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FAQ: Domande frequenti
Che cosa si intende per sacralizzazione del cibo?
Le religioni hanno regolamentato l’uso del cibo attraverso diete e tabù alimentari e stabilito che cosa si può o non si può mangiare e come si possono usare/consumare certi cibi nei rituali religiosi e nella vita quotidiana. Il cibo è dono di Dio e, per questo, alimentarsi diventa un atto sacro e di ringraziamento a Dio. La sacralizzazione del cibo favorisce la comunicazione tra gli uomini e i rispettivi dèi, ma anche tra gli stessi uomini.
Le norme e i divieti alimentari della religione ebraica sono stabiliti nella Torah. Il cibo adatto a essere consumato è qualificato come kasher, quello proibito e non consumabile come taref. Le regole alimentari ebraiche comprendono norme prescrittive positive, cioè disposizioni che stabiliscono la separazione tra animali proibiti e animali permessi e che consentono il consumo delle carni purché gli animali siano stati macellati secondo la tecnica rituale della shechitah. Prevedono anche precetti a carattere interdittivo, che riguardano principalmente il divieto di consumo di alcune parti degli animali e il divieto di mescolare le
carni di animali terrestri e uccelli con il latte e i suoi
derivati. Il cibo è diviso in categorie, mentre il consumo di cibi di produzione non ebraica è fortemente vincolato alla verifica degli ingredienti.
La religione cristiana non prevede tabù né regole alimentari, ma sollecita alla moderazione e a ringraziare Dio. Nella religione cristiano-cattolica le uniche disposizioni riguardano l’astinenza dalle carni e il digiuno due volte all’anno (il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo). La sola astinenza dalle carni è prevista in tutti i venerdì di Quaresima e negli altri venerdì dell’anno. Il Cristianesimo ortodosso prevede limitazioni alimentari particolarmente rigide e prolungate. Alcuni gruppi religiosi cristiani continuano a osservare i precetti alimentari della Bibbia.
La religione islamica prevede una serie di regole alimentari derivate dal Corano e fornisce indicazioni sugli alimenti che possono essere consumati (halal) o che vanno considerati illeciti (haram). Gli alimenti sono distinti in alimenti vegetali (sempre leciti) e creature viventi, a loro volta distinte in creature acquatiche, creature terrestri e uccelli. Nelle tre categorie vi sono regole per definire se i diversi animali sono leciti o illeciti. Gli animali terrestri leciti (cioè quelli con lo zoccolo fesso) vanno sottoposti alla macellazione rituale. L’Islam dichiara illecito qualsiasi utilizzo di sostanze alcoliche. Prescrive inoltre il digiuno dal sorgere del sole al tramonto nel mese sacro di Ramadan.
Quali regole alimentari esistono nelle religioni orientali?
L’Induismo sostiene il rifiuto delle carni, ma ammette latte e latticini e, in alcuni casi, anche uova. Gli induisti meno ortodossi che consumano la carne si astengono però dal consumo di bovini (considerati sacri). Il Giainismo prevede il vegetarismo estremo. Anche i sikh sono strettamente vegetariani ed escludono anche il consumo di uova. Il Buddhismo raccomanda, ma non prescrive direttamente, l’astinenza dalle carni. Molti buddhisti sono infatti vegetariani e nel Buddhismo giapponese l’alimentazione vegetariana è la regola. Il Confucianesimo e il Taoismo sostengono l’alimentazione vegetariana.