5 minute read
6 Che cosa si intende per tipicità
6 CHE COSA SI INTENDE
PER TIPICITÀ
La tipicità, intesa come legame prodottoterritorio, deriva da un ambiente fisico e, allo stesso tempo, dalla collettività che lo abita, dalla sua tradizione, dai suoi saperi e dalle sue competenze. Il terroir è infatti un territorio omogeneo e delimitato, nel quale si ottiene un prodotto con precise peculiarità, che derivano dallo sfruttamento di questo ambiente fisico da parte di una collettività. Per la salvaguardia di particolari categorie di prodotti, esistono: • forme di tutela previste in sede europea (DOP, Denominazione di Origine Protetta;
IGP, Indicazione Geografica Protetta; STG,
Specialità Tradizionale Garantita); • forme di tutela previste a livello nazionale: i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) e le Denominazioni Comunali (De.Co.).
Quali sono gli strumenti europei per la tutela della tipicità
Il sistema europeo di tutela delle denominazioni geografiche favorisce l’economia del territorio e tutela l’ambiente promuovendo la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità. Allo stesso tempo, la certificazione europea dà ai consumatori notevoli garanzie di qualità, grazie al maggiore livello di tracciabilità e sicurezza alimentare rispetto ad altri prodotti. Per quanto riguarda i prodotti agroalimentari, il Regolamento (UE) n. 1152/2012 individua le tipologie delle denominazioni agroalimentari (DOP e IGP) e precisa le caratteristiche dei relativi disciplinari. In Italia, i settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e i cereali, i formaggi, gli oli extravergine di oliva e le preparazioni a base di carni. Oltre ai marchi di tutela delle denominazioni geografiche, il Regolamento (UE) n. 1151/2012 ha istituito anche il marchio STG per quei prodotti che posseggono qualità determinate dalla tradizionalità del metodo seguito o delle materie impiegate. Approfondimenti
I prodotti agroalimentari italiani DOP e IGP
L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari che si fregiano della DOP o della IGP. Per saperne di più, vai al libro digitale.
La tutela della denominazione geografica
La tutela della denominazione geografica viene riconosciuta dietro presentazione di una domanda, accompagnata da un disciplinare di produzione, da parte di un soggetto collettivo o di un singolo operatore.
Per saperne di più, vai
al libro digitale.
I marchi di tutela dei prodotti agroalimentari
Marchi europei • Denominazione di Origine Protetta (DOP) • Indicazione Geografica Protetta (IGP) • Specialità Tradizionale Garantita (STG) • Prodotti biologici
Marchi italiani • Prodotti Agricoli Tradizionali (PAT) • Denominazione di origine controllata (DOC), Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e Indicazione Geogratica Tipica (IGT) per i vini
Marchi locali • Denominazioni Comunali (De.Co.)
Che cos’è la Denominazione di Origine Protetta (DOP)
La DOP è attribuita esclusivamente ai prodotti agroalimentari con caratteristiche qualitative che sono determinate dal territorio (terroir) nel quale sono prodotti. L’ambiente geografico comprende sia fattori naturali (materie prime, caratteristiche ambientali e climatiche, localizzazione), sia umani (conoscenze, tecniche produttive tradizionali e artigianali) che, combinandosi, consentono di ottenere un prodotto che non è riproducibile al di fuori del luogo di origine. Tutte le fasi produttive devono avvenire nell’area geografica delimitata richiamata nel nome del prodotto: dalla produzione delle materie prime alla loro trasformazione fino al confezionamento del prodotto finito. La tracciabilità geografica è infatti un elemento determinante per ottenere la DOP. Inoltre, per garantire la massima qualità, la produzione deve avvenire rigorosamente secondo le regole indicate nel relativo disciplinare di produzione, sotto il controllo di un ente di certificazione indipendente, appositamente incaricato e riconosciuto dal MiPAAF. Il prodotto certificato DOP gode di tutela e protezione dalle contraffazioni su tutto il territorio dell’Unione Europea.
Che cos’è l’Indicazione Geografica Protetta (IGP)
L’IGP è attribuita a quei prodotti agroalimentari per i quali soltanto una determinata qualità dipende dall’origine geografica richiamata nel nome del prodotto. Inoltre, non esiste un vincolo territoriale per l’intera filiera: uno o più passaggi possono avvenire al di fuori dell’area indicata ed è sufficiente che anche solo una fase (generalmente la trasformazione) avvenga al suo interno. In pratica, se i prodotti DOP devono essere al 100% prodotti in un determinato territorio e ad esso devono tutte le loro caratteristiche, quelli IGP manifestano un legame meno stretto con il territorio, tanto che possono esservi realizzati solo in parte e gli devono soltanto una determinata qualità.
Che cos’è la Specialità Tradizionale Garantita (STG)
Questa certificazione tutela le produzioni che siano caratterizzate da metodi tradizionali. Si rivolge quindi a prodotti agroalimentari che hanno una “specificità” legata alla tradizionalità del metodo produttivo o delle materie impiegate in una determinata area geografica, ma che non sono necessariamente ottenuti solo all’interno di essa.
Quali sono gli altri marchi di garanzia della qualità
PAT
La categoria dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), regolamentati da D. Lgs. n. 173/1998 e Decreto ministeriale n. 350/1999 e successive modifiche, basa la propria specificità su una produzione (lavorazione, conservazione, stagionatura) imprescindibilmente legata a metodi tradizionali consolidati nel tempo e in uso da almeno 25 anni. Tali prodotti hanno produzione e diffusione limitata e, per la loro salvaguardia, è stato creato un elenco ufficiale a cura del MiPAAF (Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali). Inoltre, per ciascuno di essi è stata redatta una specifica scheda tecnica. L’inserimento di un prodotto nei PAT non prevede però alcuna riserva d’uso: il nome del prodotto può essere usato infatti anche per indicarne altri ottenuti in modo diverso da quanto indicato nella scheda tecnica o in un territorio differente.
De.Co. Le Denominazioni Comunali (De.Co.) sono marchi di garanzia istituiti dalla Legge n. 142/1990 che ha introdotto la facoltà per i Comuni di disciplinare in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali. Sono atti notarili o, più semplicemente, delibere di un’amministrazione comunale che registra un prodotto, un piatto, un sapere, con i quali una comunità si identifica.
Presìdi Slow Food
Sono stati istituiti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, con lo scopo di salvaguardare e promuovere piccole produzioni, spiccatamente artigianali e a rischio di estinzione, reale o potenziale. In questo caso il prodotto, di indiscussa qualità organolettica, ha un legame stretto con il terroir di riferimento, dal quale dipendono le sue peculiarità.
CLASSE CAPOVOLTA
I marchi di qualità
A casa: il Docente divide la classe in sei gruppi. A ogni gruppo è affidata la realizzazione di una scheda su uno dei marchi di qualità: DOP, IGP, STG, PAT, De.Co., Presìdi Slow Food. La scheda deve comprendere anche i prodotti regionali etichettati con il marchio preso in esame. A scuola: i gruppi relazionano a turno, al resto della classe, sugli esiti della ricerca.