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FAQ: Domande frequenti
Quali caratteristiche generali presentano le cucine europee?
Le cucine nazionali europee sono molto diverse tra loro, con una marcata differenziazione tra area mediterranea e area germanica. Presentano però alcune caratteristiche comuni: abbondante presenza di carni (bistecca), largo uso di sale e spezie, impiego di prodotti lattiero-caseari come burro e panna (eccetto che nelle cucine mediterranee che danno rilievo all’olio di oliva), ruolo centrale di pane e patate.
La filosofia cinese distingue gli alimenti in Yin (freddi, come legumi, funghi, germogli di bambù) e Yang (caldi, come le spezie e le carni), abbinati nel pasto tradizionale per soddisfare tutti i sensi. La cucina più conosciuta fuori dai confini nazionali è quella cantonese. Tra le bevande particolarmente diffuso è il tè verde. I farinacei sono distinti in chicchi fini (riso nella Cina del Sud e grano tenero nella Cina del Nord) e chicchi grezzi (mais, sorgo, miglio, orzo, patata e patata dolce). Particolarmente apprezzato è il fagiolo di soia, consumato anche in forma di germoglio o farina, ma anche trasformato in latte e tofu. Tra i condimenti è molto utilizzata la salsa di soia. In cottura è molto usato lo strutto, così come alcuni oli vegetali (soia, arachide, colza, sesamo, girasole, cotone, mais).
Nella tradizione indiana cibarsi è considerato parte integrante dell’esperienza spirituale. La cultura alimentare presenta numerose varianti regionali, accomunate dall’uso del riso e dei legumi come alimenti di base e dal largo impiego di spezie e salse. La cucina del Sud è vegetariana e speziata, mentre la cucina del Nord fa largo uso di carni, è meno speziata, impiega salse e cotture che utilizzano latte e derivati e si caratterizza per la diffusione del tandoor. Il pane indiano è realizzato con frumento o legumi. Nella scelta delle carni si tiene conto dei precetti delle diverse religioni (gli indù non consumano carne bovina, i musulmani carne suina). È diffuso il consumo di latte e derivati, sono particolarmente apprezzati il mango e il cocco. Tra i condimenti, del tutto particolare è il sale nero. Tra le salse spiccano i chutney e tra le spezie il curry. La bevanda più diffusa è il tè, ma al Sud è diffuso anche il caffè.
La cucina giapponese ha come alimenti principali i prodotti ittici e il riso. Gli ingredienti sono preparati con grande rispetto del loro sapore naturale e con grande cura nella presentazione. Il riso è la base di ogni pasto ed è usato anche per produrre il sakè. È diffusa anche la pasta (noodle). Le verdure sono consumate crude o cucinate (ad esempio in forma di tempura). Altro piatto caratteristico è il pesce crudo, consumato ad esempio come sushi o sashimi. Hanno rilievo anche legumi e alghe. Sono rilevanti anche le zuppe. La bevanda più diffusa è il tè verde, simbolo di ospitalità.
Quali sono le caratteristiche della cucina araba?
La tradizione gastronomica araba è il risultato di una combinazione di cucine, che sono accomunate dall’uso di spezie e grassi e dalla sacralità del pane. Tra i cereali è diffuso il riso. Sono largamente consumati i legumi (usati anche per le zuppe), il pesce e, tra le carni, quella ovina e il pollame. Diffuso è l’impiego di spezie (specialmente della cannella per i dolci) e di erbe aromatiche (soprattutto menta, prezzemolo e timo). Nella preparazione dei dolci si fa largo uso di miele, datteri e mandorle. È diffuso infatti l’impiego di frutta secca oleosa.
La cucina americana nasce dall’incontro di culture e popoli diversi (nativi americani, coloni europei, schiavi africani, immigrati dall’Oriente). Tra i cereali sono diffusi il mais e il riso. La diffusione dell’allevamento bovino ha favorito il consumo di carne, specialmente alla griglia. Tra gli ortaggi sono originari del continente pomodori, peperoni, avocado e patata, mentre tra i frutti autoctoni figurano ananas, papaia, guava e frutto della passione. Particolarmente rilevante è anche il peperoncino.