GOLDeN ATTICO Edizione Dicembre 2015

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TUSCOLANA

TESTACCIO

Villaggio Litta MQ 90 - 2 LIVELLI - 1° PIANO: SALONE CUCINA - 2 CAMERE - 2 BAGNI PIANO S1: SALA HOBBY MQ 80 GIARDINO PRIVATO MQ 120

Lungotevere degli Artigiani MQ 60 - 5° PIANO - INGRESSO SOGGIORNO - CUCINA - BAGNO CAMERA - BALCONE - SOFFITTA

Classe Energetica G

Classe Energetica G

Classe Energetica G

€ 299.000,00

RIF. R409

TUSCOLANA Via Ponzio Cominio MQ 75 - 7° PIANO - INGRESSO

€ 365.000,00

RIF. D426

GIARDINETTI Via B. Bulgari MQ 60 - 2° PIANO - SOGGIORNO

SOGGIORNO - CUCINA - 2 CAMERE

CUCINA A VISTA - CAMERA

2 BAGNI - BALCONE

CAMERETTA - BAGNO - 2 BALCONI

€ 229.000,00 Classe Energetica G

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GROTTAFERRATA

Via L. C. Bibulo MQ 100 - 3° PIANO - INGRESSO SOGGIORNO - CUCINA - 2 CAMERE CAMERETTA - 2 BAGNI BALCONE - CANTINA

RIF. R471

€ 179.000,00 Classe Energetica G

RIF. R472

€ 298.000,00

RIF. D433

GUIDONIA MONTECELIO

Via Monte Bianco MQ 100 - 1° PIANO - INGRESSO AMPIO SALONE - CUCINA ARREDATA CAMERA - CAMERETTA - BAGNO RIPOSTIGLIO - BALCONE

€ 180.000,00

Classe Energetica G

RIF. R477

TUFELLO - Via Tonale MQ 72 - 3° PIANO - INGRESSO SALONE - CUCINA - CAMERA BAGNO - DISIMPEGNO RIPOSTIGLIO

€ 198.000,00 Classe Energetica G

RIF. R465

CINECITTA’

Via Eudo Giulioli MQ 68 - 6° PIANO - SOGGIORNO CUCINA - ANTICUCINA - CAMERA BAGNO - AMPIO TERRAZZO CANTINA POSTO AUTO COPERTO

€ 205.000,00

Classe Energetica G

RIF. R478


MONTESACRO - Via Seggiano MQ 120 - 1° PIANO - AMPIO INGRESSO SALONE - CUCINA - 2 CAMERE CAMERETTA - 2 BAGNI - 2 BALCONI POSTO AUTO COPERTO

€ 365.000,00 Classe Energetica G

NUOVO SALARIO

Classe Energetica G

CASETTA MATTEI

TERRAZZO MQ 150 RIF. D293

TUSCOLANA AD. METRO SUBAUGUSTA MQ 85 - 5° PIANO - SOGGIORNO CUCINA - 2 CAMERE - BAGNO AMPIO RIPOSTIGLIO - 2 BALCONI

Classe Energetica G

INGRESSO/SOGGIORNO - CUCINA

MQ 100 - PIANO TERRA - INGRESSO SALONE - AMPIA CUCINA - 2 CAMERE BAGNO - AMPIO GIARDINO PRIVATO MQ 80

CAMERA - BAGNO - GIARDINO PRIVATO

CANTINA - POSTO AUTO COPERTO

MQ 65 - PIANO TERRA

Classe Energetica G

RIF. D370

€ 310.000,00

CINECITTA’ EST - Via F. Gentile MQ 90 - 5° PIANO - INGRESSO SALONE - CUCINA - 2 CAMERE - BAGNO RIPOSTIGLIO - AMPIO TERRAZZO CANTINA - POSTO AUTO COPERTO Classe Energetica G

MQ 85 - 6° PIANO - SOGGIORNO CUCINA - 2 CAMERE - BAGNO DISIMPEGNO TERRAZZO PERIMETRALE MQ 20

CANTINA - POSTO AUTO COPERTO

€ 285.000,00

RIF. D327

RIF. D239

Classe Energetica G

€ 229.000,00

Classe Energetica G

EUR GROTTA PERFETTA

Via G. Berto MQ 110 - 7° PIANO - INGRESSO AMPIO SALONE - DISIMPEGNO CUCINA - 2 CAMERE - 2 BAGNI TERRAZZO MQ 36 POSTO AUTO COPERTO IN GARAGE

€ 495.000,00

Classe Energetica G

RIF. D223

RIF. D257

Via G. Sacchetti MQ 110 - 7° PIANO - INGRESSO SALONE CON ZONA PRANZO - CUCINA 2 CAMERE - 2 BAGNI - RIPOSTIGLIO

2 DISIMPEGNI - POSTO AUTO COPERTO

€ 199.000,00 RIF. D355

TUSCOLANA

Viale S. Giovanni Bosco MQ 80 - 1° PIANO - INGRESSO SOGGIORNO - CUCINA - CAMERA CAMERETTA - BAGNO - RIPOSTIGLIO CANTINA Classe Energetica G

Viale A. Ciamarra MQ 82 - 2° PIANO - INGRESSO SOGGIORNO - CUCINA - CAMERA CAMERETTA - 2 BAGNI - RIPOSTIGLIO AMPIO BALCONE - BOX AUTO

BALDO DEGLI UBALDI

Via C. Iacobini MQ 85 - PIANO TERRA - INGRESSO SALONE - CUCINA - CAMERA - BAGNO

€ 229.000,00

RIF. D365

CINECITTA’ EST

NUOVO SALARIO

Classe Energetica G

PORTUENSE - Via delle Vigne

€ 210.000,00 RIF. D354

RIF. D356

CASETTA MATTEI

TORRINO - Via Pagoda Bianca

Classe Energetica G

Classe Energetica G

RIF. D360

Via A. del Verrocchio

CANTINA

€ 275.000,00

€ 349.000,00

€ 189.000,00

€ 349.000,00

Classe Energetica G

VIA MAURO MORRONE MQ 108 - 1° PIANO ALTO - INGRESSO SALONE DOPPIO - CUCINA - CAMERA CAMERETTA - 2 BAGNI - TERRAZZO BALCONE -CANTINA POSTO AUTO COPERTO

€ 420.000,00

RIF. D316

Via A. del Verrocchio MQ 110 - ATTICO - INGRESSO SALONE - CUCINA - CAMERA CAMERETTA - 2 BAGNI

NUOVO SALARIO

Via MAURO Morrone MQ 126 - 1° PIANO - INGRESSO CORRIDIO - SALONE DOPPIO - CUCINA ANTICUCINA - 3 CAMERE - 2 BAGNI RIPOSTIGLIO - 2 TERRAZZI - CANTINA POSTO AUTO COPERTO

RIF. D368

CINECITTA’ EST

Viale A. Ciamarra MQ 110 - 4° PIANO - INGRESSO SALONE - CUCINA - 3 CAMERE 2 BAGNI - RIPOSTIGLIO AMPIO TERRAZZO - CANTINA POSTO AUTO COPERTO

€ 290.000,00

Classe Energetica G

CENTRO STORICO

Fontana di Trevi 50 mt DA FONTANA DI TREVI STABILE IMPREZIOSITO DA FONTANA DEL BERNINI 100 mq - 2° PIANO - INGRESSO - SALONE CUCINA - 2 CAMERE - 2 BAGNI DOPPIA ESPOSIZIONE

€ 850.000,00

Classe Energetica G

RIF. D361

RIF. D357

BALCONE - CANTINA

€ 345.000,00

Classe Energetica G

RIF. D278

AD. PALMIRO TOGLIATTI Via Carlo Fadda MQ 70 - 6° PIANO - INGRESSO SOGGIORNO - CUCINA - CAMERA BAGNO - BALCONE - CANTINA

€ 199.000,00

Classe Energetica G

RIF. D322

CINECITTA’ Via Eudo Giulioli MQ 80 - 4° PIANO - MQ 80 - SOGGIORNO CUCINA - ANTICUCINA - 2 CAMERE BAGNO - AMPIO TERRAZZO - CANTINA POSTO AUTO COPERTO

€ 239.000,00

Classe Energetica G

RIF. D373

OSTIA - Via Mare di Tasman MQ 120 - 1° PIANO - SALONE CUCINA - RIPOSTIGLIO - 3 CAMERE 2 BAGNI - AMPIO BALCONE POSTO AUTO COPERTO

€ 210.000,00 Classe Energetica G

RIF. D218

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MONTE MARIO: Via Achille Mauri – Rif 126/15. Palazzina in cortina, appartamento ristrutturato con gusto. Si vende arredato di cucina e bagno. Ingresso, salone doppio con angolo cottura, camera, cameretta, bagno e balcone. € 245.000,00. IPE 175,5 Cl.G.

MONTE MARIO: Via V. Troya – Rif 124/15. Appartamento ristrutturato e molto luminoso. Ingresso, salone, due camere, cucina abitabile,2 bagni e un terrazzo. € 349.000,00. IPE 185,5 Cl.G.

MONTE MARIO: Via Achille Mauri – Rif 116/15. Stabile signorile in cortina. Ristrutturato con infissi in alluminio e pavimenti in parquet. Ingresso, salone, cucina abitabile, camera, bagno e terrazzo. Box auto. € 219.000,00. IPE 155,5 Cl.G.

TRIONFALE: Via Pier Paolo Pasolini – Rif 107/15. Situato in un comprensorio immerso nel verde : Salone triplo, 3 camere, cucina e doppi servizi, 120 mq con 3 balconi, posto auto coperto e cantina. € 325.000,00. IPE 185,5 Cl.G

Via Parravicini – Rif 46/15. Open space con doppi ingressi, composto da salone quadruplo, due camere, cucina abitabile,e doppi servizi, molto luminoso. Finemente ristrutturato ed arredato, triplice esposizione nel verde, situato tra il parco dell’Insugherata e Piazza Guadalupe. € 399.000,00. IPE 195,5 Cl G.

M O N T E MA R IO : Via Avo li – Rif 105/15. Ingresso indipendente, palazzina epoca restaurata. Delizioso semi interrato con ampio giardino perimetrale. Luminoso, termoautonomo. Ingresso, due camere, salone con angolo cottura e bagno. € 189.000,00. IPE 175,5 Cl.G.

M ONTE M ARIO: Via Avoli – Rif 63/15. Situato tra Piazza Guadalupe e Floridiana. Restaurato con materiali di gran pregio. Ingresso indipendente. In villino d’epoca composto da salone doppio, camera, cucina abitabile e un giardino curatissimo. € 269.000,00. IPE 185,2 Cl.G.

TRIONFALE: Via Aristide Gabelli – Rif. 18/15. Via Assarotti ad.ze, in palazzetto d’epoca, ristrutturato, indipendente, soggiorno con angolo cottura, camera, cameretta, servizio, giardino pavimentato comune a due condomini termoautonomo. €. 139.000,00. IPE 155,5 Cl. G.

MONTE MARIO: Via Pineta Sacchetti – Rif 118/15. Fronte Università Cattolica, appartamento da ristrutturare, ingresso, cucina abitabile, camera, bagno e circa 40 mq di terrazzo. € 155.000,00. IPE 145,5 Cl. G.

MONTE MARIO: Via della Rimessola – Rif 41/15. Ottimo investimento, bilocale già locato e arredato. Ottima rendita. Ingresso, salone con angolo cottura e servizio. € 69.000,00 IPE 155,5 Cl.G.

MONTE MARIO: Via Gualandi – Rif 36/15. Attico panoramico ristrutturato e assolato. Ingresso, soggiorno, cucina, due camere e servizio. Balcone di 40 mq. € 299.000,00 IPE 190,0 Cl.G.

TRIONFALE: Via Gabriele Paleotti – Rif 122/15. Appartamento luminoso e tranquillo, ben tagliato. Ingresso, salone, cucina abitabile, 3 camere, 2 bagni e circa 60 mq di giardino. € 299.000,00 IPE 195,5 Cl.G

MONTE MARIO: Via Angelo Fava – Rif 89/15. Immerso nel verde, panoramico e luminoso. Attico panoramico esposto a sud. Ingresso, salone, cucina abitabile, due camere e 2 bagni. Balconato. € 219.000,00 IPE 175,5 Cl. G.

MONTE MARIO: Via Allievo – Rif 81/15. Stabile signorile molto silenzioso e luminoso con affaccio interno. Ingresso, salone, angolo cottura, camera, cameretta e bagno. Giardino di circa 40 mq. € 299.000,00 IPE 185,5 Cl.G.

MONTE MARIO: Via Benedettine – Rif. 25/15. Via Corti ad.ze, ampio ingresso, camera, cucina abitabile, servizio e giardino pavimentato, termoautonomo. €. 119.000,00. IPE 155,5 Cl. G.

TRIONFALE: Via Trionfale – Rif 28/15. Appena restaurato. Villino indipendente con posto auto. Ingresso, soggiorno con angolo cottura e bagno. Ampio terrazzo. € 219.000,00. Cl.G. 165,5

TRIONFALE : Via Camillo Mariani – Rif 59/15. Tra Via Trionfale e Piazza Guadalupe, in via privata stabile restaurato con tre esposizioni, molto assolato e silenzioso. Salone, due camere, cucina abitabile e servizio. € 259.000,00. IPE 175,5 Cl.G.

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MONTE MARIO: Via de Cosmi – Rif 103/15. Splendido appartamento ristrutturato ed esposto a sud. Ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera, servizio e balcone. € 160.000,00. IPE 175,5 Cl.G.

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VENDITA – VIA FILIPPO SCALZI (MONTESPACCATO) Appartamento luminoso finemente ristrutturato, posto al primo piano con doppia esposizione, composto da :ingresso, soggiorno, angolo cottura in muratura, camera, bagno, balcone. Termoautonomo. No spese condominiali. Superficie 55 mq Classe Energetica G. € 130.000,00

VENDITA – VIA VIRGILIO TESTA ( VIA DEL PODERE SAN GIUSTO ) Villino a schiera di recente costruzione anno 2011, disposto su tre livelli, composto da soggiorno con angolo cottura, sala hobby camera da letto, due bagni soffitta e terrazzo. Completamente arredato. mq 65. Classe energetica E. € 160.000,00

VENDITA – VIA ARTURO GRAF (TALENTI) Appartamento luminoso composto da: ingresso, soggiorno, cucina abitabile, camera matrimoniale, bagno e due balconi. Da ristrutturare. Possibilità soggiorno e due camere. Classe Energetica G. € 225.000,00

VENDITA - VIA GIOVANNI DA PROCIDA (PIAZZA BOLOGNA) Appartamento rifinito, salone a vista, 3 camere cucina abitabile, 2 bagni, balcone, climatizzazione canalizzata, pavimenti in parquet. Inferriate alle finestre, riscaldamento autonomo. Classe energetica G. € 399.00,00

VENDITA – LARGO RAVIZZA (MONTEVERDE) In palazzina d’epoca ristrutturata, appartamento finemente ristrutturato composto da ingresso, soggiorno, Cucina abitabile, camera, ripostiglio, bagno e balcone. Riscaldamento autonomo. 2° piano senza ascensore. Classe Energetica G. Superficie 70 mq. € 286.000,00

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Casilina via Matisse In comprensorio nel verde con piscina appartamento 3° piano ingresso, salone, cucina, 2 camere, bagno, ripostiglio e 2 balconi. Cantina e posto auto. Luminoso. Classe: G Epi: 175 € 240.000

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Questioni legali

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pesso persone interessate ad acquistare un immobile, procedono a formalizzare l’impegno senza interessarsi fin da subito della provenienza, ossia di tutti gli atti che giustificano il titolo di proprietà in capo al venditore. In alcuni casi tale leggerezza può essere la causa di un acquisto poco sicuro. Uno dei casi è quello che si pone quando la provenienza deriva da un atto di donazione. Infatti, secondo il nostro ordinamento giuridico, allo scopo di tutelare i legittimari (coniuge, figli e ascendenti del defunto), l’acquisto per donazione può, nel tempo e in presenza di particolari circostanze, venir meno per effetto dell’eventuale azione di riduzione da parte dei legittimari lesi nei propri diritti, con possibili ripercussioni anche nei confronti di terzi aventi causa dal donatario, soprattutto qualora il donatario non possieda beni sufficienti a soddisfare le ragioni degli istanti. In particolare, è bene ricordare che: - il nostro ordinamento riserva a determinati soggetti, detti legittimari una quota di eredità detta legittima della quale non possono essere privati per volontà del defunto, sia che sia stata espressa in un testamento o eseguita in vita tramite donazioni; - se un legittimario viene privato, in tutto o in parte, della sua quota di legittima per effetto di una disposizione del testamento o di una o più donazioni effettuate in vita dal defunto, il medesimo legittimario può far valere il proprio diritto all’ottenimento dell’intera quota di legittima spettantegli per legge mediante un’apposita azione giudiziaria, detta azione di riduzione, soggetta al termine di prescrizione di 10 anni; - i legittimari possono rinunciare all’azione di riduzione solo dopo la morte del soggetto della cui eredità si tratta, e mai durante la sua vita; pertanto, se un soggetto dispone in vita di tutto il suo patrimonio con più donazioni a favore solo di alcuni dei legittimari, quelli che non hanno ricevuto nulla – chiamati legittimari pretermessi – o quelli che comunque hanno ricevuto beni di valore inferiore a quello della quota di legittima – definiti legittimari lesi – non possono rinunciare all’azione di riduzione, mentre il donante è in vita né con dichiarazione espressa, né prestando il loro assenso alla donazione; - l’azione di riduzione, in caso di lesione derivante da donazione, va proposta nei confronti del donatario ; tuttavia, se il donatario, nel frattempo, ha ceduto a terzi gli immobili donati, il legittimario, se e in quanto il donatario non abbia altri beni sui quali soddisfare le proprie ragioni, potrà chiedere ai successivi acquirenti la restituzione del bene; tuttavia è previsto dalla legge che il terzo acquirente può liberarsi dall’obbligo di restituire in natura le cose donate pagando l’equivalente in denaro. A rendere ancor più complicata questa materia è intervenuta la legge 80/2005, che ha innovato la disciplina del codice civile sulle donazioni. Infatti, la prima novità è che l’azione di restituzione può essere intrapresa dal legittimario leso o pretermesso solo se non sono decorsi 20 anni dalla trascrizione della donazione; quindi, solo trascorsi i 20 anni, il terzo acquirente di un immobile donato non correrà più rischi. Lo stesso principio vale anche per le ipoteche e ogni altro vincolo (ad esempio un diritto di usufrutto) che il donatario abbia iscritto o trascritto sull’immobile donatogli: se l’azione di riduzione è intrapresa dopo 20 anni dalla trascrizione della donazione, le ipoteche e i vincoli restano efficaci, con l’obbligo del donatario di compensare in denaro i legittimari per il conseguente minor valore dei beni ricevuti in eredità, e sempre che la domanda di riduzione sia stata trascritta entro 10 anni dalla data di apertura della successione. Altra novità è la possibilità per il coniuge e i parenti in linea retta del donante di opporsi alla donazione: il termine di 20 anni è sospeso

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Tutti i rischi connessi alle donazioni Numerosi i problemi connessi all’acquisto di un immobile derivante da una donazione. Il tema estremamente complesso può essere causa di ostacoli insormontabili. Vista la farraginosità dell’argomento l’articolo è stato diviso in due parti per permettere una più semplice lettura. Nel prossimo numero: i rimedi e le conclusioni di Leonardo Raso nei confronti del coniuge e dei parenti in linea retta del donante, qualora essi abbiano notificato e trascritto, nei confronti del donatario e dei suoi aventi causa, un atto stragiudiziale di opposizione alla donazione. Questo diritto di opposizione non solo è personale, ma perde, inoltre, effetto se non è rinnovato prima che siano trascorsi 20 anni dalla sua trascrizione. Il coniuge e i parenti in linea retta del donante possono anche rinunciare al diritto di opposizione. Tuttavia, tale rinuncia non comporta anche la rinuncia all’azione di riduzione perché per legge i legittimari non possono rinunciare ad essa finché vive il donante. Una questione aperta è se, o a quali condizioni, la disciplina introdotta dalla legge 80/2005 sia applicabile anche alle donazioni poste in essere prima dell’entrata in vigore della legge medesima, ossia prima del 15 maggio 2005. In occasione dell’acquisto di un immobile e quindi sin dalla stipula del preliminare il promissario acquirente deve verificare se il venditore abbia acquisito il bene mediante donazione o se una donazione sia intervenuta comunque nella “catena” dei trasferimenti che precedono l’acquisto del proprio dante causa. Se è effettivamente presente una donazione bisogna distinguere se il donante sia ancora vivente: in questo caso l’azione di restituzione potrà essere esercitata solo dopo la morte del donante ed entro i successivi 10 anni, al verificarsi di tutte le seguenti condizioni, ossia che: 1. il donante alla sua morte non abbia lasciato beni sufficienti a coprire la quota di legittima spettante a tutti i legittimari; 2. il venditore (che aveva ricevuto il bene trasferito mediante donazione) non abbia nel proprio patrimonio beni sufficienti a soddisfare le ragioni dei legittimari lesi; 3. non siano già decorsi 20 anni dalla data della trascrizione della donazione, salvo che sia intervenuta opposizione al decorso dei 20 anni da parte del coniuge o di parenti in linea retta (legge 80/2005). È evidente la difficoltà di gestire questa situazione in quanto al momento della stipula del preliminare, così come al momento del rogito definitivo, non è possibile valutare e verificare la sussistenza di circostanze come quelle sopra illustrate che si riferiscono a eventi futuri e incerti (il donante potrebbe vivere più o meno a lungo e comunque oltre o non più dei 20 anni successivi alla trascrizione della donazione; il suo patrimonio, come quello del donatario, potrebbe subire in questo arco di tempo modifiche anche importanti; l’opposizione al decorso del ventennio potrebbe intervenire al diciannovesimo anno, e così via). (continua nel prossimo numero)


A tu per tu con l’agente immobiliare

Come effettuare una corretta valutazione di un immobile Per vendere un appartamento in tutta sicurezza affidarsi a un professionista è importante sia per attribuire un giusto valore all’immobile sia per tenere nel giusto conto la miriade di aspetti relativi all’operazione di Massimiliano Onofri

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uando si decide di mettere in vendita il proprio appartamento, effettuare una corretta valutazione immobiliare è il fattore più importante che sarà determinante per la riuscita o meno dell’operazione. Per farlo, è decisamente auspicabile avvalersi dell’operato di professionisti. Ma come si effettua una valutazione? Quali elementi sono importanti e vengono presi in considerazione? In termini non prettamente tecnici proveremo a darvi delle indicazioni su quali sono i principi e le tecniche usate per formulare una corretta valutazione dell’immobile residenziale. Cominciamo dicendo che le valutazioni immobiliari sono fondate sulla definizione del valore di mercato, quindi basate su dati e informazioni reali, relativi all’immobile. Devono essere poi presi in considerazione anche dati diversi, legati a vincoli, convenzioni, atipicità e così via che possono incidere sulla determinazione del valore finale (a mero titolo esemplificativo, l’esistenza del diritto di superficie, o l’aver ottenuto l’immobile in donazione, la presenza di vincoli paesaggistici, il calcolo della redditività per un’eventuale locazione e molto altro). Quando parliamo di dati certi parliamo di quelli verificati e relativi al prezzo di compravendita reale (prezzo di vendita realizzato negli ultimi mesi di appartamenti adiacenti e similari per caratteristiche tecnico-economiche a quello valutato). Si andrà quindi ad analizzare uno specifico segmento di mercato. Attenzione: il prezzo di vendita reale non sempre corrisponde o si avvicina, proprio a causa di valutazioni o pretese errate, ai prezzi degli annunci che trovate pubblicizzati nei vari canali, che sono espressione solo della volontà di vendita dell’immobile stesso. Gli appartamenti in vendita nella zona al momento della valutazione saranno i competitor, quelli con cui si confronterà l’immobile. Analizzato questo aspetto, si iniziano a valutare le caratteristiche specifiche dell’immobile. Innanzitutto, i metri quadrati commerciali. Questi differiscono dai metri quadrati netti calpestabili, e sono quelli usati come riferimento per il valore medio di mercato in una determinata zona. Ma come si determinano? Per sommi capi, possiamo darvi questa indicazione: calcolate i metri quadrati calpestabili, comprese le quote delle superfici occupate dai muri interni e aggiungete: -10% forfettario per le mura esterne e perimetrali; -1/3 delle superfici esterne; -1/5 delle pertinenze; -1/6 delle superfici esterne in eccedenza rispetto la superficie interna. Quindi, un appartamento di 50 mq. calpestabili con 21 di ter-

razzo e box di 15 metri avrà una superficie commerciale di metri: 50 per l’interno calpestabile, 5 per le mura perimetrali (10% di 50), 7 per il terrazzo (21:3) e 3 per il box (15:5). Per un totale di 65 mq. commerciali Poi si andrà ad analizzare la vetustà o l’effettiva ristrutturazione. Tutti i materiali utilizzati per la pavimentazione, gli infissi esterni, le porte, la presenza o meno di carta da parati. Riguardo l’impiantistica è importante, se si intende promuovere l’immobile come ristrutturato, produrre l’idonea certificazione relativa agli impianti elettrici e idraulici. Eventuali plus quali climatizzatori, grate, porta blindata ecc. concorrono sicuramente a rendere più appetibile l’immobile, ma non determinano importanti oscillazioni sul prezzo di realizzo. Ancora prendiamo in considerazione l’altezza del piano, la presenza dell’ascensore, la tipologia e la distribuzione dei locali. Relativamente al fabbricato (se in un condominio) vanno presi in considerazione il tipo di riscaldamento, l’incidenza dei costi condominiali annui, la tipologia architettonica del fabbricato. Per la valutazione sintetica relativamente ai fattori estrinseci prendiamo in considerazione l’altezza del piano, la presenza dell’ascensore, la tipologia e la distribuzione dei locali e ancora, relativamente al contesto, andranno analizzati la distanza dai punti nevralgici del quartiere, il collegamento con i mezzi pubblici e la presenza di servizi primari, scuole, zone di verde pubblico (raggiungibili a piedi o meno), il ceto sociale e culturale medio della zona e la densità della popolazione. Infine, componente importante, una valutazione commerciale non può non tener conto dell’analisi delle richieste. Fatte tutte le indagini sull’immobile, va verificata la presenza o meno di potenziali acquirenti nelle banche dati, e la propensione all’acquisto per beni similari delle stesse. Questo permetterà di conoscere approssimativamente i tempi medi di vendita, le caratteristiche che sono più importanti e vanno ben pubblicizzate, e le componenti che, se assenti o meno nell’immobile rispetto alle richieste, possono dare un incremento o un abbattimento del valore del bene. Per esempio, un trilocale con un terrazzo in un contesto dove altri appartamenti analoghi non hanno ampi spazi esterni avrà un incremento sul valore commerciale, al contrario un immobile privo di spazi esterni in un contesto dove tutti hanno almeno un balcone subirà un abbattimento del valore. Queste analisi sono possibili attraverso studi specifici e analisi costante nel tempo dei trend del mercato immobiliare.

Un ringraziamento al collega Sandro Bevevino che mi ha aiutato nello scrivere questo articolo.

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Locazione immobiliare

Quale affitto? Basta scegliere Le tipologie di locazione ormai sono tante e rispondono alle esigenze le più diverse. Documentarsi per scegliere quella che meglio si confà ai propri bisogni è importante, per non incorrere in problemi col fisco di Lucia Polidori

L

a locazione - conduzione è definita dall’art. 1571c.c. come “il contratto con il quale una parte si obbliga a far godere all’altra una cosa immobile, per un determinato periodo di tempo, a fronte di un corrispettivo, ovvero una somma di denaro”. La locazione si distingue, inoltre, dal contratto di affitto, un particolare contratto attraverso il quale viene dato in godimento un bene esclusivamente a carattere produttivo, come un’azienda o un fondo da coltivare, ovvero un bene che presuppone l’esercizio di una attività da parte di chi lo riceve in uso. Tre sono i tipi di contratto attualmente in uso: Il contratto di locazione a canone libero è il tipo di contratto di locazione abitativa più utilizzato. Con questo tipo di contratto, un soggetto (detto locatore, solitamente il proprietario o, meno di frequente, l’usufruttuario) concede a un altro soggetto (conduttore, comunemente detto “inquilino”) il godimento di un immobile destinato ad abitazione dietro pagamento, da parte del conduttore, di un corrispettivo il cui importo è liberamente determinato dalle parti. Restano invece determinate dalla legge la durata minima del contratto (solitamente 4 + 4) e le modalità di rinnovazione, recesso, ecc.. L’uso abitativo dell’immobile deve essere comprovato dal certificato di agibilità (un tempo detto “di abitabilità”) rilasciato dal Comune e dall’attestato di prestazione energetica (c.d. APE) rilasciato da professionisti abilitati e valido per 10 anni (salvo aggiornamenti in caso di ristrutturazioni dell’edificio). Il contratto di locazione a canone assistito è una forma contrattuale che trova applicazione esclusivamente nei Comuni ad alta densità abitativa ed è stata prevista dal legislatore con il preciso scopo di poter fissare l’entità del canone di locazione in base alle esigenze di mercato da un lato, ma anche sulla base delle effettive situazioni economiche che si determinano all’interno della singola città in relazione alla questione del problema casa. A fronte di alcune agevolazioni fiscali per il locatore-proprietario, il contratto cosiddetto assistito, detto anche a canone contrattato, autorizza le parti contraenti a definire liberamente il suo contenuto in punto di obblighi nascenti dal contratto stesso, ma li vincola in ordine al valore del corrispettivo e alla durata del contratto. Il valore del corrispettivo (canone) viene predeterminato sulla base di modelli contrattuali standard, predisposti congiuntamente, su base locale, dalle associazioni rappresentative della categoria dei proprietari e di quella degli inquilini. La durata del contratto è stabilita, invece, dalla legge stessa che la determina inderogabilmente in anni 3. Al termine dei 3 anni le parti possono: stipulare di comune accordo un nuovo contratto; in caso di mancata stipu-

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la di un nuovo contratto, il precedente si intenderà prorogato per legge per altri 2 anni, sempre che il locatore, per esigenze personali, non abbia provveduto ad inviare tempestivamente al conduttore la disdetta entro il termine di 6 mesi prima della scadenza triennale. Il contratto di locazione ad uso transitorio è un tipo di contratto di locazione abitativa utilizzato per esigenze temporanee non turistiche. Con questo tipo di contratto, un soggetto (detto locatore, solitamente il proprietario o, meno di frequente, l’usufruttuario) concede per un limitato periodo di tempo e per un’esigenza transitoria ben individuata il godimento di un immobile destinato ad abitazione a un altro soggetto (conduttore, comunemente detto “inquilino”), dietro pagamento, da parte del conduttore, di un corrispettivo. La legge determina il periodo minimo e massimo di durata del contratto. Periodo minimo: 1 mese; periodo massimo: 18 mesi. Una sottocategoria particolare dei contratti ad uso transitorio sono i contratti per esigenze abitative di studenti universitari. Il contratto di locazione per esigenze abitative di studenti universitari è un particolare tipo di contratto di locazione a uso transitorio. Con questo tipo di contratto, un soggetto concede a uno studente universitario fuori sede, per un limitato periodo di tempo e per un’esigenza legata alla permanenza in una città universitaria per motivi studio, il godimento di un immobile destinato ad abitazione, dietro pagamento, da parte del conduttore, di un corrispettivo (canone) quantificato nel rispetto di quanto previsto da appositi accordi territoriali. La legge determina il periodo minimo e massimo di durata di questo particolare tipo di contratto. Periodo minimo: 6 mesi; periodo massimo: 36 mesi. Le spese di registrazione del contratto di locazione sono divise in parti uguali tra locatore e conduttore. A questo proposito va ricordato che, tutti i contratti, anche quelli di importo esiguo vanno registrati. Inoltre per l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili adibiti a uso abitativo, costituivano condizioni per la messa in esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile: l’aver registrato il contratto; l’aver denunciato l’immobile ai fini della Imposta comunale sulla casa (Iuc) che comprende Imu, Tari e Tasi; l’aver dichiarato il reddito derivante dall’immobile medesimo ai fini dell’applicazione dell’imposta sui redditi. ERRATA CORRIGE ARTICOLO DI NOVEMBRE: Nei vantaggi: NO: “una volta finito di pagare le rate, l’immobile diventa di proprietà e si avrà a disposizione un importo mensile piuttosto ampio”... Sì: In realtà non si avrà a disposizione un importo mensile ampio ma si diventa proprietari di un immobile che ha un valore economico diverso e più grande. Negli svantaggi: NO: accendendo un mutuo, il prezzo della casa difatto, lo si rimborsa alla banca, ma per lo stato l’immobile è già di chi lo occupa in locazione... Sì: quando si acquista un immobile si è proprietari dell’immobile e non si occupa in locazione, il proprietario paga le tasse sull’immobile e non il locatore.


Proposta di acquisto

Quella casa è mia! Golden Attico intervista Maurizio Galli, agente immobiliare della Remax su un tema sempre delicato e di cruciale importanza nel percorso di acquisto di un immobile

D. Cominciamo col chiarire ai nostri lettori che cosa si intende per proposta di acquisto. Si tratta di una manifestazione di volontà da parte del cliente acquirente che, dopo aver visionato un immobile e aver ottenuto le necessarie informazioni e documentazioni, intende sottoporre al cliente venditore la sua valutazione in merito all’affare da concludere. D. Quali sono i termini esatti dell’accordo? Si tratta di una scrittura irrevocabile, sino a una data stabilita dal proponente, e soggetta all’accettazione del cliente venditore; pertanto è bene chiarire che il contratto si intenderà concluso solo nel momento in cui il cliente acquirente sarà venuto a conoscenza dell’accettazione da parte del cliente venditore. Conseguentemente gli importi versati a titolo di deposito infruttifero al momento della proposta - con assegno intestato obbligatoriamente al venditore e non all’agente immobiliare - assumeranno valore di caparra (penitenziale o confirmatoria a seconda degli accordi intercorsi). D. Vediamo ora quali sono gli elementi che vanno raccolti. Quali passi vanno fatti perché vada a buon fine? Gli elementi essenziali della proposta di acquisto possono essere così rappresentati: dati del proprietario dell’immobile, dati dell’ agenzia incaricata per la mediazione, dati del proponente l’acquisto, descrizione dell’immobile con identificativi catastali, prezzo di acquisto offerto con modalità e tempi di pagamento, termine di validità e irrevocabilità della proposta, clausole a garanzia del cliente acquirente in merito alla libera commerciabilità del bene. D. Come tutelare il cliente? Le clausole a garanzia del cliente acquirente assumono notevole rilevanza, anche alla luce degli ultimi orientamenti giurisprudenziali che “invitano” l’agente immobiliare , a non limitarsi a informare le parti delle circostanze a lui note e relative alla sicurezza dell’affare, bensì a porre in essere tutte le attività necessarie per garantire la sicurezza dell’affare effettuando, per esempio, visure ipocatastali aggiornate.

D. Cosa non va mai tralasciato? È bene che la proposta di acquisto contenga la clausola risolutiva espressa , e cioè che l’eventuale accordo contrattuale (avvenuta conoscenza dell’accettazione della proposta ) sia condizionato alla verifica della corrispondenza della situazione inerente le iscrizioni/trascrizioni pregiudizievoli, secondo quanto dichiarato dal cliente venditore, con impegno da parte dell’agente immobiliare di effettuare detta verifica entro 5 - 10 giorni dal perfezionamento del contratto; conseguentemente l’assegno di caparra dovrà essere consegnato al cliente venditore solo a fronte dell’esito positivo delle verifiche stesse. In caso di perfezionamento in vincolo contrattuale ( contratto preliminare ) la proposta di acquisto è soggetta alla registrazione entro 20 giorni con costi a carico del proponente. La modulistica utilizzata dalle agenzie immobiliari deve essere obbligatoriamente depositata alla camera di commercio di appartenenza .

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Materiali

La resina? Igienica e durevole nel tempo Resistente e rinnovabile, il pavimento in resina è ormai in voga nel design d’interni. Unico per le sue qualità e per i suoi effetti decorativi di Federica La Marra Architetto

Bancone bar, stabilimento balneare Punta Ala Grosseto

Pavimento e scale in resina, casa privata, Roma

I

l pavimento in resina è un tipo di pavimentazione la cui realizzazione fa uso di resine che vengono direttamente gettate in opera, creando superfici monolitiche senza fughe, facilmente sovrapponibili al pavimento esistente evitando cosi la rimozione dello stesso, con notevole risparmio di tempi e costi. La sua caratteristica è di essere un semplice rivestimento da posare e far aderire direttamente su un supporto adeguato a riceverlo; ha la funzione di ancorare il rivestimento, compensare le quote e le

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pendenze, conferire un determinato grado di isolamento, in alcuni casi incorporare le canalizzazioni degli impianti, ecc. L’uso della resina nel campo dei rivestimenti risale a tempi antichi, quando la resina vegetale veniva estratta da piante o alberi, come abeti e pini, e impiegata per il rivestimento e la protezione dall’acqua del mare delle chiglie delle navi. Quella correntemente impiegata per realizzare rivestimenti per pavimenti è resina sintetica, ottenuta attraverso processi chimici industriali. Tra le varie resine sintetiche disponibili, quella più comunemente impiegata oggi nell’edilizia per pavimentazioni è resina epossidica, che inizia a diffondersi nel mercato delle costruzioni edili dopo gli anni ‘50 come collante. Il suo vero sviluppo per la realizzazione di pavimenti commerciali e pavimenti residenziali si è invece avuto a partire dagli anni ‘90. Ad oggi gli innumerevoli vantaggi tecnici che offre (velocità della posa, rapidità del risultato, resistenza all’usura), la moderna resa estetica nonché la versatilità nelle soluzioni rende i pavimenti ed i rivestimenti in resina una delle soluzioni maggiormente in voga nel settore del design d’interni. Una volta posato poi la facilità della pulizia, il contenuto ecologico, la manutenzione facile e veloce e l’alto livello di resa estetica giustificano la scelta, spesso neanche proibitiva dal punto di vista dei costi. Inoltre la sua natura implica l’irripetibilità delle creazioni e questo qualifica certe realizzazioni come vere e proprie opere artigianali ed artistiche, uniche ed esclusive. Da non sottovalutare poi la possibilità di rinnovare completamente l’immagine di un ambiente senza dover ricorrere a pesanti stravolgimenti come la rimozione dei pavimenti e dei sottofondi esistenti, senza modificare portefinestre e porte, essendo lo spessore medio e di soli 2/3mm, permet-


Materiali tendo così un risparmio su costi e tempi di esecuzione. Navigando in rete ha colpito la nostra attenzione tra i tanti, il sito http://www.resineroma.com/ dove i tecnici ed artisti della ditta romana Edil Crimar, espongono la galleria delle proprie realizzazioni; cogliamo così l’occasione per porre a loro le domande che più di frequente i clienti si pongono : -Quanto tempo è necessario per realizzare un pavimento in resina? Dipende dal ciclo scelto e dalle condizioni ambientali e del supporto.Orientativamente tra realizzazione e asciugatura circa una settimana. -Quanto costa un pavimento in resina? Ed un rivestimento in resina? Dipende dal ciclo scelto. Nell’ambito industriale, visto le ampie metrature e le richieste estetiche minori, i costi difficilmente superano i 50 - 60€/m2 per soluzioni standard, mentre nel civile-commerciale la soglia si sposta più in alto ed un classico pavimento spatolato nuvolato in resina o un autolivellante monocromatico possono costare intorno agli 80 euro. -Manutenzione e deterioramento (come si pulisce/ cura? Si macchia? Si graffia? Si crepa?) Non assorbe nulla; per la pulizia estremamente semplice si devono usare prodotti sgrassanti senza acidi e si igienizza perfettamente. -Quanto dura? In caso di riparazioni si può risarcire? È estremamente durevole ed essendo fotosensibile si ossida nel tempo anche se molto meno del parquet; in caso di riparazioni la differenza si uniforma poi nel tempo. Mariacristina Reali e Marco Riccitelli per Edil Crimar srl Roma

0697841560-3473805441-3483420237

Bagno pavimento e rivestimento in resina, Casa privata, Roma

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Pavimento in resina, Spa in Hotel, Aix-en-provence

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Certificazione energetica

Un APE unico per tutta Italia

Finalmente varate dal Ministero dello sviluppo economico le nuove linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, all’insegna della uniformazione e della semplificazione di Alessandro Pallottini Architetto

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partire dal 1° ottobre sono entrate in vigore le nuove regole per la certificazione energetica, via libera quindi al decreto del Ministro dello sviluppo economico che definisce: • le nuove linee guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici, che si propongono di risolvere il problema della normativa a macchia di leopardo che ne ha reso difficile l’applicazione a livello regionale. È, infatti, prevista una metodologia di calcolo omogenea su tutto il territorio nazionale e un nuovo APE unico per tutte le Regioni; •gli strumenti di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo Stato e le regioni; la realizzazione di un sistema informativo comune per tutto il territorio nazionale per la gestione di un catasto nazionale degli attestati di prestazione energetica e degli impianti termici. Le “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici” prevedono: •metodologie di calcolo, semplificate per gli edifici caratterizzati da ridotte dimensioni e prestazioni energetiche di modesta qualità, finalizzate a ridurre i costi a carico dei cittadini; •il nuovo format per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) che comprende tutti i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio e quelli inerenti le fonti rinnovabili, al fine di permettere la valutazione e il confronto di edifici diversi; •il nuovo schema da utilizzare per gli annunci di vendita o locazione per l’esposizione delle agenzie immobiliari, in modo da rendere uniformi le informazioni sulla qualità energetica degli edifici; •la definizione del sistema informativo nazionale denominato SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica). Inoltre le nuove linee guida introducono una scala di classificazione della prestazione energetica degli immobili formata da 10 classi: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G (dal più efficiente al meno efficiente). All’interno dell’APE, oltre alla classe energetica, è previsto l’inserimento di un nuovo indicatore della prestazione energetica invernale ed estiva dell’involucro, al netto degli impianti presenti. Tale informazione è fornita nella prima pagina del nuovo APE sotto forma di un indicatore grafico del livello di qualità, tipo emoticon. Le procedure da svolgere per l’attestazione energetica

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di un immobile sono: 1.l’esecuzione di un rilievo in sito (sopralluogo obbligatorio) e, se del caso, di una verifica di progetto, finalizzati alla determinazione dell’indice di prestazione energetica dell’immobile e all’eventuale redazione di una diagnosi energetica, per l’individuazione degli interventi di riqualificazione energetica che risultano economicamente convenienti; 2.la classificazione dell’edificio in funzione degli indici di prestazione energetica e il suo confronto con i limiti di legge e le potenzialità di miglioramento in relazione agli interventi di riqualificazione individuati; 3.il rilascio dell’attestato di prestazione energetica. Il decreto sul nuovo APE dà prescrizioni anche sulla relazione tecnica nonché sulle esclusioni.


Lettera aperta al Sindaco… che verrà

Finalmente una proposta per aiutare i cittadini e per tentare una collaborazione con l’amministrazione comunale di Angelina Martarelli amicosrl@tiscali.it

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opo aver assistito alla altalenante vicenda delle dimissioni del Sindaco Marino senza, in verità, appassionarci a nessuna delle fazioni in campo, ritengo come professionista e imprenditrice oltre che come cittadina di Roma, di rivolgere al futuro Sindaco di Roma (di qualunque schieramento sia espressione) di farsi carico di punti di riflessione che non vogliono essere dei suggerimenti (non mi permetterei mai) o peggio delle richieste a vantaggio di una categoria ma, più semplicemente, la registrazione dell’umore che quotidianamente in ragione del proprio lavoro si percepisce entrando in contatto con una molteplicità di persone che fanno parte dei diversi strati della società civile. Qualcuno mi farà osservare che ogni categoria, dagli artigiani ai commercianti, dai pensionati ai lavoratori dipendenti, dai professionisti agli imprenditori, hanno la necessità di “dire la loro” per rivendicare un ruolo o diritti non riconosciuti, per cui con questa iniziativa sembrerebbe che desideri ritagliare uno spazio per dare maggiore visibilità agli Amministratori di Condominio; non è questo il fine del mio appello al Sindaco … che verrà. Già in altre occasioni ho avuto modo di illustrare come il ruolo e la funzione dell’amministratore di condominio ha subìto una radicale trasformazione nel corso degli ultimi anni. Dalla primaria funzione di esecutore delle delibere assembleari ad attento professionista pronto a recepire sia le esigenze dei condòmini che le normative che si susseguono sempre più numerose, tanto che questo determina la difficoltà di scelta da parte dei Condòmini che vogliono individuare un Amministratore che non sia soltanto esperto in materia giuridica o tecnica o contabile, ma che dimostri una esperienza in tutti i campi e che soltanto una attività esercitata in via esclusiva e per molti anni può assicurare. Al futuro Sindaco di Roma, ma anche ai Consiglieri Comunali e dei Municipi e agli Amministratori dei Municipi (Presidenti e Assessori) si chiede una attenzione maggiore ai problemi della cittadinanza. Tenendo conto che i Municipi di Roma hanno dimensioni territoriali e numero di abitanti spesso uguali (o superiori) a quelli di città come Verona (stesso numero di abitanti del Municipio Ostia), o Firenze (stessa estensione territoriale del Municipio XV) o Regione Valle d’Aosta (stesso numero di abitanti del Municipio XIII), si ritiene necessaria per la nostra Città una legislazione adeguata al ruolo di Capitale (Roma ha una estensione territoriale uguale a quella della Provincia di Milano). Quale ruolo possono esercitare gli Amministratori di Condominio in una situazione che sembra immutabile e, spesso, purtroppo mutabile soltanto in negativo? In alcuni casi le passate Amministrazioni si sono distinte per iniziative anche lodevoli, quali l’Assessorato per i Diritti degli Animali, progetti per la realizzazione degli Asili Condominiali, Uffici distaccati del Catasto Edilizio. Tutte iniziative positive,

peccato che, dopo un iniziale entusiasmo, molto spesso non hanno avuto seguito. Tra le iniziative auspicabili per il futuro Governo della Città ( senza entrare troppo nello specifico), ci piacerebbe che venissero istituiti due organismi: l’Ufficio relazioni Amministratori di Condominio, incaricato di raccogliere le istanze dei suddetti (previsto dalla legge di riforma del Condominio), con suggerimenti e forme di collaborazione con l’Amministrazione comunale, segnalando i disservizi delle Aziende Municipalizzate. lo “Sportello Condominio” da istituire presso ogni Municipio, a disposizione dei Condòmini che hanno necessità di chiedere informazioni (una assistenza per il cittadino finalizzata ad evitare possibili contenziosi legali). Lo stesso Ufficio, inoltre, dovrebbe provvedere a programmare degli incontri periodici, aperti alla cittadinanza, per divulgare le informative e aggiornamenti in materia condominiale. Auspichiamo che chi ci legge sia disponibile a recepire i suggerimenti.

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Mutui

Tassi in discesa, erogazioni in crescita, riparte il mercato immobiliare? “Meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che essere pessimisti ed avere ragione” ( Albert Einstein )

di Marco Franceschini Promotore creditizio

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ono ormai diversi mesi che le erogazioni di mutui segnano una netta crescita, con incrementi a due cifre in relazione al trascorso 2014. A dare ulteriore stimolo, i tassi di interesse continuano a scendere in maniera sensibile, i parametri di riferimento ( IRS – EURIBOR ) sono ai minimi storici e gli Istituti di Credito vanno verso una progressiva riduzione degli spread applicati. È sotto gli occhi di tutti il susseguirsi di offerte promozionali da parte delle Banche che sono tornate a manifestare nuovo interesse al settore mutui. Corretto però sottolineare che le condizioni “promozionali” sono spesso riservate a quei clienti che richiedono mutui di breve durata, per importi non superiori al 50% del prezzo di acquisto e che dispongono di una situazione reddituale eccellente. Se è vero che l’incremento delle erogazioni è stato spinto, nella prima parte dell’anno, dalle surroghe o rinegoziazioni di vecchi mutui, stipulati a condizioni ora non più convenienti, è altrettanto vero che sono ormai confermati i dati di crescita per i nuovi mutui destinati all’acquisto di una nuova casa. I primi sette mesi dell’an-

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no hanno evidenziato un forte incremento delle erogazioni, passando dai 14.605 miliardi di euro del 2014 ai 26.603 miliardi di euro per lo stesso periodo del 2015 ( dati ABI ). Sembra quindi che gli ingredienti per una ripresa del mercato immobiliare in Italia ci siano tutti; le banche riducono gli spread, i prezzi delle case, calati molto negli ultimi anni tendono a stabilizzarsi e la situazione economica torna lievemente a migliorare. Un generalizzato “rumor positivo” da parte degli addetti ai lavori del comparto immobiliare evidenzia un rinnovato interesse per l’acquisto della casa. Nei primi nove mesi dell’anno la richiesta di mutui per acquisto è cresciuta più del 58% rispetto al 2014. Speriamo vivamente non sia un fuoco di paglia e che i risultati di fine anno confermino il trend positivo. Se il Governo Italiano comprenderà che ridurre la pressione fiscale sulla casa, considerata ancora bene primario, è un passo dovuto e le nostre Banche manterranno alto l’interesse nel dare credito a imprese e famiglie, la ripresa del mercato immobiliare sarà realizzabile.


Indagine Tecnoborsa 2015

Le famiglie romane e il mercato residenziale L’analisi dei comportamenti più diffusi nel corso delle trattative di compravendita immobiliare ha evidenziato che a Roma oltre il 50% di coloro che hanno acquistato e/o venduto una casa si è rivolto a un’agenzia. Permane però il fattore frenante del costo spesso troppo elevato dei servizi offerti di Roberto Carcano

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ell’ambito dell’approfondita ricerca svolta dal Centro Studi sull’Economia Immobiliare di Tecnoborsa riguardo al ricorso all’intermediazione e alla valutazione degli immobili compravenduti da parte delle famiglie italiane che vivono nelle sei maggiori città, che abbiamo ampiamente illustrato nel numero scorso, vale ora la pena di concentrare l’attenzione sullo specifico del comportamento delle famiglie romane. Secondo le valutazioni degli analisti del Consorzio per lo sviluppo del mercato delle abitazioni, per altro, anche nella capitale è sempre forte il ricorso alle agenzie in qualità di unico canale ufficiale abilitato per la mediazione immobiliare – specie per le vendite – grazie all’elevato grado di affidabilità, alla completezza dei servizi offerti alla clientela e all’aggiornamento continuo al passo con i tempi, rilevabile anche dall’utilizzo sempre più diffuso di web e social network per la ricerca di immobili. Infatti, a Roma, oltre la metà di coloro che hanno acquistato e/o venduto una casa si è rivolto a un’agenzia immobiliare per farsi assistere nei vari passaggi della transazione, anche se permane il fattore frenante del costo spesso troppo elevato di questi servizi. Valter Gianmaria, presidente di Tecnoborsa, ha affermato che “nel biennio 2013/2014 il 56,5% delle famiglie romane che hanno acquistato un immobile si sono rivolte a un’agenzia immobiliare, anche se l’8,7% di costoro ha fatto ricorso all’ausilio di altri consulenti, come geometri, architetti, ingegneri o avvocati, nel corso delle diverse fasi della trattativa”. Tra i principali motivi del mancato ricorso all’agenzia da parte degli acquirenti si trovano invece: il costo troppo elevato (70%), la scarsità dei servizi di assistenza/consulenza offerti (16%) e la scarsità di offerte immobiliari (14%). Valori, per altro, che non si discostano in modo significativo da quelli rilevati a livello nazionale. Andando ad analizzare attraverso quali canali informativi l’acquirente è venuto a conoscenza dell’abitazione comprata, è risultato che per ben il 34,8% dei casi ciò è avvenuto consultando su Internet siti di offerte immobiliari. Il 23,5% è invece passato attraverso il passaparola con amici e conoscenti oppure portieri e/o custodi di immobili, il 13% attraverso i social network, l’11,3% dalla lettura di cartelli vendesi, il 10,4% dalle offerte presenti su riviste specializzate e quotidiani. Infine, il 7% del campione si è recato fisicamente nelle agenzie immobiliari. A coloro che hanno affermato di aver individuato l’immobile acquistato attraverso annunci presenti su Internet, riviste specia-

lizzate/quotidiani e/o cartelli vendesi è stato chiesto da chi fossero stati pubblicati e il 50,4% ha risposto da proprietari o altri consulenti, il 42,6% da agenzie immobiliari; quindi, andando a sommare questa quota con il 7% di coloro che hanno dichiarato di essersi recati direttamente in un’agenzia, emerge che circa il 50% degli acquirenti è venuto a conoscenza del bene comprato attraverso questi professionisti del settore. “Concentrando l’analisi sul lato della vendita”, ha proseguito Gianmaria, “si è riscontrato che il 57,7% del campione è ricorso all’aiuto dell’agenzia, mentre il 10,3% si è rivolto ad altri consulenti. A differenza da quanto registrato dal lato della domanda, c’è stato un incremento del ricorso alle agenzie rispetto alla rilevazione precedente, anche se il valore rilevato su Roma è più basso di 3 punti percentuali”. Per quanto concerne le motivazioni che hanno spinto coloro che hanno venduto a non utilizzare l’agenzia immobiliare, al primo posto si trova ancora una volta il costo troppo elevato (57,6%); al secondo (33,3%), la scarsità dei servizi di consulenza/assistenza offerti, al terzo il numero ridotto delle offerte immobiliari (9,1%). A quanti hanno venduto un’abitazione nel biennio 2013-2014 senza ricorrere all’aiuto di un professionista del settore è stato chiesto tramite quali canali informativi hanno pubblicizzato l’immobile ed è risultato che per ben il 60% dei casi ciò è avvenuto attraverso il passaparola; per il 44% con annunci su siti Internet; per il 36% con cartelli vendesi; per il 16% attraverso i social network; per il 12% pubblicando le offerte su riviste specializzate e quotidiani. Andando ad analizzare nello specifico da chi è stato valutato il bene acquistato si è evidenziato che il 20% ha stimato l’immobile da solo sulla base di dati pubblicati; il 13% è ricorso all’agenzia immobiliare; l’11,3% lo ha fatto da solo tramite programmi presenti su Internet; il 9,6% si è rivolto a un libero professionista. “In sostanza”, ha concluso il presidente di Tecnoborsa, “dall’analisi dell’offerta è emerso che ben l’87,2% delle famiglie romane ha fatto valutare l’immobile prima di immetterlo sul mercato, un valore che è ritornato ai livelli del 2013 dopo il brusco calo rilevato nell’Indagine 2014”. Andando infine a studiare la figura professionale preferita per ottenere una valutazione da parte di chi ha venduto, si è notato che prevale l’agente immobiliare (44,9%), seguito da chi ha stimato l’immobile da solo sulla base di dati pubblicati (19,2%), da un 15,4% che lo ha stimato tramite programmi presenti su Internet e da un 9% che si è rivolto a liberi professionisti abilitati.

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Mercato immobiliare

Il 47,7% di chi compra casa è single L’analisi delle compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa nel primo semestre 2015 ha rilevato che in cima alle preferenze degli acquirenti, sia di chi è solo sia delle famiglie, c’è sempre il trilocale. In lieve calo i tempi medi di vendita nelle grandi città di Roberto Carcano

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empre interessanti e sviluppate a 360 gradi le analisi del Centro studi del Gruppo Tecnocasa per valutare i molteplici aspetti del mercato immobiliare. In questo caso, intendiamo prendere in esame tre di questi aspetti che, visti nel loro insieme, possono contribuire a individuare sia il trend attuale delle compravendite nel settore residenziale sia un parziale identikit di coloro che si dimostrano più attivi su questo mercato in un momento che, nonostante qualche segnale di miglioramento, continua comunque a confermarsi complicato. Per cominciare, l’analisi delle compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa sul territorio nazionale nel primo semestre del 2015 ha rilevato che il 52,3% degli scambi è stato effettuato da persone coniugate. Il dato risulta sostanzialmente invariato rispetto a un anno fa, quando la percentuale di compravendite da parte di coniugi si attestava sul 52,5% (I semestre 2014). Nella prima parte del 2015 il trilocale è stata la tipologia più acquistata dai coniugi con il 33% delle preferenze, al secondo posto ci sono i quattro locali con il 20,1% degli acquisti e a seguire ville, villette, case e tutte le tipologie indipendenti e semindipendenti, che nel complesso raggiungono il 19,7% delle compravendite. Prevale sempre l’acquisto dell’abitazione principale (68,4%), seguito dalla casa a uso investimento (21,4%) e poi dalla casa vacanza (10,2%), quest’ultima in lieve aumento rispetto all’8,3% fatto registrare nel primo semestre del 2014. Nel 53,2% dei casi i coniugi hanno acquistato grazie all’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 46,8% delle transazioni è avvenuto in contanti. Percentuali molto simili si registravano un anno

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fa, quando gli acquisti con mutuo erano il 52,7% del totale e quelli senza mutuo erano il 47,3%. Le compravendite realizzate nel primo semestre del 2015 da acquirenti appartenenti alla categoria dei single (composta da celibi/nubili, separati/divorziati e vedovi) si attestano invece al 47,7% dei casi. Una percentuale sostanzialmente uguale a quella registrata un anno fa, nel I semestre del 2014, quando si attestava al 47,5%. A livello nazionale, la tipologia più acquistata da questo target è ancora una volta il trilocale (35,3%), seguita dal bilocale (28,7%). Ville, villette, rustici, loft, case indipendenti e semi-indipendenti compongono insieme il 14% degli acquisti. Il 46,7% dei single che ha comprato ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 28,9% ha tra 35 e 44 anni. Le percentuali decrescono poi progressivamente all’aumentare dell’età. L’86,2% degli affari sviluppati riguarda l’acquisto dell’abitazione principale, il 10,8% l’investimento e il 3,0% la casa vacanza. Rispetto a un anno fa si registra una sostanziale stabilità della percentuale di acquisti per investimento (10,6% nel primo semestre del 2014) e un leggero aumento della percentuale di acquisti di casa vacanza (2,2% nel primo semestre del 2014). Sempre nella prima parte del 2015, il 58,3% dei single ha usufruito dell’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 41,7% ha comprato in contanti. Percentuali sostanzialmente uguali rispetto ad un anno fa Per quanto riguarda il mercato delle locazioni il 57,2% degli inquilini ha preso casa in affitto per scelta abitativa, il 36,5% per motivi di lavoro e il 6,3% per motivi legati allo studio. L’ultimo tema sviluppato di recente dagli analisti di Tecnocasa che vale la pena di prendere in considerazione riguarda il tempo medio che occorre per vendere un’abitazione nelle principali città italiane, nei relativi hinterland e nei capoluoghi di provincia. Sotto questo profilo, gli ultimi dati analizzati si riferiscono a ottobre 2015 e sono stati confrontati con lo stesso mese dell’anno precedente. I risultati rivelano che nell’hinterland delle grandi città si registra la diminuzione più forte; per vendere casa ci vogliono in media 195 giorni, sette in meno rispetto a un anno fa. Nelle grandi città, invece, si scende a 172 giorni, contro i 174 di ottobre 2014. Tra le grandi città, secondo Tecnocasa, i tempi di vendita maggiori si attestano a Bari (207 gg), Torino (185 gg) e Genova (181 gg), mentre nei capoluoghi di provincia la media a ottobre 2015 è di 182 giorni, due in meno rispetto all’anno scorso.


Residenziale d’alta gamma

Il mercato di prestigio alletta gli stranieri Secondo uno studio di Santandrea Luxury Houses, consulente immobiliare specializzato nel comparto degli immobili di pregio, l’Italia è oggi un punto riferimento per quella sempre più vasta tipologia di investitori, non solo domestici, che cerca soluzioni di particolare originalità oppure prodotti di ottima qualità in contesti di alto profilo storico-artistico di Roberto Carcano

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el primo semestre 2015, il mercato degli immobili di pregio è stato caratterizzato da un aumento sul fronte della domanda, grazie anche alla presenza sul mercato di valide soluzioni in termini di rapporto qualità/prezzo. È quanto emerge dal rapporto realizzato da Santandrea Luxury Houses, consulente immobiliare specializzato negli immobili di prestigio, nel quale viene analizzato l’andamento di questo particolare segmento del mercato nelle sei principali città italiane. In sede di presentazione dello studio, Fabio Guglielmi, direttore generale di Santandrea, ha sottolineato che “in questo momento l’Italia rappresenta un punto riferimento non solo per gli investitori domestici, ma anche per gli stranieri, che cercano un prodotto di ottima qualità in un contesto diventato sempre più interessante”. Il discorso, secondo Guglielmi, non vale solo per le località turistiche, da sempre molto appetite da chi investe in case per le vacanze, “ma soprattutto per le città che si distinguono sotto il profilo storico-artistico, come Roma e Firenze, per Milano, che rimane un punto di riferimento per gli investitori, e anche per città come Torino, Genova e Napoli, che possono offrire nei rispettivi centri storici soluzioni di pregio di particolare unicità”. Da quanto è emerso da un’analisi delle richieste dei clienti delle agenzie Santandrea, le caratteristiche generali degli immobili richiesti nelle sei città mantengono tratti comuni, riguardando soprattutto soluzioni in appartamento, preferibilmente piani alti dotati di terrazza e box, all’interno di contesti esclusivi. Andando nel dettaglio delle dotazioni più richieste, la terrazza è risultata l’elemento con il maggior numero di estimatori, seguita dal box, dalla vista panoramica, dal salone triplo e dai i tripli servizi. Nelle ultime posizioni, invece, la presenza di più sale di rappresentanza, il guardino e la sala hobby. Al contrario, per quanto riguarda le caratteristiche che scoraggiano l’acquirente di questa tipologia di immobili, il piano rialzato si conferma la caratteristica considerata più negativamente, seguito dal prezzo richiesto troppo elevato rispetto alle qualità dell’appartamento. Seguono l’assenza

di balconi e del box /posto auto. Per quanto riguarda lo specifico di Roma, la clientela della capitale sembra orientata soprattutto verso le soluzioni da ristrutturare, in modo da poter personalizzare maggiormente l’abitazione a fronte di un costo iniziale inferiore. In generale, si conferma una richiesta prevalente per appartamenti nel Centro Storico e in zona Prati. Il taglio più richiesto ha una metratura intorno ai 150-200 mq e almeno quattro camere da letto. E, naturalmente, tra le caratteristiche più richieste vi sono il piano alto, la terrazza con vista e il box auto. La domanda si conferma in crescita anche nelle zone Trastevere e Pinciano-Veneto. Quest’ultima, in particolare, ha visto anche una dinamica positiva sotto il profilo delle compravendite, mentre le altre zone, che avevano già delineato una crescita nel semestre precedente si mantengono stabili. Trastevere si conferma molto richiesto, a fronte di una scarsa offerta disponibile sul mercato, che contribuisce alla tenuta dei prezzi. La zona Parioli, pur mantenendo un elevato appeal, sconta la presenza di un’offerta non corrispondente alle esigenze dei potenziali acquirenti, in termini di tagli dimensionali e prezzo, determinando una maggiore rigidità sul versante compravendite. Le previsioni per il II semestre 2015 a livello generale vedono ancora un consolidamento della domanda, che, unito a un’ulteriore lieve limatura dei prezzi, potrà portare a una dinamica positiva in termini di compravendite. In generale, gli esperti del gruppo Santandrea prevedono per Roma un aumento della domanda in acquisto in un contesto di prezzi in diminuzione e vendite stabili. Tra le zone in espansione a livello di domanda si segnalano Centro Storico – Aventino, Testaccio e Trastevere. Complessivamente meno dinamiche Vigna Clara, Fleming e i Parioli.

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