Prontuario_regole e formule 4

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P R O NT U A R I O Regole di

ITALIANO e MATEMATICA con

INGLESE

4


i n dic e mate matica Il valore posizionale delle cifre_______________________________________________ 4 Le frazioni • Frazioni proprie, improprie, apparenti______________________________ 5 Confronto tra frazioni • Frazioni equivalenti____________________________________ 6 Frazioni e numeri decimali___________________________________________________ 7 L’addizione________________________________________________________________ 8 La sottrazione_____________________________________________________________ 9 La moltiplicazione__________________________________________________________ 10 La tavola pitagorica________________________________________________________ 11 La divisione_______________________________________________________________ 12 Multipli e divisori__________________________________________________________ 13 Le unità di misura convenzionali______________________________________________ 14 Peso lordo, peso netto, tara__________________________________________________ 15 Euro, spesa, guadagno, ricavo, perdita_________________________________________ 16 I poligoni_________________________________________________________________ 17 Perimetro e area dei poligoni________________________________________________ 18 Raccolta dati, grafici, moda e media___________________________________________ 19 La probabilità______________________________________________________________ 20 Il problema • I dati_________________________________________________________ 21 Il problema: la domanda____________________________________________________ 22 Il problema: la soluzione____________________________________________________ 23 Le tappe per risolvere il problema_____________________________________________ 24

ITA LIANO Le difficoltà ortografiche____________________________________________________ 26 Il raddoppiamento e la divisione in sillabe______________________________________ 27 L’accento • L’apostrofo______________________________________________________ 28 L’uso dell’H________________________________________________________________ 29 Il discorso diretto e il discorso indiretto________________________________________ 30 La struttura delle parole e le parti del discorso__________________________________ 31 Il nome___________________________________________________________________ 32 I nomi primitivi, derivati, alterati, composti, collettivi____________________________ 33 Gli articoli_________________________________________________________________ 34 Le preposizioni_____________________________________________________________ 35 Gli aggettivi qualificativi e i gradi dell’aggettivo________________________________ 36 Gli aggettivi determinativi___________________________________________________ 37 I pronomi_________________________________________________________________ 38 I verbi____________________________________________________________________ 39 Gli avverbi e le congiunzioni_________________________________________________ 40 La frase minima e le espansioni______________________________________________ 41 Il gruppo verbale e il gruppo nominale________________________________________ 42 La produzione di un testo____________________________________________________ 43 Progettare un testo_________________________________________________________ 44 Arricchire un testo__________________________________________________________ 45 Come si scrive un testo______________________________________________________ 46

ING LE SE

___________________________________________________________ 47


matematica problemi

REGOLE DI:

a r it m e t ic a

contare senza error

i

relazioni e misure capire i collegamenti

s pa z i o e figure osserv e in t e r p r a r e etare

3


Nu m er i

IL VALORE POSIZIONALE DELLE CIFRE

Il nostro sistema di numerazione è: posizionale, perché le cifre hanno un valore diverso a seconda del posto che occupano nel numero; decimale, perché le quantità si raggruppano per gruppi di 10. Periodo delle migliaia

Periodo delle unità

centinaia di migliaia

decine di migliaia

unità di migliaia

centinaia

decine

unità

hk

dak

uk

h

da

u

L e cifre che formano il periodo delle migliaia devono essere leggermente distanziate dalle tre cifre che formano il periodo delle unità. Occorre dunque inserire un piccolo spazio tra le cifre dei due periodi: 367 894 er leggere un numero intero inferiore a un milione si leggono P prima le cifre delle migliaia, poi si dice la parola “mila”, infine si legge il numero formato dalle ultime tre cifre. 245 672 mila 245 √ 672

duecentoquarantacinque mila seicentosettantadue Le cifre sono: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.

4

I numeri sono infiniti: ad esempio, 456 708 è un numero formato dalle cifre 4, 5, 6, 7, 0, 8.


Nu m er i

LE FRAZIONI Frazionare significa dividere in parti uguali.

numeratore (indica quante parti sono state considerate)

–2 –– 7

linea di frazione (divide il numeratore dal denominatore)

denominatore (indica in quante parti uguali è stato diviso l’intero)

FRAZIONI PROPRIE, IMPROPRIE, APPARENTI ella frazione propria il numeratore è minore del denominatore. N La frazione propria rappresenta una parte minore dell’intero. 3 ––– 4 ella frazione impropria il numeratore è maggiore N del denominatore. La frazione impropria rappresenta una parte maggiore dell’intero. 5 ––– 4

ella frazione apparente il numeratore è uguale o multiplo N del denominatore. La frazione apparente rappresenta uno o più interi. 8 ––– = 2 4

5


Nu m er i

CONFRONTO TRA FRAZIONI ra due frazioni con uguale denominatore è maggiore T quella con il numeratore maggiore. 5 3 ––– > ––– 7 7

3 5 ––– < ––– 7 7

Tra due frazioni con uguale numeratore è maggiore quella con il denominatore minore. 5 5 ––– > ––– 10 20

5 5 ––– < ––– 20 10

FRAZIONI EQUIVALENTI L e frazioni sono equivalenti quando, pur essendo scritte in modo diverso, indicano la stessa quantità. 3 6 ––– è equivalente a ––– 6 12 Per trasformare una frazione in un’altra equivalente, occorre moltiplicare o dividere numeratore e denominatore per lo stesso numero. x2

3 ––– è equivalente a 12

6

x2

: 3

6 ––– 24

6 ––– 24

è equivalente a : 3

2 ––– 8


Nu m er i

FRAZIONI E NUMERI DECIMALI L e frazioni decimali sono frazioni che hanno come denominatore 10, 100, 1 000 ecc. L e frazioni decimali possono essere trasformate in numeri decimali. parte intera parte decimale 2 –––––– = 0,002 1000 Per trasformare una frazione decimale in un numero decimale: si scrive il numeratore; si mette la virgola lasciando alla sua destra tanti posti quanti sono gli zeri del denominatore; se necessario, si aggiungono degli zeri prima del numero. (Ho scritto 14 e ho inserito la virgola 14 ––––– = 0,014 lasciando alla sua destra tre cifre. 1000 Ho aggiunto gli zeri necessari.) Per trasformare un numero decimale in una frazione decimale: si scrive al numeratore il numero intero senza virgola; si scrive al denominatore la cifra 1 seguita da tanti zeri quante sono le cifre della parte decimale. 4309 4,309 = ––––– 1000

(Ho scritto il numero intero senza virgola al numeratore e al denominatore 1 seguito da 3 zeri, perché 3 erano le cifre a destra della virgola.)

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Nu m er i

L’ADDIZIONE 3,2 + 567 + 0,009 = 570,209 addendi

k h da u d c m 3, 2 0 0 + 5 6 7, 0 0 0 + 0, 0 0 9 = ––––––––––––––– 5 7 0, 2 0 9

zeri segnaposto somma o totale

elle addizioni sia con i numeri interi sia con i numeri decimali N è molto importante mettere bene in colonna. Se necessario, si possono aggiungere degli zeri segnaposto.

P roprietà commutativa Cambiando l’ordine degli addendi, la somma non cambia.

12 + 8 + 10 = 30

10 + 8 + 12 = 30

La proprietà commutativa può essere usata per fare la prova dell’addizione.

P roprietà associativa Sostituendo a due o più addendi la loro somma, il risultato finale non cambia.

9 + 11 + 25 = (9 + 11) + 25 = 20 + 25 = 45

P roprietà dissociativa Sostituendo a un addendo due o più addendi la cui somma sia l’addendo sostituito, il risultato finale non cambia.

105 + 75 = 100 + 5 + 75 = 180 L’addizione è sempre possibile.

Aggiungendo 0 a un numero, il numero non cambia. Il numero 0 è detto elemento neutro dell’addizione.

15 + 0 = 15

8


Nu m er i

LA SOTTRAZIONE 3 407,138 – 1 245,24 = 2 161,898 minuendo sottraendo

k h da u d c m 3 4 0 7, 1 3 8 – 1 2 4 5, 2 4 0 = ––––––––––––––– 2 1 6 1, 8 9 8

zero segnaposto

resto o differenza

elle sottrazioni sia con i numeri interi sia con i numeri N decimali è molto importante mettere bene in colonna. Se necessario, si possono aggiungere degli zeri segnaposto.

Proprietà invariantiva Aggiungendo o togliendo uno stesso numero a minuendo e sottraendo, il resto non cambia.

503 – 99 = (503 + 1) – (99 + 1) = 504 – 100 = 404 on i numeri naturali la sottrazione è possibile solo C quando il minuendo è maggiore del sottraendo. ogliendo 0 a un numero, il numero non cambia. T Il numero 0 è detto elemento neutro della sottrazione.

11 – 0 = 11 ddizione e sottrazione sono operazioni inverse: A l’addizione può essere usata come prova della sottrazione.

20 – 8 = 12 Prova: 12 + 8 = 20

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Nu m er i

LA MOLTIPLICAZIONE 13,4 x 12,6 = 168,84 moltiplicatore (2° fattore) prodotti parziali

1 3, 4 x 1 2, 6 = –––––––– 80 4 2 68 0 13 40 0 ––––––––––– 1 6 8, 8 4

moltiplicando (1° fattore) zero segnaposto prodotto totale

e uno o tutti e due i fattori sono numeri decimali, S la moltiplicazione si esegue come se fossero numeri interi. opo aver eseguito la moltiplicazione, si scrive la virgola D contando da destra tante cifre quante sono in totale le cifre decimali dei due fattori.

10

P roprietà commutativa Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia. 15 x 10 = 150 10 x 15 = 150 P roprietà associativa Sostituendo a due o più fattori il loro prodotto, il risultato finale non cambia. 2 x 5 x 5 x 4 = (2 x 5) x (5 x 4) = 10 x 20 = 200 P roprietà dissociativa Sostituendo a un fattore due o più fattori che abbiano come prodotto il fattore stesso, il risultato non cambia. 8 x 30 = 8 x 3 x 10 = 240 P roprietà distributiva Per moltiplicare una somma o una differenza per un numero, è possibile moltiplicare i termini ­separatamente e poi sommare o sottrarre i risultati. (100 + 8) x 6 = (100 x 6) + (8 x 6) = 600 + 48 = 648


Nu m er i

lA TAVOLA PITAGORICA X

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18 20

3

0

3

6

9

12

15

18

21

24 27 30

4

0

4

8

12

16 20 24 28 32 36 40

5

0

5

10

15

20 25 30 35 40 45 50

6

0

6

12

18 24 30 36 42 48 54 60

7

0

7

14

21

8

0

8

16 24 32 40 48 56 64 72 80

9

0

9

18

10

0

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

28 35 42 49 56 63 70

27 36 45 54 63 72

81 90

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Nu m er i

LA DIVISIONE dividendo

divisore quoziente

85 : 9 = 9 resto 4

P roprietà invariantiva Moltiplicando o dividendo per lo stesso numero sia il dividendo sia il divisore, il risultato della divisione non cambia. 240 : 12 = 20 72 : 0,8 = 90 :6

:6

40 : 2 = 20

x 10

x 10

720 : 8 = 90

La proprietà invariantiva serve per semplificare le divisioni e per eseguire le divisioni con il divisore decimale.

e il dividendo è un numero decimale, si procede come S in una divisione con i numeri interi. Prima di abbassare la prima cifra decimale, si mette la virgola al quoziente. 8,6 : 4 = 2,1 resto 0,2 Quando ho abbassato la cifra 6, ho messo la virgola dopo il 2. Attenzione al resto: in questo caso il resto sono due decimi, perciò 0,2. u d 8,6 4 6 2,1 2

e il divisore è un numero decimale, la divisione non può essere S eseguita. Occorre trasformare il divisore in un numero intero applicando la proprietà invariantiva. 35 : 0,5 = x 10

x 10

350 : 5 = 70

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Nu m er i

MULTIPLI E DIVISORI U n numero è multiplo di un altro quando lo contiene esattamente. I multipli di un numero sono infiniti. I multipli di 3 sono: 3, 6, 9, 12, 15, 18, 21, …, 300, 303, …, 2997, 3000…

I divisori sono numeri contenuti esattamente nel numero dato. I divisori non sono infiniti. Ogni numero ha almeno due divisori: il numero 1 e se stesso. I divisori del numero 3 sono 1 e 3. I divisori del numero 15 sono: 1, 3, 5, 15.

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M isu re

LE UNITà DI MISURA CONVENZIONALI

I prefissi indicano il rapporto tra l’unità di misura presa in considerazione e quella fondamentale. chilo = mille (un chilometro = mille metri) etto = cento deca = dieci deci = un decimo centi = un centesimo milli = un millesimo Il metro è l’unità fondamentale delle misure di lunghezza. chilometro

ettometro

decametro

metro

decimetro

centimetro

millimetro

km

hm

dam

m

dm

cm

mm

1000 m

100 m

10 m

1m

0,1 m

0,01 m

0,001 m

I l litro è l’unità fondamentale delle misure di capacità. ettolitro

decalitro

litro

decilitro

centilitro

millilitro

hl

dal

l

dl

cl

ml

100 l

10 l

1l

0,1 l

0,01 l

0,001 l

I l chilogrammo è l’unità fondamentale delle misure di peso (o massa). Anche il grammo ha i suoi sottomultipli. Megagrammo

chilogrammo

ettogrammo

decagrammo

Mg

kg

hg

dag

10 kg

1 kg • 1000 g

0,1 kg • 100 g

0,01 kg • 10 g

1000 kg

100 kg

grammo

decigrammo

centigrammo

milligrammo

g

dg

cg

mg

1g

0,1 g

0,01 g

0,001 g

I l metro quadrato è l’unità di misura delle superfici. chilometro quadrato

ettometro quadrato

decametro quadrato

metro quadrato

decimetro quadrato

centimetro quadrato

millimetro quadrato

km2

hm2

dam2

m2

dm2

cm2

mm2

da

14

u

da

u

da

u

da

u

da

u

da

u

da

u


M isu re

PESO LORDO, PESO NETTO, TARA

peso lordo peso totale del contenitore con la merce

=

peso netto peso del contenuto

+

tara peso del contenitore vuoto

peso netto + tara = peso lordo peso lordo – tara = peso netto peso lordo – peso netto = tara Attenzione! Per eseguire operazioni tra pesi, questi devono essere sempre espressi nella stessa unità di misura. Se non lo sono, bisogna fare un’equivalenza. Fare un’equivalenza significa esprimere la stessa lunghezza, la stessa capacità o lo stesso peso con una diversa unità di misura. Peso netto 0,5 kg Tara 30 g 0,5 kg + 30 g = NO 0,5 kg = 500 g 500 g + 30 g = 530 g SÌ

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M isu re

EURO, SPESA, GUADAGNO RICAVO, PERDITA

L a moneta utilizzata in Italia e in altri paesi dell’Unione Europea è l’euro. Il simbolo è e e si scrive prima del numero. o 16,40 SÌ • 16,40 o NO 1 euro è formato da 100 centesimi. Quindi, quando il prezzo delle merci è espresso con un numero decimale, occorre scrivere sia i decimi sia i centesimi. 1,30 SÌ • 1,3 NO Spesa

Ricavo

Guadagno

Perdita

Soldi che il negoziante dà al grossista o al produttore per acquistare le merci.

Soldi che riceve il negoziante dall’acquirente. In genere è maggiore della spesa.

Quota che il negoziante aggiunge alla spesa per determinare il prezzo della merce, cioè il ricavo.

A volte accade che il negoziante debba rivendere una merce a un prezzo ­inferiore a quanto l’ha pagata. In tal caso la spesa è maggiore del ricavo e la differenza tra i due prezzi è la perdita.

ricavo = spesa + guadagno spesa = ricavo – guadagno guadagno = ricavo – spesa perdita = spesa – ricavo x quantità della merce ricavo/spesa/ guadagno unitario

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: quantità della merce

ricavo/spesa/ guadagno complessivo


Sp azi o e fig ure

I POLIGONI I poligoni sono figure piane delimitate da una linea chiusa ­spezzata semplice (non intrecciata).

poligono

non poligono

I poligoni hanno almeno 3 lati. In ogni poligono il numero dei lati, dei vertici e degli angoli è sempre uguale. I poligoni si possono classificare in base al numero dei lati.

I poligoni si possono classificare anche in base alle caratteristiche di lati e angoli: i poligoni irregolari hanno lati e angoli non uguali; i poligoni equilateri hanno tutti i lati uguali (ad esempio il rombo); i poligoni equiangoli hanno tutti gli angoli uguali (ad esempio il rettangolo); i poligoni regolari hanno tutti i lati e tutti gli angoli uguali (ad esempio il quadrato). I poligoni prendono il loro nome dal numero dei lati e degli angoli che li formano (triangoli, quadrilateri, pentagoni‌).

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Sp azi o e fig ure

PERIMETRO E AREA DEI poligoni I l perimetro è la misura del contorno di una figura piana. L ’area è la misura della superficie di una figura piana. Le figure sono congruenti quando, sovrapposte, coincidono. L e figure equiestese hanno la stessa area, ma possono avere forma diversa. L e figure isoperimetriche hanno lo stesso perimetro, ma possono avere forma diversa. ue figure D congruenti sono sempre equiestese e isoperimetriche. ue figure D equiestese e/o isoperimetriche non sempre sono congruenti.

Poligono

Triangolo

Trapezio

Parallelogramma

Rettangolo

Perimetro

Area

l+l+l (solo per il triangolo A = b x h : 2 equilatero P = l x 3)

B (base maggiore) + b (base minore) +l+l

(B + b) x h : 2

(Lato maggiore + lato minore) x 2

bxh

(Lato maggiore + lato minore) x 2

bxh

lx4

Dxd:2

lx4

lxl

Rombo

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Quadrato


Re laz ion i, dati e previs ion i

RACCOLTA DATI, GRAFICI, MODA E MEDIA L a statistica è una parte della matematica che si occupa di raccogliere e interpretare dati. Ad esempio, può essere necessario raccogliere i dati delle vendite di automobili per stabilire quali modelli siano più richiesti. I grafici si usano per visualizzare meglio i dati raccolti in una statistica. 400 300 200 100 0

benzina

diesel

gas

grafico a colonne (istogramma)

grafico a torta (areogramma)

L a moda è il dato che compare con maggiore frequenza in una raccolta di dati. In questo caso la moda sono le automobili a benzina.

La media è un dato statistico. La media si calcola sommando tutti i dati a disposizione e dividendo il totale per il numero dei dati.

Mario ha 50 figurine, Lucrezia ne ha 80 e Francesco 65. (50 + 80 + 65) : 3 = 195 : 3 = 65 La media è 65 figurine.

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Re laz ion i, i dat e previs ion i

LA PROBABILITà

U n evento certo si verificherà sicuramente. Un evento impossibile non si verificherà mai. Un evento possibile potrebbe verificarsi oppure no.

i un evento possibile si può indicare la probabilità D che esso accada. La probabilità dipende dal numero dei casi possibili e dal numero dei casi favorevoli. Si esprime attraverso una frazione. casi favorevoli Probabilità = casi possibili Ad esempio, lanciando un dado, i numeri che possono uscire sono 1, 2, 3, 4, 5, 6; dunque i casi possibili sono 6. I numeri pari che possono uscire sono 2, 4, 6; quindi i casi ­favorevoli sono 3. Ci sono 3 probabilità su 6 che esca un numero pari.

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Probabilità = –3 –– 6


Prob lem i

IL PROBLEMA

Un problema aritmetico: ha un testo che illustra la situazione; formula delle domande; contiene le informazioni numeriche necessarie per rispondere alle domande.

I dati

I dati sono le informazioni numeriche fornite dal testo del problema. Dati utili

Sono i dati necessari per risolvere il problema: possono essere espliciti o impliciti.

Dati espliciti

Sono i dati numerici indicati chiaramente nel testo.

Dati impliciti

Sono i dati non espressi in maniera chiara, ma “nascosti” in parole significative. Ad esempio: una settimana, un paio, una dozzina, la metà…

Dati inutili

Sono dati forniti dal testo del problema, ma che non sono necessari per la risoluzione del problema.

Talvolta si può trovare un problema con “dati mancanti”, cioè non forniti e non ricavabili dal testo. In tal caso il problema non può essere risolto.

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Prob lem i

IL PROBLEMA: LA DOMANDA L a domanda è molto importante perché ti guida nella ricerca del percorso risolutivo. Perciò è sempre necessario leggere con attenzione sia il testo sia la domanda (o le domande) per capire la situazione descritta e che cosa viene richiesto.

La domanda può essere: esplicita; nascosta. L a domanda nascosta non è chiaramente espressa, ma deve essere intuita per giungere alla soluzione del problema. Un ciclista si allena tutti i giorni percorrendo 12 volte lo stesso sentiero lungo 4,8 km. Quanti chilometri percorre in una settimana? Domanda esplicita: Quanti chilometri percorre in una settimana? Domanda nascosta: Quanti chilometri percorre in un giorno?

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Prob lem i

IL PROBLEMA: la soluzione L a soluzione del problema viene raggiunta attraverso una serie di operazioni aritmetiche.

Le operazioni possono essere indicate: in successione; in un diagramma; con un’espressione aritmetica.

Un giardiniere acquista 20 sacchi di terra dal peso di 15 kg l’uno e altri 18 sacchi dal peso di 10 kg l’uno. Quanto pesa tutta la terra che ha acquistato?

Successione di operazioni 20 x 15 = 300 10 x 18 = 180 300 + 180 = 480

Diagramma 20

15

10

X

18 X

300

+

180

480 Espressione (20 x 15) + (10 x 18) = 480

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Prob lem i

LE TAPPE PER RISOLVERE IL PROBLEMA Per risolvere un problema si deve: leggere attentamente il testo

rappresentare mentalmente la situazione

riflettere sulla domanda e comprendere che cosa viene richiesto

individuare i dati utili (impliciti ed espliciti)

individuare il percorso per risolvere il problema

eseguire le operazioni

scrivere la risposta

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ontrolla sempre che il risultato sia verosimile. C Se il risultato ti sembra impossibile, forse hai commesso qualche errore. Allora: rifai i calcoli; verifica il procedimento risolutivo.


italiano REGOLE DI:

O R T O G R A FI A

sc ri v er e le pa ro le in m o d o c o rr et to

MORFO

LOGIA

o e hann n o i z n che fu e cambiano e com arole le p

SINTAS

produzione

SI

la rel tra le azione e la lo parole ro n e l l a ff u n z i o n e rase

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Orto grafi a

LE DIFFICOLTà ORTOGRAFICHE

Le parole che terminano in CIA oppure GIA al plurale fanno: CIE, GIE se prima di CIA, GIA c’è una vocale; CE, GE se prima di CIA, GIA c’è una consonante.

Alcune parole che contengono i suoni CIE e GIE sono: C IE: cielo, cieco, superficie, specie, sufficienza, ­efficienza, artificiere, pasticciere, ­insufficiente, crociera, società, socievole; GIE: igiene, igienico, effigie.

I l suono SCE si scrive sempre senza la I, tranne nelle parole usciere, scie, scienza, coscienza e loro derivati. I verbi che terminano in -SCIARE perdono la I al futuro e al condizionale presente.

I l digramma GN non è mai seguito dalla vocale I, tranne che nella parola compagnia e nelle voci verbali che terminano in -iamo (disegniamo…). I l suono NI si usa in alcune parole, tra le quali: niente, geranio, ­colonia, scrutinio, macedonia, Antonio, Stefania, riunione, genio, geniale, coniuge, ragioniere, coniugazione… L I si usa all’inizio di parola (lieve); quando la L raddoppia (allievo); in alcuni nomi propri (Giulia). I l gruppo QU è seguito sempre da una vocale. Il gruppo CU è seguito da una consonante. Ci sono alcune parole che fanno eccezione: cuore, cuoco, scuola, cuoio, scuoiare, cui, circuito, innocuo, arcuato, percuotere, scuotere, promiscuo, cuocere, cospicuo… Il suono CCU seguito da vocale si trova solo nella parola taccuino. Il suono QQU si trova solo nella parola soqquadro. Il suono CQU si trova: nella parola acqua e nei suoi derivati; nei verbi acquistare e acquisire, nelle parole acquisto, acquirente; in piacque, nacque, giacque.

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Orto grafi a

IL RADDOPPIAMENTO E LA DIVISIONE IN SILLABE C ONTRA, SOPRA, COSÌ raddoppiano l’iniziale della parola cui sono unite (soprattutto). Z raddoppia nelle parole con IZZA, OZZO, UZZO, IZZARE. Non raddoppiano mai: B davanti a ILE (variabile); G davanti a IONE (ragione); Z nei suoni ZIO, ZIA, ZIE (grazie).

L a sillaba può essere formata da: una sola vocale; due o più vocali; una consonante e una vocale; due o più consonanti e una vocale. La divisione in sillabe segue queste regole: le consonanti doppie si dividono; le parole che contengono i gruppi MB e MP si dividono così: lam / pio / ne; nel gruppo CQU la C si divide dalla Q: ac / qua; BL, CL, FL, PL, BR, CR, DR, FR, GR, PR, TR non si dividono mai; i gruppi GNA, GNE, GNI, GNO, GNU, GLI, CHE, CHI, GHE, GHI, SCA, SCO, SCU, SCHE, SCHI, SCE, SCI non si dividono mai; la S seguita da consonante non si divide mai dalla consonante che la segue: co / sto.

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Orto grafi a

L’ACCENTO L’accento è obbligatorio: nelle parole tronche; sui composti di TRE, RE, BLU, SU (ventritré, viceré, rossoblù, lassù); nei giorni della settimana che finiscono in DÌ; in alcuni monosillabi.

Monosillabo accentato È (verbo essere) DÀ (verbo dare)

Monosillabo non accentato E (congiunzione) DA (preposizione)

DÌ (nome: parte del giorno) DI (preposizione) LÀ (avverbio)

LA (articolo, pronome, nota musicale)

NÉ (congiunzione)

NE (avverbio e particella pronominale)

LÌ (avverbio)

SÉ (pronome)

SÌ (affermazione)

TÈ (nome: bevanda)

LI (pronome)

SE (congiunzione e particella pronominale) SI (pronome e nota musicale) TE (pronome)

L’APOSTROFO

28

L ’apostrofo è obbligatorio davanti alle parole che cominciano con vocale: con gli articoli LO e LA e le preposizioni articolate; con gli aggettivi QUELLO, BELLO, SANTO; con gli aggettivi ALCUNA, NESSUNA davanti ad ALTRA; con CI davanti al verbo essere; con PO’, quando significa “poco”; con DA’ quando significa “dai”; con DI’ quando significa “dici”; con FA’ quando significa “fai”; con STA’ quando significa “stai”; con VA’ quando significa “vai”.


Orto grafi a

L’USO DELL’H N ella nostra lingua l’H non ha alcun suono, ma è solo un segno grafico.

Con H HO, HAI, HA, HANNO voci del verbo avere: - indicano il possesso di qualcosa; - una sensazione; - sono ausiliari di altri verbi, cioè servono per formare il tempo passato prossimo.

Le esclamazioni: OH!, AHI!, AH!, AHIMÈ!, UH!, EHI!, OHIMÈ!, AHIA!

Senza H O (congiunzione): significa “oppure”. AI (preposizione): risponde alle domande: a chi? A che cosa? Dove? Quando? A (preposizione): risponde alle domande: a chi? A che cosa? Dove? Quando? A fare che cosa? Come? ANNO (nome): indica un periodo di tempo.

Per formare i suoni duri di C e G: CHE, CHI, GHE, GHI

29


Orto grafi a

iL DISCORSO DIRETTO E IL DISCORSO INDIRETTO I l discorso diretto riporta, in un testo scritto o nel discorso orale, esattamente le parole pronunciate da qualcuno. Il discorso diretto è evidenziato da questi segni di punteggiatura:

: “......................” : «......................» : – ......................

I l discorso indiretto non riporta le parole pronunciate da qualcuno, ma spiega ciò che è stato detto. Il discorso indiretto è introdotto dai verbi: dire, esclamare, chiedere, domandare, rispondere, ribattere…, con le parole di collegamento DI, SE, CHE.

30


Mo rfo log ia

LA STRUTTURA DELLE PAROLE E LE PARTI DEL DISCORSO

I n una parola si possono distinguere: radice, desinenza, prefisso, suffisso.

L a radice è la parte della parola che non cambia e ne esprime il significato. ragazz-o radice

L a desinenza è la parte della parola che cambia e fornisce informazioni grammaticali. ragazz-o/a/i/e desinenza

I l prefisso è la parte che precede la radice della parola e ne altera il significato. bis-nonno prefisso

I l suffisso è la parte che segue la radice della parola e ne modifica il significato. gelat-aio suffisso L e parti variabili del discorso sono quelle la cui desinenza può cambiare. Sono: nomi, verbi, articoli, aggettivi, pronomi. L e parti invariabili del discorso sono quelle che non cambiano mai forma. Sono: preposizioni, avverbi, congiunzioni, esclamazioni.

31


Mo rfo log ia

IL NOME I l nome è una parte variabile del discorso che indica una persona, un animale, una cosa. Le cose comprendono anche le piante, i sentimenti, le sensazioni, gli ambienti, i fenomeni atmosferici, i concetti.

32

In base alla forma, il nome può essere: di genere maschile (nonno) o femminile (nonna); di numero singolare (nonno/a) o plurale (nonni/e). In base al significato, il nome si classifica come: comune, se indica una persona, un animale, una cosa in generale: in questo caso si scrive con la lettera minuscola; proprio, se indica una persona, un animale, una cosa in particolare: in questo caso si scrive con la lettera maiuscola; enerale (generico), se indica un gruppo di elementi diversi g con qualche caratteristica comune (frutta); specifico, se indica un elemento particolare di un gruppo o una categoria (mela); concreto, se indica qualcosa che è percepibile con i sensi; astratto, se indica qualcosa che non è percepibile con i sensi, come sentimenti, stati d’animo, concetti, virtù.


Mo rfo log ia

I NOMI PRIMITIVI, DERIVATI, ALTERATI, COMPOSTI, COLLETTIVI

In base alla struttura, il nome si classifica come: p rimitivo, se non deriva da nessun altro nome ed è composto dalla radice e dalla desinenza; derivato, se ha origine da un nome primitivo, rispetto al quale ha un significato diverso. Per formare un nome derivato si aggiunge alla radice un suffisso (AIO, ERIA, IERE, IERA, ILE, ISTA, ARO, ANZA) o un prefisso (DIS, IN) o entrambi; a lterato, se “altera”, cioè modifica, il significato del nome primitivo, esprimendo particolari sfumature di qualità. Il nome alterato si ottiene aggiungendo alla radice del nome il suffisso adatto. Alterato

Suffisso

Diminuitivo

ello, ino, etto, icciolo

Vezzeggiativo

uccio, olo, otto

Nome finestrella, gattino, mobiletto, muricciolo lacrimuccia, figliolo, cucciolotto

Accrescitivo

one, accione, acchione

cagnone, omaccione, furbacchione

Dispregiativo

accio, astro, ucolo, uncolo, iciattolo

cagnaccio, fratellastro, poetucolo, omuncolo, vermiciattolo

I falsi alterati sono nomi che, pur terminando come i nomi alterati, sono in realtà nomi primitivi (bottino, bottone…). I nomi composti sono formati dall’unione di due o più parole (terracotta, cavolfiore…). I nomi collettivi sono nomi che, anche al singolare, indicano un insieme di elementi della stessa specie. Se il nome collettivo è al singolare, il verbo deve essere al singolare.

33


Mo rfo log ia

GLI ARTICOLI L ’articolo è una parte variabile del discorso e precede il nome. L’articolo può essere determinativo o indeterminativo. L ’articolo determinativo indica con precisione persone, animali, cose, il loro genere e il loro numero. Maschile Femminile

Singolare

Plurale

la

le

il, lo

i, gli

Gli articoli determinativi LO e LA si apostrofano davanti ai nomi che iniziano per vocale. Gli articoli determinativi LO e GLI si usano davanti ai nomi maschili che iniziano per GN, PN, PS, X, Y, Z e S seguita da consonante. L ’articolo indeterminativo indica un nome in modo indeterminato e ne segnala il genere. Maschile Femminile

Singolare un, uno una

L’articolo indeterminativo UNA si apostrofa davanti ai nomi femminili che iniziano con una vocale. L’articolo indeterminativo UNO si usa davanti ai nomi maschili che iniziano per GN, PN, PS, X, Y, Z e S seguita da consonante. L’articolo indeterminativo UNO non si apostrofa mai. G li articoli partitivi sono: DEL, DELLO, DELLA, DEI, DEGLI, DELLE. Gli articoli partitivi servono per fare il plurale degli articoli indeterminativi: un cane, dei cani.

34


Mo rfo log ia

LE PREPOSIZIONI L e preposizioni semplici sono: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA.

L e preposizioni articolate sono formate dalla preposizione semplice + l’articolo.

il

lo

la

i

gli

le

di

del

dello

della

dei

degli

delle

a

al

allo

alla

ai

agli

alle

da

dal

dallo

dalla

dai

dagli

dalle

in

nel

nello

nella

nei

negli

nelle

su

sul

sullo

sulla

sui

sugli

sulle

35


Mo rfo log ia

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI E I GRADI DELL’AGGETTIVO G li aggettivi qualificativi sono le parti variabili del discorso che si aggiungono al nome per specificarne le qualità e le caratteristiche.

li aggettivi qualificativi concordano nel genere e nel numero G con il nome cui si riferiscono.

li aggettivi qualificativi derivati hanno origine da un nome: G bellezza, bello. Gli aggettivi qualificativi alterati esprimono la sfumatura di una qualità: bello bellino.

36

Gli aggettivi qualificativi possono essere di grado: positivo, quando esprimono semplicemente la qualità del nome; comparativo, quando con l’aggettivo esprimono un paragone tra due elementi; superlativo, quando esprimono la qualità del nome a livello massimo. L’aggettivo di grado comparativo può essere: di maggioranza (più pesante di…); di minoranza (meno pesante di…); di uguaglianza (pesante come…, tanto pesante quanto…). L’aggettivo di grado superlativo può essere: assoluto, quando esprime la qualità al massimo grado senza fare paragoni. Il superlativo assoluto si forma aggiungendo: il suffisso ISSIMO; i prefissi ARCI-, EXTRA-, STRA-, SUPER-, ULTRA-, MEGA-, IPER-; gli avverbi MOLTO, TANTO, ASSAI; ripetendo l’aggettivo; relativo, quando esprime la qualità al massimo grado confrontandola in un gruppo (il più alto di…, il meno alto di…).


Mo rfo log ia

GLI AGGETTIVI DETERMINATIVI

Gli aggettivi determinativi accompagnano i nomi e sono:

d imostrativi (precisano la posizione): QUESTO: indica una persona, un animale, una cosa vicini nello spazio e nel tempo a chi parla; QUELLO: indica una persona, un animale, una cosa lontani da chi parla e da chi ascolta; CODESTO: indica una persona, un animale, una cosa vicini a chi ascolta e lontani da chi parla; STESSO e MEDESIMO. I ndefiniti (indicano una quantità imprecisa): variabili, se concordano con il nome per genere e numero (ALCUNO, NESSUNO, TALUNO, TANTO, MOLTO, POCO, PARECCHIO…); invariabili, se non cambiano genere e numero (QUALCHE, QUALUNQUE, OGNI, QUALSIASI…). Numerali (indicano la quantità precisa o l’ordine): c ardinali (UNO, DUE, CENTO…) o rdinali (PRIMO, SECONDO…). P ossessivi (precisano il possesso);

Persona

Maschile

Singolare

Femminile

Plurale Singolare Plurale

io

mio (appartiene a me)

miei

mia

mie

tu

tuo (appartiene a te)

tuoi

tua

tue

egli (lui/lei)

suo (appartiene a lui/lei)

suoi

sua

sue

noi

nostro (appartiene a noi)

nostri

nostra

nostre

voi

vostro (appartiene a voi)

vostri

vostra

vostre

essi (loro)

loro (appartiene a essi/esse)

loro

loro

loro

E sclamativi e interrogativi (precisano l’intonazione): CHE, QUALE, QUANTO.

37


Mo rfo log ia

I PRONOMI

I l pronome è la parte variabile del discorso che può sostituire: un nome; un verbo; un altro pronome; un aggettivo; un’intera frase.

I l pronome personale sostituisce un nome e si usa per evitare ripetizioni. Può essere soggetto (IO, TU, EGLI…) o complemento (ME, MI…).

I pronomi dimostrativi sono QUESTO, QUELLO, CODESTO, STESSO e MEDESIMO e indicano la posizione del nome che sostituiscono.

I pronomi indefiniti indicano in modo generico l’identità e la quantità della persona, dell’animale, della cosa indicati dal nome che sostituiscono. Sono pronomi indefiniti: QUALCUNO, OGNUNO, CHIUNQUE, ALTRI, QUALCOSA, NIENTE, NULLA. I pronomi esclamativi e interrogativi servono per introdurre, rispettivamente, un’esclamazione (CHE! QUALE! QUANTO!) o una domanda (CHE? CHI? QUALE? QUANTO?). I pronomi relativi, oltre a sostituire una parola, mettono in relazione due frasi. Sono pronomi relativi: CHE, CHI, IL QUALE, LA QUALE, LE QUALI, I QUALI, CUI.

38


Mo rfo log ia

I VERBI I verbi sono parti variabili del discorso che indicano un’azione compiuta dal soggetto, un’azione subita dal soggetto, un modo di essere del soggetto, uno stato del soggetto.

Per analizzare un verbo occorre indicare: la coniugazione; il modo; il tempo; la persona.

uando i verbi sono espressi all’infinito Q hanno la desinenza in: -are (1ª coniugazione); -ere (2ª coniugazione); -ire (3ª coniugazione). I verbi essere e avere hanno coniugazione propria. II modo indica come l’azione si svolge.

I modi finiti sono quelli che esprimono l’azione indicando la persona. Sono: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo. I modi indefiniti sono quelli che esprimono l’azione senza indicare la persona. Sono: infinito, participio, gerundio. Il tempo indica quando si svolge un’azione: il tempo presente indica un’azione che si svolge in questo momento; il tempo passato indica un’azione che si è già svolta; il tempo futuro indica un’azione che deve ancora accadere.

39


Mo rfo log ia

GLI AVVERBI E LE CONGIUNZIONI

G li avverbi servono per specificare meglio il significato di un verbo, di un aggettivo, di un altro avverbio. Sono parti invariabili del discorso perché non hanno né maschile né femminile né singolare né plurale.

ono avverbi di tempo: SEMPRE, MAI, IERI, OGGI, ADESSO, S DOMANI… Sono avverbi di luogo: QUI, QUA, LÌ, LÀ, SU, GIÙ, DAVANTI, DIETRO, VICINO, LONTANO… Sono avverbi di modo: VELOCEMENTE, MAGICAMENTE, BENE, MALE… Sono avverbi di quantità: TANTO, QUANTO, PIÙ, MENO, POCO, MOLTO, TROPPO, ABBASTANZA… Sono avverbi di negazione: NON, NO, NEMMENO… Sono avverbi di affermazione: CERTO, SICURAMENTE, DAVVERO… Sono avverbi di dubbio: FORSE, MAGARI, PROBABILMENTE…

L e congiunzioni servono per collegare più parole o più frasi. Sono parti invariabili del discorso perché non hanno né maschile né femminile né singolare né plurale. Sono congiunzioni: E, NONOSTANTE, AFFINCHÉ, POICHÉ, PERCHÉ, INFATTI, MA, ANCHE SE, INVECE, PERÒ, PERCHÉ, DUNQUE, PERCIÒ, CIOÈ.

40


Sintas si

LA FRASE MINIMA e LE ESPANSIONI L a frase minima è formata solo da soggetto e predicato. I l predicato indica ciò che accade in una frase: è costituito da un verbo. Non esiste frase senza predicato. Il predicato può essere verbale (indica un’azione compiuta o subita dal soggetto) o nominale (indica com’è o che cos’è il soggetto). I l soggetto è la persona, l’animale o la cosa che compie o subisce l’azione o di cui si parla. Per individuare il soggetto bisogna porsi le domande: chi è che fa o subisce l’azione? Di chi si parla? Il soggetto non è mai preceduto da una preposizione. Il soggetto può essere sottinteso, cioè non espresso, ma può essere dedotto dal testo (Ho finito di studiare. IO soggetto sottinteso). L e espansioni (o complementi) sono i sintagmi che arricchiscono di informazioni la frase minima. L e espansioni possono essere dirette o indirette.

L’espansione diretta è direttamente unita al predicato e non è introdotta da preposizioni. È il complemento diretto o complemento oggetto; risponde alle domande: chi? Che cosa? Le espansioni indirette (o complementi) sono gruppi di parole che aggiungono informazioni alla frase e sono introdotti dalle preposizioni. Possono essere: di tempo (quando?); di luogo (dove?); di specificazione (di chi? di che cosa?); di modo (come?); di mezzo (con che cosa?).

41


Sintas si

IL GRUPPO VERBALE E IL GRUPPO NOMINALE

L’espansione diretta dipende solo dal predicato. Le espansioni indirette possono dipendere o dal soggetto o dal predicato. Il papà di Andrea (espansione del soggetto) è partito. Andrea sale sull’automobile del papà (espansioni del predicato).

Il gruppo verbale o gruppo del predicato è formato dal predicato e da tutte le espansioni che da esso dipendono.

Il gruppo nominale o gruppo del soggetto è formato dal soggetto e da tutte le espansioni che da esso dipendono.

L ’espansione diretta (o complemento oggetto) fa parte del gruppo verbale. Le espansioni di tempo, di luogo, di modo, di mezzo dipendono sempre dal predicato e fanno parte del gruppo verbale. L’espansione di specificazione può dipendere o dal soggetto o dal predicato e perciò farà parte o del gruppo nominale o del gruppo verbale. soggetto Il fratello

espansione del soggetto di Lucrezia GRUPPO NOMINALE

42

predicato gioca

espansione del predicato a figurine

espansione del predicato con Daniele

GRUPPO VERBALE


Prod uz ion e

LA PRODUZIONE DI UN TESTO

Un testo è uno scritto che ha lo scopo di: comunicare idee o sentimenti; raccontare storie reali o inventate; descrivere persone, luoghi, animali, situazioni; informare su fatti e avvenimenti; sostenere una tesi o un’opinione su un argomento. Lo scopo per cui si scrive determina il tipo di testo.

Per scrivere un testo devi: tenere conto del titolo; avere presente lo scopo per cui scrivi; stabilire il tipo di testo e ricordare le principali caratteristiche di quella tipologia testuale. favola

fiaba mito leggenda

testo narrativo

testo descrittivo

testo informativo

43


Prod uz ion e

PROGETTARE UN TESTO Queste sono le tappe che devi seguire per scrivere un testo: leggi con attenzione il titolo, per avere chiaro l’argomento di cui devi parlare

fai una lista delle idee che l’argomento ti suggerisce

scarta le idee che non sono coerenti con l’argomento

compila una scaletta ordinando in modo logico e cronologico le idee che vuoi sviluppare

sviluppa le idee della scaletta nel tuo testo ricordando che devono essere presenti: introduzione: la parte che presenta l’argomento e fa capire di che cosa parlerai; svolgimento: la parte in cui svilupperai i punti della tua scaletta in modo esauriente, raccontando, facendo commenti, descrivendo; conclusione: la parte in cui inserirai le tue riflessioni e il tuo commento finale.

44


Prod uz ion e

ARRICCHIre un TESTO

er sviluppare le idee che hai elencato nella scaletta P e arricchire il tuo testo puoi utilizzare:

s equenze descrittive che permettono di far immaginare al lettore un ambiente, una persona, un animale, sentimenti e sensazioni. L a strega offrì una bevanda agli ospiti: porse due bicchieri dalla forma strana, pieni di un liquido giallognolo sul quale galleggiavano particelle gialle e rosse.

equenze dialogiche, che permettono di sviluppare S la narrazione in modo efficace e immediato. Anche il cane della strega si presentò: – Piacere, sono Frizzi de Lupis.

equenze riflessive, che permettono di esprimere i commenti, S le riflessioni, le opinioni. I due bambini guardarono con diffidenza i bicchieri: chissà quale intruglio propinava loro la strega Frittella.

I ncisi, cioè parole inserite tra due virgole che spiegano o precisano un termine o un concetto. tefania e Federico, trattenendo il fiato, si apprestarono S ad assistere a una magia.

45


Prod uz ion e

COME SI SCRIVE UN TESTO Ecco le regole che devi rispettare nella stesura di un testo. Coerenza Ciò che hai scritto deve rispettare quanto veniva richiesto dal titolo. Le varie parti del testo devono essere collegate tra loro.

Compiutezza L’argomento deve essere trattato in modo completo, esauriente e chiaro.

Ordine logico e cronologico Le frasi devono essere collegate da: i ndicatori temporali (prima, dopo, in seguito, mentre, nello stesso tempo…); c onnettivi logici (ma, sebbene, perché, perciò…).

Coesione Nella stesura del testo devi porre attenzione a: correttezza ortografica; ricchezza lessicale (devi evitare ripetizioni utilizzando termini appropriati e sinonimi…); utilizzo dei tempi appropriati dei verbi; correttezza della punteggiatura.

46


i n dic e

INGLESE

L’ALFABETO DEGLI ANIMALI • ANIMAL ALPHABET____________ 48 I GIORNI DELLA SETTIMANA • DAYS OF THE WEEK___________ 50 I MESI DELL’ANNO • MONTHS OF THE YEAR___________________ 51 i NOMI AL PLURALE • PLURAL NOUNS__________________________ 52 GLI AGGETTIVI POSSESSIVI • POSSESSIVE ADJECTIVES____ 54 MESTIERI E PROFESSIONI • JOBS_______________________________ 55 IL VERBO ESSERE • TO BE______________________________________ 56 ATTIVITÀ DEL TEMPO LIBERO • FREE TIME ACTIVITIES_______ 58 IL VERBO AVERE • TO HAVE____________________________________ 60 IN CITTÀ • IN TOWN_____________________________________________ 62 DOV’È? • WHERE IS IT?__________________________________________ 63

47


Ing les e

L’ALFABETO DEGLI ANIMALI A

B

bear orso

ant formica D

C

E

dog cane

F

elephant elefante

G

fish pesce

H

goat capra I

hippo ippopotamo J

jellyfish medusa

iguana iguana K

48

cat gatto

L

kangaroo canguro

lion leone


Ing les e

ANIMAL ALPHABET M

N

Q

parrot pappagallo S

V

R

racoon procione

queen bee ape regina T

snake serpente

ostrich struzzo

narwhal narvalo

mouse topo P

O

W

vulture avvoltoio

U

tiger tigre

whale balena

Y

yak yak

X

urchin riccio di mare

x-ray radiografia

Z

zebra zebra

49


Ing les e

I GIORNI DELLA SETTIMANA DAYS OF THE WEEK

Monday

Tuesday

lunedì

Wednesday

martedì

mercoledì

Thursday

Friday

Saturday

Sunday

giovedì

sabato

venerdì

domenica

I giorni della settimana si scrivono sempre con la lettera maiuscola. Davanti ai giorni della settimana si usa la preposizione on. On Monday I go to school at 10 o’clock.

50


Ing les e

I MESI DELL’ANNO MONTHS OF THE YEAR

January gennaio

February febbraio

March marzo

April aprile

May maggio

June giugno

July luglio

August agosto

September settembre

October ottobre

November novembre

December dicembre

I mesi dell’anno si scrivono sempre con la lettera maiuscola. Davanti ai mesi dell’anno si usa la preposizione in. In July I am on holiday. La data si può scrivere in due modi: mettendo prima il mese o prima il giorno. 9th January (the ninth of January) January 9th (January the ninth) 1st March (the first of March) March 1st (March, the first)

51


Ing les e

i NOMI AL PLURALE Il plurale di un nome si forma solitamente aggiungendo la s.

book libro

books libro

car automobile

cars automobili

Quando un nome termina con ch, sh, s, ss, x, z, o si forma il plurale aggiungendo es.

sandwich tramezzino

sandwiches tramezzini

Quando un nome termina con y preceduta da consonante, si forma il plurale togliendo la y e aggiungendo ies.

cherry ciliegia

cherries ciliege

baby bambino piccolo

babies bambini piccoli

Quando un nome termina con f o fe si forma il plurale cambiando f o fe in ves.

wolf lupo

52

wolves lupi

scarf sciarpa

scarves sciarpe


Ing les e

PLURAL NOUNS In alcuni nomi singolare e plurale sono uguali.

fish pesce

fish pesci

sheep pecora

sheep pecore

In altri nomi, invece, il plurale è completamente diverso dal singolare.

child bambino • bambina foot piede man uomo mouse topo person persona tooth dente woman donna

children bambini • bambine feet piedi men uomini mice topi people persone teeth denti women donne

53


Ing les e

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI POSSESSIVE ADJECTIVES my your his her its our your their

il mio, la mia, i miei, le mie il tuo, la tua, i tuoi, le tue il suo, la sua, i suoi, le sue (di lui) il suo, la sua, i suoi, le sue (di lei) il suo, la sua, i suoi, le sue (di animali o cose) il nostro, la nostra, i nostri, le nostre il vostro, la vostra, i vostri, le vostre il loro, la loro, i loro, le loro

my bike la mia bicicletta

your pencil la tua matita

his cap il suo cappello (di lui)

her schoolbag il suo zaino (di lei)

its nest il suo nido

our school la nostra scuola

your ball la vostra palla

54

their coach il loro allenatore


Ing les e

MESTIERI E PROFESSIONI JOBS AND PROFESSIONS

teacher

dentist

nurse

mechanic

firefighter

waiter

singer

librarian

shopkeeper

dancer

My mum is a nurse. Their dad is a waiter. His brother is a singer.

La mia mamma fa l’infermiera. Il loro papà fa il cameriere. Suo fratello fa il cantante.

55


Ing les e

IL VERBO ESSERE Forma affermativa

Forma contratta

I am you are he is she is it is we are you are they are

I’m you’re he’s she’s it’s we’re you’re they’re

io sono tu sei lui è lei è esso/essa è noi siamo voi siete loro sono

I am happy. Io sono felice.

You are tall. Tu sei alto.

He is Max. Lui è Max.

She is Debby. Lei è Debby.

You are great! They are fast. We are tired. It is very good. È buonissima. Noi siamo stanchi. Voi siete grandi! Loro sono veloci.

56


Ing les e

TO BE Forma negativa

Forma contratta

I am not you are not he is not she is not it is not we are not you are not they are not

I’m not you aren’t he isn’t she isn’t it isn’t we aren’t you aren’t they aren’t

io non sono tu non sei lui non è lei non è esso/essa non è noi non siamo voi non siete loro non sono

Alla forma interrogativa si risponde usando le risposte brevi: Forma interrogativa

Risposta affermativa

Risposta negativa

Am I …? Are you …? Is he …? Is she …? Is it …? Are we …? Are you …? Are they …?

Yes, you are. Yes, I am. Yes, he is. Yes, she is. Yes, it is. Yes, you are. Yes, we are. Yes, they are.

No, you aren’t. No, I’m not. No, he isn’t. No, she isn’t. No, it isn’t. No, you aren’t. No, we aren’t. No, they aren’t.

Are you Brazilian? Yes, I am. Sei brasiliano? Sì.

Is Jane at school? No, she isn’t. Jane è a scuola? No.

57


Ing les e

ATTIVITĂ€ DEL TEMPO LIBERO

watching TV

playing the guitar

reading

dancing

rollerblading

riding a bike

58

listening to music

skiing

painting

playing tennis


Ing les e

FREE TIME ACTIVITIES

writing

playing videogames

swimming

jogging

going to the cinema

travelling

I’m good at painting. I’m very good at painting. I’m excellent at painting. I’m not very good at painting.

Sono bravo a dipingere. Sono molto bravo a dipingere. Sono bravissimo a dipingere. Non sono molto bravo a dipingere.

Are you good at painting?

Yes, I am. No, I’m not.

59


Ing les e

IL VERBO avERE Forma affermativa

Forma contratta

I have got io ho you have got tu hai he has got lui ha she has got lei ha it has got esso ha, essa ha we have got noi abbiamo you have got voi avete they have got loro hanno

I’ve got you’ve got he’s got she’s got it’s got we’ve got you’ve got they’ve got

I have got a dog. Io ho un cane.

You have got a cat. Tu hai un gatto.

He has got a laptop. Lui ha un portatile.

She has got a bike. Lei ha una bicicletta.

It has got a collar. Ha un collare.

We have got an mp3. Noi abbiamo un mp3.

You have got a nice camper. Voi avete un bel camper.

60

They have got a new car. Loro hanno un’auto nuova.


Ing les e

TO have Forma negativa I have not got you have not got he has not got she has not got it has not got we have not got you have not got they have not got

Forma contratta io non ho tu non hai lui non ha lei non ha esso/essa non ha noi non abbiamo voi non avete loro non hanno

I haven’t got you haven’t got he hasn’t got she hasn’t got it hasn’t got we haven’t got you haven’t got they haven’t got

Alla forma interrogativa si risponde usando le risposte brevi: Forma interrogativa

Risposta affermativa

Risposta negativa

Have I got …? Have you got …? Has he got …? Has she got …? Has it got …? Have we got …? Have you got …? Have they got …?

Yes, I have. Yes, you have. Yes, he has. Yes, she has. Yes, it has. Yes, you have. Yes, we have. Yes, they have.

No, I haven’t. No, you haven’t. No, he hasn’t. No, she hasn’t. No, it hasn’t. No, you haven’t. No, we haven’t. No, they haven’t.

Have you got a pencil? Yes, I have. Hai una matita? Sì.

Has he got a ruler? No, he hasn’t. Ha un righello? No.

61


Ing les e

IN CITTÀ • IN TOWN

62

post office

hospital

cinema

station

hotel

school

restaurant

park

supermarket

museum


Ing les e

DOV’È? • WHERE IS IT?

OPPOSITE

BETWEEN

NEXT TO

The school is between the park and the station.

The station is next to the school.

The museum is between the cinema and the supermarket.

The park is opposite the supermarket.

The cinema is opposite the station.

The museum is next to the supermarket.

63


Enjoy your holidays and have fun!

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Euro, spesa, guadagno, ricavo, perdita

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La divisione

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Frazioni e numeri decimali

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Le frazioni • Frazioni proprie, improprie, apparenti

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Il valore posizionale delle cifre

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La sottrazione

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