Questione di Civiltà 4-5

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P R I M A T A P PA

SE CI SEI… PARLAMI ndro Le maestre erano state chiare: “Non navigate in Internet Alessandro: vedo senza il nostro permesso, senza persone adulte accanto”. Ma io che qualcuno non ha resistito alla tentazione. Decido di fare uno scher zo ad Alessia. Apro il mio zaino e afferro lo smartphone. È di mia mamma. Invio un messaggio ad Alessia, ha portato con sé il cellulare.

che

“Ciao. Vorrei diventare tuo amico. Parliamo un po’?” ciuto?” a “Ma chi sei? Come hai avuto questo numero? Dove ti ho conos Alessia: ndro “Non voglio dirtelo, ma ti conosco bene… Mi sei simpatica Alessandro: e vorrei parlare con te. Quando ci possiamo incontrare?” a “Questa cosa non mi piace. E non credo che tu mi conosca Alessia: davvero…” Maestreeeeee! ndro Ora Alessia urla fortissimo. Le maestre, tutte, arrivano, e lei Alessandro: gno, spiega, con la voce preoccupata, che cosa le è successo. Io mi vergo

ano non so come rimediare, non volevo spaventarla. Le maestre si guard sto attorno e notano la mia faccia mortificata e lo smartphone che

… tentando di nascondere nella tasca dei pantaloni. Capiscono subito o farti - Scusate, scusa Alessia. Il mio è stato uno scher zo stupido… volev capire che gli amici si possono scegliere solo dopo averli guardati é negli occhi e averli conosciuti davvero. E poi…mi sentivo solo, perch nessuno parlava con me. Ora il silenzio di poco fa si anima delle voci di tutti. C’è chi mi dice che sono uno sciocco, chi ride divertito, chi mi guarda con aria di

pacca compatimento, scuotendo la testa e chi, come Alessia, mi dà una sulla spalla. Tutto è tornato normale! do piano E così, come per incanto, smartphone e tablet passano in secon e tornano negli zaini.

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