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Educazione civica Water footprint: l’impronta idrica
Water footprint: l’impronta idrica
L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo individuo è data dalla quantità di acqua che utilizza per vivere: sia quella consumata direttamente (come l’acqua del rubinetto), sia l’acqua “virtuale” presente nel cibo che mangia o nei prodotti che acquista. Ognuno di noi, quindi, nell’arco della giornata o della vita produce un’impronta idrica, legata al consumo di un determinato quantitativo d’acqua.
L’impronta idrica diventa più rilevante se prendiamo in considerazione il consumo di acqua da parte di una comunità o di un’azienda. In questo caso, l’impronta idrica è data dal volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, comprendente non solo i volumi d’acqua consumati (incorporati in un prodotto), ma anche quelli inquinati.
È importante ricordare che più di due terzi dell’acqua che consumiamo sono destinati alla produzione di cibo. L’acqua è necessaria per irrigare le coltivazioni, ma anche per produrre la carne. È la produzione di carne, infatti, a richiedere il maggiore quantitativo di acqua, molto più che la produzione di verdura, ortaggi e frutta. Per produrre un chilo di carne di manzo occorrono fino a 15.500 litri di acqua, impiegati soprattutto per alimentare l’animale, producendo il suo mangime. Gli alimenti, quindi, possono essere classificati sulla base dell’impronta idrica: si tratta di un calcolo virtuale che tiene in considerazione tutti i passaggi e i consumi standard della filiera di produzione. È fondamentale capire che più carne, latticini e alimenti trasformati produciamo, più acqua consumiamo.
Alimento Impronta idrica
Mela 822 l/kg Burro 5.553 l/kg Carne di manzo 15.415 l/kg Banane 790 l/kg
Sul sito del Water Footprint Network è possibile comparare alcuni tra Vino 870 l/kg i cibi più comuni in base all’impronta idrica. Pomodori 214 l/kg Nella tabella a lato, l’acqua che viene consumata per produrre 1 kg di Caffè 18.900 l/kg alcuni alimenti. Riso 2.497 l/kg Maiale 5.988 l/kg L’impronta idrica di coltivazioni, produzioni, allevamenti si individua Pasta 1.849 l/kg sommando tre fattori: Olive 3.015 l/kg • • acqua blu: la quantità di acque superficiali e sotterranee utilizzate; acqua verde: la quantità di acqua piovana evaporata dal suolo e dalle Mais 1.222 l/kg coltivazioni; Lattuga 5.520 l/kg • acqua grigia: la quantità di acqua inquinata, quantificata come Uova 3.300 l/kg il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che Latte 1.020 l/kg la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità.
LAVORO COOPERATIVO
Ogni volta che ci si trova davanti a un pasto, che sia pranzo o cena, bisogna pensare all’acqua che si consuma, o meglio all’acqua che è stata consumata per produrre quel pasto. È quando si mangia, infatti, che il singolo individuo determina la propria impronta idrica, molto più di quando apre il rubinetto per lavarsi i denti o di quando si fa la doccia. Tutti insieme: guidati dal Docente, prendete in considerazione i seguenti alimenti e ragionate sui processi produttivi di ciascuno di essi. Soffermatevi in particolar modo sulle fasi della produzione che prevedono il consumo di acqua. A questo punto cercate di ordinare gli alimenti a partire da quello che consuma meno acqua, per arrivare a quello che ne consuma di più. Pomodoro · Uovo · Fetta di pane · 100 grammi di formaggio · Mela · Patata · 50 grammi di cioccolato · Hamburger