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3 Che cos’è la produzione biologica
Glossario
DNA
Acido desossiribonucleico, costituente dei cromosomi, capace di duplicarsi e di trasmettere l’informazione genetica nella sintesi delle proteine.
Risorse rinnovabili e non rinnovabili
Le fonti di energia rinnovabili sono la luce solare, il vento, la pioggia, le maree, le onde e il calore geotermico; le fonti di energia non rinnovabili sono carbone, petrolio, gas naturale e, al contrario di quelle rinnovabili, si generano molto lentamente, perciò una volta terminate non saranno nuovamente disponibili in tempi brevi.
3 CHE COS’È LA PRODUZIONE
BIOLOGICA
La disciplina europea (Regolamento CE n. 834/2007 e Regolamento CE n. 271/2010) definisce la produzione biologica come “un sistema globale di gestione
dell’azienda agricola e di produzione
agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”. La normativa stabilisce che gli organismi geneticamente modificati (OGM) e i prodotti derivati ottenuti da OGM sono incompatibili con la produzione biologica. Per Organismo Geneticamente Modificato (OGM) si intende un organismo il cui DNA è stato modificato con modalità che non avvengono naturalmente per fecondazione e/o per ricombinazione naturale.
Che cosa sono l’agricoltura biologica e l’allevamento biologico
L’agricoltura biologica fa affidamento sulle risorse rinnovabili con l’obiettivo di: • ridurre al minimo l’uso di risorse non rinnovabili;
• riciclare i rifiuti e i sottoprodotti di
origine animale e vegetale per restituire gli elementi nutritivi alla terra; • preservare e potenziare la fertilità del suolo e prevenirne l’erosione.
L’uso di concimi, fertilizzanti e prodotti fitosanitari è possibile solo se tali prodotti sono compatibili con gli obiettivi e i princìpi dell’agricoltura biologica. I princìpi della produzione biologica vegetale
● Gestione della fertilità del suolo ● Scelta delle specie e delle varietà ● Rotazione pluriennale delle colture ● Riciclaggio delle materie organiche ● Scelta di tecniche colturali adeguate
L’allevamento biologico (degli animali di terra e di acqua) rispetta criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e basa la gestione della loro salute sulla prevenzione delle malattie prestando particolare attenzione alle condizioni degli animali in stalla, alle pratiche zootecniche, alla densità degli animali. Sono previste anche indicazioni specifiche riguardo alimentazione, trasporto e macellazione.
Il marchio biologico europeo
Tutti i prodotti biologici sono riconoscibili perché riportano in etichetta la dicitura Agricoltura biologica – Regime di controllo CE, affiancata dal marchio di conformità europeo (Euro-Leaf). Il logo può figurare su alimenti e bevande confezionati di origine biologica e indica che i produttori (e gli agricoltori dai quali sono stati acquistati gli ingredienti) rispettano le rigorose norme applicabili nell’Unione Europea per gli alimenti e le bevande biologici.
Le informazioni obbligatorie nell’etichetta di un prodotto biologico
1 Nome e indirizzo dell’operatore o venditore del prodotto e, se diverso da quest’ultimo, del proprietario
2 Nome del biologico prodotto accompagnato da un riferimento al metodo di produzione
3 Numero di codice, attribuito dagli Stati membri, dell’organismo di controllo al quale è soggetto il produttore o l’operatore che ha effettuato la trasformazione più recente
4 Marchio europeo (per gli alimenti preconfezionati)
Il riferimento al metodo di produzione biologico va riportato: • nella denominazione di vendita: quando si tratta di prodotti con almeno il 95% in peso degli ingredienti di origine agricola biologici; • soltanto nell’elenco degli ingredienti: quando si tratta di prodotti con meno del 95% in peso degli ingredienti di origine agricola biologici; • nell’elenco degli ingredienti e nello stesso campo visivo della denominazione di vendita: quando si tratta di prodotti nei quali l’ingrediente principale sia un prodotto della caccia o della pesca. Accanto a queste informazioni, il Regolamento (UE) n. 271/2010 ha introdotto l’indicazione del luogo di coltivazione. La dicitura Agricoltura UE è consentita solo per gli alimenti con componenti integralmente di origine europea. Per i prodotti con provenienza mista, l’etichetta deve riportare la dicitura Agricoltura non UE, oppure Agricoltura UE – non UE. Se un prodotto è costituito da ingredienti coltivati solo in uno Stato membro, la dicitura Agricoltura UE può essere sostituita dal nome del Paese (ad esempio, Agricoltura Italia).
LAVORO COOPERATIVO
Le etichette dei prodotti biologici
A gruppi di quattro: analizzate le etichette di quattro prodotti biologici del vostro territorio e confrontatele con quelle di quatto prodotti non biologici. Successivamente elaborate una scheda che riporti i risultati della vostra analisi.