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FARE IL PUNTO
Gli altri Stati dell’Africa meridionale
ANGOLA
È lo Stato più vasto dell’Africa meridionale. Affacciato sull’oceano Atlantico, il territorio è formato in gran parte da un altopiano, che avendo un’altitudine media intorno ai 1.200 metri determina un clima temperato. I portoghesi sbarcarono sulle coste angolane nel 1483 e il Paese è stato una colonia del Portogallo sino al 1975; nel ventennio successivo è stata interessata da una sanguinosa guerra civile. Nella regione di Cabinda (una exclave, cioè un territorio politicamente appartenente all’Angola, ma fuori dai suoi confini), ricca di petrolio, è in atto da tempo un movimento separatista armato. Abitata da popoli bantu, ha come lingua ufficiale il portoghese e religione predominante il cristianesimo. L’area più popolata è quella intorno alla capitale, Luanda, metropoli che sfiora i 3 milioni di abitanti. Il petrolio è la risorsa principale del Paese e costituisce il 90% delle esportazioni, dirette in gran parte in Cina. Rilevante anche l’esportazione di diamanti.
La capitale Luanda.
NAMIBIA
La Namibia si affaccia sull’oceano Atlantico con una fascia costiera occupata dal vasto deserto del Namib. Il deserto arriva fino al mare con distese di sabbia e dune alte anche 300 metri e lunghe una trentina di chilometri, diventate per la loro spettacolarità Patrimonio dell’umanità Unesco. L’aridità è legata alla presenza della corrente marina del Benguela che porta le fredde acque antartiche sino all’Equatore (la bassa temperatura delle acque riduce l’evaporazione e la formazione di nubi). La Namibia è uno Stato indipendente solo dal 1990, dopo essere stata una colonia tedesca e una regione annessa al Sudafrica. È lo Stato meno densamente abitato del continente (3 ab./km2). La lingua ufficiale è l’inglese, la religione più praticata il cristianesimo. L’economia è strettamente legata alle esportazioni minerarie: diamanti, uranio, zinco, manganese e argento.
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MOZAMBICO
Il Mozambico si affaccia con un lungo tratto di costa all’oceano Indiano. Il territorio è costituito da altopiani e pianure ed è attraversato dal corso inferiore dei fiumi Limpopo e Zambesi. Il clima è tropicale umido sulla costa, più secco all’interno, con temperature elevate tutto l’anno. Diventato indipendente dal Portogallo nel 1975, ha come lingua ufficiale il portoghese; la religione predominante è il cristianesimo, affiancato da una consistente minoranza islamica e da seguaci di credenze tradizionali. Abitato da popoli bantu, il Mozambico si trova agli ultimi posti della classifica ISU (180°). È un Paese poverissimo, dove la speranza di vita è di soli 55 anni e il 40% degli abitanti è analfabeta. La città principale è la capitale, Maputo (2,5 milioni di abitanti), dove si concentrano le attività industriali. Le principali risorse sono l’alluminio e il gas naturale, esportato in Sudafrica. Il turismo (spiagge, parchi naturali) ha grandi potenzialità non ancora sfruttate.
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Maputo.
ZIMBABWE
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Privo di accesso al mare, lo Zimbabwe è formato da un vasto altopiano e ha un clima tropicale. Fino al 1956 è stato una colonia inglese (con il nome di Rhodesia). Ha avuto per molti anni un regime segregazionista come quello del vicino Sudafrica e per un trentennio – sino al 2017 – è stato governato da un dittatore, Mugabe. Ha come lingue ufficiali l’inglese e una quindicina di idiomi, che corrispondono alle principali etnie presenti nel Paese; la religione più diffusa è il cristianesimo. Quasi il 20% della popolazione si concentra nella capitale Harare, l’unica grande città (2,5 milioni di abitanti) e principale centro economico del Paese. Lo Zimbabwe basa la propria economia sull’agricoltura (mais, manioca, banane, tè, arachidi, cotone, tabacco). Quasi inesistente l’industria, con grandi potenzialità il turismo (parchi nazionali, cascate Vittoria). Circa due terzi della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, come evidenzia anche l’Indice di sviluppo umano per cui il Paese si colloca in fondo alla classifica mondiale.