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Editoriale
Il giardino delle essenze
In una calda serata di luglio, al giardino della Kolymbethra i festeggiamenti per il quinto anno di pubblicazione di Theriaké
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Ignazio Nocera*
Il 27 luglio scorso si è svolta al giardino della Kolymbethra una conferenza dal titolo Il giardino delle essenze. Tra farmacopea, donazione di sé e teologia. Abbiamo voluto questa serata per festeggiare il quinto anno di pubblicazione di Theriaké.
Moderatore della serata è stato il giornalista Davide
Sardo. L’apertura dei lavori è stata afPidata al direttore generale dell’ASP di Agrigento, dott. Mario Carmelo Zappia; seguito dal saluto del dott. Pietro Amorelli, presidente di A.Ti.Far. Federfarma Agrigento.
Subito dopo, nel mio breve intervento, ho ripercorso il momento della nascita di Theriaké, quando alla
Pine del 2017, fui incaricato, dal direttivo di A.Gi.Far.
Agrigento, di occuparmi di una newsletter che potesse servire ad informare i colleghi sulle attività promosse da A.Gi.Far..
A tale scopo era stata inoltre costituita una redazione di una decina di colleghi. Fu allora che proposi, alla redazione e al comitato scientiPico di A.Gi.Far., di abbandonare l’idea iniziale della newsletter, per redigere piuttosto un periodico in formato PDF, da poter consultare gratuitamente online. La proposta fu accettata, cosı̀ proposi anche il titolo della testata, e a gennaio del 2018 venne pubblicato il primo numero di Theriaké. Dapprima mensilmente, e da gennaio 2020 con cadenza bimestrale. Durante la fase di preparazione del primo numero, oltre a lavorare alla stesura del nostro contributo, iniziammo a cercare esperti che potessero collaborare con noi. E possiamo oggi affermare che sono molti gli accademici e gli studiosi che hanno accettato la nostra richiesta e pubblicato i proprı̂ articoli. Una delle prime persone, alle quali mi rivolsi, fu Rodolfo Papa, che avevo conosciuto a Palermo, in occasione di una sua conferenza, alla quale fui inviato da Ciro Lomonte. Quella conferenza, su mio suggerimento, fu riproposta con successo qualche tempo dopo ad Agrigento, presso la Biblioteca Lucchesiana. Quando formulai al professor Papa la richiesta di collaborazione, avevo messo in conto un suo cortese diniego, dati i numerosi impegni, la sua autorevolez-
*Farmacista, responsabile della redazione di Theriaké. FotograPie di Domenico Borsellino.
za e, per contro, la modestia della mia proposta. Il suo entusiasmo fu invece travolgente, tanto che mi sentii a quel punto investito da un grosso carico di responsabilità, per non deludere le sue aspettative. In breve tempo ricevetti il suo primo articolo, con la precisazione che la sua rubrica si sarebbe dovuta intitolare “Delle arti”. Naturalmente non ebbi il coraggio di oppormi, e da quel momento iniziò un’assidua collaborazione, che dura ancora oggi. Rodolfo Papa aveva colto nel segno, e Theriaké divenne da subito un insieme ordinato di discorsi sulle “utili arti”, a partire dai discorsi sulle “belle arti” [1] estesi dal prof. Papa nella sua rubrica, che non a caso occupa, di solito, le pagine centrali. In questo modo, il contributo offerto dall’esperto di ciascuna disciplina ⏤ con il suo statuto, la sua autonomia, la sua terminologia ⏤ si trova poi ad essere inserito in un contesto più ampio, nel tentativo di offrire al lettore una visione interdisciplinare ed unitaria del sapere, in contrasto all’eccessiva frammentazione attuale. Anche in questo senso Theriaké svolge appunto la sua funzione di antidoto, come vuole la traduzione letterale dal greco. Il tema della serata è nato dall’idea di proporre ai partecipanti ⏤ nella cornice unica del giardino della Kolymbethra ⏤ le riPlessioni sul valore spirituale del giardino nella cultura occidentale, sviluppate da Rodolfo Papa. La conferenza di Rodolfo Papa è stata preceduta dall’intervento del dott. Giacomo Scalzo, responsabile del Centro regionale sangue e trasfusionale, presso l’Assessorato regionale della Salute, organizzatore della serata insieme alla redazione di Theriaké. Dall’intervento del dott. Scalzo è emersa, in tutta la sua gravità, la situazione attuale della donazione di sangue in Sicilia. Mancano infatti all’appello i donatori giovani, in grado di assicurare il ricambio generazionale e il costante apporto di sangue ai soggetti talassemici e ai traumatizzati. La scarsa sensibilità dei giovani, delle famiglie e delle scuole rischia di causare una grave carenza di sangue entro i prossimi dieci anni.
Per questo è stata ribadita l’importanza dell’educazione alla donazione in ambito scolastico e familiare. Al termine dei lavori è stata offerta ai partecipanti una degustazione della birra monastica Hora benedicta, dell’Abbazia di S. Martino delle Scale. L’evento è stato patrocinato da A.Ti.Far. Federfarma Agrigento, A.Gi.Far. Agrigento, ASP1 Agrigento, dal Rotary Club Colli Sicani di Aragona, dall’Assessorato regionale della salute, dal Centro regionale sangue e trasfusionale, dall’Assessorato regionale dell’istruzione e della formazione professionale, dall’Assessorato regionale dello sport del turismo e dello spettacolo; ed è stato sponsorizzato da Sineos. Si ringrazia la delegazione FAI di Agrigento, ed in particolare la dott.ssa Federica Salvo, responsabile del giardino della Kolymbethra, per aver concesso l’uso del giardino. La registrazione dei diversi momenti della serata è disponibile sul nostro sito.
Nota
1. Cfr. Papa R., Discorsi sull’arte sacra. Cantagalli, 2012, pp. 51-53.