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Quintiliano nel tempo

Quintilianonel TEMPO

Presso i contemporanei Quintiliano

fu l’intellettuale di maggior prestigio della sua epoca. Gli effetti del suo insegnamento, pratico e teorico, si avvertono con chiarezza nello stile urbano ed elegante di Plinio il Giovane, che fu suo allievo. All’influenza di Quintiliano si deve in gran parte il mutamento del gusto letterario contemporaneo, con il passaggio dall’asianesimo di età giulio-claudia al classicismo temperato dell’età flavia.

Nel tardo impero e in età medieva-

le Nel IV secolo una lettura approfondita dell’Institutio oratoria è attestata in numerosi autori, da Ausonio a Gerolamo a Ilario di Poitiers. Lodi a Quintiliano sono contenute nel De ortographia di Cassiodoro (VI sec.). Un riassunto dell’Institutio oratoria si deve, ormai in piena età medievale, a Isidoro di Siviglia. Da questo momento dovettero circolare solo copie mutile dell’opera. Di tali esemplari si servirono ancora il Petrarca, il Boccaccio e Coluccio Salutati.

La riscoperta umanistica La riscoperta

integrale di Quintiliano si deve a Poggio Bracciolini, che nel 1416 ritrovò nel monastero di San Gallo un codice contenente il testo completo dell’Institutio oratoria, ricopiandolo personalmente a Costanza, dove si svolgeva lo storico concilio che doveva por fine allo scisma d’Occidente. La notizia della scoperta fu annunciata all’amico Guarino Guarini in una celebre lettera, nella quale leggiamo un alto elogio del retore latino. Da allora il trattato di Quintiliano conobbe enorme fortuna, alimentando il dibattito quattrocentesco sulla formazione dell’uomo e sui modelli letterari. Il Poliziano, che considerò l’Institutio oratoria superiore alle stesse opere retoriche di Cicerone, doveva inaugurare nel 1480 i suoi corsi fiorentini di eloquenza latina e greca con un’orazione dedicata a Quintiliano.

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T3 Il valore formativo delle letture (Institutio oratoria I, 8, 1-5)

BIBLIOGRAFIA ESTESA

B� Cultura e potere nell’età dei

Flavi, di Nerva e di Traiano

Bibliografiaessenziale A.D. Leeman, Orationis ratio. Teoria e pratica stilistica degli oratori, storici e filosofi latini, Il Mulino, Bologna 1974; I. Lana, La politica culturale dei Flavi, in Sapere lavoro e potere in Roma antica, Jovene, Napoli 1990, pp. 225-278; M. Citroni, Produzione letteraria e forme del potere. Gli scrittori latini nel I secolo dell’impero, in Storia di Roma. L’impero medi-

terraneo, II/3, La cultura e l’impero, Einaudi, Torino 1992, pp. 435-490.

� Quintiliano

L’edizione di riferimento con traduzione italiana resta:

Quintiliano, La formazione dell’oratore, vol. I (introduzione di M. Winterbottom, traduzione e note di S.

Corsi), vol. II (traduzione e note di C.M. Calcante), vol. III (traduzione e note di

C.M. Calcante e S. Corsi), Rizzoli (BUR), Milano 1997. Fra gli studi: A. La Penna, Quintiliano, l’impero, le istituzioni, in Intellettuali e potere nel mondo antico, Atti del Convegno Nazionale di Studi, Torino, 22-24 aprile 2002, a cura di R. Uglione, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2003, pp. 139-163; V. Scarano Ussoni, Il retore e il potere. Progetto formativo e strategie del consenso nell’«Institutio oratoria», D’Auria, Napoli 2008.

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