Grammatica in pratica - Guida sample

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Esercizi su comprensione INVALSI Compiti autentici Prontuario di punteggiatura e ripasso di ortografia dei capitoli accessibili con smartphone e tablet Glossario Word dei testi analizzati per Lim

Esercizi di scrittura e di comprensione Grammatica in pratica e Grammatica d’Autore (grammatica e letteratura) Audiosintesi sintesi dei capitoli accessibili con smartphone e tablet Esercizi inclusivi Rappresentazioni grafiche della struttura della frase Esercizi “Proviamo insieme” per Lim

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D. Notarbartolo G. Branciforti

www.bulgarini.it BULGARINI

Daniela Notarbartolo Giuseppe Branciforti

Dalla grammatica alla scrittura e alla comprensione dei testi


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Daniela Notarbartolo Giuseppe Branciforti

GRAMMATICA in PRATICA

Risorse per il Docente

BULGARINI


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©2021 Edizioni Bulgarini – Firenze, Italy

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

Prima edizione: febbraio 2021 Ristampa:

5 4 3 2 1 2021 2022 2023 2024 2025 Nell’eventualità che illustrazioni di competenza altrui siano riprodotte in questo volume, l’editore è a disposizione degli aventi diritto che non si sono potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, in caso di cortese segnalazione, a eventuali non voluti errori e/o omissioni nei riferimenti relativi. Nel rispetto della normativa vigente sulla trasparenza nella pubblicità, le immagini escludono ogni e qualsiasi possibile intenzione o effetto promozionale verso i lettori.

Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto - Trevi - Febbraio 2021


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Indice

1. Novità del manuale Finalità ....................................................... Verso una lingua adulta ............................. Metodo ....................................................... La lezione partecipata e il metodo induttivo ..................................................... Tipologia di esercizi ................................... Modello grammaticale ............................... Dall’insieme alle parti ................................ La rappresentazione grafico-visiva ........... Inclusività ................................................... Strumenti aggiuntivi da proiettare in classe Obiettivo .....................................................

2. Contenuto del volume Parte 1 – Verso una lingua adulta ............. Parte 2 – L’organizzazione della frase ....... Parte 2 – Il contributo delle classi di parole al significato ............................................... Parte 4 – Dalla frase complessa al testo ... Parte 5 – Scrittura a comprensione .......... Percorsi possibili ........................................ Strumenti o utilities ...................................

3. Le prove nazionali di comprensione Preparazione alle prove ............................. Le prove degli anni precedenti .................

4. Documentazione allegata Il nuovo esame di Stato (d. l. 13 aprile 2017, n. 62) .................. Profili in uscita e normativa di riferimento .......................................... Perché parliamo di Risultati di apprendimento e di competenze in uscita Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali ............................... Linee generali e competenze di italiano per i licei: Lingua italiana .......................... Obiettivi specifici di apprendimento per i licei: Lingua italiana .......................... Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi dell’istruzione tecnica .... Obiettivi di apprendimento: Lingua

e letteratura italiana (tecnici) .................. Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi dell’istituto professionale ......... Obiettivi di apprendimento: Lingua e letteratura italiana (istituti professionali) Quadro di Riferimento Invalsi (30.08.2018) ............................................ 1. La padronanza linguistica e la prova INVALSI di Italiano .................................... 1.1 La competenza di lettura .............. 1.2 La riflessione sulla lingua .............. 1.3 La competenza lessicale ................ 2. La prova Invalsi di Italiano .................... 2.1 Il testo: tipi e generi testuali, criteri di scelta dei testi, leggibilità ............... e complessità dei testi ......................... La situazione comunicativa ................. Il formato ............................................. Testi e tipi di testi ................................ I criteri di scelta dei testi .................... Leggibilità e complessità dei testi ....... 4.3 La prova nel secondo anno della scuola secondaria di secondo grado .................................................... La comprensione della lettura ............ La riflessione sulla lingua .................... 4.4 La prova nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado .................................................... La comprensione della lettura ............ La riflessione sulla lingua .....................

III

Verifiche di fine Unità VERIFICA 1 • Parte 1, Unità 1 La lingua adulta e i registri ................................................... VERIFICA 2 • Parte 1, Unità 2 Le scelte lessicali ....................................................... VERIFICA 3 • Parte 1, Unità 3 La scrittura e la comprensione di testi ......................... VERIFICA 4 • Parte 2, Unità 1 La frase ..... VERIFICA 5 • Parte 2, Unità 2 Il soggetto e la predicazione ........................................ Indice


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VERIFICA 6 • Parte 3, Unità 1 Le parole nella frase ................................................... VERIFICA 7 • Parte 3, Unità 2 Il verbo e il suo significato ...................................... VERIFICA 8 • Parte 3, Unità 3 Il gruppo del nome ..................................................... VERIFICA 9 • Parte 3, Unità 4 I pronomi e le loro funzioni ........................................ VERIFICA 10 • Parte 3, Unità 5 Le preposizioni e il significato dei gruppi nominali ...................................................... VERIFICA 11 • Parte 3, Unità 6 Avverbi e congiunzioni ............................................ VERIFICA 12 • Parte 4, Unità 1 Subordinazione e frase complessa ............ VERIFICA 13 • Parte 4, Unità 2 Proposizioni completive e relative ................................. VERIFICA 14 • Parte 4, Unità 3 Subordinate circostanziali .............................................. VERIFICA 15 • Parte 4, Unità 4 Dalla sintassi della frase alle relazioni logiche del testo ..................................................... VERIFICA 16 • Parte 5, Unità 1 Idea centrale e svolgimento ............................................. VERIFICA 17 • Parte 5, Unità 2 L’efficacia del testo ..................................................... VERIFICA 18 • Parte 5, Unità 3 Generi e scrittura a scuola .................................... VERIFICA 19 • Appendice ......................... Soluzioni delle verifiche ............................

IV

Soluzioni degli esercizi del testo Parte 1 Verso una lingua adulta ............... Unità 1 • La lingua adulta e i registri ........ Unità 2 • Le scelte lessicali ....................... Unità 3 • La scrittura e la comprensione di testi ........................................................ Parte 2 L’organizzazione della frase ....... Unità 1 • La frase ....................................... Unità 2 • Il soggetto e la predicazione ..... Parte 3 Il contributo delle classi di parole al significato .................................................. Unità 1 • Le parole nella frase .................. Unità 2 • Il verbo e il suo significato ......... Unità 3 • Il gruppo del nome .................... Unità 4 • I pronomi e le loro funzioni ....... Unità 5 • Le preposizioni e il significato dei gruppi nominali .................................... Unità 6 • Avverbi e congiunzioni ..............

Indice

Parte 4 Dalla frase complessa al testo ... Unità 1 • Subordinazione e frase complessa ................................................... Unità 2 • Proposizioni completive e relative .................................................... Unità 3 • Subordinate circostanziali ......... Unità 4 • Dalla sintassi della frase alle relazioni logiche del testo ................... Parte 5 Scrittura e comprensione ............ Unità 1 • Idea centrale e svolgimento ...... Unità 2 • L’efficacia del testo .................... Unità 3 • Generi e scrittura a scuola ........ Appendice ......................................................

Proviamo insieme Parte 1 Verso una lingua adulta ............... Unità 1 • La lingua adulta e i registri ........ Unità 2 • Le scelte lessicali ....................... Unità 3 • La scrittura e la comprensione di testi ........................................................ Parte 2 L’organizzazione della frase ....... Unità 1 • La frase ....................................... Unità 2 • Il soggetto e la predicazione ..... Parte 3 Il contributo delle classi di parole al significato .................................................. Unità 1 • Le parole nella frase .................. Unità 2 • Il verbo e il suo significato ......... Unità 3 • Il gruppo del nome .................... Unità 4 • I pronomi e le loro funzioni ....... Unità 5 • Le preposizioni e il significato dei gruppi nominali .................................... Unità 6 • Avverbi e congiunzioni .............. Parte 4 Dalla frase complessa al testo ... Unità 1 • Subordinazione e frase complessa ................................................... Unità 2 • Proposizioni completive e relative .................................................... Unità 3 • Subordinate circostanziali ......... Unità 4 • Dalla sintassi della frase alle relazioni logiche del testo ................... Parte 5 Scrittura e comprensione ............ Unità 1 • Idea centrale e svolgimento ...... Unità 2 • L’efficacia del testo .................... Unità 3 • Generi e scrittura a scuola ........ Bibliografia Testi citati .................................................. Testi di riferimento per approfondimenti . Glossario ........................................................


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GRAMMATICA in PRATICA

Indice


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1. Novità del manuale L’intento di Grammatica in pratica è quello di puntare ancor più decisamente sulla capacità di comprendere e di scrivere testi, già intrapresa nell’opera in due volumi Grammatica e pratica dell’italiano, nata proprio per colmare la separazione esistente fra “grammatica” e “pratica”. Sono state potenziate tutte le attività che aiutano lo studente ad acquisire flessibilità linguistica, per esempio introducendo i nuovi esercizi di Grammascrittura, esercizi di scrittura a partire da conoscenze grammaticali.

Finalità

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È convinzione degli autori che conoscere la grammatica di una lingua possa avere una grande influenza sull’acquisizione di una lingua adulta, ricca dal punto di vista comunicativo, sintattico, lessicale: il sapere tradizionale deve però essere finalizzato ad una maggiore proprietà linguistica, che è lo scopo dell’educazione a scuola. La finalità della riflessione sulla lingua dunque non è semplicemente la conoscenza di terminologie, definizioni e concetti, ma è l’uso corretto e consapevole della lingua. È noto che nella comprensione dei testi incidono non solo gli aspetti cognitivi ma anche le competenze morfosintattiche di chi legge. Quanto alla scrittura, come ha osservato in diverse occasioni anche Luca Serianni1, molti errori degli studenti si registrano sull’organizzazione testuale e formale del testo. Risulta quindi “antieconomica” una grammatica che occupi molto tempo-scuola senza fornire benefici adeguati in termini di competenza linguistica e testuale2. Per questo il presente manuale punta a potenziare la conoscenza delle funzioni della lingua piuttosto che limitarsi alla descrizione delle sue parti. Ciò anche in considerazione del crescente numero di studenti stranieri presenti nelle scuole, e della difficoltà di uno stile cognitivo tutto basato sul sapere “verbale” (come sono le definizioni) anche per gli studenti madrelingua, fra i quali sono in aumento gli studenti con DSA. Per questo: • la spiegazione non parte da definizioni teoriche bensì dall’osservazione dei dati linguistici e dalla spiegazione del loro contributo al significato della frase, anche in vista della comprensione dei testi; • ogni paragrafo si conclude con un esercizio di Grammascrittura consistente in completamenti, trasformazioni e manipolazioni per imparare subito a rendere utile quanto appreso; ogni unità si conclude con un esercizio di Scrittura su consegna, o scrittura guidata; tali esercizi inducono lo studente a concentrarsi sugli aspetti linguistici o testuali invece che sulla difficoltà della “pagina bianca”; • anche gli esercizi puntano a far utilizzare le forme osservate e non solo a farle riconoscere; • le sezioni Grammatica in pratica offrono esercizi mirati, che insegnano a superare problemi di comprensione o di scrittura diffusi fra gli studenti (per esempio frasi molto articolate, l’anacoluto o l’uso improprio delle congiunzioni), e a strutturare testi coerenti, coesi ed efficaci, partendo dagli esercizi propedeutici proposti nell’Unità; • le sezioni Grammatica d’autore mostrano concretamente che la conoscenza della grammatica aiuta anche nella lettura di testi letterari. Allo scopo di dare ampio spazio alle attività relative all’uso, sono stati spostati on line alcuni testi di approfondimento e alcune parti più propriamente descrittive (come il ripasso del nome o degli aggettivi determinativi), comunque segnalati nel testo. 1. 2.

Serianni (2013); Benedetti G.- Serianni L. (2009); Serianni (2019). Notarbartolo (2014).

1. Novità del manuale


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Verso una lingua adulta L’obiettivo del manuale non è la semplice pratica priva di riflessione o la facilitazione, bensì è il raggiungimento da parte di tutti, con un percorso guidato dal semplice al complesso, di una più diffusa capacità di produrre e di utilizzare testi. Il traguardo ambizioso è la “padronanza medio-alta degli usi scritti e orali dell’italiano”, quelli appunto che si dovrebbero imparare in un corso di studi superiore: “non quelli della lingua quotidiana, che si apprendono spontaneamente in famiglia e nella società, in àmbito cioè prevalentemente extrascolastico, ma gli usi professionali e più generalmente formali che si richiedono nelle varie forme comunicative della società contemporanea” (ASLI, Accademie della Crusca e dei Lincei3). Obiettivi di cittadinanza che possono sembrare irraggiungibili, ma solo se manca una strada (o un metodo), almeno per avviare i primi passi. Il parlato spontaneo non è sintomo di autenticità della comunicazione, bensì uno stadio che deve essere superato proprio a scuola. Ci sono infatti diversi livelli di accessibilità della lingua, che pure è lo strumento comune a chi parla italiano: un adulto non parla e non scrive come un adolescente. La scuola, se non vuole perpetrare gli svantaggi sociali, può e deve contribuire alla crescita nell’età scolastica delle capacità linguistiche. Soprattutto emerge che i giovani hanno bisogno: • di un arricchimento del linguaggio, spesso povero e non articolato, incapace di dire il vissuto, le idee e le esperienze molteplici; • di un apprendimento delle forme sintattiche complesse, che è appunto compito della scuola proporre; • dell’attenzione ad aspetti indispensabili per la comprensione, come il valore semantico dei connettivi, dei modi e dei tempi del verbo, il significato implicito in molti avverbi, i nessi logici fra i capoversi, ecc.; • di una educazione alla produzione di generi testuali specifici (relazioni, recensioni, analisi testuali, ecc.) che abbiano le caratteristiche della testualità (coesione, coerenza, intenzionalità, efficacia comunicativa). Per questo motivo le “Indicazioni per la lingua italiana nelle scuole superiori”4 (con accenti diversi fra licei e istituti tecnici e professionali, ma sostanzialmente secondo la stessa logica) prevedono lo studio della lingua anche nel triennio, e raccomandano esplicitamente la collaborazione di tutte le materie scolastiche al raggiungimento del primario obiettivo della padronanza linguistica.

Metodo Il testo si basa sul commento a casi concreti e sull’analisi di esempi: è un modo di fare teoria attraverso il ragionamento sulla pratica. La definizione sintetica, intesa come punto di arrivo di un percorso ed evidenziata in giallo nel testo, è collocata alla fine di ciascun paragrafo. L’apprendimento è facilitato anche dal fatto che: • ogni paragrafo si conclude con esercizi di immediata verifica dei concetti proposti, da fruire on line a casa o durante la lezione; • ogni unità si conclude con una Guida allo studio, costituita da domande mirate a focalizzare i concetti principali dell’Unità. Diversamente da altre grammatiche, il centro non è la memorizzazione di regole e il loro riconoscimento; il peso maggiore è dato ai fenomeni grammaticali che incidono su coesione, coerenza, significatività e intenzionalità della frase. 3. Il documento dal titolo Lingua italiana, scuola, sviluppo è rintracciabile on line https://www.linceiscuola.it/files/2016/12/Lingua_scuola_sviluppo.pdf. 4. Nel Capitolo 4 di questa guida. 1. Novità del manuale

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L’impostazione del testo fornisce quindi competenze spendibili, e prepara indirettamente alla prova nazionale Invalsi di II e di V superiore e alla prova scritta del nuovo esame a conclusione del triennio. Non sono proposte simulazioni di prove, in quanto: • è meglio potenziare le competenze complessive che proporre esercitazioni singole; • sarebbe inutile o anche dannoso sottoporre agli studenti prove non validate da metodologie specifiche (quindi di qualità inferiore alle prove nazionali); • è possibile utilizzare eventualmente a questo scopo le prove validate dall’Istituto nazionale per la valutazione (Invalsi), ampiamente reperibili on line.

La lezione partecipata e il metodo induttivo Il manuale si presta bene alla lezione dialogata che procede per metodo induttivo5, anche come forma di apprendimento cooperativo o di flipped classroom, perché permette di procedere dall’esempio alla generalizzazione e non viceversa. A differenza di altre impostazioni basate sul metodo induttivo, si utilizzano per lo più frasi di esempio adatte a mostrare i singoli fenomeni osservati, nel linguaggio neo-standard contemporaneo. Gli esempi ragionati consentono allo studente di appropriarsi dei concetti, senza dover prima apprendere a memoria regole e definizioni. Un esempio mostra una legge generale attraverso un caso tipico, che può restare più facilmente nella memoria. Discutere l’esempio serve a impossessarsi del ragionamento e ad arrivare al concetto, come nel caso: • delle parole polifunzionali Vengo (dopo).

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Vengo (dopo cena). Vengo (dopo che ho cenato).

• oppure della corrispondenza fra gruppi semplici e gruppi complessi Il ricordo [del sapore (della ciambella)]} attira Homer Simpson. ...... (La ciambella) attira Homer Simpson.

• o della sostituzione di frasi a gruppi nominali [Il tuo silenzio] mostra [la tua preoccupazione]. [Che tu stia zitto] mostra [che sei preoccupato].

La lezione in classe può quindi essere condotta come avviene nel testo: si esaminano frasi, si trasformano per capire che cosa succede, per dare il nome ai fenomeni osservati, per trarre delle conclusioni verificate. Si tratta di una sorta di “laboratorio”: uno spazio di discussione fra compagni e con l’insegnante, che può avvalersi degli strumenti tecnologici per proiettare immagini.

Tipologia di esercizi Da un’idea di apprendimento attivo deriva anche il carattere degli esercizi. Gli esercizi di trasformazione fanno leva sulla conoscenza implicita della lingua parlata e mettono immediatamente all’opera gli studenti: si può chiedere di rielaborare diversamente una formulazione, o esplicitare un contesto implicito, o dire lo stesso contenuto in altra forma, o usare la stessa

5.

Lo Duca (2004).

1. Novità del manuale


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forma per un altro contenuto. La “manipolazione” della lingua fa vedere i fenomeni in azione, non in forme congelate, e fa acquisire agli studenti flessibilità nell’uso delle diverse espressioni linguistiche. La dimensione dell’uso è alla base di tutti gli esercizi, a partire dagli esercizi di Grammascrittura; le attività prevalenti sono trasformazioni e manipolazioni (completamenti, riscritture, ecc.), o parafrasi (ridire in altro modo), fondamentali per capire il significato delle frasi e per acquisire quella flessibilità sintattica che serve per autocorreggersi, autovalutarsi, migliorare un testo dalla prima stesura a quella definitiva. Sono stati ridotti al minimo gli esercizi in cui bisogna solo riconoscere o classificare un fenomeno (una parte del discorso, un complemento o altro), mentre vengono privilegiati gli aspetti semantici del linguaggio (impliciti, contesti, sfumature di significato, relazioni logiche). Tipologie frequenti di esercizio sono: • i cosiddetti cloze, dove bisogna inserire una parola (per esempio un verbo coniugandolo o un connettivo); • esercizi dove bisogna scegliere fra diverse alternative quella corretta; • esercizi dove è richiesta una trasformazione secondo certi vincoli dati; • esercizi in cui bisogna chiarire una differenza di formulazione o di senso, oppure l’equivalenza di senso fra due formulazioni; • esercizi in cui si chiede di usare una certa forma linguistica oppure di riprodurre una forma, una struttura sintattica oppure logica; • le grafizzazioni, cioè esercizi in cui si chiede di riempire lo schema rettangolo/ovali, e in cui l’analisi (grammaticale o logica) viene svolta in modo intuitivo. Per alcuni esercizi non c’è una sola risposta giusta, ma ci sono più alternative, proprio perché il linguaggio ammette una molteplicità di realizzazioni. Nella parte della presente guida sulla soluzione degli esercizi, per alcuni di questi casi vengono proposte delle “soluzioni possibili”.

Modello grammaticale Quanto al modello teorico di riferimento, il testo valorizza tutto quanto di buono esiste nella secolare tradizione dello studio grammaticale e recepisce alcune tra le più condivise acquisizioni della linguistica dell’ultimo secolo: • la centralità del verbo per la strutturazione della frase; • l’esistenza di gruppi sintattici che svolgono funzioni specifiche nella frase; • l’importanza, per la descrizione dei fatti grammaticali, anche del significato (esplicito e implicito) e dell’intenzione comunicativa della frase; • l’esistenza di alcune caratteristiche che accomunano frase e testo quali per esempio la coesione e l’organizzazione logica. Tali punti sono proposti in maniera che lo studente li colga intuitivamente dagli esempi, senza inutili tecnicismi terminologici; termini non noti sono introdotti parcamente solo quando è necessario e sono spiegati nel testo (sono anche presentati in coda a questa guida). Il modello è stato sperimentato da tempo sul latino e sulle lingue moderne; soprattutto in latino le regole grammaticali sono (o dovrebbero essere) elementi che aiutano a prevedere l’andamento della frase e del testo, senza frattura fra la grammatica appresa e il testo da comprendere e tradurre. Vi è quindi piena compatibilità fra questa grammatica italiana e l’insegnamento del latino6. Per un maggiore approfondimento dei principi teorici si rimanda al sito www.insegnaregrammatica.it. e alla bibliografia ivi citata.7 6. Notarbartolo (2016a). 7. Soprattutto Notarbartolo (2019b). 1. Novità del manuale

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Dall’insieme alle parti Per cogliere la continuità fra conoscenze grammaticali e competenze, è necessario non separare rigidamente frase e testo8. Nonostante le differenze, per entrambi conviene guardare ai principi che regolano l’insieme: • quello che per il testo sono la coesione, la coerenza e l’intenzionalità, • per la frase sono i nessi sintattici, i nessi di significato e il peso comunicativo dato alle parole. È bene perciò considerare come “unità minima” la frase, che è contemporaneamente: • una struttura predicativa, perché la struttura soggetto – predicazione “dice qualche cosa di qualcosa” (cioè predica); • una struttura intenzionale e comunicativa, perché attraverso l’ordine delle parole e la posizione più o meno “forte” al suo interno esprime un’intenzione specifica in un certo contesto; • una struttura sintattica, perché le singole parole sono legate fra loro da nessi anche formali che rendono possibile il significato; questi nessi formano dei gruppi sintattici, e i gruppi si dispongono intorno al verbo in posizioni regolari, a seconda del significato del verbo.

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La frase è anche la struttura all’interno della quale si possono capire le parti del discorso9. Infatti la differenza fra un aggettivo e un pronome possessivo si spiega solo con la collocazione rispetto ad altre parole (il mio libro / il tuo), e solo all’interno della frase si capisce il fatto che una stessa parola può svolgere varie funzioni sintattiche a seconda delle diverse combinazioni (dopo / dopo cena / dopo aver cenato), senza il bisogno di ricorrere a complesse sottocategorie, come per esempio quella delle preposizioni improprie. I criteri sintattici in realtà sono molto più semplici di quelli cui siamo abituati. Abbiamo scelto quindi consapevolmente di presentare gli oggetti linguistici all’interno di un significato complessivo, passando così da una grammatica descrittiva a una grammatica esplicativa; infatti si apprende veramente quando si capisce la logica delle cose, senza perdere il contatto con l’insieme. Proprio perché attraverso l’osservazione si punta all’elaborazione di criteri chiari per distinguere i diversi fenomeni, il tono del libro è discorsivo-esplicativo più che descrittivo-normativo.

La rappresentazione grafico-visiva La rappresentazione grafico-visiva usata nel manuale accompagna le spiegazioni ed è la base per alcuni esercizi di analisi. Essa rappresenta in un rettangolo il verbo che fa da predicato (o tutta la predicazione nominale), e negli ovali i gruppi nominali (contenenti un nome o suoi sostituti). Collocare immediatamente nel rettangolo il verbo (che cosa succede nella frase) e negli ovali i gruppi del nome (a chi succede) dà subito l’idea della frase come struttura unitaria. All’interno dei gruppi le varie parti del discorso poi si trovano in una relazione sistematica fra loro (per esempio l’articolo con il nome). Aggettivi Articoli

due libri nuovi Nomi

La professoressa Rossi Nomi

ha prestato Verbo

a una studentessa Preposizione

8. Serianni (2006); Serianni (2011); Notarbartolo (2014); Notarbartolo (2016b). 9. Vanelli L. (2010); Notarbartolo-Branciforti (2017). 1. Novità del manuale


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L’osservazione della posizione sintattica di una parola (con chi sta, dove sta, per fare che cosa) fornisce un criterio più certo per il riconoscimento delle classi di parola rispetto allo studio delle definizioni, spesso imprecise o incomplete (per esempio “il nome indica …”); perciò nel testo è utilizzato anche il criterio sintattico per identificare le classi di parola. L’utilità del modello grafico si vede soprattutto quando le parole non sono casi canonici (per esempio verbi di non-azione come annoiarsi o nomi di processi come caduta), o parole con più funzioni come vecchia o porta nel noto caso di ambiguità Una vecchia sbarra la porta.

Una vecchia

sbarra

la porta

Una vecchia sbarra

porta

la

Inclusività Il modello teorico adottato è più inclusivo del modello tradizionale: si rivela particolarmente adatto anche a studenti con BES e DSA proprio perché si serve dell’osservazione diretta dei dati linguistici e di modelli grafico-visivi. Per i molti studenti che, quanto allo stile di apprendimento, hanno difficoltà con l’approccio analitico-verbale e sono invece aiutati da un approccio intuitivo-visivo, la rappresentazione grafica della struttura di frase è uno strumento particolarmente funzionale; esso consente a tutti gli alunni, con o senza difficoltà di apprendimento, di passare dall’osservazione alla generalizzazione e quindi al sapere formale10. Si è scelto consapevolmente di non proporre in questo manuale strumenti rivolti esclusivamente a studenti con DSA e con BES, che finiscono con l’approfondire le differenze invece che portare a una vera inclusività. Sono invece proposti a tutti gli studenti numerosi esercizi di trasformazione o di completamento, che favoriscono gli alunni che non possono contare sugli automatismi ma che hanno la competenza linguistica implicita richiesta per formare frasi corrette. Sono proposti anche esercizi di rappresentazione grafica della frase che non richiedono conoscenza di definizioni astratte ma l’intuizione immediata del livello sintattico della frase. Gli studenti con DSA possono poi fruire dello strumento compensativo dell’audiolibro, applicare software di lettura automatica al libro in versione digitale e l’ingrandimento del carattere grafico.

Strumenti aggiuntivi da proiettare in classe Per lavorare attivamente in classe, esercizi e frasi di esempio, trasformazioni e ricostruzioni di testi possono essere proiettati in classe con presentazioni a video attraverso la LIM o il videoproiettore. Sul sito dell’editore nell’area riservata si trovano i seguenti strumenti pronti per essere proiettati: • tutti gli esercizi presenti nelle unità in fondo a ogni paragrafo, pubblicati solo on line; • alcune grafizzazioni e alcuni esempi fra i più significativi usati nelle spiegazioni; • i testi analizzati. 10. Notarbartolo (2013). Notarbartolo (2019a). 1. Novità del manuale

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La struttura ovali/rettangolo può essere facilmente riprodotta a video per analizzare anche altre frasi. L’opportunità di vedere quello di cui si parla potenzia enormemente la possibilità di comprendere, e la discussione comune sulle ipotesi stabilisce anche un clima di partecipazione e di coinvolgimento molto importante per imparare.

Grammatica (inter)attiva, flipped classroom, breakout room e altre modalità didattiche L’esperienza della didattica a distanza ha portato problemi ma anche opportunità, modificando in parte le esigenze di insegnanti e studenti. 1. È risultata importante una didattica attiva da svolgere eventualmente anche on line in cui gli studenti siano subito operativi, anche in gruppo, o anche differenziando gruppi di livello. • In questo manuale si parte sempre da esempi commentati che servono per capire un fenomeno, una particolarità, una difficoltà. Ci sono anche proposte di correzione di errori o riformulazioni di periodi mal scritti, analisi di testi, anche letterari, con commento a margine, come nell’esempio che segue.

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• Questi esempi, proiettati a video, possono servire per analisi condivise e lezioni partecipate; possono essere utilizzati dagli studenti per esperienze di “classe rovesciata” (flipped classroom), in cui l’insegnante chiede ad alcuni studenti di capire il ragionamento e di 1. Novità del manuale


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presentarlo alla classe come base per le spiegazioni. Possono essere utili per dividere l’ora di lezione in momenti comuni e momenti di lavoro autonomo o in breakout room. • Gli esercizi stessi di fine unità richiedono spesso riformulazioni e manipolazioni di frasi, e costituiscono quindi occasioni di apprendimento della teoria a partire dalla pratica: questi esercizi si prestano a esperienze di lavoro cooperativo, come pure alla correzione in sincrono mentre gli studenti ci lavorano. 2. L’esigenza di usare bene il tempo contratto delle lezioni suggerisce di potenziare soprattutto le attività di comprensione e di scrittura legate alla grammatica, che sono il “nocciolo duro” di questo manuale. Possono essere usati come attività laboratoriali: • le Grammascritture (scritture guidate) e le Scritture su consegna, che possono essere svolte da soli ma anche in gruppo, con diverse varianti; • le attività denominate Grammatica in pratica, che presentano situazioni problematiche e loro soluzioni e sono quindi laboratori di apprendimento collaborativo; • le letture di testi letterari chiamate Grammatica d’autore, che sono esercizi di analisi guidata da precisi elementi linguistici e che possono essere preparate in autonomia dagli studenti e presentate alla classe. 3. La grammatica che si appoggia alla rappresentazione grafica delle frasi ha un valido alleato negli strumenti multimediali: la possibilità di “vedere” i fenomeni e di costruire schemi grafici nuovi (utilizzando Power Point o altri software) aiuta gli studenti specialmente con BES o DSA, e favorisce il formarsi di idee chiare e univoche e di concetti verificabili tramite l’osservazione.

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2. Contenuto del volume


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Obiettivo L’obiettivo, ambizioso, è che uno studente possa rendersi conto che, pur nella molteplicità dei fenomeni, il funzionamento del linguaggio è come un piccolo cosmo sostanzialmente semplice e bello, come in questa osservazione che Muriel Barbery, autrice di L’eleganza del riccio, attribuisce alla protagonista: Io credo che la grammatica sia una via d’accesso alla bellezza. (…) Quando si fa grammatica, si accede a una dimensione della bellezza della lingua. Fare grammatica serve a sezionarla, a guardare come è fatta. Ed è una cosa meravigliosa, perché pensiamo: “Ma guarda un po’ che roba, guarda un po’ come è fatta bene!”, “Quanto è solida, ingegnosa, acuta!” Solo il fatto di sapere che esistono diversi tipi di parole e che bisogna conoscerli per definirne l’utilizzo e i possibili abbinamenti è una cosa esaltante. Penso che non ci sia niente di più bello, per esempio, del concetto base della lingua, e cioè che esistono i sostantivi e i verbi. Con questo avete in mano il cuore di qualunque enunciato. Stupendo vero? I sostantivi, i verbi….

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1. Novità del manuale


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2. Contenuto del volume

L’ordine degli argomenti è costruito partendo dallo scopo (l’acquisizione di una lingua adulta) per arrivare alla scrittura di testi coesi, coerenti ed efficaci. Il percorso più propriamente grammaticale parte dalla frase (l’insieme e i nessi reciproci fra le parole), dopo di che l’ordine è quello tradizionale (classi di parole, relazioni logiche nella frase semplice, nel periodo, nel testo).

Parte 1 – Verso una lingua adulta 1. La lingua adulta e i registri 2. Le scelte lessicali 3. La scrittura e la comprensione di testi “La conoscenza adeguata della lingua nazionale è ragion d’essere primaria della scuola”. Così si legge nel documento redatto da tre illustri istituzioni culturali italiane (Accademia dei Lincei, Accademia della Crusca e Associazione degli storici della lingua italiana) a proposito dell’insegnamento della lingua italiana nella scuola secondaria superiore. Nella scuola secondaria di II grado infatti gli studenti sono chiamati non solo a misurarsi con la complessità della lingua, ma anche a imparare a gestirla consapevolmente. Ciò comporta la necessità di acquisire una padronanza medio-alta dell’italiano. La lingua infatti non serve solo ai bisogni comunicativi primari: attraverso la lingua si entra in contatto con la storia, il diritto, l’economia, con la stampa, la saggistica, i testi ufficiali, in pratica con la cultura. Perciò è necessario acquisire una lingua adulta, che comprenda “la capacità di passare da un registro comunicativo all’altro, un ampio repertorio lessicale, una flessibilità negli usi sintattici”: è su questi elementi che si basa una conoscenza adeguata dell’italiano per uno studente della scuola superiore, indispensabile per la comprensione di testi e per la scrittura.

Parte 2 – L’organizzazione della frase 1. La frase 2. Il soggetto e la predicazione Nell’ascoltare o leggere una frase abbiamo l’impressione di trovarci di fronte a una successione lineare di parole, una dietro l’altra. In realtà le parole si dispongono secondo una rete di rapporti reciproci che fanno della frase una struttura organizzata dal punto di vista semantico, sintattico e comunicativo. Uno dei più importanti rapporti all’interno di una frase è quello costituito dalla coppia soggettopredicazione. Nessuno di questi due elementi può stare senza l’altro. La cerniera sintattica fra soggetto e predicazione è il verbo di modo finito, che “a monte” concorda con il soggetto e “a valle” può reggere altri elementi. Dai due gruppi fondamentali dipendono tutti gli altri gruppi: le parole infatti non sono isolate ma si aggregano fra loro secondo altre relazioni sintattiche. In questo sistema, valido per frasi brevi o lunghe, semplici o articolate, tutte le parti del discorso si collocano in relazione fra loro per svolgere una funzione necessaria al senso. 2. Contenuto del volume

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Parte 2 – Il contributo delle classi di parole al significato 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Le parole nella frase Il verbo e il suo significato Il gruppo del nome I pronomi e le loro funzioni Le preposizioni e il significato dei gruppi nominali Avverbi e congiunzioni

Riconoscere le parti del discorso (o classi di parole) è l’oggetto della cosiddetta “analisi grammaticale”: tradizionalmente, essa si occupa della distinzione delle parole in classi (per esempio nomi, verbi) e sottoclassi (per esempio pronome riflessivo, reciproco, personale), e solo in parte dello studio delle loro forme (declinate o coniugate, cioè della “morfologia” in senso proprio). Per classificare e definire le parti del discorso però è necessario osservare diversi criteri: non solo quelli morfologici, ma anche quelli sintattici e semantici. Il criterio semantico mostra l’uso delle classi di parole e gli effetti sul significato, spesso impliciti. Basti pensare:

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• all’uso dei tempi e dei modi verbali (la contemporaneità o posteriorità o anteriorità, il valore aspettuale del verbo e le ripercussioni sulla narrazione, il significato del congiuntivo, i diversi effetti comunicativi della frase passiva e di quella attiva); • all’importanza dei determinanti e dei modificatori per il significato dei nomi nei contesti comunicativi; • alla funzione di coesivi testuali svolta dai pronomi o alla difficoltà dell’uso del pronome relativo nella scrittura; • all’analisi del significato dei gruppi introdotti da preposizione (la cosiddetta analisi logica, che è un modo per riflettere sul significato della frase); • alla modificazione del significato apportata dagli avverbi e dalla negazione; • alla funzione di legame logico delle congiunzioni e dei connettivi in genere in vista della coerenza testuale. Queste Unità quindi offrono una prospettiva in parte nuova sulle classi di parole, che possiamo definire morfo-semantica.

Parte 4 – Dalla frase complessa al testo 1. 2. 3. 4.

Subordinazione e frase complessa Proposizioni completive e relative Subordinate circostanziali Dalla sintassi della frase alle relazioni logiche nel testo

Nella lingua contemporanea le frasi coordinate, in cui le varie parti sono legate solo dal significato, sono spesso preferite alla frase complessa, organizzata sintatticamente. Questo tuttavia non significa che non sia necessario conoscere la frase sintatticamente articolata, costruita con frasi subordinate, comprenderla quando la si incontra – soprattutto nella prosa adulta, come la saggistica o la prosa giornalistica – e usarla appropriatamente quando il significato e il genere testuale lo richiedono, perché più capace di organizzare l’argomentazione. I legami logici fra parti di testo, analogamente, sostengono la coerenza e le relazioni fra i concetti, in modo che il testo sia un edificio sensato e compatto, con passaggi ripercorribili dal lettore. Ai fini della scrittura, la subordinazione e il periodo complesso hanno importanti potenzialità comunicative, che permettono di superare la linearità cronologica e di riordinare i fatti nel modo più funzionale, e anche di dare maggiore o minore importanza a un segmento rispetto a un altro. 2. Contenuto del volume


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Parte 5 – Scrittura a comprensione 1. Idea centrale e svolgimento 2. L’efficacia del testo 3. Generi di scrittura a scuola La capacità di scrivere e comprendere un testo si basa sulla conoscenza delle sue caratteristiche fra le quali l’unità tematica e ideativa: un testo deve avere un argomento che faccia da collante a tutto l’insieme anche attraverso parole-chiave che sostengano lo svolgimento, secondo successioni tematiche chiare e sistemi di coesione interna; secondariamente l’intenzionalità specifica e l’efficacia: un testo deve lasciar capire e realizzare lo scopo per il quale esiste, attraverso sistemi come la retorica e il montaggio delle informazioni. L’intenzionalità generale del testo dipende invece in buona parte dalla tipologia e ancor più dal genere testuale, che ha sue convenzioni e sue caratteristiche specifiche.

Percorsi possibili Il manuale può essere usato con profitto seguendone lo svolgimento Unità per Unità. È possibile però costruire un percorso a partire direttamente da problemi pratici di scrittura o di comprensione, cioè dalle sezioni di Grammatica in pratica, oppure da testi letterari di cui esplorare le potenzialità linguistiche, nelle sezioni di Grammatica d’autore. GRAMMATICA IN PRATICA Parte 1 – Verso una lingua adulta Unità 1 (lingua adulta e registri) • Non mischiare fra loro i registri: mistilinguismo e scrittura • Suggerimenti per scrivere una lettera formale Unità 2 (il lessico) • Ricostruire il significato di parole non note • Accedere a termini specialistici e astratti: il caso del manuale di storia Unità 3 (comprensione e scrittura) • Come funzionano le prove standardizzate di comprensione

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Parte 2 – L’organizzazione della frase Unità 1 (la frase) • Come evitare ambiguità controllando i gruppi sintattici • Riconoscere le inclusioni per comprendere frasi difficili Unità 2 (soggetto e predicazione) • Evitare gli anacoluti • Diversi significati del verbo e numero dei posti vuoti • L’uso e gli effetti degli aggettivi predicativi Parte 3 – Il contributo delle classi di parole al significato Unità 1 (le classi di parole) • Osservare le classi di parole come aiuto alla comprensione del testo • I tipi di testo selezionano determinate classi di parole Unità 2 (il verbo) • I tempi verbali come fattore di coesione testuale • Il passivo nei testi scientifici e tecnici Unità 3 (il gruppo del nome) 2. Contenuto del volume


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• Trasformare espressioni verbali in forme nominali: la nominalizzazione • La definizione: dal generale al particolare Unità 4 (i pronomi) • Diversi tipi di coesivi oltre al pronome per la ripresa del referente • I coesivi come segnali della continuità del testo: un esercizio di riordino • Uso adulto dei pronomi cui e ne • Dalla coordinazione all’uso del relativo Unità 5 (preposizioni e gruppi nominali) • Trasformazione di complementi in frasi • Complementi circostanziali e ordine delle parole Unità 6 (avverbi e congiunzioni) • Piuttosto: una parola incerta fra significato debole e forte • Trasformare aggettivi in avverbi • La congiunzione e e l’uso sintattico della punteggiatura • Trasformare coordinate in subordinate

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Parte 4 – Dalla frase complessa al testo Unità 1 (la subordinazione) • Le potenzialità espressive delle frasi complesse • L’organizzazione focalizzata delle informazioni • Attenzione ai periodi conclusi e non conclusi • Lettura e comprensione di periodi articolati Unità 2 (completive e relative) • I modi verbali nelle completive • Verbi preposizionali e dipendenti relative • Frase relativa e focalizzazione Unità 3 (circostanziali) • Subordinate e virgole sintattiche • Usare la sintassi per riassumere (È la storia di…) • Usare la sintassi per dare una logica alle unità informative Unità 4 (relazioni logiche nel testo) • Scritture su consegna vincolata Parte 5 – Scrittura e comprensione Unità 1 (ideazione e svolgimento) • L’importanza del fare l’abstract di un testo Unità 2 (efficacia) • Quando si scrive per ottenere qualcosa: la letter for application (e il curriculum) • Il linguaggio pubblicitario fra marketing e innovazione linguistica

2. Contenuto del volume


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GRAMMATICA D’AUTORE Parte 1 – Verso una lingua adulta Unità 2 (il lessico) • Il lessico tecnico in una poesia della raccolta Satura di Eugenio Montale Unità 3 (la scrittura e la comprensione di testi) • I due piani di una narrazione attraverso carattere tondo e corsivo (Contenuti digitali) Parte 2 – L’organizzazione della frase Unità 1 (la frase) • L’ordine della frase nei testi poetici: l’anastrofe e l’iperbato • L’anastrofe in Alla sera di Ugo Foscolo Unità 2 (soggetto e predicazione) • L’anacoluto e il tema sospeso come scelte stilistiche consapevoli • Predicazione nominale e verbale in due poesie di Gabriele D’Annunzio • Gli effetti stilistici della doppia predicazione in Orfano di Giovanni Pascoli Parte 3 – Il contributo delle classi di parole al significato Unità 1 (classi di parole) • La frequenza di certe classi di parole e il loro significato in poesia Unità 2 (il verbo) • Tempi verbali e narrazione in Alessandro Manzoni Unità 3 (il gruppo del nome) • L’uso degli aggettivi determinativi questo e quello ne L’infinito di Giacomo Leopardi Unità 4 (i pronomi) • La folla manzoniana attraverso i pronomi Unità 6 (avverbi e congiunzioni) • Parallelismi sintattici e coordinazione in Francesco Petrarca Parte 4 – Dalla frase complessa al testo Unità 1 (subordinazione) • Periodo complesso e focalizzazione in Giovanni Boccaccio • Linguaggio lineare e linguaggio articolato in Alessandro Manzoni Unità 2 (completive e relativa) • L’uso della proposizione relativa in A Zacinto di Ugo Foscolo • Diversi usi di che in Nebbia di Giovanni Pascoli Parte 5 – Scrittura e comprensione Unità 1 (ideazione e svolgimento) • La coesione semantica nel testo letterario • Il tema costante e l’anafora in poesia

Strumenti o utilities L’apprendimento linguistico può andare di pari passo con l’approfondimento di alcuni strumenti indispensabili per una buona resa grafica e testuale: • ortografia e punteggiatura, che sono spiegate nelle diverse Unità alla luce della grammatica, ma anche riprese in appendice; • l’infografica, il Power Point, la composizione tipografica della pagina a computer (Parte 5, Unità 2); • l’uso di testi di documentazione per la scrittura di una tesina e il modo per citare gli autori (Parte 5, Unità 3). 2. Contenuto del volume

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3. Le prove nazionali di comprensione

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Le prove nazionali di comprensione riguardano le classi II e V superiore: esse vengono presentate nei loro aspetti specifici nell’Unità 3 delle Parte 1. Uno studente che ha fatto un percorso serio sulle caratteristiche dei testi e la comprensione ha molte probabilità di svolgere bene la prova anche senza una preparazione particolare. Volendo preparare gli studenti alle prove non è necessario fare molte simulazioni, che hanno spesso un effetto controproducente inducendo ansia e stress. È invece utile sottoporre agli studenti esempi di quesiti su ciascuno degli aspetti della comprensione, in modo che si rendano conto che comprendere un testo non significa saper dire più o meno il contenuto di quel testo, ma che è necessario individuare informazioni, fare inferenze, integrare le informazioni fra loro, collegare logicamente le parti di un testo e così via. Per la parte di riflessione sulla lingua, una pratica quotidiana che abitui gli studenti a riflettere sui dati costituisce la migliore preparazione: i quesiti infatti consistono nella riflessione su un caso problematico, spesso non consueto. Nel sito www.gestinv.it si trovano tutti i quesiti finora proposti e resi pubblici, classificati per ambito e per parole-chiave, con le risposte corrette e le percentuali di risposta. Questa banca dati può essere utilizzata per cercare quesiti particolarmente impegnativi e interessanti da sottoporre alla riflessione degli studenti. È importante poi dare il giusto peso alla prova che, anche se non incide sui voti scolastici del singolo, incide sul giudizio complessivo sulla propria classe e sulla propria scuola. Costituisce poi una prova di cosa è un esame strutturato, come si potrà incontrare realmente per esempio per l’accesso a un’università straniera. Inoltre, il “livello” di competenza nella classe quinta viene espresso in forma descrittiva (“lo studente sa fare …”: cfr. art. 21 comma 2 del d. l. 13 aprile 2017, n. 6211) e compare sulla certificazione finale. Quindi è bene sforzarsi al massimo per imparare a svolgere bene questo tipo di prova.

Preparazione alle prove L’insegnante può aiutare gli studenti a superare le prove innanzitutto fornendo informazioni corrette sulla loro natura e sulle loro caratteristiche. • Sul sito dell’Invalsi è possibile trovare informazioni sui tipi di domande e sui livelli di difficoltà dei quesiti, con i loro descrittori analitici. • La durata della prova viene pretestata, e quindi il tempo stabilito per protocollo è quello che alla maggior parte degli studenti è più che sufficiente per svolgere la prova. Bisogna quindi tranquillizzare gli studenti, dicendo che il tempo a disposizione basta per completare il fascicolo, se non si usa male il tempo sciupandolo. Alcune accortezze permettono di risparmiare tempo: • prima leggere tutte le domande di un testo (senza le alternative di risposta) e dopo leggere il testo, perché così quando si leggerà il testo si avranno delle aspettative e si comprenderà in modo più attivo; • non intestardirsi su una domanda se non si riesce a rispondere, ma tornarci dopo (prima però di passare al testo successivo); • leggere bene la domanda, perché spesso contiene indizi utili che aiutano nella risposta (per esempio “tenendo conto di tutto il testo” significa che probabilmente la risposta giusta non sarà solo nella sequenza più prossima); 11. Il testo è riportato in allegato. 3. Le prove nazionali di comprensione


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• leggere bene le alternative di risposta, perché quelle non corrette contengono almeno un elemento che consente di identificarle come errate.

Le prove degli anni precedenti Se si vuole proporre una preparazione specifica alla prova è meglio utilizzare l’archivio delle prove Invalsi proposte su strumento cartaceo (prima dell’introduzione delle prove CBT cioè svolte a computer), presenti sul sito www.gestinv.it, evitando di proporre tutta la prova e scegliendo solo alcune domande più impegnative (al di sotto del 50% di risposta corretta, specialmente quando si vede che i “distrattori”, cioè le alternative di risposta non corrette, hanno attratto molti studenti). Sul sito sono presentati i dati percentuali per ciascuna domanda, l’indicazione degli aspetti specifici di ciascuna domanda e la risposta corretta. Con l’introduzione delle prove CBT le prove non sono rese pubbliche se non a campione. È molto utile discutere in classe sulle domande difficili: perché questa risposta è giusta? Perché quest’altra è sbagliata? Quali indizi ci sono nel testo per cui si capisce qual è la risposta corretta? Quando si prova a rispondere insieme alle domande, emergono i ragionamenti, le miscomprensioni, le trappole cognitive che inducono gli studenti a sbagliare. Questa attività comune fa maturare l’autocontrollo dei propri processi cognitivi. Se si vuole preparare al rispetto del tempo di svolgimento, si può stabilire un tempo massimo per un certo numero di domande, prevedere quanto tempo si ha a disposizione per ciascuna domanda e controllare se in media si riesce a rispondere nel tempo stabilito per ciascuna domanda.

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3. Le prove nazionali di comprensione


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4. Documentazione allegata Il nuovo esame di Stato (d. l. 13 aprile 2017, n. 62) Presentiamo qui la normativa per gli esami di Stato al termine della scuola superiore di II grado. Nel testo abbiamo evidenziato in grassetto le parti relative alla prova scritta, al colloquio e alla prova Invalsi.

Capo III Esame di Stato nel secondo ciclo di istruzione Art. 12 Oggetto e finalità

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1. L’esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado verifica i livelli di apprendimento conseguiti da ciascun candidato in relazione alle conoscenze, abilità e competenze proprie di ogni indirizzo di studi, con riferimento alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e gli istituti professionali, anche in funzione orientativa per il proseguimento degli studi di ordine superiore ovvero per l’inserimento nel mondo del lavoro. 2. In relazione al profilo educativo, culturale e professionale specifico di ogni indirizzo di studi, l’esame di Stato tiene conto anche della partecipazione alle attività di alternanza scuola-lavoro, dello sviluppo delle competenze digitali e del percorso dello studente di cui all’articolo 1, comma 28, della legge 13 luglio 2015 n. 107. 3. L’esame di Stato tiene altresì conto delle attività svolte nell’ambito di «Cittadinanza e Costituzione», fermo quanto previsto all’articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. 4. Con ordinanza del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono disposte annualmente le modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato e degli esami preliminari. 5. Nell’ambito della funzione ispettiva sono assicurate verifiche e monitoraggi sul regolare funzionamento degli istituti statali e paritari e, in particolare, sulla organizzazione e la gestione degli esami di Stato, di idoneità ed integrativi, nonché sulle iniziative organizzativo-didattiche realizzate dalla istituzione scolastica per il recupero delle carenze formative. 4. Documentazione allegata

Art. 13 Ammissione dei candidati interni 1. Sono ammessi a sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati interni le studentesse e gli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno di corso dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado presso istituzioni scolastiche statali e paritarie. 2. L’ammissione all’esame di Stato è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato. È ammesso all’esame di Stato, salvo quanto previsto dall’articolo 4, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica del 24 giugno 1998 n. 249, la studentessa o lo studente in possesso dei seguenti requisiti: a) frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fermo restando quanto previsto dall’articolo 14, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica del 22 giugno 2009, n. 122; b) partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove predisposte dall’Invalsi, volte a verificare i livelli di apprendimento conseguiti nelle discipline oggetto di rilevazione di cui all’articolo 19; c) svolgimento dell’attività di alternanza scuolalavoro secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso. Nel caso di candidati che, a seguito di esame di idoneità, siano ammessi al penultimo o all’ultimo anno di corso, le tipologie e i criteri di riconoscimento delle attività di alternanza scuola-lavoro necessarie per l’ammissione all’esame di Stato sono definiti con il decreto di cui all’articolo 14, comma 3, ultimo periodo; d) votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto


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di comportamento non inferiore a sei decimi. Nel caso di votazione inferiore a sei decimi in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, l’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo. Nella relativa deliberazione, il voto dell’insegnante di religione cattolica, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi dell’insegnamento della religione cattolica, è espresso secondo quanto previsto dal punto 2.7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751; il voto espresso dal docente per le attività alternative, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi di detto insegnamento, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. 3. Sono equiparati ai candidati interni le studentesse e gli studenti in possesso del diploma professionale quadriennale di «Tecnico» conseguito nei percorsi del Sistema di istruzione e formazione professionale, che abbiano positivamente frequentato il corso annuale previsto dall’articolo 15, comma 6, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e recepito dalle Intese stipulate tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e le regioni o province autonome. 4. Sono ammessi, a domanda, direttamente all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, le studentesse e gli studenti che hanno riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in non ammissioni alla classe successiva nei due anni predetti. Le votazioni suddette non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica e alle attività alternative.

Art. 14 Ammissione dei candidati esterni 1. Sono ammessi a sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati esterni, alle condizioni previste dal presente articolo, coloro che: a) compiano il diciannovesimo anno di età entro l’anno solare in cui si svolge l’esame e dimostrino di aver adempiuto all’obbligo di istruzione; b) siano in possesso del diploma di

scuola secondaria di primo grado da un numero di anni almeno pari a quello della durata del corso prescelto, indipendentemente dall’età; c) siano in possesso di titolo conseguito al termine di un corso di studio di istruzione secondaria di secondo grado di durata almeno quadriennale del previgente ordinamento o siano in possesso di diploma professionale di tecnico di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226; d) abbiano cessato la frequenza dell’ultimo anno di corso prima del 15 marzo. 2. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 7 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, l’ammissione dei candidati esterni che non siano in possesso di promozione all’ultima classe è subordinata al superamento di un esame preliminare inteso ad accertare la loro preparazione sulle materie previste dal piano di studi dell’anno o degli anni per i quali non siano in possesso della promozione o dell’idoneità alla classe successiva, nonché su quelle previste dal piano di studi dell’ultimo anno. Sostengono altresì l’esame preliminare, sulle materie previste dal piano di studi dell’ultimo anno, i candidati in possesso di idoneità o di promozione all’ultimo anno che non hanno frequentato il predetto anno ovvero che non hanno comunque titolo per essere scrutinati per l’ammissione all’esame. Il superamento dell’esame preliminare, anche in caso di mancato superamento dell’esame di Stato, vale come idoneità all’ultima classe. L’esame preliminare è sostenuto davanti al consiglio della classe dell’istituto, statale o paritario, collegata alla commissione alla quale il candidato è stato assegnato; il candidato è ammesso all’esame di Stato se consegue un punteggio minimo di sei decimi in ciascuna delle prove cui è sottoposto. 3. I candidati esterni debbono presentare domanda di ammissione agli esami di Stato all’Ufficio scolastico regionale territorialmente competente, il quale provvede ad assegnare i candidati medesimi, distribuendoli in modo uniforme sul territorio, agli istituti scolastici statali o paritari aventi sede nel comune di residenza del candidato stesso ovvero, in caso di assenza nel comune dell’indirizzo di studio indicato nella domanda, nella provincia e, nel caso di assenza anche in questa del medesimo indirizzo, nella regione. Eventuali deroghe al superamento dell’ambito organizzativo regionale devono essere autorizzate, previa valutazione dei motivi addotti, dall’Ufficio scolastico regionale 4. Documentazione allegata

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di provenienza, al quale va presentata la relativa richiesta. I candidati esterni sono ripartiti tra le diverse commissioni degli istituti statali e paritari e il loro numero non può superare il cinquanta per cento dei candidati interni, fermo restando il limite numerico di trentacinque candidati di cui all’articolo 16, comma 4. Gli esami preliminari, ove prescritti, sono sostenuti dai candidati esterni presso le istituzioni scolastiche loro assegnate come sede di esame. La mancata osservanza delle disposizioni del presente comma preclude l’ammissione all’esame di Stato, fatte salve le responsabilità penali, civili e amministrative a carico dei soggetti preposti alle istituzioni scolastiche interessate. L’ammissione all’esame di Stato è altresì subordinata alla partecipazione presso l’istituzione scolastica in cui lo sosterranno alla prova a carattere nazionale predisposta dall’Invalsi nonché allo svolgimento di attività assimilabili all’alternanza scuola-lavoro, secondo criteri definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. 4. I candidati non appartenenti a Paesi dell’Unione europea, che non abbiano frequentato l’ultimo anno di corso di istruzione secondaria superiore in Italia o presso istituzioni scolastiche italiane all’estero, possono sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati esterni, con le medesime modalità previste per questi ultimi.

Art. 15 Attribuzione del credito scolastico 1. In sede di scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito scolastico maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino ad un massimo di quaranta punti, di cui dodici per il terzo anno, tredici per il quarto anno e quindici per il quinto anno. Partecipano al consiglio tutti i docenti che svolgono attività e insegnamenti per tutte le studentesse e tutti gli studenti o per gruppi degli stessi, compresi gli insegnanti di religione cattolica e per le attività alternative alla religione cattolica, limitatamente agli studenti che si avvalgono di questi insegnamenti. 2. Con la tabella di cui all’allegato A del presente decreto è stabilita la corrispondenza tra la media dei voti conseguiti dalle studentesse e dagli studenti negli scrutini finali per ciascun anno di corso e la fascia di attribuzione del credito scolastico. Il credito scolastico, nei casi di abbreviazione del corso di studi per merito ai sensi dell’articolo 13, comma 4, è attri4. Documentazione allegata

buito, per l’anno non frequentato, nella misura massima prevista per lo stesso. La tabella di cui all’allegato A si applica anche ai candidati esterni ammessi all’esame a seguito di esame preliminare e a coloro che hanno sostenuto esami di idoneità. Per i candidati che svolgono l’esame di Stato negli anni scolastici 2018/2019 e 2019/2020 la stessa tabella reca la conversione del credito scolastico conseguito, rispettivamente nel terzo e quarto anno di corso e nel terzo anno di corso. 3. Per i candidati esterni il credito scolastico è attribuito dal consiglio di classe davanti al quale sostengono l’esame preliminare di cui al comma 2 dell’articolo 14, sulla base della documentazione del curriculum scolastico e dei risultati delle prove preliminari. Art. 16 Commissione e sede di esame 1. Sono sedi degli esami per i candidati interni le istituzioni scolastiche statali e gli istituti paritari da essi frequentati. 2. Per i candidati esterni sono sedi di esame gli istituti statali e gli istituti paritari a cui sono assegnati, nel rispetto dei criteri di cui all’articolo 14, comma 3, e secondo le modalità previste nell’ordinanza annuale di cui all’articolo 12, comma 4. 3. Ai candidati esterni che abbiano compiuto il percorso formativo in scuole non statali e non paritarie o in corsi di preparazione, comunque denominati, è fatto divieto di sostenere gli esami in scuole paritarie che dipendano dallo stesso gestore o da altro gestore avente comunanza di interessi. 4. Presso le istituzioni scolastiche statali e paritarie sede di esami sono costituite commissioni d’esame, una ogni due classi, presiedute da un presidente esterno all’istituzione scolastica e composte da tre membri esterni e per ciascuna delle due classi da tre membri interni. In ogni caso, è assicurata la presenza dei commissari delle materie oggetto di prima e seconda prova scritta. I commissari e il presidente sono nominati dall’Ufficio scolastico regionale sulla base di criteri determinati a livello nazionale con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Ad ogni classe sono assegnati non più di trentacinque candidati. 5. Presso l’Ufficio scolastico regionale è istituito l’elenco dei presidenti di commissioni, cui possono accedere dirigenti scolastici, nonché docenti della scuola secondaria di secondo grado, in possesso di requisiti definiti a livello nazionale dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che assicura specifiche azioni formative per il corretto svolgimento della funzione di presidente.


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6. Le commissioni d’esame possono provvedere alla correzione delle prove scritte operando per aree disciplinari; le decisioni finali sono assunte dall’intera commissione a maggioranza assoluta.

Art. 17 Prove di esame 1. Il consiglio di classe elabora, entro il quindici maggio di ciascun anno, un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti. La commissione tiene conto di detto documento nell’espletamento dei lavori. 2. L’esame di Stato comprende due prove a carattere nazionale e un colloquio, fatto salvo quanto previsto dal comma 7. 3. La prima prova, in forma scritta, accerta la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato. Essa consiste nella redazione di un elaborato con differenti tipologie testuali in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. La prova può essere strutturata in più parti, anche per consentire la verifica di competenze diverse, in particolare della comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che della riflessione critica da parte del candidato. 4. La seconda prova, in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica, ha per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio ed è intesa ad accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale della studentessa o dello studente dello specifico indirizzo. 5. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono definiti, nel rispetto delle Indicazioni nazionali e Linee guida, i quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove di cui ai commi 3 e 4, in modo da privilegiare, per ciascuna disciplina, i nuclei tematici fondamentali. 6. Al fine di uniformare i criteri di valutazione delle commissioni d’esame, con il decreto di cui al comma 5, sono definite le griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi previsti dall’articolo 18, comma 2, relativamente

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alle prove di cui ai commi 3 e 4. Le griglie di valutazione consentono di rilevare le conoscenze e le abilità acquisite dai candidati e le competenze nell’impiego dei contenuti disciplinari. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono individuate annualmente, entro il mese di gennaio, le discipline oggetto della seconda prova, nell’ambito delle materie caratterizzanti i percorsi di studio, l’eventuale disciplina oggetto di una terza prova scritta per specifici indirizzi di studio e le modalità organizzative relative allo svolgimento del colloquio di cui al comma 9. Il Ministro sceglie i testi della prima e seconda prova per tutti i percorsi di studio tra le proposte elaborate da una commissione di esperti. Nei percorsi dell’istruzione professionale la seconda prova ha carattere pratico ed è tesa ad accertare le competenze professionali acquisite dal candidato. Una parte della prova è predisposta dalla commissione d’esame in coerenza con le specificità del Piano dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica. Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale della studentessa o dello studente. A tal fine la commissione, tenendo conto anche di quanto previsto dall’articolo 1, comma 30, della legge 13 luglio 2015, n. 107, propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola-lavoro svolta nel percorso di studi. Per i candidati esterni la relazione o l’elaborato hanno ad oggetto l’attività di cui all’articolo 14, comma 3, ultimo periodo. Il colloquio accerta altresì le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a «Cittadinanza e Costituzione», fermo quanto previsto all’articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 e recepiti nel documento del consiglio di classe di cui al comma 1. 4. Documentazione allegata

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11. Per i candidati risultati assenti ad una o più prove, per gravi motivi documentati, valutati dalla commissione, è prevista una sessione suppletiva e una sessione straordinaria d’esame e, in casi eccezionali, particolari modalità di svolgimento degli stessi.

Art. 18 Esiti dell’esame

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1. A conclusione dell’esame di Stato è assegnato a ciascun candidato un punteggio finale complessivo in centesimi, che è il risultato della somma dei punti attribuiti dalla commissione d’esame alle prove e al colloquio di cui all’articolo 17 e dei punti acquisiti per il credito scolastico da ciascun candidato per un massimo di quaranta punti. 2. La commissione d’esame dispone di un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle prove di cui ai commi 3 e 4 dell’articolo 17, e di un massimo di venti punti per la valutazione del colloquio. Con il decreto del Ministro di cui all’articolo 17, comma 7, è definita la ripartizione del punteggio delle tre prove scritte, ove previste per specifici indirizzi di studio. Per specifici percorsi di studio, in particolare attivati sulla base di accordi internazionali, che prevedono un diverso numero di prove d’esame, i relativi decreti ministeriali di autorizzazione definiscono la ripartizione del punteggio delle prove. 3. L’esito delle prove di cui ai commi 3 e 4 dell’articolo 17 è pubblicato, per tutti i candidati, all’albo dell’istituto sede della commissione d’esame almeno due giorni prima della data fissata per l’inizio dello svolgimento del colloquio di cui ai commi 9 e 10 del medesimo articolo. 4. Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame è di sessanta centesimi. 5. La commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio fino a un massimo di cinque punti ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno trenta punti e un risultato complessivo nelle prove d’esame pari almeno a cinquanta punti. 6. La commissione all’unanimità può motivatamente attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di cento punti senza fruire della predetta integrazione del punteggio, a condizione che: a) abbiano conseguito il credito scolastico massimo con voto unanime del consiglio di classe; b) abbiano conseguito il punteggio massimo previsto per ogni prova d’esame. 7. L’esito dell’esame con l’indicazione del punteggio finale conseguito, inclusa la menzione 4. Documentazione allegata

della lode, è pubblicato, contemporaneamente per tutti i candidati della classe, all’albo dell’istituto sede della commissione, con la sola indicazione «non diplomato» nel caso di mancato superamento dell’esame stesso.

Art. 19 Prove scritte a carattere nazionale predisposte dall’Invalsi 1. Le studentesse e gli studenti iscritti all’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado sostengono prove a carattere nazionale, computer based, predisposte dall’Invalsi, volte a verificare i livelli di apprendimento conseguiti in italiano, matematica e inglese, ferme restando le rilevazioni già effettuate nella classe seconda, di cui all’articolo 6, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013 n. 80. Per le studentesse e gli studenti risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva per l’espletamento delle prove. 2. Per la prova di inglese, l’Invalsi accerta i livelli di apprendimento attraverso prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, eventualmente in convenzione con gli enti certificatori, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 3. Le azioni relative allo svolgimento delle rilevazioni nazionali costituiscono per le istituzioni scolastiche attività ordinarie d’istituto.

Art. 20 Esame di Stato per le studentesse e gli studenti con disabilità e disturbi specifici di apprendimento 1. Le studentesse e gli studenti con disabilità sono ammessi a sostenere l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione secondo quanto disposto dal precedente articolo 13. Il consiglio di classe stabilisce la tipologia delle prove d’esame e se le stesse hanno valore equipollente all’interno del piano educativo individualizzato. 2. La commissione d’esame, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, relativa alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all’assistenza prevista per l’autonomia e la comunicazione, predispone una o più prove differenziate, in linea con gli interventi


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educativo-didattici attuati sulla base del piano educativo individualizzato e con le modalità di valutazione in esso previste. Tali prove, ove di valore equipollente, determinano il rilascio del titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Nel diploma finale non viene fatta menzione dello svolgimento di prove differenziate. Per la predisposizione, lo svolgimento e la correzione delle prove d’esame, la commissione può avvalersi del supporto dei docenti e degli esperti che hanno seguito la studentessa o lo studente durante l’anno scolastico. La commissione potrà assegnare un tempo differenziato per l’effettuazione delle prove da parte del candidato con disabilità. Alle studentesse e agli studenti con disabilità, per i quali sono state predisposte dalla commissione prove non equipollenti a quelle ordinarie sulla base del piano educativo individualizzato o che non partecipano agli esami o che non sostengono una o più prove, viene rilasciato un attestato di credito formativo recante gli elementi informativi relativi all’indirizzo e alla durata del corso di studi seguito, alle discipline comprese nel piano di studi, con l’indicazione della durata oraria complessiva destinata a ciascuna delle valutazioni, anche parziali, ottenute in sede di esame. Per le studentesse e gli studenti con disabilità il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate è indicato solo nella attestazione e non nelle tabelle affisse all’albo dell’istituto. Al termine dell’esame di Stato viene rilasciato ai candidati con disabilità il curriculum della studentessa e dello studente di cui al successivo articolo 21, comma 2. Le studentesse e gli studenti con disabilità partecipano alle prove standardizzate di cui all’articolo 19. Il consiglio di classe può prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova. Le studentesse e gli studenti con disturbo specifico di apprendimento (DSA), certificato ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170, sono ammessi a sostenere l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione secondo quanto disposto dal precedente articolo 13, sulla base del piano didattico personalizzato. La commissione d’esame, considerati gli elementi forniti dal consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive adeguatamente certificate e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di va-

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lutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati con DSA possono utilizzare tempi più lunghi di quelli ordinari per l’effettuazione delle prove scritte ed utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal piano didattico personalizzato e che siano già stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte. Nel diploma finale non viene fatta menzione dell’impiego degli strumenti compensativi. Per i candidati con certificazione di DSA che hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua straniera, la commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di seconda prova scritta, sottopone i candidati medesimi a prova orale sostitutiva della prova scritta. Nel diploma finale non viene fatta menzione della dispensa dalla prova scritta di lingua straniera. In casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, la studentessa o lo studente, su richiesta della famiglia e conseguente approvazione del consiglio di classe, sono esonerati dall’insegnamento delle lingue straniere e seguono un percorso didattico differenziato. In sede di esame di Stato sostengono prove differenziate, non equipollenti a quelle ordinarie, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell’attestato di credito formativo di cui al comma 5. Per detti candidati, il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate è indicato solo nella attestazione e non nelle tabelle affisse all’albo dell’istituto. Le studentesse e gli studenti con DSA partecipano alle prove standardizzate di cui all’articolo 19. Per lo svolgimento delle suddette prove il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato. Le studentesse e gli studenti con DSA dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati dall’insegnamento della lingua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese.

Art. 21 Diploma finale e curriculum della studentessa e dello studente 1. Il diploma finale rilasciato in esito al superamento dell’esame di Stato, anche in relazione alle esigenze connesse con la circolazione dei 4. Documentazione allegata

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titoli di studio nell’ambito dell’Unione europea, attesta l’indirizzo e la durata del corso di studi, nonché il punteggio ottenuto. 2. Al diploma è allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse. In una specifica sezione sono indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale di cui all’articolo 19, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilità di

comprensione e uso della lingua inglese. Sono altresì indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1, comma 28, della legge 13 luglio 2015, n. 107, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro. 3. Con proprio decreto il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca adotta i modelli di cui ai commi precedenti.

Profili in uscita e normativa di riferimento I profili in uscita segnano la direzione del percorso scolastico e indicano una meta da raggiungere. Nella nuova normativa sugli esami conclusivi del quinquennio si legge infatti: “Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale della studentessa o dello studente”. Riportiamo di seguito la normativa riguardante i tre indirizzi (licei, tecnici, professionali) della scuola superiore di II grado1.

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Perché parliamo di Risultati di apprendimento e di competenze in uscita2 Nell’anno scolastico 2009-2010 è giunto in porto il riordino della scuola superiore di II grado: un traguardo atteso da decenni, che avviene in un particolare momento della storia dei sistemi educativi in Europa. Il dibattito sul sistema scolastico si è spostato infatti, negli ultimi anni, dalla logica dell’“offerta” (programmazione, risorse, contesti) alla verifica dei risultati, in termini anche misurabili, concordati fra i paesi legati dal patto di Lisbona, per esempio il necessario innalzamento del tasso di studenti 15enni con buone competenze di lettura. Questo comporta che i percorsi scolastici siano indirizzati fra l’altro all’acquisizione di competenze per l’apprendimento permanente, con al primo posto la padronanza della lingua materna. L’Italia ha condiviso questo percorso dei paesi membri dell’Europa già in diverse occasioni: innanzitutto con una crescente attenzione ai risultati di apprendimento, soprattutto in ambiti che hanno forti ricadute sul curricolo in generale, come la lingua e la matematica. I risultati sono stati monitorati dall’Invalsi con le prove del Sistema Nazionale di Valutazione, le prove negli esami di Stato conclusivi del primo ciclo (terza classe della 1. 2.

Fonte ufficiale sito www.indire.it. Fonte ufficiale sito www.indire.it.

4. Documentazione allegata

scuola secondaria di I grado), e con la Rilevazione degli apprendimenti tramite la ricorrezione di un campione di prove dell’esame di Stato conclusivo del II grado dell’istruzione; la normativa attuale prevede prove standardizzate all’interno dell’esame conclusivo degli studi. Il riordino della scuola superiore ha fra i suoi punti di interesse il fatto di essere partita fissando, con i Risultati di apprendimento comuni, come profilo in uscita dalla classe quinta, di cui i percorsi quinquennali sono “la strada”. Le materie scolastiche sono quindi i passi, i gradini, l’avvicinamento ad un bagaglio di conoscenze, capacità e competenze di cui ogni allievo si deve impossessare a scuola. Non è senza motivo perciò che cominciamo il nostro discorso non dagli obiettivi di italiano ma dall’esame dei risultati di apprendimento comuni (prendiamo qui la formulazione del liceo, ma il percorso sarebbe il medesimo per ogni tipo di scuola) che si riferiscono alle competenze trasversali (metodologiche, logico-argomentative e linguistico-comunicative), proprio per la loro valenza di “orizzonte” entro cui il resto tende a collocarsi.


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Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali A conclusione dei percorsi di ogni liceo gli studenti dovranno: 1. Area metodologica • Aver acquisito un metodo di studio autonomo e flessibile, che consenta di condurre ricerche e approfondimenti personali e di continuare in modo efficace i successivi studi superiori, naturale prosecuzione dei percorsi liceali, e di potersi aggiornare lungo l’intero arco della propria vita. • Essere consapevoli della diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari ed essere in grado di valutare i criteri di affidabilità dei risultati in essi raggiunti. • Saper compiere le necessarie interconnessioni tra i metodi e i contenuti delle singole discipline. 2. Area logico-argomentativa • Saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui. • Acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare possibili soluzioni. • Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione. 3. Area linguistica e comunicativa • Padroneggiare pienamente la lingua italiana e in particolare: – dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa, precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico), modulando tali competenze a seconda dei diversi contesti e scopi comunicativi; – saper leggere e comprendere testi complessi di diversa natura, cogliendo le implicazioni e le sfumature di significato proprie di ciascuno di essi, in rapporto con la tipologia e il relativo contesto storico e culturale; – curare l’esposizione orale e saperla adeguare ai diversi contesti. • Aver acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento. • Saper riconoscere i molteplici rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre lingue moderne e antiche. • Saper utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per studiare, fare ricerca, comunicare.

All’interno del percorso generale di studi, l’area linguistica ha una forte centralità in quanto, come si diceva, la padronanza della lingua materna è la prima delle competenze per l’apprendimento permanente.

Linee generali e competenze di italiano per i licei: Lingua italiana La lingua italiana rappresenta un bene culturale nazionale, un elemento essenziale dell’identità di ogni studente e il preliminare mezzo di accesso alla conoscenza: la dimensione linguistica si trova infatti al crocevia fra le competenze comunicative, logico argomentative e culturali declinate dal Profilo educativo, culturale e professionale comune a tutti i percorsi liceali. Al termine del percorso liceale lo studente padroneggia la lingua italiana: è in grado di esprimersi, in forma scritta e orale, con chiarezza e proprietà, variando - a seconda dei diversi contesti e scopi l’uso personale della lingua; di compiere operazioni fondamentali, quali riassumere e parafrasare un testo dato, organizzare e motivare un ragionamento; di illustrare e interpretare in termini essenziali un fenomeno storico, culturale, scientifico. L’osservazione sistematica delle strutture linguistiche consente allo studente di affrontare testi anche complessi, presenti in situazioni di studio o di lavoro. A questo scopo si serve anche di strumenti forniti da una riflessione metalinguistica basata sul ragionamento circa le funzioni dei diversi livelli (ortografico, interpuntivo, morfosintattico, lessicale-semantico, testuale) nella costruzione ordinata del discorso. Ha inoltre una complessiva coscienza della storicità della lingua italiana, maturata attraverso la lettura fin dal biennio di alcuni testi letterari distanti nel tempo, e approfondita poi da elementi di storia della lingua, delle sue caratteristiche sociolinguistiche e della presenza dei dialetti, nel quadro complessivo dell’Italia odierna, caratterizzato dalle varietà d’uso dell’italiano stesso.

Obiettivi specifici di apprendimento per i licei: Lingua italiana Primo biennio Nel primo biennio, lo studente colma eventuali lacune e consolida e approfondisce le capacità linguistiche orali e scritte, mediante attività che promuovano un uso linguistico efficace e corretto, 4. Documentazione allegata

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affiancate da una riflessione sulla lingua orientata ai dinamismi di coesione morfosintattica e coerenza logico-argomentativa del discorso, senza indulgere in minuziose tassonomie e riducendo gli aspetti nomenclatori. Le differenze generali nell’uso della lingua orale, scritta e trasmessa saranno oggetto di particolare osservazione, così come attenzione sarà riservata alle diverse forme della videoscrittura e della comunicazione multimediale. Nell’ambito della produzione orale lo studente sarà abituato al rispetto dei turni verbali, all’ordine dei temi e all’efficacia espressiva. Nell’ambito della produzione scritta saprà controllare la costruzione del testo secondo progressioni tematiche coerenti, l’organizzazione logica entro e oltre la frase, l’uso dei connettivi (preposizioni, congiunzioni, avverbi e segnali di strutturazione del testo), dell’interpunzione, e saprà compiere adeguate scelte lessicali. Tali attività consentiranno di sviluppare la competenza testuale sia nella comprensione (individuare dati e informazioni, fare inferenze, comprendere le relazioni logiche interne) sia nella produzione (curare la dimensione testuale, ideativa e linguistica). Oltre alla pratica tradizionale dello scritto esteso, nelle sue varie tipologie, lo studente sarà in grado di comporre brevi scritti su consegne vincolate, paragrafare, riassumere cogliendo i tratti informativi salienti di un testo, titolare, parafrasare, relazionare, comporre testi variando i registri e i punti di vista. Questo percorso utilizzerà le opportunità offerte da tutte le discipline con i loro specifici linguaggi per facilitare l’arricchimento del lessico e sviluppare le capacità di interazione con diversi tipi di testo, compreso quello scientifico: la trasversalità dell’insegnamento della Lingua italiana impone che la collaborazione con le altre discipline sia effettiva e programmata. Al termine del primo biennio affronterà, in prospettiva storica, il tema della nascita, dalla matrice latina, dei volgari italiani e della diffusione del fiorentino letterario fino alla sua sostanziale affermazione come lingua italiana. Secondo biennio e quinto anno Nel secondo biennio e nell’anno finale lo studente consolida e sviluppa le proprie conoscenze e competenze linguistiche in tutte le occasioni adatte a riflettere ulteriormente sulla ricchezza e la flessibilità della lingua, considerata in una grande varietà di testi proposti allo studio. L’affinamento delle competenze di comprensione e produzione sarà perseguito sistematicamente, in collaborazione con le altre discipline che utilizzano 4. Documentazione allegata

testi, sia per lo studio e per la comprensione sia per la produzione (relazioni, verifiche scritte, ecc.). In questa prospettiva, si avrà particolare riguardo al possesso dei lessici disciplinari, con particolare attenzione ai termini che passano dalle lingue speciali alla lingua comune o che sono dotati di diverse accezioni nei diversi ambiti di uso. Lo studente analizzerà i testi letterari anche sotto il profilo linguistico, praticando la spiegazione letterale per rilevare le peculiarità del lessico, della semantica e della sintassi e, nei testi poetici, l’incidenza del linguaggio figurato e della metrica. Essi, pur restando al centro dell’attenzione, andranno affiancati da testi di altro tipo, evidenziandone volta a volta i tratti peculiari; nella prosa saggistica, ad esempio, si metteranno in evidenza le tecniche dell’argomentazione. Nella prospettiva storica della lingua si metteranno in luce la decisiva codificazione cinquecentesca, la fortuna dell’italiano in Europa soprattutto in epoca rinascimentale, l’importanza della coscienza linguistica nelle generazioni del Risorgimento, la progressiva diffusione dell’italiano parlato nella comunità nazionale dall’Unità ad oggi. Saranno segnalate le tendenze evolutive più recenti per quanto riguarda la semplificazione delle strutture sintattiche, la coniazione di composti e derivati, l’accoglienza e il calco di dialettalismi e forestierismi.

Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi dell’istruzione tecnica A conclusione dei percorsi degli istituti tecnici, gli studenti - attraverso lo studio, le esperienze operative di laboratorio e in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo, la valorizzazione della loro creatività ed autonomia - sono in grado di: • agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali; • utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente; • padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti (sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici); • riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori


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fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico; riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo; stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro; utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro; riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione; individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete; riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo; collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi; utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono;

• padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica; • possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate; • collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee, della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche; • utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare; • padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio; • utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza; • cogliere l’importanza dell’orientamento al risultato, del lavoro per obiettivi e della necessità di assumere responsabilità nel rispetto dell’etica e della deontologia professionale; • saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo; • analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale; • essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.

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Obiettivi di apprendimento: Lingua e letteratura italiana (tecnici) Il docente di “Lingua e letteratura italiana” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, risultati di apprendimento che lo mettono in grado di: • utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenzecomunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici; • riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico; • stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro; • riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione; • utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete. Primo biennio Ai fini del raggiungimento dei risultati di apprendimento sopra riportati in esito al percorso quinquennale, nel primo biennio il docente persegue, nella propria azione didattica ed educativa, l’obiettivo prioritario di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell’obbligo di istruzione, di seguito richiamate:

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• padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti • leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo • produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi • utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterarioL’articolazione dell’insegnamento di “Lingua e letteratura italiana” in conoscenze e abilità è di seguito indicata quale orientamento per la progettazione didattica del docente in relazione alle scelte compiute nell’ambito della programmazione collegiale del Consiglio di classe per l’asse dei linguaggi. Il docente tiene conto, nel progettare il percorso dello studente, dell’apporto di altre discipline, con i loro linguaggi specifici - in particolare quelli scientifici, tecnici e professionali - e favorisce la lettura come espressione di autonoma curiosità intellettuale anche attraverso la proposta di testi significativi, selezionati in base agli interessi manifestati dagli studenti. Per quanto riguarda la letteratura italiana, il docente progetta e programma l’itinerario didattico in modo tale da mettere in grado lo studente di orientarsi progressivamente sul patrimonio artistico e letterario della cultura italiana, con riferimenti essenziali alle principali letterature di altri paesi, anche in una prospettiva interculturale. Nell’organizzare il percorso di insegnamento-apprendimento il docente valorizza la dimensione cognitiva degli strumenti della comunicazione multimediale. Conoscenze Lingua • Il sistema e le strutture fondamentali della lingua italiana ai diversi livelli: fonologia, ortografia, morfologia, sintassi del verbo e dellafrase semplice, frase complessa, lessico. • Le strutture della comunicazione e le forme linguistiche di espressione orale. • Modalità di produzione del testo; sintassi del periodo e uso dei connettivi; interpunzione; varietà lessicali, anche astratte, in relazione ai contesti comunicativi; • Strutture essenziali dei testi descrittivi, espositivi, narrativi, espressivi, valutativo-interpretativo, argomentativi, regolativi. • Modalità e tecniche relative alla competenza testuale: riassumere, titolare, parafrasare, relazionare, strutturare ipertesti, ecc. • Aspetti essenziali dell’evoluzione della lingua italiana nel tempo e nello spazio e della dimensione socio-linguistica (registridell’italiano contemporaneo, diversità tra scritto e parlato, rapporto con i dialetti).

4. Documentazione allegata


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