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FAQ: Domande frequenti
Che cos’è la bioenergetica?
La bioenergetica studia i processi di utilizzazione,
immagazzinamento e trasformazione di energia
nell’organismo a partire dagli alimenti e le necessità dell’organismo in termini di energia. L’organismo umano ricava l’energia che gli è necessaria per tutte le funzioni vitali dall’energia chimica racchiusa nei legami chimici dei macronutrienti organici (glucidi, proteine e lipidi) contenuti negli alimenti. L’insieme delle variazioni energetiche conseguenti ai processi biochimici ossidativi che si verificano nell’organismo è denominato metabolismo energetico. A partire dall’apporto energetico, la misura del calore prodotto consente di risalire all’energia spesa, cioè al dispendio energetico, e di definire quindi il fabbisogno energetico.
Come si calcola l’apporto energetico?
Il valore calorico netto dei princìpi alimentari calorici, tenuto conto del coefficiente di digeribilità, è pari a 4 kcal/g per proteine e glucidi, 9 kcal/g per i lipidi. L’apporto energetico è calcolato, a partire dalle quantità di alimenti introdotte nell’organismo, con apposite tavole di composizione degli alimenti.
Che cos’è il dispendio energetico?
Il dispendio energetico rappresenta l’energia consumata ed è misurato in kcal/die. È la somma di: metabolismo di base (MB), termogenesi indotta dalla dieta (TID), costo energetico dell’attività fisica (AF) e dispendi legati a situazioni fisiologiche particolari (accrescimento, gravidanza e allattamento). Il metabolismo di base è l’energia necessaria all’organismo per svolgere le funzioni fisiologiche di base ed è definito come l’energia utilizzata da un individuo, a digiuno da 12-14 ore, a temperatura ambientale di circa 20 °C, in condizioni di riposo fisico assoluto e di completo rilassamento psicologico, ma sveglio). Può essere misurato o stimato con le equazioni di Schofield a partire dal peso corporeo in chilogrammi. La termogenesi indotta dalla dieta (TID) individua l’incremento del dispendio energetico in risposta all’assunzione di alimenti. Il costo energetico dell’attività fisica (AF) dipende dal tipo, dalla frequenza e dall’intensità delle attività (normali, sportive o lavorative). Il dispendio energetico si calcola con metodi di calorimetria diretta (misurazione del calore disperso), metodi di calorimetria indiretta (scambi gassosi respiratori) e metodi non calorimetrici (relazione tra fenomeni fisiologici e il consumo di ossigeno).
Che cos’è e come si calcola il fabbisogno energetico?
Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il fabbisogno energetico (FE) è l’apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico. Corrisponde quindi al dispendio energetico. Per calcolarlo si applica la formula:
FE = metabolismo di base (MB) × Livello di Attività Fisica (LAF)
Che cosa stabiliscono i LARN per l’energia?
Nei LARN i livelli di assunzione di riferimento dell’energia sono espressi come fabbisogno medio (AR, Average Requirement) di energia per gruppi di individui dello stesso sesso con eguale età, medesime caratteristiche antropometriche (peso e altezza) ed equivalente attività fisica. Si tratta di valori medi e, quindi, non applicabili come modello assoluto a livello individuale. In tutte le fasce di età (con l’eccezione dell’intervallo 6-12 mesi) il fabbisogno energetico è stato stimato con il metodo fattoriale (MB × LAF).
Come si valuta il peso corporeo?
Il peso desiderabile è determinato a partire da parametri antropometrici che mettono in relazione il peso con l’altezza, il sesso, la composizione corporea e lo stato di salute. L’Indice di Massa Corporea (IMC), noto come BMI (Body Mass Index), mette in relazione peso e altezza, indipendentemente dal sesso e dalla composizione corporea, ed è calcolato con le formule: BMI = peso (kg) : altezza2 (m) oppure BMI = peso (kg) : altezza (m): altezza (m). Il peso di riferimento puramente teorico corrisponde a un BMI di 22,5 (normopeso). Per valutare l’accumulo di grasso a livello addominale si misura la circonferenza addominale o il tipo morfologico.