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4 Quintiliano

PROFILO STORICO Guida

allo

studio

indirizzo di carattere tecnicistico, Asconio Pediano, fautore della reazione classicistica al gusto asiano, e soprattutto Valerio Probo, eminente filologo autore di fondamentali edizioni critiche secondo il metodo degli studiosi alessandrini.

1. In seguito a quali mutamenti socio-culturali le discipline filologiche e grammaticali acquisiscono uno statuto autonomo? Con

quali conseguenze sull’impostazione delle ricerche? 2. Ricorda, fra i cultori di tali studi, le personalità di maggiore rilievo.

La vita e le opere

La vita Marco Fabio Quintiliano nasce a Calagurris (oggi Calahorra), nella Spagna

Tarragonese, in una data compresa fra il 35 e il 40 d.C. In giovanissima età viene condotto a Roma dal padre, professore di retorica. Studia nella capitale presso i migliori maestri, fra i quali il grammatico Remmio Palemone e il retore Domizio

Afro. Intorno al 60 torna in patria, dove svolge la professione di retore. Galba, acclamato imperatore dalle legioni di Spagna dopo l’assassinio di Nerone (68 d.C.), lo vuole con sé prima di partire alla volta dell’Italia. Dieci anni dopo, nel 78, Vespasiano gli affida la prima cattedra pubblica di retorica con l’alto stipendio di 100.000 sesterzi annui. Continuò a insegnare fino all’88, esercitando in Roma un’influenza culturale decisiva: fra i suoi allievi ci fu anche Plinio il Giovane; forse lo stesso Tacito. Nel 94 l’imperatore Domiziano gli affidò l’educazione di due pronipoti, assicurandogli anche le insegne consolari. Morì entro il 100 d.C. Le opere Quintiliano svolse con successo anche attività forense, pubblicando in vita un’orazione: altre, stenografate durante i processi, furono invece divulgate senza il suo consenso a scopo di lucro. Dispense e appunti delle sue lezioni circolarono anch’essi arbitrariamente a cura degli studenti. Pubblicò invece personalmente, intorno al 90, un libro De causis corruptae eloquentiae, non pervenuto. In esso affrontava un tema alquanto sentito dalla cultura del suo secolo, quello della decadenza dell’oratoria: le cause di questo fenomeno, secondo Quintiliano, andavano imputate allo scarso livello delle scuole di declamazione, nelle quali si dava eccessivo spazio a esercitazioni fittizie e astratte, prive di rapporto con la realtà.

Agli ultimi anni di vita appartiene la composizione dell’opera per la quale resta ancor oggi famoso, l’Institutio oratoria, un trattato retorico in dodici libri pubblicato poco prima del 96 e integralmente pervenuto.

A Quintiliano vengono infine attribuite due raccolte di Declamationes, che gli studiosi contemporanei tendono oggi a considerare non quintilianee.

L’Institutio oratoria

L’Institutio oratoria («La formazione dell’oratore») si articola in dodici libri, più della metà dei quali introdotti da singoli proemi. Precede l’opera un’interessante lettera all’editore, dalla quale apprendiamo che l’Institutio oratoria era da più parti sollecitata e attesa, evidentemente in ragione del prestigio e della fama del suo

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