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L’ARTE INCONTRA... L’ARCHITETTURA
La bellezza delle citta
ROMA
MILANO
L’arte e la bellezza non si trovano soltanto dentro i colori di un quadro o nell’armonia di una scultura, si trovano anche nelle cupole, nelle torri, nei palazzi o nelle piazze di una città. Quando un architetto riesce a costruire qualcosa che oltre a essere funzionale è anche bello, allora siamo di fronte a un’opera d’arte! Nel passato ci sono stati grandissimi architetti che, concependo meravigliosi edifici, hanno reso il nostro patrimonio artistico famoso in tutto il mondo! Ma anche gli architetti contemporanei hanno fatto cose strabilianti, arricchendo la nostra bella Italia. Nelle prossime pagine rivolgeremo uno sguardo al passato e uno al presente, per andare alla ricerca della bellezza classica che tutti conoscono e di quella moderna, un po’ meno conosciuta, ma ugualmente rappresentativa delle nostre bellissime città italiane.
firenze
TRANI
Urla, battiti di mani, rumore di catene, fragore di armi metalliche, grida di acclamazione… Sembra proprio di sentirlo, il pubblico inferocito che dagli spalti dell’Anfiteatro Flavio incitava i gladiatori nei combattimenti! Spade, scudi, tridenti…Chissà quante lotte e quante storie custodiscono i muri di questo splendido monumento! Storie di lotta e di coraggio! Già, perché gli antichi romani si divertivano molto ad assistere ai combattimenti tra gladiatori o con le belve feroci! Avevano anche i loro beniamini, si entusiasmavano moltissimo e facevano per loro un tifo sfegatato…un po’ come succede oggi durante le partite di calcio! Peccato, però, che quello non fosse un gioco inoffensivo! L’unica cosa che il popolo desiderava era “Panem et circenses”, cioè pane e divertimento, e gli imperatori, pur di ingraziarsi il popolo, non badavano a spese per organizzare i giochi dentro al circo. Più di 50000 spettatori potevano assistere agli spettacoli! Eh già… Del resto l’anfiteatro era veramente grande! Quando venne costruito dall’imperatore Vespasiano, della dinastia dei Flavi, fra il 70 e il 72 d.C., era alto più di 52 metri, aveva 4 piani e aveva una circonferenza di 527 metri! Guardandolo oggi si vedono tutta una serie
di archi vuoti, come se mancassero le porte (infatti a Roma per rimproverare qualcuno che ha dimenticato di chiudere la porta si dice: “Ma dove vivi, al Colosseo?”); in realtà, quando il Colosseo è stato realizzato, dentro ogni arco c’era una statua. E poi, all’ultimo piano, oltre le 40 finestre, c’erano i pali che servivano per aprire e chiudere il Velarium, un enorme tendone che riparava il pubblico dal sole e dalla pioggia. Tutti potevano assistere agli spettacoli, a patto che rispettassero gli spazi a loro dedicati. Il piano più alto era riservato al popolo, mentre il piano più basso ai nobili. L’imperatore e la sua famiglia invece sedevano nel Pulvinar, cioè nel palco imperiale.
Quando l’imperatore Costantino si convertì al cristianesimo, questi cruenti spettacoli ebbero fine. Oggi, questo edificio è diventato meta di tantissimi turisti e simbolo della città di Roma. Al suo interno non si sentono più voci di incitamento e di dolore, ma voci ed esclamazioni di stupore dei visitatori di tutto il mondo, che rimangono stregati dalla sua bellezza e dalla sua solidità, che ha sfidato i secoli con tanta fierezza.
Sai da dove deriva il nome “Colosseo”? L’Anfiteatro Flavio si chiamava così per via della colossale, cioè enorme, statua dell’imperatore Nerone che era collocata proprio davanti all’anfiteatro.
Quando l’architettura diventa opera d’arte MILANO: piazza Gae Aulenti
No, non siamo a New York e nemmeno a Dubai: siamo a Milano, nella bellissima piazza progettata da Cesar Pelli e dedicata a Gae Aulenti, la bravissima architetta italiana che, con i suoi progetti, ha contribuito a far conoscere nel mondo il nostro talento e la nostra creatività. La piazza circolare, dal diametro di 100 metri, è diventata il nuovo simbolo di Milano, di una metropoli che guarda sempre avanti e che corre veloce, stupendo il mondo ogni giorno di più! La piazza è rialzata di 6 metri rispetto al livello della strada, proprio come se fosse un podio o un palcoscenico… e, in effetti, è proprio così, perché ogni giorno va in scena l’allegria dei bambini che si divertono con gli zampilli delle fontane e la vivacità dei giovani che ne hanno fatto un nuovo luogo di aggregazione! Ma è quando si alza lo sguardo che si viene sovrastati dallo stupore, da quella sensazione che fa esclamare: Wow w w w w w w !!!
Il bosco verticale
A Milano, città che sembra volerti sorprendere a tutti i costi, c’è anche un grande bosco con più di 900 alberi e 2000 piante! Come? Non lo vedi? Ah, ma certo! Non è un bosco come tutti gli altri... ma un bosco verticale! Proprio così: un bosco che, anziché estendersi in larghezza, si estende in altezza. Come? Facile: si trova proprio dentro i balconi di un altissimo palazzo! Non è geniale? In questo modo è possibile portare gli alberi anche in mezzo al cemento, restituendo alla natura un posto di rilievo nella nostra quotidianità. Grazie al bosco verticale è possibile migliorare anche la nostra vita, dal momento che tutte queste piante producono ossigeno e migliorano la qualità dell’aria! Infine, non dimentichiamo che questo palazzo cambia continuamente colore a seconda delle stagioni! Stare a guardarlo equivale a osservare un’opera d’arte in divenire, che cambia ogni giorno sotto i nostri occhi.
Quando l’architettura diventa opera d’arte NAPOLI: le stazioni della metropolitana
Volete vedere qualcosa di veramente straordinario? Allora andate a Napoli e comprate un biglietto per la metro. Che cosa c’è di straordinario in una metropolitana? Tutto!!! Appena oltrepassati i tornelli vi troverete immersi in un oceano blu o in un intrigante gioco di specchi o ancora in mezzo a sculture e installazioni sorprendenti: insomma, vi troverete immersi nel fantastico mondo dell’arte contemporanea! La linea 1 della metropolitana di Napoli è una delle gallerie d’arte più belle d’Europa! Ueee guagliò!
Tutto iniziò quando politici e artisti della Regione Campania si chiesero: “Perché non trasformiamo i grigi tunnel e le fredde scale mobili della metropolitana in coloratissimi luoghi d’arte? Perché non impreziosiamo con la bellezza questo grande servizio pubblico?”. Detto, fatto! L’idea era così bella che piacque a tutti. Iniziò così una meravigliosa avventura che coinvolse tantissimi artisti e architetti di fama internazionale che, con le loro opere, cambiarono il volto della Napoli sotterranea!
stazione DANTE
Nel 1995 vennero inaugurate le prime stazioni d’arte, dei veri e propri musei dove i viaggiatori, al costo di un biglietto, potevano percorrere il loro tragitto godendo di bellissime opere. In questo modo non era più il cittadino che andava a trovare l’arte, come avviene di solito nei musei, ma era l’arte che andava a trovare il cittadino nei luoghi della sua quotidianità. Grazie a questo progetto, oggi i viaggiatori si soffermano, osservano e conoscono l’arte contemporanea, imparando anche a considerarla parte della loro vita.
Oggi le stazioni della metropolitana di Napoli accolgono più di 200 opere , realizzate da oltre 100 artisti , e sono tutte bellissime!
Entrare nella Stazione Toledo, progettata dall’architetto Oscar Tusquets Blanca, è come entrare dentro un incanto blu, fatto di luci che avvolgono il visitatore in una spettacolare scenografia, con i mosaici che parlano dei miti mediterranei e i pannelli che riproducono le onde del mare…
stazione toledo
Quando invece si entra nella Stazione Università si viene subito accolti da una grande scultura in acciaio, chiamata Synapsi, e da due larghe colonne modellate come il profilo dell’artista che le ha realizzate, Karim Rashid. Sembra di essere sul set di un film di fantascienza! Il fucsia e il verde acido sono così vivi che è impossibile tenere basso il livello d’attenzione. Tutto richiama il mondo della tecnologia.
stazione garibaldi
La Stazione Garibaldi, invece, è un intreccio di scale che sembrano sospese nel vuoto con viaggiatori che salgono, scendono, si sfiorano, ma non si incontrano mai… Tutto è un tripudio di specchi e acciaio che ti accompagnano fino all’installazione dell’artista Michelangelo Pistoletto dove, su pannelli d’acciaio, sono raffigurati viaggiatori di ogni età che aspettano la metro. Ma la cosa sorprendente è che, quando si scendono le scale, anche il visitatore diventa parte dell’opera d’arte, perché la sua immagine viene catturata dagli specchi. È proprio straordinario!!!
Jamme guagliò! Facimme ’natu giro! Certo che i napoletani sono proprio fortunati! Loro ogni mattina, per andare a scuola o al lavoro, non fanno mai un viaggio triste e grigio ma un tragitto vivace, che li predispone al buon umore. Quando si esce dalla metropolitana di Napoli si fatica un po’ a scrollarsi di dosso tutta quella meraviglia! Una volta in strada ci si ritrova nel rumore dei clacson e nella confusione del traffico e allora vien voglia di tornare nelle stazioni della metropolitana per un’altra boccata di stupore… Come se una vocina dicesse...