa di Johannesburg è la più importante del continente), trasporti e turismo, in forte crescita nei grandi parchi nazionali.
GEO D+GEO D+
L’apartheid
Il termine apartheid (in afrikaans “separazione”) venne utilizzato in Sudafrica per indicare la separazione all’interno del Paese tra bianchi da una parte e neri, meticci e asiatici dall’altra. All’inizio della colonizzazione europea, bianchi e neri avevano rapporti commerciali e contatti di vario genere, ma dal 1948 il Sudafrica diventò il Paese dell’apartheid, cioè della separazione delle razze sancita per legge. La popolazione non bianca veniva costretta a vivere in uno stato di inferiorità e soggetta a umilianti proibizioni: erano separati i quartieri delle città, i trasporti pubblici, le panchine nei parchi, le scuole e gli ospedali. I neri non potevano spostarsi liberamente ed erano vietati i matrimoni tra persone di razza diversa. Lo scopo principale dell’apartheid era di tenere le popolazioni bantu, cioè l’80% degli abitanti, ai margini dello sviluppo economico, in modo che continuassero a fornire manodopera a basso prezzo. Solo nel 1991 iniziò il processo di abolizione dell’apartheid e nel 1994 venne proclamato presidente della Repubblica Nelson Mandela, l’eroe nazionale che per decenni si era battuto contro questa legge, restando in carcere per 27 anni. Oggi il Sudafrica è un Paese multirazziale e democratico. I bianchi hanno perso il loro dominio politico, ma conservano gran parte di quello economico.