4 minute read

LABORATORIO Rectius vives, Licini (Carmina II, 10

LABORATORIO Nell'officina di Orazio

SINEDDOCHE PER DOMUS

FIGURA ETIMOLOGICA

COSTRUTTO PARALLELO, ANTITESI E OMOTELEUTO

VARIATIO TRA IMPERATIVO E FUTURO Rectius vives, Licini

Carmina II 10

Rectius vives, Lı˘cini, neque altum semper urgendo neque, dum procellas cautus horrescis, nimium premendo 4 litus iniquum.

Auream quisquis mediocritatem dilı˘git, tutus caret obsoleti sordibus tecti, caret invidenda 8 sobrius aula.

Saepius ventis agitatur ingens pinus et celsae graviore casu decı ˘dunt turres feriuntque summos 12 fulgura montis.

Sperat infestis, metuit secundis alteram sortem bene praeparatum pectus. Informis hiemes reduˉcit 16 Iuppiter, idem

summo˘vet. Non, si male nunc, et olim sic erit: quondam citha˘ra tacentem suscitat Musam neque semper arcum 20 tendit Apollo.

Rebus angustis animosus atque fortis appare; sapienter idem contra ˘hes vento nimium secundo 24 turgida vela.

COSTRUZIONE A CHIASMO E OMOTELEUTO

COSTRUTTO SIMMETRICO CON DISPOSIZIONE A CHIASMO DEI DUE AGGETTIVI RISPETTO AL VERBO

POSIZIONE ENFATICA IN CESURA O IN FINE DI VERSO DEGLI AGGETTIVI CHE INDICANO ALTEZZA

IPERBATO

ALLITTERAZIONE CHE INTENSIFICA LA METAFORA VITA-VIAGGIO

Vivrai meglio, Licinio, senza spingerti sempre verso l’alto mare, e senza rasentare troppo, mentre cauto temi le tempeste, la costa pericolosa. Chiunque segua l’aurea via di mezzo, si mantiene al sicuro lontano dallo squallore di una casa cadente, lontano nella sua moderazione da un palazzo che desti invidia. Molto spesso l’alto pino è scosso dai venti e le torri elevate crollano con più fragorosa rovina e le folgori colpiscono le cime dei monti. Un animo ben preparato spera nelle situazioni sfavorevoli, teme in quelle favorevoli la sorte contraria. Zeus riporta gli squallidi inverni, lui stesso li ricaccia. Se ora le cose vanno male, non sarà così anche un domani: talvolta con la sua cetra Apollo desta la Musa che tace, e non sempre tende l’arco. Nelle avversità mostrati coraggioso e forte; tu stesso saggiamente ammainerai le vele gonfie per il vento troppo favorevole.

I dati

Il carme, tratto dal secondo libro delle Odi (II, 10), fu composto probabilmente intorno al 23 a.C.

Il metro

È la strofe saffica minore, composta da tre endecasillabi saffici e un adonio. Un metro che Orazio dovette prediligere: lo impiega infatti nel Carmen Saeculare e con grande frequenza nei quattro libri delle Odi.

Le fonti

«Gioisci delle gioie e non affliggerti troppo dei mali: riconosci il ritmo che regola la vita degli uomini» (Archiloco, fr. 128 West) «Ogni persona saggia fugge l’eccesso al pari del difetto, e va sempre in cerca di ciò che sta nel mezzo» (Aristotele, Etica Nicomachea II, 6, 5) Cicerone osserva come gli aristotelici in omnibus fere rebus mediocritatem esse optimam existiment (Tusculanae disputationes IV, 20) [Mediocritas] quae est inter nimium et parum (Cicerone, De officiis I, 25, 89)

Passi paralleli dell'autore

Est modus in rebus, sunt certi denique fines, / quos ultra citraque nequit consistere rectum (Sermones I, 1, 106-107).

Dentro il testo

1 Il componimento presenta, già al primo verso, un dedicatario, che in questo caso è Licinio Lucio

Murena, un altolocato personaggio dell’epoca. È una scelta consueta del poeta? Per ottenere quali effetti? E quali sono i suoi dedicatari privilegiati? 2 Nella prima e nell’ultima strofa ricorre la metafora della navigazione. Ricordi altri testi, antichi o moderni, in cui tale metafora venga riutilizzata? 3 Si può parlare, per questo carme, di una composizione ad anello (Ringkomposition)? 4 L’intero componimento vive di immagini concrete, spesso tratte dal mondo della natura, che ravvivano concetti ben noti da tempo alla filosofia morale antica: fai qualche esempio testuale. 5 Procellas (v. 2): si può interpretare anche come

«tempeste politiche»? L’epoca in cui vive Orazio lo autorizza? 6 Si può definire un ossimoro l’espressione aurea mediocritas? E può essere considerato un esempio di callida iunctura oraziana? 7 Sapienter (v. 22): «da vero sapiente». Ma Orazio si sarebbe mai definito tale? Ricerca i passi, non solo dei Carmina, in cui Orazio parla del suo rapporto con la saggezza; in particolare leggi, nel secondo libro delle Satire, i brani II, 3, 305-326; II, 6, 1-19;

II, 7, 95-115. 8 Le frasi sono costruite secondo il gusto della simmetria e della correlazione. Ad esempio, nella prima strofe: neque altum / semper urgendo neque [...] / nimium premendo litus iniquum. Spesso tali simmetrie esaltano il movimento antitetico del pensiero, come al v. 13: Sperat infestis, metuit secundis.

Oltre il testo

9 Il classicismo di Orazio significa innanzi tutto saper dialogare con i maestri, utilizzare immagini e concetti già presenti nella letteratura del passato, eppure rinnovarli, rigenerarli. Quali altri poeti, in

Roma, avevano già avviato questo percorso? 10 Il latino e il greco fanno uso dei seguenti termini per parlare del «giusto mezzo»: l’aggettivo medius e i sostantivi modus, mediocritas, mesótes, metriótes. E in italiano? Qual è il significato attuale dei termini “mediocre”, “mediocrità”? 11 La cetra e l’arco sono due degli attributi più noti di

Apollo: ricerca alcuni episodi della letteratura antica in cui Apollo è protagonista come dio dell’arco o come dio della luce, delle arti e della musica.

Comincia dall’episodio iniziale narrato nell’Iliade di Omero. 12 Traduci, facendo uso del vocabolario, le seguenti coppie oppositive: aequuum / iniquuum; sobrius / ebrius; informitas / forma; contrăho / distrăho.

This article is from: