6 minute read

LIBRI PER PRENDERE IL LARGO

Next Article
PAESAGGI LUNARI

PAESAGGI LUNARI

Com’è bello misurarsi con i Quaranta ruggenti, con la forza dirompente degli elementi e con tutti i rischi dell’oceano aperto… soprattutto da casa! Vi presentiamo sei romanzi dove l’avventura ha profumo di mare.

165 MOBY DICK (OCEANI ATLANTICO, PACIFICO, INDIANO) Herman Melville, 1851

Advertisement

94 w Viaggiare su una baleniera non è una crociera di piacere. Quando poi la nave in questione è il Pequod, comandata da un certo capitano Achab, è l’inferno! Il giovane Ismaele lo scoprirà a sue spese, quando capirà che Achab non è guidato da altra bussola se non il desiderio ossessivo di vendetta nei confronti di Moby Dick, un mostruoso cetaceo che gli ha strappato una gamba durante una caccia. L’inseguimento diventa una ricerca introspettiva, speculativa, che abbraccia tutte le dimensioni dell’eterna lotta tra il Bene e il Male. Diversi anni prima che Herman Melville scrivesse questo romanzo, una balena bianca aveva speronato una baleniera al largo dell’isola cilena di Mocha, provocandone il naufragio. Ma il capodoglio braccato da Achab ha qualcosa che lo apparenta anche alla balena di Giona, in quanto creatura che fa emergere i nostri miti fondativi dalla Genesi all’Apocalisse. Ì Il Pequod leva l’àncora dall’isola di Nantucket, al largo della costa orientale degli Stati Uniti, un tempo la più importante base per la pesca alla balena oggi frequentata dal jet set. Finirà per affondare con tutto il

suo carico dall’altra parte del globo, al largo dell’arcipelago di Kiribati (ex Isole Gilbert), in Micronesia. Rimaste al riparo dalle maree di turisti, queste isole paradisiache oggi sono d’attualità perché minacciate dal progressivo innalzamento dei mari, perciò scopritele finché siete in tempo! Tra questi due punti, tre oceani che le baleniere perlustravano in tutte le direzioni alla metà del XIX secolo. Attualmente la caccia alle balene è legale solo in Giappone, Islanda e Norvegia, nonostante le campagne condotte dagli ecologisti. Se siete sensibili al tema, le ONG reclutano volontari, anche se partire all’arrembaggio di una baleniera non è cosa che si improvvisi.

166 TIFONE (MAR CINESE MERIDIONALE) Joseph Conrad, 1902

w Un piroscafo inglese battente bandiera siamese, con 200 coolies cinesi a bordo. Siamo nel XIX secolo e la nave sta attraversando lo Stretto di Formosa diretta verso il porto cinese di Fu-Chou (odierna Fuzhou), dove i coolies, ciascuno con una cassetta contenete i risparmi di sette anni di lavoro, verranno sbarcati. Ma ecco che un uragano si avvicina… e il capitano rifiuta di cambiare rotta! Trombe d’acqua, rollate, baccano infernale. Nella stiva le cassette si aprono e le monete si sparpagliano ovunque: l’equipaggio se ne impossessa, ma i coolies sono decisi a recuperarle… Considerato a torto un libro per ragazzi, Tifone solleva questioni soprattutto morali. Ì Un tempo il Mar Cinese Meridionale era infestato da pirati. Oggi questo crocevia strategico ricco di petrolio è teatro di conflitti territoriali. Le autorità di Beijing sostengono di garantire la libertà di navigazione, perciò i diportisti potranno raggiungere la scogliera corallina disabitata delle Paracel, al largo delle coste vietnamite; al contrario, è meglio evitare le Isole Spratly, rivendicate dai paesi dell’area e occupate da guarnigioni militari. L’ultima possibilità, meno rischiosa, è oziare sulle spiagge dell’isola tropicale di Hainan, nella Cina meridionale, tra i miliardari del Regno di Mezzo.

167 MARTIN EDEN (SAN FRANCISCO, STATI UNITI) Jack London, 1909

w Jack London era già ricco e famoso quando scrisse questo romanzo in parte autobiografico… a bordo del suo yacht. Anche se l’autore lo negò, c’è molto di Jack nel vissuto

di Martin, marinaio proveniente dai bassifondi di Oakland e diventato uomo di lettere per conquistare un’ingenua ragazza dell’alta borghesia di San Francisco. Martin Eden, più percorso iniziatico che romanzo di mare, è un appassionante tuffo nella creazione letteraria che riflette tutte le irrequietezze e i tormenti autodistruttivi del suo autore. Sette anni dopo la pubblicazione del suo capolavoro, Jack London, ormai allo stremo, scompariva a sua volta negli stessi gorghi interiori di Martin Eden.

Ì La baia di Frisco, le golette che salpano alla volta del Mare di Bering per dare la caccia alle foche, i piroscafi che imbarcano disperati diretti nel Klondike per partecipare alla corsa all’oro, e il lavoro sfiancante nelle lavanderie e nelle miniere hanno fornito il materiale che ha ispirato i migliori racconti di Jack London. Ma molti ignorano che lo scrittore fu uno dei primi a promuovere la diffusione del surf, nella sua versione originale, il longboard, uno sport praticato da secoli in Polinesia e per il quale London si entusiasmò durante un soggiorno alle Hawaii nel 1905.

168 IL PASSEGGERO DEL “POLARLYS” (MARE DEL NORD) Georges Simenon, 1932

w Sulla nave che collega Amburgo con Kirkenes, un porto nella parte settentrionale della Norvegia al confine con la Russia, viene ritrovato il cadavere di un poliziotto. Il capitano della nave conduce le indagini. Sebbene il commissario Maigret non sia ancora della partita, il romanziere belga eccelle già nello studio dei caratteri e sa creare meglio di chiunque altro un clima di sospetto ovattato in mezzo alle brume del Mare del Nord. Un Simenon color seppia, come gli album di Tintin in bianco e nero. La qualità delle opere dell’anteguerra. Ì Simenon trasse ispirazione da un viaggio compiuto a Capo Nord, in Norvegia, nel 1930. Per quanto oggi l’estremo lembo settentrionale del paese sia raggiungibile in aereo, è ancora possibile prendere un battello postale, lo Hurtigruten, che naviga da un porto all’altro tra Bergen e Kirkenes. Durante la crociera avrete modo di scoprire le coste più belle della Norvegia, tra fiordi maestosi, villaggi isolati e paesaggi da Circolo Polare. Il viaggio di andata e ritorno, lungo 5200 km, dura 11 giorni. Per informazioni: www.hurtigruten.fr

169 VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI (OCEANI ATLANTICO, PACIFICO, INDIANO, MAR MEDITERRANEO, POLO SUD) Jules Verne, 1870

w Subito dopo la fine della guerra di secessione uno strano mostro marino affonda tutte le navi che incontra sul suo percorso. I sopravvissuti raccontano di terrificanti occhi fluorescenti e di un corpo enorme che nuota a velocità elevata. Il mostro, però, non è altro che il sottomarino Nautilus, comandato dal capitano Nemo, come scopriranno lo scienziato Aronnax e il suo servitore Conseil, fatti prigionieri dalla misteriosa creatura che avrebbero dovuto catturare. Inizia quindi un viaggio pieno di imprevisti e avventure che condurrà i due uomini a esplorare le acque di tutti i mari della Terra. Verne crea una storia densa di innovazioni scientifiche che non finiscono mai di meravigliare e che permettono al lettore di vivere avventure sottomarine in luoghi mai visti incontrando misteriose creature subacquee e scoprendo mondi sconosciuti, come i resti sprofondati di Atlantide. VIAGGIARE IN POLTRONA

Ì Il Nautilus prende a bordo il professor Pierre Aronnax e il suo fedele servitore Conseil nel Mar del Giappone. Il sottomarino solca quindi le acque dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano, supera il Canale di Suez prima della sua apertura ufficiale attraversando in immersione un tunnel scoperto dal capitano Nemo e raggiunge il Mediterraneo. Oltre lo Stretto di Gibilterra naviga nell’Atlantico, poi fa rotta sul Polo Sud per ritornare infine nell’emisfero boreale dove viene improvvisamente risucchiato dal terribile gorgo del Maelström, vicino alle coste delle Isole Lofoten.

170 LA LUNGA ROTTA (MARI DEL SUD) Bernard Moitessier, 1971

w Nell’aprile del 1969 il navigatore Bernard Moitessier sta per concludere in testa la Golden Globe Race, l’omerica regata intorno al mondo in solitaria e senza scalo, organizzata dal Sunday Times. Ma il ‘vagabondo dei Mari del Sud’ abbandona la gara a un passo dalla vittoria per coerenza verso i propri ideali! Così decide di girare la prua del suo ketch, il Joshua, verso sud e di navigare fino a Tahiti. Addio gloria sportiva. La sua scia è luminosa, ‘come una chioma di sogni e di stelle’. E dal suo diario di bordo ne nasce un libro, diventato di culto. Una lezione di saggezza. Ì Moitessier ha aperto la strada all’utopia marittima. Ha navigato in tutti i mari del mondo come testimoniano le sue opere, da La lunga rotta a Tamata e l’Alleanza. È in Polinesia che il navigatore ha sostato più a lungo, gettando l’ancora soprattutto a Papetee, ma anche nell’idilliaco e tranquillo atollo di Ahe, nell’arcipelago delle Tuamotu, noto per gli allevamenti di perle e per i diportisti che vi fanno scalo.

This article is from: