Fare Arte Insieme Compact

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FARE ARTE INSIEME Lucia Lazotti

Il volume introduce al linguaggio visivo, alle tecniche e ai temi che hanno ispirato la produzione artistica per poi affrontare l’evoluzione dell’arte nella storia e le più moderne forme di comunicazione visiva. Si pone l’obiettivo di stimolare e guidare l’osservazione e la riflessione attraverso un metodo di lettura che permette di collegare gli aspetti concreti di un’opera al contesto, in modo da capire il significato che l’opera racchiude, in relazione alla poetica di un autore, a una forma comunicativa o addirittura a un’epoca. Nel contempo stimola l’operatività e la creatività attraverso laboratori creativi che collegano i diversi aspetti della disciplina. I contenuti sono trattati a dimensione di lezione, nell’ottica della semplificazione, e ciascuno è corredato da una sintesi (in carattere ad alta leggibilità). Le unità si chiudono con attività di verifica, nella forma di sintesi, domande aperte ed esercizi inclusivi adatti a studenti con Bisogni Educativi Speciali, contributi per il CLIL e mappa concettuale. QUADERNO ATTIVO

@RTE – LE RISORSE DIGITALI

Sul sito bulgarini.it trovi tutte le informazioni dettagliate riguardanti questo libro.

I contenuti digitali accessibili in rete prevedono approfondimenti testuali, visivi e multimediali, letture d’opera guidate e interattive, gallerie di opere, link a musei, audiosintesi delle unità e unità in slide, Italiarte (mappe della sezione Viaggio in Italia), esercizi interattivi, tutti con accesso diretto tramite smartphone e tablet. Il FAI ACCANTO AI DOCENTI Partner d’eccezione di Fare Arte Insieme Compact è il FAI, fondazione impegnata per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale italiano. Il FAI accanto ai Docenti propone percorsi didattici per la scoperta e lo studio dei beni artistici e culturali del territorio, appositamente sviluppati dal FAI Scuola, settore della fondazione dedicato all’impegnoeducativo.

www.bulgarini.it

FARE ARTE INSIEME compact

Questo strumento di lavoro mette l’operatività al centro dell’apprendimento con l’obiettivo di sviluppare competenze attraverso attività diversificate con caratteri di inclusività, adatte anche a studenti con Bisogni Educativi Speciali. Realizzata in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), la sezione Viaggio in Italia è una guida alla conoscenza del territorio che si propone di far conoscere, valorizzare e rispettare i tesori artistici italiani.

Lucia Lazotti

BULGARINI

FARE ARTE INSIEME t c COMPACT a p m o c

Il linguaggio e la comunicazione visiva L’arte nella storia

Fare Arte Insieme Compact + Fare Arte insieme Compact - Quaderno attivo ISBN 978-88-234-3090-7

Euro 21,90

IN COLLABORAZIONE CON


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Lucia Lazotti

FARE ARTE INSIEME t c COMPACT a p m o c Con la collaborazione di Maria Corno


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Il mio libro

Attività di gruppo introduttiva, per stimolare l’interesse e far emergere idee e punti di vista Cartina, linea del tempo e testo introduttivo, per collocare artisti e movimenti nel contesto geografico, storico e culturale

L’arte in breve, per evidenziare i punti chiave dell’argomento in esame

Quaderno attivo, per segnalare i rimandi alle attività del Quaderno connesse al tema

Glossari, per spiegare o approfondire termini rilevati Contenuti a dimensione di lezione, per spiegare in modo semplice e immediato. Lettura d’opera con scheda di sintesi , per riflettere sugli aspetti visivi più importanti dell’opera e collegarli al contesto, in modo da capire il significato che l’opera racchiude Sintesi per ogni paragrafo, con i requisiti dell’alta leggibilità e adatte a studenti con Bisogni Educativi Speciali Laboratorio creativo, per sperimentare creativamente in prima persona e stimolare il desiderio di creare e di osservare

Audiosintesi e Unità in slide, nei materiali digitali

In primo piano, per presentare i capolavori dell’arte nel dettaglio

@rte, per evidenziare i materiali digitali, che comprendono contributi testuali e video per lo studio e l’approfondimento del tema in esame

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Il mio libro


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Pagine speciali, per presentare opere, artisti o scuole di particolare rilievo

Esercizi, per verificare le conoscenze acquisite, attraverso domande vero o falso o a risposta multipla, ad alta leggibilità e adatti a studenti con Bisogni Educativi Speciali

Verifiche e mappe concettuali, per fissare le conoscenze e attivare le competenze Sintesi, in forma di attività, per riprendere i contenuti principali dell’unità

Domande aperte, per prepararsi all’interrogazione orale CLIL, per l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua inglese Mappa concettuale, per rappresentare in forma semplificata il contenuto e facilitare lo studio

Il mio quaderno

Quaderno attivo, per sperimentare creativamente, imparare e comprendere l’arte attraverso il fare pratico, sviluppando competenze attraverso attività inclusive, adatta anche a studenti con Bisogni Educativi Speciali, strettamente connesse con i temi affrontati Italiarte, una cartina dell’Italia per ogni epoca, per conoscere e rispettare i tesori artistici italiani

Visite virtuali, per scoprire i Beni del FAI Viaggio in Italia, per conoscere il territorio italiano con il contributo del FAI

Il mio libro

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il FAI

FAI, non solo una sigla, ma anche voce del verbo FARE. Il FAI - Fondo Ambiente Italiano è una fondazione senza scopo di lucro che opera per la salvaguardia del patrimonio di arte e natura italiano. Dal 1975, anno della sua fondazione, il FAI promuove una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutela un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità, salvando, restaurando, aprendo al pubblico e valorizzando monumenti e luoghi di natura unici del nostro Paese. Il FAI – Fondo Ambiente Italiano con il contributo di tutti: • CURA in Italia luoghi speciali per le generazioni presenti e future • PROMUOVE l’educazione, l’amore, la conoscenza e il godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione • VIGILA sulla tutela dei beni paesaggistici e culturali, nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione

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Il FAI scuola Il FAI opera per la scuola e con la scuola Da più di quarant’anni il FAI, Fondo Ambiente Italiano, si propone come portavoce della società civile che vigila e interviene in difesa del paesaggio italiano, perché il paesaggio è il bene collettivo più prezioso che abbiamo, simbolo della nostra storia, della nostra cultura e della nostra stessa identità. Questo impegno quotidiano si traduce nell’educare e sensibilizzare la collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte, della natura e dell’ambiente, individuando nel mondo della scuola uno dei destinatari privilegiati di tale opera. L’azione educativa del FAI si sviluppa su tre livelli: • un livello cognitivo, attraverso lo stimolo alla conoscenza, comprensione, consapevolezza della propria identità culturale e nazionale; • un livello affettivo ed emotivo, attraverso iniziative che sollecitino la sfera sensoriale ed emotiva; • un livello attivo e concreto, sollecitando i giovani all’impegno civile e alla condivisione attiva della sua missione. Ogni anno il Settore Scuola del FAI, lavorando in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, propone a insegnanti e studenti incontri di formazione, percorsi didattici, concorsi, gare di cultura, materiali di approfondimento, laboratori su temi specifici d’arte e cultura. Organizza inoltre, nei Beni che gestisce in tutta Italia, speciali percorsi di visita con laboratori e attività di ricerca, per vivere esperienze ricche di stimoli culturali, educativi e sensoriali e per approfondire la conoscenza della storia, dell’arte e delle tradizioni italiane.

Per informazioni: www.faiscuola.it V


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INDICE

Sezione 1

Unità 3

Il linguaggio visivo

Il colore

Unità 1

La comunicazione visiva Le immagini sono un linguaggio .............................. Comunicare con le immagini .................................. Il linguaggio delle immagini e i suoi elementi .......... Le regole del linguaggio visivo ................................ Come percepiamo le immagini ................................ Il rapporto figura-sfondo ........................................ Guardare con la mente .......................................... Le illusioni ottiche .................................................. L’immagine e la realtà ................................................ L’immagine realistica .............................................. L’immagine stilizzata .............................................. L’immagine schematizzata o semplificata .............. L’immagine deformata ............................................ L’immagine “astratta .............................................. Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 2

I segni del linguaggio visivo Il punto ........................................................................ Decorare con i punti ................................................ Raffigurare con i punti ............................................ Creare composizioni astratte con soli punti .......... Laboratorio creativo ............................................ La linea ........................................................................ Decorare con linea .................................................. Tracciare il contorno ................................................ Tratteggiare ............................................................ Creare immagini astratte ........................................ Laboratorio creativo ............................................ Superfici e texture ...................................................... Creare texture belle e utili ........................................ Imitare con le texture .............................................. Usare texture in architettura .................................. Disegnare con le texture ........................................ Laboratorio creativo ............................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ................................................

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Indice

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I princìpi ottici ............................................................ Colori primari, secondari e terziari .......................... La luminosità .......................................................... Gradazioni chiare e scure ........................................ Laboratorio creativo ............................................ Gli effetti percettivi .................................................... Colori caldi e colori freddi ........................................ I colori complementari ............................................ Gli accostamenti di colore ...................................... Laboratorio creativo ............................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ................................................

20 20 20 21 21 22 22 23 23 23 24 25

Unità 4

La composizione Equilibrio e pesi .......................................................... Equilibrio dinamico ................................................ Equilibrio statico .................................................... Laboratorio creativo ............................................ Il ritmo ........................................................................ Ritmo uniforme ...................................................... Ritmo alternato ...................................................... Ritmo crescente e decrescente .............................. Laboratorio creativo ............................................ La simmetria .............................................................. La simmetria bilaterale ............................................ La simmetria radiale ................................................ L’asimmetria nelle opere contemporanee .............. Laboratorio creativo ............................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 5

La profondità e i volumi La profondità .............................................................. La figura e lo sfondo .............................................. Piani di profondità, grandezza, sovrapposizione .... Le variazioni del colore e della texture .................... L’obliquità ................................................................ Laboratorio creativo ............................................ La prospettiva ............................................................ La prospettiva centrale .......................................... Evoluzioni della prospettiva .................................... La prospettiva angolare .......................................... Laboratorio creativo ............................................ La luce e le ombre ...................................................... Ombre proprie e ombre portate .............................. La provenienza della luce e i suoi effetti espressivi Laboratorio creativo ............................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 6

Le tecniche Il disegno a matita e a carboncino .......................... Il supporto: dalle pareti rupestri alla carta .............. Uno schizzo a matita con chiaroscuro .................... Tratti e sfumature a carboncino .............................. Laboratorio creativo ............................................ La penna e l’inchiostro .............................................. Tratteggi espressivi ................................................ Le texture di un paesaggio .................................... I pennarelli .................................................................. Tratti decisi e colori piatti e vivaci .......................... Chiaroscuro con tratti sovrapposti ........................ Laboratorio creativo ............................................ Le matite colorate e i pastelli .................................... Sfumature morbide e colori luminosi ...................... Matite e pastelli nell’illustrazione ............................ Laboratorio creativo ............................................ La pittura a tempera e i colori acrilici ...................... L’antica tecnica della velatura ................................ La tempera contemporanea .................................. I colori acrilici .......................................................... Laboratorio creativo ............................................ L’acquerello ................................................................ Un’antica tecnica orientale .................................... Colori e atmosfera .................................................. Laboratorio creativo ............................................ La pittura a olio .......................................................... Una nuova tecnica venuta dal Nord ........................ I colori della luce a piccole macchie ...................... La forza espressiva delle pennellate e del gesto .... Laboratorio creativo ............................................ Lo spruzzo e il dripping ............................................ Un ritratto a spruzzo .............................................. Il caso e il gesto ...................................................... Laboratorio creativo ............................................

44 44 44 45 45 46 46 47 48 48 48 49 50 50 51 51 52 52 52 53 53 54 54 55 55 56 56 56 57 57 58 58 58 59

Il collage ...................................................................... Materiali, colori e texture ........................................ Carta colorata e ritagliata ........................................ Laboratorio creativo ............................................ Il mosaico .................................................................... Motivi decorativi geometrici .................................... Semplici motivi naturalistici .................................... La ricchezza dei mosaici bizantini .......................... Laboratorio creativo ............................................ L’arte digitale .............................................................. Laboratorio creativo ................................................ Modellare .................................................................... Un’arte antica .......................................................... Il modellaggio per i bozzetti .................................... La terracotta moderna ............................................ Laboratorio creativo ............................................ Scolpire ...................................................................... Figure perfette in marmo ........................................ La grana espressiva della pietra ............................ “Ricami” in pietra nel bassorilievo .......................... Laboratorio creativo ............................................ I materiali poveri e il ready-made ............................ Nuova vita per i materiali di scarto ........................ Oggetti quotidiani che si trasformano .................... Arte è… ciò che consideriamo arte ........................ Laboratorio creativo ............................................ Verifiche ................................................................

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Unità 7

I temi Gli alberi ...................................................................... Alberi semplificati per caratterizzare uno spazio .... Alberi protagonisti .................................................. L’albero come simbolo ............................................ Laboratorio creativo ............................................ Foglie e fiori ................................................................ Natura morta… quasi vera! .................................... La forza della natura .............................................. Volute e simmetrie nelle decorazioni Liberty .......... Laboratorio creativo ............................................ Frutta e ortaggi .......................................................... Decorazioni nelle taverne dell’antica Roma ............ Natura morta quasi fotografica .............................. Volumi e colori ........................................................ Come un fumetto .................................................... Un ritratto grottesco simbolo di abbondanza e la sua versione moderna ...................................... Laboratorio creativo ............................................ Indice

74 74 74 75 75 76 76 76 76 77 78 78 78 78 78 79 79

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Gli animali .................................................................. Elementi di un ambiente quotidiano ...................... Animali… di carattere .............................................. Animali come simbolo ............................................ Draghi e altri animali fantastici ................................ Animali in movimento .............................................. Laboratorio creativo ............................................ Il paesaggio ................................................................ Il paesaggio come sfondo ...................................... Le linee di struttura ................................................ Un paesaggio “sentito” .......................................... Il paesaggio come espressione personale .............. Laboratorio creativo ............................................ Il cielo .......................................................................... Uno sfondo realistico .............................................. Atmosfere ed emozioni .......................................... I cieli vibranti di van Gogh ...................................... Laboratorio creativo ............................................ L’acqua ........................................................................ Colori, riflessi e trasparenze .................................... Acqua in movimento .............................................. Laboratorio creativo ............................................ Gli oggetti .................................................................. Oggetti nella natura morta ...................................... La poesia degli oggetti ............................................ Forme scomposte .................................................. Oggetti Pop ............................................................ Laboratorio creativo ............................................ Il paesaggio urbano .................................................. Le linee del paesaggio urbano ................................ Le vedute ................................................................ Il caos delle città moderne ...................................... Periferie contemporanee ........................................ Una città immaginaria ............................................ Laboratorio creativo ............................................ La figura umana ........................................................ Regole rigide da rispettare ...................................... Le proporzioni e l’armonia perfetta ........................ Personaggi reali ...................................................... Movimento in libertà .............................................. Laboratorio creativo ............................................ Il volto e il ritratto ...................................................... Tanti stili, tante tecniche, tante espressioni ............ Laboratorio creativo ............................................

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Sezione 2

L’arte nella storia Unità 1

L’arte e i beni culturali Che cosa è l’arte e dove si trova .............................. L’arte come bene culturale: la conservazione e la tutela .................................................................... L’Unesco e il Patrimonio Mondiale ........................ Il FAI in Italia ............................................................ La storia dell’arte ...................................................... Come accostarsi all’arte ........................................ Una classificazione tradizionale .............................. L’opera d’arte: un oggetto visivo .............................. Il soggetto dell’opera .............................................. Il materiale e la tecnica .......................................... Un metodo di lettura .............................................. Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

98 100 101 101 104 104 104 106 106 106 107 108 109

Unità 2

L’arte preistorica L’Età della pietra ........................................................ L’arte nel Paleolitico .................................................. L’arte nel Neolitico .................................................... L’arte preistorica in breve Pittura preistorica ................................................ L’arte rupestre ........................................................ Architettura preistorica ........................................ I megaliti ..................................................................

111 111 111 113 113 114 114

I menhir (114) – I dolmen (115) In primo piano – Cromlech di Stonehenge ........

Scultura preistorica .............................................. Le Veneri ................................................................ I recipienti decorati ................................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

116 118 118 119 120 122

Unità 3

L’arte in Mesopotamia La mezzaluna fertile .................................................. Sumeri, Babilonesi e Assiri ...................................... L’arte mesopotamica in breve ................................ Architettura sumerica ..........................................

VIII

Indice

125 125 126 127


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La ziggurat .............................................................. I mattoni .................................................................. Scultura sumerica ................................................ Gli Oranti ................................................................ In primo piano – Stendardo di Ur ........................ Scultura assira ...................................................... Rilievi e steli per celebrare i sovrani ........................ Architettura babilonese ........................................ Le mura colorate di Babilonia ................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 4

L’arte nell’Antico Egitto Tremila anni di storia .................................................. Antico, Medio e Nuovo Regno .................................. L’arte egizia in breve .............................................. Architettura egizia ................................................ Le piramidi di Giza .................................................. Le tombe nella Valle dei Re e delle Regine ............ I templi .................................................................... In primo piano – Il tempio di Amon-Ra ................ Pittura egizia .......................................................... Le pitture funerarie .................................................. Scultura egizia ...................................................... Le statue dei faraoni .............................................. Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 5

L’arte a Creta e Micene I Cretesi ...................................................................... I Micenei ...................................................................... La fine delle civiltà minoica e micenea .................... L’arte cretese in breve ............................................ L’arte micenea in breve .......................................... Architettura cretese .............................................. Le città-palazzo ...................................................... Pittura cretese ...................................................... Pareti e ceramiche con soggetti della natura ........ In primo piano – Gioco del toro ............................ Architettura micenea ............................................ Le città-fortezza ...................................................... Le tombe monumentali .......................................... Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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La conquista macedone e romana .......................... L’arte greca in breve .............................................. Architettura greca ................................................ Il tempio ..................................................................

168 169 170 170

Gli ordini architettonici (172)

Il teatro ....................................................................

174

L’Acropoli di Atene ................................................ LE SCULTURE DI FIDIA NEL PARTENONE ............................

177 179

Scultura greca ...................................................... La scultura greca arcaica ........................................ La scultura greca classica ...................................... La scultura greca ellenistica .................................... In primo piano – Nike di Samotracia .................. Pittura greca .......................................................... La ceramica dipinta ................................................

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La tecnica a figure nere (186) – La tecnica a figure rosse (187) In primo piano – Cratere di Sarpedonte ................

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 7

L’arte degli Etruschi L’Etruria ...................................................................... I re etruschi e l’egemonia di Roma .......................... Le tombe e i corredi funerari .................................... L’arte etrusca in breve ............................................ Architettura etrusca .............................................. Le porte ad arco ...................................................... I templi .................................................................... Le tombe sotterranee .............................................. Scultura etrusca .................................................... I sarcofagi .............................................................. Le sculture in terracotta dipinta .............................. Le statue e gli oggetti in bronzo .............................. Pittura etrusca ...................................................... Le pareti delle tombe .............................................. In primo piano – Tomba dei Rilievi ...................... Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

195 195 195 196 197 197 198 198 200 200 201 202 204 204 204 206 207

Unità 6

L’arte nell’antica Grecia Le poleis ...................................................................... La Magna Grecia ........................................................ L’egemonia di Atene ..................................................

167 167 168 Indice

IX


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Unità 8

L’arte nell’antica Roma Dalla monarchia alla repubblica .............................. L’Impero Romano in espansione .............................. I contatti con l’arte etrusca e l’arte greca .............. L’arte nell’antica Roma in breve .............................. Architettura romana .............................................. Le tecniche costruttive ............................................ Acquedotti, ponti e strade ......................................

209 209 209 210 211 211 212

Gli acquedotti (212) – I ponti (212) – Le strade (213)

Le città ....................................................................

214

L’arte bizantina a Ravenna .................................. RAVENNA CAPITALE ........................................................ L’ARTE MUSIVA RAVENNATE .............................................. In primo piano – Mosaici di Giustiniano e Teodora ..............................................................

244 244 245

Scultura romano-barbarica .................................. L’oreficeria .............................................................. Gli altari in pietra e in lamina d’oro ........................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

251 251 252 258 260

249

Il foro, cuore della città (214)

Il tempio .................................................................. In primo piano – Pantheon .................................. Il teatro e l’anfiteatro .............................................. Il teatro (218) – L’anfiteatro (219) In primo piano – Anfiteatro Flavio ........................

Le abitazioni di città e di campagna ......................

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La domus (222) – L’insula (222) – La villa (223)

Scultura romana .................................................... Gli archi di trionfo e le colonne onorarie ................ L’arco di trionfo (224) – La colonna onoraria (225) Statue e monumenti celebrativi .............................. Pittura romana ...................................................... Mosaici e pitture .................................................... Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

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Unità 10

L’arte romanica L’Europa dopo l’anno Mille ........................................ L’importanza del Cristianesimo ................................ L’origine del nome romanico .................................... Il romanico in breve ................................................ Architettura romanica .......................................... La città medievale .................................................. La chiesa cattedrale ................................................

259 259 259 260 261 261 262

La facciata (262) – Gli interni (263) – La varietà di stili del romanico (264)

Scultura romanica ................................................ Storie scolpite per raccontare ......................................

268 268

Wiligelmo a Modena (269)

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale .............................................. In primo piano – Benedetto Antelami a Parma ..

270 272 273

Unità 11

L’arte gotica

Unità 9

L’arte cristiana Il Cristianesimo .......................................................... La libertà di culto ...................................................... Impero d’Occidente e Impero d’Oriente .................. Ravenna capitale ........................................................ I regni romano-barbarici ............................................ L’arte cristiana in breve .......................................... Architettura paleocristiana .................................. Le catacombe ........................................................ Basiliche e battister i................................................

235 235 235 235 235 236 237 237 238

Le basiliche (238) – I battisteri (239) In primo piano – Basilica di Santa Sabina ..........

Scultura paleocristiana ........................................ Pittura paleocristiana .......................................... Raffigurazioni di stile romano con significato cristiano ..................................................................

X

Indice

240 241 243 242

Il gotico francese ...................................................... L’espansione del gotico in Europa e in Italia .......... Gli ordini monastici .................................................... I nobili e la nuova borghesia .................................... La “bottega” dell’artista ............................................ Il gotico internazionale .............................................. Il gotico italiano in breve ........................................

275 275 275 276 276 276 277

La cattedrale gotica in Francia .......................... LE SOLUZIONI COSTRUTTIVE ............................................ LE SCULTURE SACRE ........................................................ LE VETRATE A COLORI ......................................................

278 278 280 281

Architettura gotica in Italia .................................. Le chiese ................................................................ In primo piano – Basilica di Santa Maria Novella I Palazzi Pubblici .................................................... Scultura gotica in Italia ........................................ Nicola Pisano e la sua bottega .............................. Pittura gotica in Italia ............................................ Cimabue e Giotto a Firenze .................................... Giotto ad Assisi e a Padova ....................................

283 283 284 285 286 287 288 288 290


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In primo piano – Compianto sul Cristo morto ....

291

Duccio, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti a Siena .................................................................... In primo piano – Gli effetti del Buongoverno ......

292 294

Il gotico internazionale in Italia ........................ PALAZZI E CHIESE ............................................................ GENTILE DA FABRIANO ....................................................

296 296 297

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

298 299

Unità 12

Il Primo Rinascimento Dalla città comunale alle Signorie ............................ I Medici a Firenze e il Primo Rinascimento ............ Le corti rinascimentali .............................................. La pittura del Nord Europa ........................................ L’arte del Primo Rinascimento in breve .................. Architettura del Primo rinascimento .................. Filippo Brunelleschi ................................................

303 303 303 303 304 305 305

Unità 13

Il Rinascimento maturo Il primo Cinquecento ................................................ La Milano sforzesca .................................................. La Firenze medicea .................................................... La Repubblica di Venezia .......................................... La Roma papale ........................................................ Il Rinascimento maturo in breve ............................

329 329 329 329 329 330

Leonardo e Michelangelo .................................... LEONARDO DA VINCI ........................................................

331 331

Sfumato, composizione piramidale e prospettiva aerea (331) – Le espressioni dell’animo (332) – Il disegno per indagare il mondo (333) In primo piano – Monna Lisa ................................

MICHELANGELO BUONARROTI............................................ Michelangelo scultore (335) – Michelangelo pittore (337) – Michelangelo architetto (340) In primo piano – Giudizio universale ..................

Pittura rinascimentale del Cinquecento ............ Raffaello ..................................................................

338 342 342

Le stanze vaticane (344)

La prospettiva geometrica (305)

Giorgione e Tiziano a Venezia ..................................

Leon Battista Alberti .............................................. Scultura del Primo Rinascimento ........................ Donatello ................................................................ Pittura del Primo Rinascimento .......................... Masaccio a Firenze ................................................ In primo piano – Il tributo della moneta .............. Andrea Mantegna a Mantova .................................. Piero della Francesca a Urbino .............................. Sandro Botticelli a Firenze ...................................... In primo piano – La nascita di Venere ................

308 310 310 312 312 313 314 316 318 319

La scuola fiamminga ............................................ JAN VAN EYCK ................................................................ ANTONELLO DA MESSINA ................................................ In primo piano – Annunciata ................................

321 321 322 322

Il clima politico e culturale ........................................ L’arte “di maniera” .................................................... Il Manierismo in breve ............................................ Architettura manierista ........................................ Andrea Palladio ......................................................

324 324

Le ville aristocratiche di campagna (355) – Nuove chiese a Venezia (356)

Verifiche .................................................................... Mappa concettuale ....................................................

334 335

346

Giorgione (346) – Tiziano (346) In primo piano – Ritratto di Paolo III Farnese

con i nipoti ............................................................ Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

348 350 351

Unità 14

Il Manierismo

Indice

353 353 354 355 355

XI


00_Arte_Iniziali.qxp_Layout 1 05/02/20 14:44 Pagina XII

Scultura manierista .............................................. Fantasia, invenzione e abilità tecnica ...................... Benvenuto Cellini (357) – Giambologna (358) In primo piano – Il ratto delle Sabine ..................

Pittura manierista .................................................. Rosso Fiorentino e Jacopo Pontormo in Toscana .. Giulio Romano in Lombardia .................................. Arcimboldo, un pittore lombardo in Europa ............ Tintoretto e Veronese a Venezia .............................. Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

357 357 358 360 360 362 363 364 366 367

Unità 15

Il Barocco L’arte al servizio della Chiesa .................................. Il Barocco romano ...................................................... La pittura del Nord Europa ........................................ Il Barocco in breve ..................................................

369 369 369 370

Gian Lorenzo Bernini ............................................ IL PROTAGONISTA DEL BAROCCO ROMANO ........................

371 371

Bernini scultore (372) – Bernini architetto (372)

Architettura barocca ............................................ La chiesa barocca .................................................. Francesco Borromini .............................................. Pittura barocca ...................................................... Caravaggio .............................................................. Le nature morte (378) – I primi soggetti sacri (379) – Le opere della maturità (379) In primo piano – Morte della Vergine ..................

Pittura di genere del Nord Europa ...................... Nuovi generi pittorici nel Nord Europa ....................

375 375 376 378 378

381 382 382

Rembrandt, un grande ritrattista (382) – Vermeer, un pittore d’interni (383)

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

384 385

Unità 16

Il Rococò La situazione storica in Europa ................................ Le regge, le dimore delle corti .................................. La nascita del Rococò .............................................. La moda del Grand Tour ............................................ Il Rococò in breve .................................................. Architettura Rococò La reggia, la nuova abitazione dei sovrani ..............

387 387 387 387 388 389

La reggia di Würzburg (389) – La palazzina di caccia dei Savoia (390) – La più imponente reggia italiana (391)

La corte papale a Roma .......................................... Pittura Rococò ...................................................... Gian Battista Tiepolo .............................................. In primo piano – Gli affreschi di Würzburg .......... La pittura di veduta ................................................ Canaletto (396) – Francesco Guardi (397) Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

392 394 394 395 396 398 399

Unità 17

L’arte neoclassica La nascita del Neoclassicismo ................................ La diffusione del Neoclassicismo ............................ L’arte neoclassica in breve .................................... Architettura neoclassica in Italia ........................ Il Teatro alla Scala di Milano .................................. Scultura neoclassica ............................................ Antonio Canova ...................................................... I soggetti mitologici (404) In primo piano – Le tre Grazie ............................ Pittura neoclassica .............................................. Jacques-Louis David .............................................. Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

XII

Indice

401 401 402 403 403 404 404 404 406 407 408 409


00_Arte_Iniziali.qxp_Layout 1 05/02/20 14:44 Pagina XIII

Unità 18

In primo piano – Il bacio ......................................

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia” La nascita del pensiero romantico in Europa .......... Sviluppo industriale e urbanizzazione .................... La nascita del Realismo ............................................ I Macchiaioli in Toscana ............................................ La pittura romantica in breve .................................. La pittura del Realismo in breve ............................ La pittura “di macchia” in breve ............................ Pittura romantica in Europa ................................ Nuove fonti di ispirazione ........................................ Caspar David Friedrich in Germania ...................... William Turner in Inghilterra .................................... Eugène Delacroix in Francia .................................. Francesco Hayez in Italia ........................................ Pittura del Realismo in Francia ............................ La pittura del quotidiano ........................................ Pittura “di macchia” .............................................. I Macchiaioli a Firenze ............................................

411 411 411 411 412 413 414 415 415 415 416 416 418 420 420 422 422

Giovanni Fattori (422) In primo piano – In vedetta ..................................

423

L’architettura del ferro e del vetro in Europa ..

424

Verifiche ................................................................ Mappe concettuali ................................................

425 428

Unità 19

L’Impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo La cultura scientifica dell’Ottocento e l’arte .......... Parigi, polo di attrazione per gli artisti .................... L’Art Nouveau ............................................................ La pittura impressionista in breve .......................... La pittura post-impressionista in breve .................. Pittura impressionista .......................................... Gli Impressionisti a Parigi ........................................

451 453 454

Unità 20

Le Avanguardie del primo Novecento Il clima scientifico e culturale del primo Novecento La ricerca di nuovi linguaggi .................................... Le principali Avanguardie europee .......................... L’arte delle Avanguardie in breve ............................ Pittura delle Avanguardie .................................... I Fauves in Francia .................................................. In primo piano – La danza .................................... L’Espressionismo in Francia .................................. Il Cubismo in Francia ..............................................

457 457 457 458 459 459 461 462 464

L’avvio al Cubismo (465) – Il Cubismo analitico (465) – La realtà ricostruita del Cubismo sintetico (466) Guernica, una tragica denuncia (468) In primo piano – Natura morta con sedia

impagliata .............................................................. Il cavaliere azzurro in Germania .............................. Vasilij Kandisnskij (470) – Paul Klee (471) Il Futurismo in Italia

............................................

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

467 470

472 476 477

431 431 431 432 433 434 434

Claude Monet (434) – Pierre-Auguste Renoir (436) – Edgar Degas (436) – Camille Pissarro (437)

Pittura post-impressionista ................................ Il Puntinismo in Francia .......................................... Il Divisionismo in Italia ............................................ Paul Cézanne .......................................................... Paul Gauguin ..........................................................

438 438 438 440 442

L’esperienza in Bretagna (442) – L’esperienza in Polinesia (443)

Vincent van Gogh ....................................................

444

I paesaggi e gli oggetti quotidiani (444) – L’interpretazione angosciosa della natura (444) In primo piano – Notte stellata ..............................

446

L’Art Nouveau VICTOR HORTA IN BELGIO ................................................ HECTOR GUIMARD A PARIGI ............................................ ANTONI GAUDÍ A BARCELLONA ........................................ GUSTAV KLIMT IN AUSTRIA ..............................................

449 449 450 450 Indice

XIII


00_Arte_Iniziali.qxp_Layout 1 05/02/20 14:44 Pagina XIV

L’Arte Informale ......................................................

Unità 21

Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali L’Europa dopo la prima grande guerra .................... Il Dada in Svizzera ...................................................... La Scuola di Parigi .................................................... Il Neoplasticismo in Olanda ...................................... Il Suprematismo e il Costruttivismo in Russia ........ Il Bauhaus in Germania ............................................ L’Arte Metafisica e il Novecento italiano ................ Il Surrealismo in Francia ............................................ L’architettura razionale e il Movimento moderno .. La situazione negli Stati Uniti .................................... L’arte fra le due guerre mondiali in breve ................ Architettura nel primo Novecento ...................... Il Bauhaus in Germania ..........................................

479 479 479 479 479 480 480 480 480 480 481 482 482

Una scuola funzionale e innovativa (482) – Oggetti quotidiani pratici ed estetici (483)

Il Novecento italiano .............................................. L’architettura razionale del Movimento moderno ....

484 486

488 489

La Casa sulla cascata (489) – Il Guggenheim Museum a New York (490)

Arti figurative nel primo Novecento .................... Il Dadaismo in Svizzera ..........................................

492 492

La tecnica del caso (492) – Il ready-made (492) – Il ready-made rettificato (492)

La Scuola di Parigi ..................................................

494 496

Carlo Carrà e Giorgio de Chirico (496) In primo piano – Le muse inquietanti ..................

Il Neoplasticismo in Olanda ....................................

498 499

Piet Mondrian (499) Il Suprematismo di Malevič (500) – Il Costruttivismo di Tatlin (501)

Il Surrealismo in Francia ....................................502 Joan Miró (502) – Salvador Dalí (502) – René Magritte (502)

504 506

Unità 22

L’arte nel secondo Novecento Dopo la Seconda guerra mondiale .......................... Da New York, all’arte globale .................................... La nascita della comunicazione di massa .............. Le innovazioni degli anni Sessanta .......................... Il Postmoderno .......................................................... L’arte nel secondo Novecento in breve .................. Architettura nel secondo Novecento .................. Il Postmoderno ...................................................... Arti figurative nel secondo Novecento ................

XIV

Indice

517

Land Art, Body Art, Arte Povera e Arte Cinetica 519 INNOVAZIONI NELLE TECNICHE E NEI MATERIALI .................. 519 La Land Art (519) – La Body Art (520) – L’Arte Povera (520) – L’Arte Cinetica (522)

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

523 524

L’arte nel terzo millennio Un’arte internazionale comune a tutto il mondo .... Nuove tipologie di opere .......................................... Il ruolo attivo del pubblico ........................................ L’arte nel terzo millennio in breve .......................... Architettura nel terzo millennio .......................... Architetture del presente ........................................

509 509 509 510 510 510 512 512 514

527 527 527 528 529 529

La sfida alle leggi della gravità (529) – Nuovi materiali e nuove possibilità espressive e funzionali (530)

Arti visuali nel terzo millennio .............................. Le installazioni ........................................................

532 532

Percorsi colorati che modificano l’ambiente (532) – Aree verdi offerte al pubblico (533)

534

La Video Art di Nam June Paik (534) – Le videoinstallazioni di Bill Viola (535) – La multimedialità di Studio Azzurro (535)

L’arte pubblica ........................................................

536

La riflessione sulla cultura di Alfredo Jaar (536) – L’inno alla vita attraverso la luce di Alfredo Garutti (536)

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

Suprematismo e Costruttivismo in Russia ........500

Verifiche ................................................................ Mappa concettuale ..............................................

516

Andy Warhol (516) – Roy Lichtenstein (516) – Claes Oldenburg (519) In primo piano – Marilyn Monroe ........................

L’arte e le tecnologie digitali ................................

Amedeo Modigliani (494) – Marc Chagall (494)

L’Arte Metafisica in Italia ........................................

La Pop Art ..............................................................

Unità 23

I cinque punti di Le Corbusier (486) In primo piano – Cappella di Notre Dame

du Haut .................................................................. L’architettura organica negli Stati Uniti ..................

514

Jackson Pollock (514) – Lucio Fontana (515) – Alberto Burri (515) – Emilio Vedova (515)

538 539


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Sezione 3

I linguaggi della comunicazione Unità 1

La comunicazione visiva oggi Il fumetto .................................................................... I personaggi ............................................................ Le vignette, la sequenza, l’inquadratura ................ Le nuvolette ............................................................ Le onomatopee e i grafemi .................................... Laboratorio creativo ............................................ La grafica .................................................................... I testi e il lettering .................................................... Le immagini ............................................................ L’impaginazione ...................................................... Il logo e il marchio .................................................. Laboratorio creativo ............................................ La fotografia .............................................................. L’inquadratura e il punto di vista ............................ La luce .................................................................... Il colore e il bianco e nero ...................................... La rielaborazione il ritocco fotografico .................... Laboratorio creativo ............................................

542 542 542 542 543 543 544 544 544 544 545 545 546 547 548 549 549 549

Il cinema e i video ...................................................... Tanti generi .............................................................. La grammatica del cinema: inquadratura, campi e piani .......................................................... La ripresa e i movimenti di macchina .................... Il montaggio e il missaggio .................................... Un grande impegno di squadra .............................. I video .................................................................... Laboratorio creativo ............................................ Il web .......................................................................... Un linguaggio interattivo ........................................ Che cosa è un sito .................................................. Comunicare in tempo reale .................................... Un linguaggio ipertestuale ...................................... Social network e le comunità virtuali ...................... Laboratorio creativo ............................................ Il design ...................................................................... La bellezza negli oggetti quotidiani ........................ La forma e la funzione ............................................ I materiali e le tecnologie ........................................ Il design e la qualità della vita ................................ Laboratorio creativo ............................................ La pubblicità .............................................................. Gli ambiti della pubblicità e i suoi scopi ................ Il linguaggio della pubblicità .................................. Laboratorio creativo ............................................ Verifiche ................................................................

550 550 551 552 552 552 552 553 554 554 554 555 555 555 555 556 556 556 556 557 557 558 558 559 559 560

Fonti iconografiche e fotografi Achim Bednorz; Akg-images, Berlino; Alamy limited; Albert Renger-Patzsch; Alfio Garozzo/Archivio White Star; Amsterdam, Van Gogh Museum; Antonio Attini/Archivio White Star; Araldo De Luca/Archivio White Star; Archivio Arnaldo Pomodoro, Rozzano; Archivio Fotografico Oronoz, Madrid; Archivio Scala, Firenze; Archivio White Star; Artephot/Ornoz; Auda & Coudayre Photography; Belser Archiv; Bernard Annebicque/Sygma; Bpk/Ethnologisches Museum, SMB/Dietrich Graf, Erik Hesmerg, Claudia Obroki, Heini Schneebeli; C.L. Wolley; Carla Perrotti; Charles & Josette Lenars/Corbis; Christine Osborne/Corbis; CNAC/MNAM Dist. RMN; Collezione Bruno Finocchiaro, Kea (Grecia); Giorgio Colombo; Compte de Montizon; Corbis/Agenzia Contrasto, Milano; Dan Chung; Daniel Arnaudet/Biblioteca Comunale degli Intronati, Siena; Danny Lehman/Corbis; Dario Fusaro; DEA Picture Library, Milano; Duane Michals; Erich Lessing, Vienna; F. Guidott; Flavio Pagani; Fondazione Castello di Rivoli; Fondazione Palazzo Albizzini, Città di Castello; Frederick Catherwood; G. Dagli Orti, Parigi; Galleria Narodni, Praga; George Steinmetz; George Steinmetz/Corbis Milano; Gérard blot/RMN; Gianni Dagli Orti/Corbis, Milano; Gilles Néret; Giorgio Colombi; Giorgio Majno; Giulio Veggi/Archivio White Star; Haags, Gemeentemuseum; Heinrich Kühn; Helene Binet; Henri Stierlin; Idemitsu Museum, Tokyo; J. Pascal Sébah; Jan Groover; Jonathan Blair; Josiah Johnson Hawes; Kyushu Ceramic Museum, Arita; Lejaren à Hiller; Lessing/Agenzia Contrasto, Milano; Lillo Rizzo; Luigi Baldelli; Luigino Visconti; Magliani; Marc Domage/Jousse Enterprise; Marcello Bertinetti; Marcello Bertinetti/Archivio White Star; Marco Campigli, Firenze; Marco Introini; Mario Govino; Mauro Ranzani; Michael Fischer e Peter Weikenmeier; Musée d’Art et d’Histoire, Ginevra; Musée des Beaux-Arts, Marsiglia; Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; Museum Boymans-van Beuningen, Rotterdam; Nippon Television Network Corporation, Tokyo; Otto Lang/Corbis; Paolo Barcucci; Paolo Manusardi, Milano; Paolo Tosi, Firenze; Paul A. Souders/Corbis, Milano; Paul Almasy/Corbis/Contrasto; Pininfarina; Poltronova Historical Archive; Rabatti, Marco e Serge Domingie; Raffaello Bencini; Rainer Hackenberg/Akg-images, Berlino; Rainer Zerbst; Rijksmuseum Vincent van Gogh, Vincent van Gogh Stichting, Amsterdam; Ripani Massimo; Robert Capa; Roland Halbe; Shutterstock Stock Images; Stefano Vecchia; The Bridgeman Art Library/Archivi Alinari, Firenze; The National Gallery, Londra; The Newark Museum; The Solomon R. Guggenheim Museum (donazione dr. Milton D. Ratner), New York; Thomas Alcorn; Tommaso Bonaventura; Victor Keppler; Vivi Papi; Werner Forman Archive/Scala, Firenze; Werner Forman/Corbis; Wolfgang Volz. L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti delle illustrazioni riprodotte nel presente volume.

Indice


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Sezione Sezione

11 Il linguaggio

visivo

2


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Il mondo delle immagini 1.

Che cosa è una immagine?

2.

In quali modi potresti descriverla?

3.

Perché e in che modo le immagini colpiscono la tua attenzione?

4.

Perché un’immagine può emozionarti?

5.

È importante solo il soggetto, cioè che cosa rappresenta, o anche il modo di rappresentarlo?

6.

Osserva le immagini nella pagina e individua lo scopo per cui ciascuna è stata creata.

Rispondete insieme alle domande: nasceranno tante altre domande e raccoglierete tante riflessioni diverse che vi faranno intuire come il mondo delle immagini sia complesso ma anche affascinante.

3


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Unità

1

La comunicazione visiva Le immagini sono un linguaggio Le immagini sono uno dei linguaggi che usiamo per comunicare, insieme ad altri linguaggi come per esempio quello delle parole, dei suoni, dei gesti. Le immagini possono essere un linguaggio molto potente: ci possono colpire in modo vivo e immediato, commuovere o convincere di qualcosa, fornirci informazioni. Nella società attuale, le immagini, fisse o in movimento, sono tra i mezzi più usati per comunicare, vi siamo immersi ogni giorno. Le immagini sono un linguaggio universale: due persone che non parlano la stessa lingua possono comprendere la stessa immagine: per questo in luoghi frequentati da un pubblico internazionale, come gli aeroporti, si usano spesso simboli visivi per dare informazioni. Quando comunichiamo con le immagini usiamo la comunicazione visiva.

Linguaggio È un insieme ordinato di simboli (parole, movimenti, immagini) che permette all’uomo di scambiare messaggi, cioè di esprimersi e comunicare. Può essere verbale o non verbale.

Comunicare con le immagini In una comunicazione c’è sempre un emittente, colui che vuole comunicare, e un ricevente, colui o coloro che riceveranno la comunicazione. L’emittente produce un messaggio destinato al ricevente per un determinato scopo, per esempio la necessità di dare un’informazione, la gioia di esprimere un sentimento, il desiderio di comunicare o di convincere qualcuno. Nel caso del linguaggio artistico-visivo, l’emittente può essere un artista, un fotografo, un grafico, un regista; il ricevente sarà il pubblico; il messaggio avrà la forma di un disegno, un simbolo visivo, un quadro o un film (cioè una o più immagini). Produrre e comprendere le immagini sembra facile: anche i bambini usano di preferenza il linguaggio delle immagini! Ma se vogliamo veramente comprendere il messaggio che una immagine ci vuole comunicare occorre conoscere gli elementi e le regole del suo linguaggio.

Gli elementi della comunicazione

EMITTENTE

MESSAGGIO

DESTINATARIO

chi crea il messaggio

ciò che si vuole comunicare

chi riceve il messaggio

ha uno

SCOPO il motivo per cui vuole comunicare

4

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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Il linguaggio delle immagini e i suoi elementi Come il linguaggio verbale è formato da parole, il linguaggio delle immagini è formato da segni, tra cui linee, punti, forme e colori. Questi elementi possono essere combinati in vari modi per ottenere la più grande varietà di immagini e potremmo considerarli la “grammatica” del linguaggio visivo. Per creare un’immagine occorre inoltre conoscere una certa tecnica, cioè utilizzare determinati materiali in un modo appropriato ad ottenere l’effetto desiderato. Attraverso lo studio della storia dell’arte impareremo a riconoscere come i segni visivi e le tecniche sono stati usati in una varietà di modi, alcuni specifici di una civiltà, di un’epoca o di un singolo artista.

Le regole del linguaggio visivo Ogni linguaggio ha delle regole. Quelle del linguaggio visivo derivano da tanti aspetti: • come percepiamo i segni; • come applichiamo le diverse tecniche (e quindi come utilizziamo i materiali); • quali sono gli stili prevalenti di ogni epoca storica; • qual è lo stile personale di ogni autore. Poiché esistono tanti tipi di immagine (per esempio i dipinti, le sculture, i fumetti, il cinema), vi sono anche regole specifiche e propri usi per ogni tipologia. Inoltre, anche ogni tecnica ha le proprie regole specifiche e così anche ogni epoca e ogni singolo artista. Per questo, non è affatto semplice “leggere” una immagine, cioè comprenderne il messaggio. Per farlo, dobbiamo acquisire un metodo per imparare a guardare veramente le immagini, leggere i loro diversi aspetti e comprenderne i messaggi. Inoltre, la conoscenza del linguaggio delle immagini è la base che ci permette di esprimerci creativamente in modo consapevole ed efficace. Ad esempio, se osserviamo la maschera in ៑figura 1, capiamo immediatamente che è la rappresentazione di un volto umano: alcuni aspetti del linguaggio delle immagini sono universali e quindi inequivocabili. Per comprendere le intenzioni dell’artista, dobbiamo conoscere però anche la mentalità del tempo, le tradizioni culturali del luogo e le tecniche utilizzate.

1 Maschera Mukuyi, legno, Musée National Picasso (proveniente dal Gabon).

Unità 1 • La comunicazione visiva

5


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Come percepiamo le immagini Qualunque sia il tipo di immagine che osserviamo, entriamo in contatto con essa attraverso la percezione visiva. Percepire non significa semplicemente ricevere passivamente attraverso la vista ciò che appare ai nostri occhi; percepire è “vedere con la mente”, cioè dare un significato alle immagini. È importante per chi crea delle immagini sapere come esse verranno percepite dagli osservatori, cioè conoscere le regole della percezione visiva.

Il rapporto figura-sfondo La prima cosa che la nostra percezione cerca di stabilire osservando un’immagine è il rapporto figura-sfondo. Osserviamo la ៑figura 2: anche se la parte nera e quella bianca sono sullo stesso piano, probabilmente percepiamo delle mani bianche su uno sfondo nero. Poiché si tratta di un’immagine ambigua, potremmo anche percepire un fuoco nero sullo sfondo bianco.

2

Guardare con la mente La nostra mente cerca sempre di dare un significato a ciò che vede: per questo possiamo percepire anche forme che in realtà non esistono. Nella ៑figura 3 vediamo probabilmente una figura bianca a forma di croce che sta davanti a un quadrato nero. In realtà, queste figure non sono disegnate ma la disposizione dei segni stimola la nostra mente a percepirle. Infatti, quando vediamo una figura incompleta, tendiamo a percepirla come intera immaginando il contorno mancante. 3

Le illusioni ottiche A volte la nostra mente percepisce cose diverse da quelle effettivamente rappresentate: le immagini che ci traggono in inganno si chiamano illusioni ottiche. Osserviamo la ៑figura 4. Le linee orizzontali sono parallele? Misuriamola e scopriamo il segreto di questa famosa illusione ottica.

4

6

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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Quaderno attivo

• Figura e sfondo • Raffigurazioni diverse

L’immagine e la realtà Caratteristiche delle opere visive è quella di presentarsi ai nostri occhi sotto forma di immagini, che fanno riferimento ad aspetti della realtà, oppure a sentimenti, idee, concetti, e anche quando rimandano ad aspetti del mondo reale, non ne sono una imitazione, ma una interpretazione. Soprattutto nel mondo dell’arte, troviamo una varietà di raffigurazioni, che sono il riflesso dell’immaginazione di chi le crea, ma anche degli usi di un’epoca o dalle tradizioni culturali di un popolo o di una civiltà. Numerosi sono perciò i modi della raffigurazione, ciascuno efficace, se adatto a ciò che si vuole comunicare.

L’immagine realistica Nel ritratto in ៑figura 5 , il pittore Antonello da Messina ha descritto con cura i lineamenti, l’acconciatura, l’espressione degli occhi e ogni aspetto dell’incarnato. Possiamo definire questa immagine naturalistica, o anche realistica.

L’immagine stilizzata Nella raffigurazione egizia in ៑figura 6, i personaggi sono raffigurati con il volto e le gambe di profilo, le spalle di fronte, secondo l’uso e lo stile figurativo proprio dell’antico Egitto. Questa immagine si può dunque definire stilizzata. 5

L’immagine schematizzata o semplificata

Antonello da Messina, Ritratto di uomo, 1434, Olio su tavola, National Gallery, Londra.

6

Camera sepolcrale di Nefertari, 1250 a.C. circa, affresco, Luxor (antica Tebe, Valle delle Regine).

L’opera in ៑figura 7, realizzata a collage dal pittore del Novecento Henri Matisse, è riconoscibile come una figura femminile, ma è priva di particolari, ridotta alle sue strutture essenziali. Possiamo perciò definire schematica o semplificata questa rappresentazione.

L’immagine deformata L’opera creata in una tribù africana è una maschera, che riproduce il volto umano, ma alcuni particolari sono sproporzionati, enormemente ingranditi, adatti a incutere riverenza o terrore durante le danze tribali (៑figura 8). Rispetto alla realtà dunque l’immagine è deformata.

L’immagine “astratta” L’opera del pittore Vasilij Kandinskij in ៑figura 9 non evoca aspetti del mondo reale: è un’opera non figurativa, comunemente detta “astratta”. Costituisce una libera interpretazione dell’artista, e anche se non evoca e non raffigura il mondo reale, è l’espressione di idee, sentimenti, emozioni di chi l’ha creata.

7

Henri Matisse, Nudo blu II, 1952, carta e guazzo, Collezione privata.

8

Antica maschera africana.

9

Vasilij Kandinskij, Quadro con bordo bianco, 1913, Olio su tela, Solomon R. Guggenheim Museum, New York.

Unità 1 • La comunicazione visiva

7


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Verifiche

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta.

SInteSI

1.

La percezione visiva: A è registrare con la vista quello che appare ai nostri occhi B è vedere con la mente, cioè dare un significato a ciò che vediamo

2.

Le immagini che traggono in inganno sono: A illusioni ottiche B immagini incomplete

3.

In un’immagine ambigua: A il rapporto figura-sfondo non è definito in modo netto B l’immagine non è completa

4.

Un artista: A imita sempre la realtà B interpreta la realtà

5.

Le opere astratte: A sono immagini simili al vero B non sono immagini naturalistiche

Completa scegliendo tra gli elementi elencati, Autore Immagini Interpretazione Linguaggi

1.

2.

3.

4.

Mente Messaggio Occhi Percezione

Segni Tecniche Universale Visivo

Le immagini sono uno dei ....................... che usiamo per comunicare. Formano il linguaggio..................... che è un linguaggio .............................. . Quando comunichiamo con il linguaggio visivo il ........................ è costituito da una o più ................................... . Il linguaggio visivo ha delle regole d’uso che dipendono dal tipo di immagine, dall’epoca, dalle tecniche, dai materiali e dall’artista. È formato anche da ..................................... (punti, linee, forme, colori) e ..................................................... . Le immagini sono una ........................................ della realtà da parte di un ............................... in base a stile, idee e sentimenti personali ma anche a partire da gusti e usi del suo tempo. Le immagini giungono a noi attraverso la ................... visiva che ci permette di vedere con gli ...................... e dare un significato con la .................................... .

C L I L Visual language

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se ritieni vera l’affermazione, sulla F se è falsa. 1.

Verifiche

2. 3. 4. 5. 6.

8

Le immagini sono un linguaggio universale Nella comunicazione visiva non si usano immagini L’emittente è chi riceve il messaggio L’emittente crea un messaggio per uno scopo Emittente e destinatario devono conoscere le regole del linguaggio Gli elementi del linguaggio delle immagini sono i segni e le tecniche Sezione 1 • Il linguaggio visivo

V

F

V V

F F

V

F

V

F

V

F

Visual language is the language of images. It is a universal language: most of the world’s population can understand it. The meaning of ‘visual’ is relating to sight or to things that you can see. This form of communication relies on eyesight. But visual perception depends on the brain’s ability to make sense of what the eyes see. The basic elements of the visual language are dots, lines, shapes and colour. Artists combine elements and techniques to communicate their ideas and feelings. Images are an interpretation of reality according to the author’s style, ideas and feelings but also depend upon the time in which he or she lives in.


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Mappa concettuale Completa la mappa. gusti e usi del suo tempo

LE IMMAGINI

sono una

stile idee e sentimenti personali

............................ della realtà

in base a

da parte di un

autore

che è un formano il

linguaggio ................. linguaggio ................. che ha delle

regole d’uso

che è formato da che dipendono da ............................ e .......................... come

tipo d’immagine, epoca, tecniche, materiali, artista

Mappa concettuale

punti, linee, forme, colori

Interpretazione • Segni • Tecniche • Universale • Visivo

Mappa concettuale

9


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Unità

2

I segni del linguaggio visivo Il punto Il punto è il segno più semplice del linguaggio visivo; è la forma che otteniamo appoggiando una matita, un pennarello, la punta del pennello, un dito o altri strumenti su una superficie. Con questo elemento così essenziale è possibile creare diversi effetti espressivi: il punto cambia il suo aspetto secondo gli strumenti e le superfici utilizzate; con tanti punti accostati possiamo creare decorazioni, disegnare figure, colorare… Alcuni artisti hanno addirittura scelto il punto come l’elemento protagonista di alcune opere astratte.

1

Placca in osso di mammut, età paleolitica, Museo dell’Hermitage (San Pietroburgo).

Decorare con i punti Fin dalla Preistoria gli uomini hanno usato i punti per decorare oggetti di uso quotidiano e gioielli. Nella placca di osso di mammut in ៑figura 1 i punti incisi disegnano delle linee a spirale.

Raffigurare con i punti 2

Saul Steinberg ha creato il disegno ៑figura 2 usando esclusivamente dei punti più o meno fitti: in questo modo ha ottenuto zone più chiare o più scure in cui possiamo percepire la forma di persone e oggetti. Il dipinto in ៑figura 3 può sembrare un’opera astratta ma non lo è. L’artista ha rappresentato un paesaggio con soli punti allineati, nello stile tipico della pittura tradizionale aborigena: otto sentieri conducono allo stagno, uno dei luoghi sacri del deserto australiano, raffigurato nel centro. L’esplosione di colori rappresenta l’abbondanza di vita.

• Punti, linee e texture • Dreamtime, arte aborigena • Crea un’opera puntinista

10

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

3 John Weeronga Bartoo, Lo stagno, 2006, acrilico su tela, collezione privata.

Saul Steinberg (1914-1999), Giocatori di biliardo, disegno.


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Quaderno attivo

• Esercitazioni con il punto

Creare composizioni astratte con soli punti Alcuni artisti contemporanei hanno realizzato opere d’arte astratta basate sui soli punti per studiarne le possibilità espressive. Nell’opera in ៑figura 4 Lucio Fontana ha ottenuto dei punti di diversa grandezza e forma forando la tela con un punteruolo più o meno profondamente. La disposizione dei fori nella tela non vuole creare delle figure ma aprire l’attenzione dell’osservatore allo spazio posto dietro la tela e dunque all’infinito.

4

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1951, Solomon R. Guggenheim Museum (New York).

creativo

Laboratorio

Tanti strumenti, tanti punti diversi Il punto assume aspetti diversi secondo gli strumenti che usiamo (matita, pennarelli, inchiostro, pennelli, dita) e il tipo di superficie su cui lavoriamo. Sperimenta liberamente con tutti gli strumenti e materiali che ti vengono in mente. Fai le tue prove su rettangoli di carta o cartoncino dalle superfici diverse. Poi incolla i tuoi campioni su uno o più fogli da disegno: ecco il tuo “catalogo” di punti”!

Con la matita

Con il pennarello

Con il pennello

Con le dita

A Movimento

B Profondità

Composizioni di punti Possiamo creare composizioni con punti di diverso colore e grandezza, oppure con punti uguali disposti in modo più o meno fitto. Osserva gli esempi e gli effetti ottenuti. Poi crea una tua composizione di punti scegliendo gli effetti che preferisci.

C Percorso visivo

D Espansione

E Profondità e lontananza

F Condensazione verso il centro o espansione verso l’esterno

Unità 2 • I segni del linguaggio visivo

11


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La linea Quando muoviamo uno strumento su una superficie, la traccia che lasciamo è la linea, uno dei principali segni del linguaggio visivo. Le linee sono usate dagli artisti in una grande varietà di modi e scopi: per creare motivi decorativi, per tracciare il contorno di figure, per ottenere effetti di volume con il tratteggio, per creare composizioni non figurative.

5

Vaso a decorazione geometrica, Età del bronzo antico (1970-1470 a.C.), Museo Arqueológico Nacional, Madrid.

Decorare con la linea Già nei vasi neolitici si trovano motivi ornamentali formati da linee: nel vaso in ៑figura 5 la decorazione geometrica è stata creata con linee rette e spezzate.

Tracciare il contorno L’uso della linea per tracciare il contorno di figure è uno dei più frequenti, presente già nei primi disegni rupestri preistorici così come nei disegni dei bambini. Nel disegno di Keith Haring in ៑figura 6, bastano poche linee spesse per tracciare le figure stilizzate, con un effetto di immediatezza e grande forza espressiva.

6

Keith Haring, Murale di Milwaukee, 1983.

7

Tratteggiare

Emilio Greco, Nudo femminile, Collezione privata.

Con il tratteggio, formato da tante linee vicine e sovrapposte, possiamo riempire lo spazio creando zone più chiare o più scure che danno volume alle figure. Nel disegno in ៑figura 7, la donna appare in rilievo grazie ai tratti decisi e incrociati che creano effetti di ombra e di luce.

Creare immagini astratte La linea può diventare un elemento espressivo autonomo e creare anche immagini astratte, non legate alla realtà. Nell’opera in ៑figura 8, l’artista ha scelto la linea come unico elemento per comunicare. Le linee colorate spezzate e curve, con differenti spessori e diversi orientamenti nello spazio, creano un vivace effetto di movimento.

12

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

8

Victor Vasarely, Zint MC, 1960, Museo Vasarely, Budapest.


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Laboratorio

creativo

Le varietà dei tratti Il tratto è il tipo di segno che caratterizza una linea. Possiamo ottenere tanti tratti diversi secondo gli strumenti che usiamo (matite più o meno morbide, pastelli grossi o fini, pennarelli), la superficie su cui disegniamo, la pressione della mano e la velocità del gesto. Divertiti a creare liberamente tratti diversi su carte lisce e ruvide. Fatti ispirare da questi esempi… e poi sperimenta tu!

A matita morbida su carta ruvida

B matita dura su carta liscia

C matite colorate

D pennarelli

E inchiostro con pennino flessibile

F tratteggio a matita con segni paralleli

Andamento e orientamento nello spazio A

Una linea può avere diversi andamenti, per esempio leggermente ondulato (A), spezzato (B) o a spirale (C), ciascuno con un suo effetto espressivo: di movimento calmo, di velocità nervosa, di movimento infinito. Anche l’orientamento nello spazio crea effetti espressivi: Una linea verticale appare slanciata e attiva (D), una linea orizzontale ferma e calma (E), una linea obliqua dà un senso di instabilità e movimento (F).

Disegna il tipo di linea che secondo te è più adatto a esprimere le sensazioni suscitate da:

B

C

D E F

• • • • • • • • •

le onde del mare; il saettare di un fulmine; un bambino che dorme; un bambino che fa una capriola; una strada di montagna; un’autostrada; una scala a chiocciola; la traiettoria di un missile; pensieri confusi.

• Punti, linee e texture

Quaderno attivo

• Esercitazioni con la linea

Unità 2 • I segni del linguaggio visivo

13


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Superfici e texture La superficie di un oggetto può essere liscia e uniforme oppure può apparire ruvida, increspata, o caratterizzata da piccoli segni regolari o irregolari. In questo caso si dice che la superficie ha una texture, un termine inglese che significa “trama” e indica appunto la “grana” visiva e tattile di una superficie. Possiamo osservare la texture sia in oggetti e materiali naturali, sia in oggetti creati dall’uomo. Gli artisti usano le texture per caratterizzare in modo espressivo le superfici o per imitare la realtà, a volte sfruttando la texture naturale dei materiali, a volte creandole con segni e colori.

9

Vetro di arredamento.

Creare texture belle e utili Molti oggetti quotidiani sono caratterizzati da texture create dall’uomo a scopo decorativo o funzionale. La grana del vetro in ៑figura 9 è creata a fini estetici ma anche pratici, in quanto rende il vetro meno trasparente pur lasciando passare la luce.

Imitare con le texture Le texture sono usate anche per rappresentare la realtà in modo realistico . Nella ៑figura 10, per esempio, l’artista assiro ha usato segni diversi per imitare la barba e i capelli.

assiro, 716-713 a.C., Museo del Louvre (Parigi), proveniente dal Palazzo di Sargon II 10 Rilievo di Khorsabad (Iran).

Usare texture in architettura Le texture sono sfruttate anche in architettura. Le pareti del palazzo in ៑figura 11 sono ricoperte con oltre 8500 blocchi di marmo a forma di diamante (da cui il nome dell’edificio). I blocchi creano sulla superficie una texture in rilievo, con effetti di luce e ombra.

Realistico Simile al vero, alla realtà; naturalistico.

14

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

11 Biagio Rossetti, Palazzo dei Diamanti, 1494-1503, Ferrara.


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Disegnare con le texture Nel disegno le texture possono essere usate per diversificare i diversi elementi. Nel disegno in ៑figura 12, con il tratteggio più o meno fitto, l’artista ha creato diverse texture per differenziare le forme di alberi e case contro lo sfondo del cielo.

12 Giorgio Morandi, Case del Campiaro a Grizzana, 1929, incisione.

Laboratorio

creativo

Texture e frottage Con la tecnica del frottage puoi creare delle texture e sperimentare il loro effetto espressivo. Procedi nel seguente modo:

Iuta

Cartone ondulato

• cerca superfici che hanno texture in rilievo come vetri smerigliati, carta vetrata, iuta o altri tessuti, retine metalliche, monete, cortecce, merletti, carte sottotorta; • appoggia un foglio di carta sulla superficie e strofinalo con matite o pastelli morbidi, pastelli a cera, gessetti, in modo da veder apparire la texture della superficie. Sperimenta nuove possibilità espressive, come negli esempi, provando a: • spostare leggermente il foglio e passare di nuovo con un secondo colore; • ruotare il foglio e passare di nuovo, con lo stesso colore o con uno diverso; • sovrapporre texture diverse sullo stesso foglio.

• Punti, linee e texture • Il frottage

Quaderno attivo

• Texture con il frottage Unità 2 • I segni del linguaggio visivo

15


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Verifiche

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta.

SInTeSI

1.

Il segno più semplice del linguaggio visivo è: A il punto B la linea

2.

L’aspetto del punto dipende: A dallo strumento ma non dalla superficie B dallo strumento e dalla superficie

3.

Muovendo uno strumento su una superficie otteniamo: A una texture B una linea

4.

In base all’andamento la linea può essere: A orizzontale, verticale o obliqua B ondulata, spezzata o a spirale

5.

La texture è: A la qualità visiva e tattile di una superficie B la grana dei materiali usati

6.

Una superficie liscia: A non ha una texture B ha anch’essa una texture

Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Contorno Liscia Muovendo Punta 1.

2.

3.

Punto Spazio Tattile Tratteggio

Tratto Visiva

Il ......................... è il segno più semplice del linguaggio visivo. Lo otteniamo appoggiando la ................... di una matita o di un altro strumento su una superficie. Il suo aspetto dipende dallo strumento e dalla superficie. Con tanti punti possiamo decorare, disegnare, colorare oppure creare opere astratte. La linea è il segno che otteniamo ............................... uno strumento su una superficie. Con la linea possiamo creare motivi decorativi, tracciare il ...................... delle figure, creare effetti di volume con il .................. o immagini astratte. Il ........................ è il tipo di segno che caratterizza la linea e dipende dallo strumento, dalla pressione della mano e dalla velocità del gesto. Le linee si differenziano anche per l’andamento e l’orientamento nello ............................ . Una superficie ha un a texture quando non è ..................... La texture (cioè la “trama”) è la qualità ........................ e ....................... di una superficie (ruvida, increspata, con segni regolari o irregolari). Può essere naturale o creata dall’uomo. Possiamo usarla per caratterizzare le superfici o per imitare la realtà.

DOMANDE A COMPLETAMENTO Completa scegliendo tra gli elementi elencati, poi collega ciascuna spiegazione all’immagine di riferimento. Espansione – Luminosità – Profondità

Verifiche

1. 2. 3.

I punti più grandi al centro creano un effetto di ..................... I punti più fitti al centro creano un effetto di ........................ I punti meno fitti al centro creano una zona di .......................

A

16

B

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

C

Immagine ………. Immagine ………. Immagine ……….


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DOMANDE A SCELTA MULTIPLA Indica in che modo sono usate le linee nelle immagini seguenti.

A B C

Come contorno Come decorazione Come unico elemento di un’opera astratta

A B C

A B C

Come contorno Come decorazione Come unico elemento di un’opera astratta

Come contorno Come decorazione Come unico elemento di un’opera astratta

C L I L Dot, line and texture

Verifiche

17

Verifiche

A dot is a round mark made with the point of an instrument. Its features vary depending on the instrument and the surface. Dots are the building blocks of any other graphic sign. When a point moves continuously on a surface, there

comes a line. The line is a long mark on the surface of something. Lines can convey feelings and emotions, emphasis and focus according to their characteristics (thickness, length, direction). The texture is related to the surface of an object and its characteristics. It can be known by sight and touch. In a work of art, it depends on the materials used to make it.


02_CORNO .qxp_Layout 1 02/02/20 15:43 Pagina 18

Mappa concettuale Completa la mappa. sono

I SEGNI GRAFICI

è si ottiene appoggiando

comprendono il ......................

ha caratteristiche che variano in base a è usato per

è

la .......................

si caratterizza per

il .......................

varia in base a la linea

creare motivi decorativi tracciare ..................

è usata per

creare effetti di volume

Mappa concettuale

creare immagini ........... è

può essere la ........................

è usata per

18

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


02_CORNO .qxp_Layout 1 02/02/20 15:43 Pagina 19

i segni fondamentali del linguaggio visivo il segno più .......................... la .................. di uno strumento

.....................................

su

e

una superficie

................

decorare, disegnare, colorare, creare opere astratte che si ottiene

........................ uno strumento

a sua volta dipendente da

su

una superficie

strumento, pressione della mano, velocità del gesto

..................... (ondulata, spezzata, a spirale) ............................ nello spazio (orizzontale, verticale, obliqua)

con

............................

che ci fa percepire

la “...................” di una superficie

.......................... creata dall’uomo caratterizzare le superfici imitare la realtà

Andamento • Astratte • Contorni • Grana • Muovendo • Naturale • Orientamento • Punta • Punto • Semplice • Strumento • Superficie • Texture • Traccia • Tratteggio • Tratto

Mappa concettuale

19

Mappa concettuale

la qualità visiva e tattile


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Unità

3

Il colore Per rispondere a domande come queste scienziati e artisti hanno studiato i princìpi ottici del colore: è importante conoscerli per imparare a usare i colori in modo espressivo ed efficace.

I princìpi ottici I colori non sono una qualità delle cose ma sono una sensazione visiva che dipende dal nostro modo di percepire la luce che colpisce gli oggetti: infatti al buio non li vediamo. Quanti colori esistono? Come possiamo ottenere in pittura un certo colore? Quali sono le qualità di un colore? Perché alcuni colori ci appaiono in contrasto e altri invece in armonia?

Colori primari, secondari, terziari Il cerchio cromatico ideato dall’artista Johannes Itten mostra come avviene la composizione dei colori. Osserviamolo in ៑figura 1.

P T

T S P

P

S

S

S P

S

S

T P

P

P

P

P

S

S

A. Il giallo, il rosso magenta e l’azzurro sono detti colori primari o fondamentali perché da essi derivano tutti gli altri.

P

S T

1

T

P

P

T

B. Mescolando due colori primari in C. Mescolando un colore secondario parti uguali otteniamo un colore secon un colore primario otteniamo condario. I colori secondari sono un colore terziario. tre: verde, arancio-rosso e viola.

La luminosità Alcuni colori sono più luminosi di altri, cioè riflettono meglio la luce: per esempio il giallo è più luminoso del blu scuro e del viola. Osserviamo i colori usati dall’artista nell’opera in ៑figura 2: i colori più luminosi risaltano rispetto a quelli meno luminosi. Un colore uniforme può apparire più o meno luminoso a seconda che si trovi in luce o in ombra.

Sensazione

2

Auguste Herbin, Alphabet plastique II, 1950, olio su tela.

20

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Indica una percezione provocata da stimoli recepiti con gli organi di senso, uno stato fisico o psichico (di pace, di solitudine, di disagio, di serenità) o un’impressione.


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Gradazioni chiare e scure Uno stesso colore può diventare più o meno luminoso aggiungendo bianco o nero. Il bianco e il nero non sono presenti nel cerchio cromatico: sono considerati non colori e chiamati acromatici, cioè privi di colore. In fisica, corrispondono alla somma di tutti i colori della luce o all’assenza di luce. Ma con essi possiamo ottenere gradazioni di colore più chiare (con il bianco) o più scure (con il nero), come puoi osservare nell’opera di Victor Vasarely in ៑figura 3. 3

creativo

Victor Vasarely, Forte Snizes labor, serigrafia, Museo Vasarely, Budapest.

Laboratorio Da un colore all’altro

Con i colori a tempera sperimenta diverse possibilità di comporre i colori. • Disegna una striscia divisa in 9 quadratini. • Dipingi il primo spazio a sinistra con un colore primario, per esempio il rosso-magenta. • Aggiungi via via piccole quantità di un secondo colore primario, per esempio l’azzurro, fino ad arrivare all’ultimo spazio a sinistra con il secondo colore puro. Giallo 100%

Giallo 50%, rosso magenta 50%

Gradazioni dal chiaro allo scuro Con i colori a tempera sperimenta come variare la luminosità dei colori. • Per ottenere gradazioni chiare: inizia dal bianco e aggiungi via via piccole quantità del colore che hai scelto.

Rosso magenta 100%

Tieni presente che i colori scuri tendono ad assorbire quelli chiari, quindi parti sempre da quello più chiaro e aggiungi quelli scuri in piccole dosi.

Variazioni di tono Sperimenta come un colore può assumere tonalità che lo avvicinano a un altro colore.

• Per ottenere gradazioni scure: inizia dal colore che hai scelto e aggiungi via via piccole quantità di nero.

• Scegli un colore di base che vuoi dai tuoi tubetti di tempera. • Prova a mescolare piccole quantità di altri colori: otterrai diversi toni del colore di base. • Usali per creare una composizione a tua scelta e osserva la particolare armonia di colori del tuo dipinto.

Quaderno attivo

• Il cerchio cromatico • Composizione con toni di colore simili • Luminosità con il bianco e il nero Unità 3 • Il colore

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Gli effetti percettivi Il colore è molto importante nel linguaggio visivo per la sua forza comunicativa e la capacità di suscitare emozioni. Ogni colore suscita sensazioni particolari, ma può essere percepito in modo differente a seconda dei colori vicini. In pittura possiamo osservare gli effetti comunicativi degli accostamenti di colore, che possono essere usati dagli artisti per creare effetti di contrasto o di armonia.

Colori caldi e colori freddi Se osserviamo i ritratti in ៑figura 4 e ៑figura 5, il personaggio nell’opera di Klee ci appare solare e sereno, mentre il poeta ritratto da Picasso ha un aspetto cupo e malinconico. L’effetto espressivo è dato anche dalla scelta dei colori: i colori della prima opera comunicano una sensazione di calore, quelli della seconda di freddezza. Se osserviamo il cerchio cromatico in ៑figura 6: alcuni colori (i gialli, gli arancio, i rossi, i viola tendenti al rosso) sono definiti caldi, forse perché ricordano il calore del fuoco e dell’estate; altri (alcuni verdi, i blu, i viola tendenti al blu) sono definiti freddi e ricordano l’acqua e le atmosfere invernali. Alcuni verdi e il viola, che stanno nel mezzo, possono assumere tonalità calde o fredde.

6

22

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

4

Paul Klee, Senecio, 1922, olio su tela, Kunstmuseum, Basilea.

5

Pablo Picasso, Ritratto del poeta Jaime Sabartés, 1901, olio su tela.


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I colori complementari I colori che stanno in posizione opposta nel cerchio cromatico (៑figura 7) sono detti complementari: si chiamano così perché insieme contengono tutti e tre i colori fondamentali. I colori complementari accostati creano un forte contrasto in cui ogni colore risalta staccandosi nettamente dall’altro. Lo possiamo osservare nell’opera di Matisse in ៑figura 8 dove i pesci rossi spiccano sul fondo verde.

7

8 Henri Matisse, Vaso con pesci rossi, 1915, olio su tela, Museo Puškin, Mosca.

Gli accostamenti di colore Lo stesso colore può essere percepito in modo diverso cambiando i colori a cui è accostato. I due quadratini arancio in ៑figura 9 hanno lo stesso colore e dimensione, ma quello su sfondo giallo appare più scuro e un po’ più piccolo di quello su sfondo rosso. Anche il bianco e il nero modificano la percezione del colore (៑figura 10). I colori luminosi come il giallo appaiono più brillanti su sfondo nero e più spenti su sfondo bianco, mentre avviene l’inverso per i colori meno luminosi come il blu. 9

10

Laboratorio

creativo

Il colore degli ambienti

• Preferiresti altri colori? Perché? Se potessi cambiare qualcosa che colori useresti?

Scegli un ambiente della tua scuola e osserva i colori di pavimenti, muri, arredi, oggetti. Annota le tue osservazioni e sensazioni. Per cominciare, rispondi alle seguenti domande.

Fai un semplice disegno dell’ambiente e coloralo mostrando le tue proposte. Presenta il tuo lavoro alla classe.

• Quali sono i colori prevalenti? • Quali effetti crea l’insieme dei colori? (uniformità, contrasti, vivacità, armonia, calore, freddezza) • Quali sensazioni suscita in te? (Noia, allegria, calma, eccitazione, tristezza) • Pensi che i colori siano adatti all’uso di quell’ambiente?

• Il significato simbolico del colore • Armonie e disarmonie cromatiche • Colora i mandala Unità 3 • Il colore

23


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Verifiche

4.

Se mescoliamo due colori primari otteniamo: A un colore terziario B un colore secondario

5.

Per ottenere un colore terziario mescoliamo: A due colori secondari B un colore primario e un colore secondario

6.

Rende i colori più scuri: A il bianco B il nero

7.

Comunicano una sensazione di freddo, malinconia, calma: A colori caldi B colori freddi

8.

Un colore è percepito: A sempre allo stesso modo B in modo diverso in base ai colori a cui è accostato

SInteSI Scegli l’opzione corretta. 1.

2.

3.

4.

5.

Il colore non è/è una caratteristica delle cose. È una sensazione percettiva/visiva: dipende da come percepiamo la luce/l’ombra che colpisce gli oggetti. La percezione di un colore dipende/non dipende dai colori vicini. Il cerchio cromatico mostra come si creano/si scompongono i colori. È composto da colori primari/basilari (che sono il verde, il giallo e il blu/il giallo, il magenta e l’azzurro), colori derivati/secondari (ottenuti mescolando due/tre colori primari), colori supplementari/terziari (ottenuti mescolando un colore primario e un colore secondario/due colori secondari). Il bianco e il nero sono chiamati acromatici/bicromatici. Possiamo aggiungerli per ottenere gradazioni di colore più chiare (con il bianco/nero) o più scure (con il nero/bianco). I colori sono distinti in colori caldi/freddi (gialli, arancio, rossi e viola tendenti al rosso) e colori freddi/caldi (alcuni verdi, blu e viola tendenti al blu). Nel cerchio cromatico i colori accessori/complementari sono collocati adiacenti/in posizione opposta. Si chiamano così perché insieme contengono i tre colori primari/secondari.

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA

Verifiche

Scegli l’opzione corretta. 1.

Il colore: A è una qualità degli oggetti B deriva dalla luce

2.

Sono colori primari: A giallo, rosso magenta, azzurro B giallo, blu e viola

3.

I colori primari si chiamano così perché: A da essi derivano tutti gli altri colori B sono quelli che si notano per primi

24

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

C L I L The Colour Wheel The basic tool for combining colours is the colour wheel. Itten’s colour wheel contains twelve basic colours (or hues), divided into primary, secondary, and tertiary colours. The three primary colours are yellow, red, and blue. They are regarded as generating all other colours. If you mix two primary colours, you obtain a secondary colour. Mixing one primary and one secondary colour together, you get a tertiary colour. Two colours on opposite sides of the colour wheel are called complementary colours. They are a primary colour and the secondary colour created by mixing the other two primary hues. Colours are divided into warm and cool colours. Warm colours (yellow, orange, red) are energetic and exciting. Cool colours (blue, green) create calming and soothing impressions. White and black are considered neutral. You can add white to a pure hue to obtain a lighter colour, i.e. a tint. On the other hand, if you add black to a pure hue, you obtain a darker version, which is called a shade.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

IL COLORE

dipende dalla è percepito

può suscitare

...................

sensazioni ed emozioni diverse

può assumere una gradazione

più scura più chiara

è studiato con il mostra .................... ....................

a seconda dei

in modo diverso

colori vicini

a seconda che sia

un colore .......... un colore ..........

aggiungendo del aggiungendo del

................... ...................

come si compongono i colori

è formato da

colori ......................

colori ......................

che sono

che sono ottenuti con

che sono ottenuti con

giallo, magenta, azzurro

due colori ......................

un colore ............ e un colore ..........

Bianco • Caldo • Cerchio cromatico • Complementari • Freddo • Luce • Nero • Opposte • Primari • Primari • Primari • Primario • Secondari • Secondario • Terziari

colori ......................

che si trovano

che insieme contengono

in posizioni ......................

i tre colori ...................... Mappa concettuale

25

Mappa concettuale

colori ......................


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Unità

4

La composizione Equilibrio e pesi Un’immagine è sempre percepita in relazione allo spazio in cui si trova, che può essere il foglio in un disegno, la tela in un dipinto, la parete in un affresco o lo spazio a tre dimensioni nel caso di sculture e architetture. I vari elementi in rapporto allo spazio e in relazione fra loro formano un insieme unitario, cioè una composizione. Gli elementi di una composizione non ci colpiscono tutti allo stesso modo. Alcuni di essi, grazie alla dimensione, al colore o alla posizione, attirano di più la nostra attenzione: si dice che hanno maggiore peso visivo. A seconda di come sono distribuiti i pesi, una composizione può apparire statica, cioè stabile e calma, o dinamica, cioè instabile e in movimento.

1 Pieter Bruegel il Vecchio, Parabola dei ciechi, 1568, tempera su tela, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli.

Equilibrio dinamico Nel quadro di Bruegel in ៑figura 1, la disposizione delle figure lungo la linea diagonale fa percepire il movimento dei personaggi e la loro caduta in avanti, che sembra proseguire anche oltre il quadro: è un esempio di composizione dinamica. Anche nella scultura di Bernini in ៑figura 2 possiamo osservare l’effetto di movimento dato dalla disposizione: lo sguardo dell’osservatore è guidato lungo un percorso che sembra addirittura espandersi nello spazio.

Equilibrio statico La statua in ៑figura 3 e il dipinto di Raffaello in ៑figura 4 sono esempi di equilibrio statico. Nella statua la posizione della figura e le pieghe verticali delle vesti creano un effetto di calma

26

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

2 Gian Lorenzo Bernini, Il ratto di Proserpina, 1622, marmo, Galleria Borghese, Roma.


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maestosa e di stabilità. Nel dipinto, Raffaello ha composto le tre figure in modo da formare un triangolo al cui vertice c’è la testa di Maria: nonostante il movimento dei due piccoli, l’immagine nel suo insieme appare molto stabile ed equilibrata. 3 Afrodite Sosandra, copia romana da un originale bronzeo greco del V sec. a.C., marmo, Museo Archeologico Nazionale, Napoli

4 Raffaello, Madonna del Belvedere, 1506, olio su tavola, Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Laboratorio

creativo

• Opere e schemi di composizione

Studio di pesi ed equilibri Osserva le seguenti semplici composizioni e riproducile per studiare come ottenere effetti di stabilità o di dinamismo (puoi dipingere le figure su un fondo bianco o colorato oppure ritagliarle e incollarle). Associa ciascuna alla relativa descrizione.

a

b

..... ..... ..... ..... ..... ..... ...... .....

c

d

e

f

g

h

I due cerchi in diagonale sembrano attratti verso i due vertici: la composizione appare instabile e dinamica. Collocando il cerchio in basso l’effetto di staticità appare ancora più forte. Lo sguardo è attratto dal centro dove si trova il cerchio rosso: la composizione appare statica ed equilibrata. I cerchietti sono disposti in modo perfettamente regolare e i pesi sono ben distribuiti, con un effetto di equilibrio statico. Il cerchio posto in alto sembra stia per cadere: si crea un effetto di instabilità, cioè di equilibrio dinamico. Lo sguardo tende a spostarsi da un cerchio all’altro lungo una linea orizzontale (linea di forza): anche in questo caso si crea un effetto di stabilità. L’instabilità appare più forte quando il cerchio si trova vicino a un vertice e sembra quasi muoversi verso l’esterno. Collocando i cerchi in basso l’effetto di stabilità appare ancora più forte.

Crea la tua composizione Crea alcune forme diverse per forma e colore e componile liberamente su un foglio. Tenendo conto di quanto hai osservato in queste pagine, disponile in modo da ottenere un effetto di composizione stabile e statica oppure dinamica e di movimento.

Unità 4 • La composizione

27


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Il ritmo Un evento che si ripete in modo regolare crea un ritmo. Per esempio, seguono un ritmo il battito cardiaco, la musica, il movimento del camminare, l’alternarsi delle stagioni. Anche nel linguaggio visivo possiamo creare un ritmo se disponiamo in modo regolare elementi simili in una composizione. Il ritmo crea effetti di movimento ordinato ed è molto usato come elemento decorativo.

5 Loggiato di Palazzo Ducale, XIV secolo, Venezia. 6

Ritmo uniforme Sulla facciata in ៑figura 5 le colonne e le arcate si susseguono uguali in modo regolare: è un esempio di ritmo uniforme. L’alternarsi di chiaroscuro crea un effetto di movimento ordinato. Le due fasce sovrapposte hanno ritmi diversi: più serrato quello superiore, con un effetto di maggiore vivacità, e più ampio quello inferiore, con un effetto di movimento più lento e calmo. Anche le figure dipinte sul bordo del vaso in ៑figura 6 sono un esempio di ritmo uniforme.

Kylix con Ercole in lotta col tritone e fanciulle che danzano, 550 a.C. circa, coppa attica a figure nere, Museo Archeologico Nazionale, Tarquinia.

7 Mosaico della volta stellata (part.), Mausoleo di Galla Placida, V secolo, Ravenna.

Ritmo alternato Quando si susseguono due o più elementi diversi per la forma, il colore o l’orientamento nello spazio, si crea un ritmo alternato, usato spesso nelle decorazioni di vasi, pavimenti, pareti, elementi architettonici e tessuti. Il ritmo alternato permette infatti di creare composizioni vivaci e fantasiose pur mantenendo l’effetto di ordine e armonia, come puoi osservare nella volta stellata a mosaico del Mausoleo di Galla Placida a Ravenna in ៑figura 7. Anche la ៑figura 8 e la ៑figura 9 sono esempi di ritmo alternato: nella bordura del pavimento si alternano orientamenti diversi dello stesso elemento, mentre nell’affresco cretese l’alternanza è creata con il colore.

8 Bordura a mosaico di pavimenti.

9 Gioco del toro (particolare della bordura), XIII secolo a.C., affresco, Museo Archeologico, Heraklion,

28

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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Ritmo crescente e decrescente Un ritmo è crescente o decrescente quando le caratteristiche degli elementi (dimensione, colore, distanza) aumentano o diminuiscono gradualmente. Il ritmo crescente e decrescente può dare alla composizione un carattere di dinamismo e di profondità. Nel quadro di Balla in ៑figura 10 si ripetono elementi dalla forma uguale ma i colori si schiariscono via via, con un effetto di luminosità crescente e di profondità. Nel fregio con gli angioletti in ៑figura 11, la distanza tra le figure diminuisce progressivamente da destra a sinistra: sembra che il loro movimento cambi velocità. 11 Fregio di putti alati, Sala degli Angeli, Palazzo Ducale, Urbino.

Laboratorio

10 Giacomo Balla, Compenetrazione iridescente n. 7, 1912, olio su tela, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, Torino.

creativo

Un bordo decorativo con elementi ritmici

Composizione con una forma ripetuta

Osserva i motivi decorativi ripresi da opere d’arte di epoche diverse qui proposti. Ricopiali su un foglio da disegno (ti sarà utile la quadrettatura). Puoi semplificarli (mantenendo però l’andamento ritmico) e completarli con la colorazione (dando anche ad essa un andamento ritmico). Continua creando motivi con la tua fantasia.

Disegna su un cartoncino una forma geometrica o la sagoma di un oggetto semplificato. Ritagliala e appoggiala su un foglio. Ripassa i bordi con una matita, poi spostala e crea una composizione ritmica ripetendo la figura in modo regolare. Puoi creare ritmi uniformi, alternati o crescenti e decrescenti. Completa con il colore. Al posto delle sagome puoi anche usare piccoli oggetti (una chiave, una moneta, una gomma, una foglia).

Unità 4 • La composizione

29


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La simmetria

La simmetria bilaterale

Un principio di composizione che produce un forte effetto di regolarità e ordine è la simmetria, che può essere bilaterale o radiale. La simmetria è presente in natura in molti organismi viventi: le foglie e il nostro stesso corpo sono esempi di simmetria bilaterale, cioè sono formati da due parti “a specchio”, mentre possiamo osservare la simmetria radiale nella corolla di molti fiori, formata da petali uguali che convergono verso il centro. In campo artistico, la simmetria caratterizza molte architetture e opere del passato, mentre gli artisti contemporanei privilegiano le composizioni irregolari e asimmetriche.

Osserva la facciata della chiesa in ៑figura 12, la scultura di Michelangelo in ៑figura 13 e il mosaico in ៑figura 14: tracciando una linea verticale al centro, l’asse di simmetria, le immagini sono divise in due parti esattamente speculari, cioè come se fossero riflesse in uno specchio. Sono tutti esempi di simmetria bilaterale, un modello compositivo che crea un effetto di grande ordine, armonia e stabilità. Gli elementi più importanti della composizione sono collocati sull’asse di simmetria, dove ottengono il maggior risalto.

12 San Miniato al Monte (facciata), XI-XII secolo, Firenze.

13 Michelangelo, Tomba di Giuliano de’ Medici,

1521-34, Sacrestia Nuova nella Chiesa di San Lorenzo, Firenze.

14 Madonna col Bambino e gli Angeli,

VI secolo, mosaico, Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, Ravenna.

La simmetria radiale Sul rosone medievale ៑figura 15 possiamo tracciare numerosi assi di simmetria che passano per il centro: è un esempio di simmetria radiale. La figura sembra ruotare attorno al punto centrale, detto centro di simmetria, con un effetto di animazione armoniosa e ordinata.

15 Rosone della Chiesa di San Francesco, 1266-77, Palermo.

30

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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L’asimmetria nelle opere contemporanee L’edificio progettato dall’americano Frank Gehry in ៑figura 16 è un esempio di composizione asimmetrica: i suoi elementi sono collocati in modo irregolare, stimolando lo sguardo dell’osservatore a muoversi liberamente in diverse direzioni. L’arte contemporanea preferisce le composizioni asimmetriche in tutti i campi, anche in architettura. 16 Frank Gehry, Cleveland Clinic, 2009, Las Vegas.

Laboratorio

creativo

Simmetria con le tempere

Simmetria con la carta ritagliata

Crea una composizione simmetrica bilaterale con le tempere.

Crea composizioni simmetriche bilaterali e radiali ritagliando fogli di carta.

• Piega un foglio a metà e poi riaprilo. • Su una delle metà crea un motivo a tua scelta con colori a tempera piuttosto densi. • Piega di nuovo il foglio premendo le due parti. • Riapri il foglio e osserva la composizione simmetrica bilaterale che hai ottenuto.

• Piega un foglio a metà, disegna un motivo ornamentale geometrico su una delle facciate e poi ritaglialo tenendo il foglio piegato. Riapri il foglio: hai ottenuto una figura a simmetria bilaterale. • Piega un foglio prima lungo la linea centrale verticale, poi lungo quella orizzontale e infine lungo la diagonale. Disegna un motivo ornamentale su una delle facciate e poi ritaglialo tenendo il foglio piegato. Riapri il foglio: hai ottenuto una figura a simmetria radiale. Incolla le figure che hai ottenuto su fogli di colore contrastante.

• Simmetrie in natura • Colora i mandala Unità 4 • La composizione

31


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Verifiche

3.

4.

SintESi Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Alternato Asimmetria Asse Bilaterale Centro 1.

2.

3.

Crescente Decrescente Dinamica Diversi Movimento

Peso visivo Radiale Relazioni Ripetizione Simmetria

5.

Spazio Stabilità Statica Stesso Uniforme

6. 7. 8. 9.

La composizione è l’insieme unitario formato dagli elementi di un’immagine in base al rapporto con lo ....................... e alle ....................... che si creano tra loro. Alcuni elementi possono avere maggior ............ ....................... per la dimensione, il colore o la posizione. La distribuzione dei pesi può rendere una composizione ....................... (che trasmette un senso di .......................) o ....................... (che crea un effetto di .......................). Il ritmo è la ....................... di elementi simili in una composizione, con un effetto di movimento regolare. Può essere: ...................... (quando si ripete lo .......... elemento); ....................... (quando si ripetono due o più elementi ....................... per forma, colore, orientamento nello spazio); ..................... o ....................... (quando le caratteristiche degli elementi aumentano o diminuiscono gradualmente). La ...................... è un principio di composizione che produce regolarità, ordine e armonia. Può essere ...................... (se tracciamo l’...................... di simmetria, l’immagine è divisa in due parti speculari come se fossero riflesse in uno specchio) o ................... (si possono tracciare numerosi assi di simmetria che passano per il ...................... di simmetria). L’arte del passato privilegiava la simmetria, quella contemporanea l’...................... .

VERO O FALSO

Verifiche

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2.

32

La composizione è l’insieme di tutti gli elementi di un’immagine Il peso visivo dipende dai materiali di cui è fatta l’opera Sezione 1 • Il linguaggio visivo

V

F

V

F

10.

Quando osserviamo un’immagine percepiamo tutti gli elementi allo stesso modo Il peso visivo di un elemento può variare a causa del suo colore, della sua posizione o della sua dimensione L’asse di simmetria divide l’immagine in due metà speculari L’equilibrio statico crea un effetto di stabilità e calma Il ritmo alternato deriva dalla ripetizione dello stesso elemento Il ritmo crea un effetto di staticità Nella simmetria bilaterale tutti gli assi di simmetria passano per il centro di simmetria L’equilibrio di un’opera si ottiene accostando elementi tutti uguali

V

F

V

F

V

F

V

F

V V

F F

V

F

V

F

C L I L Symmetry and rhythm in visual composition In visual composition balance depends on how the elements are arranged and how they relate to each other in terms of visual weight. If a balanced work seems stable, an unbalanced work is dynamic and creates tension. Symmetrical balance occurs when you draw a mirror line (i.e. a central dividing line) through an object and the two halves are the same. Mirror or reflective symmetry creates a sense of order, harmony, and stability. A variation of mirror symmetry is radial symmetry, in which elements are arranged around a central point as for petals in flowers. The lack of symmetry is asymmetry, which occurs when elements are distributed unevenly, or an element breaks a predefined pattern. Asymmetry can give a sense of disorder, but also of freedom and movement. Another basic of visual composition is rhythm, which is related to movement and occurs mainly through repetition. Rhythm can be even (one element is repeated), alternating (when it goes on two or more elements differing by colour, shape, dimensions or position), ascending or descending (when intensity increases or decreases with regards to height, dimension, thickness or brightness).


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Mappa concettuale Completa la mappa. è

l’insieme unitario formato dagli elementi di un’immagine

LA COMPOSIZIONE

la disposizione degli elementi nello ................

riguarda

le ........................... tra gli elementi e tra gli elementi e lo spazio dipende da dimensione

dipende da ................. degli elementi

può conferirle

è .................

colore

può essere

posizione un ................... statico o dinamico

la ................. di elementi simili

e crea

un effetto di movimento ....................

.............................. (quando si ripete lo stesso elemento) ....................... (quando si ripetono due o più elementi .........................) .................. o .................. (quando gli elementi cambiano gradualmente) regolarità, ordine e armonia

................. è

Alternato • Asse • Bilaterale • Centro • Crescente • Decrescente • Diversi • Equilibrio • Peso visivo • Più • Radiale • Regolare • Relazioni • Ripetizione • Ritmo • Simmetria • Spazio • Speculari • Stesso • Uniforme

.......................(quando l’............... di simmetria divide l’immagine in due parti speculari) .......................... (quando si possono tracciare .............. assi di simmetria che passano per il ................ di simmetria)

Mappa concettuale

33

Mappa concettuale

crea


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Unità

5

La profondità e i volumi La profondità Gli artisti utilizzano fin dall’antichità alcuni accorgimenti per rappresentare sulla superficie piatta del foglio o della tela lo spazio a tre dimensioni della realtà. Questi espedienti sono chiamati indici di profondità. Essi si basano sui fenomeni percettivi che ci permettono di cogliere la distanza degli oggetti dall’osservatore e la loro tridimensionalità.

1 Pescatore, XVI sec a.C., affresco, Museo Archeologico Nazionale, Atene.

La figura e lo sfondo Nell’affresco cretese in ៑figura 1, la figura si staglia contro lo sfondo; anche se l’immagine è piatta, la figura ci appare davanti, in primo piano, e percepiamo lo sfondo come uno spazio che si trova dietro di essa.

Piani di profondità, grandezza, sovrapposizione Nel quadro in ៑figura 2, le figure appaiono dislocate a distanze diverse grazie ai diversi indici di profondità che l’artista ha utilizzato. Questi sono: • la grandezza – le figure con grandezze diverse fanno sì che percepiamo le figure più grandi come più vicine e quelle piccole come più lontane; • la sovrapposizione – alcune figure sono incomplete perché parzialmente coperte da altre, ma la nostra mente le percepisce non come elementi incompleti bensì come figure più lontane perché collocate dietro a quelle complete; • la posizione e i piani di profondità – le figure che stanno in basso ci appaiono più vicine di quelle collocate più in alto perché l’artista ha creato dei piani di profondità, cioè ha suddiviso idealmente la composizione in fasce orizzontali sovrapposte e gli elementi sembrano via via più lontani a mano a mano che l’occhio procede dai “piani” in basso a quelli in alto.

Edgar Degas, La classe di danza, 1874, olio su tela,

2 Parigi, Musée d’Orsay, Parigi.

Le variazioni del colore e della texture Se osserviamo il paesaggio in ៑figura 3, i colori diventano via via più chiari verso la linea dell’orizzonte. Anche la “grana” del terreno cambia: da grande e dettagliata in primo piano, diventa via via più confusa. Entrambi questi espedienti danno all’osservatore la sensazione di una progressiva lontananza.

34

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Jean-François Millet, Coltivatori di Patate, 1861-62,

3 olio su tela, Museum of Fine Arts, Boston.


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L’obliquità Se osserviamo una strada che si perde in lontananza, noteremo che le linee parallele dei bordi appaiono oblique e sembrano avvicinarsi tra loro a mano a mano che si allontanano dall’osservatore. Allo stesso modo, in un oggetto di forma geometrica i lati perpendicolari all’osservatore sembrano obliqui. Basandosi su questo fenomeno, gli artisti dell’antichità hanno cercato di rappresentare in modo intuitivo la profondità dei palazzi e degli oggetti disegnando i lati obliqui e paralleli (៑figura 4).

Laboratorio

creativo

Ambrogio Lorenzetti, Gli effetti del Buongoverno (part.), 1337-40,

4 Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico, Siena.

Vicino e lontano Crea uno spazio tridimensionale con figure di diversa grandezza. • Ritaglia da una rivista due o tre figure di grandezze diverse e colorale completamente di nero. • Incolla le figure su un foglio in posizione adatta alla grandezza, in modo da farle apparire a distanze diverse. • Completa con uno sfondo che renda lo spazio tridimensionale della composizione, ricordando gli indici di profondità.

I piani di profondità Crea piani di profondità con strisce di carta colorata. • Ritaglia da un foglio di carta colorata delle strisce anche non parallele, riducendo progressivamente l’altezza. • Appoggiale su un cartoncino in colore contrastante; parti dal basso e disponile in ordine decrescente di altezza lasciando piccoli spazi tra l’una e l’altra. Cerca di ottenere un effetto di profondità dello spazio creando con le strisce diversi piani di profondità. • Incolla le strisce sul cartoncino. Per aumentare l’effetto di profondità ritaglia e incolla due elementi di grandezze diverse e disponi quella grande in basso e quella più piccola in alto.

Unità 5 • La profondità e i volumi

35


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La prospettiva Gli artisti del Quattrocento hanno inventato la prospettiva, un sistema basato su regole matematiche per rappresentare la profondità di un ambiente e il volume degli oggetti esattamente come essi appaiono ai nostri occhi. Ci sono diversi tipi di prospettiva: essi dipendono dalla posizione dell’osservatore, cioè dal punto di vista sulla scena che l’artista vuole rappresentare.

La prospettiva centrale La prospettiva centrale, introdotta dagli artisti nel Quattrocento, rappresenta il punto di vista di un osservatore che si trova al centro, di fronte alla scena. Osservando l’affresco in ៑figura 5 possiamo scoprire le regole della prospettiva applicate dall’artista.

Al centro è collocato un punto, detto punto di fuga (PF) che si trova all’altezza dello sguardo dell’osservatore, su una linea immaginaria chiamata linea dell’orizzonte (LO). Tutte le linee perpendicolari all’osservatore convergono verso il punto di fuga: sono le linee di fuga. Basandosi su di esse, l’artista può rappresentare la profondità di spazi e oggetti esattamente come li percepiamo nella realtà.

Evoluzioni della prospettiva Nei secoli successivi al Quattrocento, gli artisti hanno scoperto altri tipi di prospettiva, rispondenti a nuove esigenze espressive. Nel dipinto di Paolo Uccello in ៑figura 6, lo sguardo dell’osservatore non cade al centro della scena ma di lato: la visione si apre sull’ambiente verso il lato opposto. Il punto di fuga si trova perciò in posizione laterale. Pinturicchio, Sepoltura di San Bernardino, 1484

5 circa, affresco, Santa Maria in Aracoeli, Roma.

PF

LO

6 Paolo Uccello, La leggenda dell’ostia profanata (part.), 1466-67, tempera su tavola, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino. LO

36

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

PF


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La prospettiva angolare Se osserviamo il paesaggio urbano dipinto da un artista del Novecento in ៑figura 7, ci accorgiamo che i punti di fuga sono due: seguendo le linee di fuga lo sguardo è invitato ad allargarsi nelle due direzioni opposte, lo spazio sembra dilatarsi. Si parla in questo caso di prospettiva angolare o accidentale.

PF

PF

PV LO

7 Georg Grosz, Metropolis, 1916-17, olio su tela, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid.

Laboratorio

creativo

• Punti di vista

Una stanza in prospettiva Disegna l’interno di una stanza seguendo le regole della prospettiva centrale. • Stabilisci l’altezza della linea di orizzonte (LO) che corrisponde all’altezza dello sguardo dell’osservatore: se sarà verso l’alto risulterà più ampio lo spazio in basso e viceversa (puoi provare diverse altezze). • Colloca circa in centro sulla LO il tuo punto di fuga (PF).

• Disegna un rettangolo con i lati paralleli a quelli del foglio: è la parete di fondo. • Traccia le linee di fuga che dal PF toccano gli angoli del rettangolo e vanno oltre: seguendole disegna il soffitto, il pavimento e le pareti. • Tracciando le linee di fuga aggiungi porte, finestre e gli arredi che vuoi.

A D B

C

E

Unità 5 • La profondità e i volumi

37


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La luce e le ombre

Ombre proprie e ombre portate

Quando la luce raggiunge un oggetto o un ambiente non colpisce tutti i punti allo stesso modo e lo stesso colore apparirà più chiaro nelle zone più illuminate e più scuro nelle zone in ombra. La luce e le ombre ci permettono quindi di percepire il volume degli oggetti e la profondità di un ambiente. Inoltre, la luce ha il potere di creare atmosfere diverse secondo la sua intensità e provenienza. Per questo lo studio della luce è importante non solo in pittura e scultura ma anche nell’architettura, nella fotografia, nel cinema e nel teatro.

Osserviamo il particolare delle figure nel dipinto in ៑figura 8: alcune parti degli abiti e dei volti sono dipinte in un colore più scuro perché si trovano in ombra. Queste ombre che vediamo all’interno del soggetto si chiamano ombre proprie. Osserviamo ora le ombre proiettate sul terreno, al di fuori delle figure: sono le ombre portate. Le ombre proprie ci permettono di percepire il volume degli oggetti (per esempio le pieghe del vestito della donna), le ombre portate ci mostrano la collocazione delle figure nello spazio.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato (part.), 1898-1901, olio su tela, Museo

8 del Novecento, Milano.

La provenienza della luce e i suoi effetti espressivi Le ombre si proiettano sempre dal lato opposto alla fonte di luce, cioè il punto da cui la luce proviene. Secondo la collocazione della fonte di luce si ottengono diversi effetti espressivi. Nel ritratto in ៑figura 9 la luce è frontale: la figura è illuminata in modo uniforme e morbido.

9 Roger van der Weyden, Ritratto di donna, 1460, olio su tavola, National Gallery of Art, Washington.

38

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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Nel ritratto in ៑figura 10 la luce è laterale e lascia in ombra una parte della figura, creando un contrasto che evidenzia alcuni dettagli. Nel paesaggio in ៑figura 11 la luce proviene da dietro: il soggetto si staglia scuro in controluce sullo sfondo luminoso e tenue, creando una atmosfera misteriosa. Nella scena della Natività in ៑figura 12 la luce proveniente dal basso illumina i volti e crea una atmosfera intima e raccolta.

Caspar David Friedrich, Viaggiatore su un mare di nebbia, 1818, olio su tela,

11 Hamburger Kunsthalle, Amburgo. Jan Vermeer, Ragazza con l’orecchino di perla, 1665,

10 olio su tela, Mauritshuis, L’Aia.

12 Georges de La Tour, L’adorazione dei pastori, 1644 circa, olio su tela, Museo del Louvre, Parigi. Unità 5 • La profondità e i volumi

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Anche i contrasti luce-ombra hanno un effetto espressivo: confronta l’atmosfera della figura 8 e della figura 12, con le loro luci morbide, uniformi e diffuse, a quella del dipinto di Caravaggio in ៑figura 13: qui la luce laterale mette in risalto i profili dei personaggi contro il buio fitto dell’ambiente, creando un contrasto tra luce e ombra molto suggestivo, che per l’artista intende essere simbolo del contrasto tra bene e male. 13 Caravaggio, Cena di Emmaus, 1606, olio su tela, Pinacoteca di Brera, Milano.

Laboratorio

creativo

Chiaroscuro in tanti modi Nel disegno e in pittura esistono tante tecniche per realizzare il chiaroscuro, cioè per rappresentare le luci e le ombre: con il tratteggio, con i puntini, con toni di grigio e con il colore. • Scegli un oggetto, disponilo su un tavolo e posiziona una luce dove vuoi per illuminarlo.

40

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

• Disegnalo e completa usando la tecnica che preferisci per rappresentare le ombre. Prendi spunto dagli esempi e scegli se vuoi lavorare con matite, penne, pastelli, pennarelli o tempere. Quaderno attivo

• A caccia di ombre: ombre proprie e ombre portate • Luci e ombre in pubblicità • La provenienza della luce


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Verifiche

ietta sull’ambiente circostante. La luce può essere frontale, laterale, diffusa o provenire dal basso o da dietro (nel qual caso l’oggetto è in ........................).

SinteSi DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA

Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Angolare Centrale Colore Controluce Due Fonte di luce Grandezza Indici di profondità Laterale Lato Linea dell’orizzonte 1.

2.

Gli ......................................... sono usati per rappresentare la realtà tridimensionale su una superficie piatta. Comprendono la ........................ (percepiamo le figure più grandi come più vicine e quelle più piccole come più lontane), la .................................... (percepiamo le figure incomplete perché parzialmente coperte da altre come figure complete ma più lontane perché collocate dietro quelle complete), la posizione e i .................................... (percepiamo le figure poste nelle fasce più basse come più vicine rispetto a quelle nelle fasce più alte), la variazione del ........................ (i colori delle figure lontane sono più chiari) e delle ........................ (diventano via via meno dettagliate), l’obliquità (le linee parallele diventano oblique e sembrano convergere). La prospettiva permette di rappresentare la ....................... di un ambiente e il ...................... degli oggetti. La prospettiva dipende dal ........................, cioè dalla posizione dell’osservatore. Si parla di prospettiva ........................ quando l’osservatore si trova al centro di fronte e il ........................, cioè il punto sulla ...................................... verso cui convergono le ........................, è centrale. Nella prospettiva laterale il punto di fuga si trova su un ...................... dello spazio rappresentato, mentre nella prospettiva ...................... o accidentale, vi sono ............. punti di fuga che attirano lo sguardo verso i due lati esterni. La luce e l’ombra permettono di percepire il volume degli oggetti e la profondità dell’ambiente. L’ombra si trova sempre dalla parte........................ rispetto alla ......................... L’ombra ........................ si trova sull’oggetto, mentre l’ombra ........................ si pro-

Metti una crocetta sulla V se il fenomeno percettivo indica una maggiore vicinanza, sulla L se indica una maggiore lontananza. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

V I colori appaiono più tenui Gli oggetti sono collocati nella fascia V in alto Una figura non è completa perché V è nascosta da un’altra V Alcune figure sono più grandi di altre V I colori appaiono più intensi La texture appare più fitta e dettagliata V Gli oggetti sono collocati nella fascia V in basso Alcune figure sono più piccole di altre V

L L L L L L L L

C L I L Perspective Perspective allows you to represent a threedimensional space on a flat two-dimensional surface. Perspective depends on the viewpoint. The viewpoint is the spot from which you are looking at the scene. It can be normal (how an adult sees when standing up), low (a small child’s point of view) or high (as if you were looking down from a ladder). The viewpoint determines what you see in the scene. Once the viewpoint is set, you need to draw an imaginary line across the scene at the level of your eyes: this is the horizon line, also called the eye-level line. This line is the starting point for the construction of perspective. To create accurate perspective, you need vanishing lines and at least one vanishing point. Vanishing lines are imaginary lines drawn from objects to the horizon line. They meet where the vanishing point is set. In linear perspective objects appear to be smaller to the eye and parallel lines and planes converge to one or more vanishing points as they move away from the viewer. Central perspective uses only one vanishing, while angular or oblique perspective employs two.

Verifiche

41

Verifiche

3.

Linee di fuga Opposta Piani di profondità Portata Profondità Propria Punto di fuga Punto di vista Sovrapposizione Texture Volume


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Mappa concettuale Completa la mappa.

PER RAPPRESENTARE LO SPAZIO

usiamo

gli................. ...................

comprendono

usiamo permette di rappresentare

la ..................... di un ambiente il ...................... degli oggetti

dipende dal

cioè dalla ............................

la prospettiva

può essere

può essere la luce

frontale laterale

Mappa concettuale

diffusa dal basso da dietro l’ombra

che si trova sempre che può essere

Angolare • Centrale • Colore • Fonte di luce • Grandezza • Indici di profondità • Laterale • Opposta • Piani di profondità • Portata • Profondità • Propria • Punto di vista • Sovrapposizione • Texture • Volume

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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la ....................................................................................................

la ....................................................................................................

la posizione e i .......................................................................................

la variazione del ..................................................................................... la variazione delle .................................................................................... l’obliquità ............................................................................................

posizione dell’osservatore

............................................. (osservatore e punto di fuga si trovano al centro di fronte) ..................................................... (osservatore e punto di fuga si trovano su un lato) ....................................................... o accidentale (ci sono due punti di fuga, uno per lato, e l’osservatore è al centro e guarda in due direzioni)

..............................

dalla parte ..................

.............................................................. ..............................................................

Mappa concettuale

43

Mappa concettuale

rispetto alla


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Unità

6

Le tecniche Il disegno a matita e a carboncino La matita è il mezzo più comune per disegnare. È formata da una mina, un composto di grafite e argilla essiccato, racchiusa in un bastoncino di legno o in un portamine. Secondo la percentuale dei materiali che le compongono, le mine possono essere più o meno dure. Il carboncino è lo strumento di disegno più antico: accanto ai carboncini tradizionali di legno carbonizzato, esistono quelli moderni fatti con polvere di carbone pressata in forma di barrette, oppure racchiusa come mina in un bastoncino di legno (matite a carboncino). Matita e carboncino sono usati per realizzare sia schizzi preparatori sia come forma di espressione autonoma, grazie alla varietà di tratti e agli effetti di chiaroscuro che permettono di ottenere.

Il supporto: dalle pareti rupestri alla carta I primi disegni furono tracciati in epoca preistorica sulle pareti di roccia con legno carbonizzato (៑figura 1). I colori erano ricavati da sostanze naturali come minerali macinati, bacche, sangue essiccato. Molto più tardi, si usarono come supporto per il disegno il papiro e la pergamena (ricavata da pelli di animali). Solo nel Duecento, a Fabriano in Umbria; venne creata la carta, ancora oggi il supporto più comune per disegnare.

Uno schizzo a matita con chiaroscuro Nel Rinascimento gli artisti usavano la matita per studi e schizzi preparatori. Nel disegno preparatorio di Leonardo da Vinci in ៑figura 2 i fitti tratteggi a matita creano effetti di volume e chiaroscuro e alcuni segni più decisi delineano i contorni.

44

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Matite B (Black, nero) – Il segno è morbido e scuro. Sono adatte su carta ruvida e per effetti di chiaroscuro.

Matite H (Hard, duro) – Il segno è sottile e leggero. Sono adatte su carta liscia soprattutto per schizzi e disegni tecnici.

Matite HB – Hanno una durezza intermedia. Sono quelle di uso più comune.

Matite a carboncino.

Barretta di sanguigna, un materiale simile al carboncino ma di colore rossastro.

1 Grotte di Lascaux, 15000 a.C., Pittura rupestre, Lascaux (Francia).

2 Leonardo da Vinci, Studio di mani (particolare), 1474, disegno a matita, Castello di Windsor, Windsor.


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Tratti e sfumature a carboncino Oggi il disegno a matita o a carboncino è considerato una forma di espressione completa. Nella Donna in poltrona in ៑figura 3, Matisse usa diverse possibilità espressive del carboncino: pochi tratti decisi e veloci per disegnare la figura e zone sfumate per ammorbidirla. 3 Henri Matisse, Donna in poltrona, 1941, Carboncino, Collezione privata.

Grafite È un minerale costituito da carbonio e conosciuto fin dall’antichità per il suo potere colorante.

Laboratorio

creativo

• • • •

Il carboncino e la sanguigna Il disegno nella storia Come fare sfumini da disegno fai da te Il graffito

Tanti tratti diversi Esercitati a sperimentare vari tipi di tratto: 1. prova con matite morbide e dure e con matite a carboncino su carta liscia; 2. prova con le stesse matite ma su carta ruvida; 3. fai altre prove variando la pressione della mano e la velocità del gesto.

Tratteggi e sfumature Con la tecnica del tratteggio puoi riempire superfici e creare effetti di chiaroscuro. Per tratteggiare accosta piccoli tratti fitti paralleli (A), incrociati (B) oppure segni a piacere variamente sovrapposti (C). Puoi ottenere zone più scure e più chiare con segni più o meno fitti e cambiando la pressione della mano. Per ammorbidire il tratteggio prova a sfumare passandoci sopra un dito (D) o un apposito strumento chiamato sfumino.

A

B

C

D

Unità 6 • Le tecniche

45


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La penna e l’inchiostro Gli inchiostri, in particolare l’inchiostro di china nero, hanno un colore intenso e brillante e nello stesso tempo sono fluidi. Per queste caratteristiche, nel disegno mettono in risalto il segno e il tratteggio. Per disegnare con gli inchiostri occorre usare le penne. Esistono diversi tipi di penne che ci permettono di ottenere vari effetti: cannucce con il pennino da intingere nell’inchiostro, penne stilografiche con un piccolo serbatoio interno per l’inchiostro e anche le comuni penne a sfera o biro.

Penne a cannuccia I pennini hanno punte di forma diversa che lasciano un segno più o meno sottile. Si può modificare il tratto anche cambiando la pressione della mano.

Stilografica È una penna a serbatoio con pennini meno flessibili di quelli per il disegno. È usata comunemente per scrivere ma anche per disegnare.

Tratteggi espressivi Nel disegno di Steinberg in ៑figura 4 i tratti a penna appaiono secchi e nitidi. Il disegnatore ha ottenuto effetti di chiaroscuro sovrapponendo i segni paralleli o incrociati in modo più o meno fitto. Inoltre, è riuscito a esprimere la personalità delle due figure usando segni diversi, più rigidi e decisi per l’uomo, più mossi e morbidi per la donna.

4 Saul Steinberg, Coppia, 1992, disegno a penna, tratto da La scoperta dell’America.

46

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Penna a sfera Nella sua punta una minuscola pallina favorisce il fluire dell’inchiostro dalla cannuccia, producendo un tratto netto e veloce.

Inchiostro di china Una volta asciutto, forma una superficie lucida e brillante che non si scoglie con l’acqua.


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Le texture di un paesaggio Per raffigurare il paesaggio in ៑figura 5, van Gogh ha creato tanti tipi di tratteggio per rendere le diverse texture dei campi coltivati, delle case, degli alberi, della figura in primo piano. Il disegno presenta una varietà di segni tracciati con la matita e con la penna: tratti paralleli, incrociati, curviformi, con orientamenti diversi, fitti o radi, marcati o leggeri.

5 Vincent van Gogh, La fattoria di padre Eloi, 1890, grafite e penna su carta, Musée d’Orsay, Parigi.

Laboratorio

creativo

Segni e texture Diversamente dalla matita e dal carboncino, la penna lascia un segno netto, senza sfumature. Tuttavia, possiamo ottenere molti effetti espressivi tracciando linee fluide e sciolte, usando vari tipi di tratteggio e segni diversi come punti e linee. Variando la densità dei segni possiamo anche ottenere effetti di chiaroscuro.

• Le tecniche artistiche di stampa

Sperimenta segni ed effetti con una semplice biro e con diversi tipi di pennino. Prendi spunto dagli esempi in figura e dalle opere osservate, quindi crea liberamente. Lavora su piccoli fogli di carta anche diversi; incolla poi le tue prove su un foglio. Se vuoi, puoi usare i tuoi campioni per creare un collage di forme astratte oppure che rappresenti un oggetto o un paesaggio.

Unità 6 • Le tecniche

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I pennarelli I pennarelli sono una tecnica piuttosto recente che può essere considerata un’evoluzione della penna a sfera. Sono formati da una cannuccia che contiene il colore. La cannuccia ha una punta in plastica, che può essere sottile e rigida oppure in feltro di diverse dimensioni e forme (rotonda, squadrata, a scalpello), con cui si ottengono tratti di differente spessore e qualità. I colori possono essere ad acqua o ad alcol, sono intensi e vivaci ma tendono a sbiadire nel tempo. Alcuni pennarelli hanno inchiostri indelebili che possono essere usati anche su plastica e vetro. I tratti a pennarello sono decisi e uniformi e non permettono molte sfumature: sono adatti quindi per realizzare veloci schizzi a colori e sono usati soprattutto per bozzetti da illustratori e grafici. Poiché non è possibile cancellare il segno a pennarello, occorre lavorare di getto, senza ripensamenti.

Pennarello a punta sottile – È adatto per disegnare particolari e a creare tratteggi. Pennarello a punta a scalpello – È adatto per ottenere segni spessi o sottili; con la parte piatta si possono riempire superfici di colore uniforme.

Pennarelli con punta a pennello in nylon morbido – Imitano il segno del pennello. Pennarelli acquerellabili – Passando un pennello bagnato sopra il segno, il colore si scioglie, permettendo di ottenere sfumature e mescolanze di colori.

Tratti decisi e colori piatti e vivaci

6 Francesco Tullio Altan, La Pimpa.

La tecnica del pennarello è spesso usata da illustratori e vignettisti per il suo l’effetto di freschezza e vivacità. In questo disegno della Pimpa ៑figura 6, celebre personaggio di libri e fumetti per bambini, possiamo osservare le qualità tipiche del pennarello: il tratto marcato e preciso dei bordi, la stesura uniforme del colore, le tinte vivaci e decise.

Chiaroscuro con tratti sovrapposti Il disegno dell’illustratore Andrea Pazienza in ៑figura 7 è un bozzetto per un manifesto. L’autore ha usato i pennarelli in modo molto diverso rispetto al disegno della Pimpa. Infatti, ha creato effetti di chiaroscuro sovrapponendo i tratti di pennarello, dello stesso colore o di colori diversi, e intervenendo poi anche con le matite colorate.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

7 Andrea Pazienza, La Croce di ferro, progetto di manifesto per il film, 1987, matita e pennarello su cartoncino.


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Laboratorio

creativo

• Come usare i pennarelli con punta a pennello

Segni e texture Sicuramente hai utilizzato molte volte i pennarelli. È giunto il momento di conoscerli più a fondo sperimentando diversi tipi di punta e vari modi di tracciare i segni. Anche se il segno del pennarello è uniforme, puoi scoprire in che modo ottenere tonalità più o meno intense e mescolare i colori. A Crea campiture uniformi con un pennarello con punta a scalpello, accostando segni regolari e paralleli. Poiché il colore è trasparente, sovrapponendo i tratti puoi ottenere invece zone di colore più intenso o mescolanze di colore. B Crea diverse texture con tratteggi paralleli o incrociati; puoi ottenere anche effetti di sfumatura con segni più o meno fitti. C Accosta e sovrapponi punti di colori diversi per ottenere varie tonalità di colore, con una tecnica simile a quella usata dai pittori puntinisti.

A

B

C

Lo Zentangle, una tecnica per tutti Ti è mai capitato di scarabocchiare senza pensarci riempiendo un foglio di segni astratti? È ciò che accade con lo Zentangle, un’attività così chiamata negli Stati Uniti, il cui scopo è favorire una concentrazione fluida e creativa. Prendi dei quadrati di carta e lascia che la tua mano spontaneamente tracci dei ghirigori, senza preoccuparti di dare loro un significato e riempiendo tutto lo spazio disponibile. Otterrai piccole composizioni astratte simili a quelle dell’esempio.

Unità 6 • Le tecniche

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Le matite colorate e i pastelli

Matite colorate.

Le matite colorate hanno mine formate da pigmenti impastati con un legante. I pastelli sono bastoncini di pigmento colorato impastato con acqua e altre sostanze leganti; lasciano un colore puro e luminoso e un segno molto morbido. Usando la cera come legante si ottengono i pastelli a cera, dall’impasto piuttosto duro; con olio di lino o di castagno si ottengono i pastelli a olio, dall’impasto più morbido. Matite colorate e pastelli possono essere usati su carta liscia e ruvida; variando la pressione della mano e sovrapponendo segni e colori diversi si possono ottenere facilmente gradazioni e sfumature, con effetti di colore luminosi e delicati.

Pastelli a olio.

Pastelli a cera.

Sfumature morbide e colori luminosi Gli artisti iniziarono a usare il pastello come mezzo espressivo a partire dal Settecento. Privilegiò questa tecnica Rosalba Carriera, famosa per i suoi ritratti. In questo ritratto di ragazza (៑figura 8) osserviamo come l’autrice ha sfruttato la morbidezza del

8 Rosalba Carriera, Ritratto di ragazza, 1708 circa, pastello su carta, Museo del Louvre, Parigi.

9 Edgard Degas, Balletto di danzatrici, 1900, pastello su carta, Saint Louis Art Museum, Saint Louis.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Il vero e proprio pastello è un materiale pregiato e costoso, usato da artisti e illustratori.

pastello per esprimere con toni molto sfumati la delicata espressione e i colori tenui del viso. Due secoli dopo, Degas utilizza il pastello con una tecnica diversa: in questa scena (៑figura 9), con tratti veloci e applicando strati successivi di colore, l’artista ottiene gradazioni di colore ed effetti di grande luminosità, adatti a rendere la vitalità delle figure in movimento.


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Matite e pastelli nell’illustrazione Matite e pastelli sono oggi molto usati nelle illustrazioni di libri per bambini. In questi esempi possiamo osservare alcune caratteristiche espressive tipiche di questa tecnica. Leo Lionni ha dipinto animali fantastici (៑figura 10) con

10 Leo Lionni, Pesci-uccelli, illustrazione per il libro Fish is fish, 1970.

Laboratorio

sfumature e passaggi da un colore all’altro, ottenendo effetti di luminosità e freschezza. Nel paesaggio disegnato da Altan in ៑figura 11, il pastello è usato su carta ruvida: le semplici campiture di colore mettono in evidenza la grana della carta, che diventa un elemento espressivo con la sua texture.

Francesco Tullio Altan, illustrazioni per

11 Emilio, 1982.

creativo

• Il frottage

Morbide campiture e gradazioni Sperimenta le possibilità espressive di matite e pastelli su un foglio da disegno usando la carta ruvida, che trattiene il colore mettendo in evidenza la propria grana. • Esercitati a ottenere effetti di campitura come negli esempi, con uno o più colori. • Sperimenta poi gradazioni e ombreggiature sovrapponendo e accostando i colori a tuo gusto. Quando hai raggiunto una certa sicurezza, puoi provare a copiare il disegno di Lionni o a creare un semplice paesaggio come Altan, applicando le tecniche che hai acquisito.

Campitura con tratteggio con le matite

Campitura con incrocio di segni con le matite

Sfumature da un colore a un altro con le matite

Gradazioni e ombreggiature con i pastelli

Sfumature con i pastelli

Unità 6 • Le tecniche

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La pittura a tempera e i colori acrilici La tempera è una delle tecniche pittoriche più antiche. È costituita da pigmenti naturali sciolti in acqua con l’aggiunta di una sostanza legante. Oggi i colori a tempera sono prodotti industrialmente e sono disponibili in tubetto o in vasetto. La tempera va diluita con l’acqua e si stende con pennelli grossi o sottili, a punta tonda o piatta, secondo le dimensioni della superficie e gli effetti voluti. È una tecnica molto usata perché offre numerosi vantaggi. Infatti, i colori:

Colori a tempera.

• sono facilmente mescolabili e permettono di ottenere tonalità diverse anche con pochi colori di partenza; • sono coprenti e una volta asciutti possono essere ripassati; • possono essere usati su supporti diversi come carta, cartone, legno, tela, intonaco asciutto. I colori acrilici sono una moderna versione dei colori a tempera: il colore, legato con resine sintetiche, si scioglie in acqua ma asciuga molto rapidamente diventando impermeabile. I colori acrilici sono più resistenti e intensi di quelli a tempera. Se diluiti, essi permettono di ottenere trasparenze come nell’acquerello, mentre con un impasto denso sono coprenti e brillanti come nella pittura a olio, ma con tempi di lavorazione molto più rapidi. Per tutti questi vantaggi la tecnica acrilica è una delle preferite dagli artisti contemporanei.

Colori acrilici.

L’antica tecnica della velatura Nel Rinascimento gli artisti usavano la tempera con la tecnica della velatura: le stesure successive di strati di colore sottilissimi lasciavano trasparire il colore sottostante e permettevano di ottenere sfumature delicatissime. Le possiamo osservare nei volti del Mantegna in ៑figura 12.

La tempera contemporanea Oggi la tempera è usata per opere figurative e astratte, su carta, tela o cartone, in modo libero, secondo le esigenze espressive dell’artista. Emilio Vedova nel suo dipinto in

52

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Andrea Mantegna, Madonna col Bambino (particolare),

12 1490-1500, tempera su tela di lino, Accademia Carrara, Bergamo.


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13 Emilio Vedova, Scontro di situazioni, 1951, tempera su tela, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Magazzini del Sale, Venezia.

៑figura 13 ha creato forti contrasti con ampie pennellate di colore denso che a volte copre il colore sottostante e a volte si impasta e mescola con esso.

I colori acrilici Nell’opera di Al Held IN ៑figura 14 possiamo osservare gli effetti tipici deli colori acrilici: i colori decise vivaci e le campiture piatte e dense mettono in risalto le forme geometriche della composizione astratta.

Laboratorio

creativo

14 Al Held, Untitled Y, 1960, acrilico su tela, Guggenheim Museum (New York).

La pittura a tempera ti offre la libertà di scegliere come vuoi esprimerti, senza seguire regole precise. È importante però esercitarsi per scoprire gli effetti di una maggiore o minore diluizione, delle mescolanze e sovrapposizioni di colore, del tipo di pennellata. Fai delle prove seguendo gli esempi.

A Stendi il colore con campiture uniformi usando un pennello a punta piatta; per un effetto molto omogeneo stendi delle pennellate in un senso e poi ripassaci in senso contrario quando il colore è ancora bagnato. B Ottieni sfumature dello stesso colore diluendolo gradualmente con acqua. C Per creare mescolanze e passaggi morbidi da un colore all’altro accosta i colori quando sono ancora bagnati. D Quando un colore è asciutto, puoi sovrapporre un altro colore.

A

C

La tecnica della tempera

B

• • • •

I vetri colorati La pittura parietale a tempera e a encausto L’affresco su parete Dipingere con la tempera

D

Unità 6 • Le tecniche

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L’acquerello Gli acquerelli sono formati da pigmenti finissimi mescolati alla gomma arabica, un collante che permette al colore di aderire alla carta. Si usano diluiti con l’acqua su fondo bianco o chiaro. Effetti caratteristici dell’acquerello sono la trasparenza e delicatezza; inoltre, l’acquerello produce sensazioni di freschezza e immediatezza dovute al fatto che non si può correggere e richiede una esecuzione veloce. Il supporto più adatto è la carta spessa; utilizzato su carta ruvida, l’acquerello ne mette in evidenza la texture.

Pastiglie.

Tavolette. Tubetti.

Pennelli.

Un’antica tecnica orientale La tecnica dell’acquerello è nata in Oriente dove era in uso fin dal III secolo a.C. Dalla Cina provengono numerosi dipinti ad acquerello su pergamena, seta o rotoli di carta. Nell’opera in ៑figura 15, l’artista ha dipinto gli elementi del paesaggio con sovrapposizioni di colori trasparenti che creano delicate sfumature, e tracciato poi i dettagli di alberi ed edifici con segni finissimi.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Wang Wei, Neve sopra fiumi e montagne, VIII secolo, acquerello

15 su carta pergamena.


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Colori e atmosfera L’acquerello è molto usato per la pittura di paesaggio dal vero, un genere che si è affermato a partire dal Settecento. In questo lavoro di William Turner (៑figura 16) vediamo le qualità tipiche del paesaggio ad acquerello, derivanti dalla velocità di esecuzione richiesta e dalla trasparenza acquosa dei colori. Il paesaggio è solo abbozzato e non definito nei dettagli: ciò che importa all’autore è comunicare l’atmosfera attraverso velature di colore che esprimono la profondità dello spazio, la luminosità del cielo, l’aria nebbiosa e un po’ magica della laguna. William Turner, Venezia all’alba dall’Hotel Europa, 1840, acquerello,

16 Museo Correr, Venezia.

Laboratorio

creativo

Le tecniche di base Prova alcune procedure di base e lasciati sorprendere dagli effetti che scoprirai. Dipingere ad acquerello, infatti, non è facile perché il lavoro non può essere corretto e gli effetti di colore sul foglio sono sempre un po’ imprevedibili.

C Per ottenere velature: stendi il colore, lascialo asciugare e poi ripassa più volte, sempre su colore asciutto; parti sempre dai colori più chiari e scurisci via via. D Dipingi su carta bagnata: il colore tende ad espandersi creando effetti molto suggestivi.

A Per ottenere sfumature dello stesso colore: stendi una piccola pennellata di colore, poi diluiscila sempre più con un pennello pulito e bagnato fino a lasciar trasparire il bianco del foglio. B Per ottenere sfumature tra due colori: accosta un secondo colore al primo ancora bagnato e lascia fondere i due colori.

Attenzione! Quando il lavoro asciuga, la carta tende ad arricciarsi. Per evitarlo, prima di cominciare stendi il foglio su un piano fissandolo con nastro adesivo e poi bagnalo con una spugna. Lascialo asciugare prima di iniziare a dipingere.

A

C

B

D Unità 6 • Le tecniche

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La pittura a olio

Tavolozza.

Nella pittura a olio i pigmenti sono mescolati con oli vegetali che rendono il colore particolarmente brillante, luminoso e inalterato nel tempo. Una caratteristica del colore a olio è che asciuga lentamente: è quindi possibile ritoccare e correggere oltre che sovrapporre e mescolare facilmente i colori ottenendo una grande varietà di gradazioni. Per questo la pittura a olio ha avuto un enorme successo, soprattutto da quando esistono i tubetti di colore già pronto. I supporti più usati sono la tela e il cartone telato, ma sono usati anche carta, cartone, tavole di legno. I colori vengono disposti su una tavolozza e stesi con pennelli e spatole. Per diluirli si usa olio di trementina o acquaragia.

Tubetti di colore.

Pennelli a punta sottile, affusolata e piatta; in genere sono in pelo di martora o setole di maiale.

Spatole per impastare e stendere il colore.

Una nuova tecnica venuta dal Nord

I colori della luce a piccole macchie

Nacque nelle Fiandre, nel Quattrocento, l’idea di mescolare i colori con l’olio. La nuova tecnica venne introdotta in Italia da Antonello da Messina e presto adottata da molti artisti al posto della tempera. In questo ritratto dai colori caldi e sfumati (៑figura 17) osserviamo la precisione dei dettagli e i morbidi giochi di luci e ombre.

Nell’Ottocento, la disponibilità di colori in tubetto rende possibile la pittura all’aperto, amata dagli artisti impressionisti. In questo luminoso quadro di Monet (៑figura 18) sono del tutto abbandonate le morbide velature del passato: le pennellate a macchia di colori puri, stese di getto, cercano di ricreare sulla tela gli effetti della luce.

17 Antonello da Messina, Ritratto di uomo, 1434, olio su tavola, National Gallery, Londra.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

18 Claude Monet, La passeggiata, 1875, olio su tela, National Gallery of Art, Washington.


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La forza espressiva delle pennellate e del gesto Nell’arte contemporanea si usano i colori a olio con tecniche del tutto libere: ogni artista ricerca un proprio linguaggio espressivo sperimentando gli effetti della densità del colore, degli strumenti e del gesto usati per stenderlo, del tipo di supporto. Osserviamo i due esempi. La composizione di Hans Hartung in ៑figura 19 si basa sull’andamento delle pennellate lunghe e veloci, date con grossi pennelli da imbianchino. Georges Mathieu (៑figura 20) ha creato uno sfondo a tinte piatte e uniformi, su cui ha poi spremuto del colore direttamente dal tubetto, ottenendo un disegno denso e in rilievo, in contrasto con il fondo.

Laboratorio

Hans Hartung, T. 1956-59, 1956,

19 olio su tela, Collezione A.E. Bergman.

Georges Mathieu, Sogno di fiamme, 1990, olio

20 su tela, Gallerie Hurtebize, Cannes.

creativo

• • • •

La pittura a olio nella storia dell’arte Jan van Eyck e la pittura a olio Dipingere con i colori a olio Come sfumare i colori

Le tecniche di stesura del colore Sperimenta diversi procedimenti di stesura del colore a olio. Usa quelli che preferisci per creare una composizione astratta o un paesaggio, ispirandoti alle immagini di queste pagine.

A Pennellate visibili.

B Pennellate a brevi macchie.

C Con un tampone di stoffa o spugna.

D Con uno strumento appuntito sul colore già steso.

E Effetto di velatura con poco colore diluito.

F Colore denso lavorato con la spatola.

G Effetto pastoso con il colore denso.

H Sfumature e gradazioni ottenute accostando punti di colori diversi. Unità 6 • Le tecniche

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Lo spruzzo e il dripping A partire dal Novecento, gli artisti, stimolati anche dalla disponibilità di nuovi materiali, hanno inventato tecniche diverse da quelle tradizionali, come la pittura a spruzzo e il dripping. La pittura a spruzzo richiede l’uso di cannucce, spruzzatori o bombolette spray; il colore deve essere liquido: quelli più adatti sono i colori a tempera, gli inchiostri colorati gli acrilici, oltre alle vernici delle bombolette. Il dripping consiste nel far gocciolare il colore direttamente sulla tela o su un altro supporto: si creano così composizioni astratte dagli effetti inaspettati, legati anche al gesto dell’artista e alla densità del colore.

L’artista americano Jackson Pollock fu il primo a sperimentare il dripping: eccolo al lavoro nel suo studio.

Un ritratto a spruzzo

Il caso e il gesto

Il colore a spruzzo è stato usato con risultati poetici da Paul Klee. Nel ritratto in ៑figura 21, il colore ad acquerello spruzzato crea variazioni sfumate che rendono i personaggi e l’atmosfera quasi irreali.

Jackson Pollock ha creato composizioni astratte (៑figura 22) stendendo a terra enormi tele su cui faceva gocciolare il colore da pennelli o bastoncini con gesti decisi.

Paul Klee, Espressioni di un volto,

21 1939, acquerello su tela.

22 Jackson Pollok, Number 8 (particolare), 1949, olio su tela, Neuberger Museum, New York.

58

Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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Anche Sam Francis (៑figura 23) usava macchie e sgocciolature ma lavorava su supporti posti in verticale, così da far sgocciolare il colore verso il basso. In entrambi i casi, la creazione della composizione è in parte dovuta al caso ma è guidata dal gesto intenzionale dell’artista che decide i colori, la loro densità e l’energia e direzione del gesto.

23 Sam Francis, Nero brillante, 1958, acrilico su tela, Solomon R. Guggenheim Museum, New York.

Laboratorio

creativo

• Intervista a Jackson Pollock

A tutto spruzzo

Soffiando con una cannuccia

Sperimenta diversi mezzi per la tecnica a spruzzo.

• Fai cadere su un foglio una macchia di colore piuttosto liquido. • Con una cannuccia soffia con forza in varie direzioni creando delle ramificazioni. • Continuando con altre macchie di colore otterrai un originale intreccio di segni e colori.

• Con un contenitore per detersivi con spruzzatore otterrai un colore puntinato piuttosto uniforme. • Prova con uno spazzolino da denti duro: intingilo nel colore e poi passaci sopra un dito o un bastoncino: otterrai uno spruzzo picchiettato, adatto a uno sfondo. • Dopo aver sperimentato vari effetti con lo spruzzo, crea una composizione con piccole sagome in cartone o piccoli oggetti che disporrai sul foglio; spruzza il colore (anche più di uno) togli le mascherine: la composizione apparirà bianca su fondo colorato.

Questa tecnica non permette correzioni e ripensamenti: lavora con spontaneità e decisione e lasciati stupire dai risultati!

Con il dripping come Pollock • Usa colori acrilici: sono intensi e brillanti e asciugano velocemente, permettendoti di sovrapporre nuovi colori senza che si mescolino. • Appoggia un grande foglio per terra. • Con un pennello fai gocciolare il colore molto liquido lavorando con spontaneità e d’istinto.

Unità 6 • Le tecniche

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Il collage La tecnica del collage consiste nell’incollare su un supporto carte o altri materiali. Furono Pablo Picasso e George Braque, all’inizio del Novecento, i primi a introdurre nelle loro opere frammenti di tela, carta di giornale, carta da parati o altro, spinti dal desiderio di superare le tecniche tradizionali della pittura e ampliare le possibilità espressive dell’artista. La scelta dei materiali che si possono usare per il collage è vastissima: ci sono in commercio speciali carte colorate da collage ma è possibile usare tanti materiali diversi. Ritagliando la carta con forbici e taglierino si ottengono bordi netti, ma è possibile anche strappare la carta con le mani per ottenere contorni irregolari.

Materiali, colori e texture Nella natura morta in ៑figura 24, Gino Severini ha usato materiali diversi: carta da parati, cartone ondulato, carte da gioco, pagine stampate, e poi è intervenuto anche con matita e carboncino. Il risultato espressivo nasce non solo dall’accostamento di segni, forme e colori ma anche dal rapporto tra texture e spessori diversi dei materiali.

Carta colorata e ritagliata L’artista francese Henri Matisse creò molte opere a collage, anche di dimensioni enormi. Egli colorava a tempera dei fogli di carta; ritagliava poi dalle carte così ottenute

Gino Severini, Natura morta, 1917, collage, guazzo, carboncino e matita

24 su carta, Collezione privata.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

delle forme essenziali e le incollava in una composizione Con questa tecnica, molto semplice, riuscì a ottenere effetti di grande vivacità e forza espressiva, come puoi osservare nell’opera riprodotta in ៑figura 25.

Henri Matisse, Il covone, 1953, guazzo su carta, tagliato e incollato,

25 Collection University of California.


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Laboratorio

creativo

• Il collage nella storia dell’arte

Un collage alla maniera di Severini • Raccogli diversi tipi di carte: frammenti di carte colorate pesanti o leggere, opache o trasparenti, lucide o opache, cartoni, parte di imballaggi, vecchie cartoline, fotografie da riviste; puoi usare anche pezzi di stoffa e frammenti di altri materiali come sughero, legno, ecc. • Scegli i materiali che ti sembrano interessanti per una composizione; prepara i frammenti tagliandoli con le forbici o a strappo e infine incollali su un supporto di cartone. • Crea la tua composizione senza tracciare un disegno preparatorio ma sperimentando l’effetto di colori, forme, texture, accostando o sovrapponendo i tuoi frammenti, provando varie disposizioni fino a trovare l’equilibrio che ti soddisfa.

Un collage alla maniera di Matisse • Da carte a tinta piatta dai colori vivaci (puoi usare le carte da collage in commercio oppure preparale con la tempera o gli acrilici) ritaglia semplici forme con le forbici: sagome semplificate di fiori, fogli, animali o forme astratte come spirali, ecc. Puoi ispirarti alle opere di Matisse oppure creare forme a tuo gusto. • Scegli due o tre tipi di forma e poi ripetile cambiando i colori e le dimensioni. • Componile su uno sfondo colorato.

Divertiti con un fotomontaggio Il fotomontaggio è un’evoluzione del collage: è una tecnica molto usata oggi sia con intenti artistici sia per ottenere immagini surreali e divertenti. • Ritaglia figure da vecchie riviste e dépliant. • Ricomponile creando immagini di fantasia, anche con accostamenti impossibili o buffi. • Dai un titolo alla tua opera.

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Tessere in pasta vitrea per artisti.

Il mosaico Il mosaico è considerato una tecnica di pittura. È composto da tessere, piccoli frammenti di materiali colorati accostati gli uni agli altri per formare immagini. Le tessere possono essere in pietra, ceramica, pasta di vetro o qualunque altro materiale e vengono cementate su un supporto o su un intonaco. Le figure a mosaico risultano semplificate perché la tecnica limita i dettagli e le sfumature di colore. Già i Greci creavano composizioni a mosaico con piccole pietre dai colori naturali. I Romani impreziosivano i pavimenti degli edifici più importanti con mosaici dai motivi geometrici o naturalistici. In epoca bizantina il mosaico raggiunge il massimo sviluppo con le grandi scene di storia sacra sulle pareti delle chiese.

Le tessere in plastica colorata sono adatte alle esercitazioni scolastiche.

Motivi decorativi geometrici Il mosaico si presta particolarmente per creare motivi di tipo geometrico e per questo viene usato spesso per la decorazione di pavimenti. Nel mosaico romano della ៑figura 26 possiamo osservare un motivo geometrico molto semplice basato sul ritmo alternato. Il mosaico che decora il pavimento della basilica di Aquileia ៑figura 27 presenta una decorazione decisamente più ricca e complessa.

Mosaico geometrico policromo, III secolo d.C., Terme di Caracalla,

26 Roma.

Semplici motivi naturalistici I motivi di un mosaico possono essere anche ispirati alla natura. Il mosaico romano in ៑figura 28 rappresenta tralci di frutta. Osserviamo i bordi disegnati con tessere più scure e l’uso di diverse gradazioni di colore per rendere, in modo molto semplificato, il volume dei frutti.

27 Pavimento a mosaico, IV secolo d.C., Basilica di Santa Maria Assunta, Aquileia.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

28 Mosaico romano, IV secolo d.C., Mausoleo di Santa Costanza, Roma.


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La ricchezza dei mosaici bizantini Nei ricchi mosaici di Ravenna (៑figura 29) le tessere in pasta di vetro e pietre brillanti danno splendore alla composizione. Osserviamo i volti, le pieghe delle vesti, le decorazioni dei tessuti, resi con tessere in diverse gradazioni di colore che riescono a dare un certo volume. Tuttavia, le figure risultano stilizzate, appiattite e rigide, nello stile tipico dei mosaici bizantini. 29 Mosaici di Giustiniano e Teodora (part.), 522-547 d.C., Basilica di San Vitale, Ravenna.

Laboratorio

creativo

• Lavorare con il mosaico • Il mosaico contemporaneo

Un mosaico geometrico Ispirandoti agli esempi di queste pagine, inventa un motivo geometrico adatto per un mosaico. • Puoi usare le tessere in plastica oppure ritagliare quadratini da un cartoncino. Ti serviranno 3 o 4 colori, di cui uno scuro. • Traccia il motivo su un cartone (per esempio il coperchio di una scatola), poi disponi le tessere partendo dal contorno delle figure)

A

B

Una composizione naturalistica. Ispirati alla figura 28 oppure crea una immagine a tuo piacere, per esempio un paesaggio, ma senza troppi dettagli. • Disegna la tua immagine su un supporto di cartone. • Ritaglia tante tessere di carta nei colori che ti servono. Disponile in ciotoline distinte per colore (A). • Incolla le tessere sul supporto. Parti dal bordo esterno del fondo e dai contorni delle figure, poi riempi gli spazi scegliendo gradazioni di colore adatti a rendere il volume.

• Per riempire completamente gli spazi, puoi sovrapporre in parte alcune tessere oppure tagliarle in forma irregolare quando necessario (B).

Un mosaico con tessere speciali Puoi creare un mosaico anche con materiali speciali come sassolini, semi di diversa forma e colore, chicchi di riso e di caffè, pastina, perline, ecc. Fatti ispirare dai materiali e crea la tua composizione, che può essere anche astratta, con lo stesso procedimento già descritto sopra. Unità 6 • Le tecniche

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L’arte digitale Oggi con il computer è possibile creare immagini, sia fisse sia in movimento, ottenendo velocemente qualunque effetto grafico o pittorico. Esistono molti programmi per disegnare con il computer. Ti suggeriamo di cominciare con Paint, una applicazione semplice ma completa di Windows: con essa potrai disegnare, colorare e anche modificare immagini già esistenti, secondo la tua fantasia. Se disponi di un computer adatto, puoi provare anche le evoluzioni di Paint: Paint 3D per creare effetti tridimensionali e MyPaint.

Un programma per tutti Paint è un programma facile da usare che offre diverse possibilità per disegnare: si possono realizzare disegni in bianco e nero o a colori, disegni semplici o complessi, astratti o figurativi. È possibile stampare i propri lavori, ma anche archiviarli o condividerli.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo


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Laboratorio

creativo

• Disegnare Johnny Depp come capitano Jack Sparrow in Photoshop • I classici dell’arte si animano con la magia del digitale

Scopri le possibilità di Paint Quando apri il programma Paint, nello schermo si presenta una finestra. Nella barra superiore, si trovano vari gruppi di strumenti, che corrispondono alle numerose funzioni del programma.

A

B

Per disegnare puoi usare lo strumento Matita dalla casella Strumenti, oppure cliccare su Pennelli e scegliere il tipo di tratto: pastelli, acquerello, ecc. Dalla casella Forme puoi scegliere un tipo di linea oppure utilizzare forme già predefinite (cerchi, triangoli, frecce, ecc.). Ecco qualche esempio di che cosa puoi realizzare (A).

Cliccando sulla casella Contorno, puoi scegliere il tipo di contorno con cui caratterizzare l’immagine. Puoi decidere quale colore utilizzare inserendolo con il pulsante Riempi. Con i pulsanti Copia e Incolla puoi riprodurre più volte la stessa figura (B).

C

D

Nel corso del lavoro il pulsante Seleziona ti permette di evidenziare una figura che hai già disegnato, di ritagliarla, ruotarla e modificarne le dimensioni e i rapporti di larghezza e altezza (C). Puoi anche cancellare ciò che non ti piace con la Gomma nella casella Strumenti.

Quando per te sarà definitivo, salva il tuo lavoro (D). Adesso puoi archiviarlo in una cartella, oppure stamparlo o inviarlo a chi vuoi.

Unità 6 • Le tecniche

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Panetti di creta.

Modellare Modellare significa plasmare dei materiali malleabili come la creta (o argilla), la cera, la plastilina . Il materiale più usato per modellare è l’argilla, un impasto terroso che si trova in natura. Quando è umida e morbida è facile modellarla facendole assumere la forma desiderata: si realizzano così vasi, sculture a tutto tondo e opere a bassorilievo o altorilievo. L’oggetto viene poi cotto in speciali forni: l’argilla diventa dura e resistente, con un colore che va dal bianco al rosso, e prende il nome di terracotta o ceramica, secondo il tipo di cottura. La terracotta può essere poi dipinta con colori appositi che si fissano sul materiale durante una seconda cottura. Per imparare a modellare puoi procurarti l’argilla in piccoli pani già pronti per la lavorazione, oppure usare il Das o la plastilina, che non necessitano di cottura.

Un’arte antica Il modellaggio in argilla è una tecnica antichissima, usata già nelle Preistoria per modellare vasi (៑figura 30) e statuette. I Greci ci hanno lasciato bellissimi esempi di vasi decorati a motivi geometrici (៑figura 31) o con scene mitologiche. Ma i più abili modellatori dell’argilla furono gli Etruschi, che la utilizzarono per vasi, sarcofagi, statue, decorazioni dei templi. Tipiche creazioni etrusche in terracotta sono le antefisse (៑figura 32) poste sui tetti dei templi, che raffiguravano un volto di donna incorniciato da una decorazione fantasiosa.

Il modellaggio per i bozzetti Dopo il Medioevo, gli artisti preferirono altri materiali per statue e bassorilievi; l’argilla continuò a essere usata in fase preparatoria, per piccoli bozzetti di opere che sarebbero poi state fuse in bronzo o scolpite nella pietra in dimensioni maggiori. Ne è un esempio il bozzetto dell’opera Amore e Psiche del Canova (៑figura 33), steso velocemente e senza rifinitura delle superfici.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Plastilina. Das. Stecche per modellare.

Mirette per togliere il materiale in eccesso.

30 Vaso inciso di epoca neolitica.

Brocca attica, 740 a.C., Staatliche

31 Antikensammlungen, Monaco di Baviera.

Antefissa, V secolo a.C.,

32 terracotta, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma.

Antonio Canova, bozzetto per Amore 33 e Psiche, 1788, terracotta, Museo Correr, Venezia.


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La terracotta moderna Nell’arte moderna gli artisti hanno ripreso la tecnica della terracotta per creare opere astratte o figurative, e anche per nuove interpretazioni dall’arte vascolare. Arturo Martini è uno scultore che ha privilegiato la terracotta: nelle sue opere ha creato figure dalle forme semplificate e ha valorizzato il colore naturale del materiale (figura 34). Pablo Picasso, come altri artisti moderni, si dedicò anche alla produzione ceramica: egli modellò i suoi vasi trasformandoli in figure umane o animali simili a quelle dei suoi dipinti (figura 35).

Arturo Martini, Il bevitore,

34 1926, terracotta, Pinacoteca di Brera, Milano.

Pablo Picasso, 35 Vaso a forma di figura femminile, 1949, terracotta, Musée Picasso, Parigi.

Plastilina Composto di argilla e sostanze oleose che la rendono morbida.

Laboratorio

creativo

Le tecniche di base Partendo da un blocco di argilla già pronto, scopri alcuni procedimenti di base. Innanzi tutto, plasmalo con le mani per rendere l’argilla morbida e malleabile prima di iniziare a lavorarla.

• Maiolica, terracotta e porcellana • Modellare un vaso con la tecnica del colombino • Modellare a tutto tondo • Modellare a rilievo • Preparare la cartapesta • Il Giardino dei Tarocchi

A

B

Con la pressione delle dita e movimenti rotatori ottieni tondini e colombini. Per modellare un vaso sovrapponi tanti colombini ai bordi di un tondino e poi lisciali.

Per ottenere una lastra piatta puoi usare un filo di metallo oppure un matterello.

C

D

Per incollare un pezzo su una base usa la barbottina, una miscela liquida di acqua e argilla.

Se vuoi ottenere una superficie liscia, ripassala con le dita inumidite.

Unità 6 • Le tecniche

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La martellina e il martello a taglio servono per la prima fase di sgrossamento.

Scolpire La tecnica della scultura consiste nello scavare con martelli e scalpelli un materiale solido e resistente come la pietra e il legno. La pietra fu lavorata fin dall’antichità per realizzare opere grandiose a tutto tondo oppure ad altorilievo e bassorilievo. Esistono molti tipi di pietra, di diversi colore e grana, duri come i marmi o più porosi e friabili come le cosiddette pietre tenere: ogni materiale richiede specifici procedimenti di lavorazione e le sue qualità contribuiscono al risultato espressivo. Anche il legno, più morbido della pietra, presenta una grande varietà di colori, venature, durezza.

Scalpelli: battuti con mazze, si usano dopo i martelli per scavare i dettagli.

Raspe e lime si usano per la levigatura finale della superficie.

Figure perfette in marmo Nell’antica Grecia gli scultori crearono in marmo rappresentazioni perfette e ben proporzionate della figura umana: osserviamo nella statua della dea Hestia in ៑figura 36 la posizione del corpo e le pieghe delle vesti. Ritroviamo questo materiale nelle opere dagli scultori italiani dei secoli successivi. In epoca barocca Gian Lorenzo Bernini raggiunse livelli di straordinaria abilità tecnica: osserviamo nel particolare de Il Ratto di Proserpina in ៑figura 37 come è riuscito, con un materiale così duro, a rendere la forma minuziosa dei muscoli, la superficie liscia della pelle, la morbidezza del corpo sotto la pressione delicata della mano.

Fidia e aiuti, Hestia dal frontone occidentale

36 del Partenone, 435-432 a.C. circa, marmo, British Museum, Londra.

La grana espressiva della pietra A partire dal Novecento la scultura in pietra è meno praticata dagli artisti, che preferiscono gessi e nuovi materiali come le resine sintetiche, più veloci da lavorare e meno costosi. Ma alcuni artisti hanno continuato a scolpire la pietra; l’obiettivo non è più l’imitazione perfetta della realtà, come vediamo nell’opera di Arturo Martini in ៑figura 38, dove lo scultore ha lasciato in vista la porosità naturale del materiale per dare maggiore espressività alla figura. Arturo Martini, La sete, 1935, marmo peperino, 38 Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Gian Lorenzo Bernini, Il ratto di Proserpina

37 (particolare), 1621-22, marmo, Galleria Borghese, Roma.


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Re Assurbanipal sul suo carro, rilievo assiro,

“Ricami” in pietra nel bassorilievo Nel bassorilievo le figure si stagliano dal fondo con uno spessore limitato. Osserviamo la cura del dettaglio tipica degli antichi bassorilievi assiri in ៑figura 39, che disegnano le figure in modo accurato con incisioni sottili e minuziose. In epoca romanica le figure assumono un significato simbolico e i bassorilievi si arricchiscono di complessi decori naturalistici o geometrici (៑figura 40) tanto da sembrare leggeri “ricami” in pietra.

Laboratorio

39 VII secolo a.C., Museo del Louvre, Parigi.

Lastra con pavone di San Salvatore, seconda 40 metà dell’VII secolo, marmo proconnesio, Museo di Santa Giulia, Brescia.

creativo

Una scultura in gesso Poiché a scuola non è possibile realizzare una scultura in pietra, puoi sperimentare alcuni procedimenti utilizzando il gesso, un materiale morbido e facile da reperire e lavorare.

• • • •

La scultura in pietra La scultura in legno La lavorazione del marmo Lo sbalzo

A

B

Sciogli in acqua del gesso in polvere (scagliola), ottieni un impasto fluido e versalo nel coperchio di una scatola da scarpe. Dopo pochi minuti il gesso sarà solidificato: elimina il cartone e ottieni una lastra.

Traccia a matita il disegno della figura che vuoi realizzare: puoi ispirarti ai motivi di figura 40 oppure creare un motivo a tuo piacere.

C

D

Incidi il contorno della figura con un piccolo scalpello a punta; poi scava il piano del fondo per far emergere la figura.

Incidi il gesso nella figura per definire i particolari. Puoi lasciare la superficie grezza oppure lisciarla con carta vetrata. Completa il lavoro con un velo di pittura che tolga il bianco del gesso. Unità 6 • Le tecniche

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Mario Ceroli, Io (stracci),

I materiali poveri e il ready made

41 1968, legno e stracci, Collezione privata.

Alcuni artisti contemporanei realizzano le loro opere con materiali di poco costo o addirittura di scarto, come carta, cartoni, polistirolo, plastica, stracci, paglia o anche con semplici naturali come pietre comuni, rami, conchiglie. I critici hanno denominato Arte Povera questo tipo di espressione artistica: essa dimostra che la creatività può prendere spunto da qualunque cosa e che qualunque materiale può essere usato per un’opera d’arte. Altri artisti utilizzano oggetti comuni e attribuiscono loro un nuovo significato intervenendo con alcune modifiche o semplicemente esponendoli come opera d’arte: questa tecnica, chiamata ready made, si basa sulla capacità dell’artista di staccarsi dal modo consueto di considerare gli oggetti e stimola anche il pubblico ad accettare punti di vista nuovi e insoliti.

Nuova vita per i materiali di scarto Umili materiali di scarto possono essere trasformati e assumere forme poetiche che suscitano nuove emozioni. Mario Ceroli ha usato un mucchio di stracci (៑figura 41) e li ha piegati e arrotolati fino a far loro assumere una precisa forma sferica. Tony Cragg ha collezionato recipienti di plastica o altro materiale accostandoli per colore (៑figura 42) e dando loro un nuovo significato all’interno di una composizione. Con questo egli esprime anche una critica alla continua produzione di oggetti da parte dell’uomo.

Oggetti quotidiani che si trasformano Una sella di bicicletta e un manubrio possono diventare una testa di toro: Pablo Picasso, stimolato dalla forma degli oggetti, ha saputo vedere una nuova figura dal loro accostamento (៑figura 43). Egli fu uno dei primi artisti a creare opere con oggetti quotidiani, anticipando alcuni aspetti della tecnica ready-made. L’opera di Piero Manzoni (៑figura 44) consiste in una serie di veri pani disposti su una teglia da forno e colorati di bianco. Il nuovo colore li stacca dal loro contesto usuale e ci stimola a percepirli quasi come forme astratte.

Piero Manzoni, Achrome (particolare), 1961-62. 44

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Tony Cragg, Spectrum,

42 1984, Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli.

Pablo Picasso, Testa di toro, 1942, 43 Museo Picasso, Barcellona.


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Arte è… ciò che consideriamo arte Fu Marcel Duchamp a dare inizio alla tecnica ready-made. Nel 1913 espose una semplice ruota di bicicletta come opera d’arte (៑figura 45): era una provocazione per stimolare il pubblico a considerare che il valore artistico di un oggetto non è nell’oggetto stesso ma nel significato che gli attribuiamo. Marcel Duchamp, Ruota di bicicletta, 1951, replica 45 dell’originale del 1913, ready made, Museum of Modern Art, New York.

Laboratorio

creativo

• L’arte e il riciclo

Un bassorilievo con il cartone ondulato

Una composizione con il polistirolo

• Procurati vecchi cartoni ondulati da imballaggio. • Ritaglia alcune forme e disponile, anche sovrapponendole, su una superficie robusta, orientando le righe in varie direzioni. • Componi così un bassorilievo astratto che sfrutti in modo espressivo la texture in rilievo del cartone. • Puoi completare colorando con tempera a spruzzo.

• Recupera pezzi di polistirolo da imballaggio (puoi chiedere a qualche negoziante della tua zona). • Lasciati ispirare dalle forme e dimensioni del materiale che hai raccolto e crea una composizione tridimensionale. • Puoi tagliare i pezzi con un normale coltello da cucina o con un seghetto da traforo. • Incolla i pezzi tra loro con colla vinilica. • Se vuoi, puoi dipingere la tua scultura con colori acrilici.

Unità 6 • Le tecniche

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Verifiche VeRIFICA deLLe CONOSCeNze Le tecniche nell’arte In gruppo rispondete alle domande. Quali tecniche artistiche e materiali conoscete? Quali avete già sperimentato nei vostri lavori? Osservate le opere qui rappresentate. Con quali materiali e tecniche sono state realizzate? Osservate i materiali e gli strumenti: li riconoscete tutti?

Verifiche

1. 2. 3. 4.

72

Sezione 4 • Le tecniche e i temi


07_CORNO.qxp_Layout 1 05/02/20 07:31 Pagina 73

VERO O FALSO

4.

La tecnica della velatura consiste in: A dipingere veli e panneggi B sovrapporre strati sottilissimi di colore per ottenere sfumature delicate

5.

La tecnica del dripping consiste in: A far gocciolare il colore direttamente sulla tela B utilizzare oggetti comuni trasformandoli

6.

Si definisce a tutto tondo una scultura: A dalle forme tondeggianti B che si può osservare da ogni lato

7.

Per modellare si usano: A materiali malleabili come l’argilla B materiali duri come la pietra e il legno

Metti una crocetta sulla V se ritieni vera l’affermazione, sulla F se è falsa. 1.

2. 3. 4. 5. 6. 7.

8. 9. 10.

Le matite possono lasciare un segno più o meno morbido secondo la durezza V della mina V La mina è la punta della matita Il carboncino è lo strumento di disegno V più antico La penna e l’inchiostro lasciano un segno netto e intenso, senza sfumature V I pennarelli venivano usati fin dall’antichità per gli schizzi preparatori V Le mine delle matite colorate sono formate V da pigmenti impastati con un legante Matite colorate e pastelli sono adatti per ottenere gradazioni di colore V e sfumature Gli acquerelli sono colori densi V e coprenti I colori a tempera vanno diluiti V con acquaragia o trementina Il modellaggio in argilla fu praticato V fin dalla Preistoria

F F F F F F

C L I L

F

Basic English Terms and Vocabulary

F

Here is a list of English terms referring to artistic techniques and materials, together with their Italian equivalents.

F F

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. Eseguire un tratteggio significa: A fare uno schizzo preparatorio con delle linee di contorno approssimative B riempire una superficie con piccoli tratti paralleli o incrociati per ottenere effetti di chiaroscuro

2.

La pittura con i colori acrilici è più veloce di quella a olio perché: A i colori acrilici asciugano più rapidamente B con i colori acrilici non è possibile correggere e ritoccare

3.

I colori a olio hanno avuto grande successo perché: A sono economici B asciugano lentamente dando la possibilità di sovrapporre i colori per ritoccare e creare gradazioni

Bassorilievo Pennello Tela Cartone Incidere Carboncino Argilla Collage Disegnare Pennarello Altorilievo Inchiostro Mina Marmo Modellare Mosaico Dipingere Colori Colori acrilici Colori a olio Colori a tempera Tavolozza Spatola Carta Pastello Penna Matita Scolpire Scultura Pietra Acquerello Legno Verifiche

73

Verifiche

1.

Bas-relief, low relief Brush Canvas Cardboard To carve Charcoal (pencil or stick) Clay Collage To draw Felt-tip pen/felt-tip/felt pen, fibre-tip pen/fibre-tip High relief Ink Lead, pencil lead Marble To model Mosaic To paint Paints Acrylic paints/colours Oils Tempera Palette Palette knife Paper Pastel, crayon Pen Pencil To sculpt Sculpture Stone Watercolour Wood


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Unità

7

I temi Gli alberi Gli alberi sono un elemento fondamentale del paesaggio. Dobbiamo imparare ad osservarli: esiste una grande varietà di alberi che differiscono per la forma del tronco e delle ramificazioni, per la texture della corteccia, per l’andamento della chioma, per i colori che possono anche cambiare nel corso delle stagioni. Nelle opere d’arte troviamo alberi molto diversi, alcuni molto simili alla realtà, altri semplificati o rappresentati come simbolo, altri interpretati in modo personale, rispecchiando l’epoca, lo stile e le intenzioni di ogni autore.

Alberi semplificati per caratterizzare uno spazio Nel Medioevo Giotto fu il primo pittore a rappresentare le figure sacre nel contesto di un paesaggio per sottolineare il legame con la vita reale. Osserviamo l’affresco in ៑figura 1: gli alberi sono dipinti sullo sfondo e non rispecchiano le proporzioni né le forme reali ma sono semplificati e hanno la sola funzione di caratterizzare il paesaggio.

John Constable, Campo di grano,1826, olio su tela, The National Gallery,

1 Londra.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Giotto, La fuga in Egitto,1296-1300 circa, affresco, Basilica Inferiore

1 di San Francesco, Assisi.

Alberi protagonisti Dall’Ottocento il paesaggio diventa protagonista e con esso gli alberi. Gli artisti dipingono dal vero all’aperto. Nell’opera di John Constable in ៑figura 2 gli alberi sono raffigurati realisticamente in ogni dettaglio, dalle ramificazioni al colore e forma del fogliame, e hanno un ruolo fondamentale per descrivere l’atmosfera della campagna inglese. Van Gogh (៑figura 3) ha ritratto in molte opere il paesaggio della Francia meridionale: i suoi alberi sono dipinti con pennellate dense che rendono l’andamento del fogliame ed esprimono non tanto la realtà così come è quanto le emozioni che essa suscita.

Vincent van Gogh, Il parco dell’ospedale di Saint Paul, 1889, olio su tela,

2 Van Gogh Museum, Amsterdam.


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L’albero come simbolo L’albero è universalmente considerato come simbolo della vita. Ecco due diverse interpretazioni di questo tema: esse non hanno lo scopo di rappresentare l’albero nella sua realtà ma cercano di rendere l’idea di un movimento vitale che si sviluppa e cresce.

Gustav Klimt, L’albero della vita,1905-09, olio su tela, Museo di Arte

4 Applicata, Vienna.

Laboratorio

Nel dipinto di Gustav Klimt in ៑figura 4 i rami si sviluppano dal tronco in volute a spirale che occupano tutto lo spazio con un effetto decorativo. L’albero della vita realizzato per EXPO Milano 2015 (៑figura 5) è una struttura in legno e acciaio che ha anch’essa un andamento a spirale, simbolo della forza vitale della natura che si espande.

5

Marco Balich, Albero della vita, EXPO Milano, 2015.

creativo

Gli alberi dal vero Impara anche tu a osservare gli alberi dal vero: analizza le proporzioni, il disegno del tronco e l’andamento delle ramificazioni, la forma della chioma e le texture creata dalle foglie. Puoi esercitarti anche con fotografie di alberi. Procedi nel modo seguente. A

Traccia un contorno approssimativo di tutto l’albero per evidenziarne dimensioni e proporzioni. B Osserva e disegna le linee di struttura che caratterizzano il tronco e le ramificazioni. C-D Con matita o penna nera oppure con pennarelli colorati delinea le masse del fogliame più o meno fitto, scegliendo il tipo di segno più adatto all’effetto creato dalle foglie.

Quaderno attivo

• La forma e la struttura degli alberi

• Gli alberi nella storia dell’arte

A

B

C

D Unità 7 • I temi

75


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Foglie e fiori Mario

Foglie e fiori hanno sempre suscitato l’interesse degli artisti per la bellezza e la varietà di forme e colori. I fiori, in particolare, che all’arrivo della primavera danno un volto nuovo al paesaggio, sono considerati un simbolo della bellezza e del continuo rinnovarsi della natura. Foglie e fiori sono anche l’elemento decorativo più diffuso: in ogni tempo e in ogni luogo gli artisti si sono ispirati alle loro forme per creare motivi ornamentali per edifici, tessuti, tappeti, vasellame, rivestimenti in ceramica.

6 de’ Fiori,

Narcisi e altri fiori in un vaso azzurro, 1640.

Natura morta… quasi vera! I fiori iniziano a essere dipinti come protagonisti assoluti di un’opera a partire dal Seicento, quando nasce e si diffonde la “moda” della natura morta. Tra gli autori più conosciuti di questo genere vi era un pittore romano chiamato Mario de’ Fiori proprio per questa sua specialità. Egli dipinse con estremo realismo composizioni di fiori delle più svariate forme e dai colori vivaci e contrastanti (៑figura 6) che erano molto apprezzate dai nobili del tempo per abbellire i loro palazzi.

Vincent van Gogh, Vaso con dodici girasoli, 1888, olio su tela, Neue Pinakothek, Monaco di Baviera.

7

La forza della natura Van Gogh ha sempre mostrato grande interesse per i fiori e in particolare ha creato parecchie composizioni dedicate ai girasoli. Il suo intento però non era realistico né di ottenere un effetto decorativo, ma di comunicare le impressioni che forme e colori della natura suscitavano in lui. Nella composizione in ៑figura 7 la massa di fiori gialli in contrasto con lo sfondo azzurro e le pennellate dense e vigorose esprimono la forza vitale della natura.

Volute e simmetrie nelle decorazioni Liberty Lo stile Liberty nasce agli inizi del Novecento; è detto anche Stile floreale perché utilizza elementi vegetali come fiori, foglie e rami per rielaborarli liberamente e creare motivi decorativi simmetrici che abbelliscono con eleganza facciate, vetrate, pareti, arredi. Osserviamo in ៑figura 8 il motivo con forme sinuose e a volute, tipico di questo stile, usato per decorare il vetro di una porta. Anche la decorazione della parete è realizzata nello stesso stile.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

8 Villino Florio, particolare del soggiorno, 1902, Palermo.


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Laboratorio

creativo

Fiori e foglie dal vero I fiori appaiono diversi se li osserviamo di lato, di fronte o dall’alto. Procurati fiori di forme diverse e prova a disegnarli. Osserva attentamente la loro struttura: essi presentano quasi sempre una simmetria radiale.

A Osserva la forma generale e disegna una forma geometrica adatta a contenerne in contorno: per i fiori visti dall’alto sarà sicuramente un cerchio. B Dentro questa forma disegna il contorno e i petali. Infine, colora con le matite colorate, cercando di riprodurre le stesse tonalità di colore e gli effetti di luce e ombra.

A

B

Quaderno attivo

• La forma delle foglie • Una foglia con il frottage • La forma dei fiori

Esistono numerose varietà di foglie, diverse per forma, dimensione, colore. Fai attenzione al colore: in primavera e in estate, scopri quante gradazioni diverse di verde esistono; in autunno, osserva i colori che vanno dal giallo al rosso. Procurati foglie diverse e prova a disegnarle. Osserva attentamente la loro struttura: presentano tutte una simmetria bilaterale.

A Traccia l’asse di simmetria, poi abbozza il contorno rispettando la struttura simmetrica. B Disegna le venature e definisci con precisione il contorno osservando bene il margine: può essere liscio, dentellato ecc. Infine, colora con le matite colorate, cercando di rendere gli effetti di chiaroscuto dovuti alla forma e alle nervature.

A

B

Una foglia tridimensionale A Raccogli foglie fresche di vario tipo. Prepara una sfoglia alta circa 1 cm con creta o plastilina. Appoggiaci una foglia in modo da creare l’impronta. B Ritaglia la forma con un coltello o un ferretto. Ripassa le venature con uno strumento appuntito. Dai movimento alla forma piegando leggermente la foglia come preferisci. C Quando è asciutta, dipingili con la tempera o gli acrilici, poi ripassa con una vernice trasparente per rendere il colore luminoso e brillante. Con più foglie puoi creare una composizione decorativa.

A

B

C

• Il frottage • Fiori e foglie per decorare • Dipingere un papavero ad acquerello • I fiori di Giorgia O’Keefe

Unità 7 • I temi

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Frutta e ortaggi Frutta e ortaggi hanno attirato spesso l’attenzione degli artisti, a volte come completamento del soggetto principale, ma spesso anche come protagonisti in quel genere di composizioni chiamate natura morta. Sono infatti un soggetto interessante per le forme semplici e tondeggianti che creano effetti di luce e ombra, per i colori brillanti, per la varietà delle superfici che possono apparire lucide, opache, picchiettate, porose. Inoltre, i frutti rappresentano l’abbondanza e la generosità della natura e vengono raffigurati anche per il loro significato simbolico.

Cesto con fichi, I secolo a.C., affresco, Villa di Poppea,

9 Pompei.

Decorazioni nelle taverne dell’antica Roma Nelle tabernae e nelle case patrizie dell’antica Roma si usava dipingere sulle pareti composizioni di uva, fichi e altri frutti a scopo decorativo e come simbolo di abbondanza. Osserviamo in ៑figura 9 in questo cesto di fichi la semplice tecnica di ombreggiatura, con ombre e tocchi di luce, che dà volume ai frutti. Fede Galizia, Cesto di ceramica con frutta, 1619, olio su

Natura morta quasi fotografica

10 tela, Collezione privata.

Nel Seicento i frutti, così come i fiori, sono i soggetti preferiti per il genere natura morta. Le composizioni di frutta erano esposte nelle sale da pranzo delle famiglie più ricche come affermazione di benessere e abbondanza. Il dipinto di Fede Galizia in ៑figura 10 è un esempio dello stile dell’epoca: i frutti sono ritratti in modo molto realistico, rendendo con una precisione quasi fotografica i volumi, le gradazioni di colore, la qualità, liscia o vellutata, delle superfici.

Volumi e colori Paul Cézanne dedicò molte opere alle composizioni con i frutti mettendone in risalto forme tondeggianti. Nell’opera in ៑figura 11, le pennellate decise creano macchie di colore senza passaggi graduali dall’uno all’altro e insieme al denso chiaroscuro mettono in risalto i volumi e le forme.

Come un fumetto La natura morta di Roy Lichtenstein in ៑figura 12, uno dei maggiori esponenti della Pop Art americana, sembra ispirarsi al linguaggio dei fumetti: le forme sono semplificate, sottolineate dagli spessi contorni

Roy Lichtenstein, Natura morta con prugne, 1972, olio su tela. 12

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Paul Cézanne, Vaso e frutta, 1895, olio su tela,

11 Fondazione Barnes, Merion, Pennsylvania.


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neri; i colori sono piatti, senza chiaroscuro; la ciotola e il piano di appoggio, decorati con una texture grafica, non danno alcuna idea di profondità.

Un ritratto grottesco simbolo di abbondanza… e la sua versione moderna Il pittore manierista milanese Giuseppe Arcimboldo realizzò il bizzarro ritratto dell’Imperatore Rodolfo II d’Austria in ៑figura 13 con una composizione di ortaggi e frutti. Egli intendeva così celebrare il buon governo dell’Imperatore raffigurandolo nelle vesti simboliche del dio latino Vertunno, protettore della natura, dei giardini e degli orti. L’idea fu ripresa nel 2015 per EXPO Milano, una fiera internazionale dedicata all’alimentazione. I disegnatori vollero rendere omaggio all’artista milanese e, nello stesso tempo, rappresentare il tema della manifestazione creando una mascotte (៑figura 14) composta da frutti e ortaggi, versione moderna dei ritratti dell’Arcimboldo.

Laboratorio

Giuseppe Arcimboldo Rodolfo II in veste di Vertunno,

13 1591, olio su tavola, Skoklosters Slott, Stoccolma. Disney Italia, Foody, mascotte

14 per EXPO Milano 2015.

creativo

Quaderno attivo

• La forma di frutta e verdura

La forma e il volume dei frutti

• La natura morta

Procurati alcuni frutti e ortaggi di forma semplice e prova a rappresentarli dal vero.

A Disegna la forma generale: non sarà difficile perché le forme sono semplici. Definisci poi i particolari. B Colora con la tecnica che preferisci. Osserva da dove viene la luce e dove sono le ombre e cerca di rendere il chiaroscuro: inizia con il colore di fondo nella tonalità più chiara, poi intensifica il colore nelle zone in ombra oppure scuriscile con il tratteggio. Osserva bene l’aspetto della superficie e cerca di raffigurarla. Alla fine puoi completare il disegno aggiungendo l’ombra portata.

A

B

Unità 7 • I temi

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Gli animali Gli animali sono i primi soggetti raffigurati dagli uomini in epoca preistorica sulle pareti delle caverne e da allora continuano a essere presenti nelle opere d’arte come protagonisti o come parte di un ambiente. L’uomo ha un rapporto intenso con gli animali, visti di volta in volta come aiuto nel lavoro, fonte di nutrimento, compagni fedeli, esseri liberi nella natura, simboli di qualità umane. Le raffigurazioni degli animali esprimono tutti questi significati e sono quindi molto varie, riflettendo gli usi delle diverse epoche e le intenzioni personali di ogni artista.

Giovanni Fattori, Carro rosso (Il riposo), 1887, olio su tela, Pinacoteca

15 di Brera, Milano.

Andy Warhol, Cover

16 to 25 Cats named Sam and One Blue Pussy, 1954 circa, litografia colorata a mano, Williams Fine Art, Newport.

Elementi di un ambiente quotidiano Nell’Ottocento gli artisti sviluppano interesse per la natura e la vita nei campi, dove gli animali hanno un ruolo come protagonisti o compagni di lavoro dell’uomo. Nel quadro in ៑figura 15, il macchiaiolo Giovanni Fattori descrive con realismo un momento di riposo dalla fatica quotidiana dei campi; i buoi hanno una posizione di primo piano: la loro figura imponente e statica al centro della composizione esprime un’atmosfera di calma che ben si adatta al soggetto.

Animali… di carattere Molti artisti moderni e contemporanei non si preoccupano di raffigurare gli animali in modo realistico ma cercano di comunicare il loro “carattere” e l’emozione che esso suscita. L’artista americano Andy Warhol amava molto i gatti e ha creato numerosi ritratti come quello in ៑figura 16. Il gatto è rappresentato in modo affettuoso, con un’espressione quasi umana degli occhi rosa che spiccano sul viola del mantello; il disegno semplice, senza troppi dettagli, riesce a esprimere l’atteggiamento dell’animale.

Animali come simbolo Per le qualità che attribuiamo loro, gli animali sono spesso visti come simbolo di valori umani. Soprattutto nel Medioevo gli animali erano ritratti per il loro significato simbolico: per esempio, le pecore rappresentavano i fedeli guidati e amati da Gesù, paragonato a un pastore che si prende cura del suo gregge (៑figura 17). La raffigurazione è semplificata ma immediatamente riconoscibile dal pubblico che ne comprendeva il significato.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Mosaico della volta 17 di San Vitale (particolare), VI secolo, Basilica di San Vitale, Ravenna.

Statuetta egizia

18 di ippopotamo,

Medio Regno, faience, Museo del Louvre, Parigi.

Per gli antichi Egizi gli animali erano addirittura considerati come divinità e rappresentati in statuette e amuleti che avevano un valore simbolico, come l’ippopotamo in figura 18, modellato in argilla e smaltato con motivi di papiro.


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Draghi e altri animali fantastici Draghi, unicorni, chimere e altri animali fantastici popolano miti e leggende di tutte le epoche e sono entrati nelle rappresentazioni artistiche per i loro significati simbolici. Tra gli animali fantastici più rappresentati troviamo il drago: una delle sue rappresentazioni più antiche si trova sulla porta di Babilonia (៑figura 19), come simbolo di potenza e protezione. Osserva la composizione di forme diverse: la testa, la coda e le squame del serpente, il corno sul capo, le zampe anteriori di cavallo e quelle posteriori di un uccello rapace.

Figura di drago sulla porta del tempio di Ishtar di Babilonia,

19 605-562 a.C., Pergamonmuseum, Berlino.

Animali in movimento Una prerogativa degli animali è il movimento: volare, correre, saltare, strisciare… Cercare di renderlo in una immagine fissa è per gli artisti una sfida difficile ma affascinante, a cui si sono dedicati in particolare i futuristi. Nell’opera in ៑figura 20, Giacomo Balla ha rappresentato lo zampettare e scodinzolare del cane disegnando contemporaneamente gli spostamenti successivi, con un espediente simile alle linee cinetiche dei fumetti.

Laboratorio

creativo

Giacomo Balla, 20 Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912, olio su tela, Albright Knox Art Gallery, Buffalo.

• Gli animali

Studio di un animale Osserva attentamente un animale prima di disegnarlo per analizzarne la forma, le proporzioni e l’atteggiamento. Disegnare un animale in movimento è difficile: inizia a esercitarti partendo da fotografie e procedi nel modo seguente.

A Analizza le parti che compongono la figura e le loro proporzioni; fai uno schizzo disegnando le parti in modo semplificato, come forme geometriche, per avere chiara la loro collocazione. B Traccia il contorno e poi definisci i particolari. Colora quindi con le matite colorate, sfumando per rendere i volumi e la particolare texture del piumaggio. A • • • •

B

Animali in movimento Gli animali nell’arte Come disegnare un gatto Gli animali di Franz Marz Unità 7 • I temi

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Il paesaggio Il paesaggio è un tema molto presente nelle opere degli artisti e offre numerose possibilità di interpretazione. Esistono infatti diversi tipi di paesaggio caratterizzati da elementi naturali come le acque, i rilievi, la vegetazione, il cielo a cui si aggiungono le opere dell’uomo. Un paesaggio inoltre cambia nel tempo, nel corso delle stagioni e in vari momenti della giornata. Presente solitamente come sfondo nell’arte antica, dall’Ottocento in poi il paesaggio è diventato il soggetto esclusivo di molte opere.

Il paesaggio come sfondo

chiaramente l’organizzazione dello spazio e creando due piani di profondità: una collina verde in primo piano e la montagna lontana, sullo sfondo. I piccoli personaggi mettono in risalto la maestosità dell’ambiente.

Un paesaggio “sentito” I pittori romantici dell’Ottocento cercavano nella natura ispirazione per esprimere sentimenti ed emozioni, dipingendo dal vero all’aperto. Nel dipinto in ៑figura 22 il pittore Caspar David Friedrich ha ritratto il paesaggio in una atmosfera nebbiosa e sospesa che riflette il senso di mistero profondo ispirato dalla natura.

Nell’arte del Rinascimento il paesaggio costituisce lo sfondo delle storie rappresentate, come in nel dipinto del Giorgione in ៑figura 20. L’opera è stata dipinta in studio, il paesaggio quindi non è ritratto dal vero ma sulla base dei ricordi o dell’immaginazione. Osserviamo come i colori tenui e chiari dello sfondo danno un senso di profondità su cui spiccano le figure in primo piano.

Katsushika Hokusai, Il passo Inume nella provincia di Kai, da Trentasei

21 vedute del monte Fuji, 1830-32, xilografia policroma.

Giorgione, I tre filosofi, 1505-06, olio su tela, Kunsthistorisches

20 Museum, Vienna.

Le linee di struttura Ogni paesaggio ha la propria struttura che può essere evidenziata da linee ondulate, aguzze, piatte e orizzontali secondo la forma degli elementi presenti. Nel dipinto del pittore giapponese Hokusai in ៑figura 21, poche linee essenziali e armoniose disegnano i profili dei rilievi rappresentando

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Caspar David Friedrich, Mattino (particolare), 1821, olio su tela,

22 Niedersachsisches Landesmuseum, Hannover.


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Il paesaggio come espressione personale Dal Novecento ai giorni nostri, i pittori non si preoccupano di ritrarre il paesaggio così come è ma lo interpretano in modo del tutto libero per esprimere un proprio stato d’animo. Ne è un esempio il paesaggio in ៑figura 23, che l’autore ha intitolato “Solitudine”, disegnato con poche linee semplici e dipinto colori ben lontani dalla realtà.

Alexej von Jawlensky, Solitudine, 1912, olio su cartone, Museum 12 an Ostwall, Dortmund.

Laboratorio

creativo

La struttura del paesaggio Quando osservi un paesaggio comincia a individuare lo schema strutturale, cioè le linee che lo caratterizzano: esse saranno prevalentemente piatte e orizzontali in un paesaggio di pianura, più ondulate in un paesaggio collinare, spezzate in un paesaggio montano. Le linee dei profili che si susseguono dal basso verso l’altro costituiscono i piani di profondità. • Sul paesaggio della fotografia sono evidenziati i piani di profondità. Riproducilo tracciando innanzitutto queste

linee, che danno la struttura e le proporzioni del paesaggio, e poi rifinisci con i dettagli. • Per colorare ti consigliamo le matite colorate, la pittura a tempera, i pastelli a olio o quelli a gesso: tutti questi materiali ti consentono di sfumare e sovrapporre i colori in modo da ottenere effetti diversi. • Ricorda che per dare correttamente la sensazione della profondità dovrai usare colori più vivaci in primo piano e più tenui a mano a mano che vai verso lo sfondo; inoltre, alberi e case saranno via via più piccoli con la distanza.

• La pittura en plein air • La Land Art, quando il paesaggio è opera d’arte • Paesaggi e atmosfere • Un paesaggio collinare all’aperto • Monet e la pittura en plein air Unità 7 • I temi

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Raffaello,

24 La bella

Il cielo

giardiniera (particolare), 1509, olio su tela, Museo del Louvre, Parigi.

Un elemento molto importante per caratterizzare l’atmosfera e l’espressività di un paesaggio è il cielo. Esso può assumere tonalità diverse secondo la stagione, il momento della giornata, il tempo atmosferico; anche le forme mutevoli delle nuvole contribuiscono a definire l’aspetto e l’atmosfera del cielo. Nelle opere d’arte il cielo costituisce spesso lo sfondo, i cui colori, luminosi o cupi, si riflettono su tutta la scena rappresentata; ma a volte il cielo può diventare anche il protagonista assoluto di un dipinto.

Uno sfondo realistico

William Turner, 25 Tramonto sul lago (particolare), 1840, olio su tela, Tate Britain, Londra.

Nel Rinascimento gli artisti sono interessati a raffigurare la realtà in modo naturalistico. Anche quando rappresentano scene della storia sacra, preferiscono collocarle su uno sfondo realistico anziché crearne uno astratto o simbolico come nelle epoche precedenti. Osserviamo il particolare del dipinto di Raffaello in ៑figura 24: il cielo dietro la figura di Maria, con le delicate gradazioni di azzurro e il volume soffice delle nuvole, contribuisce a dare all’intera scena un carattere di realtà.

Vincent

26 van Gogh,

Strada con cipressi (particolare), 1890, olio su tela, Museo Statale, Otterlo.

Atmosfere ed emozioni Un tramonto infuocato, i colori luminosi del cielo all’alba, quelli cupi di un cielo tempestoso suscitano emozioni diverse. Nell’Ottocento, i pittori romantici hanno cercato nei loro dipinti di cogliere queste atmosfere speciali, come vedi in questa opera di William Turner: il suo Tramonto sul lago ៑figura 25 è rappresentato esclusivamente con il colore, in un’esplosione di gradazioni luminose e trasparenti che vogliono comunicare l’emozione del momento.

I cieli vibranti di Van Gogh Un pittore che ha dipinto molto il cielo è stato van Gogh: cieli notturni, cieli illuminati da un sole cocente, attraversati da vento e nuvole… In tutte le sue rappresentazioni, l’artista ha creato sempre l’impressione di un cielo vivo, palpitante di luce. Come vedi negli esempi in ៑figura 26 e in ៑figura 27, egli accosta piccoli tratti di colore con pennellate dense e decise che sembrano mostrare le vibrazioni della luce e i movimenti dell’aria.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Vincent van Gogh, 27 Notte stellata (particolare), 1889, olio su tela, MoMa New York.


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Laboratorio

creativo

• Il cielo nell’arte

I colori del cielo I colori del cielo variano molto secondo l’ora, la stagione e il tempo atmosferico. Queste fotografie mostrano diversi aspetti e colori che può assumere il cielo: all’alba, in una giornata nuvolosa, in una giornata serena, al tramonto. Esercitati riproducendo colori e atmosfere di queste immagini prima di provare anche tu a dipingere il cielo dal vero. • Dividi il foglio in quattro parti, una per ogni studio di cielo. • Copia le immagini usando le matite colorate, gli acquerelli o i pastelli a olio, materiali che consentono di mescolare i colori e ottenere gradazioni. • Osserva bene in particolare le variazioni di colore verso l’orizzonte che danno l’idea di lontananza, la forma e il volume delle nuvole e i diversi colori che esse assumono.

Forme e colori delle nuvole Le nuvole sono una presenza importante che può caratterizzare il cielo in tanti modi diversi. Infatti, secondo la stagione e il tempo meteorologico, esse ci appaiono in svariate forme e colori: isolate o a gruppi, scure e dense o bianche e leggere, di forma tondeggiante o lineare, assumere i colori rossi del tramonto o rosati dell’alba, … Osserva queste fotografie ed esercitati a riprodurle prima di provare a rappresentarle dal vero. • Usa una carta ruvida e traccia con una matita morbida e segni leggeri la forma delle nuvole. • Studia i colori e le sfumature che ne fanno percepire i colori. • Colora usando pastelli o matite colorate. • Prova anche con gli acquerelli su carta bagnata per ottenere colori trasparenti e passaggi sfumati tra le nuvole e lo sfondo del cielo.

Unità 7 • I temi

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L’acqua Mari, laghi, fiumi, che occupano gran parte della superficie terrestre, hanno un fascino particolare. L’acqua è trasparente ma riflette i colori dell’ambiente creando riflessi e giochi di luce mutevoli, è fluida e sempre in movimento: per queste caratteristiche l’acqua ha una grande forza espressiva ed è stata spesso rappresentata dagli artisti.

Colori, riflessi e trasparenze Nell’Ottocento, l’acqua è uno dei soggetti prediletti dei pittori impressionisti per i suoi colori sempre mutevoli. Monet era così affascinato dai paesaggi d’acqua da installare un atelier su una barca sulla Senna, da dove per lunghi periodi poté studiare e ritrarre dal vero le atmosfere del paesaggio fluviale. Il dipinto Regate ad Argentueil in ៑figura 28 mette in luce i riflessi, uno dei fenomeni più affascinanti di un paesaggio d’acqua; l’artista li rappresenta con larghe pennellate dai colori luminosi che danno al tempo stesso l’impressione del lento fluire del fiume. L’opera che rappresenta il porto di Le Havre in ៑figura 29 è molto importante nella storia dell’arte perché proprio dal suo titolo prenderà il nome il movimento impressionista. Le forme sono appena accennate, l’effetto espressivo è tutto affidato al colore, steso a larghe pennellate per rendere appunto l’impressione delle luci e trasparenze di questo avvolgente e nebbioso paesaggio acquatico.

Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872, olio su tela, Musée d’Orsay,

28 Parigi.

Claude Monet, Impressione. Sol levante, 1872, olio su tela, Musée

29 Marmottan Monet, Parigi.

Acqua in movimento Il movimento dell’acqua può assumere diversi caratteri: può fluire lentamente, creare vortici veloci o addirittura innalzarsi in onde minacciose. Osserva come due artisti lontani nel tempo e nello spazio hanno rappresentato il movimento dell’acqua, ricorrendo entrambi a segni grafici precisi. L’artista giapponese Hokusai (៑figura 30) ha reso con un disegno preciso e armonioso il movimento della grande onda, fissata nel

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Katsushika Hokusai, La grande onda di Kanagawa, 1830-32 circa,

30 xilografia policroma, Metropolitan Museum of Art, New York.


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momento esatto in cui sta per infrangersi in un’esplosione di schiuma. In un’epoca e un luogo più vicini a noi, lo svizzero Paul Klee (៑figura 31) rappresenta il fluire vorticoso di un corso d’acqua in modo quasi astratto; con inchiostro e acquerello egli traccia fasci di linee sinuose in diversi colori che a volte si incrociano e a volte sembrano creare dei gorghi.

Paul Klee, Acqua selvaggia, 1934, acquerello e 27 inchiostro su carta, Collezione privata, Berna.

Laboratorio

creativo

Paesaggio d’acqua Una tecnica che si presta a rappresentare la trasparenza e le caratteristiche dell’acqua è quella dei pastelli su carta ruvida. Puoi ottenere una varietà di effetti con maggiore o minore pressione della mano, lasciando trasparire il bianco del fondo, sovrapponendo o accostando due o più colori. • Esercitati imitando gli esempi A e B. • Poi rappresenta questa foto, o un’altra di tua scelta, di paesaggio marino.

A

B Unità 7 • I temi

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Gli oggetti Nella vita di tutti i giorni ci serviamo di una grande quantità di oggetti di ogni forma, colore, dimensioni e materiale. La forma degli oggetti è legata alla loro funzione ma il loro aspetto dipende anche dalla creatività di chi li ha realizzati e dal desiderio di circondarci di cose belle. Gli oggetti parlano del nostro modo di vivere e lavorare, dei nostri gusti e dei nostri interessi. Rappresentarli nelle loro opere è per gli artisti un’occasione per studiarne forme e volumi ma anche uno stimolo a riflettere sul significato che diamo agli oggetti nella nostra vita.

Jean Baptiste Chardin, Il calice d’argento, 1765, Museo del Louvre,

32 Parigi.

Oggetti nella natura morta Nei quadri di natura morta che si diffondono a partire dal Seicento anche gli oggetti, oltre a fiori e frutti, compaiono da protagonisti (៑figura 32). Gli artisti li dipingono con precisione naturalistica, cercando di rendere esattamente i colori, i riflessi delle luci e le ombre, la qualità dei materiali.

La poesia degli oggetti Giorgio Morandi, pittore italiano del Novecento, ha dipinto moltissime nature morte. Egli raggruppava su un tavolo disadorno brocche, bottiglie e altri oggetti d’uso comune e li ritraeva senza cura dei particolari, con pochi toni di colore (៑figura 33). Proprio per la loro semplicità, le sue composizioni esprimono una speciale atmosfera poetica, mostrando come lo sguardo dell’artista sia capace di rivelare la poesia nascosta anche negli oggetti più banali.

Forme scomposte Anche i pittori cubisti hanno dipinto molto nature morte, guidati dall’interesse a conoscere le forme e la vera natura degli oggetti, senza fermarsi a ciò che appare superficialmente allo sguardo. Come vediamo nel dipinto di Braque in ៑figura 34, le forme degli oggetti venivano analizzate, scomposte e raffigurate contemporaneamente da diversi punti di vista mostrando anche i lati nascosti, in composizioni che sovvertono totalmente le nostre normali abitudini visive. Georges Braque, Fruttiera, clarinetto e chitarra, 1918, 34 olio su tela, Öffentliche Kunstsammlung, Basilea.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Giorgio Morandi, Natura morta, 1951, olio su tela, Museo Morandi,

33 Bologna.


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Oggetti Pop Gli artisti della Pop Art hanno spesso scelto come protagonisti delle loro opere dei banali oggetti quotidiani di produzione industriale con l’intento di produrre un’arte legata alla vita di tutti i giorni delle nostre moderne società di massa. Claes Oldenburg ha creato oggetti del tutto simili a quelli reali ma di dimensioni gigantesche (៑figura 35) che sono state poi collocati come monumenti in contesti come piazze o parchi.

Claes Oldenburg, Paletta, 2001, acciao e smalti, 35 Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park, Michigan.

Laboratorio

creativo

Quaderno attivo

• Gli oggetti • Oggetti impossibili

Un vaso dal vero Esercitati copiando fotografie di oggetti, come quella che ti proponiamo qui. Con gli stessi procedimenti potrai passare poi al disegno di oggetti dal vero. Analizza con attenzione la forma: quale è la sua struttura? In questo caso è una forma simmetrica. A Traccia sulla fotografia l’asse di simmetria e poi delle linee orizzontali per comprendere la struttura della forma e misurare le distanze dei diversi punti dal centro. B Riporta sul foglio le linee tracciate sulla foto e i punti che corrispondono alle misure da entrambi i lati, al fine di ottenere un disegno simmetrico. Basandoti su queste tracce, disegna il contorno della figura. C Cancella le tracce e passa al colore, osservando bene le luci e le ombre dovute alla forma.

A

• Gli oggetti nell’arte • Le nature morte di Giorgio Morandi

B

C

Unità 7 • I temi

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Il paesaggio urbano Il paesaggio urbano è caratterizzato da un insieme di edifici e spazi adatti alle varie esigenze della vita privata e sociale: abitazioni, palazzi pubblici, strade, piazze, negozi, luoghi di lavoro, ecc. Esistono piccoli centri, città e metropoli: ogni ambiente urbano ha le proprie caratteristiche legate al luogo in cui sorge e alla sua storia. Gli ambienti urbani dipinti dagli artisti, come sfondo di una scena o come soggetto principale, ci rivelano qualcosa dello spirito del luogo e dello stile di vita dei suoi abitanti.

Le linee del paesaggio urbano

Ambrogio Lorenzetti, Gli effetti del Buongoverno (particolare), affresco,

36 1337-40, Siena, Palazzo Pubblico, Siena.

Un paesaggio urbano presenta linee spezzate, verticali e orizzontali, che si sovrappongono e si intersecano; la vista è chiusa da elementi vicini gli uni agli altri, ma può aprirsi sullo spazio di una piazza o sullo scorcio di una piazza. Queste caratteristiche sono già presenti in uno dei primi paesaggi urbani dipinti nell’arte italiana (៑figura 36): Ambrogio Lorenzetti rappresenta il paesaggio di Siena nel Trecento, con le sue mura merlate, le torri, le abitazioni, le botteghe e, in primo piano, la piazza e le vie dove si incontrano le persone.

Le vedute Nel Settecento nasce il genere dei quadri di veduta dedicati proprio a ritrarre scorci di città, in particolare delle più famose città d’arte, come Venezia, Roma e Napoli. Come vediamo nel dipinto del Canaletto in ៑figura 37, il paesaggio è ritratto con la massima fedeltà, con tutti i dettagli dei palazzi e delle scene di vita, con colori realistici e nel rispetto della prospettiva.

Il caos delle città moderne Questa opera non raffigura una città in particolare. Agli inizi del Novecento, l’artista Paul Citroen ha voluto esprimere l’idea delle veloci trasformazioni della vita moderna con questa immagine simbolica di una metropoli (៑figura 38): la tecnica usata è un collage in cui si affollano e sovrappongono in modo caotico gli elementi che caratterizzano un moderno paesaggio urbano.

Paul Citroen, Metropolis, 1923, collage. 38

90

Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Canaletto, Piazza san Marco (particolare), 1743, olio su tela, National

37 Gallery of Art, Washington.


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Periferie contemporanee

Una città immaginaria

Il moderno paesaggio urbano è entrato nelle tele di parecchi autori del Novecento. Mario Sironi ៑figura 39 ha ritratto il paesaggio delle nuove periferie delle città industriali con le grandi case spoglie addossate, le ciminiere, le strade apparentemente deserte, in una atmosfera cupa e quasi irreale.

Un paesaggio urbano può essere anche frutto dell’immaginazione dell’artista e della sua personale rielaborazione della realtà. Nell’opera in ៑figura 40, gli edifici e gli spazi sono raffigurati con forme geometriche a colori vivi, su cui spicca il cerchio del sole.

Mario Sironi, Paesaggio urbano, 1921, olio su tela,

39 Collezione privata.

Laboratorio

creativo

Paul Klee, Castello e sole, 1928, olio su tela, Collezione

40 privata.

Quaderno attivo

• Il paesaggio urbano

Lo skyline Il profilo degli edifici contro l’orizzonte, detto skyline, rivela il carattere di un paesaggio urbano. Per esempio, quello di un borgo medievale italiano come Pitigliano ha un andamento quasi orizzontale che culmina nella chiesa e nel campanile. Ben diverso è lo skyline di una metropoli, in cui prevalgono gli andamenti verticali dei grattacieli. • Procurati dal tuo libro di geografia o da altre fonti fotografie di città diverse e traccia il loro skyline. • Discutete in classe per individuare le differenze e i collegamenti con il luogo e la storia dei diversi ambienti urbani.

• La città nell’arte • Manifesti turistici

Unità 7 • I temi

91


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La figura umana

Caccia

41 in palude

dalla Tomba di Nakht, 1500 a.C. circa, Valle dei Nobili, Luxor.

La figura umana è uno dei soggetti più presenti nelle opere d’arte, sia come personaggio di una scena sia come protagonista assoluto di un ritratto. Raffigurarla non è semplice: occorre studiare le proporzioni del corpo, i movimenti, gli atteggiamenti che esprimono anche la personalità del soggetto. Nella storia dell’arte troviamo tanti modi diversi di rappresentazione della figura umana: essi dipendono dalle regole e dagli stili che caratterizzano ogni epoca e civiltà e, soprattutto nell’arte moderna, dalle intenzioni espressive e dalla libera interpretazione di ogni artista.

Regole rigide da rispettare In alcune epoche gli artisti dovevano attenersi a regole precise ritenute indispensabili per raffigurare la figura umana: per esempio nell’antico Egitto le persone dovevano essere ritratte con le spalle e gli occhi visti di fronte ma piedi e volto di profilo (៑figura 41). Le figure appaiono rigide e non esprimono una personalità individuale.

Le proporzioni e l’armonia perfetta Per gli antichi Greci e successivamente per gli artisti del Rinascimento il corpo umano è un modello di armonia perfetta grazie a proporzioni ritenute ideali. Il famoso disegno di Leonardo in ៑figura 42 è uno studio delle proporzioni del corpo che viene inserito in figure geometriche ritenute perfette, il cerchio e il quadrato. Seguendo questi modelli, dall’antichità fino all’Ottocento, gli artisti hanno rappresentato la figura umana cercando la massima verosimiglianza.

Personaggi reali Mentre in precedenza gli artisti ritraevano di preferenza personaggi famosi o protagonisti delle storie sacre, i pittori realisti dell’Ottocento si interessarono alla realtà quotidiana anche delle persone più umili, ritraendole spesso nella fatica del lavoro. I due contadini del quadro di Millet in ៑figura 43 sono rappresentati in modo realistico, colti nella spontaneità di un gesto quotidiano. Jean-François Millet, Coltivatori di patate, 1861-62, 43 olio si tela, Museum of Fine Arts, Boston.

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Sezione 1 • Il linguaggio visivo

Leonardo 42 da Vinci, L’uomo vitruviano, 148590, Galleria dell’Accademia, Venezia.


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Movimento in libertà Con la tecnica della carta colorata e incollata (៑figura 44) Matisse ha rappresentato Icaro che, secondo un antico mito greco, tentò di volare come gli uccelli. La figura non rispetta le proporzioni né le forme di un corpo reale, ma rappresenta in modo espressivo e del tutto libero il movimento del personaggio che sembra danzare nel cielo. Henri Matisse, Icarus, 1947,

44 carta colorata e incollata,

Metropolitan Museum of Art, New York.

Laboratorio

creativo

Quaderno attivo

• La figura umana in movimento

• • • • •

La Body Art, quando il corpo è opera d’arte La figura umana nell’arte Figure in movimento Disegnare il corpo umano in proporzione Le figure stilizzate di Keith Haring

Studia le proporzioni del corpo umano Ogni persona è diversa dall’altra per forme e dimensioni delle varie parti e perfetta a modo suo. Ma nello studio della figura umana possiamo tener conto di alcune caratteristiche generali che ci aiutare a stabilire delle proporzioni. Innanzi tutto, il corpo umano è simmetrico (anche se non perfettamente): la parte destra è uguale e speculare alla sinistra. Inoltre, osserva le proporzioni che furono di guida agli antichi Greci come modello ideale del corpo umano: • la testa è circa un ottavo di tutta la lunghezza; • le gambe sono lunghe circa la metà dell’altezza totale. • Le braccia misurano circa tre volte la testa e arrivano a metà coscia. Esercitati a copiare fotografie di figure umane in posizione statica per studiarne le proporzioni. • Traccia sulla fotografia l’asse di simmetria e le linee che ti aiutano a cogliere le proporzioni, come nell’immagine. • Inizia a tratteggiare le dimensioni della testa: avrai così una base per le dimensioni delle altre parti. • Disegna poi le altre parti a mano libera controllando le proporzioni. • Colora la figura a tuo piacere.

Studia gli atteggiamenti con le silhouette Ecco un modo facile e divertente per studiare gli atteggiamenti del corpo umano. • Cerca sulle riviste fotografie di persone in diversi atteggiamenti: saranno interessanti soprattutto le immagini di sportivi, ma anche gli atteggiamenti della vita quotidiana. • Ripassa il contorno e riempi poi in modo uniforme con pennarello nero. • Ritaglia le figure e incollale su un foglio. • Confrontate il vostro lavoro in classe e cercate insieme di riconoscere dalle silhouette gli atteggiamenti delle persone. Unità 7 • I temi

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Il volto e il ritratto

Tanti stili, tante tecniche, tante espressioni

Il volto è la parte più espressiva del corpo: attraverso lo sguardo e la mimica facciale possiamo esprimere emozioni e sentimenti anche senza parlare. Ognuno di noi ha una fisionomia unica: nonostante questo, ci soni alcune caratteristiche del viso e delle sue espressioni che sono universali, aldilà dei tratti sonatici differenti delle molte etnie esistenti al mondo. In ogni epoca gli artisti hanno sentito il bisogno di ritrarre i volti, anche se con modalità molto diverse che dipendono dallo stile del tempo, dallo scopo del ritratto, dall’intenzione e creatività del singolo artista.

Nefertari (particolare della Tomba di

45 Nefertari), 1200 a.C. circa, affresco, Valle delle Regine, Luxor.

Leonardo da Vinci, Dama con l’ermellino

48 (particolare), 1489-90, olio su tavola, Czartoryski Museum, Cracovia.

Caravaggio, Ragazzo morso da rammaro

51 (particolare), 1595-96, olio su tela, Fondazione Roberto Longhi, Firenze.

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Sezione 4 • Le tecniche e i temi

Osserva qui una piccola galleria di volti tratti da opere di ogni epoca, dalle civiltà antiche ai tempi moderni. Osservateli insieme in classe. Con l’aiuto delle conoscenze di storia dell’arte, e consultando anche il vostro libro, individuate per ciascun ritratto l’epoca e lo stile, commentate la tecnica usata, riflettete sullo scopo del ritratto. Infine, provate a leggere nei volti le emozioni e la personalità che ogni personaggio rivela osservando nel dettaglio le espressioni: analizzate la forma e l’atteggiamento della bocca, la contrazione o apertura degli occhi, la posizione delle sopracciglia.

Publio Cornelio Scipione detto l’Africano,

46 II secolo a.C. circa, Museo archeologico, Napoli.

Michelangelo Buonarroti, Il Giudizio

49 Universale (particolare), 1536-41, affresco,

Masaccio, Cacciata di Adamo ed Eva

47 (particolare), 1425, affresco, Cappella Brancacci, Firenze.

Caravaggio, Medusa (particolare), 1597

50 circa, olio su tela, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Cappella Sistina, Città del Vaticano.

Jan Vermeer, Ragazza con l’orecchino di

52 perla, 1665, olio su tela, Mauritshius, L’Aia.

Rosalba Carriera, Ritratto di Caterina

53 Sagredo Barbarigo,1740, pastello su carta, Gemäldegalerie, Dresda.


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Éduard Manet, Il bar delle Folies-Bergère

54 (particolare),1881-82, olio su tela, Courtauld

Edvard Munch, Il grido (particolare), 1893

55 circa, tempera su tavola, Nasjonalgalleriet,

Gallery, Londra.

Amedeo Modigliani, Ritratto di Dédie,1918,

57 olio su tela, Centre Georges Pompidou, Parigi.

Laboratorio

Oslo.

Puškin, Mosca.

Paul Klee, Senecio, 1922, olio su tela,

58 Kunstmuseum, Basilea.

creativo

Le proporzioni del volto Quando disegni un volto, la prima difficoltà è cogliere e rispettare le proporzioni tra le parti. Questi schemi ti saranno d’aiuto, anche se naturalmente le proporzioni cambiano un po’ da individuo a individuo.

Pablo Picasso, Ritratto di Vollard

56 (particolare), 1909-10, olio su tela, Museo

Andy Warhol, Marilyn Monroe,1967, Museum

59 of Modern Art, New York.

Quaderno attivo

• Le espressioni del volto

Osserva le due fotografie del volto ripreso di fronte e di profilo. • Il volto è simmetrico rispetto alla linea verticale che attraversa il naso (anche se non lo è mai perfettamente). • Possiamo suddividerlo in tre fasce orizzontali più o meno uguali: la prima comprende la fronte, la seconda le orecchie e il naso, la terza la bocca. • Riportando questo schema su un foglio, copia il volto delle fotografie, di fronte e di profilo. • Esercitati poi con altre foto a tuo gusto che puoi ricavare da riviste. • Quando vi sentite pronti, provate a eseguire un ritratto dal vero lavorando in coppie, l’uno di fronte all’altro.

• Volti e maschere • Il volto nell’arte • L’altra faccia (umana) delle cose

Unità 2 • I temi

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Sezione Sezione

21 L’arte

nella storia

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Il mondo dell’arte 1.

Come definiresti l’arte?

2.

Quali forme ritieni possa assumere?

3.

Che cosa rappresenta per te l’arte? Quali emozioni ti suscita? Quale valore le attribuisci?

4.

Osserva le immagini in figura: che cosa le rende diverse e che cosa le accomuna?

Rispondete insieme alle domande. Raccogliete le vostre riflessioni e scrivete una definizione condivisa di arte.

97


Unità

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1

L’arte e i beni culturali

Che cosa è arte e dove si trova L’arte è una delle espressioni più significative della creatività umana. Si esprime in tante forme: visive, musicali, poetiche, letterarie. Conoscere e comprendere le opere d’arte consente di accostarci ai sentimenti, ai valori, alle concezioni di vita di un popolo e di una civiltà. In questo testo conosceremo l’arte visiva del nostro Paese e la sua storia, un patrimonio con cui siamo a contatto ogni giorno, a volte senza esserne nemmeno consapevoli.

I luoghi dell’arte visiva

Musei

1

I musei sono i luoghi specifici, progettati per la conservazione e l’esposizione delle opere d’arte. I musei sono sorti in Italia e in tutta Europa alla fine del Settecento, dopo la Rivoluzione francese, epoca in cui la società ha preso coscienza del valore storico delle opere d’arte e anche del diritto alla loro conoscenza e fruizione da parte di tutti i cittadini. In Italia la prima raccolta, che per volere di Papa Sisto IV venne aperta al pubblico, è stata nel Settecento quella dei Musei Capitolini a Roma, che conserva importanti testimonianze dell’antica arte romana.

Aree archeologiche

2 98

Nel nostro Paese le aree archeologiche e i relativi reperti sono numerose e sono legati alle civiltà che si sono sviluppate nel corso dei secoli sul territorio nazionale. Pompei, il Colosseo, la Valle dei templi di Agrigento, le necropoli etrusche… sono solo alcuni tra gli esempi più famosi. Non va dimenticato il patrimonio di archeologia industriale che testimonia il processo di industrializzazione nel nostro Paese.

Sezione 2 • L’arte nella storia

Pala d’altare È una tavola o una tela rettangolare dipinta, una lastra di marmo o di pietra scolpita o una piastra di metallo lavorato. Raffigura un’immagine sacra ed è collocata sull’altare.

• Dove si trova l’arte


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L’Italia è un museo diffuso: arte e ambiente formano un tutt’uno

Luoghi di culto

3

Nel nostro Paese, gli edifici di culto religioso costituiscono un importante patrimonio culturale. Sono opere create nel passato, spesso progettate da importanti architetti, testimonianza dunque della creatività di chi le ha ideate. L’interno degli edifici di culto è stato spesso arricchito con opere d’arte: pale d’altare , pulpiti, sculture, che ne fanno dei veri e propri musei d’arte. Un esempio famoso è la basilica di San Pietro a Roma, progettata da Michelangelo e meta di turisti da tutto il mondo (in figura la Pietà di Michelangelo ivi conservata).

Grandi dimore del passato

4

Castelli, palazzi e ville sontuose con splendidi giardini sono nati ad opera dei ricchi e potenti del passato, che chiamavano spesso i più validi artisti e architetti del tempo per costruire e abbellire questi spazi, destinati all’abitazione privata o a funzioni pubbliche. Oggi molti di essi hanno cambiato funzione, trasformati in musei o in luoghi aperti alle visite del pubblico, ma comunque testimoniano la vita e i gusti della loro epoca e la creatività degli artisti che le hanno create.

Centri storici In tutto il nostro territorio, alcune città presentano ancora aspetti che risalgono alle loro origini. I centri storici sono i luoghi di più antica formazione di una città o un paese e sono formati spesso da vicoli, torri ed edifici caratteristici, che risalgono all’antico Medioevo o ai secoli successivi.

5 Italia, museo diffuso

6

Nel nostro Paese le opere d’arte sono ovunque: nei musei, ma anche nelle strade, nelle città, nei piccoli centri. Si tratta di testimonianze del passato, ma anche di moderne architetture e opere contemporanee. Tutte mostrano come il nostro Paese sia da considerare un museo diffuso, nel quale l’arte forma un tutt’uno con l’ambiente e la vita quotidiana. Questo patrimonio va conosciuto, rispettato e salvaguardato, un compito affidato perciò a tutti i cittadini.

Unità 1 • L’arte e i beni culturali

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L’arte come bene culturale: la conservazione e la tutela Il patrimonio artistico fa parte dei beni culturali di un Paese, ossia appartiene a quelle manifestazioni della creatività umana che esprimono e racchiudono la cultura di una civiltà, oltre che la sua storia, e che occorre perciò conservare e tutelare. Ogni Paese ha il compito di tutelare e valorizzare i propri beni culturali. In Italia tale dovere è sancito anche nella Costituzione dall’articolo 9, che dice: “La repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Per realizzare questo scopo, esiste una legge chiamata Codice dei beni culturali e del paesaggio, emanata nel 2004 e successivamente aggiornata. Il Codice definisce che cosa sono i beni culturali e i beni paesaggistici e stabilisce che lo Stato, le Regioni, le città

metropolitane, le Province e i Comuni devono contribuire alla loro conservazione, fruizione e valorizzazione. Inoltre, ogni realtà territoriale deve progettare a questo scopo degli appositi piani (Piani Urbanistici Territoriali). La conservazione del patrimonio culturale è quindi un obbligo per le istituzioni, che devono permettere lo studio agli specialisti, rendere i beni culturali accessibili al pubblico e provvedere alla loro valorizzazione affinché i cittadini li possano conoscere e ne comprendano il valore. D’altro canto, la tutela del patrimonio è anche una responsabilità di ogni cittadino, che deve contribuirvi imparando e adottando i comportamenti più rispettosi per la loro corretta fruizione.

Il patrimonio artistico va tutelato e valorizzato

Le parole chiave del Codice dei beni culturali e del paesaggio

Conservazione

• Salvaguardare le opere affinché non deperiscano o vengano danneggiate o distrutte

Conservazione Fruizione

• Rendere il patrimonio culturale accessibile al pubblico e favorire la sua partecipazione

Valorizzazione

• Permettere lo studio da parte degli specialisti • Far conoscere i beni culturali, promuovendoli attraverso iniziative opportune e attività di comunicazione

Quaderno attivo

100

Sezione 2 • L’arte nella storia

• I cittadini e la tutela del patrimonio artistico


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L’Unesco e il Patrimonio Mondiale

Il FAI in Italia

La tutela dei beni culturali riguarda tutto il mondo ed esiste un organismo internazionale che tutela il patrimonio artistico mondiale, l’UNESCO, sigla che vuol dire Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Tra le principali missioni dell’UNESCO vi sono “l’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo”. L’UNESCO riconosce infatti alcuni luoghi o opere così importanti da dichiararli “Patrimonio Mondiale”: il loro è un valore universale, in quanto appartengono a tutta l’umanità, al di là del territorio in cui si trovano, e vanno conservati per le generazioni future. Il Patrimonio Mondiale rappresenta infatti l’eredità del passato ed è ispirazione per il presente e il futuro. Comprende siti culturali, siti naturali e paesaggi culturali. L’Italia, insieme alla Cina, è la nazione che vanta il maggior numero di siti.

Alla tutela del patrimonio culturale contribuiscono anche fondazioni ed enti privati senza scopo di lucro che hanno finalità culturali, artistiche o sociali. Sono esempi in tal senso le fondazioni di origine bancaria e il FAI (Fondo Ambiente Italiano). Il FAI è una fondazione senza scopo di lucro fondata nel 1975 che vigila e interviene per sollecitare e favorire la conoscenza, il rispetto e la cura dell’arte e dell’ambiente. Il fine del FAI è infatti “tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.

Patrimonio culturale

• Monumenti (opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, siti archeologici, iscrizioni e grotte) e siti (opere dell’uomo o dell’uomo e della natura) di valore universale sotto l’aspetto storico, artistico, scientifico o estetico

Il Patrimonio Mondiale

Patrimonio naturale

• Siti naturali eccezionali dal punto di vista estetico, scientifico o conservativo (habitat di specie a rischio)

Paesaggio culturale

• Paesaggi che rappresentano “creazioni congiunte dell’uomo e della natura” (cioè modellati in armonia da uomo e natura)

Unità 1 • L’arte e i beni culturali

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I siti UNESCO in Italia*

*

A Gennaio 2020

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Sezione 2 • L’arte nella storia


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1. 1979 Arte Rupestre della Valle Camonica 2. 1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci 3. 1982 Centro storico di Firenze 4. 1980 e 1990 Centro storico Roma 5. 1987 Piazza del Duomo a Pisa 6. 1987 Venezia e la sua Laguna 7. 1990 Centro Storico di San Gimignano 8. 1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera 9. 1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto 10. 1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po 11. 1995 Centro storico di Siena 12. 1995 Centro storico di Napoli 13. 1995 Crespi d’Adda 14. 1996 Trulli di Alberobello 15. 1996 Castel del Monte 16. 1996 Centro storico di Pienza 17. 1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna 18. 1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata 19. 1997 Costiera Amalfitana 20. 1997 Area Archeologica di Agrigento 21. 1997 La Reggia di Caserta 22. 1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) 23. 1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande 24. 1997 Villaggio nuragico di Barumini 25. 1997 L’Orto botanico di Padova 26. 1997 Residenze Sabaude 27. 1997 La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina 28. 1998 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la certosa di Padula

29. 1998 Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia 30. 1998 Centro Storico di Urbino 31. 1999 Villa Adriana (Tivoli) 32. 2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani 33. 2000 Isole Eolie 34. 2000 Città di Verona 35. 2001 Villa d’Este (Tivoli) 36. 2002 Val di Noto 37. 2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia 38. 2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia 39. 2004 Val d’Orcia 40. 2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica 41. 2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli 42. 2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina 43. 2008 Mantova e Sabbioneta 44. 2009 Dolomiti 45. 2010 Monte San Giorgio 46. 2011 Siti palafitticoli preistorici delle Alpi 47. 2011 I longobardi in Italia. Luoghi di potere 48. 2013 Monte Etna 49. 2013 Ville medicee 50. 2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato 51. 2015 Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale 52. Le opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar Occidentale (bene transnazionale; per l’Italia Bergamo, Peschiera del Garda e Palmanova) 53. 2018 Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa 54. 2018 Ivrea città industriale del XX secolo 55. 2019 Le colline del prosecco di Conegliano Veneto e Valdobbiadene Unità 1 • L’arte e i beni culturali

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La storia dell’arte Tutti dobbiamo contribuire alla conservazione e alla tutela dei beni culturali e la strada è una sola: quella della conoscenza. Per questo fin dai primi anni della scuola secondaria affrontiamo lo studio della storia dell’arte. Ma proprio per la ricchezza dei significati che le opere racchiudono, occorre avere gli strumenti adatti a “leggerle”, per riconoscere i contenuti e i valori che esse racchiudono e trasmettono.

Come accostarsi all’arte Un’opera è per prima cosa un “oggetto” visivo, ossia la conosciamo sotto forma di immagine, che può essere a due o a tre dimensioni, colorata o priva di colore. Inoltre, può essere figurativa, in quanto rimanda in modo visibile a figure della realtà, o astratta, cioè priva di un rimando immediato a ciò che conosciamo.

Una classificazione tradizionale In passato, la classificazione tradizionale delle opere è sempre stata fatta in relazione al loro rapporto con lo spazio, divise perciò in architettura, scultura, pittura. Per architettura si intende un ‘opera a tre dimensioni fornita di uno spazio interno, in cui l’uomo può entrare, camminare, vivere. Ma anche l’aspetto esterno ha una sua forma che influisce sull’ambiente in cui l’opera si trova e contribuisce a determinarne l’aspetto ៑figura 1. La scultura comprende tutte quelle opere fornite di tre dimensioni, ossia altezza, larghezza e profondità nello spazio. Possono avere una loro completa autonomia ed essere viste girando loro intorno (opere a tuttotondo ៑figura 2), oppure sporgere solo in parte da un piano di fondo. In base alla loro sporgenza si definiscono bassorilievo o altorilievo ៑figura 3.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Andrea Palladio, Villa Capra, detta anche La Rotonda,

1 1553-1589, Vicenza.

Lo studio della storia dell’arte è il primo passo per la tutela del patrimonio artistico

Mirone, Discobolo, copia romana in marmo dell’originale bronzeo del 455 a.C., Roma, Museo Nazionale Romano, Roma. Lastra con pavone di San Salvatore,

2

3 seconda metà VIII secolo, marmo proconnesio, Museo di Santa Giulia, Brescia.


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La pittura comprende tutte le opere a due dimensione realizzate su una superficie (carta, tela, intonaco) con l’uso del colore ៑figura 4. La grafica riguarda invece quelle opere a due dimensioni in cui domina il segno, eseguito con vari mezzi: matita, inchiostro, ma anche incisione o stampa ៑figura 5. Queste definizioni tradizionali aiutano a comprendere il cammino dell’arte e anche in questo testo troverai le opere del passato, fino al Novecento, raggruppate in questo modo. Ma oggi l’esistenza di nuovi materiali e l’informatica hanno modificato le categorie dell’arte. L’opera che vedi riprodotta ៑figura 6 non è di architettura, di scultura o di pittura: è una immagine digitale che compare solo con l’accensione del computer e quando arriverai a studiare l’arte contemporanea conoscerai nuovi tipi di opere e le nuove tecniche della loro produzione.

Giorgione, La tempesta, 1507-08, olio su tela, Accademia, Venezia.

4

Vincent van Gogh, La fattoria di padre Eloi, 1890, 5 grafite e penna su carta, Musée d’Orsay Parigi. Immagine digitale.

6

Unità 1 • L’arte e i beni culturali

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L’opera d’arte, un “oggetto” visivo

Augusto di Prima Porta

Quando parliamo o scriviamo usiamo un linguaggio, ossia parole, verbi, articoli, variamente combinati nel formulare un discorso. La stessa cosa avviene nella creazione di un’opera d’arte: l’artista usa un linguaggio, quello visivo, che è formato da segni specifici, quali linee, colori, spazio, superficie e tutti gli altri che abbiamo conosciuto nella prima parte di questo testo. Chi crea usa il linguaggio nel modo che ritiene adatto a comunicare la sua idea, applicandolo a immagini figurative o astratte, materiali o anche immateriali (un’immagine televisiva o elaborata sullo schermo di un computer). Qualunque sia il tipo di opera, antica o moderna, a due o a tre dimensioni, il suo significato è trasmesso dalla “forma” visiva con cui si presenta ai nostri occhi e che nasce da più aspetti: il soggetto dell’opera, il materiale da cui è formata, la tecnica usata per la sua realizzazione, il linguaggio visivo usato. Proprio i suoi aspetti visivi e materiali concorrono a trasmetterne i significati ed è necessario conoscerli ed esaminarli per giungere a comprenderne i significati.

Il materiale e la tecnica Ogni opera nasce poi dalla lavorazione di un materiale, o attraverso una tecnica grafica o pittorica adatta a produrre un’immagine. Nel cammino dell’arte sono stati usati i materiali più diversi. In architettura e soprattutto in scultura gli uomini hanno usato pietre, legni, carta, stracci di diversa consistenza e colore e anche la

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Sezione 2 • L’arte nella storia

I secolo d.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Musei Vaticani, Roma

Centauromachia (metopa del Partenone)

Il soggetto dell’opera Ogni opera racchiude sempre un’idea, un tema, enunciato di solito nel suo titolo. È il soggetto dell’opera, il tema trattato dall’autore. Il tema può essere espresso in forme realistiche, ossia con un riferimento alle figure e agli oggetti del mondo reale, oppure in forme semplificate e irriconoscibili, addirittura astratte, ma è parte dell’opera e contribuisce ai suoi significati.

Data

Colonna traiana (particolare) Data

108-113 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Bassorilievo

Luogo

Foro Romano, Roma

Autore

Fidia

Data

447-432 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Altorilievo

Luogo

British Museum, Londra


09_Arte.qxp_Layout 1 05/02/20 07:40 Pagina 107

qualità del materiale ha contribuito a determinare l’aspetto delle opere e il risultato artistico. In pittura esiste un supporto, ossia una superficie su cui si dipinge, che può essere una parete, una tela, una tavola, e una tecnica cromatica con cui si realizza l’opera. Entrambe concorrono al risultato dell’opera ed è bene riflettere su tale aspetto quando la si osserva. Anche nella grafica intervengono la qualità della superficie e la tecnica con cui viene realizzata l’opera (disegno a matita, a penna, incisione, ecc.).

Un metodo di lettura Tutti questi elementi sono importanti per “leggere” l’aspetto visivo di un’opera e i significati che esso comunica. Per capirne i significati e il valore, dobbiamo conoscere però altri elementi, ad esempio lo scopo per cui l’opera è stata creata, il committente che l’ha ordinata, il luogo a cui è destinata, ossia il suo contesto storico e culturale. Per tutti questi motivi, il testo fornisce innanzi tutto quelle conoscenze che permettono di collegare gli aspetti visivi dell’opera al contesto, così da capire il significato delle opere che via via studieremo. Accanto a ciascuna opera troveremo una piccola tabella con il titolo che l’autore o la società gli hanno attribuito, ossia il soggetto dell’opera. La tabella indica anche la tecnica e il materiale con cui l’opera è realizzata, le dimensioni, la data di realizzazione, la località in cui si trova. Una serie di riflessioni ci guideranno e aiuteranno ad osservare gli aspetti visivi più importanti e significativi dell’opera, così da collegarli al contesto storico e culturale. Questo itinerario di lettura può essere applicato ad ogni altra opera, così da raggiungere l’autonomia necessaria a capire i significati che ogni opera d’arte racchiude e trasmette.

Canestra di frutta Autore

Caravaggio

Data

1597-1598

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Pinacoteca Ambrosiana, Milano

Giardino (Tomba del funzionario Nebanum) Data

1430 a.C. circa

Tecnica

Tempera su intonaco di stucco

Osserva

British Museum, Londra

Luogo • •

È raffigurata una vasca con pesci collocata in un giardino. La vasca è descritta dall’alto, mentre gli alberi sono piegati per indicare la loro posizione intorno alla vasca. Servono a dare informazioni sulla forma e sul contenuto della vasca, sui tipi di alberi e sulla loro posizione nello spazio.

107


09_Arte.qxp_Layout 1 24/01/20 13:56 Pagina 108

Verifiche

2. 3.

SInteSI

4.

Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Accessibilità Beni culturali Conservazione Costituzione Creatività Culturali Dovere Fruizione 1.

2.

Verifiche

3.

5. 6.

Naturali Paesaggi Patrimonio Mondiale Storia dell’arte UNESCO Universale Valorizzazione Visive

7. 8. 9. 10.

L’arte è l’espressione della .......................... umana. Può assumere forme ..........................: visive, musicali, poetiche, letterarie. L’arte si trova in musei, aree archeologiche, luoghi di culto, dimore storiche, centri storici, architetture di ogni epoca. Il patrimonio artistico fa parte dei ............................... di un Paese, cioè delle manifestazioni della creatività umana che esprimono e racchiudono la cultura di una civiltà. In Italia, il ................................... della tutela e valorizzazione dei beni culturali è sancito dalla ........................... Il Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 stabilisce che la .......................... del patrimonio culturale è una responsabilità delle istituzioni e di ogni cittadino. Il cittadino deve contribuirvi adottando i comportamenti più rispettosi per la corretta .......................... dei beni culturali. Le istituzioni devono permettere lo studio agli specialisti, favorire l’.......................... al pubblico e garantire la loro ........................... Lo studio della .......................... è il primo passo per la conservazione e la tutela dei beni culturali. L’.......................... è l’organismo internazionale che si occupa della tutela del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo. Dichiara e tutela alcuni luoghi od opere ...................... per il loro valore .................... Il Patrimonio Mondiale comprende siti ....................., siti .................... e .......................... culturali.

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1.

108

L’arte è espressione della creatività umana universale Sezione 2 • L’arte nella storia

In Italia le opere d’arte sono solo nei musei Il patrimonio artistico è un bene culturale La legge stabilisce il dovere di tutelare e valorizzare i beni culturali Il FAI è un organismo internazionale Il Patrimonio Mondiale comprende solo siti culturali Il Patrimonio Mondiale ha valore solo per chi lo ha creato Conosciamo le opere d’arte come immagini L’opera d’arte va letta L’artista usa il linguaggio visivo per comunicare un messaggio

F

F

V

F

V V

F F

V

F

V

F

V V

F F

V

F

C L I L World Heritage Heritage is our legacy from the past, what we live with today, and what we pass on to future generations. Our cultural and natural heritage are both irreplaceable sources of life and inspiration. What makes the concept of World Heritage exceptional is its universal application. World Heritage sites belong to all the peoples of the world, irrespective of the territory on which they are located. The United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO) seeks to encourage the identification, protection and preservation of cultural and natural heritage around the world considered to be of outstanding value to humanity. This is embodied in an international treaty called the Convention concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage, adopted by UNESCO in 1972. Cultural heritage refers to monuments, groups of buildings and sites with historical, aesthetic, archaeological, scientific, ethnological or anthropological value. Natural heritage refers to outstanding physical, biological and geological formations, habitats of threatened species of animals and plants and areas with scientific, conservation or aesthetic value. (from whc.unesco.org)

V

V


09_Arte.qxp_Layout 1 24/01/20 13:56 Pagina 109

Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE

è

espressione della ........................ umana

si trova in

musei, aree archeologiche, luoghi di culto, dimore storiche (castelli, palazzi, ville), centri storici, architetture di ogni epoca,

beni................................. cioè delle manifestazioni della creatività umana fa parte dei

che esprimono e racchiudono

la cultura di una civiltà

che

le .............

hanno

l’................... di ................... e valorizzare

Mappa concettuale

in base

.......................

Codice dei beni culturali e del paesaggio

Costituzione • Creatività • Culturali • Istituzionali • Obbligo • Tutelare

Mappa concettuale

109


Unità

10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:06 Pagina 110

2

L’arte preistorica

ETÀ DELLA PIETRA

ETÀ DEI METALLI

PALEOLITICO

Da 1,8 milioni di anni fa al 10 000 a.C 40 000

36 000

Prime raffigurazioni nelle grotte

110

Grotta Chauvet

25 000 Venere di Willendorf

15 000 Grotte di Lascaux

12 000 Grotte di Altamira

MESOLITICO

NEOLITICO

10 000-6000 a.C.

6000-4000 a.C.

10 000 Incisioni rupestri in Valle Camonica

4000-1200 a.C.

3000 2800 • Primi documenti scritti • Menhir di Carnac • Dolmen La Chianca

Cromlech di Stonehenge

1200


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:06 Pagina 111

Stonehenge

Carnac Lascaux Altamira Chauvet

Valle Camonica

Willendorf

Bisceglie

L’ETÀ DELLA PIETRA Le più antiche immagini prodotte dall’uomo risalgono alla Preistoria. La Preistoria va dalla comparsa dell’uomo sulla terra (circa 2 milioni e mezzo di anni fa) fino all’invenzione della scrittura, avvenuta intorno al 3000 a.C. Quando gli uomini scrivono i primi documenti scritti inizia la Storia. Le testimonianze più antiche della Preistoria risalgono all’Età della pietra, così chiamata perché gli uomini usavano le pietre per costruire gli oggetti necessari alla loro vita. In base agli oggetti ritrovati, che mostrano una lenta evoluzione nella loro lavorazione, l’Età della pietra viene divisa in Paleolitico (o Età della pietra antica), Mesolitico (o Età della pietra di mezzo) e Neolitico (o Età della pietra nuova).

L’ARTE NEL PALEOLITICO Nei tempi più antichi del Paleolitico gli uomini vivono di caccia e di pesca e si cibano di vegetali selvatici. Sono nomadi e cercano riparo nelle caverne. Le più ampie espressioni figurative della Preistoria sono state trovate sulle pareti delle grotte e le più antiche risalgono a circa 40 mila anni fa, ossia all’epoca paleolitica. Le grotte che ospitano i più importanti esempi di arte rupestre si trovano in Francia e in Spagna, ma sono numerose anche in Africa, Asia e Australia. Nelle grotte sono state rinvenute anche statuette votive con forme femminili.

Le popolazioni nomadi realizzano pitture rupestri e statuette votive

L’ARTE NEL NEOLITICO Votivo

00

Offerto in voto, fatto per voto. Gli oggetti votivi sono lasciati in luoghi sacri, con l’intento di chiedere aiuto o ringraziare la/le divinità.

Verso l’epoca neolitica, la vita cambia profondamente: gli uomini non sono più nomadi e non vivono più di sola caccia, ma cominciano a coltivare la terra, ad allevare gli animali e a costruire i primi insediamenti accanto ai campi che coltivavano. Con la nascita dei primi villaggi, gli uomini iniziano a costruire rozzi monumenti di pietra, che hanno probabilmente carattere sacro o funerario. Inizia così l’arte megalitica (dal greco mégas e lithos, rispettivamente grande e pietra). Sempre nel Neolitico gli uomini cominciano anche a modellare e a cuocere l’argilla per creare recipienti in terracotta adatti a conservare i prodotti della terra.

Gli uomini costruiscono villaggi e monumenti in pietra

111


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 112

L’arte preistorica in breve

Chi

Dove

Quando

Che cosa

Perché

Come

112

Sezione 2 • L’arte nella storia

Uomini che vivono dapprima allo stato nomade e poi in insediamenti stabili di capanne

In varie aree dell’Europa ma anche in Africa, Asia e Australia

Da 2,6 milioni di anni fa fino al 3000 a.C.

• • • •

Dipinti su roccia con animali che fuggono Statuette votive con abbondanti forme femminili Monumenti in pietra di carattere sacro o funerario Recipienti in terracotta decorati con motivi geometrici

• Anticipare il buon esito della caccia (funzione magica e propiziatoria) • Auspicare prosperità e fecondità • Dominare la paura • Celebrare riti sacri e profani • Rendere belli gli oggetti di uso quotidiano • Dipingere sulla roccia • Raffigurare in modo naturalistico (cioè come nella realtà) ma semplificato • Usare colori ottenuti da argilla, carboni di legna, succhi vegetali • Scheggiare la pietra • Costruire con grosse pietre monumenti per la sepoltura o per cerimonie sacre • Creare recipienti di forme diverse e decorarli

• Audiosintesi • Unità in slide


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 113

Quaderno attivo

• Una “Pittura rupestre” • Le grotte di Lascaux

Pittura preistorica

• Le incisioni rupestri della Val Camonica • Visita virtuale alla grotta di Lascaux

L’arte rupestre Quando gli uomini si riparano nelle grotte, disegnano o incidono sulle pareti delle caverne scene con animali. Vi sono animali pericolosi, alcuni dei quali oggi estinti, ma anche cervi, bisonti, cavalli, tutti ripresi mentre corrono, forse per difendersi dalla cattura dell’uomo. Sono raffigurati in forma semplificata, ma naturalistica: sono infatti somiglianti al vero e riconoscibili. Gli studiosi pensano che gli uomini abbiano dipinto queste scene con una funzione augurale e forse magica: dominare la paura per gli animali, darsi coraggio e garantirsi il buon esito della caccia. Tra i siti di arte rupestre più famosi al Mondo vi sono le grotte di Altamira in Spagna, le grotte di Lascaux e la grotta Chauvet in Francia. La grotta Chauvet si trova nel Sud della Francia e deve il nome a uno degli speleologi che la scoprirono nel 1994. Le figure sulle sue pareti risalgono al Paleolitico e sono considerate le più antiche immagini create dall’uomo.

Grotta Chauvet Tecnica Pittura su roccia (graffi e segni tracciati con le unghie, le dita o altri materiali) Data

36 000 a.C.

Luogo

Vallon-Pont d’Arc, sud della Francia

Osserva • •

Sulla parete della grotta si riconoscono alcuni cervi in corsa. Il contorno è nero e ben marcato, tracciato con il carbone.

Sintesi PITTURA PREISTORICA Nel Paleolitico gli uomini disegnano e incidono sulle pareti delle grotte scene di caccia, con animali feriti o che fuggono, forse per sottrarsi alla cattura. Queste raffigurazioni sono semplificate ma naturalistiche e hanno lo scopo di dare coraggio, vincere la paura e garantirsi il buon esito della caccia.

Unità 2 • L’arte preistorica

113

PITTURA

La raffigurazione degli animali è naturalistica

Le immagini della grotta Chauvet, in Francia, risalgono a circa 36 mila anni fa e sono considerate le più antiche esistenti.


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 114

Architettura preistorica I megaliti Nel periodo neolitico, con la nascita dei primi villaggi, inizia anche la costruzione dei primi semplici monumenti, formati da pietre alte fino a 5-6 metri e, per questo motivo, detti megaliti. Gli studiosi ritengono che queste costruzioni primordiali fossero siti sacri per la celebrazione di riti religiosi oltre che luoghi di sepoltura. Prendono il nome di menhir quando sono pietre isolate, di dolmen quando sono formati da più pietre accostate e sovrapposte. In diverse località dell’Europa vi sono menhir e dolmen, isolati o raggruppati in vario modo. A volte sono disposti a formare un circolo (cromlech), come nel caso del cromlech di Stonehenge in Inghilterra.

I menhir In lingua bretone la parola menhir vuol dire “pietra lunga”. Un menhir è infatti una enorme pietra verticale infissa in modo stabile nel terreno.

Allineamento di menhir Data

Luogo

114

Sezione 2 • L’arte nella storia

ARCHITETTURA

Carnac, Francia

Osserva • • •

I megaliti sono i primi monumenti costruiti dall’uomo

5000-3000 a.C.

La pietra ha una forma allungata ed è infissa nel terreno. La pietra non è levigata ma appare semplicemente scheggiata. I menhir sorgono in genere isolati, ma a Carnac, in Francia, sono a centinaia, con file lunghe fino a due chilometri. Probabilmente il sito è stato uno dei primi luoghi destinati alla celebrazione di riti e cerimonie sacre.


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 115

I dolmen

Piedritto 1 Elemento architettonico verticale con funzione portante, cioè

Un dolmen è formato da alcune pietre verticali e da una orizzontale posta sopra. I dolmen sono i primi esempi di costruzione trilitica, ossia basata su tre pietre, due verticali (chiamate piedritti ) e una orizzontale di copertura (chiamata architrave). Questo sistema è stato la base dell’architettura europea fino all’invenzione dell’arco da parte degli Etruschi, verso il III secolo a.C.

che sostiene altri elementi.

Architrave 2 Elemento architettonico orizzontale, che appoggia o si incastra tra due piedritti, sostenendo il peso degli elementi posti al di sopra.

Dolmen La Chianca Costruzione trilitica

2

Data

Luogo

III millennio a. C. Bisceglie (BA), Puglia

Osserva •

1 • •

Il monumento è formato da tre pietre, due verticali e una orizzontale che le collega in alto. I massi sono enormi (sono alti più di 5 metri). Davanti al monumento si trova un corridoio di accesso delimitato da massi infissi nel terreno.

Unità 2 • L’arte preistorica

115


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 116

in primo piano Cromlech di Stonehenge

Cerchio esterno

Cerchio interno

Pietra dell’altare Anelli di buche e piccole pietre

Viale d’accesso Fossato

116

Sezione 2 • L’arte nella storia


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 117

I massi che formano il monumento sono di pietra arenaria, dal colore chiaro e dalla struttura compatta e resistente, e pesano circa cinquanta tonnellate ciascuno. I dolmen sono collocati in modo che nei giorni del solstizio d’estate e di quello d’inverno, ossia nel giorno più lungo e in quello più corto dell’anno, i raggi del sole vadano a cadere senza ostacoli sulla pietra dell’altare.

Rifletti sul significato Il cromlech è una grande opera di architettura, se si considera quali erano i mezzi allora conosciuti (i massi furono fatti scivolare su tronchi d’albero da una cava posta a circa 30 km di distanza). Il numero originario dei massi (30 come il numero medio di giorni al mese) e la loro organizzazione rispetto al sole fanno credere che il monumento fosse un calendario astronomico che consentiva agli uomini preistorici di calcolare la successione dei mesi e delle stagioni.

Cromlech di Stonehenge Data

Materiale Pietra arenaria Luogo

2800-1400 a.C. circa

Sintesi

Stonehenge, Inghilterra meridionale

Osserva l’insieme Il grande monumento è formato da numerosi dolmen e menhir. Il nome Stonehenge in lingua bretone vuol dire “circolo di pietre”. Si trova in Inghilterra ed è una delle maggiori testimonianze architettoniche di epoca preistorica. Dal 1986 è un sito UNESCO.

Analizza il linguaggio e la tecnica Il monumento ha forma circolare ed è formato oggi da 17 megaliti. In origine era composto da 30 enormi massi di pietra posti a distanza regolare, collegati fra loro, in alto, da altre pietre messe in orizzontale. Al centro si trovano alcuni dolmen e altri massi di minori dimensioni, fra i quali una grande pietra di arenaria verde posta in orizzontale, detta pietra dell’altare, che misura 5 metri di lunghezza.

ARCHITETTURA PREISTORICA Nel Neolitico gli uomini abbandonano la vita nomade e iniziano a coltivare la terra, allevare animali e a riunirsi in insediamenti stabili accanto ai campi che coltivano. Iniziano a costruire monumenti detti megaliti, perché costituiti da enormi pietre alte fino a 6 metri. Questi monumenti sono usati per funzioni sacre o come luogo di sepoltura. I monumenti megalitici comprendono menhir, dolmen e cromlech. Un menhir (o pietra lunga) è una enorme pietra verticale infissa in modo stabile nel terreno. Un dolmen è formato da almeno due pietre verticali e da una pietra orizzontale posta al di sopra. Un cromlech è formato da menhir e dolmen disposti in cerchio. È famoso il cromlech di Stonehenge nell’Inghilterra meridionale, che si suppone fosse un calendario astronomico.

In primo piano • Cromlech di Stonehenge

117


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Scultura preistorica Le Veneri Nelle grotte preistoriche sono state trovate piccole statue alquanto deformi di calcare, una pietra piuttosto morbida, scolpite per mezzo di scaglie di selce, una pietra dura e tagliente. Queste statuine, alte mediamente 15 centimetri, evocano l’idea di figure femminili e, per questo motivo, sono state chiamate Veneri, come l’antica dea dell’amore, della bellezza e della fecondità. Si pensa infatti che le statue avessero la funzione augurale di garantire la nascita della prole, e così la sopravvivenza della comunità, e la fertilità del suolo. La più celebre tra queste statue è la Venere di Willendorf, ritrovata nel 1908 vicino all’omonimo paese austriaco.

Venere di Willendorf Data

Materiale Tecnica

Dimensioni Luogo

Osserva • • •

25 000 a.C. Pietra calcarea Incisione a mano con pietre dure 11 cm (altezza) Naturhistorisches Museum, Vienna (proveniente da Willendorf)

Il corpo femminile appare deformato, con i seni e il ventre prominenti. Il volto non è riconoscibile, ma la testa appare ricoperta da capelli ricciuti o forse da una cuffia di conchiglie. Al posto dei piedi le gambe terminano con delle punte, forse per essere infisse nel terreno.

SCULTURA

Le Veneri sono simbolo di fertilità

118

Sezione 2 • L’arte nella storia


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 119

Quaderno attivo

• Vasi e linee per decorare

I recipienti decorati In epoca neolitica, con la nascita dell’agricoltura e dell’allevamento, gli uomini hanno bisogno di recipienti per conservare liquidi e cibi. Iniziano quindi a modellare l’argilla e cuocerla con il fuoco per renderla resistente. Per rendere i vasi in terracotta più gradevoli, decorano la superficie con semplici motivi geometrici. Questi motivi sono dipinti con il nero sul colore naturale della terracotta, poi incisi con strumenti appuntiti o premendo una cordicella sull’argilla ancora umida.

L’uomo decora i recipienti in terracotta

Vasi decorati Data

5000 a.C.

Materiale

Terracotta

Luogo

Beniarres, Spagna

Osserva • • •

La forma dei vasi è panciuta, adatta a contenere senza far uscire ciò che contengono. Nel primo recipiente la decorazione è ottenuta con incisioni puntiformi ripetute con regolarità. Il secondo recipiente è decorato con linee e segni dipinti con un colore scuro.

Sintesi SCULTURA PREISTORICA Fin dal Paleolitico gli uomini scolpiscono nella pietra statuette piuttosto deformi, alte circa 15 centimetri, che rassomigliano a figure femminili e sono chiamate Veneri. Si pensa che avessero la funzione augurale di garantire la fertilità delle donne e del suolo (la forma appuntita in basso fa pensare che venissero conficcate nel terreno per dargli fertilità). La più famosa è la Venere di Willendorf. Quando gli uomini cominciano a coltivare la terra, hanno bisogno di recipienti per contenere e conservare liquidi e cibi. Gli oggetti vengono modellati nell’argilla e poi cotti con il fuoco per renderli resistenti. Per dare ai vasi un aspetto più gradevole la superficie viene decorata con semplici motivi geometrici, dipinti in nero sul colore della terracotta oppure incisi con uno strumento appuntito o premendo una cordicella.

Unità 2 • L’arte preistorica

119


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 07/02/20 13:42 Pagina 120

Verifiche 3.

Flipped classroom I siti preistorici in Italia In Italia le testimonianze di epoca preistorica, specialmente del Neolitico, sono numerose. Scegli un sito che conosci e raccogli informazioni su: • l’epoca a cui risale; • il tipo di opere presenti; • la località precisa in cui si trova. Prepara poi una presentazione per la classe. Nella scelta puoi prendere spunto dai siti indicati nella cartina Italiarte 1, che puoi trovare nel Viaggio in Italia sul Quaderno attivo o nei contenuti digitali.

VeriFica delle conoscenze

Completa con le informazioni mancanti. Animali Argilla Cromlech Dolmen Gigantesche Grotte

Verifiche

1.

2.

120

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in un discorso in preparazione all’interrogazione. 1. 2. 3.

Sintesi Megaliti Menhir Neolitico Nomadi Paleolitico Pietra

Riti Scrittura Statuette Terracotta Veneri Villaggi

La Preistoria è un periodo lunghissimo di tempo che va dalle origini dell’uomo fino alla invenzione della ............................... avvenuta intorno al 3000 a.C. Il periodo più antico della Preistoria è chiamato Età della ....................... ed è diviso in .............................. (o Età della pietra antica), Mesolitico (Età della pietra di mezzo) e ............................... (o Età della pietra nuova). Durante il Paleolitico gli uomini sono ......................... e vivono degli animali che uccidono. Hanno lasciato le prime espressioni visive nelle ..............................., dove dipingono sulle pareti gli ............................... Sezione 2 • L’arte nella storia

che cacciano per sopravvivere. Sempre nelle grotte sono state ritrovate ............................... votive di natura femminile, chiamate ............................... e scolpite per assicurarsi una prole abbondante e la fertilità del suolo. Con il Neolitico, ossia da circa 10.000 anni fa, gli uomini cominciano a lavorare la terra e ad allevare animali. Non sono più nomadi e iniziano a costruire i primi ............................... e i primi monumenti stabili: sono i ............................... e i ..............................., a volte isolati, altre volte disposti in modo circolare (...............................). Questi monumenti sono chiamati ............................... perché sono formati da pietre di dimensioni ................................ Servono probabilmente per celebrare ..................... religiosi o funerari. Durante il Neolitico gli uomini iniziano anche a modellare e cuocere l’..............................., per realizzare recipienti in ............................... per contenere i prodotti della terra coltivata.

4. 5.

6. 7.

Che cosa si intende per Preistoria? Qual è il periodo più antico della Preistoria? Da cosa prende il nome? Cosa dipingono gli uomini sulle pareti delle grotte? Con quale scopo? Nell’epoca neolitica, quale cambiamento avviene nella vita degli uomini? Quali sono i primi monumenti stabili? Qual è quello più imponente e famoso? In quale Paese si trova? Quale poteva essere la sua funzione? Quali altri oggetti sono stati trovati nelle grotte preistoriche? Quale poteva essere la loro funzione? Quali oggetti sono creati per rispondere alle nuove esigenze degli uomini non più nomadi, ma con un insediamento stabile?

• Italiarte 1

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Le incisioni rupestri della Valle Camonica


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 07/02/20 13:43 Pagina 121

4.

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. La scrittura fu inventata durante la Preistoria 2. Nelle grotte dove gli uomini trovano rifugio sono dipinte scene di caccia 3. In epoca preistorica gli uomini realizzano statuette con forme maschili 4. Le Veneri sono realizzate per augurare fertilità 5. Gli animali raffigurati nelle grotte preistoriche sono molto dettagliati 6. Dolmen e menhir sono sempre monumenti isolati 7. I megaliti erano destinati alla sepoltura o alla celebrazione di riti sacri 8. Nel Neolitico gli uomini realizzano e decorano recipienti in terracotta 9. Lo scopo delle pitture rupestri è dare coraggio ai cacciatori 10. I megaliti sono statue scolpite con la selce

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1. Gli uomini costruiscono i primi villaggi: A B

Le prime costruzioni basate su tre pietre sono: A B

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

i dolmen i cromlech

5. Stonehenge è famosa per: A B

il cromlech il dolmen

6. Gli uomini modellano e cuociono l’argilla: A B

nel Paleolitico nel Neolitico

C L I L Art in Prehistory Prehistory is the period before the invention of writing (around 3000 b.C.). Art appeared about 40000 years before Christ. This period is called the “Stone Age” because humans used stones to create tools. At an earliest stage, humans lived in the caves and painted on the walls animals escaping during the hunt. The main purpose of cave paintings was to gain favour with hunting. They also carved small statues of women (called “Venus figurines”). Later, they start farming and created the first settlements. They also built monuments with large stones placed in the ground. Their names are: menhir (one isolated stone) and dolmen (three stones). The purpose of megaliths (meaning “big stones”) was religious: they were used as tombs or for sacred rites. Humans also made pottery from clay and produced small decorated vases to preserve food.

nel Neolitico nel Paleolitico

2. Il significato di megaliti è: pietre lunghe grandi pietre

Verifiche

A B

3. È una grande pietra verticale: A B

il menhir il cromlech

Verifiche

121


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 122

Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE DELLA PREISTORIA

quando gli uomini

si sviluppa nella Età della pietra

si esprime in con .................................

PITTURA

con ARCHITETTURA

.................................

Mappa concettuale

.................................

con SCULTURA

recipienti in .................................

Animali • Argilla • Scene di caccia • Cromlech • Dolmen • Motivi geometrici • Monumenti megalitici • Menhir • Pietre • Pitture rupestri • Scrittura • Statuette votive • Terracotta • Veneri

122

Sezione 2 • L’arte nella storia


10_ARTE Preistoria.qxp_Layout 1 24/01/20 14:07 Pagina 123

non hanno ancora inventato la ............................. usano le ............................ per costruire oggetti

sono prima nomadi e poi diventano stanziali

circa 40 000 anni fa come nella sulle pareti delle grotte

grotta Chauvet

con ........................ con ................... per dominare la paura e dare coraggio ai cacciatori

nella forma di

come i .................

dal 5000 a.C. circa

menhir di Carnac

................. .................

come il Cromlech di Stonehenge

dal 25 000 a.C. circa come la chiamate ...................

Venere di Willendorf

Mappa concettuale

per augurare fecondità dal 5000 a.C. circa realizzati cuocendo .................... con il fuoco decorati con ....................................... per conservare liquidi e cibi

Mappa concettuale

123


Unità

11_ARTE Mesopotamia.qxp_Layout 1 24/01/20 14:10 Pagina 124

3

L’arte in Mesopotamia

SUMERI

BABILONESI

3500 - 1700 a.C. 3500

2500 Stendardo di Ur

1800 - 600 a.C. 2230

Stele di Naram-Sin

124

2150 1800 2120 2100

Statua del re Eannatun

Statua di re Gudea

1700

ASSIRI

1100 - 612 a.C. 1100

800

Corteo del carro reale

645 612 600 605

Assurbanipal a caccia di leoni Ziggurat di Ur

Porta di Ishtar


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Mezzaluna fertile

Babilonia Ur

LA MEZZALUNA FERTILE Intorno alla metà del IV millennio a.C., nei territori del Vicino Oriente che chiudono a sud-est il mar Mediterraneo, si formano le prime civiltà della Storia occidentale. La Storia, per convenzione, inizia infatti quando le vicende dei popoli sono documentate attraverso forme di scrittura. Le prime popolazioni riguardo alle quali esiste una documentazione scritta fioriscono in Asia Minore , nella regione che i Greci chiamano Mesopotamia, ossia “terra tra i due fiumi” (il Tigri e l’Eufrate), e che corrisponde all’odierno Iraq. Questo territorio fa parte della mezzaluna fertile, un’area comprendente le valli dei fiumi Tigri ed Eufrate (a est) e la Valle del Nilo (a ovest) e così chiamata per la sua forma e per la fertilità delle sue terre. In questi territori, lo sfruttamento delle piene dei fiumi per l’irrigazione dei terreni ha dato slancio alle attività agricole e ha favorito la nascita delle prime civiltà e lo sviluppo delle prime città della storia.

SUMERI, BABILONESI E ASSIRI In Mesopotamia si succedono varie popolazioni, che si contendono questi territori per la loro fertilità. Verso il 3500 a.C., in prossimità delle foci del Tigri e dell’Eufrate, fiorisce la civiltà dei Sumeri. Seguono altre popolazioni, fra le quali i Babilonesi (dalla prima metà del II millennio a.C.) e, dall’XI secolo a.C., gli Assiri, un popolo guerriero e combattivo. Nel VI secolo a.C. la regione finisce sotto il dominio grecoromano. Fra tutti questi popoli vi sono scambi di conoscenze e anche l’arte assume forme comuni, tramandate dall’una all’altra popolazione. In particolare, in tutte queste civiltà l’arte ha un forte significato simbolico perché è il mezzo che il re impiega per comunicare con le divinità e per rappresentare sé stesso di fronte al suo popolo.

Vicino Oriente Indica la regione geografica che si estende dalla sponda orientale del Mar Mediterraneo fino all’Iran e alla Penisola arabica.

Asia Minore È il nome dato da Romani, Greci e Bizantini alla penisola turca bagnata a sud dal Mediterraneo, a ovest dal mar Egeo e a nord dal Mar Nero.

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L’arte mesopotamica in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

126

In Asia Minore, nei territori fra i fiumi Tigre ed Eufrate (Mesopotamia)

Dal IV millennio al VI secolo a.C.

Sumeri, Assiri, Babilonesi e altre popolazioni Presso i Sumeri: • ziggurat, i primi palazzi della storia, edifici imponenti in mattoni crudi o cotti • Oranti, piccole statue che raffigurano il sovrano in atteggiamento di preghiera • stendardo funerario decorato con scene di guerra e di pace Presso gli Assiri: • Bassorilievi scolpiti sulle pareti dei palazzi o su lastre di pietra (steli) Presso i Babilonesi: • mura di difesa e palazzi decorati a vivaci colori con figure di animali Costruire, in mancanza di pietre nel luogo, con il mattone Decorare i palazzi e le mura con terracotta smaltata e invetriata Adottare criteri comuni di raffigurazione della figura umana (volto, braccia e gambe di profilo; busto e occhio di fronte)

Ottenere la protezione delle divinità Comunicare con la divinità Celebrare la potenza e le vittorie dei re

• Audiosintesi • Unità in slide Sezione 2 • L’arte nella storia


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Architettura sumerica La ziggurat I Sumeri fondano in Mesopotamia le prime città della storia. L’edificio principale è la ziggurat, un edificio imponente considerato la montagna divina che collega la terra al cielo. La ziggurat è composta da terrazze sovrapposte ed è contemporaneamente il centro religioso (ospitava il tempio alla divinità protettrice e le abitazioni dei sacerdoti), economico (al suo interno c’erano botteghe e magazzini) e culturale (vi era la scuola degli scribi) della città.

La ziggurat è un edificio imponente costruito in mattoni In sommità si trova il tempio della divinità protettrice della città

I sacerdoti usano le terrazze superiori come osservatorio stronomico

Nella “Casa delle tavolette” i maschi delle famiglie più ricche imparano l’arte della scrittura

ARCHITETTURA

Nei magazzini si conservano le merci

Le scalinate collegano le terrazze poste ad altezze diverse

Unità 3 • L’arte in Mesopotamia

127


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Ziggurat di Ur

I mattoni

Data

Materiale Mattoni di argilla (70 x 50 cm) Luogo

Poiché la regione è povera di pietre, i Sumeri sono costretti a ideare un nuovo materiale: il mattone, un blocco regolare di argilla mescolato a paglia. Dapprima i mattoni sono usati crudi, cioè asciugati al sole; in seguito sono cotti per renderli più resistenti agli agenti atmosferici. La loro durata però non è paragonabile a quella della pietra.

2100 a.C. Tell el-Magalyar, Iraq

Osserva •

• •

L’edificio è realizzato in mattoni crudi. Data la deperibilità del materiale è rimasta solo la parte inferiore della costruzione. L’edificio è composto da terrazze sovrapposte. Le terrazze sono collegate per mezzo di scalinate, che diventano sempre più piccole a mano a mano che si sale verso l’alto. Alla sommità si trovava il tempio della divinità protettrice della città.

Sintesi ARCHITETTURA SUMERICA

ARCHITETTURA

Con i Sumeri nascono le prime città. Il centro religioso, economico e culturale della città è la ziggurat. Questo edificio imponente è costituito da terrazze sovrapposte ed è considerato la montagna divina che collega la terra al cielo. Ospita il tempio della divinità protettrice della città, le abitazioni dei sacerdoti, magazzini, botteghe e la scuola degli scribi. I Sumeri inventano il mattone, ottenuto mescolando paglia e argilla, modellate in blocco e usate in un primo tempo crude, poi cotte per renderle più resistenti. La durata delle costruzioni in mattone è nettamente inferiore rispetto a quelle in pietra. La Ziggurat di Ur è realizzata in mattoni crudi (è rimasta solo la parte inferiore). È composta da terrazze sovrapposte, collegate da scalinate.

128

Sezione 2 • L’arte nella storia


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• La stele degli avvoltoi

Scultura sumerica Gli Oranti La produzione scultorea dei Sumeri è dedicata ai sovrani. Dentro i templi sumerici sono state trovate piccole statue in pietra, chiamate Oranti. Queste statuette riproducono i sovrani in atteggiamento di preghiera: al sovrano è affidato infatti il compito di chiedere alle divinità salute e prosperità per il popolo. Nelle statue non vi è alcuna ricerca di somiglianza con il vero, ma solo l’intento di mostrare il ruolo regale del personaggio e l’azione che compie. Gli Oranti più noti sono dedicati al re Eannatun e al re Gudea.

Statua di re Eannatun Data

2150-2120 a.C.

Materiale

Alabastro, con occhi in lapislazzuli e conchiglia

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Osserva

Menil Collection, Houston

Luogo • • • • • •

La statuetta è alta circa 30 centimetri ed è scolpita in alabastro, un marmo chiaro e pregiato. Gli occhi sono di pietra azzurra (lapislazzuli). La figura è semplificata. Il busto del sovrano è nudo. Il sovrano indossa sui fianchi un gonnellino di pelle di pecora. Le mani sono giunte in atteggiamento di devozione e preghiera. Gli occhi sono spalancati e lo sguardo è fisso.

Gli Oranti raffigurano i sovrani in atteggiamento di preghiera

Statua di Gudea, sovrano di Lagash Data

2120 a.C.

Materiale

Diorite

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Osserva

Museo del Louvre, Parigi

Luogo • • • •

Unità 3 • L’arte in Mesopotamia

SCULTURA

La statua è scolpita nella diorite, una durissima pietra scura. Il re porta in testa un copricapo con riccioli semplificati, simbolo di regalità. L’espressione è rigida. Il re ha in mano un vaso da cui escono rivoli d’acqua, simbolo di fertilità e di vita (per questo è detta “statua del vaso traboccante”). Il re ha il busto nudo, mentre indossa una lunga veste sui fianchi. Sulla veste appare una lunga iscrizione, che indica gli dei ai quali il re deve dedicare la preghiera e che ricorda le buone azioni che egli ha compiuto.

129


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Stendardo di Ur

in primo piano

Data

2500 a.C.

Materiale

Legno

Tecnica

Intarsio

Luogo

British Museum, Londra

Stendardo di Ur La guerra

Il cocchio reale e la corte seguono il re

La pace

Le ruote sono piene, formate da due semicerchi di legno uniti da piccole placche di bronzo

I servi conducono gli animali al sacrificio

130

I soldati sono armati di spada e indossano cuffia e mantello

Il re seduto beve insieme ai suoi funzionari

Sezione 2 • L’arte nella storia

Il re è più grande degli altri personaggi

Le figure umane sono raffigurate con volto, gambe e piedi di profilo e con occhi e busto frontali

I servi trasportano il bottino di guerra

I nemici caduti a terra sono calpestati dagli animali

I soldati sui carri sono armati di lancia

Alcuni musici suonano l’arpa


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Lo Stendardo di Ur è stato trovato in una tomba regale di epoca sumerica. L’oggetto faceva parte del ricco corredo funerario e riporta, su un lato, scene di guerra e su quello opposto scene di pace. Entrambi i lati sono divisi in tre strisce, da leggere dal basso verso l’alto.

Osserva l’insieme Sul lato della guerra, partendo dal basso, vediamo alcuni soldati su carri dalle grandi ruote, che travolgono e schiacciano i nemici (raffigurati sotto gli animali). I Sumeri inventarono infatti la ruota, che qui è raffigurata per la prima volta. Nella fascia centrale i soldati hanno la meglio sui nemici e li fanno prigionieri. Nella fascia superiore i soldati conducono i prigionieri dinnanzi al re, che è posto al centro, è più grande e li sovrasta. Sul lato della pace, nella fascia inferiore i servi conducono animali e trasportano il bottino di guerra. Nella fascia centrale gli animali (arieti, buoi, capre, pesci) sono portati al sacrificio in onore degli dei per ringraziarli della vittoria. Nella fascia superiore si festeggia la vittoria con un banchetto a cui partecipa anche il re seduto sulla sinistra, riconoscibile per le sue maggiori dimensioni e l’abbigliamento formato da pelli di pecora.

Analizza il linguaggio e la tecnica Le figure hanno il volto di profilo, gli occhi e il busto frontali, le gambe e i piedi di profilo. Inoltre, la figura del re è più grande delle altre per indicarne la maggiore importanza. L’oggetto è formato da pannelli di legno rivestiti di catrame e poi decorati a intarsio su tutti i lati, ossia inserendo materiali colorati di diverso colore: madreperla bianca, ossa, conchiglie e pietre rosse (corniole) e azzurre (lapislazzuli), in modo da formare le immagini desiderate.

Rifletti sul significato

Sintesi SCULTURA SUMERICA Le sculture sumeriche sono dedicate ai sovrani, raffigurati in atteggiamento di preghiera: è loro il compito di chiedere alle divinità salute e prosperità per il popolo. Le statue, chiamate Oranti, non rassomigliano al vero, ma rappresentano il ruolo regale del personaggio e l’azione della preghiera. La statuetta di re Eannatun (2150-2120 a.C.) è realizzata in alabastro. Raffigura il sovrano in modo semplificato, con il busto nudo, una veste a ciuffi di pelle di pecora, gli occhi rigidi e le mani giunte in preghiera. La statuetta di re Gudea (2120 a.C.) è scolpita nella diorite. Il re ha un’espressione rigida e il busto nudo, indossa un copricapo semplificato e una veste con una lunga iscrizione. Il re regge un vaso dal quale trabocca dell’acqua, simbolo di fertilità e di vita (è detta anche “statua del vaso traboccante”). Lo Stendardo di Ur (2500 a.C.) era usato nelle processioni religiose o in guerra durante le battaglie. Rappresenta scene di guerra e di pace e permette di conoscere alcuni aspetti della civiltà sumerica (le classi sociali, l’abbigliamento, le celebrazioni, la forma dei carri). Vi sono rappresentate inoltre le prime ruote: la ruota è stata infatti una invenzione della civiltà sumerica. Infine, mostra i criteri di rappresentazione della figura umana, con il volto, le gambe e i piedi di profilo, il busto e gli occhi visti di fronte.

Lo Stendardo di Ur era usato forse come insegna nelle processioni religiose o in guerra durante le battaglie. Attraverso le scene descritte su entrambi i lati questo oggetto permette di conoscere vari aspetti della società sumerica sia in guerra sia in pace: le classi sociali, l’abbigliamento, le celebrazioni in uso, la forma dei carri e la presenza delle prime ruote.

In primo piano • Lo stendardo di Ur

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Scultura assira Rilievi e steli per celebrare i sovrani La scultura assira ha la funzione di celebrare il sovrano e le sue vittorie in battaglia. I rilievi sono scolpiti sulle pareti dei palazzi o sulle steli, lastre decorate che erano collocate nei templi. Le sculture assire descrivono con cura i particolari della figura umana (capelli, barba, vesti) e degli altri elementi (per esempio, le armi, i finimenti dei cavalli, le criniere dei leoni). Il rilievo è molto basso ma fornisce molte informazioni sull’abbigliamento, le pettinature e le usanze del popolo assiro. In particolare, evidenzia il ruolo de sovrano, del quale si celebrano il coraggio e le imprese vittoriose, testimoniate dalla protezione degli dei. In tutti i rilievi le figure sono viste di profilo, ma hanno spalle, braccia e occhi rappresentati di fronte. Questo sistema è stato usato da molte antiche popolazioni per mostrare gli aspetti della figura umana ritenuti più importanti.

Impero Accadico Questo regno è esistito dal 2350 al 2200 a.C. circa. Gli Accadi sono una popolazione mesopotamica che prende il nome dalla città di Akkad, fondata nel 2300 a.C. da Sargon I.

Le sculture assire celebrano il ruolo e le gesta del sovrano

Stele di Naram-Sin Data

2230 a.C.

Materiale

Calcare

Tecnica

Bassorilievo

Luogo

Museo del Louvre, Parigi

Osserva •

• •

SCULTURA

• • •

132

Sezione 2 • L’arte nella storia

La stele è chiamata anche “Stele della vittoria”: raffigura una vittoriosa azione di guerra di Naram-Sin (2254-18 a.C.), sovrano dell’ Impero Accadico . I soldati si arrampicano su una montagna, lasciando cadere i nemici trafitti. In testa all’esercito è il re che appoggia un piede su un nemico caduto. Il re domina la rappresentazione, per la sua posizione e per le maggiori dimensioni. La figura del sovrano è vista di profilo, ma le spalle sono raffigurate di fronte. Gli altri nemici precipitano dal monte. Sopra alla montagna vi sono due dischi circondati da raggi che rappresentano il favore degli dei.


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Quaderno attivo

• Il Corteo del carro reale • I segni del bassorilievo assiro

Assurbanipal a caccia di leoni Data

645-635 a.C.

Materiale

Alabastro

Tecnica

Bassorilievo

Luogo

British Museum, Londra

Osserva •

La lastra, proveniente dal palazzo assiro di Assurbanipal a Ninive (Iraq), raffigura il sovrano mentre uccide i leoni in un’azione di caccia.

• •

Il rilievo è appena sporgente dalla parete, ma le figure sono ricche di particolari, disegnati con cura. Sono riprodotti con precisione anche le armi e i finimenti dei cavalli. Il re ha la barba lunga e curata, i capelli lunghi, intrecciati e fermati da una fascia. Indossa una corta veste decorata. Un leone trafitto dalle frecce assale un cavallo. Il re colpisce un leone che lo assale frontalmente.

Sintesi SCULTURA ASSIRA Presso gli Assiri la scultura deve celebrare il sovrano, il suo coraggio e le sue vittorie, conseguite con la protezione degli dei. Il rilievo è molto basso, ma le sculture sono ricche di dettagli: rappresentano con cura i particolari della figura umana (capelli, barba, vesti), degli oggetti (armi, finimenti dei cavalli) e degli animali (criniere dei leoni) e danno molte informazioni sulle usanze del popolo assiro e sul ruolo del sovrano. Le figure umane sono viste di profilo, con occhi, spalle e braccia rappresentati di fronte, mettendo in evidenza le parti della figura umana considerate più importanti.

Unità 3 • L’arte in Mesopotamia

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Architettura babilonese Le mura colorate di Babilonia Babilonia, la più grande città dell’epoca mesopotamica, raggiunge il suo massimo splendore nel VI secolo a.C. con il re Nabucodonosor (404-562 a.C.), quando è considerata una delle sette meraviglie del mondo. È ammirata per il palazzo reale, per i giardini pensili e per la grandiosità degli edifici, costruiti con mattoni in terracotta smaltata e invetriata. I mattoni in argilla, dopo essere stati cotti una prima volta, sono ricoperti con una speciale vernice a base di silice e coloranti e poi cotti una seconda volta. In questo modo, diventano impermeabili e acquisiscono una colorazione vivace e una superficie lucida.

ARCHITETTURA

I palazzi di Babilonia sono costruiti con mattoni in terracotta smaltata e invetriata

134

Sezione 2 • L’arte nella storia

Come tutte le città mesopotamiche anche Babilonia è circondata da mura con funzione difensiva. Nelle imponenti mura di Babilonia si aprono otto porte dedicate ad altrettante divinità. La più importante è dedicata a Ishtar, dea dell’amore e della guerra, e da essa parte la strada principale della città. I resti della porta di Ishtar sono stati riassemblati e sono custoditi oggi a Berlino.


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Porta di Ishtar (ricostruzione parziale) Data

Quaderno attivo

• Gli animali in rilievo di Babilonia

605-562 a.C.

Materiale Terracotta smaltata e invetriata Luogo

Pergamonmuseum, Berlino

Osserva • • • • •

La porta presenta un’apertura ad arco, affiancata da due torri merlate . Le pareti sono rivestite con mattonelle in terracotta smaltata e invetriata, con fondo di colore azzurro cupo. I rilievi rappresentano animali come leoni e tori. Questi animali, considerati sacri dai Babilonesi, hanno una funzione simbolica: devono ricordare la potenza della città. I rilievi sono realizzati con mattonelle di colore chiaro. Gli animali sono raffigurati di profilo e nell’atto di avanzare.

Torri merlate Presentano mura perimetrali munite di merli, cioè rialzi eretti a distanze regolari.

Sintesi ARCHITETTURA BABILONESE Babilonia è la più grande città del mondo mesopotamico e raggiunge il suo massimo splendore nel VI secolo a.C. con il re Nabucodonosor. È ammirata per il palazzo reale, per i giardini pensili e per gli edifici costruiti con mattoni in terracotta smaltata e invetriata, che sono impermeabili, colorati e lucidi. È circondata da mura, nelle quali si aprono otto porte, fra cui la porta di Ishtar, dalla quale parte la strada principale della città. La porta di Ishtar (605-562 a.C.) ha una apertura ad arco ed è affiancata da due torri. Le pareti sono rivestite interamente di mattoni smaltati e invetriati, decorati con figure di animali sacri (leoni, tori) su fondo azzurro cupo, per ricordare la potenza della città.

Unità 3 • L’arte in Mesopotamia

135


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Verifiche Verifica delle conoscenze

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1. Costruiscono le ziggurat: A B

Sintesi Scegli l’opzione corretta. 1.

2.

3.

4.

5.

6.

Le prime civiltà della storia e dell’arte occidentale si formano in Mesopotamia/nel lontano Oriente, il vicino Oriente, dal IV millennio a.C. Sono dapprima i Sumeri/Greci, poi gli Egizi/Assiri e poi i Babilonesi/Persiani, che scambiano fra loro conoscenze e modi di espressione. I Sumeri/Babilonesi fondano le prime città della storia, con enormi palazzi in mattoni crudi/pietra chiamati ziggurat/piramidi. Scolpiscono anche piccole statuine, gli oranti, che raffigurano i sovrani/sacerdoti durante il combattimento/la preghiera. Risale ai Sumeri/Babilonesi lo Stendardo di Ur, un pannello di legno decorato a tarsie che ci ha fatto conoscere vari aspetti della civiltà sumerica, sia in pace sia in guerra. Sono tipici dell’arte assira/babilonese i rilievi posti sulle pareti dei palazzi. Questi rilievi sono ricchi di particolari/semplificati e celebrano le gesta dei sovrani/degli eserciti. Le città babilonesi sono protette da mura rivestite di mattoni crudi/mattoni in terracotta smaltati a vivaci colori con figure naturalistiche.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in un discorso in preparazione all’interrogazione. 1. 2. 3.

Verifiche

4. 5. 6. 7.

Dove sorgono le prime civiltà della storia occidentale? Quali opere conosciamo di arte sumerica? Quale materiale costruttivo inventano i Sumeri? Per quale motivo? Quali sculture sono tipiche dell’arte sumerica? Che cosa raffigurano? Con quale funzione? Cosa è lo Stendardo di Ur? Come è realizzato? Quali informazioni trasmette? Quali opere sono caratteristiche dell’arte assira? Che cosa intendono celebrare? Quali aspetti caratterizzano le mura di Babilonia? Quale porta conosci?

i Sumeri i Babilonesi

2. Le ziggurat sono costruite: A B

con mattoni crudi con grandi pietre

3. Lo Stendardo di Ur risale all’epoca: A B

assira sumerica

4. I rilievi della scultura assira celebrano: A B

le gesta dei sovrani la vita del popolo

5. Le mura di Babilonia erano realizzate: A B

in mattoni smaltati e invetriati in mattoni crudi

C L I L The Art of Mesopotamia In Mesopotamia (the name means: “land between rivers”, i.e. within the Tigris-Euphrates river system) the art developed between 4.000 and 600 b.C. Many different populations lived in that territory: Sumerians, Babylonians and Assyrians. The Sumerians constructed the first giant buildings, called “ziggurat”. Ziggurats had multiple levels with stairs in between and were built in raw mudbricks. The Sumerians created also small sculptures representing the kings in an attitude of prayer. The Assyrians sculpted bas-reliefs on the walls of their buildings or on steles in order to celebrate the kings and their military and hunting abilities. Babylon was a magnificent town surrounded by defensive walls. The Babylonians constructed Babylon’s walls and buildings in mudbricks and decorated them with coloured glazed tiles. The powerful walls of Babylonia were brilliantly coloured and decorated with animals, displaying the power of the city. Quaderno attivo

136

• Italiarte 2 Sezione 2 • L’arte nella storia

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Il Museo Barracco a Roma


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE MESOPOTAMICA

si sviluppa

ha la funzione di

si esprime

in ARCHITETTURA

• in Mesopotamia (terra tra i due ..............., il Tigri e l’Eufrate) • dal IV millennio al VI secolo a.C. • ottenere il favore della divinità • celebrare la potenza e le vittorie dei .......... ...............................................

presso i Sumeri

presso i Babilonesi

in

....................... (palazzi imponenti realizzati in ..................... crudi o cotti)

con le

con

palazzi, mura e porte monumentali in mattoni di ................ smaltata e invetriata

con gli SCULTURA

presso i Sumeri

....................... su palazzi e ............, ricchi di particolari, per celebrare le gesta dei sovrani

Bassorilievi • Fiumi • Mattoni • Oranti • Preghiera • Sovrani • Statue • Steli • Terracotta • Ziggurat Mappa concettuale

137

Mappa concettuale

presso gli Assiri

con

......................... (piccole ................ che raffigurano il sovrano in ........................


Unità

12_ARTE Egitto.qxp_Layout 1 24/01/20 14:17 Pagina 138

4

L’arte nell’antico Egitto

ANTICO REGNO

3000-2000 a.C.

MEDIO REGNO

NUOVO REGNO

2000-1700 a.C.

1550-1085 a.C. 1457

2530 3000

2566 2500

Piramide di Cheope

138

• Triade di Micerino • Piramide di Micerino

Piramide di Chefren

2000

1700

1430

Statua di Tutmosi III Tomba di Nebamum

1328

1250

1300 Tomba di Nefertari Tomba di Ramses I Tomba di Tutankhamon

1085 1000


12_ARTE Egitto.qxp_Layout 1 24/01/20 14:17 Pagina 139

Giza Luxor Karnak Abu Simbel

TREMILA ANNI DI STORIA L’antica civiltà egizia è iniziata verso il 3000 a.C. ed è nata dall’unificazione di due territori, il Basso Egitto (cioè l’area posta intorno al delta del fiume Nilo) e l’Alto Egitto (cioè la parte meridionale della regione). È strettamente legata al fiume Nilo: si è sviluppata infatti nelle due strette fasce di terra poste intorno alle rive del fiume e rese fertili dalle sue acque. Con l’unificazione dei due territori il governo spetta ad un unico sovrano considerato l’incarnazione del dio Horus, che è raffigurato con il corpo umano e la testa di falco. In quanto dio, il sovrano ha poteri illimitati che sono trasmessi ai suoi discendenti. Dal 1300 a.C. il re egizio prende il nome di faraone.

ANTICO, MEDIO E NUOVO REGNO Il regno egizio ha avuto una grande stabilità e una durata lunghissima perché si è mantenuto pressoché inalterato per circa tremila anni. La sua lunga storia è suddivisa in tre periodi: Antico Regno, Medio Regno e Nuovo Regno. Il regno termina, dopo un periodo di decadenza e dominazione straniera, nel 31 a.C., con la conquista da parte di Roma.

• La vita quotidiana in Egitto

Il tempio rupestre (cioè scavato nella roccia) di Abu Simbel, costruito nel 1250 a.C. circa dal faraone Ramses II sulle rive del lago Nasser, nell’Egitto meridionale.

139


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L’arte egizia in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Valle del Nilo (Egitto)

Dal 3000 a.C. circa al 31 a.C.

Architetti, scultori, pittori, tutti anonimi, che devono rispettare rigorose norme di raffigurazione tramandate immutabili nel corso dei secoli

• Sepolture dei faraoni: prima le piramidi (a Giza, vicino alla città del Cairo), poi tombe sotterranee scavate nella Valle dei Re e nella Valle delle Regine (presso Luxor, l’antica Tebe) • Enormi templi in onore degli dei • Grandiose statue in pietra dei faraoni • Pitture tombali • Sarcofagi dalla forma umana • Realizzare ricche tombe per onorare il faraone in quanto dio • Costruire enormi templi per onorare le divinità e esaltare la potenza del faraone • Raffigurare le divinità con corpo umano e testa di animale • Adottare regole figurative prestabilite (volto, gambe e piedi di profilo; occhio e spalle di fronte) • Caratterizzare le figure in base al sesso e all’importanza sociale e gerarchica • Usare tinte piatte e ripassare i contorni con linee scure • Realizzare statue dei faraoni secondo regole prestabilite (dimensioni enormi, forma compatta, vista frontale, viso idealizzato, in piedi o seduti in trono) • Utilizzare gli stessi soggetti • Servire e onorare i faraoni e il loro potere assoluto • Onorare gli dei (il pensiero religioso condiziona ogni attività degli uomini e anche il potere del faraone)

• Audiosintesi • Unità in slide


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Architettura egizia Le piramidi di Giza Nella religione egizia il corpo dei defunti va conservato per assicurare loro la vita oltre la morte e, per questo, è sottoposto alla mummificazione, un complesso procedimento che ne evita il disfacimento. In questo modo, si garantisce al defunto la vita eterna del corpo, che viene sepolto con un ricco corredo funebre (gioielli, arredi, armi, oggetti d’uso quotidiano e cibi). Nell’Antico Regno i monumenti sepolcrali destinati ai faraoni sono le piramidi, enormi costruzioni che intendono collegare la terra con il cielo ed essere il simbolo della

Piramide di Micerino, 65 metri, 2500 a.C.

perfezione divina del faraone. Sono infatti strutture geometricamente perfette, con base quadrata e pareti triangolari (originariamente rivestite con lastre di calcare, andate quasi del tutto perse). Sono composte da enormi blocchi squadrati di pietra calcarea, dal peso di circa due tonnellate ciascuno, sovrapposti l’uno sull’altro e perfettamente combacianti. All’interno presentano camere e corridoi. Le piramidi più famose sono quelle dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino. Si trovano nella necropoli di Giza, sulla riva occidentale del fiume Nilo (l’ovest per gli Egizi era il punto cardinale della morte).

Piramide di Chefren, 144 metri, 2530 a.C.

Piramide di Cheope, 147 metri, 2566 a.C.

Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino III millennio a.C.

Materiale

Pietra calcarea

Osserva

Giza, presso Il Cairo

Luogo • •

ARCHITETTURA

Le piramidi dell’Antico Regno simboleggiano la perfezione del faraone in quanto dio

Data

Le piramidi sono costruite con grossi blocchi di pietra calcarea. La forma dell’edificio è regolare e geometrica.

Unità 4 • L’arte nell’antico Egitto

141


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Tomba e sarcofago di Tutankhamon

Le tombe nella Valle dei Re e delle Regine

ARCHITETTURA

Durante il Nuovo Regno, la necessità di evitare profanazioni alle sepolture dei faraoni da parte dei ladri porta alla scelta di creare tombe ipogee, ossia sotterranee e non visibili all’esterno. Gli Egizi scelgono come aree sepolcrali dei sovrani alcune zone intorno alla città di Tebe (l’odierna Luxor) che, per questo motivo, sono chiamate la Valle dei Re e la Valle delle Regine. Le tombe ipogee sono formate da più ambienti con pareti decorate con rilievi e dipinti. Il corpo del sovrano è posto nella camera sepolcrale, insieme ad un ricco corredo funerario. Tutto serve a esaltare il potere assoluto e divino del sovrano e a garantirne la sopravvivenza anche dopo la morte.

142

Sezione 2 • L’arte nella storia

Data

1328-1318 a.C.

Materiale

Legno, oro e pietre dure per il sarcofago

Luogo

Valle dei Re, Luxor (antica Tebe)

Osserva • • • • •

Le pareti della tomba sono decorate con pitture, che onorano il defunto e descrivono le cerimonie del suo successore per assumere il potere. Il corpo mummificato del faraone è collocato in un sarcofago formato da tre casse di materiali diversi. Le casse riprendono la forma del corpo umano e sono poste l’una dentro l’altra. Il sarcofago interno, il più prezioso, è costituito da lamine d’oro e pietre preziose che riproducono la figura del faraone, ritratto con le braccia incrociate. Sul volto del sovrano è posta una maschera funeraria d’oro massiccio. L’immagine del sovrano è ripetuta sulle casse e sulla maschera, realizzate in materiali inalterabili e preziosi (l’oro, simbolo di immortalità). È riprodotta per conservare la sua presenza, così da garantirgli la sopravvivenza anche dopo la morte.


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• La tomba di Nefertari

Quaderno attivo

• La tomba della Regina Nefertari

Il cobra, simbolo del Basso Egitto L’avvoltoio, simbolo dell’Alto Egitto

Tutankhamon Tutankhamon divenne faraone nel 1336 a.C. all’età di 9 anni e regnò fino 1327 a.C., quando morì improvvisamente all’età di 18 anni. La sua tomba, protetta dai saccheggi, fu scoperta intatta nel 1922 nella necropoli della Valle dei Re.

Nemes, copricapo a righe blu e oro, simbolo del dio Ra e riservato ai faraoni Barba finta, simbolo di regalità e del dio Osiride

Scettri, simboli del dio Osiride

Nel Nuovo Regno i faraoni sono sepolti in tombe sotterranee nella Valle dei Re e delle Regine

Unità 4 • L’arte nell’antico Egitto

143


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I templi Nell’antico Egitto l’arte ha sempre un carattere sacro. Per questo, grande importanza hanno i templi, che sono considerati la dimora terrena degli dei. I templi egizi sono enormi costruzioni di pietra, realizzate per onorare la divinità alla quale sono dedicati ed esaltare la potenza del faraone che li edifica. Per accedere al tempio si passa attraverso un ingresso monumentale, con enormi statue dei faraoni e altissimi obelischi . I diversi ambienti che compongono il tempio, tra i quali stanze, corridoi, cortili e sale ipostile , si snodano in successione fino alla cella, la casa del dio (vi si trova la sua statua).

I templi egizi sono un omaggio alla divinità e al faraone

in primo piano Il tempio di Amon-Ra Il tempio di Karnak si trova presso l’antica Tebe e risale al Nuovo Regno. È dedicato al dio Amon-Ra, il dio sole, raffigurato con la testa di falco e il disco solare.

Cella

Sale

Osserva l’insieme Un viale esterno fiancheggiato da quaranta sfingi (sculture con la testa di ariete e il corpo di leone) conduce all’ingresso monumentale del tempio, affiancato da due altissimi piloni in muratura. Le dimensioni del tempio sono enormi, con una successione di stanze e di cortili che si concludono in fondo con una cella-sacrario.

Analizza il linguaggio e la tecnica

Cortile

Corridoio

Cortile

All’interno, si trovano più cortili colonnati, scoperti e accessibili anche ai fedeli; seguono altre sale coperte, sempre decorate con enormi colonne. Alla fine del percorso si trova la cella-sacrario, una piccola stanza considerata la casa del dio e accessibile solo al faraone e ai sacerdoti. Mura e colonne sono di arenaria, una pietra locale molto resistente e dal colore caldo.

Rifletti sul significato

ARCHITETTURA

Obelisco È un monumento formato da un unico lungo blocco di pietra ornato di geroglifici. Rappresenta un raggio di sole pietrificato. È eretto infatti in onore di Ra, il dio Sole.

Sala ipostila È un ambiente chiuso, nel quale il tetto è sostenuto da numerose colonne.

144

Sezione 2 • L’arte nella storia

La struttura del tempio dipende dai riti che vi sono celebrati, ma ha soprattutto un significato simbolico. Poiché il tempio è la casa terrena del dio, le sue dimensioni sono smisurate rispetto alle persone e vi sono le sfingi lungo il viale d’ingresso a guardia della divinità e del tempio stesso. Sfinge È un mostro mitologico raffigurato con corpo di leone e testa di uomo, di falco o di capra. La sfinge più famosa si trova a Giza, a guardia delle piramidi.


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Quaderno attivo

Il tempio di Amon-Ra Data

XVI-XI sec. a.C.

Materiale

Pietra arenaria

Luogo

Karnak (antica Tebe)

• Obelischi egizi in Italia

Sintesi ARCHITETTURA EGIZIA La religione egizia prescrive la mummificazione del corpo dei faraoni per assicurare al defunto la vita eterna del corpo. I faraoni sono sepolti in tombe monumentali, insieme a ricchi corredi funebri. Nell’Antico Regno i faraoni sono sepolti nelle piramidi, che collegano idealmente la terra con il cielo e sono simbolo della perfezione divina del faraone. Le piramidi hanno base quadrata e pareti triangolari e sono costruite con enormi blocchi squadrati di pietra calcarea. Le piramidi più famose sono quelle dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino nella necropoli di Giza, sulla riva occidentale del fiume Nilo. Durante il Nuovo Regno, le tombe dei faraoni diventano ipogee, ossia sotterranee e non visibili all’esterno, per proteggerle dai ladri. Sono realizzate nella Valle dei Re e delle Regine, presso l’antica Tebe (oggi Luxor). Le tombe sono composte da più ambienti e hanno pareti decorate. Una sepoltura di grande importanza è la tomba di Tutankhamon, un faraone vissuto intorno al 1300 a.C. Poiché l’arte ha sempre carattere sacro, gli Egizi erigono numerosi templi, considerati la casa terrena delle divinità. Uno dei templi più famosi si trova a Karnak, presso l’antica Tebe; risale al Nuovo Regno ed è dedicato al dio Amon-Ra, il dio sole, raffigurato con la testa di falco e il disco solare.

In primo piano • Il tempio di Amon-Ra

145


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• La scrittura a ideogrammi

Pittura egizia Le pitture funerarie Nelle tombe del Nuovo Regno le pareti sono rivestite da uno strato di stucco e poi decorate. La decorazione delle pareti intende creare un ambiente familiare per i defunti e accompagnarli nell’aldilà. Le scene dipinte sono accompagnate da testi di contenuto religioso, scritti per mezzo di geroglifici . Le divinità sono raffigurate con il corpo umano e la testa di animale, in modo da essere subito riconoscibili. I pittori non riproducono realisticamente la figura e l’ambiente, così come appaiono agli occhi dell’osservatore, ma seguono regole e criteri prestabiliti che si sono mantenuti inalterati per secoli. Le figure umane sono disegnate in base a un rigido sistema di proporzioni. Hanno il volto, le gambe e i piedi di profilo, l’occhio e le spalle di fronte, così da mostrare ogni parte del corpo nel suo aspetto più riconoscibile. Inoltre, gli uomini hanno la pelle di colore rosso ocra, il busto nudo e indossano un gonnellino. Le donne hanno invece la pelle di colore giallo e indossano una veste lunga fino ai piedi. La grandezza delle figure non corrisponde a quella reale ma dipende dall’importanza sociale e gerarchica (l’uomo, per esempio, è più grande della donna perché socialmente più importante). In tutte le pitture i colori sono stesi in modo uniforme e privo di sfumature che diano rilievo alle figure, che risultano piatte. Inoltre, i contorni sono ripassati con una linea scura per avere maggiore risalto. Viso di profilo ma occhi di fronte Spalle di fronte

L’uomo è più grande, ha la pelle rossa e indossa un corto gonnellino

PITTURA

La donna è più piccola, ha la pelle gialla e indossa una lunga veste

Gambe e piedi di profilo

146

Sezione 2 • L’arte nella storia

Quaderno attivo

• Colora un affresco egizio • Un ritratto in stile egizio • Come divinità egizie

Geroglifici Letteralmente significa “incisioni sacre”. Sono disegni che rappresentano una cosa, un’idea o un’azione e che possono essere letti come parole, sillabe o lettere.

Caccia nella palude, tomba del funzionario Nebamun Data

1430 a.C. circa

Tecnica

Tempera su intonaco di stucco

Osserva

British Museum, Londra

Luogo • • • • • •

Il dipinto raffigura un alto funzionario reale che, su una sottile barchetta, va a caccia in una palude in compagnia della moglie. Le figure sono tutte sullo stesso piano, ma la loro dimensione varia in base alla loro importanza: l’uomo è infatti più grande della donna. Gli occhi e le spalle sono raffigurati di fronte, le gambe e il volto di profilo. L’uomo ha la pelle di colore rosso ocra, indossa un gonnellino corto, bracciali e collane colorate. La donna ha la pelle di colore giallo e indossa una lunga veste. Sullo sfondo si vedono piante di loto e uccelli variopinti; nell’acqua vi sono pesci diversi per forme e colori.


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Giardino, tomba del funzionario Nebamun Data

1430 a.C. circa

Tecnica

Tempera su intonaco di stucco

Osserva

British Museum, Londra

Luogo • •

È raffigurata una vasca con pesci collocata in un giardino. La vasca è descritta dall’alto, mentre gli alberi sono piegati per indicare la loro posizione intorno alla vasca. Servono a dare informazioni sulla forma e sul contenuto della vasca, sui tipi di alberi e sulla loro posizione nello spazio.

Il dio Horus, con la testa di falco

Il faraone, con il nemes, la barba e lo shendyt

Il dio Anubi, con la testa di sciacallo

Tomba di Ramses I Data

1300 a.C.

Tecnica

Tempera su intonaco di stucco

Osserva

Valle dei Re, Luxor (antica Tebe)

Luogo • • • • •

Il dipinto raffigura gli dei Horus e Anubi che accompagnano nell’aldilà il faraone defunto Ramses I. Le divinità sono rappresentate con il corpo umano e la testa di animale. Il faraone indossa il copricapo rigato (nemes) e il tipico gonnellino corto a piegoline (shendyt) e ha una finta barba. Tutte le figure sono simili nella dimensione, nella forma e nelle proporzioni perché considerate della stessa importanza. I colori sono stesi in modo uniforme, privo di sfumature.

Sintesi PITTURA EGIZIA Le decorazioni sulle pareti delle tombe hanno lo scopo di accompagnare i defunti nell’aldilà. Nelle scene dipinte vi sono testi di contenuto religioso, scritti con i geroglifici, e le divinità, con corpo umano e testa di animale. I pittori non riproducono realisticamente la figura umana né l’ambiente, ma seguono regole prestabilite e mantenute inalterate nel tempo.

Le figure umane sono disegnate secondo regole di proporzione, hanno il volto, le gambe e i piedi di profilo, l’occhio e le spalle di fronte. La dimensione dipende dall’importanza (l’uomo è più grande della donna). I colori sono stesi in modo uniforme, senza sfumature. Le figure sono quindi piatte e, per dare loro più rilievo, i contorni sono ripassati con una linea scura.

Unità 4 • L’arte nell’antico Egitto

147


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Scultura egizia Le statue dei faraoni Gli Egizi realizzano statue in pietra dei faraoni da collocare davanti ai templi o nelle tombe del sovrano. Il compito di queste sculture è quello di reincarnare il defunto che nella statua può continuare a vivere anche dopo la morte. Come in pittura, anche in scultura esistono leggi e regole di proporzione che l’artista deve rispettare. Le statue devono avere una forma compatta ed essere prive di elementi sporgenti che potrebbero spezzarsi. Sono spesso enormi, per evidenziare l’importanza del faraone e il suo carattere divino. Pur essendo a tutto tondo, sono fatte per essere viste di fronte e, di conseguenza, il retro è a volte appena sbozzato. Il volto è sempre giovane e idealizzato, l’espressione è distaccata e solenne. È ammesso riprodurre il faraone in due sole posizioni: con la figura in piedi che accenna a un movimento della gamba sinistra nell’atto di avanzare, simbolo del suo agire nel mondo, oppure con la figura seduta in trono, simbolo della sua regalità. Il faraone è ritratto da solo o con alcune divinità accanto. Le statue dei faraoni devono dare l’idea che il sovrano sia realmente presente davanti all’osservatore, come se fosse dotato di vita. Per questo motivo, il faraone è ritratto con abiti o con gesti che ne permettono l’immediato riconoscimento.

Le caratteristiche delle statue dei faraoni Dimensioni enormi Forma compatta Vista frontale Volto giovane e idealizzato

SCULTURA

Atteggiamento solenne In piedi o seduto in trono

148

Sezione 2 • L’arte nella storia

Le statue dei faraoni sono enormi e idealizzate


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Triade di Micerino Data

2500-2482

Materiale

Scisto

Tecnica

Altorilievo

Osserva

Museo Egizio, Il Cairo

Luogo •

• •

Il faraone è ritratto in piedi, nell’atto di avanzare (la gamba sinistra è avanzata), insieme alla dea Hator, che ha il capo sormontato dal disco solare e da corna simbolo del potere divino; sull’altro lato si trova un’altra divinità femminile. Il faraone indossa un alto copricapo proprio dell’Alto Egitto ed ha la barba finta fissata sotto il mento. Ha il torso nudo e indossa lo shendyt. Le figure femminili sono coperte da una lunga veste.

Statua di Thutmosi III Data

1457-1426

Materiale

Diorite

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Osserva

Torino, Museo Egizio

Luogo • •

Il faraone Tumthosi III è seduto in trono, indossa il nemes e ha le mani distese posate sulle ginocchia in atteggiamento solenne. Il trono è simbolo di superiorità perché abitualmente si sedeva in terra.

Sintesi SCULTURA EGIZIA Gli Egizi realizzano statue in pietra dei faraoni per i templi e per le tombe. Le statue devono reincarnare il defunto e permettergli di vivere dopo la morte. Le statue, spesso enormi, sono realizzate secondo leggi e regole di proporzione.

Devono avere forma compatta, vista frontale, volto giovane e idealizzato, espressione solenne. Il faraone è ritratto da solo o con alcune divinità, in piedi nell’atto di avanzare (per simboleggiare il suo agire nel mondo) o seduto in trono (per simboleggiare la sua regalità). La figura è caratterizzata da abiti o gesti che la rendono immediatamente riconoscibile. Unità 4 • L’arte nell’antico Egitto

149


12_ARTE Egitto.qxp_Layout 1 24/01/20 14:18 Pagina 150

Verifiche

3.

FLIpped cLassRoom Il principe d’Egitto Hai mai visto Il principe d’Egitto? È un film di animazione della Dreamworks Animation del 1998 che narra una storia ambientata nel 1300 a. C. circa, epoca trattata in questa unità. Guardalo e, mentre segui il racconto, prova a rispondere alle seguenti domande.

4.

• Da quali caratteristiche deduci che le figure ritratte appartengono alla civiltà egizia? • Come sono vestiti gli uomini? • Chi era il faraone? • Qual era il veicolo usato per gli spostamenti? • Nelle scene dipinte sulle pareti degli edifici alcune figure hanno teste di animale: sai dire perché?

5.

Prepara una traccia con le tue osservazioni da presentare in classe ai tuoi compagni e all’insegnante.

VeRIFIca deLLe conoscenze Sintesi Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Antico Cella Colonne Divinità Enormi Faraoni Forme 1.

Verifiche

2.

150

Idealizzato Ipogee Nuovo Obelischi Occhi Piedi Piramidi

Proporzioni Realistico Religioso Statue Templi Tombe

Nell’antico Egitto l’arte è al servizio del pensiero ....................... e dei sovrani, chiamati ....................... considerati incarnazioni della ............................... . L’architettura trova la sua maggiore espressione nelle .......................... dei sovrani e nei .................... . Nelle tombe era posto un ricco corredo funerario. Nell’........................... Regno le sepolture regali sono costituite dalle ..................................; le più famose e imponenti sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino a Giza, al Cairo. Dal ........................ Regno le tombe dei faraoni sono ....................... (cioè sotterranee) e le più famose si trovano nella Valle dei Re e nella Sezione 2 • L’arte nella storia

Valle delle Regine, presso Tebe. Importante tomba sotterranea è quella del faraone Tutankhamon. I templi egizi sono edifici enormi, con una forma complessa. Vi sono ingressi monumentali, stanze, corridoi, cortili e sale ipostile (con tante ...................). Al centro del tempio si trova la .................................., dove si trova la statua della divinità. All’esterno sono posti alti ........................... e le ......................... del faraone che ha fatto costruire il tempio. Nei dipinti gli Egizi raffigurano divinità oppure i sovrani con criteri sempre uguali e stabili nei secoli: le figure sono disegnate in base a ..................................... prestabilite, con volto, ................... e gambe di profilo, .............................. e spalle visti di fronte. Le figure sono ritratte in modo non ................................ . Nelle statue gli Egizi raffigurano i faraoni e le divinità, con dimensioni.................., ............. compatte e in pose ripetute (in piedi, seduto in trono). Il volto del faraone è giovane e ................., l’atteggiamento è solenne.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in un discorso in preparazione all’interrogazione. 1.

2. 3. 4. 5.

6.

7.

8.

9.

Quando e in quali territori inizia l’antica civiltà egizia? Quanto dura? Perché si conclude? Quale importanza ha il fiume Nilo nel suo sviluppo? Come viene chiamato il re egizio? In quanti periodi viene suddivisa la storia dell’antico Egitto? A chi è dedicata l’arte egizia? Mantiene caratteri stabili o varia nel tempo? Che cosa sono le piramidi e quando sono costruite? Qual è la loro forma? Per chi sono costruite e cosa racchiudono? A quale epoca egizia risalgono le tombe rupestri? Da quale esigenza nascono? Dove si trova la tomba del faraone Tutankhamon? Qual è la forma del tempio egizio? A chi sono dedicati i templi? Quali elementi costruttivi sono sempre presenti? Cosa viene messo all’esterno del tempio? Dove è posta la statua della divinità? Come sono decorate le pareti delle tombe regali egizie? Qual è lo scopo delle pitture tombali? Quali criteri seguono i pittori per la raffigurazione delle figure umane? Quali sono i soggetti delle sculture? Qual è la funzione delle statue? Quali sono le norme di raffigurazione che gli scultori devono seguire?


12_ARTE Egitto.qxp_Layout 1 05/02/20 07:42 Pagina 151

6. Gli uomini sono ritratti con la pelle di colore:

VERO O FALSO

A B

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. Il copricapo rigato dei faraoni si chiama nemes 2. Le tombe sotterranee risalgono all’Antico Regno 3. I templi sono costruiti per onorare gli dei 4. Nelle pitture i contorni delle figure sono ripassati con colori scuri 5. Nelle statue dei faraoni il volto è sempre giovane 6. Gli obelischi sono formati da più pietre sovrapposte 7. Nelle pitture i colori sono stesi in modo uniforme 8. Nelle statue i faraoni sono sempre visti di fronte 9. Le sfingi hanno corpo umano e testa di leone 10. La pittura egizia è molto realistica

rosso ocra gialla

7. Nelle pitture indossano corti gonnellini: V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

A B

le donne gli uomini

8. Nelle figure umane sono ritratti di profilo:

V

F

V

F

V

F

V V

F F

A B

il viso e le gambe gli occhi e i piedi

9. Le divinità sono ritratte: A B

con corpo animale e testa umana con corpo umano e testa animale

10. Le pareti delle piramidi sono costruite: A B

con mattoni crudi con grandi pietre Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Visita virtuale in un museo di arte egizia • Viaggio in Italia – Il Museo Egizio di Torino

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA • Italiarte 3

Scegli l’opzione corretta. 1. Le piramidi sono: A B

tombe dell’Antico Regno templi dell’Antico Regno

C L I L Egyptian Art

2. Le tombe della Valle dei Re: A B

sono piccole piramidi sono sotterranee

3. Le sale ipostile presentano: A B

tante colonne tante finestre

4. Nelle pitture l’uomo: è grande come la donna è più grande della donna

5. Nelle statue i faraoni sono ritratti: A B

solo in preghiera seduti in trono

Verifiche

151

Verifiche

A B

Around 3000 BC the ancient Egyptian civilization began in the African territories around the Nile river. It ended in the 1st century BC when it was conquered by the Romans. Egyptian architecture was always made in honour of the kings, called Pharaohs. The oldest buildings were the pyramids, and the most famous are the pyramids at Giza, near Cairo. Later Egyptian rulers were buried underground, in tombs carved into the rock and decorated with painted scenes. The underground tombs were situated in the Valley of the Kings, near the ancient city of Thebes. The Egyptians also built huge temples adorned with monumental sculptures which represented the Pharaohs.


12_ARTE Egitto.qxp_Layout 1 24/01/20 14:18 Pagina 152

Mappa concettuale Completa la mappa.

si sviluppa

L’ARTE EGIZIA

• nella Valle del Nilo (Egitto) • dal 3000 a.C. circa al 31 a.C.

onorare gli dei ha la funzione di servire e celebrare i faraoni e il loro potere assoluto

si attiene a rigorose regole tramanadate immutabili si esprime in

ARCHITETTURA

con

sepolture dei .........................

enormi ...............................

Mappa concettuale

PITTURA

SCULTURA

con

con

pitture tombali

statue dei faraoni

Animale • Dimensioni • Faraoni • Fronte • Geroglifico • Giovane • Ipogee • Piedi • Piramidi • Profilo • Scure • Templi • Trono • Umano • Uniformi

152

Sezione 2 • L’arte nella storia


12_ARTE Egitto.qxp_Layout 1 24/01/20 14:18 Pagina 153

............................ nell’Antico Regno

tombe ...................... nel Nuovo Regno

scene con testi sacri in ........................................... nella forma di divinità (con corpo ................... e testa ..................)

eseguite secondo regole prestabilite

non realistiche

con colori ..................... e linee di contorno ..............

con figure umane di dimensione variabile in base all’inportanza

con volto, gambe e piedi di .........., occhi e spalle di ..........

Mappa concettuale

da soli o con le divinità con ................................... enormi e forma compatta viste di fronte con volto ................... e idealizzato, atteggiamento solenne in .......................... o seduti in ......................... Mappa concettuale

153


Unità

13_ARTE Creta e Micene.qxp_Layout 1 05/02/20 07:43 Pagina 154

5

L’arte a Creta e Micene

AVANTI CRISTO

• Sviluppo della civiltà micenea • Brocchetta di Gurnià

1900

2000 Sviluppo della civiltà minoica

154

• Maschera di Agamennone • Gioco del toro • Nuraghe di Santu Antine, Torralba

1500

1700 1800 Palazzo di Cnosso

• Tesoro di Atreo • Tazze di Vafiò • Porta dei leoni

1600

1400 1450

Conquista micenea di Creta


13_ARTE Creta e Micene.qxp_Layout 1 07/02/20 13:46 Pagina 155

GRECIA

PELOPONNESO

Micene

Vafiò CRETA Cnosso

Festo

I CRETESI La civiltà cretese si sviluppa intorno al 2000 a.C. nell’isola di Creta, nel mar Egeo. È detta anche civiltà minoica dal nome di Minosse, un re della mitologia che si ritiene abbia regnato nell’isola. I principali centri dell’isola sono Cnosso e Festo, dove i sovrani vivono in enormi città-palazzo. La civiltà cretese possiede una potente flotta e intrattiene fiorenti commerci con i popoli del Mediterraneo. Raggiunge un notevole grado di sviluppo economico e artistico.

I MICENEI Quasi contemporaneamente, intorno al 1700 a.C., nella Grecia continentale si insedia un popolo di guerrieri, che vi fondano alcune città-fortezza. La più importante è Micene, dalla quale questa popolazione prende il nome. Verso il 1450 a.C. i Micenei conquistano l’isola di Creta. I Micenei apprendono dai Cretesi l’arte della navigazione, le tecniche costruttive e quelle artistiche, adattandole alle loro esigenze. Si sviluppa così l’arte cretese-micenea. Influssi dell’arte micenea sono visibili in Sardegna nelle costruzioni nuragiche.

LA FINE DELLE CIVILTÀ MINOICA E MICENEA Dopo il 1200 a.C. una profonda crisi investe tutta l’area dell’Egeo e segna la fine della civiltà minoica e di quella micenea. Con l’arrivo dei Dori da nord inizia infatti ad emergere la civiltà greca.

• • • •

Civiltà egee I Nuraghi in Sardegna I bronzetti nuragici Italiarte 4

Quaderno attivo

• Viaggio in Italia – Il nuraghe di Santu Antine a Torralba

I Cretesi costruiscono città-palazzo, i Micenei città-fortezza 155


13_ARTE Creta e Micene.qxp_Layout 1 24/01/20 14:29 Pagina 156

L’arte cretese in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Creta, un’isola del mar Egeo

Dal 2000 al 1450 a.C. circa

Popolo pacifico di navigatori che commerciano con le altre isole del Mediterraneo

• Città-palazzo, destinate ai sovrani e alle attività cittadine • Affreschi con scene di vita di corte e soggetti naturali • Oggetti realizzati in ceramica dipinta • Costruire palazzi privi di fortificazioni • Decorare le pareti dei palazzi con pitture vivaci, con colori accesi e luminosi • Raffigurare scene di vita di corte e soggetti tratti dalla natura (fiori, animali, specialmente marini) • Decorare vasi Onorare i sovrani che governano pacificamente il territorio

Il Principe dei gigli, 1550 a.C. circa, affresco, Museo Archeologico, Heraklion (proveniente dal Palazzo di Cnosso).

156

Sezione 2 • L’arte nella storia

• Audiosintesi • Unità in slide


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L’arte micenea in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Maschera di Agamennone, 1500 a.C. circa, lamina d’oro lavorata a sbalzo, Museo Archeologico Nazionale, Atene.

Peloponneso, principalmente a Micene

Dal 2000 al 1200 a.C. circa

Popolazioni di guerrieri e pastori nomadi

Tazza d’oro da Vafiò, 1400 a.C. circa, lamina d’oro lavorata a sbalzo, Museo Archeologico Nazionale, Atene.

• Città-fortezza, ossia città fortificate con mura difensive • Grandi tombe con corredi funerari

• • • •

Realizzare città con mura difensive Costruire mura di pietre a secco Lavorare i metalli con la tecnica dello sbalzo Raffigurare scene di guerra e animali

Difendersi dai nemici Celebrare gli eroi morti

Unità 5 • L’arte a Creta e Micene

157


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Architettura cretese Le città-palazzo I Cretesi costruiscono enormi città-palazzo prive di fortificazioni, espressione di una società pacifica e dedita agli scambi marittimi con le altre popolazioni. Nelle città-palazzo vive il sovrano e si svolgono tutte le attività della vita cittadina. Il maggiore palazzo cretese è quello di Cnosso, un enorme complesso che sorge non distante dal mare.

Le città-palazzo cretesi sono prive di fortificazioni

Palazzo di Cnosso: ricostruzione, Sala del trono e colonnato Luogo

Cnosso (Creta)

Data

1800 a.C.

Osserva

ARCHITETTURA

• • • • • • •

158

Il palazzo è aperto verso l’esterno ed è privo di mura difensive. È composto da numerosi edifici, che presentano stanze, corridoi, cortili e loggiati. Gli edifici sono posti intorno al cortile centrale, dove si svolgono spettacoli e cerimonie religiose. Gli ambienti seguono l’andamento del terreno, sono collocati ad altezze diverse e sono collegati da rampe e gradinate. Numerosi edifici presentano porticati a colonne, che danno luce alle stanze. Le colonne si allargano verso l’alto e sono dipinte con colori vivaci. La Sala del trono si trova ai lati del cortile centrale. Prende il nome da un sedile con la spalliera lavorata, realizzato in alabastro e appoggiato a una parete. L’ambiente appare allegro e luminoso per le decorazioni colorate delle pareti con fiori e animali.

Sezione 2 • L’arte nella storia


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• La sala del trono a Cnosso

Sintesi ARCHITETTURA CRETESE Le città-palazzo cretesi sono grandi edifici complessi e privi di fortificazioni. Ospitano i sovrani e una grande quantità di persone e di attività. Il Palazzo di Cnosso è formato da molti edifici, con centinaia di stanze, corridoi, cortili e loggiati. Gli edifici sono costruiti intorno al cortile centrale. Poiché sono posti ad altezze diverse, sono collegati tra loro da rampe e gradinate. Le stanze ricevono luce dai numerosi porticati a colonne. Colonne e pareti sono dipinte con colori vivaci. La Sala del trono si trova ai lati del cortile centrale e ospita un sedile in alabastro. Le pareti sono vivacemente decorate con fiori e animali.

Unità 5 • L’arte a Creta e Micene

159


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Pittura cretese Pareti e ceramiche con soggetti della natura Nel Palazzo di Cnosso gli ambienti destinati ai sovrani hanno pareti interamente decorate con scene dipinte. Sulle pareti dei palazzi sono affrescate scene di vita di corte e soggetti tratti dalla natura. Si tratta di fiori e animali, frequentemente animali marini. Nelle figure animali il colore è steso a tinte piatte e i contorni sono segnati con una linea più scura. È evidente il tentativo di esprimere il movimento delle figure attraverso le linee morbide dei contorni. I Cretesi realizzano anche vasi di ceramica vivacemente decorata.

Palazzo di Cnosso: Stanza della regina Data

1800 a.C.

Luogo

Cnosso (Creta)

Osserva • • • •

Le figure dipinte descrivono delfini che nuotano. La decorazione della parete è completata con fregi geometrici. I colori sono vivaci e luminosi. Le figure hanno contorni nitidi e precisi.

La pittura ritrae fiori e animali Brocchetta di Gurnià Data

1700-1400 a.C.

Tecnica Terracotta dipinta Luogo

Museo Archeologico, Heraklion (proveniente da Gurnià)

Osserva PITTURA

• •

160

Sulla brocchetta è raffigurato un polipo che, con i suoi tentacoli, occupa tutta la superficie. La figura è naturalistica (cioè rassomiglia al vero) e sembra quasi in movimento.

Sezione 2 • L’arte nella storia

Quaderno attivo

• Una parete decorata come a Cnosso • Figura egizia e figura cretese a confronto • Disegna un vaso in stile cretese


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in primo piano

Gioco del toro Data

1500-1400 a.C.

Tecnica Affresco Luogo

Museo Archeologico, Heraklion (proveniente dal Palazzo di Cnosso)

Gioco del toro La scena raffigura un esercizio acrobatico eseguito durante una cerimonia sacra. La gara consiste in un doppio salto su un toro in corsa. Per i Cretesi il toro è un animale sacro e il suo dominio da parte dell’uomo ha probabilmente un significato religioso.

Osserva l’insieme

Il riquadro è dominato dalla figura del toro proteso nella corsa, mentre un giovane acrobata esegue una capriola sopra l’animale. Dal lato della testa una donna tiene fermo

l’animale per le corna, mentre, dal lato opposto, un’altra donna ha le braccia alzate, pronta per dare aiuto all’uomo.

Analizza il linguaggio e la tecnica

Le figure sono semplificate e allungate; i corpi, sia quelli umani sia quello del toro, sono raffigurati di profilo, mentre gli occhi sono disegnati frontalmente. I colori sono stesi in modo uniforme e sono privi di chiaroscuro. Nelle figure umane i colori della pelle sono convenzionali (e quindi non realistici): il rosso scuro indica gli uomini, il bianco le figure femminili.

Rifletti sul significato

La scena appare vivace ed è evidente la ricerca di esprimere il movimento attraverso le linee fluide dei contorni e l’atteggiamento delle figure, così da trasmettere l’idea dell’azione che si svolge. Nonostante la semplificazione delle figure, la scena appare infatti realistica e vivace e rappresenta con efficacia il movimento e la tensione.

Sintesi PITTURA CRETESE La pittura cretese raffigura soggetti tratti dalla natura. Il colore steso a tinte piatte, cioè in modo uniforme e senza chiaroscuro, e i contorni segnati con una linea più scura danno l’idea del movimento delle figure.

L’affresco Gioco del toro raffigura un esercizio acrobatico eseguito durante i riti sacri. Il toro domina la scena, mentre un uomo esegue l’acrobazia e due donne vi assistono. Le figure sono ritratte di profilo con occhi visti di fronte. Il disegno è semplificato, con linee di contorno e colore uniforme per dare l’idea del movimento.

In primo piano • Gioco del toro

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Architettura micenea Porta dei Leoni

Le città-fortezza A differenza delle città-palazzo cretesi, le città micenee sono costruite in modo da essere protette dagli attacchi nemici. Sono vere e proprie città- fortezza, con possenti mura di difesa fornite di porte di ingresso. Queste mura sono dette ciclopiche perché sono formate da blocchi di pietra così grossi da fare credere che siano l’opera di mostruosi giganti mitologici, i Ciclopi appunto. Lo spessore delle mura di Micene varia, per esempio, dai 3 agli 8 metri.

ARCHITETTURA

Le città fortezza hanno mura ciclopiche

Data

1300 a.C. circa

Materiale

Pietra calcarea

Tecnica

Bassorilievo

Luogo

Sito archeologico di Micene (Grecia)

Osserva • • •

Le mura di Micene sono formate da enormi massi accostati e sovrapposti. L’apertura della porta è formata da tre massi, due verticali e uno orizzontale (è un esempio di costruzione trilitica). Sopra la porta una lastra scolpita a rilievo raffigura un altare con una colonna centrale affiancata da due leoni rampanti (cioè con le zampe anteriori alzate). I leoni simboleggiano la potenza della città e la forza del sovrano. La raffigurazione dei leoni è semplificata, ma gli animali anche se ormai privi di testa, appaiono ricchi di vitalità.

Quaderno attivo

• La maschera di Agamennone e le tazze di Vafiò

162

Sezione 2 • L’arte nella storia

• Una maschera funeraria micenea • Un pugnale miceneo


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Tesoro di Atreo

Le tombe monumentali I Micenei danno grande importanza alla sepoltura dei sovrani guerrieri. Per questo realizzano sepolture monumentali in pietra per onorare il sovrano, che vi viene deposto con un ricco corredo funerario. Un esempio di tomba micenea è il cosiddetto Tesoro di Atreo. È la tomba del mitico capostipite dei sovrani micenei, così chiamata per la grande quantità di oggetti preziosi ritrovati al suo interno. Fra questi vi sono la maschera d’oro di Agamennone e alcune tazze d’oro lavorate a rilievo con la tecnica dello sbalzo.

Data

1400 a.C. circa

Materiale

Pietra

Luogo

Sito archeologico di Micene (Grecia)

Osserva • • •

La costruzione è coperta all’esterno da un tumulo di terra e l’ingresso della tomba è segnalato da un lungo corridoio. Il corridoio e l’interno sono formati da grossi massi di pietra sovrapposti. All’interno le pietre sono poste in modo progressivamente più sporgente (cioè vanno stringendo verso l’alto) producendo all’interno del vano una pseudo-cupola (cioè una finta copertura a cupola).

I sovrani micenei sono sepolti in tombe monumentali

Sintesi ARCHITETTURA MICENEA A differenza di Creta, la città micenee sono difese da mura così possenti da essere dette ciclopiche (perché ritenute opera di mostruosi giganti mitologici, i Ciclopi). Nelle mura di Micene si apre la Porta dei leoni. La porta deve il nome alla lastra scolpita a rilievo che la sormonta e che raffigura una colonna centrale affiancata

da due leoni rampanti, simbolo della potenza della città e della forza del sovrano. A Micene i sovrani erano sepolti in tombe monumentali costruite con grandi blocchi di pietra posti l’uno sull’altro, fino a formare una pseudo-cupola (cioè una finta copertura a cupola). Il principale esempio di tomba micenea è il Tesoro di Atreo, attribuita al capostipite dei re micenei.

Unità 5 • L’arte a Creta e Micene

163


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Verifiche

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se ritieni vera l’affermazione, sulla F se è falsa.

FLiPPed cLassroom Lo scopritore del palazzo di Cnosso, all’inizio del Novecento fu l’inglese Arthur Evans che, impressionato dalla complessità dell’edificio, ritenne di riconoscere nel palazzo i resti del labirinto, un luogo famoso della mitologia greca. Secondo la tradizione, il labirinto fu fatto edificare dal re di Creta Minosse. Informati sulla leggenda del labirinto e sui personaggi della storia mitologica, oltre Minosse, Teseo, Dedalo, Arianna; scopri chi era il Minotauro e di cosa si nutriva, che cosa era e come era fatto il labirinto, che cosa ha voluto fare Teseo e come è riuscito a uscire dall’edificio. Individua poi i caratteri del palazzo di Cnosso che lo hanno fatto associare dai suoi scopritori al celebre labirinto della leggenda mitologica. Elabora una breve presentazione.

VeriFica deLLe conoscenze Sintesi Completa con le informazioni mancanti. 1.

Verifiche

2.

A Creta l’architettura trova la sua maggiore espressione nelle ................................ dei sovrani, di cui è un esempio il Palazzo di Cnosso. Il Palazzo di Cnosso ha una struttura enorme, composta da numerosi edifici posti intorno a un cortile centrale e collegati fra loro. Il palazzo è vicino al mare, è......................... di fortificazioni e ha ambienti dipinti a colori vivaci e decorati con soggetti della ............................ . Nelle pitture i colori sono stesi in modo uniforme e i contorni sono segnati con una linea più scura. A Micene, la popolazione vive in ..........................., nelle quali le costruzioni di maggior rilievo sono le ....................................... e le ............................... dei sovrani, edificate con grandi massi e coperture a ............................................., sormontate all’esterno da un tumulo di terra. Nelle tombe di Micene è posto il corredo funerario, fra cui maschere e altri oggetti in oro lavorati a ....................................... Quaderno attivo

• Le opere da ricordare

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Sezione 2 • L’arte nella storia

1. La civiltà cretese si sviluppa in Grecia, nel Peloponneso 2. L’edificio tipico della civiltà cretese è la città-fortezza 3. La pittura cretese predilige colori vivaci e soggetti naturali 4. I Cretesi costruiscono enormi palazzi privi di fortificazioni 5. Attraverso la Porta dei Leoni si accede al palazzo di Cnosso 6. I Micenei costruiscono grandi palazzi decorati 7. La città di Micene è circondata da mura di difesa 8. I Micenei lavorano l’oro con la tecnica dello sbalzo 9. Le tombe dei sovrani micenei sono decorate con grandi mosaici 10. Le coperture delle tombe micenee sono a finta cupola

V

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C L I L Cretan and Mycenaean art From 2000 to 1200 BC, the Cretan civilization was born in the Island of Crete and the Mycenaean civilization on the Greek peninsula of the Peloponnese. The testimony to the Cretan civilization are the remains of some enormous buildings facing towards the sea and without defensive walls. Within these buildings there are to be found hundreds of rooms with painting murals. Mycenae, however, is a fortified city with large stone walls constructed with massive overlapping boulders. In the walls there is the Door of the Lions, decorated with an enormous sculpture above the door. The monumental tombs of the Kings are also constructed with similar large stones. In these there were found funerary masks and other objects in gold. The most famous tomb is called The Treasure of Atreus, and its name is due to the large amount of gold objects that were found in it.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE CRETESE

si sviluppa

si esprime in

• dal 2000 al 1450 a.C. circa • sull’isola di Creta

con ......................

ARCHITETTURA

...................... con PITTURA

......................

L’ARTE MICENEA

si sviluppa

edifici complessi .................... fortificazioni • sulle pareti dei palazzi • in colori vivaci e luminosi • con scene di vita di corte • con soggetti della .................... con soggetti della natura

• dal 2000 al 1200 a.C. circa • nel Peloponneso

si esprime in

edifici fortificati con .............. difensive

......................

• con coperture a ................... • con ricchi corredi funebri

con ARCHITETTURA

............... funerarie con PITTURA corredi funerari

in oro lavorato con la tecnica dello ..............

Affreschi • Città-fortezza • Città-palazzo • Maschere • Mura • Natura • Pseudo-cupola • Sbalzo • Senza • Tombe • Vasi Mappa concettuale

165

Mappa concettuale

......................


Unità

14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:05 Pagina 166

6

L’arte nell’antica Grecia

• Bronzi di Riace • Tempio di Nettuno, • Acropoli Paestum di Atene, • Cratere • Partenone con Niobidi

ETÀ ARCAICA

600

• Kouros di Monaco • Kore con peplo

166

530

Anfora con Achille e Pentesilea

Apoxyomenos

520

Dal V al IV secolo a.C. VI sec. (500)

Cratere di Sarpedonte

460

450

447

• Tempio di Efesto, Atene • Discobolo • Doriforo

437

430

• Acropoli di Atene, • Propilei

426

Nike di Samotracia

ETÀ ELLENISTICA

ETÀ CLASSICA

Dall’VIII al VI secolo a.C. VIII sec. (800)

• Acropoli di Atene, • Tempio di Athena Nike

Dal IV al I secolo a.C. 400

364

340

330

Venere di Cnido • Acropoli di Atene, • Erettèo

Teatro di Epidauro

IV sec. (300)

220

190

130

Laocoonte Tempio di Zeus, Atene

I sec.


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Paestum

Segesta Selinunte

Atene Taormina Siracusa Agrigento

Epidauro Sparta

LE POLEIS Dopo la fine della civiltà micenea, verso l’VIII secolo a.C., nella penisola greca fiorisce la civiltà greca, che avrà influssi determinanti sull’arte europea fino all’Ottocento. I Greci non formeranno mai un unico stato, ma parlano la stessa lingua, credono negli stessi dei e negli stessi miti , condividono lo stesso pensiero filosofico e gli stessi ideali artistici. Alla base della loro civiltà vi sono le poleis, città stato autonome che comprendono sia il territorio urbano sia le aree circostanti. Proprio nelle poleis nasce e si sviluppa l’arte greca: le opere d’arte sono create per un uso collettivo e sono parte integrante della vita sociale.

LA MAGNA GRECIA Dall’VIII al V secolo, periodo definito età arcaica, i Greci si espandono nelle regioni costiere del Mediterraneo, specialmente nell’Italia meridionale e in Sicilia, dove fondano colonie dipendenti dalle poleis della madre patria. Proprio per il gran numero di colonie presenti nel territorio italico, l’Italia meridionale è chiamata Magna Grecia.

Nelle poleis l’arte è al servizio della collettività

Mito c.

• Gli splendori della Grecia antica • La nascita dell’arte cinese • La Magna Grecia • Italiarte 5

È un racconto immaginario tramandato di generazione in generazione. Spiega, a partire da elementi reali, eventi e fenomeni che l’uomo non riesce a comprendere oppure narra la storia di un popolo (origini, dei, eroi, tradizioni, imprese).

167


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L’EGEMONIA DI ATENE

Acropoli È il cuore delle città greche, la parte più alta e destinata al culto religioso. Vi sorge infatti il tempio principale, dedicato alla divinità protettrice della città e simbolo della polis.

Il periodo di massimo splendore della civiltà greca, la cosiddetta età classica (V-IV secolo a.C.), si caratterizza per l’egemonia di Atene sulle altre poleis: nel V secolo a.C., sotto il governo di Pericle, la città diventa una grande potenza economica e militare e il principale centro di produzione artistica. Viene ricostruita anche l’ Acropoli , che era stata distrutta durante le lunghe guerre con i Persiani. Poiché il pensiero filosofico mette al centro l’uomo, la scultura dà grande rilievo alla figura umana: la perfezione del corpo riflette la bellezza dello spirito. L’arte greca vive un periodo di straordinaria grandezza ed emergono grandi scultori, come Fidia, Mirone, Prassitele e Policleto.

LA CONQUISTA MACEDONE E ROMANA

Atene è il principale centro di produzione artistica dell’età classica

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La rivalità e le guerre, in particolare il conflitto tra Atene e Sparta, indeboliscono le poleis greche e favoriscono la conquista della Grecia da parte di Filippo II di Macedonia, avvenuta nel 356 a.C. Con la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. l’Impero Macedone viene diviso in quattro regni (i cosiddetti regni ellenistici). Nel I secolo a.C. i Romani, un popolo in espansione, portano a termine la conquista della Grecia, che diventa una provincia romana. In questo periodo, detto età ellenistica (IV-I secolo a.C.), l’arte risente della progressiva crisi della civiltà greca e i suoi caratteri principali sono determinati dall’incontro con altre culture.

Sezione 2 • L’arte nella storiaSezione 2 • L’arte nella storia

• Audiosintesi • Unità in slide


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L’arte greca in breve Età arcaica Nelle maggiori poleis greche

Dove

Età classica Ad Atene, il principale centro di produzione artistica Età ellenistica A Rodi, Pergamo e in Asia minore, ossia nei territori dell’Impero Macedone

Quando

Età arcaica VIII-VI secolo a.C. Età classica V-IV secolo a.C. Età ellenistica IV-I secolo a.C.

Chi

Che cosa

Come

Perché

Grandi personalità artistiche, quali Mirone, Fidia, Policleto, Prassitele e Lisippo • Templi, dedicati alle divinità dell’Olimpo • Teatri per spettacoli pubblici destinati a tutta la cittadinanza • Creazione di opere famose, quali l’Acropoli di Atene con i suoi monumenti • Sculture a tutto tondo e a rilievo con soggetti della mitologia e della storia greca • Ceramica dipinta per uso quotidiano o come corredo funerario (vasi e anfore, oggetti di lusso)

• Tre diversi ordini architettonici (dorico, ionico, corinzio) nella costruzione dei templi • Rispetto delle proporzioni e delle regole nella costruzione degli edifici • Ricerca di armonia, proporzione e bellezza ideale nelle sculture • Modellare accuratamente l’anatomia delle figure • Raffigurare sulla ceramica temi legati alla storia o a personaggi della mitologia

• Decorare vasi, anfore e oggetti di lusso per dimostrare il grado sociale di chi li possiede • Creare opere di uso collettivo, utili alla vita sociale dei cittadini • Esprimere ideali di armonia, proporzione, bellezza ideale attraverso le perfette proporzioni delle figure, dei monumenti e degli edifici

Unità 6 • L’arte nell’antica Grecia

169


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Architettura greca Il tempio

ARCHITETTURA

Il tempio greco è un edificio imponente, leggermente sopraelevato, eretto su un basamento a gradoni (chiamato stilòbate). È una costruzione aperta, ben integrata nell’ambiente circostante, nella quale la luce filtra tra le colonne creando vivaci effetti di chiaroscuro. L’edificio risponde alle sue funzioni pratiche e sociali: solo i sacerdoti possono accedere all’interno, mentre i fedeli possono solo ammirarlo dall’esterno e assistere ai sacrifici che si svolgono sull’altare posto davanti ad esso. La statua della divinità alla quale il tempio è dedicato si trova in una stanza interna di forma rettangolare, detta naòs. Il naòs è circondato da un porticato a colonne, chiamato peristilio. Davanti al suo ingresso si trova un atrio chiamato pronao.

170

Sezione 2 • L’arte nella storia

Tempio di Efesto Data

V secolo a.C.

Materiale

Marmo pentelico

Luogo

Atene

Osserva • • •

L’edificio è sopraelevato per mezzo di alti gradoni. All’esterno si presenta circondato da alte e maestose colonne. Sopra il colonnato è posta una fascia decorata con rilievi.


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:05 Pagina 171

Quaderno attivo

• Il tempio greco: parole chiave

timpano trabeazione

frontone

stilòbate

naòs

architrave

fregio

peristilio pronao

cornice

vestibolo posteriore pronao naòs

Il tetto a falde inclinate è di tegole e poggia sulla trabeazione, una fascia orizzontale posta intorno all’edificio e formata da tre parti: architrave, fregio e cornice. Sui lati corti, il tetto forma uno spazio triangolare chiamato frontone; il suo spazio interno è detto timpano. A completamento del tempio vi sono varie sculture, colorate vivacemente per essere viste da tutta la popolazione. Le statue sono poste sul tetto e all’interno del frontone. Anche la fascia del fregio è scolpita a rilievo. Unità 6 • L’arte nell’antica Grecia

171


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Gli ordini architettonici Ordine dorico Quando

Dal VII secolo a.C. trìglifo mètopa

trabeazione

I templi possono essere realizzati in base a tre modi architettonici detti ordini: dorico, ionico e corinzio. Gli ordini architettonici si differenziano fra loro per la forma delle colonne, dei capitelli e dell’architrave ((la parte più bassa della trabeazione che sostiene il tetto). In ciascun ordine sono applicati princìpi, regole e proporzioni adatti a regolamentare l’armonia della costruzione.

frontone

cornice fregio architrave capitello

colonna

Gli ordini architettonici sono tre: dorico, ionico e corinzio

fusto

ARCHITETTURA

Tempio di Nettuno Data 460 a.C. Materiale Travertino Luogo Paestum, provincia di Salerno

Metopa e triglifo

172

Sezione 2 • L’arte nella storia

Colonne

Sono prive di base e poggiano direttamente sul basamento del tempio. Il fusto è scanalato.

Capitello

È una specie di cuscino di pietra che è posto in alto alla colonna e le dà stabilità.

Fregio

La decorazione è formata da lastre figurate (metope) alternate ad altre scolpite con tre rilievi verticali (triglifi).


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:05 Pagina 173

Quaderno attivo

• Il tempio di Nettuno a Paestum • La Valle dei Templi di Agrigento

• I capitelli nei tre ordini architettonici

Ordine ionico

Ordine corinzio

Dal VI secolo a.C.

Dalla fine del V secolo a.C. frontone

trabeazione

trabeazione

frontone

cornice fregio architrave

cornice fregio architrave capitello

capitello

fusto

base

Erètteo Data 426-401 a.C. Materiale Marmo Luogo Acropoli, Atene

foglie di acanto colonna

colonna

volute

fusto

base

Tempio di Zeus Data II secolo a.C. Materiale Travertino Luogo Atene

Le colonne sono fornite di base che dà loro maggiore Le colonne hanno base e scanalature simili a quelle ioniche. slancio. Il fusto ha scanalature con spigoli smussati. È formato da due volute.

Raffigura un cesto circondato da foglie di acanto, una pianta selvatica con foglie frastagliate.

La decorazione è formata da un fregio continuo.

Il fregio ha una decorazione continua simile a quella ionica Unità 6 • L’arte nell’antica Grecia

173


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Il teatro Il teatro è una manifestazione importante della civiltà greca e un edificio originale della sua architettura. Gli spettacoli teatrali si svolgono di giorno e sono formati da recitazione e musica, accompagnati da danze e cori. Sono organizzati dalle autorità e sono aperti a tutta la cittadinanza, soprattutto a quella maschile. Il teatro è formato da tre parti:

3. il proscenio, che è lo spazio rettangolare dove recitano gli attori ed è chiuso da un fondale architettonico chiamato scena.

Teatro di Epidauro 340 a.C.

Materiale

Pietra calcarea

Luogo

Epidauro, Peloponneso

Osserva

1. la cavea, che è lo spazio di forma semicircolare scavato nel pendio di una collina, sul quale vengono appoggiate le gradinate di pietra (è destinata agli spettatori e la sua forma è studiata per ottenere la massima visibilità e la migliore acustica anche per quelli seduti più lontano); 2. l’orchestra, che è lo spazio circolare destinato ai musicisti, ai danzatori e ai cantanti e può ospitare un altare per i riti religiosi;

Il teatro greco è all’aperto e ha forma semicircolare

Data

orchestra scena altare

proscenio

ARCHITETTURA

càvea

174

Sezione 2 • L’arte nella storia

Il teatro è collocato all’aperto, con le gradinate per gli spettatori scavate nel pendio di una collina e poi rivestite da gradini in pietra. Ha forma semicircolare.


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Sintesi ARCHITETTURA GRECA Il tempio greco è un edificio imponente, eretto su un basamento a gradoni (stilòbate). Solo i sacerdoti possono accedere al suo interno. La statua della divinità si trova in una stanza interna (naòs), circondata da un porticato a colonne (peristilio) e preceduta da un atrio (pronao). Il tetto a falde inclinate poggia sulla trabeazione, composta da architrave, fregio e cornice, e forma sui lati corti il frontone triangolare. L’edificio è completato da opere scultoree, con statue sul tetto e nel frontone e rilievi nel fregio. I templi sono costruiti in base a tre ordini architettonici: dorico, ionico, corinzio. In ciascun ordine sono applicati princìpi, regole e proporzioni che garantiscono l’armonia della costruzione. Nei templi di ordine dorico le colonne hanno il fusto scanalato che poggia direttamente sul basamento del tempio. In alto è posto il capitello, ossia una specie di cuscino rigonfio sormontato da una lastra rettangolare, sul quale poggia l’architrave. Il fregio posto sopra l’architrave è decorato con metope

(lastre quadrate decorate a rilievo), alternate a triglifi (lastre più strette scanalate in verticale). Nei templi di ordine ionico le colonne sono più alte e slanciate di quelle doriche, hanno una base e presentano scanalature del fusto smussate all’esterno. Il capitello è formato da due volute sormontate da una lastra quadrata. Il fregio della trabeazione è formato da una fascia scolpita che scorre in modo continuo intorno all’edificio. Nei templi di ordine corinzio le colonne sono slanciate e scanalate simili a quelle ioniche, hanno una base e capitello decorato con foglie di acanto. Il fregio è decorato in modo continuo, simile a quello ionico. Il teatro greco è composto di tre parti: la cavea (spazio semicircolare scavato in un pendio e destinato al pubblico), l’orchestra (spazio circolare destinato ai musicisti, danzatori e cantanti) e il proscenio (lo spazio rettangolare dove recitano gli attori). Gli spettacoli teatrali consistono di recitazione, musica, danze e cori. Sono pubblici, si tengono di giorno e sono e aperti a tutti, specialmente agli uomini.

Unità 6 • L’arte nell’antica Grecia

175


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L’Acropoli L’Acropoli di Atene è situata su una altura. Vi si accede attraverso la via Sacra, che la collega con la parte bassa della città. Inizialmente sede del sovrano, l’Acropoli si era progressivamente arricchita di edifici sacri, ma era stata quasi distrutta nella guerra fra Atene e i Persiani. Nel V sec. a.C. Pericle come ringraziamento alla dea Atena, protettrice della città, decide che l’Acropoli sia ricostruita, come simbolo della rinascita della città. Pericle affida l’incarico a Fidia, il più importante artista dell’epoca, che si circonda di numerosi altri architetti e collaboratori.

Pericle affida la ricostruzione dell’Acropoli a Fidia

Propilèi

Tempio di Atena Nike

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Sezione 2 • L’arte nella storia

di Atene

Erettèo

Partenone


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:05 Pagina 177

Propilèi: l’ingresso all’Acropoli Data

437-432 a.C.

Materiale

Marmo pentelico

Osserva •

Partenone: il tempio di Athena Parthenos (vergine)

Architetti

Ictino e Callicrate, con la supervisione di Fidia

Data

447-432 a.C.

Materiale

Marmo pentelico

Osserva •

È il tempio più importante della città, dedicato alla dea protettrice.

È un grande tempio periptero (cioè con colonne poste tutto intorno alla cella), di ordine dorico. È costruito in un marmo chiaro, luminoso e compatto. È un edificio armonico e perfettamente inserito nell’ambiente, grazie alle perfette proporzioni. Per gli antichi ateniesi il Partenone, con il suo splendore, costituiva l’espressione concreta e visibile della grandezza di Atene.

Sono edifici porticati, posti alla sommità della via Sacra e articolati su più livelli, con scalinate per superare il dislivello del terreno. Presentano colonne doriche e ioniche.

Il progetto dell’Acropoli vuole celebrare la grandezza di Atene

L’Acropoli di Atene

177


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:06 Pagina 178

Tempio di Athena Nike (portatrice di vittoria) Data

430-421 a.C.

Materiale

Marmo pentelico

Osserva • •

• •

Questo piccolo tempio ha i caratteri di leggerezza ed eleganza tipici dello stile ionico. Ha colonne alte e slanciate, che poggiano su una base per avere maggiore slancio e hanno scanalature con spigoli smussati. Il capitello è formato da due volute. La trabeazione è decorata con un fregio scolpito che scorre continuo tutto intorno alla cella.

Erètteo 426-401 a.C.

Materiale

Marmo pentelico

Osserva •

178

Data

Dedicato alla dea Atena, questo piccolo tempio ionico presenta un vano principale e due porticati laterali.

Sezione 2 • L’arte nella storia

In una delle loggette laterali, le colonne ioniche sono sostituite da sei statue femminili, chiamate cariàtidi. Le sculture presentano lunghe vesti drappeggiate e una cesta in capo che funge da capitello. Accentuano l’eleganza e la raffinatezza dell’edificio.


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 05/02/20 07:52 Pagina 179

Le sculture di Fidia nel Partenone L’Acropoli di Atene racchiude anche mirabili sculture, oggi in gran parte conservate nei musei. Le opere scultoree dell’Acropoli fanno parte di un progetto teso a celebrare Atene attraverso l’esaltazione della dea Atena, alla quale la città ha affidato la sua protezione. In particolare, Fidia realizza per il Partenone le sculture per i frontoni, le 92 metope, il fregio continuo posto sulle pareti della cella e una grande statua in oro e avorio di Athena Parthenos andata persa.

Hestia, Dione e Afrodite Data

447-432 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura

Luogo

British Museum, Londra (dal frontone orientale del Partenone)

Osserva • • • •

Hestia è seduta in posizione rilassata Afrodite è semisdraiata e si appoggia a Dione, coprendola parzialmente. La posizione delle dee riempie lo spazio del frontone. Le vesti appaiono morbide, leggere e sottili e mettono in risalto le forme dei corpi. Le vesti aderiscono ai corpi creando la sensazione di una stoffa bagnata.

Centauromachia Data

447-432 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Altorilievo

Luogo

British Museum, Londra (dal fregio del Partenone)

Osserva • • • •

La metopa ritrae la lotta dei Lapiti (antico popolo greco che simboleggia la civiltà) contro i centauri (animali mitologici metà uomini e metà cavalli che rappresentano la barbarie). I corpi appaiono naturalistici, con i muscoli in tensione per il movimento. Le figure riempiono armoniosamente lo spazio quadrato della lastra. I corpi hanno grande rilievo e danno vivacità e realismo alla scena.

L’Acropoli di Atene

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14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:06 Pagina 180

Quaderno attivo

• Il corteo panatenaico del Partenone

Corteo panatenaico Data

447-432 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Bassorilievo

Luogo

Museo del Louvre, Parigi (dal fregio della cella del Partenone)

Osserva •

• •

Sintesi

Il fregio ritrae la processione annuale in onore della dea Atena. Con la processione panatenaica le giovani ateniesi portavano in dono alla dea un peplo, ossia una veste femminile, tessuto e ricamato dalle donne della città. Le figure emergono con un rilievo molto basso che crea vibrazioni di luce. I panneggi sono ricchi di pieghe che appaiono morbide e naturali. I personaggi sono raffigurati in modo naturalistico.

L’ACROPOLI DI ATENE L’Acropoli di Atene, distrutta nelle guerre contro i Persiani, viene ricostruita nel V secolo a.C., quando con il governo di Pericle la città raggiunge il suo massimo sviluppo. L’incarico è affidato a Fidia, il più importante artista dell’epoca. L’Acropoli di Atene è situata su una altura e vi si accede attraverso la via Sacra. L’ingresso è costituito dai Propilèi, una costruzione con scalinate che permettono di superare il dislivello del terreno. Alla sommità dell’Acropoli è collocato il Partenone, il tempio principale dedicato ad Athena Parthenos. È un tempio dorico in marmo chiaro. Il piccolo tempio di Athena Nike è in stile ionico (con colonne alte e slanciate, capitello a volute, fregio continuo). In una delle due loggette laterali dell’Erettèo le colonne ioniche sono sostituite da sei cariàtidi (statue femminili). Per celebrare la città ed esaltare la sua dea protettrice, Fidia realizza per il Partenone le sculture per i frontoni, le 92 metope e il fregio sulle pareti della cella. Nelle statue delle dee Hestia, Dione e Afrodite, poste in un frontone, le figure femminili sono avvolte da vesti leggere, che con grande naturalezza mettono in risalto i corpi ed evocano l’idea di tessuti bagnati e aderenti. Nelle metope, che raffigurano la lotta tra antichi greci e centauri, i corpi hanno grande rilievo e danno vivacità e realismo alle scene. Nel fregio, che ritrae la processione annuale in onore della dea Atena, il rilievo è molto basso, ma i panneggi delle vesti danno grande naturalismo.

180

Sezione 2 • L’arte nella storia

C L I L In ancient Greek Athens was the main city for artistic production. Athen’s most important buildings were in the Acropolis. The Acropolis is the sacred hill overlooking Athens. A wide staircase leads up to its monumental gateway, which is called the Propylaea. The Acropolis was rebuilt by order of Pericles in the second half of the 5th century BC. Pericles appointed Phidias as lead architect and supervisor of the project. Phidias also decorated the Parthenon, the most important religious building in the Acropolis. This Doric temple was built in honour of the protector goddess of the city: Athena. On the Acropolis there are also two ionic temples: the Temple of Athena Nike and the Erechteion. On one side of the Erechteion there is the Porch of the Caryatids, which has six female figures as supporting columns.


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Scultura greca La scultura greca arcaica Fin dalle epoche più antiche l’interesse degli artisti greci è stato rivolto alla figura umana. Nel VI secolo a.C., nell’età arcaica, le sculture tipiche sono il Kouros e la Kore. Il Kouros è un giovane uomo nudo, ripreso in posizione frontale, con le gambe poste l’una davanti all’altra, in un accenno di movimento. La Kore è una giovane donna in posizione ferma, che indossa una lunga veste. In entrambe le figure i volti sono semplificati, i capelli sono intrecciati, il volto ha un accenno di sorriso.

La scultura greca si concentra da subito sulla figura umana

Kore con peplo Data

VI secolo a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo e rilievo

Luogo

Museo dell’Acropoli, Atene

Osserva • • • •

La figura indossa una lunga veste stretta alla vita da una cintura. I capelli sono lunghi e raccolti in trecce. Il braccio destro è disteso lungo il corpo. Il braccio sinistro è piegato.

Kouros di Monaco 540-530 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo e rilievo

Luogo

Glyptotek, Monaco di Baviera

Osserva • • • •

Il torace è ampio. Si vede la muscolatura del corpo. La gamba sinistra avanza come se iniziasse a camminare. La capigliatura a riccioli è raccolta intorno alla testa.

SCULTURA

Data

181


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 05/02/20 07:54 Pagina 182

La scultura greca classica Nel V secolo a.C. le opere scultoree sono sempre centrate sulla raffigurazione della figura umana, nella quale gli scultori esprimono gli ideali di bellezza e proporzioni perfette del corpo umano che sono caratteristici dell’età classica. Scelgono la figura dell’atleta e lo ritraggono nudo.

La scultura classica raffigura il corpo nudo degli atleti

1 2 3 4 5 6 7 8

Doriforo

Discobolo Scultore

Mirone

Data

450 a.C.

Materiale

Copia romana in marmo da un originale in bronzo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Museo Nazionale Romano, Roma

Osserva •

SCULTURA

• •

L’atleta è ripreso nel momento che precede il lancio del disco. Come era d’uso in Grecia, l’atleta è completamente nudo. Le proporzioni del corpo sono perfette. Il corpo è descritto in modo accurato e con grande realismo, sia nell’anatomia (la torsione del busto) sia nella muscolatura in tensione.

182

Sezione 2 • L’arte nella storia

Scultore

Policleto

Data

450 a.C.

Materiale

Copia romana in marmo da un originale in bronzo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Museo archeologico, Napoli

Osserva • • • • •

Il doriforo (portatore di lancia) è completamente nudo, così come era d’uso per gli atleti. La gamba destra è in tensione e porta il peso del corpo, mentre il braccio destro è abbandonato lungo il fianco. Il braccio sinistro è piegato e in tensione per portare la lancia mentre la gamba sinistra è morbida e arretrata. La figura è realistica, armoniosa e ricca di vitalità. Policleto applica i princìpi elaborati nel suo trattato intitolato Il canone. In quest’opera Policleto afferma che le regole per la rappresentazione ideale del corpo umano sono date dalle proporzioni e che la testa costituisce il modulo di base per stabilire le dimensioni del corpo e delle sue parti. Il corpo deve misurare otto volte la testa, il busto tre volte, le gambe quattro volte, le braccia tre volte, il piede una (come illustrato nello schema).


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L’atleta rappresenta infatti l’uomo ideale in quanto giovane uomo dal corpo perfetto. Nell’età classica emergono artisti di grande personalità. Le loro opere, che conosciamo attraverso copie romane, sono tuttora considerate capolavori assoluti dell’arte greca classica.

Apoxyomenos Scultore

Lisippo

Data

330-320 a.C.

Materiale

Copia romana in marmo dall’originale in bronzo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Musei Vaticani, Roma

Osserva • • •

Raffigura un atleta che si deterge il sudore dopo una gara. Le braccia sono tese in avanti, mentre il corpo è rilassato in un momento di riposo. È data evidenza allo sforzo e all’espressione. Lisippo è interessato a creare figure reali, non idealizzate e propone un individuo reale mentre compie un gesto di vita quotidiana.

Venere di Cnido Scultore

Prassitele

Data

364-363 a.C.

Materiale

Copia romana in marmo dall’originale

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Musei Vaticani, Roma

Osserva •

• • • •

Prassitele predilige le divinità più vicine agli uomini e ai loro sentimenti. Raffigura Venere, la dea della bellezza, in posizione leggermente instabile, quasi sia appoggiata a un sostegno esterno. La dea è completamente nuda, una novità rispetto alle epoche precedenti, in cui le figure femminili erano sempre vestite. Sta per scendere nell’acqua del bagno e posa la veste su un vaso posto accanto. Il corpo è perfetto, il marmo è levigato, liscio e sfumato con sottili passaggi chiaroscurali. La veste e il vaso fanno da supporto esterno alla statua. La testa è appena volta a sinistra, l’espressione è serena, la figura piena di grazia. La statua prende il nome da un’isola dell’Asia Minore, dove fu acquistata dagli abitanti. La statua apparve ai contemporanei un’opera di eccezionale bellezza e vitalità. I Romani ne fecero innumerevoli copie per la decorazione di ville e giardini.

Quaderno attivo

• Le proporzioni di Policleto • Tre statue greche a confronto • I Bronzi di Riace

• Hermes e Dioniso di Prassitele

183


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:07 Pagina 184

La scultura greca ellenistica Dal IV secolo a.C. la scultura greca rivolge la sua attenzione agli aspetti più umani dei soggetti rappresentati (come le emozioni e il dinamismo dei corpi). Sceglie storie e soggetti nuovi, non più solo divinità o eroi, ma anche personaggi e scene di vita quotidiana. Inizia a superare quindi gli ideali classici di armonia, equilibrio e proporzione delle figure. Si avvia così verso l’età ellenistica, che raggiungerà il pieno sviluppo nel II e I secolo a.C., in cui l’accurata modellazione anatomica delle figure si accompagna alla caratterizzazione dei loro sentimenti.

Laocoonte Scultore

Agesandro, Polidoro e Atanadoro

Data

220 a.C.

Materiale

Copia romana in marmo di un originale greco

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Musei Vaticani, Roma

Osserva •

• •

SCULTURA

L’opera raffigura un episodio narrato nell’Eneide: il sacerdote troiano Laocoonte viene stritolato insieme ai figli dai due mostruosi serpenti marini inviati da Atena a sostegno dei Greci. Le figure sono avvolte da serpenti da cui cercano di svincolarsi. Il corpo è muscoloso con le braccia che si protendono. Lo sforzo di Laocoonte è evidente nella muscolatura tesa del busto, nello sforzo delle braccia, nella testa rivolta all’indietro. Il volto del padre è contratto con la bocca in una smorfia di dolore. I figli rivolgono lo sguardo atterrito verso il padre che disperato non può aiutarli.

184

in primo piano Nike di Samotracia La Nike di Samotracia è una delle più famose opere di arte ellenistica e prende il nome dall’isola del mar Egeo in cui è stata trovata. Rappresenta la dea Nike, una divinità femminile dell’Olimpo greco che, secondo la mitologia, annunciava ai soldati la vittoria.

Osserva l’insieme La scultura è priva della testa e delle braccia. Ha le ali aperte, con le piume gonfiate dal vento, un piede che tocca il suolo, le gambe semiaperte, ancora in posizione di volo.

Analizza il linguaggio e la tecnica Il marmo è lavorato con grande abilità, così da ottenere effetti di leggerezza e trasparenza delle vesti, sotto alle quali il corpo della donna emerge come se fosse coperto da un tessuto bagnato che vi aderisce.

Nike di Samotracia Data

190 a.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Museo del Louvre, Parigi


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Rifletti sul significato È possibile che la statua sia stata creata per celebrare una vittoria navale perché la dea è raffigurata mentre atterra sulla prua di una nave. Nella scultura si coglie la forza del movimento, sottolineato dalle vesti che davanti aderiscono al corpo e dietro si sollevano in ariosi panneggi, come se fossero gonfiate dall’aria. Gli effetti accentuati di movimento e di espressività sono tipici dell’arte ellenistica.

Sintesi SCULTURA GRECA Nell’età arcaica le sculture tipiche sono il Kouros e la Kore. In età classica, dal V secolo a.C., la scultura si concentra sulla rappresentazione del corpo umano. È soprattutto nella figura dell’atleta (raffigurato nudo) che gli ideali di bellezza e armonia caratteristici di questa età trovano la loro piena espressione. Il Discobolo di Mirone raffigura un atleta in azione. Nel nudo maschile, dalle proporzioni perfette, sono raffigurati con grande realismo la torsione del busto e i muscoli tesi nell’azione. Il Doriforo di Policleto rappresenta un atleta che avanza. La figura è realistica, il corpo appare armonioso e ricco di vitalità. Secondo Policleto le proporzioni dettano le regole per rappresentare in modo ideale il corpo umano e la testa è il modulo di base per stabilire le dimensioni di tutto il corpo (la testa è un ottavo del corpo). Nella Venere di Cnido Prassitele raffigura Venere nuda. Il corpo è perfetto, la testa è appena volta a sinistra, l’espressione è serena, la figura piena di grazia. L’Apoxyomenos di Lisippo presenta un atleta che si deterge il sudore dopo una gara, quindi un individuo reale che compie un gesto quotidiano. Nell’età ellenistica, dal IV secolo a.C., la scultura greca sposta la sua attenzione verso gli aspetti più umani dei soggetti rappresentati e verso soggetti nuovi. Rappresenta non più solo il bello ideale, ma le emozioni e il dinamismo e sceglie anche scene e personaggi di vita quotidiana. Il Laocoonte mostra un sacerdote troiano stritolato insieme ai figli da due mostruosi serpenti marini. Il corpo è muscoloso con le braccia che si protendono; il volto è contratto con la bocca in una smorfia di dolore mentre i figli rivolgono lo sguardo terrorizzato verso il padre, disperato per non poterli aiutare. La Nike di Samotracia è altrettanto espressiva: sembra atterrare leggera dall’alto, con le ali aperte e le vesti ancora mosse dal vento.

In primo piano • Nike di Samotracia

185


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Pittura greca La ceramica dipinta Mentre è andata perduta la pittura greca su parete, celebrata dagli antichi scrittori greci e latini, è invece ben documentata la pittura vascolare. La ceramica dipinta è prodotta già nel VI secolo a.C. nelle principali città greche e i ceramisti pittori lavorano in fiorenti botteghe e firmano le loro opere. I vasi in terracotta dipinta sono oggetti di lusso che dimostrano il grado sociale di chi li possiede e sono usati nei banchetti o come corredo funerario. Sono decorati con scene della mitologia greca, divinità oppure eroi del tempo, completati con fregi decorativi di tipo quasi geometrico. I tipi di vasi in uso sono numerosi e ciascuno è destinato ad un utilizzo specifico. Fra i più diffusi vi sono l’anfora,

usata per contenere e trasportare liquidi, e il cratere, usato per mescolare l’acqua con il vino, che non viene mai bevuto puro.

La tecnica a figure nere Nella fase più antica, verso il VI sec. a.C, i pittori lavorano con la tecnica detta “a figure nere”: le figure sono dipinte in nero, lasciando come sfondo il colore naturale della terracotta. Il pittore usa poi uno strumento acuminato per incidere sul nero i particolari. Un esempio di questo stile è l’anfora del pittore Exechias, che raffigura Achille, famoso eroe greco, mentre colpisce a morte Pentesilea, la regina delle Amazzoni.

Anfora con Achille e Pentesilea Pittore

Exechias

Data

530-525 a.C.

Materiale

Ceramica dipinta

Tecnica

Pittura a figure nere

Luogo

British Museum, Londra

Osserva •

• •

Nell’anfora firmata dal pittore Exechias, le figure di Achille e Pentesilea sono dipinte in nero sul colore terracotta del vaso. I particolari delle vesti sono incisi sulla vernice nera, così da far emergere il rosso della terracotta. I manici e le fasce sono decorati con motivi vegetali semplificati.

PITTURA

La ceramica dipinta è un bene di lusso

Quaderno attivo

186

• I fregi greci Sezione 2 • L’arte nella storia


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• I vasi greci

La tecnica a figure rosse In una fase successiva, soprattutto nel V secolo a.C., si afferma la tecnica detta “a figure rosse”: il fondo viene dipinto in nero, lasciando le figure nel colore naturale del vaso e si aggiungono i particolari dei volti e delle vesti, con un effetto più morbido e naturalistico rispetto alla tecnica precedente. Sono esempi di questa tecnica il Cratere di Sarpedonte e quello che raffigura la strage dei Niobidi, un episodio della mitologia greca.

Cratere con Niobidi Data

460-450 a.C.

Materiale

Ceramica dipinta

Tecnica

Pittura a figure rosse

Luogo

Museo del Louvre, Parigi

Osserva • • •

Le figure emergono rosse sullo sfondo nero del vaso. Con tratti neri sono ottenuti i particolari del corpo e delle vesti. Due motivi decorativi tratti da elementi vegetali inquadrano le figure.

Unità 6 • L’arte nell’antica Grecia

187


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in primo piano Cratere di Sarpedonte Il Cratere di Sarpedonte è opera di Euphronio, uno dei maggiori pittori ceramisti del VI secolo a.C. Fu ritrovato in una tomba etrusca a Cerveteri nel 1971.

Cratere di Sarpedonte Pittore

Euphronio

Data

520 a.C.

Materiale

Ceramica dipinta

Tecnica

Pittura a figure rosse

Luogo

Museo Etrusco di Villa Giulia, Roma

Il corpo di Sarpedonte è trasportato dal Sonno e dalla Morte; alle spalle c’è Hermes, il dio che accompagna i defunti nel mondo sotterraneo, ai lati due guerrieri con lancia e scudo.

La scena principale è accompagnata da due decorazioni, l’una superiore e l’altra inferiore, con motivi vegetali semplificati e ripetuti.

L’anatomia del corpo del defunto è resa con grande precisione.

188

Sezione 2 • L’arte nella storia


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:08 Pagina 189

Osserva l’insieme Il vaso ha una larga imboccatura. I manici, detti anse, sono posti piuttosto in basso, così da portarlo agevolmente a tavola. Nella parte centrale è descritta una scena della mitologia greca, che narra dell’eroe greco Sarpedonte che, ucciso sul campo di battaglia, viene portato via dal Sonno e dalla Morte inviati da Giove, affinché riceva gli onori funebri.

Analizza il linguaggio e la tecnica Sia i fregi sia le figure emergono con il loro colore rosso mattone sul fondo nero del recipiente. Le figure sono descritte con cura nella loro anatomia, con i particolari delle vesti e dei volti disegnati con un pennello sottile sul rosso della terracotta.

Rifletti sul significato La scena appare vivace e naturalistica. È evidente la ricerca di esprimere il movimento delle figure attraverso le linee fluide dei contorni e il loro atteggiamento, così da trasmettere l’idea dell’azione che si svolge. Nonostante la semplificazione delle figure, la scena appare infatti realistica e vivace ed esprime con efficacia la complessa situazione di moto e la tensione di chi partecipa.

Sintesi PITTURA GRECA Nell’antica Grecia i vasi di terracotta sono oggetti di lusso, usati nei banchetti e nei corredi funerari. Sono realizzati in diverse tipologie, ciascuna destinata ad un uso specifico. Fra i più diffusi vi sono l’anfora, usata per contenere e trasportare liquidi, e il cratere, usato per mescolare l’acqua con il vino, che non viene mai bevuto puro. I pittori ceramisti li decorano con scene della mitologia greca, divinità oppure eroi, insieme a fregi decorativi. Inizialmente i pittori ceramisti lavoravano con la tecnica a figure nere, cioè dipingono in nero le figure sullo sfondo color terracotta e poi incidono i dettagli della decorazione. Un esempio di questa tecnica è l’anfora con Achille e Pentesilea realizzata da Exechias. A partire dalla fine del VI secolo a.C., i pittori ceramisti adottano la tecnica a figure rosse: dipingono il fondo di nero e lasciano le figure del colore terracotta del vaso, quindi aggiungono i dettagli, con un effetto più naturalistico rispetto alla tecnica a figure nere. Sono esempi di questa tecnica il cratere con Niobidi e il cratere di Sarpedonte di Euphronio.

Unità 6 • L’arte nell’antica Grecia

189


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 05/02/20 07:58 Pagina 190

Verifiche Verifica delle conoscenze

4.

5.

Sintesi Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Acropoli Architrave Atene Athena Nike Athena Parthenos Bellezza Capitelli Classica (2) Colonne Colori Corinzi Dinamico Dorici Ellenistica Equilibrio Erettèo Fidia Ionici 1.

Verifiche

2.

3.

190

Mirone Nere Nero Partenone Policleto Prassitele Prassitele Propilèi Proporzioni Rosse Rosso Sculture Semicircolari Sentimenti Teatri Tempio Terracotta Vascolare

L’edificio più importante dell’antica Grecia era il ........., dedicato a una o più divinità dell’Olimpo, delle quali racchiudeva la statua. I templi possono essere .........., ............. o ..............., con differenze dovute alla forma delle ....................., dei ................... e dell’................... . A completamento dei templi vi sono .................. poste alla sommità dell’edificio e in ..................... vivaci, così da essere viste dalla popolazione, che partecipa alle cerimonie dall’esterno del tempio. Nell’antica Grecia hanno grande importanza anche i ..................., costruiti all’..................... sul pendio di una collina, con gradinate................................... per gli spettatori. Il V secolo a.C. segna l’egemonia di ........................ e la ricostruzione della sua ............................, che era andata distrutta nelle guerre contro i Persiani. Il progettista è ........................, l’artista più rilevante dell’epoca ............................. . Il principale edificio è il ..........................., dedicato ad ................... .................. Sezione 2 • L’arte nella storia

6.

Altri importanti monumenti sono i ................................, l’................................., il tempietto di Athena Nike. In età ............................ emergono le maggiori personalità della scultura greca: Fidia, .........................., ........................ e ......................., le cui opere esprimono pienamente gli ideali di ........................, armonia, ......................... della figura umana propri del periodo. Dopo il IV secolo a.C. l’arte greca volge il suo interesse verso soggetti più legati alla vita degli uomini e ai loro .............................. . Tale orientamento culmina nell’arte .............................. del III e II secolo a.C.: le opere non hanno più l’........................... e la compostezza di quelle classiche, ma esprimono sentimenti e passioni in modo forte e ........................... . È andata persa la pittura greca su parete ma è ben conservata quella .........................., che presenta due stili: a figure .................... su fondo ................ e a figure .................... su fondo .................. . In entrambe le tecniche il rosso è il colore naturale della ........................ .

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in un discorso in preparazione all’interrogazione. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

10. 11. 12. 13. 14.

Qual è l’edificio più importante dell’antica Grecia? A cosa è destinato? Nel tempio che cosa è il naos e qual è la sua funzione? Che cosa è il peristilio? Cosa è il pronao? In cosa consiste la trabeazione di un tempio e da quali parti è formata? Dove sono collocati gli apparati scultorei del tempio? Quali sono i caratteri dei tre ordini architettonici? Dove sono collocati i teatri greci e da quali spazi sono costituiti? Qual è la maggiore testimonianza urbanistica dell’età classica? Chi l’ha promossa? Quali sono gli edifici di maggior rilievo? Quali le loro caratteristiche? Chi è Fidia? Quali sue opere conosci? Quali sono gli ideali propri della scultura greca classica? Quali sono alcune opere significative? Quali caratteri ha la scultura ellenistica rispetto a quella classica? Quali sono alcune opere significative? Quali erano i temi della pittura vascolare greca? Quali sono gli stili pittorici in uso e che cosa li caratterizza? Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Il Giardino della Kolymbethra


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:08 Pagina 191

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA

6.

Nella scultura classica l’uomo ideale è: A l’atleta nudo B l’eroe che soffre

7.

Si concentra sulla rappresentazione delle emozioni: A la scultura ellenistica B la scultura classica

8.

Nella tecnica a figure nere: A le figure sono dipinte in rosso su fondo nero B le figure sono dipinte in nero su fondo rosso

Scegli l’opzione corretta. Dorico Ionico Corinzio 1. 2. 3.

4. 5.

6.

7. 8.

È l’ordine più antico Le colonne sono prive di base Il fregio è composto da metope alternate a triglifi Il capitello ha due volute L’architrave è decorato con un fregio continuo Il capitello è circondato da foglie di acanto Le colonne hanno una base Le colonne hanno scanalature con spigole smussati

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. L’edificio più importante della civiltà greca è: A il tempio B la residenza del sovrano

2.

Il teatro greco ha forma: A rettangolare B semicircolare

3.

Ha realizzato le sculture del Partenone: A Pericle B Fidia

4.

L’ingresso all’Acropoli di Atene: A è l’Erettèo B sono i Propilèi

5.

La scultura greca si concentra: A sulla figura umana B sulle figure animali

The Art of ancient Greece The great Greek civilization was born around the 8th Century BC in the Peloponnese. It was based on the “Poleis”, autonomous city-states joined by the same language, religion and ideals. During the same period, the Greeks founded numerous colonies in Sicily and in Southern Italy. The Romans called these regions Magna Graecia. The temple was the most important building and it was dedicated to the Gods. Greek temples were built according to three architectural orders: Doric, Ionic, and Corinthian. The shape was similar but the proportions and the type of columns changed. Another Greek architecture was the semicircular Theater, built outdoors on the slope of a hill. It was very important also the production of ceramic vases, decorated with mythological scenes. Greek art can be distinguished into three periods: Archaic, Classical, Hellenistic. In the classical period the art reached the greatest ideals of beauty, based on the harmony of proportions. The most important sculptures of the classical period include: the Polykleitos’ Doryphoros, the Myron’s Diskobolos, the Praxiteles’ Aphrodite of Cnidus, the Lysippus’ Apoxiomenos. The Hellenistic period began in the 4th century BC and sculptors wanted to express human emotions. The most important sculptures of that period are: the Laocoon and the Nike of Samothrace.

Verifiche

191

Verifiche

1.

C L I L


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 05/02/20 08:00 Pagina 192

Mappa concettuale Completa la mappa.

età ....................... (VIII – VI secolo a.C.) età ....................... (V – IV secolo a.C.)

si articola in

L’ARTE GRECA

età ....................... (V – IV secolo a.C.)

si esprime in

ARCHITETTURA

con

...................... dedicati alle divinità

in tre ............... architettonici

teatri

Mappa concettuale

SCULTURA

con

sculture

con PITTURA

pitture .............................

Acropoli • Aperto • Arcaica • Atene • Atleti • Classica (2) • Corinzio • Dorico • Ellenistica (2) • Fidia • Ionico • Nere • Nero • Ordini • Poleis • Rosse • Rosso • Semicircolare • Templi • Vascolari

192

Sezione 2 • L’arte nella storia


14_ARTE Grecia.qxp_Layout 1 24/01/20 16:08 Pagina 193

che si sviluppa

nelle ................... greche

che si sviluppa

con

la ricostruzione della ................

specialmente ad ................. artisti come ..........................., Mirone, Policleto

che si sviluppa a Rodi, Pergamo e in Asia Minore

con artisti come Prassitele, Lisippo

.......................................... ...................... (capitello con foglie di acanto) ...................... (capitello a volute) all’...................... scavati nei pendii di forma ................................... formati da càvea, orchestra e proscenio

a tutto tondo e a rilievo con divinità e soggetti mitologici di ..................... dal corpo perfetto

con scene e personaggi di .......................

in età ................................ per rappresentare il bello ideale

con scene della mitologia, divinità o eroi e fregi decorativi prima a figure .......................... su fondo ....................................... dalla fine del Vi secolo a figure .................. su fondo ..............................

Mappa concettuale

193

Mappa concettuale

in età ................ per rappresentare emozioni con maggiore dinamismo


Unità

15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 194

7

L’arte degli Etruschi

Apollo di Veio

510 VII secolo a.C.

VI secolo a.C.

V secolo a.C.

IV secolo a.C.

III secolo a.C.

520 Necropoli della Banditaccia

194

Sarcofago degli Sposi

• Necropoli di Monterozzi • Antefissa di Veio

Chimera d’Arezzo

• Cista Ficoroni e specchio • Porta dell’Arco a Volterra


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 195

Arezzo Volterra

Perugia

Vulci

Chiusi

Tarquinia Cerveteri Roma

Veio

L’ETRURIA Gli Etruschi sono un’antica popolazione italica che nel corso dell’VIII secolo a.C. si insedia nei territori dell’alto Lazio, in Umbria e in Toscana. La regione abitata da questo popolo, l’Etruria, comprende i territori compresi tra il Mar Tirreno, l’Arno e il Tevere. In quest’area molte città sono di origine etrusca, tra cui Cerveteri, Tarquinia, Perugia, Orvieto e Volterra. Le testimonianze di questa civiltà sono però scarse, a causa delle trasformazioni che l’area ha subìto nel corso dei secoli.

I RE ETRUSCHI E L’EGEMONIA DI ROMA Dal VI secolo a.C. la civiltà etrusca vive uno straordinario slancio economico e commerciale, grazie agli scambi con i popoli vicini e con il mondo greco, specialmente con la Magna Grecia. Sono etruschi anche gli ultimi tre re di Roma, che regnano dal 616 a.C. al 509 a.C. Tra il V e il IV secolo a.C. inizia il declino economico e la civiltà etrusca viene assorbita gradualmente da quella romana, che è invece in rapida espansione.

LE TOMBE E I CORREDI FUNERARI Le maggiori documentazioni sull’arte e sulla civiltà etrusca sono costituite dalle tombe e dai loro arredi. Nella civiltà etrusca la religione ha un ruolo centrale e l’arte è strettamente legata ad essa. Gli Etruschi ritengono infatti che la vita continui dopo la morte e che la tomba debba essere una nuova casa che deve custodire il corpo del defunto e un ricco corredo funerario, formato da tutti quegli oggetti che potrebbero servirgli. Per questo, le famiglie più ricche e importanti dedicano molta cura alle loro sepolture, tuttora conservate.

Gli ultimi tre re di Roma sono etruschi

195


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 196

L’arte etrusca in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

196

Sezione 2 • L’arte nella storia

Nell’alto Lazio, in Umbria, in Toscana

Dall’VIII al III secolo a. C.

Popolazioni di cui non si conosce la provenienza

• • • • •

Tombe sotterranee scavate nella roccia Resti di mura cittadine e di templi Decorazioni dipinte sulle pareti delle tombe Sculture in terracotta poste sugli edifici Statue e oggetti di uso quotidiano realizzati in bronzo

• In architettura invenzione dell’arco • Nelle sculture raffigurazione realistica delle figure

• Celebrare le divinità • Garantire ai defunti di proseguire la vita oltre la morte

• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 6


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 07/02/20 13:47 Pagina 197

Architettura etrusca Le porte ad arco I templi, le case e gli altri edifici etruschi sono andati quasi completamente distrutti perché costruiti in legno e argilla, materiali facilmente deperibili. In alcune città sono rimaste tracce delle mura che le racchiudevano, nelle quali si aprono tuttora alcune porte di accesso. Le mura etrusche sono costruite a secco: sono costituite da massi quadrangolari di pietra poggiati l’uno sull’altro e che si reggono per il loro peso. Nelle mura si aprono le porte di ingresso alla città. È un esempio di porta etrusca la Porta dell’Arco a Volterra. Le porte hanno apertura ad arco, formato da pietre tagliate in modo tale da formare un profilo semicircolare, mantenuto fermo e in equilibrio da una pietra centrale, detta chiave di volta . L’arco è una invenzione etrusca e una assoluta novità per i tempi antichi.

Chiave di volta È il masso centrale dell’arco: se cade, cadono anche tutti gli atri. Nell’arco i massi posti intorno all’apertura sono disposti infatti in modo da non crollare perché si sostengono a vicenda.

chiave di volta

Porta dell’Arco III secolo a.C.

Materiale

Tufo e pietra volterrana

Osserva

Volterra (Pisa)

Luogo

Gli Etruschi inventano l’arco

ARCHITETTURA

Data

• Le mura sono formate da massi sovrapposti “a secco”, ossia posati l’uno sull’altro senza l’uso di malta. • Nelle mura si apre la porta ad arco per entrare nella città.

Unità 7 • L’arte degli Etruschi

197


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Urna votiva a forma di tempio

I templi I templi etruschi sono squadrati, con capitelli semplici e colonne lisce, dette tuscaniche, poste sul davanti dell’edificio. Il basamento è in pietra, ma il resto della costruzione è in legno e argilla e non si è conservato nel tempo. Conosciamo la loro forma grazie alle urne votive in terracotta o in bronzo trovate nelle tombe. acroterio

colonne tuscaniche

scalinata di ingresso

ARCHITETTURA

Le tombe sotterranee Gli Etruschi danno sepoltura ai defunti in tombe sotterranee scavate nel tufo all’interno delle necropoli (cioè le “città dei morti”). Le tombe sono disposte ai lati delle strade e sono segnalate da tumuli di terra di forma circolare, posti su un basso basamento di pietra. I tumuli servono per proteggere la sepoltura e per evidenziarla, così da celebrare l’importanza del defunto. Sotto uno stesso tumulo possono esservi anche più sepolture. A ciascuna si accede attraverso piccole aperture quasi rettangolari e alcuni scalini in discesa. L’interno delle tombe riproduce la struttura delle abitazioni, sia negli aspetti architettonici sia nel corredo funerario (gioielli, arredi, oggetti di uso comune), come se il defunto dovesse viverci dopo la morte. Un esempio di sepoltura signorile è la Tomba dei vasi greci a Cerveteri, così chiamata per il gran numero di vasi in essa rinvenuti. Tufo È un tipo di roccia vulcanica non troppo dura, ma resistente e lavorabile, presente nei territori abitati dagli Etruschi (specialmente nel Lazio).

198

Sezione 2 • L’arte nella storia

Data

III sec. a.C.

Materiale

Terracotta

Luogo

Museo Etrusco di Villa Giulia, Roma

Osserva • • • •

Il tempio è sopraelevato, collocato su un basamento. Davanti al tempio sono posti i gradini per entrare. Le colonne sono lisce, con base e capitello semplici, non decorati. Sul tetto sono poste sculture decorative in terracotta.

antefissa


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 07/02/20 13:48 Pagina 199

Tomba dei vasi greci Data

VI secolo a.C.

Materiale

Roccia di tufo

Luogo

Necropoli della Banditaccia, Cerveteri (Roma)

Osserva • • • • •

La tomba è sotterranea, cioè è interamente scavata nella roccia e vi si accede scendendo alcuni scalini. Il tetto è a spioventi e il soffitto è attraversato al centro da una finta trave. Intorno alle porte è incisa nella pietra una decorazione architettonica. Accanto alle pareti sono dei finti letti forniti di cuscini. La tomba riproduce l’abitazione dei defunti e fa pensare che si tratti di gente di alto rango sociale.

Le tombe sotterranee nelle necropoli riproducono la struttura delle abitazioni Necropoli della Banditaccia Data

VI secolo a.C.

Materiale

Roccia di tufo

Luogo

Cerveteri (Roma)

Osserva • • •

La necropoli è formata da una successione di sepolture poste ai lati delle strade. Ciascuna sepoltura è ricoperta da una collinetta di terra. Si entra nelle tombe attraverso una apertura posta in basso.

Sintesi ARCHITETTURA ETRUSCA Gli Etruschi inventano l’arco in pietra. Le mura etrusche sono costruite con pietre a secco e presentano porte di ingresso con apertura ad arco. Il profilo semicircolare è formato da pietre disposte in modo tale da sostenersi a vicenda ed è mantenuto fermo e in equilibrio dalla chiave di volta (la pietra centrale dell’arco). I templi etruschi sono edificati in legno e argilla al di sopra di un basamento in pietra. Sono squadrati e anteriormente presentano colonne tuscaniche (lisce) con capitelli semplici. Ne conosciamo la forma grazie a piccole urne votive in terracotta o in bronzo trovate nelle tombe. Gli Etruschi seppelliscono i defunti nelle necropoli (cioè le “città dei morti”), in tombe sotterranee disposte ai lati delle strade e segnalate da tumuli di terra di forma circolare. L’interno delle tombe riproduce la struttura architettonica e gli arredi delle abitazioni, come se fosse una nuova casa.

Unità 7 • L’arte degli Etruschi

199


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 200

Scultura etrusca

La donna ha quattro trecce che ricadono in avanti sul busto.

I volti dei defunti sono sorridenti ed esprimono serenità.

I sarcofagi Nelle tombe i defunti sono collocati all’interno di sarcofagi, cioè casse mortuarie realizzate in pietra scolpita o in terracotta. Gli Etruschi sentono l’esigenza di perpetuare l’immagine corporea della persona sepolta, quasi a prolungargli la vita anche dopo la morte. Per questo, sul coperchio dei sarcofagi è posta l’immagine del defunto, come nel Sarcofago degli Sposi, ritrovato nella Necropoli della Banditaccia di Cerveteri. La donna indossa scarpe con la punta lunga e all’insù.

Sul materasso è posta una coperta.

La donna indossa un cappello morbido che aderisce al capo

In mano gli sposi sembrano reggere una coppa o un bicchiere.

Gli sposi poggiano le braccia su alcuni cuscini.

Le gambe del letto sono decorate con palmette molto schematiche e un elegante capitello ionico.

Lo sposo circonda affettuosamente la moglie con un braccio.

Sarcofago degli Sposi Data

620 a.C.

Materiale

Terracotta dipinta

Tecnica

Modellato a parti separate

Luogo

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma

Osserva •

SCULTURA

• • •

200

Raffigura due coniugi, in posizione conviviale, come se stessero partecipando ad un banchetto. Gli sposi sono infatti semisdraiati sul sarcofago a forma di lettino. La donna indossa una lunga veste e scarpe a punta. Porta un copricapo da cui escono lunghe trecce. L’uomo cinge con il braccio la sposa, un’immagine che li rende uniti anche dopo la morte. Anche lui ha i capelli racchiusi in lunghe trecce. Entrambi hanno occhi allungati e sembrano sorridere.


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 07/02/20 13:48 Pagina 201

Quaderno attivo • Volti come antefisse

Le sculture in terracotta dipinta Gli Etruschi sono molto abili nella lavorazione della terracotta, con la quale creano statue votive o elementi decorativi da porre nei santuari o alla sommità dei templi, come gli acroteri e le antefisse. Gli acroteri sono sculture poste alla sommità del tetto in onore della divinità a cui il tempio è dedicato. Gli acroteri sono policromi (cioè colorati) per essere ancora più visibili. Le antefisse sono invece tegole in modellate a forma di testa umana, con occhi allungati e sorriso appena accennato. Sono poste ai lati degli spioventi del tempio con funzione decorativa e sono anch’esse colorate per essere più evidenti.

Apollo Data

510-490 a.C.

Scultore

Vulca

Materiale

Terracotta dipinta

Tecnica

Modellato dipinto

Luogo

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma (proveniente dal tempio di Veio)

Osserva • • • • • •

L’acroterio colorato raffigura il dio Apollo nell’atto di avanzare, con il braccio destro alzato e proteso in avanti, la gamba sinistra arretrata e il piede appena sollevato. Il volto è descritto con cura, con gli occhi allungati e il sorriso appena accennato. I capelli sono lunghi e intrecciati ed escono dal copricapo. La veste è drappeggiata e ricca di pieghe regolari. Le gambe sono muscolose. I colori distinguono le varie parti della figura: neri i capelli, chiare le vesti, scura la pelle.

Gli Etruschi sono abili nella lavorazione della terracotta

Antefissa Data

V secolo a.C.

Materiale

Terracotta dipinta

Luogo

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma (proveniente dal tempio di Veio)

Osserva • • • •

Al centro della tegola è raffigurata la testa di Medusa. Gli occhi sono accentuati, la bocca è spalancata in un ghigno e i capelli sono intrecciati alle serpi. Dalla bocca esce la lingua in un sorriso demoniaco. La parte intorno al volto è decorata con elementi a raggiera colorati

Unità 7 • L’arte degli Etruschi

201


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 202

Le statue e gli oggetti in bronzo Gli Etruschi raggiungono anche grande abilità nella lavorazione del bronzo e nella sua decorazione con le tecniche dell’incisione. Con il bronzo creano grandi statue votive, quali la Chimera di Arezzo, ma anche oggetti di uso comune, quali specchi e ciste . Nelle tombe, accanto ai sarcofagi, gli Etruschi mettono anche gli oggetti appartenuti al defunto quando era in vita perché ritengono che la vita continui anche dopo la morte.

Cista Cofanetto in bronzo con coperchio usato dalle ricche signore per conservare i propri oggetti.

Chimera di Arezzo Data

Fine V-inizio IV secolo a.C.

Materiale e tecnica

Fusione in bronzo

Luogo

Museo Archeologico Nazionale, Firenze

Osserva •

• •

Il mostro è raffigurato con grande realismo: la criniera è trattata a ciocche schematiche, le zampe anteriori sono tese, la bocca è aperta in atteggiamento aggressivo, il costato è ben evidente. Il corpo è inarcato e forma una linea ondulata, come se l’animale fosse pronto a scattare. La scultura trasmette la ferocia del mostro, con le fauci spalancate e contratte e i muscoli gonfi.

Chimera È un mostro mitologico con corpo di leone, coda di serpente e due teste, l’una di leone e l’altra di capra sulla schiena. È considerata l’incarnazione di forze distruttrici come i vulcani o le tempeste.

Lupa Capitolina Data

V secolo a.C.

Materiale e tecnica

Fusione in bronzo

Luogo

Museo dei Conservatori, Roma

Osserva •

SCULTURA

L’animale è raffigurato fermo, con il muso volto da un lato, le fauci semiaperte, le orecchie ritte, le zampe tese in atteggiamento aggressivo. Sono descritti con cura i muscoli tesi del torace e il pelame a ciocche e tutto concorre a trasmettere l’idea della sua ferocia. I gemelli sono stati aggiunti nel secolo XV, per adattare l’opera alla leggenda sulla fondazione di Roma.

Quaderno attivo

202

• La Chimera e altri animali fantastici Sezione 2 • L’arte nella storia


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 07/02/20 13:49 Pagina 203

Gli Etruschi sono abili nella lavorazione del bronzo

• Le suppellettili etrusche • Il Museo di Tarquinia • Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Specchio e cista Ficoroni Data

IV secolo a.C.

Materiale

Bronzo

Tecnica

Fusione e incisione

Luogo

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma

Osserva • •

Lo specchio ha forma circolare con manico. La sua parte posteriore è decorata con la tecnica dell’incisione. La cista ha forma cilindrica ed è alta quasi un metro. È chiusa da un coperchio con manico composto da due figurine umane. I tre sostegni del recipiente hanno forma di animali. La superficie del cilindro è decorata con la tecnica dell’incisione.

Sintesi SCULTURA ETRUSCA Nelle tombe i defunti sono posti dentro sarcofagi, realizzati in terracotta o in pietra scolpita. Sul sarcofago è riprodotta l’immagine del defunto per prolungarne la vita dopo la morte. Gli Etruschi sono abili nella lavorazione della terracotta e la usano per statue votive ed elementi decorativi per santuari e templi come gli acroteri (statue colorate in terracotta poste alla sommità del tempio) e le antefisse (tegole decorative modellate in forma di testa umana). Gli Etruschi sono abili anche nella lavorazione del bronzo e nella sua decorazione mediante incisione. Con il bronzo realizzano statue votive e oggetti di uso comune (specchi e cofanetti), inseriti poi nei corredi funerari.

Unità 7 • L’arte degli Etruschi

203


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 204

Quaderno attivo

Pittura etrusca

• Figura egizia e figura etrusca a confronto • La tomba del Triclinio

Le pareti delle tombe Le pareti delle tombe più importanti sono dipinte con scene di vario genere, tra cui banchetti, battute di caccia, danzatori e musicisti, animali, per rendere piacevole e lieta la vita dei defunti nell’aldilà. Nelle pitture tombali le figure umane sono raffigurate con volto e gambe di profilo, spalle e occhi visti di fronte. Donne e uomini si distinguono per il diverso colore della pelle: quella degli uomini è rossa, mentre quella delle donne è bianca. Nei dipinti, i contorni delle figure sono marcati. I colori, ottenuti da terre colorate o da pietre macinate, sono stesi in modo uniforme e contribuiscono a rendere vivace la scena.

Le pitture tombali riproducono scene di vita lieta

Tomba dei Leopardi Data

V sec. a.C.

Materiale

Calcare

Tecnica

Affresco su intonaco

Luogo

Necropoli di Monterozzi, Tarquinia (Viterbo)

Osserva • •

PITTURA

• • • •

In alto sono raffigurati due leopardi che si fronteggiano. La raffigurazione riproduce un’abitazione sia nel soffitto sia nell’arredamento, con i letti conviviali usati per i pranzi. Nella fascia centrale sono raffigurate varie persone che mangiano, semisdraiate su lettini. I volti e le gambe sono di profilo, le spalle sono raffigurate di fronte. Gli uomini sono dipinti in rosso, le donne in bianco. Il soffitto è dipinto a scacchi colorati con un finto trave centrale.

204

Sezione 2 • L’arte nella storia

in primo piano Tomba dei Rilievi La Tomba dei Rilievi si trova nella necropoli di Cerveteri e risale al IV secolo a.C. È una tomba ipogea appartenuta a una ricca famiglia, quella dei Matunas, indicata in una scritta.


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 05/02/20 08:04 Pagina 205

Tomba dei Rilievi Data

IV secolo a.C.

Materiale

Calcare e stucco dipinto

Luogo

Necropoli della Banditaccia, Cerveteri (Roma)

Osserva l’insieme L’ambiente è piuttosto vasto ed è interrotto da due pilastri scavati nel tufo che sembrano sostenere il soffitto. Questo è attraversato al centro da una finta trave, che imita quelle in legno delle case di abitazione. Intorno, lungo le pareti, sono scavate 13 nicchie per la collocazione dei sarcofagi, ciascuna con due cuscini scavati nel tufo.

Analizza il linguaggio e la tecnica Le pareti e i pilastri sono coperti da rilievi in stucco dipinto, che rappresentano oggetti usati in vita dai defunti ed alcuni animali, fra i quali un gatto. Gli oggetti sono sia d’uso maschile, sia d’uso femminile, ben riconoscibili e descritti con cura.

Rifletti sul significato La tomba ricostruisce per i membri della famiglia l’atmosfera familiare, così da farli vivere serenamente anche nell’aldilà. Nello stesso tempo l’abbondanza di oggetti raffigurati vuole mettere in evidenza l’importanza e la ricchezza della famiglia.

Sintesi PITTURA ETRUSCA Sulle pareti delle tombe vi sono affreschi con le più diverse scene: animali, banchetti, battute di caccia, danzatori e musicisti. I contorni delle figure sono marcati e i colori sono stesi in modo uniforme. Le figure umane sono ritratte con volto e gambe di profilo, spalle e occhi di fronte. La pelle delle donne è dipinta in bianco, quella degli uomini in rosso. La Tomba dei Leopardi è un esempio della pittura tombale etrusca, realizzata per rendere piacevole e lieta la vita dei defunti nell’aldilà. La raffigurazione dipinta imita l’abitazione sia nel soffitto che nell’arredamento, con i letti conviviali usati per i pranzi.

In primo piano • La tomba dei rilievi a Cerveteri

205


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 24/01/20 17:35 Pagina 206

Verifiche fLIpped cLassroom

5.

6.

Le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia Visita il sito www.patrimonionellascuola.it. Raccogli informazioni sulle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia (e sull’arte etrusca in generale) e rispondi alle seguenti domande. In classe confrontate le vostre risposte. 1. 2. 3. 4.

Qual è l’aspetto che caratterizza all’esterno la necropoli di Cerveteri? All’interno, quali sono le principali differenze fra le tombe etrusche di Cerveteri e quelle di Tarquinia? Quali sono le tombe più conosciute di ciascuna necropoli e per quali motivi? Entrambe le necropoli fanno parte del Patrimonio culturale dell’Unesco: sai spiegare cosa significa e qual è l’importanza di tale riconoscimento?

VerIfIca deLLe conoscenze

VerIfIca deLLe conoscenze Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in un discorso in preparazione all’interrogazione. 1. 2. 3. 4.

5.

Sintesi Scegli l’opzione corretta. 1.

2. 3.

Verifiche

4.

206

La civiltà etrusca si è sviluppata tra il V e VI/VIII e IV secolo a.C. nei territori di Lazio, Umbria e Toscana/Lazio, Toscana e Marche. È un’invenzione etrusca l’architrave/l’arco, usato per creare porte nelle mura cittadine. Gli Etruschi costruiscono templi in legno/pietra e argilla, con il basamento/tetto in pietra. Sulla sommità del tempio pongono acroteri/capitelli, statue della divinità in terracotta, e antefisse/chimere, tegole variopinte modellate a forma di testa animale/umana. Le principali testimonianze dell’arte etrusca sono le tombe delle famiglie più importanti, poste nelle acropoli/necropoli, le città dei morti. Le tombe riproducono la struttura delle abitazioni/dei templi. I defunti sono collocati in sarcofagi di oro e legno/pietra o terracotta, sui quali è scolpita o modellata la figura del defunto/dio protettore. Nelle tombe sono deposti anche gli oggetti, i gioielli e le suppellettili appartenuti ai defunti. Sezione 2 • L’arte nella storia

Le tombe più importanti hanno pareti dipinte con scene gioiose di vita. Le figure umane sono raffigurate con volti e gambe di profilo/di fronte, spalle e occhi di fronte/di profilo. I contorni sono assenti/marcati e i colori stesi in modo uniforme/con sfumature. Gli Etruschi sono abili scultori, specialmente nella lavorazione della pietra/terracotta e del bronzo/ferro. Sono esempi l’Apollo di Veio e alcune sculture votive come la Chimera di Arezzo.

6. 7. 8.

Dove e quando si sviluppa la civiltà etrusca? Cosa è rimasto oggi delle antiche città etrusche? Qual è una grande invenzione costruttiva degli Etruschi? Che cosa è rimasto dei templi etruschi e perché? Come è strutturato il tempio etrusco? Quali opere ne fanno parte? Quali caratteri hanno? Che cosa sono le necropoli? Che cosa riproducono le tombe etrusche? Quale forma hanno i sarcofagi etruschi? Che cosa viene posto nelle tombe? Come sono decorate le tombe più importanti? Quali caratteri ha lo stile pittorico degli etruschi? In quali tecniche di lavorazione sono esperti gli etruschi? Quali sculture in bronzo conosci? Qual è la loro funzione? Quali caratteri presentano?

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1.

Gli Etruschi inventano: A l’architrave B l’arco

2.

Le tombe etrusche sono simili: A alle case B ai templi

3.

Le tombe etrusche sono collocate: A nelle necropoli B nelle abitazioni e nei templi


15_ARTE Etruschi.qxp_Layout 1 05/02/20 08:05 Pagina 207

4.

Gli acroteri sono: A statue delle divinità in terracotta B tegole a forma di testa umana

5.

Gli Etruschi sono abili nella lavorazione: A del bronzo B dell’oro e del ferro

C L I L The Art of the Etruscans The Etruscan civilization developed in Italy between the 8th and the 4th centuries BC. The most important evidence of Etruscan art are the subterranean tombs. They were often gathered in the necropolis, meaning “City of the Dead”. The most significant tombs had the walls decorated with reliefs or paintings that intended to gladden the life of the dead. The examples were the “Leopards Tomb” in Tarquinia and the “Tomb of the Reliefs” in Cerveteri.

Mappa concettuale

The Etruscans had remarkable skills in handcraft with terracotta and bronze. They made many sarcophagi in terracotta with the image of the deceased on the cover, and they carved many decorative statues for their temples. Some examples of Etruscan art currently preserved are: The Sarcophagus of the Spouses and The statue of Apollo, found in the Temple of Veio. The Etruscans also had bronze crafts. All the Etruscan cities were protected by stone walls in which there were some arched doors: the arch is an Etruscan invention.

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – La tomba degli Scudi

Completa la mappa.

L’ARTE ETRUSCA

nell’alto .............., in ............., in ............

si sviluppa

dall’VIII al III secolo

si esprime in ARCHITETTURA

PITTURA

con

con

• .................... sotterranee scavate nella roccia • invenzione dell’...................... • ...................... a difesa della città • templi

• sculture variopinte • in...................... come ....................... ................................ (statue della divinità) ...................... (tegole a forma di testa umana) e statue e oggetti d’uso quotidiano in .................

............................... sulle pareti delle tombe

Acroteri • Affreschi • Antefisse • Arco • Bronzo • Lazio • Mura • Terracotta • Tombe • Toscana • Umbria

Verifiche • Mappa concettuale

207

Mappa concettuale

SCULTURA

con


Unità

16_Arte_romana.qxp_Layout 1 25/01/20 10:32 Pagina 208

8

L’arte nell’antica Roma

AVANTI CRISTO ETÀ MONARCHICA

ETÀ IMPERIALE

ETÀ REPUBBLICANA

753-509 a.C.

509-27 a.C.

27 a.C.-476 d.C. • Teatro Marcello • Arena di Verona

Tempio di Ercole Vincitore

120 753

509

Fondazione di Roma

Nascita della Repubblica

V secolo

Foro Romano

Distruzione di Pompei ed Ercolano Anfiteatro Flavio Arco di Tito Mura Aureliane

I secolo

II secolo

27

• Ponte Milvio • Tempio di Portuno

79-80-81

Statua di Augusto Prima Porta

113

Colonna Traiana

Impero di Ottaviano Augusto

13

Ara Pacis

208

DOPO CRISTO

AVANTI CRISTO

118

Pantheon

DOPO CRISTO

270 216

395 Divisione dell’Impero romano

Terme di Caracalla

476

Caduta dell’Impero romano


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Verona Nimes Roma Ercolano Pompei Aspendos Piazza Armerina

DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA Roma viene fondata nell’VIII secolo a.C. sulla riva sinistra del Tevere, non lontana dal mare, in una posizione favorevole agli scambi commerciali. Dopo un breve periodo di governo monarchico, nel quale il governo è retto dai sette re, nel 509 a.C. Roma diviene una repubblica. Nell’età repubblicana Roma amplia il suo territorio a spese delle popolazioni circostanti, a cominciare dalla più vicina, quella etrusca. Fra il IV e il III secolo a.C. la sua espansione si allarga alle colonie greche dell’Italia meridionale, per poi andare rapidamente oltre la penisola.

L’IMPERO ROMANO IN ESPANSIONE Nel I secolo, con l’ascesa di Ottaviano Augusto, Roma diviene un impero e rapidamente conquista un territorio vastissimo, che comprende gran parte dell’Europa, l’Africa settentrionale e l’Asia minore. Roma è sempre al centro di ogni attività artistica, ma opere di grande rilievo sorgono anche in tutto l’impero, al fine di celebrarne la grandezza e di suscitare nelle popolazioni conquistate il senso e l’orgoglio di appartenere alla civiltà romana.

I CONTATTI CON L’ARTE ETRUSCA E L’ARTE GRECA Nella loro espansione sul territorio italico i Romani conoscono l’arte delle altre popolazioni e in particolare degli Etruschi, dai quali apprendono l’uso dell’arco in architettura. Soprattutto vengono a contatto con la civiltà greca, dapprima attraverso le colonie della Magna Grecia e in seguito con la conquista della Grecia stessa. Conoscono templi, sculture, pitture, che appaiono loro di una bellezza sorprendente. Le sculture greche vengono portate a Roma come bottino di guerra e sono raccolte dalle famiglie patrizie come oggetti di collezionismo: quando non è possibile avere gli originali, i ricchi romani fanno realizzare delle copie perfette. Nasce una vera e propria industria delle copie che ci ha permesso di conoscere molte opere greche, i cui originali sono andati purtroppo perduti. A differenza degli artisti greci, gli artisti romani non firmano le opere, perché sono considerati dei semplici artigiani esecutori. Si dà invece molta importanza al committente, che va celebrato.

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L’arte nell’antica Roma in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

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Prima a Roma, poi in tutto l’Impero Romano

Dall’VIII secolo a.C. al IV secolo d.C.

I committenti (imperatore, organi di governo e ricche classi patrizie) Assenti le firme degli artisti, considerati semplici esecutori

• Opere architettoniche di pubblica utilità, come strumenti di diffusione della civiltà romana • Monumenti celebrativi in onore degli imperatori (archi di trionfo, colonne onorarie, ritratti, bassorilievi su monumenti pubblici) • Templi per onorare gli dei • Teatri e anfiteatri per gli spettacoli destinati alla cittadinanza • Abitazioni (domus e insulae in città, villae in campagna) • Pitture parietali e mosaici sui pavimenti di edifici pubblici e abitazioni private • Tecniche e modelli derivati da Greci ed Etruschi rielaborati in forme peculiari per adattarle a nuove funzioni • Nuove tecniche costruttive (calcestruzzo, volte a botte, volte a crociera, coperture a cupola) • Templi a pianta rettangolare e circolare • Teatri e anfiteatri con mura di sostegno • Creare opere architettoniche per la vita quotidiana di tutti i cittadini • Celebrare il valore di chi comanda con rilievi e sculture nei luoghi pubblici • Sollecitare l’orgoglio di appartenere alla civiltà romana

• Audiosintesi • Unità in slide Sezione 2 • L’arte nella storia


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• Le tecniche costruttive romane • Le terme nell’antica Roma

Architettura romana Le tecniche costruttive In architettura i Romani utilizzano le tecniche già in uso presso i popoli con i quali entrano in contatto, come l’arco etrusco, colonne e templi di tipo greco. Introducono però anche importanti novità costruttive adatte a creare nuove forme architettoniche: la copertura a cupola, per esempio, è una novità nel mondo occidentale. A differenza di tutte le altre civiltà antiche, che usavano coperture degli edifici di tipo architravato (cioè coperture piane su sostegni verticali), i Romani utilizzano infatti i princìpi dell’arco etrusco per ottenere una varietà di copertura a volta. Le nuove tecniche costruttive permettono loro di realizzare anche edifici di forma circolare. I Romani usano in modo sistematico un nuovo materiale da costruzione, il calcestruzzo, un impasto di malta e di frammenti di pietra che si adatta ad ogni tipo di forma. Il calcestruzzo viene poi ricoperto con pietre o mattoni o con marmo travertino, una pietra bianca proveniente dalle cave di Tivoli, vicino Roma, così da renderne gradevole l’aspetto.

I Romani sviluppano i princìpi dell’arco etrusco

Arco a tutto sesto Ha forma semicircolare.

Volta a botte È formata da più archi accostati l’uno all’altro.

Volta a crociera È formata dall’incrocio di due volte a botte. Ha quattro spazi chiamati vele.

Data

216 d.C.

Luogo

Roma

Osserva •

I nuovi princìpi costruttivi romani hanno consentito di creare negli edifici termali ambienti alti e spaziosi con coperture a volta.

ARCHITETTURA

Terme di Caracalla

Cupola Nasce da una combinazione di archi. Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

211


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Acquedotti, ponti e strade L’architettura ha grande importanza presso i Romani che realizzano acquedotti, ponti e strade che collegano Roma con le varie regioni dell’Impero Romano, oltre a mura fortificate a circondare le città. Queste opere sono utili ai cittadini e sono anche uno strumento per far apprezzare la civiltà romana nei territori conquistati.

Gli acquedotti Gli acquedotti permettono di trasportare l’acqua potabile dalle sorgenti fino ai centri abitati. Un esempio è quello di Segovia, in Spagna, una costruzione a due ordini di arcate che attraversa tutta la città, alla quale ha fornito l’acqua per duemila anni. Il condotto si trova nel livello più alto della costruzione, dove una leggera pendenza garantisce all’acqua il flusso necessario per giungere alle fontane della della città.

Acquedotto romano Data

I secolo d.C.

Materiale

Blocchi di granito incastrati a secco

Luogo

Segovia, Spagna

Osserva • •

Le arcate a tutto sesto sono sovrapposte e permettono di superare fiumi e dislivelli del terreno. In alto è posto il canale in cui scorre l’acqua.

I ponti I ponti servono per attraversare fiumi e vallate e sono basati sull’accostamento di grandi arcate che poggiano sul fondale del fiume. Ponte Milvio è uno dei più antichi ponti sul fiume Tevere; è tuttora perfettamente efficiente e usato ogni giorno dai cittadini per passare da una riva all’altra.

ArchitetturA

Ponte Milvio Data

II secolo a.C.

Materiale

Pietre e mattoni cementati con calcestruzzo

Luogo

Roma

Osserva •

212

Il ponte è sostenuto da grossi piloni poggiati sul fondo del Tevere. I piloni sono collegati con arcate in pietra (cinque in tutto).

Unità 1 • L’arte preistorica


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Quaderno attivo

• Un acquedotto romano

L’architettura romana si concentra su opere di pubblica utilità

Le strade Le strade extraurbane servono a collegare Roma con tutti i territori conquistati e sono lastricate con grossi massi per garantirne la durata. Nelle città, le strade sono affiancate da marciapiedi per i pedoni e grosse pietre distanziate fra loro consentono l’attraversamento pedonale e il passaggio dei carri fra l’una e l’altra.

Strada con passaggi pedonali Data

IV secolo a.C.

Materiale

Lastre di pietra

Luogo

Pompei (Napoli)

Osserva •

La pavimentazione della strada è formata da grosse lastre di pietra poste su un profondo scavo riempito di materiale resistente al passaggio dei carri.

Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

213


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Le città Le città hanno un notevole rilievo in tutto l’Impero Romano. Tutte, a cominciare da Roma, sono sempre circondate da mura, necessarie per la loro difesa, ma anche per stabilire una separazione fra la città e la campagna. In corrispondenza delle maggiori strade extraurbane le mura sono fornite di porte ad arco che garantiscono l’accesso alla città. A Roma, le mura sono tuttora esistenti e si snodano per circa 19 chilometri. Risalgono al III secolo, epoca dell’imperatore Marco Aurelio.

Laterizio

Mura aureliane di Roma Data

270-275 d.C.

Osserva

Calcestruzzo e laterizio

Materiale • •

Le mura sono alte e massicce. Le mura sono fornite di bastioni sporgenti di difesa.

ArchitetturA

Il foro, cuore della città Roma, la prima città ad essere fondata, nasce dall’unione di più villaggi situati su più colli ed è caratterizzata perciò da irregolarità di tracciati e da variazioni di altezza delle strade e degli edifici. Le città di nuova fondazione si sviluppano invece secondo un preciso piano urbanistico che segue il modello degli accampamenti militari: hanno infatti un tracciato regolare con due vie principali, chiamate il cardo e il decumano. Cardo e decumano si incrociano ad angolo retto al centro dell’abitato, dove si trova il foro, la piazza principale, cuore della vita religiosa e civile della città stessa. Il primo foro è quello di Roma, dove si forma nel V secolo a.C. in una piccola vallata posta tra i colli. Nel Foro Romano vengono costruiti via via i più importanti edifici religiosi e civili. I Romani dotano di un foro tutte le città che fondano nella loro espansione.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

È una tecnica muraria formata da mattoni di argilla cotti.


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Quaderno attivo

• Progetta una visita scolastica al Foro Romano

Foro Romano

Osserva Data •

Dal V secolo a.C.

La colonna ionica che emerge in primo piano a sinistra fa parte di un enorme tempio dedicato al dio Saturno. Più avanti è visibile il portico a colonne del tempio di Antonino e Faustina, in seguito trasformato in chiesa cristiana. La strada che attraversa in lunghezza tutto il Foro Romano è la Via Sacra, dove passano i cortei imperiali.

Pianta di Pompei e foro di Pompei

Osserva Data • •

distrutta nel 79 d.C.

La città è attraversata da due strade principali, che si incrociano al centro. Sono il cardo e il decumano. Al centro della città è collocato il foro, dove vi sono frammenti di colonne degli antichi edifici pubblici.

Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

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Il tempio Il tempio è l’edificio dedicato al culto delle divinità (i Romani sono politeisti). Il tempio romano deriva da quello greco, ma assume forme diverse di pari passo con l’evoluzione delle tecniche costruttive.

I Romani realizzano infatti templi rettangolari simili nella forma a quelli greci, ma vi portano alcune variazioni. Tali modifiche sono ben evidenti nel tempio di Portuno nel Foro Boario a Roma. I Romani costruiscono anche templi a pianta circolare, come quello di Ercole Vincitore a Roma.

Tempio di Portuno Data

II sec. a.C.

Materiale

Tufo e travertino

Osserva

Foro Boario, Roma

Luogo •

• • •

Semicolonna È una colonna divisa in senso longitudinale, con funzione decorativa.

I Romani costruiscono templi a pianta circolare

ArchitetturA

Tempio di Ercole Vincitore Data

120 a.C.

Materiale

Marmo di Carrara

Osserva

Foro Boario, Roma

Luogo • •

Il tempio ha forma circolare, una assoluta novità rispetto ai templi greci. La cella è circondata da colonne corinzie scanalate

216

Sezione 2 • L’arte nella storia

L’edificio è simile a quello greco ma è sopraelevato dal suolo per mezzo di un alto basamento (chiamato podio). L’ingresso al tempio è solo sul davanti e vi si accede per mezzo di una gradinata. Sul davanti si trova un portico con colonne. All’esterno la cella è decorata tutto intorno con semicolonne , per cui l’insieme ricorda i templi greci.


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in primo piano

Quaderno attivo

• Tempio romano e tempio greco a confronto

Pantheon

Pantheon

Il Pantheon è un esempio grandioso delle capacità costruttive romane e delle loro innovazioni. Il tempio, dedicato a tutti gli dei, risale al II secolo d.C.

Osserva l’insieme

Data

118-128 a.C.

Materiale

Calcestruzzo e laterizio; colonne in granito e marmo bianco

Luogo

Roma

Visto di fronte, l’edificio richiama la forma di un antico tempio greco, con otto colonne di stile corinzio sormontate da un timpano, ma entrando, ci si trova in un grande vano circolare con copertura a cupola.

Analizza il linguaggio e la tecnica In basso, lungo le pareti, sono poste delle nicchie con colonne corinzie, alternate a edicole di marmo, in cui erano poste le statue degli dei. L’intero vano del tempio è sormontato da una enorme cupola decorata a cassettoni , che vanno progressivamente diminuendo la loro dimensione verso l’alto. Alla sommità, è posta un’apertura circolare di ben nove metri di diametro, che dà luce all’intero ambiente.

Rifletti sul significato La copertura a cassettoni sempre più piccoli e la luce proveniente dall’alto producono un effetto di progressiva dilatazione dello spazio che avvolge chi entra nel tempio. L’edificio è frutto di perfezione costruttiva e viene considerato uno dei simboli della stessa civiltà romana. Edicola con statua

Cassettoni Riquadri rettangolari che imitano le travi dei soffitti piani in legno.

Colonne corinzie

In primo piano • Pantheon

217


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Il teatro e l’anfiteatro Nella Roma imperiale hanno grande importanza gli spettacoli, a cui tutta la popolazione può accedere gratuitamente. Gli spettacoli sono di vario tipo ed esistono edifici diversi, ciascuno destinato a una particolare forma di spettacolo: i teatri e gli anfiteatri. Ancora oggi alcuni di questi edifici sono usati per grandi manifestazioni collettive.

Il teatro I Romani derivano la forma del teatro da quello greco, con la cavea semicircolare e la scena in basso, su cui recitano gli attori. A differenza del teatro greco, la cavea non è posata sulle pendici di un colle ma è sostenuta da strutture in muratura, formate all’esterno da arcate architettoniche sovrapposte. Nel teatro si svolgono spettacoli di prosa, ma anche di danza e musica.

Teatro di Pompei

Teatro di Marcello Data

I sec. a.C.

Materiale

Tufo e travertino

Osserva

Roma

Luogo •

ArchitetturA

La cavea, ossia lo spazio per gli spettatori è simile a quella del tempio greco, di forma semicircolare, con gradinate in discesa. A differenza dei teatri greci, le gradinate non sono sul pendio di una collina, ma sono sostenute da muri esterni formati da arcate sovrapposte.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Data

II sec. a.C.

Materiale

Laterizio e pietra

Luogo

Pompei (Napoli)


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L’anfiteatro L’anfiteatro è un’architettura del tutto originale tipica dell’arte romana. Ha una forma ellittica con la cavea posta tutto intorno. Al centro è l’arena, dove si svolgono gli spettacoli, in particolare i giochi gladiatori, ossia combattimenti fra uomini oppure fra uomini e animali. L’anfiteatro è usato anche per le battaglie navali, per le quali il fondo dell’edificio viene riempito di acqua. Tuttora ben conservati sono l’anfiteatro Flavio a Roma, quelli di Verona e di Pompei, usati oggi per vari tipi di spettacoli.

Gli spettacoli sono importanti momenti di aggregazione

Anfiteatro di Verona (Arena) Data

I secolo a.C.

Materiale

Pietra calcarea, mattoni e malta cementizia

Osserva

Verona

Luogo • • • •

L’anfiteatro ha forma ellittica. Gli spettacoli si svolgevano in basso, nello spazio chiamato arena. Gli spettatori sedevano sulle gradinate poste intorno all’arena. Le gradinate sono poggiate su una struttura in muratura composta da arcate sovrapposte.

Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

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in primo piano Anfiteatro Flavio L’edificio risale al I secolo d.C. Voluto dagli imperatori Flavi, è considerato il simbolo stesso di Roma e del suo antico passato.

220

Sezione 2 • L’arte nella storia

Anfiteatro Flavio (Colosseo) Data

80 d.C.

Materiale

Tufo, laterizi, marmo travertino

Luogo

Roma


16_Arte_romana.qxp_Layout 1 25/01/20 10:33 Pagina 221

• Il Colosseo

L’arena è oggi scoperta e sono visibili i corridoi sotterranei, un tempo coperti da un tavolato in legno.

I vomitori conducono alle gradinate.

Osserva l’insieme L’edificio ha dimensioni enormi, a cui deve forse il nome di Colosseo con cui è conosciuto in tutto il mondo. Ha forma ellittica e l’esterno si presenta come una successione di arcate sovrapposte sormontate da una alta fascia in muratura. Fra le arcate sono poste semicolonne: doriche, in basso, ioniche nella fascia intermedia, corinzie in alto.

Analizza il linguaggio e la tecnica L’interno presenta varie fasce di gradinate che potevano ospitare fino a 70.000 persone. Vi si accedeva tramite gallerie chiamate vomitori, che permettevano l’uscita rapida degli spettatori al termine dello spettacolo. Le gradinate erano coperte dal velarium, un enorme telo che riparava dal sole e dalle intemperie. In basso si trova l’arena di forma ellittica, nella quale si svolgevano le lotte tra gladiatori e quelle con le belve feroci, ma anche battaglie navali con il suo allagamento.

Rifletti sul significato L’edificio è un grandioso esempio dell’abilità costruttiva dei Romani e della funzione che l’arte e l’architettura avevano in epoca imperiale. L’imperatore, i cittadini e i loro governanti partecipavano con passione ai giochi che si svolgevano nell’arena e che costituivano un momento di forte aggregazione sociale. In primo piano • L’anfiteatro Flavio

221


16_Arte_romana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:08 Pagina 222

Le abitazioni di città e di campagna Nelle città romane le abitazioni sono di vario tipo, a seconda della ricchezza e del ceto sociale. Le abitazioni cittadine sono le domus e le insulae. Fuori dalle città si trovano le ville, simili alle domus, ma di maggiori dimensioni.

La domus La domus è l’abitazione urbana destinata a una sola famiglia patrizia. Le più ricche domus si trovano nelle città di Pompei e di Ercolano, rimaste pressoché intatte perché sepolte dalla cenere del Vesuvio nel 79 d.C. Hanno portici e giardini e le pareti sono decorate con pitture.

Casa dei Vettii Data

I secolo d.C.

Luogo

Pompei (Napoli)

Osserva •

ARCHITETTURA

L’insula L’insula è un edificio con più appartamenti, che occupano un isolato a più piani e a cui si accede da una scala comune. Come nelle moderne città, sulla strada si aprono tabernae (botteghe) e vari negozi. L’insula è diffusa ad Ostia antica, città commerciale e di pescatori.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Nell’ingresso vi è l’atrio con una vasca in cui si raccoglie l’acqua piovana che scende dal tetto. Dietro alla costruzione è posto il peristilio, un giardino circondato da un portico coperto.


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La villa La villa è una grande residenza patrizia o imperiale posta al di fuori della città e circondata da ampi terreni coltivati. L’abitazione è simile alla domus, con molte stanze, portici, cortili, ma sono presenti anche magazzini per conservare i prodotti della terra, stalle per gli animali, locali per la preparazione del vino e dell’olio. La villa è dunque una lussuosa residenza di campagna.

Casa di Diana Data

II secolo d. C.

Materiale

Laterizio

Luogo

Ostia Antica (Roma)

Osserva • • •

L’edificio è costruito in mattoni ed era destinato a vari appartamenti posti su più piani. La casa è rimasta integra solo fino al primo piano, dove vi sono le basi dei balconi intorno all’edificio. Le aperture in basso erano botteghe.

Sintesi ARCHITETTURA ROMANA I Romani sviluppano tecniche in uso presso Etruschi e Greci per creare nuove forme architettoniche. Con gli archi a tutto sesto creano volte a botte, volte a crociera e coperture a cupola. Per costruire usano il calcestruzzo, un impasto di malta e pietra adattabile ad ogni forma, che viene ricoperto con pietre, mattoni o marmo. L’architettura romana è applicata a opere dalla funzione pratica utili ai cittadini. I Romani costruiscono mura fortificate a difesa delle città (Roma compresa) con porte ad arco per l’accesso. Realizzano strade lastricate (per collegare Roma con le regioni dell’Impero), ponti (costruiti accostando grandi arcate) e acquedotti (per il trasporto dell’acqua potabile nei centri abitati). Il tempio romano a pianta rettangolare è simile a quello greco, ma è costruito su un podio (alto basamento) e ha una scalinata sul lato frontale per l’accesso. I Romani costruiscono anche templi a pianta circolare con copertura a cupola. Il Pantheon ha pianta circolare, pronao di tipo greco con colonne corinzie e copertura a cupola a cassettoni, che culmina con un’apertura circolare. Nella Roma imperiale si tengono spettacoli aperti a tutta la popolazione. Il teatro è usato per spettacoli di prosa, danza e musica, ha scena posizionata in basso e cavea semicircolare sostenuta da murature formate da arcate sovrapposte (e non posata sulle pendici di alture) come nel Teatro Marcello. L’anfiteatro è un edificio concepito dai Romani per i giochi gladiatori. Ha forma ellittica, con l’arena al centro, circondata da gradinate. L’Arena di Verona e l’Anfiteatro Flavio (il Colosseo) sono esempi di anfiteatri romani. Le abitazioni romane si differenziano in base alla ricchezza e al ceto sociale. In città si trovano le domus (case con portici e giardini per una sola famiglia patrizia) e le insulae (edifici a più piani formati da più appartamenti e botteghe al piano terra), mentre in campagna si trovano le villae, simili alle domus ma più grandi.

Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

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Scultura romana Gli archi di trionfo e le colonne onorarie L’arco di trionfo e la colonna onoraria sono monumenti tipici dell’arte romana, in cui si integrano architettura e scultura. Entrambi hanno la funzione di celebrare un imperatore e le sue vittorie in guerra, così da sollecitare l’ammirazione e la riconoscenza dei cittadini.

può avere una o tre aperture (chiamate fornici) e al suo interno è rivestito da rilievi che illustrano le vittorie conseguite. Nella parte superiore, chiamata attico, vi è una scritta a caratteri cubitali che indica a chi è dedicato l’arco. I Romani costruirono archi di trionfo in tutte le città dell’Impero. Tra i più famosi vi è l’arco di Tito, che si trova nel Foro Romano, alla sommità della via Sacra.

Arco di Tito

L’arco di trionfo L’arco di trionfo è una costruzione rivestita di marmo sotto cui passa il corteo dei vincitori al ritorno da una vittoria: è il cosiddetto “trionfo”, il massimo onore militare che si può tributare a un imperatore o a un comandante. L’arco

Data

81- 90 d.C.

Materiale

Opera cementizia con rivestimento in marmo

Luogo

Foro Romano (Roma)

Osserva • •

ScuLturA

224

Sezione 2 • L’arte nella storia

L’arco ha un solo passaggio al centro (fornice). Ai lati del passaggio vi sono semicolonne corinzie. La scritta nella zona superiore indica a chi è dedicato l’arco (all’imperatore Tito per celebrare la conquista di Gerusalemme nel 70 d.C.).


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• L’arco di Costantino

La colonna onoraria La colonna onoraria è una colonna di grandi dimensioni dedicata a un imperatore e innalzata nei fori, così da essere sotto gli occhi di tutti i cittadini. Un esempio è la colonna dedicata all’imperatore Traiano a Roma.

La scultura romana celebra gli imperatori e sollecita l’orgoglio di essere romani

Colonna Traiana Data

113 d.C.

Materiale

Marmo

Luogo

Foro Romano (Roma)

Osserva • • •

La colonna è alta circa 30 metri. Intorno al fusto si snodano a spirale dei rilievi. I rilievi descrivono scene vittoriose delle guerre condotte da Traiano contro i Daci.

Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

225


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• La statua equestre di Marco Aurelio • L’Ara Pacis

Quaderno attivo

• L’Ara Pacis a colori • La statua equestre di Marco Aurelio

Statue e monumenti celebrativi Le statue ritratto degli imperatori hanno una funzione celebrativa e lo scopo di far conoscere le fisionomie dei personaggi. Le proporzioni armoniose, l’espressione calma e pacata esprimono le virtù dell’imperatore, così da sollecitare l’ammirazione e la riconoscenza dei cittadini e l’orgoglio di essere romani. I ritratti degli imperatori, nella forma di bassorilievi, decorano anche monumenti di carattere pubblico. Un importante esempio di monumento onorario è l’Ara Pacis, ossia l’altare della pace, eretto per celebrare l’imperatore Augusto e la sua politica di pace.

Statua di Augusto di Prima Porta Data

I secolo d.C.

Materiale

Marmo

Luogo

Musei Vaticani, Roma

Osserva •

SCULTURA

• •

L’imperatore è raffigurato in vesti militari: porta una corazza decorata che copre una corta tunica e intorno ai fianchi ha il mantello dei generali che ricade sul braccio sinistro. Il volto ha l’espressione decisa e severa. L’uomo ha un atteggiamento di comando.

226

Sezione 2 • L’arte nella storia


16_Arte_romana.qxp_Layout 1 07/02/20 13:54 Pagina 227

Ara Pacis (veduta d’insieme e Corteo imperiale) Data

13-9 a.C.

Materiale

Marmo

Luogo

Museo dell’Ara Pacis, Roma

Osserva • • • • • •

L’altare è collocato in un piccolo recinto di marmo, ornato con sculture a rilievo. Una scena descrive l’imperatore Augusto e la sua famiglia in modo realistico e somigliante. L’imperatore apre la processione ed è seguito dai membri della sua famiglia. Le vesti sono drappeggiate in modo realistico. I personaggi in primo piano hanno un notevole rilievo. Nelle altre figure il rilievo più leggero produce un effetto di lontananza.

Sintesi SCULTURA ROMANA La scultura romana celebra la grandezza degli imperatori, per sollecitare l’appartenenza alla civiltà romana. L’arco di trionfo è una costruzione rivestita di marmo, con uno o tre fornici (aperture), sotto cui passa il corteo dei vincitori al ritorno da una vittoria. È decorato da rilievi che illustrano le gesta vittoriose. Una scritta nella parte superiore (attico) indica a chi è dedicato. Un esempio è l’Arco di Tito nel Foro Romano. Le colonne onorarie sono erette nei fori per essere visibili alla cittadinanza. Un esempio è la Colonna Traiana, nel Foro Romano, che celebra le vittorie di Traiano a danno dei Daci. Le statue ritratto a tutto tondo hanno la duplice funzione di celebrare gli imperatori e far conoscere la loro fisionomia. Gli imperatori sono ritratti anche in bassorilievi posti a decorazione di monumenti pubblici, come nell’Ara Pacis, l’altare della pace eretto in onore dell’imperatore Augusto.

Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

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16_Arte_romana.qxp_Layout 1 25/01/20 10:34 Pagina 228

Quaderno attivo

Pittura romana Mosaici e pitture I Romani decorano gli edifici pubblici e le abitazioni delle famiglie più ricche con mosaici sui pavimenti e pitture sulle pareti. I mosaici sui pavimenti possono essere di tipo geometrico, a bianco e nero o a colori, oppure di tipo figurativo, con scene vivaci e colorate.

• Ritmi e simmetrie nei pavimenti romani

Anche le pitture su parete si caratterizzano per stili diversi: alcune sono più semplici e imitano lastre di marmo colorato, altre presentano scene più complesse descritte in modo realistico, così da dare l’illusione di pareti aperte verso l’esterno.

Pavimento di una domus romana Data

II secolo d. C.

Materiale

Marmi bianchi e neri

Tecnica

Mosaico

Luogo

Museo Archeologico, Torino

Osserva •

I motivi più diffusi sui pavimenti sono quelli geometrici a bianco e nero.

Ragazze in bikini Data

IV secolo d.C.

Materiale

Tessere di marmi colorati

Tecnica

Mosaico

Luogo

Villa del Casale, Piazza Armerina (Enna)

Osserva •

PitturA

• •

228

Sezione 2 • L’arte nella storia

Le figure sono realistiche e ritratte in posizioni naturali. I chiaroscuri danno rilievo ai corpi. È un esempio di mosaico figurativo a colori.


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Fregio di una cerimonia dionisiaca Data

I secolo d.C.

Tecnica

Affresco su parete

Luogo

Villa dei Misteri, Pompei (Napoli)

Osserva • •

Il giardino di Livia Data

I secolo a. C.

Le figure umane sono raffigurate in atteggiamenti naturali. Le figure risaltano sul colore rosso della parete.

Sintesi

Tecnica Affresco su parete, staccato dal muro Luogo

Museo Nazionale Romano, Roma (dalla Villa di Livia a Prima Porta)

Osserva • •

Le pareti del Triclinio (la stanza da pranzo) raffigurano un giardino con una grande varietà di alberi e di uccelli. Chi entra ha l’impressione di trovarsi in un vero e proprio giardino.

PITTURA ROMANA Negli edifici pubblici e nelle case private delle famiglie benestanti, i pavimenti sono decorati con mosaici, a bianco e nero o a colori. Le pareti sono invece decorate con pitture parietali dallo stile realistico. Unità 8 • L’arte nell’antica Roma

229


16_Arte_romana.qxp_Layout 1 25/01/20 10:34 Pagina 230

Verifiche

2.

FLIpped cLASSrooM 3.

L’arco di trionfo Una espressione tipica dell’arte romana è l’arco di trionfo, un monumento celebrativo dedicato a un imperatore, tributato dopo una vittoria. A Roma, archi rimasti sono quelli di Tito, di Settimio Severo, di Costantino. Vai su Internet e osserva la forma di ciascuno, il periodo in cui è stato costruito, i motivi della sua creazione. Prepara per ciascun arco un breve scheda, accompagnata dalla sua immagine illustrativa, nella quale indichi:

4.

5. • l’epoca a cui l’arco risale, l’imperatore a cui è dedicato e i motivi della sua costruzione; • la struttura dell’arco (forma, numero di aperture, presenza di rilievi e loro collocazione, scritte dedicatorie, ecc.).

6.

Presenta poi in classe l’argomento ai compagni e insieme riflettete su eventuali opere destinate oggi ad uno scopo simile, mettendo in evidenze le differenze e le analogie. 7.

VerIFIcA deLLe conoScenze

perture a .................., derivate dall’arco ................... Per costruire usano il ................................ . L’architettura romana si concentra su opere ........................... utili ai cittadini, come ponti, strade .................., .................., mura difensive per le città, edifici per gli spettacoli, come il ............................ e l’.................... (l’esempio più famoso è il ..................). I Romani fondano numerose .................., dal tracciato ................... Le città presentano due .......... principali, il .................. e il .................., che si incontrano al .................. dell’abitato, dove sorge il .................., la piazza principale, sul modello del ......................... . Il tempio romano a pianta ...................... è simile a quello .................., ma è costruito su un alto basamento (........................) e ha l’accesso solo sul lato ................... I Romani costruiscono anche templi a pianta .................. con copertura a cupola. L’esempio più famoso è il .............................. . Il tipo di abitazione varia a seconda del ceto sociale. Sono esempi di abitazione .................. le domus e le .................., mentre la .................. è una dimora di .................. simile alla ....................... . Tipici dell’antica Roma sono i monumenti ................. di imperatori e personaggi pubblici: .................. onorarie, .................. di trionfo, .................. ritratto in stile realistico, .................. su monumenti pubblici (come nel caso dell’..................). Gli edifici pubblici e le case patrizie hanno pavimenti decorati con .................. e pareti ornate da pitture parietali dallo stile .......................... .

Sintesi Domande aperte

Verifiche

Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Acquedotti Anfiteatro Ara Pacis Archi Bassorilievi Calcestruzzo Campagna Cardo Celebrativi Centro Circolare Città Cittadina 1.

230

Colonne Colosseo Cupola Decumano Domus Etrusco Foro Foro Romano Frontale Greco Insulae Lastricate Mosaici

Pantheon Podio Pubbliche Realistico Regolare Rettangolare Statue Teatro Vie Villa Volte

I Romani introducono importanti innovazioni costruttive come le .................. a botte e a crociera e le coSezione 2 • L’arte nella storia

Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in un discorso in preparazione all’interrogazione. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Da quali civiltà in particolare è influenzata l’arte romana? Quali opere di pubblica utilità sono privilegiati nell’Impero Romano? Qual è la forma del tempio? Quali sono le differenze con quello greco? Quali templi romani conosci? Da dove traggono la cupola i romani? Quali vantaggi dà in architettura? Quali sono gli spazi adibiti agli spettacoli? Qual è la forma e la funzione di ciascuno? Quali sono i monumenti celebrativi tipici dell’Impero Romano? Quali conosci? Quali sono le caratteristiche della pittura romana? Quali esempi conosci?


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VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1.

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

L’architettura romana si concentra sulla realizzazione di opere utili ai cittadini I Romani costruiscono per primi templi circolari Ai templi romani si accede solo dal lato frontale I Romani derivano la copertura a cupola dall’arte greca Le strade romane sono piste in terra battuta Il foro è il tempio principale Le vie principali delle città romane sono il cardo e il decumano Il Colosseo è il più conosciuto teatro romano I pavimenti degli edifici pubblici sono decorati con mosaici I Romani decorano le pareti con pitture parietali in stile realistico

V

F

V

F

V

F

V

F

V V

F F

V

F

V

F

V

F

V

F

5.

È il più famoso tempio a pianta circolare: A l’Ara Pacis B il Pantheon

6.

Le statue ritratto: A ritraggono la fisionomia degli imperatori B ritraggono il viso idealizzato degli imperatori

7.

La scultura romana: A celebra l’imperatore B è prevalentemente di carattere religioso

8.

Sono tipici della scultura romana: A gli archi di trionfo e le colonne onorarie B i sarcofagi e le statue in bronzo

• Italiarte 7

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Parco Villa Gregoriana

C L I L Art of ancient Rome

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. È un’abitazione cittadina a più piani con più appartamenti: A la domus B l’insula

2.

Sono grandi abitazioni di campagna: A le domus B le villae

3.

Le gradinate del teatro romano: A sono poggiate sul pendio di una collina B sono rette da strutture in muratura

4.

Ha forma ellittica: A l’anfiteatro B il teatro

Verifiche

231

Verifiche

1.

Roman civilization began in the 8th century BC, with the foundation of the City of Rome in the area around the Tiber river. Roman architecture was very important and included bridges, defense walls, aqueducts, temples, theatres, all useful buildings for citizens. New developments in technical skills and techniques made it possible to build circular edifices with domed roofs. The temples were buildings for the worship of the gods, and they were sometimes similar to the Greek ones, or circular, such as, for example, the Pantheon in Rome. The buildings for performances were the theatres and amphitheatres, entirely built in stone. The most famous amphitheatre is the Colosseum in Rome. The Romans also built monuments celebrating the emperors and their success in military victories: the triumphal arches and the honorary columns. The most important buildings were decorated with wall painting and mosaic floors.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

prima a Roma

L’ARTE ROMANA

e poi

si sviluppa dal’VIII secolo a.C. al IV secolo d.C.

si esprime in come nuove tecniche costruttive con ARCHITETTURA opere al servizio dei cittadini

con SCULTURA

come

monumenti ................ in onore degli imperatori come ....................

Mappa concettuale

.................... .................... ............ ritratto in stile realistico bassorilievi su monumenti pubblici con PITTURA

Acquedotti • Affresco • Anfiteatri • Archi di trionfo • Botte • Calcestruzzo • Celebrativi • Circolare • Colonne onorarie • Crociera • Cupola • Domus • Insulae • Lastricate • Mosaico • Mura • Realistico • Statue • Teatri • Villae

232

Sezione 2 • L’arte nella storia


16_Arte_romana.qxp_Layout 1 25/01/20 10:34 Pagina 233

in tutto l’Impero Romano

volte a .................., volte a ................, coperture a ................. uso del .........................................

strade ................................ ponti ............................................. mura difensive templi a pianta rettangolare e ........................................ (Pantheon) .......................................... con mura di sostegno (Teatro Marcello) e ................................................... di forma ellittica (Colosseo) ............................ e ............................ (abitazioni cittadine)

Mappa concettuale

........................... (dimore di campagna)

pavimenti a .............................. in bianco e nero o a calori

pitture parietali ad ....................... in stile .............................

Mappa concettuale

233


Unità

17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 28/01/20 15:46 Pagina 234

9

L’arte cristiana

ARTE PALEOCRISTIANA

I-V secolo

Scultura e Sarcofago del Buon Pastore

300

324

Battistero di San Giovanni in Laterano

234

350

Mausoleo di Santa Costanza

V-VI secolo

• Basilica di Santa Sabina • Battistero degli Ortodossi • Fibule ostrogote e longobarde

400

425

Cristo tra gli apostoli

Mausoleo di Galla Placidia

ARTE ROMANO-BARBARICA

ARTE BIZANTINA

500

V-IX secolo

• Basilica di San Vitale • Basilica di Sant’Apollinare Nuovo

600

Altare Maggiore della Basilica di Sant’Ambrogio

734 Altare del duca Ratchis

800


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 27/01/20 14:39 Pagina 235

Milano Ravenna

Roma

Costantinopoli

IL CRISTIANESIMO Nel I secolo d.C. prende avvio il Cristianesimo. La nuova religione nasce dalla predicazione di Gesù di Nazareth ed è incompatibile con alcuni princìpi della tradizione romana, quali il culto delle divinità nazionali e la considerazione dell’imperatore come figura divina. Per questo, i cristiani sono perseguitati e i loro incontri si svolgono in luoghi nascosti.

LA LIBERTÀ DI CULTO Nel IV secolo d.C., nella popolazione la religione cristiana è ormai dominante. Nel 313 l’imperatore Costantino concede ai cristiani, con l’Editto di Milano, il diritto di professare la propria fede. Nasce così l’arte paleocristiana (ossia dell’antico Cristianesimo, dal greco páleo che significa antico). Il centro di ogni attività artistica è Roma, la capitale del grande Impero Romano.

IMPERO D’OCCIDENTE E IMPERO D’ORIENTE Alla fine del IV secolo d.C., dopo la morte dell’imperatore Teodosio, l’Impero Romano si divide in due parti: l’Impero d’Occidente è affidato al figlio Onorio e ha come capitale dapprima Milano e poi Ravenna, mentre l’Impero d’Oriente è assegnato al figlio Arcadio e ha come capitale Costantinopoli . Nel IV secolo d.C., Costantinopoli sostituisce progressivamente Roma come potenza militare e culturale nel Mediterraneo. Roma perde così la sua centralità politica e artistica. Costantinopoli È il nome dato nel 330 all’antica città greca di Bisanzio, quando l’imperatore Costantino la sceglie come seconda capitale dell’Impero Romano. Sarà capitale dell’Impero d’Oriente fino al 1453 e poi dell’Impero Ottomano (con il nome attuale di Istanbul).

• La cultura Maya • Il Monastero e le miniature medievali

RAVENNA CAPITALE Nel VI secolo, Ravenna diventa sede dell’Esarca, il rappresentante dell’Imperatore d’Oriente e, nella seconda metà del secolo, la città raggiunge la sua massima valorizzazione con l’imperatore Giustiniano che promuove numerosi e importanti interventi artistici, tutti fortemente influenzati dalla cultura orientale di Costantinopoli.

I REGNI ROMANO-BARBARICI Dalla fine del IV secolo fino all’VIII secolo, le vicende dell’Italia sono legate alla sua conquista da parte di popolazioni provenienti dalle steppe asiatiche. Questi popoli, considerati “barbari” dai Romani, premono ai confini dell’Impero d’Occidente, ne invadono i territori e vi si insediano, convertendosi gradualmente al Cattolicesimo. Le invasioni portano nel 476 d.C. al crollo dell’Impero d’Occidente e alla formazione dei cosiddetti regni romano-barbarici. Con la caduta dell’Impero d’Occidente inizia il Medioevo, più precisamente l’Alto Medioevo (dal 476 fino all’anno Mille).

235


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 27/01/20 14:39 Pagina 236

L’arte cristiana in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

236

Arte paleocristiana Roma Arte bizantina Ravenna Arte romano-barbarica Nei territori conquistati dai popoli invasori (Lombardia, Friuli)

Arte paleocristiana

Dal Dal Arte bizantina Nei Arte romano-barbarica Nei

I secolo in forma clandestina IV secolo in forma riconosciuta e ufficiale secoli V-VI secoli V-IX

• Le nuove gerarchie della Chiesa • Gli imperatori d’Oriente • I sovrani romano-barbarici

• Chiese, battisteri e mausolei funerari • Raffigurazioni e oggetti che presentano ai fedeli figure e scene di storia sacra

• A Roma con caratteri del tutto simili a quelli dell’arte romana • A Ravenna con caratteri bizantini, splendenti di oro e di colori • In seguito con elementi di tipo barbarico che si fondono con quelli propri della tradizione cristiana

• • • •

Celebrare le cerimonie religiose Sollecitare le preghiere dei fedeli Testimoniare la fede religiosa degli imperatori Decorare oggetti e suppellettili di uso sacro

• Audiosintesi • Unità in slide Sezione 2 • L’arte nella storia


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Architettura paleocristiana Le catacombe Fin dagli inizi della religione cristiana, alcuni riti sacri costituiscono momenti importanti e di fede. Tra di essi è fondamentale l’inumazione, ossia la sepoltura del corpo intatto, non sottoposto a cremazione, ad imitazione della sepoltura di Cristo. I primi cimiteri cristiani sono le catacombe, cimiteri sotterranei nascosti, scavati fuori della città, lungo le strade suburbane. Nelle pareti delle catacombe si aprono i loculi, ossia delle cavità per le sepolture, che vengono chiuse da lastre di marmo con il nome del defunto. I corpi dei defunti più ricchi sono posti in sarcofagi (cioè custodie di marmo).

Catacombe di San Callisto Data

Metà del II secolo

Luogo

Roma

Osserva • • •

Le catacombe sono lunghe e strette gallerie sotterranee scavate nella pietra. Sulle pareti vi sono numerose cavità, destinate ad ospitare i corpi dei defunti. Alcuni vani, detti arcosoli, sono decorati su fondo bianco per essere visibili nel buio delle gallerie.

Unità 9 • L’arte cristiana

237

ARCHITETTURA

Le catacombe sono cimiteri sotterranei nascosti


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BASILICA ROMANA

Basiliche e battisteri

abside

Prima del riconoscimento ufficiale della nuova religione, i riti cristiani si svolgono in luoghi chiusi e segreti. Dal IV secolo, i cristiani sentono la necessità di avere edifici adatti a celebrare le funzioni religiose. Nascono così le prime basiliche e i primi battisteri, che presentano i caratteri tipici dell’architettura romana.

navata centrale

BASILICA CRISTIANA abside

abside altare navata centrale

navata laterale ingresso

Le basiliche

ingresso

La basilica cristiana delle origini è un grande edificio a pianta rettangolare. Il nome basilica deriva da quello di un edificio di forma simile che i Romani usavano per amministrare la giustizia. Per adattare l’ambiente al nuovo uso religioso, i cristiani spostano l’ingresso sul lato corto, dal quale sono eliminati l’abside e le colonne. L’interno della basilica è diviso in più spazi, detti navate, per mezzo di colonne. La navata centrale è più alta e più ampia delle altre e, in alto, presenta finestre per illuminare l’ambiente: la parte centrale domina perciò per ampiezza e per luminosità. In fondo, la navata centrale termina con uno spazio semicircolare, l’abside. Davanti all’abside è collocato l’altare, su cui il sacerdote celebra le cerimonie religiose. Le più antiche basiliche sono quelle di San Giovanni in Laterano e di San Pietro a Roma, completamente trasformate nei secoli successivi. Oggi è però possibile ricostruire il loro aspetto originario.

Basiliche e battisteri si rifanno all’architettura romana

cortile porticato

Basilica di San Pietro (ricostruzione)

ARCHITETTURA

Luogo

Osserva • Quaderno attivo

• Basilica romana e basilica cristiana a confronto

238

Sezione 2 • L’arte nella storia

• • • •

Roma

L’edificio ha forma rettangolare, suddiviso in cinque navate, per mezzo di colonne. La copertura inclinata, detta a spioventi, è formata da travi di legno. La navata centrale è più ampia e più alta delle altre. In fondo era collocato uno spazio semicircolare detto abside. Davanti all’abside era posto l’altare.


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I battisteri Il battesimo è fondamentale per tutti i cristiani, in quanto costituisce l’atto di ingresso nella comunità dei fedeli. Per questo, accanto alle basiliche costruiscono i battisteri, in genere a pianta centrale , ottagonale o circolare. Al centro dell’edificio si trova la vasca battesimale, nella quale il credente viene immerso durante la cerimonia del battesimo. Il primo battistero cristiano è quello di San Giovanni in Laterano, a Roma, eretto accanto alla basilica con lo stesso nome.

Battistero di San Giovanni in Laterano Data

324 d.C.

Luogo

Roma

Osserva • • •

L’edificio ha pianta ottagonale con copertura a cupola. Al centro dell’edificio è posta la vasca battesimale. Intorno alla vasca è posto un architrave sostenuto da colonne corinzie in porfido, un marmo di colore rosso.

Pianta centrale È la pianta degli edifici con simmetria centrale (cioè costruiti in modo tale che tutte le parti siano uguali e organizzate attorno ad un solo centro).

Sintesi ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA Nei primi secoli i cristiani defunti sono sepolti in loculi chiusi da lastre di marmo con il loro nome, all’interno delle catacombe, cimiteri sotterranei nascosti, scavati fuori della città, come le catacombe di San Callisto a Roma. Con la libertà di culto, i cristiani costruiscono i primi edifici religiosi, le basiliche e i battisteri, che presentano i caratteri dell’architettura romana. Le basiliche hanno pianta rettangolare. L’interno è diviso in navate da colonne.

La navata centrale è più alta e ampia e illuminata da finestre poste nella parte superiore. In fondo alla navata centrale si trova l’abside con davanti l’altare. Le prime basiliche sono San Giovanni in Laterano e San Pietro, a Roma, modificate nel corso del tempo. È invece perfettamente conservata la basilica di Santa Sabina (V secolo). I battisteri sono eretti accanto alle basiliche, hanno pianta centrale, ottagonale o circolare. Al loro centro si trova la vasca battesimale. Il primo battistero è quello di San Giovanni in Laterano a Roma.

Unità 9 • L’arte cristiana

239


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in primo piano Basilica di Santa Sabina Osserva l’insieme

La basilica, perfettamente conservata, si trova sul colle Aventino a Roma. Risale al V secolo e consente di conoscere in modo diretto gli aspetti e i significati delle prime basiliche paleocristiane. La chiesa è formata da un’ampia aula rettangolare, che si sviluppa in lunghezza rispetto a chi entra, ed è suddivisa in tre navate per mezzo di colonne, creando l’effetto di un unico e ampio ambiente.

Analizza il linguaggio e la tecnica La navata centrale è ampia e spaziosa, perfettamente simmetrica, illuminata da ampie finestre disposte con regolarità in alto e nell’abside. È divisa dalle navate laterali per mezzo di colonne corinzie scanalate, di tipo romano.

240

In primo piano • Basilica di Santa Sabina

Basilica di Santa Sabina a Roma Data

V secolo d.C.

Luogo

Roma

Le navate laterali sono molto meno ampie e meno luminose. In fondo alla navata centrale, davanti all’altare, si trova un recinto di marmo chiamato schola cantorum, riservato ai sacerdoti cantori che accompagnavano le funzioni religiose.

Rifletti sul significato La struttura dell’edificio corrisponde alla sua funzione pratica, quella di raccogliere i fedeli per le funzioni religiose. La forma dell’ambiente, il ritmo delle colonne e la luminosità concorrono a produrre un percorso visivo, che va dall’ingresso fino all’altare. È un percorso non solo reale, ma anche religioso, che sollecita lo sguardo e accompagna i fedeli in un cammino spirituale verso Dio.


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Scultura paleocristiana Nelle catacombe sono stati ritrovati sculture di marmo e sarcofagi, destinati ai defunti più ricchi e decorati con rilievi, e sculture di marmo. Fino al IV secolo le opere cristiane rimangono fedeli ai criteri romani di raffigurazione, ma si arricchiscono di nuovi significati religiosi, riconoscibili dai credenti. D’altronde gli scultori che lavorano per i cristiani più benestanti sono gli stessi che lavorano per i ricchi romani.

Sarcofago del Buon Pastore Data

IV secolo d.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Altorilievo

Luogo

Musei Vaticani, Roma

Osserva • • •

Sono rappresentate figure umane, pecore, piante. La rappresentazione è naturalistica e le figure riempiono tutto lo spazio. Il significato delle figure è simbolico e religioso: il pastore che conduce le pecore è Gesù che guida i credenti, la pianta della vite simboleggia la fede.

Scultura del buon pastore Data

IV secolo d.C.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Musei Vaticani (proveniente dalle Catacombe di San Callisto, Roma)

Osserva • •

Il pastore è simbolo di Gesù che guida i fedeli. La pecora simboleggia i credenti che si affidano a Cristo.

Sintesi Le opere scultoree dell’epoca (sarcofagi per i defunti più ricchi, statue di marmo) si rifanno ai criteri dell’arte romana, ma si arricchiscono di significati che rimandano alla religione cristiana.

Unità 9 • L’arte cristiana

241

SCULTURA

SCULTURA PALEOCRISTIANA


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 14:07 Pagina 242

Pittura paleocristiana Raffigurazioni di stile romano con significato cristiano Dopo il riconoscimento ufficiale del Cristianesimo cominciano ad essere create pitture religiose. In realtà sono figure e soggetti già presenti nell’arte romana, a cui vengono però attribuiti nuovi significati legati alla religione cristiana. All’arte romana rimanda anche il realismo delle raffigurazioni. Sono esempi la volta del corridoio ad anello del mausoleo di Santa Costanza, figlia dell’imperatore Costantino, e l’abside della chiesa di Santa Pudenziana, entrambe a Roma.

Mausoleo È una tomba monumentale costruita per custodire la salma di un sovrano o di una personalità di rilievo.

Mausoleo di Santa Costanza Data

Metà del IV secolo d.C.

Tecnica

Mosaico

Lugo

Roma

Osserva •

PITTURA

Sulla volta si innalzano piante di vite ricche di foglie e cariche di grappoli d’uva. I tralci di vite occupano tutto lo spazio del riquadro. In basso sono raffigurati il trasporto dell’uva su carri trainati da buoi e fanciulli che pigiano l’uva sotto un portico. Il carro è carico dei grappoli d’uva, frutto della vendemmia. La rappresentazione è naturalistica e gioiosa, il fondo è chiarissimo, i colori squillanti, e il realismo delle figure è lo stesso che si trova nelle raffigurazioni pagane. Per i cristiani la scena rimanda alle parole di Cristo che ha paragonato sé stesso alla vite e i credenti ai suoi tralci, l’uva ai frutti spirituali di chi ha fede in Dio.

242

Sezione 2 • L’arte nella storia


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 07/02/20 13:57 Pagina 243

Cristo tra gli apostoli Data

Fine IV secolo d.C.

Tecnica

Mosaico

Luogo

Chiesa di Santa Pudenziana (Roma)

Osserva • • • •

Cristo è al centro della scena, seduto in trono come un imperatore romano e attorniato dai dodici apostoli. Cristo è sormontato dalla croce, simbolo del suo martirio. Nella parte bassa della raffigurazione è un porticato di tipo romano. Tutte le figure sono realistiche e ricche di chiaroscuri.

Sintesi PITTURA PALEOCRISTIANA Con il riconoscimento della libertà di culto inizia la produzione di immagini religiose. Derivano direttamente dall’arte romana le figure e i soggetti, così come lo stile realistico delle rappresentazioni. Le opere si arricchiscono però di nuovi significati legati al Cristianesimo: nel Mausoleo di Santa Costanza la vite rappresenta Gesù, i tralci i fedeli, l’uva i frutti della fede. Nell’abside di Santa Pudenziana l’importanza divina di Cristo è sottolineata in due modi: con la sua posizione frontale al centro della scena e con la grande croce che lo sovrasta.

Unità 9 • L’arte cristiana

243


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 27/01/20 14:39 Pagina 244

L’arte bizantina Ravenna capitale Nel VI secolo Ravenna diventa capitale dell’esarcato d’Italia, che riunisce i territori italiani dell’Impero d’Oriente, e il maggiore centro di produzione artistica in Italia. L’imperatore d’Oriente Giustiniano e la moglie Teodora si fanno promotori di numerosi interventi urbanistici (pur non visitando mai la città). La città si arricchisce così di costruzioni civili e religiose dai caratteri pienamente bizantini, in cui l’arte raggiunge il suo massimo splendore. Fra le opere di maggior rilievo costruite nel V secolo vi sono il mausoleo di Galla Placidia, sorella dell’imperatore di Occidente, e il battistero degli Ortodossi. Risalgono invece al VI secolo la basilica di Sant’Apollinare Nuovo e la basilica di San Vitale.

Mausoleo di Galla Placidia (esterno e mosaico Il Buon Pastore) Data

425-427 d.C.

Luogo

Ravenna

Osserva • • •

All’esterno il mausoleo ha un aspetto assai semplice, con rivestimento a mattoni. La pianta a croce, i timpani e le arcate cieche sono elementi tipici dell’architettura romana. In contrasto con la semplicità dell’esterno, l’interno è impreziosito da marmi e mosaici che rivestono le pareti e le volte. Dominano i colori blu e verde, soprattutto nelle volte e nella cupola. La volta è decorata con motivi a fiore e a stella, semplificati in modo geometrico e disposti ritmicamente. I colori vivaci risaltano sul fondo blu, che evoca il cielo. Nella lunetta è raffigurato il “Buon Pastore”, cioè Cristo, attorniato da alcune pecore. La raffigurazione è naturalistica, ma ciò che domina sono i colori e la luminosità dei mosaici che fanno percepire l’ambiente come uno spazio imbevuto di luce.

Musivo Della tecnica del mosaico; che si riferisce al mosaico.

244

Sezione 2 • L’arte nella storia

a Ravenna


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:14 Pagina 245

L’arte musiva ravennate Tra la fine del V e il successivo VI secolo nell’arte musiva di Ravenna si assiste a un allontanamento dalle forme naturalistiche di tipo romano verso caratteri di astrazione tipicamente bizantini. Si ritrovano infatti i caratteri propri dell’arte bizantina, come la preziosità degli abiti, la fissità degli sguardi, i gesti ripetuti e semplificati, la mancanza di volume, l’appiattimento delle figure e la mancanza di prospettiva. In particolare, gli edifici religiosi di Ravenna diventano quasi il simbolo visivo di quello che doveva essere un vero cristiano, con l’aspetto esteriore modesto e l’anima luminosa e splendente di virtù.

Battistero degli Ortodossi (esterno e particolare della cupola) Data

V secolo d.C.

Luogo

Ravenna

Osserva •

All’esterno l’edificio è semplice, rivestito in mattoni.

• • • •

L’interno è completamente decorato con mosaici e rivestimenti marmorei. Al centro della volta è descritto il battesimo di Cristo. Dodici apostoli, tutti simili e posti a distanza regolare e ritmica, recano corone a Cristo. Le figure sono alquanto naturalistiche, ma dominano colori vivaci e fasce dorate che danno alle composizioni e all’ambiente un aspetto smagliante e luminoso.

L’arte bizantina a Ravenna

245


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:15 Pagina 246

Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (interno e mosaico del Corteo delle Vergini) Data

VI secolo d.C.

Luogo

Ravenna

Osserva • •

La forma della chiesa è quella tradizionale della basilica cristiana: a tre navate con abside dietro l’altare. Le pareti nelle fasce superiori alle colonne sono completamente rivestite a mosaico con due processioni, l’una di vergini e l’altra di martiri. Le figure dei martiri hanno il capo circondato dall’aureola e sono tutte vestite in modo simile, con una lunga veste ricamata. Hanno tutte la stessa altezza e sono ripetute a uguale distanza così da evocare il loro incedere regolare. Nel Corteo delle Vergini le fanciulle sono tutte simili, quasi frontali. Appaiono appiattite e prive di rilievo sul fondo d’oro. La posizione delle fanciulle e dei martiri crea ritmi uniformi e regolari sulle pareti.

246

Sezione 2 • L’arte nella storia


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:17 Pagina 247

• Ravenna e le sue decorazioni a mosaico

Quaderno operativo

• Mosaico romano e mosaico bizantino a confronto • Gli abiti preziosi del Corteo delle vergini • Sant’Apollinare in Classe

Basilica di San Vitale Data

VI secolo d.C.

Luogo

Ravenna

Osserva • •

L’edificio ha pianta ottagonale ed è composto da un vano centrale in cui si aprono otto esedre . L’interno è decorato con marmi preziosi e colorati, grandi mosaici, arcate che alleggeriscono le pareti e colonne con capitelli intagliati. I capitelli delle colonne sono decorati a traforo con motivi di tipo geometrico.

Esedra È un ambiente o uno spazio di forma semicircolare.

L’arte bizantina a Ravenna

247


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in primo piano Mosaici di Giustiniano e Teodora Osserva l’insieme I due pannelli si trovano nella basilica di San Vitale, ai lati dell’altare, sulle pareti dell’abside. Ritraggono l’imperatore Giustiniano e la moglie Teodora al momento dell’inaugurazione della chiesa. La coppia imperale è ritratta con in mano i simboli dell’Eucarestia (il pane per Giustiniano, il vino per Teodora). Entrambi indossano le vesti cerimoniali, la corona e gioielli Soldati della guardia imperiale

248

Sezione 2 • L’arte nella storia

Mosaici di Giustiniano e Teodora Data

522-547 d.C.

Tecnica

Mosaico

Luogo

Basilica di San Vitale (Ravenna)

preziosi e hanno l’aureola intorno al capo. Ai lati dell’imperatore sono i suoi cortigiani, la guardia imperiale e il vescovo della città con in mano una croce gemmata. L’imperatrice è accompagnata da due ministri della corte imperiale (a destra) e dalle sue dame.

Analizza il linguaggio e la tecnica Le figure sono frontali, semplificate, tutte della stessa altezza, quasi appiattite, con i volti sottolineati nel loro contorno e lo sguardo fisso. Hanno un atteggiamento rigido, Giustiniano, imperatore d’Oriente

Massimiano, vescovo di Ravenna


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con i panneggi verticali delle vesti che producono un ritmo regolare. Le figure, ritratte con colori smaglianti, risaltano contro l’oro dello sfondo. La mancanza di un piano di appoggio e il fondo d’oro, che annulla la profondità dello spazio, rendono la rappresentazione quasi irreale.

Rifletti sul significato La decorazione, con la sua ricchezza, intende essere un omaggio a Dio e ai sovrani, committenti della chiesa. I sovrani sono raffigurati con l’aureola in testa, simbolo della sacralità del loro potere, e con i simboli dell’Eucarestia in mano, per esprimere l’unione tra il potere religioso e politico. Anche la croce in mano al vescovo intende affermare che il potere politico è una emanazione di quello divino.

Ministri della corte imperiale

L’imperatore è ritratto con l’aureola e con una corona rigida a cerchio con perle, pietre preziose e quattro pendagli Tra le mani regge il cesto per il pane dell’Eucarestia

L’imperatrice è ritratta con l’aureola e porta ricchi gioielli Tra le mani regge la coppa per il vino dell’Eucarestia

Ancelle con abiti raffinati, ricchi di ricami, e gioielli preziosi

In primo piano • Mosaici di Giustiniano e Teodora

249


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Sintesi L’ARTE BIZANTINA A RAVENNA Nel VI secolo Ravenna è il maggiore centro di produzione artistica in Italia. L’imperatore Giustiniano promuove la costruzione di numerosi edifici civili e religiosi. Fra le opere di maggior rilievo vi sono il mausoleo di Galla Placidia, il battistero degli Ortodossi, la basilica di Sant’Apollinare Nuovo e la basilica di San Vitale. L’esterno degli edifici religiosi è semplice e rivestito in mattoni, mentre l’interno è impreziosito da marmi e mosaici su pareti e volte (così come deve essere un vero cristiano: modesto nell’aspetto esteriore, luminoso e splendente di virtù nell’anima). L’arte musiva (cioè del mosaico) si allontana dal naturalismo romano e assume i caratteri propri dell’arte bizantina (preziosità degli abiti, fissità degli sguardi, gesti ripetuti e semplificati, mancanza di volume, appiattimento delle figure e assenza di prospettiva).

C L I L Early Christian Art in Ravenna Ravenna was the capital city of the Western Roman Empire from 402 until its collapse in 476. In 540 the Byzantine reconquered Ravenna, which soon became the seat of the Byzantine government in Italy. Its unique collection of early Christian monuments and mosaics dates back

250

Sezione 2 • L’arte nella storia

to the 5th and 6th centuries, when the city was a major centre also for art production. The city most famous religious monuments include the Orthodox Baptistry, the Mausoleum of Galla Placidia, the Basilica of San Vitale and the Basilica of Sant’Apollinare in Classe. All these monuments are decorated with precious marble and rich mosaics, showing a strong Byzantine influence.


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Scultura romano-barbarica L’oreficeria Nell’Alto Medioevo, l’arte romano-barbarica raggiunge grandi qualità nell’oreficeria perché queste popolazioni nomadi applicano la loro arte a oggetti di piccole dimensioni e facilmente trasportabili. Ne sono esempi le fibule ostrogote e longobarde, di stile policromo, con forme stilizzate di animali o geometriche, in cui la ricerca di effetti cromatici è ottenuta con l’accostamento di oro, smalti e pietre colorate.

Fibule ostrogote e fibula longobarda Data

500 d.C. circa

Materiale

Oro, smalto e pietre

Tecnica

Cloisonné (tecnica orafa di incastonatura)

Luogo

Germanisches Nationalmuseum, Norimberga

Osserva • •

• •

La prima fibula in modo semplificato ricorda una aquila. Le seconde fibule sono in argento e oro e presentano motivi decorativi a nastri intrecciati. Erano destinate all’abbigliamento femminile, per chiudere il mantello su una spalla. La terza fibula ha forma circolare e disegno geometrico In tutte le fibule sono inseriti con regolarità smalti e pietre colorate nell’oro.

SCULTURA

Fibula È una spilla usata per chiudere il mantello.

Unità 9 • L’arte cristiana

251


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Gli altari in pietra e in lamina d’oro

SCULTURA

Con la progressiva conversione dei popoli invasori al Cristianesimo, l’arte romano-barbarica si esprime anche in opere di carattere religioso. In particolare, la produzione artistica dei Longobardi, dal VII all’VIII secolo, si concentra su altari e pulpiti decorati, privilegiando il bassorilievo. Il monumento che dà maggiori informazioni sull’arte longobarda dell’VIII secolo è l’altare del Duca Ratchis, a Cividale del Friuli, città sede del primo ducato longobardo in Italia. È invece un esempio di arte carolingia, realizzato durante la dominazione dei Franchi, tra l’VIII e il IX secolo, il rivestimento in lamine d’oro e d’argento lavorati a sbalzo dell’altare della basilica di Sant’Ambrogio, a Milano.

252

Sezione 2 • L’arte nella storia

Altare del Duca Ratchis (dettaglio dell’Assunzione) Data

734-744 d.C.

Materiale

Pietra

Tecnica

Bassorilievo

Luogo

Museo Cristiano, Cividale del Friuli (Udine)

Osserva • • •

L’altare è costituito da quattro lastre di pietra scolpita, su una delle quali è raffigurata la maestà di Dio. Le figure sono deformate, i volti sono schematici, con l’accentuazione delle braccia e delle mani. Il rilievo è appena sporgente e uniforme, la composizione è simmetrica. Sono valorizzati gli andamenti ritmici e le linee, a cui è affidato il rilievo delle figure. Non c’è profondità spaziale, ma la comunicazione con i fedeli risulta comunque efficace.


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Altare maggiore Autore

Vuolvinio

Data

IX secolo d.C.

Tecnica

Sbalzo e filigrana su lamina d’oro e d’argento

Luogo

Basilica di Sant’Ambrogio, Milano

Osserva •

• •

La superficie esterna dell’altare è suddivisa in riquadri geometrici con storie della vita di Cristo. Nella parte centrale formano una croce, al centro della quale è raffigurato Cristo. Sui bracci della croce sono rappresentati i simboli degli evangelisti, mentre gli altri quattro riquadri raffigurano i dodici apostoli in gruppi di tre. Il rilievo è basso, la descrizione è semplificata, ma comunica con efficacia le scene religiose. Le cornici sono completate con gemme colorate.

Sintesi SCULTURA ROMANO-BARBARICA L’arte romano-barbarica raggiunge grandi risultati nell’oreficeria, con la realizzazione di piccoli oggetti facili da trasportare, come le fibule, piccole spille con forme geometriche o di animale, realizzate con oro, smalti e pietre colorate. Dopo la conversione al Cristianesimo, si esprime anche in opere di carattere religioso, tra cui altari e pulpiti decorati con il bassorilievo (come l’altare del Duca Ratchis, un esempio di arte longobarda del VII-VIII secolo) e il rivestimento in lamine d’oro e d’argento lavorati a sbalzo dell’altare della basilica di Sant’Ambrogio (un esempio di arte carolingia dell’VIII-IX secolo).

Unità 9 • L’arte cristiana

253


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:18 Pagina 254

Verifiche

2.

Flipped classroom Un’indagine sul territorio Dopo il riconoscimento del Cristianesimo, molte città si sono arricchite di chiesette o cappelle spesso poco note perché trasformate nel tempo. Insieme ai tuoi compagni fai una mappatura delle testimonianze presenti nel territorio in cui vivete. Procedi nel seguente modo: • consulta Internet oppure le guide turistiche e fai un elenco degli edifici religiosi del primo Cristianesimo tuttora esistenti nella tua città (o provincia, o regione); • su una carta indica con una piccola icona da te disegnata le località in cui si trovano; • per ciascun luogo compila una scheda indicando quali edifici sono presenti, gli anni a cui risalgono, lo stato di conservazione, l’accessibilità al pubblico.

3.

4.

Puoi concludere Il lavoro costruendo un possibile itinerario di visita relativo a uno dei luoghi esaminati.

VeriFica delle coNosceNZe Sintesi

5.

Completa scegliendo tra gli elementi elencati.

Verifiche

Basiliche (2) Battisteri Battistero Catacombe Clandestino Costantinopoli Cristo Culto Edifici Fondi Frontalità IV 1.

254

Mausolei Mausoleo Mosaici Oreficeria Ravenna Religiosi Religioso Romane Romano Romano-barbarica Semplificate Vite

L’arte cristiana nasce nel I secolo d.C. e si sviluppa inizialmente in modo ....................... perché i cristiani sono soggetti a persecuzioni. Risalgono ai Sezione 2 • L’arte nella storia

primi secoli le ......................., cimiteri sotterranei nascosti. Dal ..... secolo i cristiani hanno libertà di ................ e vengono edificati i primi ....................... religiosi: i ....................... necessari per la cerimonia del battesimo che introduce alla vita cristiana, e le ................................, luoghi spaziosi per raccogliere i fedeli durante le funzioni religiose. Devono il nome al fatto che derivano dalle basiliche civili ..................... Sono costruiti anche ...................... funerari. Contemporaneamente prendono avvio le prime raffigurazioni cristiane, che presentano ancora caratteri di tipo ......................., a cui però sono dati nuovi significati ........................ Ne sono esempi la statua del Buon Pastore (ritrovata nelle catacombe di San Callisto a Roma) che rimanda a ......................., pastore dei credenti, e le scene di vendemmia (nel Mausoleo di Santa Costanza) in quanto la ............... rappresenta Gesù, i tralci i fedeli, l’uva i frutti della fede. Fino al V secolo il centro dell’arte cristiana è Roma, ma dal V secolo il maggior centro di produzione artistica diventa ........................ Tra i principali edifici cristiani a Ravenna sono il ............................. di Galla Placidia, il ................................ degli Ortodossi, le .............................. di Sant’Apollinare Nuovo e di San Vitale, dall’aspetto semplice all’esterno e ricco di ....................... all’interno. I mosaici di Ravenna del VI secolo risentono dell’arte di .......................... e hanno caratteri tipicamente bizantini: .................... delle figure, mancanza di rilievo, ..................... d’oro. In conseguenza delle invasioni barbariche e dell’insediamento di nuovi popoli in Italia, l’arte risente dell’influsso di nuove tradizioni. L’arte ...................... si esprime in piccoli oggetti di ............... e poche opere di carattere ......................., che mostrano un linguaggio meno naturalistico di quello romano, con figure ....................... ma di grande valore comunicativo.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

2.

Quali sono le prime espressioni di arte cristiana? A quale epoca risalgono? Dove si trovano? Che caratteri hanno? Quali sono i primi edifici costruiti dai cristiani dopo che fu concessa loro la libertà di culto? Quali conosci?


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:19 Pagina 255

3. 4.

5.

Quali raffigurazioni cristiane conosci? Qual è il loro carattere figurativo? Qual è il loro significato? Dopo la divisione dell’Impero Romano, in quale città italiana si sposta la produzione artistica? Quali opere conosci e quali aspetti le caratterizzano? Cosa si intende per arte romano-barbarica? Quali opere conosci e quali sono i loro caratteri?

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1.

Le catacombe sono: A antiche chiese cristiane B cimiteri cristiani sotterranei

2.

La basilica cristiana è: A la prima forma di chiesa cristiana B una grande tomba monumentale

3.

La forma della basilica cristiana deriva: A dal tempio greco B dalla basilica civile romana

4.

Il battistero cristiano è: A un edificio per la sepoltura B un edificio separato dalla chiesa destinato al battesimo

5.

L’arte paleocristiana unisce: A forme romane a significati religiosi B forme nuove a temi religiosi

6.

È un esempio di architettura paleocristiana: A la basilica di Santa Sabina a Roma B la Basilica di San Vitale a Ravenna

7.

L’arte bizantina si caratterizza per: A ricchi mosaici all’interno degli edifici religiosi B ricchi rivestimenti in marmo all’esterno degli edifici religiosi

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Il Monastero di Torba

L’arte a Ravenna risente dell’influenza dell’arte di: A Costantinopoli B Roma

9.

Sono caratteri tipicamente bizantini: A la fissità delle figure ritratte di fronte e la mancanza di rilievo B il forte rilievo e la dinamicità

10.

L’arte romano-barbarica è caratterizzata: A dalla produzione di oggetti decorati B dal realismo delle figure

C L I L Christian art in Rome In the 1st Century AD a new religion comes in the Roman Empire from the east: Christianity. At the beginning emperors persecute the Christians who practise their cults in hidden places or in underground cemeteries called catacombs. As Roman law prohibits the burial of the deceased in the interior of the city, all the catacombs are located outside of the walls. On signing the Edict of Milan in the year 313, the emperor Constantine admits the Christian religion and makes persecutions cease. Christians begin to build the basilicas and the baptistries for their religious services. The oldest basilicas in Rome are San Giovanni in Laterano (founded during the 4th Century in honour of St. John the Baptist and John the Evangelist), San Pietro and Santa Sabina. The walls of the churches are decorated with mosaics in Roman style but freely using Christian symbols. In Rome, for example, the mosaics in the Mausoleo di Santa Costanza and in Santa Pudenziana church are still well preserved. From the 5th century AD, during the barbarian invasion, Rome lost its political and artistic influence, while Ravenna became the most important city for Byzantine art.

• Italiarte 8 Verifiche

255

Verifiche

Quaderno attivo

8.


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:21 Pagina 256

Mappa concettuale Completa la mappa. arte ............................

che si sviluppa

si articola in

L’ARTE CRISTIANA

arte ............................ arte ............................

si esprime in

battisteri

con ARCHITETTURA

basiliche

mausolei funerari

con

che si sviluppa che si sviluppa

come

come

come

statue e sarcofagi con significati ................

SCULTURA

Mappa concettuale

piccoli oggetti di ................................ con

pitture in stile realistico con significati religiosi

PITTURA ........................... con caratteri bizantini

Bizantina • Galla Placidia • Mosaici • Oreficeria • Ortodossi • Paleocristiana • IV secolo • V-VI secolo • Ravenna • Religiosi • Roma • Romano-barbarica • San Giovanni in Laterano • San Vitale • Santa Sabina

256

Sezione 2 • L’arte nella storia


17_Arte_cristiana.qxp_Layout 1 05/02/20 08:21 Pagina 257

a ....................................... dal I secolo in forma clandestina dal ................... in forma ufficiale a ............................ nel ......................... nei regni romano-barbarici nei secoli V-IX

Battistero di .......................................

a Roma

Battistero degli .......................................

a Ravenna

Basiliche di San Pietro, San Giovanni in Laterano e ............................

a Roma

Basiliche di Sant’Apollinare Nuovo e ..........................................

a Ravenna

Mausoleo di Santa Costanza

a Roma

Mausoleo di ..............................................

a Ravenna

a Roma nei regni romano-barbarici

Mappa concettuale

a Roma a Ravenna

Mappa concettuale

257


Unità

18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 258

10

L’arte romanica

1063 1050

1099 1074

Duomo, Parma

258

Cattedrale di Santa Maria Nuova, Monreale (PA)

Cattedrale di San Geminiano, Modena

• Basilica di San Marco, Venezia • Duomo, Pisa

1088

Basilica di Sant’Ambrogio, Milano

1122 1106

Wiligelmo, Storie della Genesi, Cattedrale di San Geminiano, Modena

1138 1131

Duomo, Cefalù (PA)

1174 1178

Deposizione di Cristo dalla Croce, Benedetto Antelami, Duomo di Parma


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 05/02/20 08:23 Pagina 259

Milano

Venezia Parma Modena Pisa

Cefalù

L’EUROPA DOPO L’ANNO MILLE Dopo l’anno Mille l’Europa vive una situazione di sviluppo economico e sociale. L’introduzione di nuove tecniche agricole migliora la disponibilità di risorse alimentari ed economiche e dà impulso al commercio, specialmente sulle rotte del Mediterraneo, dove è fondamentale l’attività delle Repubbliche marinare . La rinascita dei commerci e dell’artigianato favorisce l’affermazione di un nuovo ceto sociale, quello di mercanti e artigiani. Il Cristianesimo è ormai diffuso e radicato in tutti i Paesi europei e ad ogni livello sociale.

Repubbliche marinare Sono città portuali indipendenti che, a partire dal Medioevo, raggiungono posizioni di prestigio per le loro attività marittime e commerciali. Sono anche importanti centri di scambio culturale. Le più note sono Amalfi, Genova, Pisa e Venezia.

L’IMPORTANZA DEL CRISTIANESIMO L’arte romanica fiorisce dopo il Mille e fino al XII secolo, specialmente nei principali luoghi di culto e nelle città sedi dei vescovi. È prevalentemente religiosa ed è applicata alla costruzione di chiese e conventi e alle raffigurazioni sacre. Poiché la maggioranza della popolazione è analfabeta, l’arte diventa il mezzo per educare i fedeli attraverso il racconto per immagini della storia della Bibbia e della vita dei santi. Il romanico si sviluppa in Italia e in tutti i Paesi europei in cui è praticato il Cristianesimo ed è diffuso il monachesimo, tra i quali la Francia, la Germania e la Spagna. Nascono i monasteri, centri di riforma religiosa, ma anche sociale ed economica, che favoriscono i pellegrinaggi verso i santuari che custodiscono reliquie importanti e promuovono intensi scambi culturali.

L’ORIGINE DEL NOME ROMANICO Quaderno attivo

• L’Abbazia di San Fruttuoso

• Chiese romaniche in Europa • Nelle chiese, immagini per educare • L’arte giapponese • Italiarte 9

Il nome romanico deriva dal fatto che in questo stile artistico si riconosce un ritorno ad alcune tecniche costruttive proprie dell’antica Roma, quali le coperture a crociera in pietra. Di pari passo si manifesta il superamento degli influssi barbarici e bizantini presenti nell’arte dei secoli precedenti.

Il Romanico riprende elementi dell’antica arte romana 259


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 260

Il romanico in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

260

In Italia e nei Paesi cattolici d’Europa

XI-XII secolo

Scultori come Wiligelmo e Benedetto Antelami

• Fondazione e sviluppo delle città che si vanno ripopolando • Costruzione di cattedrali • Decorazione degli edifici religiosi con storie sacre scolpite

• Adozione di sistemi costruttivi ripresi dall’antica Roma • Rappresentazioni semplificate e comprensibili da tutti i fedeli • Linguaggio figurativo comune a tutti i Paesi cattolici

• Far conoscere e diffondere i princìpi cristiani • Istruire i fedeli (perlopiù analfabeti) attraverso l’arte

• Audiosintesi • Unità in slide Sezione 2 • L’arte nella storia


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 261

Architettura romanica La città medievale La situazione politica favorevole, i commerci fiorenti e le migliori condizioni di vita favoriscono l’aumento della popolazione. I centri urbani abbandonati durante le invasioni barbariche si ripopolano e si fondano nuove città. In particolare, nell’Italia centro-settentrionale nascono i Comuni, città indipendenti che hanno un governo autonomo. La città medievale è un centro attivo di scambio e

produzione artistica. È organizzata in funzione difensiva: è protetta da ampie cinte murarie che racchiudono al loro interno case, torri e luoghi di culto. Le vie sono tortuose e le abitazioni sono addossate le une alle altre, omogenee nel colore perché costruite con i materiali del luogo. Al centro domina l’edificio religioso, con accanto il campanile. Molte città italiane risalgono all’epoca romanica e tuttora ne presentano alcuni aspetti tipici.

Pitigliano Luogo

Provincia di Grosseto, Toscana

Osserva

• La città è posta su una altura, in modo adatto alla difesa. • Le case sono addossate le une alle altre per non occupare troppo spazio. • Gli edifici appaiono simili perché costruiti con lo stesso materiale presente nel luogo.

Le città sono costruite in chiave difensiva San Gimignano Luogo

Provincia di Siena, Toscana

Osserva

ARCHITETTURA

• La città sorge su un’alta collina ed è racchiusa da una cinta muraria. • Sono visibili le torri che l’hanno resa famosa. In origine, le torri erano abitate dai cittadini più agiati, in genere mercanti, ed erano simbolo della loro ricchezza e potenza.

Unità 10 • L’arte romanica

261


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 262

La chiesa cattedrale Nelle città l’arte romanica produce le sue maggiori manifestazioni: le grandi cattedrali , che integrano architettura, scultura e pittura con una funzione religiosa, ma anche didattica e morale. La chiesa cattedrale è un edificio imponente e maestoso. Sorge al centro delle città sede dei vescovi, domina il centro abitato ed è il cuore della vita religiosa e sociale: al suo interno la popolazione assiste alle funzioni religiose, si riunisce in assemblea e si rifugia in caso di pericolo. Accanto ad esso sorge il campanile, che ha la funzione di chiamare i fedeli a partecipare alle funzioni religiose, ma serve anche a radunare nella chiesa i cittadini in caso di pericolo.

La facciata La facciata è realizzata in pietra,perfettamente simmetrica e può essere a capanna o a salienti. Presenta finestre monofore, o bifore o trifore . È spesso alleggerita da file di arcatelle o archetti sostenuti da colonnine. È arricchita da rilievi scolpiti.

Duomo di Parma Data

XI-XII secolo

Luogo

Parma

Osserva

• Accanto alla chiesa è posto un alto campanile. • La facciata in pietra è simmetrica e ornata con arcatelle e file di archetti disposti con ritmi regolari. • I tre portali corrispondono alle navate interne. • L’interno è diviso in tre navate da archi a tutto sesto. • La copertura delle navate è in pietra. • Le volte a crociera sono sostenute da grossi pilastri. • La pianta è a croce latina. • La decorazione ad affresco dell’interno è stata realizzata in epoca rinascimentale.

2

Facciata a capanna

Facciata a salienti

La cattedrale è il cuore della città

ARCHITETTURA

Cattedrale È la chiesa che ospita la cattedra vescovile, un sedile di pietra riservato al vescovo della città e simbolo della sua autorità. È chiamata anche ecclesia mater (chiesa madre) o Domus Dei (casa di Dio), da cui deriva l’italiano duomo. La cattedra nel Duomo di Parma.

262

Sezione 2 • L’arte nella storia


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 05/02/20 08:24 Pagina 263

Quaderno attivo

• La cattedrale romanica: parole chiave • Il campanile di ieri e di oggi

Gli interni

1

L’ambiente interno si presenta suggestivo e invita alla preghiera. Come nelle chiese paleocristiane è diviso in tre o cinque navate da archi a tutto sesto. Gli archi sono sostenuti non più da colonne bensì da pilastri. I pilastri sono generalmente a fascio, formati cioè accostando più elementi, in modo che siano robusti e sostengano la pesante volta a crociera. Quest’ultima è realizzata in muratura e non più in legno come era invece nelle antiche chiese cristiane. All’altezza dell’altare vi è il transetto, un braccio trasversale che non era presente nelle antiche basiliche e che dà alla pianta la forma della croce di Gesù. La pianta a croce può essere a croce latina o a croce greca (di derivazione orientale).

Pianta a croce latina: navata e transetto hanno lunghezza diversa (Basilica di San Michele Maggiore, XII secolo, Pavia).

Gli elementi caratteristici della cattedrale romanica 1 2 3 4 5

Campanile Facciata simmetrica in pietra, arricchita da arcatelle, archetti, colonnine e rilievi scolpiti Archi a tutto sesto sostenuti da pilastri Volte a crociera in muratura Pianta a croce latina

Pianta a croce greca: navata e transetto hanno la stessa lunghezza (Duomo di San Ciriaco, XI secolo, Ancona).

Bifora e trifora Dal romanico in poi, accanto alla finestra centinata (o monofora, cioè con un’unica apertura) si diffondono la finestra bifora (divisa in due aperture da un elemento verticale centrale) e, in misura minore, la finestra trifora (divisa in tre aperture). L’elemento verticale centrale può essere una colonnina o un pilastrino e su di esso poggiano archi a tutto sesto o a sesto acuto.

4

3

Bifora

5

Trifora

Unità 10 • L’arte romanica

263


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 264

La varietà di stili del romanico in Italia Dopo l’anno Mille in tutte le regioni italiane si edificano nuovi edifici religiosi. Il romanico assume caratteri leggermente diversi nelle varie zone per l’influenza di tradizioni locali, contatti con altre popolazioni e materiali a disposizione in loco (il trasporto è ancora difficile e costoso).

Mattoni in Lombardia

Le chiese romaniche della Lombardia hanno forme grandiose e monumentali e si caratterizzano per l’uso del mattone (le cave di argilla sono numerose).

Basilica di Sant’Abrogio Data

Fine XIInizio XII secolo

Luogo

Milano

Osserva

ARCHITETTURA

• La basilica è monumentale ed è preceduta da un quadriportico usato per le assemblee cittadine. • La facciata a capanna presenta due loggiati con grandi arcate sovrapposte. • Ai lati della facciata vi sono due campanili. • Le pareti esterne sono in mattoni, con inserti in pietra chiara. • Le navate sono tre, coperte da volte a crociera, sostenute da pilastri a fascio. Sia all’esterno sia all’interno la costruzione è simmetrica. • Le navate laterali presentano un secondo livello (chiamato matroneo perché destinato alle donne). Le superfici sono decorate con arcatelle semicircolari disposte ritmicamente.

264

Sezione 2 • L’arte nella storia


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 265

• La Basilica di San Marco

Caratteri orientali a Venezia Venezia è una fiorente repubblica marinara che intrattiene rapporti commerciali con le principali città del Mediterraneo. Qui l’arte romanica riflette i contatti della città con l’Oriente bizantino.

Basilica di San Marco Data

XI-XIV secolo

Luogo

Venezia

Osserva

• L’edificio presenta ampie coperture a cupola, tipiche dell’arte bizantina. • La pianta è a croce greca, anch’essa di derivazione orientale. • Le pareti interne sono interamente rivestite da mosaici dorati, caratteristici dell’arte orientale di Bisanzio. • Le arcate a tutto sesto e le volte in muratura sono tipicamente romaniche.

Unità 10 • L’arte romanica

265


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 266

Marmo bianco e verde in Toscana In Toscana il romanico si caratterizza per l’uso del marmo bianco, presente in abbondanza nelle cave locali.

Duomo di Pisa Architetto

Buscheto, Rainaldo

Data

XI secolo

Luogo

Campo dei Miracoli, Pisa

Osserva

ARCHITETTURA

• A fianco della cattedrale di Santa Maria Assunta è eretto il campanile (la famosa “torre pendente”, inclinata per un cedimento del terreno durante la costruzione). • Le pareti sono rivestite in marmo bianco e verde. • La facciata del duomo è a salienti. • L’esterno degli edifici è caratterizzato da vari ordini di loggette su fasce sovrapposte e da una successione di archetti disposti ritmicamente. • Le navate sono separate con colonne come nelle antiche basiliche paleocristiane.

266

Sezione 2 • L’arte nella storia


18_ROMANICO .qxp_Layout 1 27/01/20 16:55 Pagina 267

• La cattedrale di Monreale • Il duomo di Cefalù

Influssi arabi e bizantini in Sicilia

Le chiese della Sicilia, e del Sud Italia in generale, presentano elementi tipicamente romanici accanto ad aspetti dovuti alla dominazione araba e ai rapporti con l’Impero Romano d’Oriente.

Duomo di Cefalù Data

XII secolo

Luogo

Palermo

Osserva

• La facciata è simmetrica ed è racchiusa tra due alte torri campanarie con finestre monofore e bifore. • Gli archi intrecciati posti nella parte centrale sono di derivazione araba. • Le arcate in basso poggiano su alti piedritti. Le due arcate laterali sono a sesto acuto, derivato dagli arabi.

Sintesi ARCHITETTURA ROMANICA La città medievale è costruita in funzione difensiva. È protetta da cinta murarie, ha strade tortuose e si sviluppa intorno all’edificio religioso. Accanto ad esso è eretto il campanile.

a tutto sesto poggiano su pilastri a fascio che sostengono volte a crociera in muratura (e non più in legno). Per la presenza del transetto all’altezza dell’altare la pianta è a croce, latina o greca a seconda che questo sia più lungo o lungo come la navata.

La cattedrale romanica è un edificio imponente, che si differenzia dalle chiese paleocristiane, pur riprendendo alcune loro caratteristiche. La facciata in pietra è simmetrica, ha tre o cinque portali, corrispondenti alle navate interne, e può essere a capanna o a salienti. Presenta finestre monofore bifore e trifore, file di arcatelle e archetti retti da colonnine e rilievi scolpiti. All’interno, archi

Le caratteristiche delle cattedrali variano in base alle tradizioni locali, ai contatti con altri popoli (influssi bizantini per la Basilica di San Marco a Venezia, elementi arabi e bizantini per le chiese romaniche del Sud e della Sicilia) e ai materiali a disposizione in loco (i mattoni nel romanico lombardo per la presenza di cave di argilla, il marmo bianco e verde per le chiese toscane).

Unità 10 • L’arte romanica

267


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Scultura romanica Storie scolpite per raccontare Le sculture realizzate nell’epoca romanica sono strettamente legate all’architettura e sono parte integrante degli edifici religiosi. Si trovano all’interno e all’esterno delle chiese, sui portali, sui pulpiti e sui capitelli. I bassorilievi e gli altorilievi sono collocati in posizioni adatte ad essere viste dai fedeli che vanno in chiesa per assistere alle funzioni religiose. Ritraggono piccole scene tratte dalla Bibbia e raffigurazioni profane per mostrare la vittoria del bene sul male. Queste scene sostituiscono del tutto le foglie

Capitello Priorato di Santa Maria di Serrabone, XI secolo, San Michele uccide il Maligno.

di acanto e le volute di tipo classico e vogliono istruire ed educare i fedeli affinché seguano gli insegnamenti cristiani. Le figure riempiono completamente gli spazi delle lastre o dei capitelli e hanno un forte rilievo; sono però semplificate, con pose e gesti efficaci sul piano comunicativo, cioè facili da comprendere. L’importanza della scultura in epoca romanica è testimoniata dall’affermazione di due maestri scultori, Wiligelmo e Benedetto Antelami, che pongono la firma sulle loro opere. La firma costituisce un riconoscimento sociale del loro valore e della importanza delle loro sculture.

Capitello Abbazia di Cluny, XII secolo, Il Paradiso.

Capitello Basilica La Madaleine, Vézelay, XI secolo, La mistica del mulino (con Mosè e Paolo).

Osserva

SCULTURA

Capitelli romanici • Le figure hanno grande rilievo, ma sono semplificate e a volte deformate. • Alcuni animali assumono aspetti mostruosi, così da evocare in modo immediato l’orrore del peccato.

268

Sezione 2 • L’arte nella storia


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Quaderno attivo

Wiligelmo a Modena

• La cattedrale di San Geminiano a Modena • Ricostruisci una facciata romanica • Disegna un capitello in stile romanico

Wiligelmo lavora nella città di Modena, in stretta relazione con l’architetto della cattedrale di San Geminiano. Scolpisce quattro lastre a rilievo con Storie della Genesi, tratte dalla Bibbia. Le lastre sono collocate sulla facciata esterna della chiesa, ai lati del portale centrale e sopra i due portali laterali della facciata. Sono quindi subito visibili ai fedeli quando entrano in chiesa.

Storie della Genesi e altri rilievi Autore

Wiligelmo

Data

1106-1110 ca.

Materiale

Marmo

Luogo

Cattedrale di San Geminiano, Modena

1

1 2

Osserva

• La posizione dei rilievi costringe chi entra a vederli. • Le figure sono semplificate e le scene sono facilmente riconoscibili.

2

Osserva

• Le figure emergono in forte rilievo. I gesti accentuati e le espressioni dei volti danno risalto alle azioni descritte. • Sono raffigurati più episodi, che come in una narrazione sono posti l’uno dopo l’altro, senza interruzione, sotto una cornice ad archetti decorati a rilievo posti in successione ritmica. • Lo sguardo è guidato a leggere le storie dagli archetti posti in successione.

Unità 10 • L’arte romanica

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in primo piano Benedetto Antelami a Parma

Deposizione di Cristo dalla croce

Benedetto Antelami lavora alla costruzione e decorazione del Battistero di Parma, per il quale realizza anche i Mesi collocati all’interno. È sua anche la lastra con la Deposizione di Cristo dalla croce, che si trova nel Duomo di Parma ed è considerata un capolavoro della scultura romanica.

Autore

Benedetto Antelami

Data

1178

Materiale

Marmo

Luogo

Duomo di Parma

Maria Giovanni Pie donne

Chiesa cristiana Giuseppe d’Arimatea

Nicodemo

Sinagoga Centurioni romani (alcuni si contendono la tunica di Cristo)

270

Sezione 2 • L’arte nella storia


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• I Mesi del Battistero di Parma di Benedetto Antelami

Osserva l’insieme La composizione si svolge in orizzontale, inquadrata in alto e ai lati da un motivo decorativo con elementi vegetali di ispirazione classica. Al centro è la figura di Cristo, che viene deposto dalla croce. Due angeli volano in orizzontale sopra le teste. In alto ai lati vi sono il Sole (a sinistra) e la Luna (a destra) personificati.

Analizza il linguaggio e la tecnica I personaggi sono disposti in modo quasi simmetrico, così da esaltare la figura di Cristo, che domina e sovrasta tutte le altre. Le figure emergono dal fondo quasi a tutto tondo, sottolineate dai panneggi regolari delle vesti che creano effetti ritmici esaltati dalla luce.

Rifletti sul significato In questa opera lo scultore fonde caratteri ancora bizantini, quali i panneggi regolari e schematici, ad altri di derivazione classica, quale l’uso dei tralci vegetali. Le figure emergono però plastiche dallo sfondo, un aspetto proprio della scultura romanica. Tutto concorre a dare centralità alla figura di Cristo e al suo dramma umano e cristiano. In modo efficace e comunicativo le immagini ricordano ai fedeli che entrano in chiesa il sacrificio fatto da Cristo per amore degli uomini.

Sintesi SCULTURA ROMANICA In epoca romanica le sculture sono parte integrante delle chiese. Sono poste in posizioni visibili ai fedeli. I motivi di tipo classico sono sostituiti da scene tratte dalla Bibbia e raffigurazioni che mostrino la vittoria del bene sul male. Le figure hanno un forte rilievo e sono semplificate. La storia scolpita deve essere facile da comprendere perché il suo compito è quello di istruire ed educare i fedeli. Si affermano due maestri scultori, Wiligelmo e Benedetto Antelami, che lavorano rispettivamente a Modena e a Parma. Wiligelmo realizza quattro lastre a rilievo con Storie della Genesi per la facciata del Duomo di Modena. Il forte rilievo, la semplificazione, i gesti accentuati e le espressioni dei volti danno risalto alle azioni rappresentate, che si susseguono senza interruzioni come in una narrazione. Benedetto Antelami realizza per il Duomo di Parma la Deposizione di Cristo dalla croce, nel quale elementi tratti dalla classicità si fondono con caratteri bizantini e con il forte rilievo tipicamente romanico.

In primo piano • Benedetto Antelami a Parma

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Verifiche FLIpped cLaSSrooM Il Romanico In piccoli gruppi fate una mappatura delle testimonianze del romanico presenti nel territorio in cui vivete. Consultate Internet o delle guide turistiche per fare un elenco degli edifici presenti e indicateli con una piccola icona le località in cui si trovano su una carta della zona. Compilate poi una scheda per ciascun luogo con il periodo di costruzione, lo stato di conservazione e l’accessibilità al pubblico. Aggiungete una fotografia di esterno e interni.

VerIFIca deLLe conoScenze Sintesi Scegli l’opzione corretta 1.

2.

3.

A partire dal secolo XIII/XI, si diffonde in Europa l’arte romanica, così chiamata perché si riallaccia ad aspetti dell’arte greca/romana. Nuovo sviluppo hanno le città/abbazie, erette su alture/in pianura e racchiuse da cinte murarie/fossati, con funzione di difesa/estetica. Nelle città ha particolare importanza la cattedrale/il municipio. È un edificio maestoso e imponente che, rispetto alle antiche chiese cristiane, ha coperture a volta/botte in muratura/legno e grossi muri/pilastri di divisione. All’esterno e all’interno delle chiese sono collocate sculture dai caratteri complessi/semplificati, ma efficaci e comunicativi, con funzione educativa/decorativa. Maestri scultori dell’epoca sono Wiligelmo/Antelami, che ha lavorato nel duomo di Modena, e Wiligelmo/Antelami, che ha lavorato nel Battistero e nella Duomo di Parma.

Verifiche

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Cerca di organizzare le risposte in un discorso organizzato in preparazione all’interrogazione. 1. 2. 3.

272

Quando e dove si forma l’arte romanica? Perché assume questo nome? Quali aspetti assumono le città del periodo romanico? Per quale motivo? Qual è la funzione della cattedrale? Qual è la sua struttura? Quali cattedrali italiane conosci e quali soSezione 2 • L’arte nella storia

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Chiesa paleocristiana e chiesa romanica a confronto

4.

no le principali differenze? A cosa sono dovute? Nelle chiese dove sono poste le sculture? Che cosa le caratterizza e qual è la loro funzione? Quali maestri scultori dell’epoca e opere conosci?

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. L’arte romanica si sviluppa nei Paesi V F cattolici dopo l’anno Mille 2. La città medievale è protetta V F da cinta murarie 3. Il campanile è un elemento tipico V F delle chiese romaniche 4. Le cattedrali romaniche hanno pianta V F a croce e facciata asimmetrica 5. L’uso dei mattoni è tipico del romanico V F toscano 6. Le chiese romaniche della Sicilia presentano V F elementi arabi e bizantini 7. La scultura romanica ha funzione V F educativa 8. Le storie scolpite sulla facciata della Duomo di Modena sono opera V F di Benedetto Antelami 9. Le sculture romaniche sono semplificate V F e facili da comprendere 10. La Deposizione di Cristo dalla Croce V F si trova nel Duomo di Parma

C L I L Romanesque art The art in Europe after the year 1000 is called Romanesque because it is linked to ancient Roman art. It is mainly religious art, and its purpose is to educate the believers to follow the Christian ideals in their day to day life. The cities in Italy were defended by fortified walls, and within them the cathedral represented the nucleus of religious and social life. Romanesque cathedrals are majestic buildings, with cross-vaulted walls and side walls decorated with reliefs of a sacred subject. Notable examples of Italian Romanesque churches are: Sant’Ambrogio in Milan, San Marco in Venice, the Cathedral of Parma, Modena, Pisa, and Cefalù. The important sculptors of this period are: Wiligelmo in Modena and Benedetto Antelami in Parma.


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Mappa concettuale Completa la mappa. riprende

L’ARTE ROMANICA

tecniche costruttive dell’antica Roma nei Paesi .....................d’ Europa

si sviluppa

nell’ ............................ secolo

si esprime in con

ARCHITETTURA

città

con funzione ......................

protette da ....................... cattedrali

esterno

• • • •

imponente con ........................................... con facciata ..........., a capanna o a salienti con finestre monofore, bifore e trifore

interno

• • • • •

con pianta a .................................. a tre o cinque ................................ con archi a ................................... con volte a crociera in ....................... e sostenute da ...............................

SCULTURA

con

Storie sacre e profane

• negli edifici religiosi con funzione ................. • con figure ..................., facili da capire e in forte rilievo

........................................ – Storie della Genesi, Duomo di Modena ....................................... – Deposizione di Cristo dalla croce, Duomo di Parma

Antelami • Campanile • Cattolici • Croce • Difensiva • Educativa • Mura • Muratura • Navate • Pilastri • Semplificate • Simmetrica • Tutto sesto • Wiligelmo • XI-XII

Mappa concettuale

273

Mappa concettuale

Mappa concettuale

Primi maestri scultori


Unità

19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:37 Pagina 274

11

L’arte gotica

• Crocifisso, Giotto, Firenze • Storie di San Francesco, Giotto, Assisi

Maestà di Santa Trinità, Cimabue, Firenze Notre Dame di Parigi

Cattedrale di Chartres

1194 1211

Cattedrale di Reims

274

Maestà della Madonna, Duccio di Buoninsegna, Siena

Crocifissione, Cimabue, Arezzo

1218

1200

Compianto sul Cristo morto, Giotto, Padova

1270 1236

Chiesa di San Francesco, Bologna

1265

1280

1290

1279 1285

Pulpito, Nicola Pisano, Pisa Basilica di Santa Maria Novella, Firenze

Annunciazione, Simone Martini, Siena

1303 1308 1300

1333

1312 Madonna col Bambino, Giovanni Pisano, Padova

Ciborio Maestà di San Paolo, di Ognissanti, Arnolfo Giotto, Firenze di Cambio, Roma

1337 1340 Palazzo Ducale, Venezia Ciclo del Buon Governo, Ambrogio Lorenzetti, Siena

1386 Duomo, Milano

1400


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Parigi Chartres

Reims

Milano Verona Padova Firenze

Venezia

Bologna

Pisa Siena

Arezzo Assisi Perugia Roma

IL GOTICO FRANCESE L’arte gotica nasce in Francia nella regione situata intorno a Parigi nel XII secolo. In quest’epoca la Francia è governata da un solido potere monarchico e, nelle maggiori città, che sono centri di commerci e di sviluppo edilizio, nascono le prime cattedrali gotiche. In tutta Europa domina il pensiero cristiano e la fede guida la vita degli uomini, tesi a innalzarsi verso Dio per mezzo delle virtù e della vita operosa. L’arte stessa è generalmente anonima: architetti, scultori, vetrai non firmano le loro opere, che sono frutto di un lavoro collettivo offerto a Dio.

L’ESPANSIONE DEL GOTICO IN EUROPA E IN ITALIA Grazie ad alcuni ordini religiosi francesi, dalla Francia il gotico si espande rapidamente in tutta Europa, fino all’Italia, dove la situazione politica è assai diversificata: nel Centro-Nord sono i Comuni, al Centro vi è lo stato della Chiesa, il Sud è governato da potenze straniere, dapprima gli Svevi, poi gli Aragonesi. In Italia il termine gotico è usato inizialmente in senso dispregiativo per definire l’arte di un popolo barbaro (i Goti) in contrapposizione all’arte italiana legata alla tradizione greco-romana. Oggi il termine ha perso questo significato negativo e indica solo una nuova concezione dell’arte rispetto all’epoca precedente.

GLI ORDINI MONASTICI 1423 Annunciazione, Gentile da Fabriano, Firenze

In Italia danno impulso alla diffusione del gotico due nuovi ordini religiosi sorti nel Trecento, i francescani e i domenicani, che esortano gli uomini a modelli di vita improntati a povertà e austerità. Questi ordini favoriscono una rinascita spirituale, e promuovono la costruzione di chiese e conventi e la produzione di sculture e dipinti, per offrire ai fedeli modelli di vita cristiana da cui prendere esempio.

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Borghesia In origine (XI secolo) indica coloro che abitano nel borgo, il piccolo centro abitato al di fuori del castello del signore feudale. Dall’Alto Medioevo indica il ceto medio, cioè coloro che nelle città si occupano di attività intellettuali o produttive (avvocati, notai, medici, banchieri, finanzieri, letterati, artigiani, maestri di bottega, negozianti, mercanti, osti) e dominano la vita intellettuale ed economica.

• • • • •

La bottega medievale La città nel Medioevo Il castello nel Medioevo Italiarte 10 La grande civiltà degli Incas

I NOBILI E LA NUOVA BORGHESIA Fra il XIII e il XIV secolo, le maggiori città comunali dell’Italia centro-settentrionale vivono uno straordinario sviluppo, accompagnato da una notevole crescita edilizia. Il nuovo stile gotico è applicato anche alla costruzione di palazzi pubblici e privati, ancora oggi visibili nei centri storici di molte città italiane. Questi edifici contribuiscono ad affermare il potere delle famiglie nobili al governo e la ricchezza della nascente borghesia .

LA “BOTTEGA” DELL’ARTISTA Rispetto alla tradizione francese, in Italia le opere non sono più anonime ed emergono i nomi di alcuni scultori e pittori di grande rilievo. Soprattutto Assisi, dove è la tomba di san Francesco, diventa un vero e proprio cantiere, che ha per protagonista Giotto. In questo fervore artistico, scultori e pittori assumono un nuovo ruolo sociale e si organizzano in corporazioni, che sorvegliano la qualità del lavoro. Diventano centrali anche le “botteghe”, veri e propri laboratori artigianali condotti da un maestro aiutato da diversi lavoranti. I lavori, anche se realizzati da tutti, sono sempre considerati opere del maestro che, con la sua firma, garantiva la qualità e lo stile proprio della bottega. Si può affermare che nel Trecento compare la figura dell’artista, non più considerato un semplice artigiano come nei secoli precedenti.

IL GOTICO INTERNAZIONALE Alla fine del secolo XIV in alcune città d’Italia (Milano, Venezia, Firenze) e nelle corti feudali d’Europa si afferma il cosiddetto “gotico internazionale” (o “gotico cortese”). L’arte gotica internazionale si manifesta in architettura e pittura e produce opere estremamente raffinate, adatte a soddisfare il gusto della committenza aristocratica.

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Il gotico italiano in breve

Dove

Quando

Nelle principali città comunali (Pisa, Firenze, Siena)

Fra il XIII e il XIV secolo

Chi

• Maestri artigiani che lavorano nelle botteghe • Artisti come Nicola e Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio in scultura • Artisti come Cimabue, Giotto, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti in pittura

Che cosa

• Chiese e conventi • Palazzi pubblici e privati • Pitture su tavola di legno a carattere religioso (pale d’altare con la Madonna e il Bambino, crocifissi) • Pulpiti scolpiti • Cicli pittorici sulle pareti di chiese e cappelle • Prime pitture su parete con soggetti civili

Come

Perché

• Elementi costruttivi del gotico francese (archi acuti per aperture e volte a crociera, pilastri a fascio, finestre bifore o trifore) fusi con la spazialità della tradizione greco-romana • In architettura minore slancio verticale rispetto al gotico francese • Fusione di caratteri gotici con il naturalismo romano in scultura • Naturalismo ed espressività delle figure (Giotto) • Manifestare il potere e la ricchezza della città e dei suoi governanti • Contribuire all’educazione religiosa e morale della popolazione (in prevalenza ancora analfabeta) • Presentare conoscenze ed esempi di vita cristiana (vita dei santi)

• Audiosintesi • Unità in slide Unità 11 • L’arte gotica

277


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La cattedrale gotica in Francia La cattedrale gotica in Francia In Francia l’arte gotica trova la sua massima espressione nelle chiese cattedrali, che dal XII al XIV secolo sorgono nelle maggiori città della Francia settentrionale. Le grandi cattedrali, volute dalla Chiesa cattolica e dalle comunità cittadine, vengono arricchite da sculture dal carattere religioso e finestre con vetrate a colori. Questi luoghi di culto costituiscono infatti anche un simbolo della prosperità raggiunta dalla collettività e, per questo, sono finanziate da commercianti, banchieri, professionisti, convinti così di guadagnarsi dopo la morte l’ingresso nel regno dei cieli.

Le soluzioni costruttive Il nuovo stile architettonico trae spunto dai sistemi costruttivi del romanico per sviluppare nuovi modi che accentuano l’altezza e lo slancio degli edifici. Le nuove soluzioni costruttive che caratterizzano la chiesa gotica sono: • gli archi a sesto acuto nelle volte, nelle finestre e nei portali arricchiti da rilievi; • le volte a crociera in muratura, con archi acuti e costoloni di rinforzo; • i pilastri a fascio come sostegno delle volte; • l’uso all’esterno di contrafforti e archi rampanti ;

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Finestre bifore

Rosone

Portale


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• le grandi finestre vetrate a colori; • il rosone sulla facciata, una finestra circolare con vetri colorati; • l’uso di guglie e pinnacoli, che accentuano la verticalità della costruzione.

Volte a crociera

Il risultato è quello di un impressionante verticalità dell’edificio sia all’esterno sia all’interno. L’obiettivo è quello di esprimere in forma concreta e visibile lo slancio religioso degli uomini verso il cielo e verso Dio.

Costoloni

Contrafforte Grosso pilastro di rinforzo addossato alle pareti nei punti in cui la volta a crociera scarica il suo peso.

Arco rampante Arcata incompleta che poggia in alto contro la parete e in basso su un pilastro e che dà più sostegno al muro di un edificio.

Pilastri a fascio

Archi a sesto acuto

Arco rampante

Cattedrale di Notre Dame Data

XII-XIII secolo

Luogo

Parigi

Osserva •

• • • • •

I tre grandi portali sono riccamente decorati con rilievi, in posizione ben visibile ai fedeli che entrano nella chiesa. Il portale è perfettamente simmetrico. Al centro, sopra di esso, è collocata una grande finestra circolare, detta rosone, decorata con vetri colorati, disposti con simmetria radiale. Le finestre sono bifore, ossia con due aperture. Gli archi dei portali, delle finestre e delle volte hanno forma a sesto acuto. Le volte dell’interno sono a crociera. Le navate e le volte sono sostenute da alti pilastri complessi e robusti. All’esterno alcuni semiarchi, detti archi rampanti, sostengono le pareti in pietra.


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Le sculture sacre Le cattedrali francesi, tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII, sono ornate con rilievi e statue che rivestono all’esterno i portali e le facciate e, all’interno, i pilastri, i pulpiti, gli altari. I motivi a rilievo sono formati soprattutto da sculture a tutto tondo addossate alle pareti, inserite in nicchie e arcatelle. Le figure sono allungate, hanno spesso forma cilindrica e con i loro panneggi contribuiscono ad accentuare la verticalità degli edifici. I rilievi presentano in modo ordinato e ripetuto ritmicamente figure e storie sacre. Particolare attenzione è rivolta alle espressioni del viso, che esprimono una varietà di sentimenti: dolore, gioia, pietà, amore, così da rendere immediatamente comprensibile il messaggio trasmesso. Come per la scultura romanica, anche in questo periodo la scultura non ha una funzione solo decorativa, ma deve sollecitare la religiosità dei fedeli e le loro preghiere e diventa un’educazione morale che i fedeli ricevono fin dall’esterno della chiesa.

Vita e glorificazione della Vergine (particolare del portale centrale) Data

XIII secolo

Luogo

Cattedrale, Reims

Osserva • •

280

Le sculture sono collocate intorno al portale centrale, dove i fedeli che entrano sono costretti a vederle. Le figure sono allungate e in rilievo quasi siano statue a tutto tondo.

Sezione 2 • L’arte nella storia

La scultura gotica ha funzione educativa


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Quaderno attivo

• Come una vetrata gotica • L’eleganza dei rosoni

Le vetrate a colori

• La cattedrale di Reims • La cattedrale di Chartres

Le chiese gotiche presentano finestre bifore o trifore, ossia con due o tre aperture. Sulla facciata è posto un rosone circolare, internamente a vetrata e all’esterno decorato con un traforo in pietra. Sulle finestre sono raffigurate a colori storie sacre, facilmente riconoscibili dai fedeli. Le storie narrate sulle vetrate contribuiscono alla formazione religiosa e morale dei fedeli. Inoltre, per i credenti, la luce soffusa, filtrata dalle vetrate, rimanda in modo simbolico alla luce divina e diventa il simbolo stesso di Dio che entra a illuminare l’animo dei fedeli.

Vetrate Data

XIII secolo

Luogo

Cattedrale, Reims

Rosone Data

Fine XII- inizio XIII secolo

Luogo

Cattedrale, Chartres

Osserva • • • •

La parte superiore delle finestre ha forma di rosone con vetri colorati disposti secondo una simmetria radiale. Le finestre delle vetrate hanno forma ad ogiva (cioè ad arco acuto). Sulle vetrate sono raffigurate storie sacre. I vetri colorati filtrano la luce e creano nell’ambiente un effetto suggestivo.

La cattedrale gotica in Francia

281


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Sintesi LA CATTEDRALE GOTICA IN FRANCIA Massima espressione del gotico francese sono le cattedrali costruite nelle principali città della Francia settentrionale tra il XII e il XIV secolo. Le cattedrali simboleggiano la prosperità della comunità cittadina. Le novità dell’architettura gotica sono l’uso di archi acuti per volte, finestre e portali, le volte a crociera con costoloni sostenute da pilastri a fascio, i contrafforti e gli archi rampanti, il rosone in facciata, le guglie e i pinnacoli, le finestre bifore o trifore. L’intento è quello di accentuare lo slancio verticale dell’edificio, all’esterno e all’interno. Sono esempi di cattedrali gotiche quella di Notre Dame a Parigi, la cattedrale di Reims e quella di Chartres. Nelle cattedrali, pulpiti, altari e portali sono riccamente decorati con sculture a tutto tondo, che sono integrate nella struttura architettonica e ne accentuano la verticalità. Le chiese presentano anche finestre dalla forma ogivale e rosoni circolari chiusi con grandi vetrate a colori. Sia le sculture sia le vetrate narrano storie sacre e hanno funzione educativa nei confronti dei fedeli.

C L I L The French Gothic Cathedral Gothic Art was born in France around the 12th century. It was called ‘Gothic’ because France was considered part of the land belonging the Goths. The Cathedral is the finest example of French Gothic art and best

282

Sezione 2 • L’arte nella storia

represents the sense of verticality characterizing the style. It is very tall and imposing, with pointed arched ceilings and walls adorned with statues and stainedglass windows. The most notable examples are Notre Dame Cathedral in Paris, Reims Cathedral, and Chartres Cathedral.


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Architettura gotica in Italia Le chiese L’arte gotica si diffonde in Italia nel XIII secolo e si applica alla costruzione di chiese e conventi. Le chiese gotiche italiane adottano gli archi a sesto acuto, le volte a crociera, i pilastri a fascio e la simmetria propri dell’architettura gotica d’Oltralpe. Rispetto alle chiese gotiche francesi hanno però un minore sviluppo in altezza e una maggiore semplicità. Le finestre sono più piccole e le pareti hanno ampie superfici in muratura che spesso sono decorate con storie sacre.

Le chiese gotiche italiane hanno minore verticalità e decorazioni più semplici

Chiesa di San Francesco 1236-1263

Luogo

Bologna

ARCHITETTURA

Data

Osserva • • • •

La copertura è in muratura, con volte a crociera. Le arcate della volta sono sostenute da grossi pilastri poligonali. Gli archi della chiesa sono a sesto acuto. Rispetto alle chiese gotiche francesi l’ambiente è più spazioso e meno elevato.

Unità 11 • L’arte gotica

283


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Quaderno attivo

in primo piano Basilica di Santa Maria Novella

• La cattedrale gotica in Francia e in Italia a confronto • Il duomo di Siena

Volte a crociera

Archi a sesto acuto

I domenicani costruiscono il convento e la basilica di Santa Maria Novella nel corso del XIII secolo. Al suo interno la basilica ospita alcuni capolavori, tra cui il Crocifisso di Giotto.

Osserva l’insieme La basilica è a tre navate, tutte visibili a chi entra nell’edificio perché divise da alte arcate a sesto acuto. L’ambiente è luminoso e l’occhio è guidato verso la zona absidale dove è appeso un grande crocifisso dipinto, posto in modo tale da essere visto da tutti i fedeli durante le cerimonie religiose.

Analizza il linguaggio e la tecnica L’ambiente è diviso in campate dalla copertura a crociera con archi a sesto acuto, che scaricano il peso su pilastri. Le pareti sono bianche mentre le cornici degli archi e i costoloni delle crociere sono dipinti a due colori che danno risalto agli aspetti gotici dell’edificio e alla sua perfetta simmetria.

Rifletti sul significato La chiesa presenta caratteri gotici negli aspetti strutturali, ma l’altezza ridotta ricorda quella delle antiche chiese paleocristiane, una spazialità sconosciuta nelle chiese del Nord Europa caratterizzate da grande slancio verso l’alto e da una minore luminosità.

Basilica di Santa Maria Novella Data

Iniziata nel 1279

Luogo

Firenze

284

In primo piano • Basilica di Santa Maria Novella

Crocifisso di Giotto Costoloni bicolori


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Palazzo Pubblico

I Palazzi Pubblici A partire dal Duecento, nelle città comunali italiane sorgono i Palazzi Pubblici, in cui si tengono le riunioni dei consigli cittadini e dei rappresentanti della comunità. Questi palazzi sono edificati al centro della città, generalmente davanti a una piazza, che diventa un luogo di riunione della comunità stessa. Si caratterizzano per l’aspetto imponente, l’uso dell’arco acuto nei portali e nelle aperture, le finestre bifore o trifore, il coronamento merlato e la torre campanaria. Quest’ultima serve a chiamare a raccolta i cittadini e, con la sua altezza, è anche il simbolo del prestigio della città.

Sintesi

Data secolo

Fine XIII secolo-XIV

Luogo

Siena

Osserva

• Il palazzo si affaccia su una enorme piazza di forma allungata. • La facciata del palazzo segue la curvatura della piazza. • L’edificio ha in alto un coronamento a merli, tipico dell’epoca medievale. • Le finestre sono trifore, cioè sono formate da tre aperture ad arco acuto. • Accanto al Palazzo è posta un’alta torre campanaria.

• Il Palazzo dei Priori e la Fontana Maggiore a Perugia

ARCHITETTURA GOTICA IN ITALIA Il gotico si diffonde in Italia nel XIII secolo. Le chiese italiane riprendono alcuni elementi costruttivi del nuovo stile (archi a sesto acuto, volte a crociera, pilastri a fascio). Rispetto alle cattedrali francesi hanno però un minor sviluppo in altezza e decorazioni meno ricche. Presentano inoltre finestre più piccole e pareti più ampie, spesso decorate con storie sacre. È un esempio di gotico italiano la basilica di Santa Maria Novella a Firenze.

Nel XIII secolo, nelle piazze principali delle città comunali italiane sono costruiti i Palazzi Pubblici come sede del governo cittadino. Questi palazzi imponenti presentano archi a sesto acuto per portali e aperture, finestre bifore o trifore e coronamento merlato. L’alta torre campanaria simboleggia il prestigio della città. Risale a questo periodo la costruzione del Palazzo Pubblico di Siena.

Unità 11 • L’arte gotica

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Scultura gotica in Italia Nicola Pisano e la sua bottega Tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII, anche in Italia, pulpiti, altari, portali vengono rivestiti di sculture che narrano le storie sacre, così da contribuire alla formazione religiosa e morale dei fedeli. In Italia, gli scultori fondono le innovazioni gotiche con la tradizione dell’antica Roma. Un grande interprete dell’arte gotica in Italia è lo scultore Nicola Pisano (1220-1284). Nelle sue opere è ben evidente la fusione di caratteri gotici e naturalismo romano. Nella bottega di Nicola Pisano si formano anche il figlio Giovanni e Arnolfo di Cambio (1245-1310). Lo stile di Giovanni Pisano (1248-1318) è più animato rispetto a quello del padre ed evidenzia una maggiore vicinanza con la scultura gotica francese.

Pulpito Autore

Nicola Pisano

Data

1265-1278

Materiale

Marmo bianco

Tecnica

Altorilievo

Luogo

Battistero, Pisa

Osserva

SCULTURA

• Il pulpito ha forma esagonale, una novità rispetto ai pulpiti rettangolari normalmente in uso. • Le sette colonne che sostengono il balcone hanno capitelli corinzi di tipo greco-romano. • I leoni posti alla base sono naturalistici e ricchi di particolari, come nell’antica arte romana. • Gli archetti ogivali a tre lobi rispondono al nuovo gusto gotico. • Sulle lastre del parapetto sono scolpite storie del Nuovo Testamento, secondo la tradizione dell’arte cristiana. Le figure sono lavorate ad altorilievo.

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Sezione 2 • L’arte nella storia


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Madonna col Bambino Autore

Giovanni Pisano

Data

1312

Materiale

Marmo

Tecnica

Tuttotondo

Luogo

Cappella degli Scrovegni, Padova

Osserva

• La figura della Madonna è inarcata all’indietro e le vesti sono drappeggiate, come nelle sculture gotiche francesi • I visi sono molto espressivi. Madre e figlio si guardano in un muto e affettuoso colloquio. • Il panneggio animato, la figura inarcata, le espressioni dei volti evidenziano gli influssi del gotico francese. • Gli sguardi intensi dei personaggi rendono umanizzate e naturalistiche le figure sacre, rimandando alla tradizione romana.

Ciborio di San Paolo Autore

Arnolfo di Cambio

Data

1285

Materiale

Marmo, porfido e mosaico

Tecnica

Scultura

Luogo

Basilica di San Paolo fuori le Mura, Roma

Osserva

• Le guglie e i pinnacoli sono elementi tipici dell’architettura gotica. • Le colonne corinzie in marmo rosso sono simili a quelle dell’antica Roma. • Gli archi ogivali a tre lobi sono tipici dell’arte gotica.

Sintesi SCULTURA GOTICA IN ITALIA Dalla fine del XII secolo la scultura gotica si esprime nella decorazione di pulpiti, altari e portali e narra storie sacre con l’intento di educare i fedeli. I rilievi fondono elementi tipicamente gotici con il naturalismo tipico della tradizione romana, come nel caso delle opere di Nicola Pisano e Arnolfo di Cambio. Si avvicina maggiormente alla scultura gotica francese l’opera di Giovanni Pisano, figlio di Nicola.

Unità 11 • L’arte gotica

287


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Pittura gotica in Italia Cimabue e Giotto a Firenze Nel XIII secolo, in Italia, si diffonde la pittura su tavola di legno, una nuova forma artistica che propone immagini da collocare sopra l’altare o sospese sopra di esso. I soggetti più richiesti sono la crocifissione di Cristo, che viene sospesa in alto nelle chiese affinché sia visibile a tutti i fedeli durante le preghiere, oppure la Madonna in trono con il Bambino in braccio, da porre sugli altari. A Firenze si forma una grande scuola pittorica, grazie all’opera di due importanti botteghe di pittura: quella di Cimabue e quella di Giotto.

Crocifissione di Cimabue.

Crocifissione Autore

Cimabue

Data

1270 circa

Materiale

Legno

Tecnica

Tempera e oro su tavola

Luogo

Chiesa di San Domenico, Arezzo

Crocifisso Autore

Giotto

Data

1285- 1290

Materiale

Legno

Tecnica

Tempera e oro su tavola

Luogo

Santa Maria Novella, Firenze

Osserva

• La forma della croce è simile in entrambe le tavole. • Nella Crocifissione di Cimabue il corpo è contorto e schematico, il volto segnato con tratti decisi per indicarne la sofferenza. Queste caratteristiche e la maggiore dimensione della Madonna rispetto alle altre figure (per indicarne l’importanza) rimandano all’arte bizantina. • Nel Crocifisso Giotto raffigura un Cristo veramente sofferente. Sono elementi di grande novità la posa naturalistica (le braccia inclinate, la testa che ricade in avanti, il ventre gonfio e le gambe piegate rendono evidente il peso del corpo morto), il corpo modellato con accurati chiaroscuri, il sangue che goccia in basso dalle ferite fino alla terra del monte Calvario.

PITTURA

Giotto è l’innovatore della pittura del Trecento

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Crocifisso di Giotto.


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Maestà di Santa Trinità Cimabue (1240 circa-1302) risente ancora dell’influenza dell’arte bizantina, che tende ad appiattire le figure, collocandole su un fondo dorato, simbolo della divinità e del cielo. Giotto (1267-1336), che si forma alla bottega di Cimabue, dà avvio al rinnovamento della pittura italiana perché si stacca dalla rigida frontalità dei modelli bizantini e rende le figure naturalistiche ed espressive.

Autore

Cimabue

Data

1280-1290

Materiale

Legno

Tecnica

Tempera e oro su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Maestà di Ognissanti Autore

Giotto

Data

1300-1305

Materiale

Legno

Tecnica

Tempera e oro su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva

• In entrambe le tavole: – il fondo della pala è dipinto in oro; – la figura della Madonna è posta al centro, seduta in trono; – la dimensione della Madonna è maggiore delle altre; – la composizione è simmetrica. • Le figure di Giotto hanno un rilievo e un chiaroscuro che sono assenti nella tavola di Cimabue. Inoltre, Giotto rinnova lo schema delle pale d’altare con la Madonna e la raffigura con il volto sorridente, lo sguardo pieno di umanità e gli angeli rivolti verso di lei, in una scena che appare simile ad una reale.

Quaderno attivo

• Visita virtuale alla Galleria degli Uffizi di Firenze

Maestà di Santa Trinità di Cimabue.

Maestà di Ognissanti di Giotto. Unità 11 • L’arte gotica

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19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 05/02/20 15:31 Pagina 290

Giotto ad Assisi e a Padova A differenza degli altri Paesi europei, in Italia assume rilievo anche la pittura su parete di soggetto sacro. Infatti, nelle chiese italiane le finestre hanno dimensioni ridotte rispetto a quelle d’Oltralpe e lasciano ampi spazi sulle pareti, sulle quali è possibile dipingere. Le scene dipinte sono poste in sequenza e narrano storie sacre o episodi della vita di un santo, specialmente ai moltissimi fedeli che ancora non sanno leggere. Hanno perciò una funzione educativa. Alla fine del XIII secolo Giotto è il maggiore esponente della pittura a Firenze. Egli è chiamato a realizzare importanti cicli pittorici sia ad Assisi che a Padova. Negli affreschi della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, Giotto raffigura le scene più significative della vita del santo. Nel ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni, a Padova, descrive invece storie della vita di Cristo, della Vergine e di alcuni santi. In entrambi i cicli pittorici, Giotto non inserisce più fondi d’oro tipicamente bizantini, ma realizza paesaggi realistici, anche se molto semplificati, con rocce, alberi ed edifici che danno l’idea della profondità. Descrive inoltre i personaggi nei loro volumi attraverso il chiaroscuro e li ritrae non solo di fronte (come avveniva nell’arte bizantina) ma anche di profilo, proprio come accade nella visione reale delle cose.

Basilica Superiore di San Francesco e Dono del Mantello Autore

Giotto

Data

1290-1295

Tecnica

Affresco su parete

Luogo

Assisi

Osserva

PITTURA

• La scena si svolge in un ambiente montuoso, con alberi ed edifici. • I personaggi sono visti di fronte e anche di profilo. • I corpi degli uomini e le case appaiono in rilievo grazie ai chiaroscuri.

Quaderno attivo

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• Il miracolo della fonte di Giotto • Volti espressivi, alla maniera di Giotto

Ciclo pittorico È una sequenza di dipinti che trattano lo stesso tema, realizzati da un artista in un luogo.


19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:38 Pagina 291

in primo piano Compianto sul Cristo morto

Compianto sul Cristo morto Autore

Giotto

Data

1303-1306

Tecnica

Affresco su parete

Luogo

Cappella degli Scrovegni, Padova

A Padova Giotto ha decorato la cappella del ricco mercante Enrico Scrovegni, in riquadri successivi posti su tre fasce sovrapposte.

Osserva l’insieme La scena si svolge ai piedi di una collina rocciosa. Sullo sfondo è rappresentato un paesaggio reale, anche se spoglio e semplificato. Il corpo di Cristo ormai morto è sorretto dalla madre, circondata dagli Apostoli e dalle pie donne. In cielo numerosi angioletti volano disperati in tutte le direzioni.

Analizza il linguaggio e la tecnica Tutte le figure sono rappresentate in modo realistico e in una varietà di pose: di profilo, di tre quarti, dal basso. Due personaggi sono di schiena: una assoluta novità nella pittura del tempo. Tutto converge verso la figura di Cristo.

Dolore e pietà sono evidenti sui volti delle pie donne

Maria abbraccia e sostiene il corpo semisdraiato del figlio

• La Cappella degli Scrovegni

Rifletti sul significato La collocazione della scena sacra in un ambiente reale e l’intensa espressività dei volti e degli atteggiamenti dei personaggi fanno percepire la scena come un dramma umano e non più solo come un evento divino. L’occhio dell’osservatore viene guidato dalla roccia chiara che degrada fino all’abbraccio tra la Vergine e il figlio morto, di cui sostiene la testa. I personaggi esprimono il loro dolore negli sguardi, che mostrano i loro sentimenti di angoscia.

L’apostolo Giovanni allarga le braccia in segno di disperazione

Maria Maddalena sostiene i piedi di Cristo segnati dai chiodi

In primo piano • Compianto sul Cristo morto

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19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:39 Pagina 292

Duccio, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti a Siena Nel XIII secolo, Siena è una città comunale di prestigio che deve la sua ricchezza economica agli scambi commerciali con il Nord Europa. Nella città sono attive molte botteghe di pittori e si forma una vera e propria tendenza pittorica.

La scuola senese si caratterizza per i colori luminosi e smaglianti, l’eleganza delle linee che sottolineano i profili dei corpi e delle vesti, la preziosità dell’oro che domina nel fondo e nei particolari decorativi e simboleggia il divino. Esponenti della pittura gotica a Siena sono Duccio di Buoninsegna (1260-1318), Simone Martini (1284-1344) e Ambrogio Lorenzetti (1285-1348).

Maestà della Madonna Autore

Duccio di Buoninsegna

Data

1308-1311

Tecnica

Tempera su tavola

Dimensioni Oltre 4 metri di larghezza, dipinta su entrambi i lati Luogo

Osserva

Museo dell’Opera del Duomo, Siena

PITTURA

• La Madonna è collocata al centro della pala su uno sfondo d’oro. È più grande delle altre figure. • Intorno sono collocati angeli e santi disposti in modo ritmico e simmetrico. • Lo sfondo d’oro, tipico dell’arte bizantina, assume anche il significato simbolico di divino. • In tutta l’opera dominano linee e colori che definiscono le figure, sottolineano i gesti e i particolari delle vesti. • Il trono è descritto nella sua complessa struttura ed è l’elemento che dà un’idea di tridimensionalità allo spazio.

292

Sezione 2 • L’arte nella storia


19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:39 Pagina 293

Annunciazione Autore

Simone Martini

Data

1333 ca.

Tecnica

Tempera su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva

• L’angelo al centro è inginocchiato davanti a Maria. Ha appena toccato terra e la veste è ancora svolazzante. Nella mano tiene un ramoscello di ulivo come segno di pace. • Maria sembra ritrarsi quasi spaventata. • Il fondo d’oro è dominante ed evoca la luce divina. • L’oro è usato anche per la decorazione delle vesti. • I colori sono raffinati, quasi privi di chiaroscuro, le linee sono curve e morbide, accentuando l’eleganza della scena e dei personaggi. • Le figure sembrano prive di volume, come fossero personaggi divini.

Unità 11 • L’arte gotica

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19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:39 Pagina 294

in primo piano Gli effetti del Buongoverno Il governo della città di Siena commissiona a Lorenzetti la decorazione della principale sala del Palazzo Pubblico. Lorenzetti realizza Il ciclo del Buongoverno, due affreschi lunghi più di 14 metri, per rappresentare gli effetti del buono e del cattivo governo. È il primo affresco di carattere civile e non religioso realizzato nel Medioevo, un documento importante per conoscere la vita dell’epoca.

Gli effetti del Buongoverno Autore

Ambrogio Lorenzetti

Data

1337-1340

Tecnica

Affresco

Luogo

Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico, Siena

Analizza il linguaggio e la tecnica La raffigurazione è dipinta ad affresco e intende essere naturalistica nel descrivere l’ambiente e i personaggi. È però imprecisa nell’indicare i volumi delle case e la profondità dei campi e degli alberi, raffigurati tutti della stessa altezza anche se posti a diversa distanza con un criterio che viene definito obliquità parallela.

Rifletti sul significato

Osserva l’insieme A sinistra è raffigurata la città, così come era nel Medioevo, con le case merlate, le alte torri, gli abitanti descritti in primo piano. A destra è invece descritta la campagna senese, con le colline coltivate e i contadini al lavoro.

La raffigurazione intende celebrare il buon governo della città e mostrare la vita serena che ne deriva. Oggi per noi è una documentazione preziosa della vita dell’epoca, sia in città sia in campagna. Uomo in cattedra che fa lezione Calzolaio che lavora nella sua bottega

Il campanile e la cupola del Duomo Case con mura merlate

294

Sezione 2 • L’arte nella storia

Giovani che danzano

Case a torre Muratori che costruiscono un edificio


19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:39 Pagina 295

Sintesi PITTURA GOTICA IN ITALIA

primo naturalismo ed espressività alle figure e le colloca in ambienti naturali, staccandosi così dagli schemi della tradizione bizantina.

La pittura gotica si esprime in Italia nelle tavole sacre, da esporre nelle chiese, e nei cicli di affreschi con storie sacre realizzati sulle pareti delle chiese. A Firenze si sviluppa la pittura religiosa su tavola di legno, che ha per soggetti la crocifissione e la Madonna con il Bambino. I principali esponenti della scuola fiorentina sono Cimabue e Giotto, che realizza anche cicli di affreschi ad Assisi e a Padova. Giotto, l’innovatore della pittura del Trecento, dà per

A Siena si sviluppa una tendenza pittorica che dà maggiore risalto al colore e alla luce e privilegia l’oro, usato nello sfondo e nei particolari decorativi. I principali esponenti della scuola senese sono Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti. Quest’ultimo realizza il primo affresco a tema civile nel Palazzo Pubblico della città.

Contadini che mietono il grano

Contadini che entrano in città

Cavalieri che escono per la caccia

Castello posto su un’altura

Contadini che seminano Campi e casali nelle conche

In primo piano • Gli effetti del Buongoverno

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Il gotico internazionale in Italia Palazzi e chiese Alla fine del secolo XIV in alcune città d’Italia e presso le corti europee si diffonde il gotico internazionale, così chiamato perché presenta caratteri analoghi nei vari Paesi. In Italia, sono esempi di questo stile in architettura il Palazzo Ducale di Venezia, residenza del Doge e del governo, e il Duomo di Milano.

Palazzo ducale Data

Dal 1340

Luogo

Venezia

Osserva • • •

L’edificio ha un rivestimento di marmi nella parte superiore. La zona inferiore ha un doppio piano di arcate in marmo bianco con motivi a traforo che formano un ritmo regolare e aprono il palazzo verso la piazza. La zona superiore è alleggerita da grandi finestre ad arco acuto ed è rivestita con marmi a due colori, che formano un rivestimento decorativo di tipo geometrico.

Duomo di Milano Data

Dal 1386

Luogo

Milano

Osserva •

• • •

L’esterno dell’edificio, realizzato in marmo bianco di Candoglia, è caratterizzato da numerosissime alte guglie che sembrano essere espressione della vitalità politica ed economica della stessa città. Su un alto tiburio è collocata la statua della Madonna (la “Madonnina”, simbolo della città). Grandi finestroni absidali alleggeriscono le pareti. Tutti gli elementi architettonici accentuano la leggerezza e la verticalità dell’edificio.

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Sezione 2 • L’arte nella storia


19_Arte_gotica BIS.qxp_Layout 1 28/01/20 06:39 Pagina 297

Gentile da Fabriano Gentile da Fabriano è il maggiore esponente italiano della pittura del gotico internazionale, che si caratterizza per la raffigurazione di temi religiosi come se fossero scene di vita aristocratica. È una ricca scena di corte anche l’Adorazione dei magi, che Gentile da Fabriano dipinge per un ricco banchiere fiorentino, Palla Strozzi.

Adorazione dei Magi Autore

Gentile da Fabriano

Data

1423

Tecnica Tempera, oro e argento su tavola Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva •

La scena si svolge in più episodi, che si succedono nel tempo, ma sono descritti l’uno di seguito all’altro senza divisioni. I personaggi sono vestiti in modo lussuoso, simile a quello dei ricchi committenti. Abiti, gioielli e acconciature sono raffigurati con grande cura dei dettagli. I particolari sono descritti in modo accurato: il re si fa togliere lo sperone da un valletto, i cavalli e i loro finimenti sono rappresentati nei dettagli.

Tiburio È una struttura poligonale o circolare che racchiude al suo interno una cupola e la protegge.

Sintesi IL GOTICO INTERNAZIONALE IN ITALIA Il gotico internazionale si diffonde con caratteri simili in Italia ed Europa nel XIV secolo. Sono esempi di questo stile il Palazzo Ducale di Venezia e il Duomo di Milano. Gentile da Fabriano è un esponente della pittura del gotico internazionale, che si caratterizza per la rappresentazione di temi religiosi come se fossero ricche scene della vita di corte.

C L I L International Gothic In the late 14th century International Gothic (or late Gothic) spread from France across Western Europe. Two major late-Gothic edifices were begun in Northern Italy: the Doge’s Palace in Venice and the Duomo di Milano, the city cathedral church. Quaderno attivo

• Viaggio in Italia – Il castello della Manta

297


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Verifiche

2.

3.

FLIPPeD CLASSrooM Il gobbo di Notre Dame Ti suggeriamo di vedere un cartone animato di Walt Disney intitolato Il gobbo di Notre Dame, che suggerisce alcune riflessioni. Seguendo la traccia, fai le tue osservazioni e poi confrontale in classe con quelle dei tuoi compagni. • In quale luogo prende avvio e si svolge gran parte del film? Quali particolari ne sono messi in evidenza? • Dove vive Quasimodo, il protagonista del cartone? • Chi sono gli amici immaginari di Quasimodo? Da dove provengono questi personaggi? • Per quale motivo Quasimodo deve ricorrere ad amici immaginari? Secondo te, cosa hanno in comune con lui? • Qual è a tuo parere il senso generale di questa storia? Riguarda solo l’epoca descritta o potrebbe avvenire anche oggi, pur se in luoghi e situazioni diverse?

VerIFICA DeLLe CoNoSCeNze

4.

5.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

Sintesi Scegli l’opzione corretta.

Verifiche

1.

298

L’arte gotica nasce in Francia/Germania nel XII secolo e trova la sua maggiore espressione nelle chiese cattedrali/nei palazzi nobiliari. La cattedrale gotica è caratterizzata da archi a tutto sesto/acuti, volte a crociera sostenute da pilastri a fascio/colonne, grandi affreschi/vetrate a colori con raffigurazioni sacre e a forma circolare/ogivale, guglie e pinnacoli che danno verticalità alla costruzione. Parte integrante della chiesa gotica francese sono rilievi e sculture con funzione solo decorativa/anche educativa. Le chiese gotiche italiane hanno maggiore/minore altezza e minore/maggiore semplicità. In Italia sono costruiti in stile gotico i Palazzi Pubblici/castelli delle città comunali. Alla fine del Trecento, si afferma il gotico internazionale/neogotico. Ne sono esempi il Palazzo Ducale a Venezia e il Duomo di Milano. Sezione 2 • L’arte nella storia

Nel Nord Europa gli artisti rimangono anonimi/firmano le opere. In Italia emergono i primi artisti, quali gli scultori/i pittori Nicola e Giovanni Pisano. A Firenze/Roma, con i pittori Cimabue e Giotto assume importanza la pittura religiosa su tavola/ad affresco (Madonna con il Bambino, crocifissione di Cristo). Lo schema in uso è di tipo bizantino/paleocristiano, ma Giotto per primo dà naturalismo/astrazione alle figure sacre. Nei cicli pittorici di Assisi e Padova Giotto rinnova/mantiene gli schemi tradizionali di origine bizantina e colloca le scene sacre in ambienti naturali/ultraterreni. A Siena/Milano nel corso del Trecento, si forma una corrente pittorica che dà maggiore risalto al volume/colore e alla luce/al chiaroscuro rispetto a Giotto. I maggiori esponenti sono Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti. La pittura del gotico internazionale rappresenta temi religiosi/civili come se fossero scene di vita aristocratica, come nel caso dell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano.

2. 3. 4.

5. 6. 7. 8.

9. 10.

Quando e dove nasce l’arte gotica? Quali aspetti costruttivi caratterizzano le grandi cattedrali gotiche? Come sono chiuse le finestre e le sculture? Quali effetti e funzioni hanno? Quali sono le differenze tra le chiese gotiche italiane e quelle francesi? In Italia, quali altri edifici sono costruiti in stile gotico? Quando e dove lavorano gli scultori Nicola e Giovanni Pisano? Quali loro opere conosci? Quali sono le differenze tra le opere del padre e del figlio? Che cos’è la pittura su tavola? Quali soggetti predilige? Quali opere conosci? Quali sono le principali differenze tra la pittura di Cimabue e quella di Giotto? Quali cicli di affreschi ha dipinto Giotto? Quali caratteri presentano? Quali pittori hanno lavorato nel Trecento a Siena? Quali sono le differenze tra la pittura senese e l’opera di Giotto? Qual è la prima grande opera pittorica del Trecento di carattere non religioso? Che cos’è il gotico internazionale? Quali opere conosci?


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Quaderno attivo

• Le opere da ricordare

VERO O FALSO

7.

La pittura gotica senese si caratterizza per: A i colori tenui e le linee di contorno marcate B le linee curve e l’oro nel fondo e nei particolari

8.

Raffigura temi religiosi come scene di vita aristocratica: A la pittura gotica internazionale B la pittura fiorentina del Duecento

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. Le cattedrali gotiche francesi si caratterizzano per: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

lo sviluppo verticale le pitture su parete le sculture a tutto tondo gli archi a tutto sesto le finestre vetrate a colori i portali e le finestre a ogiva le coperture a cupola il rosone in facciata le volte a crociera sostenute da pilastri a fascio la povertà della decorazione

V V V V V V V V

F F F F F F F F

V V

F F

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1.

L’arte gotica nasce: A in Francia B in Spagna

2.

L’edificio che esprime in pieno l’architettura gotica è: A la cattedrale B il palazzo del sovrano Le sculture gotiche raffigurano: A i sovrani e la corte B storie religiose e personaggi sacri

4.

La scultura gotica intende: A educare i credenti B celebrare il sovrano

5.

Si diffonde a Firenze la pittura: A su tavola di legno B su parete

6.

Nei cicli pittorici di Padova e Assisi Giotto: A realizza paesaggi semplificati ma naturalistici B inserisce fondi d’oro tipicamente bizantini

Gothic Art in Italy Italian Gothic architecture takes the French gothic cathedral as a model but then goes its own way keeping some aspects derived from the Byzantine style. Italian Gothic churches are smaller in height and simpler in decoration than French Gothic cathedrals. Notable examples of Italian Gothic churches are San Francesco in Bologna and Santa Maria Novella in Florence. During the 14th century many public buildings are built in Gothic style in the main Italian cities, to serve as the seat of the city’s government, such as the Palazzo Pubblico in Siena. Important artists of this period are: the sculptor Nicola Pisano and his son Giovanni, and the painters Cimabue, Giotto, Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, and Ambrogio Lorenzetti.

Verifiche

299

Verifiche

3.

C L I L


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Mappa concettuale Completa la mappa. nelle principali città comunali (Pisa, Firenze, Siena)

L’ARTE GOTICA IN ITALIA

si sviluppa fra il XIII e il XIV secolo nelle .......................................... degli artisti

si esprime in

con con

......................................

ARCHITETTURA palazzi pubblici e privati

pulpiti, altari e portali scolpiti SCULTURA

con

con

l’opera di artisti come

Mappa concettuale

opere a carattere .......... (funzione educativa)

con

prime pitture su parete con soggetti ............

PITTURA la scuola .......................................

la scuola .......................................

Acuto • Affreschi • Botteghe • Chiese • Cicli • Civili • Crociera • Educativa • Finestre • Fiorentina • Francesi • Pareti • Pilastri • Religioso • Romano • Senese • Tavola di legno • Verticale

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Sezione 2 • L’arte nella storia


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archi a sesto .......................

come

volte a ..............................

elementi costruttivi gotici .............................. a fascio simmetria minore slancio .......................

differenze rispetto alle cattedrali gotiche .............................

come

decorazioni meno ricche ......................... più piccole ................ più ampie e arricchite da .....................................

soggetti sacri (funzione ...................................) elementi gotici fusi con il naturalismo ...................... • Nicola Pisano (Pulpito per il Battistero di Pisa) • Giovanni Pisano (Madonna col Bambino) • Arnolfo di Cambio (ciborio per la Basilica di San Paolo fuori le Mura) come

• pitture su ......................... (pale d’altare con la Madonna e il Bambino, crocifissi) • .................... pittorici sulle pareti di chiese e cappelle

Mappa concettuale

• Cimabue (Crocifissione di Arezzo, Maestà di Santa Trinità) • Giotto (Crocifisso di Santa Maria Novella, Maestà di Ognissanti, cicli di Assisi e di Padova) • Duccio di Buoninsegna (Maestà della Madonna) • Simone Martini (Annunciazione) • Ambrogio Lorenzetti (Il ciclo del Buongoverno)

Mappa concettuale

301


Unità

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12

Il Primo Rinascimento

PRIMO RINASCIMENTO dal 1400 al 1500 • Chiesa di San Lorenzo, Brunelleschi, Firenze • Portico dello Spedale degli Innocenti, Brunelleschi, Firenze Il tributo della moneta Masaccio, Firenze

1419 1424 1400

1416

1423

San Giorgio, Donatello, Firenze

1426

Banchetto di Erode Donatello, Siena

302

• Cupola di Santa Maria del Fiore,Brunelleschi, Firenze • La Trinità, Masaccio, Firenze

Monumento equestre al Gattamelata, Donatello, Padova Tempio malatestiano, Alberti, Rimini

1450 1447

1434

Palazzo Rucellai, Firenze • I coniugi Arnolfini, van Eyck, Londra • Ritratto di uomo, Antonello da Messina, Londra

dal 1500 alla metà del XVI secolo

Annunciata, Antonello da Messina, Palermo Cristo morto, Mantegna, Milano

Chiesa di Santa Maria Novella (Facciata), 1478 San Sebastiano, Mantegna, Milano Alberti, Firenze

1457 1452

RINASCIMENTO MATURO

1475 1480

1460 1465

1482

1500

• La Camera degli Sposi, 1485 Mantegna, Mantova La nascita di Venere, • Ritratti dei duchi Botticelli, Firenze di Montefeltro, Piero della Francesca, Firenze Flagellazione, Piero della Francesca, Urbino

Madonna del Magnificat, Botticelli, Firenze


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FIANDRE

Padova

Milano Mantova

Venezia Ferrara Urbino

Firenze Siena

Pienza Roma

DALLA CITTÀ COMUNALE ALLE SIGNORIE Il Quattrocento segna il passaggio dalle città dei Comuni alle Signorie, veri e propri stati regionali guidati da un Signore. Infatti, le continue lotte tra le varie fazioni cittadine mettono in crisi il sistema politico dei liberi Comuni che caratterizza l’Italia centro-settentrionale del Medioevo. A risolvere i conflitti interni è chiamata quindi la famiglia più ricca e influente della città, che gradualmente ne assume il controllo e ne diviene così il “Signore”.

I MEDICI A FIRENZE E IL PRIMO RINASCIMENTO

Fiandre Oggi la regione settentrionale del Belgio. Storicamente il termine individua una regione che comprende la regione belga ma anche territori dei Paesi Bassi e del Nord della Francia.

Il Rinascimento è un grande rinnovamento culturale e dell’arte, che intende operare una “rinascita” dell’antica arte greca e romana e il superamento dell’arte gotica, originaria del Nord Europa. Nasce da un nuovo interesse per il mondo antico, greco e romano, e dalla presa di coscienza del proprio grande passato artistico. Per gli artisti gli antichi monumenti romani, le loro colonne, i capitelli, le sculture diventano modelli da imitare e usare nelle loro stesse opere. Il Rinascimento nasce nel XV secolo a Firenze. La città ha grande prestigio ed è governata dalla Signoria dei Medici, che ha in Cosimo (1389-1464) e Lorenzo (14491492) i suoi principali rappresentanti.

LE CORTI RINASCIMENTALI I Signori ampliano e abbelliscono la propria città con opere che celebrano anche la gloria della famiglia: vengono aperte nuove strade, costruiti chiese e palazzi. Nascono vere e proprie corti dove sono chiamati, letterati, architetti, pittori e scultori, che mettono la loro opera al servizio dei Signori. Pittori e scultori non sono più considerati semplici artigiani, ma diventano cortigiani, ossia uomini di corte, colti e raffinati, riconosciuti nel loro valore, ricercati e chiamati da una corte all’altra. Grazie ai viaggi degli artisti, da Firenze il linguaggio rinascimentale si diffonde nel corso del Quattrocento nelle città dell’Italia centro-settentrionale. I maggiori artisti dell’epoca lavorano presso le corti di Mantova con i Gonzaga, Urbino con i Montefeltro, Ferrara con gli Estensi e Rimini con i Malatesta.

LA PITTURA DEL NORD EUROPA

1550

• Il Rinascimento nel Quattrocento • Il palazzo di Topkapi a Istanbul

Nelle Fiandre si afferma una solida e ricca borghesia mercantile interessata alla produzione artistica e si forma la scuola pittorica fiamminga. Grazie agli scambi commerciali, si instaurano rapporti che portano a reciproci influssi anche nel campo dell’arte.

303


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L’arte del Primo Rinascimento in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Prima a Firenze Poi anche nelle Signorie dell’Italia centro-settentrionale (Rimini, Mantova, Urbino)

Nel XV secolo

Artisti (coloro che possono accostarsi alla bellezza della natura) • Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti (architetti) • Donatello (scultore) • Masaccio, Andrea Mantegna, Piero della Francesca, Sandro Botticelli (pittori) • • • • • • •

Architetture religiose e di carattere urbanistico Mausolei e monumenti celebrativi Statue e decorazioni per chiese, cappelle private, palazzi Tavole e tele con soggetti sacri e profani Affreschi decorativi per ambienti (residenze, cappelle di famiglia) Opere di soggetto mitologico Ritratti

• • • •

Rifiuto dell’arte gotica Gusto per l’antico Interesse per la natura e per la figura umana Ricerca di modi naturalistici per raffigurare la natura e il mondo reale • Traduzione in immagini di regole e principi geometrici • Ideali di misura, armonia, proporzioni, bellezza

• Ritornare al naturalismo dell’antichità greca e romana • Opere d’arte come testimonianza del prestigio del Signore • Accostarsi alla bellezza della natura attraverso l’arte

Quaderno attivo

304

• Viaggio in Italia – Pienza, una città progettata Sezione 2 • L’arte nella storia

• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 11


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Architettura del Primo Rinascimento Filippo Brunelleschi La riscoperta dell’arte classica, greca e romana, costituisce un elemento fondamentale nella cultura artistica del Quattrocento. Filippo Brunelleschi (1377-1446), architetto e studioso dell’antichità romana, è la personalità artistica che domina a Firenze nel primo Quattrocento. Le prime opere in cui Brunelleschi applica i nuovi princìpi rinascimentali sono lo Spedale degli Innocenti e la chiesa di San Lorenzo. Altra sua grande opera è la cupola di Santa Maria del Fiore, il duomo della città, iniziato nel Medioevo e rimasto incompleto. La maestosa cupola vuole essere il simbolo della città, il segno visibile della sua ricchezza economica e della sua potenza.

fetti di naturalismo, Brunelleschi concepisce la prospettiva geometrica, una tecnica che consente di rappresentare su una superficie piana gli oggetti e lo spazio in modo verosimile, ossia corrispondente alla visione reale. Nella prospettiva geometrica è fondamentale la posizione in cui si colloca l’osservatore, ossia il punto di vista. All’altezza di questo punto si trova una linea immaginaria detta linea di orizzonte (LO). In corrispondenza del punto di vista, sulla linea di orizzonte va posto un altro punto, detto punto di fuga (PF), e su questo si fanno convergere tutte le linee che nella realtà sono perpendicolari a chi guarda e parallele fra loro, ma che per effetto della distanza appaiono oblique alla vista. Queste linee, dette linee di fuga, determinano i rapporti di dimensione di oggetti e figure in modo analogo a quelli presenti nella visione reale.

La prospettiva geometrica • Paolo Uccello • Beato Angelico al Convento di San Marco

Nel Quattrocento, lo studio della scultura greca e romana riporta all’idea che l’arte debba essere imitazione della natura e alla ricerca di modi di raffigurazione adatti a raggiungere tale obiettivo. Per ottenere nelle raffigurazioni ef-

LO

Paolo Uccello, Miracolo dell’ostia profanata, 1467-1468, tempera su tavola, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.

PF

ARCHITETTURA

Quaderno attivo

• Prospettiva e punto di vista Unità 12 • Il Primo Rinascimento

305


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Quaderno attivo

• Chiesa gotica e chiesa rinascimentale a confronto

Chiesa di San Lorenzo Architetto

Filippo Brunelleschi

Data

Dal 1419

Luogo

Firenze

Osserva • • • •

Portico dello Spedale degli Innocenti Architetto

Filippo Brunelleschi

Data

Dal 1419

Luogo

Firenze

Osserva •

ARCHITETTURA

Il portico è una struttura architettonica in uso fin dal Medioevo, ma Brunelleschi lo trasforma in un loggiato classico: le arcate sono a tutto sesto (semicircolari) e sono sostenute da colonne con capitelli corinzi simili a quelli presenti negli edifici romani. Le finestre poste nel muro superiore al portico, al di sopra del cornicione, terminano con un timpano, un elemento ripreso dagli edifici dell’antica Roma. Il cornicione con le finestre sottolinea la regolarità geometrica e il ritmo delle arcate. L’altezza delle colonne e l’ampiezza degli archi sono regolate da rapporti geometrici basati sul quadrato e sul cerchio, considerati nel Rinascimento figure ideali.

306

Sezione 2 • L’arte nella storia

La chiesa è a tre navate suddivise da colonne di stile corinzio collegate fra loro con archi a tutto sesto. Il soffitto è a cassettoni, un sistema ripreso dall’antica Roma. L’ambiente appare spazioso, simile a quello delle antiche basiliche cristiane. La successione prospettica delle colonne, le cornici poste sopra le arcate della navata centrale, la copertura piana a cassettoni producono un ritmo ordinato e un effetto prospettico che conducono l’occhio verso l’altare.


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• La Cappella dei Pazzi • La Cupola del Duomo di Firenze e la prospettiva

Lanterna

Costolone

Vela

Finestra circolare

Tamburo ottagonale

Cupola di Santa Maria del Fiore Architetto

Filippo Brunelleschi

Data

1426-1432

Luogo

Firenze

Osserva • •

La cupola è posta all’incrocio delle navate con il transetto. I costoloni dividono la cupola in otto spazi detti vele. Convergono in alto, dove è posta la lanterna attraverso

• •

cui entra la luce nello spazio sottostante. La cupola è alta e maestosa ed emerge nel panorama della città per il colore rosso delle tegole di copertura, che contrasta vivacemente con il marmo bianco dei costoloni. La cupola poggia sul tamburo, la parte bassa ottagonale in cui si aprono finestre circolari. La lanterna raccoglie le spinte dei costoloni e fa entrare la luce dall’alto. Unità 3 • Il Barocco

307


20_Arte_Rinascimento.qxp_Layout 1 28/01/20 15:22 Pagina 308

Leon Battista Alberti Leon Battista Alberti (1404-1472) è architetto e teorico dei nuovi princìpi rinascimentali, che applica nelle architetture da lui progettate. Lavora a Firenze per la ricca famiglia Rucellai, e a Rimini per i Malatesta, Signori della città. A Firenze, Giovanni Rucellai, un ricco mercante di lana, gli affida la progettazione e ristrutturazione del proprio palazzo e la facciata della chiesa di Santa Maria Novella.

Proprio Palazzo Rucellai diventerà un modello esemplare per l’architettura della nuova e ricca borghesia mercantile del Quattrocento. Nella facciata di Santa Maria Novella, iniziata in epoca gotica e poi rimasta incompiuta, Alberti riesce ad armonizzare la prima fascia gotica con l’impianto superiore, decisamente rinascimentale.

Palazzo Rucellai Architetto

Leon Battista Alberti

Data

Dal 1452

Luogo

Firenze

Osserva • •

• •

Chiesa di Santa Maria Novella Architetto

Leon Battista Alberti

Data

Dal 1457

Luogo

Firenze

Osserva • •

ARCHITETTURA

• • • •

Le arcate in basso risalgono alla precedente facciata e sono ad arco acuto di tipo gotico. Colonne corinzie sostengono la trabeazione del primo livello. Sono un elemento geniale e innovativo le volute laterali che accordano la parte inferiore a quella superiore. Le forme geometriche ricorrenti nel rivestimento marmoreo sono il quadrato, il rettangolo e l’arco a tutto sesto. In alto la facciata termina con un timpano di tipo greco-romano. Tutta la facciata è giocata su rapporti matematici e geometrici.

308

Sezione 2 • L’arte nella storia

La facciata è divisa in tre piani da cornici orizzontali. È caratterizzata da simmetria e geometria nella divisione delle superfici e nella forma delle finestre e dall’uso di elementi classici (colonne, arcate a tutto sesto, rivestimenti con superfici levigate, sovrapposizione di colonne e pilastri, cornicioni). In verticale le finestre sono separate da lesene, di ordine dorico al primo piano, ionico al secondo, corinzio al terzo. Le finestre terminano con arcate a tutto sesto.


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A Rimini Alberti è incaricato dal Signore da Sigismondo Malatesta, di ristrutturare una precedente chiesa gotica per farne il mausoleo suo e della sua famiglia. L’edificio religioso ha preso infatti il nome di Tempio malatestiano. In tutte le sue opere, Alberti sottolinea l’importanza delle proporzioni di un edificio o di una facciata. Inoltre, prende l’architettura dell’antica Roma come norma per quella moderna, sia religiosa sia civile, combinando gli elementi classici con l’uso della geometria proprio del Rinascimento.

Alberti combina l’architettura romana con la geometria rinascimentale

Tempio malatestiano •

Architetto

Leon Battista Alberti

Data

1450

Luogo

Rimini

Osserva •

Nella facciata, perfettamente simmetrica, viene ripresa la forma dell’arco trionfale romano, ripetuto tre volte. È divisa quindi in tre parti con colonne corinzie poste

• • •

su un alto basamento. Il basamento e il motivo decorativo scolpito con foglie e rami di acanto riprendono elementi degli antichi templi romani. Il portale è sormontato da un timpano triangolare di tipo antico. L’edificio è rivestito interamente di marmo bianco. La facciata è incompiuta: si intravede l’interno della chiesa gotica preesistente che Alberti lascia intatto.

Quaderno attivo

• L’armonia geometrica di una facciata rinascimentale

Sintesi ARCHITETTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO Nel Quattrocento l’arte è intesa come imitazione della natura, così come era nell’arte greca e romana. L’architetto Filippo Brunelleschi è l’ideatore della prospettiva geometrica, una tecnica per rappresentare oggetti e spazio su una superficie piana in modo simile al vero. Brunelleschi realizza a Firenze lo Spedale degli Innnocenti, la chiesa di San Lorenzo e la cupola di Santa Maria del Fiore, simbolo della potenza della città. Nelle sue opere applica i princìpi della prospettiva geometrica e riprende elementi dell’antichità classica (loggiati, arcate a tutto sesto, colonne con capitelli corinzi, finestre a timpano, coperture a cassettoni), creando strutture che nell’insieme appaiono

geometriche, ordinate, armoniose e proporzionate. L’architetto Leon Battista Alberti lavora a Firenze per la famiglia Rucellai e a Rimini, dove realizza il Tempio malatestiano per i Malatesta. Nelle sue opere riprende elementi dell’architettura romana (colonne, arcate a tutto sesto, rivestimenti levigati, cornicioni, lesene per Palazzo Rucellai; forma dell’arco di trionfo, basamento, colonne corinzie, timpano triangolare per il Tempio malatestiano) e li fonde con la geometria rinascimentale, realizzando strutture con una divisione simmetrica e geometrica delle superfici. Nella facciata per la chiesa di Santa Maria Novella, Alberti fonde la prima fascia in stile gotico con l’impianto rinascimentale, giocato su rapporti matematici e sulle figure di quadrato, rettangolo, triangolo e cerchio.

Unità 12 • Il Primo Rinascimento

309


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Scultura del Primo Rinascimento Donatello

San Giorgio

Lo scultore Donatello (1386-1466) è un grande conoscitore dell’arte antica, studiata attraverso viaggi compiuti a Roma. Questo importante esponente della scultura rinascimentale lavora prima a Firenze per la famiglia Medici, poi a Siena e a Padova. Contribuisce così a diffondere il Rinascimento nel Nord dell’Italia. Oltre al marmo, nei suoi lavori usa con grande abilità il bronzo, in opere a tutto tondo e a rilievo. Nelle sue opere vuole ricreare lo stesso naturalismo presente nelle antiche statue greche e romane, attraverso le proporzioni del corpo, la fedele riproduzione dell’anatomia, le espressioni naturali e realistiche dei volti.

Autore

Donatello

Data

1416-1417

Materiale

Marmo apuano

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Museo del Bargello, Firenze

Osserva • •

• PF

LO

La figura appare naturale, con lo sguardo fiero e concentrato. Il marmo è trattato in modo da ottenere nella figura umana effetti di grande naturalismo nelle mani, nella corazza, nell’espressione del viso. Il naturalismo della raffigurazione, il volto espressivo e lo sguardo fiero sono riferimenti diretti alla statuaria romana.

Banchetto di Erode Autore

Donatello

Data

1423-1447

Materiale

Bronzo dorato

Tecnica

Alto, basso rilievo e stiacciato

Luogo

Fonte Battesimale, Battistero, Siena

Osserva

SCULTURA

310

Sezione 2 • L’arte nella storia

Lo scultore applica con rigore la prospettiva centrale, ponendo più scene a diversa distanza in un unico pannello. Applica la tecnica dello “stiacciato” e dà alle figure un diverso rilievo e una diversa grandezza in base alla distanza: le figure in primo piano sono più sporgenti e quasi a tutto tondo, quelle più distanti sono più piccole e sempre meno sporgenti. Chi guarda ha l’impressione di entrare in un ambiente architettonico che si allontana in profondità.


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Statua equestre di Marco Aurelio, 176-180, Musei Capitolini, Roma.

Monumento equestre al Gattamelata Autore

Donatello

Data

1447- 1453

Materiale

Bronzo per la statua; marmo e pietra per il piedistallo

Tecnica

Fusione

Luogo

Piazza del Santo, Padova

Osserva • • • •

Il condottiero è raffigurato senza elmo, indossa la corazza e nelle mani regge le briglie del cavallo e il bastone del comando. Il volto è realistico, con lo sguardo rivolto in avanti. La posa del condottiero e il cavallo con le zampe scalpitanti sono simili a quelle del ritratto romano dell’imperatore Marco Aurelio. È il primo monumento equestre italiano dedicato a un condottiero e posto in una piazza così come era in uso nell’antica Roma.

Sintesi SCULTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO Donatello ricrea il naturalismo delle antiche statue greche e romane. Le sue opere si caratterizzano per il rispetto delle proporzioni del corpo, la riproduzione dell’anatomia, i volti realistici e con espressioni naturali. Il San Giorgio e il Monumento equestre al Gattamelata sono raffigurazioni in stile naturalistico e contengono diretti riferimenti

alla statuaria romana. Il monumento equestre era un tipico monumento dell’età romana, ma abbandonato nel Medioevo. Quello di Donatello è il primo monumento che celebra un condottiero ed è collocato in una piazza. Nel Banchetto di Erode, realizzato per il fonte battesimale di Siena, Donatello applica la prospettiva centrale e, per creare l’effetto di profondità, usa la tecnica dello stiacciato (le figure in primo piano sono più grandi e in rilievo rispetto a quelle più lontane).

Unità 12 • Il Primo Rinascimento

311


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Pittura del Primo Rinascimento Masaccio a Firenze Masaccio (1401-1428) è considerato il massimo esponente della pittura italiana nel primo Rinascimento. Nelle sue opere egli organizza lo spazio in base ai princìpi prospettici rinascimentali, così da rendere realistiche le scene e guidare lo sguardo dell’osservatore nel percorso di lettura dell’opera. Significative del suo stile pittorico sono La Trinità, un affresco collocato su una parete della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, e il ciclo di affreschi della cappella Brancacci, sempre a Firenze, dei quali fa parte l’episodio con Il tributo della moneta. In tutte le opere di Masaccio i personaggi sono ritratti con grande realismo, collocati in spazi apparentemente concreti e reali grazie all’applicazione dei nuovi princìpi prospettici e allo studio attento degli atteggiamenti umani. Le figure hanno una grande plasticità, dovuta ai chiaroscuri, alle luci e alle ombre, e appaiono quasi sculture a tutto tondo, per la precisa definizione dell’anatomia e del volume dei corpi e dell’espressione dei volti.

Masaccio applica le regole della prospettiva geometrica

PF

La Trinità Masaccio

Data

1426-1427

Tecnica

Affresco su parete

Luogo

Basilica di Santa Maria Novella, Firenze

Osserva •

PITTURA

Autore

La scena sacra è collocata in una finta cappella dipinta che imita le architetture antiche: la volta a botte, il soffitto a cassettoni, i pilastri corinzi e le colonne ioniche ai lati sono tutti elementi di tipo classico. Sull’asse visivo centrale della cappella sono i componenti della Trinità: Dio Padre, la colomba, che simboleggia lo Spirito Santo, e il Figlio crocifisso.

312

Sezione 2 • L’arte nella storia

In basso, all’esterno della cappella sono dipinti i committenti dell’opera, delle stesse dimensioni delle figure sacre. I corpi di tutte le figure appaiono in rilievo, modellati per mezzo del chiaroscuro. La cappella e la scena sono viste in prospettiva, con il punto di vista posto sotto il gradino sul quale sono inginocchiati i committenti dell’opera. Tutti i personaggi sono perciò raffigurati dal basso verso l’alto e lo spazio architettonico sembra addirittura proseguire oltre la parete di fondo. Lo sguardo di chi osserva va dai committenti alle figure sacre della Madonna e di san Giovanni e, infine, sulla Trinità, in un percorso simbolico che va dalla preghiera alla salvezza.


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in primo piano Il tributo della moneta La decorazione della cappella fu voluta da Felice Brancacci, ricco e potente mercante fiorentino. Il tributo della moneta è l’episodio più famoso della decorazione, iniziata da Masaccio e terminata dopo la sua morte da un altro pittore fiorentino: Masolino da Panicale.

Osserva l’insieme Nel riquadro la narrazione, apparentemente unitaria, è invece costituita da tre momenti diversi, raffigurati però contemporaneamente, che si svolgono in un ambiente brullo con uno sfondo montagnoso. Al centro un gabelliere chiede a Gesù un tributo per entrare al tempio e Gesù risponde con un gesto deciso rivolto a san Pietro per indicargli come procurare il denaro. Sulla sinistra si vede perciò Pietro che

LO

PF

Il tributo della moneta Autore

Masaccio

Data

1424-1428

Tecnica

Affresco

Luogo

Cappella Brancacci, Chiesa del Carmine, Firenze

estrae una moneta da un pesce appena pescato e sul lato opposto del riquadro lo stesso Pietro consegna il denaro all’esattore.

Analizza il linguaggio e la tecnica Tutte le scene sono raffigurate in prospettiva, usata dal pittore per raffigurare gli uomini e l’ambiente. Ma uno solo è il punto di fuga, che cade sul volto di Gesù. I colori sono armoniosi, dominati dai toni pastello del rosa e del grigio. I chiaroscuri sono accentuati, definiscono panneggi e volumi e creano l’effetto di un rilievo quasi scultoreo.

Rifletti sul significato La prospettiva unifica e dà pieno significato alla narrazione. Infatti, il centro compositivo e prospettico è la testa di Gesù, che costituisce anche il centro spirituale di tutta la scena. Gesti ed espressioni sono pacati, simili a quelli delle sculture classiche, da cui derivano anche gli ampi panneggi che avvolgono ed evidenziano le figure.

In primo piano • Il tributo della moneta

313


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Andrea Mantegna a Mantova Nel Nord Italia, Mantova è governata dalla Signoria dei Gonzaga. Nel 1460 viene chiamato alla corte di Mantova il pittore Andrea Mantegna (1431-1506) con la carica di pittore ufficiale della corte, per la quale lavora per tutta la sua vita. I dipinti che decorano la Camera degli Spo-

si, nel Palazzo Ducale dimora dei Gonzaga, sono considerati una delle opere più importanti della pittura rinascimentale. La complessa decorazione è una celebrazione della corte, delle virtù del principe e del ruolo della sua famiglia, ma è anche la dimostrazione della maestria del pittore, della sua abilità prospettica e di ritrattista.

La Camera degli Sposi (parete nord con la famiglia Gonzaga) Autore

Andrea Mantegna

Data

1465-1474

Tecnica

Affresco e tempera

Luogo

Palazzo Ducale, Mantova

Osserva •

PITTURA

• • •

314

Sezione 2 • L’arte nella storia

Le scene dipinte sulle pareti raffigurano personaggi ed eventi reali della famiglia Gonzaga. In una parete è raffigurata l’intera famiglia circondata dalla corte. I personaggi sono vestiti con i lussuosi abiti rinascimentali e i copricapo tipici dell’epoca. Sfumature e chiaroscuri danno rilievo ai corpi, alle pieghe delle vesti, alle espressioni dei volti. L’uso sapiente della prospettiva dà l’illusione di trovarsi in un loggiato aperto.


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San Sebastiano Autore

Andrea Mantegna

Data

1480 circa

Tecnica

Tempera su tela

Luogo

Pinacoteca di Brera, Milano

Osserva • • • •

Il quadro, dipinto come dono per le nozze di una giovane Gonzaga, raffigura il martirio del santo, che fu ucciso per la sua fede cristiana. La tela presenta la figura del santo in primo piano, con il corpo atletico trafitto dalle frecce. Il santo è legato a una antica colonna corinzia dal fusto scanalato. Le colonne e i frammenti dell’arco di trionfo testimoniano la passione di Mantegna per l’antica arte romana. Il santo e l’ambiente sono raffigurati in modo naturalistico e dimostrano l’abilità nel disegno di Mantegna, evidenziata in particolare nell’anatomia del santo, nel suo volto realistico ed espressivo.

Mantegna è un abile prospettivista e ritrattista

Cristo morto Autore

Andrea Mantegna

Data

1478 ca.

Tecnica

Tempera su tela

Luogo

Pinacoteca di Brera, Milano

Osserva •

• • • •

Il quadro raffigura Gesù disteso su una lastra di marmo prima di essere sepolto. Accanto, in alto a sinistra, si intravvedono i volti piangenti della madre, di Giovanni e di Maria Maddalena. La figura è ripresa dal basso, con l’uso della prospettiva. Sono messi in evidenza le mani e i piedi lacerati dai chiodi (in primo piano). I colori del corpo e del lenzuolo sono lividi ed evocano sensazioni di morte. La luce descrive i particolari del corpo come le pieghe della veste. La gamma cromatica è ridotta, sembra di percepire la materia: la freddezza del marmo, la trama del lenzuolo, la barba e i capelli.

Unità 12 • Il Primo Rinascimento

315


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Quaderno attivo

• Eleganza rinascimentale

Piero della Francesca a Urbino Piero della Francesca (1420-1492) è un artista toscano che nella sua città di nascita veniva chiamato così dal nome della nonna Francesca. Dal 1460 viene chiamato alla corte di Urbino dal duca Federico di Montefeltro, che intende dare al suo ducato grande prestigio culturale. A Urbino Piero dipinge i ritratti del duca e della moglie, un genere pittorico ripreso dall’antica Roma, adatto a celebrare i nuovi Signori ma andato in disuso nel Medioevo quando la pittura era esclusivamente di carattere sacro. È invece di soggetto sacro il quadro con la flagellazione di Cristo commissionatogli dalla corte pontificia come omaggio al potente Duca di Montefeltro. Nei suoi quadri Piero applica con rigore e sapienza la prospettiva, accompagnata da una attenta osservazione e raffigurazione della realtà, dall’uso di colori puri e luminosi, dal richiamo all’antichità classica, considerata nel Rinascimento l’aspetto culturale di riferimento.

• Il palazzo ducale di Urbino • La Pala di Brera

Ritratti dei duchi di Montefeltro Autore

Piero della Francesca

Data

1465 circa

Tecnica

Tempera su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva • • •

PITTURA

316

Sezione 2 • L’arte nella storia

I duchi sono ritratti di profilo, come avveniva per i ritratti degli imperatori romani posti sulle monete. Battista Sforza, moglie del duca, è adorna di gioielli e ha i capelli raccolti con nastri, secondo l’uso dell’epoca. Il duca Federico è raffigurato in modo realistico, con gli occhi piccoli, il naso adunco, il mento prominente. I duchi sono ripresi sullo sfondo del loro territorio, che appare allargato dalla prospettiva.


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Flagellazione

PF

Prospettiva, arte classica,naturalismo e colori luminosi sono i punti chiave di Piero della Francesca

Autore

Piero della Francesca

Data

1460 circa

Tecnica

Tempera su tavola

Luogo

Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Osserva •

• •

Nel quadro sono descritte due diverse scene: l’una distante, che ritrae la flagellazione di Cristo sotto un porticato classico, con colonne corinzie e soffitto a cassettoni; l’altra in primo piano con tre uomini accostati. Le due scene sono unificate dal punto prospettico di fuga e dal pavimento in primo piano, che converge verso di esso. I colori sono luminosi, l’ambiente è descritto in modo realistico, i personaggi appaiono immobili, come se fossero stati bloccati nel momento dell’azione. I forti chiaroscuri dei colori danno risalto ai volumi delle figure.

Unità 12 • Il Primo Rinascimento

317


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Sandro Botticelli a Firenze Per tutto il Quattrocento Firenze continua ad essere un indiscusso centro culturale, nel quale fioriscono botteghe d’arte e una amplissima produzione artistica al servizio delle famiglie più ricche. Una delle botteghe di maggior rilievo, con numerosi allievi, è quella del pittore Sandro

Botticelli (1445-1520). Botticelli è un raffinato interprete del pensiero rinascimentale e un pittore assai richiesto dalla ricca committenza fiorentina. Ha un grande successo la sua Madonna del Magnificat, realizzata per un ignoto committente, poiché ne sono state trovate numerose copie eseguite dagli allievi della stessa bottega.

Botticelli predilige le linee curve e continue, mosse e ondulate

Madonna del Magnificat Autore

Sandro Botticelli

Data

1482-1483

Tecnica

Tempera su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva PITTURA

• •

318

Il dipinto ha un formato circolare, del tutto nuovo per l’epoca. Raffigura la Vergine con Gesù bambino in braccio incoronata da due angeli che le pongono sul capo una preziosa corona

Sezione 2 • L’arte nella storia

• •

d’oro, mentre altri due reggono un calamaio e un libro su cui la madre scrive guidata dal figlio. Il nome dell’opera prende origine dalle prime righe dipinte con il canto del Magnificat. Le figure, con la loro posizione, seguono il formato circolare della tavola. I capelli sono disegnati con cura ed emergono nitide le linee di contorno delle figure e delle vesti. I contorni sono sottolineati dai colori azzurro e rosso brillante delle vesti, sulle quali spiccano le bordure in oro che ne impreziosiscono l’aspetto.


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in primo piano La nascita di Venere La tela La nascita di Venere è commissionata dalla famiglia Medici. Il tema mitologico risponde alle colte esigenze della ricca famiglia fiorentina.

Osserva l’insieme Secondo la mitologia greca, la dea Venere è nata dalle onde del mare e, appena emersa dalle acque su una enorme conchiglia, viene sospinta dal vento e dalla ninfa Clori verso le sponde. Sulla riva si trova un’altra ninfa, simbolo di primavera, che le porge un mantello rosa decorato. A sinistra sono raffigurate le personificazioni dei venti.

Analizza il linguaggio e la tecnica Le figure sono disegnate con cura nei loro contorni e nelle vesti mosse dal vento e una linea morbida disegna il corpo della dea. I colori sono armoniosi, basati su toni pastello,

La nascita di Venere Autore

Sandro Botticelli

Data

1485 circa

Tecnica

Tempera su tela

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

modulati in leggeri chiaroscuri. Dall’intreccio dei corpi, dai capelli svolazzanti, dall’atteggiamento della dea nascono linee mosse e ondulate che danno animazione alla scena.

Rifletti sul significato Il tema trattato è una allegoria mitologica, un tema molto amato nel clima culturale dell’Umanesimo fiorentino. Venere infatti è simbolo di purezza, di amore, di bellezza ideale. La dea appare fragile e delicata nel suo atteggiamento aggraziato e tutto contribuisce a evocare sensazioni di grazia, di armonia, di bellezza.

Allegoria In pittura e scultura è la rappresentazione di un concetto astratto. L’opera trasmette un messaggio diverso e più profondo rispetto a quello immediato.

Quaderno attivo

• La Primavera di Botticelli. Una dea dei fiori

In primo piano • La nascita di Venere

319


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Sintesi PITTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO Il protagonista della pittura italiana nel Primo Rinascimento è Masaccio, che lavora a Firenze. Tra le sue opere significative vi sono l’affresco La Trinità (per la chiesa di Santa Maria Novella) e Il tributo della moneta, parte del ciclo di affreschi per la Cappella Brancacci. Nelle sue opere Masaccio applica le regole della prospettiva per rappresentare fedelmente la realtà e guidare l’osservatore nella lettura dell’opera. Raffigura i suoi personaggi con grande realismo, ne definisce in modo preciso anatomia, espressioni dei volti e volumi, dando loro plasticità per mezzo del chiaroscuro, delle luci e delle ombre. Andrea Mantegna lavora a Mantova per i Gonzaga. Per celebrare la corte e la famiglia Gonzaga realizza gli affreschi della Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale. Altre opere rilevanti sono il San Sebastiano e il Cristo morto. Nelle sue opere Mantegna applica i princìpi della prospettiva, raffigura ambienti e personaggi in modo naturalistico, utilizza sfumature e chiaroscuri per dare rilievo e dà alle sue figure volti realistici ed espressivi. Piero della Francesca lavora a Urbino per i Montefeltro. Nei Ritratti dei duchi di Montefeltro riprende un genere pittorico in uso nell’antica Roma: raffigura i duchi in modo naturalistico, di profilo, come gli imperatori romani sulle monete. Per il duca realizza anche la Flagellazione, nella quale unifica, per mezzo della prospettiva, due scene dando a entrambe un unico punto di fuga. Le sue opere si caratterizzano per l’applicazione delle regole della prospettiva, il naturalismo di ambienti e figure, i colori puri e luminosi, l’uso del chiaroscuro per dare volume, i richiami all’antichità classica.

PITTURA

Sandro Botticelli ha un’importante bottega d’arte a Firenze. Tra le sue opere più significative è la Madonna del Magnificat, una tavola di forma circolare, con figure disegnate con cura, evidenziate da linee curve e continue e dai colori azzurro, rosso e oro delle vesti. È sua anche la Nascita di Venere, un quadro a tema mitologico commissionato dalla famiglia Medici. Nell’opera le figure sono disegnate con attenzione, prevalgono le linee mosse e ondulate, i colori sono luminosi e armoniosi (con chiaroscuri attenuati). L’insieme evoca sensazioni di grazia, armonia e bellezza (l’opera ha significato allegorico: Venere è simbolo di purezza, amore e bellezza ideale).

320

Sezione 2 • L’arte nella storia


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La scuola fiamminga La scuola fiamminga Questa nuova scuola pittorica nasce nelle Fiandre negli stessi anni in cui nell’Italia centro-settentrionale si afferma il Rinascimento. Le sue caratteristiche sono l’attento e minuzioso studio della realtà, l’attenzione al vero, la collocazione delle figure, anche quelle sacre, in ambienti reali. La pittura fiamminga deve soddisfare infatti le richieste della ricca borghesia mercantile del Paese, che ama ritrarre con la massima fedeltà se stessa e affermare la propria ricchezza. Per questo, realizza numerosi ritratti su tavola da collocare nelle abitazioni private.

Jan van Eyck Grande protagonista della pittura fiamminga è Jan van Eyck (1390-1441). Il pittore studia la realtà in ogni dettaglio e raggiunge una perfezione tecnica che gli permette di creare sottili chiaroscuri ed evidenziare i più minuti particolari. Sono celebri i suoi ritratti della ricca borghesia mercantile, fra i quali quello dei coniugi Arnolfini. Van Eyck è considerato l’iniziatore della pittura a olio. Questa tecnica, inventata nelle Fiandre all’inizio del XV secolo, consiste nell’impastare i colori con olio di lino e trementina anziché con l’acqua e la chiara d’uovo usati nella pittura a tempera. I colori a olio sono più brillanti e si asciugano più lentamente, consentendo ai pittori di sovrapporre molte pennellate e di ottenere una varietà di sfumature e di gradazioni, impensabili con la pittura a tempera. È proprio l’uso della pittura ad olio a permettere la diversa stesura del colore e la resa accurata di ogni particolare, caratteristiche della pittura fiamminga.

I coniugi Arnolfini •

Autore

Jan van Eyck

Data

1434

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

National Gallery, Londra

I due sposi si tengono per mano, ritratti fedelmente nei volti e in ogni particolare dell’abbigliamento.

Osserva •

La scena si svolge nella camera da letto dei coniugi. Riflessi nello specchio sono raffigurati il pittore e un altro personaggio. L’ambiente è descritto con cura nel letto, nel lampadario, negli zoccoli sul pavimento. La stesura del colore è minuziosa, con passaggi graduati di chiaroscuro.

La scuola fiamminga

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Antonello da Messina La rete di rapporti esistenti all’epoca tra le città mercantili fiamminghe e quelle italiane porta alla conoscenza della pittura ad olio anche in Italia, dove viene utilizzata e diffusa dal pittore Antonello da Messina (1430-1479). Nei suoi ritratti i personaggi hanno una posa naturale, a mezzo busto, con il volto di tre quarti che emerge dal fondo scuro, con la luce che proviene da sinistra in diagonale e dà risalto ai loro volumi. I personaggi sembrano persone reali, ricche di vitalità.

in primo piano Annunciata L’ Annunciata è una piccola tavola di devozione, alta solo 46 centimetri. Presenta il tema dell’Annunciazione, ossia l’annuncio di un angelo a Maria della futura nascita di Gesù. Il pittore presenta il tema cristiano in modo del tutto nuovo rispetto alla tradizione, ossia senza la presenza dell’angelo che annuncia l’evento a Maria.

Osserva l’insieme La Vergine è raffigurata dopo aver ricevuto l’annuncio che diverrà madre di Dio. È seduta davanti a un tavolo sul quale si trova un leggio, con un libro dalle pagine aperte e sollevate. È descritta dunque una situazione di vita reale dei tempi, interrotta dall’annuncio dell’angelo che non è raffigurato nella scena.

Analizza il linguaggio e la tecnica La figura è collocata in perfetto equilibrio al centro della tavola. Il volto appare illuminato contro lo sfondo scurissimo, e sono raffigurati con grande realismo i suoi lineamenti: i grandi occhi, la bocca, il naso. Altrettanto illuminate sono le mani: l’una tiene stretto il manto, mentre l’altra, vista in prospettiva, di scorcio, è alzata in un gesto che è forse di sorpresa, o forse è benedicente in quanto futura madre di Dio. Anche il leggio è visto in prospettiva.

Rifletti sul significato Ritratto di uomo Autore

Antonello da Messina

Data

1434

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

National Gallery, Londra

Osserva • • •

L’uomo è ripreso a mezzo busto. Il volto è visto di tre quarti. Lo sfondo scuro e uniforme dà risalto ai lineamenti illuminati.

322

Sezione 2 • L’arte nella storia

La luce domina la figura, completamente avvolta dal manto blu, e ne valorizza gli occhi sereni, il gesto sicuro della mano, il leggio di legno e il libro di preghiera ancora aperto, perché la preghiera è stata interrotta dall’annuncio. La donna rivolge verso l’esterno lo sguardo e sembra creare un contatto visivo diretto con l’osservatore.


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Annunciata Autore

Antonello da Messina

Data

1475 circa

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Galleria Regionale della Sicilia, Palermo

Sintesi LA SCUOLA FIAMMINGA La scuola fiamminga si caratterizza per l’attento studio della realtà, l’attenzione al vero, la collocazione delle figure sacre e profane in ambienti reali. Poiché celebra la ricca borghesia mercantile, è diffuso l’uso dei ritratti su tavola da collocare nelle abitazioni private.

C L I L Flemish painting At the same time of Italian Renaissance, Flemish painting was born in northern Europe. Jan van Eyck was one of the early innovators among these artists. His works show a great attention to naturalism and realism. He was a master of oil paint (a slow-drying paint made with pigments and oil) and was able to represent accurately light and shade, volumes and appearance. He was also an appreciated portrait artist and produced paintings for the emerging merchant middle class, such as The Arnolfini Portrait. In Italy influences from the Flemish painters are found in the works of the Renaissance painter Antonello da Messina.

Il maggiore esponente della scuola fiamminga è Jan van Eyck, che è tra i primi a utilizzare la pittura a olio e realizza numerosi ritratti della borghesia, tra cui I coniugi Arnolfini. I colori a olio sono più brillanti della pittura a tempera e permettono una diversa stesura del colore, con cui si ottiene un gran numero di sfumature e gradazioni e si possono realizzare chiaroscuri molto dettagliati. In Italia presentano caratteristiche simili alla scuola fiamminga i quadri di Antonello da Messina.

In primo piano • Annunciata

323


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Verifiche

2.

3.

FLiPPED cLASSrooM Il palazzo dei signori rinascimentali Edificio tipico del Rinascimento è il palazzo del Signore, in cui viveva con la sua corte. Splendidi palazzi rinascimentali sono presenti a Firenze, Ferrara, Urbino e altre città italiane sedi di Signorie. Scegli uno di questi palazzi e, consultando Internet, prepara un breve scheda con immagini appropriate, nella quale indicherai la città in cui si trova, l’epoca a cui risale, il Signore che l’ha voluto, l’architetto che l’ha ideato. Descrivi anche gli aspetti che lo caratterizzano sia all’esterno sia nel cortile interno (numero di piani, forma delle finestre, rivestimento delle pareti, cornicione, ecc.). Completa con le tue osservazioni sull’edificio, la sua struttura e il suo aspetto. In classe presenta il lavoro ai compagni e poi confrontate le varie osservazioni.

4.

5.

VEriFicA DELLE conoScEnzE Sintesi

6.

Completa scegliendo tra gli elementi indicati. Andrea Mantegna Bronzo Chiaroscuro Committenti Donatello Fiamminga Filippo Brunelleschi Firenze Geometriche Greco-romana Jan Van Eyck Leon Battista Alberti

Mantova Masaccio Medici Natura Naturalistiche Piero della Francesca Pittura a olio Prospettiva Prospettiva Sandro Botticelli Urbino

7.

8.

Verifiche

9. 1.

324

Nel XV secolo a ..................... prende avvio il Rinascimento, così chiamato perché si vuole operare una “rinascita” dell’antica arte ..................... dopo il periodo gotico di derivazione nord-europea. Gli artisti studiano le opere antiche, che diventano modelli da imitare e, così come per gli antichi, si ritiene che l’arte debba essere imitazione della ...................... Sezione 2 • L’arte nella storia

Nel Quattrocento, le corti signorili diventano importanti centri di produzione artistica, con la continua richiesta di opere che diano lustro ai ..................... e alla stessa città. Per ottenere raffigurazioni ....................., che imitino la realtà, viene ideata la ....................., un sistema di regole ..................... adatte a raffigurare la realtà in modo simile a come appare ai nostri occhi. A Firenze grande innovatore, che domina nell’ambiente artistico è l’architetto .........................................., autore della Basilica di San Lorenzo, dello Spedale degli Innocenti e della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Altro grande architetto è ................................., che progetta Palazzo Rucellai per la famiglia fiorentina dei Rucellai, la facciata di Santa Maria Novella a Firenze e il Tempio Malatestiano per i Malatesta di Rimini. Altro grande esponente rinascimentale è lo scultore ....................., che lavora il marmo e il ......................., applicando effetti prospettici che danno grande naturalismo alle scene. Suoi sono il San Giorgio, Il banchetto di Erode e il Monumento equestre al Gattamelata. Il pittore ..................... raffigura con grande realismo le scene sacre, applicando la ..................... e dando grande rilievo alle figure umane attraverso un potente ...................... Sono fra le sue opere più note La Trinità di Santa Maria Novella e Il tributo della moneta nella Cappella Brancacci. Il pittore .......................................... viene nominato pittore di corte dalla Signoria dei Gonzaga e lavora in modo stabile nel palazzo di ...................... Tra le sue opere sono San Sebastiano, Cristo morto, La camera degli Sposi. A ....................., presso la corte dei Montefeltro, lavora .........................................., le cui opere sono strettamente legate alle richieste dei Duchi. Tra le sue opere sono Ritratti dei duchi di Montefeltro, Flagellazione. A Firenze il pittore più ricercato dalla famiglia ............ è .........................................., che realizzò opere raffinate adatte a soddisfare le esigenze della colta committenza medicea. Tra le sue opere sono Madonna del Magnificat, La nascita di Venere. Negli stessi anni nelle Fiandre si forma una diversa scuola pittorica, il cui maggiore esponente è ........................................... L’artista ha una grande attenzione alla realtà e ottiene effetti di grande realismo usando la ............................., una invenzione propria delle Fiandre. In Italia seguace della pittura ............................. è Antonello da Messina, attivo nel Sud Italia.


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Domande aperte

7.

Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

2.

3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

10.

Quando prende avvio l’arte del Rinascimento? Storicamente a quali forme di governo corrisponde il Rinascimento? In Italia, quale città è il principale centro artistico e da chi è governata? Quali sono le maggiori signorie del Quattrocento nel Nord Italia? Quale ruolo ebbero nella fioritura artistica dell’epoca? Quale ruolo ha l’antico passato greco-romano nel pensiero rinascimentale? Quali opere ha ideato l’architetto Brunelleschi? Dove e per chi lavora Leon Battista Alberti? Quali sue opere conosci? Qual è la ricerca di Donatello in scultura? Quali sue opere conosci? Quali princìpi applica il pittore Masaccio e quali sue opere conosci? Quale artista lavora alla corte dei Gonzaga? Quali sono le sue opere più note? Presso quale corte rinascimentale lavora Piero della Francesca? Quali sue opere conosci legate alla committenza ducale? Dove si forma la pittura fiamminga? Quali aspetti la caratterizzano? Quale pittore italiano è stato influenzato dall’arte fiamminga? Quali sue opere conosci?

VERO O FALSO Scegli l’opzione corretta. 1.

2. 3. 4.

6.

F F F

F F

9.

10.

V

F

V

F

V

F

V

F

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare

C L I L The Renaissance The art of the Renaissance began in Florence in the 15th century. The period is called by this name because it proposed a ‘rebirth’ of ancient Greek and Roman arts. The principal initiators of this rebirth were the architects Filippo Brunelleschi and Leon Battista Alberti, the sculptor Donatello and the painter Masaccio. Brunelleschi designed buildings in which he inserted columns similar to those of the Roman period, as well as rounded arches, coffered ceilings, domed roofs. These elements are present in the churches of San Lorenzo and Santa Maria del Fiore in Florence. Brunelleschi is also considered the inventor of perspective. The architect Leon Battista Alberti worked in Florence for the Rucellai family and in Rimini for the Malatesta family. The sculptor Donatello and the painter Masaccio represented the human figures in a naturalistic way, as in ancient Greek and Roman art. During the 15th century the art of the Renaissance spread to the main cities of northern Italy, in which the most celebrated artists were employed to work in the courts of the ruling families. The major centers of artistic production were Mantua, Urbino, Ferrara, and Rimini. Some painters of the period were highly valued: Andrea Mantegna working in Mantua in the service of the Gonzaga lords, Piero della Francesca working in Urbino for the lords of Montefeltro, and Sandro Botticelli working in the court of Florence.

F Verifiche

325

Verifiche

5.

L’arte del Quattrocento è chiamata rinascimentale perché riprende V le forme dell’arte etrusca La prospettiva è un insieme di regole geometriche di raffigurazione V In architettura Brunelleschi impiega V guglie, rosoni e volte a crociera Alla corte di Urbino lavorano Botticelli e Masaccio, presso i Gonzaga V Andrea Mantegna La prospettiva è inventata V da Filippo Brunelleschi Nel Tempio malatestiano Alberti armonizza la prima fascia gotica della facciata con V la nuova parte rinascimentale

8.

Le opere di Botticelli si caratterizzano per l’uso di linee spezzate e i colori dissonanti Nelle sue opere Masaccio applica le regole della prospettiva Nella Flagellazione Piero della Francesca unisce due scene per mezzo di un unico punto di fuga Nelle opere di Andrea Mantegna è evidente l’interesse per l’arte greca e romana


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Mappa concettuale Completa la mappa.

nasce

L’ARTE DEL PRIMO RINASCIMENTO

a ......................... all’inizio del .........................

rifiuto dell’arte ........................ gusto per l’antico interesse per la natura e per la figura umana si basa su arte come imitazione della natura

si esprime in traduzione in immagini di regole e principi ............................... ideali di misura, armonia, proporzioni, bellezza

architetture religiose con architetture di carattere urbanistico

ARCHITETTURA

mausolei e monumenti celebrativi con SCULTURA

statue e decorazioni per chiese, cappelle private, palazzi

Mappa concettuale

tavole e tele con soggetti sacri e profani

con PITTURA

affreschi decorativi per ambienti (residenze, cappelle di famiglia) opere di soggetto mitologico ritratti

Sandro Botticelli • Filippo Brunelleschi • Donatello • Firenze • Geometrici • Gotica • Andrea Mantegna • Masaccio • Naturalismo • Piero della Francesca • Quattrocento • Santa Maria del Fiore • Santa Maria Novella • Signore • Tempio malatestiano

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Sezione 2 • L’arte nella storia


20_Arte_Rinascimento.qxp_Layout 1 28/01/20 15:23 Pagina 327

per poi diffondersi presso le

Signorie del Centro-Nord (Rimini, Mantova, Urbino, Milano)

superare l’arte gotica

per

ritornare al ............................. dell’antichità classica celebrare il prestigio del ................................ accostarsi alla bellezza della natura attraverso l’arte

con

................................................ - Basilica di San Lorenzo, Spedale degli Innocenti, ......................................... (cupola) Leon Battista Alberti - Palazzo Rucellai, ................................. (facciata), ...................................................

con

.............................. - San Giorgio, Il banchetto di Erode, Monumento equestre al Gattamelata ............................................... – Il tributo della moneta, La Trinità

................................................ - Ritratti dei duchi di Montefeltro, Flagellazione ............................................... - Madonna del Magnificat, La nascita di Venere

Mappa concettuale

327

Mappa concettuale

con

........................................ - San Sebastiano, Cristo morto, La camera degli Sposi


Unità

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13

Il Rinascimento maturo

David, Michelangelo Studio di volto femminile, Leonardo da Vinci

1450

Cenacolo, Leonardo da Vinci Studio di mani femminili, Leonardo da Vinci

1468 1474 1473 Paesaggio del Valdarno, Leonardo da Vinci

328

Lo sposalizio della Vergine, Raffaello I tre filosofi, Giorgione Volta della Cappella Sistina, Michelangelo Amor sacro e amor profano, Tiziano

1483

Piazza del Campidoglio, Michelangelo

Pala Pesaro, Tiziano

1504 1495 1501 1508 1514 1519 1499 1503 1509

La Vergine delle Rocce, Leonardo da Vinci Pietà di San Pietro, Michelangelo

1537 1526

1536

La scuola di Atene, Raffaello

1507

Ritratto di Paolo III Farnese con nipoti, Tiziano

1546

Giudizio Universale, Michelangelo Il Giorno Michelangelo

Madonna del Cardellino, Raffaello Monna Lisa, Leonardo da Vinci

1558 Basilica di San Pietro (cupola), Michelangelo

1600


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Venezia Milano

Firenze

Urbino

Roma

IL PRIMO CINQUECENTO L’arte rinascimentale raggiunge il suo massimo splendore tra la fine del Quattrocento e i primi due decenni del Cinquecento: è il pieno Rinascimento, o Rinascimento maturo, un’epoca di straordinaria produzione artistica, dovuta al grande benessere economico e culturale raggiunto da alcune città del Nord e del Centro Italia. I governanti, come anche le più ricche famiglie, fanno a gara per legare il loro nome a opere importanti e di valore. Commissionano quindi ritratti e sculture per arricchire i loro palazzi e dipinti di carattere sacro per decorare le cappelle di famiglia. Questo clima favorisce l’affermarsi di grandi personalità artistiche, conosciute tuttora in tutto il mondo.

LA MILANO SFORZESCA Un centro attivo è Milano, governato dalla Signoria degli Sforza che con il duca Ludovico il Moro diventa una delle corti più ricche di Europa. Presso gli Sforza lavora Leonardo da Vinci, uno dei più famosi artisti dell’epoca.

LA FIRENZE MEDICEA Altro centro attivo artisticamente è Firenze, sempre governata dalla famiglia Medici. La ricchissima borghesia fiorentina intende celebrare se stessa attraverso le opere d’arte e costituisce una committenza in grado di attrarre gli artisti più famosi, quali Leonardo da Vinci, Raffaello e Michelangelo.

LA REPUBBLICA DI VENEZIA Nel Nord della penisola altro centro importante è Venezia, ricca repubblica marinara, che ha una ricca committenza sia pubblica sia privata, e dove le ricche famiglie venete celebrano la loro ricchezza attraverso l’arte. A Venezia, assoluto protagonista è il pittore Tiziano.

LA ROMA PAPALE Ma nel primo Cinquecento è Roma ad avere l’assoluto predominio artistico. Alcuni pontefici di grande ambizione e cultura, quali Giulio II e Leone X, chiamano alla loro corte i maggiori artisti dell’epoca per dare nuovamente alla città quel primato politico e culturale che aveva ai tempi dell’antica Roma imperiale. A Roma lavorano Raffaello e Michelangelo, le cui opere attraggono tuttora visitatori da tutto il mondo. • L’arte africana di Benin e di Ife

329


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Il Rinascimento maturo in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Roma ma anche Firenze, Milano e Venezia

Primi decenni del Cinquecento

• • • •

Leonardo da Vinci Raffaello Giorgione e Tiziano Michelangelo Buonarroti

• • • • • •

Architetture religiose e di carattere urbanistico Statue e decorazioni per chiese, cappelle private, palazzi Tavole e tele con soggetti sacri e profani Affreschi decorativi per ambienti (residenze, cappelle di famiglia) Opere di soggetto mitologico Ritratti

• Sfumato, composizione piramidale e prospettiva aerea per Leonardo • Realismo, rilievo plastico e articolazione delle figure e delle superfici per Michelangelo • Naturalismo, armonia cromatica, equilibrio compositivo per Raffaello • Pittura tonale per Giorgione e Tiziano

• Soddisfare i gusti e le richieste della committenza • Affermare il prestigio e la ricchezza di Signori e governanti

Quaderno attivo

330

Sezione 2 • L’arte nella storia

• Viaggio in Italia – Villa dei Vescovi

• Audiosintesi • Unità in slide • Il ritratto, un genere pittorico del Cinquecento • Italiarte 12


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e Michelangelo

Leonardo Leonardo da Vinci Leonardo da Vinci (1452-1519) è una delle maggiori personalità del Rinascimento e un grande innovatore in pittura.

Sfumato, composizione piramidale e prospettiva aerea A Milano, per la corte degli Sforza, Leonardo dipinge la tavola chiamata La Vergine delle rocce, con la Madonna, il Bambino Gesù e San Giovannino collocati in un ambiente roccioso (da cui il nome). Il quadro presenta le innovazioni e gli aspetti che caratterizzano la pittura di Leonardo: la composizione piramidale, lo sfumato e la prospettiva area. Nelle sue opere, Leonardo compone le figure in modo da poterle racchiudere in una forma geometrica simile a una piramide. La composizione piramidale collega fra loro gli elementi di un gruppo e dà compostezza e stabilità alla composizione. Leonardo introduce inoltre lo sfumato, un modo di stendere il colore che determina il passaggio dalla luce all’ombra in modo morbido e graduale. Con lo sfumato i personaggi e il paesaggio assumono la stessa importanza e sembrano esprimere un rapporto armonioso fra l’uomo e la natura, un ideale proprio del Rinascimento. Leonardo applica per primo anche la prospettiva aerea: rappresenta cioè gli elementi in primo piano con precisione e naturalezza, mentre in lontananza raffigura contorni meno nitidi e più sbiaditi, così da dare il senso della profondità e della distanza.

• Leonardo da Vinci

La Vergine delle rocce Autore

Leonardo da Vinci

Data

1483-1486 circa

Tecnica

Olio su tavola, trasportato su tela

Luogo

Osserva •

• •

Museo del Louvre, Parigi

La Madonna abbraccia san Giovannino inginocchiato alla sua destra e alza la mano sinistra sul piccolo Gesù, posto

accanto all’angelo che indica san Giovannino. Le quattro figure formano un gruppo piramidale al cui vertice è la testa della Vergine. I colori passano dallo scuro al chiaro in maniera morbida e sfumata. Sui prati intorno alle figure, i fiori sono rappresentati con accuratezza mentre in lontananza i contorni appaiono meno nitidi e più sbiaditi così da dare il senso della profondità e della distanza.

Leonardo e Michelangelo

331


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Le espressioni dell’animo Nella raffigurazione dei personaggi, Leonardo mostra grande interesse per la rappresentazione degli stati d’animo e del carattere, che esprime attraverso gli atteggiamenti e le espressioni del viso. Un’opera che mette in evidenza l’attenzione dell’artista per il mondo interiore dei suoi personaggi è il Cenacolo, realizzato su commissione di

PF

Cenacolo Autore

Leonardo da Vinci

Data

1495-98

Tecnica

Tempera su intonaco gessoso

Luogo

Refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Milano

Osserva •

La scena è ambientata in un locale spoglio, che appare quasi il prolungamento dello stesso refettorio. La stanza ha degli arazzi appesi sulle pareti laterali e tre aperture sul fondo; il soffitto è a cassettoni di legno. Cristo è seduto al centro

332

Sezione 2 • L’arte nella storia

cui Gesù dice ai suoi discepoli che uno di loro lo tradirà. Nel dipinto Leonardo non dà solo una rappresentazione della vita di Cristo, ma una rappresentazione della varietà dei sentimenti dell’animo umano.

Ludovico Sforza, signore di Milano, su una parete del refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie. Il grande dipinto raffigura l’ultima cena di Gesù con i suoi apostoli prima della sua crocifissione, nel momento in

• •

della tavola e il suo capo si staglia contro lo sfondo luminoso. L’ambiente è raffigurato in prospettiva e il punto di fuga corrisponde al volto di Gesù. La prospettiva geometrica fa percepire la profondità dell’ambiente e dà il massimo risalto alla figura di Cristo. Gli apostoli sono disposti in gruppi di tre intorno a Cristo, che emerge isolato. Gli apostoli si rivolgono l’uno all’altro con gesti ed espressioni che fanno percepire i loro stati d’animo: stupore, incredulità, sorpresa, dolore. I contorni delle figure sono appena sfumati, in modo da inserirsi nell’ambiente e nell’atmosfera. Quaderno attivo

• La Vergine delle rocce • Sfondo con la prospettiva aerea


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Il disegno per indagare il mondo

Studio di volto femminile

Leonardo dà grande importanza al disegno, che considera un mezzo per conoscere il mondo. Come aspetto preliminare ai suoi quadri, studia con cura le varie parti del corpo umano, ma anche il paesaggio, che poi interpreta attraverso il colore.

Autore

Leonardo da Vinci

Data

1468-75 ca.

Tecnica

Matita e inchiostro su carta

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva • • • •

Leggere sfumature danno rilievo al volto e ai suoi lineamenti. Gli occhi sono socchiusi, l’espressione è misteriosa e lontana. I capelli hanno lunghe ciocche ondulate disegnate con cura. Una larga fascia ferma i capelli sopra la fronte.

Studio di mani femminili Autore

Leonardo da Vinci

Data

1474 ca.

Tecnica

Disegno a punta d’argento su carta

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva • •

Nel disegno si affiancano tratteggi e sfumature che evocano i diversi aspetti delle mani. Con il chiaroscuro è descritto con cura il rilievo delle dita e del polso

Paesaggio del Valdarno Autore

Leonardo da Vinci

Data

1473

Tecnica

Penna e inchiostro

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva • • •

Il colore dell’inchiostro è scelto in base alla distanza. I primi piani sono disegnati con segni decisi di inchiostro più scuro. Gli alberi e i prati sono evocati con brevi tratteggi.

Leonardo e Michelangelo

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in primo piano Monna Lisa Leonardo è apprezzato dal pubblico per i suoi ritratti, un genere artistico che gli consente di cogliere l’espressione e lo stato d’animo del personaggio. Monna Lisa è uno dei ritratti più famosi al mondo e raffigura una ricca donna fiorentina, moglie di Francesco del Giocondo, dal quale ha preso il nome Gioconda con il quale è nota universalmente.

Osserva l’insieme L’impostazione del ritratto è a mezzo busto: la donna è vista di tre quarti, in primo piano, contro un ampio paesaggio di sfondo. Indossa una veste scura e il volto e le mani emergono sullo sfondo, illuminati dalla luce. Le mani bellissime sono incrociate l’una sull’altra, il volto è incorniciato da lunghi capelli, lo sguardo è profondo e un po’ misterioso, con un sorriso appena accennato.

Analizza il linguaggio e la tecnica Nei disegni del volto o delle mani, assume grande importanza il chiaroscuro, che Leonardo ottiene attraverso lo sfumato e la prospettiva aerea. La composizione piramidale dà equilibrio e stabilità alla figura, lo sfumato e la prospettiva aerea ne ammorbidiscono i contorni e la avvolgono nel paesaggio.

Rifletti sul significato Con i vari toni del chiaroscuro Leonardo riesce a suggerire i volumi, a evidenziare le parti in ombra e quelle in luce, ma

334

Sezione 2 • L’arte nella storia

anche a trasmettere le espressioni degli occhi, l’espressività delle mani, la spontaneità degli atteggiamenti, la vitalità delle figure. Espressione dello stato d’animo della donna sono lo sguardo e il suo sorriso che appare indecifrabile. Il quadro sembra voler esprimere l’inafferrabilità e il mistero dell’animo umano.

Monna Lisa Autore

Leonardo da Vinci

Data

1503-1506

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Museo del Louvre, Parigi


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Quaderno attivo

• La Pietà di San Pietro

Michelangelo Buonarroti Grande personalità artistica del Cinquecento è Michelangelo Buonarroti, scultore, pittore, architetto. Ma Michelangelo si sente soprattutto scultore e nelle sue opere ha prediletto la figura umana, che studia dal vero o dalle statue antiche, greche e romane.

Michelangelo scultore

Pietà di San Pietro Autore

Michelangelo

Data

1499

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Dimensioni 174x195x69 cm

La Pietà di San Pietro, il David, la figura del Giorno sono tre esempi della scultura di Michelangelo in fasi diverse della sua vita. In tutte queste opere l’artista dimostra una perfetta conoscenza dell’anatomia umana e mostra anche una straordinaria perfezione tecnica e una grande abilità nella lavorazione del marmo. Dà anche prova della sua grande capacità nell’esprimere gli stati d’animo e i sentimenti dei personaggi raffigurati.

Luogo

Osserva • • • •

Basilica di San Pietro, Città del Vaticano

Maria ha il volto giovane, appena chino in avanti a guardare Gesù. Le vesti sono ampie e drappeggiate, ricche di chiaroscuri. Cristo ha il capo abbandonato all’indietro. Il marmo è perfettamente levigato ed emerge la muscolatura inerte di Cristo.

Leonardo e Michelangelo

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David Autore

Michelangelo

Data

1501-1504

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

• •

Dimensioni 517x199 cm Luogo

Osserva •

Galleria dell’Accademia, Firenze

• •

La scultura, scolpita a Firenze, è alta oltre quattro metri. I fiorentini la vollero davanti

al Palazzo Vecchio, sede del governo cittadino, dove oggi si trova una copia. Emerge la perfetta anatomia del corpo nudo con una gamba tesa e l’altra appena piegata. Nella mano destra le vene sono raffigurate con precisione e realismo. La mano sinistra è piegata in posizione di lancio. Il giovane ha le sopracciglia aggrottate e lo sguardo concentrato sull’azione da compiere.

Il Giorno (particolare della tomba di Giuliano de’ Medici) Autore

Michelangelo

Data

1526-1531

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Dimensioni 160x150 cm Luogo

Osserva • • •

336

Sezione 2 • L’arte nella storia

Sagrestia Nuova di San Lorenzo, Firenze

Il busto ha una possente e atletica muscolatura. La testa sembra solo abbozzata, quasi sia ancora imprigionata dentro il marmo. Emerge il contrasto fra le parti levigate e quelle solo abbozzate, “non finite”.


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Michelangelo pittore Nel 1508 il papa Giulio II commissiona a Michelangelo la decorazione della volta della Cappella Sistina, in Vaticano. Per concludere l’opera Michelangelo impiega quattro anni, lavorando da solo, senza la collaborazione di aiuti. Nella fascia interna della volta sono dipinte nove storie tratte dalla Genesi, il libro della Bibbia che narra le origini dell’Universo. Intorno alla fascia centrale tutte le figure rimandano a un messaggio cristiano, ossia al concetto di salvezza divina. Tutta la raffigurazione costituisce anche una esaltazione della figura umana, che nel Rinascimento era ritenuta la più alta manifestazione di Dio sulla terra. Una delle scene più famose è quella con il peccato originale e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre.

Volta della Cappella Sistina Autore

Michelangelo

Data

1508-1512

Tecnica

Affresco

Luogo

Palazzi Vaticani, Città del Vaticano

Osserva •

Michelangelo trasforma la superficie piana della cappella in una apparente e complessa architettura. La superficie appare divisa con finti pilastri, cornici, mensole, dipinti in modo da sembrare reali. Vi sono poi centinaia di figure su diversi livelli. Ciò produce una apparente dilatazione dello spazio anche in profondità.

Cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre (particolare della Volta della Cappella Sistina) Autore

Michelangelo

Data

1508-1512

Tecnica

Affresco

Luogo

Palazzi Vaticani, Città del Vaticano

Osserva •

I corpi sono possenti, descritti nella loro anatomia.

Leonardo e Michelangelo

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in primo piano Giudizio universale Dopo vent’anni dalla creazione della volta, Michelangelo è chiamato dal nuovo papa, Paolo III, a decorare la parete posta dietro l’altare della cappella Sistina. Sulla enorme superficie, Michelangelo dipinge una sola, grande scena. Rappresenta il Giudizio Universale descritto nel Vangelo di San Matteo, secondo cui il giorno della Resurrezione Cristo decreterà la salvezza o la dannazione degli uomini. In origine tutte le figure maschili erano completamente nude ma, dopo la morte di Michelangelo, la Chiesa ha ritenuto che fossero indecorose e ha fatto dipingere da un altro pittore dei drappi colorati sulle parti intime.

Osserva l’insieme Al centro della scena è posto Cristo giudice che, avvolto in un alone di luce, alza il braccio destro in un gesto imperioso. Accanto a Cristo è la Madonna, che volge lo sguardo in basso, come intimorita dalla scena. Tutto intorno sono i Risorti: sulla destra i Dannati, che precipitano verso l’inferno, e a sinistra i Salvati, che riprendono il corpo per salire in cielo. In basso, al centro, vi è Caronte che traghetta i Dannati verso l’Inferno. Nelle due lunette in alto volano gli angeli, con in mano i simboli della passione: a sinistra la croce e la corona di spine; a destra la colonna presso la quale Cristo fu flagellato.

Analizza il linguaggio e la tecnica Intorno alla figura di Cristo la composizione delle figure crea l’impressione di un moto vorticoso che accompagna la caduta dei dannati. Le figure emergono plastiche e in rilievo contro l’azzurro del cielo. I corpi sono raffigurati con grande realismo nella loro anatomia e nella loro muscolatura, tesa nello sforzo che compiono per sorreggersi e non precipitare. Il forte chiaroscuro fa sembrare le figure scolpite più che dipinte.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Giudizio universale Autore

Michelangelo

Data

1536-1541

Tecnica

Affresco

Luogo

Cappella Sistina, Palazzi Vaticani, Città del Vaticano

Rifletti sul significato Nelle figure si colgono gli atteggiamenti sgomenti e disperati e sembra di vedere l’umanità sconvolta di fronte al giudizio divino. Agli occhi dei credenti la raffigurazione intende presentare in modo visibile le conseguenze delle proprie azioni: è dunque una sollecitazione a scegliere tra il bene e il male, tra una vita di virtù e una vita di peccato.


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In primo piano • Giudizio universale

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Piazza del Campidoglio

Michelangelo architetto

Autore

Michelangelo

Data

1537 circa

Michelangelo inizia l’attività di architetto quando ha oltre quarant’anni. Lascia le sue opere più celebri a Roma, chiamato dai pontefici per realizzare la sistemazione della piazza del Campidoglio, cuore antico della città, e per completare l’antica basilica di San Pietro. Nella basilica di San Pietro Michelangelo interviene sul completamento dei lavori e progetta la cupola, una delle costruzioni più celebri del mondo.

Materiale

Marmo e pietra

Luogo

Roma

Quaderno attivo

• Due celebri cupole a confronto • La cupola

Osserva •

L’architetto dà alla piazza la forma a trapezio, delimitata da tre edifici sui lati maggiori e sul lato breve da una gradinata di accesso che collega la piazza al resto della città. Al centro viene collocata una scultura dell’antica Roma: il monumento equestre dell’imperatore Marco Aurelio (oggi sostituita con una copia fedele perché l’originale è conservato nei Musei Capitolini). Dalla statua si espande un motivo a stella che sembra indicare l’irradiarsi della civiltà antica verso il resto del Mondo.

Cupola della basilica di San Pietro Autore

Michelangelo

Data

dal 1558 alla morte dell’artista

Materiale

Marmo

Luogo

Città del Vaticano

Osserva •

340

Sezione 2 • L’arte nella storia

Alla base della cupola Michelangelo progetta un alto tamburo in cui si aprono grandi finestre fra coppie di colonne corinzie. In corrispondenza delle doppie colonne del tamburo si alzano i costoloni sporgenti della cupola, che si riuniscono in alto nella lanterna. Nella lanterna è ripreso il motivo delle doppie colonne, che creano sulla superficie un ritmo serrato e ricco di chiaroscuri.

• Michelangelo, un uomo un genio • La Biblioteca Laurenziana di Michelangelo


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Sintesi LEONARDO DA VINCI Leonardo da Vinci è un grande innovatore della pittura rinascimentale, come esemplificato dalla sua opera La Vergine delle rocce. Nell’opera Leonardo introduce la composizione piramidale: dispone le figure in modo tale da racchiuderle in una forma simile a una piramide, dando stabilità alla composizione. Per stendere il colore utilizza lo sfumato: il passaggio dei colori dalla luce all’ombra è morbido e graduale, a simboleggiare il rapporto armonioso fra uomo e natura. Per dare il senso di profondità e lontananza, applica la prospettiva aerea: raffigura gli elementi in primo piano in modo preciso e dettagliato, mentre in lontananza raffigura in modo meno nitido e con contorni più sbiaditi. Leonardo dà grande importanza al disegno, specialmente come fase preliminare ai suoi quadri, e lo considera il mezzo per conoscere la realtà. È anche un abile ritrattista: la sua Monna Lisa è uno dei ritratti più famosi al mondo. Nelle sue figure umane riesce a rappresentare gli stati d’animo e il carattere attraverso gli atteggiamenti e le espressioni del viso, come nel Cenacolo.

MICHELANGELO BUONARROTI Michelangelo si sente soprattutto scultore, ma è anche pittore e architetto. Come scultore predilige la rappresentazione della figura umana, che studia dal vero e attraverso le opere greche e romane. Dimostra una perfetta conoscenza dell’anatomia ed è abile nel rappresentare gli stati d’animo e i sentimenti dei suoi personaggi. Tre esempi della sua attività di scultore sono la Pietà di San Pietro, il David e Il Giorno. Michelangelo realizza la decorazione della volta della Cappella Sistina con storie tratte dalla Genesi. Qui si concentra sul concetto di salvezza divina e mette al centro la figura umana in qualità di più alta manifestazione di Dio. Sulla parete dietro l’altare della cappella dipinge Il Giudizio Universale. Le sue figure umane sono raffigurate con grande realismo ed emergono plastiche in rilievo, come se fossero statue. L’opera di Michelangelo come architetto si concentra a Roma, dove realizza la Piazza del Campidoglio e la cupola della basilica di San Pietro.

C L I L Leonardo da Vinci

Michelangelo

Leonardo was an engineer and an artist, who worked in Milan for the ruling family, the Sforzas. Leonardo’s painting is distinguished by the ‘nuance’ of colour, the pyramidal composition to give a sense of stability and balance, and the aerial perspective. Leonardo had a detailed knowledge of human anatomy and searched to express the feelings of the soul in his characters. The most famous work of Leonardo is the Mona Lisa. Other famous works are the Virgin of the rocks and the Last Supper.

Michelangelo was a sculptor, painter, and architect. In all its paintings and sculptures is present the human figure that emerges as plastic and vigorous. Some of his important early sculptures are: the Pieta in San Pietro, the statue of David and the Medici tomb in Florence. He worked in Rome for the Pope and painted the Sistine Chapel ceiling and the fresco of Last Judgment in the Vatican. The Sistine Chapel in Rome is seen as his most important painting. In Rome he also worked as an architect: he designed the Piazza del Campidoglio and completed the basilica of San Pietro with its large dome.

Leonardo e Michelangelo

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Pittura rinascimentale del Cinquecento Raffaello Raffaello Sanzio (1483-1520) è un grande esponente della pittura rinascimentale. Nato ad Urbino, è attivo tra Firenze e Roma, dove conosce la pittura di Leonardo e di Michelangelo e lavora attivamente fino alla sua morte, avvenuta a soli 37 anni. Il giovane Raffaello si concentra sulle pitture di storia sacra, soggetti molto richiesti dalla ricca committenza per decorare le cappelle di famiglia o le proprie abitazioni. Un altro soggetto a tema sacro apprezzato dai committenti dell’epoca e riprodotto più volte da Raffaello è quello della Madonna col Bambino. La committenza rinascimentale apprezza anche un altro genere pittorico, quello del ritratto, che consente di eternare la fisionomia e i tratti dei personaggi più ricchi e potenti, ma anche di esaltare il loro ruolo e la loro ricchezza. Raffaello realizza quindi numerosi ritratti su commissione, tra cui quello del papa Leone X, ultimato mentre lavora alla decorazione delle stanze private del pontefice. In tutte le sue pitture Raffaello interpreta gli ideali propri del Rinascimento: naturalismo, bellezza, armonia, proporzioni ed equilibrio.

Lo sposalizio della Vergine Autore

Raffaello Sanzio

Data

1504

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Pinacoteca di Brera, Milano

Osserva PITTURA

Nella tavola di soggetto sacro, la scena collocata in primo piano vede al centro Maria e Giuseppe durante la cerimonia di matrimonio.

342

Sezione 2 • L’arte nella storia

Dietro la scena in primo piano si allarga un ampio spazio. Sullo sfondo si trova un tempio monumentale di forma quasi circolare. La prospettiva è applicata in modo rigoroso con il punto di fuga posto al centro della porta del tempio. Le figure hanno volti sereni, atteggiamenti armoniosi, e sono raffigurate con grande naturalismo. I colori sono vivaci, luminosi, ricchi di sfumature che danno rilievo alle figure in primo piano. Le figure in lontananza contribuiscono a dare profondità allo spazio.


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Madonna col Bambino e San Giovannino detta “Madonna del Cardellino” Autore

Raffaello Sanzio

Data

1507

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva • • • •

La Madonna guarda san Giovannino che ha il cardellino in mano. Le figure si stagliano sullo sfondo del paesaggio naturale. La composizione è stabile ed equilibrata, di tipo piramidale. I colori sfumano in lontananza accentuando le progressive distanze.

Leone X con i cardinali Luigi De Rossi e Giulio de’ Medici Autore

Raffaello Sanzio

Data

1517-18

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Galleria degli Uffizi, Firenze

Osserva • • • • •

Il papa è seduto al suo scrittoio con una lente in mano. Sembra di percepire il velluto della mantella e il broccato della veste. Le figure emergono dall’ombra. ll volto del pontefice emerge per effetto della luce. Raffaello ha colto con fedeltà sia la fisionomia del pontefice, dallo sguardo acuto e penetrante, sia la sua personalità, trasmessa attraverso l’espressione degli occhi, i gesti e gli atteggiamenti.

Unità 13 • Il Rinascimento maturo

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Le Stanze Vaticane

Eraclito ha il volto di Michelangelo.

Nel 1508 Raffaello viene chiamato a Roma dal Papa Giulio II, che lo incarica di decorare le stanze private del Pontefice nei Palazzi Vaticani. Per decorare le quattro stanze poste in successione, il pittore chiama numerosi collaboratori, che proseguono i lavori anche dopo la sua morte. La stanza più nota, interamente dipinta da Raffaello, è la prima, detta Stanza della Segnatura, perché il Papa la usava per firmare (in latino signare) i documenti. Ciascuna parete della stanza è dipinta con un diverso tema. Uno dei più noti è La Scuola di Atene, che presenta i maggiori filosofi dell’antica Grecia. Con La Scuola di Atene Raffaello vuole dimostrare come armonia, proporzioni, rigore prospettico, elementi tipici della cultura rinascimentale, discendono direttamente da quella greca e romana. Per rinforzare tale concetto ha dato ad alcuni filosofi il volto di alcuni personaggi a lui contemporanei.

Platone ha il volto di Leonardo da Vinci.

La Stanza della Segnatura Autore

Raffaello Sanzio

Data

1509-1510

Tecnica

Affresco

Luogo

Palazzi Vaticani, Città del Vaticano

PITTURA

Osserva • • •

La stanza ha la volta a crociera interamente decorata con pitture. Le pareti hanno in alto una forma semicircolare. In basso scorre una base dipinta nella quale si aprono le porte.

Quaderno attivo

344

• I colori luminosi di Raffaello


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La Scuola di Atene Autore

Raffaello Sanzio

Data

1509-1510

Tecnica

Affresco

Luogo

Palazzi Vaticani, Città del Vaticano

Osserva • •

L’ambiente è raffigurato in perfetta prospettiva, con il punto di fuga posto al centro, fra i due filosofi. La scena si svolge all’interno di un grandioso edificio simile a quelli

• • •

dell’antica Roma. Anche le volte a cassettoni ricordano quelle delle antiche basiliche romane. Al centro sono collocati Platone e Aristotele, i più grandi filosofi greci. Platone ha una lunga barba e indica con una mano il cielo. Aristotele ha un braccio teso in avanti. Le figure hanno vesti drappeggiate, dai colori luminosi e ricchi di chiaroscuri. La parete presenta i caratteri propri della pittura di Raffaello: figure ben modellate, colori luminosi e ricchi di chiaroscuri, impianto rigorosamente prospettico.

Unità 13 • Il Rinascimento maturo

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Giorgione e Tiziano a Venezia All’inizio del Cinquecento, a Venezia, si forma una importante scuola pittorica, nella quale assume particolare importanza il colore. Gli artisti di questa scuola non usano il colore per completare forme definite in precedenza con il disegno, ma creano ambienti e figure direttamente con esso. Stendono il colore in modo nuovo, creando accostamenti e sovrapposizioni che collegano figure e ambiente in una straordinaria armonia cromatica, senza contrasti forti né contorni netti. Questo procedimento è chiamato pittura tonale.

I tre filosofi Autore

Giorgione

Data

1508-1509

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Kunsthistorisches Museum, Vienna

Osserva • • •

PITTURA

Tre uomini, due in piedi e uno seduto, sono collocati a destra in primo piano. Sulla sinistra si apre l’ingresso di una caverna. Due alberi in controluce lasciano intravedere il paesaggio di sfondo e il cielo luminoso. Presenta i caratteri propri della pittura tonale, ossia la presenza in tutti i colori di toni caldi e luminosi che collegano armoniosamente tutti gli elementi del quadro.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Giorgione L’iniziatore della pittura tonale a Venezia è Giorgione (1478-1510), che ha nella città una fiorente bottega, apprezzata dalla clientela aristocratica della città.

Tiziano Un allievo di Giorgione è Tiziano Vecellio (1490-1576), che diventerà il maggiore esponente del Rinascimento a Venezia. Tiziano realizza opere di tutti i generi allora in uso, tra cui soggetti mitologici e pale di carattere sacro.


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Amor sacro e amore profano è un quadro commissionato al pittore per farne un dono di nozze. Si tratta di una raffigurazione allegorica, che rimanda in modo simbolico all’amore matrimoniale. Nela Pala Pesaro, commissionata al pittore dalla famiglia Pesaro, tra le più potenti a Venezia, Tiziano interpreta il soggetto religioso proprio dell’arte cristiana in modo del tutto nuovo. Durante un soggiorno a Roma, Tiziano dipinge il ritratto del pontefice Paolo III Farnese con i suoi nipoti, Ottavio e Alessandro. Nel dipinto, Tiziano esprime i caratteri dei tre personaggi e addirittura mette in evidenza i loro rapporti. Tiziano è considerato il più grande ritrattista della sua epoca: egli riesce infatti a raffigurare con grande fedeltà i lineamenti e a tramettere anche il carattere dei personaggi ritratti.

Amor sacro e amor profano Autore

Tiziano

Data

1514 circa

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Galleria Borghese, Roma

Osserva •

• • • •

Due donne, l’una vestita in lussuosi abiti rinascimentali e l’altra nuda, sono sedute ai lati di un antico sarcofago scolpito, usato come fontanile. Il piccolo Cupido, dio dell’amore, immerge le mani nell’acqua della fontana. Dietro si vede il paesaggio, formato da prati, case, nuvole, dai colori luminosi. Le tre figure sono rappresentate in modo naturalistico e risaltano luminose contro i toni cupi della vegetazione. Le accurate sfumature dei colori danno risalto alle pieghe delle vesti e al rilievo dei corpi.

Pala Pesaro Autore

Tiziano

Data

1519-1526

• •

Tecnica Olio su tela Luogo

Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia

Osserva • • La tempesta di Giorgione • Tiziano, pittore

dal tratto divino

La Madonna è seduta in trono con il Bambino Gesù in braccio, circondata da alcuni santi. Intorno inginocchiati in atteggiamento di preghiera sono i personaggi della famiglia Pesaro, i committenti dell’opera.

• •

In alto due angioletti posti su una nuvola stanno alzando una croce. La composizione è del tutto innovativa, con la Madonna posta sulla destra del dipinto, anziché al centro come era d’uso. Tale posizione le dà il massimo risalto. I volti sono naturali, gli abiti hanno riflessi cangianti, emergono i colori caldi delle vesti, la luce avvolge e unifica figure e ambiente. La composizione asimmetrica, la veduta dal basso e di scorcio sono aspetti nuovi per una scena sacra e creano un percorso visivo che si conclude sul volto di Maria e del suo bimbo.

Unità 13 • Il Rinascimento maturo

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342-351.qxp_Layout 1 05/02/20 11:16 Pagina 348

in primo piano Ritratto di Paolo III Farnese con i nipoti Il quadro fu dipinto da Tiziano durante un suo soggiorno a Roma. Ritrae il pontefice seduto nel suo studio, con accanto i due nipoti Alessandro e Ottavio. Le figure emergono contro un pesante drappo rosso che fa da sfondo e riveste parte dell’ambiente.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Ritratto di Paolo III Farnese con i nipoti Autore

Tiziano

Data

1546

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo di Capodimonte, Napoli


342-351.qxp_Layout 1 05/02/20 11:16 Pagina 349

Osserva l’insieme Il pontefice, vecchio e curvo, è seduto e con una mano si sostiene a un mobile posto accanto; ha però lo sguardo attento e penetrante rivolto verso il nipote Ottavio che si inchina verso di lui. Dietro, dall’altro lato in piedi, è il nipote Alessandro, con la veste cardinalizia, lo sguardo distaccato rivolto verso l’osservatore.

Analizza il linguaggio e la tecnica Nella composizione assume centralità la figura del pontefice e verso la sua testa convergono gli andamenti delle altre figure. I colori sono caldi, imbevuti di luce e assumono risalto i riflessi sul copricapo e sul velluto della mantellina; ma e piedi sono dipinti in modo poco preciso, con pennellate rapide e dense, quasi siano meno importanti.

Rifletti sul significato Nel quadro il pittore mette in evidenza non solo le fisionomie dei personaggi, ma i loro rapporti e l’intera situazione: Ottavio, in atteggiamento di rispetto, forse di adulazione, nei riguardi del vecchio pontefice che rivolge a lui il suo sguardo; Alessandro quasi distaccato e pienamente consapevole del suo importante ruolo ecclesiastico.

Quaderno attivo

• Un viso in pittura tonale • Una drammatica Pietà

Sintesi PITTURA RINASCIMENTALE DEL CINQUECENTO Raffaello Sanzio è un altro esponente di spicco della pittura rinascimentale. Realizza numerose pitture di storia sacra (come Lo sposalizio della Vergine, la Madonna del cardellino) e ritratti (come quello di Leone X con i cardinali Luigi De Rossi e Giulio de’ Medici). I tratti distintivi delle sue opere sono il naturalismo, l’armonia cromatica e l’equilibrio della composizione. Con La scuola di Atene, affresco realizzato per la Stanza della Segnatura nei Palazzi Vaticani, intende dimostrare che gli ideali rinascimentali di armonia, proporzioni e rigore prospettico discendono dalla cultura antica classica. Il colore è centrale nella pittura del Cinquecento a Venezia. Artisti come Giorgione e Tiziano usano la pittura tonale: creano cioè ambienti e figure direttamente con il colore e non lo usano più per completare un disegno. Tiziano realizza pale di carattere sacro, soggetti mitologici e ritratti (è il più grande ritrattista del tempo). Raffigura i suoi personaggi con grande realismo e ne trasmette anche il carattere.

Unità 13 • Il Rinascimento maturo

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Verifiche

VERO O FALSO Scegli l’opzione corretta. 1.

2.

VeRifica deLLe conoScenze

3. 4.

Sintesi Scegli l’opzione corretta. Nel Cinquecento emergono grandi artisti, in particolare Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello e Tiziano. La pittura di Leonardo è caratterizzata dal chiaroscuro/dallo sfumato, dalla prospettiva aerea/geometrica, dalla composizione piramidale/a spirale. Opera celebre è la Monna Lisa. Michelangelo è stato pittore, scultore e architetto. Opere di grande rilievo sono la Cappella Sistina, dove le figure umane emergono plastiche senza/in rilievo, simili a statue, e la cupola di San Pietro/Santa Maria del Fiore. Il suo stile si caratterizza per il grande realismo/l’estrema astrazione. Raffaello si esprime con colori armoniosi/contrastanti, figure naturalistiche/astratte, uso sapiente della prospettiva. Tiziano è il più grande ritrattista/prospettivista della sua epoca e lavora a Firenze/Venezia. Ha una particolare sensibilità per il disegno/colore e usa il procedimento della pittura tonale/naturale.

5. 6.

7. 8.

9.

10.

La pittura di Leonardo è caratterizzata da prospettiva aerea e composizione piramidale Raffaello si esprime con colori armoniosi e figure naturalistiche Come scultore Michelangelo raffigura perfettamente l’anatomia umana Tiziano usa lo sfumato, Leonardo la pittura tonale Il più abile ritrattista del prima Cinquecento è Michelangelo Nelle sue sculture Michelangelo è abile nell’esprimere stati d’animo e sentimenti Le figure di Michelangelo nella Cappella Sistina sono poco realistiche Con La scuola di Atene Raffaello vuole dimostrare che gli ideali della cultura rinascimentale discendono dall’arte gotica Leonardo dimostra grande interesse per la rappresentazione degli stati d’animo Leonardo progetta anche la cupola della Basilica di San Pietro

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C L I L Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

Verifiche

2. 3.

4. 5.

350

Quando e in quale contesto politico-culturale l’arte rinascimentale raggiunge il massimo splendore? In quali città? Quali sono le innovazioni introdotte in pittura da Leonardo? Quali sue opere conosci? In quali ambiti dell’arte Michelangelo svolge la sua attività? Per quale committenza lavora? Quali sue opere conosci? Quali caratteristiche ha la pittura di Raffaello? Quali sue opere conosci? Quali aspetti dominano la pittura veneziana? Quali sono i maggiori esponenti? Sezione 2 • L’arte nella storia

Raphael and Titian, great protagonists of the Italian Renaissance At the beginning of the 16th century, the Renaissance art reached its maximum splendour with some of the great protagonists being Raphael and Titian. The painter Raphael was commissioned to decorate the rooms of the Vatican using bright colours and naturalistic human figures inserted in the perspective of the rooms. The painter Titian worked in Venice. He is considered the greatest author of portraits of his era. His paintings are characterized by ‘tonal’ painting with great chromatic harmony.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE DEL RINASCIMENTO MATURO

si sviluppa

espressione degli stati d’animo

si esprime nell’opera di Leonardo da Vinci

a ......................, Firenze, Milano e Venezia nei primi decenni del .............................

.................... con

composizione ....................

in

La Vergine delle rocce, Cenacolo, Monna Lisa Studi della figura umana e del paesaggio (disegno)

prospettiva ........ disegno come mezzo per conoscere la realtà naturalismo con Raffaello

armonia ....................

in

equilibrio compositivo realismo

con

espressione degli ....................

in

Michelangelo

articolazione di figure e superfici Tiziano

con

pittura ....................

in

Pietà di San Pietro, David, Il Giorno (scultura) Volta della Cappella Sistina e Il Giudizio Universale (pittura) Piazza del Campidoglio, cupola di San Pietro (architettura) Amor sacro e amor profano, Pala Pesaro, Ritratto di Paolo III Farnese con i nipoti

Aerea • Anatomia • Armonia • Cinquecento • Piramidale • Rilievo • Roma • Sfumato • Stati d’animo • Tonale Mappa concettuale

351

Mappa concettuale

............ plastico

Lo sposalizio della Vergine, Madonna del Cardellino, La scuola di Atene


Unità

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14

Il Manierismo

Chiesa di San Giorgio Maggiore, Andrea Palladio, Venezia

Sala dei Giganti, Giulio Romano, Mantova

1565

1532 1500

1521

1528

Deposizione di Cristo dalla croce, Rosso Fiorentino Visitazione, Jacopo Pontormo, Carmignano (FI)

352

Mercurio volante, Giambologna

1540 Saliera per Francesco I, Benvenuto Cellini

1550 Villa Capra, Palladio, Vicenza

1563 Le quattro stagioni, Arcimboldo

Ritratto di Rodolfo II in veste di Vertunno, Arcimboldo

1578 1573

Cena in casa Levi, Paolo Veronese

1590 1583

1592

Il ratto Ultima cena, Jacopo delle Sabine, Giambologna, Tintoretto, Venezia Firenze

1600


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Milano

Venezia Vicenza Mantova

Firenze

Roma

IL CLIMA POLITICO E CULTURALE

Lanzichenecchi Dal tedesco Landsknecht (cioè servo della regione), sono un corpo di soldati tedeschi mercenari, cioè che combattono dietro pagamento di un compenso.

Il Manierismo si forma in un clima politico e culturale caratterizzato da lotte fra i maggiori stati europei e, soprattutto, da una profonda crisi della Chiesa cattolica. Tale crisi sfocia nel 1517 nella Riforma protestante guidata da Martin Lutero, un monaco tedesco che opera una scissione all’interno della Chiesa. Per fronteggiare la situazione il Papa promuove poi il Concilio di Trento (1545-1563) nel quale prende forma la Controriforma cattolica, tesa a riportare ordine nell’organizzazione della Chiesa e a riaffermare il suo potere spirituale e politico. A questa situazione si aggiungono il sacco di Roma nel 1527 da parte dei Lanzichenecchi e le lotte fra Francia e Spagna che vedono anche l’Italia come terreno di scontro. Nel secondo Cinquecento la città papale perde il predominio artistico che aveva avuto negli anni del Rinascimento maturo e molti artisti che vi lavorano si trasferiscono in altre città, dove occorre rispondere alle richieste di una committenza sempre più diversificata rispetto a quella romana e toscana dei secoli precedenti.

L’ARTE “DI MANIERA” Dopo il primo ventennio del Cinquecento vi è un rinnovamento del linguaggio artistico rinascimentale. Gli artisti sperimentano nuove soluzioni, definite “di maniera” perché ispirate a quelle dei grandi protagonisti del Rinascimento, alla loro “maniera” di creare. L’arte di questo periodo viene infatti definita manierista. Il Manierismo nasce come risposta al bisogno di un rinnovamento dell’arte, alla richiesta di fantasia e invenzione, al gusto per il bizzarro, il capriccio, la novità, tutte qualità molto apprezzate dai ricchi committenti. Prende avvio a Roma e a Firenze e si diffonde poi rapidamente nel resto dell’Italia, soprattutto in Lombardia e nel Veneto. Dall’Italia il Manierismo è esportato nelle corti europee, diventando un linguaggio presente in tutta Europa, pur trovando soluzioni diverse nei vari Paesi.

Il manierismo si ispira alla “maniera” di creare dei grandi del Rinascimento 353


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Il Manierismo in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Da Roma e Firenze nel resto d’Italia, soprattutto in Lombardia e nel Veneto Poi nelle corti europee

Dal terzo decennio del Cinquecento

• Nel Veneto l’architetto Andrea Palladio • Scultori come Benvenuto Cellini (a Firenze) e Giambologna (in Emilia) • In Toscana i pittori Jacopo Pontormo e Rosso Fiorentino • In Lombardia i pittori Giulio Romano e Giuseppe Arcimboldo • A Venezia i pittori Tintoretto e Veronese

• Residenze sontuose • Dipinti di carattere religioso o mitologico • Opere celebrative della ricchezza

• Interpretare temi conosciuti in modi nuovi, spesso drammatici o caricati, scenografici, teatrali

• Rispondere al bisogno di un rinnovamento dell’arte • Sperimentare nuove soluzioni alla “maniera” creativa dei grandi protagonisti del Rinascimento • Soddisfare le richieste di fantasia e invenzione della committenza • Cercare soluzioni che rispondano al gusto per il bizzarro, il capriccio, la novità • Coinvolgere e stupire l’osservatore

Quaderno attivo

354

Sezione 2 • L’arte nella storia

• Viaggio in Italia – Il Castello di Masino

• • • •

Audiosintesi Unità in slide Il Manierismo Italiarte 13


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Quaderno attivo

• Giardini pubblici e privati

Architettura manierista Andrea Palladio In epoca manierista svolge la sua attività nel Veneto un architetto di grande successo, Andrea Palladio (1508-1580), molto apprezzato dalla nobiltà e dal clero. Egli lavora sia a Venezia sia nell’entroterra veneto. Gli edifici ideati dal Palladio sono caratterizzati da una rigorosa simmetria e dall’uso innovativo di elementi ripresi dall’architettura classica (cupole, colonne, timpani, statue). Tutte le sue costruzioni sono caratterizzate da armonia, proporzioni e da una perfetta integrazione con la natura. Andrea Palladio si serve infatti degli elementi classici in modo nuovo, libero e originale, componendoli in un modo articolato che rende l’edificio perfettamente inserito nell’ambiente circostante.

Presentano aspetti tipici della sua architettura Villa Capra (nota anche come La Rotonda), una villa residenziale in provincia di Vicenza, nell’entroterra veneto, e la chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia.

Le ville aristocratiche di campagna Nel secondo Cinquecento le famiglie più agiate commissionano la costruzione di ricche residenze di campagna, attorniate dagli splendidi giardini detti “all’italiana”, con fontane, statue e spazi suddivisi secondo criteri geometrici. Anche nel Veneto, presso le famiglie più ricche entra l’uso di abitare fuori delle città, dove l’aristocrazia fa costruire splendide ville.

Villa Capra (La Rotonda) Data

1550-1551

Luogo

Vicenza

Al centro dell’edificio è posta una cupola. Questa rappresenta il centro di simmetria dell’edificio. Su ogni lato è posta una loggia simile a un tempio classico, con colonne e timpano.

L’edificio ha pianta quadrata e quattro facciate identiche.

Unità 14 • Il Manierismo

355

ARCHITETTURA

Andrea Palladio

Osserva • Villa Barbaro a Maser di Palladio e Veronese • I giardini “all’italiana” del Cinquecento

Architetto


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Nuove chiese a Venezia Nel Cinquecento, Venezia è una città aperta alle nuove sperimentazioni, con una articolata committenza non solo pubblica, ma anche religiosa, che promuove la costruzione di nuove chiese. Palladio è incaricato di realizzare la chiesa di San Giorgio Maggiore, posta su una piccola isola situata di fronte al bacino di San Marco.

Chiesa di San Giorgio Maggiore Architetto

Andrea Palladio

Data

Dal 1565

Luogo

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Osserva • •

La parte centrale della facciata è simile a quella di un antico tempo greco, con quattro alte colonne sormontate dal timpano. All’incrocio degli spazi interni è collocata una cupola, che costituisce il centro di simmetria dell’edificio.

Sintesi

ARCHITETTURA

ARCHITETTURA MANIERISTICA Andrea Palladio lavora a Venezia e nel Veneto. Le sue opere si caratterizzano per simmetria, armonia e integrazione con l’ambiente circostante e presentano elementi ripresi dall’antichità classica (cupole, timpani, colonne, statue). Palladio progetta ricche residenze di campagna nell’entroterra veneto, tra le quali

356

Sezione 2 • L’arte nella storia

Villa Capra (nota come La Rotonda). Nel Cinquecento le famiglie più benestanti commissionano infatti anche ville di campagna attorniate da giardini all’italiana. A Venezia la Chiesa promuove la costruzione di nuove chiese. Palladio progetta la chiesa di San Giorgio Maggiore, che presenta i caratteri di simmetria e classicità tipici della sua architettura.


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Quaderno attivo

• Il Perseo di Benvenuto Cellini

Scultura manierista Benvenuto Cellini

Fantasia, invenzione e abilità tecnica

Benvenuto Cellini (1500-1571) è orafo e scultore di straordinaria abilità tecnica. Per Francesco I, re di Francia, realizza una saliera in oro con personaggi della mitologia. È infatti abitudine dei signori dell’epoca commissionare arredi da tavola per stupire e rallegrare gli ospiti e suscitare la loro ammirazione.

In scultura, l’arte manierista si esprime con caratteri originali, espressione della creatività individuale di ciascun artista. I temi più frequenti sono quelli mitologici, richiesti dalla committenza e interpretati con grande libertà e inventiva. Importanti esponenti della scultura manierista sono Benvenuto Cellini e Giambologna.

La scultura manierista predilige i temi mitologici

Saliera per Francesco I Autore

Benvenuto Cellini

Data

1540-1543

Materiale

Ebano, oro e smalto

Tecnica

Fusione, cesello, smalto

Luogo

Kunsthistorisches Museum, Vienna

Nettuno, il dio del mare, si riconosce perché ha in mano il tridente ed è posato su cavalli marini.

• •

Di fronte a Nettuno è posta la Terra, sotto forma di giovane donna attorniata da fiori e frutti. Le due figure semisdraiate intrecciano le gambe, così come nella realtà il mare e la terra si incrociano. Da un lato, accanto alle due figure è posto lo spazio per il sale. La raffigurazione dà prova di una eccellente abilità tecnica e di una grande conoscenza della figura umana.

Unità 14 • Il Manierismo

SCULTURA

Osserva

357


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Mercurio volante Autore

Giambologna

Giambologna

Data

15781580 ca.

Giambologna (1529-1608) è il nome con cui è noto lo scultore fiammingo Jean Boulogne. Negli ultimi decenni del Cinquecento è attivo a Firenze presso la corte dei Medici, per i quali realizza numerose sculture a tutto tondo, quali il Mercurio volante e Il ratto delle Sabine.

Materiale

Bronzo

Tecnica

Fusione

Luogo

Museo Nazionale del Bargello, Firenze

Osserva • •

Una gamba è tesa, l’altra è piegata nello slancio del movimento. La posizione delle braccia produce un leggiadro arabesco nello spazio. Precisa e accurata è la raffigurazione dei muscoli e dell’anatomia del busto.

in primo piano Il ratto delle Sabine L’opera raffigura un episodio mitologico della storia di Roma: il rapimento delle donne sabine da parte degli antichi Romani. Fu creata per la Loggia dei Lanzi, un portico aperto posto a Firenze su un lato della Piazza della Signoria, una sorta di museo all’aperto nella quale espongono gli artisti più famosi.

Osserva l’insieme Il gruppo è formato da tre figure: in basso un anziano sabino che guarda impotente il rapimento della fanciulla sabina da parte di un giovane romano.

Analizza il linguaggio e la tecnica I corpi sono raffigurati nudi, con una perfetta lavorazione che fa percepire la forte muscolatura degli uomini. Le tre figure sembrano avvitarsi su se stesse in un intreccio di linee curve, che fanno percepire la stretta del giovane romano e il divincolarsi frenetico della ragazza sabina.

Rifletti sul significato

SCULTURA

Il tema mitologico è interpretato con grande fantasia inventiva. È tipica del Giambologna la forma serpentinata a spirale, che dà grazia e vitalità alle figure e riesce a creare un effetto di movimento rotatorio verso l’alto. Tale composizione inserisce la statua pienamente nell’ambiente e coinvolge l’osservatore, costretto a girarle intorno per poterla apprezzare in ogni suo aspetto.

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Il ratto delle Sabine Autore

Giambologna

Data

1583 ca.

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Loggia dei Lanzi, Firenze

Sintesi SCULTURA MANIERISTA La scultura manierista predilige i temi mitologici. Si esprime nelle opere dei diversi artisti con caratteri originali. Benvenuto Cellini è orafo e scultore. Realizza per il re di Francia Francesco I una saliera in oro con Nettuno, il dio del mare, e la Terra, nella quale dà prova della sua abilità tecnica e di conoscere a fondo la figura umana. Le opere di Giambologna si caratterizzano per la perfetta raffigurazione dell’anatomia umana e per la forma serpentinata a spirale, che crea un movimento rotatorio verso l’alto e obbliga l’osservatore a girare attorno alla scultura per vederla interamente. Sono esempi della sua opera la statua in bronzo Mercurio volante e la scultura in marmo a tutto tondo Il ratto delle Sabine, a tema mitologico.

In primo piano • Il ratto delle Sabine

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Pittura manierista Rosso Fiorentino e Jacopo Pontormo in Toscana La ricerca di novità e di invenzione, propria della pittura manierista, allontana i pittori toscani dalla raffigurazione fedele della realtà. Nella rappresentazione dello spazio essi abbandonano la composizione simmetrica e la prospettiva tipiche del Rinascimento. Inoltre, rappresentano le figure umane a volte deformate nelle pro-

Deposizione di Cristo dalla croce Autore

Rosso Fiorentino

Data

1521

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Pinacoteca comunale, Volterra (Pisa)

Osserva •

• • •

PITTURA

La scena sacra è raffigurata tutta in primo piano sullo sfondo azzurro uniforme del cielo, che ricorda un fondale di teatro. Nella zona superiore tre uomini arrampicati sulle scale depongono Cristo dalla croce, mentre un altro guarda la scena dall’alto mentre regge una delle scale. In basso, a sinistra due donne reggono la Madonna affranta dal dolore, mentre Maria Maddalena, posta al centro, la abbraccia all’altezza delle ginocchia. Sulla destra San Giovanni piange disperato stringendo il capo fra le mani. I corpi appaiono allungati, gli atteggiamenti e le espressioni sono esasperati. Le figure sono numerose e riempiono la superficie. Non vi è traccia della composizione simmetrica del Rinascimento. I colori sono brillanti, stesi con contrasti netti fra le zone in ombra e quelle illuminate.

360

Sezione 2 • L’arte nella storia

I pittori toscani si allontanano dai canoni rinascimentali


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porzioni, in atteggiamenti innaturali. Scelgono anche di usare colori privi delle sfumature dalla luce all’ombra proprie della pittura rinascimentale. Il manierista Rosso Fiorentino (1494-1540), nella sua Deposizione di Cristo dalla Croce, sceglie un tema proprio della pittura religiosa rinascimentale e lo interpreta in modo del tutto nuovo. È una novità anche la Visitazione di Jacopo Pontormo (1494-1556), che raffigura un episodio del Nuovo Testamento: la visita di Maria all’anziana cugina Elisabetta, entrambe in attesa di un bambino.

Visitazione Autore

Jacopo Pontormo

Data

1528-1529

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Chiesa di San Michele, Carmignano (Firenze)

Osserva •

Le figure di Maria ed Elisabetta (in primo piano) e delle due spettatrici (dietro di esse) occupano quasi tutta la superficie del quadro e sembrano quasi dilatate, con le vesti rigonfie. Le teste sono rimpicciolite rispetto al corpo. Le vesti hanno colori luminosi sui toni dei gialli, dei rossi, dei verdi che contrastano fra loro. La luce colpisce in pieno le figure che appaiono come bloccate nelle loro pose, dà risalto ai colori dissonanti e rende quasi irreale la scena.

Unità 14 • Il Manierismo

361


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Giulio Romano in Lombardia Il pittore manierista Giulio Romano (1495-1546) riveste con temi di carattere mitologico le pareti delle sale di un palazzo dei Gonzaga fuori Mantova. La più nota è la Sala dei Giganti, che raffigura la cacciata dei Giganti, esseri enormi e invincibili della mitologia, che Giove, re degli dei, fa precipitare dal monte Olimpo. La Sala risponde al gusto manierista di novità e di spettacolarità. Ogni spazio è coperto dalle figure, dai massi, dai muri che crollano. I colori sono vivaci, luminosi e brillanti e la composizione appare scenografica e illusionistica, adatta alla sua funzione: sollecitare lo stupore e il coinvolgimento degli ospiti, nonché la sua ammirazione.

Sala dei Giganti Autore

Giulio Romano

Data

1532-1535

Tecnica

Affresco

Luogo

Palazzo Te, Mantova

Osserva

I Giganti sono enormi ed hanno corpi deformi e di grandi dimensioni,

PITTURA

362

Sezione 2 • L’arte nella storia

• • •

come si vede nel confronto con le porte della sala. Tutto intorno crollano colonne e pareti che sembrano travolgerli. I colori sono vivaci, luminosi e brillanti. L’effetto è spettacolare e chi entra ha l’impressione di essere lui stesso immerso nella scena.


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Quaderno attivo

• Ritratti “vegetali”

Arcimboldo, un pittore lombardo in Europa Uno degli artisti italiani più originali della pittura manierista è Giuseppe Arcimboldo (1527-1593). Attivo dapprima a Milano, viene poi chiamato presso la corte di Praga, dove è apprezzato per la sua fantasia e originalità, applicate soprattutto ai ritratti. Arcimboldo parte da oggetti presenti nella realtà, quali frutti, ortaggi o fiori, che compone insieme in figure fantasiose e divertenti, che assumono anche un significato simbolico.

maturi (pesche, ciliegie) e ortaggi. L’autunno è ancora ricco di frutti: pere, mele e uva ricca di foglie. L’inverno appare come un insieme di tronchi, fra i quali si arrampica un tralcio di edera. Vi sono anche due agrumi. Fiori, frutti, ortaggi hanno un significato simbolico, che rimanda alla stagione in cui maturano o fioriscono.

Le quattro stagioni Autore

Giuseppe Arcimboldo

Data

1563

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Museo del Louvre, Parigi

Osserva • •

• •

La primavera ha la testa piena di fiori, il busto ricco di foglie. L’estate è formata da frutti

Ritratto di Rodolfo II in veste di Vertunno Autore

Giuseppe Arcimboldo

Data

1590 ca.

Tecnica

Olio su tavola

Luogo

Castello di Skokloster, Stoccolma

Osserva • • •

La testa dell’imperatore è raffigurata per mezzo di frutti e spighe. Il busto è ottenuto dalla composizione di fiori e ortaggi. Fiori e frutti diventano simboli del buon governo dell’imperatore.

Vertunno È un dio latino protettore della natura, dei giardini e degli orti, dio delle stagioni e del cambiamento.

Unità 14 • Il Manierismo

363


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• Santa Maria Egiziaca di Tintoretto

Tintoretto e Veronese a Venezia

PITTURA

A Venezia il Manierismo ha grande successo sia presso la nobiltà sia presso la committenza religiosa. Nella pittura manierista veneta l’invenzione propria del Manierismo si fonde con la tradizione locale, basata sull’importanza del colore e della luce. Grandi esponenti del Manierismo a Venezia sono Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese. Tintoretto (1519-1594), chiamato così perché è il figlio di un tintore di stoffe (il suo vero nome è Jacopo Robusti), si

dedica soprattutto a temi sacri. Paolo Veronese (15281588) rappresenta principalmente il mondo aristocratico, al quale si ispira anche per rappresentare soggetti sacri. Entrambi gli artisti danno un’interpretazione innovativa dell’ultima cena di Cristo. Tintoretto sceglie come ambientazione una buia osteria popolare, mentre Veronese trasforma l’episodio sacro in un fastoso banchetto sotto un luminoso loggiato. La Chiesa processerà Veronese per questo suo modo di raffigurare l’evento sacro ed egli sarà costretto a cambiare il titolo del quadro in Cena in casa di Levi.

Ultima cena

Autore

Tintoretto

Data

1592-1594

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Chiesa di San Giorgio Maggiore, Venezia

Osserva •

La scena è ambientata in una osteria buia e affollata, anziché nel refettorio di un convento, come avveniva per tradizione.

364

Sezione 2 • L’arte nella storia

• • • •

Il tavolo è visto di scorcio anziché di fronte come era d’uso. Sotto il soffitto volano alcuni angeli, rivelati da leggere tracce di luce. Un gatto si arrampica su una cesta, da cui una serva prende le stoviglie. Alcuni personaggi portano le vivande. Le teste degli apostoli sono circondate da aloni di luce. Cristo si distingue dagli apostoli per la maggiore luminosità intorno al suo capo. L’atmosfera è buia, i colori sono ridotti a poche tonalità. La luce è fondamentale perché fa emergere personaggi e oggetti dal buio circostante e contribuisce a dare drammaticità alla scena.


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Cena in casa di Levi Autore

Paolo Veronese

Data

1573

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Gallerie dell’Accademia, Venezia

Osserva •

La cena si svolge sotto un elegante loggiato con colonne corinzie.

• • • •

Al centro è posto Cristo attorniato dagli apostoli e da altri commensali. Il suo capo è attorniato dalla luce. I commensali indossano eleganti abiti del Cinquecento e sono intenti a parlare, bere, mangiare. I servi portano le vivande, mentre nani e buffoni allietano gli ospiti. La scena è inondata dalla luce. I colori sono luminosi e brillanti, accostati in modo tale da esaltarsi a vicenda.

Sintesi PITTURA MANIERISTICA In Toscana i pittori si allontanano dai canoni rinascimentali. Spesso rappresentano la figura umana deformata nelle proporzioni e in atteggiamenti innaturali. Inoltre, usano colori brillanti e li stendono con contrasti netti, senza sfumature. Tra le principali opere a tema sacro vi sono la Deposizione di Cristo dalla croce di Rosso Fiorentino e la Visitazione di Jacopo Pontormo. Giulio Romano lavora in Lombardia. Per i Gonzaga di Mantova decora con temi di carattere mitologico le pareti di Palazzo Te. La più nota è la Sala dei Giganti.

Giuseppe Arcimboldo lavora prima a Milano poi alla corte di Praga. Si specializza in ritratti composti con elementi vegetali (fiori, foglie, frutti, ortaggi). Tra le sue opere sono il Ritratto di Rodolfo II in veste di Vertunno e Le quattro stagioni. A Venezia l’innovazione del Manierismo si fonde con l’attenzione per il colore e la luce. I suoi principali esponenti sono Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese. Entrambi danno un’interpretazione nuova dell’ultima cena di Cristo: Tintoretto la ambienta in una buia e affollata osteria popolare, mentre Veronese la trasforma in un fastoso banchetto aristocratico.

Unità 14 • Il Manierismo

365


22_Arte_Manierismo.qxp_Layout 1 29/01/20 11:49 Pagina 366

Verifiche VERiFiCA dELLE CoNosCENzE Sintesi

2.

3.

4.

Il Manierismo si sviluppa a partire dal .................... decennio del ...................... Nasce a Roma e Firenze. I manieristi sperimentano nuove soluzioni alla “...............” dei grandi del Rinascimento. Nel Veneto l’architetto più apprezzato è ...................., che progetta ville nell’entroterra veneto (come Villa Capra, nota come La Rotonda) e la chiesa di ................................................ a Venezia. La scultura manierista predilige i temi .................... . ......................................... realizza per il re di Francia Francesco I una ............................ con Nettuno e la Terra. Tra le opere di Giambologna sono la statua in bronzo .................................. e la scultura in marmo ...................................................................... . Rosso ........................ e Jacopo P....................... sono i più noti pittori manieristi toscani. In Lombardia sono attivi ............................ e ............................ Il Manierismo veneto ha tra i suoi principali esponenti ................................... e ........................................ .

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

2. 3.

Verifiche

4. 5. 6. 7.

366

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2.

Completa con l’informazione mancante. 1.

VERO O FALSO

Quando, dove e in quale clima politico-culturale prende avvio il Manierismo? Perché prende questo nome? Qual è l’architetto più apprezzato in Veneto? Quali sue opere conosci? Quali aspetti caratterizzano la scultura manierista? Chi sono i principali esponenti? Quali opere conosci? Quali sono i pittori manieristi più noti in Toscana? Quali opere conosci? Chi è e dove lavora Giulio Romano? Quali opere conosci? Chi è Arcimboldo e quali aspetti caratterizzano la sua opera? Chi sono i maggiori esponenti della pittura manierista veneta? Quali opere conosci?

Sezione 2 • L’arte nella storia

3. 4. 5. 6.

7.

8. 9.

10.

Palladio è il maggiore architetto manierista della Lombardia La scultura di Giambologna si caratterizza per la figura serpentinata La Rotonda è una chiesa di Venezia progettata da Palladio Nella Sala dei Giganti si crea uno spazio immaginario e scenografico Giambologna ha realizzato la saliera in oro per Francesco I Nella Deposizione di Cristo dalla croce di Rosso Fiorentino la composizione è prospettica Gli aspetti che caratterizzano le opere di Tintoretto sono gli scorci prospettici e gli effetti della luce Veronese nella Cena a casa di Levi mette in risalto l’atmosfera religiosa Gli aspetti che caratterizzano le opere di Pontormo sono le figure dilatate e i colori chiari e luminosi Arcimboldo realizza ritratti con frutti, ortaggi, fiori e foglie

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C L I L The Mannerism In the last years of the 16th century the art was defined as ‘mannerist’ because it was inspired by the great artists of the first part of the same century. The characters of Mannerism were fantasy and invention, much appreciated by the rich and aristocratic clientele. Among the most notable Mannerist painters were Jacopo Pontormo and Rosso Fiorentino in Tuscany, Giulio Romano and Giuseppe Arcimboldo in Lombardy, Tintoretto and Paolo Veronese in Venice. In sculpture the main exponents were: Benvenuto Cellini and the sculptor called Giambologna. Andrea Palladio was the main interpreter of mannerist architecture in the Venetian Republic..


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Mappa concettuale Completa la mappa.

dal terzo decennio del Cinquecento a Roma e Firenze

poi

in Lombardia e Veneto e nelle corti europee

IL MANIERISMO si sviluppa

propone nuove soluzioni

ispirate alla “....................” dei grandi del Rinascimento con effetti drammatici, scenografici e teatrali

si esprime in

con

ARCHITETTURA

SCULTURA

....................... come e giardini all’italiana

Villa Capra (La Rotonda) a Vicenza di ...........................

come sculture di carattere .......................

Mercurio volante, ........................... di Giambologna

come

.......................... di Benvenuto Cellini

con oggetti per celebrare la ricchezza

PITTURA

con

dipinti di carattere religioso o mitologico caratterizzati da

ricerca del bizzarro, del ............., dell’inusuale

• Deposizione di Cristo dalla croce di ............................................... • Visitazione di ................................... • La sala dei Giganti di ........................... • Ritratto di Rodolfo II in veste di Vertunno di ...............................................

in • Ultima cena di ....... ..................... • Cena in casa di Levi di Paolo Veronese

Giuseppe Arcimboldo • Colore • Il ratto delle Sabine • Luce • Maniera • Mitologico • Nuovo • Andrea Palladio • Jacopo Pontormo • Giulio Romano • Rosso Fiorentino • Saliera per Francesco I • Tintoretto • Ville di campagna Mappa concettuale

367

Mappa concettuale

in

attenzione per il ............. e per gli effetti della .............................


Unità

23_Arte_Barocco.qxp_Layout 1 29/01/20 16:47 Pagina 368

15

Il Barocco

Vocazione di San Matteo, Caravaggio, Roma

Morte della Vergine, Caravaggio Ratto di Proserpina, Gian Lorenzo Bernini

1599 1605 1568

1550

1597 1601

Chiesa del Gesù, Vignola, Roma

Canestra di frutta, Caravaggio Crocifissione di San Pietro, Caravaggio, Roma

368

1621

1606 • Madonna dei Pellegrini, Caravaggio, Roma

Chiesa di San Carlo alle Quattro fontane, Francesco Borromini, Roma

La lattaia, Jan Vermeer

1634

1624

1632

1657 1642

Lezione di Anatomia, Rembrandt Baldacchino di San Pietro, Gian Lorenzo Bernini, Roma

1656 1647

Piazza San Pietro, Città del Vaticano

Cappella Cornaro, Gian Lorenzo Bernini, Roma Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, Francesco Borromini, Roma

1700


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Amsterdam

Madrid Roma

L’ARTE AL SERVIZIO DELLA CHIESA Nel Seicento nasce l’arte barocca, un’arte al servizio della Chiesa cattolica, che dopo il Concilio di Trento (1545-1563) mette in atto la Controriforma cattolica e intende affermare il proprio ruolo e le proprie certezze religiose per contrastare il Protestantesimo. Per la Chiesa l’arte costituisce il mezzo per sollecitare il senso religioso dei fedeli, toccarne l’animo, così da riavvicinarli alla fede e ai princìpi del Cattolicesimo. L’arte barocca è infatti un’arte appariscente e scenografica, dai caratteri sfarzosi e decorativi, che attraverso vari accorgimenti cerca di attrarre l’attenzione e l’ammirazione del pubblico.

IL BAROCCO ROMANO L’arte barocca ha il suo avvio e la sua affermazione a Roma perché la politica del Papato favorisce le attività artistiche. La Chiesa è una potenza politica ed economica e Roma attira così artisti da tutte le parti d’Italia. La committenza è formata anche dai nuovi ordini religiosi, soprattutto i Gesuiti, che utilizzano l’arte per affermare e diffondere i princìpi cattolici. Ad essi si aggiunge il collezionismo aristocratico: le famiglie nobili e benestanti fanno a gara per la costruzione di cappelle private nelle maggiori chiese della città. Si afferma la grande stagione del Barocco romano, che ha tra i suoi maggiori protagonisti il pittore Caravaggio, lo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini, l’architetto Francesco Borromini. Da Roma l’arte barocca si diffonde negli altri stati regionali italiani e poi nei Paesi cattolici d’Europa, come la Spagna.

LA PITTURA DEL NORD EUROPA

• Il Taj Mahal • Diego Velázquez

Nel Seicento il Nord Europa raggiunge una notevole prosperità mercantile. In particolare, l’Olanda ottiene l’assoluta egemonia nei traffici commerciali marittimi e raggiunge un grande sviluppo economico. Si forma una ricca classe dirigente di mercanti e banchieri, che sollecitano la produzione artistica per decorare le loro abitazioni. Nasce la pittura di genere, che predilige opere dal piccolo formato e raffiguranti scene di vita quotidiana, ritratti, interni delle abitazioni, nature morte.

369


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Il Barocco in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Roma, sede del Papato

All’inizio del Seicento, dopo la Controriforma

• Gian Lorenzo Bernini (scultore e architetto) • Francesco Borromini (architetto) • Caravaggio (pittore)

• • • •

Edifici per il culto religioso Cappelle private nelle chiese Dipinti e sculture con temi sacri Pittura di genere in Olanda e nelle Fiandre

• Fusione di architettura, scultura e pittura in un unico insieme • Superfici curve e articolate, decorazioni e contrasti di luce-ombra in Borromini • Naturalismo e dinamismo in Bernini scultore • Grande realismo e forti contrasti di luce-ombra in Caravaggio • Scene di vita quotidiana dipinte con grande realismo in Olanda e nelle Fiandre • Recuperare il rapporto dei fedeli con la Chiesa, dopo la crisi della Riforma protestante • Attrarre l’attenzione e l’ammirazione dell’osservatore • Suscitare sentimenti religiosi • Coinvolgere emotivamente i fedeli

Quaderno attivo

370

• Viaggio in Italia – Casa Noha Sezione 2 • L’arte nella storia

• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 14


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Gian Lorenzo Bernini Gian Lorenzo Bernini Lo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) è il grande protagonista del Barocco romano. L’artista realizza, all’interno della corte papale e della sua cerchia, le sue maggiori opere, richieste da papi, principi e cardinali. Il Baldacchino di San Pietro, per esempio, è realizzato su commissione di papa Urbano VIII, della famiglia Barberini, che vuole dare una sistemazione monumentale alla zona centrale al di sotto della cupola della basilica di San Pietro. La struttura del baldacchino è imponente ma ha un’apparenza leggera e imita perfettamente i baldacchini in legno e tessuto usati durante le processioni religiose.

Baldacchino di San Pietro Autore

Gian Lorenzo Bernini

Data

1624-33

Materiale

Bronzo dorato, legno e marmi colorati

Tecnica

Scultura e fusione

Dimensioni Oltre 30 metri di altezza Luogo

Osserva •

Basilica di San Pietro, Città del Vaticano

Il baldacchino fa da copertura all’altare. È formato da quattro

maestose colonne tortili , in bronzo dorato. Le colonne terminano con una copertura in bronzo ornata da statue. In alto pendono drappi di bronzo che imitano la morbidezza del tessuto dei baldacchini da processione. Quattro angeli ad ali aperte sembrano tenere in mano la copertura, formata da elementi curvi che convergono verso l’alto. Al di sopra di essi vi sono un globo e una croce.

Tortili Con il fusto che si avvolge a spirale.

Gian Lorenzo Bernini

371


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Bernini scultore Lo scultore Bernini sceglie di raffigurare scene di azione al loro culmine, in sculture quasi pittoriche, per il grande naturalismo e la resa perfetta di tutti i dettagli. La sua arte è radicalmente nuova rispetto al passato e in tutte le sue opere si riscontrano fantasia e libertà di espressione.

Il ratto di Proserpina Autore

Gian Lorenzo Bernini

Data

1621-22

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tuttotondo

Luogo

Galleria Borghese, Roma

Osserva •

• •

La scultura rappresenta un episodio della mitologia che narra come Proserpina, la figlia di Giove e della dea Cerere, fu rapita da Plutone, dio degli Inferi, che se ne era invaghito. Le mani del dio sembrano affondare nella morbida carne della fanciulla. Sulle guance di Proserpina si vedono scorrere le lacrime.

Bernini architetto L’arte di Bernini, e più in generale l’arte barocca, si caratterizza per la fusione di scultura, pittura e architettura in un tutto unico, dal gusto quasi teatrale. Sono esempi in tal senso la Cappella Cornaro e Piazza San Pietro. La Cappello Cornaro è commissionata a Bernini dal cardinale Cornaro come cappella di famiglia per la chiesa romana di Santa Maria della Vittoria. Al centro della Cappella domina il gruppo scultoreo che rappresenta una visione avuta da Santa Teresa, così come lei stessa l’aveva descritta nelle sue memorie: un angelo circondato di luce che la colpisce con le sue frecce. Bernini progetta Piazza San Pietro per volere di papa Alessandro VII che vuole renderla adatta a svolgere le processioni e ad accogliere i pellegrini che giungono per la benedizione papale. La forma della piazza, che è la sua opera di architettura più nota, comunica l’idea di due grandi braccia aperte pronte ad accogliere i fedeli con un abbraccio.

372

Sezione 2 • L’arte nella storia


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Cappella Cornaro ed Estasi di Santa Teresa Autore

Gian Lorenzo Bernini

Data

1647-1652

Materiale

Marmi e bronzo dorato

Tecnica

Scultura a tuttotondo e a rilievo

Luogo

Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Roma

Osserva • •

• •

Il monumento, formato da marmi colorati, sembra un teatrino con gli sportelli aperti. Ai lati, alcuni membri della famiglia Cornaro si affacciano dai palchetti, come se stessero assistendo a uno spettacolo teatrale. La santa è semidistesa su una coltre di nuvole e sembra svenire. Le vesti sono scomposte e creano forti chiaroscuri e drammaticità. Il capo è all’indietro. Mani e piedi sono scolpiti con cura naturalistica. Un angelo sorridente sta per trafiggerle il cuore con una freccia dorata. Dietro vi sono fasci di bronzo dorato, che rassomigliano a una cascata di raggi ed evocano l’idea della luce divina. Le colonne sono di marmo colorato.

Quaderno attivo • Apollo e Dafne

• Apollo e Dafne • La Fontana dei Fiumi

Gian Lorenzo Bernini

373


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La piazza ha forma ellittica, circondata da un colonnato collegato alla chiesa.

Il colonnato è sormontato da un alto architrave ornato di grandiose statue di santi.

Piazza San Pietro Autore

Gian Lorenzo Bernini

Data

1656-1667

Luogo

Città del Vaticano

Osserva • •

La piazza ha forma ellittica. La piazza è circondata da un portico colonnato ovale, formato da colonne di tipo

• •

classico disposte su quattro file, due per ciascun lato. Il colonnato si collega alla chiesa con due brevi ali laterali fra loro divergenti. Il colonnato è completato da grandiose statue di santi poste con regolarità alla sua sommità. Scultura a architettura formano un tutto unico e integrato.

Sintesi GIAN LORENZO BERNINI Gian Lorenzo Bernini è il grande protagonista del Barocco romano. Su commissione del papa realizza il Baldacchino di San Pietro. In scultura, raffigura scene di azione al loro culmine, con grande naturalismo e resa perfetta dei particolari, come nella scultura a tutto tondo Il ratto di Proserpina. Le sue opere si caratterizzano per la fusione di scultura e architettura in un tutto unico, come nella Cappella Cornaro con l’Estasi di Santa Teresa e in Piazza San Pietro, con il colonnato che parte dalla chiesa e circonda la piazza di forma ellittica ed è formato da colonne classiche.

374

Sezione 2 • L’arte nella storia

Le colonne di marmo travertino sono lisce, di stile dorico.

C L I L Gian Lorenzo Bernini The greatest protagonist of the Baroque period in Rome was Gian Lorenzo Bernini, sculptor and architect. His important sculptures are: The Rape of Proserpina, St Peter’s Baldacchino, and the theatrical The Ecstasy of Saint Teresa, in Santa Maria della Vittoria in Rome. In Rome he was engaged with public architecture contributing to renewing some parts of the city; his most important work is Piazza St Peter’s, where, in an oval space, he created two massive semi-circular colonnades.


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Architettura barocca La chiesa barocca L’arte barocca si manifesta in architettura con chiese grandiose, generalmente a navata unica per favorire la predicazione dei sacerdoti. Le pareti sono ricche di decorazioni e presentano statue e rilievi, pilastri, colonne tortili, marmi colorati e affreschi, che rendono gli ambienti sfarzosi e appariscenti. Anche gli altari sono composti da marmi di diverso colore. Inoltre, i soffitti delle volte e le cupole sono decorati interamente con temi adatti a sollecitare la devozione dei credenti. Le composizioni pittoriche, grazie all’uso sapiente della tecnica prospettica, sembrano ampliare lo spazio verso l’alto, aprendo illusoriamente l’edificio all’infinito del cielo. Tutti gli elementi dell’edificio suscitano ammirazione e meraviglia e contribuiscono a creare l’effetto spettacolare, in una perfetta integrazione di architettura, scultura e pittura. Presenta i caratteri tipici dell’architettura barocca la chiesa del Gesù a Roma, il principale edificio di un nuovo e importante ordine religioso, quello dei Gesuiti.

Chiesa del Gesù a Roma Architetto

Vignola

Data

1568-1575

Luogo

Roma

Osserva • • • • •

L’ambiente ha una sola navata, adatta all’ascolto dei fedeli durante le predicazioni dei sacerdoti. Una grande cupola dà luminosità all’ambiente e mette in risalto la sua decorazione. Grandi statue adornano le nicchie, la sommità dei cornicioni, la base della cupola. Pilastri ed altri elementi architettonici animano le pareti. Il colore dei diversi materiali e i dipinti rendono l’interno variopinto e luminoso.

ARCHITETTURA

Quaderno attivo • Fregi barocchi

Unità 15 • Il Barocco

375


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Francesco Borromini Francesco Borromini (1599-1667) è considerato uno dei più originali artisti del Barocco romano. Originario della Svizzera, nel 1619 si traferisce a Roma dove lavora esclusivamente come architetto e progetta conventi, chiese, palazzi, contribuendo a rinnovare il volto della città. Si narra che fra lui e Bernini ci sia stata una grande rivalità, tesi entrambi a primeggiare presso la ricca committenza papale. Negli edifici di Borromini l’alternanza di pareti concave e convesse, i giochi chiaroscurali e gli elementi decorativi concorrono a produrre un risultato scenografico. Per effetto della luce, le pareti interne e le facciate si animano di chiaroscuri e assumono vitalità. Una delle prime sue opere è il convento con la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, detta San Carlino per le sue piccole dimensioni. La sua massima inventiva si esprime nella chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, inserita in fondo a un cortile rinascimentale già esistente, con due palazzi laterali che utilizza come cornici della costruzione, come fossero delle quinte teatrali.

Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane Architetto

Francesco Borromini

Data

1634-1667

Materiale

Marmo travertino per la facciata

Osserva

Roma

Luogo

ARCHITETTURA

376

Sezione 2 • L’arte nella storia

La facciata in marmo travertino è divisa in altezza in due parti. In entrambe la superficie è ondulata in zone concave e convesse, animata da nicchie con statue. La facciata si conclude in alto con un grande medaglione centrale sorretto da angeli. L’edificio così mosso

e articolato si inserisce perfettamente nell’ambiente. L’interno ha forma romboidale con gli angoli smussati (è quasi ellittica). Le pareti interne sono segnate da sporgenze e rientranze, articolate in linee concave e convesse che si alternano. La forma è ben visibile nella cornice che conclude l’edificio in alto. Nuovo è il motivo a cassettoni che decora la cupola, formato da croci, esagoni e ottagoni perfettamente incastrati. In alto la parete si conclude con una balaustra dall’andamento spezzato.


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Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza Architetto

Francesco Borromini

Data

1642-1660

Luogo

Roma

Osserva •

La chiesa sorge in fondo a un cortile, con due palazzi laterali che fanno da cornice.

• •

La facciata ha un andamento concavo che contrasta con la curva convessa della cupola. Del tutto originale è la lanterna della cupola dalla forma a spirale, che crea un ritmo ascendente verso l’alto. In alto si conclude con una corona a fiamma e una grande croce. Nella cupola vista dal basso, si vede la forma dell’edificio, formata da spazi concavi che si alternano ad altri complessi, con spigoli, rientranze e sporgenze, che animano le pareti.

Sintesi ARCHITETTURA BAROCCA L’architettura barocca si esprime in chiese grandiose, a navata unica, con pareti ricche di decorazioni (statue, pilastri, colonne tortili, marmi colorati, affreschi), altari in marmi di più colori, volte e cupole decorati con decorazioni prospettiche che sembrano aprire l’edificio verso il cielo. Architettura, scultura e pittura si integrano in un unico insieme che

crea stupore e meraviglia. La chiesa del Gesù a Roma è un esempio di arte barocca. Francesco Borromini è uno dei protagonisti del Barocco romano. A Roma progetta la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane e la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza. Le sue architetture si caratterizzano per le superfici curve che alternano pareti concave e convesse, per l’abbondanza di decorazioni e i contrasti di luci e ombre.

Unità 15 • Il Barocco

377


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Pittura barocca Caravaggio Attratto dal clima culturale romano, che offre grandi possibilità di lavoro, verso gli ultimi anni del Cinquecento arriva a Roma il pittore lombardo Michelangelo Merisi (1571-1610), detto Caravaggio dal nome del suo paese di origine.

Le nature morte Caravaggio lavora inizialmente in una bottega, dove è incaricato di dipingere quadri da stanza con nature morte, ossia dipinti che raffigurano frutta, foglie, fiori, ripresi dal vero. Questo genere di quadri è apprezzato per la decorazione delle sale da pranzo nei palazzi signorili, ma è considerato inferiore a quello di storia religiosa. Un esempio è la Canestra di frutta, che dimostra il talento del giovane pittore nel riprodurre con grande realismo le forme della natura in ogni loro aspetto, comprese le foglie appassite o la mela bacata.

Vocazione di San Matteo Autore

Caravaggio

Data

1599-1600

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Cappella Contarelli, chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma

Osserva • •

PITTURA

• • •

La scena è ambientata in una locanda, poco illuminata da una finestra con i vetri sporchi. Cristo, accompagnato dall’apostolo Pietro, punta la mano destra verso Matteo, per sceglierlo come suo discepolo. Matteo, vedendosi indicato, volge verso se stesso un gesto interrogativo. Tutti i personaggi sono vestiti con gli abiti del Seicento. Un fascio di luce dà risalto ai volti e alle espressioni dei personaggi.

378

Sezione 2 • L’arte nella storia

Canestra di frutta Autore

Caravaggio

Data

1597-1598

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Pinacoteca Ambrosiana, Milano

Osserva • • • •

Una mela presenta segni evidenti di un baco. Alcune foglie sono forate dagli insetti. Una foglia di vite è accartocciata perché quasi secca. Nella canestra appare evidente l’intreccio dei vimini.


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I primi soggetti sacri Apprezzato per la sua bravura, all’inizio del Seicento Caravaggio riceve le prime richieste per opere di storia religiosa, all’epoca le più apprezzate. Nella cappella Contarelli della chiesa di San Luigi dei Francesi, il pittore dipinge storie della vita di San Matteo, il santo protettore del committente, di nome Matteo. Innovativa è l’idea di ambientare le figure nella penombra, così come è originale la presentazione dei personaggi della scena sacra in abiti contemporanei, con un forte naturalismo che li fa apparire vivi e veri. Un importante esponente vaticano, monsignor Cerasi, lo incarica della decorazione della propria cappella nella chiesa di Santa Maria del Popolo. Caravaggio vi dipinge la Crocifissione di San Pietro, con la scena ripresa in primo piano, i corpi raffigurati realisticamente in ogni particolare, anche nei loro aspetti più umili, messi in risalto dalla luce. In queste opere inizia a delinearsi lo stile del pittore,

caratterizzato da un forte realismo e dalla collocazione delle figure in un ambiente dominato dall’ombra, con la luce protagonista della scena.

Le opere della maturità Lo stile pittorico di Caravaggio si rivela in modo sempre più compiuto nelle opere della maturità. Caratteristica della sua pittura sono i contrasti di luce e ombra. Le sue opere hanno spesso lo sfondo scurissimo e fasci di luce proveniente dall’alto che attraversano il dipinto in diagonale e illuminano solo in parte i personaggi. Egli raffigura con grande realismo anche le scene sacre: ritrae i personaggi nei loro aspetti più umili, con gli abiti modesti, anche sporchi o strappati, i piedi sporchi, i volti segnati dalla fatica o dall’età. Gli episodi di vita religiosa si trasformano così in scene di vita quotidiana e le figure sacre acquistano una umanità nuova e sofferta.

Crocifissione di San Pietro Autore

Caravaggio

Data

1601

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Chiesa di Santa Maria del Popolo, Roma

Osserva • • • •

Il fondo della scena è scuro e indistinto. Le figure emergono parzialmente dal fondo investite da una luce proveniente dall’alto, a sinistra. La luce fa emergere il volto e il corpo non più giovani del santo, crocifisso a testain giù. È evidente lo sforzo dei carcerieri per sollevare la croce.

• Caravaggio • La natura morta, un nuovo genere di pittura

Quaderno attivo

• Natura morta alla maniera di Caravaggio

Unità 15 • Il Barocco

379


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Ma il realismo delle raffigurazioni non sempre piace alla committenza e al pubblico dei credenti. La Madonna dei pellegrini, dipinta per la chiesa di Sant’Agostino a Roma, è accolta con grandi schiamazzi da parte dei fedeli che non accettano in un quadro sacro la donna con una cuffia logora né i piedi sporchi dell’uomo in primo piano. I suoi denigratori affermano che Caravaggio involgarisce il tema sacro perché prende i suoi modelli dalla strada e i piedi sporchi di terra del pellegrino inginocchiato rendono l’immagine poco decorosa. La committenza rifiuta anche la Morte della Vergine perché la posa scomposta della Vergine e le sue caviglie scoperte sono ritenute indecorose e poco adatte a una scena sacra. A causa del suo pessimo carattere, nel 1606 Caravaggio deve fuggire da Roma perché è condannato a morte per aver ucciso un compagno in una rissa. Esule, gira per varie città, a Napoli, in Sicilia, a Malta, per morire solo e malato a soli 39 anni sulla spiaggia di Porto Ercole in Toscana.

La Madonna dei pellegrini Autore

Caravaggio

Data

1606 circa

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Chiesa di Sant’Agostino, Roma

Osserva • • • •

La Madonna stringe il suo bambino e guarda i due anziani. In primo piano sono visibili piedi sporchi dell’uomo inginocchiato dopo il lungo viaggio. La donna ha il volto segnato dall’età e dalla fatica. La luce proviene dall’alto e illumina parzialmente le figure.

Sintesi PITTURA BAROCCA ITALIANA

PITTURA

Caravaggio si trasferisce a Roma dalla Lombardia alla fine del Cinquecento. Subito i committenti romani lo apprezzano per le sue nature morte, caratterizzate da grande realismo e cura dei particolari, come nella Canestra di frutta. Presto Caravaggio inizia a dedicarsi a pitture di carattere religioso, commissionate da privati per decorare le cappelle private nelle chiese romane

380

Sezione 2 • L’arte nella storia

o dai religiosi per le chiese dei conventi, come la Vocazione di San Matteo e la Crocifissione di San Pietro. Anche le opere a tema sacro danno prova di un forte naturalismo e si caratterizzano per la collocazione delle figure in penombra, su sfondi scuri e con fasci di luce che creano forti contrasti. La scelta di raffigurare le scene sacre in modo realistico, quasi come fossero scene di vita quotidiana, non è sempre apprezzata dalla committenza, che le rifiuta.


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in primo piano Morte della Vergine Il quadro è destinato alla chiesa di santa Maria della Scala, dei padri Carmelitani, ma i monaci rifiutano il dipinto perché lo considerano poco rispettoso del tema sacro. Messo in vendita, il dipinto è comprato dal duca di Mantova, per passare poi al museo del Louvre.

Osserva l’insieme La scena si svolge in un ambiente poco illuminato e in primo piano è raffigurata la Madonna morta distesa, con il volto giovane, gli occhi chiusi, i piedi scoperti, le caviglie rigide, il ventre gonfio, un braccio allungato da una parte. Davanti a lei è seduta Maria Maddalena che piange disperata. Dietro alla Vergine, nella penombra, si vedono gli apostoli di Gesù, sopra ai quali pende un grande tendaggio rosso. Hanno espressioni diverse, tutte di dolore, simili a quelle che proviamo tutti di fronte alla morte di una persona cara.

Analizza il linguaggio e la tecnica Le figure sono dipinte con estremo realismo ed emergono dal fondo scuro del quadro. L’ambiente appare cupo e la luce proviene da un lato e dall’alto a sinistra. Illumina solo parzialmente la Vergine e la Maddalena e fa emergere solo in parte gli altri personaggi, dando il massimo risalto alle espressioni dei volti. Grandi sono i contrasti fra le zone in ombra e quelle illuminate.

Rifletti sul significato La scena è descritta con grande realismo, con la figura di scorcio della Madonna, la mano abbandonata, il ventre gonfio. A detta dei contemporanei di Caravaggio, infatti, il pittore utilizza come modella una donna affogata nel Tevere. Nella scena il dolore sconvolge i volti degli apostoli, e la luce diventa simbolo del divino che accompagna la scena.

Morte della vergine Autore

Caravaggio

Data

1605-1606

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo del Louvre, Parigi

In primo piano • Morte della Vergine

381


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Pittura di genere del Nord Europa Nuovi generi pittorici nel Nord Europa Dalla prima metà del Seicento, contemporaneamente al Barocco italiano, in Olanda e nelle Fiandre si sviluppa un’arte completamente diversa, commissionata da un pubblico borghese di mercanti e banchieri. Le opere d’arte sono realizzate per decorare gli interni delle ricche residenze e rispondono al gusto e alle richieste profane della committenza borghese. Si tratta della cosiddetta pittura di genere, che consiste di opere di carattere profano, come ritratti, nature morte e scene di vita quotidiana. Le opere, di piccolo e medio formato, hanno caratteri di forte realismo e ricchezza di dettagli. In Olanda i maggiori protagonisti sono i pittori Rembrandt e Jan Vermeer.

Rembrandt, un grande ritrattista

PITTURA

Rembrandt (1606-1669) dimostra nelle sue opere di saper osservare con grande sensibilità e acutezza le persone a lui contemporanee. Per valorizzare lo stato d’animo dei personaggi che raffigura usa una luce frontale. Un esem-

382

Sezione 2 • L’arte nella storia

pio è La lezione di anatomia, un grande quadro che raffigura un celebre chirurgo mentre spiega ai suoi allievi l’articolazione di un braccio.

La lezione di anatomia Autore

Rembrandt

Data

1632

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Mauritshuis, L’Aia

Osserva • • • • •

Il chirurgo solleva e mostra i tendini del braccio. In basso la luce dà risalto al cadavere dai colori lividi. Due allievi si chinano mostrando grande attenzione. Uno studente sembra arretrare quasi inorridito. Tutti i volti emergono dalla penombra dello sfondo e in quelli degli allievi si leggono espressioni diverse: curiosità, fastidio, indifferenza. Ad essi si contrappone la serenità del chirurgo, consapevole del compito che svolge.


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Vermeer, un pittore d’interni Jan Vermeer (1632-1675) è interessato soprattutto a rappresentare gli ambienti familiari e ne coglie l’intimità attraverso la raffigurazione attenta della realtà, colta in momenti di vita quotidiana. Una caratteristica delle sue opere è l’uso appropriato della luce, tersa e soffusa, che valorizza i particolari e produce l’atmosfera intima e serena dell’ambiente.

La lattaia Autore

Jan Vermeer

Data

1658-1660 ca.

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Rijksmuseum, Amsterdam

Osserva • • • •

La donna è intenta a versare del latte in un recipiente. Le pareti della stanza sono disadorne. Accurata è la descrizione degli oggetti sul tavolo: cesti, brocche, il pane spezzato. Dalla finestra proviene la luce che illumina il volto e il busto della donna.

• Pieter Paul Rubens • La ronda di notte di Rembrandt

Sintesi PITTURA BAROCCA DEL NORD EUROPA Nella prima metà del Seicento in Olanda e nelle Fiandre si diffonde la pittura di genere (nature morte, ritratti, scene di vita quotidiana). Le opere d’arte sono destinate a decorare le residenze dei ricchi committenti borghesi, sono di piccolo e medio formato, hanno uno stile molto realistico e una particolare cura dei dettagli. I principali esponenti di questo genere sono gli olandesi Rembrandt e Jan Vermeer.

Unità 15 • Il Barocco

383


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Verifiche Verifica delle conoscenze Sintesi

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4.

5.

Nel Seicento/Cinquecento nasce l’arte barocca, un’arte al servizio della Chiesa protestante/ cattolica. Il maggiore esponente del Barocco romano/fiorentino è Gian Lorenzo Bernini/Borromini. A lui si devono il Ratto di Proserpina, il Baldacchino di San Pietro, la Cappella Cornaro e la sistemazione di Piazza San Pietro/Piazza del Popolo. Francesco Borromini è un grande architetto/scultore attivo a Roma. Crea opere caratterizzate da superfici curve/piane e articolate, assenza/abbondanza di decorazioni e giochi di chiaroscuro/luminosità. Alla fine del Cinquecento il pittore Caravaggio si trasferisce a Roma, dove si fa apprezzare per il realismo/la stilizzazione delle sue raffigurazioni. Alcune sue opere di carattere sacro/profano non sono apprezzate per l’eccessivo/il poco realismo. Nella prima metà del Seicento/seconda metà del Cinquecento nel Nord Europa si diffonde la pittura di genere/il ritratto. I principali esponenti di questo genere sono gli olandesi/i francesi Rembrandt e Jan Vermeer.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

Verifiche

2. 3. 4.

5.

384

• Le opere da ricordare

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2.

Scegli l’opzione corretta. 1.

Quaderno attivo

Quando e dove si afferma l’arte barocca? Chi sono i principali committenti? Quali attività svolge Bernini? Quali sono i caratteri delle sue opere? Quali conosci? Chi è Francesco Borromini? Quali sono i caratteri delle sue opere? Quali conosci? Quali sono i caratteri della pittura di Caravaggio? Quali sue opere conosci? Per quali motivi non è sempre apprezzato? Che cos’è la pittura di genere? Dove si afferma? Quali pittori e quali opere conosci? Sezione 2 • L’arte nella storia

3. 4. 5. 6.

7. 8.

L’arte barocca nasce a Firenze e Venezia V nel Seicento Il ratto di Proserpina è una scultura V di Gian Lorenzo Bernini La scultura di Bernini evoca l’idea V di un movimento in atto Francesco Borromini progetta V la sistemazione di Piazza San Pietro Le opere di Borromini si caratterizzano V per l’assenza di decorazioni La pittura di Caravaggio si caratterizza per l’estremo realismo e gli effetti V contrastanti di luci e ombre L’arte barocca si diffonde anche V negli altri Paesi cattolici d’Europa Nelle Fiandre e in Olanda si afferma V la pittura di paesaggio

C L I L The Baroque art The Baroque art was born in Rome in the 17th century. It is especially important for religious works: buildings, paintings and sculptures are in fact of a sacred nature. The works have sumptuous and decorative features that aim to attract the attention and admiration of the audience. In Rome the architect Francesco Borromini built the churches of Sant’Ivo alla Sapienza and San Carlo alle Quattro Fontane. Caravaggio was a very important painter who depicted the sacred scenes with great realism, highlighting the characters with strong contrasts between light and shadow. In northern Europe, painting called ‘genre’ was born especially in Holland and in Flanders. The subjects of this painting were not religious but portraits, still lives, everyday scenes, much appreciated by the rich merchant class to adorn their houses. The greatest exponents were Rembrandt and Vermeer.

F F F F F

F F F


23_Arte_Barocco.qxp_Layout 1 29/01/20 16:48 Pagina 385

Mappa concettuale Completa la mappa.

IL BAROCCO

a ......................., sede del Papato all’inizio del .........................., dopo la Controriforma si sviluppa

è un’arte

che intende

recuperare il rapporto dei fedeli con la Chiesa

al servizio della ........... si esprime nell’opera di naturalismo Gian Lorenzo............... (architetto e scultore)

con

dinamismo

in

.......... di architettura, scultura

• Il ratto di Proserpina • Baldacchino di San Pietro • Cappella Cornaro • Piazza San Pietro

superfici ............ e articolate Francesco ................. (architetto)

con

ricche decorazioni

in

• Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane • Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza

contrasti di luce-ombra

con

forti ............ di luceombra

in

• Canestra di frutta • Vocazione di San Matteo • Crocifissione di San Pietro • La Madonna dei pellegrini • Morte della Vergine

Bernini • Borromini • Caravaggio • Chiesa • Contrasti • Curve • Fusione • Realismo • Roma • Seicento Mappa concettuale

385

Mappa concettuale

............................ (pittore)

grande ............


Unità

24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 386

16

Il Rococò

Il ritorno del Bucintoro al Molo nel giorno dell’Ascensione, Canaletto

Scalinata di Trinità dei Monti, Francesco De Sanctis, Roma

1723 1700

1720 Reggia di Würzburg, Balthasar Neumann

386

Affreschi di Würzburg, Gian Battista Tiepolo

1729 1729

• Chiesa della Salute, Francesco Guardi • Palazzina di caccia di Stupinigi (TO), Filippo Juvarra

1750 1732 Fontana di Trevi, Nicola Salvi, Roma

1746 Il banchetto di Antonio e Cleopatra, Gian Battista Tiepolo, Venezia

1752 Reggia di Caserta, Luigi Vanvitelli

1760


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 387

Würzburg Parigi

Venezia Torino

Roma Caserta

LA SITUAZIONE STORICA IN EUROPA Il Settecento vede l’affermarsi delle grandi monarchie europee, specialmente in Austria con gli Asburgo e in Francia con i Borbone. L’Italia vive invece una profonda decadenza, con piccoli stati sempre più deboli che diventano terra di conquista delle potenze europee: la Lombardia è sotto l’Austria, il regno di Napoli sotto i Borbone, mentre il Piemonte e il regno di Sardegna sono governati dai Savoia. Sono invece indipendenti le repubbliche di Venezia e di Genova. Mantiene la sua autonomia anche lo Stato pontificio.

LE REGGE, LE DIMORE DELLE CORTI

Re Sole Luigi XIV (1638-1715), della casa reale dei Borbone, re di Francia dal 1643 fino alla morte. Durante il suo regno crea e consolida il sistema della monarchia assoluta, nella quale il re ha un potere illimitato che gli deriva da dio.

I regnanti fanno a gara nel conferire sfarzo e prestigio alle loro sedi e costruiscono grandi regge, dove abitano con la corte e i suoi funzionari. Le regge sono edifici enormi, generalmente al di fuori della capitale del regno, così da non avere problemi di spazio, e sono circondate da enormi giardini, veri e propri parchi con viali, fontane e sculture. Il modello di riferimento è la reggia di Versailles in Francia: costruita dal re Sole nella metà del Seicento, la reggia doveva essere espressione visibile del suo potere assoluto.

LA NASCITA DEL ROCOCÒ In ogni campo e in ogni Paese la committenza artistica è composta dalla nobiltà e dalle corti. Il Rococò risponde infatti al gusto delle classi privilegiate e presenta, soprattutto in pittura e nelle decorazioni, caratteri di grande eleganza e una maggiore leggerezza rispetto all’arte barocca, della quale costituisce però una evoluzione. Lo stile rococò si diffonde in tutta Europa e anche in Italia, nelle città di Roma, Torino, Napoli e Venezia, dove esiste una committenza regale e aristocratica.

LA MODA DEL GRAND TOUR Un fenomeno che interessa l’Italia è la moda europea del Grand Tour, un viaggio in Italia nei luoghi di maggiore interesse artistico. Ad intraprendere il viaggio sono i giovani aristocratici che devono completare la loro formazione culturale, insieme ad artisti e uomini di cultura. In campo artistico, si deve anche al Grand Tour la nascita di un nuovo genere pittorico, la veduta, che trova a Venezia la sua maggiore affermazione.

387


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 19:00 Pagina 388

Il Rococò in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

Presso le corti italiane ed europee

Nel Settecento

Architetti, pittori e scultori al servizio della nobiltà e dei sovrani

• • • •

Regge Interventi urbanistici nelle città principali Grandi affreschi decorativi Piccoli quadri di veduta

• Costruzione di edifici grandiosi • Decorazione di edifici con sculture e altri abbellimenti • Riproduzione fedele della realtà nei quadri di veduta

• Appagare le richieste di sfarzo e di preziosità dei sovrani e della nobiltà • Decorare i lussuosi ambienti regali • Creare ricordi di viaggio per i ricchi turisti stranieri in Italia per il Grand Tour

Quaderno attivo

388

• Viaggio in Italia – Villa della Porta Bozzolo Sezione 2 • L’arte nella storia

• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 15


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 389

• La reggia di Würzburg

Architettura rococò La reggia, la nuova abitazione dei sovrani Le regge sono edifici grandiosi, che rispondono a esigenze funzionali e di rappresentanza dei sovrani, ma anche a funzioni simboliche, in quanto sono il segno visibile della loro ricchezza e del loro potere. Esempi di regge del Settecento sono quella di Würzburg in Germania, la Palazzina di Stupinigi in Piemonte e la Reggia di Caserta in Italia.

La reggia di Würzburg All’inizio del Settecento la città di Würzburg in Baviera è un ducato indipendente governato da principi-vescovi che decidono di costruirvi una nuova fastosa residenza. La nuova reggia esemplifica i caratteri propri di questo tipo di edifici, con specchi, sculture, stucchi e affreschi che ricoprono volte e pareti. Gli effetti sono scenografici, l’ambiente è raffinato e sontuoso e riflette il gusto della società aristocratica a cui è destinato. Lo sfarzo è visibile nella cosiddetta Sala Imperiale.

Reggia di Würzburg (Sala Imperiale) Architetto

Balthasar Neumann

Data

1720-1744

Luogo

Würzburg, Baviera

Osserva • • • •

Unità 16 • Il Rococò

389

ARCHITETTURA

Il soffitto è decorato con affreschi luminosi e variopinti, affollati di figure. Preziosi lampadari di cristallo con centinaia di candele servono a illuminare l’ambiente. Grandi sculture sono poste nelle nicchie delle pareti. Specchi racchiusi in cornici fantasiose decorano la sala.


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La palazzina di caccia dei Savoia A Torino i Savoia incaricano l’architetto Filippo Juvarra (1678-1736) di rinnovare gli edifici di corte e di costruire nuove residenze, simili a regge, adatte a ricevere e ad accogliere gli ospiti. La palazzina di Stupinigi è edificata come residenza secondaria, destinata alle attività di svago della corte, soprattutto le feste e la caccia, di cui è simbolo

Palazzina di caccia di Stupinigi Architetto

Filippo Juvarra

Data

Dal 1729

Luogo

Torino

Osserva •

ARCHITETTURA

• • • •

L’edifico centrale ha forma ellittica e alla sua sommità è posta una enorme scultura di cervo. Le pareti sono alleggerite da grandi finestre poste in successione. Il salone centrale presenta grandi porte e finestre vetrate. Le pareti sono decorate con affreschi variopinti circondati da stucchi. Stucchi, specchi e lampadari di cristallo creano un ambiente raffinato e sfarzoso.

390

Sezione 2 • L’arte nella storia

l’enorme cervo posto in alto. È inserita in un vasto parco e ha un corpo centrale di forma ellittica, da cui si aprono quattro lunghe ali che formano una croce diagonale. L’edificio principale ospita un grande salone di forma ovale, destinato alle feste da ballo e ai ricevimenti. In tutta la costruzione vi è grande attenzione alla ariosità e alla piacevolezza, a cui contribuiscono all’interno i ricchi apparati decorativi e all’esterno le grandi finestre.


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Reggia di Caserta

La più imponente reggia italiana Re Carlo di Borbone commissiona all’architetto Luigi Vanvitelli (1700-1773) la progettazione della nuova residenza della famiglia reale e della corte, da adibire anche a sede amministrativa del governo borbonico. La nuova reggia è edificata a Caserta, non lontano da Napoli, la capitale, dove non ci sono problemi di spazio. La reggia di Caserta è circondata da un enorme giardino attraversato da un viale d’acqua adorno di sculture, vasche e piccole cascate. L’effetto è grandioso e scenografico. Grande e sfarzoso è il vestibolo , con un monumentale scalone che porta ai piani superiori.

Architetto

Luigi Vanvitelli

Data

Dal 1752

Luogo

Caserta

Osserva • • • • •

L’edificio ha dimensioni enormi ed è circondato da un immenso parco. Il parco è attraversato da un lungo viale d’acqua ornato da cascate e sculture. L’entrata della reggia è costituita da un immenso atrio da cui parte un doppio scalone. Enormi finestre illuminano l’ambiente. La successione degli ambienti e delle arcate crea effetti prospettici che sembrano ampliare lo spazio.

Vestibolo È l’ambiente di ingresso, posto tra l’esterno e l’interno dell’edificio.

Unità 16 • Il Rococò

391


389-399.qxp_Layout 1 05/02/20 11:57 Pagina 392

La corte papale a Roma A Roma, il governo papale è attivo nell’opera di arricchimento della città già avviata nel Seicento, con la sistemazione di alcuni spazi urbani di grande attrazione per i ricchi stranieri che vengono in Italia per il Grand Tour. Sono famose in tutto il mondo la Scalinata di Trinità dei Monti e la Fontana di Trevi, entrambe costruite a Roma nel Settecento. La Scalinata di Trinità dei Monti è creata per sistemare il terreno in forte pendenza posto tra la chiesa di Trinità dei Monti e la sottostante Piazza di Spagna, sede già allora

dell’Ambasciata di Spagna. È opera dell’architetto Francesco De Sanctis (1693-1740), che la realizza fra il 1723 e il 1726. Presenta una struttura variata e leggera, una veduta scenografica aggraziata ed elegante, aspetti tipici dell’arte rococò. Risale agli anni 1732- 1762 la Fontana di Trevi, che costituisce la mostra architettonica finale di un importante acquedotto, quello dell’Acqua Vergine, che tuttora contribuisce a fornire l’acqua alla fontana e ad una parte della città. Nella fontana più famosa di Roma, architettura, scultura e la stessa acqua con la sua mobilità producono l’effetto scenografico del monumento.

Scalinata di Trinità dei Monti Architetto

Francesco de Sanctis

Data

1723-1726

Luogo

Piazza di Spagna, Roma

Osserva • •

ARCHITETTURA

392

Dalla piazza la rampa si stringe a ventaglio. Un’ampia terrazza si trova a metà altezza. In alto si divide in due ali simmetriche che salgono fino alla chiesa di Trinità dei Monti.

• Interventi urbanistici nella Roma del Settecento Sezione 2 • L’arte nella storia


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Fontana di Trevi Autori

Nicola Salvi

Data

1732-1762

Materiale

Marmo travertino

Luogo

Roma

Osserva •

• • •

La fontana è chiusa da un fondale architettonico addossato a un palazzo

privato, decorato con finestre a timpano, colonne e pilastri di stile classicheggiante. In basso è posta un’ampia scogliera da cui sgorga l’acqua. Sugli scogli sono collocate sculture che ritraggono divinità marine e hanno significato allegorico. L’acqua sgorga dalle finte rocce ed entra a far parte della stessa scultura, con il suo movimento, i suoi rimbalzi e i suoi effetti luminosi.

Sintesi ARCHITETTURA ROCOCÒ Nella prima metà del Settecento i sovrani costruiscono grandi regge, edifici grandiosi e riccamente decorati, circondati da immensi giardini. Nelle regge abitano il sovrano, la corte e i funzionari. Hanno funzione di rappresentanza e sono anche il simbolo della ricchezza e del potere del sovrano. Sono esempi di regge settecentesche la reggia di Würzburg in Baviera, la reggia di Caserta

progettata da Luigi Vanvitelli su incarico del re Carlo III di Borbone, e la palazzina di caccia di Stupinigi, in Piemonte, progettata da Filippo Juvarra per volere dei Savoia. A Roma la corte papale promuove alcuni importanti interventi urbanistici, come la costruzione della Scalinata di Trinità dei Monti, progettata da Francesco De Sanctis, e della Fontana di Trevi, su progetto di Nicola Salvi.

Unità 16 • Il Rococò

393


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 394

Pittura rococò Gian Battista Tiepolo A Venezia, fiorente repubblica marinara, anche nel Settecento l’attività pittorica ha grande rilievo ed è destinata alla decorazione di grandi palazzi ed edifici religiosi. Il protagonista della pittura a Venezia è Gian Battista Tiepolo (1696-1770). Egli ottiene in breve tempo grande fama

e il favore delle famiglie aristocratiche che gli affidano la decorazione dei loro sontuosi palazzi. Negli affreschi che realizza per la decorazione del salone delle feste di Palazzo Labia a Venezia, Tiepolo narra la storia e l’amore di Antonio e Cleopatra, personaggi dell’antica storia romana, e celebra le sontuose feste che realmente si tengono nel palazzo.

Il banchetto di Antonio e Cleopatra Autore

Gian Battista Tiepolo

Data

1746-1747

Tecnica

Affresco

Luogo

Palazzo Labia, Venezia

Osserva •

• •

PITTURA

La scena è inquadrata in un portico a colonne, che sostiene una loggia con dei gradini sui quali salgono un nano e un cagnolino. I quattro gradini sono investiti dalla luce e accuratamente raffigurati. I due personaggi della storia romana sono raffigurati ai lati opposti di una tavola imbandita. Cleopatra indossa vesti sfarzose, raffigurate con grande cura, e appare simile ad una dama settecentesca. I personaggi e l’ambiente sembrano avvolti da una luce fresca e brillante. L’impianto è scenografico, accentuato dallo sfarzo delle vesti settecentesche e delle acconciature di Cleopatra, dai colori luminosi e brillanti.

Quaderno attivo

394

• Allegoria della Virtù e della Nobiltà Sezione 2 • L’arte nella storia


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in primo piano Gli affreschi di Würzburg La grande fama raggiunta da Tiepolo lo fa chiamare in Austria dal principe-vescovo di Würzburg per decorare la sua reggia. Il salone di ingresso di Würzburg è considerato il grande capolavoro della pittura rococò, con gli affreschi dai colori luminosi che si inseriscono perfettamente nell’architettura.

Osserva l’insieme La volta a padiglione presenta una rappresentazione allegorica dell’Olimpo degli dei e dei quattro continenti del mondo allora conosciuti. I quattro continenti rendono omaggio al principe di Baviera e sono raffigurati con delle personificazioni, dove l’Europa, visibile in figura, occupa un posto privilegiato. L’affresco occupa l’intera volta e le scene si dispiegano progressivamente a chi sale lo scalone: solo al culmine delle scale se ne può avere la visione completa.

Gli affreschi di Würzburg Autore

Gian Battista Tiepolo

Data

1750-1753

Tecnica

Affresco

Luogo

Reggia di Würzburg

Analizza il linguaggio e la tecnica Le scene sono raffigurate in prospettiva, con la moltitudine dei personaggi posti sopra il cornicione, ai quattro lati del soffitto. La composizione diventa sempre meno serrata verso il centro dove i colori sono sempre più chiari e luminosi e sembrano indicare lo spazio infinito del cielo.

Rifletti sul significato Gli affreschi sono una celebrazione del potere del principe e della sua autorità politica sul principato. Il ritmo compositivo, le luci, i colori luminosi e brillanti, la grande varietà dei personaggi producono una perfetta sintonia tra architettura e decorazione.

In primo piano • Gli affreschi di Würzburg

395


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 396

Il ritorno del Bucintoro al Molo nel giorno dell’Ascensione Autore

Canaletto

Data

1729

Contemporaneamente alla diffusione della grande pittura celebrativa della nobiltà, a Venezia entra in uso la veduta, ossia il ritratto di alcuni aspetti della città dipinto su tele di modeste dimensioni. Questo genere pittorico è molto apprezzato e richiesto dal colto pubblico europeo, che viene in Italia, in particolare a Venezia, per conoscerne le bellezze artistiche ed è desideroso di portare con sé un ricordo del viaggio. I maggiori vedutisti veneziani sono Canaletto e Francesco Guardi. Entrambi dipingono angoli della città, ripresi dal vero e perfettamente riconoscibili.

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Royal Collection, Windsor

Canaletto

La pittura di veduta

PITTURA

Antonio Canal, conosciuto come Canaletto (1697-1768), presenta nelle sue opere immagini della città quasi fotografiche, riprese nitidamente in ogni particolare, realizzate con la massima precisione attraverso pennellate minute, colori nitidi e luminosi, così da dare ai turisti un autentico ritratto dell’ambiente e della realtà veneziana.

396

Sezione 2 • L’arte nella storia

Osserva •

• •

• •

Il quadro rappresenta il ritorno della nave del doge al molo di Palazzo Ducale nel giorno della festa dell’Ascensione. Il Bucintoro, la grande barca decorata destinata alle cerimonie importanti della città, è attraccato al molo sulla destra, davanti al Palazzo Ducale. Sullo sfondo si vedono a destra il Palazzo Ducale e a sinistra il campanile di San Marco. In primo piano si colgono numerose imbarcazioni, fra le quali varie gondole. Edifici, barche e persone sono descritti con grande cura in ogni particolare. I colori sono puri e luminosi. La luce crea riflessi sull’acqua della laguna, valorizza ogni aspetto della scena e fa cogliere l’atmosfera serena della festa collettiva.


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 397

• La veduta, un ricordo per turisti

Francesco Guardi Nei dipinti di Francesco Guardi (1712-1793), pur essendo gli ambienti perfettamente riconoscibili, la stesura pittorica è meno precisa e più rapida rispetto a Canaletto. Sembra che il pittore abbia centrato la sua attenzione soprattutto sull’atmosfera luminosa e sui riflessi di luce che caratterizzano l’ambiente lagunare.

Chiesa della Salute Autore

Francesco Guardi

Data

1729

Tecnica

Olio su tela

Luogo

National Gallery of Art, Washington

Osserva •

• • •

Nel quadro sono raffigurati la chiesa della Salute, avvolta nelle luci del tramonto, e in primo piano la laguna attraversata da numerose imbarcazioni. La raffigurazione è poco precisa e la pennellata visibile. I colori sono caldi e vibranti. Si percepisce l’atmosfera luminosa che caratterizza l’ambiente.

Sintesi PITTURA ROCOCÒ A Venezia l’attività pittorica si concentra sulla decorazione di palazzi ed edifici religiosi, su commissione di nobiltà e clero. Il maggior esponente della pittura veneziana dell’epoca è Gian Battista Tiepolo, apprezzato anche nel resto dell’Europa. Realizza infatti anche affreschi per la reggia di Würzburg in Germania. Nella sua opera, il ritmo compositivo, la luce, i colori luminosi e brillanti

producono una perfetta sintonia tra architettura e decorazione. Venezia è anche una delle mete predilette del Grand Tour ed è visitata da turisti colti e ricchi, desiderosi di tornare a casa con un ricordo del loro viaggio. Si diffonde così la veduta, cioè raffigurazioni di scorci della città, in opere di piccolo o medio formato adatte ad essere trasportate in viaggio. I vedutisti più apprezzati sono Canaletto e Francesco Guardi.

Unità 16 • Il Rococò

397


24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 398

Verifiche

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa.

VeRiFiCa deLLe ConoSCenze

1.

Sintesi

2.

Scegli l’opzione corretta.

3.

1.

2.

3.

4.

Nella prima metà del Settecento/Seicento le abitazioni dei sovrani europei sono le regge/ville di campagna, edifici grandiosi circondati da piccoli/immensi giardini. In Italia sono costruite la reggia di Caserta/Napoli per Carlo III di Borbone/Luigi XIV e la palazzina di caccia di Stupinigi, in Piemonte/Lombardia per gli Asburgo/i Savoia. A Roma sono realizzate la Scalinata di Trinità dei Monti e la Fontana di Trevi/Fontana dei Fiumi, che presentano i caratteri scenografici/classici propri dell’arte del tempo. A Venezia/Napoli l’artista di maggior successo è Gian Battista Tiepolo/Canaletto, che realizza anche affreschi per la reggia/chiesa di Würzburg in Germania. A Venezia si affermano i quadri di veduta/di genere, che raffigurano la città in quadri adatti ad essere trasportati in viaggio. I pittori più apprezzati sono Canaletto/Tintoretto e Guardi.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

Verifiche

2.

3.

4.

398

Che cos’è la reggia nel Settecento? Quali regge conosci in Italia? Chi le ha fatte costruire? Quali caratteristiche hanno? Chi governa Roma nel Settecento? Quali sono i più famosi interventi urbanistici nella città? Chi sono i progettisti e quali caratteristiche distinguono ciascun monumento? Chi è il pittore più ricercato dall’aristocrazia veneziana ed europea? Quali sue opere conosci? Quali sono i caratteri della sua pittura? Cosa sono i quadri di veduta? Chi li richiede? Chi sono i più noti vedutisti veneziani? Quali differenze emergono nella loro pittura? Sezione 2 • L’arte nella storia

4.

5. 6. 7. 8.

La reggia è un monumento funerario V dedicato a un sovrano I quadri di veduta ritraggono uno scorcio V di città ripreso dal vero Il Rococò è meno elegante e leggero V del Barocco Il maggiore esponente della pittura italiana del Settecento V è Gian Battista Tiepolo Le regge simboleggiano il potere V e la ricchezza del sovrano I quadri di veduta sono molto V apprezzati dalla nobiltà veneziana La raffigurazione di Canaletto V è meno fedele di quella di Guardi Gian Battista Tiepolo affresca V lo scalone della reggia di Caserta

C L I L The Rococo art (or Late Baroque) The European art of the first part of the 18th century is called Rococo. It had aspects of ornamental elegance that correspond with the style of the new royal and aristocratic customers. In architecture, the new and most important building was the Royal Palace, a huge building adorned with sculptures and pictorial decorations, like the Reggia di Caserta of the Bourbon Kings. In Rome, the papal court gave great development to the appearance of the city: examples are the staircase of Piazza di Spagna and the Trevi Fountain. In Venice, painting had great development. Notable decorative painters included Gian Battista Tiepolo, who worked for the Venetian nobility and in Germany in the Palace of Würzburg. Still in Venice was affirmed the “Veduta”, small paintings intended for tourists as a souvenir of their Grand Tour in Italy. Venice became the centre of the “vedutisti” Guardi and Canaletto.

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24_Arte_Rococo.qxp_Layout 1 29/01/20 18:15 Pagina 399

Mappa concettuale Completa la mappa. nel ............................................ nasce

IL ROCOCÒ

presso le corti italiane ed europee come evoluzione del .............................

è un’arte

elegante e più leggera del Barocco

si esprime in edifici grandiosi e riccamente decorati

ARCHITETTURA con

con ............. immensi

.................

come

sul modello della reggia di .................

• reggia di Würzburg in Germania di Balthasar Neumann • ............................ di Luigi Vanvitelli • ............................ di Filippo Juvarra

simbolo del ................. del sovrano

PITTURA

con

grandi ................. decorativi

come nell’opera di

con

su piccole tele come souvenir del Grand Tour

come le opere di

• .......................... Il ritorno del Bucintoro al Molo nel giorno dell’Ascensione • Francesco ..............Chiesa della Salute

Affreschi • Barocco • Canaletto • Giardini • Guardi • Palazzina di caccia di Stupinigi • Potere • Regge • Reggia di Caserta • Settecento • Tiepolo • Veduta • Versailles

Mappa concettuale

399

Mappa concettuale

quadri di ................. (scorci della città)

ripresi dal vero

• .......................... a Venezia (Il banchetto di Antonio e Cleopatra) e nella reggia di Würzburg


Unità

25_Arte_Neoclassico.qxp_Layout 1 29/01/20 18:08 Pagina 400

17

L’arte neoclassica

Bonaparte valica le Alpi al passo del Gran San Bernardo, Jacques-Louis David

1801 1750

1776

1785

Teatro alla Scala, Giuseppe Piermarini Milano Giuramento degli Orazi, Jacques-Louis David

400

1793 Morte di Marat, JacquesLouis David

1805

1813 1817 Le tre Grazie, Antonio Canova Ebe, Antonio Canova

Paolina Borghese come Venere vincitrice, Antonio Canova

1830


25_Arte_Neoclassico.qxp_Layout 1 29/01/20 18:08 Pagina 401

Parigi Roma Washington

LA NASCITA DEL NEOCLASSICISMO Tra la metà del Settecento e l’inizio dell’Ottocento avvengono importanti scoperte archeologiche, soprattutto nelle antiche città romane di Pompei e di Ercolano. Gli scavi fanno emergere i resti intatti di edifici, statue, arredi, e diventano oggetto di ammirazione e di studio da parte degli artisti. La loro scoperta fa scaturire la passione per l’arte e la cultura antiche perché le opere vengono considerate non solo testimonianza del passato, ma anche espressione delle antiche virtù greche e romane. Il nuovo gusto sfocia in un nuovo movimento artistico, il Neoclassicismo, uno stile internazionale che investe tutti i campi dell’arte: architettura, scultura, pittura. L’imitazione degli antichi viene considerata il mezzo per creare opere di bellezza ideale e l’ammirazione per l’antico viene estesa anche ai vestiti, alla moda, al mobilio. Il gusto neoclassico predilige le forme semplificate e razionali basate sulla imitazione dei modelli classici, greci e romani. Ciò si traduce in un rifiuto delle arti barocca e rococò, criticate per il loro carattere frivolo e capriccioso.

LA DIFFUSIONE DEL NEOCLASSICISMO La città al centro delle nuove idee all’inizio è Roma, che con i suoi resti archeologici diventa luogo di incontro di artisti e di studiosi. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, gli ideali di bellezza neoclassica, si diffondono rapidamente con caratteri simili in tutti i Paesi europei e negli Stati Uniti d’America, il nuovo grande stato appena formato. In Francia, per esempio, l’architettura neoclassica diventa uno strumento celebrativo dell’imperatore Napoleone. A Washington, negli Stati Uniti, è eretto in stile neoclassico il Campidoglio, un edificio grandioso e monumentale, tra i più famosi del Mondo, simbolo dello stesso Paese. D’altronde, l’aspirazione del Neoclassicismo è di diventare un’arte universale rivolta a tutti gli uomini, di tutti i tempi.

• L’Arc du Carrousel a Parigi • Il Campidoglio di Washington • Italiarte 16

Quaderno attivo

• Viaggio in Italia – La basilica di San Francesco di Paola e piazza del Plebiscito a Napoli

Gli artisti neoclassici si ispirano alle opere dell’antichità greca e romana

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L’arte neoclassica in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

402

• A Roma • Nei maggiori Paesi europei • Negli Stati Uniti d’America

Tra la metà del Settecento e l’inizio dell’Ottocento

Scultori, architetti, pittori e artigiani attivi in ogni settore della creatività

• Architetture di pubblica utilità in stile greco-romano • Sculture e pitture con soggetti mitologici o temi storici

• Ripresa di temi e forme tratti dall’arte greca e romana • Naturalismo in scultura e pittura

• Creare opere di bellezza ideale, simile a quella raggiunta nell’arte antica • Proporre episodi con funzione educativa e morale

• Paolina Borghese come Venere vincitrice • Audiosintesi • Unità in slide Sezione 2 • L’arte nella storia


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Architettura neoclassica in Italia Il Teatro alla Scala di Milano L’architettura neoclassica riprende elementi dell’arte greca e romana, quali colonne, timpani e cupole, per applicarli non solo a chiese e palazzi, ma anche a edifici e luoghi pubblici, come teatri, musei e grandi monumenti celebrativi utili alla cittadinanza. Nei secoli precedenti, il teatro era riservato alle classi aristocratiche e si svolgeva nelle regge o nei palazzi della nobiltà. In epoca neoclassica, torna invece ad essere un edificio pubblico importante per l’elevazione culturale dei cittadini, così come era nell’antichità romana. Uno dei più noti edifici neoclassici in Italia è il Teatro alla Scala di Milano, la cui struttura interna caratterizzerà tutto i maggiori teatri per la sua funzionalità. L’interno ha forma semicircolare, con il pubblico distribuito in platea e nei palchi. Palchi e gallerie si sviluppano in altezza e garantiscono visibilità a tutti gli spettatori.

Teatro alla Scala Architetto

Giuseppe Piermarini

Data

1776-78

Luogo

Milano

Osserva •

In basso presenta un porticato con un rivestimento di pietra rustica a bugnato. Serviva a far riparare il pubblico che scendeva dalle carrozze. Nel piano intermedio, tra una finestra e l’altra vi sono colonne corinzie di tipo classico. La facciata si conclude con un timpano di tipo greco.

• L’architettura neoclassica: uno stile internazionale

Sintesi

L’architettura neoclassica riprende elementi dell’arte greca e romana e li applica alla costruzione di edifici e luoghi pubblici, come teatri, piazze e musei. Il teatro torna ad essere un luogo pubblico come al tempo dei Romani.

Il Teatro alla Scala di Milano richiama nella facciata l’antica architettura romana per la presenza del timpano triangolare e delle colonne classiche. L’interno ha forma semicircolare, con palchi e gallerie che si sviluppano in altezza, garantendo visibilità a tutti gli spettatori.

Unità 17 • L’arte neoclassica

403

ARCHITETTURA

ARCHITETTURA NEOCLASSICA IN ITALIA


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in primo piano

Scultura neoclassica Antonio Canova Il principale protagonista dell’arte neoclassica è lo scultore Antonio Canova (1757-1822), perfetto interprete dei nuovi ideali. Venuto a Roma dal Veneto, Canova conosce e studia le opere antiche, la mitologia, la storia, e si afferma rapidamente per le sue qualità. Tra il 1780 e il 1800 realizza opere che lo fanno conoscere nel panorama internazionale e riceve commissioni dall’aristocrazia e dal mondo politico di tutta Europa.

I soggetti mitologici In base agli ideali neoclassici numerose opere di Antonio Canova hanno temi che si rifanno alle storie e ai miti dell’antichità greca e romana. L’artista li interpreta in modo da evocare la bellezza ideale delle antiche statue greche e romane, considerate modelli di perfezione. Ebe nella mitologia greca era la dea che serviva il nettare agli dei dell’Olimpo: è raffigurata infatti con una coppa in una mano e l’anfora con il prezioso liquido nell’altra. Anche Le tre Grazie appartengono alla mitologia greco-romana: sono le figlie di Zeus che simboleggiano splendore, gioia e prosperità.

Ebe Autore

Antonio Canova

Data

1817

Materiale

Marmo; bronzo dorato (coppa e brocca)

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Hermitage, San Pietroburgo

Osserva SCULTURA

• • • •

In mano la dea tiene l’anfora e la coppa per il nettare per gli dei. Avanza su una nuvola, ha il busto nudo e indossa una veste stretta in vita. È raffigurata con grande naturalismo e, nelle parti nude, il marmo è trattato in modo perfettamente levigato. Le vesti che sembrano gonfiate dal vento e i piedi sollevati danno alla figura un deciso slancio in avanti.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

Le tre Grazie Canova realizza l’opera su commissione della prima moglie di Napoleone, Giuseppina Beauharnais, che desidera avere una scultura di soggetto mitologico, un tema molto apprezzato nell’ambiente colto romano. Canova decide di raffigurare le Grazie, che secondo la mitologia greca erano tre figlie di Zeus dispensatrici di grazia e di bellezza.

La bellezza ideale delle statue di Canova fa rivivere la perfezione dell’arte antica

Osserva l’insieme Le tre fanciulle sono viste quasi frontalmente, legate in un affettuoso abbraccio. Ogni figura si coglie nella sua particolare bellezza e nel diverso atteggiamento del volto. Attraverso la varietà e la naturalezza delle pose, appare però anche legata alle altre in virtù della posizione appena piegata delle gambe, del movimento aggraziato delle braccia e dei gesti che le stringono l’una all’altra.

Analizza il linguaggio e la tecnica Il marmo è lavorato con una tecnica accurata ed esperta: è levigato sui corpi per evocare la pelle giovane e

Le tre Grazie Autore

Antonio Canova

Data

1813-1816

Materiale

Marmo

Tecnica

Scultura a tutto tondo

Luogo

Hermitage, San Pietroburgo


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delicata delle fanciulle, mentre sui capelli e sulla sciarpa drappeggiata è trattato in modo da suggerire le diverse qualità di ciascun elemento. La luce produce chiaroscuri leggeri con passaggi sfumati, che danno risalto a ogni aspetto e a ogni particolare.

Rifletti sul significato Scopo del Canova è quello di realizzare un’opera di bellezza ideale, simile a quelle create dagli antichi greci. Così come nelle antiche statue, i volti e i corpi sono raffigurati con proporzioni

perfette e in pose naturali. Con la armoniosa composizione e la grande abilità nel trattare il marmo, lo scultore è riuscito a far percepire la delicatezza della pelle, la qualità del tessuto, la morbidezza dei capelli, ma anche i sentimenti affettuosi che legano le tre sorelle.

Sintesi SCULTURA NEOCLASSICA In base agli ideali neoclassici Antonio Canova ripropone nelle sue sculture storie e miti greci e romani. Tra le sue sculture sono famose Le tre Grazie, ed Ebe, tutte di soggetto mitologico, interpretato in modo da evocare la bellezza ideale delle antiche statue greche e romane, considerate modelli di perfezione. Canova rappresenta la figura umana con grande naturalismo e nei suoi corpi perfetti sembra di percepire la “vera carne”. Attraverso la lavorazione accurata del marmo e il trattamento delle superfici riesce ad evocare la materia di ciò che raffigura. Quaderno attivo

• Paolina Borghese come Venere vincitrice

• Possagno - Antonio Canova • Amore e Psiche: il metodo di lavoro di Canova

In primo piano • Le tre Grazie

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Pittura neoclassica Jacques-Louis David

PITTURA

Il pittore francese Jacques-Louis David (1754-1817) è un importante esponente della pittura neoclassica e le sue opere ne presentano gli aspetti tipici: la rappresentazione naturalistica come nella pittura antica, la presentazione di temi storici o mitologici con funzione educativa e morale e la celebrazione della storia antica come esempio di virtù a cui fare riferimento. Nel dipinto Giuramento degli Orazi, David raffigura un episodio della storia dell’antica Roma: il giuramento di fedeltà di tre fratelli romani pronti a combattere contro altri tre fratelli della nemica Albalonga (i Curiazi) per porre fine alla guerra tra i due popoli. A scegliere il soggetto del dipinto è il re di Francia Luigi XVI, che lo considera un esempio di virtù civili e, per questo, adatto a simboleggiare la fedeltà che i cittadini devono avere nei riguardi dell’autorità del sovrano.

406

Sezione 2 • L’arte nella storia

Giuramento degli Orazi Autore

Jacques-Louis David

Data

1785

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo del Louvre, Parigi

Osserva • • • •

Al centro è posta la figura del padre. I tre fratelli giurano con la mano tesa. Sulla destra sono le tre mogli piangenti. La scena si svolge davanti a un portico con colonne classiche.


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Il dipinto Morte di Marat illustra invece l’uccisione a tradimento del rivoluzionario Marat mentre si trovava nella vasca da bagno, ad opera della giovane Carlotta Corday, fanatica della monarchia. Attraverso un episodio drammatico della storia a lui contemporanea, l’artista esalta l’uomo virtuoso e condanna una morte ingiusta, così da glorificare un eroe della patria. Entrambi i temi vogliono esaltare valori del passato, ossia il coraggio e l’amor patrio, da rinnovare nel presente. In entrambi i dipinti emergono le qualità pittoriche di David: le figure assumono un rilievo realistico ottenuto con il disegno nitido dei contorni, i chiaroscuri decisi, gli effetti vividi della luce.

Morte di Marat Autore

Jacques-Louis David

Data

1793

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musée des Beaux-Arts, Bruxelles

Osserva • • • •

Marat è già morto nella vasca da bagno. Nelle mani regge la supplica scritta che ha permesso alla sua assassina di entrare. Sul pavimento è il coltello insanguinato. Accanto alla vasca è la cassetta di legno con il calamaio che Marat usava per lavorare e scrivere.

David sceglie temi storici e mitologici per il loro valore educativo e morale

Sintesi PITTURA NEOCLASSICA La pittura neoclassica predilige i temi storici o mitologici presentati con funzione educativa e morale e celebra la storia antica come esempio di virtù. La raffigurazione è naturalistica, come nella pittura antica. Tra i protagonisti della scena pittorica è il pittore francese Jacques-Louis David.

Sono aspetti tipici della sua pittura il naturalismo, ottenuto con il disegno preciso dei contorni, il chiaroscuro deciso e gli effetti di luce. Nelle sue opere presenta esempi di virtù civili, come il coraggio, la fedeltà al sovrano e l’amore per la patria, sia nella storia antica, come nel Giuramento degli Orazi, sia nella contemporaneità, come nell’opera Morte di Marat.

Unità 17 • L’arte neoclassica

407


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Verifiche

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare

3. 4.

VerIfICA DeLLe ConoSCenze Sintesi

VERO O FALSO

Completa scegliendo tra gli elementi dati. Barocca Bellezza Esempi Greca Milano 1.

2.

3.

4.

Mitologici Naturalistico Neoclassica Perfezione Rococò

Roma Romana Seconda Settecento Storico

Il Neoclassicismo è un movimento artistico sorto a ................. nella ................. metà del Settecento che intende ritornare agli ideali di ................. e di virtù dell’antica arte greca e romana. Il nome “neoclassico” indica dunque una nuova classicità, che si contrappone alla eccessiva decorazione delle precedenti arti ................. e .................. Nella architettura neoclassica elementi dell’arte ................. e ................., quali colonne, timpani, cupole, vengono applicati in luoghi ed edifici pubblici utili alla cittadinanza. È in stile neoclassico il Teatro alla Scala di .................. In Italia il maggiore interprete dell’arte ................. è lo scultore Antonio Canova, che tratta temi storici e .................. Nelle sue sculture tende alla ................. dei corpi, attraverso la lavorazione accurata del marmo e il trattamento delle superfici tale da evocare la materia di ciò che raffigura. Tutte le opere mostrano la sua capacità di rendere in modo ............................ i soggetti rappresentati. È un importante pittore neoclassico il francese Jacques-Louis David, che privilegia opere di carattere ................., proposte come ................. di virtù civica.

Domande aperte

Verifiche

Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1. 2.

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In Italia qual è il maggiore esponente del Neoclassicismo e quali sue opere conosci? Quali temi privilegia? Quali caratteri ha la pittura neoclassica? Quali sono i temi preferiti? Qual è il maggiore pittore in Francia? Quali sue opere conosci?

Quando ha inizio lo stile neoclassico e in quale città ha particolare diffusione? Quali caratteri presenta l’architettura neoclassica? In quali tipi di edifici è impiegato lo stile neoclassico? Perché? Sezione 2 • L’arte nella storia

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

L’arte neoclassica ha inizio V nella prima metà del Settecento Il Neoclassicismo si ispira V all’arte barocca L’architettura neoclassica riprende V elementi dell’arte greca e romana V La pittura neoclassica è naturalistica Il maggiore pittore neoclassico V in Italia è Antonio Canova Il Teatro alla Scala di Milano è un importante edificio in stile neoclassico V La pittura neoclassica predilige V i temi storici e mitologici La scultura neoclassica ripropone il bello V ideale delle antiche sculture greche

C L I L Neoclassical art Neoclassicism draws inspiration from the “classical” art and culture of classical antiquity. It was born in Rome at the time of the rediscovery of Pompeii and Herculaneum, but its popularity spread all over Europe and in the United States of America. In architecture, public buildings were built with tympanums and columns similar to those of ancient Greek-Roman civilization. In sculpture and painting the works proposed subjects and forms of ancient art, considered as a model of ideal beauty. Antonio Canova was an Italian Neoclassical sculptor. His famous works were: Ebe and Le tre grazie. Jacques-Louis David was the French painter who realistically painted themes from the ancient history as in The oath of the Horatii, or from the contemporary history as in The death of Marat.

F F F F F F F F


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE NEOCLASSICA

dalla ....................... metà del Settecento

si sviluppa

a .............., poi in Europa e negli Stati Uniti

si ispira alle arti ...................... e ....................

si esprime in con ARCHITETTURA

luoghi ed edifici di pubblica utilità in stile greco-romano

nell’opera di SCULTURA

come

• teatri come il ............ ................ di Milano • musei • monumenti celebrativi

......................................... con

• temi ........................ (Ebe, Le tre Grazie) • grande naturalismo • ....................... ideale come nella scultura greca nell’opera di PITTURA

.........................................

• opere a tema storico o mitologico con funzione ......................... e morale (Il Giuramento degli Orazi, Morte di Marat) • grande .................................

Antonio Canova • Bellezza • Educativa • Greca • Jacques-Louis David • Mitologici • Naturalismo • Roma • Romana • Seconda • Teatro alla Scala

Mappa concettuale

409

Mappa concettuale

con


Unità

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18

L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia”

La Libertà guida il popolo, Eugène Delacroix

• Galleria Vittorio Emanuele II, Giuseppe Mengoni, Milano • Vagone di terza classe, Honoré Daumier

• Le spigolatrici, Jean-François Millet • Il bacio, Francesco Hayez

In vedetta, Giovanni Fattori

1830 1817

1826

1857 1834

Viandante su un mare di nebbia, Caspar David Friedrich

Incendio alla Camera dei Lord, William Turner I profughi di Parga, Francesco Hayez

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1854

1865

1872

1863 1866

1887 Torre Eiffel, Gustave Eiffel, Parigi

Le vagliatrici di grano, Gustave Courbet Mole Antonelliana, Alessandro Antolnelli, Torino

La rotonda dei bagni Palmieri, Giovanni Fattori


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Londra Berlino Parigi

Milano Firenze

LA NASCITA DEL PENSIERO ROMANTICO IN EUROPA Agli inizi dell’Ottocento nasce il Romanticismo, un movimento culturale che coinvolge musica, letteratura, poesia e, nelle arti figurative, soprattutto la pittura. Prende avvio in Germania e in Inghilterra e trova rapida diffusione in tutta Europa. In opposizione al Neoclassicismo, basato sul predominio della ragione, nel pensiero romantico si afferma l’importanza dei sentimenti e della spontaneità individuale. Anche l’arte non è intesa più come imitazione dell’antico glorioso passato, ma come libera creazione proveniente dall’animo dell’artista.

SVILUPPO INDUSTRIALE E URBANIZZAZIONE In alcuni Paesi europei, soprattutto Inghilterra, Germania e Francia, l’Ottocento è anche l’epoca dello sviluppo industriale che porta notevoli conseguenze sul piano sociale, perché masse di contadini si trasferiscono dalle campagne alle città sedi di industria, attratti dalle possibilità di lavoro che esse offrono. Si tende quindi ad ampliare e a rinnovare le grandi città, sfruttando anche i nuovi materiali prodotti dall’industria, quali il ferro, il vetro, la ghisa e l’acciaio.

LA NASCITA DEL REALISMO Conseguenza dello sviluppo industriale è la nascita di una nuova committenza artistica che si affianca a quella aristocratica tradizionale: è la ricca borghesia imprenditoriale, che condiziona con le sue richieste l’attività degli artisti. In questo nuovo clima sociale e culturale nasce il Realismo, una corrente artistica orientata verso la descrizione della nuova società, con temi e soggetti nuovi rispetto a quelli dei secoli precedenti.

I MACCHIAIOLI IN TOSCANA In Italia, Firenze è un centro attivo di fermenti intellettuali. Qui si forma il gruppo dei Macchiaioli, giovani pittori che rifiutano gli insegnamenti delle Accademie di Belle Arti e sentono il bisogno di ispirarsi direttamente dal vero e non più dalle opere antiche. Iniziatore e maggiore esponente del gruppo è Giovanni Fattori.

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La pittura romantica in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

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In Germania, Inghilterra, Francia e Italia

All’inizio dell’Ottocento

• • • •

Caspar David Friedrich in Germania William Turner in Inghilterra Eugène Delacroix in Francia Francesco Hayez in Italia

• • • •

Il paesaggio per Friedrich La natura per Turner La vita contemporanea per Delacroix La storia per Hayez

Colori e raffigurazioni naturalistici

• Dare importanza ai sentimenti e alla spontaneità individuale • Promuovere l’arte come libera creazione proveniente dall’animo dell’artista

• Audiosintesi • Unità in slide • Il Neogotico uno stile romantico in architettura Sezione 2 • L’arte nella storia


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La pittura del Realismo in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

In Francia

Alla metà dell’Ottocento

• Gustave Courbet • Jean-François Millet • Honoré Daumier

• • • •

Scene di vita quotidiana Gente comune Attività dei lavoratori Vita delle classi sociali più umili

Descrizione attenta e fedele di scene di semplice vita quotidiana

• Documentare il vero e la realtà del quotidiano • Analizzare ed essere partecipi alla realtà dell’epoca, anche quella delle classi più disagiate • Documentare e denunciare le condizioni dei più poveri

Unità 18 • L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia”

413


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La pittura “di macchia” in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

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Sezione 2 • L’arte nella storia

a Firenze

Dal 1861

Artisti toscani, tra i quali Giovanni Fattori

Scene di vita quotidiana

• Stendere il colore quasi puro a macchie, senza realizzare chiaroscuri • Accostare macchie di colori diversi (chiari e scuri) per creare contrasti cromatici • Rappresentare la realtà in modo sintetico, senza particolari • Realizzare opere di piccolo formato

• Rappresentare il vero, la vita reale • Opporsi alle regole dell’accademia

• I macchiaioli


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 30/01/20 11:19 Pagina 415

Pittura romantica in Europa Nuove fonti di ispirazione La pittura romantica preferisce ai soggetti mitologici dell’arte neoclassica nuovi altri temi, adatti a coinvolgere i sentimenti del pubblico e le sue emozioni. Soprattutto la natura è vista come una forza creatrice, una realtà nella quale lo spirito dell’uomo si rispecchia e dalla quale può trarre stimoli per le proprie espressioni: grande protagonista diventa perciò la pittura di paesaggio, studiata e interpretata direttamente dal vero. In Italia, sempre divisa in piccoli stati regionali, è sempre più diffusa l’aspirazione all’unità e le opere rispondono anche ai sentimenti patriottici dei cittadini. Temi prediletti dagli artisti sono perciò le vicende storiche adatte a sollecitare la sensibilità individuale e l’amor patrio.

Caspar David Friedrich in Germania

Viandante su un mare di nebbia Autore

Caspar David Friedrich

Data

1817

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Hamburger Kunsthalle, Amburgo

Osserva • • •

L’uomo è ripreso di spalle, in controluce, in piedi su una roccia. È affacciato su un immenso paesaggio montuoso avvolto nella nebbia. L’uomo sembra piccolo e solo di fronte alla natura.

Unità 18 • L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia”

415

PITTURA

In Germania, in epoca romantica, domina la pittura di paesaggio, adatta a suscitare i sentimenti romantici del pubblico. Grande esponente è Caspar David Friedrich (1774-1840), che considera la natura una forza vitale, una espressione del divino, che sovrasta e rende evidenti i limiti dell’uomo, incapace di comprenderne fino in fondo la grandezza. Per Friedrich la natura spinge l’uomo alla sua contemplazione, attraverso la quale può cogliere le manifestazioni del divino che risuonano nella natura stessa e attraverso cui essa gli parla. Nel rapporto con la natura, l’uomo può trovare quindi un legame con lo stesso dio. Nel Viandante su un mare di nebbia, Friedrich raffigura un uomo, di fronte a un ampio paesaggio della natura. L’uomo contempla l’immensità della natura, di fronte alla quale sente di essere solo e indifeso.


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William Turner in Inghilterra In Inghilterra, così come in Germania, in epoca romantica la natura viene considerata fonte di ispirazione, che genera sentimento e contemplazione. Uno dei maggiori esponenti del Romanticismo inglese è il pittore William Turner (1775-1851). Turner, nel quadro Incendio alla Camera dei Lord rende l’effetto dell’aria nebbiosa attraversata dall’incendio, l’atmosfera che avvolge ogni cosa.

Incendio alla Camera dei Lord Autore

J.M. William Turner

Data

1834-1835

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museum of Art, Philadelphia

Osserva •

Eugène Delacroix in Francia

PITTURA

Un grande interprete del Romanticismo in Francia è il pittore Eugène Delacroix (1798-1863). È sua una delle più famose opere romantiche, La libertà guida il popolo. Questo quadro di grande formato descrive la “Rivoluzione di luglio”, una insurrezione popolare scoppiata a Parigi che, nel luglio del 1830, portò all’abdicazione del re di Francia Carlo X. Il dipinto vuole celebrare i sentimenti di rivolta dei cittadini francesi ed esaltare gli ideali patriottici del popolo parigino, unito nel comune amore per la libertà. La composizione è dominata in alto da una figura femminile, che simboleggia la libertà e la Francia. Guida popolani, studenti, borghesi, tutti riconoscibili dal diverso abbigliamento, e tutti uniti nel comune ideale, quello della libertà.

416

Sezione 2 • L’arte nella storia

• •

L’orizzonte è invaso dal colore delle fiamme. Emerge sulla destra il ponte di Waterloo. Il paesaggio è dissolto nella nebbia. Per creare questo effetto, l’artista ha diluito il colore e lo ha applicato con rapidi colpi di pennello che sfaldano la forma e, cogliendo l’incidenza della luce, suggeriscono la presenza della nebbia.


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La libertà guida il popolo •

Autore

Eugène Delacroix

Data

1830

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo del Louvre, Parigi

Osserva •

• •

La donna ha in mano una baionetta, agita la bandiera francese e indossa il cappello frigio dei rivoluzionari, simbolo della repubblica. La figura si staglia per la posizione, ma anche per i colori che si staccano dal fondo indistinto.

• •

È l’unica pienamente investita dalla luce. A sinistra della donna si distinguono due uomini: quello con la giacca e il cilindro rappresenta la borghesia, quello con la camicia e il berretto il popolo. Sulla destra della donna un ragazzo armato di pistole rappresenta il proletariato parigino. La luce dà risalto drammatico ai cadaveri in primo piano. Sullo sfondo si vede la città di Parigi avvolta dal fumo. Si distingue la cattedrale di Notre Dame. In primo piano sono riversi a terra i caduti per la rivoluzione.

Unità 18 • L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia”

417


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Francesco Hayez in Italia

PITTURA

Francesco Hayez (1791-1882) è il maggiore esponente della pittura romantica in Italia. I suoi quadri a tema storico sono molto apprezzati dal pubblico dell’epoca perché esprimono un sentimento patriottico, che nell’Ottocento è molto sentito in Italia dove si aspira all’unità del Paese e all’indipendenza dal dominio straniero. È accolto con grande favore il suo quadro I profughi di Parga, che descrive un episodio della guerra greco-turca, quando gli abitanti di Parga dovettero lasciare la propria città ceduta dagli Inglesi all’Impero ottomano. È apprezzato dal pubblico anche Il bacio perché, nonostante gli abiti medievali dei due giovani, è interpretato come l’addio di un cospiratore, ossia il saluto alla sua amata di un patriota dell’epoca. Le figure sono dunque viste come la celebrazione dell’amore individuale e del sentimento patriottico collettivo. In entrambi i quadri la descrizione dei personaggi e della scena è accurata. Le figure sono realistiche, le espressioni dei volti e le vesti sono raffigurate con grande attenzione. L’artista dà rilievo anche ai particolari dell’ambiente.

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Sezione 2 • L’arte nella storia

I profughi di Parga Autore

Francesco Hayez

Data

1826-1831

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musei Civici, Brescia

Osserva • • •

In primo piano è un gruppo compatto di donne e bambini disperati di dover partire. Alle spalle si erge uno sperone roccioso, l’acropoli della città. In lontananza si vede la distesa del mare.


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• Il Romanticismo tra musica e pittura

Quaderno attivo

• Il paesaggio e i piani di profondità • I Vespri Siciliani di Francesco Hayez

Il bacio Autore

Francesco Hayez

Data

1859

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Pinacoteca di Brera, Milano

Osserva • • • •

Il quadro descrive una scena di commiato tra due giovani che si scambiano un bacio di addio. La veste cangiante della donna risalta, investita dalla luce. La mano del giovane piega con naturalismo la testa della sua compagna. Le due figure abbracciate si stagliano contro la spoglia parete in pietra dell’edificio.

Sintesi PITTURA ROMANTICA La pittura romantica ha avuto il suo maggiore sviluppo in Germania, Inghilterra, Francia e Italia. Le sue principali fonti di ispirazione sono la natura e gli eventi storici. In Germania, prevale la pittura di paesaggio, come nell’opera di uno dei suoi esponenti, Caspar David Friedrich. Nel suo Viandante su un mare di nebbia rappresenta un uomo solo di fronte all’immensità della natura: nel rapporto con la natura l’uomo può trovare un legame con dio. Il paesaggio è tra i soggetti preferiti anche dai pittori romantici inglesi, perché genera sentimento e contemplazione. Uno dei maggiori

esponenti del Romanticismo inglese è William Turner, autore del dipinto Incendio alla Camera dei Lord. In Francia, una delle più famose opere romantiche è La libertà guida il popolo, dipinta da Eugène Delacroix. Il quadro mostra una scena di rivolta contro il regime del re di Francia e intende esaltare il patriottismo del popolo parigino e il suo amore per la libertà. Francesco Hayez è il maggiore esponente della pittura romantica in Italia. Nelle sue opere predilige i temi storici, con l’intento di suscitare sentimenti patriottici, molto sentiti in Italia dove forte è l’aspirazione all’unità nazionale e all’indipendenza dal dominio straniero.

Unità 18 • L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia”

419


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Pittura del Realismo in Francia La pittura del quotidiano Alla metà dell’Ottocento, in pittura prende avvio in Francia il Realismo. Questo movimento artistico è interessato soprattutto a documentare il vero e la realtà del quotidiano e raffigura con grande fedeltà il lavoro anche umile, le attività e la vita dei lavoratori e del proletariato. La descrizione delle scene di umile vita quotidiana è attenta e fedele, priva di ogni abbellimento, con la stessa cura e attenzione riservata in precedenza ai temi religiosi o mitologici. Gli artisti intendono analizzare ed essere partecipi alla realtà dell’epoca, anche quella delle classi più disagiate. Esponenti significativi di questa corrente artistica sono i pittori Gustave Courbet, Jean-François Millet e Honoré Daumier. Gustave Courbet (1818-1877) si concentra sull’osservazione della gente comune al lavoro, come nell’opera Le vagliatrici di grano. Jean-François Millet (1814-1875) documenta la dura vita contadina e il lavoro nei campi, come nel quadro nel dipinto Le spigolatrici. Honoré Daumier (1808-1879) descrive e denuncia la dura vita delle classi più umili, come nel Vagone di terza classe.

Le vagliatrici di grano Autore

Gustave Courbet

Data

1854

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo delle Belle Arti, Nantes

Osserva •

PITTURA

• • L’atelier del pittore di Gustave Courbet

420

Sezione 2 • L’arte nella storia

Una donna inginocchiata è impegnata a setacciare il grano. Le vagliatrici erano le contadine che dopo la mietitura setacciavano il grano per separarlo dagli scarti. Il locale è rustico, con le pareti spoglie e una semplice madia. Un’altra donna, apparentemente stanca, è semidistesa contro i sacchi di frumento. Il quadro documenta il duro lavoro femminile contadino nell’Ottocento.


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Vagone di terza classe

Autore

Honoré Daumier

Data

1865

Tecnica

Olio si tela

Luogo

Metropolitan Museum, New York

Osserva • •

In primo piano è una vecchia con un cesto in grembo. Accanto all’anziana una donna giovane stringe un bimbo tra le braccia.

Dall’altro lato si intravede un bimbo addormentato. I passeggeri sono addossati l’uno all’altra per mancanza di spazio. Il vagone ferroviario di terza classe è il più economico del tempo ed è usato dalla classe popolare. Le figure hanno espressioni rassegnate. Sono descritte in modo realistico, con tratti vigorosi, linee nere di contorno, colori spenti sui toni dell’azzurro e del bruno, che evocano l’atmosfera di povertà presente nel vagone.

Le spigolatrici Autore

Jean-François Millet

Data

1857

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo d’Orsay, Parigi

Osserva •

Tre donne sono raffigurate chine, mentre raccolgono le spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura del grano. Le donne hanno lunghe vesti e il capo coperto per ripararsi dal sole. Hanno le mani bruciate dal sole. Sul fondo è descritto l’ambiente campestre con gli alti covoni di grano e i carri dei contadini. Le donne sono illuminate solo in parte dal sole e appaiono simili a sculture.

Sintesi PITTURA REALISTICA I pittori francesi Gustave Courbet, François Millet e Honoré Daumier sono esponenti del Realismo, corrente artistica in cui i temi del lavoro anche umile e la vita quotidiana della gente comune sono analizzati con grande fedeltà, cura e attenzione. Questi artisti indagano la realtà del loro tempo, compresa quella delle classi più disagiate e del proletariato. Courbet si concentra sull’osservazione della gente comune al lavoro. Millet documenta la dura vita contadina e il lavoro nei campi. Daumier descrive e denuncia la povera vita delle classi più umili.

Unità 18 • L’Ottocento: Romanticismo, Realismo e pittura “di macchia”

421


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 30/01/20 11:19 Pagina 422

Quaderno attivo

• Un paesaggio “di macchia”

Pittura “di macchia”

• Lo staffato di Giovanni Fattori

I Macchiaioli a Firenze In Toscana il governo moderato e tollerante del Granduca Leopoldo II, durato fino al 1859, ha fatto di Firenze una città florida e vivace, meta favorita di molti giovani artisti. Il loro luogo d’incontro è il caffè Michelangelo, tuttora esistente, situato nel centro della città. Nasce qui la cosiddetta pittura “di macchia”. Questi giovani pittori sono uniti dalla comune insofferenza verso la pittura ufficiale del tempo e le regole di raffigurazione insegnate nelle accademie di Belle Arti come, per esempio, la necessità del disegno preparatorio, il chiaroscuro e la prospettiva. Li accomuna anche il metodo di lavoro, che consiste nella diretta osservazione del mondo visibile e nella sua rappresentazione senza il filtro delle regole accademiche. I Macchiaioli dipingono all’aria aperta e rappresentano la vita quotidiana in modo sintetico (cioè senza dettagli), accostando macchie di colori quasi puri e senza chiaroscuri.

Soldati francesi del ’59 Autore

Giovanni Fattori

Data

1859

Tecnica

Olio su tavola

Osserva • •

Dimensioni cm 15,5 X 32 Luogo

Collezione privata, Milano

I militari, al centro, sono descritti in modo sommario con macchie quasi piatte di colore. Lo sfondo è costituito da due fasce sovrapposte, di colore quasi uniforme, che danno risalto alle figure dei militari.

Giovanni Fattori

PITTURA

Giovanni Fattori (1825-1908) è la personalità di maggior rilievo dei Macchiaioli. Realizza le sue opere sempre dal vero, con grande attenzione a cogliere i rapporti di luce e ombra. Spesso utilizza piccolissimi formati, molto allungati in orizzontale, usando scatole o altre superfici che ha a disposizione. Per La rotonda dei bagni Palmieri usa, per esempio, il coperchio di una scatola di sigari.

La rotonda dei bagni Palmieri Autore

Giovanni Fattori

Data

1866

Tecnica

Olio su tavoletta

Dimensioni cm 12,5 X 35 Luogo

Osserva •

Galleria di Arte Moderna, Firenze •

422

Sezione 2 • L’arte nella storia

Un gruppo di signore borghesi si trova sulla spiaggia. Le signore sono vestite e sedute sotto una tenda per ripararsi dal sole, secondo la moda del tempo. Le figure sono semplificate, rappresentate con colori quasi uniformi. Appaiono in controluce, sullo sfondo della striscia di mare e dello stabilimento balneare. Poche strisce orizzontali delineano lo sfondo del mare e della collina.


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 05/02/20 12:04 Pagina 423

in primo piano In vedetta

In vedetta Autore

Giovanni Fattori

Titolo

In vedetta

Data

1872

Tecnica

Olio su tavola

Dimensioni cm 36 X 56 Luogo

Collezione privata, Valdagno

Osserva l’insieme Il quadro descrive un luogo assolato e deserto in prossimità del mare, che si vede nello sfondo. Accanto a un lungo muro bianco, visto prospetticamente, sono ripresi tre soldati a cavallo, uno in primo piano rivolto verso l’osservatore, e due più lontani.

Analizza il linguaggio e la tecnica I colori dell’ambiente sono chiari e luminosi, investiti in pieno dalla luce, che proietta l’ombra del militare e del suo cavallo sul muro bianco. Ai colori quasi bianchi della sabbia e del muro si contrappongono le macchie scure delle divise, dell’ombra sulla parete e di uno dei cavalli. La tecnica pittorica si svolge con pennellate decise, quasi priva di sfumature.

Rifletti sul significato La stesura quasi uniforme del colore e gli accostamenti decisi di chiari e scuri producono l’atmosfera calda e immobile della Maremma toscana in un’afosa giornata estiva.

Sintesi PITTURA “DI MACCHIA” Il movimento dei Macchiaioli nasce a Firenze alla metà dell’Ottocento. I Macchiaioli rifiutano la pittura tradizionale accademica, riprendono scene e personaggi dal vero e all’aperto, rappresentano la realtà in modo sintetico creando contrasti cromatici con l’accostamento di macchie di colore quasi puro. Il maggiore esponente è Giovanni Fattori, che realizza spesso opere di piccolo formato, come nel caso di Soldati francesi del ’59, La rotonda dei bagni Palmieri, In vedetta. La sua pittura dal vero è attenta a cogliere i rapporti di luce e ombra.

In primo piano • In vedetta

423


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L’architettura del ferro e del vetro in Europa Nella seconda metà dell’Ottocento, nelle maggiori città europee vengono realizzati interventi urbanistici con l’applicazione di tecniche costruttive innovative e l’uso dei nuovi materiali prodotti dall’industria: ferro, cemento, acciaio, vetro. Gli interventi sono realizzati in risposta alla crescita e alle nuove esigenze della popolazione e per mantenere il decoro della città. Le esposizioni universali sono occasioni privilegiate per esibire i progressi tecnici raggiunti dalle diverse nazioni. In particolare, quella di Parigi del 1889 dà prova delle grandi possibilità dei moderni sistemi costruttivi e dell’applicazione del ferro. Una delle maggiori attrazioni dell’esposizione è la torre Eiffel, che ne costituisce l’ingresso. La torre, destinata ad essere smontata al termine dell’evento, raggiunge un tale successo da essere conservata anche dopo l’esposizione e diventare simbolo della stessa Parigi. In Italia, ferro e vetro sono usati per la copertura delle gallerie cittadine, come nel caso della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, inserita nella progettazione del centro cittadino. A Torino è una esperienza costruttiva del tutto nuova la Mole Antonelliana, che con la sua altezza e il suo slancio testimonia le innovazioni architettoniche dell’epoca. Oggi la Mole è la sede del Museo Nazionale del Cinema.

Torre Eiffel

Galleria Vittorio Emanuele II

Architetto

Gustave Eiffel

Architetto

Giuseppe Mengoni

Data

1887-1889

Data

1865-1878

Materiale

Ferro

Materiale

Luogo

Parigi

Vetro e ferro per la copertura

Luogo

Milano

Osserva •

• Quaderno attivo

• Un elegante galleria cittadina • Un ponte antico e uno moderno a confronto

424

Sezione 2 • L’arte nella storia

La torre è formata da quattro montanti e da tralicci in ferro che poggiano su enormi pilastri di base. È suddivisa in tre piani. In basso gli enormi pilastri sono collegati con grandi arcate in ferro. Nonostante le enormi dimensioni (è alta circa 300 metri), la struttura appare leggera e slanciata grazie al materiale di cui è fatta.

Osserva •

• •

La galleria cittadina è uno spazio coperto di ritrovo per i cittadini. È formata da quattro bracci che si incontrano in una piazza ottagonale coperta da una cupola. La copertura dell’edificio è in vetro e ferro, nuovi materiali da costruzione. I materiali danno leggerezza e luminosità all’edificio.


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Mole Antonelliana Architetto

Alessandro Antonelli

Data

1863-1888

Materiale

Muratura

Luogo

Torino

Osserva •

La parte inferiore è formata da un’ampia aula a pianta quadrata in muratura, alleggerita da numerose finestre. Al centro dell’edificio è un colonnato di tipo classico dal quale inizia la cupola a padiglione con quattro spioventi di forma allungata. La cupola termina con un tempietto, con timpano e colonne simili a quelli greci, dal quale parte l’altissima guglia, alta ben 167 metri.

C L I L Iron and Steel Architecture At the same period of Realism, new architectural landmarks were built in some European cities: the Eiffel tower in Paris, the Galleria Vittorio Emanuele II in Milan, the Mole Antonelliana in Turin. The new constructions were built using new materials such as iron, cement, steel, and glass.

Sintesi L’ARCHITETTURA DEL FERRO E DEL VETRO IN EUROPA Gli interventi urbanistici che avvengono nella seconda metà dell’Ottocento nelle principali città europee applicano tecniche costruttive innovative e nuovi materiali (ferro, cemento, acciaio, vetro). In occasione dell’esposizione universale di Parigi del 1889 è edificata la Torre Eiffel,

formata da quattro montanti posti su enormi pilastri collegati da arcate in ferro e da tralicci in ferro. In Italia i nuovi materiali sono usati per la copertura delle gallerie cittadine, come la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, realizzata in ferro e vetro. Anche la Mole Antonelliana a Torino è un esempio delle nuove possibilità costruttive.

L’architettura del ferro e del vetro in Europa

425


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 30/01/20 11:19 Pagina 426

Verifiche

3.

4.

FLIppED CLassrooM

Nello stesso periodo, a Firenze/Roma, nasce il movimento dei Macchiaioli. Questi artisti dipingono dal vero e accostano macchie di colori quasi puri e senza/con chiaroscuri. Nelle maggiori città europee sono attuati interventi urbanistici permessi dai nuovi materiali prodotti dall’industria, come il ferro, l’acciaio, il cemento e il vetro. Tra le realizzazioni dell’epoca sono la Torre Eiffel a Parigi, la Galleria Vittorio Emanuele II a Roma/Milano e la Mole Antonelliana a Torino/Roma.

Alla scoperta del Romanticismo Su You Tube guarda il video BIGnomi, Angelo Pintus- You Tube Romanticismo (min. 2,4). Il video può essere il punto di partenza per conoscere alcuni aspetti dell’arte romantica, le opere di maggior rilievo, alcuni suoi esponenti. Dalle idee che ti sarai fatto attraverso il video, ricava una breve presentazione dell’argomento, mettendo in evidenza gli aspetti certi e quelli che non ti sono chiari; prova poi a esporre l’argomento in classe, così da discuterlo con i tuoi compagni e con l’insegnante.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

2.

VErIFICa DELLE CoNosCENzE 3.

Sintesi Scegli l’opzione corretta. 4. 1.

Verifiche

2.

426

Il Romanticismo nasce all’inizio/alla metà dell’Ottocento. Dà importanza ai sentimenti/alla ragione e alla spontaneità individuale: l’arte è libera creazione proveniente dall’animo dell’artista. I pittori più noti sono stati David Caspar Friedrich in Austria/Germania, William Turner in Inghilterra, Eugène Delacroix in Francia e Francesco Hayez in Italia/Spagna. Friedrich predilige il paesaggio/ritratto, che spinge alla contemplazione. Turner considera la città/natura fonte di ispirazione, perché genera sentimento e contemplazione. Delacroix esalta/critica i sentimenti dei parigini per la libertà contro il regime monarchico. Hayez tende a sollecitare sentimenti patriottici/anarchici e l’aspirazione all’unità nazionale. Nella prima/seconda metà dell’Ottocento, l’arte si volge verso temi di carattere quotidiano e religioso/sociale. In Francia/Germania, in pittura si sviluppa il Realismo, in cui i pittori raffigurano temi e attività relativi alla gente comune/all’aristocrazia, al lavoro e alla vita quotidiana. I maggiori esponenti sono Gustave Courbet, Jean-François Millet e Honoré Daumier. Sezione 2 • L’arte nella storia

5.

Quando inizia il Romanticismo e in quali Paesi si sviluppa? Quali ambiti artistici coinvolge? Quali sono i princìpi di base del movimento? Quali temi predilige in ambito artistico-visivo? Quali sono stati i maggiori esponenti europei? Quali loro opere conosci? Qual è il maggiore artista italiano? Quali sue opere conosci? Quando e dove prende avvio il Realismo in pittura? Quali temi predilige? Quali sono i più significativi esponenti del movimento? Quali loro opere conosci? Che cosa le caratterizza? Dove nasce il movimento dei Macchiaioli e perché prende questo nome? Quali sono le innovazioni dei Macchiaioli al modo di stendere la pittura? Chi è il maggiore esponente del Quali effetti producono in architettura le nuove tecniche e i nuovi materiali dell’Ottocento? Per quali edifici sono usati in Francia e in Italia? Con quale funzione?

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2. 3.

4.

L’arte romantica nasce in Europa alla fine dell’Ottocento Delacroix e Courbet sono importanti pittori romantici francesi Gli artisti romantici vogliono valorizzare i sentimenti e le emozioni dell’uomo Il paesaggio è il soggetto principale

V

F

V

F

V

F


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 30/01/20 11:19 Pagina 427

5. 6.

7. 8.

9.

10.

dei quadri romantici tedeschi e inglesi Il principale pittore romantico in Italia è Giovanni Fattori I pittori realisti francesi sono interessati alla vita quotidiana delle classi sociali più umili Il Realismo si sviluppa in pittura in Italia Il pittore romantico inglese William Turner è un grande ritrattista Il movimento dei Macchiaioli nasce a Milano alla fine dell’Ottocento L’architettura dell’Ottocento si avvale dei nuovi materiali prodotti dall’industria

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V

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DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1.

Predilige i temi storici: A Caspar David Friedrich B Francesco Hayez

2.

Rappresentano la realtà in modo sintetico: A i pittori del Realismo B i Macchiaioli

3.

Sono esponenti del Realismo francese: A Hayez e Millet B Millet e Daumier

4.

Sono tra i principali soggetti della pittura romantica: A la figura umana, la natura e le storie religiose B il paesaggio, la vita quotidiana e la storia

5.

Romanticism and Realism Romanticism was an artistic movement that originated in Europe from 1800. Romanticism was characterized by its emphasis on emotion in aesthetic experience. Painters of Romanticism were: Caspar David Fredrich in Germany, Willian Turner in England, Eugène Delacroix in France, Francesco Hayez in Italy. Realism was an artistic movement that emerged in France in the 1850s. Realist works depicted people of all social classes in situations that arise in ordinary life, also that of the most humble and disadvantaged. Painters of Realism were Gustave Courbet, Jean-François Millet and Honoré Daumier. The Macchiaioli was a movement of Italian painters. The most notable artist of this group was Giovanni Fattori. The Macchiaioli were a movement of Italian painters active in Tuscany in the second half of the 19th century. They believed that areas of light and shadow, or ‘macchie’ (literally patches or spots) were the chief components of a work of art. The most notable artist of this group was Giovanni Fattori. His painted sketches made outdoors are typically painted on small wood panels representing landscapes of Tuscany.

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Villa Fogazzaro Roi

Verifiche

6.

È un esempio di architettura del ferro e del vetro a Milano: A la Galleria Vittorio Emanuele B il Teatro alla Scala

C L I L

• Italiarte 17

Sono occasioni per esibire i progressi tecnici: A le esposizioni universali B le mostre d’arte Verifiche

427


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 30/01/20 11:19 Pagina 428

Mappe concettuali Completa le mappe. all’inizio dell’...........................

LA PITTURA ROMANTICA

esalta promuove usa

si sviluppa in Germania, Inghilterra, Francia e Italia

.................................... e spontaneità individuale l’arte come ........ creazione che viene dall’animo dell’artista colori e raffigurazioni naturalistici in ........................... Caspar David ....................

con interesse per il .............................. • Viandante su un mare di nebbia in ...........................

William .................... si esprime nell’opera di

con interesse per la .............................. • Incendio alla Camera dei Lord in Francia

Mappe concettuali

Eugène ....................

con scene di vita contemporanea • La Libertà guida il popolo

in ........................... Francesco ....................

428

Sezione 2 • L’arte nella storia

con temi ..................... • I profughi di Parga • Il bacio


26_Arte_Ottocento_Romanticismo.qxp_Layout 1 30/01/20 11:19 Pagina 429

si sviluppa

LA PITTURA DEL REALISMO

alla ......... dell’Ottocento in ........................

scene di vita ................................ gente ....................................... attività dei lavoratori vita delle classi sociali più umili

dà una raffigurazione fedele di

documentare il vero e la realtà del quotidiano

si propone di

documentare e denunciare le condizioni dei più ..............

Gustave ................................................ • Le vagliatrici di grano

si esprime nell’opera di

Jean-François .......................................... • Le spigolatrici Honoré ................................................ • Vagone di terza classe si sviluppa

IL MOVIMENTO DEI MACCHIAIOLI

a .......................................... dal 1861

in modo sintetico, senza .................

raffigura scene di vita quotidiana

attraverso .......... di colore quasi puro

si propone di

rappresentare il vero, la vita reale

si esprime nell’opera di

Giovanni ............................................... • Soldati francesi del ’59 • La rotonda dei bagni Palmieri, In vedetta

Comune • Courbet • Daumier • Delacroix • Fattori • Firenze • Francia • Friedrich • Germania • Hayez • Inghilterra • Italia • Libera • Macchie • Metà • Millet • Natura • Ottocento • Paesaggio • Particolari • Poveri • Quotidiana • Regole • Sentimenti • Storici • Turner

Mappe concettuali

429

Mappe concettuali

opporsi alle ................................ dell’accademia


Unità

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19

L’impressionismo, il Postimpressionismo, e il Modernismo

Hôtel Tassel, Victor Horta, Bruxelles

Tetti rossi, Camille Pissarro

La scuola di danza, Edgar Degas

• Le due madri, Giovanni Segantini • Il Cristo giallo, Paul Gauguin • Notte stellata, Vincent van Gogh

1869 La grenouillere, Claude Monet

1882

1877

1873

1887 1889 1892

1880 1883

Papaveri, Claude Monet La colazione dei canottieri, Auguste Renoir

430

Lo spirito dei morti veglia, Paul Gauguin

1872

1871 1860

• Casa Milá, Antoni Gaudì, Barcellona • L’albero della vita, Gustave Klimt

La montagne Sainte-Victoire, Paul Cézanne

Impressione, sol levante, Claude Monet

1888 1890 La sedia, Vincent van Gogh

Una domenica alla grande jatte, Georgeo Seurat

1899

Ingressi metro, Hector Guimard, Parigi

• Il bacio, Gustave Klimt • Ritratto di Adele Bloch-Baier, Gustave Klimt

1907 1905 1910

1901 Palazzo Castiglioni, Giuseppe Sommaruga, Milano

• I giocatori di carte, Paul Cézanne • Natura morta con mele, Paul Cézanne • Campo di grano con cipressi, Vincent van Gogh


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 05/02/20 12:09 Pagina 431

Amsterdam Bruxelles BRETAGNA Vienna

Milano Arles

Torino Pesaro

Barcellona

LA CULTURA SCIENTIFICA DELL’OTTOCENTO E L’ARTE Nell’Ottocento lo sviluppo scientifico e industriale influenza anche le espressioni artistiche. Gli studi sulla luce e sul colore evidenziano che la percezione di uno stesso colore varia in relazione al tipo e alla quantità di luce che lo colpisce. Inoltre, la fotografia, inventata all’inizio dell’Ottocento, offre nuovi ambiti di indagine e di conoscenza. Grazie alla produzione di colori in tubetti già pronti per l’uso, i pittori non devono più preparare i colori nei loro studi ma possono dipingere anche en plein air, all’aperto. In questo clima nasce in Francia l’Impressionismo.

PARIGI, POLO DI ATTRAZIONE PER GLI ARTISTI Nella seconda metà dell’Ottocento Parigi è un vivace centro culturale. La città si accende di luci e di mondanità nella cosiddetta Belle Epoque, caratterizzata dell’allargamento del benessere economico a strati sempre più ampi della popolazione. Numerosi artisti confluiscono nella capitale francese, che diventa sempre più un polo di elaborazione creativa. In questo clima nasce il Postimpressionismo. Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, la relativa stabilità politica e la crescita industriale fanno vivere all’Europa uno straordinario sviluppo. Emerge la borghesia industriale, che con i suoi gusti e le sue richieste condiziona anche la produzione artistica. Numerose sono le invenzioni, tra le quali il telefono, la radio e il cinema, e grande è la diffusione della stampa. In campo scientifico proseguono le ricerche sulle teorie del colore e sugli effetti che nascono dai diversi accostamenti cromatici. Dall’applicazione di questi princìpi nascono due correnti pittoriche di fine Ottocento: il Puntinismo in Francia e il Divisionismo in Italia.

L’ART NOUVEAU • La fotografia • Il Giapponismo, una moda dei pittori • Italiarte 18

Proprio come conseguenza dello sviluppo industriale, il secolo si conclude con l’Art Nouveau, un movimento diretto a migliorare la qualità estetica degli oggetti prodotti dall’industria. L’Art Nouveau si diffonde in tutta Europa con grande successo perché risponde al gusto e alle esigenze decorative della borghesia, che va assumendo un ruolo economico e sociale sempre più rilevante.

431


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:09 Pagina 432

La pittura impressionista in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

432

Sezione 2 • L’arte nella storia

Parigi

Dal 1860-70 fino al primo Novecento

• • • •

Edgar Degas Claude Monet Pierre-Auguste Renoir Camille Pissarro

• • • •

Pittura en plein air (all’aria aperta) Giardini, parchi, spazi urbani Scene di vita cittadina Momenti di vita borghese

• • • • •

Cogliere l’impressione generale della realtà Dipingere dal vivo e all’aria aperta Cogliere gli effetti della luce e del suo variare Produrre immagini immediate, prive di dettagli Accostare colori, senza prima mescolarli, con rapide pennellate

Esprimere l’impressione immediata suscitata dalla realtà

• Audiosintesi • Unità in slide


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La pittura post-impressionista in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

• In Francia, a Parigi • In Italia

Alla fine dell’Ottocento, dopo l’Impressionismo

• • • • •

Puntinismo in Francia Divisionismo in Italia Paul Cézanne Paul Gauguin Vincent van Gogh

Quadri con soggetti tratti dal mondo reale e dalla natura

Modi pittorici influenzati dalle nuove teorie del colore • Superare le ricerche dei pittori impressionisti • Andare oltre i fenomeni percettivi • Soddisfare un collezionismo privato ampio e in trasformazione

Unità 19 • L’impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo

433


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 05/02/20 13:45 Pagina 434

Quaderno attivo

• La luce e i colori alla maniera di Monet • La terrazza a Sainte-Adresse

Pittura impressionista Gli Impressionisti a Parigi L’Impressionismo, il più innovativo movimento artistico europeo di fine Ottocento, nasce in Francia, a Parigi. I quadri dei pittori impressionisti danno infatti un ritratto vivo e immediato di alcuni aspetti della vita parigina di fine Ottocento. Gli Impressionisti sono interessati agli effetti della luce sull’ambiente e, per questo, sentono l’esigenza di uscire dagli studi per riprendere direttamente dal vero i soggetti dei loro quadri. Le loro opere sono soprattutto paesaggi dipinti all’aperto, ma anche scene di vita famigliare, sempre riprese dal vero, in modo diretto e immediato. Quello che conta per loro è l’impressione generale e immediata, suscitata dal rapporto diretto con la realtà. I pittori impressionisti di maggior rilievo sono Claude Monet, l’iniziatore del movimento, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas e Camille Pissarro. La prima mostra delle loro opere si tiene il 15 aprile 1874 a Parigi nello studio del fotografo Felix Nadar. In questa occasione un critico, prendendo spunto da un’opera di Monet, intitolata Impressione, sol levante, vuole ridicolizzare il modo di dipingere

dei pittori e li definisce “impressionisti”. Il nome piace ai giovani artisti, tanto che lo assumono come loro riconoscimento.

Claude Monet Claude Monet (1840-1926) è affascinato dagli effetti che la luce e il suo variare producono sui colori della natura, sulle figure e sull’ambiente. Per questo, predilige la pittura all’aperto, dove tali effetti sono più evidenti e mutevoli, e dipinge sempre dal vero. Nei suoi quadri non vuole descrivere la realtà, ma solo trasmettere l’impressione immediata suscitata dal reale per effetto della luce. Nell’opera Impressione, sol levante è raffigura il porto di Le Havre all’alba ed evidenzia la sua attrazione per l’acqua, che cambia colore e riflessi con il variare della luce. Nel dipinto La Grenouillere riprende uno stabilimento balneare posto sulla riva della Senna, fuori Parigi, molto frequentato dalla società borghese dell’epoca. In Papaveri raffigura due figure femminili immerse in una collina fiorita.

Impressione, sol levante Autore

Claude Monet

Data

1872

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo Marmottan Monet, Parigi

Osserva •

PITTURA

434

Sezione 2 • L’arte nella storia

Le imbarcazioni, in controluce, sono appena riconoscibili nella forma. In lontananza si intravedono strutture portuali e alcune ciminiere Mare e cielo si confondono, tratteggiati con pennellate brevi e veloci. L’unica macchia di colore è il sole rosso che si specchia nell’acqua.


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• Gli Impressionisti

La Grenouillere Autore

Claude Monet

Data

1869

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Metropolitan Museum of Art, New York

Osserva • • •

Sullo sfondo si vede la riva del fiume con la sua ricca vegetazione. Pennellate vistose di colore puro evocano lo scintillio e i riflessi dell’acqua. Al centro del quadro si trova un piccolo isolotto affollato di uomini e donne. Le figure sono immerse nella natura, unificate dalla luce che investe l’ambiente. L’acqua del fiume con i suoi riflessi, l’isolotto, affollato di uomini e donne, gli alberi dello sfondo non sono descritti con cura realistica, ma sono efficacemente evocati attraverso le pennellate vigorose ed evidenti.

Papaveri Autore

Claude Monet

Data

1873

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musée d’Orsay, Parigi

Osserva •

ll quadro è composto da due parti: il cielo attraversato da nuvole e i prati punteggiati di papaveri. Le due figure femminili sono appena accennate al pari dei rossi papaveri. Sono completamente immerse nella collina fiorita e assumono quasi la stessa importanza dei fiori. L’ambiente è raffigurato con pennellate rapide, libere, che evocano l’idea dei fiori e delle figure umane.

Unità 19 • L’impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo

435


PITTURA

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Pierre-Auguste Renoir

Edgar Degas

Il pittore Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) ama riprendere dal vero le figure umane nei locali all’aperto che circondano Parigi. Nel suo quadro La colazione dei canottieri rappresenta una scena di vita mondana in un ristorante sulla Senna, fuori Parigi, frequentato sia dalla borghesia parigina sia dai marinai del luogo.

Il pittore Edgar Degas (1834-1917) è attratto dalle scuole di danza, dal movimento delle giovani danzatrici, dagli effetti che la luce produce sui candidi tutù svolazzanti delle fanciulle. Nei suoi quadri riprende le giovani ballerine dal vero, con un taglio obliquo, quasi fotografico. La lezione di danza riprende un momento di pausa di una lezione, con il maestro che osserva una ragazza che sta provando dei passi.

La colazione dei canottieri

Autore

Pierre-Auguste Renoir

Data

1880-1881

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Phillips Collection, Washington

Osserva •

La scena si svolge in una veranda coperta da una tenda a righe.

436

Sezione 2 • L’arte nella storia

• • •

Gli uomini della borghesia si distinguono per il cappello a cilindro. Si riconoscono due marinai perché sono in canottiera e cappello di paglia. Le signore hanno eleganti cappellini alla moda ornati di fiori e nastri. Donne e uomini hanno i volti sorridenti, l’atteggiamento spontaneo e rilassato. I colori sono luminosi, stesi con piccole pennellate visibili che rendono vibrante l’atmosfera e animata la scena.


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La lezione di danza Autore

Edgar Degas

Data

1873-1874

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musée d’Orsay, Parigi

Osserva • • •

Le fanciulle appaiono leggere e in movimento nei loro candidi costumi di tulle. Una delle fanciulle appare incompleta, come se il suo movimento veloce ne avesse impedito l’intera ripresa. La varietà di pose delle ballerine rende l’atmosfera particolare del momento di pausa, con le figure colte in varie posizioni. Colpiscono la spontaneità e l’immediatezza con cui sono colti i soggetti.

Camille Pissarro Camille Pissarro (1830-1903) predilige la campagna francese, che egli riprende dal vero, con pennellate veloci ed evidenti. Tetti rossi raffigura un borgo vicino Parigi, formato da poche semplici case circondate da alberi che si stagliano sullo sfondo di un’ampia collina e del cielo sereno.

Sintesi PITTURA IMPRESSIONISTA

Tetti rossi

Osserva •

Autore

Camille Pissarro

Data

1877

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musée d’Orsay, Parigi

Il borgo è formato da poche case con tetti rossi a spioventi e grossi comignoli. Le case sono circondate da alberi quasi spogli. I colori dell’ambiente sono caldi, stesi con pennellate evidenti.

Nella seconda metà dell’Ottocento, nasce a Parigi l’Impressionismo. I pittori impressionisti affermano l’importanza dell’esperienza visiva e sono interessati agli effetti della luce e delle sue variazioni sull’ambiente. Dipingono dal vero e all’aperto, dove tali effetti sono più evidenti, con l’intento di cogliere l’impressione immediata suscitata della realtà. Ritraggono giardini, parchi, spazi urbani, scene di vita cittadina e momenti di vita borghese. I principali esponenti del movimento sono Claude Monet (Impressione, sol levante, La Grenouillere, Papaveri), Pierre-Auguste Renoir (La colazione dei canottieri) e Edgar Degas (La lezione di danza) e Camille Pissarro (Tetti rossi).

437


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Pittura post-impressionista Il Puntinismo in Francia Nell’Ottocento, alcuni studi condotti in ambito scientifico sulla percezione dei colori dimostrano che se si accostano alcuni filamenti di colore puro, ad esempio il giallo e il blu, guardandoli da una certa distanza si vedrà il verde, con un effetto però di maggiore luminosità rispetto alla visione diretta dello stesso verde. A partire da questi studi nasce in Francia, verso la fine dell’Ottocento, il Puntinismo. Nelle opere di questo movimento artistico, la stesura del colore avviene attraverso una varietà di tocchi e di punti di colore puro accostati, che rendono i toni vibranti e luminosi, producendo sfumature di colore ed effetti di lontananza. Il maggiore esponente del movimento è Georges Seurat (18551891) e il suo quadro Una domenica alla Grande Jatte è considerato il suo manifesto. L’opera presenta una scena domenicale, con i parigini in gita su un’isola della Senna. Gli aloni di luce e il chiaroscuro danno alle figure un aspetto quasi scultoreo e l’ambiente si trasforma in una scena quasi innaturale, animata da personaggi fermi, immobili.

Il Divisionismo in Italia L’influenza del Puntinismo si manifesta anche in Italia, dove alcuni pittori sviluppano una tecnica simile, ma basata sull’accostamento di piccoli tratti di colore puro. Con la tecnica divisionista è dipinto il quadro Le due madri di Giovanni Segantini (1858-1899), che riprende una scena rurale in ambiente alpino, dove il pittore ama vivere. La tecnica divisionista concorre a evocare l’intimità della scena e il calore dell’amore materno.

PITTURA

Il Puntinismo nasce dagli studi sulla percezione dei colori

438

Sezione 2 • L’arte nella storia


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Quaderno attivo

• Paesaggio con tanti punti accostati

• Alla stanga di Giovanni Segantini

Una domenica alla Grande Jatte Autore

Georges Seurat

Data

1883-1885

Tecnica

Olio su tela

Luogo

The Art Institut, Chicago

Osserva •

• • •

Il quadro è affollato di persone, alcune sedute, altre in piedi. Le figure appaiono immobili, simili a manichini, e sono viste di profilo o di schiena, con una prospettiva che sembra dilatare lo spazio. Accanto a una coppia elegante col cappello c’è un canottiere con le braccia nude. Una signora si ripara dal sole con l’ombrello e tiene al guinzaglio una scimmietta. La pittura è formata da piccoli punti di colore puro accostati l’uno all’altro.

Le due madri Autore

Giovanni Segantini

Data

1889

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Civica Galleria d’Arte Moderna, Milano

Osserva • • • •

Una giovane contadina con il bimbo in braccio dorme seduta su uno sgabello. La mamma e il bimbo sono illuminati da una fioca lampada. Vicino alla mangiatoia è una mucca con accanto il vitellino che dorme. La pittura è stesa con piccoli tratti di colore puro propri della tecnica divisionista.

Unità 19 • L’impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo

439


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:09 Pagina 440

Paul Cézanne Paul Cézanne (1839-1906) è un pittore francese che partecipa inizialmente alle esperienze impressioniste di pittura dal vero e alle mostre degli Impressionisti, ma poi se ne distacca per giungere a un suo stile personale. Sente infatti l’esigenza di recuperare il volume e la solidità degli oggetti raffigurati. Egli considera come essenza delle cose la loro geometria, che ritiene presente in ogni oggetto, ma che nella pittura impressionista sembra dissolta.

PITTURA

I giocatori di carte Autore

Paul Cézanne

Data

1890-1892

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musée d’Orsay, Parigi

Osserva •

La scena è ambientata in un locale,

440

Sezione 2 • L’arte nella storia

• • • •

Nei suoi quadri Cézanne fa emergere la geometria delle figure attraverso macchie e sfaccettature di colore ottenute con pennellate vigorose, quasi scomponendo le superfici in piccole zone colorate, che fanno emergere i volumi sottostanti alle figure e agli oggetti. Tra le opere rappresentative della sua arte sono I giocatori di carte, Natura morta con frutta e il paesaggio con La montagna Sainte-Victoire, un paesaggio dell’amata Provenza, la terra in cui è nato.

forse una osteria, con uno specchio nella parete di fondo. Il cappello del giocatore di sinistra è simile a un cilindro e così lo sono il suo corpo e le braccia. Il cappello del giocatore di destra è semisferico. Il tavolo è squadrato e geometrico. Le pennellate di colore sono evidenti e formano macchie decise nella stesura.

Cézanne rappresenta gli oggetti quotidiani attraverso forme geometriche


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Quaderno attivo

• Ombre e luci alla maniera di Cézanne • Natura morta con fiori

Natura morta con mele Autore

Paul Cézanne

Data

1890

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Hermitage, San Pietroburgo

Osserva • •

Attraverso le pennellate di colore è messo in evidenza il volume delle mele e dei limoni. Le pennellate sono spesse ed evidenti, adatte a far emergere la rotondità della frutta.

La montagna Sainte-Victoire Autore

Paul Cézanne

Data

1887-1890

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Musée d’Orsay, Parigi

Osserva • • • •

Il pendio della montagna appare come sfaccettato nei suoi diversi volumi. In primo piano si vede un muretto dai volumi geometrici. Le chiome degli alberi sono come sfaccettate, con diversi toni di verde accostati. Le pennellate sono evidenti.

Unità 19 • L’impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo

441


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Il Cristo giallo

Paul Gauguin Paul Gauguin (1848-1903) è un pittore francese che rifiuta la vita borghese e la cultura parigina e si trasferisce da un luogo all’altro alla ricerca di una società autentica, non deturpata dall’industria. È desideroso infatti di una vita semplice, a contatto con la natura, priva di quei condizionamenti che la società obbliga a seguire. In tutte le sue opere, l’abbandono delle regole tradizionali della pittura costituisce l’espressione della sua ricerca verso una vita autentica e spirituale.

L’esperienza in Bretagna Gauguin si trasferisce dapprima in Bretagna, una regione della Francia che è ancora chiusa alla modernità e rimane legata alle proprie condizioni contadine. Qui dipinge la realtà dei contadini bretoni, come nell’opera Il Cristo giallo, che riprende un’abitudine diffusa nel luogo: la preghiera di fronte a uno dei tanti crocifissi sparsi per la campagna. Già nelle opere del periodo bretone, le figure sono semplificate, ritratte con colori puri e vivaci, stesi in modo uniforme, senza dare risalto ai volumi. I contorni sono sottolineati da una linea scura, che evidenzia gli elementi che compongono la scena.

PITTURA

Gauguin ricerca un mondo incontaminato e una vita autentica

442

Sezione 2 • L’arte nella storia

Autore

Paul Gauguin

Data

1889

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Albright-Knox Art Gallery, Buffalo

Osserva • • •

Le donne nei costumi bretoni sono inginocchiate intorno al crocifisso in atto di preghiera. Il Cristo è tutto giallo, contornato da una linea scura. Le colline sono gialle, gli alberi hanno le chiome rosse. I colori contribuiscono a evocare l’atmosfera spirituale della preghiera.


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L’esperienza in Polinesia Dopo l’esperienza bretone, Gauguin sceglie di vivere in paesi esotici, soprattutto a Tahiti, in Polinesia, dove uomini e donne vivono una vita semplice e primitiva, ben diversa da quella della società occidentale. In Polinesia dipinge il quadro intitolato Lo spirito dei morti veglia. Nei quadri dipinti nei paesi esotici, Gauguin elabora una pittura basata su colori complementari, stesi in modo quasi uniforme, con soggetti frutto soprattutto della sua immaginazione.

Lo spirito dei morti veglia Autore

Paul Gauguin

Data

1892

Tecnica

Olio su iuta

Luogo

Albright-Knox Art Gallery, Buffalo

Osserva • • •

Una fanciulla è sdraiata con la schiena in alto su un letto dalle lenzuola gialle colorate. Accanto lo spirito dei morti veglia su di lei. Il letto è decorato in modo fantasioso secondo l’uso polinesiano. Si percepisce una atmosfera misteriosa, quasi soprannaturale.

Unità 19 • L’impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo

443


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:09 Pagina 444

Vincent van Gogh Vincent van Gogh (1853-1890) è un pittore olandese che si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con il movimento impressionista. Subito però se ne distacca, per cercare dei modi pittorici adatti a esprimere i suoi sentimenti e il suo stato d’animo.

I paesaggi e gli oggetti quotidiani Da giovane, trasferitosi ad Arles, nel sud della Francia, il pittore rivolge la sua attenzione all’ambiente in cui vive, sia quello esterno della natura, sia quello della sua intimità quotidiana. Attraverso la raffigurazione attenta e dettagliata, l’artista vuole esprimere ciò che prova nei riguardi di ciò che è presente nella sua vita e che fa parte della sua giornata. Nei quadri della prima giovinezza, l’artista va elaborando il suo stile pittorico, caratterizzato da colori intensi, stesi con pennellate vigorose.

L’interpretazione angosciosa della natura Le opere degli ultimi anni della vita di van Gogh mostrano una accentuazione dei caratteri pittorici già presenti nelle opere della giovinezza. Nei quadri di questa fase van Gogh esaspera i caratteri del suo linguaggio pittorico: le linee sono sempre più spezzate e contorte, i colori sono accostati con effetti di grande contrasto fra chiari e scuri, le pennellate sono dense e nervose. Ne deriva una atmosfera drammatica, piena di tensione, analoga a quella presente nell’animo dell’artista, che a soli 37 anni pone fine alla sua vita suicidandosi.

La sedia di Vincent Autore

Vincent van Gogh

Data

1888

Tecnica

Olio su tela

Luogo

National Gallery, Londra

Osserva • •

PITTURA

• • •

L’oggetto occupa quasi tutta la superficie del quadro. È un vero e proprio ritratto di una sedia impagliata. Sulla sedia è posta la pipa del pittore, indice dell’uso personale che egli ne fa. La sedia è collocata su un rustico pavimento in cotto. La stanza è chiusa da una porta di legno rustica, mal verniciata. Tutto è raffigurato con grande attenzione anche nelle sue imperfezioni, dal cotto del pavimento alle venature del legno.

444

Sezione 2 • L’arte nella storia


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:09 Pagina 445

Campo di grano con cipressi Autore

Vincent van Gogh

Data

1889

Tecnica

Olio su tela

Luogo

National Gallery, Londra

Osserva • • • •

A sinistra si vedono alcuni alberi di ulivo piegati dal vento. In lontananza emergono montagne dal profilo ondulato. In primo piano domina la distesa gialla del grano maturo. Il cielo è attraversato da nuvole gonfie e contorte.

I colori di Van Gogh sono violenti e tormentati

Campo di grano con corvi Autore

Vincent van Gogh

Data

1890

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Van Gogh Museum, Amsterdam

Osserva • • •

Nel cielo e sul grano i corvi sono indicati con decisi segni neri. Nel campo si percepisce l’ondeggiare delle spighe di grano, quasi siano mosse dal vento. il cielo è cupo, attraversato da nubi scure e minacciose.

Unità 19 • L’impressionismo, il Postimpressionismo e il Modernismo

445


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:09 Pagina 446

in primo piano Notte stellata

Notte stellata

Le fronde rosseggianti del cipresso sembrano lingue di fuoco

446

Sezione 2 • L’arte nella storia

Autore

Vincent van Gogh

Data

1889

Tecnica

Olio su tela

Luogo

MoMA, New York

L’aria sembra vorticare e coinvolge l’osservatore nel suo movimento a spirale

La falce della luna è avvolta da cerchi concentrici di luce


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Osserva l’insieme In primo piano, a sinistra si staglia la parte superiore di un cipresso. A destra in basso si intravede un piccolo paese con la chiesa dall’alto campanile. Nelle pareti delle case qualche finestra illuminata spezza l’uniformità dei blu scuro. Chiude lo sfondo una successione di colline dai vari toni di blu. Nel cielo, una falce di luna e numerose stelle sono circondate da un alone chiaro che illumina la notte.

Analizza il linguaggio e la tecnica Nel quadro dominano il blu cobalto e il blu scuro quasi nero, che sottolineano il profilo delle case, le montagne e gli alberi. Alcuni toni di giallo e di bianco ravvivano il cielo. I colori sono stesi con pennellate corpose ed evidenti dall’andamento diverso: orizzontale, nelle case, ondulate nei cipressi, circolari e contorte nel cielo, che appare animato dai vortici dell’aria.

Rifletti sul significato La scelta dei colori, l’andamento delle pennellate, la corposità della materia creano l’atmosfera del quadro, carica di tensioni emotive. Sembra quasi di percepire le emozioni dell’artista: gioia, tristezza, angoscia che egli prova di fronte all’atmosfera presente nell’ambiente.

• Paesaggio di Arles di Vincent van Gogh

Quaderno attivo

• Paesaggi con segni e texture alla maniera di van Gogh • Le chiome degli alberi

Sintesi PITTURA POSTIMPRESSIONISTA Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, si sviluppano alcune correnti influenzate dalle nuove teorie del colore: in Francia nasce il Puntinismo, il cui maggiore esponente è Georges Seurat, mentre in Italia si sviluppa il Divisionismo, il cui protagonista è Giovanni Segantini. I pittori puntinisti accostano punti di colore puro, i divisionisti piccoli tratti di colore puro. Nello stesso periodo emergono personalità artistiche di rilievo, che intendono superare l’esperienza impressionista e trovare nuovi modi pittorici. Si affermano infatti i pittori Paul Cézanne (I giocatori di carte, Natura morta con frutta, La montagna Sainte-Victoire), Paul Gauguin (Il Cristo giallo, Lo spirito dei morti veglia) e Vincent van Gogh (La sedia di Vincent, Campo di grano con cipressi, Campo di grano con corvi, Notte stellata).

In primo piano • Notte stellata

447


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L’ Art Nouveau Negli ultimi anni dell’Ottocento e nei primi due decenni del Novecento trova affermazione in tutta Europa l’Art Nouveau, ossia l’arte nuova. Il movimento artistico risponde al gusto della nuova ricca borghesia industriale e si afferma di pari passo con essa nelle principali città europee, come Bruxelles in Belgio, Parigi in Francia, Barcellona in Spagna e Milano in Italia. Trova applicazione in architettura, in opere pubbliche di arredo urbano e soprattutto in opere architettoniche di uso privato. Le opere sono caratterizzate da uno stile ornamentale dominato dalla linea curva ispirata al mondo vegetale e dall’uso di nuovi materiali edilizi prodotti dall’industria (ferro, ghisa, cemento armato). Pur avendo princìpi comuni, il movimento prende un diverso nome nei vari Paesi europei: Art Nouveau in Belgio con Victor Horta, stile Guimard a Parigi con Hector Guimard, Modernismo in Spagna con Antoni Gaudí, Secessio-

448

Sezione 2 • L’arte nella storia

ne in Austria con Gustav Klimt. In Italia l’Art Nouveau prende il nome di Liberty ed è applicato alla costruzione di numerose abitazioni signorili, nelle quali si coniugano estetica e innovazione. Un esempio è il Palazzo Castiglioni a Milano.

Palazzo Castiglioni Architetto

Giuseppe Sommaruga

Data

1901-1904

Luogo

Milano

Osserva • •

L’intera facciata è ornata con sculture che ornano le pareti, i balconi, le finestre e i cornicioni. Nei fregi dominano gli elementi lineari curvi.


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Victor Horta in Belgio In Belgio, il maggiore esponente di Art Nouveau è Victor Horta (1861-1947). Nell’Hôtel Tassel di Bruxelles Horta fonde sapientemente architettura e decorazione, attraverso l’utilizzo dei nuovi materiali (ferro, ghisa e vetro) per elementi strutturali e decorazioni.

Hector Guimard a Parigi In Francia l’Art Nouveau è chiamata stile Guimard, dal nome del suo principale esponente: Hector Guimard (18671942). L’opera più nota di Guimard è costituita dagli ingressi della metropolitana di Parigi, nei quali la modernità dei materiali (ghisa e vetro) si coniuga con le decorazioni dai motivi floreali.

Ingresso di una stazione metro di Parigi Architetto

Hector Guimard

Data

1899-1905

Materiali

Ghisa e vetro

Luogo

Parigi

Osserva • •

Sottili pilastri di ghisa evocano l’idea di flessuosi tronchi d’albero. Le tettoie in vetro si aprono simili alle corolle di un fiore.

Atrio dell’Hôtel Tassel Architetto

Victor Horta

Data

1882-1893

Luogo

Bruxelles

Osserva • •

I fregi posti sul pavimento e sulle pareti sono composti con linee curve e sinuose. I motivi ricordano i rami di una pianta rampicante. Il soffitto è sostenuto da sottili pilastri che in alto si dividono e si allargano con eleganza.

L’Art Nouveau

449


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 07/02/20 14:02 Pagina 450

Antoni Gaudí a Barcellona Il principale interprete del Modernismo spagnolo è Antoni Gaudí (1852-1926), che nel nuovo stile floreale crea a Barcellona numerosi palazzi destinati ad abitazioni private. Gaudí utilizza i nuovi materiali, tra cui il cemento, per creare edifici dalle forme morbide e curve, che mostrano una perfetta unità tra architettura e ornamento fin nei più minuti dettagli, tutti disegnati dallo lui stesso. Nelle sue opere, emerge il gusto per le forme naturali, con la prevalenza degli elementi decorativi, accentuati dalle linee fluide e sinuose, dall’andamento morbido e curvilineo.

Gustav Klimt in Austria In Austria l’Arte Nouveau prende il nome di Secessione, nome che intende indicare il distacco della nuova arte da quella tradizionale. Si fa risalire al 1897 la data di nascita del movimento, il cui maggiore esponente è il pittore Gustav Klimt (1862-1918). L’artista ritrae figure femminili e le interpreta con una raffinata ricerca decorativa in linea con il gusto floreale e ornamentale dell’Art Nouveau, come nel Ritratto di Adele Bloch-Bauer. Durante un viaggio a Ravenna, l’artista rimane affascinato dall’oro degli antichi mosaici bizantini, che ripropone nelle sue opere. Klimt raffigura infatti con grande naturalismo alcune parti della figura umana, quali il volto, le braccia e le mani, che dipinge con colori realistici e sfumati. Trasfigura invece tutto il resto con forme geometriche e pulviscolo d’oro dall’effetto puramente decorativo.

Ritratto di Adele Bloch-Bauer Autore

Gustav Klimt

Data

1907

Tecnica

Olio e oro su tela

Luogo

Neue Gallerie, New York

Osserva • • •

Il volto e le mani della donna sono raffigurati in modo naturalistico. Le vesti e gli altri elementi della stanza sono irriconoscibili perché frantumati in piccole forme geometriche. Nel quadro domina l’oro, in un turbinio luccicante e decorativo.

Quaderno attivo

• L’albero della vita di Klimt

450

Sezione 2 • L’arte nella storia

Casa Milá Architetto

Antoni Gaudí

Data

1905-1907

Luogo

Barcellona

Osserva •

Il cornicione e le pareti si piegano seguendo

le linee ondulate dei balconi. Varia continuamente la collocazione delle finestre, così da evitare la monotonia. Originali sono i camini con decorazioni variate in ciascuno.


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:09 Pagina 451

in primo piano Il bacio

Osserva l’insieme

La veste dell’uomo è decorata con rettangoli bianchi e neri

La veste della donna è decorata con motivi circolari che richiamano mazzi di fiori

Il quadro ha un formato quadrato e al centro sono due giovani innamorati che si baciano: lei è inginocchiata sul prato, lui è in piedi chinato verso di lei. Dalle vesti colorate emergono il volto e una spalla della donna, la testa dell’uomo, le mani di entrambi, piedi e gambe della fanciulla.

Analizza il linguaggio e la tecnica Sono raffigurati con grande naturalismo le parti nude dei corpi, con le mani nervose ed espressive che si stringono l’una all’altra, mentre le vesti sono semplificate e quasi appiattite dal colore dorato su cui si stagliano figure geometriche rettangolari che decorano la veste dell’uomo, mazzi di fiori semplificati quella della donna.

Rifletti sul significato Lo stretto abbraccio delle due figure, l’abbandono e gli occhi socchiusi della donna evocano i sentimenti che li uniscono: tenerezza, calore, protezione. E l’astrazione che li circonda, l’oro che ricopre le vesti e il fondo sembrano isolarli da ciò c’è intorno, chiuderli nell’intimità del loro amore.

Il bacio Autore

Gustav Klimt

Data

1907-1908

Tecnica

Olio e oro su tela

Luogo

Österreichische Galerie Belvedere, Vienna

I visi e le parti nude dei corpi sono raffigurati in modo naturalistico

L’Art Nouveau

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Sintesi L’ART NOUVEAU L’Art Nouveau è uno stile ornamentale nel quale l’uso della linea curva si coniuga con nuovi materiali prodotti dall’industria (ferro, ghisa, cemento armato). In Italia prende il nome di Liberty e si applica alla costruzione di palazzi signorili privati. In Belgio il suo maggiore esponente è Victor Horta, autore dell’Hôtel Tassel. In Francia l’Art Nouveau prende il nome di stile Guimard, dal nome dell’architetto Hector Guimard, che realizza gli ingressi delle stazioni della metropolitana di Parigi. A Barcellona l’Art Nouveau prende il nome di Modernismo e il suo maggiore esponente è Antoni Gaudì, che realizza edifici ad uso abitativo dalle linee fluide e curve. In Austria l’Art Nouveau è chiamato Secessione. Protagonista del movimento è il pittore Gustav Klimt. Affascinato dall’oro dei mosaici bizantini di Ravenna, Klimt coniuga la raffigurazione naturalistica all’effetto decorativo di forme geometriche e polvere d’oro, come evidenziato nelle sue opere Ritratto di Adele Bloch-Bauer e Il bacio.

C L I L Art Nouveau Art Nouveau was an international style of art, architecture and applied art, especially the decorative arts, known in different European countries by different names: in Italy it was called Liberty. It was often inspired by natural forms such as the sinuous curves of plants and flowers. Liberty-style architecture varied greatly: in Italy the Palazzo Castiglioni in Milan, in Belgium the Hôtel Tassel, in Paris the Metro station entrances, in Barcelona the Casa Milá.

452

Sezione 2 • L’arte nella storia


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:10 Pagina 453

Verifiche

2.

FLIPPED CLAssRooM

3.

L’Art Nouveau Guarda su You Tube il video: Lo stile internazionale dell’Art Nouveau (min. 1,28). Il video può essere il punto di partenza per conoscere alcuni aspetti di questo argomento, che puoi sviluppare attraverso i link: Cos’è l’Arte Nouveau? E lo stile Liberty? Riassunto in 10 punti. Cerca poi di sapere se nella tua città o in quella più vicina esistono edifici o arredi Liberty e se sì, cerca informazioni su di essi e, se possibile, vai a vederli. Dalle idee che ti sarai fatto attraverso i video e l’eventuale visione diretta, ricava una breve presentazione dell’argomento, mettendo in evidenza gli aspetti certi e quelli che non ti sono chiari; prova poi a esporre l’argomento in classe, così da discuterlo con i tuoi compagni e con l’insegnante.

VERIFICA DELLE ConosCEnzE Sintesi

4.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Art Nouveau Belgio Cézanne Degas Divisionismo Francia Gaudí Gauguin 1.

Guimard Horta Impressionismo Italia Klimt Liberty Modernismo Monet

Parigi Puntinismo Renoir Secessione Segantini Seurat Spagna Van Gogh

2.

3. 4.

Quando ha avuto inizio l’Impressionismo e in quale città? Quali caratteri presenta la pittura impressionista? Quali sono i temi preferiti? Quali sono i maggiori esponenti del movimento impressionista? Quali opere conosci di ciascun pittore? Cosa sono il Puntinismo e il Divisionismo? Su quali princìpi si basano? Chi sono i loro maggiori esponenti? Quali artisti emergono dopo l’Impressionismo? Quali loro opere conosci? Che cosa è l’Art Nouveau? A quali princìpi si ispira? In quali Paesi si diffonde? Chi sono i principali esponenti? Cosa è la Secessione viennese? Chi è il principale esponente? Quali sue opere conosci?

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare • Viaggio in Italia – Casa Carbone

Verifiche

453

Verifiche

A ....................................., nella seconda metà dell’Ottocento, nasce il movimento artistico chiamato ............................ I pittori, insofferenti verso la pittura accademica del tempo, affermano l’importanza dell’esperienza visiva, che è strettamente collegata agli influssi della luce e alle sue variazioni. I pittori dipingono dal vero e all’aperto, dove gli effetti della luce sono più evidenti. I principali esponenti di questo movimento sono ................., ................, ................. .

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, si sviluppano in tutta Europa alcune correnti artistiche che riflettono le innovazioni tecniche prodotte dall’industria e rispondono alle richieste e al gusto della nuova borghesia industriale. In .................... nasce il ............................., collegato alle teorie di scomposizione del colore già usate in .................... dai pittori del ........................... I maggiori esponenti sono Seurat in Francia, .................... in Italia. Nello stesso periodo si affermano personalità artistiche di rilievo: .................... (I giocatori di carte, Natura morta con frutta, La montagna Sainte-Victoire), .................... (Il Cristo giallo, Lo spirito dei morti veglia) e .................... (La sedia di Vincent, Campi di grano con cipressi, Notte stellata). In tutta Europa si diffonde l’.................................., un’arte decorativa e lineare. I maggiori esponenti sono .................... in Belgio, .................... in Francia. L’Art Nouveau prende il nome di .............................. in .........................., dove si afferma ...................., e di ................................. in Italia. In Austria si forma la ............................. viennese, il cui maggiore esponente è ..................... .


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 30/01/20 15:10 Pagina 454

Mappa concettuale

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2. 3. 4. 5. 6.

7. 8. 9.

10.

L’Impressionismo nasce a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento L’iniziatore del movimento impressionista è stato Georges Seurat I pittori impressionisti dipingono dal vero e all’aperto Nella pittura impressionista la luce non è rilevante Gauguin, van Gogh e Cézanne sono pittori post-impressionisti Puntinismo e Divisionismo si basano sulle nuove teorie scientifiche del colore Nei quadri di van Gogh le pennellate sono piccolissime e appena visibili Puntinisti e divisionisti accostano macchie di colore puro Cézanne sfuma i contorni per nascondere la forma geometrica degli elementi L’Art Nouveau si caratterizza per le linee curve e ondulate ispirate al mondo vegetale

Completa la mappa. V

F

V

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V

F

V

F

LA PITTURA IMPRESSIONISTA intende cogliere

si esprime nell’opera di

LA PITTURA POST-IMPRESSIONISTA

C L I L

intende

Verifiche

Impressionism and Post-Impressionism Impressionism was a 19th-century art movement born in France and characterized by realistic scenes painted outdoors. The Impressionists found that they could capture the momentary and transient effects of sunlight on the landscapes. Monet, Renoir, Degas, Pissarro were the most famous impressionist painters. After the Impressionism, at the end of the 19th century, there were two artistic movements based on the systematic use of tiny dots of colour: the Pointillism in France with the painter Georges Seurat, and the Divisionism in Italy with Giovanni Segantini. Cezanne, Gauguin, and van Gogh were other important post-impressionist painters.

454

Sezione 2 • L’arte nella storia

propone

applica

gli studi sul ..............

ha per protagonisti


27_Arte_Impressionismo.qxp_Layout 1 05/02/20 13:50 Pagina 455

si sviluppa

a ......................... dal 1860-70 fino al primo Novecento

giardini, parchi, spazi urbani

ripresi

dal ....................

si raffigura scene di vita cittadina

all’.......................

momenti di vita ........................ l’........................... generale della realtà

attraverso

gli effetti della ................ e del suo variare

immagini immediate, senza dettagli

• Claude ....................... La grenouillere, Impressione, sol levante, Papaveri • Edgar .......................................... La scuola di danza • Pierre-Auguste .................................... La colazione dei canottieri • Camille................................ Tetti rossi in Francia, a Parigi si sviluppa

in ........................................... alla .......................... dell’Ottocento superare l’impressionismo

soggetti tratti dal mondo reale e dalla natura

nel

.................... (in Francia)

nell’opera di

Georges .................. Una domenica alla Grande Jatte Giovanni ............ Le due madri

• Paul ................... I giocatori di carte, Natura morta con mele, La montagna Sainte-Victoire • Paul ............................... Il Cristo giallo, Lo spirito dei morti veglia • Vincent ................ Notte stellata, Campo di grano con cipressi, La sedia, Vincent van Gogh

Parigi • Vero • Aperto • Borghese • Impressione • Luce • Monet • Degas • Renoir • Pissarro • Italia • Fine • Colore • Puntinismo • Divisionismo • Seurat • Segantini • Cézanne • Gauguin • Van Gogh Verifiche • Mappa concettuale

455

Mappa concettuale

...................... (in Italia)

nell’opera di


Unità

28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:45 Pagina 456

20

Le Avanguardie del primo Novecento

Fabbrica a Horta de Ebro, Geeorges Braque Les demoiselle d’Avignon, Pablo Picasso

Uomo con chitarra, Pablo Picasso • Bottiglia di Vieux Marc, bicchiere e giornale, Pablo Picasso • Forme uniche della continuità dello spazio, Umberto Boccioni • Quattro bagnanti sulla spiaggia, Karl Schmidt-Rotluff

Isla Dulcamara, Paul Klee

1907 1909 1911 1913 1900

1905

• Barges in Chatou, Maurice de Vlaminck • L’asciugatura delle vele, André Derain • La gioia di vivere, Henri Matisse

456

1938 1940

1910 1912 1914

Marcella, Ernest-Ludwig Kirchner

1923

• Cupole rosse e bianche, Paul Klee • Sole tropicale, Emile Nolde

Composizione, Vasiilij Kandinnskij

• Ballerina in blu, Gino Severini • Bambina sul balcone, Giacomo Balla • Elasticità, Umberto Boccioni • Natura morta con sedia impagliata, Pablo Picasso

1934

1937 Guernica, Oablo Picasso

Acqua selvaggia, Paul Klee


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:45 Pagina 457

Berlino Parigi

Monaco

Milano Roma

IL CLIMA SCIENTIFICO E CULTURALE DEL PRIMO NOVECENTO Nei primi anni del Novecento il clima culturale europeo è caratterizzato da nuove importanti scoperte scientifiche e tecnologiche: l’evoluzione del telescopio e del microscopio, la teoria della relatività di Einstein, la psicoanalisi di Freud e soprattutto la nascita del cinema. Contemporaneamente, la ricerca di materie prime per l’industria sollecita l’espansione coloniale dei Paesi europei, portando alla conoscenza dell’arte di altre popolazioni lontane, ad esempio quelle africane. Le forme di espressione di questi popoli sono completamente diverse da quelle europee e colpiscono gli artisti per la loro autenticità e freschezza.

LA RICERCA DI NUOVI LINGUAGGI In questo clima si assiste in Europa alla nascita delle cosiddette Avanguardie, gruppi e movimenti artistici che si oppongono alla tradizione artistica europea, proponendo un rinnovamento di linguaggi, tecniche e contenuti dell’arte. Le Avanguardie non riguardano solamente la pittura, la scultura, l’architettura, ma anche il teatro, la letteratura, la musica. I Paesi più attivi sono la Francia, dove la vita culturale è aperta e vivace, ma anche la Germania, la Russia e l’Italia, con Milano in prima fila. Intento comune a tutte le Avanguardie è quello di rinnovare il linguaggio dell’arte, superando le regole tramandate da secoli e usate anche nelle accademie di belle arti. Questi artisti vogliono utilizzare nuove tecniche rispetto a quelle tradizionali e, soprattutto, rifiutano l’idea che l’arte debba essere imitazione della natura.

LE PRINCIPALI AVANGUARDIE EUROPEE

• L’arte tribale dell’Africa nera

Il risultato è quello di una straordinaria libertà figurativa, che trova espressione in diversi movimenti artistici, fra i quali emergono i Fauves e il Cubismo in Francia, l’Espressionismo e l’Astrattismo in Germania, il Futurismo in Italia. Le proposte di cambiamento proseguono in Europa anche dopo la Prima guerra mondiale.

457


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 05/02/20 13:51 Pagina 458

L’arte delle Avanguardie in breve

Dove

Quando

Chi

Che cosa

Come

Perché

458

In Francia, Germania e Italia

Nel primo decennio del Novecento

• • • •

I Fauves in Francia L’Espressionismo e il Cavaliere azzurro in Germania Il Cubismo in Francia Il Futurismo in Italia

Temi tradizionali trattati in modi del tutto nuovi

Adottare nuove tecniche espressive e nuove modalità

• Rifiuto dell’arte come imitazione della natura • Ricerca di nuove modalità di espressione • Superamento delle regole del passato e della tradizione

• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 19 Sezione 2 • L’arte nella storia


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:45 Pagina 459

Pittura delle Avanguardie L’asciugatura delle vele

I Fauves in Francia A Parigi, all’inizio del Novecento si forma il gruppo dei Fauves. Il nome fauves vuol dire “belve” e fu affidato ai pittori da un critico dell’epoca che vide le loro opere esposte in una sala dove già si trovava una scultura rinascimentale di Donatello. Come commento egli disse: “Donatello è circondato dalle belve”, un nome che è poi rimasto per definire questo nuovo movimento artistico. Appartengono al movimento dei Fauves i pittori André Derain (1880-1954), Henri Matisse (1869-1954) e Maurice de Vlaminck (1876-1958). Le opere L’asciugatura delle vele di Derain, La gioia di vivere e La danza di Matisse, e Barges in Chatou di de Vlaminck esprimono gli ideali del movimento e la ricerca degli artisti. La loro è una pittura veloce, di getto, con paesaggi e scene riprese direttamente dal vero, con la figura umana e gli ambienti semplificati e privi di dettagli. I Fauves non sono interessati a raffigurare fedelmente la realtà, ma ad esprimere le forti sensazioni che essa suscita. Per questo, semplificano e deformano le figure, dipinte con colori puri e violenti contrasti, distanti dalla realtà, dati con pennellate evidenti e tratti veloci disposti in varie direzioni.

Autore

André Derain

Data

1905

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo Puskin, Mosca

Osserva • •

Le barche e le figure sono riconoscibili ma alquanto semplificate. Dominano i colori primari, rosso e azzurro, luminosi e vivaci, accompagnati dal bianco. Le pennellate sono accentuate ed evidenti, prive di chiaroscuri e sfumature.

PITTURA

Unità 20 • Le avanguardie del primo Novecento

459


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:45 Pagina 460

La gioia di vivere Autore

Henri Matisse

Data

1905-1906

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Barnes Foundation, Merion in Pennsylvania

Osserva •

• •

PITTURA

Barges in Chatou

460

Autore

Maurice de Vlaminck

Data

1905

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Collezione privata

Sezione 2 • L’arte nella storia

Osserva • •

Nel quadro dominano i colori accesi e vivaci: rosso, verde, giallo, accompagnati da alcuni tratti neri. I colori sono stesi con pennellate vistose, prive di sfumature e gradazioni. Le forme sono semplificate nei loro aspetti essenziali.

Le pennellate sono dense, vistose, decise e seguono gli andamenti del terreno. I colori non corrispondono a quelli reali, ma sono una libera interpretazione del pittore.


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 461

in primo piano La danza Questo quadro fu commissionato al pittore da un collezionista russo per un salone del suo palazzo a Mosca. Le dimensioni sono enormi: circa quattro metri di larghezza e oltre due metri e mezzo di altezza, adatto a valorizzare la parete del grande salone.

Osserva l’insieme Cinque donne nude danzano in girotondo tenendosi per mano. I loro corpi sono semplificati, le gambe sono sollevate con leggerezza, i piedi toccano appena il suolo.

La danza Autore

Henri Matisse

Data

1910

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Hermitage, San Pietroburgo

La posizione dei corpi e quella delle braccia producono un ritmo compositivo dovuto alla successione degli andamenti curvi.

Rifletti sul significato Nel dipinto il ritmo compositivo diventa il mezzo per evocare il ritmo musicale della danza, che concorre a legare le figure, ma anche a collegare la terra al cielo.

Analizza il linguaggio e la tecnica Le figure hanno un colore rosso steso in modo uniforme, con sottili contorni neri. Il cielo è azzurro, la terra è verde, e il contrasto dei colori complementari accentua l’animazione della scena.

Quaderno attivo

• Matisse, la gioia del colore In primo piano • La danza

461


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 462

L’Espressionismo in Germania A Dresda, in Germania, nel 1905 prende avvio il movimento espressionista chiamato “Il ponte” (n tedesco Die Brücke): il nome stesso intende indicare la volontà degli artisti di rinnovare l’arte gettando un ponte verso le innovazioni. Tra i suoi esponenti di rilievo sono Ernst Ludwig Kirchner (1884-1938), Emil Nolde (1867-1956) e Karl Schmidt-Rottluff (1884-1976). I soggetti preferiti dai pittori espressionisti sono i paesaggi e i nudi femminili, spesso inseriti nella natura, cioè in una condizione di libertà naturale. Le figure umane e gli ambienti sono interpretati con contorni neri e spigolosi, con colori puri, violenti, spesso complementari e contrapposti. La pittura è data con pennellate ampie e prive di gradazioni, che rendono più evidenti i contrasti. La raffigurazione antinaturalistica, con le figure deformate e i colori alterati e violenti, è il mezzo per esprimere i tumulti espressivi e personali degli artisti, che attraverso l’arte intendono comunicare il proprio stato d’animo e il proprio mondo interiore.

Marcella Autore

Ernst-Ludwig Kirchner

Data

1910

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Moderna Museet, Stoccolma

Osserva • • • •

Il quadro raffigura una fanciulla nuda seduta. il volto è semplificato, ridotto a una forma triangolare. Il contorno della figura è indicato con una linea scura decisa. I colori sono innaturali, con macchie verdi e rosse sul volto e sui capelli.

Quaderno attivo

PITTURA

• Un ritratto dai colori espressivi, alla maniera di Kirchner

• Die Brücke

462

Sezione 2 • L’arte nella storia


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 463

Sole tropicale Autore

Emil Nolde

Data

1914

Tecnica Olio su tela Luogo

Stiftung Seebull, Berlino

Osserva • •

Il colore rosso del cielo al tramonto contrasta con il verde cupo del mare. I colori sono stesi con macchie pastose accostate e contrastanti, senza intenti naturalistici.

Quattro bagnanti sulla spiaggia Autore

Karl Schmidt-Rottluff

Data

1913

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Niedersachsisches Landesmuseum, Hannover

Osserva • • •

Quattro figure femminili nude sono ritratte in un paesaggio semplificato dai colori innaturali. Grosse linee nere delimitano i contorni dei personaggi e della natura. Le figure e l’ambiente sono presentati in modo schematico, alterati sia nella forma sia nei colori.

Unità 20 • Le avanguardie del primo Novecento

463


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 464

Il Cubismo in Francia Il movimento di avanguardia che ha maggior rilievo e importanza nel panorama artistico del Novecento è il Cubismo, fondato a Parigi nel 1907 dai pittori Pablo Picasso (18911973) e Georges Braque (1882-1963), che ne sono anche i maggiori esponenti. I Cubisti intendono raffigurare la realtà in quanto frutto di conoscenza e perciò mettono in discussione la raffigurazione prospettica che mostra figure e ambienti da un solo punto di vista, quello dell’osservatore. L’effettiva conoscenza di un oggetto esige che lo si guardi da ogni possibile punto di vista (quindi di fronte, ma anche di lato, dall’alto, dal basso, di profilo e così via) e che l’artista mostri ogni suo aspetto significativo. La nascita del Cubismo è influenzata anche dall’arte africana, conosciuta da poco in Europa, in seguito alle espansioni coloniali di alcuni Paesi europei, come la Francia e l’Inghilterra. In particolare, i Cubisti sono colpiti dal manufatto tipico di questi popoli: la maschera tribale. Inoltre, a differenza dell’arte europea, le popolazioni africane inseriscono nei loro lavori anche materiali di vario tipo (piume, cortecce).

Fabbrica a Horta de Ebro Autore

Georges Braque

Data

1909

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Hermitage, San Pietroburgo

Osserva

PITTURA

• • •

Le case sono ridotte a semplici volumi semplificati che occupano quasi tutto lo spazio del quadro. I colori non sono naturalistici, ma tutti basati sugli ocra, i verdi e i grigi. Le pennellate vigorose accentuano la geometria degli edifici.

464

Sezione 2 • L’arte nella storia


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 465

Les demoiselles d’Avignon Autore

Pablo Picasso

Data

1907

Tecnica

Olio su tela

Luogo

MoMA, New York

Osserva • • • •

Le figure sono riprese di profilo ma gli occhi sono disegnati di fronte. Nei volti visti frontalmente il naso è disegnato di profilo. Nella figura seduta, il corpo è ritratto di schiena e la testa è disegnata frontalmente. Nei volti è evidente l’ispirazione alle maschere africane.

L’avvio al Cubismo L’opera che dà l’avvio al Cubismo è Les demoiselles d’Avignon di Picasso. Nel quadro è evidente l’influenza dell’arte primitiva e della pittura di Paul Cézanne e i corpi delle donne sono costruiti utilizzando contemporaneamente vari punti di vista, con figure e sfondo che si compenetrano l’uno nell’altro. Appartiene al primo periodo, detto Protocubismo, anche l’opera di Braque Fabrica a Horta de Hebro: il paesaggio e le case sono solidi volumi geometrici, essenziali e privi di dettagli, e i colori sono ridotti a poche tonalità.

Il Cubismo analitico Appartiene al successivo Cubismo analitico il quadro Uomo con chitarra di Picasso. Si introduce l’uso simultaneo di vari punti di vista e si accentua la frammentazione e la scomposizione sfaccettata delle forme. Nella fase del Cubismo analitico, i soggetti sono soprattutto ritratti e nature morte con bottiglie, fruttiere, pipe o strumenti musicali. Le opere segnano la rottura definitiva con la prospettiva rinascimentale, presentando in modo sintetico molteplici punti di vista. Predominano i colori neutri e la tavolozza è limitata al grigio, al beige e ai bruni.

Uomo con chitarra Autore

Pablo Picasso

Data

1911

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo Picasso, Parigi

Osserva • •

La figura dell’uomo è irriconoscibile perché dissolta in tante sfaccettature. Si individua a fatica la testa articolata in tanti piani sfaccettati.

• Pablo Picasso Unità 20 • Le avanguardie del primo Novecento

465


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 466

Quaderno attivo

• I tre musici di Picasso

La realtà ricostruita del Cubismo sintetico Un terzo periodo, chiamato Cubismo sintetico, segna una minore scomposizione degli oggetti raffigurati, spesso solo evocati da alcuni loro frammenti. In questo periodo Picasso e Braque realizzano i primi collage e opere polimateriche di cui fanno parte Bottiglia di Vieux Marc e Natura morta con sedia impagliata di Picasso.

Bottiglia di Vieux Marc, bicchiere e giornale Autore

Pablo Picasso

Data

1913

Tecnica

Collage, pastello e carboncino

Luogo

Parigi, Musée National d’Art Moderne

Osserva

PITTURA

• • •

466

Sezione 2 • L’arte nella storia

In sostituzione della pittura l’artista ha incollato dei pezzi di carta da parati. Un frammento di giornale serve ad evocare il quotidiano posto sul tavolo di casa. La bottiglia è solo evocata attraverso pochi segni e la scritta dell’etichetta.


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 467

in primo piano Natura morta con sedia impagliata Questo quadro è il primo collage dell’artista e segna l’avvio del Cubismo sintetico. Picasso non volle mai separarsi da questo suo lavoro.

Osserva l’insieme

La tela ha un formato ovale ed è incorniciata da una grossa corda che sostituisce la tradizionale cornice. Gli oggetti raffigurati: sono un giornale, evocato dalle tre grosse lettere J O U, sul quale è poggiata una pipa, un bicchiere al centro, una fetta di limone sulla destra, tutto completato da una tela cerata incollata nella parte bassa che imita le impagliature delle sedie.

Natura morta con sedia impagliata Autore

Pablo Picasso

Data

1912

Tecnica

Olio e tela cerata su tela incorniciata di corda

Luogo

Museo Picasso, Parigi

Analizza il linguaggio e la tecnica Il dipinto è basato sui colori grigio, bianco e ocra, dati a chiaroscuro con pennellate visibili. Gli oggetti sono scomposti e deformati secondo lo stile cubista. La tela cerata incollata costituisce una assoluta novità perché introduce un oggetto reale al posto della finzione pittorica.

Rifletti sul significato

Picasso rappresenta una scena che rimanda ai caffè parigini frequentati dagli artisti: infatti, il formato della tela ricorda i tavolini ovali dei caffè visti dall’alto, mentre la tela cerata riproduce l’impagliatura delle sedie usate nei locali. L’oggetto reale è uno stimolo attivo al riconoscimento dell’oggetto: la tela cerata è vera, ma qui diventa evocazione di una sedia e di un ambiente.

In primo piano • Natura morta con sedia impagliata

467


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 468

Guernica, una tragica denuncia

PITTURA

Dopo molti anni dall’avvio del Cubismo, il governo repubblicano spagnolo affida a Picasso l’incarico di realizzare un’opera per il Padiglione spagnolo dell’Esposizione Universale di Parigi. Nel mese di aprile, Picasso apprende la notizia che i nazisti hanno bombardato la città spagnola di Guernica e decide di fare un’opera che serva a denunciare gli orrori della guerra. Scelse volutamente di non usare colori, ma solo il bianco e nero, quasi ad evocare i quotidiani che all’epoca diffusero le fotografie della città bombardata.

468

Sezione 2 • L’arte nella storia

C

B A

D


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 469

Guernica Autore

Pablo Picasso

Data

1937

Tecnica

Tempera su tela

Luogo

Centro de Arte Reina Sofia, Madrid

Osserva • • • •

In basso a sinistra è sdraiato un uomo morto che ha in mano un fiore e una spada spezzata (A). Una madre disperata sorregge il figlio morto (B). Un cavallo ferito a morte spalanca la bocca in un nitrito disperato (C). Un uomo avvolto dalle fiamme alza le braccia con disperazione (D).

Unità 20 • Le avanguardie del primo Novecento

469


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 470

Quaderno attivo

• Linee alla maniera di Kandinskij

Il cavaliere azzurro in Germania Nel 1911, a Monaco di Baviera, in Germania, nasce un movimento artistico chiamato “Il cavaliere azzurro” (Der blaue Reiter in tedesco). I suoi maggiori esponenti sono l’artista russo Vasilij Kandinskij (1866-1944) e lo svizzero Paul Klee (1879-1940). Il movimento dura solo tre anni, ma ha grande importanza perché per la prima volta in Europa dà avvio all’arte astratta, ossia a tutte le opere che non hanno nessun riferimento con le immagini della realtà. Infatti, Kandinskij afferma che forme e colori possiedono forza comunicativa anche quando non fanno riferimento a forme reali.

chi guarda sensazioni e stati d’animo. In questo senso ritiene forti i legami con la musica, che evoca anche nei titoli come nel caso di Composizione.

Composizione Autore

Vasiilij Kandinskij

Data

1923

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Solomon Guggenheim Museum, New York

Osserva •

Vasilij Kandinskij

• •

PITTURA

Nei suoi dipinti astratti, Vasilij Kandinskij (1866-1944) realizza una esplosione di forme e di colori, di segni e macchie colorate con l’impeto e la libertà propri dei disegni infantili. Il pittore usa la forma e il colore per suscitare in

470

Sezione 2 • L’arte nella storia

Il quadro è formato da linee, macchie di colore, disposti in modo apparentemente casuale. Alcuni colori caldi, quali il giallo e il rosso, sono accostati a macchie e linee nere. Alcune forme sembrano emergere sopra le altre, altre sembrano essere poste dietro.


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Quaderno attivo

• Il fluire dell’acqua alla maniera di Klee

Paul Klee Paul Klee (1879-1940) è di origine svizzera, ma si traferisce per un periodo a Monaco, dove partecipa alle ricerche del Cavaliere azzurro. Egli è interessato alla realtà, ma la raffigura per dare forma alle emozioni che essa gli suscita. Nelle sue opere le forme sono schematiche, semplificate o addirittura irriconoscibili, i colori sono irreali e antinaturalistici, ma ne esprimono gli aspetti vitali, quelli stessi che compongono la natura.

Cupole rosse e bianche Autore

Paul Klee

Data

1914

Tecnica

Acquerello su carta

Luogo

Kunstsammlung, Düsserdolf

Osserva • • •

Il colore sembra essere l’elemento principale della composizione. Si intravedono cupole e altri edifici organizzati in una griglia verticale. Alcune line a semicerchio evocano l’idea di cupole presenti nell’ambiente.

Acqua selvaggia Autore

Paul Klee

Data

1934

Tecnica

Acquerello e inchiostro su carta

Luogo

Collezione privata, Berna

Osserva • • •

Una successione di linee ondulate di vario andamento attraversa il quadro, Ciascuna linea è di un diverso colore: grigio, azzurro, verde fino al rosa. Le linee sono a volte parallele e affiancate, altre volte si incrociano evocando le correnti dell’acqua.

Unità 20 • Le avanguardie del primo Novecento

471


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Insula Dulcamara Autore

Paul Klee

Data

1938

Tecnica

Olio e pasta di colore su tela

Luogo

Zentrum Paul Klee, Berna

Osserva • •

I colori evocano l’idea di un ambiente fiorito e ricco di vegetazione. Poche linee suggeriscono gli andamenti del paesaggio

• Strade principali e strade secondarie di Paul Klee

Sintesi I principali movimenti di avanguardia europei sono i Fauves, il Cubismo, l’Espressionismo, il Cavaliere azzurro.

del loro mondo interiore. Interpreti del movimento sono Ernst-Ludwig Kirchner (Marcella), Emil Nolde (Sole tropicale) e Karl Schmidt-Rottluff (Quattro bagnanti sulla spiaggia).

I Fauves nascono a Parigi e il loro nome vuol dire “belve”. Non sono interessati a rappresentare fedelmente la realtà, ma ad esprimere le forti sensazioni che essa suscita in loro, attraverso figure semplificate e deformate, dipinte con colori puri, accostati con violenti contrasti. I principali esponenti sono André Derain (L’asciugatura delle vele), Henri Matisse (La gioia di vivere, La danza) e Maurice de Vlaminck (Barges in Chatou).

Il Cubismo nasce a Parigi nel 1907. I suoi iniziatori e maggiori esponenti sono Pablo Picasso (Les demoiselles d’Avignon, Uomo con chitarra, Bottiglia di Vieux Marc, bicchiere e giornale, Natura morta con sedia impagliata, Guernica) e Georges Braque (Fabbrica a Horta de Ebro). I due artisti raffigurano la realtà non da un solo punto di vista, ma scomposta e ricomposta per presentarne tutti gli aspetti frutto di una effettiva conoscenza.

A Dresda, in Germania, prende avvio l’Espressionismo del gruppo chiamato “Il ponte”. Gli artisti prediligono la figura umana e i paesaggi, interpretati con colori puri e spesso contrapposti. Nelle loro opere le figure sono deformate e i colori alterati perché espressione del loro stato d’animo e

In Germania, a Monaco di Baviera, nasce Il cavaliere azzurro, un movimento i cui artisti più noti sono Vasilij Kandinskij e Paul Klee. Kandinskij dà l’avvio all’arte astratta, in cui le opere non hanno più alcun riferimento al mondo reale, ma nascono dall’accostamento di linee, forme e colori e dalla loro forza comunicativa.

PITTURA

PITTURA DELLE AVANGUARDIE

472

Sezione 2 • L’arte nella storia


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 30/01/20 17:46 Pagina 473

Il Futurismo in Italia Nel 1909 nasce a Milano il Futurismo, un movimento italiano di avanguardia che coinvolge ogni aspetto della creatività: musica, poesia, cinema, teatro, fotografia. In pittura e in scultura ne sono esponenti Giacomo Balla, Gino Severini e Umberto Boccioni. Il Futurismo esalta la modernità, l’energia, il movimento e la velocità che la caratterizzano e che sono parte importante della vita stessa. Per evocare tali sensazioni attraverso la pittu-

ra, Giacomo Balla (1871-1958) ripete e moltiplica ritmicamente una stessa figura, così da rendere visibili gli spostamenti regolari nello spazio che essa compie. Anche Gino Severini (1883-1966) ricorre alla successione ritmica di figure e colori, ma anche alla loro frammentazione, come se nella percezione di una figura in movimento essa appaia come frantumata per effetto della velocità.

Il movimento è al centro anche della ricerca di Umberto Boccioni (18221916), che lo indaga sia in pittura sia in scultura. Per evocare l’idea della velocità, l’artista ricorre alla scomposizione delle forme, alla molteplicità dei punti di vista, alla deformazione delle figure, quasi come se l’aria durante un’azione veloce intervenisse nel plasmare il corpo modificandolo in modo da favorirne lo spostamento.

Bambina che corre sul balcone Autore

Giacomo Balla

Data

1912

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo del Novecento Milano

Osserva • •

Una figura femminile è ripetuta numerose volte sulla tela, quasi sovrapposta. L’artista non descrive una immagine reale ma solo un’immagine evocata nella sua mente. La stesura frantumata del colore concorre a evocare l’idea di una figura in movimento.

Quaderno attivo

• Ritmo e movimento alla maniera futurista • Rondini di Balla Il futurismo in Italia

473


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Ballerina in blu Autore

Gino Severini

Data

1912

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

Osserva •

Forme uniche della continuità nello spazio Autore

Umberto Boccioni

Data

1913

Tecnica

Bronzo

Luogo

Civico Museo d’Arte Contemporanea, Milano

Osserva • • •

474

La scultura evoca l’idea di un uomo che avanza rapidamente nello spazio. Dai piedi e dai polpacci dell’uomo escono delle specie di pinne. La figura è deformata, come se il corpo, anziché solido fosse fluido.

Sezione 2 • L’arte nella storia

Le linee curve e spezzate della veste fanno percepire il movimento delle gambe che si muovono freneticamente della danza. La ritmica successione di forme e colore vuole evocare la vitalità della ballerina e il suo movimento nello spazio.


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• Volo di rondini di Giacomo Balla

Quaderno attivo

• Viaggio in Italia – Casa d’Arte Futurista di Fortunato Depero

Elasticità Autore

Umberto Boccioni

Data

1912

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Collezione Jucker, Milano

Osserva • • •

Sintesi IL FUTURISMO IN ITALIA Il Futurismo nasce a Milano all’inizio del Novecento e coinvolge l’arte, la musica, il teatro e la letteratura. Celebra la modernità, insieme all’energia, il movimento e la velocità. Tra i suoi maggiori esponenti sono i pittori Giacomo Balla e Gino Severini, il pittore e scultore Umberto Boccioni. Al centro della ricerca di questi artisti sono il movimento e la sua rappresentazione che avviene attraverso la ripetizione ritmica, la scomposizione di forme e colori e la deformazione delle figure.

In primo piano si individua la forma scomposta di un cavallo impegnato nella corsa. Si coglie la posizione tesa del cavaliere dovuta alla velocità. Nello sfondo si intravede una città industriale con i tralicci dell’elettricità e le ciminiere delle fabbriche.

C L I L Italian Futurism Futurism was an avant-garde movement that originated in Italy in the early 20th century. It was founded in Milan. It celebrated modernity and emphasised speed, technology and objects such as the car, the airplane, and the industrial city. Notable exponents of this artistic movement were Giacomo Balla, Gino Severini, and Umberto Boccioni.

Il futurismo in Italia

475


28_Arte_Avanguardie novecento.qxp_Layout 1 05/02/20 13:53 Pagina 476

Verifiche

Quaderno operativo • Le opere da ricordare

6.

Cosa esaltano i Futuristi nelle loro opere? Come raggiungono i risultati voluti? Quali artisti conosci? Quali opere conosci?

Verifica delle conoscenze VERO O FALSO

Sintesi Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Astratta Avanguardie Boccioni Braque Cubismo Derain 1. 2. 3.

4.

5.

6.

Espressionismo Fauves Futurismo Germania Il cavaliere azzurro Il ponte

Kandinskij Kirchner Matisse Parigi Picasso Severini

Le ........................... artistiche si formano agli inizi del XX secolo. In Francia nascono i ..........................., i cui principali esponenti sono ................., ............... e de Vlaminck. In ..........................., con il movimento “....................” prende avvio l’................................, i cui principali interpreti sono ...................., Nolde, Schmidt-Rottluff. A .................... si afferma il ............................ e i suoi iniziatori e maggiori esponenti sono ......................... e ....................................... . In Germania nasce Il ............................... Gli artisti più noti sono Klee e ..................... Quest’ultimo dà l’avvio all’arte ......................... . A Milano nasce il ...................., di cui importanti esponenti sono Balla, .................... e ....................... .

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1.

2.

Verifiche

3. 4.

5.

476

Cosa sono le Avanguardie artistiche del primo Novecento? Dove e in quale situazione culturale si sviluppano? Chi sono e dove nascono i Fauves? Quali artisti conosci e quali loro opere hai esaminato? Dove si forma il gruppo “Il Ponte”? Quali artisti conosci? Quali loro opere hai esaminato? Dove e quando si forma il Cubismo? Chi sono i suoi fondatori? Qual è l’opera considerata di avvio al movimento cubista? Quali sono le diverse fasi del Cubismo? Chi fonda “Il Cavaliere azzurro” e qual è il loro obiettivo? Quali opere conosci? Perché questo movimento è decisivo per tutta l’arte del Novecento? Sezione 2 • L’arte nella storia

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

L’Espressionismo nasce in Francia I Fauves rappresentano fedelmente il reale I cubisti rappresentano la realtà da un unico punto di vista I principali esponenti del Cubismo sono Picasso e Derain “Il cavaliere azzurro” si afferma in Germania Kandinskij è l’iniziatore dell’arte astratta in Europa L’arte astratta nasce dal gruppo tedesco “Il ponte” Gli espressionisti prediligono i paesaggi e la figura umana L’arte astratta ha riferimento con oggetti e forme della realtà Il Futurismo è un movimento francese che esalta la modernità

V

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C L I L The Avant-Garde in the Early 20th Century The artistic movements that were born in Europe in the early 20th century are defined Avant-Garde. They opposed the European artistic tradition and proposed new languages, new techniques, and new subjects. In Paris there were the Fauves. The leaders of the movement were Derain, Matisse, and de Vlaminck. Die Brücke (The Bridge) was a group of German expressionist artists formed in 1905 with the painters: Kirchner, Nolde, and Schimdt-Rottluff. In Paris there was the Cubism with the painters Picasso and Braque. Der blau Reiter (The Blue Rider) was born in Germany. The most notable exponents were the painters Kandinskij and Klee.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

LE AVANGUARDIE

si formano

rifiutano

si sviluppano in

nel ........................ decennio del Novecento

l’arte come .................................. della natura

i ..................

nell’opera di

con

• André Derain L’asciugatura delle vele • Henri Matisse La gioia di vivere, La danza • Maurice de Vlaminck Barges in Chatou

Francia

il .................

Germania

con

il .................

nell’opera • Vasilij Kandinskij Composizione di • Paul Klee - Cupole rosse e bianche, Acqua selvaggia, Insula Dulcamara

• Giacomo Balla nell’opera Bambina sul balcone di • Gino Severini - Ballerina in blu • Umberto Boccioni - Elasticità, Forme uniche della continuità nello spazio

Astratta • Cubismo • Espressionismo • Fauves • Futurismo • Il cavaliere azzurro • Il ponte • Imitazione • Primo

Mappa concettuale

477

Mappa concettuale

con

• Pablo Picasso Les demoiselles d’Avignon, Uomo con chitarra, Natura morta con sedia impagliata, Guernica • Georges Braque Fabbrica a Horta de Ebro, Bottiglia di Vieux Marc, bicchiere e giornale

• Ernst-Ludwig Kirchner Marcella nell’opera • Emil Nolde - Sole tropicale l’............... di • Karl Schmidt-Rottluff del gruppo Quattro bagnanti sulla .................... spiaggia

Il ................ e l’avvio dell’arte ...................

Italia

nell’opera di


Unità

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21

Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

1913

1915

1917

1919

1918

La Cité radieuse, Le Corbusier, Marsiglia

Il quadrangolo, Kazimir • Foro Italico, Enrico Del Debbio, Roma Malevič • Villa Savoye, Le Corbusier, Poissy La condizione umana, René Magritte

1923 1921

Lampada, Jucker e Wagenfeld Composizione non oggettiva, Kazimir Malevič

478

Colosseo quadrato, Guerini, La Padula e Romano, Roma

Monumento alla Terza internazionale socialista, Vladimir Tatlin

1914 1900

Venere a cassetti, Salvatore Dalí

• Le muse inquietanti, Giorgio De Chirico • Natura morta con squadra, Carlo Carrà

Mistero e melanconia di una strada, Giorgio De Chirico

L’ovale delle apparizioni, Carlo Carrà • Composizione con grande piano blu, rosso, nero, giallo e grigio, Piet Mondrian • Grande composizione in rosso, blu e giallo, Piet Mondrian

1928

1924

1925

1933

1936 1938

Solomon R. Guggenheim Museum, F. L. Wright New York

1947

1930 1932 1934

Sedia Wassily, Marcel Breur

1956 1951

Casa sulla cascata, F. L. Wright, Bear Run, Pennsylvania Palazzo di Giustizia, Marcello Piacentini, Milano

• Il carnevale Padiglione svizzero della città universitaria, di Arlecchino, Le Corbusier, Parigi Joan Mirò Cappella di Notre Dame • Nuova sede Bauhaus, du Haut, Le Corbusier, Walter Gropius, Dessau Ronchamp

1960


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Oslo

San Pietroburgo

Amsterdam

Mosca Berlino

Parigi Monaco

Zurigo Milano Madrid

Roma

L’EUROPA DOPO LA PRIMA GRANDE GUERRA L’Europa esce dal primo conflitto mondiale con un assetto politico diverso da quello del passato. La situazione europea risulta piuttosto complessa e in trasformazione. Il Vecchio continente è teso verso la ricostruzione e il desiderio di rinascita trova sbocchi diversi nei vari Paesi. L’architettura, in particolare, compie grandi sforzi per proporre soluzioni ai problemi concreti, dovuti alle distruzioni causate dal conflitto, alle mutate situazioni di vita e alla crescita delle metropoli industriali.

IL DADA IN SVIZZERA Nel pieno del conflitto mondiale, in Svizzera, Paese neutrale, si riuniscono artisti e intellettuali provenienti da vari Paesi del continente europeo. Nasce il Cavalier Voltaire, un luogo di ritrovo per quegli intellettuali che si oppongono al conflitto e alle sue tragiche conseguenze. In questo clima, nel 1916 si forma il movimento Dada, che dalla Svizzera si diffonderà poi nel resto d’Europa.

LA SCUOLA DI PARIGI Nei primi decenni del Novecento, artisti di vari Paesi europei confluiscono a Parigi, attratti dal vivace clima culturale della città. Si forma la cosiddetta Scuola di Parigi, un gruppo aperto a cui partecipano artisti che condividono la spinta innovatrice ma che fanno propri stili e poetiche diverse.

IL NEOPLASTICISMO IN OLANDA Nel 1917 in Olanda, rimasta neutrale durante la grande guerra, viene fondata la rivista De Stijl, che diventa per gli intellettuali una importante esperienza culturale e artistica. Da questa rivista nascerà il Neoplasticismo.

IL SUPREMATISMO E IL COSTRUTTIVISMO IN RUSSIA Nei primi anni dopo la rivoluzione del 1917, la Russia di Lenin si apre alle innovazioni delle Avanguardie: si affermano infatti il Suprematismo e il Costruttivismo. La salita

479


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al potere di Stalin nel 1922 pone però fine alle innovazioni, riducendo l’arte a strumento di propaganda politica.

IL BAUHAUS IN GERMANIA La Germania esce dalla Prima guerra mondiale gravemente sconfitta e vive un periodo di profonda crisi economica. Ma nel 1919 sorge la nuova Repubblica di Weimar, all’interno della quale nasce il Bauhaus, un’innovativa scuola d’arte. Grande protagonista è l’architetto Walter Gropius. Nel 1933 va al potere il nazismo e anche l’arte subirà pesanti condizionamenti.

L’ARTE METAFISICA E IL NOVECENTO ITALIANO

• Audiosintesi • Unità in slide • Gli anni Trenta, la grande stagione del fumetto

In Italia, un Paese ancora giovane e unificato da pochi decenni, il governo indirizza la sua politica culturale verso il recupero delle antiche tradizioni e la valorizzazione del proprio grande passato artistico, così da dare ai cittadini la coscienza della propria identità nazionale. In questa ottica, fra il 1911 e il 1922 a Ferrara, si forma l’Arte Metafisica. Il regime fascista, che si afferma nel 1922, favorisce soprattutto l’architettura come mezzo per esprimere gli ideali fascisti di ritorno alla grandezza dell’antica Roma. Dà quindi un grosso impulso ai lavori pubblici, con un richiamo alle forme classicheggianti dell’antica Roma. Nel 1922 nasce il movimento Novecento italiano, a cui aderiscono i maggiori architetti dell’epoca.

IL SURREALISMO IN FRANCIA Secondo le teorie di Sigmund Freud, medico fondatore della psicoanalisi, la parte più profonda e più nascosta dell’uomo si manifesta nei sogni o in alcuni gesti automatici presenti nella vita quotidiana. Dalle teorie psicoanalitiche si forma nel 1924 a Parigi il Surrealismo, volto a rappresentare il mondo dei sogni e dell’inconscio.

L’ARCHITETTURA RAZIONALE E IL MOVIMENTO MODERNO In Europa, fra le due guerre mondiali si forma in architettura il Movimento moderno, ossia l’idea comune a molti architetti che la tecnologia possa migliorare la vita dell’uomo, con l’adozione di forme essenziali e razionali e il rifiuto degli stili del passato. Figura chiave del Movimento moderno è l’architetto svizzero Le Corbusier, l’ideatore della cosiddetta “Architettura nuova”, che considera l’edificio nel suo inserimento urbano e strettamente collegato alla sua funzione sociale.

LA SITUAZIONE NEGLI STATI UNITI Con la fine della Prima guerra mondiale i legami economici e culturali tra Europa e Stati Uniti si fanno via via sempre più stretti. Negli Stati Uniti il presidente Roosevelt avvia il New Deal, un piano di ricostruzione dell’economia, e gli Stati Uniti diventano il rifugio di molti intellettuali tedeschi che fuggono dal nazismo. Grande personalità è quella dell’architetto statunitense Frank Lloyd Wright, ideatore della cosiddetta Architettura organica, che avrà in seguito una forte influenza sulle tendenze dell’architettura europea.

480

Sezione 2 • L’arte nella storia


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L’arte fra le due guerre mondiali in breve Dove

Quando

Chi

Che cosa

In Svizzera, Olanda, Russia, Germania, Italia, Francia Negli Stati Uniti

Dal 1916-1917 in poi Architettura • Bauhaus, Movimento moderno, Novecento italiano e Architettura razionalista in Europa • Architettura organica negli Stati Uniti Arti figurative • Dada in Svizzera • Neoplasticismo in Olanda • Suprematismo e Costruttivismo in Russia • Arte metafisica in Italia • Scuola di Parigi e Surrealismo in Francia Architettura • Edifici inseriti nella progettazione urbanistica delle metropoli del dopoguerra in Europa • Edifici immersi nella natura e costruiti con materiali tipici del luogo negli Stati Uniti Arti figurative • Ricerche e soluzioni diverse nei diversi Paesi europei

Come

Architettura • Nuove tecniche costruttive • Razionale suddivisione degli spazi • Linguaggio nuovo e autonomo rispetto al passato • Fiducia nella tecnologia per migliorare la vita dell’uomo Arti figurative • Rappresentazioni in modi sia astratti sia figurativi

Perché

• Organizzare in modo razionale gli ambienti urbani e abitativi delle metropoli industriali • Superare i movimenti artistici precedenti, considerati espressione della società che ha condotto alla guerra

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

481


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Architettura nel primo Novecento Il Bauhaus in Germania Il Bauhaus è una innovativa scuola di architettura e arti visive fondata nel 1919 a Weimar, in Germania, dall’architetto Walter Gropius (1883-1969). Il nome Bauhaus vuol dire “casa del costruire”: nella scuola si uniscono infatti teoria e pratica, con l’obiettivo di formare una comunità di artisti lavoratori che collaborino con l’industria per migliorare la qualità estetica dei prodotti.

Bauhaus Architetto

Walter Gropius

Data

1925-1926

Luogo

Dessau

Materiali

Vetro, ferro, intonaco bianco

Osserva

L’edificio è articolato in più blocchi collegati fra loro. Le pareti sono chiuse con vetrate che garantiscono la massima illuminazione agli ambienti e la visione pubblica di ogni attività.

ARCHITETTURA

• •

482

Sezione 2 • L’arte nella storia

Una scuola funzionale e innovativa Nel 1924 la scuola si trasferisce nella nuova sede di Dessau, progettata dal suo fondatore. La nuova struttura è articolata in più volumi e ciascuno corrisponde alla funzione a cui è adibito. I materiali sono il vetro, il ferro e l’intonaco bianco senza elementi decorativi, in una essenziale semplicità delle forme. Le pareti dei laboratori hanno grandi vetrate perché gli studenti abbiano ambienti luminosi in


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cui lavorare, ma sono anche simbolo di trasparenza e democrazia. L’edificio è un esempio di architettura razionalista, priva di inutili decorazioni e funzionale in ogni sua parte all’uso a cui è destinata.

Oggetti quotidiani pratici ed estetici L’attività del Bauhaus varia dall’architettura alla pittura, dalla grafica alla progettazione di oggetti per l’industria. Una delle finalità della scuola infatti è quella di conferire qualità estetica anche agli oggetti di uso comune, prodotti industrialmente. Vengono perciò utilizzati i nuovi materiali industriali, quali vetro e acciaio, per creare ad esempio lampade, sedie e poltrone. Gli oggetti progettati devono essere funzionali, rigorosi e gradevoli nella forma, poco costosi e accessibili a tutti.

Lampada Autore

Karl Jucker, Wilhelm Wagenfeld

Data

1923-1924

Materiale

Metallo e vetro

Osserva • •

La lampada è semplicissima, basata su forme geometriche e priva di ogni inutile decorazione. I materiali sono acciaio e vetro, e la sua produzione è industriale.

Sedia Wassily Autore

Marcel Breur

Data

1925

Materiale

Acciaio e tela

Luogo

MoMA, New York

Osserva • • •

La struttura della poltrona è in acciaio, di produzione industriale. La seduta e lo schienale sono in tela, materiale poco costoso e di uso comune. La forma è semplificata, ma comoda e adatta all’uso.

Il Bauhaus vuole progettare oggetti funzionali ed esteticamente gradevoli

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

483


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Il Novecento italiano Nel panorama dell’architettura europea, l’Italia presenta caratteri del tutto particolari, dovuti alla politica del regime fascista che soprattutto negli anni Trenta favorisce la costruzione di opere pubbliche per guadagnare in popolarità e per contrastare la disoccupazione. L’architettura svolge anche un ruolo fondamentale per sollecitare l’orgoglio della storia della nazione e, per questo, gli edifici voluti dal regime presentano espliciti riferimenti agli antichi monumenti. Per avere il consenso popolare, Benito Mussolini si riallaccia alla grandezza architettonica dell’antica Roma imperiale. Tra i grandi edifici dalla funzione pubblica di epoca fascista è il Palazzo di Giustizia di Milano, progettato da un gruppo di architetti coordinato da Marcello Piacentini che danno all’edificio caratteri di ordine, simmetria e monumentalità classica. Soprattutto a Roma vengono realizzate opere monumentali come il Foro Italico, con i suoi stadi e i suoi impianti sportivi, e il Colosseo quadrato, opera di più architetti.

Palazzo di Giustizia Architetto

Marcello Piacentini

Data

1932-1940

Luogo

Milano

Osserva • •

ARCHITETTURA

La facciata è simmetrica e di dimensioni grandiose. L’edificio è rivestito in marmo, così come era d’uso nell’antica Roma. Grandi finestre articolano in modo ordinato e simmetrico le pareti.

484

Sezione 2 • L’arte nella storia

Quest’ultimo si trova all’Eur, un quartiere a sud di Roma, e sorge per ospitare la grande Esposizione internazionale in programma per il 1942, ventennale del regime fascista. I nuovi edifici di epoca fascista sono tutti rivestiti di marmo, come le grandi architetture pubbliche dell’antica Roma imperiale, ma la forma è geometrica e modernizzata così da dimostrare come si possano mettere insieme modernità e tradizione.


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Foro Italico: Stadio dei marmi Architetto

Enrico Del Debbio

Data

1928-1932

Luogo

Roma

Osserva • •

La costruzione sportiva è grandiosa e monumentale, come erano quelle dell’antica Roma. La cavea è di marmo, circondata da statue dello stesso materiale.

Il Novecento italiano si ispira alle architetture dell’antica Roma imperiale

Colosseo quadrato (o Palazzo della Civiltà del Lavoro) Architetto

Giovanni Guerini, Ernesto La Padula, Mario Romano

Data

1938-1940

Luogo

Eur, Roma

Osserva •

• •

L’edificio ha forma quadrangolare con le pareti scandite da sei file di arcate sovrapposte, un motivo architettonico presente nel Colosseo e negli anfiteatri dell’antica Roma. In basso è decorato con sculture di marmo. Sulle pareti in alto, con caratteri enormi, sono ripetute scritte inneggianti alla supremazia del popolo italiano.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

485


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Quaderno attivo

• Un’architettura razionale e una barocca a confronto

L’architettura razionale del Movimento moderno

del materiale da costruzione e basare la progettazione su princìpi rigorosi, che egli sintetizza in cinque punti:

Espressione del Movimento moderno, e suo maggiore esponente in Europa, è l’architetto svizzero Le Corbusier (1887-1965), che vive a Parigi, dove ha il suo studio di architettura. Da qui progetta e dirige le sue opere, costruite in tutto il mondo. Le Corbusier e gli altri architetti del Movimento moderno rifiutano gli stili del passato e utilizzano nuove tecniche e nuovi materiali per progettare edifici funzionali, dalle linee essenziali e prive di decorazioni. La progettazione degli edifici avviene secondo princìpi di razionalità, sulla base della loro funzione e del luogo di destinazione in quanto sono considerati come elementi di uno spazio sociale.

• i pilotis, ossia dei pilastri posti in basso che corrispondono alla struttura portante in cemento armato dell’edificio, lo isolano dall’umidità del terreno e rendono possibile il transito dei pedoni; • le finestre a nastro, ossia senza interruzioni, in modo da far entrare quanta più luce possibile;

I cinque punti di Le Corbusier

ARCHITETTURA

Secondo Le Corbusier l’architettura è il risultato delle più moderne tecniche costruttive e soprattutto del cemento armato. L’architetto ha un grande interesse per le tecniche e i materiali, predilige i muri in pietra a vista e le strutture in cemento armato. Intende evidenziare il valore espressivo

486

Sezione 2 • L’arte nella storia

Villa Savoye Architetto

Le Corbusier

Data

1928-1931

Luogo

Poissy, Francia

Osserva • • • •

La struttura è squadrata e geometrica, priva di decorazioni. L’edificio è sopraelevato con piloni che lasciano libero il passaggio ai pedoni. Le finestre sono a nastro, ossia sono continue e si svolgono ininterrotte. La terrazza superiore ospita un giardino coltivabile.


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• la terrazza-giardino posta in alto; • la facciata libera dai condizionamenti dei muri interni; • la pianta libera e autonoma di ogni appartamento, in quanto le pareti interne non hanno funzione portante ma solo divisoria. Questi criteri sono applicati nella Villa Savoye di Poissy e nel Padiglione svizzero della città universitaria di Parigi. Questi edifici si presentano come prismi bianchi sopraelevati dal suolo per mezzo di piloni in cemento armato, con le strutture a vista e con ampie superfici vetrate che favoriscono l’ingresso della luce.

Unità di abitazione (La Cité radieuse) Architetto

Le Corbusier

Data

1947-1952

Luogo

Marsiglia

Osserva • • •

L’edificio è imponente, con diciotto piani di abitazioni. La costruzione è sostenuta da grandi pilastri a forma di cono rovesciato. La facciata è alleggerita dai terrazzi degli appartamenti accostati l’uno all’altro.

• Padiglione svizzero di Le Corbusier

Padiglione svizzero della città universitaria Architetto

Le Corbusier

Data

1930-1932

Luogo

Parigi, Francia

Osserva • • •

L’edificio è geometrico e squadrato. Il palazzo è sollevato dal suolo per mezzo di pilotis. Le finestre sono a nastro, ossia ininterrotte.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

487


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in primo piano Cappella di Notre Dame du Haut Le Corbusier progetta anche la nuova cappella di Notre Dame du Haut a Rochamp, nella Francia orientale.

Osserva l’insieme La costruzione non ha una facciata che si distingue dagli altri lati, ma la chiesa si conosce girandole intorno. All’esterno si coglie l’enorme copertura in cemento armato grezzo che contrasta con le pareti bianche sottostanti, le alte torri affiancate alle pareti, numerose piccole finestre di varia forma che illuminano il vano interno.

Analizza il linguaggio e la tecnica All’esterno l’edificio appare asimmetrico per la copertura simile a una vela rovesciata, che sembra sia stata ispirata all’architetto da un guscio vuoto di granchio trovato su una spiaggia. Concorre all’asimmetria la disposizione laterale degli ingressi. L’interno è formato da un unico vano dalla forma irregolare affiancato da tre cappelline indipendenti.

Rifletti sul significato In questa chiesa l’architetto abbandona il razionalismo proprio degli altri suoi edifici, per affidare alla scoperta dei fedeli e alla loro ricerca emotiva il percorso visivo e anche religioso a cui l’edificio è destinato.

488

Cappella di Notre Dame du Haut Architetto

Le Corbusier

Data

1951-1955

Luogo

Ronchamp, Francia

In primo piano • Cappella di Notre Dame du Haut


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L’architettura organica negli Stati Uniti Negli anni del primo dopoguerra gli Stati Uniti hanno una straordinaria crescita economica e l’architettura vive una grande stagione. L’architetto Frank Lloyd Wright (18691959) fonda l’architettura organica, così definita perché a suo parere l’opera architettonica è un ambiente vivo, che si rapporta con l’esterno e con i suoi abitanti e deve essere in armonia con la natura, annullando il più possibile la separazione tra interno ed esterno.

La Casa sulla cascata Wright progetta la sua opera più famosa, la Casa sulla cascata (in inglese Fallingwater), su incarico di un ricco americano, Edgar J. Kaufmann. La casa è una ardita struttura totalmente immersa nella natura, costruita con cemento armato e vetro, ma anche con materiali naturali del luogo.

Nell’edificio sono incorporate infatti sia la roccia del luogo sia l’acqua del torrente che forma una piccola cascata. Forte è il legame con l’ambiente circostante, stretto il rapporto con il luogo.

Casa sulla cascata Architetto

Frank Lloyd Wright

Data

1934-37

Luogo

Bear Run, Pennsylvania, Stati Uniti

Osserva • • • •

Il corpo centrale è rivestito da pietre grezze e irregolari in vista, simili a quelle da cui scende l’acqua della cascata. I piani orizzontali delle terrazze si protendono nello spazio della foresta, in diverse direzioni. Le pareti vetrate annullano la separazione visiva fra esterno e interno. L’acqua del torrente, che forma una piccola cascata, è incorporata nell’edificio stesso.

ARCHITETTURA

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

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Il Guggenheim Museum a New York

ARCHITETTURA

Questo museo, famosissimo nel Mondo, è commissionato dal ricco americano Solomon Guggenheim per esporre la sua collezione di arte contemporanea, dedicata ai pittori astrattisti del Novecento europeo. L’edificio si trova a Manhattan, nella Quinta strada, ed è formato da un corpo a spirale, dal diametro crescente verso l’alto. All’interno le opere sono esposte lungo una rampa che sale verso la cupola in vetro che copre lo spazio centrale. Chi entra è invitato dalla stessa struttura in un percorso che si allarga salendo ed è guidato dalla luce naturale che scende dall’alto dalla cupola e dalle fessure poste lungo il perimetro esterno. L’edificio si rapporta così con i visitatori, ai quali offre un percorso e una esperienza spaziale, che si comprende in pieno solo percorrendoli.

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Sezione 2 • L’arte nella storia


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Sintesi

• Mies Van der Rohe e i grattacieli americani

ARCHITETTURA NEL PRIMO NOVECENTO Nel 1919, in Germania nasce il Bauhaus, un movimento razionalista che si concretizza nella istituzione di una innovativa scuola d’arte, rivolta a qualificare l’architettura e la moderna produzione industriale su princìpi di funzionalità, razionalità e qualità estetica. Fondatore e maggiore esponente è l’architetto Walter Gropius, che progetta la sede della scuola a Dessau. In Italia, dopo la salita al potere del fascismo nel 1922 e con la nascita del Novecento italiano, l’architettura presenta caratteri diversi dagli altri Paesi. Ha aspetti classicisti che fanno riferimento ai monumenti dell’antica Roma e privilegia le opere pubbliche. Sono costruiti in questo periodo il Palazzo di Giustizia di Milano, il Foro Italico, il cosiddetto Colosseo quadrato dell’Eur, tutti a Roma, città che il fascismo vuole riportare alla grandezza antica.

Solomon R. Guggenheim Museum Architetto

Frank Lloyd Wright

Data

1956-1959

Luogo

New York, Stati Uniti

Osserva • •

L’edificio ha forma circolare che si allarga verso l’alto. All’interno lo spazio centrale è circondato da una rampa a spirale che scorre lungo la parete e nella quale sono esposte le opere. Una copertura vetrata illumina l’ambiente dall’alto.

Nel Movimento moderno gli edifici sono progettati in base alla funzione e al luogo a cui sono destinati. Il maggiore esponente europeo è l’architetto svizzero Le Corbusier, che predilige i volumi semplici e netti, gli angoli retti, l’assenza di decorazioni superflue. I suoi princìpi architettonici sono sintetizzati in cinque punti (i pilotis, le finestre a nastro, la terrazza-giardino, la facciata libera e la pianta libera degli appartamenti) che applica in alcune sue opere: la villa Savoye a Poissy, l’Unità di abitazione a Marsiglia, il Padiglione svizzero della città universitaria di Parigi. Le Corbusier progetta anche la Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp. Negli anni del Primo dopoguerra, negli Stati Uniti l’architetto Frank Lloyd Wright dà avvio alla cosiddetta Architettura organica, che considera fondamentale il rapporto dell’edificio con il luogo e con le tradizioni. Ne è un esempio la Casa sulla Cascata, inserita nella natura sia all’esterno sia all’interno. Altra opera importante di Wright è il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, ideato per attivare un rapporto diretto fra il museo e i visitatori, ai quali offre un percorso a spirale che segue la forma stessa dell’edificio.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

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Arti figurative nel primo Novecento Il Dadaismo in Svizzera Nel 1916, a Zurigo, si forma il movimento DADA, un nome che non significa nulla e deriva dal sillabare dei bimbi piccoli (DA_DA) quando cominciano a parlare. Il nome vuole esprimere la volontà del gruppo di azzerare i fondamenti dell’arte europea, di andare oltre le tecniche e i linguaggi della tradizione, e di prendere avvio da nuovi linguaggi. Gli artisti affidano la nascita delle opere al caso e all’improvvisazione, accompagnati anche dall’irriverenza verso opere famose del passato, che suscita sorpresa, scandalo e anche protesta da parte del pubblico tradizionalista. Ma è proprio questo lo scopo che si propongono: coinvolgere il pubblico, far discutere e riflettere, provocare indignazione, ma anche aprirsi alla ricerca di nuove forme artistiche. Sono invenzioni del gruppo DADA la tecnica del caso, quella del ready-made e quella del ready-made rettificato. Esponenti dell’arte DADA sono Hans Arp, Marcel Duchamp e Meret Oppenheim.

La tecnica del caso Questa tecnica consiste nell’affidare all’accostamento casuale l’aspetto dell’opera. L’artista Dada Hans Arp (18871966) affida al caso la disposizione delle figure sulla superficie del quadro.

Il ready-made

PITTURA

Una grande novità del movimento Dada è l’invenzione del ready-made, ossia di aver proposto ed esposto come opere d’arte oggetti già esistenti, belli o anche brutti, ideati per un uso e una funzione diversi. Un famoso artista del ready-made è Marcel Duchamp (1887-1968), di cui vedi l’opera Scolabottiglie.

Quadrati disposti secondo le leggi del caso

Il ready-made rettificato

Autore

Hans Arp

Data

1916-1917

Un’altra forma di provocazione è stata quella di intervenire su oggetti già pronti e di modificarli in modo irrispettoso e provocatorio, per suscitare sconcerto e stupore in chi guarda. Ne sono esempi la Gioconda coi baffi di Marcel Duchamp e la Tazza impellicciata di Meret Oppenheim (1913-1985)

Luogo

MoMa, New York

492

Sezione 2 • L’arte nella storia

Osserva •

I pezzi di carta sono tagliati a mano, alcuni piccoli, altri più grandi, e poi accostati a caso sul foglio colorato.


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Quaderno attivo

• Un ready-made provocatorio

Osserva

Scolabottiglie Autore

Marcel Duchamp

Data

1914, originale perso

Materiale

Ferro zincato

Luogo

copia in Rauschenberg Foundation, New York

L.H.O.O.Q. (Gioconda coi baffi) Autore

Marcel Duchamp

Data

1919

Tecnica

Ready-made rettificato

Luogo

Collezione privata, New York

• •

È un oggetto di uso comune, che un tempo serviva per mettere le bottiglie lavate a scolare, prima di riempirle nuovamente di vino. L’artista lo espone come se fosse un’opera d’arte. La forma di questo oggetto non sarebbe evidente se non fosse stato esposto e firmato.

Osserva •

Così come fanno i bimbi per divertirsi, Duchamp ha disegnato barba e baffi su una riproduzione della celebre figura di Leonardo. Con questo gesto provocatorio l’artista ha voluto suscitare lo sdegno e l’attenzione del pubblico.

Tazza impellicciata Autore

Meret Oppenheim

Data

1936

Tecnica

Ready-made rettificato

Luogo

MoMa, New York

Osserva • •

Una tazza da tè e un cucchiaino foderati di pelliccia provocano in chi guarda una sensazione di stupore. Pensare di bere in una simile tazza produce però un senso di fastidio, ma costringe a riflettere su quante cose inutili ci offre la società dei consumi.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

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La Scuola di Parigi La Scuola di Parigi non è una vera e propria corrente artistica con uno stile comune, ma è composta da un gruppo di giovani che propongono soluzioni innovative rispetto alla tradizione. In questo gruppo emergono l’italiano Amedeo Modigliani e il russo Marc Chagall.

Amedeo Modigliani Il pittore Amedeo Modigliani (1884-1920), proveniente da Livorno, centra la sua pittura sulla raffigurazione semplificata della figura umana, in particolare del volto, di cui tende a sottolineare alcuni aspetti essenziali. La parte più consistente della sua creazione è costituita dai ritratti, soprattutto femminili, con i volti allungati, semplificati e delineati con pochi tratti essenziali e privi di dettagli, attraverso cui il pittore riesce però a cogliere e a trasmettere l’espressione e anche la personalità della persona raffigurata.

Marc Chagall Marc Chagall (1887-1985) proviene da un piccolo paese della Russia e a Parigi è colpito dai colori intensi e primitivi dei pittori Fauves, che evocano in lui le immagini della sua vita

Jeanne Hébuterne Osserva con grande • Il volto è semplificato, il collo è allungato, cappello Autore

Amedeo Modigliani

Data

1918

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Collezione privata, Giappone

Alla Russia, agli asini e agli altri Autore

Marc Chagall

Data

1911-1912

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Centro Georges Pompidou, Parigi

PITTURA

Osserva •

494

Sezione 2 • L’arte nella storia

In basso c’è la cupola di una chiesa ortodossa accanto a un tetto, quello della

il naso è assottigliato. Emergono nette le linee di contorno. I colori sono armoniosi e perfetto è l’accordo cromatico fra la figura e lo sfondo. Si percepiscono l’espressione, l’atteggiamento, la personalità della donna ritratta.

• •

vecchia casa dell’artista. Sul tetto pascola una mucca che allatta un vitellino e un bambino. Una donna si avvicina per mungere la vacca, ma la testa sembra volare lontano. Il quadro costituisce l’evocazione sentimentale della propria città di origine, Vitebsk, ma anche dell’intera Russia che, come la mucca, è una patria che allatta i propri figli.


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La passeggiata Autore

Marc Chagall

Data

1917-1918

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo Russo, San Pietroburgo

Osserva •

In basso, il pittore ha dipinto sé stesso sorridente mentre tiene per mano la moglie Bella, che sembra volare leggera. È evidente l’amore che li unisce e la loro felicità. Nell’altra mano ha un uccellino,

simbolo della natura libera. Da un lato, sul prato, è posta una allegra tovaglietta da picnic con una bottiglia di vino e un bicchiere. In fondo si vedono le case squadrate di Vitebsk, la città in cui entrambi sono nati, fra le quali emerge la sagoma della chiesa ortodossa. I colori sono vivaci: il verde dei prati contrasta con il rosa del vestito, della chiesa e del cielo e contribuisce a creare l’atmosfera quasi irreale della scena.

infantile e delle fiabe. Nelle sue opere ricorre infatti il ricordo delle sue origini, scandite da danze, canti, rituali, propri della tradizione culturale del mondo contadino in cui è cresciuto. Nei suoi quadri, si mescolano sogni e fantasie: animali dall’espressione quasi umana, figure caratteristiche della sua vita infantile, si fondono con altre che nascono dai sentimenti e dalla sua immaginazione fantastica, con figure che sembrano a volte trascinate dal vento, in una atmosfera fiabesca, quasi irreale. Il ricordo e la memoria della patria lontana, le tradizioni della sua terra, gli affetti della sua vita, l’amore per la natura si traducono in immagini nelle quali, come nei sogni, ricordo, realtà e immaginazione si incontrano e si fondono.

Il mercante di bestiame Autore

Marc Chagall

Data

1922-1923

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Centro Georges Pompidou, Parigi

Osserva •

Le figure sono semplificate, senza nessuna ricerca di somiglianza con la realtà.

I colori sono i primari, rosso, giallo e blu, i più usati dai bambini, stesi sulla tela a grandi macchie prive delle sfumature che danno naturalismo alle figure. Il pittore attinge ai ricordi dell’infanzia e ai momenti trascorsi in campagna sul carretto di uno zio tra campi e mercati per le compravendite del bestiame, ma trasforma il suo ricordo in una scena fantasiosa, quasi fiabesca.

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L’Arte Metafisica in Italia L’Arte Metafisica nasce tra il 1916 e il 1917 nella città di Ferrara. Questa corrente artistica intende rappresentare in modo essenziale, ma veristico, oggetti reali, collocandoli in uno spazio delimitato e preciso, ma svincolati dalla realtà in cui abitualmente li conosciamo. Esprime così un mondo che va oltre la realtà raffigurata e fa emergere aspetti sconosciuti e di mistero racchiusi nelle cose e nei luoghi. Dal punto di vista tecnico l’Arte Metafisica recupera la pratica pittorica della tradizione, quale la pittura a olio su tela.

Carlo Carrà e Giorgio De Chirico I fondatori e maggiori esponenti del movimento sono i pittori Carlo Carrà e Giorgio De Chirico. Il tema prediletto di Carlo Carrà (1881-1966) è la natura morta, ossia la composizione di oggetti, che diventano i protagonisti del quadro. Nei lavori di Giorgio De Chirico

Natura morta con squadra Autore

Carlo Carrà

Data

1917

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo del Novecento, Milano

Osserva • •

PITTURA

Gli oggetti occupano completamente la superficie del quadro. I colori vanno dal crema al marrone, con ombre decise che ne esaltano i volumi geometrici. L’atmosfera appare silenziosa e immobile, quasi irreale.

496

Sezione 2 • L’arte nella storia

(1888-1978) è frequente invece la raffigurazione di ambienti urbani, spesso privi di presenze umane. Entrambi presentano nei loro quadri figure immobili con accostamenti illogici. Statue classiche sono accostate a teste di manichini o a solidi geometrici, tutti collocati in atmosfere sospese, che fanno assumere agli oggetti un aspetto enigmatico. La geometria delle figure è definita da luci e ombre nette, scorci prospettici a volte arbitrari e incoerenti, che comunicano un senso di inquietudine, di attesa, e immergono l’osservatore in uno spazio senza tempo. Lo spazio appare immobile, gli oggetti sembrano far parte di una realtà misteriosa e le figure generano in chi guarda un senso di spaesamento, quasi di mistero, che riflette le sensazioni provate dall’artista.

Metafisico Al di là del mondo fisico, concreto, materiale; immateriale, soprannaturale; anche supremo, universale, assoluto; in senso dispregiativo eccessivamente astratto.


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• Giorgio De Chirico

L’ovale delle apparizioni Autore

Carlo Carrà

Data

1918

Tecnica

Olio su tela

Luogo Milano

Collezione privata,

Osserva •

Nel quadro sono raffigurati un manichino, una statua

bianca, un pesce di latta posti su un palco di legno visto in prospettiva. In lontananza un enorme palazzo nello stile dell’epoca si staglia contro il cielo azzurro. Le figure hanno solidi volumi, l’atmosfera appare immobile, ma non si capisce il senso del loro stare insieme.

I pittori metafisici dipingono una realtà misteriosa

Mistero e melanconia di una strada Autore

Giorgio De Chirico

Data

1914

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Collezione privata

Osserva •

Ombre e luci nettissime sembrano spaccare in due il quadro, che a sinistra è investito dalla luce, mentre a destra è completamente nell’oscurità. Verso il fondo si delinea una lunga ombra di forma umana che suscita un senso di inquietudine. In primo piano una bimba, vista in controluce, fa ruotare un cerchio, un gioco tipico dell’epoca.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

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29_Arte_Primo novecento.qxp_Layout 1 31/01/20 18:52 Pagina 498

in primo piano Le muse inquietanti

Osserva l’insieme

Il pittore descrive una piazza pavimentata da travi di legno nella quale sono poste delle statue con panneggi regolari e teste simili a manichini. Guidato dalla prospettiva del pavimento, lo sguardo scorre verso il fondo del quadro dove si profila una architettura che ricorda quella del rinascimentale Castello estense di Ferrara. Sempre in fondo, a sinistra, si alzano due ciminiere che evocano gli stabilimenti industriali dell’epoca.

Analizza il linguaggio e la tecnica La raffigurazione è realistica, ricca di particolari, accuratamente disegnati, con la prospettiva che guida lo sguardo in profondità. Anche la stesura del colore è data secondo le regole tradizionali, con ombre e luci che danno rilievo alle figure.

Rifletti sul significato Tutta la scena appare irreale: sono irreali i colori, lo è l’ambiente, con la presenza contemporanea di ciminiere e castello, del presente e del passato. Sono irreali la prospettiva vertiginosa, le lunghe ombre, gli scorci incoerenti che comunicano un senso di inquietudine, ma anche di malinconia, forse di attesa di qualcosa che non appare.

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In primo piano • Le muse inquietanti

Le muse inquietanti Autore

Giorgio De Chirico

Data

1917

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Collezione Mattioli, Milano


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Il Neoplasticismo in Olanda Il Neoplasticismo nasce nel 1917 in Olanda. Il movimento riconosce all’arte il potere di incidere sui modelli di vita degli uomini e quindi gli artisti vogliono proporre un’arte basata su armonia e rigore, da opporre alla irrazionalità del mondo e della guerra allora in atto in Europa. Secondo questi artisti l’arte deve assumere nuove funzioni e perciò superare la tradizionale funzione rappresentativa avuta nel corso dei secoli. Nei loro intenti l’arte deve proporre nuovi modelli estetici di società, utilizzando lo stesso linguaggio visivo, ossia per mezzo di forme e colori organizzati in modo da produrre nella composizione effetti di armonia ed equilibrio. Il fondatore e maggiore esponente del Neoplasticismo è il pittore Piet Mondrian.

Piet Mondrian

Autore

Piet Mondrian

Data

1921

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Geementemuseum, Olanda

Osserva •

Il quadro è formato da quadrati e rettangoli di varie dimensioni accostati e distribuiti sulla tela.

I colori sono il rosso, il giallo e il blu, colori primari, accompagnati dal bianco e dal nero, stesi in modo piatto e uniforme, privi di ogni chiaroscuro. La composizione è asimmetrica, ma si percepisce armoniosa ed equilibrata. Le linee nere sembrano proseguire oltre i margini del quadro.

Composizione con grande piano blu, rosso, nero, giallo e grigio Autore

Piet Mondrian

Data

1921

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museum of Art Dallas

Osserva •

I colori sono quelli primari giallo, rosso, blu, accompagnati dal bianco e dal nero. Sono gli stessi colori di Composizione in rosso, blu e giallo, disposti in modo diverso. Le superfici geometriche hanno una diversa dimensione: grande quella blu, piccole quella gialla e quella rossa. La composizione è asimmetrica, ma appare perfettamente stabile ed equilibrata.

Quaderno attivo

• Geometria e ordine alla maniera di Mondrian

• Gerrit Thomas Rietveld

499

PITTURA

Piet Mondrian (1872-1944) usa nelle sue opere sempre e solo forme geometriche e gli stessi colori: giallo, rosso, blu, bianco e nero. Secondo Mondrian l’arte è infatti un metodo razionale di progettazione che utilizza il linguaggio dell’astrazione geometrica: le sue composizioni sono costituite sempre e solo da figure geometriche (quadrati e rettangoli), nelle quali si alternano i colori primari (rosso, giallo e blu), il bianco, il nero e, a volte, il grigio chiarissimo. I colori sono dati con campiture piatte e sono accompagnati da linee nere orizzontali e verticali, che danno loro risalto e li separano in modo tale che la percezione di un colore non sia influenzata dai colori vicini. La disposizione delle figure sulla superficie piana del quadro e gli accostamenti cromatici variano sempre. Le composizioni non sono mai simmetriche, ma sono sempre equilibrate e armoniche grazie allo studio approfondito di proporzioni e rapporti tra forme e colori e all’applicazione dei princìpi scientifici di percezione dei colori.

Grande composizione in rosso, blu e giallo


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Suprematismo e Costruttivismo in Russia Verso la metà degli anni Dieci, si affermano in Russia dapprima il Suprematismo e, dopo la Rivoluzione sovietica del 1917, il Costruttivismo. Questi due importanti movimenti artistici segnano l’affermazione dell’arte astratta, considerata superiore a quella figurativa.

Il Suprematismo di Malevic̆̌ Il fondatore e maggiore esponente del Suprematismo è il pittore Kazimir Malevic ̌ (18781935). Egli afferma che la pittura non deve essere una copia della realtà, ma una creazione bidimensionale che solleciti l’osservatore a riflettere sugli effetti percettivi prodotti anche dalle più semplici forme della geometria, se accostate fra loro. L’alfabeto suprematista infatti è formato solo da quadrati, rettangoli, elementi circolari e dai colori primari rosso, giallo, azzurro accompagnati dal bianco e dal nero.

Il quadrangolo Autore

Kazimir Malevic ̌

Data

1923 circa

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Museo russo, San Pietroburgo

Osserva •

PITTURA

L’opera è composta da una sola figura, un quadrato nero dipinto sul bianco della tela. L’unica forma presente nel dipinto è il quadrato, quello bianco della tela, quello nero della pittura.

500

Sezione 2 • L’arte nella storia


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Composizione non oggettiva Autore

Kazimir Malevic ̌

Data

1915

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Ekaterinburg Museum of Fine Arts, Ekaterinburg

Osserva • •

Il quadro è composto con sole figure geometriche: quadrati, rettangoli e un semicerchio. Le figure sono dipinte in modo uniforme in rosso, nero, giallo e azzurro su una superficie bianca, che dà risalto alle forme e ai colori.

Il Costruttivismo di Tatlin Il Costruttivismo è una corrente artistica strettamente legata al clima politico russo. In ambito architettonico è considerato padre del Costruttivismo Vladimir Tatlin (1885-1953). Egli esalta la tecnica e la produzione industriale e intende l’arte come costruzione e non come rappresentazione. Sostiene inoltre che occorre eliminare la distinzione fra pittura, scultura e architettura e utilizzare i nuovi mezzi espressivi, quali il ferro e il vetro, forniti dalla tecnica moderna. Tatlin progetta un enorme monumento da erigere in occasione della Terza Internazionale Socialista, il Congresso dei partiti socialisti e comunisti europei. L’opera costituisce una sintesi di architettura, scultura e pittura, ma non è mai stata realizzata ed è conosciuta solo attraverso dei modelli.

Monumento alla Terza Internazionale Socialista (bozzetto in fotografia d’epoca) Autore

Vladimir Tatlin

Osserva

1919-1920

Data •

Quaderno attivo

• Una composizione dinamica suprematista

Il monumento è formato da una spirale in metallo dalla forma di torre inclinata. All’interno della spirale sono sospesi con cavi di acciaio tre ambienti di vetro dalla forma geometrica (un cubo, una piramide e un cilindro) destinati ad accogliere le assemblee governative.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

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Il Surrealismo in Francia Il Surrealismo nasce a Parigi nel 1924. Il suo fondatore è il poeta André Breton, che scrive il Manifesto del Surrealismo, basando i suoi princìpi sulle teorie di Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi. Secondo le teorie psicoanalitiche, nell’uomo, accanto alla mente razionale e cosciente, esiste una parte più profonda, istintiva e nascosta, che emerge nel sogno, nelle fantasie o quando si agisce sotto impulsi profondi e irrazionali. Sono proprio questi aspetti più profondi del pensiero che il movimento surrealista intende esplorare e manifestare attraverso le opere d’arte. I principali esponenti del Surrealismo sono gli artisti spagnoli Joan Miró e Salvador Dalí e il francese René Magritte.

Joan Miró Il pittore spagnolo Joan Miró (1893-1983) nei suoi quadri lascia libero spazio all’istinto e alla immaginazione. Dà infatti espressione a un mondo fantastico, quasi incantato, quello dell’infanzia. Le figure dei suoi quadri sono immagini irreali, simili a quelle dei sogni o degli scarabocchi infantili, quando cioè la parte più profonda dell’uomo è ancora libera di esprimersi.

Salvador Dalí L’artista spagnolo Salvador Dalí crea immagini assurde, di grande virtuosismo tecnico. Per esempio, la Venere di Milo, opera greca emblema della bellezza, viene da lui riprodotta in gesso, fornita di cassetti con pomelli in pelliccia. È un invito per ciascuno di noi ad aprirsi, per conoscere l’inconscio che ciascuno racchiude e nasconde dentro di sé.

PITTURA

René Magritte Il pittore belga René Magritte (1898-1967) realizza opere apparentemente fedeli alla realtà, con una tecnica pittorica di tipo tradizionale. Nei quadri tutto appare perfetto e normale, ma osservandoli con attenzione ci si accorge che presentano situazioni illogiche e impossibili. Nei quadri, così come nella vita, realtà e finzione costituiscono a volte un tutto unico, difficile da separare.

502

Sezione 2 • L’arte nella storia

Il carnevale di Arlecchino Autore

Joan Miró

Data

1924-1925

Tecnica

Olio su tela

Luogo

Albright-Knox Art Gallery, Buffalo

Osserva • •

Il quadro è composto da forme immaginarie che sembrano galleggiare nello spazio. Non appare nessun riferimento a figure reali, ma solo ad elementi della fantasia.

Venere a cassetti Autore

Salvador Dalí

Data

1936

Tecnica

Bronzo ricoperto in gesso e nappe di pelliccia

Luogo

Museo Boijmans-van Beuningen, Rotterdam

Osserva • • •

La statua in gesso riproduce una famosa statua greca. Nel corpo della statua si aprono dei cassetti con ciuffi di pelliccia come maniglie. I cassetti sono appena aperti, quasi un invito ad aprirli e ad esplorare ciò che l’animo umano nasconde.


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Quaderno attivo

• Gioco e fantasia alla maniera di Miró • Come in sogno alla maniera di Magritte • Un mondo impossibile

La condizione umana Autore

René Magritte

Data

1933

Tecnica

Olio su tela

Luogo

National Gallery of Art, Washington

Osserva •

• •

Sintesi ARTI  FIGURATIVE  NEL  PRIMO  NOVECENTO In Svizzera, nel 1916, nasce il movimento DADA, che rifiuta le forme artistiche della tradizione per affidarsi al caso e all’improvvisazione. Sono invenzioni del gruppo la tecnica del caso, il ready-made e il ready-made rettificato. Noti esponenti DADA sono Harp, Duchamp e Oppenheim. A Parigi si forma la cosiddetta Scuola di Parigi, in cui emergono le figure di Amedeo Modigliani e Marc Chagall. In Italia, nel 1916 nasce l’Arte Metafisica, i cui maggiori esponenti sono Carlo Carrà e Giorgio De Chirico. I pittori recuperano la tecnica e la raffigurazione di tipo tradizionale, ma le applicano a soggetti accostati in modo  illogico e ad atmosfere sospese e irreali. In Olanda, nel 1917, si afferma il Neoplasticismo di Mondrian, che utilizza

Con grande esattezza il pittore ha dipinto una finestra a vetri, con due tende ai lati. Un cavalletto da pittore con un quadro già realizzato è posto davanti alla finestra. Si ha difficoltà a distinguere ciò che è dipinto da ciò che si trova fuori della finestra.

• René Magrite

il linguaggio dell’astrazione geometrica per creare composizioni asimmetriche ma  equilibrate da opporre all’irrazionalità del mondo che ha condotto alla guerra. Le sue opere sono basate sul rigore della geometria e su princìpi scientifici di percezione  dei colori. In Russia si forma, a metà degli anni Dieci, il Suprematismo di Malevič, che si esprime in composizioni astratte di tipo geometrico, colori puri e uniformi. Dopo la Rivoluzione del 1917, nasce il Costruttivismo di Tatlin, che intende l’arte come costruzione. Nel 1924, a Parigi, nasce il Surrealismo, movimento influenzato dalle teorie  psicoanalitiche di Freud, che afferma l’importanza dell’inconscio nella vita dell’uomo. Intendono essere espressione dell’inconscio le opere di Miró, Dalí e Magritte.

Unità 21 • Il Novecento: l’arte fra le due guerre mondiali

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Verifiche

movimento ................., .................. e ...................... . A Parigi, all’interno della Scuola di Parigi, emergono i pittori Amedeo Modigliani e Marc Chagall. Nasce in Italia, tra il 1916 e il 1917, l’........................... che ha in .................... e .................... i suoi maggiori esponenti. I pittori rappresentano soggetti reali accostati in modo ...................., creando atmosfere sospese e irreali. In Olanda, nel 1917, si afferma il ............................... di ...................., che crea composizioni .................... basate sul rigore della .................... e sui princìpi scientifici di percezione dei colori. In ...................., si forma prima il .............................. di Malevič e, dopo la Rivoluzione, si afferma il .................... di Tatlin. Nel 1924, a ...................., nasce il ............................, basato sulle teorie psicoanalitiche di Freud. Il movimento vuole esplorare e rappresentare l’.................. . I suoi esponenti sono ...................., .................... e .................... .

VeRIFICA DeLLe CONOSCeNze Sintesi Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Bauhaus Classicisti Decorazioni Essenziali Europa Finestre a nastro 1.

Funzionalità Germania Gropius Le Corbusier Natura Novecento

Opere pubbliche Organica Razionale Stati Uniti Wright

Nel 1919, in .................... nasce il .................... di ...................., che fonda una innovativa scuola d’arte, con l’intento di basare l’architettura e la produzione industriale su princìpi di .................... e razionalità. In Italia, con il regime fascista e la nascita del .................... italiano, l’architettura privilegia le .......... .................... e assume aspetti ...................., volti al recupero e alla valorizzazione della grandezza dell’antica Roma. L’architetto .................... è il maggiore esponente dell’Architettura .................... in .................... . I suoi edifici sono funzionali, .................... nelle linee e privi di ..................... I cinque punti alla base del suo lavoro sono: pilotis, finestre a nastro, terrazza-giardino, facciata libera e pianta libera. Negli ...................., negli anni del Primo dopoguerra, .................... dà avvio all’Architettura ...................., che considera fondamentale il rapporto dell’edificio con l’ambiente: tra l’edificio e la .................... deve esserci piena armonia.

Domande aperte Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1. 2.

3.

4.

5.

Verifiche

Arte metafisica Astratte Carrà Caso Costruttivismo DADA Dalí De Chirico 2.

504

Duchamp Geometria Harp Illogico Inconscio Irreali Magritte Miró

Neoplasticismo Oppenheim Parigi Piet Mondrian Russia Suprematismo Surrealismo Svizzera

In ...................., nel 1916, nasce il movimento .........., che rifiuta le forme artistiche tradizionali e si basa sul .................... e l’improvvisazione. Sono esponenti del Sezione 2 • L’arte nella storia

6. 7.

8.

Cos’è il Bauhaus? Dove sorge e con quali finalità? Perché il regime fascista favorisce le opere pubbliche di architettura? Quali opere di rilievo conosci? Quali caratteri presentano? A quali antichi monumenti fanno riferimento? Quali sono i princìpi razionalisti dell’opera di Le Corbusier? Su quali enunciati basa le sue opere? Quali conosci? Cosa è la architettura organica di Wright? Quali sono i criteri a cui fa riferimento? Quali opere conosci e quali sono gli aspetti che le caratterizzano? Cosa è il Dadaismo? Dove si forma? Qual è la posizione dei Dadaisti rispetto all’arte del passato? In cosa consiste la loro azione artistica e a cosa è diretta? Quali artisti emergono all’interno della Scuola di Parigi? Quali loro opere conosci? Quale movimento artistico sorge in Italia? È una corrente figurativa o astratta? Quali suoi esponenti conosci? Quali caratteri e quali particolari effetti espressivi hanno le loro opere? Quali movimenti artistici si formano in Russia? Sono movimenti di arte astratta o figurativa? Quali artisti e quali loro opere conosci?


29_Arte_Primo novecento.qxp_Layout 1 05/02/20 14:00 Pagina 505

9.

10.

Dove si forma il Neoplasticismo? È una corrente figurativa o astratta? Chi è il maggiore esponente? Qual è la finalità che intende raggiungere con le sue opere? Quando e dove nasce il Surrealismo? Su quali teorie si basa e cosa intende esplorare ed esprimere? Quali esponenti e quali opere del Surrealismo conosci?

VERO O FALSO Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa. 1.

2. 3.

4. 5. 6.

7. 8. 9. 10.

Nell’architettura razionale e organica gli edifici sono progettati in base alla funzione ma non al luogo De Chirico e Carrà sono esponenti italiani dell’Arte Metafisica Il maggiore esponente dell’Architettura organica è Frank Lloyd Wright Il Bauhaus è una scuola fondata in Germania negli anni Quaranta Il Suprematismo e il Costruttivismo nascono in Francia Nel periodo fascista l’architettura fonde la modernità con l’antica tradizione classica Il movimento DADA inventa la tecnica del caso e il ready-made La Casa sulla cascata è opera dall’architetto Le Corbusier L’Arte Metafisica è un movimento francese che rappresenta l’inconscio Marc Chagall è un esponente del Neoplasticismo

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• Viaggio in Italia – Villa Necchi Campiglio

Art between the Wars Between the two great wars of the 20th century there arose in Europe a number of new Artistic Movements. In Switzerland the movement known as Dada renounced all of the accepted European artistic traditions. The main proponents of this movement were Duchamps, Arp and Oppenheim. Paris was still a major centre for artistic activity. Notable exponents of the School of Paris were Marc Chagall and Amedeo Modigliani. In the Italian Metaphysical Art figurative painting remained important. The founding members were Carrà and De Chirico. In Holland Mondrian was developing the idea of Neoplastisism, a form of geometric abstraction. In Russia Suprematism and Constructivism were born with Malevic and Tatlin being the main exponents. In France, Surrealism explored with Miró, Dalí and Magritte thought and expression through the world of dreams. During this period architecture assumed great importance in the reconstruction of countries destroyed by the war and as a means of improving the quality of life for all. In Germany a school of art and design, the Bauhaus was formed by the architect Walter Gropius with the aim of producing buildings and objects with both a functional and aesthetic ideal. In Italy with the affirmation of Fascism the architecture attempted to reconnect with that of ancient Rome in the scale and character of the monumental buildings constructed for public use. Throughout Europe and the United States of America the Modernist movement in architecture and design was of great importance in the use of new technologies, materials and systems of construction, one of the most important architects in Europe at this time being Le Corbusier. In the United States the idea of Organic Architecture was developed with Frank Lloyd Wright constructing buildings which related to nature and their environment.

• Italiarte 20

Verifiche

505

Verifiche

Quaderno attivo

V

C L I L


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE FRA LE DUE GUERRE MONDIALI

................... di Walter Gropius in Germania

si esprime in

..................... italiano nel periodo fascista ARCHITETTURA

in Movimento moderno e Architettura ..................................... in Europa Architettura ..................... negli Stati uniti

il .................................... in Svizzera

la Scuola di Parigi

il ..................................... in Olanda ARTI FIGURATIVE

con il ...................... e il .....................

Mappa concettuale

l’....................................... in Italia

il ..................................... in Francia

Arte metafisica • Bauhaus • Carlo Carrà • Marc Chagall • Classicisti • Costruttivismo • Dada • Salvador Dalí • Giorgio De Chirico • Marcel Duchamp • Funzionalità • Le Corbusier • René Magritte • Joan Miró • Amedeo Modigliani • Neoplasticismo • Novecento • Organica • Razionale • Suprematismo • Surrealismo • Frank Lloyd Wright

506

Sezione 2 • L’arte nella storia


29_Arte_Primo novecento.qxp_Layout 1 31/01/20 18:52 Pagina 507

sulla base di princìpi di ................................., razionalità e qualità estetica con aspetti ................................... con

................................... (progettazione razionale, funzionalità, inserimento in uno spazio sociale)

con ..................... (armonia e integrazione tra edificio e .............) nell’opera di

• Hans Harp (Quadrati disposti secondo le leggi del caso) • ........................................ (Scolabottiglie, L.H.O.O.Q.) • Meret Oppenheim (Tazza impellicciata)

nell’opera di

• .............................. (Jeanne Hébuterne con grande cappello) • .............................. (Alla Russia, agli asini e agli altri, La passeggiata, Il mercante di bestiame)

nell’opera di

nell’opera di

nell’opera di

• Piet Mondrian (Grande composizione in rosso blu e giallo, Composizione con grande piano blu, rosso, nero, giallo e grigio) • Kazimir Malevič (Composizione non oggettiva, Il quadrangolo) • in Russia Vladimir Tatlin

Mappa concettuale

• ................................. (Natura morta con squadra, L’ovale delle apparizioni) • ...................................... (Mistero e melanconia di una strada, Le muse inquietanti)

nell’opera di • ........................................... (Il carnevale di Arlecchino) • ................................................... (Venere a cassetti) • ............................................ (La condizione umana)

Mappa concettuale

507


Unità

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22

L’arte nel secondo Novecento

Sotto gli archi, Gilbert e George, Roma

Barattoli di zuppa Campbell, Andy Warhol

Gestalt III, Victor Vasarely

1962 1950

1953

Crocifissione contemporanea, Emilio Vedova

1961

1963

1969 1967

Concetto spaziale, Lucio Fontana Ragazza che annega, Roy Lichtenstein

508

• Sea lava circles, Richard Long, Texas • Spoonbridge and Cherry, Claes Oldenburg, Minneapolis

• Marilyn Monroe, Andy Warhol • Venere degli stracci, Michelangelo Pistoletto

1972

1988 1975

Cretto G2, Alberto Burri

1984

1990

1989

• Grattacielo della AT&T, Philip Johnson, New York • Moschea, Paolo Portoghesi, Roma • Piramide del Louvre, Ieoh Ming Pei, Parigi • Pont Neuf impacchettato, Christo, Parigi


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Londra Berlino Parigi

New York

Roma

DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE L’Europa esce distrutta dalla Seconda guerra mondiale, con un tragico bilancio di vite umane e di perdite materiali. Gli Stati Uniti vivono una vertiginosa crescita economica e in politica guidano il blocco occidentale che si contrappone a quello dell’Est comunista. Le sorti dell’equilibrio mondiale dipendono infatti dagli Stati Uniti da un lato e dall’Unione sovietica dall’altro, in un clima di tensione noto come Guerra Fredda . Il muro di Berlino è il simbolo di questa divisione: eretto nel 1961, sarà abbattuto solo nel 1989.

DA NEW YORK ALL’ARTE GLOBALE Guerra Fredda Indica il periodo di forte contrapposizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, che inizia alla fine del secondo conflitto mondiale e si protrae fino al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. La rivalità non sfocia mai in un vero conflitto (da cui la definizione di “fredda”), nonostante la corsa agli armamenti nucleari.

Negli anni Cinquanta, la città di New York è un importante polo di elaborazione creativa, anche per la presenza di molti intellettuali europei fuggiti dalle persecuzioni naziste. Qui si formano alcune correnti artistiche che non hanno nessun legame con la precedente arte europea, come l’Arte Informale. Il clima newyorchese favorisce la creatività e la diffusione di nuove idee e movimenti, con il favore del ricco collezionismo americano, di una rete di gallerie private e di istituzioni museali molto più attive che in Europa. Le innovazioni artistiche si diffondono poi dagli Stati Uniti in Europa, nei Paesi che stanno faticosamente uscendo dai disastri della guerra, grazie anche all’aiuto economico americano. Con la ripresa dei Paesi europei del blocco occidentale, gli scambi tra il Nuovo e il Vecchio continente diventano reciproci e produttivi, tanto che i movimenti artistici perdono i caratteri nazionali e diventano universali.

LA NASCITA DELLA COMUNICAZIONE DI MASSA Negli anni Settanta, il boom economico genera un benessere generalizzato, che porta alla nascita della società dei consumi. L’aspetto che più influenza la produzione artistica è lo sviluppo della comunicazione di massa, prevalentemente visiva, in cui le immagini hanno una diffusione mai conosciuta in precedenza e pervadono ogni settore della vita. Alle immagini della comunicazione di massa, quali la pubblicità o i fumetti, è strettamente legata la Pop Art, che le ripropone in modo nuovo per stimolare la riflessione del pubblico.

509


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LE INNOVAZIONI DEGLI ANNI SESSANTA Verso la fine degli anni Sessanta, in campo artistico inizia a manifestarsi un rifiuto dei materiali e delle tecniche tradizionali dell’arte. Gli artisti impiegano ogni mezzo che l’evoluzione tecnologica e la comunicazione visiva mettono a disposizione, e arrivano a intervenire sull’ambiente e a utilizzare anche il loro corpo. Nascono la Land Art, la Body Art, l’Arte Povera e l’Arte Cinetica. L’arte non ha più l’intento di celebrare, descrivere o narrare, ma vuole diventare la coscienza critica della società: adotta nuove e differenti soluzioni per contestare, far riflettere, provocare nel pubblico reazioni di volta in volta diverse.

IL POSTMODERNO La sperimentazione artistica raggiunge un tale livello che, negli anni Ottanta, si giunge alla conclusione che è necessario recuperare la memoria storica della propria civiltà, una posizione che sfocia nel cosiddetto movimento Postmoderno.

L’arte nel secondo Novecento in breve Dove Quando Chi

Che cosa

Come

• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 21

Quaderno attivo

• Viaggio in Italia – Il negozio Olivetti

510

Sezione 2 • L’arte nella storia

Perché


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Arte Informale

Pop Art

Land Art – Body Art Arte Povera Arte Cinetica

Postmoderno

A New York e poi in Europa

A New York

Negli Stati Uniti e in Europa

In tutti i Paesi occidentali

Negli anni Cinquanta

Negli anni Sessanta

Dalla fine degli anni Sessanta

Negli anni Ottanta

• • • •

• Andy Warhol • Roy Lichtenstein • Claes Oldenburg

Artisti di tutte le nazionalità

Architetti di vari Paesi occidentali • Philip Johnson • Ieoh Ming Pei • Paolo Portoghesi

Espressioni non figurative che nascono dall’istinto dell’artista

Opere legate alle immagini della comunicazione di massa

L’ambiente e il paesaggio (Land Art) – Il corpo umano (Body Art) – Materiali poveri e d’uso comune (Arte Povera) – Opere a due o tre dimensioni (Arte Cinetica)

Specialmente opere architettoniche, come il grattacielo della AT&T a New York, la piramide del Louvre a Parigi, la Moschea di Roma

Nuove tecniche e nuovi modi di attuazione

Modifiche all’ambiente e al paesaggio (Land Art) – Performance (Body Art) – Trasformazione di materiali Nuovi modi di proporre comuni in opere d’arte immagini note (Arte Povera) – Applicazione degli studi sulla percezione visiva (Arte Cinetica)

Ripresa di forme del passato, rielaborate con nuovi materiali e nuove funzioni

Ricercare nuove strade espressive Rifiutare le forme e i mezzi tradizionali

Rendere il pubblico consapevole della realtà visiva che lo circonda

Ritornare al passato perché la modernità sembra aver esaurito le sue ricerche

Jackson Pollock Lucio Fontana Alberto Burri Emilio Vedova

Provocare e far riflettere Diventare coscienza critica della società

Unità 22 • L’arte nel secondo Novecento

511


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Architettura nel secondo Novecento Il Postmoderno Il movimento Postmoderno ha inizio negli anni Ottanta del Novecento e si afferma in tutti i Paesi del mondo occidentale, soprattutto in architettura. Intende affermare che la modernità è conclusa perché gli artisti hanno ormai sperimentato ogni possibile ricerca e dunque occorre tornare alle forme, alle tecniche e ai temi del lontano passato. Riprende quindi forme del passato, anche delle più antiche civiltà occidentali, come timpani e colonne, e le rielabora con nuovi materiali e nuove funzioni. Il più noto edificio postmoderno americano è il grattacielo della AT&T, un colosso delle comunicazioni, progettato dall’architetto Philip Johnson (1906-2005) ed edificato nel 1984 a New York. È invece opera dell’architetto cinese Ieoh Ming Pei (1917-2019) la piramide posta davanti alla facciata ottocentesca del Museo del Louvre, costruzione che risale alla fine degli anni Ottanta del Novecento. Sempre negli anni Ottanta, a Roma, l’architetto Paolo Portoghesi (1931) realizza la grande Moschea, in cui rielabora con originalità alcuni spunti ripresi dall’arte barocca del Seicento.

Piramide nella Cour Napoléon del Louvre Architetto

Ieoh Ming Pei

Data

1989

Luogo

Parigi, Francia

Osserva • •

La forma essenziale della piramide contrasta con l’architettura ottocentesca del Louvre. La piramide rimanda alle antiche tombe dei faraoni, ma è realizzata in vetro e acciaio, materiali della moderna tecnologia.

Grattacielo della AT&T Architetto

Johnson/Burgee Architects

Data

1984

Luogo

New York, Stati Uniti

Osserva •

ARCHITETTURA

512

Sezione 2 • L’arte nella storia

La forma e l’altezza sono quelle tipiche del grattacielo americano. L’edificio termina in alto con un timpano, un richiamo all’antica architettura greca. Il timpano è spezzato da una forma circolare, prediletta dagli architetti rinascimentali. L’edificio è rivestito di granito rosa, un marmo assai pregiato che era usato negli edifici importanti del passato e che sostituisce la scatola di vetro tipica dei grattacieli americani.


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Moschea di Roma (interno e cupola) Architetto

Paolo Portoghesi

Data

1984-1995

Luogo

Roma, Italia

Osserva •

Gli archi intrecciati della volta sono un richiamo alle cupole traforate del Seicento di Guarino Guarini a Torino. Gli archi della cupola sono di travertino, un materiale tipico della architettura romana del passato.

Sintesi ARCHITETTURA NEL SECONDO NOVECENTO Il Postmoderno si afferma dagli anni Ottanta soprattutto nell’architettura dei Paesi occidentali. Si caratterizza per il ritorno a forme, tecniche e temi del passato e per la loro rielaborazione con nuovi materiali e nuove funzioni. Tra gli edifici postmoderni più famosi sono il grattacielo della AT&T a New York di Philip Johnson, la piramide del Louvre a Parigi di Ieoh Ming Pei e la Moschea di Roma di Paolo Portoghesi.

Chiesa di San Lorenzo (Cupola) Architetto

Guarino Guarini

Data

1668-1687

Luogo

Torino

Unità 22 • L’arte nel secondo Novecento

513


30_Arte_Secondo novecento.qxp_Layout 1 31/01/20 17:30 Pagina 514

Arti figurative nel secondo Novecento L’arte informale Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, vi è da parte degli artisti un totale rifiuto per le forme tradizionali dell’arte e la ricerca di nuovi modi di espressione. Domina la cosiddetta Arte Informale, nata negli anni Cinquanta a New York e da qui diffusa anche in Europa. L’Informale nega ogni valore alla forma progettata e costruita dell’opera d’arte ed esalta invece gli altri aspetti che la formano, come la materia da cui nasce e il gesto spontaneo di chi la crea. L’Informale è una corrente astratta e le sue espressioni non figurative nascono dall’istinto dell’artista attraverso nuove tecniche e nuovi modi di attuazione.

Grande protagonista del movimento è il pittore statunitense Jackson Pollock. In Italia i maggiori esponenti dell’Informale sono Lucio Fontana, Alberto Burri ed Emilio Vedova.

Jackson Pollock Negli Stati Uniti il maggiore esponente dell’Informale è Jackson Pollock (1912-1956), l’inventore del dripping . Questa tecnica consiste nel far sgocciolare vernici piuttosto liquide sulla tela poggiata in orizzontale sul pavimento: il pittore, con il movimento e i suoi gesti, determina lo sgocciolare della pittura e così l’intreccio di linee e colori e le macchie

Concetto spaziale. Attese Autore

Lucio Fontana

Data

1961

Tecnica

Tempera su tela

Luogo

GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna), Roma

Osserva • •

Alchemy (particolare) Autore

Jackson Pollock

Data

1947

Tecnica

Dripping

Luogo

Peggy Guggenheim, Venezia

Osserva PITTURA

L’immagine è composta

da un groviglio di linee intrecciate e sovrapposte che si distaccano dal fondo nero della tela. Alcune macchie di colore attirano l’attenzione e invitano a soffermarsi su di esse. Si percepisce un senso di vitalità e di energia dovuto all’andamento dei segni e agli accostamenti di colore.

Dripping Termine inglese che significa sgocciolatura.

514

Sezione 2 • L’arte nella storia

• Jackson Pollock

Il colore della tela è uniforme. L’artista ha praticato cinque tagli verticali, che attirano l’attenzione di chi osserva verso lo spazio dietro la tela.


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Cretto G2 Autore

Alberto Burri

Data

1975

Tecnica

Terra e colla vinilica

Luogo

Fondazione Albizzini, Città di Castello (PG)

Osserva • •

Il pittore ha steso con diversi spessori un impasto di terra e colla vinilica e poi lo ha lasciato asciugare. Asciugandosi il materiale si è screpolato in modi diversi e imprevisti a seconda dello spessore.

Alberto Burri

colorate che formano la composizione. L’opera nasce dunque dal gesto vitale e intenzionale dell’artista, ma anche dall’imprevisto che accompagna ogni azione umana.

Lucio Fontana Le opere di Lucio Fontana (1899-1968) sono realizzate su tele dipinte con un colore uniforme, nelle quali l’artista apre fenditure, squarci e fori. L’osservatore segue sulla tela il percorso dei segni e poi con l’immaginazione va oltre la tela stessa: la sua attenzione si apre così allo spazio posto dietro la tela e dunque all’infinito. L’opera simboleggia la vita stessa, nella quale convivono aspetti superficiali e visibili e altri oscuri e nascosti.

In Italia un importante esponente dell’Informale è l’artista Alberto Burri (1915-1995), che dà particolare importanza al materiale con cui lavora. Lavora con i più diversi elementi fra i quali sacchi, plastica, gessi, tutti materiali poveri, di uso comune e non pittorico. I gessi, in particolare, asciugandosi subiscono numerose screpolature, con un risultato che almeno in parte è inatteso, così come è imprevista la vita stessa.

Emilio Vedova L’opera di Emilio Vedova (1919-2006) è nata dalle pennellate vigorose e istintive sulla tela. La sua pittura non è il frutto di una progettazione, ma nasce dai gesti energici, determinati dal suo istinto e dalla sua immaginazione. Le opere sono il risultato di una azione istintiva, a cui concorrono la personalità dell’artista, ma anche il caso e l’imprevisto che accompagnano ogni azione umana.

Crocifissione contemporanea Autore

Emilio Vedova

Data

1953

Tecnica

acrilico su tela

Luogo

GNAM (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea), Roma

Osserva • •

Sulla tela domina un intreccio di segni neri nati dal gesto vigoroso dell’artista. Fra questi emergono alcune macchie rosse, gialle e azzurre.

• Concetto spaziale di Lucio Fontana

Unità 22 • L’arte nel secondo Novecento

515


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La Pop Art La Pop Art nasce negli anni Sessanta a New York. Il nome Pop deriva dalla contrazione del termine inglese Popular, che significa popolare, di massa. Infatti, questo movimento attinge le proprie immagini da quelle presenti nella vita quotidiana del popolo americano di quegli anni, ossia dalla pubblicità, dai fumetti, dalle vetrine dei negozi e così via. Queste immagini popolari e di consumo sono proposte in modo del tutto nuovo allo sguardo e alla riflessione del pubblico. Gli artisti modificano così la percezione delle immagini della comunicazione di massa per far prendere al pubblico consapevolezza della realtà visiva che lo circonda e dei condizionamenti che essa produce. Importanti esponenti della Pop Art americano sono Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Claes Oldenburg.

Barattoli di zuppa Campbell Autore

Andy Warhol

Data

1962

Osserva

Acrilico su tela

Luogo

MoMA, New York

Osserva •

Il quadro è formato dall’immagine della zuppa Campbell, dipinta su 32 tele dello stesso formato. La figura è riprodotta sempre uguale così come capita di vederla nello scaffale di un supermercato o in uno spot televisivo.

Andy Warhol L’americano Andy Warhol (1928-1987) ripete in modo ossessivo le immagini pubblicitarie, che spesso vediamo distrattamente, senza quasi notarle, e ci costringe così a riflettere sulla loro reale presenza nella vita di ogni giorno e sul condizionamento che esse determinano nelle scelte quotidiane invase dal cibo industriale.

PITTURA

Roy Lichtestein L’artista Roy Lichtenstein (1923-1997) trae dai fumetti le immagini dei suoi quadri: ingrandisce enormemente una sola vignetta di un giornale a fumetti dandole così un aspetto diverso da quello originario assunto nella narrazione della storia. In questo modo, l’artista costringe a osservare l’immagine in modo del tutto nuovo e l’immagine stessa così isolata assume un significato insolito e diverso.

Ragazza che annega (Drowning Girl) Autore

Roy Lichtenstein

Data

1963

Tecnica

Olio e acrilico su tela

Luogo

MoMA, New York

Osserva • •

516

Sezione 2 • L’arte nella storia

La vignetta, tratta da una storia a fumetti, è enormemente ingrandita e poi dipinta a mano. Come in un fumetto i pensieri della ragazza sono indicati nella nuvoletta con la coda a bollicine. I contorni delle figure sono sottolineati con una decisa linea nera.


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in primo piano Marilyn Monroe

Marilyn Monroe Negli anni Sessanta, l’attrice americana Marilyn Monroe è famosissima ed è un modello indiscusso di bellezza e sensualità. Tutti i giornali si interessano della sua vita e pubblicano sue fotografie, mentre la sua immagine splende sui cartelloni cinematografici di tutto il mondo.

Osserva l’insieme La grande immagine è composta da nove riquadri che presentano la stessa immagine dell’attrice Marilyn Monroe.

Analizza il linguaggio e la tecnica L’immagine è stata tratta da una fotografia a bianco e nero dell’attrice. La fotografia è stata stampata con la tecnica

Autore

Andy Warhol

Data

1967

Tecnica

Serigrafia su carta

Luogo

MoMa, New York

serigrafica, che ne ha accentuato i chiari e gli scuri, e poi è stata riprodotta numerose volte su tela, modificandone ogni volta i colori.

Rifletti sul significato Warhol presenta l’immagine in modo ripetuto e ossessivo, ogni volta alterata nei colori. In questo modo, vuole scuotere la percezione del pubblico, invitarlo ad assumere un nuovo atteggiamento critico nei riguardi della comunicazione visiva e delle immagini pubblicitarie presenti nelle strade delle nostre città.

In primo piano • Marilyn Monroe

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Quaderno attivo

• Ritratti da star alla maniera di Warhol

Claes Oldenburg Claes Oldenburg (1929) propone in modo nuovo alcune immagini e alcuni oggetti presenti nella vita quotidiana. Riproduce per esempio in gesso dipinto alcuni tra i cibi americani più diffusi, ingigantiti come nella pubblicità o esposti in piccole vetrine. In alcune opere, Oldenburg colloca questi oggetti quotidiani enormemente ingranditi in un nuovo contesto e costringe così il pubblico a vedere con occhi nuovi sia la loro forma sia la loro funzione. Un esempio è l’opera Spoonbridge and cherry, posta in un parco di Minneapolis, negli Stati Uniti.

Spoonbridge and Cherry Autore

Claes Oldenburg

Data

1988

Materiale

Acciaio e alluminio dipinto

Luogo

Minneapolis, Stati Uniti

Osserva • •

Un enorme cucchiaio con una ciliegia in cima, si adagia su un laghetto. Sono entrambi in acciaio. La ciliegia appare sempre lucida e brillante perché vi scorre continuamente l’acqua, che proviene dalla base del gambo e finisce in quella del laghetto.

Sintesi ARTI FIGURATIVE NEL SECONDO NOVECENTO

PITTURA

L’Arte Informale nasce negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e poi si diffonde in Europa. Questa corrente astratta nega ogni valore alla progettazione razionale delle opere ed esalta la materia e i gesti dell’artista da cui le opere nascono, di pari passo con l’imprevisto che accompagna l’azione umana. Negli Stati Uniti il maggiore esponente è Jackson Pollock, ideatore della tecnica del dripping (sgocciolatura). In Italia sono esponenti dell’Informale Lucio Fontana (Concetto spaziale. Attese), Alberto Burri (Cretto G2) ed Emilio Vedova (Crocifissione contemporanea). La Pop Art nasce a New York negli anni Sessanta. Questo movimento propone in modi nuovi immagini popolari e di consumo per sollecitare la riflessione del pubblico e modificare la percezione delle immagini della comunicazione di massa (pubblicità, fumetti, stampa, cinema). Importanti esponenti del movimento sono Andy Warhol (Barattoli di zuppa Campbell, Marilyn Monroe), Roy Lichtenstein (Ragazza che annega) e Claes Oldenburg (Spoonbridge and Cherry).

518

Sezione 2 • L’arte nella storia


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Land Art, Body Art, Arte Povera e Arte Cinetica Innovazioni nelle tecniche e nei materiali Negli Stati Uniti e in Europa, l’arte della seconda metà del Novecento è improntata alla più assoluta innovazione rispetto alle tecniche e ai materiali propri della tradizione artistica. L’intento è quello di provocare e far riflettere, diventare coscienza critica della società. Nelle loro opere gli artisti utilizzano ogni mezzo: tubi al neon, plastiche, stracci, sassi, fino al proprio corpo. In base al tipo di intervento, i movimenti artistici assumono varie denominazioni e si esprimono in: • opere che utilizzano l’ambiente e il paesaggio come materiale creativo e di cui modificano la percezione nella Land Art (o arte del territorio); • opere che utilizzano il corpo dell’artista come strumento di espressione nella Body Art;

• opere che nascono per mezzo di qualsiasi materiale, povero e d’uso quotidiano, nell’Arte Povera; • opere a due o a tre dimensioni che costringono l’osservatore ad una riflessione sugli effetti di movimento che egli percepisce nell’Arte Cinetica.

La Land Art Nella Land Art l’artista agisce direttamente sull’ambiente e modifica il paesaggio, con opere quasi sempre di grandi dimensioni, spesso dal carattere temporaneo, cioè destinate ad essere smontate e ricordate solo attraverso fotografie o filmati. Sono esponenti della Land Art l’inglese Richard Long (1945), che lascia tracce concrete del suo passaggio utilizzando le pietre del luogo, e il bulgaro Christo (1935).

Sea Lava Circles Autore

Richard Long

Data

1988

Luogo

Chinati Foundation, Texas

Osserva •

L’opera è composta da grosse pietre laviche già presenti nell’ambiente e accostate le une alle altre a formare tre cerchi concentrici. Le pietre sono collocate in un campo da tennis in disuso in una pianura del Texas, negli Stati Uniti.

Land art, Body art, arte povera e arte cinetica

519


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Christo insieme alla moglie Jeanne-Claude, è diventato famoso per i suoi “impacchettamenti”, ossia per aver rivestito temporaneamente con teli di plastica alcuni famosi monumenti o edifici importanti. Attraverso l’impacchettamento, l’artista li sottrae temporaneamente alla vista dei passanti così da sollecitare la loro curiosità, ma anche una diversa attenzione per il monumento e il luogo quando verranno offerti nuovamente alla loro vista.

La Body Art La Body art è centrata sull’artista stesso e sul suo corpo, che diventa lo strumento di espressione. L’opera d’arte generalmente è una performance, cioè una azione svolta davanti a un pubblico, a volte con la sua partecipazione. L’obiettivo è quello di mettere l’osservatore di fronte e sé stesso stimolando in ciascuno reazioni diverse, che possono essere di sorpresa, noia, curiosità, interesse. Sono famosi gli artisti inglesi Gibert Proesch (1943) e George Passmore (1942). I due artisti, noti come Gilbert e George, si sono definiti sculture viventi.

costo e di uso quotidiano. Alla base di questa scelta è il rifiuto dell’arte ricca, legata al valore commerciale delle opere e destinata a pochi. Inoltre, la trasformazione di materiali comuni, a volte privi di valore, in opere d’arte è anche un omaggio all’immaginazione. Michelangelo Pistoletto (1933) è uno dei maggiori esponenti dell’Arte Povera in Italia. Con la sua Venere degli stracci, l’artista intende far riflettere il pubblico sulla civiltà dei consumi, dove tutto passa rapidamente di moda e viene buttato via. Il rischio dunque è che insieme agli stracci si buttino via anche cose importanti (simboleggiate dalla statua greca), delle quali si è persa coscienza del valore storico o estetico.

Pont Neuf impacchettato Autore

Christo e Jeanne-Claude

Data

1975-1989

Luogo

Parigi

Osserva •

L’Arte Povera Nell’arte povera ogni mezzo, anche di uso comune, è utilizzato per creare le opere. Il nome del movimento deriva infatti dal fatto che le opere nascono da materiali di poco

520

Sezione 2 • L’arte nella storia

Il Pont Neuf ricoperto di plastica e corde è diventato un oggetto informe che sovrasta la Senna. La strana forma ha risvegliato però l’interesse dei cittadini, desiderosi di riconoscerne la forma reale, che quasi non notano più a causa dell’abitudine.


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Sotto gli archi Data

1972

Materiali

Performance

Luogo

Galleria L’attico, Roma

Osserva • •

I due artisti sono vestiti in modo tradizionale ma hanno i volti dipinti di vernice d’oro e d’argento. I due cantano per otto ore senza interruzione in piedi su un tavolo; al termine si scambiano guanti e bastone e poi riprendono a cantare.

Venere degli stracci Autore

Michelangelo Pistoletto

Data

1967

Materiali

Stracci e gesso

Luogo

Castello di Rivoli, Torino

Osserva • •

• La ricca arte povera

Un mucchio di rifiuti è formato da vecchi stracci. Fra gli stracci è stata buttata via anche la copia in gesso di una famosa scultura greca: la Venere di Milo.

Land art, Body art, arte povera e arte cinetica

521


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Quadernoattivo

L’Arte Cinetica

• Vega-Nor di Victor Vasarely • Un’immagine di linee alla maniera di Vasarely

L’arte cinetica si sviluppa negli anni Sessanta e ha nell’artista ungherese Victor Vasarely (1908-1997) uno dei suoi maggiori esponenti. Le opere di Arte Cinetica intendono sollecitare la riflessione critica del pubblico sulla percezione visiva, sottoposta ad un flusso continuo di immagini. Il movimento intende portare il pubblico da una fruizione passiva ad un utilizzo consapevole, conscio dei possibili inganni offerti dalla percezione quando è manipolata in modo adatto.

Gestalt III Autore

Victor Vasarely

Data

1969

Materiali

Acrilico su cartone

Dimensioni cm 200x160 Luogo

Osserva • • •

Museo Vasarely, Budapest

Si percepiscono alcuni parallelepipedi accostati, visti prospetticamente, Alcuni sembrano avanzare nello spazio, altri sembrano arretrare. Soffermandoti a guardare vedrai le figure sporgenti come rientranti e viceversa.

C L I L Innovative Art Movements In the United States and Europe various innovative movements utilised diverse materials within their art forms, with the intention of stimulating reflection from the public on their environment and the society they were living in. In Land Art artists would interact with and modify their environment; in Body Art artists would use the body as the medium upon which they produced their artistic creations; in Arte Povera artists would use common materials considered as waste in order to challenge corporate values within society and art; in Kinetic Art the viewer is required to reflect critically upon the movement involved in the actual art work, whether real or illusory, in relation to images within the wider society.

522

Sezione 2 • L’arte nella storia

Sintesi LAND ART, BODY ART, ARTE POVERA E ARTE CINETICA Negli Stati Uniti e in Europa, nella seconda metà del Novecento, l’innovazione nelle tecniche e nei materiali è al centro della ricerca artistica e gli artisti utilizzano qualsiasi mezzo, compreso il loro corpo, con l’intento di provocare e far riflettere il pubblico. I movimenti artistici assumono denominazioni diverse in base al tipo di intervento: nella Land Art (o arte del territorio) gli artisti intervengono direttamente sull’ambiente e sul paesaggio; nella Body Art il corpo stesso dell’artista è lo strumento di espressione; nell’Arte Povera gli artisti creano le loro opere con materiali di poco costo e di uso quotidiano; l’Arte Cinetica vuole sollecitare la riflessione critica sulla percezione visiva.


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Verifiche

2. 3. 4. 5.

Che cos’è l’Arte Informale? Quali artisti e quali opere conosci? Che cos’è la Pop Art? Quando e dove nasce? Quali artisti e quali opere conosci? Che cosa sono la Land art, la Body art, l’arte povera e l’arte cinetica? Che cos’è il Postmoderno? Quando e dove si sviluppa? Che cosa lo caratterizza? Quali opere conosci?

Verifica delle conoscenze VERO O FALSO

Sintesi Scegli l’opzione corretta. 1.

2.

3.

4.

Il Postmoderno nasce negli anni Sessanta/Ottanta e si afferma soprattutto in architettura/pittura. Si caratterizza per la ripresa/il rifiuto di forme del passato e per la loro rielaborazione con antichi/nuovi materiali e funzioni. L’Arte Informale nasce in Europa/negli Stati Uniti negli anni Quaranta/Cinquanta. Questa corrente astratta/figurativa esalta la progettazione razionale/la materia e i gesti dell’artista da cui le opere nascono, di pari passo con l’imprevisto che accompagna l’azione umana. Tra i principali esponenti sono Jackson Pollock/Andy Warhol, Lucio Fontana, Alberto Burri ed Emilio Vedova. La Pop Art nasce a New York negli anni Settanta/Sessanta e ripropone immagini d’artista/popolari, attinte dalla comunicazione di massa. Vi appartengono artisti come Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Claes Oldenburg. Nella seconda metà del Novecento, la ricerca artistica predilige tecniche e materiali innovativi/tradizionali e gli artisti utilizzano qualsiasi mezzo, escluso/compreso il loro corpo, con l’intento di provocare/compiacere e far riflettere il pubblico. Si sviluppano movimenti come la Earth art/Land art, la Body Art, l’Arte Povera e l’Arte Cinetica/Percettiva.

Domande aperte

1.

Quale Paese ha maggior rilievo artistico dopo la Seconda guerra mondiale? Viene prediletta l’espressione astratta o quella figurativa?

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

L’Arte Informale è una corrente astratta nata a New York La Pop Art è strettamente collegata alla comunicazione di massa L’architettura postmoderna riprende elementi del passato L’Arte Povera usa materiali di poco costo Si parla di Body Art solo quando l’artista dipinge il proprio corpo La Land Art si concentra sulla raffigurazione dell’ambiente L’Arte Cinetica vuole far riflettere sulla percezione visiva

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

C L I L Art in the latter 20th century After the second world war with the major part of Europe in ruins, financially and structurally, the United States became the main centre for artistic innovations and developments, which then later spread to Europe. The architecture confirmed the new Post-Modernist movement referring to and utilising forms and structures from the ancient past such as columns and tympanums. Important examples of this movement being the skyscraper constructed for the AT&T building in New York, the Pyramid in front of the Louvre in Paris and the Mosque in Rome.

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare Verifiche

523

Verifiche

Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione.

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE NEL SECONDO NOVECENTO

si esprime in Arte Informale vuole a New York negli anni ...........................

si esprime in Pop art

si sviluppa propone in modo nuovo

stimolare la riflessione del pubblico

immagini della comunicazione di .................

si esprime nell’opera di si sviluppano vogliono correnti artistiche internazionali

utilizzano

dalla fine degli anni sessanta provocare e far riflettere diventare coscienza critica della società ogni ........................ presente in natura modifiche ad ambiente e .....................

si esprimono con

performance (uso del ......................) trasformazione di materiali poveri

Mappa concettuale

studi sulla percezione visiva

Postmoderno

si sviluppa

nei Paesi occidentali negli anni ................................................

riprende

forme del ..................................... rielaborate con funzioni e materiali nuovi

si esprime soprattutto in

....................................

Architettura • Arte Cinetica • Astratte • Body Art • Alberto Burri • Cinquanta • Corpo umano • Lucio Fontana • Land Art • Roy Lichtenstein • Massa • Materiale • New York • Claes Oldenburg •

524

Sezione 2 • L’arte nella storia


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a ........................... e poi in Europa

si sviluppa

negli anni ................................... vuole

ricercare nuove strade espressive rifiutare forme e mezzi tradizionali

si esprime con

nell’opera di espressioni ...........

• .............................. (dripping) • ........................... (spazio oltre la tela) • .............................. (materia) • ................................. (gesti)

• ..................................... • ..................................... • .....................................

con ............................

• Richard Long • Christo

nella nella nella nella

• Gilbert e George

............................ con

• Michelangelo Pistoletto

............................ con ............................

• Viktor Vasarely

Mappa concettuale

con

con

• Philip Johnson • Ieoh Ming Pei • Paolo Portoghesi

Mappa concettuale

525


Unità

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23

L’arte nel terzo millennio

Whatami, Studio stARTT, MAXXI, Roma

One Candle, Nam June Paik, Tate Modern, Londra

1980

1989

The Crossing, Bill Viola, National Gallery Londra

Questions, Questions, Alfredo Jaar, Milano

1996 1997

2009 2004

Museo Guggenheim, Frank Gehry, Bilbao • Biblioteca centrale, Rem Koolhaas, Seattle • Swiss Re Tower, Norman Forster, Londra

526

2011

2010 Excentrique(s), Daniel Buren, Gran Palais, Parigi

Installazione interattiva, Studio Azzurror, Milano

2016 2014

2020 2019

Ombreggiando, Iglesias Ai nati oggi, Alessio Garutti, Roma


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UN’ARTE INTERNAZIONALE COMUNE A TUTTO IL MONDO Per accostarsi all’arte del presente, occorre rivedere completamente alcuni concetti che hanno caratterizzato l’arte del passato e che ci hanno aiutato a conoscerla e a capirla. Il primo concetto fondamentale è che non esistono come nel passato differenze fra i singoli popoli del mondo: non si può più parlare di arte europea, africana, orientale, ma nemmeno di arte italiana, francese, inglese o di altri popoli. Ogni artista si sente cittadino del mondo e le sue proposte sono condivise e dirette al pubblico di tutto il mondo.

NUOVE TIPOLOGIE DI OPERE Un altro aspetto da riconsiderare riguarda le tipologie di opere. Nel passato eravamo abituati a riconoscere e ad esaminare quadri, bassorilievi, sculture a tutto tondo. Le opere del presente sono prodotte da nuovi media creativi e con finalità diverse del passato e, di conseguenza, difficilmente corrispondono a questi criteri. Per questo, occorre conoscere le nuove tecniche della creazione e le nuove categorie di opere con le quali vengono definite e riconosciute a livello internazionale.

IL RUOLO ATTIVO DEL PUBBLICO L’ultimo ma non meno fondamentale aspetto che distingue la produzione artistica contemporanea è il ruolo affidato al pubblico che non è più come in passato un semplice osservatore, ma entra in modo diretto nel dare significato all’opera, a volte entra addirittura a far parte della stessa opera.

• Esposizioni del contemporaneo: la Biennale di Venezia

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L’arte nel terzo millennio in breve

Dove

Quando

Chi

In tutto il Mondo

È sempre legata al presente Si adegua ai cambiamenti della società, alle ricerche e alle richieste del pubblico

Artisti di ogni Paese che lavorano ovunque nel mondo

Che cosa

Opere di ogni tipo, diverse dal passato, con nomi di volta in volta nuovi

Come

Uso di ogni mezzo possibile, compresi il corpo dell’artista e il pubblico

Perché

• Coinvolgere • Indurre a partecipare • Far riflettere sui più diversi aspetti della vita e sui problemi più attuali Quaderno attivo

• Viaggio in Italia – Collezione Panza

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• Audiosintesi • Unità in slide • Italiarte 22 Sezione 2 • L’arte nella storia


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Architettura nel terzo millennio Architetture del presente Le grandi opere del presente riguardano soprattutto l’edilizia pubblica, ossia i grandi centri culturali, i musei, le sale per la musica, i centri congressuali, oppure le sedi di grandi aziende internazionali. La realizzazione di queste opere di architettura esige una grande organizzazione sia nella progettazione sia nella realizzazione, oltre a comportare elevatissimi costi. Pochi architetti, i cosiddetti archistar , dominano così la scena internazionale con i loro enormi studi, nei quali si portano contemporaneamente avanti vari progetti in tutto il mondo. Lo scambio internazionale di idee, attività e professionalità rende l’architettura un linguaggio globale.

La sfida alle leggi fisiche della gravità Gli edifici si impongono in deciso contrasto nel tessuto urbano preesistente, con le loro forme arbitrarie, rese possibili dalle nuove tecnologie, specialmente quelle informatiche. Sono esempi in questo senso edifici come la Biblioteca di Seattle, il Museo Guggenheim di Bilbao, la Swiss Re Tower di Londra, che emergono e si impongono nel panorama delle rispettive città, in netto contrasto con il tessuto urbano preesistente. Le nuove tecniche costruttive e l’uso dell’informatica nella progettazione consentono agli architetti di superare i limiti del passato e di dare spazio alla immaginazione e alla creatività.

Biblioteca centrale (Esterno) Architetto

Rem Koolhaas

Data

2004

Luogo

Seattle, Stati Uniti

Osserva • •

La struttura portante è deformata con parti a sbalzo sovrastanti. L’involucro appare frammentato e i vari corpi sembrano allontanarsi l’uno dall’altro.

ARCHITETTURA

Archistar Composto di archi(tetto) e star, indica un architetto molto noto, di fama internazionale, al centro dell’attenzione del pubblico, che sorprende e fa discutere con i suoi progetti.

Unità 23 • L’arte nel terzo millennio

529


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Nuovi materiali e nuove possibilità espressive e funzionali I nuovi materiali, frutto di tecnologie sofisticate, consentono effetti visivi e soluzioni funzionali impossibili con quelli propri della tradizione. Inoltre, permettono addirittura di far modellare dalle macchine nella forma voluta gli elementi architettonici.

Swiss Re Tower

ArchitetturA

Museo Guggenheim (Esterno) Architetto

Frank Gehry

Data

1997

Luogo

Bilbao, Spagna

Osserva • •

L’edificio appare come una concatenazione di elementi curvilinei. Le superfici sono rivestite con sottili lamelle di titanio e di pietra calcarea che simulano le squame di un pesce e che riflettono la luce.

530

Sezione 2 • L’arte nella storia

Architetto

Norman Forster & Partners

Data

2004

Luogo

Londra

Osserva • • •

L’edificio ha la forma di un missile ed è alto ben 370 metri. La costruzione si distacca e si impone nel panorama della città. La copertura delle pareti è formata da doppi vetri che isolano l’edificio dal freddo e dal caldo.


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Quaderno operativo

• L’Auditorium Parco della Musica

• Opera House di Sidney • Il Museo Maxxi di Roma

Sintesi ARCHITETTURA DEL DUEMILA L’architettura si concentra oggi sulla realizzazione di grandi opere di edilizia pubblica o delle sedi di grandi aziende internazionali. Queste opere richiedono ingenti risorse, non solo economiche, e così la scena internazionale è dominata dai grandi studi degli archistar, che seguono progetti in tutto il mondo. Nella progettazione gli architetti applicano le più sofisticate tecnologie, specialmente quelle informatiche, e impiegano nuove tecniche costruttive e materiali innovativi. Largo spazio è concesso all’immaginazione e alla creatività, con il risultato che i nuovi edifici emergono e si impongono nel panorama esistente delle città, come nel caso della Biblioteca centrale di Seattle, del Museo Guggenheim di Bilbao, della Swiss Re Tower di Londra.

Unità 23 • L’arte nel terzo millennio

531


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Arti visuali nel terzo millennio Le installazioni Le installazioni sono opere spesso temporanee create per uno specifico spazio, pubblico o museale, che ne entra a far parte. Il pubblico stesso ha un ruolo attivo perché è sollecitato a osservare, muoversi nell’ambiente e, a volte, a entrare nell’opera stessa. Le installazioni possono essere smontate e anche modificate per essere collocate in un nuovo spazio: possono assumere così nuovi significati in relazione sia al nuovo ambiente sia al diverso pubblico che partecipa all’evento e che interagisce con l’opera in modo nuovo.

Percorsi colorati che modificano l’ambiente L’installazione intitolata Excentrique(s) è stata creata dall’artista francese Daniel Buren (1938) nel 2010 a Parigi, al-

l’interno del Grand Palais de Paris. L’edificio è un padiglione espositivo costruito in acciaio e vetro di dimensioni enormi che risale al 1900. L’artista ha disseminato lo spazio con edicole di plastica trasparente di varie misure e di cinque colori. Le edicole trasformano la severa struttura novecentesca in un allegro spazio colorato. Nell’opera ha un ruolo attivo il pubblico, che è sollecitato a guardare e muoversi. A Iglesias, una città del sud della Sardegna, ogni anno è realizzata una installazione di arte pubblica, nata nel 2014 dalla collaborazione tra istituzioni, associazioni, licei e istituti di istruzione secondaria superiore locali. Sul corso Matteotti, nel centro storico della città, vengono appesi oltre duecento ombrelli nei colori dell’arcobaleno, diventati anche simbolo di pace. Il titolo dell’opera è Ombreggiando: basta un soffio di vento per muovere gli ombrelli e creare effetti di ombre e colori nell’ambiente. L’installazione offre ombra a chi passa ma modifica anche la percezione dell’ambiente cittadino.

Excentrique(s) Autore

Daniel Buren

Data

2010

Materiali

Plastica e metallo

Luogo

Grand Palais de Paris

Osserva •

ARTI VISUALI

Lo spazio del Grand Palais è disseminato da edicole circolari colorate di plastica trasparente che modificano l’altezza e l’aspetto del luogo. In questo spazio il pubblico è libero di muoversi e questo fa variare continuamente la percezione

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Sezione 2 • L’arte nella storia

• Michelangelo Pistoletto alla Biennale di Venezia 2009


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Ombreggiando Data

Dal 2014

Luogo

Iglesias (CI)

Osserva • •

Aree verdi offerte al pubblico L’installazione Whatami, finalista di un concorso realizzato contemporaneamente al MoMA di New York e al Maxxi di Roma, è composta da grandi fiori in acciaio e resina po-

Oltre duecento ombrelli sono sospesi a mezz’aria sul corso della città. Sono colorati in varie gradazioni di giallo, arancione, azzurro, un vero e proprio arcobaleno artificiale. Col vento si muovono leggermente e modificano la percezione fisica e cromatica dell’ambiente stradale.

sti nel giardino esterno dell’edificio, che fanno ombra di giorno e offrono luce di notte. Il pubblico entra a far parte dell’opera, partecipa in modo attivo, e in relazione a ciò che fa e che prova, contribuisce a determinare i significati che l’opera può assumere.

Whatami Autore

Studio stARTT

Data

2011

Luogo

MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), Roma

Osserva •

Enormi fiori rossi che evocano l’idea di strani tulipani spiccano contro l’azzurro del cielo, il bianco delle pareti, il verde del prato. Chi vuole può sedersi, sdraiarsi, o semplicemente passeggiare sotto gli enormi fiori.

Unità 23 • L’arte nel terzo millennio

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L’arte e le tecnologie digitali Un aspetto caratteristico dell’arte del nostro tempo è l’uso di linguaggi immateriali, frutto delle nuove tecnologie. In base al mezzo e alla tecnica, le opere assumono nomi diversi: Video Art, videoinstallazione, Arte Multimediale e così via. Queste espressioni artistiche sono legate alla tecnologia digitale, in cui l’elemento umano si affianca a suoni, monitor televisivi e videocamere nel comporre le opere. Le opere d’arte nascono spesso dal contributo di più persone, che collaborano con l’artista per gli aspetti tecnologici, ma anche per la costruzione stessa dell’opera.

La video art di Nam June Paik Per video art si intende l’arte che utilizza l’immagine elettronica e la sua diffusione attraverso il video. In relazione alle esigenze dell’artista, la Video Art può assumere varie soluzioni, anche tecniche. Uno dei primi artisti di Video Art è stato il coreano Nam June Paik (1932-2006), che già nel 1989 realizzava la sua One candle. L’opera è composta soltanto da una candela accesa, una telecamera che la riprende e dei proiettori a tre tubi che trasmettono l’immagine ripresa e la scompongono in immagini di tre diversi colori: verde, rosso e blu. La fiamma della candela, un elemento naturale, si trasforma così in prodotto tecnologico, che capta le ombre dell’ambiente e diventa un simbolo del rapporto che oggi esiste fra naturale e artificiale.

One Candle Autore

Nam June Paick

Data

1989

Luogo

Museum für Moderne Kunst, Francoforte

Osserva •

ARTI VISUALI

Al centro si trova una candela accesa che viene ripresa da una telecamera. I proiettori trasmettono l’immagine ripresa dalla telecamera sui muri e sul soffitto e la scompongono in tre colori: verde, rosso e blu.

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• La visitazione di Bill Viola Sezione 2 • L’arte nella storia


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The crossing

Le videoinstallazioni di Bill Viola L’artista americano Bill Viola (1951) è fra i maggiori esponenti dell’arte del presente. La sua opera The crossing è una videoinstallazione formata da un grande schermo a due facce, da cui uno stesso uomo emerge dal buio e sembra avvicinarsi all’osservatore. D’improvviso si ferma e da un lato appare investito da una cascata d’acqua (a); dall’altro lato viene avvolto da lingue di fuoco (b). Dopo pochi secondi, l’immagine scompare e si ritorna alle situazioni iniziali. Bill Viola usa video e tecnologia per far riflettere il pubblico su due aspetti fondamentali della vita e del mondo, l’acqua e il fuoco che costituiscono parte essenziale dell’esistenza.

Autore

Bill Viola

Data

1996

Luogo

National Gallery, Londra

Osserva •

Da un lato dello schermo si vede un uomo che cammina lentamente verso l’osservatore quando d’improvviso viene investito da lingue di fuoco, poi l’immagine scompare Dall’altro lato dello schermo lo stesso uomo che cammina in avanti viene investito da una cascata d’acqua, poi l’immagine scompare.

La multimedialità di Studio Azzurro Studio Azzurro è un gruppo artistico italiano le cui opere offrono una vera e propria esperienza sensoriale. Alle opere esposte sono accostate decine di monitor e di sensori che trasformano immagini e suoni e le trasmettono a un computer collegato a uno o più proiettori. Il visitatore, mentre si muove, diventa egli stesso protagonista delle immagini e dei loro cambiamenti.

Ambienti sensibili – Installazione interattiva Autore

Studio Azzurro

Data

2016

Luogo

Mostra d’arte a Palazzo Reale, Milano

Osserva •

Camminando, l’osservatore vede trasformarsi l’immagine dell’ambiente.

Unità 23 • L’arte nel terzo millennio

535


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L’arte pubblica Per arte pubblica si intende quella ideata per essere collocata in uno spazio pubblico con lo scopo di coinvolgere in modo diretto i passanti, così da sollecitare la riflessione e la partecipazione della collettività.

La riflessione sulla cultura di Alfredo Jaar Nel 2009, l’artista Alfredo Jaar ha affisso manifesti, depliant e cartoline a stampa e ha organizzato alcuni incontri pubblici con l’intento di chiamare l’intera cittadinanza a interrogarsi e a rispondere ad alcune domande sul ruolo dell’arte e della cultura nel nostro tempo. La sua opera Questions, Questions voleva sollecitare una riflessione collettiva sulla cultura, sulla sua importanza nella vita di ciascuno e della collettività. Per farlo, l’artista ha usato i mezzi e i luoghi propri della comunicazione di massa, la più efficace sul piano divulgativo.

Questions, Questions Autore

Alfredo Jaar

Data

2009

Luogo

Milano

Osserva •

Vari manifesti neri con scritte

bianche sono affissi nelle strade di Milano, nelle tabelle destinate alle comunicazioni pubblicitarie: per strada, sui tram o in altri luoghi di destinazione analoga. Chi passa per strada è sorpreso: anziché una pubblicità vede una domanda a cui forse non sa rispondere.

Arti ViSuALi

L’inno alla vita attraverso la luce di Alfredo Garutti L’artista italiano Alfredo Garutti ha realizzato interventi di arte pubblica nelle maggiori città del mondo, sempre con modalità che coinvolgono visivamente i passanti. Il suo progetto Ai nati oggi, del 2019, è dedicato ai bambini appena nati: i lampioni di piazza del Popolo a Roma sono collegati con l’ospedale Policlino Gemelli, uno dei maggiori della città, e ogni volta che la loro luce pulsa vuol dire che è nato

536

Sezione 2 • L’arte nella storia


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un bimbo. In questo modo, ogni passante partecipa all’evento, coinvolto nel continuo variare dell’illuminazione. L’opera costituisce un autentico inno alla vita a cui tutti possono partecipare.

Ai nati oggi Autore

Alessio Garutti

Data

2019

Luogo

Piazza del Popolo, Roma

Osserva •

Nella fotografia l’artista ha indicato

con tratti di colore l’oggetto della sua attenzione: i lampioni della piazza romana. La luce dei lampioni varia continuamente di intensità, attirando così l’attenzione dei passanti. Su una targa viene spiegato il motivo per cui la luce varia.

Sintesi ARTI VISUALI NEL TERZO MILLENNIO L’installazione è un’opera temporanea, creata e allestita in uno spazio pubblico o museale, che ne diventa parte. Può essere smontata e riallestita in uno spazio diverso, assumendo un nuovo significato. Nelle installazioni il pubblico ha un ruolo attivo perché osserva, si muove nell’ambiente ed entra a far parte dell’opera stessa. Sono esempi di installazioni Excentrique(s) di Daniel Buren tenutasi a Parigi nel 2011, l’annuale Ombreggiando di Iglesias (CI) e Whatami allestito a Roma nel 2011. Le opere create con le nuove tecnologie assumono nomi diversi in base al mezzo e alla tecnica. Nelle correnti legate alla tecnologia digitale l’elemento umano si affianca a suoni, monitor, videocamere

• Venezia, Venezia di Alfredo Jaar

e l’artista realizza le sue opere con il contributo di più professionisti. La Video Art e le videoinstallazioni utilizzano l’immagine elettronica e la sua diffusione attraverso il video, come nel caso di One Candle di Nam June Paik e The crossing di Bill Viola. L’Arte Multimediale offre vere e proprie esperienze sensoriali con opere che vedono il pubblico protagonista, come nel caso di Ambienti sensibili di Studio Azzurro. L’arte pubblica è concepita per essere collocate in uno spazio aperto al pubblico, che vi è coinvolto e partecipa direttamente. Sono esempi di arte pubblica le opere Questions, Questions di Alfredo Jaar, che attraverso i mezzi e i luoghi della comunicazione di massa invita a riflettere sulla cultura, e Ai nati oggi di Alessio Garutti.

Unità 23 • L’arte nel terzo millennio

537


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Verifiche

Quaderno attivo

• Le opere da ricordare

4.

Che cosa si intende per arte pubblica? Quali artisti e quali opere conosci?

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA VerificA deLLe coNoSceNze Sintesi

Scegli l’opzione corretta. 1.

L’architettura contemporanea è caratterizzata da: A utilizzo di informatica, tecniche materiali di nuova concezione B ritorno al passato nella scelta dei materiali

2.

Un’installazione è: A un’opera pittorica o una scultura realizzata per un luogo B un’opera tridimensionale creata per uno spazio specifico

3.

Un’installazione è: A temporanea B permanente

4.

Nell’arte multimediale: A si utilizzano le tecnologie digitali B si fotografa l’arte

5.

L’arte pubblica: A decora gli edifici pubblici B è ideata per uno spazio pubblico

Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Aperti Archistar Digitali Direttamente Emergono 1.

2.

3.

4.

Internazionali Multimediale Museale Pubblica Pubblico

Temporanee Umano Video art Videoinstallazioni

Le grandi opere di edilizia .................... o le sedi delle aziende .................... sono progettate dai grandi studi degli ...................., che seguono progetti in tutto il mondo. Gli architetti applicano le più recenti tecnologie, oltre che tecniche costruttive e materiali innovativi. La progettazione lascia largo spazio all’immaginazione e alla creatività e i nuovi edifici .................... e si differenziano dal tessuto urbano esistente. Le installazioni sono opere ...................., allestite in uno spazio pubblico o ...................., che ne diventa parte. Riservano un ruolo attivo al ...................., che le osserva, si muove nell’ambiente ed entra nelle opere stesse. Il nome delle opere create con le tecnologie .................... varia in base al mezzo e alla tecnica. In queste opere l’elemento .................... si affianca a suoni, monitor, videocamere. La ........................ e le ....................................... utilizzano l’immagine elettronica e il video per diffonderla. Le opere dell’arte .............................. sono esperienze sensoriali che hanno il pubblico per protagonista. L’arte pubblica è collocata in spazi .................... al pubblico, che vi partecipa .......................... .

Domande aperte

Verifiche

Rispondi alle domande a voce alta. Organizza le risposte in modo da prepararti all’interrogazione. 1. 2. 3.

538

Quali sono le caratteristiche dell’architettura contemporanea? Quali architetti e quali loro opere conosci? Che cos’è un’installazione? Quali artisti autori di installazioni conosci e quali loro opere? Che cosa si intende per video art, videoinstallazione e arte multimediale? Quali artisti e quali opere conosci? Sezione 2 • L’arte nella storia

C L I L Art in the 21th century With respect to the art of the past, the art of today has a very different character, completely new and diverse. Art movements are similar throughout the world. Works of art cannot easily be inserted into the traditional categories of sculpture, painting, and graphical art. The viewing public is asked to participate and at times become part of the work itself, contributing in a way which gives the work significance. In architecture new materials and new technologies allow to build constructions which seem to defy gravity. The aim of the “Arts” is to produce in the observer a reflection on life and current issues.


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Mappa concettuale Completa la mappa.

L’ARTE NEL TERZO MILLENNIO

si sviluppa

attraverso l’opera di in tutto il mondo

artisti di ogni Paese

società è legata al

e si adegua a ....................

ricerca richieste del pubblico

intende

coinvolgere e far partecipare far riflettere

.................. (opere ....................... create per uno spazio pubblicoo museale che ne diventa parte)

di ogni tipo si esprime in opere

........... dal passato

come

con ....... nuovi

video art, videoinstallazioni, arte multimediale (create con le tecnologie .......................) arte .................................. (concepita per spazi pubblici per coinvolgere)

compreso il ..........................

Digitali • Diverse • Installazioni • Nomi • Presente • Pubblica • Pubblico • Temporanee

Mappa concettuale

539

Mappa concettuale

il corpo dell’artista

utilizza ogni mezzo


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Sezione Sezione

31 I linguaggi della

comunicazione

540


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 01/02/20 16:30 Pagina 541

Il mondo dei mass media 1.

Osserva le immagini di questa pagina: a quali linguaggi si riferiscono?

2.

Riconosci delle immagini pubblicitarie?

3.

Riconosci degli oggetti di design?

4.

Riconosci immagini tratte da film?

5.

Riconosci marchi e simboli?

6.

Riconosci la vignetta di un fumetto?

Riflettete insieme: chi le ha create? A quale scopo? A chi sono rivolte? Che cosa hanno in comune? A coppie o in piccoli gruppi potete sceglierne una ciascuno e provare a rispondere a queste domande.

541


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Unità

1

La comunicazione visiva oggi Il fumetto Il fumetto, o in inglese comic, è un linguaggio misto che utilizza immagini e parole, solitamente per raccontare una storia. Il nome deriva dalle caratteristiche “nuvolette” che racchiudono i dialoghi e i pensieri dei personaggi. Nato come genere per bambini e ragazzi, ha conquistato anche il pubblico adulto con le serie di album illustrati o con libri veri e propri. Come in letteratura o nel cinema, anche nel fumetto ci sono tanti generi: per bambini, umoristico, satirico, d’avventura, fantasy, giallo, horror e così via. Esistono anche interi romanzi a fumetti, chiamati graphic novel. Il genere determina il tratto grafico e lo stile del disegno. Il linguaggio del fumetto unisce l’aspetto narrativo a quello visivo: ecco perché spesso i fumetti hanno due autori, uno scrittore-sceneggiatore e un disegnatore. I due linguaggi si completano a vicenda e l’uno senza l’altro sarebbe privo di senso.

1 Paperon dei Paperoni: l’avaro. Gastone: il fortunato. Topolino: l’eroe.

2

I personaggi I personaggi sono spesso protagonisti di lunghe serie. Possono essere persone ma anche animali (per esempio Topolino) o oggetti umanizzati. Essi rappresentano spesso dei “tipi” umani (l’avaro, il fortunato, l’eroe, il sempliciotto, il malvagio, ecc.) e le loro caratteristiche possono essere messe in risalto dal disegno che ne esagera alcuni tratti (៑figura 1).

Campo lungo - Mette in evidenza l’ambiente in cui si svolge l’azione.

Le vignette, la sequenza, l’inquadratura L’unità di base del racconto è la vignetta, solitamente racchiusa in un bordo rettangolare. Più vignette in sequenza raccontano una storia: può essere breve ed esaurirsi in una striscia, o svilupparsi su una o più tavole, cioè pagine. La sequenza è molto importante: sceneggiatore e disegnatore decidono insieme quali sono le scene più significative per portare avanti il racconto e coinvolgere il lettore. In ogni vignetta il disegnatore decide poi l’inquadratura, in modo da centrare l’attenzione del lettore sugli aspetti importanti della scena, come avviene anche nella fotografia e nel cinema. Osserva gli esempi tratti da Sinfonia a Bombay, del fumettista IGORT. (៑figura 2).

Primo piano Valorizza l’espressione del personaggio.

Dettaglio Concentra l’attenzione su un particolare importante.

Le nuvolette I dialoghi e i pensieri dei personaggi sono racchiusi in nuvolette o balloon. La forma e il tratto delle nuvolette hanno un preciso significato, così come l’uso di particolari caratteri che esprimono l’intensità e il tono con cui vengono pronunciate le parole (៑figura 3).

542

Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione

3

Discorso parlato.


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3

Voce sussurrata

Voce fuori campo

Espressione urlata.

Le onomatopee e i grafemi Onomatopee e grafemi sono gli “effetti speciali” tipici del fumetto (៑figura 4). Le onomatopee sono parole che imitano suoni e rumore, come “Pow”, “Bang”, “Smack”, molto efficaci perché sintetizzano un effetto acustico che sarebbe lungo descrivere a parole. Nei fumetti sono nate numerose onomatopee che derivano da parole inglesi (sniff, bang, sob, gulp, ecc.). Nel linguaggio dei fumetti i grafemi sono piccole immagini che simboleggiano qualcosa, un movimento, un sentimento, un’idea geniale, tanto per fare qualche esempio (៑figura 5). I grafemi possono essere considerati gli antenati degli emoticon che oggi utilizziamo quotidianamente con i nostri smartphone in sostituzione delle parole.

4 Onomatopee

5 Grafemi

Emoticon È una combinazione di caratteri tipografici (parentesi, due punti, punto e virgola, numeri) creata per esprimere attraverso un’espressione facciale uno stato d’animo. L’evoluzione degli emoticon sono gli emoji, cioè pittogrammi (disegni stilizzati) che raffigurano stati d’animo ma anche persone, oggetti, animali, luoghi e così via.

Laboratorio

creativo

Una galleria di personaggi Raccogliete insieme in classe le immagini dei vostri personaggi dei fumetti preferiti e individuate per ognuno il “tipo umano” che rappresenta, come in questi esempi.

sempliciotto

prepotente

• • • •

Eroi di carta Corto Maltese LRNZ, l’arte del fumetto Il fumettista Jacovitti

Quaderno operativo

• Le onomatopee nel fumetto

E tu che tipo sei? Un compito di realtà Pensa di trasformarti in un personaggio dei fumetti: quali sono le tue qualità speciali? Qual è il “tipo umano” che potresti rappresentare? Disegnati esagerando le tue caratteristiche. Poi crea una striscia di tre o quattro vignette in cui racconti un breve episodio che ti riguarda: un dialogo con un amico, una buona idea improvvisa, un colpo di fortuna o di sfortuna, una difficoltà risolta…

supereroe Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

543


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 01/02/20 16:31 Pagina 544

La grafica La grafica (o graphic design) si occupa della organizzazione di tutto ciò che è visivo, che si tratti di un semplice testo o una composizione di parole e immagini. Essa nasce dall’esigenza di rendere efficaci ed esteticamente piacevoli le comunicazioni stampate dirette al pubblico. Oggi, con le tecnologie digitali, i suoi campi di applicazione sono vastissimi: giornali, riviste e libri (grafica editoriale), manifesti, cartelli segnaletici, confezioni dei prodotti industriali, marchi, siti web, applicazioni dello smartphone e così via. Il grafico seleziona ed elabora le immagini, sceglie i caratteri più adeguati alle scritte, decide come disporre testi, selezione la gamma di colori da utilizzare (palette) e orga-

nizza il tutto in modo efficace nello spazio a disposizione. Tutte queste operazioni oggi vengono svolte con tecnologie digitali, grazie ad appositi programmi grafici.

I testi e il lettering Il lettering è lo studio dell’aspetto visivo dei caratteri tipografici, che si differenziano per la forma o disegno, la grandezza, lo spessore del tratto. Quando scriviamo con un computer usando un programma di scrittura, troviamo nel menu “Carattere” i vari tipi o font, molti dei quali presentano diversi spessori (black, bold, medium, light). Possiamo scegliere poi la grandezza o corpo (indicato da numeri). Osserviamo nella ៑figura 6 alcune delle possibilità.

arte arte arte

6

Cambio il carattere o font

Cambio il corpo

arte arte arte

Cambio il peso visivo: light, medium, bold

Maiuscolo o minuscolo

arte arte arte

ARTE arte Tondo o corsivo

arte arte Le immagini Solitamente il grafico crea nuove immagini utilizzando immagini già esistenti, rielaborandole per adattarle ai suoi scopi comunicativi: può ingrandire o ridurre, tagliare, selezionare un dettaglio, scontornare per eliminare lo sfondo, deformare, ritoccare i colori o usare come fondo su cui collocare una scritta. Nell’esempio della ៑figura 7, una foto della Terra è stata deformata fino a farle assumere la forma di cuore per un messaggio che invita ad amare l’ambiente.

L’impaginazione L’impaginazione è la composizione di testi e immagini in modo efficace nello spazio a disposizione, che sia la

544

arte

Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione

7


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 05/02/20 14:17 Pagina 545

pagina di un giornale, la copertina di un libro o di una rivista, un manuale di istruzioni o lo spazio di un manifesto. Il grafico segue criteri diversi secondo lo scopo del messaggio: per un libro scolastico, ad esempio, sceglierà un’impaginazione ordinata, per il manifesto di una mostra cercherà di dare il massimo risalto ad un’opera esposta, per la locandina di un film farà convergere l’attenzione sugli elementi che possono attirare il pubblico (il nome della star, il titolo, ecc.). Nel manifesto per pubblicizzare una città (៑figura 8), il designer Milton Glaser ha scelto un’impaginazione molto semplice ma di grande effetto comunicativo. La staticità data dalla linea orizzontale del mare è infatti mossa della lettera M che, simile a un bagnante, si immerge nell’acqua, un invito a godere delle possibilità che la città offre.

Il logo e il marchio

8

Il logo (abbreviazione di logotipo) è l’immagine che un’azienda, un ente o un’associazione sceglie per comunicare in modo immediato la propria “personalità”. Il logo è una composizione grafica simbolica che può contenere anche un’informazione immediatamente riconducibile ad un marchio. Nel logo per la compagnia aerea Alitalia (៑figura 9), creato dal grafico Walter Landor nel 1967, la lettera iniziale ricorda il disegno di un’ala e i colori sono quelli della bandiera italiana. Nel 1986 Walter Landor ha progettato anche il marchio per l’associazione ambientalista WWF (៑figura 10): la figura del panda, noto al grande pubblico come animale in pericolo di estinzione, si associa così alle finalità dell’associazione. Il simbolo in ៑figura 11 identifica i prodotti in pura lana vergine e richiama l’immagine stilizzata di un gomitolo. Lo troviamo infatti sulle etichette dei maglioni di lana. Per creare il marchio della Regione Lombardia in ៑figura 12, il designer e grafico Bruno Munari si è ispirato alla rosa camuna, un antico simbolo presente nelle incisioni rupestri della Valle Camonica.

Laboratorio

creativo

9

11

10

12

Comunica con un lettering di fantasia A volte i grafici accostano caratteri diversi o creano caratteri di fantasia per ottenere speciali effetti espressivi. Scegli il verso di una poesia che ti piace oppure una delle seguenti parole: FREDDO - CALDO - ODIO - AMORE - AMICIZIA - NUVOLA - MARE Cerca e ritaglia da riviste lettere diverse. Usale per comporre il testo che hai scelto provando diversi accostamenti di colore, forma e grandezza finché trovi la disposizione che ti sembra esprimere meglio il tuo messaggio. Non è detto che le lettere debbano essere accostate su una linea orizzontale: puoi studiare anche un effetto più mosso, purché la parola o la frase siano leggibili. Quaderno attivo • Manifesti

• Un marchio per la tua città • Un manifesto per la tua città • Un’icona per idee o sentimenti

Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

545


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 07/02/20 14:07 Pagina 546

La fotografia La fotografia è nata da meno di due secoli ma in questo breve tempo è diventata il mezzo più diffuso per riprodurre la realtà attraverso delle immagini. Si avvale di uno strumento, la macchina fotografica o fotocamera, in grado di fermare un istante creando un’immagine statica. Questo processo avviene perché la fotocamera “cattura” la luce che colpisce gli oggetti e la “traduce” in immagini, attraverso procedimenti chimici negli apparecchi tradizionali e digitali in quelli attuali. La fotografia ha applicazioni vastissime: • è al servizio dell’informazione e della divulgazione in tutti i campi (attualità, viaggi, scienze, sport, spettacoli e così via);

• è al servizio dello Stato e dei cittadini (foto sul passaporto, foto segnaletiche, foto della Polizia Scientifica); • è usata in pubblicità per presentare i prodotti in modo suggestivo e convincere i consumatori; • è una forma di espressione artistica; • è il mezzo sempre più usato in modo amatoriale da tutti noi per fissare e condividere con gli amici momenti della nostra vita. Alcune fotografie, soprattutto quelle per la pubblicità e per la moda, vengono realizzate in appositi studi fotografici (៑figura 13), spazi ampi attrezzati con luci, fondali, specchi e tutto ciò che serve a mettere in luce il soggetto nel modo desiderato dal fotografo. Queste sono un esempio di “foto posate” (៑figura 14), del tutto diverse dalle foto di un reporter che vuole documentare una realtà (៑figura 15) o,

14 Tim Walker, Ritratto di Molly Goddard.

13 Studio fotografico.

15 Sebastiao Salgado, Reportage in Sebastiao, Brasile.

546

Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 01/02/20 16:31 Pagina 547

almeno in teoria, dalle “istantanee” di un instagrammer che cerca sempre un contesto quotidiano (៑figura 16). Le immagini fotografiche sembrano sempre riprodurre la realtà esattamente così come essa è ma in realtà non è così: dietro ogni fotografia c’è l’intenzione e il personale punto di vista di chi l’ha scattata. Il fotografo interpreta ciò che vede e lo traduce in una determinata immagine usando consapevolmente il linguaggio della fotografia. Scopriamo alcuni elementi di questo linguaggio.

L’inquadratura e il punto di vista L’inquadratura è l’insieme delle scelte che il fotografo compie per creare un’immagine. La prima scelta è la porzione di spazio che verrà inquadrato dall’obiettivo della sua fotocamera, poi dovrà decidere dove collocare il soggetto da fotografare e quale angolazione dare alla composizione visiva, quali parti devono essere illuminate e quali in ombra. La variazione di questi elementi può dare significati diversi alla stessa foto. Con l’inquadratura il fotografo decide se vuole rappresentare il suo soggetto da lontano (campo lungo) o da vicino; una persona può essere ritratta con l’ambiente attorno, oppure da sola a figura intera, a tre quarti o in primo piano (៑figura 17).

16

Il fotografo stabilisce anche da quale punto di vista vuole ritratte il soggetto; un punto di vista particolare determina uno stile, al contrario una foto scattata ad altezza d’uomo appare più oggettiva e naturale.

17

Figura intera

Figura a tre quarti

Primo piano Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

547


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 01/02/20 16:31 Pagina 548

La luce La luce è un elemento fondamentale per il risultato espressivo di una fotografia. Il fotografo può scegliere una luce artificiale o naturale (e in questo caso sceglierà il momento della giornata o l’atmosfera più congeniale), intensa o debole, più bianca e fredda o più calda e rosata, cambiando eventualmente il colore con dei filtri. Inoltre, merita attenzione la provenienza della fonte di luce che può creare suggestivi effetti di ombre e contrasti (៑figura 18). 18

La luce frontale illumina pienamente il soggetto.

La luce laterale produce ombre e luci, con effetti di rilievo.

La luce soffusa crea un’atmosfera suggestiva e poetica.

Nel controluce la figura appare come una sagoma priva di particolari.

Molti fotografi del Novecento, fra i quali il francese Ronald Martinez (៑figura 19), si sono ispirati ad alcune opere di Caravaggio nelle quali i soggetti ritratti sono lambiti solo in parte dalla luce dell’ambiente.

19 Ronald Martinez, La mamma e il bambino - Luce laterale.

548

Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione


Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 01/02/20 16:31 Pagina 549

Il colore e il bianco e nero In origine la tecnica limitava le fotografie al solo bianco e nero, che oggi può essere una scelta stilistica espressiva. Ne è un esempio il fotografo italiano Gianni Barengo Gardin, che ha sempre fotografato in bianco e nero, documentando con efficacia comunicativa e qualità estetica la società e l’ambiente del nostro Paese (៑figura 20). Poiché il colore dipende dalla luce, il fotografo sceglie attentamente le luci più favorevoli per ottenere i colori desiderati e può anche creare condizioni di luce particolari con appositi filtri o lampade. Regolando l’ esposizione , si possono ottenere foto con contrasti più o meno forti.

La rielaborazione e il ritocco fotografico È possibile intervenire su una fotografia anche dopo che è stata scattata. Con le tecnologie digitali, grazie ad appositi programmi di fotoritocco o postproduzione è possibile modificare il colore, i contrasti, la luminosità (anche di singole parti) e l’inquadratura tagliando alcune porzioni di immagine. È anche possibile aggiungere e/o sovrapporre immagini diverse.

20 Gianni Berengo Gardin, Toscana, 1970.

Esposizione Indica la quantità di luce che riflette l’apparecchio fotografico.

Quaderno attivo • L’inquadratura • Il punto di vista • La luce

• I ritratti • Still life • Breve storia della fotografia in 20 foto

Laboratorio

creativo

Il fotografo sei tu Tenendo conto degli elementi di queste pagine, scegli un soggetto e scatta qualche fotografia. Non scattare a caso ma rifletti e decidi:

• l’inquadratura che ti sembra più adatta; • il punto di vista; • il tipo di luce (il momento della giornata) e la sua provenienza. Scegli quella meglio riuscita e presentala in classe spiegando il motivo e l’effetto delle tue scelte. Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

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Il cinema e i video Il cinema, la più giovane delle arti, può essere considerato un’evoluzione della fotografia. Infatti, la cinepresa o videocamera “cattura” le immagini in movimento mettendo in successione una serie di fotografie, chiamate fotogrammi o frame. Questi fotogrammi, se vengono proiettati alla velocità di 24 al secondo, sono percepiti dal nostro occhio come una sequenza in movimento. Il cinema utilizza un linguaggio multimediale che mette insieme immagini, parole e suoni e l’uso sapiente di questi tre elementi crea l’illusione della realtà: le scene dei film ci sembrano vere. Una musica associata ad una certa immagine può farci divertire, un effetto sonoro può farci trasalire e un primo piano struggente può farci piangere. Ci identifichiamo con un personaggio scordandoci che è un attore, ci emozioniamo con lui e ci rivediamo in lui; questo fa del cinema la forma espressiva oggi più popolare.

21

Gomorra, film drammatico.

La la land, musical.

Maleficent, fantasy.

Noi e la Giulia, commedia.

Tanti generi Quando diciamo film possiamo intendere tante cose diverse. Innanzi tutto, in base alla durata distinguiamo i cortometraggi, che durano meno di 30 minuti, dai lungometraggi. In base al contenuto e agli scopi, distinguiamo poi le due grandi categorie dei documentari o docufilm, che hanno lo scopo di informare, e della fiction, cioè i film che raccontano una storia frutto dell’immaginazione degli autori, anche quando si ispira a fatti veri. Un nuovo linguaggio si è fatto strada negli ultimi anni, quello della docufiction, che mette insieme immagini di repertorio con immagini costruite. Realtà e finzione in questo caso collaborano e si fondono. Nell’ambito della fiction ci sono diversi generi: musicale, drammatico, comico, avventura, spy, western, commedia, fantasy, tanto per citarne alcuni (៑figura 21).

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Immagini di repertorio Brevi filmati relativi a un tema, ad un ambiente, ad un evento storico, di cronaca o ad un personaggio, ripresi in precedenza e conservati, quindi riutilizzati quando si debba ricorrere ad una memoria visiva.

Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione


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La grammatica del cinema: inquadrature, campi e piani Poiché un film è composto da una serie di fotografie, valgono anche per esso alcuni elementi del linguaggio fotografico, come il colore, la luce e l’inquadratura. Le inquadrature sono un elemento fondamentale del linguaggio cinematografico perché rappresentano il punto di vista che il regista sceglie in ogni scena. Osserva l’effetto dovuto alle varie inquadrature, tratte dal film C’eravamo tanto amati, del regista Ettore Scola (៑figura 22). 22

Campo lungo - Si usa per dare maggiore risalto all’ambiente. Campo medio - Inserisce i personaggi in un contesto rendendo visibili entrambi.

Figura intera - Dà maggiore rilievo al personaggio ripreso nella sua interezza. Dettaglio - Inquadra un particolare significativo della scena.

Piano americano – Il nome di questa inquadratura particolare è dovuto al fatto che è quella più usata nei film western. Le figure umane sono riprese dalle gambe in su così da includere le pistole.

Primo piano - Mette in evidenza il volto e l’espressione del personaggio.

Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

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La ripresa e i movimenti di macchina Il regista riprende la scena con la macchina da presa. La ripresa è detta oggettiva quando le scene sono riprese dal punto di vista di un osservatore esterno, cioè lo spettatore, soggettiva quando mostra il punto di vista di un personaggio del film (៑figura 23). La macchina da presa può essere fissa o compiere dei movimenti, magari per seguire un personaggio nei suoi spostamenti, nel qual caso si parla di carrellata. Si dice panoramica invece quando la macchina da presa ruota su sé stessa per riprendere via via ciò che gli sta intorno. 23 Ripresa oggettiva.

Ripresa soggettiva.

Il montaggio e il missaggio Dopo aver girato tutte le scene, in genere senza seguire l’ordine cronologico della narrazione, il regista seleziona le riprese più riuscite e procede al montaggio, cioè lega tra loro le varie inquadrature creando delle sequenze. Le varie sequenze in successione creano il film. Segue la fase del missaggio, nella quale si collegano le immagini con la parte sonora: dialoghi, musiche e rumori.

Un grande impegno di squadra La realizzazione di un film richiede il lavoro e la collaborazione di molte persone. Il produttore si occupa di reperire e gestire le risorse economiche e di garantire al film una distribuzione. Il regista è il responsabile artistico del film. Con lui collabora lo sce-

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Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione

neggiatore, che “traduce” il soggetto, cioè la storia, nel linguaggio cinematografico, definendo la sequenza delle scene, i dialoghi, le atmosfere. Il regista dirige il cast artistico degli attori e il cast tecnico, cioè la troupe, che comprende tra gli altri gli operatori delle riprese, i tecnici del suono, i costumisti e gli scenografi.

I video Con lo sviluppo delle tecnologie digitali, realizzare un filmato e diffonderlo è diventato possibile anche con mezzi limitati. Ogni smartphone, ad esempio, è dotato di una videocamera ed è per questo che negli ultimi anni si è diffusa in misura sempre maggiore la produzione di video, brevi filmati che non sono destinati alle sale cinematografiche ma circolano attraverso i canali della Rete e vengono condivisi sui Social Network.


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Ci sono anche video che hanno uno scopo dichiaratamente commerciale, come gli spot televisivi (៑figura 24) o i messaggi promozionali. Ci sono video musicali che associano delle immagini ad un brano cantato da una star e ci sono anche video realizzati da artisti ed esposti come opere multimediali.

24 Spot televisivo per Hey Pinkmin.

Laboratorio

creativo

Una video-presentazione Durante l’anno scolastico avete conosciuto e studiato le opere di grandi artisti del passato e del presente, ciascuna diversa, per aspetto e per significati. Vi proponiamo di organizzare un breve video su un’opera studiata, in modo adatto a presentarla brevemente ai compagni e all’insegnante. Dividetevi in piccoli gruppi di tre o quattro studenti e ciascun gruppo scelga l’opera, organizzando la sua presentazione in modo chiaro e facile. Iniziate dando alcune rapide informazioni generali (l’autore, il titolo o il tema trattato, l’epoca a cui risale) e poi mostrate gli aspetti visivi dell’opera: soggetto, tecnica, linguaggio usati.

Spiegate poi il significato dell’opera e le vostre personali impressioni. Parlate a turno (non più di uno o due minuti a testa) riprendendovi a vicenda con un telefono cellulare o un tablet, ricordando di dare il giusto risalto alle immagini, che sono le protagoniste! Presentate in classe i vostri video, rifateli se non vi soddisfano e poi montateli in sequenza. Potete pubblicare le vostre presentazioni nella pagina web della scuola oppure diffonderle attraverso i social network alla comunità virtuale di studenti della vostra scuola. Quaderno operativo

• L’inquadratura nel cinema

Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

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Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 05/02/20 14:19 Pagina 554

Il web La parola web è una abbreviazione di World Wide Web (www), che significa “grande ragnatela mondiale”. Infatti, il web è uno spazio digitale costituito da una enorme quantità di dati e informazioni a cui tutti possono accedere, da tutto il mondo: basta avere un computer, uno smartphone o un tablet con la connessione Internet per navigare, cioè entrare in questa grande rete.

Un linguaggio interattivo Mentre nelle tradizionali forme di comunicazione i messaggi partono da un emittente e arrivano a un ricevente, con la rete web e Internet tutti possono comunicare con tutti. Ogni utente può assumere un ruolo attivo: può scegliere i contenuti da consultare, immettere contenuti propri, condividere video, testi, immagini, interagire con commenti e chat, in un dialogo continuo con gli altri utenti. Si dice per questo che la comunicazione in rete è 25 Homepage del sito del FAI (Fondo Ambiente Italiano).

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Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione

interattiva, chiunque può essere sia destinatario sia emittente: una vera rivoluzione che ha cambiato il modo di comunicare!

Che cosa è un sito La grande quantità di informazioni presente nel web è organizzata in siti. Un sito è un insieme di pagine collegate tra loro e con l’intera rete, dotato di un proprio indirizzo o url: è quello che digitiamo quando vogliamo “entrare” nel sito, cioè collegarci con i suoi contenuti. La ៑figura 25 ti presenta la homepage del sito del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Oggi associazioni, musei, istituzioni, aziende, giornali, singole persone, tutti coloro che vogliono avere visibilità e comunicare qualcosa al pubblico lo fanno attraverso un sito web. Per aiutarci a trovare nella grande rete del web i contenuti che ci interessano possiamo ricorrere ai motori di ricerca: digitando parole chiave ci vengono suggeriti alcuni “indirizzi” collegati ad esse.


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Comunicare in tempo reale Un grande vantaggio del web è che i contenuti possono essere modificati in qualunque momento, a differenza di ciò che accade ad esempio con la televisione e la carta stampata, Gli amministratori, cioè i gestori dei siti, intervengono continuamente per aggiornare, aggiungere contenuti o news, verificare la correttezza dei contenuti e rimuovere le cosiddette fake news, cioè le informazioni errate. Si dice che la comunicazione nel web avviene in tempo reale: significa che non appena un contenuto viene pubblicato in rete è subito disponibile per gli utenti. La comunicazione non è mai stata così veloce!

Un linguaggio ipertestuale In una pagina web possiamo trovare parole o immagini “sensibili”, cioè collegate ad altre pagine attraverso i link: cliccando su di esse possiamo accedere ad altre pagine dove possiamo trovare spiegazioni, approfondimenti, contenuti affiliati. A differenza di quanto accade in un libro di testo, dove i contenuti sono esposti uno dopo l’altro in un ordine

Laboratorio

prestabilito, nel web essi sono collegati da una rete virtuale che può prendere infinite direzioni: il cosiddetto ipertesto. Posso cioè “navigare” da una pagina all’altra costruendo il mio percorso di lettura. Ma attenzione a non perdere il filo!

Social network e le comunità virtuali Esistono siti specifici nati per mettere in contatto le persone: i social network, dove gli utenti stabiliscono relazioni in ogni parte del mondo. Si creano così comunità virtuali, cioè gruppi di persone che dialogano e possono condividere interessi comuni anche senza incontrarsi fisicamente, spesso senza conoscersi mai. I social network più usati sono Facebook, Instagram e Twitter. Un altro modo molto diffuso per comunicare in rete è il blog, abbreviazione di web log, cioè “diario in rete”: è effettivamente un diario online, cioè uno spazio dove chiunque, in veste di blogger, può pubblicare propri contenuti, ricevendo a propria volta commenti e contributi dai lettori. Infine, vi sono i forum: spazi virtuali di discussione dove le persone interessate a un certo tema possono scambiare informazioni e opinioni.

creativo

La homepage

Per ogni museo “visitato” virtualmente compilate una scheda con le seguenti informazioni:

Ideare una homepage è un lavoro da professionisti, ma per verificare se avete capito i criteri che guidano la sua ideazione e il suo uso, provate a idearne una su un foglio da disegno. Decidete il tema che volete trattare e i contenuti da selezionare e indicate col disegno gli elementi da inserire, sia le immagini che le scritte, e i colori che ritenete adatti a rendere efficace la comunicazione.

• • • • • • • •

Indagine sui musei: un compito di realtà Dividetevi in gruppi e cercate in rete i siti dei musei della vostra città o del vostro territorio: quanti sono? Avete scoperto musei di cui non conoscevate l’esistenza?

nome del museo; principali informazioni presenti nella home page; tipi di opere conservate ed epoca; organizzazione dell’esposizione (per temi, cronologicamente, ecc.); opere di maggior richiamo; iniziative speciali per il pubblico (laboratori, conferenze, ecc.); orari e calendario di accesso; costo del biglietto con eventuali agevolazioni.

Esprimete poi un giudizio sul sito. È chiaro? È attraente? È facile da esplorare? È aggiornato? È interattivo, cioè offre spazi di dialogo con gli utenti? Come potrebbe essere migliorato? Inviate eventualmente i vostri commenti e proposte agli amministratori del sito. Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

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Il design Prima dell’era industriale, gli oggetti erano realizzati a mano dagli artigiani: la qualità e bellezza di un oggetto dipendevano dall’abilità e dal gusto dell’artigiano. Oggi gli oggetti sono prodotti in serie dalle industrie e la loro qualità estetica è affidata alla creatività dei designer (termine inglese che significa progettista). Il design è un aspetto fondamentale nella progettazione e realizzazione degli oggetti. Il design ha infiniti campi di applicazione: oggetti per la casa, arredi, mezzi di trasporto, abbigliamento, tessuti, giochi per bambini, computer, elettrodomestici e così via. Il design esprime un gusto, un’epoca, e l’evoluzione di una società, con i propri valori e i propri traguardi. Per questo il designer, oltre che conoscere a fondo materiali e tecnologie, deve essere in grado di immaginare che l’oggetto prodotto può determinare perfino una idea più ampia, riferita a una intera collettività. Ad esempio, nel dopoguerra, in Italia venne inventata e prodotta la Vespa (៑figura 26), un economico e pratico mezzo di trasporto, diventato subito il simbolo di una nazione capace di reagire e risollevarsi dagli orrori della guerra.

La bellezza negli oggetti quotidiani

26 Primo modello di Vespa Piaggio, 1946.

27 Tapio Wirkkala, Vassoio foglia, 1951, Museum of Modern Art, New York.

Il precursore del moderno design fu il movimento Art and Craft (arti e mestieri) sorto in Inghilterra alla fine dell’Ottocento per avviare una collaborazione tra il mondo artistico e l’industria allo scopo di portare i valori dell’arte e della bellezza nella vita delle persone attraverso gli oggetti di uso quotidiano. Un esempio di ricerca artistica applicata a un oggetto quotidiano è il piatto in legno del designer finlandese Tapio Wirkkala nella ៑figura 27: ispirandosi alla bellezza della natura, il progettista ha sfruttato sapientemente la venatura del legno per creare una forma elegante e semplice, simile a una foglia.

La forma e la funzione

28 Posate Soft Sensibility, prodotte da Jané.

La forma di un oggetto non deve solo essere bella da vedere ma anche adatta alla funzione pratica a cui l’oggetto è destinato. Il designer deve quindi tenere conto dell’ergonomia, la scienza che studia il rapporto tra il corpo umano e gli oggetti, allo scopo di utilizzarli con il massimo vantaggio e il minimo sforzo. Nelle ៑figura 28 e 29 possiamo osservare due oggetti progettati proprio in base alla loro funzione: delle morbide posate dalla forma adatta a un bambino piccolo che deve imparare a impugnarle e un sedile che permette una posizione ottimale della schiena mentre si studia o lavora.

I materiali e le tecnologie I materiali e le tecnologie che il progresso mette a disposizione suggeriscono al designer forme completamente nuove. Lo studio delle qualità dei materiali (leggerezza, flessibilità, resistenza) stimola il designer a progettare oggetti che un decennio prima non sarebbero stati concepibili. La libreria nella ៑figura 30 è realizzata in un materiale plastico flessibile, quindi può essere appesa dandole la forma che si preferisce. 30 Ron Arad, Libreria Bookworm, 1993, prodotta da Kartell.

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Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione

29 Peter Opsvik, sedia Variable Balance, 1975, prodotta da Variér.


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La poltrona nella (៑figura 31), completamente in legno, è stata progettata più di ottanta anni fa da Alvar Aalto, uno dei maestri del design: la sua forma, del tutto innovativa a quel tempo, è nata da uno studio sulla flessibilità del legno e sulla possibilità di curvarlo con particolari procedimenti di lavorazione.

Il design e la qualità della vita 31 Alvar Aalto, Poltrona per il sanatorio

Molti designer si pongono lo scopo di migliorare la qualità della vita quotidiana progettando oggetti che aumentino la sicurezza, che facilitino le persone con disabilità, che possano essere usati in condizioni ambientali difficili, che possono aiutarci a risolvere problemi pratici. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il design ecologico che cerca di utilizzare materiali e lavorazioni “ecosostenibili” cioè con un ridotto impatto ambientale. Ne sono un esempio alcuni mobili (៑figura 32), progettati da un gruppo di giovani designer, in cartone ondulato, materiale robusto, riciclabile e facilmente lavorabile.

creativo

di Paimio, 1931, prodotta da Artek.

Kubedesign, poltrona Polly, cartone ondulato stratificato. 32

Laboratorio

Oggetti quotidiani reinventati

Alessandro Mondini, Lampada Amuleto, 2013.

Interpreta un oggetto di tutti i giorni, prendendo ispirazione da questi divertenti oggetti di design.

Alessandro Mondini, sveglia da cucina Anna timer, prodotto da Alessi.

Alessandro Mondini, Caffettiera.

Alessandro Mondini, Cavatappi Parrot, prodotti da Alessi.

Thomas Erikson, Armadietto per i medicinali, 1992.

Pensa a un oggetto che usi tutti i giorni; il tuo zaino, l’astuccio, un portamatite, una penna, una sedia, il banco di scuola. Come ti piacerebbe che fosse? Progettalo in modo che sia funzionale, ma anche divertente e piacevole da guardare. Prepara un bozzetto che illustri il tuo progetto: disegna l’oggetto, se necessario da diversi punti di vista per far capire bene com’è; indica i materiali con cui è fatto e il modo in cui va realizzato. • Oggetti nella storia del design • Bruno Munari: la forma logica degli oggetti • Eco-design: come trasformare la spazzatura in design

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La pubblicità Nella nostra società della comunicazione globale, ottenere visibilità, cioè farsi notare e ricordare dal pubblico, è importante per aziende, professionisti, associazioni, istituzioni, ossia per tutti coloro che vogliono far conoscere i loro prodotti o servizi o idee. La pubblicità è la forma di comunicazione che serve a questo scopo. Gli annunci pubblicitari raggiungono il pubblico attraverso diversi “canali”, come l’affissione sui muri, le inserzioni sui giornali, gli spot in radio e in tv, i pop up sul web, i banner nei siti, tanto per fare alcuni esempi, e possono presentarsi, a seconda del canale scelto, con forme e linguaggi diversi e appropriati al mezzo.

Gli ambiti della pubblicità e i suoi scopi La pubblicità comunica un messaggio con lo scopo di influenzare il comportamento del pubblico. Per raggiungere il suo scopo deve farsi notare, deve contenere alcune informazioni, deve essere convincente e in certi casi perfino suggestiva. Gran parte della pubblicità è commerciale, cioè vuole convincere gli utenti a consumare un determinato prodotto e quindi a comperarlo. La pubblicità del profumo femminile nella ៑figura 33 non descrive le qualità del prodotto, ma lo presenta con un’immagine molto studiata e ritoccata in modo da farle assumere tonalità dorate: lo scopo è suscitare il desiderio di chi guarda, associando il prodotto a idee di bellezza, ricchezza, lusso. Un’altra forma di pubblicità, detta sociale, ha lo scopo di comunicare una certa idea e convincere il pubblico ad adottare comportamenti corretti verso sé stessi, gli altri o l’ambiente. La pubblicità nella ៑figura 34 fa parte di una campagna sulla sicurezza stradale. Il messaggio è affidato a una famosa campionessa di tuffi con uno slogan spiritoso. In pubblicità si utilizzano spesso dei personaggi famosi, detti testimonial, allo scopo di rendere più autorevole e convincente il messaggio. C’è una pubblicità detta istituzionale che ha lo scopo di rendere visibile e ben riconoscibile al pubblico un luogo o un avvenimento di interesse generale, un grande evento, come per esempio un festival o una fiera, lo svolgersi di elezioni politiche, l’entrata in vigore di una nuova legge, e così via. Nella ៑figura 35 la pubblicità istituzionale presenta una grande fiera internazionale sul tema del cibo. Gli elementi sono molto semplici ed efficaci. Il grande marchio della manifestazione è formato dalla sovrapposizione in trasparenza della

33 Peter Opsvik, sedia Variable Balance, 1975, prodotta da Variér.

del Ministero 34 Pubblicità delle Infrastrutture e dei trasporti.

Marchio EXPO 2015

35 Pubblicità Fiera internazionale EXPO. Informazioni Slogan

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Sezione 3 • I linguaggi della comunicazione


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parola EXPO e della data, usando solo i tre colori primari. Lo slogan esprime il tema in poche parole. L’immagine rappresenta in modo stilizzato i principali monumenti della città negli stessi colori del marchio. La parte informativa, come si vede, è brevissima ed essenziale.

Il linguaggio della pubblicità I messaggi pubblicitari cercano di avere un impatto sul pubblico attraverso un uso creativo di ogni forma di linguaggio. Le immagini, affidate a fotografi, illustratori o grafici, sono curatissime, spesso sorprendenti, a volte scioccanti, manipolate in modo da creare suggestioni ed “effetti speciali”. La scelta dei colori in qualche caso determina l’identità di un prodotto. Il messaggio principale è espresso da una frase essenziale, lo slogan, che riassume il concetto che si vuole fare arrivare al pubblico: lo slogan può contenere giochi di parole, battute spiritose, metafore, perfino parole inventate. La comunicazione pubblicitaria fa sì che quello slogan e quei colori siano automaticamente associati dal pubblico al marchio e al prodotto. La pubblicità di una catena di supermercati nella ៑figura 36 vuole colpire con un’immagine sorprendente e ambigua: l’immagine delle melanzane è stata trattata in modo da farle somigliare a dei pinguini. Testo e immagine esprimono così in modo spiritoso l’idea di “qualcosa di speciale”, cioè il concetto su cui si basa il piccolo slogan in basso a destra (“Da noi la qualità è qualcosa di speciale”). Nella ៑figura 36 la marca di una famosa catena di fast food viene pubblicizzata attraverso l’immagine stilizzata di alcuni prodotti da mangiare. Guardando i colori e la forma di quelle immagini tutti pensiamo al marchio McDonald’s senza uso né di slogan né di loghi.

Laboratorio

36 Campagna pubblicitaria Esselunga, McDonald’s.

creativo

Le immagini pubblicitarie: un compito di realtà

pisce per l’immagine. Analizzate insieme l’immagine rispondendo alle domande.

Lavorate a coppie o in piccoli gruppi. Scegliete una pubblicità commerciale (in forma di manifesto, locandina, inserzione su riviste o internet, non in forma di video) che vi col-

• Rappresenta il prodotto pubblicizzato? • Se no, che rapporto c’è tra l’immagine e il prodotto? A quali idee il prodotto viene associato?

• L’immagine è una fotografia o altro? • Quali sono le sue caratteristiche visive principali (colore, Quaderno operativo

• Una campagna di utilità sociale • Il messaggio nascosto

forma, luce, ecc.)? • In che modo secondo voi è stata creata/trattata? • Per quali motivi vi ha colpito? Presentate la vostra analisi alla classe.

• Pubblicità d’autore Unità 1 • La comunicazione visiva oggi

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Arte linguaggi comunicazione.qxp_Layout 1 05/02/20 14:26 Pagina 560

Verifiche

me costituiscono l’.......................... . Questa riguarda la porzione di ...................., la posizione del soggetto (ripreso da vicino o da lontano; con l’ambiente attorno o da solo; a figura intera, a tre quarti o in ................................), il punto di vista, le caratteristiche della .............. e la sua provenienza (..................., ..................., ..................., ...................). Si può fotografare in bianco e nero o a colori. Con il ................... si può intervenire su una fotografia dopo che è stata scattata.

Verifica delle conoscenze

Americano Carrellata Cortometraggi Docufiction Documentari Fiction

Sintesi Completa scegliendo tra gli elementi elencati. Grafemi Inquadratura Nuvolette 1.

560

Verifiche

4.

Palette Immagini

Caratteri Testi

La grafica si occupa dell’organizzazione di tutto ciò che è ..................., nei più diversi campi di applicazione (giornali, riviste, libri, manifesti, confezioni, marchi, siti web, applicazioni informatiche). Il grafico seleziona ed elabora ..................., sceglie il tipo e lo stile dei ................... (lettering), dispone i .................., seleziona la gamma di colori (...................) e organizza tutti gli elementi. Controluce Fotoritocco Frontale Immagini

3.

Vignetta Visivo

Il fumetto (o comics) è un linguaggio misto (narrativo e .................................) che usa immagini e parole per raccontare storie, di generi diversi. Deve il nome alle ............................... (balloon) che racchiudono dialoghi e pensieri dei personaggi. L’unità di base è la ................................... . Più vignette formano una ............................. o una .............................. (pagina). Con l’.............................................. il disegnatore sceglie quale parte della scena mettere in evidenza. Le ........................................... sono parole che imitano suoni e rumori. I ..................................................... sono piccole immagini che simboleggiano qualcosa. Visivo Lettering

2.

Onomatopee Striscia Tavola

Inquadratura Laterale Luce Primo piano

Soffusa Spazio

La fotografia è il mezzo più diffuso per riprodurre la realtà attraverso .................... . Tutte le fotografie sono il risultato delle scelte del fotografo, che nell’insieSezione 3 • I linguaggi della comunicazione

Oggettiva Panoramica Personaggio Primo Repertorio Sequenze

Il cinema è la più giovane delle arti e utilizza un linguaggio .................................. (unisce cioè immagini, parole, suoni). In base alla durata i film sono distinti in ....................... (meno di 30 minuti) e .........................; in base al contenuto e allo scopo in ........................... (che informano), ........................ (che raccontano storie scritte da uno o più autori, e ............................. (che fonde immagini di ................... con immagini costruite). Nel linguaggio cinematografico l’................... rappresenta il punto di vista del regista (campo ..........................., campo medio, figura intera, piano ........................., ................... piano e dettaglio). Quando riprende, il regista può scegliere tra ripresa ................... (il punto di vista di chi guarda) o soggettiva (il punto di vista di un ...................), mantenere la macchina da presa fissa o compiere movimenti (come la ................... e la ...................). Con il ................... il regista lega tra loro le varie inquadrature per creare le ................... che formano il film. Con il ................... unisce immagini e suoni (dialoghi, musiche, rumori). Blog Digitale Interattiva Internet

5.

Inquadratura Lungo Lungometraggi Missaggio Montaggio Multimediale

Ipertesto Sito Link Social network Motori di ricerca Reale

Il web è uno spazio ................. costituito da dati e informazioni, accessibile a tutti attraverso un dispositivo elettronico e una connessione .......................... . Nella rete tutti possono comunicare con tutti e la comunicazione è ........................... e avviene in tempo .......................... . Un ........................... è un insieme di pagine collegate tra loro e con la rete, accessibile


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a un indirizzo url. Le pagine web contengono ............ per collegarsi ad altre pagine,(.................................) . Per cercare informazioni sulla rete utilizziamo .............................., per metterci in contatto con altre persone i ..................................., i ........................... e i forum. Ambiente Bellezza Corpo umano 6.

Marchio Slogan Sociale

La pubblicità è una forma di comunicazione che serve a dare ............................ Il suo intento è quello di influenzare il pubblico. Può essere ........................... (quando vuole indurre all’acquisto), ........................... (quando vuole convincere il pubblico ad adottare un comportamento corretto), ........................... (quando vuole rendere visibile un’istituzione, un’azienda o un evento). Le caratteristiche della pubblicità sono l’uso creativo del ..........................., l’uso di immagini curatissime, l’uso dello ...................... per riassumere brevemente il messaggio, la visibilità del .................... del prodotto.

F

V

F

V

F

V

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V

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V

F

DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA Scegli l’opzione corretta. 1.

Nella fotografia l’inquadratura: A è la forma della fotografia B riguarda la porzione di spazio ripresa

2.

Il soggetto è rappresentato da lontano: A nel campo lungo B nel primo piano

3.

La figura appare priva di particolari: A con la luce frontale B nel controluce

4.

Nel cinema il campo lungo: A dà risalto all’ambiente B inquadra un dettaglio significativo

I fumetti raccontano storie che possono appartenere a generi diversi Nel fumetto l’unità di base del racconto è la striscia Nel fumetto i balloon indicano i rumori L’impaginazione consiste nel collocare testi e immagini nello spazio a disposizione

• La comunicazione visiva: mappe concettuali

Visual communication

V

F

V V

F F

V

F

Visual communication allows to convey information and ideas using forms that can be seen, as it based in part or whole on eyesight. Visual communication includes all ways to express information visually such as signs, typography, graphic design, comics, illustration, photography, animation, films, design, and advertising.

Verifiche

561

Verifiche

3. 4.

10.

V

C L I L

Metti una crocetta sulla V se l’affermazione è vera, sulla F se è falsa.

2.

8.

Logo e marchio sono sinonimi Nella grafica per lettering si intende la gamma di colori La grafica si applica solo a prodotti stampati Il corpo indica la grandezza del carattere Il fotoritocco indica la composizione di testi e immagini nello spazio a disposizione Nel fumetto il campo lungo concentra l’attenzione su un dettaglio

Visibilità

VERO O FALSO

1.

7.

9.

Progettazione

Il design è la ........................... di oggetti per le più svariate applicazioni, con l’intento di fondere la funzionalità con la ........................... Nella progettazione il designer deve tenere dei ...................... e delle tecnologie a disposizione, oltre che dell’................. (cioè la scienza che studia il rapporto tra ........................... e oggetti. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il design ..........................., che utilizza materiali e lavorazioni che non danneggiano l’............................ Commerciale Istituzione Linguaggio

7.

Ecologico Ergonomia Materiali

5. 6.


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©2020 Edizioni Bulgarini – Firenze, Italy www.bulgarini.it

Maria Corno ha collaborato alla stesura e alla revisione delle parti relative a Linguaggi e comunicazione visiva e alla stesura e revisione degli apparati didattici. Ha inoltre progettato e curato il volume Il Fai per i Docenti allegato a questo corso.

Progettazione, coordinamento e realizzazione editoriale a cura di GP&C Srl - Milano Distribuzione esclusiva: Eli – Loreto (AN) www.elionline.com

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

È vietata la riproduzione, anche parziale, o a uso interno didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata.

Prima edizione: febbraio 2020 Ristampa:

5 4 3 2 1 2020 2021 2022 2023 2024 Nell’eventualità che illustrazioni di competenza altrui siano riprodotte in questo volume, l’editore è a disposizione degli aventi diritto che non si sono potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, in caso di cortese segnalazione, a eventuali non voluti errori e/o omissioni nei riferimenti relativi. Nel rispetto della normativa vigente sulla trasparenza nella pubblicità, le immagini escludono ogni e qualsiasi possibile intenzione o effetto promozionale verso i lettori.

Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto - Trevi - Febbraio 2020 - 20.83.244.0P


Cop Fare Arte Insieme COMPACT-Saggio.qxp_Layout 1 12/02/20 17:46 Pagina 1

FARE ARTE INSIEME Lucia Lazotti

Il volume introduce al linguaggio visivo, alle tecniche e ai temi che hanno ispirato la produzione artistica per poi affrontare l’evoluzione dell’arte nella storia e le più moderne forme di comunicazione visiva. Si pone l’obiettivo di stimolare e guidare l’osservazione e la riflessione attraverso un metodo di lettura che permette di collegare gli aspetti concreti di un’opera al contesto, in modo da capire il significato che l’opera racchiude, in relazione alla poetica di un autore, a una forma comunicativa o addirittura a un’epoca. Nel contempo stimola l’operatività e la creatività attraverso laboratori creativi che collegano i diversi aspetti della disciplina. I contenuti sono trattati a dimensione di lezione, nell’ottica della semplificazione, e ciascuno è corredato da una sintesi (in carattere ad alta leggibilità). Le unità si chiudono con attività di verifica, nella forma di sintesi, domande aperte ed esercizi inclusivi adatti a studenti con Bisogni Educativi Speciali, contributi per il CLIL e mappa concettuale. QUADERNO ATTIVO

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Sul sito bulgarini.it trovi tutte le informazioni dettagliate riguardanti questo libro.

I contenuti digitali accessibili in rete prevedono approfondimenti testuali, visivi e multimediali, letture d’opera guidate e interattive, gallerie di opere, link a musei, audiosintesi delle unità e unità in slide, Italiarte (mappe della sezione Viaggio in Italia), esercizi interattivi, tutti con accesso diretto tramite smartphone e tablet. Il FAI ACCANTO AI DOCENTI Partner d’eccezione di Fare Arte Insieme Compact è il FAI, fondazione impegnata per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale italiano. Il FAI accanto ai Docenti propone percorsi didattici per la scoperta e lo studio dei beni artistici e culturali del territorio, appositamente sviluppati dal FAI Scuola, settore della fondazione dedicato all’impegnoeducativo.

www.bulgarini.it

FARE ARTE INSIEME compact

Questo strumento di lavoro mette l’operatività al centro dell’apprendimento con l’obiettivo di sviluppare competenze attraverso attività diversificate con caratteri di inclusività, adatte anche a studenti con Bisogni Educativi Speciali. Realizzata in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), la sezione Viaggio in Italia è una guida alla conoscenza del territorio che si propone di far conoscere, valorizzare e rispettare i tesori artistici italiani.

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BULGARINI

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Il linguaggio e la comunicazione visiva L’arte nella storia

Fare Arte Insieme Compact + Fare Arte insieme Compact - Quaderno attivo ISBN 978-88-234-3090-7

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