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T 6 Due proemi (frr. 1-3; 13; 133 Traglia) LAT IT

Catullonel tempo

I contemporanei e i poeti augustei

Catullo ebbe un immediato riconoscimento da parte dei contemporanei: Cornelio Nepote, nella Vita di Attico (XII, 4), colloca l’amico scomparso fra i più grandi poeti della sua epoca accanto a Lucrezio, mentre Varrone lo cita nel De lingua Latina (XII, 50). Il Liber catulliano viene letto, ammirato e imitato dai maggiori poeti dell’età augustea, a cominciare da Virgilio, soprattutto nel IV libro dell’Eneide, dove le appassionate invocazioni di Didone abbandonata riecheggiano il lamento di Arianna nel carme 64. Ma è con i poeti elegiaci che Catullo si afferma come modello riconosciuto della poesia d’amore.

L’epoca imperiale La poesia di Catullo continua ad essere apprezzata durante l’epoca imperiale: Velleio Patercolo, storico dell’età di Tiberio, lo definisce «insuperato nel suo genere» (Historiae II, 36, 2). In base ai criteri di classificazione dei generi poetici allora condivisi, basati soprattutto su distinzioni metriche (oltre che per ragioni di gusto), Quintiliano lo esclude dal novero dei poeti propriamente lirici, ma ricorda Catullo tra gli iambographi, per la «mordacità» dei suoi versi (Inst. or. X, 11, 96). Marziale imita apertamente proprio il Catullo epigrammatico, mordace, vivacemente realistico e aggressivo, e lo dichiara in tono entusiastico per nulla inferiore al grande Virgilio (Epigrammata XIV, 195).

La tarda antichità e il Medioevo Verso

il III secolo d.C. sull’opera di Catullo incomincia a calare il silenzio, che si fa praticamente totale nel Medioevo: l’ultimo a leggerne ancora il testo è probabilmente Isidoro di Siviglia (VIVII secolo d.C.), forse addirittura in un florilegio. Del resto sono altri i poeti che la cultura medievale annovera fra i propri auctores (Virgilio, Orazio «satiro», Ovidio): la spregiudicatezza, lo spirito “laico”, individualista e irriverente di Catullo, le scelte tematiche audaci e irriducibilmente soggettive fanno sì che venga tenuto a distanza e dimenticato. Agli inizi del XIV secolo, tuttavia, a Verona, uno scrivano scopre un codice, ora perduto, il Veronensis, capostipite della nostra tradizione manoscritta.

Umanesimo e Rinascimento Da allo-

ra, Catullo è al centro della fervida ammirazione e dell’amoroso studio degli umanisti e dei loro precursori, soprattutto il Petrarca, che nel Canzoniere ha inconfondibili accenti di profonda consonanza con la lirica catulliana. La prima edizione a stampa è del 1472; Angelo Poliziano emenda e commenta il testo del Liber, mentre nei suoi versi, latini e italiani, se ne colgono innumerevoli echi. Riprese evidenti e allusioni sono disseminate in tutta la poesia del Rinascimento (e oltre), dall’Ariosto, che nell’Orlando furioso modella su quello di Arianna i lamenti delle sue amanti abbandonate, al Tasso dell’Aminta, delle Rime, della Gerusalemme liberata.

Ottocento e Novecento A partire dalla

fine del Settecento i poeti moderni, specialmente anglosassoni e tedeschi (Goethe, Keats, Shelley...) hanno amato in modo speciale Catullo per le movenze spontanee e l’intensità passionale della sua poesia, che appare subito alla nascente sensibilità romantica un’eccezione nell’ambito della letteratissima poesia latina. Nel 1803 Foscolo traduce la Chioma di Berenice nella versione latina di Catullo insieme al carme ad Ortalo (65 e 66 [T22 ONLINE]) e si ispira al carme 101 ([T29] nel sonetto In morte del fratello Giovanni; anni dopo, anche i preziosi intarsi delle Grazie dovranno moltissimo alla lettura dei carmina docta: per fare soltanto un esempio, lo splendido quadro delle ninfe oceanine nel primo inno (vv. 68-81) rielabora un’immagine catulliana del carme 64 (vv. 14-18).

Anche nel Novecento Catullo continua ad essere una presenza viva per artisti e scrittori: Giovanni Pascoli rende omaggio a uno dei suoi poeti prediletti in un dottissimo poemetto latino, intitolato Catullocalvos; Carl Orff compone nel 1943 musiche sui testi dei Catulli carmina; il romanziere e drammaturgo americano Thornton Wilder scrive un interessante romanzo epistolare, Le Idi di Marzo (The Ides of March, 1948), nel quale Catullo figura tra i personaggi principali.

Busto di Berenice. Monaco di Baviera, Glypthotek.

COMPITO di REALTÀ • UN LAVORO EDITORIALE

1. La consegna

• Approntare una nuova antologia del Liber di Catullo, provvista di: – un titolo; – un’introduzione che ne spieghi le scelte di selezione e traduzione, oltre che il contributo dei partecipanti; – testo a fronte e traduzione di almeno venti componimenti, tratti dalle sezioni Nugae ed

Epigrammata; – un apparato di note succinto ma significativo; – un apparato iconografico che preveda interpretazioni o riletture di singole poesie catulliane (quadri, sculture, video), con apposite didascalie che diano conto dell’artista, dell’epoca di composizione, del luogo dove l’opera è collocata. • L’antologia verrà utilizzata da tutte le classi dell’Istituto nell’anno successivo alla sua realizzazione. Tale antologia potrà essere in formato cartaceo o digitale.

2. Gli strumenti

• La classe dovrà provvedersi di almeno cinque edizioni moderne dell’opera catulliana. • La ricerca iconografica potrà essere condotta su cataloghi d’arte o su Internet.

3. Le fasi operative

• La scelta delle poesie verrà fatta con la guida dell’insegnante, identificando nel corpus catulliano quattro o cinque aree tematiche in cui dividere la vostra antologia. • La classe sarà divisa in quattro o cinque gruppi omogenei; a ciascun gruppo verrà affidata una delle sezioni tematiche individuate. • Ogni poesia dovrà avere una traduzione, realizzata, se necessario, con l’aiuto delle edizioni moderne a disposizione, e un apparato di note che prenda in considerazione gli aspetti linguistici, lessicali e di contenuto di ciascun componimento. • L’introduzione, che verrà discussa dall’intera classe, dovrà concentrarsi specialmente sulle poesie selezionate.

AUTOVALUTAZIONE

Conoscenza dell’argomento  scarso

Capacità di narrazione e di esposizione  scarso  sufficiente  discreto  buono

 sufficiente  discreto  buono  ottimo

 ottimo

Capacità di aggregazione

Competenze digitali

Giudizio complessivo sul progetto  scarso

 scarso  sufficiente  discreto  buono

 sufficiente  discreto  buono  ottimo

 ottimo

 coerente  esaustivo  originale  adeguato  non adeguato

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