La Guida a Sudafrica 2010

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GIRONE C

Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net Capitale: Londra Popolazione: 50,1 (384 ab/kmq) Lingua: inglese

milioni

Numero 0 • Giugno 201 0

God Save the Queen God save our gracious Queen / Long live our noble Queen / God save the Queen! / Send

Nazione costituente del Regno her victorious / Happy and glorious / Long to reign over us / God save the Queen! Unito dal 22 luglio 1707.

Dio Salvi la Regina Ordinamento: nazione costi­ tuente della monarchia par­ Dio salvi la nostra benevola Regina, lunga vita alla nostra nobile Regina, Dio salvi la lamentare del Regno Unito Capo di stato: regina Eli­ Regina! Mandala a regnare vittoriosa, felice e gloriosa su di noi, Dio salvi la Regina! sabetta II di Windsor PIL procapite: 33.100$ (dato riferito al Regno Unito)

The Star­Spangled Banner

Capitale: Washington, DC Popolazione: 303,8 milioni O! say can you see by the dawn's early light / What so proudly we hailed at the twilight's last gleaming / Whose broad stripes and bright stars through the perilous fight / O'er the (31,1 ab/kmq) ramparts we watched, were so gallantly streaming? // And the rockets' red glare, the Lingua: inglese bombs bursting in air / Gave proof through the night that our flag was still there / O! say does that star­spangled banner yet wave / O'er the land of the free and the home of the Indipendente dal Regno Unito brave?

dal 4 luglio 1776.

Ordinamento: repubblica presidenziale federale Capo di stato: Barack Obama PIL procapite: 44.000$

La Bandiera Adorna di Stelle

O! Riesci a vedere alla prima luce dell'alba ciò che abbiamo salutato con orgoglio all'ultimo scintillio del crepuscolo? Sventolavano valorosamente le sue larghe strisce e le sue larghe stelle, che sorvegliammo sui bastioni, durante la perigliosa lotta? E il bagliore rosso dei razzi, le bombe che esplodevano nell'aria, provavano che attraverso la notte, la nostra bandiera era ancora lì. O! Sventola ancora quella bandiera adorna di stelle sulla terra dei liberi e sulla patria dei coraggiosi?


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Numero 0 • Giugno 201 0

Capitale: Algeri Popolazione: 35,2 milioni (14 ab/kmq) Qassaman Binnazilat Ilmahiqat / Waddimaa Izzakiyat Ittahirat / Walbonood Illamiaat Lingua: arabo Qassaman

Ilkhafiqat / Fi l'djibal Ishamikhat Ishahiqat / Nahno Turna Fahayaton Aw mamat / Wa Aqadna Alazma An Tahya Al djazair / Fashhadou! Fashhadou! Fashhadou! Giuriamo Giuriamo sul fulmine che distrugge, sulle correnti di sangue versato generosamente, sulle chiare bandiere che sventolano orgogliose in cima alle alte montagne, che ci siamo sollevati e, che noi viviamo o moriamo, abbiam deciso che l'Algeria deve vivere. Sii nostro testimone! Sii nostro testimone! Sii nostro testimone!

Indipendente dalla Francia dal 5 luglio 1962.

Capitale: Lubiana Popolazione: 2,1 (101,4 ab/kmq) Živé naj vsi naródi / ki hrepené dočakat dan / da, koder sonce hodi / prepir iz svéta bo Lingue: sloveno Zdravljica

milioni

pregnan / da rojak / prost bo vsak / ne vrag, le sosed bo mejak!

Un Brindisi

Indipendente dalla Jugoslavia dal 25 giugno 1991. Ordinamento:

repubblica

Discenda la benedizione di Dio su tutte le nazioni che desiderano e lavorano per quel parlamentare giorno splendende in cui sulla terra non regnino più la guerra e la lotta, e su tutti coloro Capo di stato: Danilo Türk che anelano a vedere tutti gli uomini liberi essere vicini e non più nemici! PIL procapite: 24.400$

GIRONE C

Ordinamento: repubblica presidenziale Capo di stato: Abdelaziz Bouteflika PIL procapite: 6.400$


GIRONE C - Inghilterra

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2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Esordio internazionale:

Quarti di finale Quarti di finale Ottavi di finale

30 novembre 1 872, Partick

4° posto Quarti di finale Secondo turno

Mondiali: tredicesima parteci-

Non qualificata

Non qualificata Non qualificata Quarti di finale

Campione del Mondo Quarti di finale Primo turno Quarti di finale Primo turno

Non partecipante Non partecipante Non partecipante

Scozia - Inghilterra 0-0

Palmares:

pazione, una volta campione (1 966). Europei: due terzi posti (1 968, 1 996). Olimpiadi: tre ori (1 900, 1 908, 1 91 2) come Regno Unito.

Più presenze in nazionale: Peter Shilton (1 25)

Miglior marcatore:

Bobby Charlton (49)

1 2 giugno 201 0 - Royal Bafokeng, Rustenburg

Inghilterra - Stati Uniti (h. 20:30)

1 8 giugno 201 0 - Green Point, Città del Capo

Inghilterra - Algeria (h. 20:30)

23 giugno 201 0 - Nelson Mandela Day, Port Elizabeth

Slovenia - Inghilterra (h. 16:00)

Numero 0 • Giugno 201 0

A quasi centotrentotto anni dal proprio esordio assoluto in campo inter­ nazionale, un pareggio a reti inviolate ottenuto in quel di Glasgow contro la Scozia, i Three Lions si apprestano a giocare il loro quattordicesimo Mon­ diale. L’obiettivo è chiaro: tornare a vincere un trofeo raggiunto per una sola volta nella storia nell’ormai lontano 1966. Per farlo Fabio Capello potrà contare su di una delle rose più interessanti e complete dell’intero Mondiale la cui unica falla significativa sembra essere tra i pali: James e Green sono infatti portieri tutto sommato modesti e l’interessantissimo Hart è ancora molto giovane e potrebbe essere azzardato lanciarlo titolare in Sudafrica. Per il resto però la squadra è di primissimo piano, tanto che in molti la vedono quantomeno qualificata alle semifinali. La difesa potrà difatti contare su giocatori del calibro di Ferdinand, Terry, Carragher e Cole, in assoluto tra i migliori difensori del Vecchio Con­ tinente. A centrocampo giocheranno i due mostri sacri Lampard e Gerrard con i vari Joe Cole e Aaron Lennon a dare rapidità sulle fasce. In attacco, infine, la sola presenza di Wayne Rooney garantisce goal e terrà sicuramente in apprensione qualsiasi difesa si troverà opposta a questa squadra. Portiere a parte, insomma,

Capello ha a disposizione materiale tecnico ed umano per costruire una squadra come piace a lui: compatta, quadrata e che possa vincere contro qualsiasi avversario puntando più sulla pragmaticità che sullo spettacolo “alla brasiliana”. La qualificazione è arrivata senza patemi. Gli inglesi si sono infatti facilmente imposti nel Gruppo 6 terminando sei punti davanti all’Ucrai­ na con nove vittorie ed una sconfitta in dieci incontri e quello che è stato nettamente il miglior attacco del rag­ gruppamento (34 reti segnate contro le 21 di Ševčenko e compagni). Com­ piuta, quindi, la “missione vendetta”: dopo che i croati avevano estromesso i Figli di Albione dall’ultimo Europeo, difatti, la situazione si è ora rovesciata con la nazionale ex­jugoslava che sarà costretta a guardare i Mondiali da casa. In Sudafrica l’Inghilterra sarà inserita in un gruppo sulla carta morbidissimo e che dovrebbe essere vinto a mani basse, giocando anzi al risparmio per poter dare poi tutto nella fase ad eliminazione diretta. Gli inglesi sono infatti inseriti nel Gruppo C assieme a Stati Uniti, Algeria e Slovenia: davvero poca roba per im­ pensierire una delle favorite alla vittoria finale. L’eventualità di vedere Capello portare in fondo questa squadra, quindi, è tutt’altro che remota.


Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net NOME David JAMES Robert GREEN Joe HART Glen JOHNSON Ashley COLE Rio FERDINAND John TERRY Stephen WARNOCK Matthew UPSON Jamie CARRAGHER

P P P D D D D D D D D C C C C C C C C A A A A

Ledley KING Steven GERRARD Aaron LENNON Frank LAMPARD Joe COLE Gareth BARRY James MILNER Shaun WRIGHT­PHILLIPS Michael CARRICK Peter CROUCH Wayne ROONEY Jermain DEFOE Emile HESKEY Fabio CAPELLO

01.08.1970 18.01.1980 19.04.1987 23.08.1984 20.12.1980 07.11.1978 07.12.1980 12.12.1981 18.04.1979 28.01.1978 12.10.1980 30.05.1980 16.04.1987 20.06.1978 08.11.1981 23.02.1981 04.01.1986 25.10.1981 28.07.1981 30.01.1981 24.10.1985 07.10.1982 11.01.1978 18.06.1946

SQUADRA Portsmouth West Ham Manchester City Liverpool Chelsea Manchester United Chelsea Aston Villa West Ham Liverpool Tottenham Hotspur Liverpool Tottenham Hotspur Chelsea Chelsea Manchester City Aston Villa Manchester City Manchester United Tottenham Hotspur Manchester United Tottenham Hotspur Aston Villa

IL COMMISSARIO TECNICO Fabio Capello: nipote d’arte, buon giocatore, grandissimo tecnico. Ecco come potremmo descrivere in estrema sintesi il tecnico di San Canzian d’Isonzo. In carriera ha vinto praticamente tutto: alle tante vittorie in campo nazionale si aggiungono i trionfi a livello europeo (la Champions League del 1994 con la successiva Supercoppa). A mancargli ancora è un’imposizione a livello mondiale, viste le due finali di Intercontinentale perse nel biennio 1993­94. Allenatore spesso definito “poco simpatico”, Capello si porta appresso la nomea di “sergente di ferro”, grazie alla quale si è comunque sempre fatto valere anche all’interno di spogliatoi stracolmi di forti personalità. Oggi, alla soglia dei 64 anni, proverà a guidare gli inglesi verso un traguardo che manca loro dal lontano 1966.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Ha lasciato interdetti anche noi, che già l'avevamo designato come la promessa dell'Inghilterra: all'ultimo taglio, Capello ha lasciato a casa il ventunenne Theo Walcott, il più giovane di sempre a esordire con i Tre Leoni sul petto. La stagione di Walcott era stata condizionata da alcuni infortuni, che gli hanno permesso di disputare solo 1 5 partite, incidendo sulla sua forma fisica. Altro escluso eccellente della squadra inglese è stato Leighton Baines dell'Everton, mentre è stato confermato il redivivo Joe Cole. IL CAPITANO

Green Johnson

Terry

Ferdinand

A.Cole

Lennon

Gerrard

Lampard

J.Cole

Rooney

Crouch

Rio Ferdinand è il successore di John Terry come capitano della nazionale inglese: questa la scelta fatta da Capello in seguito allo scandalo che coinvolse il difensore del Chelsea e l’ex­terzino della nazionale Bridge. Ferdinand è una delle colonne del Manchester pigliatutto (è arrivato fin sul tetto del mondo nel 2008), ed è uno dei difensori centrali più forti ed affidabili al mondo: proprio con il suo ex­capitano Terry forma una delle coppie più interessanti dell’intera competizione iridata. Cresciuto nelle giovanili del West Ham fece anche parte del Leeds delle meraviglie prima di sbarcare, appunto, ai Red Devils.

GIRONE C - Inghilterra

1 12 23 2 3 5 6 13 15 18 20 4 7 8 11 14 16 17 22 9 10 19 21 CT

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE C - Inghilterra

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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE

IL CAMPIONATO NAZIONALE

1 2 3 4 5 6

Squadra

Premier League

Pt

Albo d'oro

Squadra

Chelsea 86

Manchester United

Arsenal 75

Arsenal

Manchester United 85 Tottenham 70

Manchester City 67 Aston Villa 64

Liverpool Everton

Aston Villa

18

Ultimo

2008­2009 1989­1990

13 2003­2004 9 7

1986­1987 1980­1981

Negli ultimi tre anni la Premier è stata sempre molto combattuta, con le prime due Everton 61 squadre sempre staccate di pochissimi 8 9 Birmingham City 50 punti. Quest’anno, però, il tutto è stato 10 Blackburn 50 sublimato: il Chelsea di Carletto Ancelotti si 11 Stoke City 47 è infatti riuscito ad imporre per un solo punto sullo United di sir Alex Ferguson, a 12 Fulham 46 cui la grandissima stagione disputata da 13 Sunderland 44 Wayne Rooney non è bastata a centrare la 14 Bolton 39 vittoria finale. Solo l'ivoriano Didier Drogba, 15 Wolverhampton 38 del Chelsea, ha fatto meglio di Rooney in 16 Wigan Athletic 36 classifica marcatori, chiudendo a 29 reti, West Ham 35 contro le 26 dell'inglese. 17 18 Burnley 30 Centra finalmente la qualificazione alla Champions League, anche se passando 19 Hull City 30 per i preliminari, il Tottenham Hotspur: il 20 Portsmouth (­9) 19 prossimo anno, quindi, Londra sarà rappresentata da ben tre squadre nel massimo torneo continentale. Solo dodicesimo il Fulham, finalista di Europa League, mentre sono condannate alla retrocessione Burnley, Hull City e Portsmouth (quest'ultima penalizzata di nove punti, comunque non decisivi, per essere entrata in amministrazione controllata), squadre che verranno rimpiazzate da Newcastle, West Bromwich Albion e Blackpool. 7

Liverpool 63

Probabilmente non sarà titolare in Sudafrica, ma l’unica stellina nascente convocata da Fabio Capello per completare un gruppo di giocatori esperti e rodati è Charles Joseph John Hart, ventitreenne portiere nativo di Shrewsbury cresciuto nel club della sua città, nella cui prima squadra esordì non ancora sedicenne. Nel 2006 si è trasferito al City per una cifra totale vicina ai due milioni di euro. Dopo due prestiti poco fortunati a Tranmere e Blackpool è arrivata, nel corso dell’ultima stagione, la sua consacrazione: Joe finisce, sempre con la formula del prestito, a difendere la porta del Birmingham City e nel farlo si rivelerà come uno dei migliori estremi difensori dell’intera Premier League, confermando quanto di buono fatto vedere ai tempi dell’under 21, rappresentativa con cui disputò due Europei di categoria. A sottolineare la grandissima annata passata da Joe sono quindi arrivati due riconoscimenti importanti: da una parte l’inserimento nella top undici del campionato inglese, dall’altra la nomination a miglior giovane del campionato assieme a Milner (giocatore che si è poi aggiudicato il riconoscimento), Fabregas e quel non ancora venticinquenne Wayne Rooney che della nazionale inglese è il campione assoluto. Nato a Liverpool nell’ottobre dell’85, Rooney crebbe nelle giovanili dell’Everton, club con cui segnò 6 reti in 33 match alla sua prima stagione in Premier, allorquando aveva solo diciassette anni. Passato nel 2004 allo United è andato via via accrescendo capacità, fama e palmares: il tutto fino a quest’ultima stagione quando ha saputo non far rimpiangere il partente Cristiano Ronaldo realizzando ben 34 reti in 42 match tra campionato e coppe. Rooney, nonostante la giovane età è alla terza competizione importante con la sua nazionale, nonché al secondo Mondiale. E dopo la stagione appena passata ci si aspetta tantissimo da lui. Anche, perché no, che diventi il capocannoniere della manifestazione.


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Primo turno Quarti di finale Primo turno Ottavi di finale Primo turno

Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Primo turno

Ritirata

Primo turno 3° posto

Esordio internazionale:

28 novembre 1 885, Newark

Stati Uniti - Canada 0-1

Palmares:

Mondiali: nona partecipazione, un terzo posto (1 930).

Campionato CONCACAF - Coppa d'Oro: quattro volte campione (1 991 , 2002, 2005, 2007), quattro secondi posti (1 989, 1 993, 1 998, 2009), due terzi posti (1 996, 2003). Olimpiadi: un argento (1 904).

Più presenze in nazionale: Cobi Jones (1 64)

Miglior marcatore:

Landon Donovan (42)

1 2 giugno 201 0 - Royal Bafokeng, Rustenburg

Inghilterra - Stati Uniti (h. 20:30)

1 8 giugno 201 0 - Ellis Park, Johannesburg

Slovenia - Stati Uniti (h. 16:00)

23 giugno 201 0 - Loftus Versfeld, Pretoria

Stati Uniti - Algeria (h. 16:00)

Gli Stati Uniti si presentano all’appun­ tamento iridato forti dell’inaspettato secondo posto ottenuto in occasione della Confederations Cup di dodici me­ si fa. Bob Bradley può contare su un gruppo nel pieno della maturazione calcistica e, a differenza di quanto ac­ cadeva fino a qualche anno fa, sempre più giocatori “a stelle e strisce” mili­ tano nei maggiori campionati europei, segno della fine dell’isolamento calci­ stico che aveva caratterizzato il cam­ pionato americano in passato. Per ca­ ratteristiche, la squadra ricorda molto quella dei Mondiali del 2002, quando Reyna e compagni disputarono un’otti­ ma competizione arrivando fino ai quarti di finale prima di essere battuti dalla Germania per 1­0 esprimendo comunque uno dei migliori calci dell’in­ tera manifestazione. Nonostante spic­ chino ottime individualità – Donovan e Dempsey su tutte – Bradley è stato capace di assemblare un ottimo collet­ tivo e i risultati sembrano dargli ragio­ ne. Gli Stati Uniti infatti, oltre al già citato secondo posto in Confederations Cup, hanno raggiunto la qualificazione piazzandosi al primo posto del girone finale di CONCACAF e togliendosi così la soddisfazione di piazzarsi davanti ai rivali del Messico. Dove possono arrivare gli Stati Uniti? L’urna li ha sorteggiati nel gruppo C insieme a Inghilterra, Slovenia e Alge­

ria e proprio contro gli uomini di Capello debutteranno a Rustenburg il 12 giugno. Sicuro spartiacque sarà l’incontro del 18 giugno contro la Slovenia, vera avversaria per il passaggio del turno, dal momento che l’Algeria non sembra poter avere aspirazioni di qualificazione. Nel caso di accesso agli ottavi – obiettivo primario della spedizione statunitense ­ gli Americani incrocerebbero una squadra del gruppo D composto da Germania, Serbia, Ghana e Australia. La formazione titolare sembra pres­ soché fatta, con l’esperto portiere dell’Everton Tim Howard a guidare la retroguardia che con ogni probabilità sarà composta da capitan Bocanegra, il milanista pienamente recuperato Oniewu, Spector e DeMerit. I dubbi maggiori riguardano il centrocampo: Bradley ha da sempre optato per un camaleontico 4­4­2, ma con il recu­ pero di Beasley sembra difficile che il CT voglia rinunciare all’ala, dato l’alto tasso di esperienza interna­zionale di quest’ultimo. Imprescindibile è Clark, chiamato a coprire le numerose sortite offensive del regista avanzato Donovan e degli incursionisti col vizio del gol Dempsey e Bradley. Di fonda­ mentale importanza sarà poi il compito dell’unica punta Altidore, chiamato nonostante la giovane età a prendersi in carico il peso dell’attacco, confer­ mando le doti mostrate durante la fase di qualificazione.

GIRONE C - Stati Uniti

2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE C - Stati Uniti

Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net 1 18 23 2 3 5 6 12 15 21 4 7 8 10 11 13 16 19 22 9 14 17 20 CT

NOME Tim HOWARD Brad GUZAN Marcus HAHNEMANN Jonathan SPECTOR Carlos BOCANEGRA Oguchi ONYEWU Steve CHERUNDOLO Jonathan BORNSTEIN Jay DEMERIT Clarence GOODSON Michael BRADLEY DaMarcus BEASLEY Clint DEMPSEY Landon DONOVAN Stuart HOLDEN Ricardo CLARK José Francisco TORRES Maurice EDU Benny FEILHABER Herculez GOMEZ Edson BUDDLE Jozy ALTIDORE Robbie FINDLEY Bob BRADLEY

P P P D D D D D D D C C C C C C C C C A A A A

06.03.1979 09.09.1984 15.06.1972 01.03.1986 25.05.1979 13.05.1982 19.02.1979 07.11.1984 04.12.1979 17.05.1982 31.07.1987 24.05.1982 09.03.1983 04.03.1982 01.08.1985 10.03.1983 29.10.1987 18.04.1986 19.01.1985 06.04.1982 21.05.1985 06.11.1989 04.08.1985 03.03.1958

Numero 0 • Giugno 201 0

SQUADRA Everton (ENG) Aston Villa (ENG) Wolverhampton Wanderers (ENG) West Ham (ENG) Rennes (FRA) Milan (ITA) Hannover 96 (GER) Chivas USA Watford (ENG) Start (NOR) Borussia Mönchengladbach (GER) Glasgow Rangers (SCO) Fulham (ENG) Los Angeles Galaxy Bolton Wanderers (ENG) Eintracht Frankfurt (GER) Pachuca (MEX) Glasgow Rangers (SCO) AGF (DEN) Pachuca (MEX) Los Angeles Galaxy Villarreal (ESP) Real Salt Lake

DeMerit

Beasley Donovan

Bocanegra

Onyewu

Bradley

Clark

Dempsey

Altidore

Padre e figlio in nazionale: Bob Bradley nei suoi 23 ha convocato anche il figlio Michael, centrocampista del Borussia Mönchengladbach. Nato e cresciuto in New Jersey, Bradley ha iniziato ad allenare nel 1981, presso l'Ohio University. Quindici anni più tardi, dopo aver passato nove anni a Princeton, ha ricoperto per la prima volta un incarico nazionale, come assistente per la rappresentativa under 23, possibilità che gli ha aperto le porte della Major League Soccer. In MLS, dopo una stagione come assistente al DC United, ha allenato Chicago Fire, MetroStars e Chivas USA. Nel 2006 ha accettato l'incarico nazionale ad interim, succedendo a Jürgen Klinsmann, ma si è ben presto confermato, vincendo una Gold Cup e centrando la qualificazione al Mondiale.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Nonostante alcune preoccupazioni sullo stato di forma dei tre giocatori, tormentati nel corso della stagione da alcuni infortuni, la calata della scure di Bob Bradley ha risparmiato il difensore del Milan Oguchi Onyewu, oltre a DaMarcus Beasley e Maurice Edu, entrambi in forza ai Rangers di Glasgow. Tagliati gli attaccanti Brian Ching e Eddie Johnson, oltre alla mezzapunta di origine serba Sacha Kljestan, autore a inizio dello scorso anno della seconda tripletta nella storia della nazionale statunitense. IL CAPITANO

Howard Spector

IL COMMISSARIO TECNICO

Nato il 25 maggio 1979 in California, da genitori messicani, Carlos Manuel Bocanegra è cresciuto nelle giovanili della UCLA per poi esordire in Major League Soccer presso i Chicago Fire nel 2000. Passato quattro anni più tardi in Europa al Fulham, ne è diventato capitano nel 2007. Durante l'estate 2008 è passato al Rennes. In nazionale dal 2001, ha giocato oltre sessanta partite guidando la nazionale alla vittoria in Gold Cup del 2007 e al secondo posto in Confederations Cup del 2009. Gioca principalmente come difensore centrale, ma la sua versatilità gli permette di essere schierato a terzino sinistro o a mediano difensivo.


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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE

IL CAMPIONATO NAZIONALE

MLS ­ Major League Soccer

1 2 3 4

Squadra

Pt

Los Angeles Galaxy 26 Columbus Crew 20 Real Salt Lake 16

5

San José Earthquakes 16 Houston Dynamo 16

7

Colorado Rapids 13

6 8

Toronto 13 Dallas 12

DC United

Squadra

Los Angeles Galaxy

San José Earthquakes Houston Dynamo Chicago Fire

Kansas City Wizards Columbus Crew Real Salt Lake

4 2

1

Ultimo 2004 2005 2003 2007 1998 2000 2008 2009

Dopo l'aggiunta dei Seattle Sounders, una nuova squadra si è aggiunta alla Major 11 Chicago Fire 10 League Soccer, il massimo campionato sta12 Chivas USA 10 tunitense e canadese: si tratta dei Philadelphia Union, che vanno a pareggiare i 13 Kansas City Wizards 8 conti tra Eastern e Western Conference, 14 New England Revs 8 ora composte da otto squadre ciascuna. 15 Philadelphia Union 4 Nelle prime undici giornate il tabellone 16 DC United 3 occidentale è stato dominato dai Los Campionato in corso (11 di 30 gg.) Angeles Galaxy, con un distacco di dieci punti sui Real Salt Lake. Nella conferenza orientale i Columbus Crew guidano la classifica con soli tre punti sui New York Red Bulls, ma con una partita disputata in meno. In testa alla classifica marcatori l'attaccante della squadra losangelina e della nazionale di Bradley Edson Buddle, con nove reti segnate in undici partite. Tutte le squadre si incontrano in un girone all'italiana di andata e ritorno: le conferenze servono solo ai fini di decretare le prime quattro squadre a qualificarsi ai playoff, le migliori due di ciascuna Conference, mentre le altre quattro saranno le successive migliori nel tabellone generale. 10

Seattle Sounders 12

Un giocatore su cui puntare sarà sicuramente Clint Dempsey, centrocampista classe ’83 militante presso il Fulham. Dempsey è stato il cannoniere della squadra durante la scorsa Confederations Cup e lo splendido pallonetto che ha decretato l’eliminazione della Juventus dall’Europa League l’ha reso noto anche al pubblico italiano. Miglior esordiente della Major League Soccer nel 2004 nonostante un infortunio alla mandibola, vanta quasi sessanta presenze in nazionale. Centrocampista che ama molto gli inserimenti offensivi, come dimostrano i nove gol realizzati in stagione, è il giocatore più pericoloso della squadra, data la sua imprevedibilità abbinata a un mix di velocità e buona tecnica. In uno schema che prevede la presenza di un centravanti possente come Altidore, lui rende al meglio potendo disporre degli spazi aperti dalla punta per sfruttare le sue caratteristiche principali che sono il tiro e la capacità di inserimento. Indiscussa stella della squadra è Landon Donovan, regista avanzato tuttofare dai cui piedi passano tutte le trame offensive della squadra. Il ventottenne centrocampista dei Los Angeles Galaxy è il giocatore con il maggior numero di reti segnate nella storia della nazionale, nonché il calciatore più utilizzato da Bradley durante la fase di qualificazione, elementi questi che fanno intendere quanto Donovan sia indispensabile per la squadra. Nel suo palmares tre titoli di Major League Soccer e una Open Cup con San José Earthquakes e Los Angeles Galaxy, oltre a tre Gold Cup e un argento in Confederations Cup per la nazionale. Capocannoniere della Major League Soccer nel 2008, nel 2009 è stato eletto Most Valuable Player della competizione. Dai suoi calci piazzati e dalle sue rapide verticalizzazioni dipenderà sicuramente il destino della propria nazionale; il suo dinamismo su tutto il fronte d’attacco lo rende poi uno degli elementi più pericolosi. Indispensabile.

GIRONE C - Stati Uniti

9

New York Red Bulls 15

Albo d'oro


GIRONE C - Algeria

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2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non qualificata Primo turno Primo turno

Non qualificata Non qualificata Non qualificata Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante Non partecipante

Esordio internazionale: 1 giugno 1 957, Tunisi

Tunisia - Algeria 1 -2

Palmares:

Mondiali: terza partecipazione, mai oltre il primo turno. Coppa Africa: una volta campione (1 990), due terzi posti (1 984, 1 988). Olimpiadi: una partecipazione.

Più presenze in nazionale: Mahieddine Meftah (1 07)

Miglior marcatore:

Abdelhafid Tasfaout (36)

1 3 giugno 201 0 - Peter Mokaba, Polokwane

Algeria - Slovenia (h. 13:30)

1 8 giugno 201 0 - Green Point, Città del Capo

Inghilterra - Algeria (h. 20:30)

23 giugno 201 0 - Loftus Versfeld, Pretoria

Stati Uniti - Algeria (h. 16:00)

Numero 0 • Giugno 201 0

Le Volpi del Deserto ritornano nella fase finale della Coppa del Mondo dopo ventiquattro anni, dopo i magici anni Ottanta nei quali moralmente erano stati la prima squadra africana a qualificarsi per la seconda fase quando nell’edizione del 1982, in cabina di regia un grande ma fragile talento come Rabah Madjer, solo uno scandaloso “biscotto” tra Germania Ovest e Austria li portò all’eliminazione nella fase a gironi. Dopo una partecipazione interlocutoria nell’edizione successiva, il ciclo della più forte Algeria della storia si chiuse con la vittoria nella Coppa d’Africa giocata in casa e vinta in una finale contro la Nigeria di fronte a 200.000 spettatori. Finito un ciclo, per la nazionale nordafricana è iniziato un lungo periodo di delusioni che sembra ormai alle spalle dopo la rocambolesca qualificazione a Sudafrica 2010 alle spese dell’Egitto, tradizionale rivale, in una sfida che va al di là del puro calcio disputata tra minacce e denunce, violenze e tensioni, per concludersi con uno spareggio in campo neutro in Sudan, presidiato da 15.000 poliziotti, dove l’Algeria si è imposta per 1­0 segnando il ritorno dopo cinque lustri nella fase finale della Coppa del Mondo. Nella marcia d’avvicinamento a Sudafrica 2010, i dubbi si sono presto

sostituiti all’entusiasmo dopo le sonore sconfitte contro lo stesso Egitto (0­4) nelle semifinali della Coppa d’Africa e contro la Serbia (0­3) in una amichevole di preparazione. Basata quasi interamente su giocatori che militano con alterne fortune nei campionati europei, la squadra algerina dipende principalmente dallo spirito di squadra che Rabah Saadane riesce ad infondere e dalle fortune della difesa impostata intorno a Yahia, centrale del Bochum, e Bougherra, centrale dei Glasgow Rangers consi­ derato uno dei migliori difensori del continente africano. Con un solido centrocampo costruito intorno al re­ gista del Wolfsburg Karim Ziani, le Volpi del Deserto soffrono in fase realizzativa dove devono affidarsi agli sporadici estri del veterano Rafik Saifi e del senese Ghezzal. L’Algeria si ritrova a giocare con Slovenia, Inghilterra e Stati Uniti: per il destino della squadra che dovrà sfruttare al massimo il talento di Karim Ziani sarà già decisiva la prima partita con la Slovenia. Un risultato utile potrebbe lanciare le Volpi del Deserto ad una intrigante sfida con gli Stati Uniti per il secondo posto nel girone, una sconfitta con ogni probabilità le taglierebbe fuori dai giochi sin dall’inizio.


Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net NOME Lounès GAOUAOUI Faouzi CHAOUCHI Raïs M'BOHLI Madjid BOUGHERRA Nadir BELHADJ Antar YAHIA Rafik HALLICHE Habib BELLAID Carl MEDJANI Abdelkader LAÏFAOUI Djamel MESBAH Yazid MANSOURI Ryad BOUDEBOUZ Mehdi LACEN Karim ZIANI Adlène GUEDIOURA Hassan YEBDA Foued KADIR Djamel ABDOUN Abdelkader GHEZZAL Rafik SAÏFI Rafik DJEBBOUR Karim MATMOUR Rabah SAADANE

P P P D D D D D D D D C C C C C C C C A A A A

28.09.1977 05.12.1984 25.04.1986 07.10.1982 18.06.1982 21.03.1982 02.09.1986 28.03.1986 15.05.1985 15.05.1985 09.10.1984 25.02.1978 19.02.1990 05.03.1984 17.08.1982 12.11.1985 14.04.1984 05.12.1983 14.02.1986 05.12.1984 07.12.1975 08.03.1984 25.06.1984 03.05.1946

SQUADRA Chlef ES Sétif Slavia Sofia (BUL) Glasgow Rangers (SCO) Portsmouth (ENG) Bochum (GER) Nacional da Madeira (POR) Eintracht Frankfurt (GER) Ajaccio (FRA) ES Sétif Lecce (ITA) Lorient (FRA) Sochaux (FRA) Racing Santander (ESP) Wolfsburg (GER) Wolverhampton Wanderers (ENG) Portsmouth (ENG) Valenciennes (FRA) Nantes (FRA) Siena (ITA) Istres (FRA) AEK Atene (GRE) Borussia Mönchengladbach (GER)

Matmour

Yahia

Bougherra Yebda

Ziani

Belhadj Lacen Boudebouz

Saïfi

Il sessantaquattrenne Rabah Saadane è il grande vecchio del calcio algerino, per la quinta volta alla guida della nazionale, con cui iniziò la sua storia di selezionatore per il Campionato del Mondo del 1986, ultima apparizione dell’Algeria sulla scena mondiale. Nelle sue esperienze di club Saadane, che non ha mai varcato i confini del Nord Africa, ha portato la squadra marocchina del Raja Casablanca alla vittoria della Coppa dei Campioni Africana nel 1989 e il club algerino del ES Setif alla conquista della Champions League araba nel 2007. È ritornato alla guida della nazionale algerina nel 2007 e, oltre a conquistare la qualificazione a Sudafrica 2010, ha guidato la squadra al quarto posto nella Coppa d’Africa dopo aver superato nei quarti di finale la Costa d’Avorio.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Tagli piuttosto facili e indolori per Rabah Saadane, che doveva accorciare di soli due uomini la lista di 25 giocatori in preparazione in Svizzera e in Germania a fine maggio. Un taglio è stato obbligato: Mourad Meghni, centrocampista della Lazio, non ha recuperato il suo infortunio al ginocchio in tempo per garantire la sua forma massima alla Coppa del Mondo. L'unico altro giocatore tagliato da Saadane era il quarto portiere della nazionale, Mohamed Lamine Zemmamouche dell'Algeri. IL CAPITANO

Gaouaoui Halliche

IL COMMISSARIO TECNICO

Francese di prima generazione, il trentaduenne Yazid Mansouri è cresciuto calcisticamente proprio in Francia al Le Havre, vero e proprio laboratorio di grandi talenti in cerca di integrazione come Ba, Diarra e Dhorasoo. Come interditore ha vestito la casacca della squadra francese dal 1996 al 2003, per tentare una sfortunata esperienza inglese, durata una sola stagione, al Coventry e ritornare, via Châteauroux, sulla costa atlantica dove milita da tre stagioni nel Lorient. Mansouri ha esordito nella nazionale algerina nel novembre del 2001 in una amichevole contro la Francia e dal 2005 è il capitano della selezione.

GIRONE C - Algeria

1 16 23 2 3 4 5 12 14 18 20 6 7 8 15 17 19 21 22 9 10 11 13 CT

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE C - Algeria

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Numero 0 • Giugno 201 0 ALTRI PROTAGONISTI

IL CAMPIONATO NAZIONALE

1 2 3

Squadra

Division Un

Pt

MC Alger 66 ES Sétif 63 Kabylie 54

4

USM Alger 53

6

JSM Béjaïa 52 Annaba 49

5 7

El Harrach 52

Albo d'oro

Kabylie

MC Alger

Squadra

Bélouizdad USM Alger ES Sétif MC Oran

Ultimo

14 2007­2008 7

2009­2010

5

2004­2005

6 4

2000­2001 2008­2009 1992­1993

Settimo titolo nella storia del Mouloudia Club d'Alger, la seconda formazione più titolata nella storia del calcio algerino. 46 9 Bélouizdad L'Alger ha interrotto un digiuno che durava 10 Bordj Bou Arréridj 46 da undici anni, visto che l'ultimo scudetto 11 Khroub 45 che la squadra aveva portato allo stadio 5 12 Chlef 43 luglio 1 962 risaliva alla stagione 1 998/99. 13 El Eulma 43 Tra i quattro giocatori in testa alla classifica 14 Blida 43 marcatori a pari merito, con otto reti 15 MC Oran 41 ciascuno, figura Hadj Bouguèche, punta CA Batna 37 dei campioni. Al secondo posto della 16 Division Un si è piazzata la squadra 17 MSP Batna 24 campione uscente, l'Entente Sportif Hussein Dey 19 18 Sétifienne, che ha anche occupato brevemente la vetta a poche giornate dalla fine. Solo terzo e distanziato di oltre dieci punti il Kabylie che, con quattordici scudetti - l'ultimo nel 2008 - è la squadra che ha vinto più volte il titolo di campione di Algeria. Retrocedono l'Hussein Dey e le due squadre della città di Batna, il Mouloudia Sportif Populaire e il Chabab Aurès. Proprio il Chabab Aurès ha eliminato l'MC Alger ai quarti di Coppa d'Algeria e il Kabylie alla semifinali, arrivando a disputare la finale del torneo nella stagione della propria retrocessione. Il trofeo è andato poi al Sétif, vincitore 3-0 nella finale. 8

Tlemcen 46

Con l’assenza dell’ultimo minuto di Mourad Meghni, il tasso di fantasia dell’Algeria sarà garantito da Karim Ziani, ven­ tisettenne centrocampista offensivo del Wolfsburg. Nato nei dintorni di Parigi da padre francese, Ziani ha costruito la sua carriera da calciatore in Francia, approdando nel 2007 all’Olympique Marsiglia. Nell’estate del 2009 avviene il grande passo verso la Bundesliga dove viene ingaggiato dai detentori del titolo del Wolfsburg: nonostante le sue indubbie potenzialità, fatica a trovare spazio chiudendo la stagione con una manciata di presenze. Baricentro basso e grande tecnica di base, è in grado di saltare l’uomo e creare situazioni di superiorità numerica partendo dalla sua posizione preferita sulla destra: le fortune delle Volpi del Deserto in Sudafrica dipenderanno in larga misura da lui. Tutti i conoscitori del calcio francese sono pronti a riconoscere che il ventenne Ryad Boudebouz sarà in grado di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Nato in Francia da padre algerino, è cresciuto nelle fila del Sochaux dove ha debuttato in prima squadra all’inizio della stagione 2008­2009. Boudebouz ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili francesi dall’Under 17 all’Under 19, con cui la scorsa estate ha partecipato ai Campionati Europei: nell’occasione i galletti conquistano le semifinali e lui si fa conoscere dai tecnici di tutta Europa, tanto da essere inserito nella top 11 del torneo. Chiuso nella nazionale maggiore francese, nel mese di febbraio di quest’anno dichiara pubblicamente la sua disponibilità a vestire la casacca delle Volpi del Deserto ed è convocato da Rabah Saadane per il ritiro premondiale: il 28 maggio 2010 esordisce con la maglia dell’Algeria nell’amichevole contro l’Irlanda. Mancino naturale, ma ottimo ambidestro, Boudebouz è in grado di occupare con successo tutte le posizioni della fascia sinistra candidandosi a sostituto designato di Meghni.


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Non qualificata Primo turno

Esordio internazionale:

1 9 giugno 1 991 , Murska Sobota

Slovenia - Croazia 0-1

Non qualificata Non partecipante Palmares: Mondiali: seconda partecipazione Quarti di finale (Jugoslavia) come Slovenia, mai oltre il primo Non qualificata (Jugoslavia) turno, otto partecipazioni sotto la Jugoslavia, con due quarti posti. Primo turno (Jugoslavia) mai oltre il primo turno Non qualificata (Jugoslavia) Europei: come Slovenia, due volte seconda Secondo turno (Jugoslavia) sotto la Jugoslavia (1 960, 1 968). Non qualificata (Jugoslavia) Olimpiadi: la Slovenia non ha mai parte al torneo olimpico di Non qualificata (Jugoslavia) preso calcio. Un oro (1 960), tre argenti 4° posto (Jugoslavia) (1 948, 1 952, 1 956) e un bronzo Quarti di finale (Jugoslavia) (1 984) come Jugoslavia. Quarti di finale (Jugoslavia) Più presenze in nazionale: Primo turno (Jugoslavia) Zlatko Zahovič (80) Non qualificata (Jugoslavia) Miglior marcatore: Non qualificata (Jugoslavia) Zlatko Zahovič (35) 4° posto (Jugoslavia) 1 3 giugno 201 0 - Peter Mokaba, Polokwane

Algeria - Slovenia (h. 13:30)

1 8 giugno 201 0 - Ellis Park, Johannesburg

Slovenia - Stati Uniti (h. 16:00)

23 giugno 201 0 - Nelson Mandela Bay, Port Elizabeth

Slovenia - Inghilterra (h. 16:00)

La nazionale slovena, alla seconda apparizione in Coppa del Mondo, rappresenta la grossa sorpresa delle qualificazioni europee. L’undici allenato da Matjaž Kek, infatti, prima ha ingaggiato una battaglia a due con la Slovacchia per il primato di un girone che sulla carta doveva essere domina­ to da Polonia e Repubblica Ceca, poi ha causato l’upset più clamoroso della storia delle qualificazioni agli spareggi. Tutti l’avrebbero data per spacciata contro la Russia, attesa come una tra le grandi protagoniste del Mondiale. Il verdetto, che sembrava essere scritto dopo le due reti segnate in casa dai russi, è stato ribaltato nel giro di 120 minuti, prima dalla rete del 2­1 di Nejc Pečnik all’andata e poi da quella di Zlatko Dedič, unica segnata nella gara di ritorno, decisiva per qualificare la Slovenia con la regola dei gol segnati fuori casa. Chiave del successo nelle qualificazioni è stata la solida difesa a quattro degli ex­jugoslavi, imperniata su Boštjan Cesar e Bojan Jokić, neo­ acquisti del Chievo Verona, oltre che su Mišo Brečko del Colonia (su cui ora punta gli occhi il Napoli) e su Marko Šuler. La Slovenia si presenta alla Coppa del Mondo con una squadra priva di stelle e ricca di operai infaticabili e precisi nello svolgere il proprio lavoro con impegno e determinazione. Non fu così

otto anni fa al Mondiale asiatico, quando lo scontro di personalità tra la stella Zlatko Zahovič e l’allenatore Srečko Katanec, sfociato nella cacciata di Zahovič dopo una sola partita e nelle successive dimissioni di Katanec, fece da contorno a tre sconfitte in tre incontri. Anche per questo, forse, la seconda Slovenia mondiale della storia si presenta tra le mani di un motivatore di polso come il CT Matjaž Kek e di un “triumvirato” formato dal capitano Robert Koren, dal suo vice Samir Handanovič, portiere dell’Udi­ nese, e dall’esperto attaccante Milivoje Novakovič, capitano del Colonia. Quella slovena è una squadra che, nonostante abbia poco da offrire in termini di fantasia e di spunti risolutivi, fa un gioco semplice e ha la sicurezza di sé necessaria a gestire situazioni di pressione. Nel 4­4­2 di Kek, davanti alla difesa si presenta un centrocampo fatto di passaggi corti e precisi: sulle ali la scelta è tra Birsa, Pečnik e Kirm mentre nella cerniera centrale, nor­ malmente formata da capitan Koren e Radosavljevič, potrebbe trovare spazio il giovanissimo Krhin dell’Inter. Infine, la coppia di attacco dovrebbe essere formata dal senatore Novakovič e da Dedič, con le opzioni alternative rap­ presentate dall’utilizzo di Birsa e Ljubijankič.

GIRONE C - Slovenia

2006 2002 1 998 1 994 1 990 1 986 1 982 1 978 1 974 1 970 1 966 1 962 1 958 1 954 1 950 1 938 1 934 1 930

Numero 0 • Giugno 201 0


GIRONE C - Slovenia

Pianeta Sport • www.pianeta-sport.net 1 12 16 2 3 4 5 6 13 19 22 8 10 15 17 18 20 21 7 9 11 14 23 CT

NOME

Samir HANDANOVIČ Jasmin HANDANOVIČ Aleksander ŠELIGA Mišo BREČKO Elvedin DŽINIČ Marko ŠULER Boštjan CESAR Branko ILIČ Bojan JOKIĆ Suad FILEKOVIČ Matej MAVRIČ Robert KOREN Valter BIRSA Rene KRHIN Andraž KIRM

Aleksander RADOSAVLJEVIČ Andrej KOMAC Dalibor STEVANOVIČ Nejc PEČNIK Zlatan LJUBIJANKIČ Milivoje NOVAKOVIČ Zlatko DEDIČ Tim MATAVŽ Matjaž KEK

P P P D D D D D D D D C C C C C C C A A A A A

14.07.1984 28.01.1978 01.02.1980 01.05.1984 25.08.1985 09.03.1983 09.07.1982 06.02.1983 17.05.1986 16.09.1978 29.01.1979 20.09.1980 07.08.1986 21.05.1990 06.09.1984 25.04.1979 04.12.1979 27.09.1984 14.02.1986 15.12.1983 18.05.1979 10.05.1984 13.01.1989 09.09.1961

Numero 0 • Giugno 201 0

SQUADRA Udinese (ITA) Mantova (ITA) Sparta Rotterdam (NED) Colonia (GER) Maribor Gent (BEL) Grenoble (FRA) Lokomotiv Mosca (RUS) Chievo Verona (ITA) Maribor TuS Koblenz (GER) West Bromwich Albion (ENG) Auxerre (FRA) Inter (ITA) Wisła Kraków (POL) Larissa (GRE) Maccabi Tel Aviv (ISR) Vitesse (NED) Nacional (POR) Gent (BEL) Colonia (GER) Bochum (GER) Groningen (NED)

IL CAPITANO Quattro gol in 45 presenze in nazionale, Robert Koren è stato nominato capitano della Slovenia prima che cominciasse la campagna di qualificazione a Sudafrica 2010. Nato nel 1980 sul confine austriaco, fece il suo debutto nella rappresentativa under 21 nel 2001 e poi in nazionale maggiore nel 2003, mentre giocava con il Celje. Centrocampista offensivo con spiccate doti tecniche, nel 2004 Koren lasciò il proprio paese, giocando per tre anni in Norvegia al Lillestrøm prima di trasferirsi al West Bromwich Albion, con cui ottenne la promozione in Premiership nel 2008. Espirato il 17 maggio il contratto che lo legava alla squadra allenata da Di Matteo, Koren è entrato nelle mire di Newcastle, Celtic e Panathinaikos, ma potrebbe anche diventare il terzo sloveno del Chievo.

CHI È DENTRO E CHI È FUORI

Tra gli ultimi tagli operati da Kek per definire la lista ufficiale di 23 uomini, il nome più importante è quello di Mirnes Šišić, ala destra in forza ai greci del PAS Giannina. Dodici presenze in nazionale, Šišić in passato ha indossato le maglie di Stella Rossa e Olimpiakos. Tagliati insieme a lui il difensore Dejan Kelhar del Cercle Brugge (che aveva esordito in marzo contro il Qatar) e il centrocampista Darijan Matič del Rapid Bucarest, sette presenze con la maglia della Slovenia. IL COMMISSARIO TECNICO

Handanovič Brečko

Cesar

Šuler

Jokić

Birsa

Koren

Radosavljevič

Kirm

Dedič

Novakovič

Nato a Maribor nel 1961, Matjaž Kek ha iniziato la sua carriera di difensore nella squadra locale, prima di imbarcarsi in un’avventura di dieci anni in Austria. Nel 1992 vestì in un’occasione la maglia della neonata nazionale slovena e nel 1995 tornò a Maribor, vincendo due scudetti e poi prendendo in mano la squadra come allenatore. Sulla panchina della squadra fino al 2006, vinse altri due titoli nazionali prima di accettare l'incarico di responsabile delle rappresentative nazionali under 15 e under 16. Il 3 gennaio 2007 ha sostituito la leggenda Branko Oblak alla guida della nazionale maggiore, che poi ha portato alla qualificazione mondiale.


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Numero 0 • Giugno 201 0 LA PROMESSA E IL CAMPIONE

IL CAMPIONATO NAZIONALE

Prva Liga Telekom Slovenjie

1

Squadra

Pt

Koper 73

Maribor

Gorica 55

Gorica

2

Maribor 62

4

Olimpia Lubiana 53

3 5 6

Albo d'oro

Celje 51

Nafta 49

Squadra

Olimpia Lubiana Domzale Koper

8 4 2 1

Ultimo

2008­2009 1994­1995 2005­2006 2007­2008 2009­2010

Rudar Velenje 49

Accoppiato in attacco al senatore Milivoje Novakovič, il ventiseienne Zlatko Dedič è stato il giocatore che ha aperto la porta del Mondiale alla Slovenia, segnando l’unica rete nello storico e decisivo incontro di Maribor con la Russia il 18 novembre 2009. Nativo di Bihać in Bosnia­Erzegovina e cresciuto sul litorale sloveno, Dedič è una vecchia conoscenza del calcio italiano, avendo giocato nel nostro campionato per sette stagioni consecutive: approdato dal Koper al Parma nel 2001, giocò in prestito a Empoli e Cremonese per poi approdare al Frosinone e infine al Piacenza. Nel 2004, già membro della Slovenia under 21, fece il suo esordio in nazionale maggiore all’età di 20 anni. Attualmente gioca al Bochum, appena retrocesso dalla Bundesliga alla seconda serie del campionato tedesco.

GIRONE C - Slovenia

Primo trionfo in campionato nella storia del Koper, la squadra della città di Capodistria, 8 Domžale 45 che si è aggiudicato il titolo con ben undici 9 Interblock Lubiana 33 lunghezze di vantaggio sul più titolato Maribor e quasi venti sul Gorica e l'Olimpia Drava Ptuj 30 10 Lubiana. Per quest'ultima società, che ha raccolto il testimone del club vincitore dei primi quattro scudetti nella storia del campionato sloveno e fallito nel 2005, si tratta del primo campionato nella massima divisione dalla rifondazione a oggi. Per arrivare alla Prva Liga l'Olimpia, a partire dalla sua fondazione, ha scalato in soli cinque anni tutte le divisioni che compongono il campionato sloveno. In forza al Gorica gioca il capocannoniere del campionato Milan Osterc, trentacinquenne ed ex-leggenda della nazionale: suo fu il gol che consegnò alla Slovenia la sua prima qualificazione a una Coppa del Mondo. Osterc giocò nella nazionale in 44 occasioni a partire dal 1 997 e si ritirò nel 2002, dopo aver disputato con la Slovenia gli Europei del 2000 e i Mondiali di Corea. Retrocesse in Druga Liga, la Serie B slovena, l'Interblock Lubiana e il Drava Ptuj. I primi hanno perso il playout contro la seconda classificata della Druga Liga, il Triglav Kranj, crollando 3-0 nel secondo tempo della gara di ritorno. Il Drava Ptuj, che era riuscito a scampare la retrocessione ai play-out in due occasioni nelle scorse stagioni, ha chiuso il campionato all'ultimo posto ed è retrocessa direttamente. A sostituirla nella prossima stagione sarà il Primorje, che torna in Prva Liga a un solo anno dalla retrocessione. 7

Non è il più giovane della squadra, visto che l’interista Rene Krhin ha appena compiuto vent’anni e che Tim Matavž ne ha ventuno, ma il ventitreenne di San Pietro di Gorizia Valter Birsa è, tra i giovani della Slovenia, quello che avrà sicuramente più minuti a disposizione per farsi vedere al Mondiale sudafricano. Considerato fino alla scorsa stagione una promessa non mantenuta e che faticava a esprimere le proprie potenzialità sia a livello di club, sia a livello internazionale, Birsa è sbocciato nel corso della stagione 2009/2010, diventando una pedina importante nel terzo posto ottenuto dal suo Auxerre in Ligue 1, torneo di cui il centrocampista è stato la rivelazione. Una consacrazione che è arrivata anche a livello internazionale: Birsa si è sbloccato a settembre, mettendo a segno contro la Polonia la sua prima rete per la Slovenia, lui che a diciott’anni era stato il più giovane convocato nella storia della squadra. Durante la stagione si è reso protagonista di un episodio di fair­play: evitò l’espulsione per gomitata a Bakary Kone del Marsiglia dicendo all’arbitro che l’avversario non l’aveva affatto colpito.


GIRONE C - Oltre il calcio

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Dal 1954 gli indipendentisti algerini del Front de Libération Nationale stavano tenendo sotto scacco i francesi in una sanguinosa guerra coloniale. Nell’estate del 1957, l’anno della Battaglia di Algeri, di ritorno dal Festival Mondiale della Gio­ ventù di Mosca dove tutte le rappre­ sentanze nazionali avevano portato una propria squadra di calcio, i leader dell’FLN, guidati dall’ex­calciatore degli anni ’30 e ‘40 Mohamed Boumezrag, si erano resi conto con amarezza di esser­ ne sprovvisti. Boumerzag aveva quindi concepito il disegno di mettere insieme una squadra. Forte di questo incorag­ giante precedente Boumezrag, coadiu­ vato dall’allenatore dell’Avignone, nonché vecchia gloria del football nordafricano, Mokhtar Arribi, aveva convinto i vertici dell’FLN clandestino dell’importanza del calcio come veicolo di propaganda per la causa dell’indipendenza algerina, e in gran segreto aveva cominciato a darsi da fare per costituire la prima squadra nazionale in esilio del proprio paese. Nelle sue intenzioni questa si sarebbe dovuta comporre di calciatori professio­ nisti algerini che giocavano nei club di prima divisione della Francia Metro­ politana: i giocatori all’altezza del suo progetto non mancavano di certo: nel Saint­Étienne militava il centrocampista Rachid Mekloufi, nello Stade de Reims l’attaccante Mohamed Maouche e nel Monaco il difensore Mustapha Zitouni e l’ala Ben Tifour. Nonostante i club fran­ cesi li trattassero bene dal punto di vista economico, nessuno di loro aveva esitato all’idea di rinunciare ai propri agi per

aiutare la lotta del proprio paese di origi­ ne, e tutti avevano risposto alla chiama­ ta del FLN.

Si avvicinava il Campionato del Mondo del 1958 in Svezia, e in aprile il selezionatore della nazionale francese Paul Nicolas aveva chiamato, nei quaranta pre­convocati, quattro gioca­ tori algerini per disputare l’amichevole con la Svizzera del 16 aprile. Tre giorni prima era però previsto il raduno dei giocatori selezionati dal FLN a Tunisi, dove il Front aveva una sua sede sotto la protezione del presidente Habib Bourgui­ ba, vagamente socialista e decisamente pan­arabo. I giocatori raggiunsero Tunisi dopo aver varcato il confine francese verso l’Italia o la Svizzera. Solo uno di loro, il ventiduenne Mohamed Maouche dello Stade de Reims, era stato indentifi­ cato e arrestato dalla gendarmeria al confine franco­svizzero presso Saint Louis­Bâle, sulla strada per Basilea. Sfor­ tunatamente per lui, in quel periodo sta­ va anche prestando il servizio militare presso il battaglione di Joinville, nell’Al­ geria Francese, e sulla sua testa era sta­ ta montata l’accusa di diserzione. Maouche avrebbe così trascorso quaran­ ta giorni in prigione e quattordici mesi in libertà vigilata, prima di riuscire final­ mente ad aggregarsi al resto della squadra a Tunisi nel 1960. Mentre lo sfortunato Maouche languiva nelle galere d’Oltralpe, trenta giocatori provenienti dalla Francia Metropolitana, dall’Algeria Francese e da altre parti del Maghreb si erano radunati a Tunisi; il 14 aprile 1958

Numero 0 • Giugno 201 0


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La prima pietra della nazionale del FLN era stata dunque posata. I giocatori, ormai ufficialmente in esilio, erano stati alloggiati in un hotel del centro di Tunisi, e il 3 maggio 1958 avevano disputato il primo incontro internazionale, affrontan­ do la Tunisia. La partita si era giocata allo Stadio Municipale di Tunisi, davanti a 8.000 spettatori incuriositi, e aveva visto la vittoria della nuova nazionale del FLN per 5­1. Il governo francese, ancora gelosissimo della colonia algerina, abita­ ta all’epoca da più di un milione di pied­ noirs di origine europea, non aveva accettato di buon grado la mossa del FLN. Esercitando pressioni politiche sulla FIFA, aveva ottenuto per il 7 maggio l’emanazione di un bando nei confronti della nazionale algerina in esilio. Tutte le formazioni che avessero incontrato la squadra del FLN venivano minacciate di sanzioni. A farne le spese fu proprio la federazione calcistica tunisina, esclusa dalle competizioni internazionali ufficiali

a titolo di punizione esemplare. Non ba­ stò a fermare la nazionale del FLN che nel maggio del 1958 vinse il primo tor­ neo calcistico tra le nazioni del Maghreb: il Marocco, come la Tunisia, fu bandito dalla FIFA, mentre Libia e Repubblica Araba Unita (l’effimera unione tra Egitto e Siria), diedero forfait dalla competi­ zione. Decisamente più forti politica­ mente dei giovanissimi stati arabi, i paesi del blocco sovietico dell’Europa Orientale non avevano dimostrato alcun timore nei confronti della federazione internazionale e avevano accolto la na­ zionale dell’Algeria Combattente, come l’avevano definita i puristi del lessico locale, nel corso di più di una tournée tra il 1958 e il 1962. I rappresentanti del FLN erano andati così ad affrontare nazionali blasonate come la Bulgaria, l’Unione Sovietica, l’Ungheria, la Ceco­ slovacchia, la Romania e una selezione jugoslava, contro la quale erano riusciti a vincere per 6­1 davanti a 80.000 persone anche se, a dirla fino in fondo,

questa partita era stata organizzata a corredo finale di un incontro di esibizione del grande Brasile di Pelé e Garrincha, ossia quando gli 80.000 dello Stadio della Stella Rossa di Belgrado, ormai sazi di spettacolo, stavano cominciando a defluire ordinatamente verso l’uscita.

I protagonisti di quell’eroico quadriennio del calcio algerino avrebbero spianato la strada alla conquista dell’indipendenza, formalizzata il 5 luglio 1962 in seguito agli accordi di Évian. La maggior parte di loro sarebbero tornati a giocare nei club della nuova federazione calcistica alge­ rina, mentre altri, come Mohamed Soukhane, Said Amara, Amar Rouaï e Ahmed Oudjani, avevano beneficiato del perdono delle autorità transalpine ed erano rientrati nelle squadre di club di una Francia ormai quasi del tutto decolonizzata. Altri vi erano invece ritor­ nati dopo avere militato in altre squadre europee, come nei casi di Mohamed Maouche e Rachid Mekloufi, che insieme

a Mustapha Zitouni, era stato senza dubbio il giocatore più rappresentativo della nazionale in esilio. Mekloufi, dopo essersi riaccasato nel Saint­Étienne alla fine del 1962, avrebbe conquistato tre volte il titolo di campione di Francia e nel 1968 la Coppa di Francia. E proprio in quell’occasione, il presidente Charles de Gaulle, stringendogli la mano per com­ plimentarsi con lui, gli aveva dichiarato con tono di solenne ringraziamento: “La Francia siete voi”. De Gaulle amava par­ ticolarmente declamare questa frase, ed aveva l’abitudine di ripeterla pressoché meccanicamente a tutti coloro che in­ contrava nelle apparizioni ufficiali. Evi­ dentemente non aveva riconosciuto Rachid Mekloufi, un uomo che non desi­ derava affatto sentirsi un simbolo della Francia, e tantomeno un cittadino fran­ cese, dal momento che aveva sacrificato una parte importante della carriera proprio per non essere più considerato tale.

GIRONE C - Oltre il calcio

era stata costituita ufficialmente la squadra del FLN, ovvero la nazionale al­ gerina in esilio. L’auspicato effetto me­ diatico era stato provocato soprattutto dall’improvvisa diserzione dei quattro giocatori algerini pre­convocati nella na­ zionale francese, e il 15 aprile il quoti­ diano sportivo L’Équipe, dopo aver tito­ lato in prima pagina "Nove giocatori algerini sono scomparsi", aveva sotto­ lineato che "con la perdita degli algerini, la parola Francia acquisisce un senso più stretto". L’agenzia di stampa France Presse, dal canto suo, aveva ufficia­ lizzato rapidamente la notizia con un laconico lancio dal tono simile a un bollettino: "Cinque giocatori musulmani algerini hanno lasciato clandestinamente il suolo francese, e sono giunti ieri a Tunisi, via Roma, dove sono stati ricevuti da un alto responsabile del FLN".

Numero 0 • Giugno 201 0


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