4 minute read

2 Che cosa si intende per standard nutrizionali

Gli standard nutrizionali indicano gli apporti giornalieri di energia e di nutrienti che assicurano la copertura dei fabbisogni nutrizionali in soggetti sani in specifiche condizioni fisiologiche. Tengono conto quindi di variabili fisiologiche come il sesso e l’età dell’individuo. Questi standard di riferimento sono validi per l’intera popolazione o per gruppi omogenei di persone, ma non per individui singoli.

Gli obiettivi degli standard nutrizionali

● Proteggere la popolazione dal rischio di carenze nutrizionali ● Fornire elementi utili per valutare l’adeguatezza della dieta media della popolazione o di gruppi di individui rispetto ai valori proposti ● Pianificare la politica degli approvvigionamenti alimentari nazionali e l’alimentazione di comunità (ristorazione collettiva)

Gli obiettivi degli standard nutrizionali rappresentano pertanto lo strumento per: • svolgere informazione ed educazione alimentare: • elaborare le linee guida alimentari; • realizzare correttamente l’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari; • preparare alimenti dietetici.

ESERCIZIO Gli standard nutrizionali: 1 indicano gli apporti di energia e nutrienti 2 sono applicabili ad individui singoli 3 sono utili per valutare l’adeguatezza della dieta media della popolazione 4 aiutano a proteggere la popolazione dal rischio di carenze nutrizionali 5 non hanno funzione informativa né educativa 6 sono usati nell’elaborazione delle linee guida alimentari 7 aiutano a realizzare correttamente l’etichettatura nutrizionale 8 tengono conto del sesso e dell’età di gruppi di individui

V F V F V F V F V F V F V F V F

Raccordi interdisciplinari

Scienze motorie

Peso corporeo e attività sportive

Italiano

Le cattive abitudini alimentari di Giacomo Leopardi: il gelato

Che cosa sono i LARN

In Italia le prime raccomandazioni nutrizionali furono elaborate nel 1976 dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e pubblicate come Livelli di Assunzione

Raccomandati di Nutrienti ed energia

per la popolazione italiana (LARN). Le raccomandazioni nutrizionali non sono standard assoluti, ma variano sulla base sia delle nuove conoscenze scientifiche, sia dei

cambiamenti nelle abitudini alimentari

della popolazione italiana. Le prime revisioni si basavano infatti sul concetto di quantità raccomandata (Recommended Dietary Intake, RDI), che era espressa da un singolo valore tarato sul limite superiore di fabbisogno nel gruppo di popolazione d’interesse. La IV revisione, del 2014, tiene conto invece del concetto di adeguatezza nutrizionale e, come sottolineato nell’introduzione, individua un sistema articolato di valori di riferimento per la dieta (Dietary Reference Values, DRV). LARN corrisponde ora infatti a

Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione

italiana. Nello sviluppo delle nuove raccomandazioni, sono stati identificati cinque gruppi (ulteriormente suddivisi in classi di età).

I cinque gruppi individuati dai LARN

1 Lattanti (6-12 mesi) e bambini (1-3 anni, 4-6 anni e 7-10 anni), indipendentemente dal sesso.

2 Maschi (11-14 anni, 15-17 anni, 18-29 anni, 30-59 anni, 60-74 anni e oltre i 75 anni). 3 Femmine (11-14 anni, 15-17 anni, 18-29 anni, 30-59 anni, 60-74 anni e oltre i 75 anni).

4 Donne in gravidanza. 5 Donne in allattamento.

ESERCIZIO Scegli l’alternativa corretta. 1 Le raccomandazioni nutrizionali sono: valori assoluti / valori di riferimento 2 La IV revisione dei LARN tiene conto del concetto: di adeguatezza nutrizionale / di pareggio energetico 3 LARN sta oggi per livelli di assunzione: raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana / di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana 4 Nella IV revisione dei LARN: lattanti e bambini sono divisi in base al sesso / le donne in gravidanza e allattamento sono considerate separatamente 5 Gli individui al di sopra degli 11 anni sono divisi: per sesso e per età / solo per età

Utilizzo dei LARN in nutrizione umana e dietetica

(Società Italiana di Nutrizione Umana, LARN IV Revisione, 2014, pag. 28)

Uso dei LARN nella valutazione dello stato di nutrizione e per la sorveglianza nutrizionale

Valori di riferimento A livello individuale In gruppi di popolazione

AR Fabbisogno medio

Average Requirement

PRI Assunzione raccomandata per la popolazione

Population Reference Intake Si usa (con informazioni sulla variabilità del fabbisogno e variazione intraindividuale degli apporti) per esaminare la probabilità che l’apporto usuale sia inadeguato

Un’assunzione abituale pari o superiore alla PRI si associa a una bassa probabilità di inadeguatezza La proporzione del gruppo con assunzione usuale inferiore all’AR è una stima della prevalenza di inadeguatezza

Da non usare per stimare l’inadeguatezza degli apporti

AI Assunzione Adeguata

Adequate Intake Un apporto abituale pari o superiore all’AI si può assumere come adeguato. Nessuna considerazione può essere fatta se l’introduzione è inferiore all’AI Un’assunzione media pari o superiore all’AI implica una bassa prevalenza di inadeguatezza. Nessuna considerazione può essere fatta se l’introduzione è inferiore all’AI*

UL Livello massimo tollerabile di assunzione

tolerable Upper intake Level Un’assunzione abituale al di sopra dell’UL aumenta il rischio di effetti avversi La proporzione del gruppo con assunzione abituale al di sopra dell’UL può considerarsi a rischio di effetti avversi da apporti eccessivi

Valori di riferimento

AR Fabbisogno medio

Average Requirement

PRI Assunzione raccomandata per la popolazione

Population Reference Intake

AI Assunzione Adeguata

Adequate Intake

UL Livello massimo tollerabile di assunzione

tolerable Upper intake Level

Utilizzo dei LARN in dietetica

A livello individuale

Non utilizzare l’AR come obiettivo di introduzione. Questo livello si associa ad una probabilità di inadeguatezza di circa il 50%

Mirare a questo livello di apporto per rendere minima la probabilità di inadeguatezza

In gruppi di popolazione

Ridurre al minimo la proporzione di popolazione con apporti al di sotto dell’AR. In questo caso l’apporto medio risulterà probabilmente superiore alla PRI

Considerare la PRI come il livello minimo di assunzione del nutriente che va garantito

Garantire questo livello di assunzione per minimizzare la probabilità di inadeguatezza

Mirare a un apporto abituale al di sotto dell’UL per evitare rischi di effetti avversi Pianificare un’assunzione media pari all’AI per ridurre al minimo il rischio d’inadeguatezza*

Ridurre al minimo la proporzione del gruppo con introduzione al di sopra dell’UL per escludere il rischio di effetti avversi

This article is from: