#peressereumani
IRC PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
KAHOOT – quiz a scelta multipla creati da La Spiga San Paolo e accessibili tramite un Browser Web o attraverso l’App Kahoot. www.elilaspigaedizioni.it/kahoot
È questo anche il senso della stessa parola “provocare”, cioè chiamare fuori: un invito per gli studenti a uscire dall’immobilità, da situazioni consolidate, pregiudizi e affrontare il mare aperto con la guida esperta degli insegnanti, i quali possono aiutare, facilitare, stare a fianco senza sostituirsi al protagonismo di ciascuno. Riguardo il corso così si è espressa la Conferenza Episcopale Italiana rilasciando il nulla osta: «Il corso ProvocAZIONI #peressereumani per Scuola Secondaria di secondo grado è di grande pregio. Il testo presenta un linguaggio fluido e comprensibile, la forma editoriale scelta permette di ottenere continuità nel lavoro svolto in classe. I contenuti sono presentati con gradualità e con particolare attenzione ai temi interreligiosi e multietnici, senza dimenticare quanto il Cristianesimo sia fondamentale per il patrimonio culturale, storico, artistico e valoriale dell’Italia e dell’Europa e permettendo di lavorare in modo interdisciplinare».
PER LO STUDENTE Volume per lo studente
978-88-468-4107-0
Libro digitale * + espansioni online + sito dedicato provocazioni.net * li libro digitale è scaricabile tramite codice dal sito www.elilaspigaedizioni.it/libridigitali
PER L’INSEGNANTE • Guida didattica
PROVOCAZIONI IRC PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
ELI LINK – la comodissima APP che ti consente di accedere subito a tutti gli audio e i video del corso direttamente con lo smartphone o tabi et. Scopri come su www.elilaspigaedizioni.it/elilink
Questo libro, dunque, si presenta come un valido aiuto, una cassetta degli attrezzi a disposizione per affrontare le tematiche di questa significativa disciplina, cercando di invogliare ciascuno a farle proprie, a mettersi in moto, a camminare autonomamente sviluppando conoscenze, competenze e… umanità (#peressereumani).
Alberto Campoleoni – Claudia Beacco – Luca Raspi
PROVOCAZIONI
#peressereumani
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My Reader-friendly FLIP BOOK – la versione digitale e interattiva del libro di testo con tantissime risorse, la possibilità di trasformare i testi rendendoli ad alta leggibilità (modifica del carattere, dello sfondo, sintetizzatore vocale), tutti gli audio e tutti i video
Alberto Campoleoni Claudia Beacco Luca Raspi
PROVOCAZIONI
ProvocAZIONI: azioni (didattiche) che “provocano”. Questa la caratteristica di questo testo che accompagna l’insegnamento della Religione cattolica nella Scuola Secondaria di secondo grado. Perché “fare scuola” vuol dire anzitutto “mettere in moto”, avviare processi di apprendimento secondo strade ben individuate e capaci di muoversi in modo autonomo, talvolta impensato, a seconda dell’originalità e delle capacità di ogni persona. Studenti e insegnanti compresi, ciascuno secondo la propria parte e responsabilità.
•C on compiti di realtà e UdA interdisciplinari •D IDATTICA INCLUSIVA •C on videoracconti e personaggi guida
978-88-468-4108-7
• Volume “CONCORSO ldR - MATERIALI PER LA PREPARAZIONE” • 4 poster
CAMPIONE GRATUITO FUORI COMMERCIO Fuori campo IVA (D.P.R. 26/10/1972, n. 633, art. 2, lett. D)
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Guarda e ascolta con:
O-
ProvocAZIONI #peressereumani IRC per la Scuola Secondaria di secondo grado Nulla osta della Conferenza Episcopale Italiana Prot. n. 64/2020 Roma, 30 gennaio 2020 + card. Gualtiero Bassetti Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Imprimatur della Prelatura territoriale di Loreto Prot. n. 221/2020 Loreto, 11 febbraio 2020 + mons. Fabio Dal Cin Arcivescovo della Prelatura territoriale di Loreto Autori: Alberto Campoleoni, Claudia Beacco, Luca Raspi Coordinamento e redazione: Diego Mecenero, Natale Benazzi Progetto grafico, copertina e impaginazione: Rubber Band Art director: Marco Mercatali Responsabile di produzione: Francesco Capitano Illustrazioni: Giorgia Rosati Foto: Shutterstock, archivi La Spiga - San Paolo © 2020 La Spiga Edizioni Via Soperga, 2 - 20124 Milano tel. 02 2157240 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it
© 2020 San Paolo Edizioni Piazza Soncino 5 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) tel. 02 660751 sanpaoloedizioni@stpauls.it www.edizionisanpaolo.it
Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. Segnalazione di errori Produrre un testo scolastico è molto complesso. L’esperienza ci insegna che è quasi impossibile pubblicare un libro senza un errore o una imprecisione, e ci scusiamo con i nostri lettori. Ogni segnalazione che potete inviarci sarà per noi preziosa. Vi ringraziamo se vorrete scriverci al seguente indirizzo: redazione@elionline.com
Stampato in Italia presso Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto - Trevi 20.83.017.0P ISBN 978-88-468-4107-0
e n o i z a t n e s e r P Cari studenti, cari insegnanti, la prima pagina di un libro è solitamente importante perché crea subito un legame tra il testo chi lo prende in mano, tra gli autori e i “lettori” (ma è una definizione povera). Apre un rapporto, questa prima pagina e, nel nostro caso, sicuramente… “provoca”. Provocare è la caratteristica di questo testo che accompagna l’insegnamento della Religione cattolica nella Scuola Secondaria di secondo grado. “Accompagna”, non esaurisce: è infatti uno strumento in mano a voi ragazzi e a voi insegnanti nel quale si trova un percorso con materiali, suggestioni e indicazioni per fare lezione. Per provocare azioni: ecco il senso del titolo ProvocAZIONI. Perché “fare scuola” vuol dire anzitutto mettere in moto, avviare processi di apprendimento secondo strade ben individuate – ci aiutano, in questo senso, le Indicazioni didattiche nazionali, i percorsi e i temi collaudati e immancabili in un corso di Religione cattolica - ma capaci di muoversi in modo autonomo, talvolta impensato, a seconda dell’originalità e delle capacità di ogni persona. Studenti e insegnanti compresi, ciascuno secondo la propria parte e responsabilità. Questo libro, dunque, si presenta come un valido aiuto, una cassetta degli attrezzi a disposizione per affrontare le tematiche di questa significativa disciplina, cercando di invogliare ciascuno a farle proprie, a mettersi in moto, a camminare autonomamente sviluppando conoscenze, competenze e… umanità (#peressereumani). È questo anche il senso della stessa parola “provocare”, cioè chiamare fuori: un invito per voi studenti a uscire dall’immobilità, da situazioni consolidate, pregiudizi e affrontare il mare aperto con la guida esperta degli insegnanti, i quali possono aiutare, facilitare, starvi a fianco, ma in nessun modo sostituirsi a voi e al vostro protagonismo. Un po’ come noi autori, che siamo impastati nelle pagine di questo libro con la nostra passione per le persone e per la scuola. Anche noi accettiamo la provocazione di metterci in gioco, di condividere pensieri, riflessioni, dati di studio, suggestioni, con ciascuno di voi, volendo anche noi, in modo tutto speciale, fare la nostra parte nelle aule scolastiche. In un modo che pensiamo originale abbiamo pensato di provocare anche facendovi incontrare alcuni personaggi che accompagnano le sezioni di questo libro, valorizzando la modalità del racconto. Intrecciando storie, fantasia e realtà, sperando di aiutare ciascuno a raccogliere le trame, a riconoscere le proprie, a condividere con gli altri e così facendo a imparare. Insieme. Allora buona scuola, buone “azioni”, buon lavoro in classe, personale e condiviso. Con passione. Alberto, Claudia, Luca
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ELI LINK Il tuo libro è anche digitale Accedi ai contenuti digitali direttamente dal tuo libro cartaceo Innanzitutto, il tuo libro è anche un libro digitale cui puoi accedere da tutti i tipi di device (smartphone, tablet, computer) mediante il codice che ti è stato dato. Inoltre, se vuoi, puoi avere ancora più comodamente tutte le risorse multimediali del corso con l’app ELI LINK semplicemente inquadrando la pagina che desideri con la tua fotocamera. Mantieni viva l’attenzione mentre studi a casa sul libro cartaceo! • Dimentichiamo CD o DVD: in un click si ha l’accesso a tutti i file audio e video integrati al libro di testo. • Senza perdere tempo si può studiare ovunque grazie all’App che permette uno studio in movimento. Inquadra la pagina del libro di testo che desideri e passa dalla carta al digitale senza perdere tempo… e concentrazione!
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ASSISTENZA PRODOTTI DIGITALI Alla pagina www.elilaspigaedizioni.it/assistenza genitori, studenti e docenti troveranno una sezione con domande e risposte frequenti sui libri digitali e la possibilità di aprire un ticket di assistenza per le problematiche di registrazione e scarico dei volumi. Vuoi saperne di più? Consulta la pagina: www.elilaspigaedizioni.it/elilink 4
Il mio libro Il tuo testo è suddiviso in 8 sezioni ciascuna delle quali comprende più unità di lavoro. Ogni sezione ti “provoca”, in apertura, con un racconto che apre la tematica da un’angolatura perlopiù inaspettata. A tale tematica sono abbinati anche un ragazzo o ragazza tuoi coetanei, rappresentativi dei vissuti attuali dinanzi alla stessa tematica (ti vengono presentati poco più avanti a pagina 8). Ciascuna sezione del volume apre con una doppia pagina che evidenzia:
SEZIONE TEMATICA
titolo e macroarea di riferimento UdA della sezione
7 I colori delle religioni
NOME: Alessio
AREA STORICO-F
IL PERSONAGGIO
ETÀ: 17 anni
ENOMENOLOGICA
I suoi genitori, non credenti, non l’han no mai portato in chiesa, poi a 15 anni gli hanno mess o in mano un buon libro illustrato sulle grandi religioni del mondo e gli hanno detto: «Ora scegli tu». Lui ha sfogliato quel libro ma, veramente, non ha “scelto” nulla .
Unità di Apprendim
ento
p. 439
Go(o)d tour
Obiettivi specifi ci di apprendim ento Abilità
Conoscenze
∞ Studiare il rapp orto della Chiesa con il mondo contemp oraneo, con riferimen to alle differenti gran di religioni del mon do, in un dialogo posit ivo fondato sul princ ipio della libertà religiosa. ∞ Leggere, nelle form e di espressione artistica e della tradi zione popolare, i segn i del Cristianesimo confrontandoli con quelli derivanti da altre iden tità religiose. 396
Sezion e temat ica 7
| I COLOR I DELLE RELIG
∞ Cogliere lo spec ifico delle differenti religioni del mondo nella loro espressio ne dottrinale, culturale, artistica e popolare, in un confronto con i fondamenti del Cristianesimo. ∞ Riconoscere gli elementi positivi in comune con le grandi relig ioni del mondo e pors i in dialogo costruttiv o e pacifico con esse .
Il videoracconto
Fatima è una giova ne musulmana, porta un velo leggero che le incornicia i bei cape lli neri e lavora in uno stabi limento balneare. Ora inizia il Ramadan e non sa come fare…
IONI
Realizzazione di tour multimediale su map interattiva planetari pa a (con Tour Builder) circa le religioni del mondo, da presenta re in un evento.
Unità di lavoro
∞ 1. Religioni per la pace ∞ 2. Le religioni “qui ed ora” ∞ 3. Le religioni al di là dei luoghi comuni ∞ 4. Fondamentali smo e terrore ∞ 5. Quando si arriv a da altrove ∞ 6. Il dialogo Inter religioso ∞ 7. L’ecumenismo tra Chiese sorelle
The Tourism Industry |
p. 405 p. 410 p. 416 p. 420 p. 425 p. 430 p. 434 UNIT À 1
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obiettivi perseguiti presentazione del racconto che segue e del coetaneo di riferimento
sommario delle unità di lavoro che seguono
L’apertura di una delle sezioni.
Nel “vivere” questo testo, sarai chiamato a diventare protagonista grazie a: • inviti frequenti alla riflessione e alla discussione; • presenza di numerose Attività (segnalate in arancione); • rovesciamento della didattica, da frontale a flipped classroom con un compito di realtà per ogni sezione; •p roposta di una strutturata Unità di Apprendimento che prevede, con il coinvolgimento anche di altre discipline scolastiche, la realizzazione di un concreto evento o produzione. 5
imento
Unità di
UdA proposte: 1. Evento culturale 2. Evento culinario 3. Mostra-galleria 4. Plastico in 3D 5. Mostra-evento 6. Video pubblicitario 7. Tour multimediale 8. Collettiva di arte
Apprend TITOLO FINALITÀ COMPITO - PRODOTTO
DISCIPLINE
6 Earth day promo
Earth Day promo * e sensibilizzare uardia del pianeta iche inerenti la salvag Approfondire le temat dato a riguardo gli altri. ione circa l’argomento pubblico di sensibilizzaz evento i del settore a un di e Realizzazion e l’intervento di espert video-spot realizzato con la “prima” di un o. rinforz commento e MIA - SCIENZE - GEOGRAFIA - ECONO IONE (coordinatori) INFORMATICA e RELIG - CHIMICA Asse dei linguaggi ico Asse scientifico-tecnolog Asse storico-sociale lte. i alle discipline coinvo • Testi scolastici relativ ica. • Libri inerenti la temat to. di convegni sull’argomen • Pubblicazioni di atti • Internet.
ASSI CULTURALI
FONTI
STRUMENTI
METODOLOGIE RISORSE ESTERNE FASI
ux o Wonder• Smartphones. audio-video (es: Avidem re per montaggio • Computer e softwa share Filmora). i grupp in Lezioni frontali - Lavoro litici, giornalisti i, economisti, geopo come meteorologic • Esperti del settore o territorio. presenti nel propri nati a riguardo. FASE 1 ndo i dati più aggior problematica, repere Documentazione sulla video da utilizzare per il FASE 2 icativo comun tivo pt” innova Ideazione di un “conce del medesimo. promo; storyboard
FASE 3 ggio audio-video. riprese video e monta Registrazione delle e invito di esperti FASE 4 n per la prima del video locatio e data nte). una Individuazione di are il video preventivame nel territorio (cui mand del settore presenti e diffucreazione locandina FASE 5 ruoli; dei uzione con distrib Scaletta dell’evento, sione. TICA DELL’INSEGNANTE. NELLA GUIDA DIDAT NTE PRESE DA NE DETTAGLIATA DELL’U
* PROGETTAZIO
Unità di Apprend imento
389
Un esempio di Unità di Apprendimento.
A conclusione di ogni sezione sono proposte inoltre Attività di verifica e delle pagine speciali di sintesi utili anche per alunni con particolari difficoltà di apprendimento. Intervistando i coetanei
6 Elabora un questionario di secondo grado, per
da somministrare a giovani che frequen tano la scuola second rilevare comportament aria i e abitudini nei seguen ti ambiti:
• politica e giustizia; • rapporti familiari e sessuali ; • solidarietà e condivisione; • dipendenze; • violenza; • ecologia.
Operatori di pace
8 Tra i personaggi che ti
sono stati presentati come operatori di pace, ti ha colpito maggio scegli quello che rmente. Cogli come ha concretizzato nella e mettila a confron sua vita la ricerca della to la tua idea di pace pace ed il tuo modo di viverla, che segue. avvalendoti della tabella L’idea di pace Il modo di vivere La mia idea di pace di _______________ Il mio modo di vivere la pace di _________ la pace
Perché non provare poi a somministrare il questionario in forma anonima ad un campione di giovani della tua città per poi elaborare le risposte e pubblicare i risultati sotto forma di analisi sociale?
Inchiesta 7 A partire dalla lettura della
scheda relativa allo sviluppo sosteni bile, prova ad individu are almeno tre parole che esprimano l’idea di sviluppo sostenib ile secondo la prospettiva cristian a. Inseriscile nella tabella sottostante e per ogni termine fa’ seguire una frase significativa che rintraccerai nel testo. Parola
Frase
Premi Nobel per la pace
9 Osserva le seguenti foto una linea. Scrivi poi
Nelson Mandela
in 394 sintesi
Sezione tematica 6 | NEL
__________________ _ __________________ _
MONDO DELL’ETICA
L’uomo è CREATO LIBERO. Con il peccato D’ORIGINE SI RIBELLA A DIO e vuole diventare come Dio stesso stabilendo il confine tra bene e male.
LA LEGGE NATURALE
Nadia Murad Malala Yousafzai Abiy Ahmed Ali __________________ _ __________________ il colpevole, _ __________________ FUNZIONE DI RIEDUCARE ______ ha la______ La PENA ______ _ __________________ _ mai _ ______ non solo di punire. La pena non deve quindi _____________ dimenticare la dignità della persona umana. Attività di verifica
SI PUÒ MERITARE LA MORTE?
RADICI DELL’ETICA CRISTIANA
Fondamento della LEGGE NATURALE è la NATURA STESSA DELL’UOMO
e cerca di abbinarle al nome corrispondente, sotto ciascun nome collegandole con il motivo per cui il persona ggio ha vinto il premio.
LA DIGNITÀ DELLA VITA NASCENTE
NEL MONDO DELL’ETICA
UNA VITA CHE VALE FINO ALLA FINE Secondo i cristiani la PERSONA è SEMPRE TALE a prescindere dalle sue capacità razionali e volitive, quindi fin dal primo ISTANTE DEL CONCEPIMENTO.
RIPENSARE LO SVILUPPO UMANO
VIVERE NEL VILLAGGIO GLOBALE
CURARE IL CREATO significa “coltivare” con responsabilità il pianeta perché porti frutto e questo frutto sia CONDIVISO.
L’INFANZIA RUBATA
La GLOBALIZZAZIONE è un fenomeno complesso di dimensioni planetarie: ha interessato l’ECONOMIA, COMUNICAZIONI e STILI DI VITA che non hanno più confini.
Lo SFRUTTAMENTO LAVORATIVO DEI BAMBINI divenne una piaga nell’Europa del XIX secolo, ma il fenomeno non è ancora purtroppo cessato, pianeta. soprattutto nelle REGIONI PIÙ POVERE del
I cristiani si impegnano a recuperare integralmente sua radice la DIGNITÀ DELLA PERSONA UMANA nella della vita. TRASCENDENTE per far affiorare una cultura BES Domande di senso | Unità 1.1
390
6
Sezione tematica 6 | NEL MONDO DELL’ETICA
Un esempio delle pagine di sintesi, con font ad alta leggibilità, fondino facilitante la lettura e mappa visiva dei contenuti svolti.
L’uomo a partire dalla RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ha utilizzato senza porsi limiti le risorse naturali creando GRAVI DANNI AMBIENTALI. Va ripensato il modo di attingere alle risorse giusti. del pianeta per non distrugerlo ed essere
UN CREATO DA CUSTODIRE Oggi l’umanità FUGGE IL MISTERO del dolore e relega la sofferenza negli ospedali, lontano da casa.
395
LA TERRA E LE SUE RISORSE
L’ETICA è il ramo della filosofia che ricerca i PRINCIPI OGGETTIVI E GENERALI che guidino l’AGIRE UMANO. La FILOSOFIA ANTICA ha ricercato una legge comune comune a tutti gli uomini. Il PENSIERO MEDIEVALE vede nell’ordine della realtà il fondamento di una legge universale.
Un esempio di pagine di attività di verifica finali di ogni sezione. Altre attività, senza diretta funzione di verifica, sono a disposizione anche lungo l’esposizione delle unità di lavoro, segnalate sempre dal colore arancione.
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Una facilitazione dell’approccio ai contenuti è anche lungo le pagine del testo, nel colonnino di servizio a bordo pagina, caratterizzata da questo logo:
Lungo la presentazione delle singole unità di lavoro troverai: • Box con approfondimenti (fondino verdino); • Box con proposte di letture/canzoni/film (fondino azzurro); • Box di facilitazione dei contenuti con l’apposito logo sopra citato; • Riferimenti ad approfondimenti nel digitale; • Definizione dei termini nuovi; • Proposta di compiti di realtà.
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FILM
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Con i fantastici quiz didattici del noto portale online sugli argomenti affrontati in classe.
LIBRI
Nella letteratura, soprattutto, tale “potenza” della parola ci fa sognare ad occhi aperti e rivivere nelle opere di scrittori e poeti emozioni, sentimenti attraverso le tante narrazioni e storie umane che essi ci presentano ogni volta che noi le visitiamo con la nostra lettura attenta e appassionata.
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VIDEOLEZIONE POWERPOINT
Il capodanno ebraico (Rosh Hasana, 1 e 2 tishri zato dal suono del corno di ariete (lo shofar) e molto suggestiva: in quell’occasione gli Ebrei f visione della propria fedeltà alla legge che si c il Giorno dell’Espiazione (Yom Kippur, 10 tish digiuno, di confessione dei peccati, di silenzio Altre feste ricordano altri fatti della storia d 2 tishri) è caratterizo (Rosh Hasana, 1 e Il capodanno ebraic ) ed è una festa esempio: Hanukkah (dal 25 kislew al 3 tevet) corno di ariete (lo shofar una rezato dal suono del ccasione gli Ebrei fanno quell’o in tiva: de con molto sugges ra la dedicazione del tempio di Gerusalemm che si conclu a fedeltà alla legge visione della propri , 10 tishri), giorno di ne (Yom Kippur . dipiazio Giuda Maccabeo dopo la sua vittoria sul il Giorno dell’Es o e di ascolto dei peccati, di silenzi digiuno, di confessione storia di Israele. Per della fatti altri ano Antioco IV Epifane (164 ricord Altre feste commemo-a.C.); Purim (14 o 15 a (dal 25 kislew al 3 tevet) esempio: Hanukkah alemme da parte o di Gerus tempi la salvezza degli Ebrei di Persia dallo stermin del zione ra la dedica a sul profanatore dopo la sua vittori ricorda di Giuda Maccabeo Purim (14 o 15 adar) Amman, di re Assuero, secondo il ra (164 a.C.); ministro da Antioco IV Epifane dallo sterminio deciso Persia di Ebrei la salvezza degli il racconto biblico del libro di doEster. ro, secon n, ministro di re Assue Amma co del libro di Ester.
Il calendario ebraico.
e ONLINE
Mosè Maimonid
I 13 articoli didi fede di Mosè Maimonide di fede I 13 articoli
. Il calendario ebraico
Il ciclo della vita
con dei riti che hanno scandite dagli Ebrei della vita vengono ta al bambino la cirLe tappe principali nascita viene pratica e: 8 giorni dopo la simbolicamente origini molto antich con la quale si entra Torah, dalla itta prescr concisione (milah) o. Abram con stipulò a bar-mizwa nell’alleanza che Dio o in sinagoga divent ragazz il anni, 13 uto Gli ebrei hannocompimento dei 12 anni diventa batcompi Il sabato dopo aver al mentre la ragazzina o seguire i cosubito (figlio del precetto),purtroppo età religiosa e devon ore maggi la nto hanno mizwa: da quel mome spesso PERSECUZIONI Dio, unica di vita, istituito da mandamenti. come modello ideale ga sotto un balonio è consid la erato storia. La più Il matrimlungo il rito avviene in sinago fondamenconvivenza. Di solito forma permessa di La famiglia ha un ruolo cielo. il leggia crudeleche e simbo vicina a noi no la prima istruzione ed il senso dacchino (chuppah) gli Ebrei ricevo rno di essa nelall’inte tempo fu ad opera tale poiché deposto tà. a, il fedele ebreo viene L’interno della della propria identi del NAZISMO. di Alla fine della vita terren Non ci sono grandiosa sinagoga di legno e sepolto. ria. e main una semplice cassa Budapest, in Unghe te la cerimonia. Il parent duran fiori né a né music inno di lode, e recita il qaddish, un schio più prossimo zione. La fadiscorso di commemora il rabbino tiene un in occasiodi lutto e ogni anno giorni 7 a osserv miglia e una candela della morte accend ne dell’anniversario il qaddish. sulla tomba e recita
Il ciclo della vita
Si entra nella vita religiosa adulta a 12-13 ANNI. Il MATRIMONIO è il modello di vita proposto a tutti.
Un esempio delle frasi a fianco Si entra nella Le tappe principali della vita vengono scandite dagli Ebrei con dei ri Le persecuzioni e lo sterminio vita religiosa del corpo del testo, utili per origini molto antiche: 8 giorni dopo la nascita viene praticata al bam adulta 12-13 Nel corso della storia fino ad oggi gli Ebrei sono statiapiù volteANNI. oggetto di persecuconcisione (milah) prescritta dalla Torah, con la quale si entra sim Noi pensiamo in parole Il MATRIMONIO la sintesi ezioni. perNellaXIIIfacilitazione e XIV sec. furono cacciati da Francia e Inghilterra. Nel XV sec. in Spanell’alleanza che Dio stipulò con Abramo. il modello di vita gna furono perseguitati prima, banditi poi. èNell’età moderna un po’ dovunque in Nonostante l’indubbio fascino che esercita sull’uomo l’arte, la musica e dell’apprendimento in caso Il sabato dopo aver compiuto 13 anni, il ragazzo in sinagoga divent Europa sono stati ghettizzati o perseguitati.proposto a tutti. qualsiasi altra forma di comunicazione diversa dalla parola, dobbiamo (figlio La più difficoltà. crudele persecuzione è avvenuta tra il 1933 e il 1945 in Germania. La filo- del precetto), mentre la ragazzina al compimento dei 12 anni ricordare che il nostro pensiero, che ci accompagna nella mente di per tutta particolari Un esempio di riferimento sofia razzista del nazismo riteneva gli Ebrei una razza inferiore e li faceva responmizwa: da quel momento hanno la maggiore età religiosa e devono la vita descrivendo e interpretando continuamente vissuti interiori ed sabili di tutte le disgrazie della Germania e del mondo per cui dovevano essere esperienze esterne a noi, è un pensiero essenzialmente dipanato mandamenti. ad approfondimenti eliminati. Furono 6 milioni le vittime di quella follia. in… parole. Abitano certamente i nostri pensieri anche immagini e altre Il matrimonio è considerato come modello ideale di vita, istituito d nel digitale. realtà profonde che nemmeno sapremmo ben descrivere, ma la parola, forma permessa di convivenza. Di solito il rito avviene in sinagoga s
CANZONI
FILM
sopra a tutto ciò, regna sovrana.
Nella letteratura, soprattu tto, tale “potenza” della parola ci fa sognare ad occhi aperti e rivivere nelle opere di scrittori e poeti emozion i, sentimenti attraverso le tante narrazioni e storie umane che essi ci presentano ogni volta che noi le visitiamo con la nostra lettura attenta e appassionata.
Compito di realtà
Mi sbobino la mente
Noi pensiamo in parole
Ti proponiamo qualcosa di davvero particolare e, forse, arduo: Nonostante l’indubb io fascino che esercita sull’uom o l’arte, la musica e i altra per forma iscritto, la trascrizione inqualsias parole, di un breve tratto del tuo pensiero. di comunicazione diversa dalla parola, dobbiamo ricordare che il nostro pensiero , che ciad accomp agna nella mentementre Siamo certi che lace puoi prova “ascoltarti” per tutta pensi a vitala descrivendofare: e interpretando continu amente vissuti interior esperie i edhai visto da nze esterne a noi, è unper qualcosa, qualsiasi cosa, mettendo iscritto quello che pensier o essenzialment e dipanato in… parole. Abitano certame nte i nostri pensieri anche immagin te pensare. Se cogli livelli diversi del pensiero li puoi rappresentare realtà profond i e altre e che nemmeno sapremm o ben descrive sopra a tutto ciò, regna sovrana. la parola, con diverse grandezze delle parole, diversi colorire,omaanche posizioni rispetto alla riga di base delle frasi che scrivi. Che cosa ne verrà fuori? Confrontati poi con i tuoi compagni.
Anche nella Bibbia la forza della parola apre ai lettori orizzonti di grande efficacia evocativa e narrativa e, soprattutto, evoca l’immagine di un Dio che comunica all’uomo sua nella “Parola”. Anche nellacon la Anche Bibbia la forza della parola apre ai lettori orizzonti di grande BIBBIA evocativa e narrativa e, soprattu efficacia evoca l’immag in alcune unità di lavoro intto, seguito come è Vedremo importante ine dil’importanza un Dio che comunicadella parola sarà all’uomo con la sua “Parola” . la PAROLA: Dio alcune fondamentale inVedremo tuttein le grandi religioni, in quelle monoteiste, dove unità di lavoro stesso in seguitosoprattutto sceglie come l’importanza della parola fondamentale in tutte le grandi sarà di COMUNICARE religioni, soprattutto in quelle Dio comunica all’uomo attraverso il linguaggio dellamonotei parola, eleggendolo come Dio comunica all’uomo ste, dove ALL’UOM O attraverso il linguaggio della parola, eleggendolo come fondamentale mezzo di dialogo mediante essa. due soggetti fondamentale mezzo di dialogo tratrai idue soggetti, umano, che entrano , divino e divino umano, cheeentrano in relazione. in relazione. 28
Il “potere” della Sezione tematica 1 | FATTI
PER TROVARE CASA
La più una razza essere o riteneva gli Ebrei o per cui dovevano sofia razzista del nazism e del mond ebraico di Roma. zie della Germania sabili di tutte le disgra quella follia. milioni le vittime di eliminati. Furono 6
Compito di realtà
Mi sbobino la mente
Ti proponiamo qualcos a di davvero particolare e, forse, arduo: la trascrizione in parole, per iscritto, di un breve tratto del tuo pensiero Siamo certi che ce la . puoi fare: prova ad “ascolta rti” mentre pensi a qualcosa, qualsiasi cosa, mettendo per iscritto quello che hai visto da te pensare. Se cogli livelli diversi del pensiero li puoi rappresentare con diverse grandezze delle parole, diversi colori o anche posizioni rispetto alla riga di base delle frasi che scrivi. Che cosa ne verrà fuori? Confrontati poi con i tuoi compagni.
nche nella IBBIA tante OLA: Dio ceglie UNICARE MO te essa.
dacchino (chuppah) che simboleggia a promessa, il cielo. La famiglia ha un ruolo La spos shtein, Israele a Bur Ram tale poiché all’internodi di essa gli Ebrei ricevono la prima istruzione aspetti della L’interno della a scoprire alcuni Un film che aiuta La parola ghetto, così diffusa in tutte le lingue, trae la sua origine dalla della propria identità.cultura ebrea ortodossa affrontando temi come grandiosa sinagoga di lia. il sacrificio e la famig parola veneziana “geto”. Anticamente, nell’alto medioevo, in questa parte l’amore, Alla fine della vita terrena, il fedele ebreo vi Budapest, in Ungheria. di Venezia vi era una vecchia fonderia (un “geto” in veneziano) che veniva in una semplice cassa di legno e sepolto. SO | L’UOMO, ESSERE RELIGIO 2 a utilizzata per forgiare i mortai, piccoli cannoni di navi veneziane. Quando, tematic 80 Sezione né musica né fiori durante la cerimonia. Il per motivi politici, nel 1516 la Repubblica Serenissima stabilì per legge schio più prossimo recita il qaddish, un in che tutti gli ebrei dovevano vivere e risiedere qui, la popolazione proveniva Gli ebrei hanno ppo subitoun discorso di commemora purtrotiene il rabbino NI ioni e lo stermin principalmente dall’Europa e dal centro e, a causa della il io ecuzpronuncia, persecuspesso PERSECUZIO Le persloro più volte oggetto di stati più sono La . Ebrei la storia Spalungo osserva ad oggi gli 7 giorni di lutto e ogni ann erra. Nel XV sec. in miglia termine veneziano “geto”, fu mutato prima in “gheto” poistoria infino “ghetto”, noi Nel corsoedella da Francia e Inghilt crudele e vicina a que in sec. furono cacciati moderna un po’ dovun zioni. Nel XIII e XIV nel tempo fu ad opera banditi poi. Nell’età ne dell’anniversario della morte accende prima,indidando origine al termine che viene usato oggi in tutto il mondo per gna furono perseguitati del NAZISMO. uitati. stati ghettizzati o perseg in Germania. La filosono 1945 a il e Europ 1933 il tra sulla tomba e recita il qaddish. care una parte di una città occupata da uno o più minoranze. è avvenuta responre e li facevadel crudele persecuzione inferioscorcio Uno ghetto
Ghetto
La sposa promessa, di Rama Burshtein, Israele
Compito di realtà Ghetto
origine dalla le lingue, trae la sua parte così diffusa in tutte La parola ghetto, to medioevo, in questa . Anticamente, nell’al ano) che veniva parola veneziana “geto” ria (un “geto” in venezi fonde a vecchi una ane. Quando, di Venezia vi era i cannoni di navi venezi piccol i, morta legge i re per forgia stabilì perItalia. Individuate quanti e quali sono i principali ghetti ebraici utilizzatain blica Serenissima proveniva i, nel 1516 la Repub per motivi politic re qui, la popolazione Suddividetevi poi in gruppi (uno per ghetto) e organizzate un viaggio ano vivere e risiede pronuncia, il che tutti gli ebrei dovev e, a causa della loro centro dal e o”, uropa “ghett dall’E palmente virtuale per la classe tramite Street View, spiegandoprinci a voce quanto si fa prima in “gheto” e poi in “geto”, fu mutato o per inditermine veneziano oggi in tutto il mond vedere come farebbero delle guide turistiche. e che viene usato minoranze. dando origine al termin ata da uno o più occup città una care una parte di
I ghetti ebraici in Italia
Un film che aiuta a scoprire alcuni as cultura ebrea ortodossa affrontando te l’amore, il sacrificio e la famiglia.
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S e z i o n e t e m a t i c a 2 | L’UOMO, ESSERE RELIGIOSO
Uno scorcio del ghetto ebraico di Roma.
Compito di realtà
I ghetti ebraici in Italia
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parola ONLINE
Il “potere” della parola ONLINE
tem ati c a 1 | FATTI PER TROVARE CASA irkenau, nell’attuale
to di Auschwitz-B
concentramen sso al campo diPolonia. L’ingresso al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau,L’ingre nell’attuale
Polonia.
La via dell’Ebraismo | U nità 2
La via dell’Ebraismo | Unità
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Un esempio di compito di realtà.
Sito web dedicato Oltre al libro digitale sfogliabile, ricco di contenuti multimediali, e all’app ELI LINK descritta a pagina 4, è a tua disposizione anche il sito www.provocazioni.net con: • AGGIORNAMENTI E APPROFONDIMENTI TEMATICI (citazioni, letture e testimonianze); • LE FONTI SOTTOMANO (Bibbia - Concilio Vaticano II - Magistero della Chiesa); • POSTER (AT, NT, Palestina biblico-archeologica, Linea biblica del tempo); • PERCORSI RELIGIOSI IN ITALIA (viaggio su mappa interattiva). 7
indice generale
Sezione tematica
1
Fatti per trovare casa
2
L’uomo, essere religioso
3
Il Libro dei libri
p. 10
Area antropologico-esistenziale
p. 64
Il racconto “Corri, Marina…”
p. 12
Salendo in montagna Marina si era ritrovata, improvvisamente, nel bel mezzo di un temporale. E la situazione aveva iniziato a divenire pericolosa...
Samia, 14 anni Che difficile scegliere, peggio ancora... cercare. Che cosa poi, alla fin fine, non lo sa nemmeno lei.
“Sono finalmente io” p. 66 Gualtiero non si capacita davvero di come mai Francesco, proprio lui, il più splendido di Assisi, si sia poi ridotto in quel modo...
Area antropologico-esistenziale
p. 132
Area biblico-teologica
4 Una casa 5 chiamata Chiesa p. 208
Gesù, il nazareno
Una lacrima
6 p. 330
Area storico-fenomenologica
7 L’arte: specchio 8 di Dio p. 396
I colori delle religioni
Area storico-fenomenologica
p. 444
Area storico-fenomenologica
8
Noto per le sue scelte sempre esclusive e raffinate, non si capacita di come alcuni vadano nella direzione opposta.
Qualcuno ha definito la Bibbia «una grande lettera d’amore di Dio all’umanità». Eh, sì, è proprio così: quando si ama qualcuno prima o poi si prende in mano una penna...
Vanessa, 15 anni
La notte di Mario
Akil, 16 anni
p. 210
Nulla di eroico nella storia di Mario, nulla di eclatante e spettacolare. Anzi. Forse più la storia di un... “povero Cristo”.
Una brezza leggera
p. 260
Fumata bianca in Piazza San Pietro, a Roma. C’è un nuovo Papa. Mario e Anna erano stati lì e la sera a casa avevano faticato ad addormentarsi...
Area biblico-teologica
Nel mondo dell’etica
Matteo, 14 anni
p. 134
Area biblico-teologica
p. 258
Il personaggio
Naufragi
Divoratrice di libri ha preso in mano a volte anche la Bibbia ma… «mi sfugge la trama, ragazzi!».
Ha sempre sentito parlare di questo Gesù da un punto di vista musulmano, ma ora la prospettiva cambia del tutto. Gabriel, 16 anni «Ehi, ragazzi, lo so che non ci credete: ho beccato un’app sulla Chiesa! Pazzesco… a che servirà per una cosa così antica?».
p. 332
“E il naufragar m’è dolce in questo mare”. Riccardo amava questo verso poetico, ma da quella passeggiata lungo il mare in Sicilia le parole di Leopardi gli suonavano ora diversamente...
Lian, 17 anni
Fatima
Alessio, 17 anni
p. 398
Fatima è una giovane musulmana, porta un velo leggero che le incornicia i bei capelli neri e lavora in uno stabilimento balneare. Ora inizia il Ramadan e non sa come fare…
Isabella
Solare e dolcissima è l’immagine della vita stessa, ma ha appena perso una cugina. Un brutto male e troppi perché.
I suoi genitori - atei gli hanno dato un libro sulle religioni dicendo: «Ora puoi scegliere». Ma lui per la verità non ha ancora scelto.
p. 446
Isabella era finalmente dinanzi alla Guernica di Picasso, lì a Madrid. La sera avrebbe potuto parlarne nel suo noto blog, ma non sapeva ancora che prima del clic sull’invio finale avrebbe avuto una sorta di blocco...
Marika, 18 anni Parla poco, che c’è poco da dire su questa vita. Ma la notte, con le bombolette spray di colore, allora sì che “parla”.
Unità di lavoro
Compiti di realtà
Unità di apprendimento
1. Una sete di Infinito 2. Progettare la propria vita 3. L’uomo, essere «comunicante» 4. Relazioni nell’era onlife 5. Fatti per trovare un senso 6. Preistoria e religione 7. Tempi e spazi della sacralità 8. Politeismo e monoteismo... 9. Religione e cultura
p. 18 p. 22 p. 27 p. 31 p. 36 p. 41 p. 46 p. 49 p. 53
• Hashtag #cercocasa • Lo stupore in un MEME • Il futuro tra luci ed ombre • Mi sbobino la mente • Netiquette di un social a misura d’uomo • Le grandi domande su Whatsapp • Dossier sulla magia del terzo millennio • Mappa geografica del sacro • Poli vs Mono • Holy Hit Parade
p. 16 p. 18 p. 26 p. 28 p. 33 p. 36 p. 44 p. 48 p. 51 p. 56
Questioni di buon senso
1. Simboli dell’invisibile 2. La via dell’Ebraismo 3. La via dell’Islamismo 4. La via del Cristianesimo 5. La via di Induismo e Buddhismo 6. Tra chi crede e chi non crede 7. Non mi interessa, grazie 8. I credo senza religione 9. Scienza e fede a confronto
p. 72 p. 77 p. 83 p. 89 p. 97 p. 105 p. 110 p. 115 p. 120
• Un nuovo simbolo • Simboli per “andare oltre” • I ghetti ebraici in Italia • Un giorno alla Mecca • I sacramenti, chi-cosa-come • Induismo o Buddhismo? • “Portatemi Dio” • Indagine sui “non praticanti” • Visita ad Ananda Assisi • Scienza e fede a dibattito
p. 72 p. 74 p. 81 p. 86 p. 96 p. 104 p. 107 p. 113 p. 115 p. 120
Religioni a tavola
1. Prima di aprire la Bibbia 2. Bibbia, ispirazione e comprensione 3. Una panoramica sull’Antico Testamento 4. L’AT sulla linea del tempo 5. «Mi fido di te»: Abramo 6. «Io sarò con te»: Giacobbe 7. Un viaggio nel perdono: Giuseppe 8. Le scelte difficili: Mosè 9. «Le mie parole sulle tue labbra»: i profeti 10. Il dilemma del male: Giobbe 11. Storie d’amore nella Bibbia
p. 140 p. 146 p. 151 p. 158 p. 160 p. 167 p. 173 p. 179 p. 186 p. 193 p. 198
• La Bibbia è… • Viaggio sul Mar Morto • Bibbia e Bibbie • Libro ad estrazione • Fidarsi è meglio • Il libro dei sogni • Perdonare si può? • Sulla linea del tempo • Patriarchi in mostra • Il profeta del terzo millennio • Tutti i perché del mondo • Il Cantico dei Cantici
p. 137 p. 141 p. 149 p. 155 p. 162 p. 170 p. 178 p. 184 p. 185 p. 191 p. 194 p. 201
La Bibbia in simboli
1. Un’indagine su Gesù 2. Gesù, il Messia 3. Nella terra di Gesù 4. Panoramica sul Nuovo Testamento 5. I Vangeli: 4 ritratti di Gesù 6. Inaspettate Beatitudini
p. 216 p. 221 p. 225 p. 230 p. 237 p. 244
• Interviste su Gesù • Simbologia dell’olio • La società al tempo di Gesù • Linea del tempo del Nuovo Testamento • Visione a 4 • Le Beatitudini in photogallery
p. 218 p. 222 p. 227 p. 231 p. 241 p. 247
Plasticamente... la Palestina p. 251
1. Paolo e l’annuncio del Vangelo 2. La Chiesa da 1 a 1000 3. Tra Concili ed eresie 4. Lo scisma d’Oriente 5. Lo scisma d’Occidente 6. La Chiesa da 1000 a 2000 7. L’epoca delle Riforme 8. Il Concilio Ecumenico Vaticano II 9. Il pensiero sociale cristiano 10. Testimoni del mondo d’oggi
p. 267 p. 273 p. 279 p. 286 p. 291 p. 296 p. 304 p. 310 p. 315 p. 320
• L’apostolo con la spada • Misteriose catacombe • Siamo forse eretici? • Io, iconografo • Lettera al Vaticano • Crociate sì, crociate no • Cari defunti • Messaggio del Concilio all’umanità • Sfogliando i quotidiani • Testimoni attorno a me
p. 270 p. 274 p. 283 p. 288 p. 295 p. 298 p. 308 p. 313 p. 316 p. 324
Le stanze del tempo sospeso p. 325
1. Le radici dell’etica cristiana 2. Una legge naturale comune a tutti 3. La dignità della vita nascente 4. Una vita che vale fino alla fine 5. Si può meritare la morte? 6. La Terra e le sue risorse 7. Ripensare lo sviluppo umano 8. Vivere nel villaggio globale 9. Un creato da custodire 10. L’infanzia rubata
p. 331 p. 336 p. 340 p. 346 p. 352 p. 356 p. 361 p. 366 p. 371 p. 377
• I Comandamenti in classifica • Un Codice Universale • Da zero a uomo • Tra eutanasia e accanimento terapeutico • Davanti al giudice • Dossier sulle risorse della terra • Greta Thunberg • Liberi sì - liberi no • Lettera della Terra
p. 341 p. 345 p. 351 p. 358 p. 362 p. 366 p. 370 p. 376 p. 379
Earth Day promo
1. Religioni per la pace 2. Le religioni “qui ed ora” 3. Le religioni al di là dei luoghi comuni 4. Fondamentalismo e terrore 5. Quando si arriva da altrove 6. Il dialogo Interreligioso 7. L’ecumenismo tra Chiese sorelle
p. 405 p. 410 p. 416 p. 420 p. 425 p. 430 p. 434
• Imagine there’s no heaven • La festa islamica di Eid Al-Fitr • Frasi fatte da smontare • Agenti 007 contro il terrorismo • Gli italiani all’estero • Dialogare è facile? • Diagramma della cristianità mondiale
p. 408 p. 414 p. 417 p. 421 p. 425 p. 430 p. 434
Go(o)d tour
• Una mostra multimediale • Cercando attorno a me • Alla Festa dei Popoli • L’arte per la virtù • Tra risurrezione e apparizioni
p. 451 p. 456 p. 461 p. 483 p. 493
Collettiva di arte religiosa
1. La creazione: un’opera d’arte infinita p. 452 2. Un popolo che unisce tutti p. 457 3. Il Regno sognato da Dio p. 462 4. Salvezza, aspirazione umana p. 467 5. La conversione: un cambiamento radicale p. 472 6. Le virtù, la rivincita del bene p. 476 7. I vizi, l’incapacità di amare p. 484 8. Una straordinaria notifica: la redenzione p. 490 9. Una grazia che sorprende p. 494 10. Il grande risveglio p. 498 11. La santità, grande meta di tutti p. 205
p. 57
E vento a carattere culturale: serata con tavola rotonda sulla tematica data, con interviste, testimonianze, mostra fotografica e breve clip video documentale. Aperto alla scuola, famiglie e cittadinanza. p. 125
Evento a carattere culinario aperto alla scuola e alle famiglie: girando tra i tavoli - uno per religione si assaggiano cibi e si usufruisce di informazioni, note di cultura, arte, tradizioni e musica.
p. 203
Mostra-galleria dei principali e più significativi simboli della Bibbia, con inaugurazione e permanenza temporale determinata.
Realizzazione di un plastico in 3D del territorio della Palestina al tempo di Gesù con i principali centri abitati.
Realizzazione di una mostraevento con una striscia-linea del tempo corredata di QR-code che si dipana in più stanze circa la storia della Chiesa.
p. 389
Realizzazione di un evento pubblico di sensibilizzazione alla tutela del pianeta con la “prima” di un video-spot realizzato e l’intervento di esperti del settore a commento e rinforzo.
p. 439
Realizzazione di tour multimediale su mappa interattiva planetaria (con Tour Builder) circa le religioni del mondo, da presentare in un evento. p. 507
ealizzazione di mostra nella R quale ciascuno espone un’opera artistica religiosa da lui realizzata, con diverse forme espressive, a scelta (pittura, modellazione, mosaico, affresco, arazzo, installazione, digitale…).
9
SEZIONE TEMATICA
1
Fatti per trovare casa AREA ANTROPOLOGICO-ESISTENZIALE
Obiettivi specifici di apprendimento Conoscenze ∞ Riconoscere gli interrogativi universali dell’uomo: origine e futuro del mondo e dell’uomo, bene e male, senso della vita e della morte, speranze e paure dell’umanità, e le risposte che ne dà il Cristianesimo, anche a confronto con altre religioni. ∞ Approfondire, in una riflessione sistematica, gli interrogativi di senso più rilevanti: finitezza, trascendenza, egoismo, amore, sofferenza, consolazione, morte, vita. 10
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Abilità ∞ Riflettere sulle proprie esperienze personali e di relazione con gli altri: sentimenti, dubbi, speranze, relazioni, solitudine, incontro, condivisione, ponendo domande di senso nel confronto con le risposte offerte dalla tradizione cristiana. ∞ Riconoscere il valore del linguaggio religioso, in particolare quello cristiano-cattolico, nell’interpretazione della realtà e lo usa nella spiegazione dei contenuti specifici del Cristianesimo.
IL PERSONAGGIO NOME: Samia ETÀ: 14 anni È arrivata in classe quindici giorni dopo gli altri perché ha provato e cambiato due scuole, una a settimana. Che difficile scegliere, peggio ancora... cercare. Che cosa poi, alla fin fine, non lo sa nemmeno lei. Ma sorride, che si sente da dentro esplodere di vita.
Unità di Apprendimento
p. 57
Questioni di buon senso Evento a carattere culturale: serata con tavola rotonda sulla tematica data, con interviste, testimonianze, mostra fotografica e breve clip video documentale. Aperto alla scuola, famiglie e cittadinanza.
Il videoracconto Salendo in montagna Marina si era ritrovata, improvvisamente, nel bel mezzo di un temporale. E la situazione aveva iniziato a divenire pericolosa...
Unità di lavoro ∞ 1. Una sete di Infinito ∞ 2. Progettare la propria vita ∞ 3. L’uomo, essere ˝comunicante˝ ∞ 4. Relazioni nell’era onlife ∞ 5. Fatti per trovare un senso ∞ 6. Preistoria e religione ∞ 7. Tempi e spazi della sacralità ∞ 8. Politeismo e monoteismo... ∞ 9. Religione e cultura
p. 18 p. 22 p. 27 p. 31 p. 36 p. 41 p. 46 p. 49 p. 53
The Tourism Industry | UNITÀ 1
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Il racconto
“Corri, Marina…” di Alberto Campoleoni Non aveva fatto i conti con la pioggia. Marina si era ritrovata, improvvisamente, nel mezzo di un temporale. Il cielo si era oscurato in pochi minuti, come succede spesso sulle montagne. Era arrivato un lampo, poi un tuono. E poi un altro lampo… Aveva capito che si stava mettendo male per lei, da sola sul sentiero che portava al rifugio, e così Marina aveva cominciato a correre. Era importante raggiungere quella baita che sapeva sul cammino, ormai vicina. Non solo perché non aveva intenzione di bagnarsi, ma soprattutto perché conosceva bene i rischi di un temporale in montagna, con i fulmini che vanno a caccia di quel che si muove, allo scoperto. E Marina era una ragazza giudiziosa. Ora era il momento di correre, per quanto lo permettessero il sentiero in salita e accidentato e il peso dello zaino. Già, lo zaino. Marina ci aveva messo dentro troppe cose. Glielo avevano detto che avrebbe dovuto limitare all’essenziale l’attrezzatura, ma ormai era tardi per rimediare. Marina era partita da casa nel pomeriggio. E già la cosa non andava bene. Anche questo le avevano detto ma, si sa, a 15 anni non si è proprio ben disposti ad ascoltare gli adulti. E poi lei la conosceva la montagna, sapeva bene quel che doveva fare. Fin da quando era piccola, infatti, aveva cominciato a frequentare i sentieri verso le cime, col papà. Aveva imparato ad amare la montagna 12
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
e quelle sensazioni che le procurava l’avventura, il trovarsi anche da sola in mezzo a una natura imponente. Nel silenzio, lontano dalle persone. E dire che Marina non era una solitaria. Al contrario, amava la compagnia ed era sempre la prima a “fare casino”, a ridere, a cantare in gruppo. Non di rado gli adulti la guardavano con un po’ di sospetto: certe cose, pensavano, non erano “da ragazza”… Ma erano anche abituati alle sue stravaganze. “Un maschiaccio”, dicevano di lei, sempre pronta a gettarsi nella mischia quando c’era qualche sport impegnativo, qualche prova di resistenza, qualche competizione. E senza nessuna soggezione per i compagni, anche maschi, più forti e robusti di lei. Sembrava che Marina avesse sempre qualcosa da dimostrare, una sfida continua… Ma la montagna, chissà perché, la richiamava quasi a piegarsi su se stessa, la affascinava e quasi la rapiva nella sua maestosità silenziosa. Da qualche tempo il fascino di questi momenti, solitari, era cresciuto nel cuore e nella mente di Marina. L’adolescenza è un periodo strano, fa esplodere sentimenti ed emozioni, ma non sempre l’onda d’urto porta fuori, all’esterno. Anzi. A Marina era successo così: ogni giorno di più si sentiva in tumulto, ma era una questione interiore. Agli altri, fuori di sé, dava poco da vedere. Cercava “qualcosa”, ecco cosa la impegnava. Ma va’ a sapere cosa. Si sentiva a disagio, come una
che è lontana da casa, ma non sapeva individuare la strada per farvi ritorno. Ammettendo di averla, una casa. Quella dove abitava, infatti, per Marina era ormai poco più che un posto anonimo, dove trovava sì le sue cose, da mangiare, i vestiti… ma “casa” è un’altra cosa. Salendo il sentiero, sotto l’acqua che cominciava ad arrivare coi goccioloni grossi, Marina sentiva crescere l’inquietudine. Doveva arrivare alla baita. Il rischio dei fulmini era terribilmente concreto. Cominciava a sentirsi tutta bagnata. Nello zaino aveva una giacchetta impermeabile, ma per fare in fretta non si era fermata a tirarla fuori. “Corri, Marina…”: le sembrava di sentire negli orecchi la voce di suo padre, tanti anni fa, sempre su quella montagna, durante una gita insieme. Anche quella volta un temporale improvviso aveva creato una situazione di emergenza, un pericolo da affrontare. Ma c’erano le mani e le spalle solide di papà a dare forza e anche a portare il peso dello zaino. “Corri, Marina…”: come le suonava familiare quell’invito. Da tanto non lo sentiva ripetere. Da tanto le mancava, ma in montagna, su quei sentieri conosciuti, le era sembrato altre volte di ritrovare un contatto, un’emozione… una presenza. Forse per questo aveva cominciato ad andarci da sola, ogni volta mettendosi alla prova, incurante degli avvertimenti e dei consigli degli amici. Non aveva paura della montagna, Marina. Rispetto, sì. Ma non paura. E non si sentiva sola. Le sembrava, ogni volta, di incamminarsi verso qualcosa di conosciuto, accogliente… Verso “casa”? Ecco, forse era questa la sensazione giusta. Questa volta, però era diverso. La pioggia sembrava avere qualcosa di ostile, come l’improvviso
oscurarsi del cielo. “Corri, Marina…”: l’invito ora le rimbombava nella testa. Gli uomini del soccorso alpino erano arrivati alla baita che ormai il temporale era finito da un pezzo e il cielo era tornato limpido. Faceva notte e l’aria era fredda. Li aveva avvisati il rifugista, a sua volta allertato dalla mamma di Marina che aspettava una chiamata dal cellulare della sua ragazza e sapeva qual era la sua prima tappa. Passate un paio d’ore d’attesa di troppo aveva chiamato lei: prima il telefonino, che squillava a vuoto. Poi, sempre più allarmata, il rifugio. E la macchina dell’emergenza si era messa in moto. Marina era rannicchiata in un angolo, appoggiata ad un muro, quasi nascosta in una nicchia, a cercare protezione prima dal temporale, poi dal freddo. Accanto, lo zaino. Non riusciva a muoversi. Ma a parlare sì. «Sono qui!», aveva gridato ai soccorritori non appena aveva visto, in distanza, le luci delle torce. In un attimo erano arrivati. «Sono scivolata, pioveva forte…», aveva provato a scusarsi. «Ho fatto fatica a trascinarmi fin qui: non muovo più la gamba. Il telefono deve essermi caduto, ma non l’ho trovato». Aveva parlato veloce, raccontando quasi d’un fiato la sua disavventura mentre la stavano aiutando e scaldando con una coperta. Poi Marina si era lasciata andare, sfinita dalla stanchezza, dalla tensione e dal male. I gesti dei soccorritori sono veloci, precisi, efficaci. La stendono a terra, la gamba è immobilizzata. La caricano su una barella. La ragazza sembra dormire. Un uomo le sistema la testa. Poi, delicatamente, le fa una carezza. E le sussurra in un orecchio: «Tranquilla. Ti portiamo a casa».
The Tourism Industry | UNITÀ 1
13
Farsi DOMANDE sul SENSO DELLA VITA è una caratteristica che appartiene solo all’essere umano. Blaise Pascal: pensatore e scienziato francese del XVII secolo, celebre per i suoi Pensieri, spesso accostabili al Cristianesimo.
Oggi si è TROPPO CONNESSI ad internet e POCO CONNESSI con se stessi. Si rinuncia a PENSARE.
Ritrovare il GUSTO DEL PENSIERO significa ricercare sempre il SENSO DELLA VITA.
14
L’uomo: un essere pensante che si fa domande Il filosofo francese Blaise Pascal definì l’uomo come una “canna pensante”. Si tratta di un’immagine molto evocativa, che ben delinea la natura umana, segnata dalla fragilità di un corpo molto più debole rispetto a quello di molti altri esseri viventi ma, contemporaneamente, dotato di un’intelligenza superiore. Ma in che cosa si distingue questa intelligenza straordinaria? Se la capacità umana di pensare è l’aspetto che prima di ogni altro salta agli occhi, è possibile cogliere un’altra caratteristica di gran lunga più significativa ed unica: l’attitudine a farsi domande sul senso della vita.
Ma chi pensa oggi? Sembra che ai nostri tempi si sia diffuso un paradosso per la stessa natura umana, ovvero il non porsi quesiti e l’aver lasciato da parte il gusto di pensare. Troppo spesso si resta a navigare per ore ed ore in Internet e si rinuncia ad essere connessi con se stessi e con la realtà concreta, mettendo da parte le grandi risorse del pensiero e con esse il coraggio di riflettere sui grandi perché dell’esistenza. Ecco perché, invece di vivere con consapevolezza, pare ci si accontenti di lasciarsi vivere, di seguire la corrente che va per la maggiore, rinunciando alla più alta prerogativa umana: il pensiero.
Ritornare a pensare Ricercare la ragione di quanto incontriamo dentro e fuori di noi è naturale. Pensare in questo senso è sinonimo di dinamicità e di vita, contrario di immobilità e di rinuncia a vivere. Se si ritrova il gusto del pensiero, non inteso come un rimuginare fine a se stesso, non ci si accontenta, non ci ferma nelle sabbie mobili di idee preconfezionate. Non si percepisce il proprio riflettere con la pretesa che sia un “pensiero completo” che risulta saturo e bloccato, ma ci si mette nell’ottica di una sincera ricerca dinamica, diventando, con un’espressione usata più volte da Papa Francesco, una persona dal pensiero incompleto, dal pensiero aperto, che guarda all’orizzonte in una prospettiva di ricerca creativa e generosa, dove l’animo umano non smette di desiderare la pienezza d’essere che alberga nel suo cuore.
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Le domande di senso La routine della quotidianità può essere scossa da eventi negativi inattesi come una malattia, un lutto, una calamità naturale, oppure positivi come un amore inatteso, la scoperta di cosa si vuole essere o fare, la nascita di un figlio, una promozione al lavoro... Di fronte a queste situazioni, anche l’intelligenza più sopita e la sensibilità più atrofizzata spingono la persona a porsi la domanda: perché avviene tutto questo? Non solo, ci si rende conto che prima o poi non si può fare a meno di dare una risposta al perché viviamo. Queste domande esistenziali, vengono definite dai filosofi domande radicali di senso: • Chi sono? • La vita ha un senso? • Da dove vengo? • La realtà è assurda o ha una logica? • Dove vado? • La vita è a caso o possiede un fine? Questi sono, dunque, gli interrogativi più significativi e frequenti che l’uomo si pone sulla propria esistenza. Sono domande chiamate “radicali” perché esprimono l’intima essenza del desiderio umano di comprendere i grandi perché che abitano nel suo cuore e che mettono alla prova la sua intelligenza.
Le domande dei filosofi ONLINE
Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? La vita ha un senso? La realtà è assurda o ha una logica?
Entrare in contatto con la propria INTERIORITÀ pone ognuno nella condizione di INTERROGARSI su di sé, sulla propria origine, sul proprio futuro.
Auguste Rodin, Il pensatore, 1880-1902, Musée Rodin, Parigi.
Domanda sul sé e domanda sul mondo Premessa l’esistenza di un desiderio di comprensione che sospinge l’intelletto a ricercare la natura intima della realtà, l’uomo si sente chiamato a ricercare il senso delle cose e quando si mette in ascolto del suo intimo incontra un mondo molto complesso, che certamente non è di facile accesso e comprensione, come ricorda Sant’Agostino, il quale afferma: Sono diventato una grande domanda per me stesso. Entrare in contatto con la propria interiorità pone il singolo nella condizione di interrogarsi su di sé, sulla propria origine, sul proprio futuro. Si tratta di un percorso di rilettura non semplice, tant’è che spesso lo si evita e si preferisce rinunciare, accontentandosi di vivere lo scorrere del tempo in una logica semplicistica e riduttiva, fatta di scarsa consapevolezza e animata dai banali adagi del si dice, si fa… Il rischio che si corre, allora, diventa quello di non essere protagonisti della propria vita, di vivere lasciandosi vivere. Se l’uomo non si prende carico dei “grandi perché della vita”, in lui rimane insita una “sete” profonda che non gli dà pace. Domande di senso | Un i tà 1.1
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Passando da un pozzo all’altro
Un fotogramma del film.
Afferma il Catechismo degli Adulti della Chiesa cattolica: Ogni uomo ha sete e passa da un pozzo all’altro: un vagare incessante, un desiderio inesauribile rivolto ai molteplici beni del corpo e dello spirito. Nel nostro tempo questa ricerca sembra diventare addirittura una corsa tumultuosa. Molti, però, hanno la sensazione di correre senza una méta, di riempirsi di cose che risultano vane (n. 4).
Canto di Natale, di D. Hugh Jones, USA,1999
FILM
Tratto dalla celebre novella di Charles Dickens, racconta la storia di un uomo anziano, che dopo una vita vissuta male, rivedendo il proprio passato, il proprio presente e prefigurando il proprio futuro, decide di scegliere un’esistenza autentica.
Compito di realtà Hashtag #cercocasa Seguendo le indicazioni dell’insegnante, create un pannello con Padlet sul quale postare ciascuno una frase, un’immagine o un link che indichi dove secondo in che l’uomo d’oggi sta cercando di dare un senso alla propria esistenza. Scegliete un’immagine di sfondo adatta al tema e inserite l’hashtag #cercocasa in ciascun post.
All’uomo non basta vivere solo a livello biologico, egli deve capire PERCHÉ è al mondo.
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Scegliere un senso Nonostante la sete di senso, per timore di conoscere la verità delle cose, spesso le persone evitano un confronto autentico con le questioni di senso e scelgono con rassegnazione una vita vissuta a metà in cui gli attimi scorrono tutti uguali e si genera un “non senso”. Imprimere una direzione alla propria vita, scegliere come spenderla non è possibile se non si capisce cosa sia e quale sia il suo più autentico senso. Alla persona non basta vivere a livello biologico; la persona vuole capire perché è al mondo. Il grande cammino che l’uomo ha compiuto su questa terra è dovuto alla sua capacità di porsi questioni, tanto che si potrebbe dire che l’essenza dell’uomo risiede nella domanda.
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Ogni giorno è… distinto La sapienza della Bibbia, il testo sacro di ebrei e cristiani, propone un bellissimo testo, quasi poetico, dinanzi al quale cui possiamo riflettere: Perché un giorno è più importante di un altro, se tutta la luce dell’anno viene dal sole? È perché sono stati distinti nel pensiero del Signore, che ha diversificato le stagioni e le feste. Ha esaltato e santificato alcuni, altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari. Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere e dalla terra fu creato Adamo, ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza, ha diversificato le loro vie. Come argilla nelle mani del vasaio che la modella a suo piacimento, così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati e li ricompensa secondo il suo giudizio. Di fronte al male c’è il bene, di fronte alla morte c’è la vita; così di fronte all’uomo pio c’è il peccatore. Considera perciò tutte le opere dell’Altissimo: a due a due, una di fronte all’altra.
Fin dall’antichità l’uomo ha percepito di essere al centro del cosmo e della vita (particolare dal Codex Latinum, Biblioteca Statale, Lucca).
(Siracide 33,7-11)
Uno psicologo nel lager, Viktor Frankl, 1946
LIBRO
In questo testo, scritto dallo psicologo austriaco ebreo Viktor Frankl (1905 -1997), l’autore racconta la sua storia di internato in campo di sterminio e su come sia riuscito a trovare un senso anche laddove poteva sembrare impossibile, poiché la vita ha sempre un compito; in questo compito, che la realtà così com’è, è possibile cogliere il significato profondo della vita.
Attività L’opera di Paul Gauguin che vedi, intitolata Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, è un olio su tela conservato al Museum of Fine Arts of Boston. Il quadro va letto da sinistra verso destra. A partire da questa lettura, come pensi che il celebre pittore abbia voluto rappresentare le tre grandi domande di senso che danno il titolo all’opera?
Domande di senso | Un i tà 1.1
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UNITÀ
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Una sete di Infinito
VIDEOLEZIONE
POWERPOINT
Guardarsi intorno per guardare se stessi L’uomo vive IMMERSO NEL MONDO e intuisce, fin da piccolo, che tutto non si esaurisce nella sola percezione dei propri 5 sensi.
Fin dalla nascita, l’uomo è immerso nella complessità del mondo, di cui fa esperienza anzitutto attraverso i sensi. Al di là dei dati che provengono dalla percezione, egli si rende ben presto conto che quanto conosciuto ed appreso in modo immediato possiede in realtà dei significati che vanno oltre l’apparenza. Comprendere quanto avviene nella quotidianità, implica, pertanto, uno sforzo interpretativo notevole. Questo impegno di rilettura degli eventi, sospinge il singolo ad interrogarsi sul significato del proprio vissuto. Una forte spinta a considerare la vita in una dimensione che vada al di là delle singole esperienze quotidiane viene da uno sguardo sul mondo e, in particolare, sulla natura. Una natura in cui gli oggetti sono fermi, gli esseri animati interagiscono con l’ambiente ma non hanno la possibilità di “progettare” la loro vita: prerogativa che solo l’uomo possiede e di cui deve essere consapevole.
Compito di realtà Lo stupore in un MEME Realizzate dei MEME, cioè delle “immagini parlanti” con brevi didascalie e foto evocative sul tema dello stupore dinanzi alle meraviglie del mondo e del cosmo. Potete usare delle app specializzate, come ad esempio ImageChef.
Esistere: uscire “fuori di sé” Solo l’uomo può lavorare su di sé, ha la capacità di uscire dal proprio spazio e di cambiare, per diventare quello che desidera nella svariata gamma di possibilità che gli si presentano. È un compito che fornisce un senso all’esistenza, anche laddove sembrerebbe che non ve ne sia possibilità. Occorre, dunque, prendere contatto con la realtà esterna, bisogna uscire dal proprio guscio, se si vuole davvero vivere pienamente. La stessa parola “esistenza”, 18
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
infatti, significa proprio stare fuori di sé, non nel senso della follia, ma nel senso di uscita da ogni ripiegamento autoreferenziale su se stessi, per disporsi ad avere una relazione consapevole con quanto è fuori di noi. Soltanto guardando “al di là del proprio naso” si scoprono gli altri ed il significato del proprio essere al mondo, altrimenti si resta invischiati nelle dinamiche dell’egocentrismo e si ruota su se stessi in una danza del non senso.
Avatar, di James Cameron, USA, 2010
FILM
La parola ESISTENZA, significa stare fuori di sé, non nel senso della follia, ma nel senso di uscita da ogni ripiegamento autoreferenziale su se stessi.
In un contesto fantascientifico, il protagonista scopre il senso e il compito della propria vita nella meraviglia di una natura armonica e in osmosi misteriosa con tutto, realtà dalla quale non si può vivere distaccati se si vuole stare bene con sé e con gli altri.
Un cuore inquieto Ricercare il proprio compito e la ragione del proprio esistere in una prospettiva di significato, che guarda all’intero arco della vita, dispone ad andare oltre per trovare l’essenza di questo fine. Quando si intuisce che nell’economia del cosmo ciascuno possiede un proprio scopo, nella propria unicità ed irripetibilità, ci si dispone a ricercarne il principio e il fondamento. Nel momento in cui si percepisce interiormente un progetto di senso per la propria vita, sorge la domanda circa l’esistenza di un Qualcuno che ha tessuto la trama di questo progetto. Per usare un’immagine, è come se, dopo aver visto un bellissimo edificio, maturasse il desiderio di conoscerne l’architetto.
Quando si ricerca lo SCOPO DELLA PROPRIA VITA ci si interroga anche se esista QUALCUNO all’origine di tale scopo.
Intuire l’Infinito Davanti alla maestosità di una montagna, all’immensità ed alla potenza del mare, all’inafferrabile distanza che separa il cielo ed i suoi lucenti astri dalla terra, l’uomo è afferrato da ammirazione, ovvero da un profondo senso di meraviglia, che lo ammalia e produce in lui un senso di benessere e, al contempo, un senso di vertigine.
L’Infinito 2.0 e i tre principi ONLINE della termodidattica
Il Colle dell’Infinito a Recanati, nelle Marche.
Una sete di Infinito | Un i tà 1
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Mi stupisco Sant’Agostino: nato ad Ippona nel 354 e morto nel 430, è uno dei più grandi santi e padri della Chiesa, filosofo e acuto pensatore.
Trascendente: termine filosofico che indica una realtà che supera l’esperienza sensibile e va quindi al di là rispetto al mondo visibile.
Così si esprime Sant’Agostino davanti al mondo: La terra è di una bellezza straordinaria […] Contemplo la grandezza del mare che mi sta intorno, mi stupisco, ammiro [..] Levo gli occhi al cielo e alla bellezza delle stelle; ammiro lo splendore del sole capace di illuminare il giorno, e la luna che dirada le tenebre notturne. Sono meravigliose queste cose, degne di lode, anzi di stupore (Enarationes in psalmos, 41,7).
Davanti all’armonia dell’universo fioriscono nel cuore sentimenti di stupore e di meraviglia: l’animo umano si scopre aperto alla ricerca e all’incontro con il trascendente. Contemplando quanto offre il nostro pianeta, rimanendo stupiti dinanzi alla grandezza e all’ordine della natura, può arrivarci l’intuizione che qualcosa o Qualcuno di più grande possa esserci. Si muove nell’interiorità della persona un sentire che il filosofo romantico tedesco Friedrich Schleiermacher definì come sentimento dell’infinito presente nel finito.
Ersilio Tonini sul senso della vita ONLINE
Contemplazione e senso religioso
STUPORE e MERAVIGLIA sono il motore che spinge l’uomo a contemplare nella creazione il CREATORE.
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La vita è una continua possibilità di stupore, tuttavia ci si alza al mattino e, troppo spesso, si dà tutto per scontato. Ma nulla nella vita è scontato. Si ha tutta la giornata davanti, ci si potrebbe fermare ad apprezzare il dono della vita, ma si comincia a correre. Correre è il verbo che caratterizza il modo di vivere contemporaneo, ma correndo si vede solo e si rinuncia a guardare. Conseguentemente non si capisce realmente in profondità dove si vada e cosa veramente si voglia. Nonostante questo, la vita rimane ogni giorno una continua e grande occasione di stupore e di possibilità di mettersi in gioco. Se l’uomo si lascia meravigliare diviene capace di un esercizio quotidiano molto importante. Egli così impara a contemplare. Interessante notare che il termine contemplare letteralmente dal latino cum– templum, cioè per mezzo dello spazio del cielo, richiama alla lettura del mondo attraverso il cielo. In questo modo si guarda al cosmo da un’altra prospettiva. Ci si dispone a ricercare nella realtà e nel senso del finito un richiamo a qualcosa che supera tutto, in quanto senso del tutto. In questa osservazione l’uomo intuisce il valore di tutte le cose che lo circondano, diviene consapevole dell’altissima dignità che gli compete e con essa dell’importante compito personale che ha da realizzare nel suo tempo. Si muove in lui la domanda circa l’origine delle cose e della sua esistenza: un movimento interiore che può condurre a far percepire la realtà come qualcosa di creato, non fatto da sé, ma per opera di un Creatore che ha disposto tutto con sapienza, dando all’uomo un ruolo ed una collocazione speciale. Questa esperienza si chiama senso religioso.
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Con la sapienza biblica dei Salmi Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi: tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! (Salmo 8)
Momo, di M. Ende, Germania - Italia, 1986
FILM
Una storia fatta metafora del tempo odierno, dove si corre e non si ha più tempo per guardare la realtà con stupore e vivere in buone relazioni con gli altri. La protagonista, la piccola Momo, trova una via di uscita.
Attività Una meraviglia di collage 1 Realizza una presentazione in cui raccogli immagini personali o da riviste che evocano secondo te quel senso di meraviglia che abbiamo chiamato “senso religioso”.
Stupiti dinanzi al cosmo 2 Osserva quest’opera d’arte di Caspar David Friedrich intitolata La mattina in montagna.
• Quali sentimenti si muovono in te? • Descrivi davanti a questa suggestione visiva la tua esperienza di “contemplazione” della natura.
Una sete di Infinito | Un i tà 1
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UNITÀ
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Progettare la propria vita
VIDEOLEZIONE POWERPOINT
La vita dell’uomo si sviluppa lungo il tempo in diverse tappe che, ognuna con caratteristiche diverse, non possono essere considerate semplicemente come periodi belli o brutti. Ogni stagione della vita, così come avviene per la natura, va compresa, accettata e vissuta intensamente. C’è un momento significativo che interessa i ragazzi e le ragazze della tua età: l’adolescenza. Essere adolescenti significa vivere la parte centrale della propria giovinezza, un periodo speciale della vita in cui tra sogni e speranze si cerca la propria strada nel mondo.
L’età dell’adolescenza ONLINE La cantante Fiorella Mannoia.
Che sia benedetta, Fiorella Mannoia, 2017 Ho sbagliato tante volte nella vita Chissà quante volte ancora sbaglierò In questa piccola parentesi infinita Quante volte ho chiesto scusa e quante no È una corsa che decide la sua meta Quanti ricordi che si lasciano per strada Quante volte ho rovesciato la clessidra Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa, che passa Che sia benedetta Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta Tenersela stretta Siamo eterno, siamo passi, siamo storie Siamo figli della nostra verità 22
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
CANZONE
E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona Che sia fatta adesso la sua volontà In questo traffico di sguardi senza meta In quei sorrisi spenti per la strada Quante volte condanniamo questa vita Illudendoci d’averla già capita Non basta, non basta Che sia benedetta Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta A tenersela stretta….
CANZONE
Attività 1 Ascolta e leggi questa canzone e sottolinea le parole che ti risuonano maggiormente, poi cerca di motivare che cosa ti ha spinto a sceglierle.
Un’età fatta di scelte A partire dall’adolescenza si iniziano a compiere delle scelte con più autonomia rispetto agli anni precedenti. I genitori sono stati molto importanti e ci hanno aiutato a scegliere. Diventare grandi, non significa abbandonare in modo definitivo il parere degli adulti, anche se bisogna iniziare a prendere decisioni, ascoltando il proprio cuore e la propria intelligenza, per diventare sempre più protagonisti della propria vita.
CRESCERE significa ascoltare i genitori, ma anche muoversi con una certa AUTONOMIA e RESPONSABILITÀ.
Esiste un modo per scegliere? Spesso davanti alla necessità di compiere una scelta in una situazione incerta si resta interdetti e si avvertano nel proprio intimo spinte contrastanti. In queste situazioni sembra che fare la scelta giusta sia solo una questione di fortuna, ma, in realtà, anche quando sembra dominare un senso d’insicurezza, possiamo imparare a trovare la via d’uscita, senza restare in balia degli eventi. Si può percorrere la via del discernimento, da dis-cernere, cioè fare una cernita, un metodo per fare scelte di qualità, fatto sostanzialmente di tre passi: sentire, pensare agire. Per un cristiano questo percorso viene intrapreso in una logica di fede, in cui, attraverso la preghiera si cerca di sentire la presenza di Dio, che vuole il meglio per ogni singola persona.
Faccia a faccia, di Jon Turteltaub, USA, 2000
Il DISCERNIMENTO permette di fare SCELTE ponderate e rispettose del nostro sentire.
FILM
Un ricco consulente d’immagine di nome Russ, apparentemente soddisfatto, un giorno si ritrova faccia a faccia con un bambino impacciato e goffo. Questo bimbo è lui all’età di 8 anni. Da questo incontro emergerà come il protagonista abbia fatto scelte non propriamente incentrate sulla verità dei suoi desideri… ma tutto diventa possibile e cambiando rotta. Progettare la propria vita | Un i tà 2
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Inside out, di Pete Docter, USA, 2015
FILM
Film di animazione che ha per protagonista una ragazzina di nome Riley. La storia si svolge tra la vita esterna della protagonista e la “vita” nella sua mente, dove cinque emozioni dirigono le sue scelte. La storia aiuta a capire il ruolo delle emozioni e dei sentimenti quando si prendono decisioni.
L’arte delicata e necessaria di discernere Al giorno d’oggi l’attitudine al discernimento è diventata particolarmente necessaria. Infatti la vita attuale offre enormi possibilità di azione e di distrazione e il mondo le presenta come se fossero tutte valide e buone.Tutti, ma specialmente i giovani, sono esposti a uno zapping costante. È possibile navigare su due o tre schermi simultaneamente e interagire nello stesso tempo in diversi scenari virtuali. Senza la sapienza del discernimento possiamo trasformarci facilmente in burattini alla mercé delle tendenze del momento. […] Il discernimento è necessario non solo in momenti straordinari, o quando bisogna risolvere problemi gravi, oppure quando si deve prendere una decisione cruciale. È uno strumento di lotta per seguire meglio il Signore. Ci serve sempre: per essere capaci di riconoscere i tempi di Dio e la sua grazia, per non sprecare le ispirazioni del Signore, per non lasciar cadere il suo invito a crescere. […] Al tempo stesso, il discernimento ci conduce a riconoscere i mezzi concreti che il Signore predispone nel suo misterioso piano di amore, perché non ci fermiamo solo alle buone intenzioni (Papa Francesco, Esortazione Apostolica Gaudete et exultate nn. 167-169).
Ascoltare le emozioni e i sentimenti È importante riconoscere le EMOZIONI e i SENTIMENTI, per capire e definire quello che proviamo.
Proviamo continuamente emozioni, che sono delle reazioni immediate a quanto ci proviene dall’esterno, e dei sentimenti che, invece, non dipendono da un oggetto esterno, ma sono frutto della nostra elaborazione intellettiva. Emozioni e sentimenti si muovono continuamente dentro di noi ma, troppo spesso, facciamo finta di non sentire. Bisogna invece recuperarne l’ascolto, prendere seriamente in considerazione il fatto che occorre dare un nome a quello che sentiamo, perché altrimenti rischiamo di affossare la linfa dei nostri desideri.
Fare emergere i desideri I desideri sono il motore che spinge l’uomo a raggiungere quello che cerca, vanno riconosciuti e coltivati per dare senso autentico alla propria vita. Se proviamo a giocare con le parole è possibile fare una similitudine. Il termine “desiderio” deriva dal latino de-sidus, cioè “dalle stelle”. Nell’antichità, prima della bussola e dei GPS, le stelle erano il mezzo di orientamento per l’uomo in 24
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
viaggio. I desideri possono essere considerati come una stella da seguire per metterci in moto e compiere bene il nostro cammino esistenziale, soddisfacendo, in questo modo, la sete di senso della vita che alberga in noi. Continuando con il gioco delle parole, se pensiamo ad un cielo buio senza astri, possiamo parlare di un dis-astro. Come il viaggiatore del passato non poteva viaggiare senza le stelle, così anche noi senza desideri rimaniamo fermi, bloccati nella vita... facendo un “disastro”.
I DESIDERI sono il motore che ci spinge a cercare di DIVENTARE NOI STESSI e ci aiutano a SCEGLIERE. Senza desideri restiamo immobili nella vita.
E infine decidere Dopo aver ascoltato le proprie emozioni, i propri sentimenti ed aver dato voce ai propri desideri, si giunge al momento in cui bisogna prendere posizione. A questo punto siamo in bilico tra l’immaginazione, che scatena la nostra progettualità ed il realismo, che ci tiene con i piedi per terra facendoci considerare le nostre concrete possibilità. In questa situazione si maturano le decisioni, che, diventano espressione delle possibilità che manifestano la verità su di noi. In questa fase del processo, che precede l’azione, bisogna essere coraggiosi e non temere, perché la paura blocca e non permette di fare scelte di qualità.
È importante trovare equilibrio fra IMMAGINAZIONE e REALTÀ per decidere senza paura.
Fare scelte responsabili Una volta riconosciuto e interpretato il mondo dei desideri e delle passioni, l’atto di decidere diventa esercizio di autentica libertà umana e di responsabilità personale, sempre ovviamente situate e quindi limitate. La scelta si sottrae dunque alla forza cieca delle pulsioni, a cui un certo relativismo contemporaneo finisce per assegnare il ruolo di criterio ultimo, imprigionando la persona nella volubilità (Papa Francesco, I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, cap. II).
Un’età ricca di sogni e progetti Per gli adolescenti come te è, dunque, importante la presenza di progetti e di sogni che vanno custoditi e coltivati nel proprio cuore. Si tratta di realtà importantissime che vanno ricercate e vissute senza timore per vivere autenticamente il proprio tempo.
Progettare la propria vita | Un i tà 2
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Non osservate la vita da un balcone Così incoraggia i giovani Papa Francesco: Giovani, non rinunciate al meglio della vostra giovinezza, non osservate la vita dal balcone. Non confondete la felicità con un divano e non passate tutta la vostra vita davanti a uno schermo. Non riducetevi nemmeno al triste spettacolo di un veicolo abbandonato. Non siate auto parcheggiate, lasciate piuttosto sbocciare i sogni e prendete decisioni. Rischiate, anche se sbaglierete. Non sopravvivete con l’anima anestetizzata e non guardate il mondo come se foste turisti. Fatevi sentire! Scacciate le paure che vi paralizzano, per non diventare giovani mummificati.Vivete! Datevi al meglio della vita! Aprite le porte della gabbia e volate via! Per favore, non andate in pensione prima del tempo (Cristus vivit, n. 143).
Compito di realtà Il futuro tra luci ed ombre Improvvisate un talk-show, con tanto di conduttore e conduttrice, nel quale il tema sia “il futuro dei giovani tra luci ed ombre”, speranze e disillusioni, intervistandovi tra voi della classe. Annotate tutto e poi discutete con l’insegnante.
Il nome giusto delle cose, Enrica Bonino, Giuseppe Riggio, 2018
LIBRO
Un testo che aiuta, attraverso storie concrete, a fare scelte di qualità. La proposta del libro è quella di mettere ordine nella propria vita, anzitutto chiamando le cose con il loro nome, primo passo per fare verità.
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Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
UNITÀ
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L’uomo, essere “comunicante”
VIDEOLEZIONE POWERPOINT
Iscrizioni della "Grotta delle Mani", nelle Ande argentine.
Una continua conquista ed evoluzione Fin da quando esiste l’uomo ha sentito l’esigenza di comunicare con i suoi simili nelle forme più diverse. Vi è stata all’inizio una lenta evoluzione comunicativa iniziata da semplici suoni, fino a strutturarsi in segni e giungere infine ai linguaggi molto sofisticati della parola e della scrittura. Nell’epoca rinascimentale è avvenuta una colossale rivoluzione comunicativa: l’invenzione della stampa ad opera di Johann Gutenberg nel 1450 pubblicando per la prima volta la Bibbia. Anche il Novecento è stato indubbiamente un secolo determinante per la scoperta e la diffusione dei nuovi media come la stampa dei giornali, la radio, il cinema e la tv. Ma la trasformazione della comunicazione in atto da alcuni decenni nei nostri tempi, soprattutto grazie ad internet, sta radicalmente modificando le nostre abitudini di vita e persino le nostre relazioni personali. In breve tempo si sono moltiplicati strumenti sempre più tecnologici come gli smartphone di ultima generazione che garantiscono la connettività alla rete ovunque ci troviamo. Tuttavia, è anche pur vero che mai come ai nostri giorni assistiamo ad una evidente mancanza di comunicazione: se da un lato esistono queste forme comunicative tecnologiche avanzatissime, dall’altra invece aumenta sempre di più il numero delle persone che vivono nella incomunicabilità e nella solitudine. Abbiamo sostituito la forza della parola con le nuove forme di comunicazione, perdendo a volte di vista un principio fondamentale che è quello di entrare in relazione con l’altro.
La forza e il fascino della parola Dalla parola è scaturita la cultura dei popoli antichi, sempre dalla parola si è nutrita la religione, l’arte, la letteratura, la musica e ogni forma espressiva umana. Ecco perché la parola conserva ancora oggi la sua forza e il suo fascino antico ma sempre nuovo. Potremmo dire, senza timore di esagerare, che la parola è un mezzo di comunicazione uno scalino sopra qualsiasi altro, in quanto unico in grado di autoreferenzialità, cioè di analizzare se stesso.
L’uomo ha da sempre avuto BISOGNO DI COMUNICARE, progredendo lungo i secoli nelle forme e negli strumenti, fino alle attuali NUOVE TECNOLOGIE.
La PAROLA è lo strumento di comunicazione per eccellenza dell’essere umano. Noi PENSIAMO con le parole.
L’uomo, essere “comunicante” | Un i tà 3
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Nella letteratura, soprattutto, tale “potenza” della parola ci fa sognare ad occhi aperti e rivivere nelle opere di scrittori e poeti emozioni, sentimenti attraverso le tante narrazioni e storie umane che essi ci presentano ogni volta che noi le visitiamo con la nostra lettura attenta e appassionata.
Noi pensiamo in parole Nonostante l’indubbio fascino che esercita sull’uomo l’arte, la musica e qualsiasi altra forma di comunicazione diversa dalla parola, dobbiamo ricordare che il nostro pensiero, che ci accompagna nella mente per tutta la vita descrivendo e interpretando continuamente vissuti interiori ed esperienze esterne a noi, è un pensiero essenzialmente dipanato in… parole. Abitano certamente i nostri pensieri anche immagini e altre realtà profonde che nemmeno sapremmo ben descrivere, ma la parola, sopra a tutto ciò, regna sovrana.
Compito di realtà Mi sbobino la mente Ti proponiamo qualcosa di davvero particolare e, forse, arduo: la trascrizione in parole, per iscritto, di un breve tratto del tuo pensiero. Siamo certi che ce la puoi fare: prova ad “ascoltarti” mentre pensi a qualcosa, qualsiasi cosa, mettendo per iscritto quello che hai visto da te pensare. Se cogli livelli diversi del pensiero li puoi rappresentare con diverse grandezze delle parole, diversi colori o anche posizioni rispetto alla riga di base delle frasi che scrivi. Che cosa ne verrà fuori? Confrontati poi con i tuoi compagni.
Anche nella BIBBIA è importante la PAROLA: Dio stesso sceglie di COMUNICARE ALL’UOMO mediante essa.
Anche nella Bibbia la forza della parola apre ai lettori orizzonti di grande efficacia evocativa e narrativa e, soprattutto, evoca l’immagine di un Dio che comunica all’uomo con la sua “Parola”. Vedremo in alcune unità di lavoro in seguito come l’importanza della parola sarà fondamentale in tutte le grandi religioni, soprattutto in quelle monoteiste, dove Dio comunica all’uomo attraverso il linguaggio della parola, eleggendolo come fondamentale mezzo di dialogo tra i due soggetti, divino e umano, che entrano in relazione.
Il “potere” della parola ONLINE 28
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Le mie parole, Samuele Bersani, 2002
CANZONE
Le mie parole sono sassi, precisi, aguzzi, pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese. Sono nuvole sospese, gonfie di sottointesi che accendono negli occhi infinite attese. Sono gocce preziose indimenticate a lungo spasimate e poi centellinate. Sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare. Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato. Un viso sordo e muto che l’amore ha illuminato. Sono foglie cadute, promesse dovute, che il tempo ti perdoni per averle pronunciate. Sono note stonate, sul foglio capitate per sbaglio, tracciate e poi dimenticate. Le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire, lo ammetto, strette tra i denti, passate, ricorrenti, inaspettate, sentite o sognate. Le mie parole son capriole, palle di neve al sole, razzi incandescenti prima di scoppiare. Sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare, piccoli divieti a cui disobbedire. Sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare. Fanno come gli pare, si perdono al buio per poi ritornare. Sono notti interminate, scoppi di risate, facce sopraesposte per il troppo sole. Sono questo le parole, dolci o rancorose, piene di rispetto oppure indecorose. (Samuele Bersani)
Solo “parole, parole, parole”? Pur vivendo in una società prevalentemente scientifica e tecnologica, non possiamo perciò pensare di abbandonare l’uso della parola, strumento insostituibile nel mondo della comunicazione e delle relazioni umane.
Il POTERE DELLA PAROLA è oggi purtroppo spesso SVUOTATO della sua forza, ma si tratta di una realtà che dobbiamo assolutamente RECUPERARE.
L’uomo, essere “comunicante” | Un i tà 3
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Polisemantico: che racchiude in sé molteplici significati, quindi non solo uno.
Ai tempi dei nostri nonni bastava solo la “parola data” per onorare una vendita di qualunque bene, come un capo di bestiame o una casa. Era anche in uso l’espressione “ti do la mia parola” per attestare il vero di una determinata questione. La parola data era sacra, incontestabile. Oggi sono cambiati i tempi e, purtroppo, alla parola abbiamo sostituito la diffidenza e tutto deve essere rigorosamente certificato per vie burocratiche. Più ancora, le “parole, parole” sono diventate sinonimo di falsità e vuotezza. Siamo lontani dalla capacità di esprimerci in espressioni “potenti” polisemantiche come il celebre versetto di Ungaretti “M’illumino d’immenso”. Ma se pensiamo alle nostre relazioni quotidiane, dobbiamo ammettere che diventa importante l’uso della parola per poter esprimere i nostri sentimenti di amore, di gioia, di rabbia, di tristezza. La parola è insostituibile perché racchiude in sé la ricchezza del nostro mondo interiore ed è principalmente mediante essa che ci autopercepiamo e comunichiamo.
La città delle parole, Alberto Manguel, 2007
LIBRO
Il fascino delle parole è stato ben descritto in un libro del grande scrittore di origine argentina Alberto Manguel, vero cittadino intellettuale libero del mondo, egli cerca di dare delle plausibili risposte ad antichi interrogativi come: ∞ In che modo la lingua caratterizza la nostra immaginazione del mondo? ∞ Come le storie fatte di parole ci aiutano a percepire noi stessi e gli altri? ∞ Le storie fatte di parole danno una identità alla società? ∞ Questa identità è vera o falsa? Lo scrittore argentino Alberto Manguel.
Le storie e le parole possono aiutarci a cambiare noi stessi e il mondo? Fuori dalla parole esiste certamente il mondo, ma non è a misura dell’uomo, va dotato del “pollice opponibile del linguaggio”, non dimenticando che la prima cosa che Adamo ha fatto è stato dare un nome alle cose.
Attività 1 Esercitati nell’uso della parola: scrivi qui sotto più sinonimi possibili della parola “bello”. _______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________
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2 Confrontati con i compagni e prova ad esplicitare le diverse sfumature e differenze di ciascun termine.
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Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
UNITÀ
4 VIDEOLEZIONE
Relazioni nell’epoca onlife
POWERPOINT
Un mondo sempre più digitale Il mondo sta cambiando, consapevolezza sempre più chiara ed evidente, e lo sta facendo all’insegna della grande rivoluzione - o, meglio, evoluzione - della realtà digitale. Non si distingue più tra quando siamo online (connessi a qualcosa) e quando siamo invece offline (col telefono in tasca o nella borsa): oggi si è semplicemente… onlife. Semplicemente internet “c’è”, come l’aria che aleggia attorno alle persone e si è sono costantemente collegati alla rete: generazioni connesse, come si dice.
Il mondo odierno sta sempre più evolvendo in direzione DIGITALE. Anche la COMUNICAZIONE umana è sempre più collocata in questo contesto.
L’Onlife Manifesto di Luciano Floridi È di un italiano residente in Inghilterra l’idea del termine “onlife”, Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione all’Università di Oxford. Nel suo scritto Onlife Manifesto egli esprime una serie di tesi sul modo in cui la tecnologia delle comunicazioni sta cambiando la vita del pianeta. Floridi afferma che non ha più senso chiedere “sei online?” a una persona che ha uno smart phone in tasca, magari uno smart watch al polso, mentre sta parlando con noi attraverso il Bluetooth della propria autovettura, seguendo le istruzioni del navigatore per districarsi nelle strade di Roma. Si è onlife, tutto qui.
Luciano Floridi, l’ideatore del Manifesto Onlife.
In questa prospettiva, nasce l’urgenza di un’educazione volta ad utilizzare in modo sapiente i nuovi media per costruire dei rapporti che siano veri e significativi. In ambito cristiano cattolico molto si è pensato a queste tematiche, a partire dal decennio 2000-2010 dedicato dalla Conferenza Episcopale Italiana alla riflessione educativa ed evangelica sui nuovi media, tematica sulla quale tuttora la Chiesa continua ad interrogarsi. Presso l’Università Cattolica di Milano è molto attivo, in tal senso, il CREMIT (Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia). Relazioni nell’epoca onlife | Un i tà 4
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Si può oggigiorno COMUNICARE in maniera profonda ed efficace? C’è qualcuno capace di vero ASCOLTO?
La locandina e una scena dal film.
Costruire relazioni vere e significative Il mondo starà pure cambiando, anche in maniera significativa, ma resta pur vero che per costruire una relazione umana bisogna incontrarsi e comunicare. E bisogna farlo in modo efficace. Ma in cosa consiste la comunicazione efficace? Rimane una cosa possibile in questo nuovo scenario digitale? La Psicologia studia questo tipo di comunicazione separando i lati dei due interlocutori. Da parte di chi invia il messaggio è necessaria congruenza con se stessi, cioè onestà. L’altro, anche grazie a messaggi non verbali, si accorgerebbe, in caso contrario, di essere stato “truffato” comunicativamente. Da parte di chi riceve la comunicazione è invece necessario l’ascolto attivo, cioè lo spogliarsi di sé per assumere il punto di vista dell’altro, grazie a una capacità di immersione, chiamata empatia, che porta a sentire le cose come le sente l’altro. Entrambe queste abilità richieste ai soggetti in relazione comportano una fatica e a volte dei rischi. Chi emette la comunicazione di certo si apre e rivela il suo mondo. D’altra parte chi riceve, se ha saputo essere empatico, potrebbe abbandonare il suo punto di vista, ritenendo quello dell’altro migliore del suo. Alcuni hanno paura di tuffarsi in questa vera e propria “avventura”. La persona matura però si esercita ad avere coraggio.
The Circle, USA, di J. Ponsoldt, USA, 2017
FILM
In un contesto fantascientifico, il film narra dei pericoli di un mondo ipercontrollato dai social. Mae, una ragazza all’inizio acqua e sapone, ne diviene protagonista ma, successivamente, se ne distacca, avendo vissuto sulla propria pelle l’effetto boomerang distruttivo e alienante di tale potenza digitale.
I cristiani ritengono che per una VERA COMUNICAZIONE UMANA non si possa prescindere da un INCONTRO DIRETTO tra persone.
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Lo sguardo dell’uomo, lo sguardo di Dio Secondo un detto popolare “gli occhi sono lo specchio dell’anima”. D’altro canto gli studiosi di Comunicazione, un settore di indagine che può considerarsi a metà tra Linguistica e Psicologia, hanno elaborato il concetto di comunicazione non verbale, intendendo con ciò ogni contenuto comunicativo non parlato. All’interno di questa grande area si sono poi sviluppate la Cinesica e la Prossemica: la prima si occupa dei significati comunicativi connessi al movimento; la seconda di quelli connessi alla gestione dello spazio tra gli interlocutori. In tal senso, di certo anche lo sguardo umano è portatore di significato. Ebbene, chiediamoci: quanto di tutto questo resta in un contesto di comunicazione prettamente digitale e “a distanza”?
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Dove si posa lo sguardo di Dio Secondo i cristiani, anche Dio “guarda”, cioè ha uno sguardo, un canale comunicativo offerto agli uomini che non si limita a intendersi “a distanza”. Ma dove si posa lo sguardo di Dio? La bellezza Dio posa il suo sguardo su quel “bello e buono” che in principio esce dalla sue mani al momento della creazione, soprattutto sull’uomo: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno” (Gn 1,31). La bellezza è il primo aggettivo con cui viene qualificata la creazione e l’occhio di Dio sembra ricercare e gioire della bellezza. Le lacrime Quasi all’opposto della bellezza, un altro elemento che cattura lo sguardo di Dio sono le lacrime: “Le mie lacrime nell’otre tuo raccogli” (Sal 56,9). Neppure una va perduta, il Signore conta ad una ad una le lacrime dell’uomo, sono preziose ai suoi occhi. Una lacrima è come il “sangue dell’occhio”. Perciò Dio “vede” la sofferenza del suo popolo, “guarda” al dolore dei poveri e alla persecuzione del giusto. E, alla fine dei tempi, la sua promessa è quella di “tergere ogni lacrima dal volto di ogni uomo” (Ap 7,17; 21,4). L’umiltà Lo sguardo di Dio, capace di penetrare gli abissi dell’eternità, si posa però come colomba “sull’umiltà della sua serva”, cioè su Maria (Lc 1,48). Il Signore predilige l’umile e il piccolo (Sal 138,6). Ciò che Dio non sopporta è l’occhio superbo di chi non sa guardare o di chi guarda dall’alto in basso (Sal 17,28).
Miniatura del XVI secolo di un’antica Bibbia custodita nella Biblioteca di Valenciennes.
L’amore Lo sguardo di Dio si volge verso l’oggetto del suo amore, verso Abele e la sua offerta (Gn 4,4), verso colei che, nella metafora dell’amore tra un uomo e una donna, è “delizia degli occhi” (cfr Ez 24,15). Gli uomini sono amati da Dio, sono la luce dei suoi occhi di Dio e l’occhio umano, a sua volta, cerca la Luce. In questo gioco di sguardi scopo di tutto, più che “vedere”, è “amare”.
Compito di realtà Netiquette di un social a misura d’uomo Immaginate di essere i proprietari di un nuovo social. Scrivete un elenco di regole finalizzate a far sì che di questo vostro contesto virtuale si possa dire che rispetta il pieno sviluppo e la tutela della persona umana, globalmente intesa.
Relazioni nell’epoca onlife | Un i tà 4
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La BELLEZZA e lo STUPORE costituiscono la porta che apre ai valori religiosi. Tali dimensioni non possono essere veicolate dal solo mondo virtuale.
La bellezza di “guardare al cielo” La nostra epoca, così caratterizzata dall’elemento laico e dallo sviluppo tecnologico che spinge al consumo di beni materiali, di fatto dà poco spazio ai cosiddetti valori religiosi. Ma cosa si intende per “valori religiosi”? Possiamo intendere come prima cosa, come punto di partenza, questo: tutto ciò che ci fa esprimere meraviglia, stupore, gioia.
Cielo stellato e legge morale Il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) nella sua celebre opera La critica della ragion pratica affermò che “due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me”. Queste sono le parole che egli fece scrivere come epitaffio sulla sua tomba. I filosofi e teologi cristiani di ogni tempo hanno sempre affermato che dall’osservazione della natura, soprattutto laddove ci stupisce, si può intraprendere una via che porta all’incontro con Dio, o perlomeno all’intuizione della sua esistenza.
Alcuni TESTI CRISTIANI antichi, così come TESTIMONI lungo la storia della Chiesa, dimostrano come i cristiani siano stati anche grandi ESPERTI DI COMUNICAZIONE.
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In un antico testo cristiano, la Lettera a Diogneto, viene proposto di alzare lo sguardo dalle cose terrene per fissarlo nelle realtà delle cose che non passano dalla gloria di questo mondo. In un altro passo di questo testo si legge che Dio infatti amò gli uomini: Il santo francese Giovanni Maria Vianney (1786-1859), conosciuto come “il Santo curato d’Ars”, osservò che la relazione con Dio si basa sull’incontro di uno sguardo significativo, infatti egli racconta di un tale che aveva osservato un contadino che ogni sera, tornando dal lavoro, lasciava gli attrezzi fuori della chiesa, entrava e restava seduto in silenzio per lungo tempo. Un giorno gli si avvicinò: «Cosa fate qui, buon uomo, in silenzio?». Il contadino, stupito per la domanda, gli rispose: «Sto davanti al mio Signore: lui guarda me ed io guardo lui».
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Sintetizzando, possiamo osservare che le relazioni, sia umane che con Dio, si costruiscono attraverso delle relazioni significative che richiedono di uscire dai propri confini individuali, consapevoli che tali confini non vengono varcati solo perché si utilizzano le attuali nuove tecnologia. Queste permettono di raggiungere in un istante l’altro capo del mondo, ma non garantiscono di comunicare veramente. È dunque necessario aprirsi verso orizzonti più vasti e, soprattutto, profondamente umani.
La “Lettera a Diogneto” ONLINE Hunter Schafer, una delle attuali e-girls (ragazze elettroniche) che vestono e si truccano in modo “digitale”.
Il curato d’Ars, comunicatore d’avanguardia ONLINE
Attività
1 Elencate i social cui ciascun componente della vostra classe è iscritto. Descrivete le caratteristiche peculiari di ciascuna diversa piattaforma digitale, cioè cosa fate generalmente in essa. Ipotizzate poi un blackout mondiale di lunga durata ed esprimete come quanto avviene in questi mondi virtuali potrebbe invece essere vissuto “dal vivo”. ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________
2 Analizza e discuti in classe il Manifesto della comunicazione non ostile.
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UNITÀ
5 VIDEOLEZIONE
Fatti per trovare un senso L’uomo non si accontenta di conoscere la realtà in superfice, ma desidera indagarne il SENSO più PROFONDO.
POWERPOINT
L’esperienza si fa domanda insopprimibile L’esistenza, se considerata in tutta la sua complessità, che si dipana nello scorrere del tempo dalla nascita alla morte e si presenta all’intelligenza umana come qualcosa di misterioso. L’uomo, però, non si accontenta di vivere semplicemente evitando gli enigmi della vita, ma desidera indagare il significato profondo della realtà. Fin dall’epoca più remota, infatti, egli non si limita a sentire quello che i sensi gli offrono, ma nell’ambito degli avvenimenti ordinari di ogni giorno, grazie all’intelletto cerca di comprendere quel “di più” che è a fondo delle dinamiche della vita. La sua stessa natura intelligente lo ha, quindi, posto, in una condizione di domanda e di ricerca di significato circa l’origine del mondo ed il senso dell’esistere.
Tutti vogliono “sapere” Scrive il filosofo Aristotele, vissuto nel IV secolo a. C., nel testo La metafisica che tutti gli uomini per natura tendono al sapere e, ancora, nel Protrettico: l’esercitare la sapienza e il conoscere sono desiderabili per se stessi dagli uomini – non è possibile infatti vivere da uomini senza queste cose –, ed inoltre sono utili per la vita; in effetti nulla ci viene di buono, che non sia compiuto dopo aver pensato e agito in conformità con la sapienza.
Compito di realtà Le grandi domande della vita su Whatsapp Create un gruppo di classe di WhatsApp chiamato “Le grandi domande della vita” e, per qualche giorno ponete quelli che secondo voi sono i grandi “perché” dell’uomo di ogni tempo. Provate anche a rispondere, dicendo la vostra.
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La meraviglia, radice del pensiero Viene spontaneo chiedersi: che cosa muove l’uomo a porsi i grandi interrogativi sulla vita? La risposta non è difficile, come già abbiamo avuto modo di dire: dallo stupore e dalla meraviglia che egli prova fin da sempre di fronte alla realtà. Resta vero che non si resta stupefatti o meravigliati dinanzi a tutto quello che si percepisce. In ogni persona questi sentimenti nascono davanti a qualcosa di bello, ovvero davanti a qualcosa che nel suo apparire è talmente affascinante da toccare le corde della nostra sensibilità in modo straordinario, tanto da ricercarne razionalmente e sistematicamente l’origine.
La bellezza suscita i GRANDI INTERROGATIVI dell’uomo, il quale si impegna a trovare l’origine delle cose.
La meraviglia del filosofare Filosofia: letteralmente “amore per il sapere”, si occupa della totalità del reale, con lo scopo di conoscerne i principi, i fondamenti e le cause, passando dal particolare all’universale, senza nessun’altro scopo se non quello di sapere.
Per l’uomo occidentale inizia il cammino della filosofia. Il filosofo Aristotele afferma a proposito: Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell’intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; […] Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall’ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere (La metafisica, 982b-983a).
Il perché delle cose e il senso religioso La bellezza ci si presenta nella concretezza del reale ed irrompe nella nostra esistenza come un qualcosa di immediato che non ha bisogno di spiegazioni e filtri, in quanto si spiega già da sé, ma ad un tempo ci lascia aperti al perché della sua origine. Lo stupore e la meraviglia davanti alla bellezza sono i motori che muovono il desiderio di sapere il perché delle cose e suscitano le domande ultime, determinando nell’uomo il senso religioso, che gli appartiene per natura. Se per un attimo attingiamo ai nostri ricordi, tutti ricordiamo un’immagine o una situazione che ci ha particolarmente colpito positivamente: un tramonto sul mare, un’alba tra i monti, la venuta alla luce di una nuova vita… Potremmo dire che davanti a questo tipo di realtà ci accorgiamo dell’irrompere del bello, che si offre ai sensi, al cuore, all’intelligenza e proviamo stupore: un sentire che conduce oltre la caduca bellezza delle singole realtà e che sospinge a intuire l’esistenza di una Bellezza che è origine di ogni altra bellezza. Contemporaneamente in questa intuizione della Bellezza si percepisce la presenza di un ordine che fa del mondo non un caos, ma un cosmo, cioè un complesso armonico e carico di senso.
Nell’uomo è presente “naturalmente” il SENSO RELIGIOSO, che lo sospinge, tramite lo stupore e la meraviglia, a ricercare la causa e l’ordine della bellezza.
Fatti per trovare un senso | Un i tà 5
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Il senso religioso, Luigi Giussani, 1986
LIBRO
Il libro identifica nel senso religioso l’essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso viene collocato a livello dell’esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l’io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade.
Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, Anthony De Mello, 1990 L’autore ricorda che spesso la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti, mentre ce ne stiamo addormentati aspettando che qualcosa succeda. Il suo non è solo un invito, è un grido: “Svegliatevi!”.
La religiosità, spazio oltre la materia
Lo storico delle religioni e antropologo rumeno Mircea Eliade.
Tale desiderio di sapere può trovare, a questo punto, una risposta, giungendo a ritenere ragionevole l’esistenza di una realtà assoluta, cioè sciolta da legami, separata dal tutto. Si tratta della percezione del mistero che conduce alla soglia del sacro, cioè di quello spazio che supera la realtà materiale e si colloca al di là delle capacità conoscitive umane, suscitando nell’uomo un senso di timore e, ad un tempo di fascino di fronte alla possibilità che possa esistere un Essere di per sé sussistente, che le religioni chiamano Dio.
La natura è più che natura Così si esprime il noto studioso rumeno Mircea Eliade: Per l’uomo religioso la Natura non è mai esclusivamente “naturale” ma sempre ricca di significato religioso. […] Il Mondo è fatto in modo che, contemplando, l’uomo religioso scopre le molteplici forme del sacro e quindi dell’Essere. Innanzitutto il mondo esiste, è là, e ha una struttura: non è un Caos, è un Cosmo; quindi si impone in quanto creatura e opera degli dei. Quest’opera divina conserva sempre una trasparenza; svela spontaneamente i molteplici aspetti del sacro. […] Nell’insieme il Cosmo è contemporaneamente un organismo reale, vivo e sacro: scopre i modi dell’Essere e insieme della Sacralità (Il sacro e il profano, p. 75).
L’uomo ha in sé il desiderio di Dio ONLINE 38
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Dalla religiosità alla religione Dopo aver scorto le tracce dell’infinito nel creato, che gli hanno suscitato stupore e meraviglia, l’uomo è sospinto dalle domande di senso ad andare verso il mistero e liberamente vuole entrarvi in relazione. Questa speciale apertura dell’uomo verso la relazione, che è tipica della sua natura, dà vita al dinamismo della fede, che implica la ragionevolezza dell’adesione a Colui che è l’origine e il fondamento di tutto. Questa religiosità del singolo esprime, poi, le proprie credenze attraverso la pratica di preghiere, riti e norme, che sono condivisi con la comunità di appartenenza. Quando l’esperienza religiosa dell’individuo diventa comunitaria, cioè una realtà partecipata di credenze, miti e azioni di ambito sacro, ci si trova innanzi ad una religione. Sono stati numerosi gli intellettuali che, fin dall’antichità, hanno dato delle definizioni del concetto di religione, termine che ha origine nel vocabolo latino religio. Sostanzialmente emergono due tendenze: • quella di coloro che sostengono il carattere rituale della religione; •q uella di coloro che ne evidenziano il carattere relazionale esistente tra creatura e Creatore.
Quando l’esperienza religiosa del singolo diventa QUALCOSA DI CONDIVISO a livello comunitario, esprimendosi in riti e miti, si parla di RELIGIONE.
I moai, le note statue che si trovano sull’Isola di Pasqua, nel Pacifico.
“Religio”, ovvero raccogliere e legare Afferma a lo studioso delle religioni Alan Coates Bouquet: La parola latina è “religio”, e da tempo immemorabile gli studiosi discutono sul suo primo significato.Tra gli scrittori romani, Cicerone sosteneva la sua provenienza dalla radice “leg-“, che ha il valore di “raccogliere, riunire, osservare o contare”, e le attribuiva quindi il significato di osservare i segni di una comunicazione divina”, o “trarre gli auspici”. Servio, d’altra parte, ne sosteneva la derivazione da un’altra radice, “lig-“, legare, per cui “religio” avrebbe avuto il significato di “legame, relazione”, ossia “comunione tra l’umano e il sovraumano”. In seguito pare che la parola abbia assunto entrambi i significati, poiché il grande Sant’Agostino la usa nei due sensi» (da Breve storia delle religioni). Fatti per trovare un senso | Un i tà 5
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E ti vengo a cercare, Franco Battiato
Il cantautore siciliano Franco Battiato.
E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l’oggetto dei miei desideri non accontentarmi di piccole gioie quotidiane fare come un eremita che rinuncia a sé. E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare
CANZONE
perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici. Questo secolo ormai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall’incubo delle passioni cercare l’Uno al di sopra del Bene e del Male essere un’immagine divina di questa realtà. E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza.
Letters to God, di David Nixon, USA, 2010
FILM
Il film propone la toccante storia di un ragazzo che lotta contro il cancro scrivendo lettere a Dio, avvicinandosi alla vita dei suoi vicini e della comunità e infondendo speranza a chiunque entri in contatto con lui.
Attività Scrivi, con tue parole, accanto ad ognuno di questi concetti la definizione. Senso religioso: __________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Religiosità: ______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Religione:_______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ Confrontati poi con le definizioni date dai tuoi compagni.
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UNITÀ
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Preistoria e religione
VIDEOLEZIONE
POWERPOINT
Antica spirale atzeca in metallo.
Il lungo cammino dell’uomo preistorico Quando si parla di uomo primitivo, comunemente, ci si riferisce ai nostri antenati vissuti in quel periodo che gli studiosi chiamano Età della Pietra, suddiviso in tre momenti: Paleolitico, Mesolitico e Neolitico. Di anni fa fino a circa all’8000-5000 a.C., periodo in cui vennero forgiati i primi metalli. Questo lunghissimo tempo viene definito genericamente preistoria, in quanto sono assenti documentazioni storiche scritte e può essere studiato solo con gli strumenti della ricerca paleontologica e archeologica. In questa fase del cammino dell’umanità, durata oltre due milioni di anni, l’homo sapiens, dopo aver fatto la sua comparsa sulla Terra, conobbe una lenta, ma costante evoluzione. La ricerca ha mostrato che l’uomo preistorico fece grandi scoperte e mise in atto cambiamenti nel modo di vivere che determinarono il passaggio da una vita nomade ad una vita sedentaria, caratterizzata dalla comparsa di veri e propri villaggi. È interessante notare che, in tutto questo percorso evolutivo, l’uomo non si dedicò solo ad attività pratiche, ma sviluppò anche una chiara capacità di astrazione.
L’UOMO PREISTORICO conobbe un lungo periodo evolutivo. Non si dedicò solo ad attività pratiche, ma sviluppò CAPACITÀ DI ASTRAZIONE.
L’homo sapiens di fronte alla morte Negli scavi che sono stati effettuati è venuto alla luce che l’uomo del Paleolitico usava già seppellire i propri defunti, aggiungendo a questi ultimi suppellettili. Gli uomini preistorici leggevano la tragicità della morte non solo come la fine della vita biologica, ma anche come un passaggio ad una nuova vita. Questo passaggio implicava il percorrere un viaggio, in cui il defunto avrebbe avuto bisogno di suppellettili e strumenti che, pertanto, gli venivano posti accanto nella tomba. Secondo gli studiosi, queste sepolture rivelano la più arcaica manifestazione di apertura al soprannaturale, che rivela, ad un tempo, una credenza religiosa strutturata.
Il CULTO DEI MORTI è il primo segno della credenza religiosa nel soprannaturale.
Preistoria e religione | Un i tà 6
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L’ARTE manifesta fin dalla sua “preistoria” la necessità di raccontare il VISSUTO INTERIORE e di simboleggiare l’esperienza del SOPRANNATURALE.
Credenze religiose e arte Gli studi hanno infatti fatto emergere che, nel periodo compreso tra il 35.000 e il 9.000 a.C., l’uomo ha iniziato ad esprimersi attraverso forme artistiche, dando vita ad incisioni e pitture rupestri che, nel rappresentare scene di quotidianità, manifestano allo stesso tempo il desiderio di raccontare le sue esperienze interiori e la sua ricerca di un “qualcosa” che andasse oltre quello che vedeva e sentiva.
Fin dall’inizio l’uomo ha creato miti
La Valle dei Templi in Myanmar.
Dalla realtà quotidiana l’uomo traeva un arricchimento del proprio intelletto. La lotta con animali enormi, mammut, bisonti, cavalli, tori, rinoceronti, da esso raffigurati, era esaltante. La concezione cosmologica si associava ad una mitologia stupenda, piena d’immaginazione e d’inventiva, che ha ispirato eccelse opere d’arte. […] Quanto ci viene tramandato dal linguaggio visuale primordiale, è un modo concettuale che riflette una determinata “forma mentis”. In esso appaiono speculazioni intellettuali, credenze, miti e si scoprono consuetudini che hanno marcato l’esistenza dell’uomo per millenni. (Emmanuel Anati, archeologo italiano, in La religione).
Tra sacro e profano
L’uomo avverte nella sua vita la presenza di una REALTÀ INFINITA che incontra nello spazio speciale del SACRO, distinto dal PROFANO. Ierofania: termine di origine greca, da hieros (“sacro”) e phainomai (“apparire”), cioè “manifestarsi”.
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L’homo sapiens non si limita a fare esperienza, ma è spinto dall’intelligenza a ricercare il motivo, la causa che è all’origine di ogni fenomeno. La sete di trovare una risposta ai tanti perché che attanagliano l’intelligenza, ha sospinto i nostri progenitori a scoprire nell’ambito del quotidiano le tracce di una Realtà infinita che poteva spiegare i tanti misteri dell’esistenza. Gli uomini primitivi hanno colto nella loro vita ordinaria la presenza del divino nella natura in cui vivevano ed in essa hanno riconosciuto la presenza di forze, davanti alle quali sentivano tutta la loro impotenza. L’uomo fa esperienza del sacro e riconosce nelle potenze del cosmo qualcosa che va oltre, qualcosa di diverso, che supera l’esperienza sensibile e si colloca in un ambito separato dall’ordinarietà del quotidiano, ovvero il profano. La struttura religiosa umana intuisce il sacro come un qualcosa che manifesta l’Assoluto, ovvero qualcosa che è sciolto da legami con il mondo materiale e che supera, quindi, l’ambito sensibile manifestandosi, contemporaneamente, nel mondo. Questa manifestazione è stata definita con il termine ierofania.
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Il sacro nella storia religiosa dell’umanità, Julien Ries
LIBRO
L’autore, storico delle religioni, cardinale e arcivescovo cattolico belga, espone il suo pensiero sull’esperienza religiosa dell’uomo, evidenziando in essa un sostrato unitario e caratteri costanti.
Una religione “naturale” L’esperienza del sacro, che passa attraverso le ierofanie, mette l’uomo in un rapporto simbolico con il trascendente. Egli scopre che esiste qualche cosa che lo tocca personalmente, non solo come singolo, ma anche in quanto appartenente ad una comunità, in cui questa esperienza personale viene condivisa. Si tratta di quella prima forma di religione che gli studiosi hanno definito naturale o cosmica, in cui i nostri antenati cercavano Dio attraverso le sue possibili manifestazioni nella natura. Resta il fatto che, come hanno evidenziato molte ricerche in merito, l’uomo preistorico non riusciva a spiegarsi tutti i fenomeni naturali ed identificò Dio con alcuni elementi, quali gli astri, i fiumi, i monti, gli alberi… Sentendosi impotente davanti alle forze e alla maestosità del cosmo, assegnò a tali realtà una natura divina, attribuendo ad esse, pertanto, onnipotenza ed immortalità e diede vita a prime forme di culto. L’uomo antico cominciò quindi ad esprimere la propria religiosità attraverso cosmologie, ovvero narrazioni sull’origine del mondo, grazie alle quali elaborò il rapporto che sussisteva tra l’esperienza di sé e quella dell’ordine delle potenze che lo circondavano. Prese forma un sistema di credenze condivise in numerose divinità che diventarono oggetto di adorazione e culto delle diverse comunità umane, dalla cui organizzazione ebbero origine le grandi civiltà.
Simbolo: dal greco symballo significa etimologicamente “mettere insieme”.
La prima forma di RELIGIONE è chiamata NATURALE o COSMICA. In essa l’uomo riconosce il divino nella natura e gli presta culto nelle sue forme visibili.
Le religioni antiche ONLINE
Religiosità primitiva: i primi passi, 2016
VIDEO
Sintesi delle principali caratteristiche della dimensione religiosa dell’epoca preistorica, connotata dal contatto con la natura, vista spesso minacciosa e al contempo meravigliosa.
Il sito preistorico di Stonehenge, in Inghilterra.
Preistoria e religione | Un i tà 6
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Religiosità e magia
L’uomo cerca di dare una risposta alle sue PAURE ANCESTRALI cercando di intervenire sulla natura con la MAGIA.
Circa le religioni primitive, abbiamo numerose testimonianze di concezioni magiche della realtà. Magia, superstizione e divinazione sono elementi diffusissimi in questo contesto di credenze antiche. Insita nell’uomo antico è l’intuizione che mediante la magia, con oggetti particolari e riti particolari, egli possa intervenire nella sfera soprannaturale e placare le proprie paure più ancestrali. Molti elementi della natura animata o inanimata divengono “materiale” da esaminare con un occhio magico-simbolico: la posizione delle stelle, le viscere di un animale, la direzione del vento, il movimento e forma del fumo…e il mondo terrestre. Egli cerca di trovare una corrispondenza tra queste realtà e la vita quotidiana, pensando che una lettura corretta di questi segni possa influenzare il corso degli eventi.
Nel mondo della “magia”
La magia è ancora oggi diffusa sia nelle sue forme più ancestrali, che in quelle più attuali.
Per magia si intende un’operazione tesa ad agire sulla natura attraverso mezzi occulti che suppongono la presenza di spiriti e forze straordinarie. Si distingue, in base alla finalità, tra magia bianca con scopi benefici e magia nera con scopi malvagi. La magia cerca di manipolare presunte potenze superiori per mezzo di simboli, al fine di modificare il corso degli avvenimenti a vantaggio dell’esecutore o a danno di altri.
Compito di realtà Dossier sulla magia del terzo millennio Esiste ancora oggi la magia? Quali forme e modalità di espressione assume? Chi più di altri la pratica o ne insegue gli effetti? Improvvisatevi giornalisti di un programma tv e indagate sull’argomento, producendo una scaletta di temi, sotto-temi e personaggi che potreste intervistare. Magari, poi, fatelo davvero.
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Il primo uomo, Raf, 1998
CANZONE
Ho sbagliato tante volte nella vita Senza gravità Il corpo trova l’istinto della libertà E il silenzio da Allo spazio una dimensione liquida Io sasso di fionda sospeso nell’oscurità Mi perdo al suono leggero dell’immensità Sarò il primo uomo che vola Che va dalla terra alla luna in una notte scura Sarò solamente una scintilla Nella notte infinita di una stella il primo uomo Old day good bye Ora intorno a me C’è una pace che il mondo mai avrà Il cielo è una cattedrale che muri non ha Dove arriva l’eco lontano dell’umanità Sarò il primo uomo che vola Che va dalla terra alla luna in una notte scura Sarò solamente una scintilla Nella notte infinita di una stella il primo uomo Oltre il tempo oltre la realtà Questo viaggio chissà dove porterà Sarò un bambino che nasce Un albero nuovo che cresce che non ha paure Sarò solamente una cometa Nella notte lontana di un pianeta il primo uomo Il cantautore Raf, pseudonimo di Raffaele Riefoli.
Attività 1 Rifletti e rispondi alle seguenti domande, confrontandoti poi in classe. • Cosa significa che l’uomo possiede la capacità di astrazione? • Quali ricadute ha avuto questa attitudine? • La ritualità funebre ha accompagnato tutta la storia dell’umanità e continua nell’oggi: secondo te cosa esprimeva e cosa continua ad esprimere? • Che cosa caratterizza la religione cosmica o naturale?
2 Ricerca online con l’aiuto del docente un’immagine dell’arte primitiva che secondo te rievoca sacralità e descrivi quali risonanze ti ha suscitato. Poi, sotto la regia del docente, condividi i motivi che ti hanno spinto alla tua scelta.
Preistoria e religione | Un i tà 6
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UNITÀ
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Tempi e spazi della sacralità Il mondo non si esaurisce solo in ciò che si percepisce con i sensi. Esiste un’ALTRA DIMENSIONE che, intuita dagli uomini di ogni tempo, viene chiamata SACRA.
VIDEOLEZIONE POWERPOINT
La “vera” dimensione delle cose Il mondo viene percepito dalla società moderna come circoscritto in un preciso contesto spazio-temporale. E si esaurisce in quello. In realtà, persistono invece spazi e tempi che fin dall’antichità sono stati considerati al di là della dimensione puramente materiale, definiti sacri, cui si accede tramite riti. Il sacro ha sempre rappresentato un affascinante e maestoso mistero, una manifestazione di un ordine completamente diverso da quello della nostra vita quotidiana naturale. Tale esperienza permette il contatto con il divino e viene infatti definita, come abbiamo già avuto modo di dire, con il termine ierofania. Alle sue origini, l’uomo religioso cercava di sperimentare il più possibile il sacro, di cui abbiamo già trattato, perché lo vedeva come il regno della realtà, la fonte reale del potere. Per l’uomo religioso il profano è considerato infatti come irreale e porta ad uno stato di “non-essere”. Al contrario, l’uomo non religioso tipico delle società moderne rifiuta qualsiasi appello al mistero o al soprannaturale. Egli ritiene che l’uomo crei se stesso, e che lo faccia nella misura in cui desacralizza se stesso e il mondo. Nelle società arcaiche, invece, tutte le funzioni vitali dell’uomo non solo avevano uno scopo pratico, ma potenzialmente potevano essere trasfigurate in qualcosa carico di sacralità. Tutto, dal mangiare, alla sessualità, al lavoro poteva diventare un sacramento, cioè una comunione con il sacro. Nel mondo moderno tali attività sono state molto desacralizzate.
Parola di Mircea Eliade Mircea Eliade, che abbiamo già conosciuto nelle scorse pagine, è un noto studioso rumeno delle religioni. Così afferma: In realtà, fra le differenze che separano l’uomo delle culture arcaiche dall’uomo moderno, una delle principali è appunto l’incapacità di quest’ultimo a vivere la vita organica (e anzitutto la vita erotica e la nutrizione) come un sacramento. 46
Sezione t e ma t ic a 1 | FATTI PER TROVARE CASA
Immagini e simboli, Mircea Eliade, 1952
LIBRO
Le immagini, i simboli e i miti non sono pure creazioni della psiche, ma rispondono a una necessità e adempiono una funzione importante: mettere a nudo le modalità più profonde e ancestrali dell’essere umano. Ne consegue che il loro studio permette di conoscere meglio l’uomo e il suo rapporto con la dimensione religiosa che è insita dentro di lui. Tuttavia, come ricorda Eliade, anche chi non crede nel regno soprannaturale sperimenta eventi e cose come un “sacramento”, come può avvenire sulla cima di una montagna o dinanzi alla nascita di un bambino. Ancor oggi, inoltre, film e libri sono pieni di motivi “mitici”: si pensi alla lotta tra un eroe e un mostro, ai combattimenti iniziatici e alle “prove”, alle fi gure paradigmatiche e alle “immagini” (la fanciulla, l’eroe, il paesaggio paradisiaco, l’inferno e così via). L’uomo non religioso, cioè, cerca ancora quel “qualcosa di più”, anche se in forme diverse. Magari chiama queste realtà significative o speciali. Se cerca una vita di maggiore consistenza, ha bisogno tanto quanto l’uomo religioso di alternare tali esperienze significative con la vita quotidiana.
Il mito, tessuto della vita Sarà capitato spesso di uscire con un’esclamazione come questa: “mitico!”. Questo avviene soprattutto quando vogliamo attribuire un valore straordinario e stupefacente a qualcosa o qualcuno. Il mito (dal greco mythos) ha delle caratteristiche precise: • ci stupisce (come quando veicola una ierofania, cioè manifestazione del divino); • ha una logica (a certe cause corrispondono certi effetti); • è universale (risponde a domande che tutti si pongono, spiega fenomeni cui tutti assistiamo, istruisce tutti su come evitare certi problemi). In tutte le culture e tradizioni religiose troviamo ad esempio le cosmogonie, ovvero i miti sulle origini del mondo e dell’uomo. Questi miti sono segni immutabili dei desideri dell’uomo. Da essi non emerge un’interpretazione scientifica, logica o assoluta del mondo e della vita, quanto piuttosto una visione connaturata all’essere profondo dell’uomo. La vita è come un tessuto composto da trama e ordito. L’ordito è la realtà, il mondo in cui siamo immersi, fatto di materia, ma anche paure, sentimenti, pensieri. La trama sono i miti, memorie senza tempo, istruzioni antiche come l’uomo, con colori e fantasie affascinanti. Possiamo dire che questo tessuto è resistente e bello, per rimanere in questa metafora, tanto quanto trama e ordito si intrecciano con armonia.
Il MONDO ODIERNO ha molto DESACRALIZZATO la realtà, ma segnali di bisogno e riferimento al sacro sussistono ancora.
Il MITO è lo strumento che l’uomo di sempre utilizza per descrivere ed entrare nella dimensione del SACRO. Molti miti sono a carattere COSMOGONICO, cioè narrano delle origini del mondo e dell’uomo.
Tra sacro e profano ONLINE Tempi e spazi della sacralità | Un i tà 7
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L’uomo si rapporta alla dimensione del SACRO mediante RITI, fatti di particolari GESTI nei quali si svolgono particolari RUOLI e si utilizzano particolari OGGETTI.
Un tempo e uno spazio “sacro” Esistono quindi dei tempi e dei luoghi che in tutte le culture del mondo sono considerati sacri e “servono” a mettere l’uomo in contatto con quella dimensione ”altra” che intuisce esistere. Esistono nelle tradizioni religiose dei luoghi e dei riti che - in determinati momenti - sollevano il velo tra l’uomo e il trascendente, facilitando la comunicazione tra cielo e terra. Esistono inoltre degli oggetti all’interno di questi luoghi sacri che assumono un significato differente da quello che di consueto hanno e diventano un elemento attraverso cui il divino si rivela. I riti possono farci vedere le cose di tutti i giorni in un modo nuovo. Il vino ad esempio è solo vino, finché non diventa per i cristiani il sangue di Cristo. Si codificano, inoltre, delle azioni, dei riti, che segnano proprio l’ingresso nel sacro, tempo o spazio che sia. Il togliersi le scarpe, ad esempio, o il fare il segno della croce con l’acqua benedetta.
Compito di realtà Mappa geografica del sacro Realizzate con Tour Builder di Google una mappa digitale interattiva con i punti di interesse riferibili al “sacro” presenti nel vostro territorio. Corredateli di foto e didascalie esplicative.
Claude Lévi-Strauss e l’indagine strutturalista Secondo il parere del noto antropologo francese Claude Lévi-Strauss ogni cosa sacra deve essere al suo posto. Proprio questo rende una cosa sacra, l’essere al suo posto, in caso contrario, tutto l’ordine dell’universo crollerebbe. Questa concezione “strutturata” del mondo è ciò che sta alla base del pensiero del celebre pensatore.
Attività Ricerca tutti i casi in cui nella lingua italiana si utilizzano i termini di “sacro” e “profano” (e i loro derivati) in modo anche non direttamente attinente alla sfera religiosa. Riportali qui sotto e con l’aiuto dell’insegnante analizza quali potrebbero essere le cause del loro utilizzo nei diversi contesti individuati. ________________________ ________________________ ________________________ ________________________
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Politeismo e monoteismo nelle civiltà del passato Religione naturale e politeismo L’uomo di fronte alla potenza della natura e alla fragilità della propria condizione, ha deificato le forze che lo stupivano e allo stesso tempo lo spaventavano, attribuendo ad esse la manifestazione di una divinità che si faceva conoscere. Si tratta di quella prima forma di religione naturale che esprime le proprie credenze ed il proprio culto adorando molte divinità: siamo di fronte al politeismo.
La religione mesopotamica Quando si parla di storia della Mesopotamia ci si riferisce ad un periodo molto lungo che è compreso tra il IV millennio a.C. ed il I sec. d.C. In questa regione del Medio Oriente cinquemila anni fa si sviluppò un popolo, quello dei Sumeri, che diede vita alla scrittura cuneiforme e a una cultura molto avanzata. Per quanto riguarda la religione, è possibile notare una continuità di aspetti tra le antiche credenze sumeriche e quelle dei popoli che successivamente dominarono la Mesopotamia. Nella visione teologica di queste civiltà erano presenti numerosissime divinità. Si contano, infatti, circa tremila divinità che dominavano il cosmo e, pur essendo di grado superiore, condividevano con l’uomo bisogni e sentimenti, nonché pregi e difetti. Queste divinità venivano rappresentate con forme umane e più raramente con forme animali o miste. Tra questa moltitudine di dèi, vi era al loro vertice una triade, composta da Anu, signore del cielo, Enil, dio dell’aria e Enlil, la divinità delle acque.
VIDEOLEZIONE POWERPOINT
Politeismo: dal greco polys (“molti”) e theos (“Dio”), cioè che crede in molti dèi.
La RELIGIONE MESOPOTAMICA è politeista. Gli dèi più importanti sono Anu, Enil ed Enlil. I luoghi di culto sono templi a gradoni chiamate ZIGGURAT.
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Le divinità erano adorate in templi, presso i quali venivano portate offerte ed innalzare preghiere ed il culto era affidato a dei sacerdoti, che spesso si occupavano anche di divinazione. Accanto a questi templi sorgevano delle torri a gradoni, le celebri ziggurat. L’escatologia aveva dato vita alla credenza in un regno dei morti, dove i trapassati vivevano sepolti dalla polvere e non prevedeva un compenso o una pena per le azioni compiute in vita, poiché queste ultime erano già state premiate o meno durante l’esistenza terrena.
Avvincenti epopee religiose
Una stele raffigurante Gilgamesh, conservata al Louvre di Parigi. La RELIGIONE EGIZIA annovera un gran numero di dèi, fra cui Horus, Iside, Osiride ed Amon-Ra. Il faraone è considerato una divinità. Le tombe più note sono le PIRAMIDI.
Monoteismo: dal greco monos (“uno”) e theos (“Dio”) è la credenza in un solo Dio.
I popoli mesopotamici produssero una vasta letteratura di tipo religioso: troviamo preghiere, scritti sapienziali e cosmogonie che diedero vita ad importanti saghe mitologiche, tra cui la celebre epopea dell’eroe Gilgamesh.
La religione egizia Le numerose fonti che ci sono pervenute dal mondo dell’antico Egitto testimoniano come presso l’antica civiltà del Nilo fosse presente una religione di tipo politeista. Il numero delle divinità di questo popolo era davvero ampio e, secondo autorevoli egittologi, questa molteplicità di dèi derivava da una concezione teologica collegata a una serie di cosmogonie provenienti dall’ambiente del Nilo. Gli dèi più importanti erano Horus, Iside, Osiride ed Amon-Ra, il potente dio raffigurato con il Sole. Queste divinità, che avevano abitato la terra ben prima dell’uomo, avevano poteri straordinari che nessun mortale possedeva, ad esclusione del sovrano d’Egitto, il faraone, che era considerato a tutti gli effetti una divinità. Presso l’antica civiltà del Nilo il culto era affidato a dei sacerdoti che ricevevano la loro carica per via ereditaria, ed operavano presso templi che, essendo case delle divinità, erano edificati con il massimo splendore. Particolarmente interessante è la visione dell’aldilà, contenuta nel celebre Libro dei Morti. Gli egizi, infatti, credevano nell’esistenza di un mondo ultraterreno in cui le anime sarebbero state giudicate a seconda del tipo di vita precedentemente condotto. L’importanza della credenza in una vita eterna è attestato dalla cura con cui i defunti venivano inumati e dalle celeberrime tombe, le piramidi, che ancora oggi dominano maestose nel deserto. Nel contesto religioso degli antichi egizi, vi fu una figura singolare: il faraone Amenophis IV. Questi impose il culto al solo dio Aton, riferendolo al Sole come unione e centro di tutte le altre potenze vitali del cosmo. Tale prima forma di monoteismo cessò però con la morte del faraone stesso.
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Stanotte al Museo Egizio, RAI, 2016
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Il noto paleontologo, divulgatore scientifico, scrittore e giornalista italiano Alberto Angela ci accompagna tra le sale di uno dei musei egizi più importanti del mondo, quello di Torino.
La religione greco-romana Il mondo greco venera un nutrito numero di divinità che nel loro insieme costituivano il Pantheon (termine greco che significa “tutti gli dèi”). I miti collocavano la residenza degli dèi sulla sommità del monte Olimpo che suscitava, con la sua altezza e con il suo contorno di nubi, un profondo senso del mistero. La divinità maggiore era Zeus, colui che custodiva la giustizia e proteggeva l’ospite, sacro in questa antica cultura. Accanto a Zeus vi erano molte altre divinità, fra cui spiccavano Era, sua moglie, Poseidone, Apollo, Ares, Artemide e a ciascuna di esse era attribuita la protezione di qualche aspetto dell’esistenza, dalla famiglia alla bellezza, dal mare alla caccia. Il politeismo greco si presentava con divinità antropomorfe, che, pur essendo immortali, possedevano gli stessi vizi e debolezze umane ed erano soggetti, quanto gli uomini, al destino Moira. Importante fu per il mondo greco la produzione mitologica, soprattutto grazie alle opere di Esiodo ed Omero. Pur non avendo trasmesso testi sacri, la civiltà greca possedeva numerosi templi, fra cui ricordiamo il celebre tempio di Delfi, dove la profetessa Pizia si faceva portavoce del dio Apollo. Il culto consisteva nell’offrire sacrifici alle divinità per mezzo di sacerdoti che compivano i loro riti. Per quanto riguarda la vita ultraterrena i greci credevano nell’esistenza di un regno dei morti, un luogo sotterraneo non certo felice, e nell’Isola dei Beati, o Eliseo, un luogo positivo destinato a pochi eletti. Il mondo romano possedeva un evidente senso religioso, che fu definito da loro stessi come pietas. Si tratta di una sensibilità radicata nella loro cultura, che consisteva nel porgere venerazioni nei confronti degli dèi, attraverso preghiere e riti. I Romani, culturalmente caratterizzati da un forte senso pratico, in ambito religioso furono fortemente influenzati dalla cultura greca. Questa suggestione fu così forte che le tradizionali divinità italiche finirono per essere identificate con quelle greche. Interessante è notare che accanto alle divinità venerate dall’intera comunità, i romani praticavano il culto privato di alcune divinità domestiche, i Lari e i Penati, e dello spirito dei defunti, i Mani.
La RELIGIONE GRECA è politeista. Le divinità sono antropomorfe. Vastissima è la produzione mitologica. La RELIGIONE ROMANA attinge divinità e miti da quella greca. Tradizionalmente veniva prestato culto alle divinità domestiche - Lari e Penati - oltre allo spirito dei defunti, i Mani.
Compito di realtà Poli vs Mono Realizzate una puntata in stile Ciao, Darwin, dividendo la classe in due, nella quale una metà difenda le ragioni del politeismo e l’altra metà quelle del monoteismo, argomentando a dovere le proprie posizioni.
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Il POPOLO D’ISRAELE professa una fede religiosa unica tra gli antichi popoli. Venera UN SOLO DIO totalmente trascendente che si è rivelato ai suoi patriarchi ed ha donato la Legge a Mosè.
Trascendente: che va al di là di ciò che si vede, quindi riferibile al mondo soprannaturale.
La religione ebraica e il monoteismo Nella parte orientale del bacino mediterraneo, fece la sua comparsa un piccolo popolo che aveva vissuto lungamente da nomade e che si era stanziato nel lembo di terra tra il fiume Giordano ed il Mare Nostrum: il popolo d’Israele, il quale ebbe un tipo di esperienza religiosa differente. La religione d’Israele è, a differenze di quella degli altri popoli, non una religione naturale, ma una religione rivelata, ovvero un’esperienza di fede in un Dio, unico e trascendente, che si è fatto personalmente conoscere in tutta la sua portata soprannaturale. Siamo innanzi alla prima vera religione monoteista. Si parla di rivelazione perché Dio, secondo gli ebrei, si è tolto il velo che lo rendeva sconosciuto e si è manifestato all’uomo di sua iniziativa e secondo un progetto di alleanza che ha avuto inizio con la creazione di cui egli è l’artefice. Il Dio d’Israele ha parlato ai Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, ha donato la Legge a Mosè ed ha fatto conoscere il suo disegno di salvezza attraverso i profeti. Questo Dio si è scelto un popolo, attraverso il quale iniziare il suo dialogo con l’umanità e così farsi conoscere e manifestarsi.
Attività Dividete la classe in 5 gruppi. Ad ogni gruppo assegnate una religione di una delle civiltà trattate nella scheda (religione mesopotamica, egizia, greca, romana ed ebraica), di cui si dovranno realizzare delle slides di PowerPoint. Dovranno essere enunciati schematicamente i tratti essenziali di ciascuna religione, corredati da immagini opportune. Al termine ciascun gruppo presenterà alla classe l’elaborato.
L’antico foro romano, A Roma.
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Religione e cultura
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Una presenza innervata ovunque La religione, compreso e in particolare il Cristianesimo, ha profondamente influenzato tutti gli aspetti della cultura del nostro Paese e di tutto l’Occidente, soprattutto la letteratura, l’arte e la musica, ma anche le feste e le tradizioni, finanche alle ricette di cucina. Ripercorrendo la storia della letteratura italiana, incontriamo sul nostro cammino molti autori che non è possibile comprendere appieno senza i concetti di base del Cristianesimo, da San Francesco d’Assisi con il Cantico delle Creature, a Dante Alighieri con la Divina Commedia, fino ad Alessandro Manzoni con I Promessi Sposi, solo per citarne alcuni. Se poi intraprendiamo dei viaggi attraverso le splendide città italiane, incontriamo all’interno di chiese e musei una testimonianza ricca di opere d’arte che raccontano le profonde radici cristiane del nostro territorio. Mettendoci in ascolto della musica attraverso i secoli, infine, è inevitabile incontrare celebri opere di musica sacra che rievocano temi di natura espressamente religiosa. In tutti questi ambiti letterari, artistici e musicali, la realtà del sacro e della religiosità è presente attraverso i suoi diversi linguaggi specifici, come la parola, i segni, i suoni e, tutto ciò, per comunicare all’uomo valori intramontabili.
Religione e linguaggio letterario Nel lungo viaggio della storia della letteratura, sia italiana che internazionale, si possono constatare molti modi di accostarsi a Dio: Dante realizza una grande visione letteraria dell’amore di Dio inteso come comunione; Shakespeare tratteggia nelle sue opere il volto di un Dio giudice; Baudelaire scrive di Dio come di un abisso; Saint-Exupéry evoca la presenza divina come mistero; Manzoni come provvidenza; Dostoevskij come tormento, per citarne solo alcuni. La letteratura ha dato indubbiamente ampio spazio ai temi religiosi. Sono moltissimi i volti di Dio che traspaiono dagli scritti dell’uomo. Tra le prime forme documentate di letteratura religiosa, nel nostro contesto culturale occidentale, abbiamo le laudi dell’epoca medievale.
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La RELIGIONE, compresa quella cristiana, compenetra tutta la CULTURA del popolo nella quale è presente.
Sono molte le OPERE LETTERARIE con forti connotazioni religiose. In Italia ad esempio abbiamo la DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri.
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La nascita del laudario La nostra lingua italiana appare all’orizzonte, nella sua origine più antica, come lingua volgare e tra le primissime forme linguistiche di questo tipo abbiamo, in epoca medioevale, quella della lauda (lode a Dio). È, cioè, una forma letteraria prettamente religiosa quella che connota l’inizio della lingua che parliamo. San Francesco d’Assisi con il Cantico delle Creature e Jacopone da Todi con il Pianto della Madonna sono tra le più note testimonianze di queste produzioni letterarie. Nacquero col tempo vere e proprie raccolte di laudi, tra le quali il celebre Laudario di Cortona, rivenuto nel 1876 presso una biblioteca dell’omonima cittadina.
Una pagina del Laudario di Cortona.
Oltre che per il Cantico delle Creature, San Francesco d’Assisi va ricordato anche per altre sue composizioni meno conosciute, ma di non valore inferiore sia a livello linguistico che spirituale: tra queste ricordiamo le Lodi di Dio Altissimo che, tra l’altro, costituiscono una fresca e innovativa forma di comunicazione per l’epoca in cui il santo le scrisse. Ugualmente, con la sua celebre Divina Commedia Dante Alighieri rappresenta un pilastro importantissimo nell’ambito del connubio tra religione e letteratura. Con il passare dei secoli le testimonianze di autori significativi non cessano sia a livello italiano che estero.
La Divina Commedia
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Ascolta un testo tratto da questa che può essere considerata una delle più importanti opere letterarie italiane, nella quale gli elementi religiosi sono assolutamente centrali sia per contenuto che per ambientazione generale.
L’ARTE FIGURATIVA è intrisa di TEMATICHE RELIGIOSE in maniera del tutto significativa.
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Religione e linguaggio artistico Nell’arte è custodita un’allusione al divino e al paradiso, come scriveva lo scrittore russo Nikolaj Vasiljevitc Gogol (1809-1852). Tale intuizione, espressa nel suo racconto Il ritratto del 1835, è essenzialmente quanto hanno affermato molti altri pensatori lungo il corso della storia, sottolineando come l’arte figurativa sia un linguaggio molto significativo per comprendere il mondo religioso. L’arte non è una via secondaria per parlare di Dio e per cercare di comprenderlo. Al contrario, essa è una privilegiata forma di narrazione visiva dell’esperienza con il divino. Da questo punto di vista, dato che si tratta di espressioni artistiche visive, si può affermare che l’arte svela il “volto” di Dio.
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Santi sensibili all’arte Così il Vescovo e Dottore della Chiesa Sant’Atanasio (295-373) descrive la bellezza del mondo, riferendola all’azione di un “Artista” divino, quasi fosse il risultato di un’opera pittorica o scultorea: Ma se il mondo è stato organizzato con sapienza e conoscenza ed è stato riempito di ogni bellezza, allora si deve dire che il creatore e l’artista è il Verbo di Dio (Oratio contra gentes). Ugualmente, anche il sacerdote e Dottore della Chiesa San Giovanni Damasceno (650-759) descriveva l’arte come l’espressione più elevata della comunicazione divina, scrivendo che se un pagano ti chiede cosa sia la fede tu non rispondergli, ma prendilo per mano, portalo nell’interno della tua chiesa e mostragli le sue immagini, i suoi dipinti, le sue opere. Nella storia del Cristianesimo l’arte ha avuto e continua ad avere un ruolo comunicativo fondamentale nel rappresentare Dio agli occhi degli uomini.
Religione e linguaggio musicale Sin dai tempi antichi, la musica è stata considerata un significativo strumento di ricerca del contatto con Dio. La correlazione fra musica e religione è legata alla forte valenza simbolica attribuita, da sempre, al suono. Gli antichi greci, ad esempio, ritenevano che un suono ininterrotto, che noi non sappiamo più udire, reggesse l’intero universo. In questo modo la musica trovò fin da subito ampio spazio nei riti di tutte le religioni. Suoni e parole hanno il potere di mettere l’uomo in contatto con il trascendente. La musica è, indiscutibilmente, una realtà misteriosa. Quando la ascoltiamo essa ci suggestiona, ci eleva, ci fa viaggiare, ci può perfino turbare. La musica può farci “vibrare dentro”, planare dolcemente sulle nostre sensazioni o scuoterci con forza nelle emozioni. Soprattutto, la musica si dimostra del tutto in grado di sondare la dimensione del non dicibile e del mistero.
Santa Cecilia, patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti.
Anche la MUSICA, fin dall’antichità, è stata uno strumento comunicativo a servizio della religione.
Il De musica di Plutarco e il Fedone di Platone Fin dall’antichità si è percepito che la musica ha il potere di “avvicinare al divino”, fin da quando Plutarco nel suo De Musica la definisce invenzione di Dio e Platone nel Fedone di essa così scriveva: La musica è una legge morale, essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose. Essa è l’essenza di tutte le cose, essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna (dal Fedone). Religione e cultura | Un i tà 9
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Il Gen Rosso, gruppo musicale a ispirazione religiosa cristiana.
La musica ha lasciato tracce indelebili nella storia dell’umanità, come ha avuto modo di affermare un grande cultore contemporaneo della musica come Papa Benedetto XVI: Le espressioni artistiche, compresa la musica, possono ricordarci Dio e ravvivare il nostro rapporto con Lui in un dialogo capace di toccare il cuore, comunicare un messaggio, elevare l’animo (udienza generale del 31 agosto 2011). La musica può lasciare quindi tracce davvero profonde nel cuore e nella mente dell’uomo, introducendolo ad una visione significativa, anche se parziale, dell’armonia stessa di Dio. In ambito cristiano la musica ha avuto e ha tuttora un ruolo fondamentale, soprattutto in ambito liturgico, dall’antico canto gregoriano alle canzoni dei gruppi pop moderni del Gen Rosso o Gen Verde.
Compito di realtà Holy Hit Parade Forse non lo sapete, ma esiste un “mondo” musicale religioso italiano che si esprime con i generi musicali più attuali e per certi versi inaspettati, heavy metal compreso. Fate una ricerca a riguardo e, dopo aver selezionato e ascoltato in classe alcune canzoni, mettetele a votazione, creando una classifica.
Gli ultimi Papi sui linguaggi artistici ONLINE
Papa Francesco mentre assiste a una danza a Cuba nel 2015.
Attività 1 Elenca almeno 4 libri a tema religioso che ti vengono in mente. _____________________________________ _____________________________________
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2 Elenca almeno 4 opere d’arte a tema religioso che ti vengono in mente. _____________________________________ _____________________________________
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3 Elenca almeno 4 film a tema religioso che ti vengono in mente. _____________________________________ _____________________________________
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1 o t n e m i d n e Appr Unità di
Questioni di buon senso TITOLO
Questioni di buon senso *
FINALITÀ
Approfondire le implicazioni culturali, filosofiche, psicologiche e artistiche della ricerca umana di sempre circa le grandi domande della vita e il senso delle cose.
COMPITO - PRODOTTO
Evento a carattere culturale: serata con tavola rotonda sulla tematica data, con interviste, testimonianze, mostra fotografica e breve clip video documentale. Aperto alla scuola, famiglie e cittadinanza.
DISCIPLINE
RELIGIONE (coordinatore) - ITALIANO - FILOSOFIA - SCIENZE UMANE - ARTE LINGUA STRANIERA - MUSICA - INFORMATICA
ASSI CULTURALI
Asse dei linguaggi Asse scientifico-tecnologico
FONTI
• Testi scolastici relativi alle discipline coinvolte. • Internet. • Biblioteche di zona. • Esperti e personaggi competenti sul territorio.
STRUMENTI
•C omputer con software per produzione testi, fotomontaggio e montaggio audio-video. • Fotocamera e videocamera.
METODOLOGIE
Lezioni frontali - Lavoro personale - Lavoro in gruppi - Incontri con esperti esterni - Collaborazioni con istituzioni del territorio.
RISORSE ESTERNE
Esperti e testimoni circa la tematica presenti nel territorio.
FASI
FASE 1 Progettazione e scaletta della serata. Suddivisione compiti per gruppi. FASE 2 Raccolta materiali da libri, web e altre fonti. Strutturazione del materiale in base alla scaletta della serata. FASE 3 Contatto delle presenze esterne da invitare alla serata come esperti o testimoni. Accordo sui dettagli dei singoli interventi. FASE 4 Realizzazione scatti fotografici per la mostra. Concept espositivo e allestimento. FASE 5 Storyboard della videoclip. Riprese e montaggio audiovideo. FASE 6 Realizzazione locandina dell’evento e diffusione.
* Progettazione dettagliata dell’UdA presente nel sito dedicato provocazioni.net. Un i tà d i Ap p re n d i m e n to
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in sintesi L’uomo vive IMMERSO NEL MONDO e intuisce che tutto non si esaurisce nella sola percezione dei propri 5 sensi: c’è QUALCUNO che è all’origine di tutto.
Farsi DOMANDE sul SENSO DELLA VITA è una caratteristica che appartiene solo all’essere umano
CRESCERE significa muoversi con una certa AUTONOMIA per diventare realmente SE STESSI.
PROGETTARE LA PROPRIA VITA
FATTI PER TROVARE CASA
Il mondo odierno evolvendo in direzione DIGITALE, ma si comunica sempre in modo vero?
L’uomo ha da sempre avuto BISOGNO DI COMUNICARE.
L’UOMO, ESSERE “COMUNICANTE”
La PAROLA è lo strumento di comunicazione per eccellenza.
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UNA SETE DI INFINITO
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RELAZIONI NELL’EPOCA ONLIFE
FATTI PER TROVARE UN SENSO
L’uomo non si accontenta di conoscere la realtà in superfice, ma desidera indagarne il SENSO più PROFONDO, fino a intuire un DIO.
PREISTORIA E RELIGIONE
La prima forma di RELIGIONE è chiamata NATURALE. In essa l’uomo riconosce il divino nella natura.
Esiste un’ALTRA DIMENSIONE che, intuita dagli uomini di ogni tempo, viene chiamata SACRA.
La RELIGIONE, compresa quella cristiana, compenetra tutta la CULTURA del popolo nella quale è presente.
RELIGIONE E CULTURA
Il CULTO DEI MORTI è il primo segno della credenza religiosa nel soprannaturale.
TEMPI E SPAZI DELLA SACRALITÀ
POLITEISMO E MONOTEISMO
Le religioni primitive erano perlopiù POLITEISTE, cioè adoravano molti dèi. Con l’EBRAISMO appare la prima vera religione invece MONOTEISTA. BE S Domande di senso | Un i tà 1.1
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Attività di verifica Intervista a… 1 Sei un giornalista che intervista un personaggio famoso. Scegli il personaggio e spiega perché l’hai scelto. Formula da 3 quesiti da rivolgergli che ti permettano di scoprire che risposte ha trovato nella sua vita alle domande di senso.
Ho scelto: _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Quesito 1: _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Quesito 2: _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ Quesito 3: _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________
Identikit di Dio 2 Modifica o integra l’identikit di Dio proposto motivando le tue scelte.
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ASPETTO
Indefinito.
PROVENIENZA
Da ovunque.
DATA DI NASCITA
Da sempre e per sempre.
SEGNI PARTICOLARI
Onnipotente.
CARATTERE
Infinitamente misericordioso.
VIZI
Ama infinitamente le sue creature.
VIRTÙ
…di più.
RESIDENZA
Ovunque l’uomo lo accolga.
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Come dinanzi al Sole 3 Osserva quest’opera d’arte di Friedrich Caspar David intitolata Donna davanti al sorgere del sole.
• Quali sentimenti si muovono in te?
• Cosa potrebbe pensare la donna del quadro davanti ad un’aurora in un contesto paesaggistico di quel tipo? • Come descriveresti gli interrogativi universali dell’uomo dinanzi a una suggestione visiva come questa?
Una meraviglia di collage 4 Realizza una presentazione in cui raccogli immagini personali o da riviste che evocano secondo te quel senso di meraviglia e stupore che abbiamo definito “senso religioso”.
Brainstorming… primitivo 5 Rintraccia nelle schede da 1 a 10 le parole-chiave attraverso le quali si è descritta l’esperienza religiosa dell’uomo primitivo. Dinanzi a questi termini tecnici, con l’aiuto dell’insegnante, prova a fare un esercizio di brainstorming ricercando tutti i vocaboli che ti sembrano inerenti alla spiegazione del concetto di religiosità. Confrontati con i compagni e condividi le tue risonanze. TERMINI DEL TESTO
MIO BRAINSTORMING
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Tra Natura e Rivelazione 6 Cosa si intende per religione naturale e per religione rivelata? Inserisci nella tabella le caratteristiche che le denotano.
RELIGIONE NATURALE
RELIGIONE RIVELATA
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Puoi dirlo così 7 Riproponi un episodio divertente da te vissuto scegliendo una delle modalità proposte (mimo, narrazione, disegno) ed analizza poi in breve tale esperienza e tipologia di comunicazione. _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________
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Sensi e religione “Illumina i nostri sensi”, recita un’antica invocazione liturgica, non lasciando spazio e dubbi sulla necessità del coinvolgimento dei sensi nell’espressione del credo. I nostri sensi ci aprono alla presenza di Dio nell’istante del mondo. In buona salute, abbiamo a disposizione cinque sensi (tatto, gusto, olfatto, vista e udito), ma la verità è che non li affiniamo tutti come si dovrebbe, o per lo meno non li sviluppiamo tutti allo stesso modo. [...] La nostra distanza dalla natura è così profonda che non siamo più capaci di fare cose tanto facili come camminare scalzi, chinarci in un bosco e scostare dolcemente le foglie dalla fonte per soffermarci a bere, o accarezzare la vita indifesa che si avvicina a noi. (José Tolentino Mendoca, La mistica dell’istante)
• Dopo aver letto e riflettuto su questo testo, come vedi il tuo rapporto con tuoi sensi?
• Quale tra i cinque sensi ti sembra più
aperto alla conoscenza degli elementi religiosi? Perché? • Facendoti aiutare dal tuo insegnante crea una presentazione multimediale di cinque pagine, una per senso, in cui inserisci immagini, suoni e parole per descrivere l’esperienza religiosa e le sue forme espressive.
8 Riporta qui una sintesi del lavoro svolto. ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________
9 Analizza questa Ultima Cena dell’artista contemporaneo scozzese Ian Fairweather.
Atti vi tà d i ve ri f i c a
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